Consulta liberale in occasione delle elezioni

E le varie ipotesi e senza entrare nei dettagli tecnici problemi sono abbastanza complesse
Ecco le prime due ipotesi quella inglese perché maggioritaria se nominare maggioritaria se e quella francese essenzialmente per quella alta clausola di sbarramento che sia nel secondo turno
Hanno come risultato ed hanno di fatto ha avuto come risultato
Quella di o di far sparire
O di attenuare al massimo o di impedire la rappresentanza di forze politiche intermedie diciamo dalle forze politiche di centro più o meno centro laico che esso sia
Basti pensare per esempio in Inghilterra maggioritario secco che la l'accordo socialdemocratici liberali
Nelle elezioni se non sbaglio dall'ottantatré ha ottenuto il ventitré e rotti per cento di voti nel Paese
E in termini di seggi ha ottenuto poco più del tre per cento di seggi quindi dal ventitré
Dei voti al poco più del tre per cento dei seggi è stato notato per quanto riguarda al doppio turno il sistema alla francese che questo ha provocato pressoché la scomparsa del centro del centro democratico cristiana di altre forze di cento specie per la clausola di sbarramento
Prelievi che si possono fare per i sistemi diciamo alla Pasquino diciamo perverse che secondo quello proposto la Pasquino beh il premio di maggioranza
Introduce un elemento ibrido comunque in un sistema un elemento che può essere considerato contraddittorio ed un elemento che solleva anche delicati problemi di legittimità costituzionale
Delicati problemi di costituzionalità che furono sollevati al momento di quella che più o meno esageratamente fu chiamata legge truffa
Ma che non restano Perahia perché il principio d'eguaglianza del volto è sancito nella nostra contrazione come sancito anche nella costituzione tedesca
è la Corte costituzionale tedesca per esempio ha fatto qualche applicazione specifica
Di questo principio dell'eguaglianza del voto proprio in materia elettorale quindi io non sarei tanto sicuro che la questione sia indenne da dubbi rilevanti di costituzionalità
Ovviamente poi e il vincolo della coalizione dal vincolo della designazione del Presidente del Consiglio
Implicherebbe aprirebbe dei problemi di riforma più o meno a catena
Dell'intero sistema costituzionale e quindi tra l'altro il problema tecnico la via da seguire per quelle proposte può essere solo quella della legge ordinaria la nostra legge elettorale
Attualmente è solo legge ordinaria o invece implica necessariamente almeno una serie di suoi aspetti e implicazioni anche la via della revisione costituzionale
Ci sarebbe l'altra parte del discorso ma mi accorgo di essere stato troppo lungo e quindi ci debbo rinunciare tutt'altro che a lungo anche se qui il discorso quanto mai interessante
Ventotto Petracca
Allarghiamo un po'questo discorso noi siamo in casa liberale sostanzialmente tutti liberali in sala
In alcuni di noi meno
Approfonditi sotto il profilo giuridico e costituzionale nasce fatalmente il dubbio che di fronte a una riforma elettorale possono scomparire
Quelle forze che noi riteniamo ed è stato detto e ripetuto in questa giornata sono vedi caso quelle che hanno in sé più futuro di fronte a forze molto più massiccia è molto più consolidate che appartengono ideologicamente molto di più al passato
Ecco la domanda che vorrei farle un po'Cuesta è proprio necessario
Fare una riforma del sistema elettorale o non è piuttosto più valido stabilire un rapporto diverso fra Governo e Parlamento con diversa regolamentazione del gioco
Ma sì sì se permette le risponderò dal professore di scienza della politica più che dei teatri avviso del Corriere della Sera perché qui non vorrei dare come dire un giudizio politico mai anzitutto vorrei dare un tentare un un'analisi io credo che il punto principale e quello di materia istituzionale e di stabilire che cosa si vuole
Qui si parla di riforme istituzionali in questo Paese dalla fine degli anni Settanta dal momento in cui entrava in crisi la solidarietà nazionale per intenderci senza mai avete stabilito con precisione qual era l'obiettivo delle del dibattito
Perché con le riforme istituzionali si possono raggiungere fini esattamente opposte
E abbastanza divertente per esempio che proprio chi cerca di battersi sostiene dichiara di battersi ed ogni mattina dichiara di battersi a favore delle forze laiche
Poi proponga riforme in sé dico in senso dei uninominale maggioritario che farebbero fuori le forze laiche group dei con una volta sola in un solo colpo
Questo dipende dal fatto che c'è una grande confusione di idee che di riforme se ne parla a spiovente come si dice senza tenere conto né dell'aspetto politico nei dell'aspetto cioè il confondendo di continuo l'aspetto tecnico con l'aspetto politico e viceversa
Io credo per rispondere con precisione alla domanda
Chiede forse laico socialiste le forze dell'Area laico socialista le forze dell'area intermedia abbiano un come dire abbiano un interesse forte a porre la questione istituzionale in termini corretti in questo senso
Queste forze hanno fatto all'inizio degli anni ottanta la scelta di di seguire la via del cambiamento degli equilibri politico elettorali cioè hanno scommesso sul cambiamento degli equilibri politico elettorali invece che sul terreno delle riforme istituzionali
Dopo sei sette anni si vede che questa strada non ha prodotto grandi risultati
In realtà al termine di questo periodo dico al termine perché siamo in fase di elezioni quindi alla fine di una legislatura
C'è una situazione di ipotetica ripresa comunque sembra di tenuta della Democrazia cristiana c'è un ritardo nel rafforzamento di questo corso e sono passati sette anni se calcoliamo dal settantasei ne sono passati undici
Allora evidentemente questa strada non si arriverà tra molto prudenti
Non solo ma nel frattempo è accaduto che cosa è accaduto che ed è questa poi la ragione per cui oggi molti giornali si gettano sul tema della riforma istituzionale le ultime vicende
Hanno dato l'impressione che piccoli gruppi di piccoli partiti o piccole coalizioni di partito Steve-O esagerando nell'uso del cosiddetto potere di coalizione
E questo ha messo in moto un meccanismo che può essere io mi auguro che non abbia efficacia deterrente perché comunque un meccanismo di dire facciamola finita andiamo a semplificare il sistema io credo che l'ora di fronte a questi rischi l'interesse delle forze laiche non è quello di rinchiudersi in una difesa a priori del vecchio del passato poi sul vecchio e nuovo io credo che nessuno è autorizzato ad essere morale come dire a dirsi moderno se non da prove
Perché perché non ci sono titoli di legittimazione Previti io credo che abbiano un interesse forte a far a fare a proporre riforme ma riforme che abbiano come dire capacità di collegare insieme quello che c'è di nuovo nel Paese con quello che c'è di vecchio del sistema politico cioè di con troppo di lavorare su quello che c'è di nuovo il Paese per vincere quello che c'è di vecchio che c'è di nuovo
C'è di nuovo mi pare una maggiore capacità e quindi una maggiore richiesta da parte degli elettori da parte dei cittadini di fare in proprio alcune scelte dico
Politiche cioè c'è una certa tendenza del cittadino a volere scegliere non soltanto un simbolo di partito ma una coalizione dico
Questo si può vedere di farlo in modo tale da non i come dire colpire quello che è stato un dato storico della situazione italiana accetta Costanza dei governi di coalizione questo è un punto molto importante i governi in Italia sono stati sempre governi di coalizione
Possono continuare ad esserlo anche quando meccanismi di proporzionale corretta con una delle proposte intermedie cui accennava il professor fori sopprimere
Certamente non dureranno a lungo questi governi di coalizione che si andrà verso semplificazioni se le forze minori tendano
Tendo noi tentano di approfittare dei loro del loro dei loro poteri come come è successo in questa fase io credo che si possa risolvere questo problema cioè cercando di dare al cittadino maggiore capacità di scelte e facendo al tempo stesso in modo che le forze
Minori recuperino in termini di potere tu di capacità di iniziativa politica quello che hanno finora cercato
Di ottenere i nei termini e di uso condizionante della loro presenza quello che chiediamo potere di coalizione ma poi si chiama anche in altri modi
Grazie io penso che possiamo con un rapido giro di pochi minuti concludere questa giornata Zarfati cosa
Portare il discorso sul Tirreno cui l'ha portato a Petrarca cioè usciamo dalla tecnicismo se mi consentite costituzionalista e vediamo quali possono essere le novità proprio su un piano politico in senso stretto a lecco russo
Allora le novità sul piano politico intanto decidere una volta per tutte che tipo di democrazia noi vogliamo perché tutti questi discorsi hanno una domanda mai Chiara e tutti questi discorsi presuppongono una scelta invece chiaro
Se la nostra democrazia
Deve perseguire l'obiettivo dell'espressione democratica delle opinioni il miglior sistema elettorale è di tipo proporzionale
Se la nostra democrazia
Deve rispondere alle esigenze terra governabilità
Il governo deve emergere dalla consultazione elettorale Emilio sistemi da questo punto di vista quelli più funzionali sono tutti i sistemi maggioritaria
Se i cittadini vogliono esprimere in un momento le loro opinioni
E quindi votare per amore e in un secondo tempo portare per opportunità politica il miglior sistema il collegio uninominale a doppio a turno come in Francia
Si tratta di correggere poi gli aspetti tecnici si può benissimo stabilire che al primo turno si pranza solo a maggioranza assoluta o con un quorum non certo di una certa consistenza quaranta per cento
E si può anche levare la clausola di sbarramento per cui si apre a tutti i partiti anche i più piccoli la possibilità di competere
Allora in prima la la prima domenica diciamo così uno sceglie secondo le proprie preferenze la seconda domenica uno sceglie in funzione del calcolo indispensabile
Perché non si può scegliere il meglio a certi casi si sceglie il meno peggio e comunque si concorre ad esprimere un governo in genere nei sistemi uninominali e maggioritari i partiti piccoli non spariscono possono essere fortemente sottorappresentati
Il in Inghilterra ci sono Gran Bretagna ci sono partiti che rappresentano delle etnie sono rappresentati perché nel collegio sono pre forza significativa il partito liberale in Inghilterra è sottorappresentato perché è il perno dell'equilibrio e dell'intero sistema istituzionale
è sottorappresentato rispetto ai voti
è stato rappresentato in Parlamento ma svolge una funzione fondamentale nell'intero sistema politico britannico
Che non è affatto bipartitico ad esempio se ce lo stallo vuol dire che diretto il gli elettori incerti non hanno saputo o non sono stati in grado di scegliere quindi questo è un segno per i due partiti maggiori che non hanno saputo svolgere bene le loro funzioni
Se e oppure indicatore di una crisi del Paese
Perché c'è lo stallo e non c'è la maggioranza certe non c'è l'opposizione cerca quindi ha una funzione di barometro e insieme anche di così di indicatore dell'ultimo una incapacità funzionale del governo dall'opposizione
In Francia invece è possibile attraverso la coalizione
Attraverso un sistema che costituiscono a coalizioni di partiti salvaguardare le forze piccole intermedi e quindi diventa un discorso operare
Quello che in Italia potrebbe essere non so Larrea della Democrazia Cristiana l'area della democrazia socialista all'area della democrazia liberale l'area della democrazia comunista o popolare
Esista la propria dalla destra probabilmente avrebbe una sua rappresentazione comunque anche in un sistema in un sistema di querce il vero nodo chiarirci quale tipo di democrazia noi vogliamo e poi una volta stabilito questo vedere le tecniche elettorali più idonee non è detto che sia in questi sistemi che conosciamo altri che possono essere misti ottenuti dalla combinazione degli uni con gli altri
Possono fare se grazie professor
Variabili Cossu a questa tematica cerchiamo di avvicinarci per noi non per evitare di fare una proposta precisa alle varie ipotesi tra le quali ho accennato prima forse in termini troppo tecnici
E neppure per evitare adesso di fare un discorso tecnico
Io riterrei opportuno che il livello del discorso debba essere spostato mentre in genere per quanto riguarda problemi di riforme istituzionali e di riforme elettorali in particolare questo livello del discorso non viene mai spostato
Molte volte mi son chiesto se ci sia un qualche fattore che esalti che esasperati gli effetti negativi
Di qualunque sia il tipo di sistema elettorale che venga adottato semplificando da un lato il sistema proporzionale e dall'altro lato il sistema maggioritario secondo me questo fattore c'è
Ed è quel fattore per cui il sistema dei partiti in Italia complessivamente considera e oggi
Sostanzialmente una corporazione di corporazioni con marcate caratteristiche di tipo clientelare egli occupazione cosiddetta del potere
Se questo se esiste una simile situazione se è questa la caratteristica del sistema dei partiti
Complessivamente considerato e dei singoli partiti
Qualunque sia
L'una o l'altra di quelle scelte fondamentali che venga adottata
Gli aspetti negativi
Del sistema proporzionale per un verso nel senso della instabilità del governo della vischiosità dell'elettorato che molto spesso dipende direttamente o indirettamente da strutture da rapporti da elementi di tipo clientelare
Per altro verso la selvaggia semplificazione
La scomparsa delle forze intermedie e per loro vocazione poco cliente poco club capaci di esercitare in tutte le sue implicazioni un potere clientelare
Come effetto negativo esaltato dal sistema maggioritario si verificherebbero quasi inesorabilmente
C'è la possibilità di fare qualcosa per se non eliminare ridurre almeno l'importanza di questo fattore
Di questo fattore che io considero altamente negativo cioè del sistema dei partiti come corporazione in senso deteriore e di ciascun partito come corporazione
Certo non bisogna farsi illusioni perché principalmente la questione è un fatto di costume in altri Paesi il fenomeno non si fece verifica o si verificarono a misura minore o più attenuata perché c'è un costume politico e civile diverso
Ma c'è anche un un aspetto che è più giusto direttamente aggredibile dal punto di vista giuridico
Io credo si possa rilevare come in Italia ci sia oggi quella che può definirsi una legislazione di sostegno o un insieme di meccanismi di sostegno e direttamente o e indirettamente conferiscono
Al sistema dei partiti e ai singoli partiti a iniziare dai partiti più grandi più grossi meglio se non più grandi un insieme di privilegi e di poteri è tutta per questo naturalmente si accentua in rapporto all'ampiezza del settore pubblico e alle caratteristiche del settore pubblico
Si pensi l'importanza che ha inning in Italia per esempio non tanto la legge sul finanziamento pubblico dei partiti per quando anche questa potrebbe andare
Intelligentemente riveduta e corretta in aspetti negativi che tendono a cristallizzare la situazione
Ma l'importanza che questi privilegi che questi poteri hanno sul sistema dell'informazione pubblica
Hanno sul sistema di nomina di controllo delle banche e degli enti pubblici economici dell'Unità sanitaria locale di tutta una serie di aspetti
Che hanno delle radici profonde e dare una serie di diramazioni poi in calcolate e incalcolabili nella società
Finché a favore del sistema dei partiti
E in particolare a favore dei singoli partiti dei partiti più grossi funzionerà questo questo tre questa che io ho chiamato legislazione di sostegno o meccanismi insieme di meccanismi di sostegno che ha qualche cosa se voi ci pensate bene
Qualcosa di molto analogo ma anche di peggio addirittura di più intenso a quella che può essere per i sindacati per cui anche per i sindacati esiste una legislazione di quanto di sostegno meccanismi di sostegno ma non esistono meccanismi di controllo l'assurdo in Italia e di certe entità
I sindacati ed i partiti che hanno una legislazione meccanismi di sostegno per cui hanno una serie di privilegi e di poteri ma non hanno leggi o meccanismi di controllo c'è una profonda analogia è simile finché esisterà una situazione del genere
E quindi finché non si capirà che si deve agire a monte delle scelte dei sistemi elettorali si rischia di fare una scelta a livello di sistemi elettorali in cui gli aspetti negativi o del sistema proporzionale o peraltro aspetto all'inverso all'opposto del sistema maggioritario saranno inesorabilmente esaltati questa è la mia imprese
Grazie professore
è e io penso che qui dobbiamo concludere la serata
E non è facile riassumere tutta una arrivava poi avevo dormito all'esaurimento ordinario siamo tavoletta veneranda capo però successive approssimazioni come si dice un contributo possiamo sempre dar quindi a lei che parla per ultimo e il concreto di riassumere
Ebbene campioni opporre qualche mi sembra che se dobbiamo chiuse
Possiamo per farlo con una riflessione su questo punto che è molto importante che ora aveva impostato è impostato il professor Floris
Noi non possiamo io sono uno dei fautori della riforma elettorale
Ma il peggiore degli errori sarebbe quello di ritenere che si possa risolvere tutto con la riforma elettorale intanto bisogna averi molto chiaro qual è l'obiettivo ad esempio quando si perle
Di partiti io sarei molto corto a non confondere tra il tra partitocrazia e sistema dei partiti
Io pure sono contrario alla partitocrazia cioè a quella forma degenerata e dice Siva di potere che i partiti sono venuti accumulando nelle loro mani ma sono favorevole al sistema dei partiti
E quando le mie perplessità sul collegio uninominale maggioritario penso per esempio a che cosa ne sarebbe
E quali sarebbero risultati in tutta una serie di aree del paese dove
In luogo dei partiti col sistema o del collegio uninominale maggioritario finirebbero col prevalere gruppi di delinquenza organizzata avremmo i deputati della camorra non soltanto in modo indiretto come tuttora mi pare di capire o della mafia
Abbiamo ma direttamente eletti in quanto tali da quando dico i deputati della camorra o i deputati della pace vorrei essere molto chiaro non mi riferisco alle zone geografiche di come dire di ascendenza storica di queste forme di criminalità organizzata credo che camorra e mafia siano di casa a Milano oggi c.t. come per parlare di qua
Per dire c'è una cosa sgradevole sullo occupato cocomero sordo al a Napoli o a Palermo o ancora peggio a Torino e così
Allora
Quello che che che si pone in generale e il problema del rapporto fra sistema politico e società civile
E da questo punto di vista il discorso che facevamo prima del del del delle difficoltà in cui si trova una certa strategia politica iniziata agli inizi degli anni ottanta
Va come dire approfondito e portato sotto questo su questo terreno dicendo che da questo punto di vista quello che si paga e il bilancio fallimentare della politica Penta partica il bilancio fallimentare del governo Craxi in termini di riforma strutturale del sistema politico
Non c'è c'è stata nessuna politica reale di liberalizzazione dei rapporti tra sistema politico e società civile questo è oggi secondo me il grande tema per più delle in un sede liberali grande tema che si pone al al Partito liberale
Noi ci troviamo in una situazione che non è soltanto un fatto di costume io qui dissento dal dal professor Fortis
Questo è un paese in cui il rapporto tra sistema politico e società civile
Sta e squilibrato a favore del sistema politico per ragioni storiche persino nobili
Nel senso che la democrazia è stata rifatta in Italia da una classe di partiti nel dopoguerra da una classe dirigente di partiti quando la società civile era debolissima e dipendeva per intero dal sistema politico oggi questi rapporti sono cambiati
Questo è il discorso della modernità e per questo io dicevo prima non c'è titolo preventivo al ad essa considerarsi moderno oggi è moderno chi si batte per riequilibrare questi rapporti e io auguro al partito liberale di essere capace di farlo fino in fondo
Io
Gramazio i nostri ospiti
E ringrazio soprattutto gli ospiti insalatine hanno pazientemente ascoltato tutti fino a quest'ora tarda e l'appuntamento per domattina per era riprendere i lavori grazie a tutti
No va
A
Ma ma
Rami
E
Non
Non
O lo uno
Uno un
Dovuto
Allora uno
Un
Un
Un
Comune
Va
Bene allora
Mancavano Roma
Ecco
Non
Non
La società moderna e ricca di nuove istanze formate tutti da una richiesta generalizzata di qualità della vita logica Intesa dei consumatori turismo alternativo difesa dell'ambiente cultura del corpo e della salute sono domande legittime che devono tuttavia inserirsi in una società complessa l'Italia e oggi la quinta potenza economica del mondo ma non ancora fa mito risposte adeguate ed efficienti alle esigenze basilari dei suoi cittadini il sistema delle pensioni il servizio sanitario nazionale la struttura fiscale la pubblica amministrazione la sua burocrazia l'amministrazione della giustizia sono solo alcuni dei capitoli che richiedono attenta rilettura e forti correzioni affinché non si creino nuove tensioni gravi elementi di disordine economico e il sociale questa complessa domanda deve trovare dello Stato con le sue istituzioni un interlocutore efficace ed ed è proprio dalle istituzioni che si deve partire se vogliamo riscrivere le regole del gioco
Per questi motivi il Partito Liberale Italiano che ha sempre cercato di essere interpreti alle mutevoli esigenze del nostro dai
Se ha ritenuto opportuno organizzare questo momento di riflessione già iniziato alcuni mesi fa con la pubblicazione del Manifesto liberale
I diritti di libertà la riforma delle istituzioni i problemi dell'economia
Questi i temi scelti
Europa
A
La corruzione amministrativa la sfiducia nei partiti e il declino delle ideologiche hanno favorito cosiddetto ritorno al privato da qui l'esigenza dei nuovi diritti di libertà da un lato i diritti alla vita privata sono minacciati dagli strumenti sottili della oggi che vedono registro riproducono memorizzano e contro i quali il singolo imbocca una rete di protezione diritto di criticare ed
Essere dimenticato
Dall'altro i diritti collettivi esclusivi di tutti e di ciascuno non è possibile e la tutela degli interessi diffusi si è lasciata solo agli impulsi che l'autorità pubblica bisogna che le leggi consentano a ciascun individuo la facoltà di soddisfare direttamente tale interesse di diritti di libertà riguardano tra l'altro la sanità e le pensioni per le quali lo Stato deve consentire opzioni e non fornire più ricca
Informazione che deve convivere con il diritto della persona la giustizia che deve rispettare i principi della libertà anche si trova e ancora l'ambiente la burocrazia e la difesa singolo corso ma
Questi ed altri diritti di libertà vanno ripensati e tutelare
Ma
Basta da
Per la quinta volta consecutiva è stata interrotta la legislatura prima della sua scadenza naturale
E circa quattro mila progetti di legge già all'attenzione del Parlamento sono decaduti tra questi alcuni di grande importanza come la riforma previdenziale la riduzione dell'IRPEF e la revisione dell'assetto delle unità sanitarie locali
Durante l'ultima legislatura sono stati presentati ben duecentosettantacinque decreti legge di cui solo centotrentacinque convertiti
è la dimostrazione della scarsa funzionalità del Parlamento
Che costringe il governo ad un uso eccessivo della decretazione d'urgenza su materie di grande importanza per il Paese esistono notevoli contrasti tra potere centrale e potere locale rapporto che peraltro ha dato anche dimostrazioni di inefficacia tutt'e ciò è sintomo di grave malessere e fonte di sprechi corruzione di servizi il tutto a danno dei cittadini i partiti politici non sono stati fin qui capaci di trovare un'intesa neanche per dettare nuove regole del gioco in materia di voto segreto
Di riforma elettorale
Il sistema bicamerale
Di funzione il potere del Presidente della Repubblica
E del Presidente del Consiglio le riforme istituzionali vanno perciò affrontati al più presto
Allora
Ora
Il rinascimento dell'economia italiana può fermarsi solo con lo Stato e non senza o contro di oggi lo Stato ha sconfinato in campi che non gli appartiene
Liberalizzazione dei prezzi controllati
Di regolamentazione dell'accesso ai mercati l'attuale privatizzazione delle imprese pubbliche una politica fiscale attiva per il sostegno al sistema della mozione questi i provvedimenti da realizzare contemporaneamente ad un nuovo sistema di garanzie a tutela della concorrenza e della libertà dei mercati
Restituendo allo Stato il ruolo di garante attivo delle regole del gioco eliminando le aree di privilegio nate dalla reciproca protezione tra politica e a fare nel settore della politica fiscale bisogna intervenire con urgenza da un lato il fisco e inique du Kurt
Dall'altro lato il fisco è sempre accompagnato da procedure complicate ed incertezze per la tassa per la salute nei più recente alleggerire e semplificare queste le parole tutti
Un
Una un comune
Unione allora
Allora numero
Uno
I problemi dell'economia la riforma istituzionale i nuovi diritti di libertà questi i temi che affronteremo insieme in questi giorni
Sono problemi di un'Italia che cresce
Problemi a cui il Partito liberale italiano vuole dare una risposta
No no ma
A no
Professor Antonio Martino docente di Storia e politica monetaria all'Università la Sapienza di Roma direttore scientifico del Centro Ricerche economiche applicate
Le considerazioni Gelmini
Riprometto di svolgerle costituiscono una parte di una relazione che avevo predisposto per il gruppo di economia
Degli intellettuali firmatari del manifesto liberale
Immagino coloro che fossero interessati al ad avere il testo completo potranno pure richiederlo al partito
Dal mille novecentosessanta al mille novecentottantacinque la spesa del settore pubblico consolidato e aumentata di cinquanta sei volte anzi di oltre cinquantasei volte in termini nominali
Di quasi cinque volte e mezza in termini reali ed ha quasi raddoppiato la sua incidenza sul prodotto interno lordo
In particolare mentre nel mille novecentosessanta il settore pubblico assorbiva meno di un terzo del PIL nel mille novecentottantacinque ne ha assorbito oltre il sessantadue per cento
Anche se si prendono per buone
Le incomprensibili recenti manipolazioni dei conti nazionali perpetrate dall'Istat
L'incidenza della spesa pubblica sul PIL nel mille novecentottantacinque è stata pari al cinquantaquattro per cento una percentuale che non ha precedenti nell'intera storia d'Italia
Del resto nessun artificio statistico offuscare il fatto che il costo pro capite del settore pubblico
Apprezzi mille novecentottantacinque e passato da poco più di un milione e mezzo del mille novecentosessanta a circa tre milioni del mille novecentosettanta
Da cinque milioni e mezzo del mille novecentottanta a poco meno di sette milioni e mezzo del mille e novecentottantacinque quasi trenta milioni per la famiglia media di quattro persone
Consentitemi di ribadire che questa crescita non è dovuta all'inflazione i valori che ho riferito sono tutti espressi in termini reali a prezzi ottantacinque
Le conseguenze di tale ininterrotta espansione delle speso nel settore pubblico sono ben note ma meritano di essere ribadite
Per sua natura esposto come al gioco degli interessi precostituiti il settore burocratico dell'economia tende ad essere riluttante al cambiamento
In conseguenza di ciò quanto maggiore è il peso relativo della mano pubblica tanto minore risultava apertura all'innovazione e quindi tanto più basso il tasso di sviluppo dell'economia
Chi avesse qualche dubbio al riguardo
Non è che da confrontare i progressi realizzati dal recapito dalla corrispondenza attività gestita da un monopolio pubblico con quelli dell'industria elettronica affidata al capitalismo concorrenziale privato
Mentre il recapito del la corrispondenza non solo non ha fatto registrare sviluppi di sorta mai addirittura scaduto a livelli che sarebbero stati ritenuti inaccettabili persino nei secoli scorsi
L'industria elettronica non cessa di stupire anche i più ottimistici fautori del progresso
L'economia italiana tradizionalmente caratterizzata da grandi potenzialità di crescita economica ha visto rallentare fino ad arrestarsi il suo processo di sviluppo
Da tassi di crescita del sei sette per cento all'anno dei sessanta siamo passati a tassi del tre quattro per cento per i settanta e all'irrisorio uno per cento del primo quinquennio degli anni ottanta
Secondo Lawrence Klein premio Nobel per la scienza economica che uno dei massimi esperti di economia quantitativa e non può certamente essere sospettato di particolari simpatie per il liberismo
L'Italia che nel mille novecentottanta aveva un reddito reale pro capite quasi doppio rispetto a quello di Taiwan nel due mila verrà raggiunta da questi soletta sovrappopolazione
Le conseguenze economiche dell'espansione della spesa pubblica caduta dello sviluppo disoccupazione indebitamento instabilità monetaria eccetera sono tuttavia assolutamente secondarie per chi crede nella libertà il problema fondamentale è che la libertà non può avere un futuro in presenza della straripante espansione dell'aria del controllo burocratico e della conseguente contrazione degli spazi aperti alla libertà sì alla società civile
Il problema è a parole avvertito da tutti come confermato dai generali proponimenti di contenere la spesa pubblica che tuttavia come le cifre confermano sono rimasti privi di attuazione
Tutti i governi degli ultimi anni hanno dato al controllo della spesa pubblica il primo posto nella scala di priorità dei programmi di politica economica
Bene
Se dal mille novecentottanta al mille novecentottantacinque la spesa pubblica fosse rimasta invariata
Nel mille novecentottantacinque il Bilancio avrebbe avuto un attivo di centocinquantasette mila e novantasette miliardi
Se dal mille novecentottanta al mille novecentottantacinque la spesa pubblica fosse aumentata in misura pari all'inflazione all'inflazione
Rimanendo costante in termini reali il Bilancio nel mille novecentottantacinque avrebbe avuto un attivo di sette mila settecentoquarantatré miliardi se dal mille novecentottanta al mille novecentottantacinque
La spesa pubblica non fosse rimasta costante in termini nominali non fosse rimasta costante in termini reali ma fosse aumentata in proporzione alla crescita del PIL il bilancio del mille novecentottantacinque
Avrebbe fatto registrare un passivo di soli undici mila e settecento otto miliardi
Secondo i dati del Fondo monetario internazionale invece il passivo nell'ottantacinque e stato di centoventuno mila trecento trentadue miliardi
Queste esperienze e quelle di altri Paesi
Suggeriscono primo
Legge giaculatorie rituali sulla necessità di contenere l'invadenza pubblica non garantiscono affatto la soluzione del problema secondo la crescita della spesa pubblica non è il risultato intenzionale di una politica e quindi terzo la soluzione non va cercata in un cambiamento di uomini o di partiti al governo ma nel ripristino di un sistema di regole costituzionali che disciplini il processo di formazione delle decisioni di spesa
La soluzione costituzionale al problema della spesa pubblica e coerente con la migliore tradizione di scienza delle finanze
Basterà ricordare a titolo di esempio i nomi che vanno da Pixel a Friedman a Birkenau e fra gli italiani Einaudi e Vanoni
Questi ultimi vollero che la soluzione da loro proposta venisse inclusa nella Costituzione italiana il dissesto della finanza pubblica costituisce quindi anche aperta violazione di un principio costituzionale
La soluzione costituzionale al problema della spesa pubblica non richiede una radicale modifica della Costituzione vigente richiede soltanto alcuni provvedimenti che la rendano efficace
Eccone alcuni che se adottati potrebbero risolvere il problema
Primo rapporto spesa pubblica sul prodotto interno lordo
Il dato più importante dell'intera materia della finanza pubblica deve essere deciso in base a procedure coscienti
Non è accettabile che si venga realizzare come accade oggi come risultato non intenzionale della somma di migliaia e migliaia di decisioni di spesa assunte senza riguardo alcuno alle altre esigenze
E dall'ovvia necessità di tenere presente il vincolo delle risorse disponibili
E quindi necessario adottare un sistema di regole che disciplini la decisione relativa al rapporto spesa pubblica sul PIL che si vuole realizzare
E che raccordi le singole iniziative dispensa alla necessità del rispetto del vincolo complessivo adottato per il processo di rientro verso un rapporto accettabile si potrebbe per esempio
Decidere di fissare il tasso di crescita della spesa pubblica complessiva al tasso di inflazione dell'anno precedente affidando la riduzione dell'incidenza la crescita del reddito
Se tale criterio che non comporta una riduzione della spesa pubblica fosse stato seguito a partire dal mille novecentottanta
Non solo avrebbe come accennavo prima risanato in soli cinque anni il dissesto finanziario dando vita ad un attivo di bilancio ma avrebbe anche ridotto di quasi tre punti percentuali l'incidenza della spesa sul prodotto
Tale proposta che apparirà radicale ai male informati è stata in realtà sostenuta ripetutamente dal governatore della Banca d'Italia
Una volta realizzato il rapporto desiderato si potrebbe adottare un criterio simile a quello proposto per gli Stati Uniti consistente nel fissare la crescita della spesa del settore pubblico allargato al tasso di crescita del reddito dell'anno precedente
Talo criterio dovrebbe essere collegato alla disciplina della fiscalità e del disavanzo di cui ora dico
Secondo il disavanzo dal mille novecentosessanta al mille novecentottantacinque il deficit pubblico è cresciuto senza soste anno dopo anno
Fatto uguale a cento il suo valore nel mille novecentosessanta nel mille novecentottantacinque aveva raggiunto quota trentadue mila dico trentadue mila in termini nominali
In termini reali tenendo conto dell'inflazione aumentato di oltre trentuno volte nel periodo considerato fatto uguale a cento il valore del sessanta nel mille novecentottantacinque aveva raggiunto quota tre mila e centocinque infine la sua incidenza sul PIL passata
Aumentata di quasi dieci volte passando dall'uno virgola otto per cento al diciassette virgola sette per cento
Questi dati confermano in modo impressionante la validità dell'analisi dei promotori della soluzione costituzionale ed è a quel livello che è necessario operare
Il principio fondamentale dell'ultimo comma dell'articolo ottantuno ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte deve essere inteso in conformità con le intenzioni del legislatore costituente
Come principio generale di responsabilità nelle decisioni di spesa
Questo implica che debba essere applicato a tutte le spesso del settore pubblico da chiunque adottate
E che salvo casi eccezionali sottoposti a procedure particolari sia rispettato l'obbligo del pareggio effettivo e non solo formale del Bilancio
Pertanto il principio deve essere applicato anche alle amministrazioni locali e più in generale all'intero settore pubblico allargato onde evitare che decisioni di spesa fuori bilancio
Assunte in dispregio del dettato costituzionale ne determinano di fatto l'inefficace
In secondo luogo come ovvio la copertura finanziaria deve riguardare l'intera durata dell'impegno di spesa che viene assunto
Inoltre necessario interpretare in modo tassativo quali siano i mezzi costituzionalmente accettabili per far fronte a nuove o maggiori spese
Alla luce di una lettura onesta dei lavori preparatori devono considerarsi mezzi costituzionalmente accettabili di finanziamento della spesa primo la riduzione di altre spese per un pari ammontare
Secondo l'introduzione di nuove imposte ad hoc sempre di pari ammontare
Terzo in casi eccezionali quando così decida una maggioranza qualificata per esempio i tre quarti dei membri delle due Camere l'indebitamento sul mercato cioè la vendita al pubblico di titoli di Stato
Una interpretazione siffatta del principio costituzionale perfettamente coerente con la sua logica e con le intenzioni espresse del del legislatore costituente avrebbe il vantaggio di lasciare aperte solo due possibilità il rispetto sostanziale del principio costituzionale e la sua aperta violazione
Scomparirebbe in altri termini l'ampia zona grigia oggi esistente rappresentata dall'aggiramento del principio dalla sua sostanziale elusione e rispetto soltanto formale
Che spiegano come si sia potuti arrivare ad un risultato tanto lontano dalle intenzioni del costituente
Se violazione deve esserci che sia chiara aperta visibile a chiunque non surrettizie occulta chi viola una norma costituzionale deve assumersene se non altro di fronte all'opinione pubblica chiara responsabilità passo ora la riforma tributaria
Come è ovvio
La crescita dissennata della spesa pubblica ha contribuito a determinare il problema della fiscalità
Le manifestazioni di protesta fiscale degli ultimi tempi possono aver stupito solo quanti ignorano i problemi del fisco in Italia
E se costituiscono soltanto un blando e civile pre saggio di scontri ben più pericolosi se non si rimedierà alle incivili peculiarità del nostro sistema fiscale
Quanto a coloro che hanno ritenuto di poter risolvere il problema sommergendo sotto un torrente di improperi quanti ne denunziano l'esistenza
Farebbero bene a ricordare che la nascita delle democrazie parlamentari e strettamente legata alla protesta fiscale
E che la difesa ottusa dell'attuale situazione di arbitrarietà fiscale costituisce soltanto prova di incomprensione delle regole di una libera democrazia
La fiscalità in Italia ha raggiunto livelli obiettivamente eccessivi mai nell'intera storia del nostro Paese avevamo pagato tanto
Le entrate totali del settore pubblico nel mille novecentottantacinque sono stati pari a quasi otto volte quelle di dieci anni prima con un incremento del novanta per cento in termini reali
La tesi di quanti per comprensibili esigenze di patriottismo di partito sostengono che il livello dell'imposizione non possa essere ridotto per via della crescita della spesa pubblica
E totalmente indifendibile
La regola d'oro della finanza pubblica in Italia e non solo in Italia e che il settore pubblico spenderà per intero qualsiasi incremento delle entrate e qualcosa di più
Dal mille novecentosettantacinque al mille novecentottantacinque
La propensione marginale alla spesa pubblica cioè il rapporto fra l'incremento della spesa e l'incremento delle entrate
è stata in media pari a uno virgola trentasei il che significa che per ogni milione rientrati addizionali il settore pubblico ha accresciuto le spese di un milione trecentosessanta mila lire
La convinzione che il livello complessivo della fiscalità
Non possa far altro che inseguire la crescita della spessa pena il dissesto e da considerarsi alla luce di questi dati responsabile dello sfascio della finanza pubblica
E dubbio infatti che la spesa avrebbe mai potuto raggiungere i livelli assurdi del presente se i ministri delle Finanze si fossero rifiutati di far pagare a piè di lista alle stravaganze del settore pubblico ai contribuenti italiani
Neve deroghe le storture del nostro sistema tributario siano tutte legate alle dimensioni complessive della spessa
Il terzo comma dell'articolo quarantadue della Costituzione stabilisce che la proprietà privata può essere nei casi prevenuti dalla legge salvo indennizzo espropriata per motivi di interesse generale tale disposizione dovrebbe fornire un criterio di massima anche per la fiscalità dal momento che questa si traduce in un esproprio di risorse il fisco oggi viola per intero tale principio la maggior parte della spesa pubblica non è giustificata da motivi di interesse generale essendo destinata a soddisfare interessi particolari
Assai spesso l'inasprimento dell'imposizione non è preveduto dalla legge si pensi al fiscal drag per esempio e quanto all'indennizzo dei contribuenti
Dubito fortemente che siano molti disposti a sostenere di ricevere dall'attività del settore pubblico servizi in senso lato di valore pari alle imposte pagate la fiscalità quindi non è soltanto eccessiva e anche ingiustificata
La nostra struttura tributaria e anche certamente iniqua perché combina una progressività esasperata dell'imposizione sul reddito con una di Rizzo direzione incerta dell'intero sistema fiscale
Grazie all'inflazione e alla progressività per scaglioni aliquote che erano state introdotte per contribuenti benestanti gravano oggi sui redditi medi e medio bassi scoraggiando il lavoro il risparmio e l'investimento
Incoraggiando l'evasione e l'elusione e alimentando la protesta fiscale
Se anche venisse approvata l'ultima revisione della curva delle aliquote
Nel mille novecentottantotto
Il contribuente italiano sopporterà ebbe già a partire da un reddito di undici milioni un'aliquota del ventisei per cento di poco inferiore a quella massima pagata dai contribuenti americani
Non basta se si tiene conto dell'inflazione un reddito di undici milioni dell'ottantasette equivale a uno di cinque milioni del mille novecentottanta allora avrebbe dovuto subire un'aliquota del diciannove per cento nel mille novecentottantasette invece grazie a queste generose riduzioni nesso porterà una del ventisei per cento
Accanto all'esasperata progressività dell'imposizione sul reddito coesistono forme rifinanziamento della spessa certamente regressive come le imposte indirette o di direzione incerta come l'indebitamento
Il nostro sistema fiscale in altri termini riesce ad essere contemporaneamente troppo progressivo da un lato e complessivamente forse regressivo dall'altro
La regressivi dall'attuale sistema è resa ancora più grave dal funzionamento dell'assistenzialismo di Stato
Che riesce ad essere vergognosamente antisociale
Perché mentre i costi gravano su tutti anche sui poveri i benefici quando ci sono vanno a tutti anche ai non poveri e come se lo Stato comprendesse ai poveri per dare ai ricchi
Non basta dal momento che i servizi pubblici promessi
Quando vengono forniti lasciano a desiderare un gran numero di aventi diritto è costretto a rivolgersi alla fornitura privata si pensi alla sanità per esempio
Questa alternativa tuttavia è preclusa a chi non se la può permettere cioè proprio ai poveri che sono così penalizzati due volte pagano con le imposte un servizio che non viene reso
Che non hanno neanche la possibilità di uscire dall'assistenzialismo di Stato per rivolgersi al mercato
Né può essere passato sotto silenzio il fatto che la fiscalità in Italia e anche far a Ginosa contraddittoria e incomprensibile non è accettabile che in un Paese democratico
Persino chi è in possesso di titolo di studio superiore debba rivolgersi a consulenti tributari per far fronte ai suoi adempimenti fiscali e parlo anche a titolo personale
Inoltre il fiscal drag che certamente è incostituzionale si tratta di una prestazione patrimoniale che nessuna legge ha introdotto in violazione quindi dall'articolo ventitré della Costituzione
La soluzione corretta del problema suggerita da alcuni fra i massimi cultori di finanza pubblica e richiesta anche da un grande sindacato operaio la CGIL
E quella di indicizzare gli scaglioni di reddito delle detrazioni ai fini dell'IRPEF si tratta di un provvedimento facilmente realizzabile certamente opportuno se si vuole ricondurre all'attività fiscale sotto l'imperio della legge
Ma soprattutto la fiscalità in Italia è fraudolenta non mi stancherò mai di ripetere che in un sito un sistema fiscale nel quale l'ottanta per cento
Della spesa pubblica e finanziato con imposte occulte e fraudolento e antidemocratico in una libera democrazia la trasparenza dell'imposizione
Dovrebbe essere il principale criterio informatore del sistema fino tributario
I problemi fiscali sono stati ampiamente analizzati e dibattuti negli ultimi tempi ed esiste una copiosa letteratura in argomento
Sulla necessità di riformare a fondo il sistema fiscale c'è ampia convergenza di opinioni
Rinunziare oggi a cambiare radicalmente le cose significa correre il rischio di dover fare i conti con una diffusa rivolta fiscale domani il tempo dei piccoli passi è finito è venuta l'ora del coraggio
Sarebbe troppo lungo elencare in dettaglio i provvedimenti da prendere ma vorrei ricordarne alcuni fra i più urgenti irrealizzabili come la compensazione dei crediti d'imposta lassù ricordata indicizzazione degli scaglioni e delle detrazioni
La riduzione del numero delle aliquote e l'attenuazione della progressività dell'imposta sul reddito con provvedimenti a favore delle famiglie monoreddito
La gara graduale riduzione di tutte le forme di fiscalità occulta
La semplificazione delle procedure
L'abolizione di quella moltitudine di tributi che mentre non fruttano gettito all'erario complicano enormemente i compiti dell'amministrazione finanziaria ma soprattutto la indilazionabile riforma della mini
L'azione stessa
Parlare di riforma fiscale ozioso fintanto che l'osservanza delle norme non verrà affidata per usare delle parole viene Audi ad un corpo numeroso di accertatori onesti tecnicamente preparati ed adeguatamente remunerati
La costituzione fiscale e la riforma tributaria dovrebbero essere accompagnate dalla liberalizzazione dell'economia e da una coraggiosa politica di privatizzazione gli obiettivi possibili delle prove privatizzazioni possono così essere sintetizzati
Primo ridurre l'aria di controllo burocratico a vantaggio del mercato
Secondo promuovere una maggiore efficienza del sistema economico attraverso una più razionale allocazione delle risorse
La liberazione di risorse dagli attuali impieghi inefficienti nell'aria pubblica
E la loro destinazione a scopi produttivi rilancerà ebbe certamente lo sviluppo economico terzo
Accrescere la competitività dell'economia italiana con vantaggio non solo in termini di efficienza ma anche di libertà attraverso la dispersione diffusione del potere economico
Il vero pericolo per un'economia libera e quello determinato dalla collusione fra potere economico e potere politico che è possibile solo quando lo Stato interviene massicciamente nell'economia Quarto reperire i mezzi finanziari per agevolare il processo di risanamento per la finanza pubblica
Il riassorbimento del debito pubblico per esempio potrebbe consentire di ridurre sensibilmente la spesa per interessi passivi che nel mille novecentottantacinque è stata pari al quindici virgola cinque per cento delle spese totali
Si potrebbe per esempio accogliere la proposta
Di Francesco Forte di costituire una cassa di ammortamento del debito pubblico alla quale fare affluire i proventi degli smobilizzo i delle cessioni al mercato dell'immenso patrimonio e demanio statale locale e parastatale
Infine ma non meno importante le privatizzazioni potrebbero costituire un'importante occasione per diffondere la proprietà a larghi strati della popolazione favorendo la creazione di un capitalismo popolare
Questo è quanto sta già accadendo in diversi Paesi del mondo come in Gran Bretagna
Dove il Governo dalla signora Thatcher è riuscita a fare aumentare il numero dei proprietari di azioni da due a dieci milioni ed ha venduto oltre un milione di alloggi pubblici agli inquilini
Queste sono solo alcune delle possibili soluzioni liberiste ai problemi del presente
Un'elencazione completa sarebbe eccessivamente lunga
A me sembra che esse debbano essere viste alla luce delle tendenze oggi prevalenti nel pensiero economico e nella storia del mondo
Il ventesimo secolo
è stato il secolo dello statalismo
Il secolo di Kenzo e deluso dal dell'estensione dell'assistenzialismo bis marchiano e delle illusioni programmatoria
Il secolo della burocratizzazione della società e della politicizzazione della vita il secolo di Stalin e di Hitler di Mussolini e di mano di via mine di Pol Pot
Oggi il vento è cambiato
Tutte le alternative stataliste all'economia aperta e libera sono state tentate
Ovunque hanno prodotto risultati disastrosi
Lo statalismo un passato anche se inglorioso ma non ha un futuro
A precludere glielo provvede alla totale bancarotta intellettuale e soprattutto finanziaria in cui attualmente versa
Spira sul mondo un vento di liberalizzazione che non risparmia nessuno nemmeno i Paesi comunisti
La stampa ha dato notizia di uno lettera di un economista sovietica pubblicata dalla rivista Novi MIR merita di essere richiamata dice l'economista sovietica
La cucina dell'economia di mercato sforna piatti più appetitosi e sostanziosi di quelli di un'economia pianificata
E continua osservate i paesi in via di sviluppo vedrete con quanta rapidità ci stanno raggiungendo quelli che hanno optato per il mercato e quanto invece si soffre la fame dove il mercato è visto con sospetto o addirittura come una minaccia
La riscoperta del mercato è ormai un fenomeno generalizzato
è difficile dire in che misura sia stato determinato dalla provata inidoneità ed inefficienza delle alternative e quanto invece abbiano contribuito gli studi degli economisti teorici
Nel quesito ha molta importanza
Ma mi sembra significativo
Che mentre l'India e la Cina abbandonano gradualmente i miti della programmazione
E l'Unione Sovietica scopre l'esistenza e l'accettabilità del lavoro nero il premio Nobel per la scienza economica venga assegnato a prevalentemente ad economisti d'ispirazione liberale
La superiorità del mercato sul piano dell'efficienza produttiva è ormai indiscussa ma quanti chiedono una maggiore libertà economica non lo fanno per ragioni di efficienza ma nella radicata convinzione che la libertà economica non è altro che il contenuto della libertà senza aggettivi e che è un sistema che sopprime la libertà economica non riesce mai a garantire la libertà politica
In ogni caso
Sembrerebbe che ci avviamo verso una nuova era più rispettosa dei diritti individuali e meno convinta della superiore saggezza di politicanti e burocrati
Può darsi che la storia ci offra un'occasione senza precedenti per costruire una nuova civiltà liberale
Fondata sul rispetto dell'individuo e sul contributo che solo la sua libera creatività può dare al progresso umano spetta a noi
Non ci pare per miopia o per viltà questa grande occasione
Grazie
Mi è stato chiesto di annunziare la l'avvento del di Salvatore Carrubba dopo di me
Non è un avvento al potere ma soltanto al salottino per chiamare gli ospiti con i quali discuteremo adesso delle dei temi che hanno annunciato Antonio Martino e sulle trasformazione dell'economia
Per fare questo chiamerei gli amici che oggi Hatchet hanno accettato di essere intervistati da me che sono Daniel Kraus direttore generale dell'Assolombarda
Alessandro Ortis vicepresidente dell'ENEL
Gian Mario
Rossignolo
Presidente dell'eletto Lux
E Carlo Patrucco vicepresidente della Confindustria
Bene
Abbiamo sentito Antonio Martino abbiamo assistito a un a un film introduttivo nel quale si è insistito molto sulle innovazioni sulle trasformazioni sul cambiamento della nostra economia
Trasformazione innovazioni di cui molti ormai si arrogano il merito in primo luogo gli imprenditori ma anche i politici e perfino certi sindacalisti io vorrei chiedere a voi con una se non con una parola comunque ecco con poche parole
Che il ministro che ci spiegaste in che cosa a vostro parere consiste questo cambiamento questa trasformazione d'economia italiana e ci diceste non chi è stato a chi va riconosciuto il merito di questo cambiamento ma quali sono stati gli elementi principali scatti della società che hanno favorito questo cambiamento questa trasformazione partirei da Krauss
Io
Io sono convinto che oggi più che mai vi è una grande volontà ed una grande necessità da parte di tutti i soggetti interessati a a cambiare le cose specialmente a livello economico
Ad introdurre concetti più equi più giusti
Maggiormente efficaci nel sistema a tutti i livelli
Dalle decisioni di spesa pubblica
Al fisco
All'internazionalizzazione del sistema economico
Tutto questo perché noi stiamo vivendo in una società che è sempre più aperta oggi parlare di mercato vuol dire perché parlare di mercati a livello internazionale sicuramente quando parliamo di mercato domestico ormai noi parliamo di mercati europei
Tutto questo tutta questa esigenza di di apertura dei mercati internazionale che è stata molto molto veloce molto repentina in questi ultimi anni specialmente nell'ultimo decennio
Ha fatto ha messo in risalto ha messo la luce tutti i vincoli con cui ci troviamo ad operare e quindi ha creato necessità molto impellenti molto forti di cambiamento a cui il sistema da voi ha dato risposte certamente in soddisfacenti molto lente
Rispetto alle reali esigenze dell'impresa che in questo Paese operano ma direi dell'interesse di di chi opera a livello produttivo di quello commerciale in in questo Paese siamo un sistema molto arcaico dobbiamo aggiunto leggi a leggi se per esempio prendiamo il fisco le siamo l'unico Paese in Europa
Che ha quattordici trattamenti diversi per i redditi da capitale ed è un paese dove tutti dicono che vogliono perequare il Rebbe capitale ma ogni volta si introduce una nuova norma
Anche recentemente
Che altro non fa che sperequata ulteriormente il sistema noi siamo sistema dove si parla tanto di liberalizzazione dei capitali ma poi nei fatti si è sempre operato per creare rigidità
Ulteriori
Che certamente non hanno favorito quello che dovrebbe essere l'obiettivo cioè la liberalizzazione totale
Quindi
Direi che a questa grande voglia di di cambiamento c'è una grande resistenza al cambiamento e di questo purtroppo è uno dei grossi problemi che non ci troviamo ad affrontare
Cosa pensa Ortis dal suo osservatorio particolare Ortese vicepresidente di una una grande azienda pubblica questo cambiamento nel settore del delle aziende pubbliche nel più vasto settore delle partecipazioni statali si sta cominciando a manifestare e in che forme
Beh se fosse consentito prima rileverei
Quello di cambiamento che vale comunque per l'intero sistema Italia sceso a carattere privato o pubblico e via dicendo
Vorrei partire da questo per segnare
Il grado di insoddisfazione
Rispetto ai punti d'arrivo che abbiamo ancora davanti alla strada ancora da fare
Ma i gradi di soddisfazione anche rispetto a quei cambiamenti che ripeto e nell'area del privato e nell'area del pubblico consentono oggi di guardare con maggiore ottimismo rispetto a una possibilità
Di continuare sugli indennizzi da poco individuati
Allora a livello macro
Abbiamo riguadagnato una centralità dell'impresa e quando dico centralità dell'impresa
Dico centralità dell'intraprendere
Di quello che impresa significa in intrapresa
Incapacità di immaginare di percepire di definire una nuova opportunità di sviluppo e di portarla avanti con tenacia con precisione con puntualità con professionalità
Il secondo aspetto centralità dell'impresa come sorgente di risorse di sviluppo
Come sorgente di soluzioni per il problema centrale della disoccupazione
E poi una ripper cessione seria
Radicata della competitività sia essa nel sistema domestico sia essa e ciò è molto importante sullo scacchiere internazionale
Elemento questo che fa giustizia di tante lentezze di tante ripensamenti di tante titubanze a continuare su questa strada perché impone un certo tipo di comportamento come un must
Legato alla possibilità di continuare ad appartenere al mondo
Delle economie di sviluppo
E poi una più forte percezione del ruolo dell'innovazione tecnologica
Una più forte percezione è questo a mio avviso è molto importante talvolta non viene messo in evidenza del ruolo centrale delle risorse umane e in esse della professionalità individuale
Ecco allora questi elementi
Valgono sia per l'area privata anche per la Repubblica dimenticavo un altro aspetto molto importante molto recente la possibilità di riuscire a coniugare
Sviluppo
E ambiente e questo non è mento nuovo molto importante che ha dei riflessi molto forti anche nel settore che oggi mi è più vicino
Ecco a livello micro poi nell'ambito delle nostre attività aziendale ricorderei la possibilità di avviare un colloquio diverso abbastanza nuovo in termini di relazioni industriali in termini di innovazione tecnologica e via dicendo ecco allora
Questo insieme questo quadro che ha riflessi sul tutto certamente ha riflessi anche nell'aria
Delle aziende pubbliche e su questo tema
Direi
Che
Si può parlare sia di aziende di Stato sia di aziende a partecipazione statale ci si può collegare al discorso da poco terminato da professor Martino e si può affrontare evidentemente del tutto quel sistema di temi che riguarda la libera la zip liberalizzazione la privatizzazione la deregulation ecco se dovessi mi rendo conto che sto rubando del tempo agli amici ma se dovessi così sintetizzare per esempio le conseguenze più vicine
Per esempio il settore dell'energia e perché no recettore all'ENEL spesso direi che oggi ci troviamo in una situazione grazie anche agli interventi precisi
Di certe gestioni ministeriali responsabili del settore dell'energia voglio ricordare minister Lollo gestione la gestione degli ultimi anni del ministero dell'industria ministero competente
E controllante lender e voglio anche ricordare persone che all'interno dell'ente e qui fa piacere ricordare l'amico Mino Caffarelli ma che hanno trasportato
All'interno di queste realtà questi stessi concetti macro da una situazione di avvitamento
A livello economico conseguenza immediata a livello finanziario derivata proprio dalla cattivo intervento dello Stato al momento della nazionalizzazione che si era palesata invia negativa per
La logica delle tariffe e per la
L'avvio di un ente così importante senza adeguata capitalizzazione che aveva portato a una situazione di avena avvitamento difficile
E fallimentare si è riusciti a riguadagnare la possibilità di inserire anche in quella gestione delicata importante e strategica del Paese concetti quali l'adeguatezza tra tariffe e costi Latini mi cita dell'adeguamento degli stessi la produttività il equilibrio finanziario e via dicendo oggi
Ciò dà dei risultati positivi vorrei dire un'arma diciamo dopo
Centralità dell'impresa qui la parola passa naturalmente a Patrucco
In che termini è stata riguadagnato a questa centralità come Secondo te come richiede tempo come ci si sente come rappresentanti dell'industria privata in questi anni in questa fine degli anni ottanta in cui appunto si parla tanto di centralità dell'impresa
E tu hai un osservatore particolare che è quello del della Confindustria e quindi del delle relazioni
Più frequenti con con i sindacati immettere né in termini proprio di relazioni industriali questo nuova questa nuovo questa loro caratteristica questa di guadagnata centralità dell'impresa come si manifesta e quali sono le conseguenze mettermi rapporti sindacali
Ma io sono sempre abbastanza cauto quando si parla di centralità quando si ha di fronte una società complessa come la nostra credo che oggi parlare di centralità
Sia forse ne Nar vanto ecco io credo che oggi
Il problema è tutto diverso e cioè oggi il problema è che in questa società
è cambiata
Questa società è diventato una società più consapevole
Del proprio questa cultura della consapevolezza che ha rimesso in gioco valori
E istituzione che fino a poco tempo prima venivano demonizzati o venivano considerati marginali all'interno del dibattito complessivo
Te la crisi degli anni io la dei primi anni Ottanta può essere letta in due modi molto diversi
E i cambiamenti che ne sono derivati possono essere letti in termini molto diverso il mio modo di vedere
All'interno delle aziende mutato il clima
Sostanzialmente l'imprenditore ha ripreso il controllo di molti fattori produttivi in particolare ha ripreso il controllo in termini di gestione delle relazioni industriali
Perché l'ha fatto e quali sono i motivi per cui l'ha fatto bene non sarebbe stato possibile riprendere un controllo di questi fattori se il clima complessivo che dominava il Paese non fosse cambiato
Io sono tra coloro che non sostengono o o per lo meno che reputano che il cambiamento che c'è stato all'interno del mondo del lavoro non sia
Il frutto della crisi
Ma sia invece il frutto di una consapevolezza cresciuta
Cioè in fin dei conti proprio di fronte alla crisi
La Società italiana i lavoratori si sono resi conto che le aziende per fornire opportunità di lavoro per poter ritornare a svolgere quel ruolo di promozione dello sviluppo e lo sviluppo dovevano essere competitivi
E che non ci poteva essere ricchezze non ci poteva essere occupazione se non ritornando ognuno di noi imprenditori lavoratori all'interno all'esterno dell'impresa a fare fino in fondo la propria parte
Ecco questo io credo che sia il vero cambiamento che c'è stato nella società italiana e tra l'altro non è soltanto un cambiamento che si è avvertito mio modo di vedere all'interno delle aziende ma anche al di fuori delle aziende cioè basta vedere come per esempio il risparmiatore italiano e poi su questo voglio dire
Spendono due parole perché detto così sembra tutto ma il risparmiatore italiano che poi in gran parte coincide con il lavoratore
E ha saputo gestire i propri risparmi da persona intelligente da persona matura da persona che vive nella quinta potenza industriale del mondo allora se è vero questo e quindi questo è un altro riscontro di questo fatto di crescita della cultura della consapevolezza all'interno del Paese
E dico queste cose nel momento stesso in cui dall'altra parte i rappresentanti dei lavoratori cioè le organizzazioni sindacali mi pare non abbiano ancora colto appieno questo
Questa crescita di questa cultura che sta dominando il Paese tant'è che tutte le volte che poi si va a fare il dibattito sulla legge finanziaria e tutte le volte in cui qualcuno forse solo parole
Dichiara di voler i tagliarlo di voler fare qualche aggiustamento in termini di spesa sociale o di ridurre alcune fonti riuscite ecco che i rappresentanti dei lavoratori cioè sindacati gridano all'attacco dello stato sociale alla demonizzazione del del taglio al al tentativo di riequilibrio quando oggi invece proprio il lavoratore
E proprio il cittadino che chiede di poter esprimere più libertà nelle sue scelte e quindi di non avere uno Stato che lo opprime che gli impedisce di fare delle scelte
Quale oggi è egli è in grado di fare proprio attraverso una cresciuta maturità questo vale per la previdenza tra previdenza pubblica previdenza privata vada per la sanità tra sanità pubblica sanità privata vale per mille altre occasioni attenzione che con questa con questo tipo di intervento che ancora governa mi pare i comportamenti della rappresentanza sindacale per larga parte
Io credo che tutto sommato si fa un torto a quella cultura della consapevolezza che oggi è la
Ce n'è a mio modo di vedere il vero nocciolo su cui occorre lavorare per poter imprimere una nuova direzione di marcia per tutto sommato per dare delle risposte che in questo Paese in questo momento
Mi pare che il Paese chiede ai chieda con grande con grande tempestività ecco quattro cuore che eversivi di completare questo questo panorama chiedendo atti questa cultura la consapevolezza quanto ritiene che sia diffusa anche alla classe politica hai parlato è accennato necessità per esempio di modificare quel fa State
Ai introdotto un tema importante di cui per esempio Dahrendorf in questi giorni ha parlato in Italia quando ha ricordato che e i più conservatori in fondo sono nome di sinistra che si oppongono alle vere riforme che occorre fare
Ecco questa consapevolezza delle riforme necessarie quelle trovate nell'ambiente politico
Ma io non vorrei essere tranchant ma mi pare che ci sia un grosso distacco tra una parte cospicua del mondo politico e quelle che sono le esigenze dello società oggi
E ho visto un manifesto entrando qui che dice fateli smettere
Attenzione
Stiamo attenti Gregorio significa fatte di smettere
Perché in questo momento di fronte anche a questa crisi scusa se non ti rispondo subito ma rispetto a questa crisi scarsamente comprensibile da parte della opinione pubblica così insomma dei cittadini
Io non vorrei che però venisse messo in atto un tentativo di demonizzazione del sistema politico
A a fronte del quale poi si può avere una demonizzazione dell'istituzione
Questo Paese non ha bisogno ha sì bisogno di meno stato quello che ha detto Antonio Martino a mi trova su quella parte totalmente in accordo ma assai più bisogno di uno Stato diverso
Cioè di uno Stato che non entra nella gestione diretta dell'economia ma di uno Stato che ritorna a fare il suo mestiere in termini di definizione delle linee guida definizione dei Grandi Progetti lasciando poi fare al mercato
Quello che il mercato dimostrato di saper fare in maniera più efficiente e meno costosa ecco allora qual è il problema è il nesso vero
E a mio modo di vedere questo il vero tema su cui io credo che bisogna ragionare a fondo
E il rapporto che lega lo Stato al mercato perché questa è la vera riforma delle istituzioni cioè il problema della riforma delle istituzioni è di capire perché oggi il mercato non funziona e il mercato oggi non funziona perché è stato invaso permeato troppo da elementi di statalismo di elementi di burocrazia e perché no anche da elementi di partiti io sono questo è il vero nodo che occorre sciogliere se vogliamo rimettere in moto il come si può dire un rapporto corretto tra stato e mercato
E il tema e il tema su cui io credo che nella prossima legislatura occorrerà andare a lavorare fino in fondo
Prima ancora di altre cose in questo senso ma proprio per questo io io leggo il distacco tra la società civile la società politica se dovesse vedere le cose che mi riguardano come vicepresidente per rapporti sindacali compiendo devo dire che proprio non ci siamo
Non ci siamo stiamo parlando di di due problemi totalmente diverso e voglio citare uno per tutti la riforma del mercato del lavoro
La riforma della legge sul Collocamento
Il mi pare tutte le volte che io vado in giro per la strada che parlo con gli amici sento e persone che mi dicono ma io avrei mio figlio che potrebbe essere boh vorrei che venisse a lavorare in una tua azienda
E che anche apprezzi era o a salari molto bassi per un periodo di tempo limitato per ecco tutto questo che è una esigenza che tutto sommato la Società esprime di maggiore libertà di maggior flessibilità di maggior libertà nelle entrate nell'uscita di cercare di capire di avere una professione non è proprio un sentito da tutto quello che è oggi quella carico burocratico farraginoso
Di leggi che governano oggi il mercato del lavoro con il belle affetto cari amici che poi ci si va a urlare strepita re sull'accaduto sulla non crescita dell'occupazione
L'occupazione si crea e si può sviluppare nel momento in cui esistono regole che consentono flessibilità di rapporto libertà di entrata libertà di uscita
E quando poi tutto sommato sia la possibilità di scegliere la persona giusta con quella professionalità per il tempo in cui le imprese necessari fino che continueremo ad avere una legge sul mercato del lavoro che tutto sommato affida alla contrattazione in questi nuovi parlamentini per come sono le nuove commissione regionale dell'impiego
Vista l'esperienza dell'Unità sanitaria locale credo che tutto si poteva fare meno che questo
Ecco a questo punto io credo che l'unico che ha risolto qualche problema sarà o qualche organizzazione sindacale che vede garantito un po'di posti all'interno delle Commissione regionale dell'impiego ma non sicuramente
Ma non sicuramente il problema di chi è fuori dal mondo del lavoro e che certi invece più flessibilità per poter centrale
Per cortesia tu sei tirato
Orti scuse tirato in causa in quanto pubblico però ti do un minuto
Io ti ho rubato il microfono perché su questa domanda se mi consente di desidera e anch'io dare una risposta domanda tu era anche ma nell'area dei politici e chi ha dimostrato sensibilità capacità di aiutare quest'onda di recupero recupero in termini di qualità di valori qualitativi e di numeri
Beh ecco mi pare che
Sì Possa si possa e si deve individuare nell'area della gestione della cosa pubblica perché politico poi lo misuriamo nel modo di governare nel modo di far le cose nella realtà dei fatti per essere molto pragmatici e beh allora se questa dirigenza italiana fatta di tanti cavalli
I vari ministeri del governo
Cavalli di razza tutti esclusa l'avellinese per la verità ma
Di razza tutti e che ha portato questa dirigenza col gran cocchiere che raccoglie grandi risultati alla quinto posto di potenza mondiale dobbiamo fare aumento di riflessione e dire ma dove si è mosso il Paese
E forse non si è forse mosso nell'aria della giustizia in chiave moderna ci è forse mosso nella difesa
Si è forse mosso né il fisco nella finanza c'è forse mosso nella sanità beh noi notiamo che tutto ciò
Ha fatto dei passi avanti ignare gestite da certi politici che certamente era un sensibile a queste cose nell'area attorno al ministero dell'industria per intenderci a quella dell'ambiente Evan dette queste cose
Perché di questa diligenza
Trascinata da più cavalli e di più colori va anche detto quali sono stati i cavalli che anti-NATO veramente e quelli che hanno giocato alla pariglia
Ecco la diligenza la diligenza Italia ha imboccato decisamente la strada che porta fuori confine
L'impresa italiana è sempre più presente nei mercatini mercati stranieri
D'altra parte l'Italia diventato campo di interesse per molti gruppi internazionali
Dottor Rossignolo e presidente della Zanussi quindi
Di un grande gruppo che ha forti ramificazioni forti
Molte mini internazionali lei ritiene che la il sistema Italia sia attrezzato né in generale e per questo processo di internazionalizzazione che anche Kraus ricordava l'inizio uno degli elementi della trasformazione che in corso
Ma guardi intanto io volevo piacevolmente complimentarmi con Patrucco che in sede pubblica come il rappresentante della Confindustria rinuncia un così un un principio che non lo trovo tanto condiviso nell'ambito della sezione ma che invece condivido da sempre ed è quello che della della centralità dell'impresa credo che lui in birreria c'ha dovuto dire che di centrale non c'è l'impresa ma di centrare il cittadino e credo che in caso di Barale fare un'affermazione di questo genere
è la sede giusta
Credo che Menenio Agrippa selvaggia lontanamente insegnato che nella sua apologo che tutti quando tutti quanti vogliono essere centrali sono tutti quanti corporativi ecco quindi noi non siamo corporativi
Abbiamo agito come impresa e per lungo tempo i in Italia in un sistema imprese ingessate
La cultura d'impresa sostanzialmente era già presente perché altrimenti questi miracoli credo che insomma non ci sono mai miracoli miracoli non esiste Gesù le forze dell'economia
Le forze sociali che ha ad un certo punto generano il bene e di male e quindi evidentemente a seconda dello di come sono orientati portano degli effetti positivi e negativi
E quindi non mi meraviglio neanche di di vedere che oggi siamo la quinta potenza e industriali del mondo pur con tutte le pecche che questa quinta potenza e che giustamente il professor Martino a
Talmente il professor mattino a oggi rilevato messi in luce perché credo che se non verranno affrontati in modo adeguato una serie di problemi sarà molto difficile immaginare do solamente che Italia possa migliorare nelle posizioni ma posso mantenere la posizione di quinta potenza industriale nel molto Taiwan è vero insegna ora per la risposta alla sua domanda mio vorrei dire ancora questo che e noi siamo in una situazione di estrema fragilità ecco quindi io ritengo che nel momento in cui c'è abbastanza
La la tendenza ad essere ad essere molto soddisfatti di quello che era avvenuto in effetti si dimentico dei veri problemi che devono essere affrontati
E certamente per quanto riguarda l'introduzione dell'economia debbo dire che di passi avanti ne sono stati fatti
Il primo passo avanti e quello fatto proprio dal nel caso Zanussi e devo dire che e questo debbo riconoscere quello che diceva Ortis che il merito va soprattutto ad un ministro liberale debbo dire al al ministro altissimo allora ministro dell'industria
E solo con la sua pazienza sia potuto come dire a ricucire un un tessuto sfilacciato quale che era quello della della Zanussi e in una trattativa estenuante lunga
Che è durata un un anno in cui finalmente vero in Italia è stata in grado di decide atto che non c'era più la proprietà di di accettare vero di interezza giace nel settore dei vini bianchi
Credo che sia stata una scelta ora i fatti lo provano assolutamente corretta assolutamente utile per il Paese
E mi meraviglia invece vedere come in fondo ancora oggi si discute si discute molto su certi temi assurdi e si perde tempo e questo è proprio l'effetto invece delle burocrazie che lavorano e dei e dell'Italia antica che che viene fuori non so se se avellinese occupi di un'altra
Di un'altra regione ma certamente si può ancora pieni e vero di
Retaggi storici che sono francamente molto superati
E quando mi riferisco e dettagli storici e guardo la realtà di oggi e diplomi di oggi rimango veramente esterrefatto se leggo i giornali quando parlo della Telit o di Roberto di quel tipo
E francamente se mi così che come interlocutore e ed imprenditore di un le aziende italiane che a molti rapporti in campo e internazionale rimangono esterrefatto dal vedere che qui si parla ancora se il quattro per cento deve essere per Mediobanca se pubblicasse privata
Quando l'unica cosa pubblica è vero nel telefono è che c'è una concessione pubblica dell'esito telefonico mentre invece per quanto riguarda poi la produzione vero dei dei delle tecnologie questo non poche cercata dai dalle imprese le quali devono essere competitive poi se per caso quelle pubbliche una volta tanto di Espresso e venti
è tanto di cognato ma se non lo riassume i suoi con tante volte hanno dimostrato di non essere
Credo che valga la pena
Di di pensare piuttosto ai partner e quindi alle associazioni che si devono fare allora per tornare all'Italia e a domanda crema fatto poi chiudo per credo che anch'io mi dilungo il tema e troppo affascinante troppo di interessante per dare
Delle risposte puntuali
Debbo dire questo che e l'Italia partecipa nel commercio mondiale per il sei per cento dei dei del commercio dei peli dell'OCSE questa è un una cosa che abbiamo da tempo l'abbiamo raggiunta oggi anzi oggi l'Italia sostanzialmente produce
La stessa produzione industriale del mille novecento e settantotto settantanove quindi non abbiamo fatto nessun passo avanti in modo particolare specifico
Quello che abbiamo fatto forse abbiamo ridotto l'Annoni intera internalizzazione dell'economia di cui eravamo veramente un caso singolare perché abbiamo aziende che sono orientati all'esportazione ma non solo orientate a ad internazionalizzarsi negli ultimi tempi quello che è stato fatto lo dei fatti passi notevoli
Nel senso che interessa è italiane stanno assumendo con coraggio delle leadership o delle azioni di e investimenti diretti all'estero ed è certamente un fatto positivo come pure e positivo sei aziende e straniere
A e fanno dei vestiti delle sementi gratis da noi
Quello che avviene nell'economia a mio avviso e noi partecipiamo nell'interazione Bergomi e con l'uno virgola cinque per cento dei beni dello seguito il sei per cento all'esportazione uno virgola cinque per cento come grado di internalizzazione
Ora quello che che credo non avviene ancora da noi è soprattutto il fatto
Che
Non si hanno le idee chiare su una o opzione strategica che lo sto Paese ha di fronte è quella di veramente muoversi a far parte del dell'arte sia globale che è stata adottata da molte imprese e da molti Paesi oppure se siamo ancora in una posizione non dico di autarchiche ma comunque di di Riserva è vero nel partecipare a quelli che sono le grosse opzioni che lei ed imprese hanno di fronte e le opzioni sono o di essere loro addirittura attori e quindi nelle nel Dalarna questa RAI degli spazi della Comi e mondiale oppure di mettersi in condizione di stabilire degli accordi con i impresa e che hanno invece una vocazione mondiali questa è l'unica scelta che noi abbiamo di fronte e che dobbiamo avere benché arma per fare queste terre dopo aver la casa in ordine sotto tutti e i profili dorsalmente nelle imprese ma in tutto il il sistema perché competere è vero in nella cui sede globale richiede essere nelle condizioni di avere le carte in regola sotto tutti i profili anche quello finanziario
E credo che recentemente le disposizioni che sono state adottate vanno in quel senso il rischio di non di essere socialmente export oriented e non essere invece gli investitori o Oriente da per l'estero
Dipende dal fatto che nel momento in cui essi provocano delle in nel mondo delle tendenze che sono anche di di difesa protezionista delle nostre esportazioni sarebbero notevolmente è vero minacciate da eventuali iniziative di quel tipo
Quindi non è solamente il made in Italy che ci salva ma invece una visione molto più globale nell'economia grazie
Ecco parliamo appunto poco di finanza
Una delle caratteristiche di questa rivoluzione che c'è stata negli ultimi negli ultimi anni negli ultimi mesi è sicuramente la riscoperta
Della finanza da parte dei piccoli risparmiatori la la scoperta della Borsa come diceva Patrucco il l'investitore italiano il piccolo risparmiatore ha dimostrato di saper diversificare di saper scegliere
Quindi un mercato finanziario sempre più aperto al al piccolo risparmiatore io vorrei chiedere comincerei dal Krauss
Per la sua collocazione geografica essendo uomo di Milano della piazza principale italiana
Tu credi che la Borsa italiana il mercato finanziario italiano sia sufficientemente aperto per dare spazio a questo desiderio che ci dei piccoli risparmiatori di di a vere nuove possibilità di investimento e di risparmio
Non penso che sia sufficientemente aperto credo che vi siano ancora grossi problemi legati più che altro la pluralità
Necessaria cioè l'incremento necessario del video degli intermediari che dovranno nascere negli ultimi anni vorrei però in relazione a quello che tu hai detto
Soffermarmi momenti logo di quello fra quelli che sono state diciamo le caratteristiche dei fenomeni più rilevante in questi ultimi in questi ultimi anni io credo che il punto di svolta se è stata l'introduzione della legge sui fondi cioè la legge settantasette dell'ottantaquattro perché dall'ottantacinque in poi ne abbiamo avuto un soggetto diverso che ha potuto interagire molto bene cioè soggetto fondo sul mercato dei capitali e garantire una vitalità mercato al mercato di Borsa ma che non militare particolarmente Diva e rilevante
Devo dire che la legge sui fondi si è scontrata fra le mille cinquecento difficoltà di carattere parlamentare così come oggi si scontano le diverse leggi vedi quella su merci Ambente in quella sui fondi chiusi che dovrebbero portare la pluralità di strumenti
E quindi delle possibilità di diversificazione di portafoglio da parte di piccoli risparmiatori perché se poi andiamo a vedere chi ha usufruito dello meccanismo fondo ad oggi sono stati piccoli risparmiatori la maggior parte del dei dei risparmiatori che investono in fondo investono per cifre che vanno dai dieci ai venti milioni quindi non parliamo dei di di cifre rilevantissime di investitori istituzionali
Con la volevo momentino tornare perché si frenano i nuovi strumenti perché vi è una politica di cui il ministro del Tesoro e era sempre l'artefice principale
Che è quella di non diversificare eccessivamente le possibilità per non creare diciamo così un drenaggio della canonizzazione verso i titoli di Stato i botti CCT perché sono gli strumenti che carattere che da sempre finanzia dal deficit pubblico quindi la grande preoccupazione di non avere aste
Che hanno collocazioni insufficienti io
Come si dice non sono buoni non sono non mondano appetibilità e quindi le si può solo poi risolvere o aumentando lo lo spread oppure imponendo alle banche gli assorbimenti che lì dentro si è più difficile
Direi che la politica del Tesoro in questi ultimi anni è sempre quella di frenare il più possibile
Gli strumenti nuovi di mercato monetario
E naturalmente quando poi il freno non è possibile quando ne nasce uno tipo i fondi è chiaro che il risparmiatore schiavo l'onta di diversificazione a volontà di di capitalismo se così possiamo dire o di investire in imprese
Perché ci crede direi il la stesse le stesse sottoscrizione di azioni da parte dei dipendenti là dove sono state fatte in moltissime aziende
Negli ultimi anni hanno avuto un'ottima un ottimo grado di di adesione appunto perché si rendono conto che l'impresa cresce e investe produce vende e quindi si sviluppa
Direi che
La storia dei fondi ci fa proprio chiaramente indica come risparmiatore oggi sia maturo per avere una serie di
Pluralità di quindi e di diverse possibilità pluralità di intermediari e possibilità diverse di finanziamento
E questa probabilmente una delle ragioni per cui viene presentato al massimo disegno sulla Merchant Bank strumento importantissimo per far crescere aziende minore e quindi rendere ancora
Più movimentato il mercato dei capitali tu mi chiedevi ma la Borsa oggi la vedi sufficiente no perché di sono ancora troppi pochi titoli quotati quindi proprio i propri del processo di diciamo così di quotazione di allargamento del listino
Portando aziende nuove non creando sempre aziende all'interno dei gruppi che è uno dei grossi problemi crediamo la borsa e la mano concentrazione eccessiva per gruppi che non vuol dire che male però vuole dire che dobbiamo anche favorire la la del il la crescita e quindi portare in Borsa aziende che no oggi quotate non sono e quindi attraverso la Borsa possono anche crescere
Portato avanti programmi d'investimento SPES presso ambiziosi ecco tutto questo il disillusione marcia benché un ottimo strumento per farlo
Lo strumento dei fondi per le piccole aziende cioè i fondi chiusi di cui da molto tempo
Sono diciamo così urna un convinto assertore è un altro strumento per allargare questo mercato oggi c'è una grossa volontà
Di io credo da parte del risparmiatore il generale di diversificare il portafoglio e noi dobbiamo
Creare a fronte di questa domanda dobbiamo creare gli strumenti dobbiamo dare l'offerta e non dobbiamo preoccuparci se alla fine
Le aste del debito pubblico andranno deserte o vi sarà una difficoltà di collocamento di debito pubblico
Alla difficoltà del collocamento del debito pubblico bisogna anche saper rispondere facendo delle scelte coraggiose che portino che risolvono il problema di fondo del debito pubblico cioè la le le diminuire necessità
Che portano questi collocamenti e quindi diminuire la spesa corrente di debito pubblico
Bene così abbiamo dato ancora soddisfazione ad Antonio Martino e io vorrei fare nessuna domanda Carlo Patrucco il ministro liberale dell'industria Zanone negli ultimi mesi si è impegnato su una proposta su un su un progetto a favore della concorrenza impropriamente denominato antitrust ma che in realtà intendeva aprire molto rompere molto i vincoli che oggi si oppone alla concorrenza io vorrei chiederti come giudicate questo progetto e te lo chiedo perché la concorrenza è una cosa di cui si parla molto spesso a favore nei salotti
Però poi è una cosa scomoda e siccome dovreste essere i primi voi le imprese che dovrebbero sottoporsi a questi maggiori processi di concorrenza
Ecco vorrei chiederti un parere su su questa voce la risposta è semplicissima
Per quando la tutela della concorrenza non è burocrazia a noi va benissimo
Ma ecco tutto qui quel cioè voglio dire
Ci pare anzi che in questo momento il il discorso della tutela della concorrenza veda non me ne vorrà Ortis ma noi non lo riguarda direttamente in quanto vice per i non credo che poi debba fare a oltranza il difensore dell'industria di Stato
Ma
O meglio di queste industrie di Stato
Credo che ci siano tutto una serie di o regole di trasparenza
E di comportamenti che oggi con la concorrenza non hanno assolutamente nulla a che vedere
Tanto che poi si trasformano nella richiesta continua di fondi di dotazione ostili o di copertura di perdite pregresse o di necessità di di vario tipo di supporto finanziario
Noi chiediamo che il mercato sia effettivamente un mercato più forte e più trasparente
E quando vuol dire più trasparente vuol dire più trasparente per tutti
L'unica cosa che non che che che boh non vogliamo nella maniera più assoluta e che la trasparenza poi finisca con l'essere burocrazia
Perché in questo Paese c'è sempre il rischio che ogni volta che si emana una nuova legge mirata a tutelare una qualche forma di trasparenza poi si crea un ente il quale ente crea una serie di passaggi di natura burocratica di conseguenza quello che si chiama trasparenza in realtà si crea o si si va poi a chiamare burocratismo allo stato brado non mi pare
Anzi non è questo il progetto che Valerio in questo momento sta aveva studiato
Al ministero dell'industria c'è credo ci sia molto da fare in collaborazione tra noi e e le autorità che dovranno emanare se lo vorranno emanare
Questo tipo di provvedimento ma il problema vero è quello di lasciare che il mercato funzione funzioni davvero io però volevo dire due corna se mi consenti perché è questo il momento in cui alcune cose bisogna dirle
A proposito del ragionamento che ha fatto Gian Mario Rossignolo sull'internazionalizzazione
Per certi versi vale
Con un ardito con un ordine un ardito accostamento anche il discorso che faceva in questo momento Daniele
Perché
Facciamo attenzione in questo momento ne siamo tutti contenti
Siamo tutti contenti che il ministro Sarcinelli ha emanato una legge sulla liberalizzazione valutaria
Vorrei soltanto dire a Gian Mario Rossignolo che è chiaro che noi abbiamo avuto uno e mezzo per cento in termini di tasso di internazionalizzazione all'interno dei Paesi OCSE ma tutta la nostra legislazione contrariamente a quanto accadeva nei Paesi nostri concorrenti ha di fatto impedito l'internazionalizzazione delle nostre imprese non è perché e gli industriali italiani fossero meno attenti o forse sono meno vogliosi di internazionalizzazione perché esisteva una legislazione che di fatto chiudeva le nostre frontiere li chiudeva soprattutto perché da queste frontiere voleva uscire voleva agganciarsi
Oltre le Alpi oltre l'oceano
Ecco e di fatto questo sì è come si può dire ripercorso in termini di
Minore innovazione tecnologica minore collaborazione internazionale minore presenza sui mercati internazionali proprio nel momento in cui alcuni stanno manifestando tentazioni protezionistiche
Voglio dire i mercati si prendono quando c'è l'opportunità ma quando poi si alzano le barriere chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori
E noi proprio per questo volevamo e abbiamo Franco Mattei che era vice presidente della Confindustria per i rapporti economici che credo molti di loro ricorderanno con affetto
Ricordava e spesso ci ammoniva tutti quanti soprattutto nei giovani che la liberalizzazione dei capitali prima ancora che una scelta di libertà economica era una scelta di libertà civile
Ed è proprio per questo che la Confindustria ha battuto ostinatamente questa strada sulla liberalizzazione dei capitali
Volevo dire questo però perché attenzione la liberalizzazione che sembra una cosa bellissima
In realtà
Sta ponendo il nostro sistema di fronte ad una sfida almeno uguale a quella che si è venuta a creare nel momento in cui fermamente abbiamo creduto nella scelta comunitaria e nei trattati di Roma che ne conseguirono relativi alla liberalizzazione delle delle movimentazione delle merci
Perché dico questo
Perché oggi cari amici nel momento in cui il risparmiatore italiano sarà libero discendere più o meno tra il titolo della FIAT o il titolo dell'IBM sulla Borsa americana
Beh
Si pone il problema per le industrie italiane di essere effettivamente competitive di essere effettivamente che attività
Di risparmio di fronte ad un mercato che prima era rappresentato dalla Borsa valori di Milano e che oggi è rappresentato invece dall'intera comunità finanziarie internazionali
Questo cari amici attenzione
Può essere visto di cieco di qui quelle che parlo sempre delle grandi aziende quotate eccetera che in realtà le il il sistema produttivo italiano sappiamo bene tutti e fatto da centinaia di migliaia di piccoli impresa
Ma perché la grande impresa che rappresenta l'iceberg del sistema
Possa essere competitiva ha bisogno di un sistema di interrelazioni della con la piccola industria con il terziario con il sistema finanziario con le banche con la distribuzione
Cioè con tutta quella parte dell'economia che ancora deve valere
Il coraggio di voler giocare con il mercato perché le aree di protezione in questo Paese rispetto al mercato sono troppo grandi
Allora ho anche gli altri settori dell'economia e non soltanto l'industria sono pronti ad accettare la sfida
E la competizione internazionale e rinunciano alle rendite di posizione attraverso i provvedimenti di natura amministrativa di natura cautelativa e così via dicendo oppure questo sforzo di competizione che ha come iceberg forse la grande impresa in realtà non regge
Questo stesso ragionamento con ancora maggior forza bisogna farlo nei confronti dell'altro grande elemento che incide sulla competitività dell'impresa e del sistema economico che la pubblica amministrazione
Fino che in questo Paese ci saranno due velocità da una parte il sistema produttivo che si confronta col mercato
Dall'altra parte una pubblica amministrazione che altro non si confronta se non forse con il consenso politico cari amici l'industria da solo non ce la può fare così come non c'è non non ce la farà mai il commercio sano
Così come non non ce la faranno mai gli altri comparti dell'economia che intendono e vogliono fermamente apriva all'Italia la competizione internazionale
Questo è la logica nuova che governa internazionalizzazione e mercato finanziario per intenderci
Perché l'altro grande attore che oggi verrà penalizzato caro Daniele altro che Merchant bank e e altre e altri strumenti nuovi di intermediazione Moggi botte i CCT si andranno a confrontare con i Federal
Con il Federal bonsai messi dallo Stato americano con i i i titoli emessi marchi
E avanti di questo passo e allora ossia la forza l'ed il governo il i chili di chi sorprende sovrintende alla politica monetaria di questo Paese alla forza davvero
Di essere è capace di richiamare Risorse non alzando i tassi di interesse
Perché con questo son capaci tutti ma si tratta soltanto di di di Sarah sarà l'economia
Ma di saper mixare oggi quelli che sono gli strumenti della politica economica
E quindi politica monetaria si ma attenzione politica di bilancio e politica fiscale cioè ritornare a fare politica economica vera oppure se continuiamo a pensare che i problemi dell'economia italiana
Si risolvono soltanto manovrando o il cambio o la moneta credo che probabilmente perderemo una grande occasione
E a questo punto probabilmente le aste si che andranno deserte perché a questo punto non c'è più come si può dire il tipo di risposta che un Paese moderno e e che fa parte della comunità internazionale si può e si deve aspettare
Io volevo solo
Io volevo solo per un per un momento non non ha per avere un dibattito ma solo soffermarmi su un punto molto molto giusto toccato
Da Rossignolo e poi da te Carlo cioè entrambi avete detto oggi come oggi l'impresa può solo crescere non tanto diventa sempre più difficile
Tenete dando un mercato il mercato va in qualche modo anche acquisito bisogna acquisire quote di mercato di qui la volontà l'Inter torna internazionalizzarsi ecco io non vorrei
Che che i nostri amici sala pensassero che verso questa internazionalizzazione tanto ha fatto questo decreto Sarcinelli secondo me decreto Sarcinelli fa qualche cosina a livello ma qualcosa di molto poco a livello di di liberalizzare
O di rendere più facile alcune alcune dei dei nodi quasi ridicoli che il nostro sistema aveva e la comunità Cilfone di di mutare quindi un'imposizione comunitaria
Però c'è tantissimo ancora da fare io vorrei che si cominciasse finalmente a pensare nel nostro ordinamento di come trattare certo tipo di operazione perché oggi il il soggetto italiano l'impresa italiana che per comprare che per alcuni compra le quote di mercato acquisire quote di mercato
Deve costituire delle consociate estere così già teste che distribuiscono dividendo sono trattano questo dividendo passata al quaranta per cento non riconoscendo assolutamente i criteri dopo imposizione quindi contro il Trattato costituzionale
Della comunità quando ne parliamo di Gerry Wenger
L'unico soggetto che riconosce il nostro fisco sono le società di capitale e quindi soggetti giuridici
Ma moltissime di queste attività non sono formalizzate in funzione dei soggetti giuridici o di società di capitale perché regolamento all'estero è diverso allora il nostro legislatore non riconosce tutto questo ecco noi vogliamo vivere in un sistema
E come se vogliamo dirlo sistema ma non ha non adeguarci con i mezzi e come sia con andassimo ancora in giro con le Balilla avendo ormai autostrade dove ci possiamo andare anche centosessanta ottocento allora ecco
Ecco e questo quello che preoccupa cioè che si forma si portano avanti decreti tipi di tipo i decreti Sarcinelli sicuramente giusti sicuramente legge salari però io dico strada obbligata perché voglio dire
Sì ero lì secoli presentavamo noi ci obbligavano a presentarsi a presentarli così com'era l'apertura degli sportelli è un obbligo che avremo nel novantuno e così via
Ma secondo me senza aspettare che la comunità ci imponga delle cose non dovremmo marciare e qui Peter quindi condivido anni quello che diceva Carlo su una certa lentezza poi della burocrazia
Senti Alessandro Ortis Patrucco a introdotto il tema della trasparenza che credo valga anzi lui polemicamente introduceva proprio riferendolo al sistema del delle imprese pubbliche
Ecco se condotte in poche battute che passi avanti si possono fare su questo campo nel sistema le partecipazioni statali mi riferisco a un caso che poi interessare un po'non soltanto gli addetti ai lavori ma ma proprio tutti i risparmiatori quando in Italia si privatizza
Si privatizza un po'per trattativa privata posso cita addirittura che in certi casi non si riesce non si riesce a concludere
Perché intervengono de del degli altri gruppi che si mettono in mezzo ma il tipo il il caso dell'Asm e tipico quando si privatizza all'estero si mette si mettono le azioni sul mercato la gente ne compra fa la fila in banca per comprare
Le azioni eh mi pare un un sistema più trasparente ecco che cosa ma anche in Italia per arrivare è una trasparenza di questo tipo
All'interno del sistema delle partecipazioni statali e soprattutto fra le partecipazioni statali e il mercato finanziario in generale
Ma manca molto ma qualche passo avanti è stato fatto c'è qualche ultimo esempio che introduce qualche elemento positivo allora prima di tutto
Queste operazioni devono essere fatte in assoluta trasparenza sul mercato
E quando parlo del mercato parlo anche del mercato dei potenziali acquirenti
In assoluta trasparenza verso gli azionisti i veri e immediati quindi assoluta trasparenza verso gli organi di Stato azionisti
Delle partecipazioni o degli Enti di Stato e assoluta trasparenza verso gli azionisti veri che sono i cittadini
Terzo elemento perché non privatizzare
Il sistema della privatizzazione stessa
Se questo può aiutare a centrale meglio la valutazione delle aziende problema molto complesso molto difficile a dell'amatissimo contenuto manageriale e professionale
Se questo consente di centrare meglio i valori di mercato veri dei cespiti dei beni di rami d'azienda io vengo da un'esperienza recentissima che è l'operazione Lanerossi non ancora conclusa
E dico queste cose
Proprio forte di questa esperienza per ricordare che il processo di privatizzazione si imbocca questa strada della trasparenza e del mercato
è un processo che si può applicare con molta più larghezza e non solo la dove
Il sistema aziendale specifico l'unità aziendale specifico ramo d'azienda e marce va ceduto per incapacità
Di far qualcosa ma anche laddove sia già fatto e si deve continuare a fare un'operazione di risanamento quindi una privatizzazione non necessariamente legata solo alleare negative del sistema ma anche a quelle positive e questo lo dico ricordando un altro aspetto molto importante in materia di trasparenza
è importante che ci sia assolutamente una chiara distinzione del ruolo del management
All'interno delle aziende da privatizzare da ruolo dell'azionista non ci può essere commistioni nell'operazioni di privatizzazione fra questi due ruoli specifici
Ancorché molte aziende a partecipazione pubblica non si possono pareggiare dell'opportunità di essere in area di diritto privato deve valere la stessa regola che esiste in area di diritto privato tra management e proprietà
E sul management da dire un'altra cosa ancorché si stiano studiando per grossi gruppi opere piccole aziende processi di pre mitizzazione esso manager deve continuare comunque in parallelo nell'opera di risanamento nell'opera di riaggiustamento sicché l'azionista Stato cittadino posso effettuare anche quest'operazione di privatizzazione al massimo di beneficio in termini di cassa lo verso il patrimonio dello Stato
E verso altra attività dello Stato
Più proprie del dell'impegno per lo Stato spesso ecco Rossignolo voleva conclude ci racconta voleva concludeva raccontandoci un episodio però volevo fargli un'ultima domanda oggi i giornali
Danno molto spazio delle dichiarazioni fatte ieri dall'amministratore delegato della FIAT perché punta il dito contro una certa disinvoltura che c'è nel mondo dell'industria dell'impresa degli affari che starebbe crescendo non fa nomi non si riferisce in particolare l'Italia però e singolare diciamo questo atto d'accusa
Io vorrei chiederle c'è veramente tanta disinvoltura nel del mondo dell'industria delle aree del mondo della finanza
Io credo che la chiedono altri perché francamente devo dire che
Nei rapporti che io come antico negli azionisti con le con le aziende che Guido
Certamente lo dice come se nell'impossibilità di avere tentazioni di quel tipo come mi auguro sia penso anche il gravitato delegato tra FIAT e ora
Se poi altre imprese in italiano invece e delle regole che sono completamente libere e quindi che non devo rendere conto a a nessuno queste cose francamente non lo chiedo a me io a bordo
Non ho
E elementi specifici debbo dire che certamente oggi in Italia tante volte certe operazioni sono precluse proprio perché permette non si conoscono le strade le più adatte per per per da percorrere per ottenere dei dei risultati e questo una cosa che
Premente era anche presente in aziende grandi aziende italiane debbo dire che anche nel caso di Zanussi sia parlato tante volte
Il giuristi hanno giustamente enfatizzato quelle che erano i proventi aiutare iniziative certi problemi di non rispetto delle leggi fiscali e Terlizzi
E delle leggi italiane e questo credo sia un argomento dalla passata gestione e francamente io non non ho degli elementi specifici da raccontare
Quello che invece volevo raccontare
Era un esempio che ci dà modo in modo direi che emblematico di renderci conto di come noi siamo nomadi noi italiani siamo anomali e e mi ricollego proprio al discorso di Patrucco
Ora giustamente Patrucco dice attenzione cosa vuol dire liberalizzare cosa vuol dire entrare nel mercato internazionale dei capitali perché è chiaro che dobbiamo Sutter stare a certe regole e fino adesso devo dire che noia Perego non ci sappiamo star non abbiamo neanche ancora
La
L'esperienza che ero per stare e non abbiamo direi lei istituzioni per per essere in grado di dare quelle garanzie che sono richieste una delle istituzioni che richieste per stare della boh nelle borse dei internazionale quelle e e e per essere quotati e quelle di essere accettati
Dalle Security Exchange Commission è che da noi si chiama una le la Consob che è tutt'altra cosa debbo dire è tutt'altra cosa è un puro e e un po'logoro burocratico ora racconto io in questa sede e se mi consente la la ferita mi è abbastanza recente per cui lo racconto nell'interesse dei dei risparmiatori
E degli azionisti italiani di e le truppe sono ben diciotto mila allora a questi signori è successo una cosa di questo genere
La Zanussi doveva fare un aumento di capitale per fare i suoi Investimenti certamente di investimenti di poter fare solo se arrivano risorse fresche queste risorse fresche non le poteva attingere al mercato perché il mercato
Alla Salus è proprio uso giustamente le disposizioni dicono che se non a tre anni di bilanci attivi dopo a essere quotato in in Borsa
Il modo l'azienda comunque a risultati positivi ormai da da un anno e credo che il l'ottantasei sarà il secondo anno credo che a questo punto l'opportunità di Coin convogliare risorse fresche sulla società sia che sia un fatto indiscusso
Allora con
Così la consulenza e l'ausilio e da parte di primarie di primarie istituzioni italiane prima Mediobanca secondo il governatore della Banca d'Italia impersona terzo il ministro del Tesoro
Quarto il ministro del Commercio estero
Sia abbiamo aderito alla richiesta
Spero di non portare Zanussi ma dico di far quotare in Italia le azioni Electrolux che guarda caso stava facendo l'emissione a livello mondiale per mille miliardi piazzate le borse di New York Londra e Parigi è
Stoccolma
E ad un certo punto riservando agli azionisti italiani una tranche di queste di queste emissioni tra l'altro è stata definita nell'ordine di settantacinque miliardi proprio per fare dare la possibilità all'azionista e italiano che non poteva comprare Zanussi perché non ero sul mercato di comprare Electrolux
Le le Tellus dovevano essere emesse senza Elide Polito previo e quindi senza il versamento che penalizzava che le l'investimento in azioni estere tutto quanto era stato stabilito
Dovevano essere emessi e sono stati emessi dei certificati di deposito equivale equiparati alle azioni di Mediobanca a azioni e le truffe
Certificati emessi da Mediobanca
E e l'azionista italiano è stato così incauto da sottoscrivere in un giorno settantacinque miliardi credendo di comprare azioni Electrolux che dovevano essere quotati mettono in rete le dichiarazioni fatte
Debbo dire che ha ormai un anno è vero dalle missioni l'azionista italiano si trova in questa magnifica situazione di avere questi questi certificati quotati ha ristretto e non alla Borsa
Di Vigano quindi si magiche apertura Channel nel nell'avere nuovi titoli
Dopodiché si trova nella posizione che il titolo vale cinquantaquattro mila lire quando gli azionisti internazionale che han comprato lo stesso titolo
Se lo trovano invece quotato facendo e io i rapporti conversione con i cambi relativi a o oltre sessantasette mila lire
Questo è quello che un cittadino italiano paga penalizzato da una introduzione assurda che semplicemente per cavilli di carattere burocratico giuridico ma proprio veramente banali
Ma realizza un'operazione di questo genere ecco questo è l'esempio
Di come noi siamo fatti e quanto occorra abbiamo da fare per toglierci le anomalie che noi abbiamo addosso
Grazie un'ultima battuta Patrucco
Volevo riferirmi a questa cosa
L'intervento di ieri dall'amministratore delegato della FIAT
Io
Credo che questo intervento di vivere
Sia stato una prova
Di maturità da parte del mondo industriale italiano
E di una richiesta di quella trasparenza di cui parlavamo prima
Ci sono stati due elementi dell'intervento di Romiti che vorrei sottolineare perché mi interessa Breithorn altro discorso non fa
Ragionamento
Primo la commistione tra sistema politico e mercato
Che continua a essere l'elemento di come si può dire sfacelo di chi in questo momento spinge per un mercato più trasparente
La seconda quella dell'ingegneria finanziaria
Vedete cari amici non abbiamo di fronte è un'opportunità unica in questo momento
Per far crescere il mercato anche finanziario
Ma per far crescere il mercato finanziario attenzione alle degenerazioni dell'economia di carta
Qui o ci mettiamo tutti ben bene in testa
Opinione pubblica imprenditori e politici che l'economia di carta da sola non funziona
Se non è supportata da quello che è un tessuto industriale forte un tessuto che crei ricchezza vera
Allora nel momento in cui invece si fanno solo le scatole cinesi io credo che avremo correremmo grossi rischi nel futuro
Di disabili di diseducazione nei confronti del risparmiatori e quindi direi allontanamento tra il capitale privato cioè di il risparmio privato e gli investimenti produttivi
Questo è l'elemento sul quale oggi io credo che dobbiamo essere molto attenti la finanza e l'industria sono due e l'origine logici e necessari integra in in elementi integranti mamma guai se addirittura la finanza ora l'ingegneria finanziaria dovesse superare quello che al momento della creazione della ricchezza
Perché altre menti si corre veramente il rischio di andare verso una finanziarizzazione del sistema economico
Che tutto può essere funzionale meno che alla creazione di nuova occupazione di nuova ricchezza
Questo io credo che sia un monito che in questo momento dobbiamo lanciano perché volevo fare queste cose
Per dire attenzione gli industriali italiani perlomeno io
Quando parlo di maggiore libertà del mercato quando parla di necessità di avere un mercato più aperto quando parlo di tutte queste cose non parlo della legge della giungla
Vogliono soltanto avere un mercato è uno Stato in cui ci sia certezza dei propri diritti e certezza dei propri doveri perché io credo che il vero Stato liberale sia lo Stato di diritto
E non invece uno Stato in cui alla norma alla legge si continua a sovrapporre la contrattazione contrattazione tra parti sociali o contrattazione tra sistema economico e sistema politico
Questo è quello che chiedono gli industriali e cioè quello di avere la possibilità di avere il ma non sono gli industriali credo che questo lo chiedono i cittadini ai lavoratori di avere la certezza dei propri diritti e la certezza dei propri doveri a questo punto io credo che non è più necessaria l'intermediazione politica anche perché oggi con questo lasciami concludere in realtà oggi
Di fronte a un buon Risanamento del sistema produttivo che è stato fatto oggi l'imprenditore non chiede più favori al sistema politico
Chiede che ci sia un sistema politico che funzioni
Che sia capace a governare lo sviluppo di questo Paese che tutti i Paesi d'infrastrutture che faccio investimenti non sperpera il denaro in attività nel settore della cosiddetta assistenza o del cosiddetto Stato sociale
Proprio perché abbiamo tanto la sensazione che troppe volte quando si parla di stato sociale si cerchi più di tutelare l'interesse di chi fornisce il servizio rispetto all'interesse vero di chi servizio lo deve ricercare
Bene
Affrontando lo sdegno di Ortis che non ha potuto parlare di energia il tema sarebbe stato è importante ma il tempo manca dobbiamo chiudere qui il nostro incontro ringrazio Carlo Patrucco Gian Mario Rossignolo Alessandro Ortis
Daniel Kraus e tutti voi che ci avete seguito
Allora
Onorevole Renato Altissimo deputato di Torino dal mille novecentosettantadue segretario generale del Partito Liberale Italiano
Cari amici siamo
Arrivati
Alla conclusione di queste due intense giornate di riflessione e di proposte
Questa consulta era stata pensata e studiata per un altro obiettivo
Che non fosse certamente quello immediatamente elettorale
Il suo scopo era quello di rilanciare nel Paese il metodo riformatore liberale
Disegnare il profilo di una società liberale collegando pensiero ed azione nel cammino verso una realtà che segnava impulsi nuovi tendenze emergenti stimoli innovativi
Si trattava di capire di decifrare in causa apparente
Il movimento spontaneo della società e di trovare recuperando le radici del liberalismo risposte adeguate di governo
I tempi di realizzazione
Hanno fatto scivolare la Consulta fin dentro la campagna elettorale che non avevamo previsto e che abbiamo in tutti i modi tentato di evitare nonostante questo incolpevole rinvio e le frenesie del clima elettorale
Questa rassegna è riuscita a mio giudizio a volare alto senza farsi irretire nella trappola del contingente
Ha offerto suggestioni concrete modalità operative per un'azione politica svincolata dalle aride polemiche di questi giorni
I professori romano Tosi Martino e gli altri amici intervenuti in questi due giorni
Hanno tratteggiato lo scheletro di un progetto liberale che vale per l'oggi e per il domani
Sta a noi
Al partito liberale ai suoi parlamentari ai suoi uomini di governo calarlo nel quotidiano dell'iniziativa politica tradurlo degli strumenti legislativi adeguati e trasformarlo in una sorta di bussola per l'orientamento politico e culturale del partito
Nel prossimo Consiglio nazionale nel manifesto politico che l'amico Zanone sta terminando di lavorare raccoglieremo queste indicazioni per presentarle al corpo elettorale
Ciò contribuisce lasciatemelo dire con una punta di orgoglio
A fare del Prix un partito dal costume diverso
Forse con meno grinta di altri ma con tanta più sostanza
Un partito che non sollecita l'ecumenismo nazionale ne richiama le folle degli stadi al grido di Forza Italia né agita strumenti talmente gli inconsapevoli e presunti distinti al movimentismo della comunità nazionale
Un partito
Che non candida nelle sue liste prestigiosi ambientalisti per poi eccitare la Vandea ricattatoria delle piccole e grandi illegalità sommerse e indossando i panni del tribuno della plebe abusiva
Dalla cementificazione del territorio pretende impunità ai condoni
Un partito che non candida nelle sue liste autorevoli generali in servizio effettivo ai più alti vertici delle forze armate
Ne sollecita l'umana vanità per farne soldati di parte confermando così sia pure indirettamente qual è il senso dello Stato che alberga in quelle parti
Un partito
Che non cambia nelle sue liste i portavoce del made in Italy
Per poi praticare una mia per politica di regulation ostinatamente contrari alla liberalizzazione valutaria ovvero contraria allo strumento di cui proprio quegli imprenditori del polo italiano hanno necessità
Si regolano si reclutano facce cosiddette nuove per realizzare politiche vecchi una panca ma una campagna acquisti un po'truffaldina indirizzata a raggranellare qualche consenso in più evitando accuratamente di spiegare cosa i reclutatori intendano far
I liberali al contrario lo dicono lo abbiamo detto e spiegato in questi due giorni di consulte
Noi abbiamo il dovere di essere leali con gli elettori
Sono stati leali gli esponenti la cultura liberale che ci hanno istruito sulle cose da fare
Sarà leale il partito nello spiegare ai cittadini qual è la nostra posizione
Il pentapartito è un obiettivo perché questo governo ha ben operato negli anni passati
Pur con il favore degli eventi interni ed internazionali ha saputo assicurare al Paese che faticosamente cercava di emergere dalle secche della recessione precedente un quadro di stabilità e di certezza
Il che non è poco per chi lavora produce crea ricchezza e benessere certo
Quel governo ha rivelato preoccupanti inerzia quando si è trattato di trascorrere dalle esisterà il filosofare cioè a riformare
Così nonostante i molti richiami non si è riusciti ad articolare un progetto per l'ammodernamento amministrativo propedeutico cominciano ancora poco fa ricordato i nostri amici a qualunque incisiva riforma della macchina statale
Così si è dovuto segnare il passo di fronte alla revisione la politica fiscale al disegno di liberalizzazione del sistema sanitario alla riforma delle con Canone alla riformulazione della politica scolastica
E questo non è un più modesto Elenco di ciò che si sarebbe dovuto ancora fare e non è stato fatto
Nell'anno che ancora rimaneva per chiudere in tempi normali la nona legislatura
Qualcosa per adesso approssimazioni successive si poteva ancora fare per rendere più civile la nostra giustizia
Per portare a compimento quel progetto di risanamento ambientale che ha preso forma per la prima volta in Italia grazie liberali che hanno fortemente voluto e gestito il ministero dell'Ambiente
Sulla base dei risultati ottenuti noi ce la sentiamo di proporre ancora al Paese un pentapartito anche per la prossima legislatura
Lo proponiamo non soltanto come continuità al buon lavoro svolto in questa legislatura
Ma come continuità di prospettiva politica al di fuori della quale non vediamo oggi che ipotesi di destabilizzazione e non governabilità del sistema
Al di fuori del pentapartito esistono di fatto soltanto altre due ipotesi possibili il compromesso storico con l'alternativa democratica o di sinistra
Le consideriamo entrambe pericolose
Per la stabilità dei gli equilibri democratici del nostro Paese
Lo diciamo subito agli elettori
Convinti come siamo
Che è una delle prime vere riforme istituzionali da fare
E proprio quella di recuperare un rapporto di chiarezza fra partiti e cittadini fra eletti ed elettori
Per conto nostro lo abbiamo fatto e lo faremo nelle prossime settimane
Ci aspettiamo
Che anche gli altri lo facciano
Togliendo strumentali zone di dubbio di ambiguità in questa campagna elettorale
Evitando così che possono essere rispolverato i vecchi e ricattatori fantasmi tuttavia non siamo così presuntuosi né così ciechi
Da pensare che il suo posto dipendere soltanto da noi
Né intendiamo essere il cane da guardia del pentapartito difendendolo ogni altra possibilità compatibile con i nostri indirizzi politici
E diciamo anche subito
Che non siamo disponibili ad una riedizione della formula cinque
Se essa non prenderà precisi impegni di programma per affrontare quei nodi che sempre di più separano la società civile dalla società politica
Riforma della sanità del fisco della giustizia
Sono solo alcuni dei temi su cui chiediamo un preliminare accordo non basta infatti proporsi agli elettori come fautori di una formula se non si dice anche per realizzare i quali cose si propone quella formula
E avremmo certo preferito sentire dalla Democrazia cristiana invece di fumosa ed allarmanti proposte di riforma elettorale
Precise indicazioni su come dare risposta ai problemi che ho ricordato e che sono quelli su cui la gente paga di persona ogni giorno la disfunzione della politica
Se la coalizione
Non riuscirà a recuperare questa capacità di realizzazione
Se il pentapartito non farà questo salto di qualità
Allora esso sì dimostrerà davvero di non esistere più come formula capace di governare la modernizzazione del Paese
E proprio qui sta il punto
A chi dice che il pentapartito ormai finito
Noi rispondiamo che il pentapartito non è invece ancora decollato non ancora creato le condizioni per la realizzazione di quel progetto di modernizzazione su cui noi avevamo scommesso
Gli osservatori esterni concordano
Sul fatto che queste lezioni possono segnare il passaggio da un'era politica all'altro
Un'altra i cui contorni non sono ancora definiti e confuse ne sono le proposizioni
Certo è chiaro invece il disegno
Che ne sostituisce la premessa
Normalizzare la situazione italiana e la parola d'ordine che viaggia attraverso gruppi editoriali gruppi politici e gruppi di pressione
Normalizzare questa anomalia tutta italiana
Per cui delle minoranze attive pretendono il diritto di governare nel rispetto dei vincoli di collegialità ma ormai emancipate dal complesso di inferiorità nei confronti del più grosso dei partner della coalizione
Affinché l'ordine regna se finalmente sovrano a Roma
Non si è esitato a far ricorso a tutte le tattiche a scendere in campo con tutte le forze
Chiamando a raccolta gli imprevisti compagni di strada per interrompere forzatamente una legislatura che pure non aveva demeritato agli occhi dell'opinione pubblica
Una parte del Paese politico e percorso da una gran voglia di restaurazione
Dal desiderio di tornare al buon tempo antico quando c'era chi assegnava ruoli competenze e funzioni
Tu al Governo e tu in minoranza così spara tenendosi rendite di posizione di opposizione assolutamente indisturbati
Si è acceso volutamente il cerino dello scontro duro frontale drammatico
Per ottenere il massimo dell'incasso in termini di voti elettorali rimettere ordine nella pluralistica sfrontatezza dei laici
Molti i pifferai sono accorsi a suonare la musica che il Maestro l'orchestra voleva fosse suonata
Molti troppi e troppo ambigui
Perché ambigue questa crisi che vede tanti protagonisti tante comparse pur così diversi tra loro lavorare allo stesso spartito
Accanto ai tecnocrati
Che salutano i cavalli di razza della Democrazia Cristiana
Come gli eredi del buongoverno inviano sono scesi sul ring i fiancheggiatori della Seconda Repubblica sotto le mentite spoglie di incenso attori della prima e tutto il disperso arcipelago cattolico chiamato alle urne a sostenere il sogno di rivincita della democrazia cristiana
Non siamo qui certamente a tessere l'elogio del disordine dell'opportunismo politico e dall'avventurismo istituzionale anche noi
Abbiamo provato una naturale diffidenza verso certe spregiudicate manovre ispirate al puro tatticismo
Quando non dare il gusto della sceneggiata e dalla volontà di tradurre il confronto politico in termini di pura lotta per il potere
Siamo stati critici severi di questo malcostume abbiamo indicato i correttivi è svolto iniziative per mitigare certe vecchie Turini
Questo finché ce lo hanno consentito finché il livello dello scontro non ha superato i limiti invalicabili che fanno parte delle regole non scritte ma non per questo meno pregnanti della democrazia
Adesso è in gioco il modello di democrazia
Da un lato la democrazia pluralista
Dall'altro la democrazia egemonizzata
Frutto delle fantasie ecumenica e di chi grida Forza Italia
Senza considerare che l'Italia è cambiata profondamente di reversibili mente rispetto quel messaggio pubblicitario
Che lancia segnali ad un'Italia che non c'è più o che comunque e destinata ad assorbire mi auguro altri messaggi altre sollecitazioni altre suggestioni
Rischiamo di produrre soluzioni politiche che possono riportarci indietro di quarant'anni con una società che invece alle soglie del Duemila
Una società sempre meno ma significato ed universale sempre più disomogeneo frammentata
Dall'impegno al riflusso all'associazione
Queste le tappe che hanno segnato nell'ultimo ventennio il fenomeno sociale della partecipazione politica
Oggi assistiamo allo sviluppo
Di un arcipelago associativo che esprime diverse politiche e tende ad una partecipazione diretta ai processi decisionali rendendo più complesso in qualche caso più complicato il governo unitario della società
Ma il positivo emergere del gene egoista fra virgolette
Ha fornito la fiducia per la ripresa di questi anni a partire dalle aziende dal mercato
Ma resta l'intreccio tra vecchio e nuovo in cui imprenditorialità assistenzialismo malcostume politico si affiancano e a volte si collegano
Il sistema politico istituzionale risulta gravemente inadeguato
Con un complesso di regole e strumenti di intervento dello Stato che andrebbe disboscate U ricostituito in forme adatte allo sviluppo e dalla nuova varietà sociale con regole più semplici più trasparente e più certe
Ora è necessario oltre che possibile
Governare la fluente attraverso un grande progetto di riforma del capitalismo
Le condizioni fondamentali per questo nuovo tipo di sviluppo
Sono un veloce recupero di Dini mai di dinamismo del mercato
è un ridimensionamento del cambiamento del ruolo dello Stato il secondo miracolo il rinascimento dell'economia italiana può decollare soltanto con lo Stato e non senza o contro di esso
Ma con uno stato Demuro Cati Zagato razionalizzato attraverso un'iniezione di dinamismo mercantile
Il forte bisogno di libertà
Che esprime oggi la società italiana e libertà dallo Stato dove esso ha sconfinato in campi che non gli appartengono
Ed è libertà dello stato di intervenire con equità ed efficienza nei campi di sua legittima competenza
Liberalizzazione dei prezzi controllati
De l'argomentazione della Chiesa i mercati smantellamento della giungla di aiuti e sussidi che sostengono l'ampia zona grigia dell'economia graduale privatizzazione delle imprese pubbliche
Questo un insieme di misure di liberalizzazione da realizzare contemporaneamente ad un nuovo sistema di garanzie a tutela della concorrenza e della libertà dei mercati
Restituendo allo Stato di ruolo di garante attivo delle regole del gioco e di arbitro nella valutazione dell'uguaglianza delle opportunità tra imprese pubbliche e private
L'impianto di liberalizzazione non può escludere la politica fiscale al fine di garantire maggiore autonomia alla società civile
Abbiamo ascoltato questa mattina Antonio Martino snocciolare citati della mano morta fiscale non sto qui a riprenderli voglio soltanto ripercorrere per rafforzarlo il suo ragionamento attraverso il fisco lo Stato sottrarlo aumenta la Società Civile trecento mila miliardi
Fornendo le in cambio beni e servizi scadenti ed insufficienti
Alla fiscalità espliciterà quelle implicita va aggiunto il drenaggio fiscale che determina praticamente un raddoppio del carico tributario e che rappresenta uno stimolo oggettivo alle politiche inflazionistiche
Perché con il fiscal drag l'inflazione rende in termini di consenso politico
L'impianto fiscale
Deve essere semplificato riducendo l'enorme apparato burocratico e va reso capace di rapportarsi al così detto reddito più dimensioni frutto della complessità sociale e delle opportunità economiche che si sono sviluppate in questi anni
Il deficit di bilancio è giunto a livello esplosivo anche a causa della burocrazia che agisce come fattore di crescita dei costi sia per l'insieme di decisioni frazionate minute
Sia per la mancanza di controllo e di valutazioni sui risultati
La crescita incontrollata dell'apparato burocratico dello Stato oltretutto non è servita a sconfiggere le povertà materiali
I milioni di poveri indagati da corrieri a fronte di uno Stato che spende un terzo delle sue risorse per prestazioni sociali testimoniano il sostanziale fa
Vento dello stato assistenziale e del suo criterio di elargizione universale non selettiva
Diretto burocratico va sostituita la prassi degli incentivi disincentivi e delle ricompense penalità
Rinunciando agli offensivi sussidi ai poveri per realizzare l'imposta negativa sul reddito che garantisca tutti una retribuzione minima
Alle vecchie povertà quelle tradizionali vanno ad aggiungersi oggi le nuove povertà l'individuo nella società Elettronica gode di un ventaglio di scelte che non ha precedenti nella storia
Crescono le chance di vita ma crescono anche i bisogni pressoché infiniti e di limitati da cui il freno meno della società esigente permanentemente insoddisfatta ed eccitati
La risposta l'aumento de la domanda sociale con una offerta di massa indifferenziata ignora la differenziazione personalizzazione dei bisogni una e comporta costi esorbitanti che rischiano di travolgere l'attuali livelli di benessere crescono le domande che riguardano più la qualità che la quantità
Basta promettere posti letto a chi chiede un'assistenza medica personalizzata le aule scolastiche a chi esige culture cresce professione alé né posti di lavoro a chi ricerca Successo e gratificazioni un livello più alto di qualifica Silone e differenziazione dell'offerta può essere realizzato soltanto introducendo più mercato nello Stato attraverso vari meccanismi i cittadini adulti ed emancipati devono poter esercitare un diritto di scelta a vantaggio delle imprese efficienti ed a danno di quelle inefficienti
Con il nuovo modo di produrre connesso all'interno Amati che e cambiate cambia la stratificazione della società sono una The nascono figure sociali multiple tramontano i vecchi ordini di classe di tradizionali legami di solidarietà sociale di rappresentanti la politica mentre si vanno affermando interessi diversificati alle ricerche di nuove forme di autotutela
La società si secolarizzato con il rischio che accanto agli aspetti positivi emergono gli aspetti negativi legati all'interesse privato come unico ed esclusivo regolatore dei rapporti e che sotto l'apparenza del governo rappresentativo sia fare mi una realtà neo corporativa in cui i veti incrociati degli interessi contrapposti
Rendano il gioco politico un'infinità mediazione a somma zero
Proprio per questo
Che la riforma dei partiti e della politica il disegno dei nuovi limiti del potere che oggi nei partiti e divenuto un'esigenza fondamentale e non più rinviabile
Il progressivo debordare dei partiti dal loro ruolo per occupare spazi crescenti della società civile e la loro degenerazione in macchina burocratico spartitorie a hanno le loro cause di fondo nell'abnorme statalismo italiano sia nell'economia che nell'assistenza nel mancato ricambio della classe dirigente e nella sterminate labirintica legislazione che alimenta la confusione tra politica economia e società
Mentre il principio che il governo sistemi liberaldemocratici e che permesso tutto ciò che non è espressamente vietato Italia vige il principio opposto e vietato tutto ciò che non è espressamente consentito
Che proliferano i cancelli e di guardiani ognuno con la sua chiave a controllare una fetta di potere
Ogni guardiano cerca di arraffare quante più chiavi è possibile perché le chiavi sono la garanzia di ulteriore consenso
L'impegno liberale
Alla deregolamentazione a riscrivere le regole che ci governano e soprattutto l'impegno a restituire le chiavi dei canti Celli alla società civile per garantire a tutti gli ha dato la scuro uguali opportunità di crescita premessa fondamenta Della Libera democrazia competitiva
Questo e l'impegno che come liberali ci sentiamo riprendere e lo prendiamo consapevoli che questa sia la prima sfida istituzionale da raccogliere poiché comporta una decompressione delle burocrazie Ripa Tito dei sistemi di potere vasti diffusi dell'inquinato reticolo di interessi che lega società civile e società politica piegando lo Stato a logiche di parte e utilizzandolo come tu tutto per la distribuzione di risorse benefici e privilegi
Tale nasce da questa ritrosia della società politica ad allentare la presa sulla società civile
Ma trova origine anche in una causa del tutto spontanea collegata la complessità sociale all'aumento quantitativo delle domande e del numero dei loro portatori
Per la loro qualità e la loro quantità le nuove domande sulle quali sia lungo soffermato il professor Romano no pongono problemi difficili al sistema politico istituzionale sia sul piano della rappresentanza adeguata sia su quello delle decisioni del governo
L'ampliamento e la frantumazione
Anche e soprattutto localistica della domanda sociale possono e devono essere governate senza restringere la sfera della politica ma garantendo dignità rappresentativa alle domande sociali
La chiarissima ed intelligente relazione di Silvano Tosi ha tracciato un percorso delle possibili modifiche Sanzio e a me pare che essa sia si sia mossa partendo dall'oggettiva se pur difficile necessità di garantire contemporanea tutte da un lato una migliore governabilità del sistema e dall'altro la plurali la pluralità della rappresentanza politica
Mi paiono proposte
Che si muovono tutte nella nostra ottica
Sulle quali elaborare un mix complessivo di indicazioni per realizzare come ha detto Tosi la Prima Repubblica che inattesa da quarant'anni di essere compiute
Ma un riferimento specifico
Sulla questione della riforma elettorale
Nel dibattito di questi mesi ed in particolare di queste ultime settimane noi non ci siamo tirati indietro
Abbiamo subito Espresso
La nostra disponibilità a ragionare sulle possibili modifiche a non rimanere ancorati al totem dell'attuale proporzionale a studiare con attenzione
I possibili meccanismi migliorativi soprattutto in vista di ridurre la delega in bianco di fatto la data dagli elettori alle onnipotenti quelle degli altri segreterie dei partiti
Siamo stati disponibili e lo saremo
Verrà il
In cui bisognerà sedersi attorno ad un tavolo per studiare la riforma migliore l'innovazione elettorale più adeguata a dar voce volto Alitalia Degan è alta e che perciò intende cambiare anche le regole della politica quelle elettorali e quelle che assegnano ingiuste ed ingiustificate rendite di posizione
I liberali non temono le semplificazioni del quadro politico e a quel tavolo ci saranno con le loro proposte e con i loro suggerimenti
Ma sin d'ora
Deve essere ben chiaro
Che non faremo da sgabello a quanti si illudono di potere per decreto della politica
Attraverso scorciatoie elettorali occultare quel declino delle grandi organizzazioni politiche che è un portato della società disomogenea che stiamo vivendo un ritorno all'antico una è una delle superate egemoni niente attraverso l'uso spregiudicato di uno strumento tecnico ma è come la legge elettorale noi
Non lo accetteremmo
Ho concluso amici
Sono
Che abbiamo fatto in questi due giorni un buon lavoro
E vi ringrazio
Ci attendono giorni settimane dure e difficili
Dovremo batterci
Perché il ragionamento vinca sull'emotività
Dovremmo sforzarci di capire
E di farci capire
Dovremo sentirci coraggiosi
Perché come ci ricordava Giovanni Malagodi ieri mattina
Noi facciamo parte di un'avanguardia
Coraggio quindi amici liberali
Andiamo andiamo a parlare alla gente