Incontro dei Rappresentanti nazionali e toscani di Comuni, Province e Comunità Montane con il ministro per i Rapporti con il Parlamento e per le Riforme Istituzionali, Vannino Chiti

Bene direi che a questo punto ci sono tutte le condizioni per poter iniziare questo incontro e io prenderei l'occasione intanto per re salutare e ringraziare ovviamente gli intervenuti tra i quali vedo molti con degli amici amministratori dei Sindaci della nostra provincia
Vi ringrazio per essere qua naturalmente ringrazio il prefetto di Firenze che presente acquista occasione e naturalmente il saluto e il ringraziamento da parte dell'amministrazione provinciale
Vanno senz'altro al ministro Chiti ci onora
Della presenza a Leonardo Domenici sindaco di Firenze nonché presidente nazionale
Dell'ANCI a Renzo mascherine vicepresidente nazionale di un chairman e naturalmente infine a Oriano Giovannelli
Presidente nazionale di lega o su onorevole Oriano Giovanelli presidente nazionale di lega autonomia noi annettiamo importanza a queste voi vento e a questa iniziativa stamattina
Perché collocare in questa fase così difficile e per certi versi anche tumultuosa un confronto diretto fra il Governo autorevolmente rappresentato dal ministro Chiti
E la rappresentanza delle Autonomie locali credo possa aiutare tutti nella fase finale di approvazione della finanziaria anche a immaginare possibili strade di uscita
Da momenti di difficoltà anche di finzione se non riscontro che fra il sistema delle autonomie e il Governo c'è stato e c'è tuttora sulla questione della finanziaria
Ma noi non è che vogliamo come dire concentrare e rinchiudere la nostra riflessione esclusivamente intorno al tema dell'approvazione della legge finanziaria
Che senz'altro importante come sappiamo e come sanno i colleghi è importante per la vita delle amministrazioni locale
Vi sono aspetti di natura finanziaria ma anche aspetti di natura ordinamentale sono questi in particolare che noi abbiamo criticato anche e sottolineato con particolare forza e anche preoccupazione
Che ovviamente ci premono molto e sui quali ci auguriamo anche se le notizie di stampa sta mattina c di Roma dove i margini di riconsiderazione di alcune partite sono praticamente prossimi allo zero e questo senz'altro
Ci trio
Ma crediamo che vi sia un tema che ha un grande valore grande spessore che deve essere ripreso e riproposto all'attenzione e al confronto di natura politica e istituzionale e riguarda il futuro
Delle Autonomie locali nell'ambito di un disegno più generale
Di natura federalista che come Lega delle Autonomie ma come sistema delle Autonomie nel suo complesso abbiamo storicamente sostenuto e che può trovare nel titolo quinto della Costituzione così come riformato un punto senz'altro interessante di partenza
Noi pensiamo che questa sia una grande scommessa
Per il Paese ovviamente e per mettere in condizione il paese di poter davvero affrontare i problemi difficili che noi abbiamo di fronte
Quindi come dire una scelta convintamente federalista
Che sia in grado di valorizzare le specificità
Ma al tempo stesso di sollecitare le migliori energie che nel Paese pur son presenti in un grande disegno di trasformazione diciamo pure di riforme e per affrontare i difficili le difficili sfide come si dice del terzo millennio su questo c'è bisogno di rimettere in moto un dialogo
Di rimettere in moto un confronto che noi ci auguriamo debba essere assolutamente profili naturalmente per far questo c'è bisogno di pane dobbiamo partire da una considerazione semplice elementare
Che è stato che è stata però nel confronto sulla Finanziaria un punto anche diciamo pure anche di conflitto
Gli enti locali vogliono essere come dire rappresentati come pezzo essenziale dello Stato
E noi chiediamo soltanto attraverso questa rappresentazione Sea Fossa aprire un confronto che possa portare complessivamente più avanti la situazione ciò non è accaduto così almeno nella fase di discussione e di confronto con la la sensazione di essere stati chiamati a un tavolo
Per avviare una concertazione senz'altro importante
Ma al pari di altri che rappresentano pezzi importanti della società è stata una sensazione davvero forte noi pensavamo e ci aspettavamo
Da questo punto di vista come dire che ci fosse assegnato un ruolo diverso nel rapporto e nella dinamiche fra lo Stato centrale e il sistema delle Autonomie
Ecco perché avvertiamo il bisogno di potere promuovere questa discussione di poterla in qualche modo tenere alta a livello locale e pensiamo come associazioni delle Autonomie di poter portare in questo senso un contributo importante io concludendo proprio su queste parole perché il mio ruolo era davvero ed è di una semplice presentazione introduzione diciamo così ai temi della mattinata vorrei concludere proprio con il titolo
Noi parliamo per questa giornata di federalismo compiuto appunto governo e autonomie locali a confronto forse oggi molto più realisticamente dovremmo parlare di federalismo in incompiuto perché quel processo ancora ha bisogno di fare un bel pezzo di strada
Ecco perché stamattina proviamo a discuterne con il ministro Chiti con autorevolissimi rappresentanti del mondo delle sono ci aiuterà Simona Follini giornalista autorevole di del quotidiano repubblica
Di Firenze cronaca né regionale fiorentina
Che come dire guiderà i nostri interlocutori a questo confronto e acquista discussione dovremo poi concludere tutto abbastanza rapidamente perché il sia il ministro che i presidenti nazionali delle associazioni davano rientrare a Roma per importanti impegni a cui naturalmente essi loro non possono mancare
Quindi noi pensiamo di poter organizzare questa mattinata e di concluderla al massimo entro le ore dodici per consentire a tutti di potrebbe rientrare appunto
A Roma io concludo qui questa mia breve presentazione e senz'altro lasciato la parola il microfono a Massimo Napoli per iniziare il confronto grazie
Buongiorno a tutti
Ma io comincerei proprio da da questi impegni romani di oggi perché questa è l'attualità ce oggi pomeriggio a Roma c'è un imporre c'è un importante incontro
In cui si parlerà proprio del ruolo degli enti locali nel processo di di crescita di innovazione del paese si parla di federalismo e del nuovo Codice delle Autonomie quest'incontro parteciperà il ministro Chiti
Parteciperà il sindaco Verardo Domenici Khieu come presidente nazionale della e l'associazione dei comuni italiani e quindi diciamo che quest'incontro di stamattina che una specie di incontro poco propedeutico a questa riunione ovviamente molto più partecipata allargato a livello nazionale che ci sarà proprio oggi pomeriggio ecco io inizierei a a rivolgere la prima domanda all'onorevole Oriano Giovanelli perché sentono il presidente nazionale legautonomie coinvolto in prima persona in questo dibattito e come diceva il vicepresidente Barducci appunto oggi non si può parlare forse di federalismo compiuto ma diedi un federalismo incompiuto che questo governo all'inizio della della legislatura dovrà dovrà affrontare il ceto dovrà affrontare i nodi lasciati aperti dalla riforma del titolo quinto che non è mai è stata poi tradotta in pratica ecco io comincerei a far parlare lunedì chiederei che cosa sia spetta alla lega Autonomie da questo dibattito che è in corso e soprattutto da questo governo
Grazie
Consentitemi innanzitutto ringraziare il presidente di lega Autonomie toscana
Guarducci e sul ministro Chiti Leonardo Moscherini che hanno accettato l'invito a queste iniziative a tutti voi che siete presenti molto rapidamente anche per rendere insomma il più possibile snella questa nostra conversazione innanzitutto noi ci aspettiamo
Di
Trovare come sistema delle autonomie locali nel governo un interlocutore
Determinato
Deciso
Ad alzare la testa rispetto alla situazione emergenziale della quale siamo ripiombati con il dibattito sulla legge finanziaria
A convincersi che bisogna recuperare un profilo riformatore che abbia come sfondo l'intera legislatura
Perché non possiamo permetterci che anche questa legislatura si risolva
Senza uscire da una lunga e pericolosa transizione
Il dibattito sulle riforme istituzionali può interessare diciamo così limitatamente
Per così dire la massa delle persone
Che spesso fanno anche un po'caro fatica a capirne i caratteri di questo dibattito
Però noi abbiamo la consapevolezza che un sistema democratico
Non può stare
Per decenni in una fase indefinite
Pena il logoramento stesso delle basi della democrazia
Che può esprimersi in tanti modi compreso uno sfondamento di una cultura qualunquista e populista di cui certi segnali noi stessi oggi intravediamo
La presenza
Uscire quindi da questa situazione di transizione perenne
Facendo che cosa
Recuperando
Quelli che sono
I capisaldi della stagione riformatrice italiana
Vedete ogni Paese per le sue traversie per la sua storia a affronta i pass le fasi di passaggio sulla base di condizioni oggettive nelle quali si viene a trovare
Noi siamo stati spinti ad una forte cultura trasforma tricicli dei caratteri delle nostre istituzioni dal crollo della Prima Repubblica
Che aveva dietro di sé tutta una serie di diciamo così di fattori di dipinti aspetti
E i punti sui quali quella stagione riformatrice si fondono furono uno un grande profilo europeo cioè un ruolo molto più forte dell'Europa rispetto agli Stati nazionali
Secondo un accentuato federalismo istituzionale cioè avvicinare proprio nel momento in cui c'è uno spostamento verso poteri sovranazionali avvicinare il governo di prossimità la gente ai cittadini il rapporto tra quanto pago quanto ricevo in termini di servizi ai cittadini
Quindi Europa e federalismo
Poi un terzo elemento fondamentale della stagione riformatrice del nostro paese è stata la riforma elettorale
Non si può leggere il cambiamento italiano degli anni Novanta se non si tengono insieme tutti questi pezzi riforme elettorale nel senso bipolare e nel senso dell'elezione diretta dei sindaci dei presidenti
Quarto
Quarto il fatto che è stata accompagnata questa stagione riformatrice da una forte propensione a dalla alla riforma della pubblica amministrazione tutto questo tutti questi pezzi oggi sono stati messi in discussione
Di Europa si parla sempre meno il federalismo da diciamo così da
Prospettiva propugnata e difesa oggi viene quasi considerato un inciampo un una una cosa che non ci fosse sarebbe meglio la riforma elettorale siamo stiamo tornando pericolosamente a una cultura del proporzionale non siamo ancora a me alla messa in discussione da elezione diretta però insomma
Qualche elemento critico in questo senso sicuramente c'è
Ne abbiamo avuto sentore anche recentemente in dibattito in Parlamento
La riforma della pubblica amministrazione restio rischia di essere tra trasformata nella sanatoria dell'assunzione dei precari che francamente non è proprio lo spirito della riforma della pubblica amministrazione
Allora io credo che su questo punto il sistema delle Autonomie locali e Governo debbono trovare il un un comune sentire un un punto d'intesa rispetto al quale rimettersi al lavoro sappiamo benissimo che questo non è oggi diciamo così facile nel senso che molti protagonisti che avevano investito su questa stagione delle riforme oggi guardano criticamente la situazione in cui siamo penso la Confindustria
Penso lo stesso sindacato
Però io ritengo la nostra associazione legautonomie ritiene che il guado va attraversato andando dall'altra parte non tornando indietro
Non si può tornare a una cultura dello Stato centralista bisogna attraversare il guado e dare basi certe al federalismo
La strada abbiamo cominciato a discutere anche grazie al contributo del parlamento e del governo oltre che del sistema delle Autonomie ed è attuazione del Titolo quinto uscire dal dal dall'ambiguità della tra nella quale siamo stati negli ultimi cinque anni
A riformare la riforma ma attuare il Titolo quinto in tutti i suoi aspetti e su questo credo che anche agli altri interlocutori
Diranno la loro la parola d'ordine attuare il titolo quinto dopodiché lo correggiamo strada facendo se necessario lo completiamo per le parti che non c'era però parola d'ordine principale attuare il Titolo quinto della seconda parte della Costituzione
Ecco tra le tante polemiche che hanno accompagnato questa Finanziaria ce n'è stata una che ha visto protagonisti i Comuni questa è la domanda che volevo rivolgere allenato da almeno e riguarda l'autonomia fiscale dei Comuni soprattutto questa benedetta tassa di di di soggiorno per i turisti che a un certo punto sembrava una certezza e poi in ventiquattro ore è scomparsa presso la finanziaria ecco lanci a ha sviluppato da una fortissima polemica con il governo su questo punto vorrei capire se e nel dibattito che sta andando avanti
Insomma ci sono possibilità di una riconciliazione
Ma intanto io devo salutare Lega delle Autonomie quella razionale quella toscana perché se siamo qui stamani anche perché c'è una ricorrenza importante mille novecento sedici due mila sei sono i novant'anni della Lega delle Autonomie
Anzi io lo faccio anche più volentieri perché poi per problemi non dipendenti dalla mia volontà non sono potuto essere presente anche alla manifestazione che si è tenuta a Roma in quest'occasione oggi pomeriggio per la verità la Roma faccia una cosa più politica nel senso che è stata organizzata dall'Ulivo e siamo chiamati a discutere come amministratori locali su la vedremo su che cosa siamo stati chiamati a discutere oggi pomeriggio lo capiremo meglio quando andremo lì io andrò oggi pomeriggio per dire alcune delle cose che dirò che sta a me
Io prima di arrivare alla specifica domanda di Simona Paoli vorrei dire che noi ci troviamo in una situazione di cui dobbiamo avere consapevolezza che è una situazione molto critica
Nel Paese del rapporto fra le istituzioni la società il circuito della politica e il senso comune della gente
Se non partiamo da questo io credo che non riusciamo a comprendere esattamente che cosa bisogna fare
Non credo che in questo momento ci sia un
Centrosinistra in difficoltà
E un centrodestra in piena salute personalmente non credo che le manifestazioni di massa seppure importanti imponenti
Di hanno immediatamente il senso di ciò che si vuole fare
Non mi pare infatti che ci sia un grande rimpianto per il il governo Berlusconi in questo momento almeno da parte nostra come amministratori locali no di sicuro
Non mi sembra nemmeno che dall'altra parte venga fuori una proposta concreta su quelle che sono le soluzioni che bisognerebbe adottare per rilanciare il Paese uscire da questa situazione di stallo e di crisi e di difficoltà
Economico sociale ma anche politica istituzionale
Quindi questo dovrebbe in qualche modo consolarci no perché a mio parere questo denota indica una crisi profonda del della capacità di indicazione di prospettive su cui si possono mobilitare attivamente
La Società almeno nelle sue parti migliori
E creare quindi consenso forte per questa trasformazione di cui abbiamo bisogno non mi pare che in questo momento ci sia né dall'una e da né dall'altra parte questo è rischioso perché può lasciare dei varchi a forme di deriva qualunquisti che ha molto generica anti istituzionale antipolitica credo che questo sia un problema che bisognerebbe porsi molto seriamente da sinistra e da destra
Dal centrosinistra e del centrodestra e naturalmente e penso che questo sia un argomento di dibattito e di riflessione per lo stesso come
Io per esempio su questa finanziaria o un giudizio che non è liquidatorio
Non penso affatto non ho mai pensato non ho mai detto che questa Finanziaria sia qualcosa di tutto sbagliato che contiene delle idee
Non condivisibili c'è dentro una logica di redistribuzione sociale in parte anche di redistribuzione fiscale che poi bisognerà vedere alla prova dei fatti c'è dentro
Una maggiore attenzione sicuramente molto maggiore del precedente governo
Sui temi di carattere sociale voglio ricordare che un anno fa di questi tempi eravamo a discutere del dimezzamento del fondo nazionale per le politiche sociali mentre invece oggi sono state fatte scelte completamente differenti
E c'è un'assunzione piena di
Questi temi de non autosufficienti l'infanzia la famiglia
Non mi pare che con questa Finanziaria per esempio si voglia sradicare la famiglia anzi
Quindi credo che ci siano delle cose positive allora che cos'è che non funziona c'è qualche cosa che non funziona
Io lo ma anche qui non voglio fare un discorso generale parto da noi dalla nostra esperienza di amministratori locali che sento no anche ricadere sulle proprie spalle sulla propria testa
Questo problema generale che non è ripeto un problema di crisi di consenso e basta è un problema di scollamento fra il circuito politico istituzionale e la società il modo di sentire la società ma io parto dall'esperienza nostre e devo dire che il problema fondamentale che lo accennava Andrea Barducci introducendo l'incontro di stamane il rapporto il confronto con il sistema delle autonomie in particolare con i comuni in occasione della legge finanziaria è stato insoddisfacente
Parlo al cospetto di uno dei ministri del governo Prodi che sicuramente sia per le sue caratteristiche personali sia per la sua ampia
Esperienza politica e istituzionale parlo al cospetto di uno dei ministri che è più sensibile
A questi temi è più sensibile quindi alla necessità di questo corretto e efficace rapporto interistituzionale fra governo e il sistema delle Autonomie ma non c'è dubbio che non tutto il Governo a lo stesso grado di insensibilità
Sia istituzionale che politica nei confronti del sistema delle autonomia
Noi non eravamo partiti male eravamo partiti con un documento di programmazione economico finanziaria interessante che aveva alcuni contenuti significativi per noi
Parlo di una cosa che può sembrare tecnica ma è che che è importante il fatto che ecco per il patto di stabilità interno per esempio si ritornasse alla logica dei saldi di bilancio e quindi a una maggiore autonomia
Riconosciuta agli enti locali rispetto alla logica molto rigida e un po'autoritaria dei tetti di spesa uniformi voluta dal precedente governo e applicata dalle finanziarie Tremonti
E credo che quindi nel documento di programmazione economico finanziaria fossero contenuti degli aspetti importanti poi qualche cosa è cambiato
Qualche cosa è cambiato abito ci siamo un po'persi per strada
E abbiamo sentito prevalere una logica un po'come dire
Più tecnicistica se non vogliamo dire tecnocratica più legata ha un rapporto come ricordava appunto prima Andrea Barducci fra soggetti Diversi anziché fra soggetti che fanno parte che sono parte integrante dello se stesso sistema istituzionale quasi appunto lesse il sistema dei Comuni qualche cosa di equiparabile a Confindustria Confesercenti CGIL CISL e UIL con tutto il rispetto evidentemente si parla di cose diverse
Ciò che è emerso quindi in un una scarsa sensibilità politico istituzionale sia dal punto di vista delle relazioni sia dal punto di vista anche politico perché mi pare evidente che il sistema degli enti locali anche se si vuole tenendo conto dell'omogeneità politica largamente prevalente è lo strumento essenziale per rendere più efficaci le politiche dello stesso Governo nazionale
E credo che questo sia il punto fondamentale su cui evidentemente ci si è intesi troppo poco
Penso per esempio che sia stato un errore avere concluso un accordo importante e che io ritengo si dovesse fare con le regioni sulla sanità e non fare un accordo analogo con il sistema degli enti locali sul patto di stabilità interno e sull'uso prioritario di una parte delle risorse che in questa finanziaria ci sono per lo sviluppo e il rilancio del Paese
Dire questo significa dire che allora le cose non vanno o non ci si può fare niente assolutamente no
Io mi auguro che una volta conclusa la finanziaria e spero che il maxi emendamento che il governo dovrà predisporre
Che visto che al Senato si andrà inevitabilmente alla fiducia contenga
Gli aspetti positivi che
La commissione Bilancio aveva
Approvato accogliendo alcuni dei dei nostri emendamenti ma una volta archiviata comunque la finanziaria
Io penso che si debba aprire una riflessione seria si debba cambiare passo si debba cambiare registro
Non solo appassionato di una discussione su fasi uno due mi interessa invece che una volta chiusa la finanziaria ci sia un mutamento sostanziale dell'approccio e al rapporto fra governo nazionale e sistema delle Autonomie e in particolare i comuni io penso che le condizioni ci siano per potere fare questo PRI impostare questa relazione anche perché si apre una fase molto importante come accennavo prima che quella relativa all'uso delle risorse all'uso delle risorse per il rilancio del Paese
è chiaro che una parte di queste risorse larga parte vanno a fuggono
Ah va a beneficio del sistema economico attraverso il cuneo fiscale
Attraverso la riduzione del cuneo fiscale attraverso sostegni e alla politica infrastrutturale
Ferrovie strade
Vanno a sostegno di alcune crisi serie estremamente serie penso all'Italia ma non solo le ferrovie stesse e così via però rimane una parte che deve essere utilizzata associando
Alla gestione di queste risorse il sistema delle Autonomie
Questo vale sia per alcune emergenze sociali o ambientali che abbiamo bisogna investire nella lotta contro l'inquinamento atmosferico
Bisogna investire sul trasporto pubblico locale bisogna investire per una nuova politica della cassa che ridisegni anche le nostre città
Bisogna anche sul fronte sociale dove questa Finanziaria presente agli aspetti più positivi e più importanti riuscire a unificare la gestione di questi molti fondi che sono stati istituiti per le politiche sociali altrimenti la gestione di questi fondi sarà una gestione centralistica e non assocerà appunto il sistema delle Autonomie
Ci sono molte cose che si possono fare soprattutto a questo punto sul fronte dello sviluppo io credo quindi che sia necessario prendere atto di questo bisogno di cambiare passo di cambiare registro per quanto riguarda poi le politiche più specifiche o i problemi particolari che ricordava anche Simona poli come per esempio quello
Relativo al contributo turistico bar queste levi esamineremo io credo che si sia fatto un po'di confusione su questo aspetto specifico mi auguro comunque che il governo
E qui parlo più da sindaco che da presidente dell'ANCI tenga fede a non dico a una promessa ma a un impegno che è stato assunto quello cioè di provvedere a stanziare dei fondi ad hoc per lei città ad alta intensità turistica come Firenze come Venezia come Roma perché indubbiamente queste città sono sottoposte soprattutto in un certo senso Firenze che gode di
Non gode di fondi straordinari come nel caso di Roma in quanto capitale
E come Venezia per alcune opere infrastrutturali anche se meglio non averle quelle opere infrastrutturali visto i problemi che stanno
Creando mi riferisco al MOSE ma comunque c'è un problema specifico di queste città c'è un problema specifico di Firenze mi attendo che il governo rispetti l'impegno assunto di stanziare dei fondi ad hoc per intervenire a sostegno della realtà di queste città ad alta in cent intensità turistica che hanno evidentemente bisogno di maggiori risorse da offrire
Ai cittadini e agli stessi visitatori
Bene mi sembra che l'intervento di e del sindaco Domenici sia stato molto chiaro e cioè
Sì se esistevano è enorme difficoltà degli enti locali a dialogare con il governo precedente ecco diciamo che con il governo di centro sinistra il dialogo era partito ma poi si è si è fermato e quindi insomma c'è da parte del direttivo locali mi pare di capire una una grossa insoddisfazione ora se i comuni che sono tanti che che hanno rappresentanti autorevolissimi hanno difficoltà a farsi ascoltare al governo immagino che le comunità montane che sono l'ente locale più piccole quello con con compiuto con problemi specifici insomma più
Più anomali rispetto a quelli che possono avere le grandi città
Abbiamo una difficoltà ulteriore a inserirsi in questo dialogo ecco e qui vorrei chiederà a Renzo mascherine che è stato anche lui sindaco tanti anni che adesso è vice presidente nazionale dell'Unione
Nazionale le comunità montane ecco quali sono i vostri problemi specifici e quanto siete stati ascoltati un non ascolta
Ma intanto ringrazio la lega delle autonomie per l'invito scusa il nostro presidente Enrico Borghi hanno potuto partecipare a questa iniziativa
Ma anche in montagna c'era una grande aspettativa
Rispetto alla prima Finanziaria del Governo Prodi c'è una grande aspettativa perché sì
Siamo usciti
Da cinque anni di governo di centro destra caratterizzato per quanto riguarda le la montagna essenzialmente da mancate
Riforme e da tagli drastici ai trasferimenti nei confronti dei piccoli comuni montani che negli ultimi anni
Hanno avuto grandissime difficoltà a fare i bilanci e soprattutto
Caratterizzati dal taglio al fondo della montagna
Il fondo per finanziare la programmazione degli interventi pubblici nelle aree montane d'Italia nel mille novecentonovantasei era trecento miliardi quando è arrivato
Il Governo Berlusconi si era ridotto a centodieci miliardi in cinque anni di governo Berlusconi è stato di fatto ridotto a zero nel le due mila sei il fondo montagna venti milioni di euro però tutti dicono che solo solo sulla carta questi soldi non ci sono
Dopo che lei governa Prodi si era presentare in campagna elettorale con un programma ecco una nuova politica importante per la montagna ben due pagine
Delle duecentosettantuno duecentosettantadue pagine per programmi elettorali del governo di centrosinistra sono dedicato alla montagna quindi noi abbiamo affrontato la discussione della prima finanziaria di questo governo con una grande speranza con una grande attesa la necessità di una svolta
E dobbiamo dire che inizialmente abbiamo appena le letto la prima bozza uscita dalle Consiglio dei ministri
Insomma il segno di una il il segno di un di una svolta era difficile era difficile coglierlo per due motivi essenziali
Il privato perché si si era voluto introdurre alcune
Modifiche alcune mie riforme di carattere ordinamentale
All'interno della finanziaria che ci lasciavano molto perplessi
Perché avevano un sapore tecnocratico perché non so per esempio nei comuni sotto tre mila abitanti si si proponeva di sopprimere le decisamente ex sindaco doveva fare tutto
Perché per quanto riguarda le comunità montane si rinviava e si invocava un
Un un organo monocratico che doveva governare sarà si è un po'letto e si ha avuto paura
Di una tentativo di azienda Lizzani governo il governo allora locali insomma inizia a questo aggiungiamo il fatto che invocando un la necessità di un risparmio del costo della politica
Si è proposto di ridurre le indennità delle comunità montane in poi in Commissione addirittura questa cosa è stata ancora gravata pensate presidente aumenta montiana si proponeva in Commissione della Camera di dare al presidente la meta Montana il settanta per cento delle indennità del sindaco del comune più popoloso
Che fa parte della comunità pensate in lombardi AN Piemonte là dove ci sono più di mille comuni montani dove tutti i Comuni hanno due trecento quattrocento cinquecento abitanti se una comunità montana
è fatta di venti comuni dove il più il più grande a mille abitanti il presidente che ora prendeva il l'indennità di un sin dagli una comunità di un Comune di venti mila abitanti avrebbe dovuto prendere il settanta per cento delle indennità
Delle comune di mille abitanti ecco questo ministro se è stato letto un po'come un
Song raffronto è stato anche sono
Il
Insomma queste per queste parti no di carattere ordinamentale
Che purtroppo se tutti convenuto che dovevano essere tolte che bisogna queste cose affrontarle in inni non contesto riformatorio più organico d'altra parte la spinta a inserire in questa Finanziaria elementi di riforma sono stati tutti settori molto molto forte la stampa spingeva perché e si accusava il governo di non riformare non in questa
In una legge di Bilancio penso che sia un errore introdurre voglio dire elemento Vasa pensare addirittura ai PACS che siamo stati costretti a stracciare Deppe dire faremo poi a gennaio una riforma più più organica questo è stato vero anche per quanto riguarda il mondo delle delle autonomia ma sa il sabato e la svolta dico non non c'è stato immediatamente anche perché il Fondo Montagna che era trecento miliardi del novantasei centodieci miliardi nel due mila uno venti milioni di euro nel due mila cinque in questa Finanziaria si propone di portarla venticinque mila di euro quindi cinque milioni in più ora con questo credo che non si possa dare alla montagna il segno di una nuova politica quindi credo che al Senato ci siano gli spazi per poter fare delle motivi necessarie
Per riprendere anche con gli amministratori da montagna con la montagna un un rapporto più corretta è stato credo raccolto da parte del governo all'emendamento che ristabilisce l'indennità dei presidenti a come il Governo inizialmente l'aveva proposta sono sta è stato proposto una mandamento per aumentare il fondo ordinario di finanziamento delle comunità montane di venti milioni di euro Enzo sia questo sappiamo che in comunità che in finanziaria
Viene in in introdotto il concetto che in montagna la Comunità montana è l'unico ente che può gestire le associazioni associate
Che la Comunità montana poco in accordo con i Comuni gestire la riforma del catasto che le comunità montane sono state tolte dal Patto di stabilità insieme ai Comuni sotto i mille abitanti sotto cinque mila abitanti
Che è stato mantenuto uno sconto per quanto riguarda il costo dell'energia del metano e delle GPL credo che anche il raddoppio del fondo nazionale sociale per la montagna sia un fatto molto importante
Il Piano forestale di duecentoquaranta milioni di euro che in gran parte sarà speso in montagna credo che stia anche questo un segno importante i duecento milioni di euro per le politiche di Kyoto per le energie rinnovabili
E anche il finanziamento di sessanta milioni di euro per i parti credo ecco questo è un pacchetto che in finanziaria noi dobbiamo cercare di valorizzare se riusciamo voglio dire a togliere la parte ordinamentale
E arricchire questa parte di in innovazione che all'interno della Finanziaria ci sono credo che si possono creare le condizioni per ripartire anche in montagna in un nuovo dialogo in una nuova situazione politica che il in questo inizio di finanziaria
è stato molto difficile la montagna italiana un ancora un grande problema nazionale per il così come è scritto nell'articolo quarantaquattro della Costituzione ancora la montagna soggetta a spopolamento
Però voglio dire in montagna oggi da montagna moderna possiede risorse strategiche importanti basta pensare all'acqua alla energie rinnovabile la possibilità in montagna di produrre alimenti sani e queste energie e queste risorse che la montagna possiede possono dare un contributo alle lo sviluppo nazionale cioè le risorse della montagna sono delle risorse inedite che se messe in campo possono aumentare la ricchezza del Paese possono aiutare la crescita
Della competitività del nostro Paese il Censis ha fatto un uno studio in in questi ultimi anni sul Pillay montagna viene fuori un dato molto interessante
Cioè dal mille centonovantanove al due mila tre il PIL nelle aree montane home intatto dell'undici virgola otto per cento rispetto alla media nazionale del sei e cinque per cento cioè cinque punti in più di PIL nella nella nella montagna e complessivamente il prodotto interno lordo prodotto in montagna è passato dal sedici une per cento al sedici e diciannove per cento ora pensando che in montagna
Insomma abita il il diciotto per cento della popolazione del Montana il cinquanta per cento del territorio io credo che in questa nuova situazione produttiva con il decentramento produttivo credo che ci siano le condizioni perché la montagna possa attraverso nuove politiche dare un contributo a una ripresa dello sviluppo del nostro paese credo che questo sia legato fonte anche strettamente alla riforma dell'ordinamento perché l'autogoverno locale condizione indispensabile affinché le risorse della montagna possono diventare valore possono contribuire allo sviluppo e al e all'occupazione e quindi l'applicazione corretta di un principio del Prince i due della sussidiarietà poi per far sì che il la montagna possa disporre indenne concertazione con gli altri enti delle proprie risorse farsi che le sole risorse possono diventare sviluppo occorre che nel nuova carta delle autonomie locali voglio dire l'asta specificità istituzionale della montagna sia valorizzata in montagna
Fin dal mille novecento settantuno si esercita la governance montana
Cioè il fatto che il comune così comuni così come ora sono sono inadeguati
Per gestire le importanti funzioni e compiti che la Costituzione gli assegni e che quindi sia necessario che i Comuni si associno tra di loro per evitare quelle vele che passerà le funzioni passino dalla regione alle Province non arrivino sul territorio ecco in montagna non voi da più di trent'anni stiamo facendo un'esperienza di gestione associata di compiti e funzioni di governo non e questa io credo che nella nuova carta da sette non so di conto credo che le comunità montane nel bene e nel male hanno svolto questo compito hanno un a vuoto e un destino alterno perché alcuna regioni le hanno valorizzate come la Toscana come il Piemonte
Altre regioni come la Sicilia le le addirittura soppresse ma oggi le punte più importante più avanzate più positive delle governo della montagna
Laddove le regioni hanno creduto a a questa specificità oggi i risultati che sono stati conseguiti sono risultati importanti
Oggi in Toscana le comunità montane gestiscono compiti importantissimi per per esempio e gestiscono tutta la spesa pubblica in agricoltura
La bonifica coordina le politiche dei comuni rappresentano e dando rappresentanza istituzionale sistemi territoriali della Toscana cioè il UCL Casentino la Garfagnana voglio dire hanno delle loro politiche istituzionali autonome o oramai da da da da tanti anni ecco io credo che nel riforma che noi dobbiamo fare la costruzione di questo Stato federale ecco questa esperienza debba essere salvaguardata essere salvaguardata percorsi credo qui chiudo il mio in intervento che alcune posizioni da parte dell'ANCI e anche da parte delle regioni quello di non riconoscere questa specificità all'interno del nuovo Codice credo che sia sarebbe un errore ecco io
Chiudo chiudo qui ecco queste esperienze esperienza importante nella riforma che stiamo facendo valorizziamo la
E così come ancora abbastanza presto io vorrei stimolare una riflessione e chiedere a tutti insomma di di di nel secondo giro interventi di
Di dirmi che cosa pensa hanno di questo a questo tavolo mi sembra che manchi una voce importante che è quella della Regione
Ecco io credo che per averla perché per un fatto professionale perché io la la la seguo per lavoro l'ho seguita anche nel negli anni lunghi anni in cui ministro Chiti era presidente della Regione mi ricordo che allora c'erano alcune parole chiave
Una era concertazione l'altra al federalismo e Laterza sicuramente la sussidiarietà che mi mi ricordo che in ogni intervento il ministro Chiti
Spingeva moltissimo su questo concetto che ora ricordava mascherine cioè il fatto che ogni livello di autonomia deve intervenire e diciamo
Rispondere alle esigenze e ai bisogni del cittadino quanto più gli è vicino quindi la Comunità Montana il Comune la Provincia e poi la Regione ecco oggi la Regione qui non c'è la Regione però è un anello importante di questo dialogo governo autonomia
Ovviamente e questo volevo chiedere cominciare da Giovanni a cominciare da Sica metadata l annata giovane è l'Italia Leonardo anche se Leonardo tesoro nazionale quindi per il suo ruolo credo che abbia una
Un un'interlocuzione privilegiata con col direttamente con il governo però qui tutti quelli che sono seduti a questo tavolo hanno fatto i sindaci rilevato lo sta ancora facendo e io immagino che per un sindaco e il referente prima dello Stato difetti più diretto
In qualche modo sia sempre la Regione
Tutti spesso questa
Questo dialogo diciamo filtrato tra Comune Regione governo Cray anche qualche qualche problema ecco da giornalista ma anche da cittadina vorrei chiedervi questo
Non sarebbe più semplice se invece di a vere diciamo una moltiplicazione di organismi che rappresenta un'autonomia penso al Consiglio l'autonomia per esempio l'esistente Oscar pensa Unione delle Province quella di comune a quella del delle comunità
E poi alle regioni
E diciamo così sono tutti
Tasselli diciamo di un unico Mosaico in cui poi cittadino comunque alla fine
Paga le tasse e chiede dei servizi no
Ecco
Non sarebbe più semplice se ognuno di questi livelli di autonomia avesse un propria autonomia fiscale e ci fosse
Una sola tassa che si paga a qui il livello di decentramento per essere più chiara dico adesso ci sono alcune leve fiscali che sono poi sempre le stesse su cui le regioni i comuni possono po'di cui la Regione Comuni possono avvalersi per aumentare le tasse in in Toscana è stato fatto addirittura un accordo che prevede che l'IRAP
In terza l'aumento dell'IRPEF tra
Lo possano applicare soltanto i comuni mentre la Regione che ha applicato l'aumento dell'IRAP e potrebbe anche aumentare l'IRPEF ci rinuncerà
Perché e non per non doppiare diciamo l'aumento dell'Irpef dei comuni ecco è un gesto volontaristico questo cioè un accordo che fanno i Comuni la Toscana con la Regione ma non c'è nessun obbligo da questo punto di vista ecco dico non non sarebbe più semplice si ognuno avesse la sua tassa
Ma
Innanzitutto
Effettivamente manca oggi l'interlocutore
Regione de un aspetto importante
Del sistema dentro il discorso delle riforme istituzionali
Su questo c'è un punto critico
Il che come Lega delle Autonomie noi insistiamo molto affinché le Regioni rimangano dentro il sistema delle delle Autonomie nel senso che il sistema Regione Autonomie locali deve fare appunto squadra nell'interlocutore nell'interloquire con il governo e con il Parlamento
Purtroppo
Questo non è sempre facile
Anzi a me sembra lo ricordava Leonardo citando un esempio
Proprio in prima della legge finanziaria che le regioni tendono diciamo così a trattare da sé nei confronti del governo e del Parlamento e sistema delle Autonomie cioè Comuni Comunità montane e province su un altro tavolo io ritengo questo un errore l'ho sempre ritenuto un errore e credo che sarebbe importante che dal punto di vista politico noi tutti si dia una una una mano a recuperare una visione unitaria regioni e Autonomie locali
Perché
Il federalismo che vogliamo costruire un federalismo cooperativo federalismo solidale
Un federalismo legato sulla lealtà nella collaborazione interistituzionale ha bisogno che le Regioni stiano con i Comuni le Province e le comunità montane nello stesso tavolo
Dividere i tavoli significa indebolire il disegno di sistema
Da questo un altro punto soltanto per mettere alcuni paletti io non sarò mai stato fautore del federalismo municipalista nel senso che pura scena avendo fatto il sindaco per tanti anni pur essendo ispirato ispirando il mio lavoro a un rigoroso principio di sussidiarietà
Ma quando credo che se noi vogliamo riformare il sistema istituzionale del nostro Paese del senso del federalismo le Regioni siano un nodo non avevo e centrale non è che si può prescindere dalle dalla valorizzazione del ruolo delle regioni
Qualche volta le regioni mi fanno pentire di questa posizioni nel senso che interpretano in modo maldestro questo loro ruolo istituzionale ma può nel senso che tendono a sommare le vecchie competenze che si erano ricavate
Dagli anni dal mille novecentosettanta fino agli anni Novanta
Come fondamentale competenze di legislazione
Di legislazione e programmazione che gli vengono attribuite dal Titolo quinto dando vita
A dei veri e propri mostriciattoli io Hope cercato anche di appena un dibattito ad esempio con le regioni del Sud su una rivista della lega del della Calabria per cercare di tirar fuori questo carattere delle nuove Regioni vi devo dire che questo carattere delle nuove regioni ancora non si vede tranne alcune rare eccezioni probabilmente anzi sicuramente
La Toscana è una di queste
Noi vediamo delle regioni che tendono a accentrare funzioni
Con agenzie con eventi e trattenendosi delle risorse che dovrebbero trasferire non attuando Bassanini creando quando appunto dai mostri che secondo me prima o poi rischiamo rischiamo tutti quanti di pagare perché molte delle polemiche sui costi della politica sugli sprechi sulle sovrapposizioni io credo che siano attribuibili al cattivo ma modo in cui le regioni interpretano il loro nuovo ruolo
Detto questo avendo più specificatamente alla domanda
L'autonomia fiscale
Delle del sistema delle Autonomie e delle regioni bah correlato alle funzioni
Va correlato le funzioni
E quindi è molto importante discutere di federalismo fiscale assieme la discussione sul nuovo Codice delle autonomia
Perché uno dei principi del del centodiciannove appunto che le risorse proprie degli enti devono servire
A finanziare le funzioni che gli sono state attribuito
In questo senso Pardo regioni ad esempio si pone il problema della sanità e dei livelli essenziali
Della sanità se noi dobbiamo fare in modo che le Regioni si pagano tasse tutto
La copertura dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie
Su tutto il territorio nazionale significa che per forza devono sovrapporsi con loro imposte a quelle degli enti locali perché voglio dire preposto a quel sono l'IRPEF tre viva le le accise non è che si sono aggiunti ci possiamo inventare altre altri posti su quelle e quindi se
I livelli essenziali delle prestazioni sanitarie in qualche modo
Vengono coperti proprio perché una funzione dello Stato dalla fiscalità generale allora possiamo anche ragionare in un'articolazione del sistema fiscale siamo di un po'più sciolto tra Regioni ed Enti locali altrimenti una sovrapposizione ci sarà
Senza dubbio detto questo per quanto riguarda i comuni io credo che il il pilastro su cui si fonda la fiscalità del Comune sia l'ICI
Che noi riteniamo debba assorbire tutte le imposte che in vario modo gravitano sui terreni sulle case semplificando il sistema dando progressività a Licci che oggi l'imposta molto rigida che spinge gli i gli enti locali magari questo è diventata anche un modo di dire perché poi non è mica così sindaci non so mica così pazza
Che ci sia la tentazione di prevedere nuove edificazione per in casa rincasare lui ci questo rischio cioè insomma bisogna togliere il rischio quindi bisogna fare in modo che ci sia maggiore oppressi progressività della in questa imposta che oggi ha un una flessibilità molto molto ristretta
Le compartecipazioni
Vanno incentivate le compartecipazioni la dorata e secondo me gli Enti locali determinano contribuiscono a determinare la ricchezza voglio dire che una parte dalla ricchezza che gli enti locali contribuiscono a determinare sia nel senso di un carro sia nel senso auspicabile di una crescita della ricchezza devono andare direttamente l'ente locale quindi ci ci deve essere un un criterio per le quali si premia indirettamente all'ente locale che si dà da fare per aumentare il reddito il prodotto lordo il suo territorio
Il terzo pilastro è quello della perequazione no della perequazione cioè non tutti i territori partono alla pari ma anche la perequazione cioè quello di creare delle condizioni del di partenza il più possibili
Omogenee sul territorio nazionale non possono essere
Diciamo così sino a dire non è che può esistere all'infinito è un fondo di perequazione perché sanno che federalismo il fondo di perequazione ha un senso se se incentiva gli enti locali che sono più indietro a darsi da fare per recuperare il terreno perduto
E in questo senso deve essere anche questo premiale cioè deve premiare chi si dà più da fare e deve impegnare di meno che si cammino da fare insomma questo mi sembra del tutto evidente
Poi il resto io non vedo questo grave rischio somma di sovrapposizione
Tutto questo sovrapposizione io offre regionale IRPEF comunale grandi sovrapposizione di tributi maschio non non lo vedo se risolviamo il nodo del rapporto sanità regionale secondo me anche questa sovrapposizione la possiamo la possiamo risolvere
Io sono d'accordo con gran parte delle cose che diceva Oriano Giovanelli quindi posso essere breve noi stiamo mettendo a punto abbiamo già messo a punto una posizione questo fatto importante unitaria a livello nazionale fra conferenza delle regioni
ANCI UPI e Uncem che abbiamo anche presentato pubblicamente
Per
La legge-delega che il Governo dovrà varare
Per la cosiddetta carta Codice delle Autonomie
Naturalmente si tratta di una posizione di principio poi bisognerà entrare nel merito ma è già importante che ci sia stata questa questo punto di approdo seppur parziale ma comunque significativo
Fra le associazioni rappresentative delle diverse realtà dei diversi livelli istituzionali e la Conferenza delle Regioni rimangono indubbiamente dei problemi aperti
In modo particolare ne indico due il primo è legato alla alla lettera p dell'articolo cento diciassette
Laddove si dice che lo Stato ha legislazione esclusiva anche nella legislazione elettorale organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni Province Città metropolitane
Naturalmente questo pone un problema perché ci riconduce alla complessa questione della
Nelle materie concorrenti fra lo Stato e le regioni perché naturalmente le Regioni pongono il problema
Di avere anche una propria legislazione sulle funzioni fondamentali che fanno riferimento al alle materie concorrenti fra Stato e regioni quindi c'è qui indubbiamente un nodo da da da scioglie
Vedremo un po'di lavorarci però è una questione su cui bisogna che tutti quanti ci interroghiamo se vogliamo dare attuazione come si dice al Titolo quinto l'altro punto è quello relativo alla
Realizzazione delle città metropolitane su cui c'è una discussione aperta l'unico punto però che io credo sia indispensabile non rimettere in discussione è che deve esserci una utilizzazione di moduli molto modelli molto flessibili cioè che partano dalla specificità e dalla particolarità
Delle singole situazioni in questo senso si sono fatti dei passi in avanti anche nel corpo nel confronto con l'UPI con l'Unione delle Province proprio per definire meglio questo aspetto
Si sta quindi lavorando
Sta lavorando positivamente io
Credo che sia giusto che ci sia una legge di delega da parte del Governo e che poi nell'attuazione dei vari punti di
La delega vi sia un confronto molto molto stretto molto forte
Fra i diversi livelli istituzionali dal governo fino ai comuni anche per sciogliere definitivamente i noti che che non sono stati ancora sciolti penso che sia essenziale la questione che diceva prima di Teano sulla federalismo fiscale perché non esiste attuazione del Titolo quinto senza attuazione dell'articolo centodiciannove vale a dire quello sul federalismo fiscale
Che è un articolo scritto molto bene ma che naturalmente esige una traduzione in termini legislativi
Specifici e parziali molto appropriata molto rigorosa
Per esempio io sono d'accordo sul fatto che si dovrebbe affrontare la questione della fiscalità dei Comuni
Ricomponendo sotto la responsabilità dei comuni tutto il sistema in positivo tutto il sistema di fiscalità che fa riferimento agli immobili che fa riferimento quindi al la
Possiamo chiamarla la realtà Fondiaria territoriale
Perché anche questa cosa dell'ICI se che a nessuno piace l'ICI
Però il problema è che sulla casa gravano per esempio casa sugli immobili una quantità di imposte oggi
Che che sono molto superiori alla sola ICI sì imposta di registro imposte ipotecaria
L'imposta catastale cioè
Per esempio se prendessimo tutto questo sistema di imposte su cui tra l'altro c'è una evasione molto consistenti e l'aria attribuisse IMO ai comuni
Questo darebbe la possibilità di fare un'operazione per esempio di alleggerimento dell'ICI darebbe la possibilità di fare un'operazione di tipo perequativo ed equitativo di cui beneficerebbero in primo luogo cittadini
Quindi questo per esempio è un obiettivo così come è un obiettivo importante quello della compartecipazione un grande tributo erariale noi abbiamo sempre detto l'IRPEF o ire come si chiama oggi ma io non escludere nemmeno la possibilità di fare un ragionamento sull'Iva
La possibilità alternativa evidentemente ecco quindi l'importanza dell'articolo centodiciannove
Certo è ecco questo deve essere un obiettivo comune
Lori
Abbiamo bisogno di una semplificazione del nostro ordinamento
Di questo non c'è alcun dubbio
Su questo punto noi bisogna anche che facciamo un po'un riflessione seria fra di noi intendo Comuni Province Regioni e amministratori locali
Perché c'è una proliferazione di organismi di di di strutture vecchie non va bene e noi bisogna operare una razionalizzazione da questo punto di vista sia in termini di costo della politica e delle istituzioni sia in termini di funzionalità ed efficienza delle stesse
è chiaro che c'è qualche volta un po'una logica di resistenza diciamo di di pezzetti di ceto politico amministrativo rispetto a questo obiettivo della semplificazione dell'ordinamento della razionalizzazione delle funzioni però bisogna fare
Bisogna farlo affrontando con serietà con coraggio i problemi che di volta in volta si pongono sapendo che per esempio uno dei modi per evitare che ci sia questa complicazione a livello di ordinamento e di favorire molto le funzioni e le attività associative sopra tutto fra i comuni in modo tale che ci sia una possibilità concreta di avere politiche più efficace sul territorio al tempo stesso di avere politiche che siano in grado anche di effettuare risparmi e di accrescere l'efficienza queste sono le questioni fondamentali su cui io mi auguro che sia possibile aprire un confronto serio con il governo fin dai prossimi giorni questo è uno dei terreni su cui poi sarà possibile concretamente verificare quel cambio di registro di cui parlavo in precedenza
Ma io credo che la questione della riforma del nostro ordinamento sia strettamente legato al problema della dello sviluppo del nostro Paese
Io credo che la il decentramento l'autogoverno locale siano o tasselli fondamentali per una ripresa del dello sviluppo e per un aumento della competitività del del del sistema Italia io penso solo a alle risorse della montagna non so l'Appennino alleati si sono prese per i popolate divenne patrimonio miliardario di Faone è ritornata la fa una me dite medievali
Daini caprioli cervi va bene questa risorsa oggi ecco per nata dalle regioni e dalle dalle province italiane
Come ho fatto nordico si tratta di controllare
E come i cacciatori fanno questo prelievo e si programma la il prelievo di questa risorsa ma nessuno si pone il problema di come questa risorsa può diventare fonte di sviluppo e di occupazione
è solo nell'autogoverno locale solo i comuni il sistema dei comuni delle comunità montane che possono affrontare questa questione
Lari la fa una è una risorsa in tutto in mondo pensate l'Austria ricava più ricchezza dalla fauna che dal bosco
L'Italia questo la fa una in montagna è una corte per i nostri agricoltori credo quindi che se noi vogliamo riformare lo Stato e quindi decentrare il potere
E applicare correttamente il principio della sussidiarietà
Credo che questo sia fondamentale per mettere a frutto le tutte le risorse che il nostro territorio a e credo che il problema dell'associazionismo dei comuni sia fondamentale cioè al il problema della inadeguatezza del Comune attuale a gestire il le funzioni che la costituzione gli conferisce non posso S. risolto dicendo va be'il Comune inadeguato passiamo passiamo il compito alla Provincia non è così che si può risolvere il problema
Quindi questo passaggio dicono i condoni possono dotarsi di politiche territoriali tra di loro per rappresentare i sistemi territoriali che si sono costituiti e che esistono storicamente identiche in Toscana sono il Mugello il Casentino la Garfagnana sano Valli costituiti da gruppi di Coppa etiche voglio di Annan nominando una storia che devono essere rappresentate dove i comuni coordinare le loro politiche da da da da da decenni ecco credo che nella riforma dell'ordinamento nella nuova carta delle autonomie questo debba essere valorizzato debba debba essere con considerato d'altra parte in in montagna le comunità montane
Nanne no non è che svolgono solo compiti di coordinamento delle politiche comunali e gestiscono deleghe importanti
E che la Regione al ad essere conferite ma svolgono anche le loro funzioni specifiche legate alla specificità
Della della montagna quindi credo però che
Camossi riformare dobbiamo sir riformare ma tenendo conto delle esperienze che abbiamo fatto grazie
Allora per introdurre l'intervento del ministro Chiti volevo ricordarli quello che lui stesso ha detto qualche anno fa sul federalismo in un libro intervista che aveva pubblicato con Demetrio Volcic a proposito appunto delle tasse
Diceva quello che va assolutamente superata il meccanismo attuale che attuatore tuttora
Che costringe il cittadino a pagare senza sapere che fine fanno i suoi soldi mentre gli enti locali hanno una scarsissima autonomia di risorse i principali i principi basilari di uno Stato fiscalmente giusto e corretto
Dovrebbero essere l'equità dei pagamenti rapportare il reddito e la trasparenza della loro destinazione proprio il contrario di quello che avviene in Italia il cittadino paga una tassa a cui si aggiunge una soprattassa che poi un'altra addizionale e così via senza mai dare la possibilità di capire dove questi soldi finiscono da chi verranno amministrati e per fare che cosa ecco
Io partire da qui gli chiederei anche di tirare un po'le fila di questo discorso e di per quanto gli è possibile spiegare che cosa il governo ha intenzione di fare
Sì
Da questo punto su cui non ho modificato la posizione ma insomma sono tranquillo
Dirò potrà un momento voglio iniziare anch'io
Dicendo che sono contento di essere qui in quest'occasione che è importante
Questo novantesimo dell'anniversario della lega delle autonomie degli impegni delle sollecitazioni politiche programmatiche la Lega porta avanti augurare a Oriano sono stata al congresso nazionale la rieletto Andrea Barducci per quanto riguarda la Toscana un lavoro positivo perché nei prossimi nei prossimi Messier anni ne avremo bisogno
Io voglio fare quattro considerazione poi inserisco questa dentro anche questo punto che riguarda l'attuazione del federalismo fiscale la questione finale dei delle risorse delle varie istituzioni vuole cominciare però con una considerazione di premessa perché sono convinto di una sottolineatura che faceva Leonardo Domenici davvero bisogna stare attenti che non ci sia una perdita una presa di distanza che poi non non non viene più governata tra istituzioni e cittadini tra sistema politico
E cittadini
E questo sono d'accordo con lui ha poca importanza cioè che riguardi è importante per l'Italia non è che uno dice va be il centrodestra non ha proposte alternative quindi al cioè è un problema serio per l'Italia comprovassero perdita
E quindi bisogna assolutamente che le coalizioni per quanto ci riguarda noi il centrosinistra al governo
Costo diciamo rendano evidenti io penso rendano evidenti dei punti di fondo che guidano la loro azione il loro impegno prima di tutto secondo me partendo da un discorso di verità sull'Italia e sul suo futuro
Non bisogna dire secondo me la verità cittadini italiani la verità è che l'Italia un grande Paese con grandi potenzialità ma con un debito e norme sulle spalle
Centootto per cento come ritornato
E che il problema nostro non è soltanto come utilizzare le risorse liberare uso questa espressione di liberare risorse per poterle utilizzare se non si liberano risorse
La politica chiunque governi il sistema delle istituzioni non riuscirà a imprimere un segno un segno che da futuro
Quando noi facciamo le considerazioni come valichi come va alla Francia alla Spagna la Germania eccetera eccetera abbiamo sempre tener presente che questi Paesi hanno un debito
Che rispetto al prodotto interno lordo di sessanta sessantacinque settanta non di cento non dicendo
Quindi non è soltanto necessario come è stato
Con una tassa grande Conde sacrifici grandi che ci sono stati lasciati in eredità questa è la vera tassa l'eredità che gli italiani hanno
I quindici miliardi di
Euro da pagare pestare
Dentro il patto di stabilità dell'Europa sotto il tre per cento nel rapporto prodotto interno lordo
E deficit è questo sarà raggiunto nel due mila sette costato dei sacrifici grandi all'Italia
Ripeto lasciati da chi ha governato prima
Ma non è che siamo arrivati magari
Si ricostruisce in parte un avanzo primario che era scomparsa
Che era di cinque punti con l'ultimo Governo di centro sinistra che era andato sotto zero infatti si riproducevano debiti che si ricostruisce l'avanzo primario e si comincia a ridurre il debito ma dobbiamo proporci l'obiettivo un obiettivo all'Italia questo sarebbe un grande patto tra le forze politiche se fossimo come dice
Il vicepresidente Consiglio in un suo libro che è rimasto celebre come
Come Tito se fossimo un Paese normale ci dovrebbe essere un patto tra gli schieramenti un patto tra le quali Ceconi e dice comunque questo Paese deve a ridurre chiunque governi il debito questo
E sono binari virtuosi che dobbiamo mettere altrimenti non costruiamo niente non costruiamo niente primo quello scollamento
Esiste naturalmente
Poi ognuno mette gli obiettivi di fondo in questo recupero un questo liberazione di risorse io penso che dobbiamo fare un'Italia più moderna e più giusta e per fare un'Italia più moderna e più giusta bisogna intervenire sullo sviluppo cercando di valorizzare tutte le potenzialità dei territori il federalismo da noi o le autonomie la responsabilità politica Ermini contano il giusto
Serve
Non perché abbiamo più popoli in questo Paese non abbiamo più popoli non abbiamo un problema che hanno altri Paesi hanno avuto altri paesi sono arrivati
Al federalismo cioè a momenti di autogoverno più forti di realtà regionali o provinciali perché avevano al loro interno problemi di differenti etnie di differenti religioni è stato il modo per stare uniti
Non abbiamo questo problema se lo stiamo detta delle invenzioni a delle costruzioni ideologiche l'abbiamo il problema invece che nell'Europa del
Da costruire e nel mondo del ventunesimo secolo bisogna sapere esprimere al massimo le potenzialità dei territori e questo si esprimono se le istituzioni che sono più vicine ognuno secondo le sue responsabilità sono in grado di promuovere
Queste potenzialità quindi lo sviluppo
Rompere le incrostazioni
Io considero importante quella leggi delega che è stata approvata dal Consiglio dei ministri e che la riforma degli ordini professionali ora vediamo
Insomma questo è uno strano Paese no quando si è fatto e si sono fatte le liberalizzazioni a luglio ci si diceva ma non bastano e e la contrapposizione alla perché state facendo queste e non le altre quella dell'energia ebbene vediamo se su qualcosa
Riusciamo a vere un percorso positivo comunque bisogna rompere le incrostazioni di questo Paese
Quando diciamo è vero che abbiamo classe io lo dico al plurale classi dirigenti vecchie in tutti i settori di vita del Paese dalla politica a alle università da centri di ricerca eccetera eccetera
Noi dobbiamo sapere che è anche il frutto di incrostazioni di una società in che che che a poco dinamismo e quindi bisogna
Anche qui intervenire per rompere le incredule queste incrostazioni ridare alla società dinamismo che è una via per avere anche una giustizia in senso vero e poi la questione che riguarda l'istituzione del sistema politico di cui abbiamo discusso soprattutto
Stamani perché
è vero
Che noi stiamo vivendo una transizione troppo lunga una transizione troppo lunga una transizione troppo lunga che riguarda l'assalto delle istituzioni
Con alcuni segna ragione Oriana di ritorno indietro anche di rischi di ritorni indietro sulla sulla legge elettorale non solo rischi ma anche su quello che si annuncia e e abbiamo bisogno e quindi invece di di di di di portare a compimento la riforma delle istituzioni la revisione della legge elettorale
Il rinnovamento del sistema politico qui io mi auguro davvero che sia al centrosinistra e centrodestra riorganizzi nei loro campi perché c'è un problema in Italia anche di riorganizzazione di rinnovamento del sistema politico e questo non si fa per legge
Non c'è una legge è una riforma
Può aiutare può può condizionare può essere condizionata ma è un processo politico che va be che ha che che obbedisce altre altre altre spinte ovviamente ma che altrettanto necessario
Per tutti questi motivi
Io sono convinto che la scelta che abbiamo fatto
Di cui già se ne è parlato c'è la scelta che abbiamo fatto cioè in questa legislatura
Cominciare a attuare riforme che sono scritte in Costituzione e non soltanto discutere di come le riforme si possono perfezionare una scelta giusta mi riferisco in primo luogo al Titolo quinto
Il Titolo quinto che in costituzione
A
Anche delle correzioni da da da apportare ma se il trenta sono correzioni su cui siamo tutti d'accordo Leone le grandi reti d'energia competenza esclusiva dello Stato centrale le grandi infrastrutture
E i contratti di lavoro allora non stordisce endo che questo non si deve fare e dico che mentre questo si fa non è che si blocca
Mentre questo si fa essendo correzioni costituzionali ci vorranno anche se ci fosse un accordo di tutti un paio d'anni una oltre un anno di sicuro quindi si arriva oltre la metà della legislatura mentre si procede per questa strada delle Commissione affari costituzionali
Di Camera e Senato hanno lavorato in questo senso bisogna attuare le parti condivise
Del titolo quinto perché se si eccettua questo non soltanto si dà credibilità rispetto alle riforme si creano alcune certezze ma si aiuta anche l'altro processo
Leonardo diceva e ancoriamo non pare di
Mascherine stesso di queste del nuovo Codice degli enti locali
Il nuovo Codice delle Autonomie locali sulla base del federalismo
Che è in costituzione del titolo quinto e sulla base di un documento che io considero molto importante un contributo significativa cui tu facevi riferimento quello della Conferenza delle Regioni delle del dell'associazione lede comune dell'Unione delle Province dell'Uncem
Il un contributo importante
Ci consente di varare entro dicembre la legge de lega che certo poi per i decreti di attuazione va costruita insieme verificato insieme la ma la legge del delega che forma
Il testo unico dei Comuni e delle Province Testo unico delle Autonomie locali cioè un ago Codice delle autonomie locali e dentro
La novità del titolo quinto e quello che ci vuole per dare alcune certezze lì ma principi ci sono alcune indicazioni che considero importanti anche nel andando nella direzione della semplificazione
Il fatto che si prevede che Comuni hanno un nucleo
Di
Competenze di responsabilità uguali ma anche che si individua l'ambito per gestire alcune competenze
Che poi individuati gli ambiti sono abbonati sogni che intervengono per determinare perché ci sono differenze tra regione e Regione
Come questi ambiti si traducono in in modo in modo operativo nelle varie realtà ma mi pare che sia un punto importante questo perché le competenze e le funzioni che essi hanno devono essere gestite per i cittadini quindi devono avere un grado di efficienza e di costo che corrisponda e e dove poter sollecitare anche per questa via non solo per questa via
L'unificazione no l'unificazione per carità l'associazione l'ordine di di di comuni che siano comuni e che operano in montagna o che non operano in montagna insomma con l'Unione e l'associazione dei Comuni così porre le Province con questa scelta per le città metropolitane che sarà quella di una costruzione perché dopo quattordici anni non è non è venuta avanti una di una costruzione che per poter andare avanti tenga conto della flessibilità di mode ma su questa direzione poi poi si vada attueremo la legge che è prevista nel Titolo quinto per Roma Capitale
E lavoreremo
Nei prossimi mesi per presentare
Io spero che sia l'altra faccia della moda della medaglia di una modifica della legge finanziaria per presentare
L'attuazione dell'articolo centodiciannove quello che si chiama federalismo fiscale
Che ha alcuni principi chiari e alcune complessità che dobbiamo sciogliere insieme i principi chiari sono quelli che
Al netto dei sacrifici da fare e dal debito che dobbiamo superare quello che diceva all'inizio ci devono essere risorse per gestire le conferenze le responsabilità le competenze e le risorse devono essere badate sulla base tutti i tributi propri io sono personalmente d'accordo
Sul fatto che ci sia una intestazione comuni della materia degli immobili del resto l'anticipazione anche il le le scelte per il passaggio del delle catasto vanno vanno in questo senso
Poi ci siano anche elementi di compartecipazione non è possibile solo con i tributi propri ma io dico oltre a non essere possibile e anche bene
Che esista in un paese oltre alla responsabilità di un tributo proprio per cui si vede questo è questo posso gestire questo poi l'utilizzo altrettanto che ci siano elementi di compartecipazione che fanno lavorare insieme
Che stringono ad una cooperazione
Il i i vari livelli istituzionali stato centrale regioni Autonomie locali e quali sono allora i Problemi ma e i problemi sono sono state già dette in parte i problemi sono uno è quello della sanità
Che ha un peso enorme dentro i bilanci delle Regioni su questa non c'è stata un'intesa che positiva ma insomma a regime come diciamo inseriamo il discorso della sanità dentro il percorso dell'attuazione dell'articolo centodiciannove probabilmente per una fase non breve di anni questo è un settore su cui ci dovrà essere dico per il finanziamento una compartecipazione tra Stato centrale
E il sistema delle regioni perché altrimenti lì finisce l'errore penso alla Lennon non solo le impostazioni le le imposte ma anche le competenze si ridurrebbero delle regioni che invece non possono essere o tra quelli
Secondo punto è quello di stabilire il costo effettivo dei livelli essenziali delle prestazioni
Questo è decisivo ancora più del primo
Perché i livelli essenziali delle prestazioni sono quelli che ogni cittadino
Su questo si fa abbiamo anche il conforto del risultato del referendum ma insomma poi è un principio di costituzione
Che stesse che abiti in Lombardia che abiti in montagna o che abiti in Sicilia o in Sardegna ovunque dovere degli dei livelli di prestazione
Con livelli di prestazione chiunque ne sia il titolare comuni o Province e Regioni e Stato centrale devono essere dati por poterlo evitare
Può scattare
Oltre al tributo proprio oltre alla compartecipazione quel fondo di solidarietà e di perequazione a cui facevano riferimento rimane Leonardo perché altrimenti ci sono alcuni enti che neanche associandosi lo potrebbero dare
Allora il punto è che questo fondo di riequilibrio deve poter scattare altrimenti non lo reggiamo per più di quattro mesi sul costo effettivo no sull'inefficienza
Per cui
Per la prestazione sanitaria deve avere un costo quella prestazione per una politica sociale o quello che volete voi per i trasporti corte equazione osa
Deve avere una presta una costo che viene assunto come effettivo per tutte le medie volete che valga per la Calabria per la Lombardia
Dopodiché dove scatta il fondo di perequazione scatterà per il costo effettivo
Non per coprire un un disimpegno una non efficienza perché invece ci deve essere una maggiore responsabilità con l'autonomia e una maggiore efficienza e la terza questione per me è scontata ma che va apposta è che al fondo di riequilibrio partecipano non quindici Regioni e lo Stato centrale ma partecipano tutte le regioni
E le autonomie e lo Stato centrale cioè le le regioni a statuto speciale al fondo di riequilibrio di perequazione
Devono esse stesse partecipare cioè non partecipare quando sono oggetto del fondo ma non è esserci in quanto soggetto del fondo perché altrimenti non regge Remo ci sono alcuni fenomeni in Italia ad esempio in Veneto che non vanno nella direzione giusta di una trasmigrazione
Dal potere di enti quindi dobbiamo questo recuperarlo
Non è andata noi lo richiede nel questa carta che veniva
Polo perché è stata proposta da Comuni Province e regioni c'è poi un'indicazione che considero molto utile
E l'ultima considerazione che faccio che riguarda una cabina di regia
Da costruire a Palazzo Chigi ora io penso che questa cabina di regia della vera addirittura l'ambizione io la presenterei come un patto di governabilità del Paese
è vero che nella costruzione della Finanziaria la concertazione con gli enti locali con il sistema delle Autonomie
E delle regioni non è stata quella che necessaria io penso che noi dobbiamo sapere costruire al di là del merito delle soluzioni dobbiamo costruire in questo Paese dobbiamo saper costruire in questo paese questo deve essere un portato del centro sinistra un un tra virgolette contributo dono del centrosinistra all'Italia cioè al di là delle coalizioni
Che governa un comune una provincia una Regione o a livello nazionale
Sulle competenze che ognuno ha ci deve essere una collaborazione che è un fatto ordinario la cooperazione tra istituzioni è una necessità e il modo nuovo
Di funzionare di un Paese
Che deve avere uno www punto una diversa articolazione delle sue istituzioni allora non abbiamo bisogno non solo di un patto per la governabilità in cui le grandi priorità del Paese
I grandi obiettivi farsi carico dell'uscita del debito
L'uso delle risorse che sono in Finanziaria e quelle che si libereranno i grandi obiettivi per l'Italia per l'Italia l'innovazione di cui ha bisogno l'Italia
Si costruiscono insieme si cerca di portare avanti insieme al ripeto rispettando le competenze di ognuno ma oltre a questo il patto di governabilità è una necessità e un bisogno perché abbiamo da gestire queste riforme alcune cioè abbiamo da portare avanti insieme
Il compimento delle riforme istituzionali di questo Paese
Non dico la legge elettorale non dico altre questioni che ha udì che sono comunque d'interesse mobili escono altre sfere del confronto ma queste riforme l'attuazione del Titolo quinto tutto quello che vi si venga l'l'attuazione de de di del
Codice per le Autonomie locali perché non bastasse affermarlo ha bisogno di questo patto per la governabilità quindi ci sarebbe bisogno comunque poi il governo dell'Italia ma c'è un bisogno poi oppio perché dobbiamo portare avanti l'attuazione di queste riforme noi la riforma è difficile farlo in Italia
è difficile approvarle in Parlamento ma quando anche sono approvate in Parlamento pensare che le riforme
Ci sono è un è una illusione
Illuministica le riforme ci sono quando vivono tra i cittadini
Quando vivono nel Paese allora noi abbiamo la necessità che queste riforme una volta anche costruita una volta anche condivise una volta approvati i decreti in Parlamento siano effettivamente attuate
E poi attuarle deve cambiare lo Stato centrale devono cambiare le regioni che non possono più essere quelle di oggi dovrà cambiare i Comuni e devono cambiare le Province tutto questo processo di attuazione
C'è una grande innovazione istituzionale se non viene costruito gestito insieme no avrebbe effettivi risultati per questo io penso che ci voglia un patto un patto di governabilità e che su questi temi attuazione dei punti della finanziaria dell'uso delle risorse la Finanziaria riforme attuazione delle riforme noi dobbiamo costruire
Questa cabina di regia dando di questo significato anche più alto un patto di governabilità per l'Italia in cui le istituzioni hanno un ruolo importante allora così forse ma io sono convinto così senza forse riusciamo anche a restituire un riferimento ai cittadini e a non farsi che ci sia un rischio di di di perdita della della politica e delle istituzioni nel rapporto con la gente
Grazie
Ringrazio tutti naturalmente decidiamo voi
La mattinata ringrazio per il ministro naturalmente Leonardo origano
Il Renzo noi lavoriamo per una pubblicazione degli atti della discussione di stamani in modo tale
Possa rimanere né come contributo al al nostro lavoro grazie