Nord e Sud cinquant'anni dopo

Dovevo
La
Allora possiamo iniziare cortesemente
Signori buonasera sono poli Sanguineti sono il vicepresidente amministrativo del circolo
E a nome del presidente Bonaiuto che si scusa perché diverrà tra mezz'ora tre quarti d'ora di porgo il benvenuto
Ringrazio tutti i lupi scrissi mi oratori che sono qui a questo tavolo che ci faranno rivivere un po'del passato e anche del presente e le prospettive che ci sono nel futuro
Ringrazio questo Pasteur di eccezione che c'è
Come nasce questa manifestazione
Noi abbiamo un carissimo socio Massimo De Sica e sta in prima fila che è un ex repubblicano
E ancora convinto dell'idea repubblicana che ha ha fatto un grandissimo atto d'amore nei confronti del circolo quello di regalare di donare la collezione Luini dice quasi completa conoscendo la sua meticolosità ci mancherà solamente un numero di tutta la la collezione dalla rivista nord-sud al Circolo Canottieri Napoli e questo è un atto di grandissimo affetto che ha dimostrato nel nostro circolo
Quando me lo proposero io immediatamente pensai al mio amico Giancarlo noi ci conosciamo da quando avevo avevamo entrambi diciott'anni ho detto senti Giancarlo succede questo
Dalla mente vulcanica perché io penso che tra Giancarlo il Vesuvio passa poco differenza quando funzionava ha detto facciamo un bellissimo convegno su nord-sud cinquant'anni dopo
Io non vorrei dilungarmi oltre perché questi illustri relatori faranno un posto la sintesi di quello che erano le aspettative di cinquant'anni fa quelle che abbiamo oggi sotto gli occhi di tutto un domani un futuro
Mi auguro positivo per i nostri figli
Quindi io Vito il benvenuto vi saluto la consegna ufficiale verrà fatta al presidente Bonaiuto quando interverrà Massimo tra mezz'ora tre quarti d'ora e passo la parola alla dottore una Marco Demarco che regolare Giancarlo mi ripiglia dice sono io hai ragione
Grazie prego
No no politica
Io cari amici io ringrazio
Poli Sanguineti
Il presidente il consiglio direttivo del circolo Canottieri per avere voluto ospitare questo incontro culturale dedicato alla prestigiosa rivista nord e sud di cui l'amico Dessì fa dona una raccolta
La raccolta al circolo un atto di generosità di grande generosità perché chi ama la cultura chi studia chi
Raccoglie le riviste difficilmente se ne separa e quindi ben conoscendo questo amore personale che accomuna tutti noi perciò che arricchisce la nostra biblioteca
Siamo particolarmente grati a Massimo Dessì per questo suo atto di generosità
E che al tempo stesso esalta questa l'impegno di questo sodalizio del Circolo Canottieri Napoli al quale appartengo minore di appartenere già dall'epoca in cui eravamo soci sportivi con pori Sanguineti
E l'impegno di questo circo non soltanto nello sport e nell'associazionismo in genere ma anche nel campo sociale nel campo culturale
Viviamo in un'epoca in cui i problemi enormi complicano e tanto spesso avvelenano la vita e la società in tutte le sue articolazioni rendendo difficile la stessa convivenza civile
I corpi intermedi le associazioni tutte hanno un ruolo importante
Innanzitutto nel richiamare l'attenzione generale sui grandi temi del nostro tempo in particolare su quelli dell'area della realtà locale in cui operano oggi l'occasione della donazione
Della raccolta di nord e sud offre lo spunto per una riflessione su ciò che nord e sud ha rappresentato nella storia e nella vita culturale e politica di Napoli e del Mezzogiorno
Un ruolo che ben fu delineato nell'editoriale del primo numero della rivista uscito nel dicembre del mille novecentocinquantaquattro
Nel quale si legge nord e sud leggo testualmente non stanno ad indicare i termini di un'astratta contrapposizione fra gli interessi delle regioni più sviluppate e le aspirazioni delle regioni più povere
Ma i termini elementari in cui si riassumono oggi tutti i problemi italiani come problemi di integrazione fra Settentrione Mezzogiorno d'Italia
Nel quadro delle più moderne esigenze di integrazione fra Europa occidentale continentale
Ed Europa meridionale mediterranea
Quell'Europa alla quale si credeva allora e si crede oggi profondamente con un sentimento ed una passione molto forti appannati purtroppo allora come oggi
Da una vena di pessimismo che traspare dall'autobiografia di Nord e Sud descritta da Francesco Compagna Giuseppe Galasso e pubblicata nel gennaio del sessantasette nel numero ottantacinque dalla rivista laddove si prendeva atto che l'allora Comunità europea oggi unione europea veniva perdendo a dieci anni dal Trattato di Roma
La sua anima e la sua fede riducendo sì ad una combinazione di libertà commerciale e di burocrazia anonima al vertice
Proprio ciò di cui oggi soffre
L'Unione Europea
Che registra spesso un distacco di idee di visione del futuro
Dell'Europa unita
Tra la Commissione europea che è la punta di diamante
Della Eurocard sia spesso così lontana dalle realtà locali di cui vuole in maniera invasiva puro occuparsi basta ricordare la vicenda dei pizzaioli napoletani
Per cui la unione europea indicò perfino che nel nel funzionamento dei dei forni delle pizze c'era qualcosa che non era in regola concerti i principi della Unione europea quindi figuriamoci pretendo di occuparsi di questo ma sonde sono tremendamente lontani
A differenza di quello che invece il Parlamento europeo che essendo eletto a suffragio universale e molto più vicino alle realtà da cui nascono quanta lucidità di analisi in fatto di dire quale profondità di visione della realtà del nostro tempo da parte di chi come scriveva compagna nel mille novecentosettantacinque nell'editoriale Luigi del ventennale
Della rivista
In cui scriveva alle improvvisazioni all'eccidio ai dalle eccitazioni della cultura di sinistra estrema cui la gran parte degli intellettuali hanno concesso assai più di quanto fosse legittimo concedere per chi volesse continuare a pensare
La continuità della riflessione critica la severità degli studi il rigore dei ragionamenti il senso dello Stato
E il senso della realtà
Ed è in questo filone alimentato dal pensiero liberale cattolico che nacque nel mille novecentosettantacinque Lissone
Con iniziative e manifestazioni culturali supportate dalla rivista lumi a gas diretto dal nostro amico Mario Simeone di cui potemmo pubblicare purtroppo solo alcuni numeri a cavallo fra gli anni settanta e ottanta
Non a caso nel frontespizio della rivista avevamo scritto fa luce quando può
Oggi partendo da questo incontro noi vogliamo rilanciare la presenza e il ruolo dell'insomma in una città che vediamo con grande tristezza assistere quasi silente e per tanti versi rassegnata
Ad una ad un degrado che sembra irreversibile
Lo faremo in sinergia con gli amici della propoli con la rivista diretto da Giuseppe Galasso l'acropoli appunto in continuità di contenuti e di finalità convinti che oggi a Napoli e per Napoli
Vale più che mai l'affermazione secondo la quale i veri uomini di progresso sono quelli che sanno guardare al passato
E ciò anche per chiederci perché mai e concludo le analisi le riflessioni e le proposte che possiamo leggere oggi sul nord e sud e sulle altre riviste di trenta i cinquant'anni fa
Sono ancora straordinariamente attuale come se il tempo fosse trascorso invano anzi avesse solo aggravato i problemi ponendo in evidenza la nostra incapacità diciamolo pure
Come classe dirigente meridionale napoletana di risolverli o almeno di progettarle seriamente alla soluzione pungola Ando quotidianamente una classe politica
Spesso distratta o connivente
Che noi tutti abbiamo portato al vertice delle istituzioni seppure imposizioni e con ruoli diversi questi sono piccole riflessioni che possiamo fare oggi ricordando eri attualizzando nord e sud
E prima di cedere il microfono per la direzione di questa incontro al direttore Marco De Marco che modera il dibattito do la parola il ricco di Lorenzo presidente dell'associazione amici della Coop
Grazie io vorrei soltanto dire che è stato per me un grande piacere
Condividere con lui somma di Giancarlo Laurini e con il Circolo Canottieri rappresentato dall'amico Poli Sanguinetti l'organizzazione di questa serata
Di questo incontro
L'associazione che ho l'onore di rappresentare e Manta per sostenere l'iniziativa editoriale
Che ha dato vita a la rivista l'Acropoli
L'Acropoli è una rivista bimestrale
Giunto ormai alla suo settimo anno di vita
Fondata
E diretta da Giuseppe Galasso ha non solo diretta direi animata e nutrita in ogni suo numero con contributi puntuali generosi e preziosi
La rivista come si legge nell'editoriale di presentazione dello stesso Calasso
Si rifà ad un'iniziativa analoga
Con cui Elena Croce agli inizi degli anni settanta aveva dato vita alla rivista denominata appunto prospettive settanta
Affidata per un lungo periodo la direzione dello stesso Calasso
Ma per altro verso e soprattutto per il nome
L'Acropoli si rifà a ad un esempio ad un precedente illustre
Rappresentato da
Quella rivista il cui valore storico è inversamente proporzionale alla sua durata nel tempo
Creata da Adolfo Omodeo nell'immediato dopoguerra
La scelta del nome era tutto un programma per Omodeo
Sto riferimento
Alla rocca sacra anatema Pallade
Che nell'età dei premi di Pericle aveva simboleggiato l'ideale dei dei cittadini liberi nella libera Police
E alla
Ad Omodeo e alla tradizione politico democratica e liberale
Che Omodeo rappresentava si rifaranno in seguito altre iniziative editoriali significative nella storia culturale del nostro Paese penso innanzitutto Appel illustrissima
E indica a quelli lussi stipendi e indimenticabile settimanale è stato il Mondo di Mario Pannunzio
E successivamente a Napoli nord e sud di Francesco Compagna
Vi è quindi io vedo
Un denominatore comune
Stessa cifra culturale che lega l'acropoli di oggi
Al nord e sud ieri
E
Lasciatemi dire in una città come Napoli che afflitta da vecchie e nuove sofferenze
Attinta da antiche recenti anemia perché
Non voglio a cessare di sperare in un futuro migliore
è importante sapere
Resta Cesa una fiaccola
Che come sentiremo dire stasera
è la stessa
Con cui altri a documentato e illuminato il pensiero e l'intelligenza meridionali
Io vi ringrazio per l'attenzione
E penso di dover passare il microfono al dottor Marco Demarco per passare al al dibattito
Buonasera buonasera a tutti e vi ringrazio di cuore per questa occasione che mi date
Per riflettere con amici e conservatori così autorevoli nel vicende cittadine nazionali
Io non mi faccio un'altra premessa non ne ho i mezzi ma non ne ho letta io sono del germe ente più giovane
Di un anno della vostra rivista barista che state che stiamo di cui stiamo discutendo
Abbiamo grosso modo quindi la stessa la stessa età questa la ragione per cui no non dei ricordi diretti o dei
Diciamo dei ricordi indiretti per aver vissuto altre
Altre realtà io ho lavorato all'unità di Napoli in via al tempo c'è un rapporto non solo della memoria ma anche della della prassi quotidiana con cronache meridionale che finiamo ancora non è stato citato ma vedrete sarà citato molto spesso nel nel dibattito Perth perché era l'altra faccia della medaglia una parte diciamo comunista marxista rispetto a quella liberale in ordine sotto quindi non non ho nulla da da da raccontato in maniera diretta però qualche cosina la la la voglio dire ma roba recente nome preoccupato non non vi riporto molto indietro nel tempo quando abbiamo aperto il Corriere del Mezzogiorno il giornale che io dirigo avevo due limiti davanti a me
Sarei stato soddisfatto se avessimo pubblicato più coppie più numeri del Monitore di don Eleonora che come voi sapete definisce poche decine
E sarei stato soddisfatto se avessimo eguagliato il numero del di nord e sud che se non erro dovrebbero essere poco più di trecento di trecento nome
E così dico bene sì trecentodue ne abbiamo fatto tre miglia di numero un po'più di tre mila e tre mila e trecento se ho fatto bene i calcoli perché stiamo festeggiando stiamo per festeggiare il nostro decennale quindi sono soggettivamente soddisfatto
E e non è solo questo il motivo
Il motivo era anche che con nord e sud avevo personalmente
Un un debito di riconoscenza culturale cioè affondavano allile radice di un terzino non so se si può dire così ma insomma
In qualche modo che non si possa dire di una posizione terza rispetto ai ai due blocchi che già lì c'erano che è una fonte ispiratrice che è stata una fonte ispiratrice del del giornale che poi io ho diretto questo diciamo il il dato personale che mi lega alla alla rivista poi ce ne siamo occupati ripetutamente ricordo tra le altre tra le tante iniziative una qui
Sono molto affezionato arrestato qualche anno fa
Una doppia intervista parallela fatta con due figli dei protagonisti di quelle di quelle riviste uno Luigi ed altre Franca Chiaromonte figlia di Gerardo Chiaromonte che fu animatore dell'altra rivista concorrente quella di Cronache meridionali
Ed è una interviste che ancora ricordo molto bella
Queste due riviste rivissuta attraverso gli occhi e le esperienze politiche per entrambi parlamentare dei due dei due GG
Detto questo si rischia di essere come dire buono incominciare se subito cattivo perché penso che per stimolare un po'il dibattito bisogna partire da un punto di vista critico
Allora
Il tema che voglio mettere in discussione e questo noi oggi stasera stiamo celebrando un mito la rivista di compagna o stiamo celebrando la sua profanazione
A tanti anni di distanza dall'inizio di questa avventura editoriale politica le condizioni di Napoli del Mezzogiorno
Suggeriscono davvero un bilancio positivo in quella iniziativa di quell'elaborazione di quello spessore di strategico che quella classe dirigente fu capace di mettere in campo
E se è così che la distanza che ancora separa il Nord dal Sud o Napoli dal Sud e la stessa di quegli anni o addirittura peggiorato che cosa non ha funzionato e che siamo certi che ciò che non ha funzionato e fuori di noi fuori di quell'esperienza
Altra domanda perché quel patrimonio quella robustezza della ispirazione liberale che poi così vincente apparse apparsa negli anni recenti sì eccome
Sfumata dissolta non l'abbiamo più ritrovata che cos'è accaduto perché c'era forse un vizio di origine in tutto
In tutto quello c'era meno concretezza di quanto noi abbiamo pensato e infine dico tutto eppure assuma la stessa domanda dritte
Infine ragioniamo su una provocazione secondo me molto intelligente che è venuto ieri da Ilvo Diamanti non so se avete letto su Repubblica di ieri ma ve la riassumo velocemente questo sociologo molto
Molto attento alle dinamiche socio politica del Paese in modo particolare alle vicende del del Nord ma anche del del sud Vieri ha fatto una riflessione su Repubblica il cui senso è sostanzialmente banalizzo Alma
Confido nella vostra tolleranza il cui senso è ben badate bene nord e sud nord e sud
In sostanza si sono fatti in qualche modo la guerra sì sono annullati a vicenda ognuno tirando fuori il peggio di sì
Il nord il l'interesse per il denaro il disinteresse per dell'impegno pubblico
Il particolarismo l'individualismo esasperato e il sud invece questa incombente ma hanno oscura della criminalità che tutto
Scritte che tutto tiene dentro di sé
E e non liberare energie sane di questo di questo su tutto nord e sud
Alla ricerca di una priorità alla ricerca di un primato nell'attenzione del della vicenda nazionale infra in fondo si sono fatti scavalcare dal centro
Dal centro geografico del Paese non dal centro politico qualcuno già saluto professor Galasso
Qualcuno già già parla di dei ritardi tardi centro ogni anno Centrone per indicare questo luogo
Un applauso sogliola soprano glielo voglio roba
Qualcuno appunto già parla di questo di questa Centrone ha come la vera protagonista all'aria geografico protagonista della vicenda politica recente e Illy che c'è il meglio dell'Italia la e lì che ci sono parti settori del del Sud che si sono alienati affrancati da una condizionava una prospettiva di come dire di miseria e di e di povertà già l'Abruzzo e il Molise sono fuori da dal Sud erano nel sud quando Nord e Sud appunto cominciava riflette oggi sono già fuori di lì
Ecco sì eccezione c'è un'autonomia della del centro dell'Italia e che deve far riflettere in fondo le due grandi questioni grande questione si sono annullate a vicenda
Probabilmente per un vizio di fondo per un vizio di diciamo per una incapacità di darsi tutte le prospettive di costruirsi tutte le prospettive di questa di cui avevamo bisogno infine e chiudo se tutto questo è vero se c'è qualcosa di vero in quello che ho detto si può configurare come qualcuno fa una sorte di tradimento del Sud da parte delle proprie classi dirigenti
Si può introdurre anche questo elemento cioè che le classi dirigenti e che questo sud in qualche modo ha prodotto sicuramente ha prodotto poi hanno preso il volo e hanno tradito la loro fra loro terra lasciandolo lì dove l'hanno l'hanno trovata sono tutti come dire Problemi regate molto all'attualità ma che grazie all'insegnamento della storia ai ricordi e alle ricordi personali e collettivi che questa prevista messo ha messo in circolo possono essere di una certa credo utilità non so chi è già pronto per raccogliere immediatamente la mia provocazione ma compagna che è un provocatore
Volevo per
Dunque io accetto queste domande o provocazioni lì Marco Demarco
E tenterò anch'io di come dire di non
E Luther le
Però
Stasera sentire un molte voci
Portatrici di molte diverse esperienze in questa attualità evoca anche da Marco De Marco allora penso che forse un richiamare il lungo percorso di Nord e Sud aiuti
A non cade in una specie di corto circuito tra le cose di allora e la realtà di mezzo secolo dopo
Ed è un caso Fortunato che proprio qualche giorno fa abbiamo potuto leggere in un libro dedicato dal frigo parente Gaetano maccheroni due testimonianze di Mariano D'Antonio e di Ugo leone in quei la sta su quella stagione felice
Della vita di due riviste napoletana che opportunamente ha richiamato insieme Marco Demarco varabile Cronache meridionali e nord su perché tra i comunisti di Cronache meridionali valico repubblicani di nord e sud
Negli incontri del tutto occasionali
Della nella libreria di maccheroni
Erano gare di fioretto intellettuale sto citando Mario è un vanto
Per i primi Gerardo Chiaromonte Giorgio Napolitano Rosario Villari Gaetano maccheroni tre secondi Francesco Compagna
Vittorio De Caprariis Giuseppe Galasso
E scrive D'Antonio che quelle discussioni aiutavano a capire cito ancora le sue parole i termini del dissenso tra due visioni del mondo e della politica della cultura che allora erano contrapposte
E della polemica che subito si imbastire in quegli incontri colpisce nel ricordo di D'Antonio questo tratto che ci riporta proprio nel cuore del la introduzione di Marco De Marco Gaetano maccheroni interveniva stuzzicando gli amici avversari di nord e sud
Mostrandone le contraddizioni proprie di quegli intellettuali illuminati
I quali pretendevano di essere equidistanti tra comunisti e democristiani ma poi non disdegnava no di condividere i Progetti di timido riformismo con venature clientelari del dicci napoletana e meridionale
Allora come accade in ogni riflessione critica colta
Che raggiunge gli acuti del contrasto polemico
Si avverte una eco dei cargo menti dalla parte opposta
C'è una sorta di appunto re-invio di pensieri reti
Di costruzioni vorrei dire quasi di slogan
Tra i liberali di compagna e i comunisti
Anche i liberali crociani di Nord Sud
Accuseranno i comunisti di avere finito col fare il gioco di mero potere dei ceti conservatori in transito interessato dalla destra conservatrice monarchica al centrismo democristiano
Ma tanta distanza da quegli anni siamo in grado di valutare gli esiti della buona battaglia combattuta da Francesco Compagna con la sua rivista liberale meridionalista et europea insista
La provocazione si si tratta di celebrare un mito come invece fare una profanazione no
Quando il Nord e Sud cessò di essere pubblicata dopo la morte improvvisa del suo fondatore
Quella presenza appariva una testimonianza
Minoritaria ed elitaria
Gli intellettuali che si raccolsero attorno a Francesco Compagna o che furono ospitati come collaboratori nel fascicolo che la rivista
Potevano avere o stare per darsi una formazione culturale o ideologica diversa da quella di Francesco Compagna di Giuseppe Galasso
Per citare almeno i due autori dell'autobiografia di Nord e Sud datata mille novecentosessantasette ma la rivista non divenne mai una palestra di confronto una Rena per disputare anti in che senso la rivista era decisamente contro
Il classismo per il populismo contro il sinistri ISMU frontista
Contro una destra arretrate conservatrice così come conto cattolici o democristiani più sociali se non addirittura socialisti e illiberale
Una quota di snobismo elitario forse da intravedersi tutte le volte che non viene riconosciuta dignità di vera cultura dietro la sinistra e la destra e il cattolicesimo politico la valutazione del tutto negativa di Gramsci ad esempio o meglio della utilizzazione dell'opera frammentaria gramsciana da parte del Partito comunista rispetto a Croce
è un esempio un secondo è dato dal giudizio di inferiorità della ideologia socialista rispetto al pensiero liberale
Antonio Labriola e come se non fosse mai esistito Salvemini è rimasto un eretico socialisti democristiani sono accomunati per non avere coltivato il sentimento della patria badate bene questa questa duplicità il sentimento della patria ed il senso dello Stato
In verità se si resta sul terreno delle dottrine gli accenti di nord e sud
Possono apparire anch'essi censura abili per insufficienza di analisi
Dove invece quella rivista va riconosciuta sul piano della ricognizione della interpretazione della realtà meridionale una chiarezza di visione che altri non ha avuto a cominciare dalla demitizzazione della civiltà contadina
E dalla denunciata angustia provinciale e localistica che la piccola borghesia meridionale
Disponibile sia agli appelli anticomunisti sia al richiamo egemonico e conformistico delle sinistre sia gli allettamenti clientelari democristiani
Restando nel fondo conservatrice Eternity moderna
Quanto all'europeismo nord e sud ne scopriva le chiavi sul teatro europeo
Anche qui c'è stata una utile richiamo di Marco Demarco denunciando gli arretramenti burocratici lo sviamento dai grandi scopi politici insieme alla sordità
Dei gruppi politici italiani dinanzi alla evidente utilità che la questione meridionale avrebbe ottenuto se collocata in uno scenario più grande latino mediterraneo simmetrico a quello anglo-tedesco e nord europeo
Nord e Sud aveva nei locali della sua redazione a via Carducci
Due stanze in cui Francesco Compagna continuava il suo magistero di professore di geografia
Della recente facoltà di Scienze politiche
Come ricorda Ugo leoni la professione universitaria
Faceva rifluire nell'attività politica e giornalistica la salda consistenza delle conoscenze scientifiche
Ed è su queste fondamenta che si accoglievano le linee di politica economica di Ugo la Malfa Cruciani Elle amalfitani
Sì auto definivano i liberali di nord e sud
Ma poiché nella bufera numero sessantotto ricoprì intero decennio di piombo che fece vibrare le strutture di questa intrepida navicella liberale in una navigazione
Che ha portato il meridione d'Italia e l'Europa in un mondo diverso
Forse qui nella diagnosi
Ci di stanziamo Marco
In un mondo diverso
Se storicismo impone una misurazione costante ditte di pensieri e di eventi questo è il momento di impiegare una tale chiave di lettura allora sembrava che tutti dovessero gravitare verso il socialismo oggi nuovo orizzonte il liberalismo ma quale liberalismo domina un'accezione vulgata del liberalismo che stenta a riconoscersi
Nei due grandi interlocutori di liberalismo e liberismo Croce ed Einaudi
E certo quanto a strategie di politica economica non si esprimerebbe oggi
Con un nuovo Ugo La Malfa forse anche Crociani era marziani di nord e sud avevano chiaro un fotogramma per la ricetta liberale e non il film che aveva avuto più volte un doppio finale lieto e tragico
Destra sinistra
E i due centri di rispettiva pertinenza si ispirano oggi a spiriti liberali almeno nelle dichiarazioni di principio
Ma è il caso di chiedersi se il liberalismo e cristianesimo non siano profili della civiltà occidentale ben al di sopra di ideologie politiche dei partiti nazionali
Un richiamo alla missione di una cultura di molti popoli tra i più evoluti del pianeta con una responsabilità non di un Mezzogiorno nazionale ma di un Sud e di un nord del mondo
Sulle questioni che invece ci investono indirettamente anche come città credo che altri potranno dire cose molto più legate alla loro esperienza
Grazie compagna del padre corre sempre
Ma grazie anche io ovviamente mi unisco alla gratitudine
Alla Canottieri Napoli
Alla gratitudine della Canottieri Napoli a Massimo dissi
Il lungo percorso di dover distruggere dice Casavola
Sotto certi aspetti sì lunghissimo sotto altri aspetti si può anche storicizzare la stagione di nord e sud perché non è arrivata al trentesimo compleanno
Come in parte poi faceva lo stesso Casavola con questo bivio nel sessantotto in un ulteriori distinzioni
Quello che penso e che rende sempre attuale ricordare nord sud e che cinquant'anni fa nacquero insieme
Una formula editoriale
è un ambiente
La storia dell'ambiente
E molto bella ma è anche
Molto malinconica perché una storia
Dissi
Di sopravvissuti
Alcuni intellettuali certamente da annoverare fra i più che soci fondatori Jim del sud
Non hanno avuto la fortuna
Che hanno avuto sia papà sia Galasso penso Giordano penso De Caprariis
Penso in qualche modo noi qualche anno dopo papà
Guido ma c'era all'inseguimento anche lui di questa formula faceva realtà del Mezzogiorno
E poi nell'ambiente il nord sud
Non c'erano solamente intellettuali non c'era solamente magistero scientifico c'erano tutto una serie gli altri personaggi
Con Galasso e con Del Vecchio possiamo ricordare Carmine Mazzotta possiamo ricordare credo anche con molti di voi Renato Perrone Capano anzi Giuseppe Perrone Capano poi diventato Renato
Per quello che riguarda invece la formula editoriale la mia impressione è che la formula editoriale che nasce nel dicembre del cinquantaquattro
Aveva una storia di elaborazione
Ancora più antica
E questo spiega
Non l'attualità a mio giudizio ci sono tante ragioni di inattualità ma che poi sollecitano un richiamo di attualità
Diciamo reiterato nel commettere il reato
Galasso gli amici dell'Acropoli sono già sette anni
Che
Una formula abbastanza analoga come abbastanza analoga era prospettive settanta come abbastanza analoghe era stato lo spesso lo stesso spettatore e via dicendo però ho l'impressione che nel caso di nord e sud la maturazione era stata molto molto più attenta
Non cito il primo editoriale perché lo ha già fatto Giancarlo Laurini
Ma quel primo editoriale si apre con un articolo di Ugo la Malfa
Mezzogiorno nell'Occidente
Allungo
Pensato quel titolo quella scelta di collaboratore
Di apertura
E questo mi porta ripercorrendo poi una strada
Che
La fecero la prima volta papà e Galasso in vista di una conferenza Terni mi pare nel sessantasette intanto si un'autobiografia di nord e sud
La si è fatta in qualche modo nel numero del ventennale due anni dopo nell'iniziativa del settantasei che ricordava Giancarlo Laurini in qualche modo eh un esercizio intellettuale permanente credo che Galasso sia freschissimo di studi sul fronte strettamente meritano apistico perché martedì prossimo e di scena per la Svimez e sarà un modo di Riva
A me è capitato recentissimamente in occasione di un convegno su Giovanni Amendola
E di andare a di legge la polemica se Giovanni Amendola è un liberaldemocratico un conservatore
Siamo prima di nord e sud l'antologia di Amendola Di Vaio Vinciguerra esce nel cinquantuno
Giovanni Amendola è fondamentale sia per scegliere Ugo La Malfa e con quel titolo
Ma perché Giovanni Amendola pur essendosi occupato molto poco strettamente dimezzano ritmo
Aveva una passione risorgimentale intensissima
Tutta ambientata
Su Cavour Silvio Spaventa
E questo dimostra perché nella tradizione di nord e sud per quanto mai da mamme per quanto meritano resta Dosso Gobetti sono molto periferici
Non solo perché c'era stato Omodeo
Altro che il Risorgimento senza eroi in confronto a dovere ma perché c'era questo anello intermedio
Giovanni Amendola
Ugo la Malfa che aveva debuttato politicamente allora
E allora direi e da un certo punto di vista anche da un punto di vista della cultura storica poi dieci anni dopo
Sarebbe diventato geografo professore di geografia
Quel libro di Neri Pozza di papà labirinto meridionale che altre volte ho sentito richiamare da Galasso
Sulla polemica contro l'interpretazione gramsciana di Croce al fortunato intellettuali organici e via dicendo a mio giudizio e molto molto importante
Ma allora in questa formula editoriale che cosa c'è l'apertura
E con l'Occidente
E se andate a leggere tutti i fascicoli di nord e sud
Ogni volta che si può si apre con la politica estera
Con la politica internazionale qualche volta mi capita di fare delle rimpatriate telefoniche
Con Galasso
E facevano volte Copai Galasso a base di una sfrenata libertà di colesterolo raccontandosi CPP
E Galasso mi dicesse più volte a ma io sono molto orgoglioso di cui gli articoli che feci sulla pace la pace divisibile l'atlantismo e via dicendo che poi
Era la tradizione dedica bravissimo e allora da questo punto di vista mi permetterei di inserire nella traiettoria di Casavola una riflessione diversa
Proprio perché l'editoriale di apertura e quello che ha citato Giancarlo Laurini
A mio giudizio nord e sud muore quando all'incirca dalla metà degli anni Settanta per Nord e Sud dalla cultura politica che cosa intende il rapporto bancario
Nord e Sud del mondo
Sia crescono
I richiami verso il Mediterraneo
Sia cresce un europeismo
Che tende talvolta ad essere
Staccato dall'atlantismo
Se non addirittura ad apparire come neutralismo come era apparso in un periodo diciamo di Fanfani alla Farnesina quando invece sul nord sud si era presidiata la frontiera degasperiana
Ha condotto all'amicizia per Salvatore radicale non diciamo sciocchezze Degasperi che appartiene alla storia della DC e che non sono Degasperi anni Saggese notte
Leo Valiani
La originalità di De Gasperi c'è una bella biografia di cadaveri
Che l'idea la leadership politica in Italia è proprio la coerenza con la quale svolge il circuito dalla conferenza
Di Parigi
Verso l'altra faccia dell'Atlantico
Non è vero e tendenziose bugiarda la ricostruzione che per anni ha dato Pietro Scoppola
Adesso cadaveri
Riprende tutte le ragioni invece che gli storici delle relazioni internazionali
Da ieri e Pastorelli avevano fatto valere
C'è stata
In Italia una cultura che si è divisa fra padri e De Gasperi
Ugo la Malfa non ha avuto dubbi
Nell'essere con De Gasperi
Sergio freno al tema ben che è sottosegretario dei padri non ha avuto dubbi
Il mondo liberale del fascismo e invece abbastanza oscillante saranno no bellissime ma le ragioni per le quali Benedetto Croce
Esita
Nel quarantanove
Sulla per le quali
E De Nicola esagerati mail custodire la memoria di utilizzare e in cui invece c'è la straordinaria
Modernità di De Gasperi da questo punto di vista però nord e Sud è stata abbastanza utile anche continuando
Perché non è vero come si dice nel dibattito politico la tradizione socialdemocratica antecedente sono due cose diverse ci vuole cioè quello che va in America chiede all'America gli euromissili
E c'è
Un'Europa
Fino alla quarta potenza mondiale quale i pacifisti che sfilavano contro il Paese i pesci e Cruise quindi direi che per un del sud penso appunto uno di questi grandissimi
Vittorio De Caprariis mi pare che fosse per iniziativa
Di Galasso di un genio Capozzi al all'Istituto suor Orsola dopo il libro su un costituzionalismo atlantico Siri pubblicherà quel libretto opere nuove le origini politico diplomatiche
Del Patto Atlantico
E in cui De Caprariis da una interpretazione
L'europeismo è un contenuto il contenitore per l'atlantismo
L'ho spesso al tiro Spinelli tante volte attaccato alla fine degli anni Settanta perché da commissario socialista si presenta per l'elezioni europee
In lista con il PC
Nel suo ultimo discorso al Parlamento europeo
Fosse Biagio De Giovanni non c'era ancora
Siamo mi sembra la metà degli anni Ottanta c'è stato un bombardamento di Reagan alla Libia di rappresaglia all'assassinio di un sergente americano in una discoteca a Berlino Spinelli prende la parola si dissocia dal suo gruppo
Fa una specie di autobiografia e dice mi domando
Perché c'è un soldato americano a Berlino torna indietro e dice ecco le ragioni per le quali
Non mi sento di condannare gli Stati Uniti d'America e allora questa è una posizione
Tutta l'auto
Che facile
Però è una opposizione su una posizione sulla quale mano del sud ha avuto una fortissima identità e qui debbo tornare hanno del Sud come ambiente perché a nord e sud ci sono i fascicoli
Ma ci sono anche delle c'è gli amici poche sotto il Centro Studi nemici non solo questo ripreso un po'dal mondo
C'è
Questi libretti opere nuove e quello di papà e Laura la democrazia cristiana ce n'è uno di Felice Ippolito sull'energia sull'Energia ce n'è uno bellissimo Aldo Garosci le nuove questione delle nonnismo
In una da questo ho poi la Coppoli che è una collana che mi sembra
Che prima dirigeva papà poi passa Galasso poi nella quale no penalty Magalhães quadrava e i cui esce la la politica della città o l'Europa delle Regioni ecco da questo punto di vista i due meridionalis mi quello gramsciano e quello conosciamo
Si diceva anche quello di città e quello di campagna
Perché
Quello di Cronache meridionali riteneva che il problema dei problemi fosse
La riforma agraria
Quella di nord e sud invece il cui riferimento
Era del tutto inattuale De Marco da questo punto di vista la tua prima provocazione e giustissima però nel senso che deve andare a voi più dietro le postazioni adesso d'e quella rimasti
Su come avesse giocato la riforma agraria nella storia d'Italia nord-sud ospita cui tre saggi di Romeo Risorgimento e capitalismo che sono alla base di coniugare insieme Stato liberale risorgimentale Isma'e modernizzazione del Paese
Allora se posso
Avanzare
In una occasione come questa
Una riflessione
E che nord e sud
Non poteva
Sono amare
Classe dirigente
Direi che il periodo più brillante di nord e sud in cui si accostavano maggiormente
Aspiranti collaboratori di su varie tematiche verrà e quello nel quale la classe dirigente lontanissima i percorsi della classe dirigente sono tutt'altro esercitate però nord e sud e più nazionale
E direi che più nazionale perché ha
Aveva scelto questa caratterizzazione
Occidente
L'atlantismo
Della quale un personaggio sfortunato perché muove credo trentanove anni
Vittorio De Caprariis
Era stato decisamente una bandiera e questo mi fa anche capire perché in una di queste occasioni in fosse molti anni fa
In una riflessione anche questa autobiografica Galasso diceva per noi
Il meridionalismo in qualche modo quasi un pretesto
Cioè
Il meridionalismo era un modo poi assentire assi
Proprio grazie alla citazione che ha fatto la Winnie
E per sentire la propria passione nazionale risorgimentale un dato
Dell'Italia moderna dell'Italia civile però consapevole
DS minoranza fa le minoranze senza nessuna ambizione o presunzione di potere andare al di là delle sue dimensioni
Perché vedi direttore
Allora le riviste avevano gli stessi i problemi
Gli amici dell'Acropoli conoscono però avevano maggior circolazione perché quotidiani e settimanali erano meno di oggi aperti al dibattito politico culturale ed erano effettivamente
Un centro di aggregazione una parte della propria identità come era stato un un po'il mondo il Mondo di Pannunzio Pernod subito
O proprio perché si è fatto riferimento all'Acropoli io penso che quel mondo dell'immediato dopoguerra di riviste liberali nel paesaggio
A Milano Stato moderno di Mario Paggi
La cartolina la nuova Europa di Salvatorelli tutto quello che poi poi realizzando viene detto il paesaggio della testa azionista non fosse affatto come dice Galli della Loggia
Inquinato dissidi isterismo Gobetti hanno no era una tradizione
Pienamente amendolea avanti
Io penso che tantissime siano le cose
Inattuali
Però ci sono anche delle cose che non riescono a spegnersi
E il fatto che l'acropoli sia arrivata a sette anni che ci siano gli amici della carponi in una condizione tanto più diversa e tanto più difficile mi fa pensare che almeno quella esperienza
Non sia stata inutile e comunque sia talmente bello ricordarla che c'è
Qualche sconsiderato qualche pazzo malinconico si usava questo linguaggio che continua accanite in questo tipo di strumenti di comunicazione grazie
Si interroga cederei la abbia già Giovanni se posso chiedere ad aggiornarlo una curiosità colta tempo col tempo che è passato diciamo la partita tra cronaca meridionale nord sud era in realtà un Point pari a me Brenda la dire insomma non tutta la distacco che c'è insomma la squadra che milita avendo adesso te mi sembrava non solo più corto insomma
Pervasa da un pluralismo invece dall'altra parte non c'era e così ma questa è solo una parentesi del G tre Loreto rispondesse anche le altre domande
Ma vorrei provare intanto a e non evitare le questioni che sono state poste da
Da Marco Demarco
E direi partirei proprio da questa forse anche se
Non mi sento di dare
Un giudizio netto
Furono anni molto fermi di
Il sei noi ricordiamo fosse mi permetto di dire Marco dobbiamo uscire dall'alternativa mito profanazione probabilmente libero punto e che i di tanto in tanto si torna a riflettere sulla storia
Non inutile anche se è così difficile capire
Il rapporto fra nulli e questa storia tante discontinuità tante fratture tante inattualità
E se devo tornare su quella storia dal punto di vista di adesso con la questione ultima sollevare i beh io credo Galasso e qui e quindi su questo immagino che possa dire cose assai più convincenti e precise delle mie
E insomma c'è stata una dialettica fortissima tra nord e sud cronaca
Credo addirittura che
Che quel primo decennio perché se non ricordo male Crono che è durata un decennio nord-sud durata molto di più questo è già un elemento sintomatico
E il dialogo fra costante questo forse da da vedrebbe ripreso anche per capire i limiti di quella e dei risultati di cui il dialogo il dialogo tra
Nord e Sud dei comunisti nord e sud del Partito comunista e questo è un punto centrale di Nord Sud io credo
Molta meno attenzione almeno fino agli anni Sessanta
Per l'esperienza socialista perché fu un punto centrale
E si rileva dai giudizi che anche io mi riferisco a quel saggio del dica la sua compagna del sessantasette ma era diffuso era diffuso era costante
E cioè e il PG aveva avuto un ruolo importante nel Mezzogiorno
E e l'elemento importante che veniva notato essenzialmente otto oltre ad altri perché però c'erano naturalmente c'erano di vari sostanziali sulla net cura della questione meridionale lo ricordava anche compagna adesso alla così cosa che sentiti che possiamo ricordare che ricordiamo che sappiamo
La critica della lettura gramsciana
Il famoso saggio del ventisei sull'Alleanza contadini operai ma insomma non è il caso adesso di attardarsi su temi che sono anche abbastanza ormai lontani dal Mulino
Però quello che il Nord e Sud coglieva come potenzialità della presenza comunista nel Mezzogiorno era il come dire il processo di civilizzazione politica delle masse che il PG aveva operato della plebe del sottoproletariato cioè la trasformazione di una massa abbastanza in forma e soprattutto di una massa profondamente intrisa di ribellismo
In in in una dimensione politica questo fu il senso secondo me
Dell'attenzione molto netta che Nord e Sud ebbe ebbene verso il del Partito comunista molto meno molto molto meno molto meno secondo me verso il PSI almeno fino a un certo punto
Con una con una con un elemento che mi mi importa ricordare perché rileggendo quei testi o alcuni di quei testi mi ha colpito con l'esplicito riferimento alla polemica Einaudi lì Inaudi Coluche sul liberalismo e liberismo
Nel senso di dire non è poi obbligatorio che il liberalismo ossia letto attraverso la lente del liberismo prendendo quindi posizione famosissima polemica tra Croce Einaudi prendendo posizione per Croce
Poi attestato un muovere una lezione una forma importantissima della storia del liberalismo italiano questa lettura del rapporto liberalismo liberismo naturalmente che che molto presente nel tema naturalmente questo
Non per caso i temi del meridionalismo di nord e sud sono legati a diciamo problematiche la dimensione pubblica la questione dell'Europa la questione delle città la questione della ricerca la questione la formazione di un processo di di modernizzazione del Mezzogiorno che si sarebbe dovuta verificare attraverso la Costituzione
Era quasi un programma politico di una sinistra democratica del Mezzogiorno
Mi pareva quasi un programma politico quasi un progetto politico
Il progetto politico in in un certo senso fallito
E qui è il punto ma io forse dovessi fare un'altra riflessione storica diciamo mi interessa far la prova perché c'è Peppino Calasso e quindi ascoltare anche da lui una riflessione a mio avviso il Sessantotto fu un momento cruciale
Non so se proprio di crisi della rivista certamente di crisi perché ci fu un problema molti collaboratori si allontanarono
Sul tema atlantismo presidente ci
Guerra del Vietnam ci fu una vicenda molto naturalmente compressa mondialmente ci furono secondo me col sessantotto con un processo quasi di di di di gruppi di anticipazione della globalizzazione di un fenomeno di di di Global ISMU
Come dire gli interni Petri delle questioni nazionali cominciarono a trovare qualche difficoltà anche i partiti come interpreti delle questioni nazionali cominciano a trovare Pertini prova del Mezzogiorno si spostò riassetti almeno in un certo senso e negli anni ma il nodo politico che io voglio mettere in evidenza in un certo senso anche per dare una risposta alla ultimo intervento di Marco Demarco e che insomma
Falli qua io devo dirlo devo dirlo anche come dire rispetto a a all'alle scelte personali che ciascuno di voi ha fatto nel tempo perché perché ci fu una e beh ci fu un'assurdità del del del Partito comunista e ci fu una difficoltà profonda
Del partito comunista
A come dire a introdurre elementi di effettiva discontinuità nelle proprie scelte fondamentali questo è un dato della storia italiana insomma io non credo che sia megabit
E non credo che sia nei gabinetti un altro elemento come dire del della difficoltà del fallimento di questa della difficoltà tra fallimento forse parola troppo netta troppo grossa
Diciamo di questa difficoltà di espansione di una cultura laica liberale
Beh fu anche Tatò dal fatto che poi negli anni Settanta si avviò tutto un'altra problematica dopo il fallimento del centrosinistra il compromesso storico cioè cattolici e comunisti diventano come dire un punto questo è un po'questo è un punto molto problematico secondo me anche perché ritorna attuale col tema del partito democratico secondo me
Ritorno attuale col tema del Partito Democratico aprendo non si possono fare confronti con situazioni così lontane e diverse
Per ma certamente l'asse che si costruisce anche nel Mezzogiorno nella dialettica che ci fu naturalmente e nelle Commissioni che ci fu un e nelle rappresentazioni per esempio del rapporto fra dimensione pubblica e società civile tra comunisti e cattolici nel Mezzogiorno beh fu fu un un elemento di che bel però un carattere alla modernizzazione del Mezzogiorno Irti
Nel carattere che dettero al processo di modernizzazione del Mezzogiorno
Più produssero probabilmente anche l'esaurimento di alcune spinte che potevano nascere da qui il progetto politico che era rivolto alla sinistra democratica perché nord e sud era rivoltato nord e sud è stato sempre critico perché Mezzogiorno avuto anche questo problema
Va bene ha avuto sempre una destra non adeguata ai problemi del Mezzogiorno
E io ho fatto la critica in qualche modo quindi anche l'autocritica della convocazione del PC e dei suoi però c'è stata una destra meridionale inadeguata costantemente inadeguata a rispondere ai temi del Mezzogiorno
E la diciamo la la l'asse politico di Nord e Sud ottimo
E da un lato l'attenzione al PG da un lato il tentativo in parte fallito di individuare in questo asse una potenzialità di effettiva modernizzazione poi tornerò su una questione che ha posto Marco Demarco all'inizio
E ma nello stesso tempo radicale critica di quella destra non solo dell'autismo
Ma
Diciamo delle forme monarchico fasciste nelle quali pezzi della destra meridionale tentavano di dare una certa lettura nella questione del Mezzogiorno quindi una una posizione difficilissima quella di nord e sud in quella fase la questione estremamente difficile perché i come dire sale della terra diciamo così in una discussione in una polemica
Attenzione il pesce e forse anche Peppino perché c'è come dire c'era la comunanza con un gruppo dirigente comunista legato in qualche misura lo storicismo politico il Sessantotto mette in crisi tutto questo lo mette in crisi nel PC
Dove avanzano forme di neo populismo diciamo così e di interpretazione estremizzando e dei processi storici importanti che nel sessantotto si verifica qui ci sarebbe a dire tanto ma mi guardo bene dal guardo bene dal farlo
E quindi per dare una risposta alle prime cose dette da
Da Marco Demarco
Insomma è stato un fervido momento di dibattito storico ci fosse adesso di dibattito politico di classi dirigenti forti culturalmente costituite culturalmente formate è un dibattito che per ragioni che naturalmente riguardano l'intera storia del Paese tu dicevi ma
Mito profanazione che le condizioni del Mezzogiorno oggi ma intanto io mi oserei dire
Perché comunque cinquant'anni son passati Mezzogiorno certo non è più quello degli anni Cinquanta cioè le contraddizioni del Mezzogiorno non sono più quelle sono altre se voi sono perfino aggravate
Per certi aspetti
Quindi lo stiamo qui e però diciamo neanche possiamo azzerare quello che il dibattito politico di all'uranio
E come dire la le culture politiche che le classi dirigenti misero in atto hanno in qualche modo potuto un processo di modernizzazione del Mezzogiorno c'è stato
Adesso secondo me i nodi vengono al pettine perché il Mezzogiorno non è più chic non può essere più interpretato solamente come questione nazionale la crisi del meridionalismo classico nasce anche da qui secondo me
Cioè dalla difficoltà di poter come dire tutti questi temi è vero che c'è una coscienza fortemente europeista nella tornerò brevemente su questo nel gruppo di nord e sud
Ma fondamentalmente lo Stato nazione la cornice del meridionalismo di nord e sud con questa apertura importante al rapporto tra Stato nazione d'Europa
E
Probabilmente oggi questi confini si vanno interrompendo si vanno spezzando io vedo in questo la un la non nella fine della questione meridionale
Tutt'altro le le le le varie ipotesi di pensiero meridiano fanno oggi assolutamente sorridere di questo mezzogiorno come dire acriticamente guardato come luogo di incontri di riconoscimenti di bellezze di sanno fanno francamente sorridere questi queste riflessioni dei del del pensiero meridiano e di tante altre
Però le contraddizioni si vanno spostando a livello diverso dal passato per cui il problema non è che il milione il vecchio meridionalismo il veglione di Mo classico e in crisi perché non c'è più la questione meridionale per carità sei mila
C'è in forme perfino più drammatiche per certi aspetti dapprima lo ricordava Marco Galasso ce lo ricorda costantemente nel la domenica nella riflessione che sta sul Mezzogiorno proprio sul Corriere del Mezzogiorno
Però è cambiato l'orizzonte
Nel quale il vecchio meridionalismo ragionava il mio realismo classico chiamiamo neanche vecchio ragiona
E probabilmente bisogna adeguare a questo processo diciamo di globalizzazione la riflessione sul Mezzogiorno riproponendosi i temi di fondo che cos'è il rapporto Mezzogiorno Europa oggi è un problema aperto
Qual è il non amato Mediterraneo qui c'è un'infinità di retorica dalla quale liberarsi
E qui secondo me l'insegnamento di Nord e Sud resta importante cioè quello del richiamo dell'Europa come il nudo essenziale della questione storica del Mezzogiorno
E così via quindi temi di di ampia portata Idi forte rinnovamento infine nei infine
è un tradimento del Sud da parte delle sulle classi dirigenti beh insomma e fuor di dubbio
Un da un atto non possiamo azzerare la storia quindi io penso che una riunione come quella di stasera che ci permette di ricordare aspetti così significativi di un di anni così fare vini di discussione fra culture politiche consolidate
è un fatto importante l'impressione oggi è di uno su labbra mento delle culture politiche
E abbiamo passato un decennio di crisi credo che siamo ancora in una fase di transizione emergono populismi i forme confuso sedi esaurimento del potere in se stesso cioè di sconnessione del potere dalla società
Cioè sono questi due Sassari per dire questi due estremi un populismo che che gioca un suo ruolo innegabilmente diciamo dentro il senso comune la forma della coscienza politica di questa nostra società io spesso su un altro versante opposto adesso non voglio dire a destra sinistra insomma centrosinistra centrodestra comune cose sono anche un po'mescolate
Rappresentazioni del potere come se il potere fosse ormai una cosa fine a se stessa come se il ceto politico fosse assolutamente autoreferenziale come è accaduto questo e quindi difficile sarebbe ben lungo e difficile fare ma questo è lo stato di fatto quindi oggi il Mezzogiorno Napoli attraversa una crisi profonda di classi diligenti
Perché è stata fatta questa interpretazione del rapporto tra potere in società e questa secondo me sta arrivando però
All'ultimo scalino
Io credo di sì credo che ci si chiede credo che siamo adesso è un punto di crisi a un punto di svolta esordirà di come noi possiamo utilizzare il patrimonio storico di come e perché ci dobbiamo domandare per esempio perché il liberalismo è stato sempre
Debole nella costituzione della coscienza politica complessiva del Paese al di là di tutte queste grandi questioni che fanno parte della nostra identità
Il mobile capire che adesso siamo giunti a un punto di svolta e di crisi
E e quindi la la ripresa della coscienza politica adesso al di là delle singole appartenenze cioè della potenzialità che le nostre società le nostre cioè le nostre opinioni pubbliche voi nudi
Anno di collocarsi rispetto a questa crisi di non essere assenti rispetto a questa crisi credo che questo sia un nodo importante e qui c'è qualche cosa dell'eredità di questo grande dibattito che fu fatto negli anni Cinquanta
Perché allora in qualche maniera la partecipazione di pezzi importanti di una intellettualità al dibattito politico c'era
E questo oggi ne avvertiamo profondamente la mancanza elementi di passività di indifferenza qualche porta perfino di insomma di di cattiva interpretazione dei propri ruoli diciamo così ecco credi io io vedo tutti questi temi ma in tutti questi temi sento che il dibattito di quegli anni nati il cinquantaquattro in queste due riviste nord-sud in particolare di cui parliamo stasera beh sono stati fatti che non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo
Grazie abbiamo già
Prendiamoci una piccolissima scorpacciate con riso sospensione del cerimoniale cerimoniale poi do la parola al Galasso ancora però voglio aggiungere alcune domande brevissime che farò
Allora come dicevo in apertura io vorrei che il massimo che si venisse qui perdonare alla Circolo Canottieri Napoli in quanto il professore Buonaiuto
Che in effetti non può venire in quanto preso da lavori precedenti simbolicamente un numero ma che rappresenta tutta la collezione dalla rivista Massimo questa tua passione per nord-sud
Va bene
Io mi scuso ho poca voce e quindi ho poche parole
Io in nella rivisto nord-sud
Ed in particolare in compagnia
Ho sempre oltreché condividere nell'arena politica lumi così Poemi guidava
Io lo apprezzavo il il meridionalismo di compagne che era un meridionalismo propositivo
E non sul merito come lui diceva quello Hulot piani uniti fatto di piangersi addosso
Poi di compagna anche condividevo sua
Scelta diciamo così ambientale
Sulla questione per esempio dell'Italsider
Che lui individuò
L'errore urbanistico che erano poi un errore economico come voi
Infatti hanno dimostrato io proprio aprendo al caso
Questo è uno questa rivista trovo un articolo del professor compagna presuppone del professor Galasso
Che proprio trattava le ore della Italsider proprio archeologia qua e diceva appunto che oltre che urbanistico era un errore economico
Dobbiamo volentieri questo il simbolo Ponterotto agli altri numeri grazie a Massimo grazie
Grazie
Grazie mille io ripasso la parola alla moderatore De Marco però chiedo una cosa dal professore Galasso una voce di speranza per il domani perché da quello che
Mi è parso di capire di sentire qua abbiamo chiuso allora tenendo presente che abbiamo delle giovani leve ecco che il mio amico Giancarlo
A tenendo presente che adesso il professore Galasso concluderà questa bella riunione e ringrazio ancora io non ricordo mai che il Circolo Canottieri Napoli ha avuto tante menti insieme
Professore ci dia una parola di speranza specialmente ai giovani come me grazie
Sì più più delle domande le curiosità profitto anch'io perché ho a che fare
Riportando indietro il discorso con o un collega nel sessantaquattro Galasso
Assumeva la condirezione della della rivista e quindi faceva un po'il mio lavoro allora una piccola curiosità vediamo se ve la posso togliere
Nello Ajello recentemente qualche anno fa ha raccontato che molte firme storiche di nord del Sud diventarono storiche famose proprio perché c'ero in redazione o qualcuno tra cui nella gliele che era redattore capo mi pare che è un po'rileggeva e ripassavo questi pezzi io ne so qualcosa in redazione arrivano spesso articoli di persone di altissima qualità però nessuna è perfetta dice la scrittura non è proprio un dono al di natura certi non ce l'hanno c'hanno il genio del talento
Spesso o il genio del talento ma spesso tutte e due le cose però non hanno questo dono felice la scrittura ma nessuno lo sa perché per le relazioni si sono per questo e via dicendo
Dopo tanti anni sì Segala se cioè c'è se il nome di qualcuno che proprio non aveva questa attitudine per la scrittura sarebbe sarebbe curioso l'altra cosa Malcom vedete velocissime io non ho capito senta in quegli anni tra il cinquanta e il sessanta per intenderci fosse più minoritarie più isolato e la cultura marxista o quella liberale
Perché siamo in una città che ha appena votato diciamo per la monarchia all'ottanta per cento nel caso presso Lauro quindi è sicuramente per quel che io ne so per quel che ne so la cultura marxista il PC era assolutamente isolato in città cioè non voglio dire che non contasse proprio nulla ma qualche cosa del genere era è vero
Tant'è che intorno agli anni Sessanta impicci ricostruisce attraverso vari artifici egemonia DC culturali una sua storia che non c'era
Si inventa partito delle quattro giornate ma non lo era si inventa partito della grande opposizione la loro e non fu protagonista principale in questa lotta alla Rolo fu molto di più
Probabilmente la democrazia cristiana e me lo fermò molto di più il mondo rivolto ai che insomma sicuramente per quel che io adesso i comunisti ero isolati ci ci fu un un assalto a alla federazione di piedi via Medina
Tra l'altro particolare curioso quando si racconta la storia dell'assalto di Avellino si lasciò sempre intendere almeno elementi generazione si lascia sempre perché morti furono da questo lato c'è furbe Moro dal dal lato del PC
E in realtà furono all'altro altre morti l'uno all'altro
E forse furono tre non ha CPC non accuso nessuno a vittima ma è un modo diciamo di costruire la la la storia che almeno su una generazione credo proprio la mia
Ha avuto effetti quasi non dico devastante perché prestava proceduralmente ma insomma qualche effetto l'auto alla Barbazza avrebbe domanda era questa pur storica ma chi dei due era appisolato diciamo
Chiaromonte Napolitano ha Amendola o il gruppo di di nord e sud e poi ci sono le altre domande marche non note non ripeto qui sul diciamo sul sul Mezzogiorno faccio solo un piccolo una piccola tanto che questa attenzione
Il problema Biagio il problema del Mezzogiorno è evidente che il Mezzogiorno non è più quello degli anni Cinquanta
Ma non lo è
Degli anni cinquanta degli under the non ha più le macerie ma non è questo io credo il punto perché ce n'è ovvio che un progresso attraverso diciamo quasi tutte le realtà quasi tutta il problema e sette
Nel la distanza tra il nord e il sud qualche passo avanti si è fatto la modernizzazione non è stata più veloce comunque al nord o nonostante tutti gli aiuti del Sud dovuto ma aggiungere di più
Negli anni cinquanta il nove Napoli era lontana dal nord ma lontana in senso positivo dal resto del sud oggi invece il Napoli resta lontana dal novanta ma rispetto a ciò che allora era il sunto è molto più indietro se Abruzzo e Molise sono addirittura uscite dal dal subito vuol dire che la distanza
Quella prima se aggravata e questa seconda se si è accorciata quindi in questo gioco dicevo comparativo
Nonostante i grandi successi inevitabile fatte però il il la lettura resta ahimè mi dispiace aggiungere pessimismo al pessimismo resta abbastanza negativa
Prima di tutto non voglio rispondere alla domanda su come scriveva chi potrei raccontare per la verità
Aneddoti divertenti in ma diretta no manco mezzo io
A me non sono mai piaciuti liberiamo ibridi per io speriamo che me la cavo
Quella è un brutto libro
Che non ci vuole un minuto a stringere e che gioca su cose sulle quali non si dovrebbe giocare in questo caso ci potremmo solo divertire
Perché i soggetti non solo poveri alunni della scuola elementare di un comune alle porte di Napoli ma sono oggi sono professori universitari gli altri dirigenti eccetera
Però rifuggo proprio totalmente quindi né in pubblico né il privato lei evidentemente altro per quanto alla seconda domanda così poi passa alle brevi riflessioni che mi permetterò di fare quanto alla seconda domanda chi fosse più isolato beh eravamo molto più isolati noi
Non si ha un'idea di quella che era la Napoli degli anni cinquanta bene o male i comunisti e i socialisti avevano fabbricato qualcosa che noi
Non ci sognavamo neppure di di fabbricare cioè un'organizzazione di massa
Una forza elettorale insufficiente molto insufficiente e molto lontana dalle vette raggiunte successivamente Maggia molto consistente la considerazione dei comunisti per lui era assolutamente al limite della derisione ma che fanno a questi quattro internet one share un'eco anche in quello che ha dette Casavola anche questi quattro intellettuali di élite aristocratica noi rappresentiamo le masse
E loro non sono praticamente niente
Noi siamo meridionalisti delle campagna cioè nel vivo del Mezzogiorno non lo sono per gli analisti di città che prendono l'aperitivo più o meno allora si prendeva rosse nere abbia Caracciolo eccetera oggi non so dove si prenda
E e parlano graziosamente delle cose
Del Mezzogiorno ma dico di più era
Eravamo molto isolati non solo
Sul fronte rispetto alla sinistra a risonante rispetto al corpo di gran lunga prevalente della città
Questa città per dieci anni la borghesia di questa città
Chiaia Posillipo San Ferdinando sabotata per i monarchici
Ha mantenuto il cinquantasei mille novecentocinquantasei
Laura avuto quarantaquattro seggi su ottanta
Lauro il solo il partito senza il movimento sociale quarantaquattro seggi su ottanta
Al consiglio comunale di Napoli
Compagna era ritenuto un sovversivo pericoloso negli ambienti il compagnia che appariva
Se andate a leggere
Semmai vi capitasse
L'articolo
Nel
Nel suo solito stile un po'equivoco ma indubbiamente fine acutissimo che Giovanni Anzaldo scrisse sul mattino
Per salutare la apparizione di nord e sud
Definendo lunari più questa rivista vuole essere una rivista di intervento
E c'era tutta la ironia di anche Ansaldo nel chiamare rivista di intervento una rivista che lui voleva dare a intendere che non poteva intervenire su niente e aveva ragione
E lui
Li fa un trasparente Issey mo'accenno a al fatto che questa era una cultura lontana da quella prevalente nella borghesia napoletano perché napoletano in fatto di sbagliare i tempi della storia sono maestri
Negli anni Cinquanta tutta l'Italia andava in una certa direzione Napoli continuava a votare come ha votato e se non ci fosse stata
La lotta della Democrazia Cristiana per bieche ragioni di potere ma comunque le ragioni di potere come spesso accade nella storia coincidevano con ragioni profonde e sostanziale di esigenze della società se non ci fosse stato la lotta sfrenata della Democrazia Cristiana
Contro la destra monarchica L'Ours avallano altri cinque o sei hanno tranquillamente Paolo toccava nessuno
La Democrazia cristiana gli dovette mandare i commissari due volte gli mando i commissari addolorato quello che vinse le elezioni
Si dovettero comprare alcune misure gentili signore presente ma anche Gentile signor presentarmi
Perdonino ma il Roma il il giornale di Laura
Quando sei consiglieri comunale di Laura passarono da invece l'articolo di fondo e queste giornalisticamente ammirevole io non credo che me lo farebbe mai direttore
I Bottani
Questa era parte poster noi non portarono a niente
Però
Avevamo delle Arben
Avevamo le armi della cultura e avevamo le armi e quella era la nostra vera superiorità direttore
Avevamo le armi procurate chic dalle per puntato tempestivamente Franco sulle carte giuste
Non contava niente
Che fossimo aristocratici e poi poca gravame ma insomma che cosa fosse il marito grafici o non aristocratici digitava di campagna che prendessimo l'aperitivo o non lo prendessimo
Avevamo capito capimmo a molto prima degli al molto prima
Molto prima degli altri
Alcuni fatti essenziali
L'importanza delle migrazioni interne imitate compagna pubblicò un libro i terroni in città che sconvolse la i comunisti non avevano proprio con tutto cronaca meridionale alla loro formidabile attrezzature eccetera eccetera eccetera nave una propri percepito
L'importanza di questo epocale trasferimento di di di popolazione dal Sud al nord i terroni in città fu un libro da questo punto di vista che secondo
Facemmo dei più vedemmo non solo i trasferimenti di popolazione dal Sud al Nord che cosa significassero
Vedemmo alcuni trasferimenti di popolazione all'interno del Mezzogiorno dove si registrava da già i primi segni
Di quella disarticolazione della residua posizione di Napoli nel Mezzogiorno quello lo feci o con le migrazioni interne mezzogiorno
E coglie ma accogliemmo il punto essenziale che la riforma agraria si doveva assolutissimamente fare ecco io questa RAI due proposto raccontare
Il padre di compagna imprecava contro il figlio violentemente
Perché era
Un discreto proprietario fondiario di conti scavano le terre lui accusato il figlio di tessere sostenitore vedi confiscato ori perché poi non era neppure una confisca ma i suoi occhi spiega abilmente
Psicologicamente era così era una confisca
E avevamo capite che la riforma agraria si doveva assolutamente fare perché bisognava battere in breccia
Quella che era allora la classe dominante ma dominante sul serio
Nella stragrande maggioranza del mezzogiorno sicuramente in tutte le campagne del Mezzogiorno ossia la proprietà latifondisti
Però sapevamo pure che per quell'avvio non saremo andati molto lontano
E che il destino del Mezzogiorno non poteva essere agrario non poteva essere un destino terziario il turismo
Il Mediterraneo otto quelle cose che anche oggi si
E avevamo capito che il destino del Mezzogiorno si giocava nelle città del Mezzogiorno e in ciò che di forza produttiva e di forza sociale si riusciva a concretare al capimmo per tempo l'importanza dell'europeismo
Non solo e non tanto dal punto di vista dell'esigenza generale della politica
Internazionale ma dal punto di vista che legando l'Italia all'Europa
Bloccavamo l'Italia sull'asse della liberaldemocrazia queste era per noi il primo valore
Non una rivalità dell'Europa con l'America oggi ho sentito il presidente Prodi
Dichiarare che un nuovo protagonista si è affacciata alla storia
Cioè l'euro e rimarrà protagonista per molti secoli a venire intere di Ugo inviti questa capacità
Profetica i politici che ho conosciuto io erano contenti quando riuscivano a prevedere che si cosa accadeva nelle prossime due ore ma comunque
Questi insomma può essere eccesso The inteso che quindi l'Europa noi invece concepiva nove europeismo nella chiave di una stretta relazione del mondo occidentale in quel libro di De Caprariis che appunto repubbliche animo
Adesso
Ma
C'è un superamento del concetto di Europa nel concetto di Occidente anche oggi questo è un linguaggio duro a capirsi
Però è anche oggi una chiave della situazione noi puntammo giusto
Considera che i comunisti potevano avere un tutto quello che ma ancora nel mille novecento settantanove ottanta votavano contro il sistema monetario europeo prossime il Sistema monetario europeo cosa di venti o ventitré ventiquattro
Anni fa
Noi la
La gara intellettuale
La vincemmo non cinque a uno cinque a tre zero cinque due vincemmo cinque zero
Che cosa voglio dire che non dicevano niente dall'altra parte
Che non c'era no Colombo dicevano e dicevano molte ponevano un problema
Che esso che in parte si è risolta ma in un'altra parte continua ad essere un formidabile problema
Dell'Italia in generale
Ma in particolare del mezzogiorno cioè il problema del rapporto tra la cittadinanza e le istituzioni tra la cittadinanza e lo Stato questa è stato il grande merito il primo il maggiore merito del partito comunista nel Mezzogiorno cioè di aver portato nel protagonismo
Della lotta politica e sociale
Ceti di cittadini zone della cittadinanza
Che ne onere una rimaste fuori io
Nutrivano Aversa la politica
Quella diffidenza insana anche quando è giustificata
E che la politica è cosa per persona non per bene
Cosa che tuttora si
Però lunga
E che fa capire il perché del profonda mancanza di senso civico
Ebbene la politica può deludere cambiare la politica fatta molto spesso da persone indegne di fa avrebbero apolitico perisce spesso a cose a cui non dovrebbero petizioni nessunissimo casa ma la politica e la politica lei si giocano
L'esordio così giocano andando a condizionare individualmente e per vie traverse i centri decisionale oggi ha in mano certe leve di potere quindi svolsero i comunisti
Una
Una funzione enorme per il resto avevano capito poco o quasi niente non capirono neppure un intervento straordinario nel Mezzogiorno non capirono la Cassa per il Mezzogiorno a casa e Mezzogiorno poi diventato un carrozzone una cosa avvenne
Chiedo scusa
è vero ma nei primi dieci o dodici anni la Cassa del Mezzogiorno è stato uno delle più grandi iniziative Itavia ha data al Mezzogiorno alla viabilità minore la qualità e le frodi la luce ma che cosa si vuole
Di più da una grande azione di governo
Io ho avuto la fortuna di viaggiare per il Mezzogiorno in lungo e in largo molto in lungo e molto in largo prima
Del mille novecentosessanta
Prima del mille novecentocinquantacinque e vi assicuro che avendo visto quel mezzogiorno
Io ho visto il mezzogiorno del mille ottocentonovanta mille novecento mille novecento i cinque quel mezzogiorno del mille novecentosessanta
Era molto più vicino a quello di ottant'anni prima che non ha questo di quarant'anni dopo
Ma a distanza degli ottant'anni dietro era minima questa degli ottant'anni
Posteriori
Che ti porto maggiore
Quindi
Io non parlerei ho detto io stessa abbiamo vinte cinque inserirla
è un modo scherzoso la realtà ognuno ha fatto la parte che poteva fare noi facemmo la parte che potevamo fare
E se non è troppo dire
La facemmo bene non ebbero nemmeno a che non uscì nessuna classe dirigente
Da nord sud uscì la classe dirigente che poteva uscire
Se io faccio solo l'elenco dei collaboratori o di coloro che hanno avuto in Nord e Sud una parte importante voglio vedere da quale altra parte è uscito qualcosa del genere
Nella iella diventato un grande giornalista
Vicedirettore dell'Espresso per anni e anni editorialista prestigioso di Repubblica
Rosellina Balbi Iride
Editorialisti articolista
Di Repubblica Giuseppe ci danno andò a dirigere una voce repubblicano un piccolo giornale
Ma era la voce repubblicana degli anni di Ugo la Malfa Ugo la Malfa
Bisogna pronunciare il nome e il cognome
Era la voce repubblicana di Ugo la Malfa
Ernesto Mazzetti Cesare De Seta Antonio veti dell'Antonio ora o Ugo leone anni Cervini Massimo Galluppi Italo Palli Antonio Palermo tutto questo sono passati e faccio torta qualcuno perché in questo momento non sono passati per Nord e Sud
E quando fanno la loro autobiografia
Orale detta Laura scritta scrivono sempre nella prima pagina nord e sud
Passarono
Alcuni dei maggiori intellettuali italiani
Dell'epoca posteriore allora nella loro prima
Maturità di studiosi
Dal grande Rosario Romeo
A Giuseppe già Rizzo aveva
A Gennarino Sasso
E ad altri
Avemmo tra i collaboratori permanenti della rivista
Manlio Rossi Doria cioè uno degli interventi più ma che cosa si dovrà quella è stata la classe dirigente che noi abbiamo forte
E don metto
I numerosi dirigenti industriali di altre società eccetera a cominciare dall'ingegnere Carbone all'Alfa Romeo che noi chiamavamo ingegnere che Ravone perché lo scherzavamo sul suo cognome e con una serie di altri anzi fu una palestra questa questo in questo
E sono lieto il commosso nel dirlo e questa è un merito personale di Francesco Compagna
Che aveva pressappoco un milione e mezzo di difesa
Però aveva due o tre qualità
Che avrebbero compensata anche dieci milioni di difetti
Cioè una trascinante capacità
Di entusiasmare di lanciare
Di fare applicare di credere
A certe cose
E tutti questi che vi ho detto poi sono andata per la loro strada poi qualcuna diventata nemico di nord e sud e dei giorni di Nord Sud poi alcuni hanno preso delle strade intellettuali e politiche che Dio mi perdoni però
Di oggi comunque sia detta questo servizio di verbo
Però
Però c'è stata questa
C'è stata una formidabile e anche dal punto di vista
Della asse ideale
E concettuale
Non è vero mi permetto di dire
Che Nord e Sud fosse tutta crociana
Non è vero che nord-sud fosse tutta crociana
E non è vero che fosse tutta crociano allo stesso modo che è un altro discorso tra il Croce ennesimo di compagnie De Caprariis e quello mio e di Romeo ci vedono forti differenza
E potrei fare qualche altre sei ma soprattutto coloro cioè che era la massima ispirazione ideale e culturale di nord e sud
Non era il solo ispiratore di nord est
Il solo ispiratore di nord e sud
Aggiungo non era il solo ispiratore di Nord e Sud soltanto implicitamente
Anche esplicitamente
Chiunque ripercorra i fascicoli della rivista
Può trovare ad ogni piè sospinto il nome di Salvemini Franco
C'era una formula di Compagna che solo compagna poteva e
Inventare cioè approssimativa e il
E e prati cistica diciamo ma che serviva a quella cui doveva servire
Noi pratichiamo lo storicismo di Croce e il concretissimo di Salvemini sarebbe stato sciocco oltre che ingeneroso chiedere al compagno di spiegare questo difficile concetto però quello lo diceva e aveva ragione a venirle voleva indicare qualcosa
A cui nord sud ha tenuto fede perché nord sud è stata l'artiglio la rivista degli articolo appunto di Sasso di altri eccetera sulle questioni culturali della filosofia eccetera
Ma è stata la rivista
Delle inchieste sulle migrazioni interne
Sulla riforma agraria sul sistema dei trasporti in Italia e nel Mezzogiorno collaborato tantissime volte con noi Sandro piccione
Quelli che hanno conosciute nord-sud che comunque anche qui potranno adesso consultare la rivista vedrà no quanti e quanti e quanti Hurley vincemmo la gara coi comunisti su questo piano
E il fante che i comunisti dopo dieci anni chiudessero cronaca meridionale certa non era dovuto al fatto che noi vincevamo Nagara intellettuale era dovuta al fatto
Che si svela con la quella funzione del meridionalismo nella strategia generale
Del partito comunista per cui la battaglia nel Mezzogiorno per una grande battaglia di civiltà che andava combattuto il Partito comunista la combattute come ho detto ha portato un contributo essenziale a questa battaglia
Però era
Un corno della strategia generale nazionale
Io stesso scrisse un articolo il meridionalismo di complemento che fece infuriare molto
In cui parlavo di questa funzione
Complementare debba
Del
Meridionalismo nella strategia generale nazionale
Dei comunisti in Italia non ebbero nemmeno che ero tanto una battaglia di fioretto e
Se ricordo alcune alcune polemiche
Tra mi riferisca al lato di nord e sud ma posso esemplificare facilmente anche dal lato dei cronache meridionale
Allora che meridionali un articolo di Romeo
Il senatore sereni ovvero della disonestà scientifica
O per un articolo mio la pagina settantaquattro e la pagina settantacinque e in cui ripeteva paragoni o ciò che si diceva in una pagina in un'altra dicono erano scambi pesanti riscattati
Ecco questo da dire riscattati da una profonda stima dell'impegno reciproco sapevamo
Che tutti ce la mettevamo tutti poi alcune hanno fatto meglio alcune ho fatto
Peggio va bene insomma ma tutte ce la mettevano tutte forse abbiamo arrecato un contributo
Un contributo
Sanguineti vorrei da lei sentire qualcosa che mi rallegra asse il padiglione auricolare che meno
C'è il grande progresso del Mezzogiorno e chi lo può mettere in dubbio ma questo Progress è un progresso relativo io ho sempre detto egli guarda al problema meridionale
Deve essere strabico come sapete che lo strabismo simile come Cavallino un occhio riguarda da una parte
è un occhio guarda da un'altra parte ai cavalli per questo si mettono i paraocchi noi non ce li dobbiamo mettere i paraocchi e dobbiamo rimanere strabici
Nel guardare al Mezzogiorno perché bisogna guardare insieme acciocché il Mezzogiorno era che da questo punto di vista il Progress è stato
Indefinibile talmente strato cospicuo talmente si è trasformato il Mezzogiorno con l'altro occhio però guardiamo le distanze
Tra il Mezzogiorno e il resto del Paese e qui emerge un dato tragico
Le distanze tra il Mezzogiorno e il Paese
Sono oggi le stesse del mille novecentosessanta come quota di reddito nazionale come dotazioni generale viene in qualche settore un po'medio in qualche settore un po'peggio però nulla la linea che è quella
E perfino
Le zone che giustamente De Marco dice uscite da un mezzogiorno e sono uscita ai fini dell'attribuzione dei fondi europei ma non sono uscite
Ai fini delle statistiche generali italiane perché anche le migliori province del mezzogiorno che sono appunto quelle abruzzesi
Nelle graduatorie nazionale dei redditi dei eccetera eccetera eccetera
Sono di quattro cinque o sei punti indietro all'ultima provincia dell'Italia centrale non settentrionale
Quella soglia non è stata ancora superata
E non perché il Mezzogiorno sia rimasto fermo perché lo ripeto il Mezzogiorno per certi versi addirittura galoppatoio
è la
Parola ottimistica che io mi sentirei di pronuncia
Che però è anche una parola di cruccio
E per il Mezzogiorno si è mossa ecco per esempio gli Abruzzi hanno conseguito questa notevole
Risultato a cui accennava che il direttore De Marco
Ma a quale prezzo
Al prezzo di un salasso democratico inaudito
Di interi Abruzzi non raggiungono i due terzi della popolazione della provincia di Napoli la maggiore città Bruzzese Roma dove vivono trecento trecentocinquanta mila abruzzesi
Senza questo salasso demografico io Abruzzo in uno starebbero
Come è stanca
Allora qual è la mia parola di speranza cammina però le speranze è un interrogativo e voi mi potreste dire mercoledì non poco Marco per una fa una speranza con un interrogato in Svizzera c'è una speranza
Sono interrogativi ma se il Mezzogiorno bene o male in questi quaranta o cinquant'anni
Arco sia avanzato da riuscire irriconoscibile rispetta mezzogiorno di quaranta o cinquant'anni fa ma perché non puoi andare ancora più avanti
E varcare la soglia della distanza che tuttora
Lo divide
Dal resto e qui non posso io ormai i loro è diventata una giaculatoria indiscusso di questa giaculatoria non posso che ricordarmi di una frase di Norberto Bobbio
Che fece molto arrabbiare i meridionali
E anche noi polemizziamo con
Con Bobbio
Perché Bobbio diceva la questione meridionale e la questione dei meridionali
Per la verità
Adesso io non lo so spiegare non ho ricette non faccio il professore o da un tanto tempo che non me lo ricordo più però non so
Le ricette
Credo che io nel mio piccolissimo e di aver dato qualche contributo credo in Nord e Sud abbia dato molti contributi i problemi si sono radicalmente trasformato in i nostri parametri di riferimento
Dire che impallidiscono di fronte a quelli attuali ancora dire poco perché
Però
Il centro della questione rimane
Rimane
Quello e forse proprio nel ricordo di nord e sud si può dire questa perché nord e sud
Vorrei proprio chiudere su questo nord e sud
E in questa la rivista che diritti o io l'acropoli di tutt'altro impostazione eccetera ma comunque si sforza di proseguire la lezione
Non era
Sono lucide non sono ubriaco
Non era
Una rivista meridionalistica
è riduttivo e fuorviante
Ritenete nord e sud una rivista meridionalista
Nord e Sud era una grande prevista di intervento come un con un po'di ironia diceva anzi neppure tanta poca ironia diceva Giovanni Ansaldo
Ma di intervento nelle questioni generali del Paese e dell'Europa contemporanee questa è stata la grande ambizione di nuove assunto questa è stata anche il terreno su quale nord e il sud ha ha giocato le sue carte migliori e le ha giocate con successo i comunisti dopo dieci anni chiusero nord e Sud durò trent'anni e solo la morte improvvisa e imprevedibile di compagna né arrestati è vero dopo non direi tanto il sessantotto ma nel corso dei primi anni settanta Lallo in il quadro diciamo della rivista mutò non fu più la stessa
Di prima però resistette e avverte ancora contributi notevole mi ha fatto moltissimo piacere che nel numero portato essi adesso
D'altronde donatore della rivista al circolo Canottieri c'è un numero del mille novecentosettantaquattro ci sia anche quel mio articolo su Bagnoli
Dove di posti Travo coi numeri alla mano la irrazionalità assoluta
Nel negare la delocalizzazione di Bagnoli e dell'impegnarsi in un costosissimo improduttivi sino e il grosso investimento per mantenere anche dei comunisti era del modo più i guanti e
Se io guai a loro se vuole da industrializzare Napoli difendere i posti di lavoro eccetera gli abbiamo tanto ben difesi che l'Italsider sia dovuto liquidare lo stesso
E non ha nulla
Di suppletivo è venuto a riempire quel voto allora forse avevamo più ragione nuovi di prepararci
Nello stesso tempo la siderurgia italiana si
Li guidava in tutta Italia rimasta appena Taranto
Ma a Genova liquidava l'industria siderurgica senza fare tanta Molina Cornigliano che era qualche cosa di più
Ti Bagnoli
E si faceva dare in cambio
Parecchie cose e anche Trieste la piccola Trieste
Ha liquidato alcune sue ed è diventata il polo di noi abbiamo liquidato in ritardo male e senza compensi ecco perché io credo che la parola di speranza
Possono essere queste
Che in tutto e per tutto la questione meridionale venga vissuta praticata e portata avanti come questione dei meridionali grazie
Ringrazio ringrazio
Che i presenti volevo solo pregare prima di completare il saluto il Mario Simeone che il direttore Saverio della nostra rivisti in allume a gas per una sua riflessione
No nessuna riflessione ma soltanto un complimento al direttore Marco della
Marco Demarco
Ma c'è anche un avvertimento per Martena che è stato uno dei relatori Luisa
Della giovane direzione L'Unità
Con Mark rimarca c'era Antonio
C'era Luigi vicinanze c'era fedele genica
Se voi di trasferite Federico Cesi il capo se la stampa Roma Marchena che sappiamo che nigeriani si è detto a Napoli Repubblica e così via
Io ho apprezzato molto moltissimo a parte queste serate
Il tipo di giornalismo che Marco Demarco e sta cercando di fare rientro
A Napoli manca un giornalismo di inchiesta
Appena il Corriere del Mezzogiorno ha iniziato affare qualche inchiesta giornalistiche l'attenzione nazionale si è riversata sulla città io credo che Mark ma anche a Bangalore
Va bene il problema
Però
Quella fucina quella formazione dell'Unità evidentemente gli ha fatto bene cioè fare delle ghiandole si fece una sola regola si rischia
Adesso forse è bene che queste questo giurista d'inchiesta si rivolga alle istituzioni agli uomini delle istituzioni duri di voi questa sera soltanto cercata sfumata per motivi forse di opportunità
Si è parlato di lauro clientelismo che l'autismo che interi io non so che cosa oggi c'è Napoli
Ecco io vorrei incoraggiare non ce n'è bisogno ovviamente perché Marco rimarca
Lo cioè ben consapevoli otto questi di continuare magari fare meno l'intervista di persone e poi il giornalismo d'inchiesta grazie
Allora ancora Mario Del Vecchio che so che ha anche lì un omaggio per
Il circa da quindi da subito la parola Mario Del Vecchio la conosciamo tutti non ha bisogno di presentazioni io vorrei solo chiedere scusa se mi introduco in questo simposio così autorevole
Volevo solo consegnare una copia
Di nord e sud
Come
Nella seconda pagina ci sono le firme Guido Luigi Anna Maria
Piero compagni
Nel mille novecento ottanta cinque perché a dicembre dell'ottantaquattro
Era sarebbero state trenta e questi indici fascicolo per fascicolo con quel tanto di errori che ci possono essere nella fretta della compilazione Camp
Di cui è tutta responsabile
Davigo Luigi
Che commenta azzardo l'apertura di una collana che ebbe due titoli sorta o la collana che si intitolava la tartaruga
E che si riferiva una famosa vignetta
Di Forattini che apparve su Repubblica dopo la morte di Ugo la Malfa
Questa collana i beni come primo volumetto una biografia di Ugo la Malfa del nostro amico combinando Ennio Ceccarini
E secondo volume
Gli articoli di nord-sud io vicino ad esso qui per brevità e Chiarenza peraltro ormai e leggo soltanto non eccetto i fascicoli ma i testi aggiunti
Manca forse tra i testi importanti soltanto mezzogiorno in Occidente di Ugo la Malfa
Ma vi è
Il primo editoriale
Di nord e sud del mille novecentottantaquattro che come dicono i figli nel mille novecento cinquantaquattro
Che come dicono i figli di di chi in giro
Fu scritto a più mani da Vittorio De Caprariis relato Giordana
Rosario Romeo e compagnia stesso
L'Autobiografia più volte qui citata di nord e sud
Ricostruita insieme a Giuseppe Galasso nel gennaio del sessantasette il testo dell'editoriale
Venti anni sul fascicolo del dicembre settantaquattro dello stesso Francesco Compagna
E il testo conclude dell'editoriale conclusivo del numero del settembre ottantadue postumo
Curato da Guido compagna Francesco compagnie nord e sud e scritto da Giuseppe Cinà solo documento che si aggiungono al alla collana intera della rivista non le so perché io mi permetto donare
Sono un po'poche copie ce ne sono ancora disponibili al Circolo Canottieri Napoli nel ricordo di questa serata grazie
Grazie Mario grazie ai partecipanti all'incontro a Franco Casavola Giuseppe Galasso a qui compagnia a Biagio De Giovanni è alle moderatore Marco Demarco un vivo e sincero ringraziamento avevo tutti grazie di essere stati con noi manganelli qua in questa serata particolarmente importante grazie a tutti per la sera