Democratici e cattolici

Signori buonasera mi chiediamo scusa di questo ritardo ma direi che a questo punto possiamo cominciare l'onorevole Fassino ci dovrebbero gioire tra qualche minuto quindi potrà trovare il dibattito diciamo alle primissime battute questa sera parliamo di questo libro di Giorgio nel Merlo
Come tutti voi sapete un parlamentare della margherite del vicepresidente della commissione vigilanza né sulla RAI un libro che mette al centro della riflessione politica la costruzione del Partito Democratico con dentro il ruolo dei cattolici democratici anzi
Colloca proprio il nuovo ruolo dei cattolici democratici dentro la costruzione di questo nuovo soggetto politico
Come tutti noi sappiamo si candida ad essere l'asse riformista della coalizione di centrosinistra
Io ho letto con attenzione libero di Merlo che secondo me si segnala per la lucidità della analisi sui due versanti lungo i quali si muove da una parte le difficoltà le resistenze
Gli entusiasmi altalenanti che cosparge noi cammino verso il partito democratico e per l'altra tutte le domande tutti i rischi circa l'impegno dei cattolici democratici nel partito democratico senza confessionali smog ma dovendo difendere volendo difendere
La loro identità senza conflittualità ma anche senza subalternità e senza complessi nei confronti della sinistra
Stasera pagare tutto questo partendo dal dal libro né di Giorgio Merlo con due protagonisti della costruzione del partito democratico con Dario Franceschini capogruppo dell'Ulivo alla Camera e con Piero Fassino come dicevo
Ci raggiungerà tra qualche minuto e con Marco Follini che oltre che essere un autorevole esponente del mondo politico e anche come dire osservatore attentissimo di questa altra parte della metà politica cui lui non appartiene perché della stessa storia
Cattolica cattolica democratica anche se impegnato diciamo nel versante moderato direi di cominciare questo nostro dibattito con Franceschini e con Follini proprio a partire da questo ruolo dei cattolici democratici divisi tra il dove era mantenere la loro identità
Senza confessionali Isma'dover difendere la loro originalità senza subalternità nei confronti della sinistra
Richiederà Franceschini se ritiene che il cammino che si è avviato rende Partito Democratico in qualche misura risponde a questa duplice esigenze
Grazie
Intanto devo anch'io ringraziare Giorgio perché
Ha dato con il suo libro dovuto anche il piacere di vedere di far la prefazione un ecco che era un contributo importante alla
Di idee
Al processo che abbiamo davanti che abbiamo appena cominciato di costruzione del partito democratico e del resto va fatta in linea con una sua propensione che ha avuto fin da ragazzo di affrontare la politica del di ogni giorno i problemi di ogni giorno ma sempre inquadrandoli in una in una prospettiva di lungo periodo che per molti versi è quello che è esattamente mancato in questi anni di transizione alla politiche italiane in cui diciamo si sono dovute affrontare le emergenze i problemi quotidiani sia di governo del paese che di assetto
Delle due coalizioni qui diciamo di completamento della transizione dal punto di vista dell'assetto politico ma molte volte lo si è fatto giorno per Giordo smarrendo la la direzione nobile il grande obiettivo delle sei marce credo che nel centro sinistra
Parlare di partito democratico e di di Ulivo dobbiamo peraltro cominciare a spiegare
A a coloro che ci osservano con una minore dose di coinvolgimento di attenzione che Partito Democratico Ulivo sono due sinonimi
Nel senso che l'Ulivo è stato cose molto diverse negli anni ma la configurazione che avvenuta assumendo con le ultime scelte politiche degli ultimi mesi comporta fa sì che l'uno sia il simbolo dell'altro sono parliamo di due sinonimi
E non c'è dubbio che
Questo restituisce il progetto del Partito Democratico e dell'Ulivo restituiscono una dimensione di prospettiva insieme una risposta al completamento della transizione italiana
Insieme una risposta alla aspirazione all'incontro al confronto che c'è ha attraversato la politica italiana
Da tanti anni e che diciamo le vicende della storia mondiale la storia politica hanno reso possibile negli ultimi anni e che rendono ancora più concretamente possibile attraverso l'individuazione di un progetto di partito oggi
E
Non c'è altrettanto dubbio che questa è una prospettiva che gli elettori attendono e capiscono se uno dei mali
Che ha purtroppo segnato negativamente l'esperienza di centro sinistra
Sia quando è stato al governo quando è stato l'opposizione è stato l'eccesso di divisione di frammentazione
Il Partito Democratico non è solo ma è anche una risposta a questa esigenza di maggior semplificazione qui la gente ormai se usciamo dalle classi dirigenti e invece ci avviciniamo di più al sentire degli elettori dei nostri lettori la domanda di unità la domanda di semplificazione la domanda di sintesi è una domanda che viene molto forte
E diciamo con in modo del tutto comprensibile più si va nei gruppi dirigenti noi stessi in in cui sono più forti più vivere ai sensi di appartenenza individuale e collettiva delle storie vere identità e più diventa comprensibilmente difficile o faticoso superare queste distinzioni ma nel nell'opinione pubblica la domanda è una domanda largamente più avanti largamente più avanti di noi
E non c'è dubbio che nel processo del partito democratico dei prossimi mesi c'è bisogno di contributi di idee
La sintesi e l'unità non nascono dal nulla ma nascono dal contributo di idee che i partiti a cominciare da DS Margherita e complessivamente siamo invece mondi sociali le le i le aree culturali che sono interessati questo processo possono mettere in campo la sintesi non nasce dal nulla nasce dall'idea che vengono messi in campo da questo punto di vista io credo vengono brevi e concludo alla domanda
Che il cattolicesimo democratico possono svolgere un ruolo fondamentale
Parlo di cattolicesimo democratico perché da questo punto di vista me lo spiega bene nel suo libro insomma si tende
A commettere un errore cioè pensare che stiamo parlando del contributo dei cattolici
Al centro sinistra
O alla costruzione del Partito Democratico quasi come se ancora oggi ci fosse bisogno di
Ricordare che insomma lei si è la pluralità delle scelte di fede è una cosa che acquisizione scelta delle scelte politiche da coloro che hanno fatto una scelta di fede è una cosa che acquisita da decenni nella politica italiana fin da quando c'era ancora presente in campo un partito dichiari ispirazione cristiana come allora come radici come la Democrazia cristiana e quindi dobbiamo riuscire a spiegare che non parliamo di un contributo dei cattolici
Al processo di costruzione Partito Democratico ma parliamo di un filone culturale
Che si è venuto configurando nell'arco di un secco le che si chiama cattolicesimo democratico e che uno dei filoni del riformismo italiano che ha attraversato anche in questo caso cambiamenti
In vari passaggi della storia italiana ma che ha sempre mantenuto la continuità e che è un filone culturale del riformismo come lo sono alti come nel socialismo come lei l'ambientalismo come ai fini il filone laico che in qualche misura assunto talmente una caratterizzazione negli anni che può consentire tranquillamente lo dico come un paradosso nel paradosso che anche una persona che non ha fatto
O che non ha fatto che non ha alle spalle una scelta di fede può riconoscersi questo filone perché ha un filone che è fatto di di di processi storici di idee di contenuti che si è manifestato in modo diverso nelle varie fasi della storia politica del Novecento ma che ancora qui bello vivo per Loreo
E non c'è dubbio che il contributo è un contributo assolutamente fondamentale credo ripeto che
Pre questo dobbiamo capirlo e mettere in atto tutti che la sintesi che tutti noi vogliamo fare è una sintesi che può venire solo da contributive dal nulla nasce nulla dalle idee nasce una sintesi e la sintesi che ne vogliamo
Marco Follini dal punto di vista del competitore nel ma anche dell'osservatore attento dell'intellettuale del cattolico la presenza dei cattolici democratici del filone dei cattolici democratici nella costruzione del partito democratico come viene vista
Francesco Di
Ma
Io ho un'idea
Un pochino diversa da quella che ispira Merlo
Merlo fa un ragionamento che tutto imperniato sulla coltivazione dell'identità cattolica democratica dentro un soggetto più ampio a cui lei si sente chiaramente votato questo c'è nel libro che ha scritto c'è nel suo lavoro politico c'è in altri libri
Che ha scritto prima che pure mi è capitato di presentare
Io per mettere un po'di sale in questa discussione se no rischiate di essere tutti d'accordo
Vorrei provare a capovolgere il ragionamento che conduce al Partito Democratico
Partito democratico se mai si farà ma io sono di quelli che pensano che ormai vostro treno sia partito e quindi a una qualche destinazione arriverà è una delle risposte che
Sia data alla crisi che affonda le sue radici nell'ottantanove della caduta del Muro nel superamento delle condizioni della democrazia bloccata
Io vorrei provare a rifare quella storia a ritroso perché sono convinto che in realtà noi siamo prigionieri delle rumore che tutti quanti abbiamo compiuto nell'ottantanove
Il giorno in cui è caduto lo steccato ideologico che divideva in Italia molto civilmente peraltro democristiani e comunisti
Quel giorno
Democristiani e comunisti o post democristiani e postcomunisti
Erano nella condizione tutti e due
Di interpretare il passaggio alla mitica democrazia dell'alternanza
Camminando con le loro gambe in quella direzione
Se la DC avesse scelto tutta quanta
La via canonica europea della costruzione di un grande partito moderato
E se la sinistra avesse scelto la via che qualche anno prima era stata tracciata Abbate Godesberg della socialdemocrazia europea
Noi saremmo arrivati all'alternanza prima e meglio di come ci siamo arrivati ammesso che ci siamo realmente arrivati seguendo una strada molto più tortuosa e secondo me molto più innaturale molto più carica e densa di forzature
Invece accade allora che la DC non sapendo bene cosa fare scelse di non essere niente sostanzialmente si chiamò fuori tant'è che appunto
Di lì partono storie diverse storie in parte antagoniste che non si sono mai più ricomposte
Storie che addirittura hanno pagato il tributo del cambiamento del nome che non era precisamente la prima delle priorità per un partito che aveva governato così a lungo e tutto sommato con tutti i suoi difetti così bene la democrazia italiana
E il PC a sua volta scelse di essere per così dire tutto di mettersi alla testa della coalizione degli onesti dei virtuosi perché quello era il terreno su cui sentiva di avere carte migliori da giocare
Di lì secondo me deriva una grande distorsione della quale noi siamo prigionieri ora e chiaro a tutti che non si fa la storia all'incontrario e quindi non è che possiamo risalire fin lì e svolgerà il filo degli avvenimenti
Diversamente da come si sono svolti però credo che dovremmo riflettere sul fatto che allora abbiamo compiuto un errore e che questo errore ha fatto sì che processo di alternanza che tutti a abbiamo vissuto interpretato come una grande occasione di rigenerazione del tessuto politico italiano è stato affidato a forze che faticavano a raccordarsi con le grandi tradizioni e che hanno portato fin qui poi se siamo come dire nel punto giusto nel punto sbagliato dalla nostra transizione credo che ognuno di noi posso giudicare
Detto questo al punto in cui siamo appunto
Io credo che noi dobbiamo fare uno sforzo
Di Fantasia
E anche uno sforzo di realismo
Che ci porta ad interpretare la politica italiana in una chiave che non sia
Quella della prescrizione medica del bipolarismo perché io sono uno dei pochi che mettono in discussione questo presupposto ma ho l'impressione che al fondo nell'animo del Paese le cose siano un pochino più complicate di come le mettiamo giù
Noi ci siamo abituati a contare fino a due e pensiamo che nostro compito sia di organizzare due blocchi e in prospettiva magari due partiti
Che si chiamano centrodestra e centrosinistra ognuno dei quali ha una sua affinità è una sua omogeneità
Che è un po'più forte in campagna elettorale un po'più debole quando si tratta di governare
Ma sembra essere come dire una tendenza alla quale ci siamo quotati io credo invece che noi dobbiamo
Fare un esercizio di come dire moltiplicazione di questi numeri e ragionare sulle opinioni di fondo che oggi attraverso il Paese che non sono due sono almeno quattro in Italia c'è la destra
C'è il centro la tradizione moderata
Che non ha nulla a che vedere un molto poco a che vedere con la destra e con questa destra in modo particolare
C'è la sinistra europea
E c'è la sinistra antagonista
Io credo che noi dobbiamo immaginare una macchina politica che non sia una moto che corre su due ruote sia una macchina che corre su quattro ruote
E affidato ognuna di queste il compito di interpretare una parte del paese dell'opinione pubblica come è nelle cose come nella reazione che ognuno di noi prova di fronte ad ogni evento politico
E come sarebbe se non sentissimo tutti questa sorta di costrizione che ci siamo messi addosso e che però secondo me conduce lungo un percorso di una qualche in naturalezza
La obiezione che io faccio il partito democratico è questa
Il partito democratico mette insieme identità che non a caso vengono rivendicate come è capitato a Chianciano con orgoglio
E che secondo me coprono uno spazio più ampio di quello di un solo partito
Il rischio di costruire un recinto all'interno del quale sono tutti buoni e al di fuori del quale non si capisce bene quali tradizioni e quali culture si agitino
Secondo me è un rischio che perpetua e accentua gli errori e i difetti dei quali siamo un po'tutti i prigionieri
Io mi fermo qui perché sì se no il ragionamento rischia di essere troppo lungo
Però come dire ho voluto richiamare l'attenzione su un punto che e il punto di vista di chi si pone fuori dai confini del partito democratico e il punto di vista di chi guarda con attenzione a questo processo e con rispetto avendo però un'idea diversa ma il punto di vista di chi ritiene che la organizzazione della democrazia dell'alternanza richieda oggi uno sforzo in più di quello che abbiamo fatto fin qui
Questa analisi a Piero Fassino come seconda soprattutto dal punto di vista delle identità che vengono rivendicate nel recinto del partito democratico
Ma io dico questo intanto ringrazio furente per l'invito e ringrazio me lo aveva fatto questo libro che concorre al dibattito la discussione
In corso sul Partito democratico
La realizzazione di questo progetto che un progetto
Ambizioso
E io credo che bisogna come dire collocare il progetto sul terreno giusto
Cioè io non credo che il Polo democratico abbia una sua giustificazione
Principale soltanto nella necessità di mettere un po'di ordine del sistema politico
Anche
Ma ordina il sistema politico lo si potrebbe mettere anche in altro modo
In realtà io penso sedeva a partire dal dalla constatazione che l'Italia è un Paese
Ad un passaggio cruciale
Molto di più di quanto non si possa percepire immediatamente
è un Paese che
Ha necessità di ridefinire
La sua collocazione internazionale la vocazione dei suoi assetti produttivi
Di ritrovare una ricomposizione unitaria che tutt'altro che scontata stiamo
Stiamo per celebrare i centocinquanta anni di Unità italiana che scopriamo che non solo la questione meridionale irrisolta ma abbiamo nella pancia anche una questione settentrionale
E non possono passati pochi anni da quando il tema del separazione
E della scissione era un tema che stava nell'agenda politica non credo che
Sia poco cosa di poco conto
Siamo un Paese nel quale la conseguenza più negativa degli anni del burlesco Nismo è stata l'esaltazione di tutti i fattori di frammentazione di certo di territorio della Società italiana
Io faccio politica da un po'di anni ho fatto tante finanziarie dall'opposizione del governo è la prima volta che mi trovo a discutere di una finanziaria in cui nessuno si fa carico dell'interesse generale
è la prima volta che assistono discussione in cui prevale soltanto la somma degli interessi particolari legittimo
Ma nessuno che ha cercato di stabilire una connessione tra l'interesse particolare
A cui giustamente ciascuna attento che una visione generale
Sul Paese il suo destino
L'Italia è un Paese che ha bisogno di ridefinire
Il senso di un'appartenenza il senso di una condivisione è un Paese capirlo deve finire il profilo della sua identità
Perché sono stati lesi i fattori coesive che danno una comunità
La caratterizzazione di nazione
Ripeto democratico o è il soggetto politico che interpreta questa esigenza o se è la sistemazione di una nomenklatura politica interessa poco
O per niente
Io penso che sia questo voglio dire che l'Italia di fronte a passaggi non dissimili da quelle che sono stato a cui sono stati fronte altri paesi in altri passaggi cruciali
Quando nazioni importanti
Anche più forti di noi hanno dovuto ridefinire il senso della propria di identità della Pro loco Boccassi della propria vocazione del proprio essere penso
Alla Germania deve ricostruire il senso della sua identità del all'indomani della seconda guerra mondiale dopo la tragedia che ne ha travolto la storia penso la Francia della Quarta Repubblica
Penso alla Spagna che passa dal franchismo la democrazia
Quale che secondo me il problema italiano oggi è questo
Per cui il passaggio dal centrodestra centrosinistra non è semplicemente un cambiamento di governo o di schieramento politico
Perché con
Questo passaggio di vivi DTT di di di
Il campo nel nella guida del Paese secondo me
è avvenuto qualcosa di di più profondo e noi dobbiamo essere avvertiti e consapevoli del fatto che la domanda di Siena dal paese molto più alta di quello che tradizionalmente viene alla politica
Se
C'è un telefono che suona della
Quindi io penso che quel comparto di qui perché il Palio democratico deve avere questa ambizione se deve avere questa ambizione e questo spiega perché il partito democratico
Può mettere nasce come dire
è il punto di Uni di unificazione del riformismo italiano di un riformismo che è stato plurale nella storia del Novecento
E che oggi è di fronte a una sfida che richiede di andare oltre le parzialità delle esperienze di ogni cultura riformista
Anche perché stando alle nostre spalle le ragioni per cui quel riformismo non ha mai trovato un punto di unificazione politica
Il Novecento è stato percorso dalla competizione tra socialismo cattolicesimo democratico e liberalismo
E quella competizione è stata resa più rigida
Al fatto che il Novecento si è stato il secolo dell'ideologia dei campi contrapposti
Delle grandi opzioni
Come dire organi cistica delle Weltanschauung delle visioni del mondo il Novecento finisce lasciandoci alle spalle tutto questo
E la caduta del muro di Berlino è saltato soltanto un fatto che ha cambiato il volto della Germania
E ha determinato il mutamento di radicale di uno scenario che per un secolo aveva segnato la storia per mezzo secolo in particolare e più in generale per un secolo ha segnato la storia
Dell'Europa cioè ha determinato un mutamento radicale
Non l'Ulivo l'abbia fatto dopo la caduta del muro di Berlino avremmo potuto farlo prima
Ci sarà pure una ragione
E la ragione che la caduta del muro di Berlino ha determinato
Il superamento di quella condizione
Di divisione separazione delle culture riformiste che fino a quel momento aveva impedito al riformismo italiano di misurarsi con l'obiettivo della propria unificazione politica perché caduto il Muro di Berlino ha prodotto a sinistra la trasformazione del PC nel PDS cioè l'assunzione definitiva di una cultura riformista e socialdemocratica del principale partito della sinistra
Inattesa democrazia cristiana ha liberato energie forze di cultura riformista di mondo cattolico che si sono ricollocate
E l'Ulivo è nato come il luogo dell'incontro del riconoscimento reciproco e della progettualità comune delle culture riformiste del nostro Paese ed è stato questo in questi undici anni l'Ulivo
E in questi undici anni l'Ulivo ha consentito di costruire una lettura alle culture riformiste non solo di vivere insieme insieme di costruire una lettura comune della società italiane sulla base di una lettura comune per cominciare a dare risposte comuni ai problemi a Società Italia
Mentre nel Novecento
Quelle culture riformiste avevano letture diverse alternative dalla Società italiana in nome di letture diverse davano risposte diverso e anche in competizione conflitto
Quindi sono venuti meno i due fattori che nel corso del Novecento hanno tenuto di separate divise le culture riformiste italiane è venuto meno lo scenario al vincolo internazionale
Ideologico di campo che aveva determinato anche in Italia la rigidità degli schieramenti e delle appartenenze
Ed è venuta meno come dire quelle condizione di di alternatività di letture di analisi e di proposta politica che era il terreno su cui si era sviluppata la Consip ricompatta la competizione quando non addirittura il conflitto tra le culture riformiste per questo per gli avvocati Coppo nasce può nascere perché tutto questo sta le nostre spalle e può nascere perché c'è di fronte a noi un obiettivo gigantesco che è quello appunto di ridefinire il senso
Diciamo il senso del
Insomma doveva Alitalia il suo destino la sua vocazione alla sua collocazione
Per cui
Le cui riflessioni che fa folli non sono riflessioni naturalmente
Che non debbano essere tenute in considerazione però io non penso che il problema italiano lo si possa risolvere a partire dalla diciamo dalla sfera soltanto istituzionale e politica che pure è naturalmente importante ed è importante anche arrivare presto cambiare una legge elettorale che è disastrosa
Tuttavia attenzione che il problema italiano è molto più profondo un problema che attiene proprio come dire a questi a a fattori strutturali di identità e o ci si misura con questo o non ci si misura con il problema italiano vero
Mi fermo qui
Diceva Piero Fassino che le discussione le ricorrenti discussioni inevitabili anche necessarie sulla organizzazione del Partito Democratico sul percorso
Organizzativo costruttivo del costituente del Partito democratico interessano abbastanza poco la la pubblica opinione ciò non toglie naturalmente che agitino spesso dottoressa
Le acque a lei quello è un aspetto che ha un suo rilievo naturalmente per esempio la questione
Della leadership tema che è stato sollevato da da da Dario Franceschini proprio in questi giorni e che ha suscitato qualche reazione forse io ho l'impressione che Franceschini voglia precisare bene l'affermazione secondo la quale né Rutelli né Fassino né Fassino né Rutelli potrebbero aspirare alla leadership del Partito Democratico nel prossimo
Ho l'impressione che tanto nove cita fra Siena e Pesaro anch'io questa impressione esatto parte esattamente da questo venga siamo tutti abituati almeno noi addetti ai lavori dalla brutta all'esazione alla brutta l'esazione dei propri pensieri purché questi vengano trasformati in qualche cosa che fa notizia temo che siano un po'meno abituati invece i lettori
Ma io posto che su è evidente che credo di essere uno di quelli che sono vuole testardamente tenacemente lavorare per fare il partito democratico che riconosco che Fassino e Rutelli stanno facendo un ruolo hanno fatto e faranno avranno luogo insostituibile in un processo che è difficile tanto facile che portare i DS e la Margherita e la maggior misura possibile dentro questo processo l'operazione che che richiede tenace generosità e pazienza
E io ho detto una cosa assolutamente
Ovvia
Abbiamo parlato tante cose cioè che nella fase costituente che durerà
Fase costituente non è che finisce con i due congressi di DS Margherita così a primavera la fase costituente ceffi arrivare al momento in cui il partito fra uno Statuto delle regole leggera degli organi somma c'è un tempo che abbiamo anche i più o meno indicato che dura qualche anno davanti
Mi pare che tutti concordemente abbiamo detto che sono alle elezioni politiche del due mila li stendono per il due mila e nove questo percorso dovrà essere completato a quindi parliamo tra meno di due anni e mezzo davanti in questo periodo poi che ci sono dei partiti che arrivano e che conducono questo processo è chiaro che non non non ci possono essere delle gerarchie queste domande da frasi ho detto è quindi evidente che non ci può essere uno segretario d'un partito che sta sopra di sé che tra l'altro partito ma mi pare una cosa assolutamente condivise
I ne sono convinto altrettanto che nella fase successiva cioè dopo avere costruito il contenitore
Dentro quel nuovo contenitore si potrà invece mettere in moto un processo molto virtuoso
Di selezione della classe dirigente della leadership a cui ovviamente non ha bisogno del patentino acquista signor delli parteciperanno pienamente compiuta dall'il loro peso la loro storia
In cui finalmente finalmente
Con la nascita del Partito Democratico potrà dichiararsi chiusa quella fase che è stata necessaria nella politica italiana che è durata in questi anni in cui insomma in qualche misura arrivando la sinistra al governo
C'era bisogno
Per il mille lettorato per per superare timori accetta che ci fosse accompagnata la sinistra al governo da una guida che veniva da un'altra storia
è successo così dal novantasei in poi nato
Vari
Tutto questo finirà perché facendo il Partito Democratico sarà superata anche questa funzione di garanzia fino dico anche perché il per Montedison che vengo alla mia storia politica era anche un utile rendita di posizione
E dentro questo processo non conteranno più le provenienze dei DS e la Margherita fuori dei DS Margherita e la il processo virtuoso di selezione delle lolite CIPE avrà tutte in campo lo stesso questi scrittori stessi diritti la stessa
E la stessa possibilità di giocarsi a che anche una cosa di cui c'è bisogno perché guarda che se c'è un limite della politiche italiane solo il centro sinistra è che sono mancati per esprimere le guide delle coalizioni sono mancati i luoghi
Che ci sono in altri paesi perché sono i grandi congressi dei grandi partiti o le primarie con lo scontro tra più candidati i luoghi in cui far maturare delle leadership nuove e questa in fondo è la storia politica italiana insomma i gruppi dirigenti lo dico in modo globale non di centrodestra e centrosinistra sono sostanzialmente gli stessi da dal dal novantasei
Perché è un problema di chi non la doveva farsi largo non si è fatto largo dichiari no non credo che sia sia un problema strutturale cioè sono mancati i luoghi in cui per avere una sana competizione credo che il Partito democratico tra i tanti benefici che avrà dopo avere costruito dopo esser stato costruito cosa parliamo di una cosa che e lontana nel tempo avrà anche questo beneficio positivo e cioè di aver di che dire essere un luogo in cui ci sia una una virtuosa competizione per la leadership rispetta ripeto in cui non conteranno più le storie le provenienze ma conteranno solo le qualità che vengono messe in campo
Abbiamo subito la replica di Fassino question Bacco la puntualizzazione di un titolo a parlare io avevano come dire
Non non credo che la cosa vera col su cui noi dobbiamo spenderci con grande determinazione e dare respiro visione fiato al progetto del Partito Democratico realizzato
E realizzare il progetto il primo democratico significa
Intanto
Mettere in campo una azione che
Davvero
Unifichi in un unico grande soggetto politico le diverse culture che hanno segnato la storia del riformismo italiano certamente DS Margherita sono due forze politiche principali ma da sole non esauriscono tutta la rappresentanza del riformismo italiano e quindi io penso che intanto c'è un problema di allargamento del campo dei soggetti politici a partire da il socialista in un momento in cui per esempio l'esperienza del collega Rosa nel Pugno mi pare
Incagliata le non soltanto
Ma soprattutto io penso che intona parlo democratico noi dobbiamo costruire un coinvolgimento largo di società
Cioè di quelle nel sì ma io lo faccio tutti i giorni anche quello che fa opposta tranquillo diciamo
E quindi di società e cioè appunto diciamo
Coinvolgere quelle forze tant'è che nella società italiana in questi anni si sono identificati nell'Ulivo senza necessariamente mistificazione ai partiti dell'Ulivo
Che sono stati protagonisti dei prima delle primarie della vittoria della campagna elettorale prima della vittoria elettorale che hanno dato mille segni di essere interessato a un progetto politico nuovo e che noi dobbiamo costruire appunto con un grado di coinvolgimento di partecipazione democratica di apertura molto largo da questo punto di vista aggiungo due considerazioni
La prima è che
Nel dibattito di questi mezzi
Per esempio intorno al seminario di Orvieto
Si è costruita e continua a essere spesso rappresentata nel dibattito Hulu una contrapposizione falso un dilemma falso
E sarà e cioè il dilemma tra radicamento e partecipazione allora se un partito è organizzato radicato forte ha solide radici
Di per sé è un ostacolo la partecipazione democratica dei cittadini e quindi se si vuole fare un partito che sia aperto ai cittadini bisogna che sia un partito leggero fortemente destrutturato che non abbia i caratteri di un'organizzazione solida
è un dilemma del tutto falsa astratto
Perché un partito che voglia rappresentare una società di sessanta milioni di abitanti e non può essere solo un movimento di opinione
Ha bisogno di centinaia di migliaia di aderenti ha bisogno di essere presenti in tutti gli otto mila comuni italiani ha bisogno di avere un'attività politica permanente non soltanto in campagna elettorale deve essere un partito come un partito in tutte le il mondo
Quello che è falso e pensare che un partito strutturato che abbia radici sia un partito inibito a essere diciamo a a a promuovere la partecipazione democratica organizzarla perché non è così
Perché un partito con centinaia migliaia di iscritti strutturato con basi solide come attività permanente può benissimo adottare nel nelle sue regole nei suoi stato utilità le primarie come modo usuale perché scegliere i candidati
Può decidere di consultare periodicamente in modo referendario gli elettori su grandi scelte politiche mandiamo i soldati in Libano lo chiediamo una domenica mattina migliaia di persone subiamo mandarli uno per fare un esempio perché non si può fare
Può introdurre regole di selezione della classe dirigente che promuovano la la la come dire la rotazione con i termini di mandato quei voti segreti con tutte le cose che consentono la formazione la selezione di nuove leve di qua offerta le cose anzi
Siccome faccio politica non dava non da poco la mia esperienza mi dice che se vuoi far tutte queste cose qui episodi un'organizzazione forte perché se non è un'operazione forte quelle cose io non le fa nessuno
Non te le organizza nessuna notte le promuove nessuno
Le primarie del del ben del sedici ottobre del due mila cinque sono stati uno straordinario fattore di partecipazione con quattro milioni e seicento mila persone che han partecipato
In virtù del fatto che Prodi le ha proposte c'è un leader ha proposto l'iniziativa di partecipazione politico democratico
I partiti le hanno condiviso le hanno organizzato i dieci mila seggi non si mettono in piedi se non c'è un'organizzazione e quattro milioni seicento mila persone le hanno fatte diventare una straordinaria
Lo straordinario passaggio di vita democratica non solo per la nostra coalizione per la politica Italia
Cioè un felice incontro tra un partito o partiti che hanno radici
E la capacità di un rapporto di osmosi di apertura come la società che appunto consenta alla politica di essere in presa diretta con le ansie di aspettativa le attese la volontà di partecipazione dei cittadini
Un partito di questo genere è chiaro finito perché stava vendendo la cosa che dice su cui aveva parlato io son d'accordo con Franceschini con partito fatto così
E è un partito il cui leader non viene mica centodieci persone in una stanza
Chiunque si
Partito fatto così evidente che sceglierà i suoi dirigenti con meccanismi di partecipazione democratica dei suoi aderenti
Decideremo ovini
Quando affronteremo i problemi dello statuto di questo partito democratico quali siano queste modalità ma escludo che siano modalità oligarchica
Sicuramente saranno modalità partecipative
Che peraltro sono praticate perché
Piero Fassino non è che è stato eletto da un comitato centrale di quattrocento persone è stato eletto da duecentocinquanta mila iscritti ai DS facevo con voto diretto e segreto
Tutte le sezioni dei DS e così tanti altri leader in Europa sono stati votati già con meccanismi di partecipazione diretta quindi
è una strada che può essere ulteriormente ampliata sviluppata espansa quindi non non vedo da questo punto di vista un grande problema anzi penso che sempre di più come proprio dimostra l'esperienza delle primarie che abbiamo fatto per scegliere
Prodi come capo della coalizione che che i cittadini vogliono esprimersi ma è ormai siamo dentro un sistema che all'elezione diretta dei sindaci presenti provincia i presidenti di regione è tutto questo inerisce anche alla vita delle organizzazioni politiche che
Non possono per credere di avere meccanismi di scelta di selezione di promozione dei loro quadri
Come dire rispetta ripeto oligarchici o ristretti devono essere ispirati da un criterio partecipativo quindi mi pare che la cosa sia molto semplice
Io volevo se vuole se ne parla nel libro anche Fassino faceva un accenno naturalmente la nascita di un nuovo partito riporta d'attualità il tema della riforma elettorale di un dovere tra le che piace ben a pochi volevo chiedere a Follini se riusciamo se abbiamo il tempo di fare un ultimo veloce giro
Prima di sentire nelle conclusioni Giorgio Merlo
Se pensa che questa legislatura abbia uno spazio per una riforma della riforma elettorale
Ma insomma la riforma della legge elettorale o si fa per via parlamentare uscita per i via referendaria un appuntamento a cui non si sfugge io credo che la via parlamentare sia preferibile
Dopo di che io su questo mi sono dimesso una volta non è che mi posso dimettere tutti i giorni ore nel mio contributo è limitato e materia
Però a parte la legge elettorale che come dire compete ai grandi calibri tra politica e volevo segnalare un problema che ci troviamo ogni volta che discutiamo di politica mi guardo intorno anche questa sera con qualche eccezione l'età media è
Diciamo quella di Franceschini o forse qualche anno in più
E mi chiedo se questo non allude a un problema più profondo io
Mi diverto a partecipare alla giostre settantenni cinquantenni Carlo d'Inghilterra Tony Blair è un giochino che rende come dire avvincente un ragionamento che altrimenti rischia di essere un po'stucchevole
Ed è chiaro che ognuno di noi partecipa a questo giochino con una certa dose di malizia di furbizie
Nessuno sfugge come dire al proprio destino personale
Però noi abbiamo accumulato un problema politico enorme e cioè che le generazioni che hanno venti trenta quarant'anni sono oggi fuori dei Circuiti politici e istituzionali questo è un dato di fatto che si trova a destra al centro a sinistra tutti i partiti soffrono
Di questa sindrome come dire di invecchiamento a cui non abbiamo saputo porre riparo noi produciamo una quantità infinita di ceto politico che rappresenta una porzione
Esigua tendenzialmente minoritaria
E tendenzialmente decrescente della popolazione italiana perché sono poche le donne lo sappiano tante volte ce lo siamo detti e sono drammaticamente pochi giovani che si sono formati negli ultimi anni e quindi porterebbero anche indotto il vantaggio non solo di una maggiore freschezza di idee nazionali di stare un po'più al passo con i tempi che nel frattempo sono cambiati noi siamo condizionati da un carico di storia che qualche volta istruttivo ma qualche altra volta tende invece a schiacciare
Ora noi abbiamo una legge per la quale in un paesino di duecento anime che abbia trovato il sindaco giusto dopo dieci anni deve andare a casa perché così dice la legge però consigliere regionale il deputato il senatore lo può fare vita natural durante
E non c'è ghigliottina che tenga non c'è nella legge non c'è nelle regole che tendono a darsi partitiche anzi semmai tendono a darsi la regola opposta
Fassino e segretario di un partito che io guardo dall'esterno non mi permetto di come dire discutere il quadro come dire un po'attinte Rose che ha dipinto della vita
Del partito ma
No no non non del tuo del del partito inteso come punto aspirazione alla democrazia
Però i partiti come sono oggi almeno quelli che conosco io sono di un insopportabile grigiore e conformismo sono luoghi nei quali la tolleranza e bassa il conformismo eh troppo alto
E questo pone un altro problema e forse ha qualcosa a che vedere anche col problema di cui parlavamo prima allora in questa legislatura non
Nel medio periodo quello che diceva Keynes in questa legislatura che cosa vogliamo fare siamo in grado di lavorare ad una legge di attuazione dell'articolo quarantanove
Che instauri condizioni di apertura di pluralismo di democrazia dentro i partiti non per
Garbata concessione del sovrano ma perché così dice la legge dello Stato
E siamo in grado di attivare meccanismi di ricambio anche un po'drastici con Dario eravamo ragazzi c'era Fanfani che ci spiegava che che Biscardi spero anche a vent'anni quindi non credo che possiamo avere la retorica giovanilistica per cui chi è giovane ha un metro di vantaggio in più ce l'ha già di suo quindi non sempre gliene va dato un altro
Però io credo che questo problema abbia assunto ormai Natale come dire si sia talmente gonfiato che sta diventando un drammatico problema di rapporto tra le istituzioni e quasi la metà del Paese allora
Poiché con gli appelli alla buona volontà con la testimonianza con l'impegno personale oltre un tanto non arriviamo forse su questo un patto generazionale serio pasti Polato
E credo che di quel patto generazionale facciano parte anche alcune regole draconiane
Che possono costare qualche comodità ad ognuno di noi ma portano sicuramente al Paese il vantaggio di rimettere in movimento un ingranaggio di ricambio che si è inceppato da troppo tempo
Franceschini
Ma io credo che sulla legge elettorale noi abbiamo preso
Tanto che siamo stati vittime non e non colpevoli abbiamo preso un impegno con gli elettori che è stato quello di cambiarla
Questo impegno dovremmo mantenerlo peraltro mi pare ha dato atto Marco di aver assunto una posizione coerente ma insomma oggi anche quelli che l'hanno votata sono le che si affrettano pensare come modificarle questo è un bene attualmente io credo che la strada sia una strada parlamentare
Il referendum può svolgere una funzione di pressione psicologica ma credo che poiché ogni referendum
Una volta passato produce degli affetti dovremo anche con una maggiore attenzione guardare agli effetti che la legge referendaria
Che le livre ferendone momenti di producesse una delle nuove norme con le quali però votare va debbo produrre in Paesi che non sono a mio avviso tetti positività si complicano molto
Sistema politico Ryu aumentar né il potere di interdizione del delle piccole forze
E anche il potere di scelta fidato come si è detto che siete i partiti che non viene toccato dal referendum di scelta dei dei candidati quindi somma io andrei cauto nel senso che un utile strumento di pressione ma la strada per cambiarle se il Parlamento e noi da questo punto di vista dobbiamo avere due punti cardinali voi possiamo discutere su tutto
Il primo è che deve essere una legge che difende il bipolarismo
E che mette in condizione di avere quella che noi cerchiamo da dieci anni dodici anni che Maria ogni volta cioè le condizioni per la governabilità chi ha vinto deve essere in condizione di governare
E per i numeri dei mesi gli strumenti per governare e il secondo è quel principio che non abbiamo invocato giustamente
Quando eravamo posizione che è stato
In modo assolutamente arrogante calpestato cioè il principio che essendo la legge elettorale la regola principale di ogni democrazia
Regole della convivenza democratica la legge elettorale va fatta solo con un'intesa maggioranza opposizione
Non è che oggi che siamo maggioranza quel principio possiamo dimenticarlo anche perché si introducessimo nel nostro ordinamento il principio che ad ogni legislatura
La maggioranza del momento approva la legge elettorale che immagina migliore o più conveniente condannerebbe il Paese un'instabilità perenne
E quindi quel principio che abbiamo imboccato quando eravamo posizione oggi dobbiamo rispettarlo così la maggioranza e quindi cercare assolutamente di costruire le condizioni perché la Lella nuova legge elettorale che va fatta vada fatta attraverso un un lavoro con l'opposizione comunque con una parte prevalente dell'opposizione
Quindi persino dialogo con il centrodestra ma io dico questo
Che la legge elettorale è pessima cambiata noi abbiamo preso l'impegno di farlo e come diceva Dario adesso lavoreremo per farlo naturalmente
Avendo presente quale la contraddizione nella quale siamo il sistema politico e qualsiasi legge elettorale che voglia essere efficace
Deve realizzare l'obiettivo di ridurre la frammentazione della rappresentanza e deve essere approvata da un Parlamento che è figlio della frammentazione
Questa è la contraddizione
Quindi non è semplicissimo perché fosse chiaro a tutti qual è la la complessità perché
C'è almeno un terzo di questo Parlamento che da una legge elettorale per esempio che che diciamo che introduca soglie di sbarramento da sarebbe fortemente penalizzato quindi la complessità sta in queste e anche la come dire la la scorciatoia che spesso viene proposta va bene ma però allora i grandi partiti si facciano carico di decidere da soli i grandi partiti si fanno carico ciascuno dei quali devasta il proprio campo cosa che non è semplicissima
Si può anche fare ma insomma voglio dire bisogna sapere che prezzi che conseguenze provocate quindi
Quindi per dire che non è così semplice io sono convinto che bisogna farlo e quindi bisogna mettersi a lavorare con molta determinazione il ministro Chiti sta facendo una ricognizione delle opinioni
Delle diverse forze politiche entro Natale avrà fatto questo lavoro di ricognizione ci consegneranno in una mappa di quelle che sono le
Le opinioni e sulla base della mappa le opinioni verificheremo anche quali sono gli spazi praticabili sapendo che la complessità e la rigidità sta però in quello scenario
Che ho appena che ho appena dipinto
Bene siamo partiti dal fatica di Giorgio Merlo del libro di Giorgio Merlo sui cattolici democratici cattolici concludiamo con Giorgio Maggi
Sì e sono molto rapido
Proprio solo
Un ringraziamento ai due considerazione Casamento mentre va a autorevoli amici che hanno accettato questo invito a tutti voi
Ho ho scelto tre amici debbo dire Dario Franceschini che ringrazio anche per la prefazione perché mi lega un lo sa un'antica e feconda amicizia praticamente ce la facciamo da venticinque anni è sempre stato quello che ha insegnato un po'a nome del movimento giovanile prime mosse Piero Fassino sulla cui mi lega una
Qui riconoscono forte stima politica mi scusi mi non piemontesi anche un'amicizia territoriale perché ogni tanto
Mi vanto anche di avere un piemontese come segretario del più grande partito della coalizione
E Marco Follini lo dicono sempre invitato alla casa dei miei libri quasi sempre perché perché arrivato la generazione del movimento giovanile Majorino vedevamo come il fratello maggiore del movimento giovanile e così resta indipendentemente poi dai percorsi politici degno di noi
Lo ringrazio veramente perché mi ci hanno regalato che d'una serata importante mettendo a punto alcuni temi atto nel quale il dibattito politico si caratterizza le due riflessioni son queste marginali rispetto al dibattito di questa sera parte un'opera libretto io la prima ho voluto scrivere questo libretto perché ho potuto consegnare una riflessione come ha detto aglio e Piero anche Marco
Una riflessione attorno di natura politica e culturale e cioè in Italia io perlomeno ho cercato di spiegarlo ci credo veramente e utile oggi costruire un vero partito riformista
Io credo che la sfida prossima la sfida politica futura si giocherà su questo versante governerà chi sarà capace di saper declinare concretamente una politica riformista nel nostro Paese io mi rendo perfettamente conto che una politica riformista
Non sempre popolare come conferma attualmente il dibattito attorno a legge finanziaria però a lunga scadenza la sfida riformista io la considero vincente noi oggi
Siamo chiamati a dare questa risposta individuando il Partito Democratico ecco perché allora non deve essere ed è stato detto questa sera molto bene né una sommatoria né una fusione a freddo non è un'alleanza burocratica
Tra partiti io credo che questo riformismo deve nascere e può avere un futuro nel riconoscimento nella reciproca integrazione che parte dal confronto tra culture ecco perché il cattolicesimo democratico rappresenta una di queste culture io ritengo una cultura che ha pieno titolo oggi ad essere parte integrante è parte decisiva del futuro Partito Democratico ho anche cercato di di dire in questo libretto che non è una setta perché non ha l'obiettivo di difendere gli interessi cattolici come abbiamo assistito troppe volte in questi ultimi anni
Ma è una corrente politica e culturale che vuole praticare la cultura della mediazione aperta alle altre culture come ha detto Franceschini questa sera e che ha come punto finale quello di contribuire a costruire una politica riformista è ovvio che questo si fa soltanto con altre culture
Questa è la prima riflessione di natura politica e culturale
La seconda ed ultima
Io ho cercato di metterlo dischi però abbastanza libro Piero tornato molto su questo tema questa sera anche Follini da un altro punto di vista io arrivo da una tradizione come me molti altri dove si diceva che eravamo un partito di libri e di forti ma si diceva anche che era un partito di liberi ed uguali
Ecco perché allora ritengo che anche il tema organizzativo indipendentemente da come ci si arriva al partito democratico questo è il meno ma credo che la sfida vera e anche quella di costruire un partito che garantisce la partecipazione un partito che conserva la natura democratica
Ed un partito che pratica la collegialità decisionale credo che attorno a questi elementi non secondari si gioca anche la vera sfida di costruire il partito democratico mi rendo conto che queste cose possono essere rubricati affatto organizzativi distico dico di no
E anche qui ci sovviene un po'la la nostra cultura la cultura cattolico democratico io ricordo sempre
Quando i corsi del movimento giovanile si insegnavano che se vuoi conoscere
Qual è la concezione che un partito a dello Stato e della società c'è un solo modo per farlo
Cerca di capire come pratica democrazia al suo interno è una vecchia lezione però guarda caso poi diventa difficile modellare democraticamente lo Stato quando tu annulli
Sistematicamente ogni regola di convivenza democratico interno al partito e gli esenti credo che non mancano anche nella seconda Repubblica
Ecco perché allora mettere insieme un po'questi due elementi la sfida riformista da un lato grande discorso attorno al quale demente
Siamo chiamati tutti a dare un contributo e dall'altro lato costruire un partito autenticamente democratico alta grande sfida chiedo che attorno a queste due sfide si gioca il futuro del partito democratico a cui credo il cattolicesimo democratico possa apportare un valido e Secondo contributo io vi ringrazio tutti