Puntata di "Notiziario del mattino" di lunedì 15 gennaio 2007 , condotta da Giovanna Reanda .
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 29 minuti.
Rubrica
Manifestazione
19:09
15:30
09:30
10:00 - Roma
10:44 - Roma
12:24 - Roma
11:12 - Torino
14:00 - Milano
15:00 - Milano
15:30 - Milano
Sono le otto e quarantotto minuti ben trovati all'ascolto di radio radicale e questo è il nostro spazio di informazione del mattino a cena radici a fare leggi a Giovanna Reanda in studio oggi al non è di quindici gennaio
E constato appuntamento della domenica sera con la conversazione settimanale con Marco Pannella occasione per tornare sul vertice del governo di Caserta
Sulla situazione della Rosa nel pugno sull'azione politica dei radicali e sulle iniziative in corso su più fronti sentiamo alcuni passaggi
Proprio in questi giorni abbiamo avuto di appena di ritorno di Caserta e prima di andarci abbiamo lungamente discusso sulla conduzione e sul punto della battaglia sulla moratoria
Perché sembra scomparsa
In realtà dobbiamo dare atto e quindi siccome questo sciopero della fame tutte l'iniziativa politica e non violenta
Sulla moratoria
Fatta a sostegno della posizione del governo nel senso che il governo da quel quindici dicembre sia pure con molto ritardo
No ha adottato questa scelta ufficialmente ci vuole in questa Assemblea generale questa quelle in corso quella che si riteneva chiusa
Dell'ONU
L'adozione una regione l'adozione di una risoluzione
Sulla moratoria che sarebbe un anno direi una data basta storica almeno a livello del diritto dei diritti no sappiamo benissimo
Lo dicono intanto che come differisce indica listini sanno strappare un con l'ottimo contratto è difficile
Ma e poi è molto più difficile ottenerne l'applicazione
Momento della lotta vi sono tensioni sensibilità eccetera dopodiché subentro momento difficilmente gestibile questo accadrà
Anche perché la moratoria approvata dall'ONU non è di carattere tale da costituire
Da se potersi ricorrere a quella norma del diritto internazionale per il quale il diritto internazionale fa premio
Ai diritti e al diritto al diritto nazionale i singoli Stati in cui questa cosa si applica un fa un evento istituzionale politico ma che non ha attualmente sulla bara il diritto internazionale attuale una forza coltiva rispetto agli Stati nazionali ha una forte indicazione politica certo
Ma non si può parlare di quell'ecco attività che propria del diritto internazionale quando non vi è discussione sul fatto che a priorità rispetto al diritto interno sia contraddizione fra l'una e l'altra ne abbiamo parlato allora la prima informazione ne possiamo dare risorse legge poco in giro
Che
Una tappa molto importante di inizio
Si è conclusa positivamente avanti e via
Ed era in quella dei direttori generali in Europa dei ministeri degli Esteri
Per noi è andato l'ambasciatore Terzi
Ebbene lei si teneva molto di fatto la decisione
Che viene poi rimandato al ventidue a quando si riuniscono i ministri degli Esteri ecco in sostanza il ventidue gennaio si deve adottare
Un punto il ritiro del punto sessantasette di procedura
Per cui nell'attuale sessione generale si può anche inserire nel Terzo Comitato che quello dello che quello dei diritti
Di di diritti umani
Connessi
Che sembrava preclusa operazione che sembrava preclusa all'Assemblea generale in quanto l'Assemblea generale era già adottato il rapporto del Terzo Comitato
Ma studiando bene precedenti la lettera dei regolamenti non vi è alcun dubbio
Che sia possibile invece inserire come punto finale non nel Terzo Comitato
Appunto si inserisce si vota
Perché c'è la maggioranza gli è garantita sì potessi può andare all'assemblea generale per il voto
E vi ricordiamo che potrete riascoltare integralmente la conversazione con Marco Pannella questa mattina a partire dalle ore undici e che la conversazione disponibile anche sul nostro sito in versione audio video
Sabato mattina la segretaria dei Radicali italiani Rita Bernardini ha fatto il punto sulla agenda nelle prossime settimane si è soffermata sulla campagna iscrizioni sentiamo al microfono di Dino Marafioti
Allora il consiglio generale ha detto entro febbraio quindi ormai i giorni sono pochi cinque mila iscritti al partito radicale transnazionale
Di questi cioè ci devono essere trecento parlamentari non italiani e cento italiani da realizzare entro il mese di febbraio e questa è stata considerata una condizione minima per poter poi fare il congresso del Partito Radicale transnazionale in primavera noi riteniamo che senza il partito radicale cioè se fallisce questo obiettivo
Radicali italiani non hanno molto senso
Abbiamo sempre avuto una visione della politica che non sia limitata anche perché è impossibile
è il mio opere pensare che la politica del due mila e sette posso essere spaccata dai grandi temi di politica transnazionale
E allora ci siamo fatti carico ci vogliamo far carico di questo obiettivo
E stiamo lavorando con Elisabetta Zamparutti con Maria Antonietta Coscioni e con tutti i compagni della direzione della giunta e delle comitato nazionale per farsi che questo obiettivo sia raggiunto anche per radicali italiani c'è l'ipotesi del pacchetto Elisabetta Zamparutti lo ha presentato credo in un modo molto serio e molto efficace il pacchetto che consente di iscriversi a tutti i soggetti dell'area e che è molto caro se confrontato
A quello degli altri partiti cinquecentonovanta euro che è possibile pagare in dieci durante da cinquantanove euro al mese
Allora pensiamoci
Vale la pena
Dare forza acquisti acquistare a questi soggetti politici io credo che Marco ha parlato di duecento mila iscritti ma io credo che qui si sta dovrebbe essere la dimensione anche di forze umane di persone che si impegnano e per raggiungere quegli obiettivi che poi sono gli obiettivi della Rosa nel Pugno
Nuovi non ci siamo arresi credo che abbiamo resistito all'ultima riunione
E che si è tenuta da pochi giorni della direzione della Rosa nel Pugno abbiamo resistito dicendo beh un momento prima di sciogliere le segreterie di direzione
Pensiamoci perché insomma c'è bisogno di una forza riformatrice laica socialista liberale e rarità
E ieri mattina quindi i nostri studi c'era Daniele Capezzone deputato della Rosa nel Pugno e presidente della commissione Attività produttive della Camera che sempre al microfono di Dio Marafioti è tornato a parlare della sua proposta di legge per sbocco sburocratizzare a favore delle imprese Romano Prodi nel corso del vertice di Caserta aveva sollecitato un'accelerazione di questo iter sentiamo
Tu in cui occorre come dire stabilire delle asticelle al di sotto delle quali non si possano la sette ci potrebbe essere su questo una sponda un con l'opposizione ma io non lo so io
Radicale ed anche della Rosa nel Pugno o allungo spiccato e continua noi scegliamo
Un profilo anche a sostegno dell'azione molto positiva e puntuale che lo sta facendo un profilo di sfide in positivo dentro la coalizione non per destabilizzare ma per tirare la corda non per spezzarla per
Per il senso di come dire di un contrappeso rispetto a chi non vuole fare nulla rispetto a chi difende lo status quo e la difesa dello status quo nuoce in primo luogo ai più
Io continuo ad auspicare questo
Per altro verso continuo
Auspicabile che gli innovatori dei due schieramenti su cose concrete quindi senza retropensieri senza scenari ovvio cosa vogliono questi oddio cosa viene dopo ma in modo limpido intese limpide su obiettivi chiari
Perché Ricci sulle pensioni sul welfare sul resto
E ci siano intese limpide su obiettivi chiari da parte degli innovatori dei due schieramenti ad esempio esperimento dei volenterosi e questo che cos'è è una lista è un partito no né l'uno né l'altro ognuno di noi c'ha una casa anche se Nicola sua fece interne lasciata ma Obiettivo ne parleremo a Milano il ventinove gennaio spero
Tanti vogliano esserci tanti i radicali vogliono esserci ringrazio i tantissimi radicali che stanno
Firmando quell'appello eccezionali ognuno destri e sinistri chi vuole e chi può
Anche quello è un luogo come mille altri come io mi auguro sempre di più
La la stessa Rosa nel pugno dove tirare la corda in quella direzione certo io confesso un pochino stamattina la battuta di Fassino e capisco su Boselli cioè vede improvvisamente Boselli che fa torna
E ora la parola al professor De Marchi
Irlanda di Milano ha presentato in prima pagina qualche giorno fa risultati sconcertanti di un recente sondaggio d'opinione circa gli atteggiamenti e le valutazioni degli italiani sul tema scottante dell'immigrazione islamica
Considero sconcertanti questi risultati non tanto perché confermano l'estrema diffidenza con cui gli italiani guardano l'immigrazione islamica
Quanto perché da questa conferma emerge ancora più drammaticamente il totale disprezzo con cui certe nostre dirigenze politiche guardano alla volontà popolare
In questa come in tante altre materie mentre si carica ridanno dalla mattina alla sera con le parole della democrazia anzitutto il sondaggio ha rivelato che il sessantotto per cento degli italiani cioè più di due su tre
Ritengono che gli immigrati islamici hanno ben poca voglia di integrarsi
E le implicazioni psicologiche sociali di questo diffuso sentimento popolare sono facilmente intuibili
Come ogni altra popolazione anche gli italiani prendano fatalmente ad evitare il gruppo considerato refrattario all'integrazione questo gruppo tende a sua volta a chiudersi ancora di più e il risultato è la creazione di ghetti
Che diventano vere e proprie bombe di antagonismo sociale
Un altro sessantatré per cento I di italiani arricchita dichiarato di pensare che le nostre autorità dovrebbero agire con più fermezza contro l'uso del velo che nasconde il volto delle donne perché esso costituisce una minaccia per la sicurezza pubblica
Ma la posizione più impressionante quello assunto dagli intervistati sul tema del rapporto tra tradizioni islamiche leggi italiane
Alla domanda prima delle sue tradizioni un islamico in Italia deve rispettare le leggi del nostro Paese novantasette virgola tre per cento che è la quasi totalità degli intervistati ha risposto con un categorico sì
Che è stato espresso in modo trasversale agli intervistati di centrodestra come da quelli di centro sinistra
E anche a questi dati risulta davvero scandaloso l'atteggiamento di larga parte della nostra classe politica che sia a destra come a sinistra
Si è dimostrata preoccupata molto per di più d'arte attivarsi gli immigrati per fini elettorali
Senta capire quanto contribuire contribuisce infischiandosene della volontà popolare a spingere l'elettorato verso le peggiori posizioni razziste
Che pare per ovviare a questa situazione davvero minacciosa per il futuro del nostro paese della civiltà liberale
La risposta ancora una volta viene dalla psicologia politica anzitutto le forze sociali e politiche decise a sventare la minaccia di un'immigrazione carica di atteggiamenti
Dogmatici fanatici e misogini devono organizzare una cintura mediatica che bonifiche i tratti pericolosi della cultura islamica
Permettendo ventiquattro ore su ventiquattro e popoli islamici messaggi le immagini le musiche di libertà non solo politica ma anche femminile e giovanile educative religiosa dell'Occidente liberaldemocratico ciò potrebbe far sì che una percentuale sempre maggiore di immigrati già al momento della partenza veda nel nostro come in in ogni altro Paese dell'Occidente liberale
Non il Satana descritto dal clero fondamentalista ma una società ammicca
Per quanto riguarda gli immigrati già residenti in Italia un recente sondaggio d'opinione a pelato che la maggioranza schiacciante delle donne islamiche guarda con estrema simpatia le libertà di cui godono le donne occidentali
E vogliono vuole realizzarla anche nella propria vita e nella propria famiglia
Purtroppo la dirigenza teocon degli Stati Uniti attraverso la presidente ultimo Jack caparbia di George Bush
In totale dispregio della volontà del popolo americano che nelle recenti elezioni di mezzo termine aveva appoggiato le proposte di ritiro graduale dall'Iraq
Avanzate dal Partito Democratico ha deciso pochi giorni fa ad aumentare ulteriormente la presenza militare americana nel Medio Oriente
Ciò sicuramente in aprirà i sentimenti Alcyone antioccidentali delle popolazioni islamiche favorirà la diffusione della guerriglia e del terrorismo sia all'interno che all'esterno del mondo musulmano
I fautori della risposta bellica al fanatismo non hanno ancora capito infatti che la minaccia della porta è un vero invito a nozze per il fanatico
Che vede nella morte in battaglia la garanzia migliore di un immediato e trionfale accesso all'eterna felicità del Paradiso dei martiri
L'arrogante caparbietà di George Bush opere però ai governi europei la preziosa opportunità di differenziarsi
Da quello americano e al tempo stesso di uscire finalmente
Dalla inerti a parità che ha spesso caratterizzato la loro politica verso il fanatismo islamico
Questa opportunità si può concretare proprio nel varo di una massiccia campagna di bonifica dei tratti patologici misoginia sessuofobia documenti Irma educativo intolleranza religiosa eccetera della cultura islamica
E di un altrettanto massiccia diffusione dei valori liberali
Carta per fare questo bisogna avere avere fiducia in questi valori e nelle porte liberali che sicuramente esistono nei Paesi islamici
E che viceversa sono state lasciate finora prive d'ogni suo porto e alla Merkel e del clero integralista e dei suoi burattini politici
Infine per contrastare le infiltrazioni fanatiche terroristiche dell'immigrazione
A tutti gli immigrati e non solo a quelli islamici anche per evitare accuse di razzismo dovranno essere applicati filtri psicologici capaci di individuare i soggetti a rischio dal punto di vista del fanatismo e del terrorismo
Ma per fare tutto ciò occorrono per mentre lungimiranza due qualità pressoché sconosciute ahimè dai nostri politici granché cari amici non ci sentiamo venerdì verso le nove
E ora elastico dell'economia la rubrica del lunedì della professoressa Fiorella Kostoris vuol governare attori
Richiederà tempo l'approfondimento di quel che c'è nell'agenda di Caserta stilata venerdì scorso dal governo e invece è possibile trattare fin da subito dei temi palesemente attenti o solo vagamente accennati
Come la questione previdenziale dapprima derubricata da Romano Prodi dagli affari immediate dell'esecutivo
Poi inserita nell'ultima delle dieci priorità dell'agenda in modo indiretto riferendosi
E leggo all'apertura del tavolo con le parti sociali per la verifica e la modernizzazione dello Stato sociale
Al di là delle dichiarazioni ufficiali da alcuni resoconti dell'incontro di Caserta
Ka pare che per restare al problema pensionistico il Presidente del Consiglio ritenga scontato che si adeguino come stabilito dalla legge Dini del mille novecentonovantacinque il coefficiente di trasformazione le percentuali cioè che trasformano il montante contributivo alla fine della vita attiva di ogni lavoratore
In un beneficio annuo successivo trenta tenendo conto tra gli altri parametri dell'aspettativa di vita media nell'età della quiescenza
Ma questa posizione ufficiosa e opposta a quella manifestata apertis verbis dalla finestra della coalizione e dalla CGIL nonché più recentemente e saltuariamente dalle altre sigle sindacali dichiaratamente non disponibili
Ad un abbassamento dei coefficienti di trasformazione in ragione dell'aumento dell'aspettativa di vita intervenuto
Nel decennio intercorso tra l'approvazione della riforma Dini
E ciò in considerazione del fatto che ogni riduzione di tali coefficienti
Comporterebbe nel regime contributivo a parità di altre circostanze una diminuzione della pensione annua già oggi molto esigua per una notevole quota di pensionati
Basti pensare che secondo gli ultimi dati Istat INPS
Ancora freschi di stampa attualmente ben il diciassette per cento dei titolari di pensione marchi e quasi il trenta per cento delle femmine riceva un trattamento inferiore a cinquecento euro al mese
E un un'addizionale ventisei virgola sette per cento fra gli uomini e trentaquattro virgola otto per cento fra le donne non supera i mille euro mensili
Mentre meno del dieci per cento delle persone pensionati ottiene più di due mila euro mensili
Ebbene questo argomento sia politicamente e umanamente significativo rimane pur vero che l'esecutivo ha l'obbligo di modificare i coefficienti di trasformazione per due ordini di motivi
Primo perché altrimenti ecco verrebbe giustamente tacciato in Italia e in Europa
Dietro l'azione di una legge dello Stato e tale responsabilità non ricadrebbe sull'organizzazione finita cavalli che secondo l'articolo uno comma undici della legge Dini devono essere solo smentite
Venti esclusivamente sul ministro del lavoro di concerto con quello dell'Economia i quali sono tenuti come recita la norma a rideterminare ogni dieci anni il coefficiente di trasformazione secondo perché se i coefficienti non fossero varianti relazione a vari parametri inclusi i mutamenti dell'aspettativa di vita cadrebbe uno dei pilastri fondamentali del sistema pensionistico contributivo
Per l'appunto inaugurato dalla riforma Dini da cui gli stessi sindacati per altri versi chiedono di non discostarsi mai
Anche perché essi hanno collaborato scrive la dodici anni orsono
Per capire il senso di quest'ultima affermazione insieme per introdurre una proposta atta fosse ad uscire da quella antartica caratterizzato anche il meeting casertano ricordiamo che cosa siano e da cosa dipendano i coefficienti di trasformazione ne abbiamo già cominciato pur a parlare nella puntata dell'attico dell'economia del tre luglio scorso
Quando ho fatto notare che nello schema pensionistico contributivo ogni lavoratore versa una quota del suo salario oggi il trentatré per cento se dipendente privato o pubblico
Per tutti gli anni della vita attiva ricevendo in cambio dal momento del passaggio all'inattività un beneficio annuo corrispondente a titolo di esempio allora spiegavo che ignorando sfida la preferenza temporale quindi il tasso cui si scontrano i trattamenti futuri nonché quello cui si accumulano i contributi passati
Gli alla presenza di superstiti quindi l'erogazione ad altri del beneficio dopo la morte dell'assicurato
E il montante accumulato al momento del ritiro dal lavoro fosse pari a mille e il periodo medio di quiescenza fosse di vent'anni il coefficiente di trasformazione sarebbe pari a uno su venti cioè sarebbe il cinque per cento
Ma nell'aspettativa di vita quella stessa età di pensionamento fortunatamente salisse a venticinque anni il coefficiente di trasformazione dovrebbe scendere a uno studenti cinque cioè al quattro per cento
Pena altrimenti è la fine del principio stesso contributivo implicante che la somma dei benefici nell'insieme degli anni successivi al periodo lavorativo eguali il totale dei contributi versati durante la fase attiva del ciclo vitale per questo stesso motivo esistono questi centri di trasformazione di vecchi per differenti età di pensionamento dunque per differenti speranze di vita Ridwan
L'estensione superstiti di una quota della prestazione che altrimenti sarebbe dovuto all'assicurato
Rende più complicato il calcolo del coefficiente di trasformazione vediamo come e perché
Continuando a ignorare la preferenza temporale ma senza dimenticare che la pensione ai superstiti e concesse in caso sia di un assicurato deceduto quando era ancora in attività purché il defunto avesse un certo numero di anni contributivi
E allora si chiama indiretta
Figlia di un già pensionato e allora di reversibilità
La prestazione Superti varia in funzione del numero dei beneficiari e anche dopo la legge Dini per reddito posseduto dagli stessi secondo regole identiche nel settore privato e pubblico
Destinatari di questo trattamento sono il coniuge anche separato i figli minorenni ma anche i maggiorenni se ancora studenti fino a ventisei anni fu universitari o se inabili al lavoro
Altri parenti tra cui i genitori e i fratelli a certe condizioni
La percentuale di reversibilità del beneficio di regola è pari al sessanta per cento per il coniuge superstite poi sua mancanza per il figlio
Ma come indicato dal comma quarantuno dell'articolo uno della legge Dini in caso di presenza di storie figli di minore età
Studenti ovvero inabili l'aliquota percentuale della pensione elevata al settanta per cento e invece scende al quarantacinque per cento al trentasei per cento o al trenta per cento
Nel caso in cui il beneficiario superstite
Possiede redditi superiori rispettivamente al tre quattro cinque volte il trattamento pensionistico minimo
Tuttavia tali limiti di cumulo abilitare i cittadini non si applicano qualora il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli di minore età studenti ovvero inabili
In pratica semplificando la prima della durata media della prestazione pensionistica a sua volta rilevante per il calcolo dei coefficienti di trasformazione è necessario tenere presente
Che l'aspettativa di vita maschile al momento del ritiro dal lavoro tra i cinquantasette e i sessantacinque anni e in Italia minore della femminile di circa quattro cinque anni
Che mediamente le mogli hanno tre anni meno del coniuge e che raramente presto perse perché trovano altri beneficiari
Ne consegue che il periodo in cui è necessario spalmare il beneficio pensionistico e all'incirca una media ponderata l'aspettativa di vita al momento della quiescenza delle lavoratrici donne
E quella di quattro cinque anni inferiore dei lavoratori uomini quest'ultima però maggiorata dei sette otto anni di vita residua della moglie superstite
Moltiplicati per la probabilità che fra sopravviva e per la percentuale di reversibilità a lei mediamente dovuta
Tre elementi vanno in proposito menzionati primo
Fu nel mille novecentonovantaquattro l'aspettativa di vita delle lavoratrici era di ventitré anni per le sessantenni e di diciotto virgola sette anni per le sessantacinque enni
Quella corrispondente dei lavoratori maschi toccare il diciotto virgola quattro e quattordici virgola otto rispettivamente
Dieci anni dopo entrambe queste aspettative sono cresciute di circa due anni perché di fatto in Italia a quell'età la speranza di vita commenta quadri di un mese ogni cinque
Così nel due mila quattro l'aspettativa di vita dei sessantacinquenni ad esempio è diventata di sedici virgola sette anni per i lavoratori e dei venti virgola sei anni per le lavoratrici
Questo solo fatto implicherebbe un incremento della durata dell'acquiescenza di due anni e come indicato dal nucleo di quell'attrazione della spesa pensionistica
Ciò comporterebbe una decurtazione dei coefficienti di trasformazione e quindi del beneficio annuo fra il sei e l'otto per cento
Secondo
In realtà durante questo decennio la durata della prestazione pensionistica per un verso avrei dovuto dovuta Lungarotti anche perché è fallita la probabilità di sopravvivenza
Delle mogli Superti ma per un altro verso avrebbe dovuto accorciare in quanto si allarga tra la quota delle coniuge occupata titolari di un reddito solo parzialmente cumulabile alla pensione ai superstiti
Sul livello della durata del trattamento pensionistico e quindi su quello del coefficiente di trasformazione della pensione annua la reversibilità
Complessivamente incide molto poi che pesa commesse si prolunga se l'aspettativa di vita di rituali lavoratori marche di quattro cinque anni
Riformare i requisiti per la titolarità della pensione ai superstiti contraendo il numero degli aventi diritto e abbassare la percentuale di reversibilità sarebbe possibile
Nel quadro di una sempre più netta separazione della previdenza contributiva dell'assistenza questo costituirebbe una parziale compensazione al mancato decremento
Dei coefficienti di trasformazione che dovrebbe derivare dall'allungamento della speranza di vita
Sarebbe auspicabile che tale riforma si realizzasse pro-rata
Come si fece nel mille novecentonovantacinque per i più giovani nel caso dei flussi dei trattamenti di anzianità e vecchiaia ma non se ne fece dei formando quelle superstiti e ulteriormente che ispira cioè alle regole vigenti per i superstiti negli altri Paesi dell'OCSE
Tanto più gente sarebbe tale riforma quanto più rapidamente si estendesse la platea dei potenziali beneficiari dei trattamenti pensionistici una volta che si introduce sulla nuove norme sui PACS
Perfetto infine nel derivare un nuovo approccio sulle pensioni ai superstiti dalle best practice straniere bisognerebbe meditare su quel documento dell'occhio del due mila sei
In cui si osserva che in Italia le vedove che non lavorano ricevono una pensione ai superstiti misurate in percentuale dei salari medi fra le più alte del mondo
Precisamente il quarantasette virgola tre per cento a fronte del venti per cento nel Regno Unito del ventuno per cento in Francia
Del ventisette virgola cinque per cento in Germania del trentatré per cento in Svezia del trentotto virgola sei per cento negli Stati Uniti
Anche per le vedove che lavorano il confronto con il resto del mondo sulla pensione ai superstiti sembra favorire le italiane
Buona settimana tutti da Fiorella Kostoris
Sono le nove e diciotto minuti non ci fermiamo qui con stante con l'appuntamento con l'informazione tra qualche istante riascolteremo anziane stampe regime vi ricordiamo che la conversazione con Marco Pannella la possiamo riascoltare integralmente a partire dalle ore undici e che questa conversazione disponibile anche sul nostro sito ringraziamo era decessi regia un saluto a tutti voi che ci avete seguito da parte di Giovanna Reanda e quindi tra pochissimo stampa e regime Massimo Bordin
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