Dallamerica - Notizie dagli Usa

Oggi vorrei richiamare l'attenzione degli ascoltatori di Radio Radicale sulla vicenda che è poco conosciuta in Italia e che riguarda le sorti di un leader politico europeo attualmente detenuto in Bielorussia
Che sta mettendo a rischio la propria vita per cercare di ottenere l'attenzione della comunità internazionale
Su di un Paese che ancora retto da un regime di stampo sovietico
Si tratta di Alexander così duri leader del partito socialdemocratico bielorusso e già candidato alle elezioni presidenziali della scorsa primavera
Odore né è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere per aver partecipato ed organizzato manifestazioni pacifiche di protesta contro i brogli elettorali che sono stati messi in atto la scorsa primavera dal dittatore Luca scende
Noi che sono stati denunciati con decisione anche dall'OSCE dal Consiglio d'Europa
Una condanna questa che è stata comminata con un processo nel quale le minime garanzie della difesa non sono state rispettate come purtroppo accade normalmente in un Paese che guidato da un dittatore che si è auto collocato con le proprie parole
Nella scala delle gerarchie
Un po'più in alto di Dio
Per queste ragioni per chiedere che la comunità internazionale a partire dalle Nazioni Unite dal suo consiglio di sicurezza si occupi degli abusi della dittatura bielorussa e della sua deriva stalinista
Con Julien conduce da oltre cinquanta giorni uno sciopero della fame ad oltranza
Le sue condizioni di salute si sono molto aggravate negli ultimi giorni dopo che i consulenti ormai passato da centotré a circa sessanta chili
Ma dopo che la moglie è stato impedito di visitarlo in carcere tre giorni fa due giorni fa il ministero dell'Interno bielorusso annunciato che da martedì consumino avrebbe sospeso il suo sciopero della fame
Al leader del partito socialdemocratico però non è stata ancora consentito di comunicare con il mondo esterno e non si sa quindi cosa sia successo davvero
Questa vicenda si collega a una riflessione che riguarda in particolare il ministro degli esteri e il vice presidente del Consiglio italiano Massimo D'Alema che tra l'altro ricopre anche la carica di vicepresidente dell'Internazionale socialista
Proprio l'Internazionale socialista infatti in occasione del suo ventitreesimo congresso lo scorso novembre approvato una risoluzione sulla Bielorussia con la quale chiedeva anche la liberazione del compagno Poggioni e di altri prigionieri politici
Ed anche alcuni parlamenti governi europei si sono già mossi in questo senso come ha fatto peraltro anche il congresso del Partito socialista europeo qualche giorno fa in questi primi mesi di governo al ministro degli esteri è stato più volte sollecitato anche da questa emittente a non assumere iniziative politiche che finissero per rilanciare una politica estera che fosse tutta ed esclusivamente centrata
Sui rapporti commerciali e sull'opportunismo diplomatico e andare invece dei segnali di attenzione concreta
Anche temi legati alla difesa delle libertà individuali
Purtroppo il nostro Paese ha scelto finora di collocarsi sulla frontiera meno avanzata tra i Paesi democratici occidentali
E l'assicurare il rispetto delle norme su cui si fonda la convivenza civile a livello internazionale e cioè le libertà fondamentali della persona
Per radicali assumeremo iniziative per la liberazione di Cozzolino sia in Italia che in Europa ma va comunque detto che un forte intervento in prima persona del vice presidente dell'Internazionale socialista D'Alema oltre che del ministro degli Esteri italiano
Sarebbe molto importante
E immagino che sarebbe anche notato con molta attenzione dall'interno di un carcere freddo e ma Cilento dove la dissidenza socialista e democratica bielorussa rischia di marcire oggi come ieri marci va nelle carceri dell'Unione Sovietica grazie anche all'indifferenza di numerosi compagni che tanto si occupano di Guantanamo di Washington mentre già la mente guardano cosa accada a Minsk o a Mosca
Progetto tutto ci sentiamo domenica alle otto e cinquantasette Matteo Mecacci