Intervista a Sergio D'Elia sull'impiccagione dei due coimputati di Saddam Hussein Al Tikriti e Al Bandar. Aggiornamento sull'iniziativa universale della moratoria sulla pena di morte

I due coimputati di Saddam non sei in al-Tikriti e Al Bandar sono stati impiccati questa mattina prima dell'alba a Baghdad lo ha riferito uno dei legali del dei due noi commentiamo questo questa esecuzione con Sergio D'Elia Sergio Bongiorno
Buongiorno gli ascoltatori
Allora dopo Saddam non sei in sono stati nonostante gli appelli internazionali per commutare la pena e almeno sospenderlo anche il presidente iracheno Talabani si era espresso in tal senso sono stati impiccati
Sì un ulteriore contributo dopo quello dato con persecuzioni Saddam Hussein
All'escalation di violenza che si sta verificando infinita
Quando
è stato giustiziato Saddam Hussein
Otto abbiamo soprattutto denunciato il rischio che quella esecuzione piuttosto che portare ad una pacificazione del Paese o o semplice fare i conti con il proprio compassato avrebbe invece favorito che ha quella pena di morte quelle esecuzioni sicuramente non sarei però sarebbe seguito altro se non altre pene di morte altre esecuzioni ed altre violento mi pare di capire che era ormai molto chiaro che le autorità irachene primo fra tutti
Il il governo le autorità sopra tanto il Presidente della Repubblica Talabani fieramente contrario alla pena di morte che aveva chiesto anche di fermare queste esecuzioni ma Al Maliki siano ormai preda di questo ciclo della vendetta che non porterà altro che a nuove vendette Dubna un passaggio del paese ad una guerra civile civile aperta non è questo il modo per appunto presentare il nuovo Iraq al mondo non è neanche il modo per rompere con il proprio passato lei modalità dell'esecuzione quella di Saddam ma anche i particolari queste due esecuzioni molto diciamo raccapriccianti non segno nessuna soluzione Condi continuità con il passato era il modo con cui Saddam Hussein giustiziata gli oppositori per i temi politici suoi nemici ma anche per fatti molto meno gravi decine e decine di di cittadine re iracheni ogni anno
Insomma il cappio è stato usato da Saddam ora viene usato da questo Regina non possiamo definirlo uno stato o di diritto in piena continuità con con il passato occorre fermare tutto questo per dare agli iracheni
Un futuro che non sia violento che non sia appunto caratterizzato dal dalle esecuzioni da da da dalla pena di morte e per farlo ebbe a questo punto non ci si può fidare di un governo come quello di al Maliki bisogna che su questo la comunità internazionale le Nazioni Unite innanzitutto intervengono la soluzione che noi proponiamo
Pragmatica che dia una speranza di Stato di diritto in anche in Iraq e che le Nazioni Unite intervengano subito stabiliscono quella moratoria delle esecuzioni capitali che noi chiediamo da molti anni che in questi giorni
Diventata trova alla portata e ormai alla portata di tutti quindi bisogna rilanciare con la moratoria ONU delle esecuzioni capitali per fermare anche quelle in Iraq
Ecco tra l'altro oggi il il presidente della Commissione europea Barroso e a Roma nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Romano Prodi ha ribadito la contrarietà dell'Unione Europea la pena di morte e il fatto l'importanza della necessità di convincere quei paesi dove ancora c'è la pena di morte ad accettare una moratoria quindi l'iniziativa italiana all'ONU viene sostenuta si spera anche fa con iniziative concrete dall'Unione Europea
Beh io devo dare atto alla governo italiano presidente del Consiglio innanzitutto ma anche al ministro degli esteri D'Alema di essersi mossi bene in queste settimane
Hanno preparato con direi con determinazione e anche con professionalità la riunione di Dresda che si è svolta
Venerdì scorso una riunione
Che tutti valutano positiva
E quindi diciamo che l'Italia con con gli arriva anche di governo posizione perché su questo c'è davvero una convergenza unanime straordinaria nel parlamento Nm a tre forze politiche età la maggioranza
L'opposizione insomma sono stati fino ad ora davvero all'altezza della della situazione trenta c'è stato il prologo di una riunione diciamo più politica e e decisiva che sarà quella del ventidue prossimo a a Brussel né quando si riunirà il Consiglio affari generali devono perciò i ministri degli esteri europea dove già D'Alema ha annunciato che la questione e già posto all'ordine del giorno si tratterà semplicemente di formalizzare la procedura per arrivare a riaprire il punto diritti umani nel quale verrà inserito alla proposta di moratoria delle soluzioni capitali in quella città Assemblea generale ora ci sono anche le prese di posizione
Di Barroso mangia molti governi europei hanno ho dichiarato e al resta se ne è avuta anche la riprova il loro sostegno all'iniziativa
Italiana bisogna che a New York la risoluzione sia presentata presto dire in questi giorni Massimo in queste settimane
Perché se non riusciamo ad ottenere il pronunciamento l'assemblea generale
Appunto nella nel giro di questi giorni probabilmente non riusciremo più a incardinare un iniziativa formale ufficiale per la la moratoria delle esecuzioni capitali nei prossimi dieci o quindici anni e il momento favorevole grazie soprattutto a una campagna che ha avuto una sua accelerazione con l'iniziativa di Marco Pannella ventisette dicembre scorso sciopero della sete per otto giorni sciopero della fame che continua in questi in questi giorni ma soprattutto diciamo una grande attenzione di Livia internazionali non soltanto italiani non soltanto europei ma anche mediorientali su questa proposta di moratoria delle esecuzioni capitali rispetto alla quale poi c'è stato una un riscontro nell'opinione pubblica sei governi europei che in passato su questo sì l'olivo si tratti non solo di Vichy ma direi anche contrari alla presentazione di una risoluzione all'ONU hanno cambiato posizione e grazie soprattutto al fatto che si stanno registrando questa formidabile pressione di dell'iniziativa non violenta con migliaia di firme che si stanno giungendo all'appello suo radical parti punto org
L'appello alle Nazioni Unite per la moratoria di adesione allora sciopero della fame che in questi giorni rilanciamo perché siano ancora di più di quanto non sia oggi nel prima della riunione insomma del ventidue dei ministri degli Esteri e a a Brussel
E poi insomma anche davvero quello che ora quanto meno a differenza degli anni passati città che esiste una iniziativa internazionale della quale i governi non possono non tener conto quindi ora davvero a chi ci ascolta è quello di continuare
Ha registrato in Tito radical parte in conto ottima tutti gli itinerario radicale punto it radicali punto it per sostenere l'iniziativa di di Marco Pannella
Siamo a un buon punto le prossime ore i prossimi giorni saranno davvero decisivi ma ce la faremo soltanto se saremo sostenuti da una grande mobilitazione da tutto il mondo
Ma fino ad oggi sono solo sessantatré i Paesi dai quali sono giunte adesioni a questa iniziativa Lehman come ancora tanti mi ricordo che iniziative precedenti
Promosso dal Partito radicale per esempio sul presenza delle donne nelle governo affibbiano era partivate adesioni da centoquaranta Paesi l'obiettivo che nelle prossime ventiquattro ore siano almeno cento i paesi per cui sit-in manifestano cittadini che aderiscono a questa iniziativa per avere un obiettivo che superi quello di allora con almeno centocinquanta Paesi nei quali gruppi di firmatari dell'appello che la moratoria o di di giocatori ed è questo l'obiettivo che ci renderebbe più forti sia per me
In vista della decisione politica che verrà presa a Bruxelles e ventidue ma soprattutto più forti nell'Assemblea generale dell'ONU quando verrà incardinata formalmente la proposta di moratoria delle esecuzioni
Ringraziamo Sergio D'Elia
Grazie a voi