Intervista a Luciano Pellicani sulla condanna a morte di Saddam Hussein

Torniamo a parlare del processo della condanna confermata in appello per l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein e lo facciamo questa volta con il direttore di Mondoperaio Luciano Pellicani buona sera
Allora la prima domanda naturalmente riguarda come dire il percorso l'iter di questo processo la conferma della condanna la possibilità che è stata mossa e ne venga consegnato al boia entro la data
Di trenta giorni con le valutazioni per quanto riguarda questo aspetto della giustizia irachena e quali rischi sono impliciti in siti
E nell'eventualità di un'esecuzione di Saddam
Ma liturgie direi che il processo è stato contestato da molti giuristi
Proprio la la il modo con cui il tutto è stato orchestrato e questo lascia lascia adito diciamola
A riflessioni diciamo negative sul modo con cui appunto si è proceduto in secondo luogo c'è la questione di principio noi diciamo no alla alla cultura della morte no alla alla condanna capita
E e nel caso specifico di lei che
Ma condanna ben più severe sarebbe quella di appunto chiudere Saddam in una prigione e tenercelo fino alla fine dei suoi giorni
Come monito nei confronti dei tanti dittatori che n insanguinano ancora il il pianeta Terra
Ecco quali rischi ci potrebbero essere in caso di di di di di esecuzione tra l'altro poi c'è anche un'altra questione che si posa su tutti i somali sono quanto meno dei dubbi Saddam e atteso cui nella veste di imputato per altri almeno otto capi d'imputazione relative anche a questione ben più gravi come dimensione rispetto a questo eccidio nel villaggio di due celle in cui personalità centoquarantotto persone
Cessata le aggressioni ai danni del compete ma ci sarà anche la guerra con l'Iran insomma ci sono molti altri che chiedono una testimonianza
Beh sono tutte tutti i crimini che ha commesso sono decine deficit persino fare il computo qui peccato veramente un macellaio uno dei tanti macellai che M ripeto il ventesimo secolo ne ha conosciuti tanti ne ha conosciuti
Resta la questione di petto di principio non ci troviamo c'è uno scontro in atto sostanzialmente dal Montolivo
La cultura americana e propensa diciamo alla alla le esecuzioni capitali lo sappiamo non in tutti gli Stati degli statunitensi per l'armata
La condanna capitale però fisse in trentotto Stati se ricordo bene e c'è una cultura orientale consiglio orientata a considerare più che giustificato il lettere questo tipo di sanzione
La cultura europea invece orientata fortemente orientata verso l'abolizione della della condanna capitale per esempio
La Turchia che vuole entrare nella Unione Europea alla Turchia si chiede appunto di rinunciare a questo a questi del tipo di distribuzione è una questione di principio quando ci sono le questioni di principio in casa o esempi sono inevitabili scontri Pannella ha fatto bene a sollevare la questione
è una questione morale più che politico ovviamente capisco benissimo le ragioni degli uomini politici di coloro che hanno forti responsabilità
Le ragioni che portano ad essere prudenti perché non vogliono entrare in rotta di collisione con gli Stati Uniti d'America e poi di questo si tratta ecco infatti Pannella chiede però col governo italiano di attivarsi in tant'è che tutti diversi a
Creare quella iniziativa sordina di mobilitazione non violenta ed è questa caratteristica che deve connotare la in una regione che invece la non violenza non è che la conosce molto questo sarebbe il fattore positivo ci sono gli spazi di mediazione anche con i margini tempi molto ristretti
Ma io non li vedo questi partiti anche perché ci sono pochi giorni a disposizione peraltro potrebbe all'esecuzione potrebbe avvenire anche domani per esempio perché entro trenta giorni dice sostanzialmente era la la così recita la sentenza
Detto però che sia importante mobilitarsi sia importante
Fare una battaglia per una questione di principio anche in vista di del futuro per così dire la cultura della della della della vita in definitiva e deve essere continuamente alimentato e detto Pannella ha fatto bene sollevare questa questione e a porre la questione in termini non solo etici ma in termini anche politici e chiedere ai ai governi sostanzialmente d'intervenire egli per citare una pressione
Questa pressione atto vi sono i confronti che dovrebbe essere esercitata maggiormente del governo iracheno della componente sciita alla atto mente che guida la coalizione al gli Stati Uniti che sono anche molto responsabili come sono andate le cose come è stato condotto sin qui processo di confronto di Saddam
Io penso che gli Stati Uniti l'interlocutore nostro interlocutore
Perché la cultura irachene ovviamente è molto distante dalla cultura occidentale noi nel mondo occidentale sostanzialmente si sono formate due due orientamenti diciamo etico politici
è uno all'orientamento americana l'altro l'orientamento dell'Europa occidentale penso che la pressione resuscita presso gli Stati Uniti
Perché non significa che non si possa esercitare alcuna pressione sul lusso un governo iracheno ma mi pare che sarebbe una pressione piuttosto spunta possibile manca ammanco i presupposti etico e giuridici comuni per così dire
E per quanto riguarda invece il mondo sunnita che magari potrebbe appunto cogliere questa opportunità anche proprio per ragioni di realismo politico non permanente Black ematologa radicalismo politico non vedo la cultura sunnita diverso su questo punto specifico
Dalla cultura civica
Qui c'è solo un rapporto di forze che cambia ma per il resto diciamolo sono sono solidali su questo punto possono per ragioni pragmatiche politiche di opportunità possono differenziarsi ma non per questioni di principio
Chiarissimo grazie a Luciano Pellicani direttore di Mondoperaio
Grazie a voi tutti