La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Rubrica
Commissione
09:30
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8:45 - Camera dei Deputati
9:15 - Senato della Repubblica
9:20 - Camera dei Deputati
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14:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Evento online
10:00 - Roma
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato tredici gennaio questo l'appuntamento con la rassegna la stampa internazionale a cura di David Café
In apertura questo G torneremo a parlare di Iraq e della nuova strategia annunciata dal presidente americano George tardivo Bush leggere molto
Il commento positivo dell'economista settimanale britannico uscito ieri nelle edicole europea Baghdad o fallimento totale il titolo del primo editoriale dell'Economist che scrive l'America
E i suoi alleati hanno fallito in Iraq ma Bush ha ragione a tener duro contro un fallimento ancora più grande critici invece altri due quotidiani europei le mondine un'analisi di lire mio mondo Iraq la strategia del fallimento e il Financial Times nel suo primo editoriale ieri un impeto verso la débâcle in Iraq e Medio Oriente questa non è una nuova politica e di certo non funzionerà scrive il quotidiano della siti
Leggeremo anche un editoriale da un un giornale americano Washington post che analizzare a più approfonditamente la nuova diciamo nuova strategia di Bush combattere e parlare negoziare questo il titolo
Del commento del posto il presidente Bush si è dato un altra possibilità con i soldati americani e perché no con i diplomatici chiede il Washington post
Sullo stesso argomento leggeremo anche un editoriale dal Wall Street journal che chiede al presidente americano di fare più pressione sul lire Annan Bush ha avuto ragione lanciare un avvertimento contro staranno e Damasco scrive il quotidiano economico americano
In chiusura poi parleremo delle elezioni presidenziali francesi mancano poco meno di cento giorni al primo turno dopo la battaglia interno al partito socialista per la nomina della candidata ufficiale Ségolène Royale
Ora le cose sembrano complicarsi a destra con il presidente francese Jacques Chirac che starebbe meditando un terzo mandato come titolava ieri le Figaro e il primo ministro Dominique de Villepin anche lancia grandi programmi il tutto per mettere il bastone tra le ruote
Al favorito Nicolas Sarkozy non riproporremo un commento dalle figlia o di Vanna più folle
Incorreggibile destra il titolo ma cominciamo
Dall'Iraq dalla nuova strategia americana dal commento
Delle con omissis primo editoriale dal titolo Baghdad o fallimento totale l'America e i suoi alleati hanno fallito in Iraq ma Bush ha ragione tener duro contro un fallimento ancor più grande
Scrive il settimanale britannico George Bush è sempre stato uno scommettitore ma questa è la sua
Più audace scommessa la maggior parte degli americani ritiene che l'America abbia perso la guerra in Iraq solo un mese fa
Il gruppo Becker Emil torna detto al congresso che la situazione era grave
E si stava deteriorando raccomandato un ritiro graduale aprendo la prospettiva di un ritiro definitivo dei soldati da combattimento l'inizio del due mila otto questa settimana Bush ha respinto il consiglio del gruppo beghe Remington
Il Presidente intende sfidare l'opinione pubblica mondiale quella americana quella del congresso quella dei militari e perfino quella di alcuni membri dello sta del suo stesso partito repubblicano per rafforzare invece di ridurre lo sforzo americano in Iraq alcuni definiranno questa scelte avventate sconsiderata altri diranno che il presidente rifiuta di guardare in faccia la realtà
Noi invece scrive l'Economist non ammiriamo Bush ma su questo pensiamo abbia ragione
Bush sta investendo molte speranze in un piano per rendere sicura Baghdad e dintorni sunniti sciiti della Capitale inviando più di venti mila soldati che si aggiungerebbero e centotrenta mila già presenti in Iraq la sua speranza che creando un'isola di calma nella capitale
Gli americani possano essere in grado di fermare la deriva verso la guerra civile di dare i politici iracheni lo spazio di manovra necessario per risolvere i loro conflitti in un'atmosfera di violenza ridotta questo non è solo un piano militare dice Bush include una dose di nuovi aiuti economici per creare posti di lavoro
E un'altra spinta politica per aiutare i sunniti sciiti e curdi a mettersi d'accordo sulla spartizione dei redditi del petrolio sui poteri di governo
Non è certo che questa parte del piano funzioni e americani hanno già cercato di imporre ordine a Baghdad quelli che dicono che questo sforzo potrebbe essere troppo poco e troppo tardi
Potrebbero avere ragione gli scontri settari sono peggiorati dal referendum del due mila e cinque anche con l'aiuto degli iracheni soldati americani potrebbero non essere bene colti nei dintorni
I Baghdad ora che gli iracheni beneficiano andrà a protezione delle loro milizie locali
Insomma il piano può fallire ma l'aumento del numero dei soldati da inviare a Baghdad non è la parte più significativa del discorso di Busto il dieci gennaio secondo l'Economist
Se questa parte del piano fallisce fondo ce ne può essere un'altra la parte più importante del messaggio che nonostante il rapporto Becker remington alla crescente pressione dell'opinione pubblica del Congresso democratico
Il presidente in due anni che mancano alla fine del suo mandato non si darà per vinto e non abbandonerà
L'Iraq al suo destino e questo indipendentemente dal fatto che Bush sia motivato l'ostinazione rifiuto di guardare in faccia la realtà un mero calcolo
E una buona cosa per l'Economist vediamo perché scrive il settimanale britannico i sostenitori del ritiro dicono che dopo aver perso più di tre mila soldati speso più di trecento milioni di dollari
L'America già fallito dovrebbe quindi partire ma solo una parte di questa affermazione corretta è vero che l'America fallita ha fallito non è riuscita a fare dell'Iraq uscito dalla dittatura una democrazia ma non è vero che l'America dovrebbe andarsene perfino rapporto backed Emil torna ammette che una partenza prematura
Produrrebbe più volle violenza settaria e un ulteriore deterioramento della situazione senza gli americani a proteggere il governo eletto a tenere lontane le altre potenze straniere la prospettiva e quella della guerra civile su ampia scala e dell'intervento dei vicini dell'Iraq insomma la situazione senza gli americani potrebbe peggiorare e di molto così tra l'altro l'Economist nel suo primo editoriale di questa settimana la pensa in modo nettamente diverso il quotidiano francese del mondo ieri ti abbiamo l'ha letto Littoriale moderatamente scettico l'analisi di oggi dire mi Hondo è molto più dura Iraq la strategia del fallimento il titolo
La potete leggere a pagina due scrive le Monde il discorso al popolo americano mercoledì dieci gennaio è stato la proclamazione di un'assenza di cambio di strategia e la promessa di un fallimento
Ma l'assenza di cambi di strategia perché l'aumento dei soldati era già stato sperimentato senza condurre ad alcuni un miglioramento della situazione al contrario
Sulle altre questioni in quella della diplomazia con le pressioni su Iran e Siria quella politica con il sostegno condizionato dal governo Maliki quella economica dieci miliardi di dollari per la ricostruzione
Gli annunci di Bush scrivere mondo sono della stessa natura
Della questione militare si tratta del proseguimento de la strategia assunta nel due mila e tre dopo l'invasione del Paese
Questa politica aveva mi Rondò a precipitato l'Iraq in un abisso e condotto gli Stati Uniti in un impassibile invio di ventuno mila soldati americani
Non cambierà nulla Bush lo sa o almeno dovrebbe saperlo visto che questa è l'opinione di molti dei capi militari americani anche della jeans Intelligence
L'annuncio che la presenza militare sarà rafforzata in alcuni quartieri di Baghdad che i soldati intensificheranno la caccia ai terroristi casa per casa lascia invece presagire
Un aumento della ribellione contro gli americani gli Stati Uniti secondo le mondi invece di pensare a un nuovo approccio e solo la continuazione di una politica che sia Jim già dimostrata destinata al fallimento dovrebbero rivoluzionare la loro visione della guerra contro il terrorismo dovrebbero cessare le guerre di ampia portata comprese le guerre ed occupazioni in Iraq e Afghanistan per concentrarsi su un solo vero nemico al Qaeda i suoi eredi nel mondo ma questo cambiamento di strategia non ci sarà sotto il regno di Bush conclude
L'analisi Raymond
Il Financial Times ieri pubblicava un editoriale molto duro il titolo con impeto verso la débâcle in Iraq e Medio Oriente questa non è una nuova politica e di certo non funzionerà
Leggiamo il succo dalla con della della questione per il quotidiano da siti l'unico modo giusto di andare avanti e l'approccio della commissione commissione bipartisan Becker remington che in nuovo Congresso secondo Citi
Deve sostenere su cui deve insistere questo significa rendere il sostegno al nuovo governo iracheno condizionato a sforzi reali per promuovere la riconciliazione nazionale
E questo si dovrebbe aggiungerà un sostegno esterno costruito attorno a un'offensiva diplomatica nella regione
Che comprenda Teheran e Damasco e invece Bush sta minacciando di estendere la guerra è per questo che si va verso una débâcle
In Iraq in Medioriente secondo il Financial Times
A chiedere che si applichi almeno una parte del rapporto Becker Emil torni in particolare un'iniziativa diplomatica nei confronti di Teheran e Damasco è anche il Washington post in un editoriale di ieri combattere e parlare
Il posto lo ricordiamo aveva in qualche modo riconosciuto una dignità alla al nuovo piano di bus
Ma in questo editoriale aggiunge alcuni elementi il presidente Bush ha promesso nel suo discorso
Di mercoledì di usare tutte le risorse diplomatiche dell'America in sostegno del suo nuovo piano per stabilizzare l'Iraq ma il tour della regione il segretario di Stato Condoleezza Rice sta cominciando sembrano vento secondario
Rai sparerà con israeliani palestinesi incontrerà ministri egiziani giordani degli Stati del Golfo la sua idea e di lavorare con quei governi che condividono con l'America l'idea di dove debba andare in Medioriente
Poiché questo significa escludere due vicini dell'Iraq Iran e Siria così come due paesi che si oppongono a progressi nei territori palestinesi e in Libano ancora una volta Iran e Siria
è difficile che che questa diplomazia di Condoleezza Rice
E di Bush possa avere successo in realtà sottolinea il post il discorso di Bush ha dato ancora una volta l'impressione che l'opzione militare abbia la priorità rispetto alla politica
Il presidente ha ordinato l'invio di altri soldati nell'aria per rassicurare amici alleati ha detto aggiunto che visse cinici cercheranno e distruggeranno tutti i network sostenuti da Iran e Siria
E alcune ore dopo il suo discorso le forze americane in Iraq hanno compiuto un raid negli uffici del governo iraniano Erbil nel Kurdistan iracheno alcune di queste decisioni sono corrette
Riconosce il post Iran e Siria sono impegnati in una loro offensiva in tutto il Medio Oriente oltre a sostenere attacchi contro gli americani in Iraq stanno cercando di rovesciare il governo Proci dentali in Libano e sostengono attivamente al terrorismo di Hamas e della Jihad islamica nei territori palestinesi
La prima risposta a questo non può essere un'offerta di dialogo di engagement
E necessario assestare qualche duro colpo
Rice ha detto che un'Offerta dell'amministrazione Bush di negoziati bilaterali con l'Iran prima del congelamento dell'arricchimento dell'uranio comprometterebbe lo sforzo multilaterale per fermare il programma nucleare con Teheran
Mentre la Siria farebbe richiesta inaccettabile sul Libano ma comunque scrive il post come ha sottolineato l'ex segretario di Stato James Becher
La diplomazia consiste nel parlare
Tanto in città quanto agli amici
E perfino e perfino parlare nemici usando le sanzioni e la forza contro di loro dice sto iraniani siriani lo fanno ci sono diversi modi scrive ancora il post per compiere uno sforzo diplomatico sulla sull'Iraq senza cadere nelle trappole descritte ed era S per esempio il Governo iracheno ha proposto una conferenza regionale a Baghdad
Sperando di includere tutti vicini compresi Iran e Siria e gli Stati Uniti dovrebbero sostenere questa idea
La diplomazia regionale certo non risolverà i problemi dell'Iraq un accordo israelo palestinese non costringerà al disarmo i combattenti delle varie fazioni a Baghdad mandata la difficoltà della situazione l'amministrazione sbaglia a non usare tutte le risorse a sua disposizione così
Il Washington post nel suo primo editoriale di ieri
Sullo stesso argomento mandi avviso completamente diverso il Wall street journal sempre di ieri in un altro editoriale dal titolo fare pressioni sull'Iran
Bush ha lanciato un avvertimento contro Teheran e Damasco e per il quotidiano economico americano ha fatto bene scrive il Wall Street danni gli Stati Uniti sanno che Siria e Iran stanno sostenendo la ribellione sunnite radicali sciiti in Iraq un sostegno che ha provocato molti morti americani mercoledì finalmente il presidente Bush ha suggerito l'intenzione di fare qualcosa
Bush ha detto che interromperemo gli attacchi contro le nostre forze romperemo il sostegno che viene da Iran e Siria e cercheremo distruggere ma i network che forniscono armi e addestramento i nostri nemici in Iraq queste sembrano parole di guerra
E prima che parlasse le forze americane hanno compiuto un raid negli uffici Regnani dir Bill arrestando cinque impiegati e sequestrando diversi documenti
Il raid segue l'arresto di due diplomatici iraniani a Baghdad lo scorso mese che sono stati espulsi verso Teheran dopo essere stati trovati in possesso di documenti incriminare anti è una questione di tempo e noi scrive il Wall street journal speriamo che l'amministrazione dimostri a Teheran il prezzo che deve pagare per la continua sovversione in Iraq ma le forze di coalizione possono fare molto di più wall street journal in particolare
Parla del blocco delle forniture militari iraniane siriane che arrivano alle forze anti americane in Iraq e parla anche della possibilità di non escludere incursioni in Iran e Siria se le circostanze militari lo esigono questo non significa un'altra in visione invasione ma raid specifici contro i campi terroristici in questi Paesi sono sicuramente giustificati dalla necessità di proteggere vite americane e di aiutare il nuovo governo iracheno in fondo la famiglia Assad in Siria ha una lunga storia di interventismo negli affari interni dei suoi vicini
Non solo in Iraq ma anche in Israele Turchia e Libano e gli Assad comprendono solo il linguaggio della forza come accadde per esempio nel mille novecentonovantotto
Quando il regime siriano represse le operazioni anti turche del PKK dopo la minaccia di invasione da parte della Turchia
Anche l'Iran è suscettibile alla pressione militare e non militare americana la decisione del presidente di inviare un'altra nave da guerra nel Golfo Persico suggerisce che Bush è pronto a rispondere a qualsiasi mossa iraniana che posso interferire
Nel traffico marittimo dell'aria uno dei fallimenti della leadership di guerra di Bush
è stato di non identificare chiaramente sin dall'inizio chi sono i nemici in Iraq e tre nemici ci sono da molto tempo anche Siria e Iran
Più l'America si è mostrata tollerante verso di loro
Più minacciose sono diventate le loro azioni ci auguriamo conclude il Wall Street Journal che il discorso di Bush e le azioni degli ultimi giorni
Indichino una nuova determinazione ad affrontare la battaglia con questi nemici così dunque il quotidiano
Economico americano voltiamo pagina brevemente in chiusura ci vogliamo occupare delle elezioni presidenziali francesi mancano poco meno di cento giorni
Dopo la battaglia divisioni interne al partito socialista per la nominando la candidata ufficiale alla fine Ségolène Royale
Ora le cose sembrano complicarsi a destra il presidente francese Jacques Chirac starebbe meditando un terzo mandato questo era a titolo d'apertura di ieri lo citiamo
E intanto il primo ministro sempre di centrodestra Dominique de Villepin ha lanciato grandi programmi che sembrano quasi programmi elettorali e il tutto per mettere il bastone tra le ruote al favorito Nicola Sarkozy che proprio questo fine settimana dovrebbe essere designato candidato dell'UE in Peppo
Di questo si occupa non sempre le figlie o con il blocco uno otto di Ivan più folle incorreggibile destra il titolo
è stato detto e ridetto i francesi non ne vogliono più sapere di Jacques Chirac secondo l'ultimo sondaggio l'ottantun per cento di loro vuole che il presidente non si presenti
Ma Chirac finge di non sentire per non mollare nulla è uno degli ostacoli alla marcia verso l'ISE l'Eliseo di Nicolas Sarkozy che domani verrà designato cantante candidato dall'UE il pesce
E così la rottura rivendicata Nasser così dovrebbe passare da un divorzio da questo punto di vista la destra è incorreggibile
è già accaduto molte volte in passato proprio la vigilia di elezioni presidenziali
I civatiani hanno tirato fuori i loro fucili talmente PIL passa sapere tutte le reticenze che ispira il ministro dell'Interno
Il presidente dell'Assemblea nazionale Jean-Louis Debré non nasconde la sua versione la ministra della Difesa Michelle Alliot-Marie mette in evidenza le sue riserve eppure questa manciata di irriducibili della destra piscina Chiani riesce a contraddire SAR così solo difendendo
Un modello sociale francese in rovina e questo posizionamento è uguale a quello della sinistra
Il processo contro Sarkozy liberale aperto dal Partito socialista francese conferma la mummificazione di questo partito Ségolène Royale non sa nemmeno cosa sia il diritto di proprietà
Nel momento in cui lo Stato crolla sotto i debutti Dempsey sotto i debiti la sinistra difende ancora un'economia chiusa idem per gli Chirac piani ma sarebbe inesatto credere che i francesi sono capaci di pensare
Solo a un sistema di assistenza pubblica di diritti acquisiti il bisogno di aria fresca
Lascia spazio una rivoluzione delle mentalità insomma il due mila e sette può essere una possibilità per la Francia in chi sugli anchilosata di entrare nel ventunesimo secolo quello della mondializzazione e del libero scambio ma una condizione evidentemente primario folk
Che la Francia tra meno di cento giorni voti Nicola sarà così abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata all'ascolto di radio radicale
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