Intervista al professor Aldo Masullo sulla morte di Piergiorgio Welby e le sue implicazioni filosofico-etiche

Radio radicale siamo collegati telefonicamente con il professor Aldo Masullo professore emerito di filosofia morale all'Università
Federico secondo di Napoli colui vogliamo parlare della morte di Piergiorgio Welby c'eravamo già sentiti con Masullo per un suo editoriale molto significativo di qualche mese fa ha Sulta Welby e adesso vogliamo tornare né tornare a parlare di questo caso a partire da quello che appunto è successo
Ieri sera che cosa pensa del fatto che il professor il dottor Mario Riccio abbia adempiuto alle volontà di Welby
Io credo che il gesto per il dottor Del Riccio sia
La risposta
Richiesta da una situazione tragiche al quale quella in cui si trovava Piergiorgio Wealth che la situazione di un individuo che da un lato per la durezza del proprio dolore l'insopportabilità
Della sua vita ormai da molti anni che giunge alla Risoluzione estrema di sottrarsi a un prolungamento della sofferenza attraverso la interruzione
La alimentazione di aree di cibo forzata attraverso le macchine
Cosa che non avrebbe potuto fare da solo per evidenti motivi gas sullo stato di paralisi
E quindi aveva necessità di necessità il suo desiderio il suo progetto di essere circondato da un medico che tra l'altro ne esce da Hasse
Il l'ultimo par il PD vita
In modo tale da non sottoporlo ha una struttura tortura ancora più terribile di quella a cui lui intendeva sottrarsi e con questo gesto mi pare che si compie innanzitutto
La rappresentazione dicono una terribile
Contraddizione che c'è
Fra la
Situazione il destino
La solitudine dell'individuo da una parte e dall'altra parte l'enormità della storia e l'enormità della politica che come mi sembra il braccio secolare della storia
Perché tanto la storia quanto la politica
Tengono alla conservazione dell'ordine e non sempre il bisogno dell'individuo coincide con la richiesta dell'ordine costituito
E questo è proprio il caso classico del quindi Piergiorgio Welby
E dal per bisogna anche vivente che questo contrasto questa tragedia nel senso proprio stretto della parola cioè il sacrificio di una vita umana
Di fronte a una fatalità che su di essa incombe
è Egna volerla interpretare in termini politici carica anche di un significato che non è soltanto di pianto della tragedia ma e anche di
Capacità di osservare in prospettiva il processo della storia spesso perché se è vero che la politica il braccio secolare della storia
E se è vero che la storia tende a conservare ogni ordine costituito perché questore chiusi centro e per così dire della conservazione della società e con un vero
Che l'ordine costituito in ordine che all'interno di un processo e quindi all'interno di una di un acconti di un continuo cambiamento all'interno di una continua trasformazione delle circostanze
E quindi credo che sia il vero significato della politica che è quello che servire l'ordine ma non l'ordine nella sua
Brutta immediatezza di ordine costituito London l'ordine nella sua autoconservazione che spesso diventa contrastante con il nuovo che avanza
Ma il picco scritti servire l'ordine il esprimendo né in termini giuridici di organizzazione politica di organizzazione civile
La dinamica interna
E quindi la tragedia di Welby non è solo la tragedia dell'individuo che nella sua fragilità e posto di fronte alla immensità della storia alla sua enormità e direi alla sua cecità
La e anche la drammatica proposizione
Di quello che di fronte all'enormità della storia deve costituire il compito della politica che appunto e non conservare l'ordine costituito nella sua ormai obsoleta
E trovi e prevaricatore via
Pendenza a mantenersi quando l'ordine nella sua processualità nella sua potenzialità di nuove forme di relazione fra gli uomini e soprattutto di nuove forme
Di rispetto della vita umana questo mi sembra sia il primo punto sul quale ci si può fermare di fronte al caso Welby assistito
Mi ricordo che dal suo editoriale emergeva questa forte richiamo alla libertà individuale alla libertà
Di decidere della propria vita e quindi di decidere anche della propria morte e ad esempio si ricordava come anche per esempio nel mondo greco ci fosse una così forte rivendicazione di questa soggettività e che ad esempio c'era anche come dire il diritto al suicidio il diritto a una morte cosiddetta bella no
E qui forse può essere messo in campo
Il secondo elemento di riflessione sul caso che ci troviamo dinanzi perché appunto mi sembra che il caso Welby tarda o osservato con un prevista in questo della sua particolarità cioè il caso Welby non è il caso del comune capiamo che la comune situazione del cosiddetto accanimento terapeutico oppure al contrario
Dell'alto dal così apparentemente scandaloso situazione dell'eutanasia il caso riguardi e il calcio appunto dell'individuo
Che di fronte all'enormità della storia e dello stato che e il personaggio in cui la storia si incarna e di quell'ordine costituito che nella sua cecità
Tende a conservarsi anche quando non è più adeguato
E lui Welby invece intende la ricca questo che un punto su quale credo andrebbe soffermarsi perché non dobbiamo dimenticare
A proposito delle righe delle direi che l'idea che talvolta non disinteressatamente si levano a difesa della vita e quindi gravi deprecati si impone di ciò che è avvenuto sì voleva fare avvenire nel caso Welby
E non dobbiamo dimenticare che la morte non è il contrario della vita
La barca il contrario della nascita è l'opposto della nascita ma la nascita come la morte appartengono alla vita la vita comprende in sé il momento iniziale il momento finale allora difendere
La propria vita
E difendere quella libertà senza di cui la propria vita non avrebbe senso
E allo stesso tempo e difendere la propria libertà come risulta che comprende all'interno della sua vicenda
Tanto l'atto iniziale e tuttavia non dipende da noi in nessun modo quanto l'atto finale
è vero che l'atto finale e un atto che ci coglie quando siamo figli di una società figli di una cultura figli di una religione quindi di tutto quello che vogliamo cioè in qualche modo apparteniamo non più esclusivamente a noi stessi
Ma è pur vero che questa nostra appartenente alla collettività culturale religiosa e civile quel che e quant'altro si voglia che sembra un'appartenenza che non può diventare schiacciamento di quel principio fondamentale senza di lui questa spesso appartenenza alla collettività non ci sarebbe sì se io non fosse portatore di una libertà e con la linea libertà non fosse il portiere cioè della mia vita e con la mia vita e quindi con la libertà che l'anima
Non fossi unito contribuente una persona che concorre alla costruzione della società la società non ci sarebbe allora se questo è vero
E altrettanto vero che io pur dei vincoli che certamente non posso disconoscere nei riguardi della società non posso mai esseri in nome di questi vincoli
Esser costretto dalla dalla società a sopportare una vita che non posso più tollerare una vita di dolore che non è più peso sopportabile per la mia dignità di uomo e nel far questo esser costretto a navigare quella libertà in forza della quale ho contribuito a formare la società
Certo e d'altra parte invece ci si scontra con un retaggio da Stato etico che invece porta alcuni esponenti politici a dare degli omicidi a dottore dice all'Associazione Luca Coscioni e a chiedere delle norme repressive contro questo atto che da un altro punto di vista anche da un punto di vista semplicemente cristiano a cui molti di di coloro si richiamano potrebbe essere definito un atto di carità cristiana forse
Sì appunto questo richiesti
Sono nell'espressione di una cultura legata all'ordine costituito nella sua Ce que l'immobilità
E quindi sono richieste che esprimono l'appartenenza ad un mondo ossificato
L'appartenenza ad un mondo che ha perduto ciò che caratterizza il mondo ce la vita
Come un individuo che poi si è ridotto a scheletro non sarebbe più un essere umano un essere vivente così coordino ossificato incapace cioè di adattarsi alle trasformazioni non è più un ordine ridente nell'ordine ossificato
Quindi potremmo dire paradossalmente che la lotta contro la richiesto a dire di Welby prima contro coloro che lo hanno aiutato a realizzare la sua richiesta peraltro costituzionalmente legittima non è altro se non dalla lotta
Niente involtini contributivi il vero obiettivo è ora il vivere i morti sono gli altri
E con questo mi pare possiamo concludere con queste le sue significativa parole la nostra conversazione io la ringrazio nuovamente professore ringraziamo
Il professor Aldo Masullo già professore di filosofia morale all'Università Federico secondo di Napoli grazie tante ancora una volta per la sua
Disponibilità di e bond tutte le buone feste anch'io la ringrazio ed esprimo ancora una volta la mia solidarietà