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REDATTORE
Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì ventisei gennaio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale curanti David Carretta in apertura oggi ci occuperemo di Stati Uniti la notizia nel giorno ieri era il voto nella Commissione affari esteri del senato americano contro il nuovo piano del presidente Bush di inviare più soldati in Iraq vi proporremo alcuni commenti l'editoriale nel Washington post il pasticcio iracheno del Congresso il Senato vorrebbe spedire in Iraq il generale Petraeus con una pacca sulla spalla e un voto di sfiducia sulla sua ammissione
Critico anche il Wall Street Journal Europe in un editoriale di oggi nel titolo senatori supremi
Il congresso non ha alcun potere costituzionale per condurre gestire una guerra e sempre a proposito nella nuova strategia americana del presidente Bush del suo discorso sullo Stato dell'unione di martedì scorso
Leggeremo anche un editoriale dal Times quotidiano conservatore britannico del titolo Baghdad o fallimento che lancia un avvertimento certa rischio del ritorno dell'isolazionismo americano
Scoprimmo poi Somalia con un commento dell'International Herald Tribune di oggi secondo cui c'è un momento di opportunità in Somalia che va sfruttava atto per far tornare il Paese nella Comunità degli Stati legittimi in cui vige la legge e in chiusura parleremo di Francia delle elezioni presidenziali del prossimo aprile ci sono guai per Ségolène Royal la candidata socialista alle cui di dichiarazioni recenti relative alla politica internazionale alimentano i dubbi sulla sua statura presidenziale ci sono guai anche per Nicolas Sarkozy candidato della destra
Per uno scandalo possibile uso dei servizi per costruire dossier sullo staff
Della candidata socialista Ségolène Royale leggeremo l'editoriale di oggi del mondo che si chiede se esiste ancora la polizia politica e sullo stato dalla Francia il generale vi proporremo ancora commento
Da le figlie o a proposito del forum economico mondiale di Davos il Complesso francese dei francesi non partecipano a questo importante appuntamento economico politico ma partiamo dagli Stati Uniti né dalla Commissione esteri del Senato che ha votato contro il nuovo piano del presidente Bush di inviare più soldati in Iraq critici con menti
Nella stampante americana partiamo dal Washington post ieri l'editoriale il pasticcio iracheno del congresso il Senato vorrebbe spedire in Iraq il generale Petraeus con una pacca sulla spalla un voto di sfiducia sulla sua missione
Scrive il post martedì praticamente tutti i membri della Commissione esteri del Senato ha dato il via libera al generale Daevid Petraeus come nuovo comandante americano in Iraq e un certo numero di loro gli ha perfino un curato Successo nella sua missione
Giovedì alcuni di quegli stessi senatori hanno votato una risoluzione che si oppone all'aumento dei soldati al comando del generale nonostante lo stesso Petraeus abbia detto
Di non poter compiere la missione senza un numero maggiore di soldati
Abbia sottolineato che una risoluzione come quella votata potrebbe incoraggiare il nemico
La confusione tra congresso che una maggioranza poco porsi alla nuova offensiva Baghdad incoraggiando al contempo il comandante che guida questa stessa offensiva sottolinea posta questo non significa che i senatori non abbia non buone ragioni per essere scettici
Noi condividiamo alcune delle maggiori delle loro maggiori preoccupazioni in particolare del fatto che il governo iracheno non rispetti la lunga lista d'impegni richiesti dall'Amministrazione americana
E che i soldati statunitense alla fine si ritrovano a combattere da uno pure da entrambe le parti con un'orrenda guerra civile anche subiti po'di pacificare Baghdad con i soldati americani giusto
Non è chiaro se il numero di soldati e il tempo siano sufficienti per vincere
Ma il generale Petra o se è stato finora il comandante di maggiore successo nella guerra e da questo punto di vista i senatori hanno fatto bene a sostenerlo e giustamente hanno provato la sua nomina
I legislatori però devono trovare un modo migliore per esprimere la loro posizione l'attuale politica
Un modo migliore rispetto all'una risoluzione non vincolante che può fornire loro copertura politica ma nessun impatto pratico se non quello di incoraggiare il nemico come ha detto lo stesso generale
In realtà conclude tra l'altro il postino miglior contributo che il Congresso può dare per aiutare il nuovo comandante americano risolvere la situazione in Iraq monitorare da vicino è sistematicamente i progressi degli eventi in Iraq durante i prossimi Nesi
Così il Washington post molto più duro il Wall street journal in un editoriale pubblicato ieri che dovrebbe ricomparire oggi nella sua edizione europea senatori supremi congresso non ha alcun potere costituzionale per gestire una guerra questo il titolo
Per comprendere perché i padri fondatori hanno messo i poteri di guerra nelle mani del presidente basta guardare lo spettacolo in corso al congresso stiamo assistendo
Sull'Iraq all'illustrazione descritta dai federalisti Peters
Della critica della gestione senza alcuna responsabilità
Pensate alla risoluzione approvata la Commissione esteri del Senato che chiede che gli iracheni raggiungano ancor dopo litico che porti alla riconciliazione nessuno è contrario a questa necessità
Ma la stessa risoluzione in poi dice che nel modo per realizzare questo obiettivo e che l'America se ne lavi le mani e ritiri i suoi soldati
Per tornare a proteggere le proprie frontiere dare la caccia ai terroristi questa logica secondo Wall Street sottintende che si gli americani se ne vanno gli iracheni riusciranno a Milano miracolosamente
A capire di dover risolvere le loro differenze in realtà si tratta di pura fantasia ironia e questa tra strategia tracciata dalla risoluzione del senato molto simile a quella adottata dall'amministrazione Bush lo scorso anno e che gli stessi senatori hanno definito un fallimento e proprio l'incapacità di garantire la sicurezza Baghdad che ha portato a una maggiore violenza settaria in particolare
Per gli Sciti colpite dalle bombe
Dalle autobombe sunnite l'obiettivo della nuova strategia di Bush e invece di fornire più sicurezza la popolazione nella speranza di rendere più facile una soluzione politica
Ma il punto è un altro scrive il Wall Street perché se i senatori avessero voluto fare sul serio se avessero avuto il coraggio delle loro convinzioni allora avrebbero tentato di tagliare i fondi per lo sforzo iracheno assumendosi la responsabilità di quello che sarebbe successo in seguito e invece approvando una risoluzione non vincolante possono tranquillamente attaccare Bush facendo comunque ricadere
Su di lui tutti i fallimenti
Senza dimenticare il fatto che la risoluzione avrà ripercussioni dannose in America all'estero in patria infatti mila ulteriormente il sostegno pubblico per lo sforzo irachena in Iraq mina il morale dei militari e rende più difficile il compito sul terrena in più tutto questo assolutamente incostituzionale scrive il Wall street journal come comandante in capo al presidente la sull'autorità costituzionale che può gestire lo sforzo di guerra il congresso ha solo due poteri espliciti quello di dichiarare guerra cosa
Che nel caso iracheno è stato fatto con la risoluzione del due mila e tre
E il potere di stanziare i fondi sul bus ha usato toni concilianti rispettosi nel suo discorso sullo Stato dell'Unione di martedì sera chiedendo al Congresso di dare la sua nuova strategica che non la possibilità In un mondo migliore i congressisti
Mi avrebbero dato questa possibilità ma se insistono nel cercare di agire come cinquecentotrentacinque comandanti supremi allora Bush dovrà iniziare a ricordare al congresso che davvero il comandante supremo così il Wall street journal nel suo editoriale di ieri
A proposito del discorso sullo Stato dell'Unione veniva ha commentato questo importante appuntamento annuale dal Times di ieri con un editoriale dal titolo
Baghdad o fallimento la capacità politica di Bush in patria e all'estero ora dipende dall'Iraq
Il quotidiano conservatore britannico in realtà lancia un avvertimento c'è il rischio del ritorno dell'isolazionismo americano leggiamo un passaggio Bush ha fatto suo discorso sullo Stato dell'Unione con un ma la Uran che precedente alle spalle diventato il primo Presidente dopo Hu durò Wilson nel mille novecentodiciotto
A perdere il controllo di entrambe le camere del Congresso nei sei anni della sua presidenza quello che sarebbe comunque stato un periodo di debolezza per la fine del suo mandato ora diventato un perito ancor più difficile per Bush
UI sono ha passato i suoi ultimi ventiquattro mesi alla presidenza cercando disperatamente di comincerà il congresso a sostenere il cuore della sua politica estrae cioè l'adesione americana alla lega delle nazioni ed ha fallito
Le forze isolazionista hanno prevalso su Wilson mentre Bush cerca di conquistare il sostegno del congresso per il suo ultimo sforzo portare sicurezza e progressi politici in Iraq il risultato potrebbe essere molto molto simile avverte il Time se lo abbiamo visto con questa risoluzione adottata dalla Commissione affari esteri del Senato americano ci spostiamo in in Somalia a proposito della situazione che continua volgare di giorno in giorno
Il New York Times ieri l'International Herald Tribune oggi pubblica un lo stesso vittoriale momento di opportunità in Somalia dopo dopo i fatti di un mese fa l'intervento dell'Etiopia
Leggiamo cosa scrivono questi due quotidiani grazie a una serie di eventi inaspettati la Somalia una possibilità di tornare a far parte della Comunità degli Stati legittimi in cui dice
La legge per un Paese che si è dissolto dopo anni di guerra civile cronica che diventato una base per i terroristi internazionali questo sarebbe un grosso guadagno Rondo un grande successo è un grande guadagno anche per il resto del mondo
Per ottenere il massimo da questo porto unità secondo il New York Times Washington deve agire in fretta insieme ai leader arabi africani per cercare di strappare un compromesso politico tra i leader responsabili
Te l'Unione delle Corti islamiche che sono stati cacciati dal potere dagli etiopi lo scorso mese e il governo di transizione sostenuto dalla comunità internazionale che si è installato loro posto
Ci vorranno anche dei peacekeeper internazionali per rimpiazzare le Fossett io perché hanno già cominciato a rientrare nel loro Paese l'Etiopia rivale regionale storico della Somalia
Deve però completare rapidamente nel suo ritiro per evitare una violenta reazione nazionalista le Nazioni Unite scrive ancora il New York Times che hanno contribuito a creare il governo di transizione devono prendersi carico di organizzare la forza di mantenimento della pace
La lega araba di cui la Somalia membro dell'Unione Africana devono persuadere tutte le parti a sedersi attorno a un tavolo negoziale purtroppo però nessuna di questa organizzazione conosciuta per la rapidità d'azione di reazione l'Amministrazione Bush deve dunque fare pressioni affinché queste organizzazioni unione
Africane nega araba colgano questa opportunità perché l'improvvisa possibilità di fare la pace probabilmente non durerà a lungo così l'editoriale di ieri dal New York Times ripubblicato oggi
Dall'International Herald Tribune
Ci spostiamo in in Europa più in particolare in Francia vogliamo parlare delle elezioni presidenziali
Di aprile-maggio Ségolène Royal la candidata socialista sembra perdere consensi
Per diverse ragioni ma più in particolare per diverse dichiarazioni controverse politica internazionale
Ieri Liberazione dedicava tutto un dossier il titolo dell'articolo principali le recenti dichiarazioni sul che becca sulla sovranità del Quebec dopo quelle sulla Cina e Medioriente a proposito di Cina
Sostanzialmente Nicola Roia l'aveva detto che la giustizia cinese la meglio più rapida di quella mi quella di quella francese a proposito del Medioriente aveva parlato di nucleare iraniano ma anche di Israele Libano provocando una serie di reazioni ad ogni modo le sue lì deve Centini Chiara azioni sulla politica estera alimentano i dubbi sulla statura presidenziale della candidata socialista questo il titolo di liberazione che sin da subito si chiede
Ma Ségolène e davvero l'altezza all'indomani delle dichiarazioni della candidata socialista sul Québec dopo una serie di altre piccole frasi di interrogativo nella mente di tutti e non sulla destra dove succo si comincia a festeggiare
Ogni mattina ci chiediamo cosa ci tocca ascoltare dice un quadro socialista i sondaggi confermano questa inquietudine
Secondo inchiesta Ipsos loquace voleva voi al perde tre punti al primo turno
Al ventinove per cento e synth finirebbe davanti Nicola sta così a secondo quarantotto per Ségolène voi al cinquantadue per Sarkozy
Per un altro istituto la candidata del test per De otto punti in un mese al ventisette per cento e perderebbe al secondo turno contro sa così con quattro punti di distacco cosa più grave per lei
Il sessanta per cento dei francesi pensa che il candidato dell'Uem The Abbio più statura di un Presidente della Repubblica rispetto a Ségolène che è ferma al ventinove per cento meno sette punti insomma
Questi questi questi risultati lo ricordiamo sono sondaggi confermerebbero la tesi secondo cui Ségolène Royale non è all'altezza almeno in politica estera ma secondo un politologo non è solo sulla politica
Internazionale che Royale perde punti la sua campagna è stata più controversa sulle tasse che sull'internazionale dice questo politologo smentendo le dichiarazioni di François o l'onda che è il suo compagno è anche il primo segretario del Partito socialista
Posizioni che erano sostenute dalle classi popolari voi alla dovuto dire quel che farebbe concretamente se venisse eletta presidente e di colpo è ripiombata a terra in modo violento
Il problema il suo modo di essere in politica lo scorso anno le sue prese di posizione o conoscono cluster e inattese le avevano permesso di arrivare alla ribalta ma oggi è candidato ufficiale del partito socialista all'Eliseo l'opinione pubblica non le concede più la stessa libertà anzi rischia di suscitare angoscia perché i francesi non vogliono capo dello Stato iconoclasta così
Tra l'altro liberarsi non ci informa dei guai di Ségolène Royal ma guai anche per esser così uno scandalo che coinvolge i servizi apparentemente anche il il suo gabinetto ministeriale sta così il ministro dell'Interno ricordiamo ne parla le mondo ne parlano tutti i giornali ma ci fermiamo sulle mondi oggi l'editoriale il titolo interrogativo polizia politica
Ufficialmente non c'è più la polizia politica in Francia i servizi dunque non indagano più sui partiti politici e pure a ogni elezione presidenziale ritorni servizi non sul numero del ventiquattro gennaio
Il Canada conosce né che è un giornale satirico ha rivelato che i servizi avevano condotto un'inchiesta suo ordine proveniente dal gabinetto del ministro dell'Interno
Su Bruno ribelle ex direttore di Greenpeace Francia diventato consigliere per l'ambiente di Ségolène Royale Nicola Sacco si è qualificato queste accuse come ridicole
Ma l'affaire fa molto rumore eroi alla Chiesa Jacques Chirac di assicurare il buon funzionamento dalla campagna
Sarà così secondo le Monde non potrà limitarsi a rispondere come ha fatto finora cioè sostanzialmente senza senza dare una risposta definitiva e chiarificatrice la domanda è semplice i servizi che conducono indagini su tutte le organizzazione
Che sono sospettate di contestazione non violenza organizzazioni di destra e di sinistra
E quindi da molto tempo anche Greenpeace i servizi hanno davvero condotto indagini sulle entourage di qua e al e se sì inchiesta dovuto lo zelo di un funzionario oppure un'istruzione del ministro le altre parole la domanda è se ci sia è stata rottura con le pratiche del passato quando i servizi agivano come una polizia politica oppure no
Questo affaire ad ogni modo pone chiaramente per le mondo la questione della permanenza di Nicolas Sarkozy al ministero dell'Interno già prima si poteva giudicare poco sano che il ministro incaricato dall'organizzazione del buon funzionamento delle elezioni
Sia anche candidato si può aggiungere che ancor meno spicca bile per rispetto delle regole di democrazia che sia anche il ministro di della polizia
Per diventare tanto irreprensibile quanto la democrazia che pretende incarnare inondare corda a sospetti senza fine
Sarkozy dovrebbe secondo le Monde dovrebbe nel suo interessa lasciare rapidamente il suo ministero quello degli interni
Così nel mondo invece sullo stato della Francia di oggi che si appresta a votare vogliamo segnalare di un un bell'editoriale di figlia o che riguarda il forum economico mondiale di Davos e quello che viene definito il complesso francese Davos complesso francese il titolo del commento scrive le Figaro che fine sì sì allora arrabbiati con la globalizzazione non è una novità ma l'assenza come come ogni anno dei dirigenti politici francesi al Forum economico mondiale
E ancor più disdicevole per il fatto che contrasta con la presenza massiccia di ventiquattro capi di Stato e di governo come Angela Merkel Tony Blair il brasiliano Lula o il nuovo presidente del Messico Felipe Calderon
La Francia il solo Paese europeo che da più di trent'anni non ha mai inviato un primo ministro quanto il Presidente da Repubblica apparso una sola volta
Due anni fa ma a distanza in video conferenze per annunciare una tassa sui biglietti Eric questa assenza per le figlie for riflette la persistenza di un malessere per quella che soli al mondo i francesi chiamano la mondializzazione liberale il sottinteso che è una cosa spregevole
Diversi candidati alle elezioni presidenziali americane sono venuti a Davos ma in Francia un viaggio di questo tipo in periodo elettorale sarebbe considerato come un errore politico fatale per raccogliere voti per ammassare voti meglio andare al Forum sociale di Porto Alegre o di Nairobi
Ma i politici francesi hanno altre ragioni più profonde per non sentirsi a loro agio a Davos a Davos il mondo è piatto nel senso che tutti occupano il loro vero posto la Francia non beneficia di alcun accesso privilegiato la tribuna come invece accade all'ONU
Ciascuno al suo posto in funzione della sua potenza reale e non di un'eredità della storia o di un certo ordine politico delle cose che in altri fori conferisce le vecchie nazioni dell'Europa un posto particolare
Questa realtà un po'brutale dove conta solo rapporto di forza
Derivato dalla potenza economica dalla capacità di innovazione dal dinamismo e quella che vivono le imprese tutti i giorni
Stare incontrastata del Forum Angela Merkel ha compreso questo mondo in cui la leadership si conquista o si perde in competizioni feroci permanenti in cui l'influenza si verifica e si merita uccide la mente in cui non esistono posizioni acquisite
Il momento simbolico di questa Realpolitik è stato il dibattito a cui la cancelliera tedesca ha partecipato con il cofondatore di Google
Con uno dei più grandi imprenditori indiani dell'acciaio e con l'amministratore delegato di Coca Cola insomma la nuova economia al mondo emergente Elicona del capitalismo americano
Meglio essere vicini a questo mondo il futuro che continuare a lasciarsi cullare dall'illusione della potenza passata così
Le Figaro e noi abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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