10 DIC 2006
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 20:30 Durata: 2 ore 45 sec
A cura di Guido Mesiti e Pantheon

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 10 dicembre 2006 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Marco Pannella (europarlamentare, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Tra gli argomenti discussi: Autodeterminazione, Autofinanziamento, Bioetica, Esteri, Eutanasia, Governo, Iscrizioni, Israele, L'unione, La Rosa Nel Pugno, Libano, Medio Oriente, Nonviolenza, Pace, Partito Radicale, Partito Radicale Nonviolento, Politica, Prodi, Radicali Italiani, Russia, Unioni Civili, Welby.

La registrazione di questa puntata ha una durata di 2
ore.

leggi tutto

riduci

  • Introduzione di Massimo Bordin

    Marco Pannella

    europarlamentare (ALDE)

    20:30 Durata: 2 min 39 sec
  • Il Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, la situazione della Rosa nel Pugno

    Gli obiettivi fissati dalla mozione votata dal Consiglio Generale del Prt: dopo 51 anni di vita il Partito Radicale di nuovo annuncia che o raggiunge alcuni obiettivi minimi entro febbraio o altrimenti sopravviverebbe come inganno verso chi spera su questa grande iniziativa politica. L'obiettivo è raggiungere almeno 5mila iscritti a quota europea, 300 parlamentari non italiani e 100 parlamentari italiani. La votazione telematica per eleggere i 25 parlamentari membri del Cg. La decisione di mutare la denominazione con l'aggiunta di “Nonviolento e Transpartito”. Il connotato transpartito è obbligato. La realtà nuova del transpartito è già presente: sono presenti parlamentari del governo e dell'opposizione di altri paesi, come i parlamentari italiani iscritti. La situazione della Rosa nel Pugno. Sarà da vedere con quanta celerità l'operazione che si conduce con tutti i mezzi da parte dei Ds e di molte forze, anche non strettamente partitiche, si concluderà per acquisire definitivamente la fine della RnP. Il mondo radicale tutto perseguirà con integrità, con durezza, i 31 punti di Fiuggi che sono fondamentali per la RnP. Continuerà a fare riferimento a Blair, Fortuna, Zapatero. I militanti radicali di tutte le associazioni sono impegnati su questo, come coloro che sono intervenuti al Cg che vengono da paesi terzi, quarti o quinti, con naturalezza esprimono questo, in presenza di rappresentanti di partiti opposti al loro. Non esiste la possibilità che si faccia altro che quello che ha destato le speranze della RnP. È immaginabile una RnP che non sia anche all'avanguardia rispetto al problema delle donne? Lo Sdi di fronte a questo problema è l'ultimo ad aggiornare i suoi organi direttivi. Il problema delle iscrizioni per la Margherita: i tesseramenti spacciati come indice di democrazia che in Italia costantemente è indice di partitocrazia. Non abbiamo cambiato nulla. Non possiamo cambiare le posizioni della RnP, sono le nostre obbligate. Il ragionamento per cui occorre cambiare tutti e due, non funziona. Se noi cambiassimo non ci sarebbe la RnP che è stata giudicata l'evento nuovo della politica italiana. Una forza socialista che si ritrova con entusiasmo a partecipare con il punto vincente del socialismo di Loris Fortuna, con quello metodologicamente profondamente democratico ed intransigente e non settario di Zapatero, il quale quando nel suo paese vede che c'è una maggioranza di opinione molto forte per una riforma il governo, lui la guida, e non manda in putrefazione questa attesa come accade regolarmente in Italia. Prodi e Zapatero rappresentano due realtà comuni al mondo tradizionalmente democratico, ma uno, Prodi, è espressione dei paesi proporzionalisti, dei governi di coalizione, che in realtà accettano di prendere atto di imposizioni riformatrici che gli vengono dalla società. È successo in Italia con il divorzio e con l'aborto e con le altre cose. Dall'altra c'è qualcuno, come Zapatero, che democraticamente sente che un governo deve avere la capacità di guidare le riforme. Blair non ha intenzione di smettere di mettere al centro i problemi di Coscioni e Welby, di due leader politici, di opinione. L'intervento di Pandeli Majko leader dell'opposizione socialista albanese ed ex premier albanese, al Cg. Dal 1993 segue il Prt e ha spiegato che quello che lo ha formato politicamente è la realtà del Prt, che difinisce unico laboratorio politico nuovo e singolare che c'è in Europa, un laboratorio che lui vive fin dal 1993. Non c'è stata agenzia di stampa che abbia notato questo. L'intervento della parlamentare cambogiana Saumura Tioulong. L'entusiasmo al Cg per la partecipazione ai lavori di Sergej Konstantinov, giovane militante radicale russo, arrestato settimane fa a Mosca.
    20:32 Durata: 14 min 53 sec
  • La campagna iscrizioni

    Occorre occuparsi del soggetto politico, cosa che Radicali Italiani sembra ben determinato finalmente a fare, e anche il Prt si muoverà in questo senso. La proposta del pacchetto di adesioni. Trainare le iscrizioni al Prt e altri trainare per il Prt. Le questioni Welby e Coscioni uniscono in una spaccatura, in uno scontro appassionato e serio, gli unici non partecipi sono gli indifferenti, sulle stesse domande con risposte opposte, le nostre risposte contro quelle clerico-autoritarie, con segnali di grande maggioranza popolare per le nostre. Occorre riacquistare chi è in grado di parlare della vita radicale, del soggetto radical in modo esplicito, ponendo i problemi che esso ha, come un corpo, affermando le cose di cui soffre il mondo radicale, e tutto questo comporterà un grosso sforzo. La accettazione quasi scontata del Satyagraha per la Pace al Cg, la singolarità della analisi e della proposta, ma su questo si è andati molto poco avanti. Le conferme terrorizzanti della esattezza delle previsioni: matura il più grosso evento mondiale di questi secoli.
    20:47 Durata: 4 min 54 sec
  • Il caso Welby e la discussione sui Pacs

    Gli editoriali sul caso Welby. L'editoriale di Furio Colombo: da tre anni, dall'inizio delle campagne per la raccolta firme sul referendum sulla Legge 40, Colombo è una delle voci radicali migliori e più serie del paese. La decisione di assumere 300mila precari che saranno assunti a vita, le dichiarazioni di Diliberto che definisce questa una grande conquista: tanto più vincono loro, tanto più perde la “sinistra”, perde il mondo del lavoro, il mondo dell'impresa e dell'economia del paese. L'editoriale di Scalfari, e il suo post-scriptum, rivolto alla ministra Turco. Quello di B. Spinelli da un po' di tempo le sue chiavi di lettura sono difficili da comprendere. C. Magris vuole essere terzo, ma in definitiva è anti-concezione liberale della lotta politica. Il Corriere della Sera ha dedicato a questi temi le pagine 26 o 33, Magris invece è stato messo in 1,2,3. Rientra in qualche cosa che appare molto chiaro, di quale sia l'atteggiamento del Corriere della Sera nei nostri confronti. La RnP e il suo silenzio. Villetti e Boselli chiosano un po' la lotta in corso, lotta tutta interna ai 31 punti di Fiuggi, tutta interna a Loris Fortuna, che rappresenta l'alternativa alla politica delle due articolazioni della partitocrazia. Le mosse di Livia Turco e la realtà kafkiana in cui si trova Welby. Piero sta nella sua stanza, attende, vuole quello che ha chiesto, e fuori c'è una realtà burocratica quasi sacrale, esterna. Anche la Livia Turco per cose sulle quali abbiamo tutti gli elementi per giudicare, si rimette al C.S.S, poi è gentile che chiede di andare a visitare, ma Piero e Mina tutta questa voglia di ricevere non ce l'hanno, anche se ringraziano. Se lo credete, dice Piero: venite a visitarmi quando avrete smesso di massacrare il mio corpo e me, venite a portarmi un'opera di bene dopo. Nessuno può oggi affermare che la battaglia per la eutanasia, che dobbiamo fare, e che faremo, che sia questa la battaglia per la eutanasia. Si tratta qui di scegliere che la morte certa non annunciata, ma certa, di Piero deve essere per soffocamento atroce o se invece deve morire avendo il soffocamento ma essendo sedato. Non chiede l'eutanasia. Chiede: ho il respiratore e ce l'ho da 9 anni, esso fa si che non riesca a dormire più la notte, si sveglia perché ha le apnee la notte, non ha più notte. È la progressione atroce della tortura che gli viene applicata. Chiede: toglietemi il respiratore che per 9 anni ho accettato. Non c'è dubbio che questo sia accanimento terapeutico. È il paziente che chiede di interrompere una cura che ha accettato, è informato delle sue condizioni. È legge, è obbligo del medico, della sanità, togliere il respiratore. Sono tutti d'accordo sul deterioramento delle condizioni generali di Welby. È certo che tenendo presente il degrado della malattia, è certo che lui muore. Occorre stabilire se con le sedazioni si anticipi e di quanto il passaggio alla morte, passaggio che è in corso. Su questo contesto l'accanimento terapeutico è l'unica questione. Nella previsione che accada ciò che può accadere anche con il respiratore, si lasci il paziente, per sua richiesta, sedato. Le dichiarazioni di Pedrizzi, Gasparri, Fini, La Russa. Quelle di Storace, che dice che non si può non rispettare l'altro punto di vista, non si può su questo avere una posizione dogmatica. Queste affermazioni vengono da lui che ha parlato anni fa di genocidio culturale in atto in Italia contro i Radicali. Le affermazioni di Prodi sui Pacs, una vittoria della RnP. I compagni dello Sdi nelle affermazioni sui Pacs non sono stati secondi ai Radicali. Capezzone ha ragione a dire: una cosa è il Dpef e una cosa è stata la Finanziaria. Prodi aveva annunciato le riforme radicali. Ha lui un incedere non zapateriano, ma l'incedere di regimi, tende a risolvere le cose lasciandole sviluppare, andando in putrefazione. Il fuoco di sbarramento di Rutelli su questo. Fassino dalla Annunziata ha detto di non disperare di mettersi d'accordo con la Binetti. Sarà bene vedere al congresso Ds come farà a difendere questo. Si mette in posizioni più compromissorie di alcuni pezzi della Margherita. Oggi ancora una volta vi sono un protagonista e un antagonista nella realtà sociale nel nostro paese, il protagonista è il mondo radicale, e tutto l'altro è il resto.
    20:52 Durata: 22 min 12 sec
  • Il Consiglio Generale di Bruxelles

    L'intervento di Daniele Capezzone. L'intervento di Wei Jingsheng e la lettura da lui data della situazione cinese e delle prospettive di crisi in Asia. Tenere presenti alcune delle informazioni e tesi che lui ha versato al Cg. Il ritorno di Umar Khambiev, ex ministro della Sanità del governo ceceno in esilio. La situazione in Russia. L'intervento di Kok Ksor e le sue affermazioni sulla politica di Washington verso la dittatura vietnamita. Gli interventi di Penelope Faulkner e gli altri. La repressione dei buddisti.
    21:14 Durata: 11 min 9 sec
  • L'intervento di Pannella a Bruxelles per presentare il militante russo Sergej Konstantinov

    21:25 Durata: 8 min
  • La situazione in Russia

    La foto di Sergej Konstantinov apparsa su Le Monde. Il suo gruppo, le attività in corso e i rischi. Vi sono due compagni, a parte Russo e Tamburi, scomparsi nel periodo del Kursk, le cui famiglie sembra che non abbiano voluto che si parli di questi fatti, ma c'è la decisione con Kramov di avere un tempo per non lasciare sconosciuti questi episodi. L'Omicidio politico in Russia
    21:33 Durata: 2 min 49 sec
  • La situazione libanese e il Satyagraha mondiale per la pace

    Da tre anni in Libano si va accentuando il problema dell'omicidio politico. La notizia riportate con rilievo da Le Monde sul fatto che non si è puntato a sottolineare i rischi della risoluzione Onu 1701, e dal 15 gennaio quando subentreranno gli italiani al comando della missione in Libano ci troveremo in gravissime difficoltà. Il documento interno all'Onu sul riarmo degli Hezbollah, viene fuori con malizia. Servizi e foto, in cui si dice di un gruppo di 46 terroristi che sono entrati in Libano, di Al Qaeda, con il compito mirato per gli assassini politici. Le scelte di Israele in questo contesto. La sottovalutazione della situazione. Israele non ha interesse allo scoppio della conflagrazione, altri sì. Sarebbe lo scoppio della polveriera. Olmert pare non voglia giocare la carta dello scontro militare, anche perché non hanno attualmente la riserva di follia e imbecillità che hanno avuto finora da Washington. Condivisibile l'intervento di Trebach al Cg, anche Capezzone lo sottolinea: i democratici americani rischiano di avere una politica di potenza kissingeriana, non hanno idee. Da parte democratica non c'è idea di alternativa alla politica di Bush se non quella kissingeriana di cercare compromessi perdenti. Apprezzabile la realpolitik ma non se porta solo a disastri: L'esempio dei finanziamenti ai talebani, agli iracheni ecc, politica che ha sopravvissuto anche con Bush, con l'esempio del Pakistan. Il Satyagraha: nel il 58° anniversario della dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, essa è stata fino ad oggi legge scritta e non vigente, all'italiana. Occorre guadagnare il criterio per il quale è necessario intervenire ovunque, intanto negando che esista un diritto vigente scritto alla forma nazionale dello stato. Lo stato può essere plurinazionale. Il problema non è esportare la democrazia, esportare la democrazia italiana sarebbe per esempio un crimine. Da noi la democrazia e lo stato di diritto non vivono. Siamo tranquilli e abituati: noi siamo eletti senatori e al posto nostro ci sono dei senatori nominati. Niente scandalo. Reagire a questo. È necessario avere una politica della comunità internazionale, che si fonda sul tentativo operante di conquistare, di abbattere progressivamente gli ostacoli all'esercizio dei diritti umani fondamentali nel mondo. Siamo abituati a Kissinger o a Bush in cui tutto ciò è proclamazione utopica. L'esempio di Altiero Spinelli e il manifesto di Ventotene. Il diritto degli israeliani a non avere uno stato a sovranità assoluta. Sarebbe un cambiamento strutturale. Per la Palestina sia garantito ai palestinesi un grande piano Marshall calendarizzato e preciso per i loro diritti sindacali, politici, umani. De Michelis e Berlusconi su questi progetti. De Michelis e la politica craxiana in Medio Oriente. I realisti di Monaco 1938. La politica estera del governo italiano.
    21:36 Durata: 16 min 17 sec
  • La situazione del governo e le prospettive per la legislatura

    Abbiamo dichiarato che ritenevamo necessario che piuttosto che proseguire il potere di uno capace di tutto era sicuramente necessario ed urgente che il potere del governo passasse all'altra componente della oligarchia italiana. Stiamo arrivando alla approvazione, speriamo, della finanziaria. È questo un imperativo assoluto. Né io né Capezzone possiamo dire che non ci aspettavamo questo. Possiamo dire che loro a luglio si erano illusi di potere impazzire e divenire altro, quelli delle grandi riforme, ma era altro. Non se ne parla di non ingoiare i rospi, però dicendolo, facendo però l'elenco. Finché costoro non abbiano avuto il loro anno assicurato di governo. A costi enormi. Come il colpo di mano dei 300mila precari ed altro. Le reazioni sui Pacs, poi l'operazione di Fassino, D'Alema è furbo e non è presente in questo, l'operazione di Fassino volta a compensare i guai dell'accordo che vuole perseguire con la Binetti. In questa situazione possiamo contare sul fatto che perfino o i Comunisti Italiani e i rifondaroli saranno un po' laici, però è chiaro che dobbiamo prepararci ad avere una posizione che abbia un obiettivo di un ulteriore passo certo, verso l'alternativa. Si tratta di una ricerca difficile. Le posizioni di Follini e quelle di Casini, che tanto sono quelle di Rutelli, sono posizioni sicuramente interessanti. Sono di messa in crisi di uno dei due gruppi: La Cdl. E naturalmente ciò significa un tentativo di strategia per mettere in crisi anche quegli altri, per creare una cosa terza. Il guaio è che non individualmente per Follini, ma in tutta questa operazione, che sia Mastella, Rutelli, Casini ed altro, c'è un presupposto: questo può essere il gruppo che tende a realizzare il miglior rapporto di potere e di forza con Il Vaticano. Non scarto nulla. Certamente questo è difficilmente compatibile per compiere un passo verso l'alternativa di regime. Dobbiamo essere molto attenti a questo problema del referendum: da una parte a questo problema della legge elettorale, così come altri la trattano, perché anche questo potrebbe rappresentare la liquidazione per altri anni di una lotta di speranza per l'alternativa o invece riaprirla, in condizioni seppure difficili. Fino ad aprile non c'è altro, per quel che dipende da noi. Dispiace non essere al Senato, perché che se fossimo lì qualche garanzia in più di non farsi battere l'avremmo assicurata al centrosinistra. Loro ritengono l'opposto. Casini, come Turci, può avere l'ossessione delle amministrative, per fare un esperimento con 12 milioni di elettori. D'Alema, d'accordo con Bossi e Tremonti può avergli dato una qualche garanzia che il governo non duri molto. Pochi ricordano che Rotondi sostenne, mentre litigavamo sul mattarellum, ufficialmente si schierò con noi. Non fu ortodosso rispetto né a Mastella né De Mita. Ha rivendicato il carattere laico del degasperismo. Come contributo al dibattito politico, ha avuto coraggio, chiarezza, interesse e convenienza di ricordare, quello che Craveri dice su De Gasperi. Laici eravamo noi della Sinistra Liberale, quelli del Mondo. Leone Cattani e le sue decisioni in quel contesto. Il contributo della Sinistra Liberale che dopo un anno e mezzo sarebbe divenuto il Pr, e il contributo alla cosiddetta legge truffa. Vita lunga per la legislatura? Ritengo che nessuno abbia la convinzione di potere giocare vittoriosamente la carta delle elezioni anticipate. Abbiamo un presidente della Repubblica che ci penserebbe due volte prima di essere disponibile a collaborare a una partita che passi attraverso le nuove elezioni. Che alternativa c'è per un riformista come lui di dare una alternativa migliore della attuale situazione? Meglio uno schieramento che unisca, come vuole il Corsera, che scarichi le estreme? e Tremonti mi sembra quello che già da tempo lavora su questo piano, il partito Rai che è tale, ci propone a gogo' Tremonti, e non gioca la carta centrodestra. Con Porta a Porta, lavorano a lunga scadenza. Vespa ha promosso in Italia innanzitutto Bertinotti e Mastella, in termini statistici. La Rai realizza una presenza da compromesso storico. Il comportamento di Riotta: È audace nel rispettare la funzione di opposizione di Berlusconi. Non fa molto piacere alle sensibilità di Prodi e degli altri. Nei tg c'è regolarmente tutti tranne i Radicali e la RnP. È tendenza abbastanza evidente. Dà il suo obolo al tentativo di spingere lo Sdi a non essere già più la RnP. Il dibattito socialista promosso dal Riformista: con tutti tranne i Radicali. La storia radicale si nega come storia anche socialista. È audace questo. Le scelte dei radicali negli ultimi 15 anni. Gli elettori sindacalizzati che hanno votato la Cdl. Siamo quelli che hanno portato Sciascia in parlamento con la Rosa nel Pugno. C'è una operazione per la quale la storia radicale è esterna ed estranea al socialismo, di socialisti. È questa l'operazione di Paolo Franchi. Biagio Marzio e il suo intervento su l'Opinione. È l'operazione D'Alemiana. È negare la storia radicale. Tutti i socialisti oggi sono antiproibizionisti. A lungo sono stati, tranne Martelli e Bobo, contro il proibizionismo e le scelte concordatarie. Noi abbiamo fatto i referendum del movimento alternativo alle forze di destra, e alla destra conservatrice italiana. La questione delle morti sul lavoro. Il referendum su questo. Gli unici che hanno posto il problema sono stati i Radicali.
    21:52 Durata: 21 min 46 sec
  • Gli impegni della settimana

    I Radicali russi e la battaglia sulla obiezione di coscienza, nell'esercito russo ci sono dieci morti al giorno. La campagna iscrizioni. Finalmente è posto il problema del soggetto politico complessivo. Novità rispetto a Padova. Novità che c'è. Questo è in corso di realizzazione. Occorrerà rivolgersi ai 43mila che nel 1993 hanno determinato la salvezza del soggetto politico radicale. Questo è un momento che di fronte alle battaglie che continuiamo ad essere. L'intervista di Emilio Fede a Maria Antonietta Coscioni, dove non viene detto del suo ruolo politico. Il Comitato nazionale di Bioetica. Interrotto il digiuno per iniziativa di Piero Welby. Due risultati dell'iniziativa. C'è il successo della richiesta di una calendarizzazione immediata sul Comitato. I due candidati Balagiano e Casavola non sono nemmeno avvicinabili all'uscito presidente. Sicerissimi auguri fiduciosi a Casavola, al pari di destra e sinistra quella di cattolici e laici non rappresenta più nulla. È nettamente un comitato in cui la prevalenza di cose rutelliane è sicuramente garantita. Da Prodi si poteva aspettare altro. Ne prendiamo atto, però non è quello di prima. Cossu non c'è e altre cose che non piace. Vedremo. Si fa fiducia fino a prova del contrario. La situazione di Welby.
    22:14 Durata: 16 min 6 sec