Liberalismo: i rischi di un equivoco

Certo
Sì favore sussistono la prossima settimana passa
Si vede una sera
Grazie a tutti di essere presenti alla prima lei ci voleva di quest'anno che è la seconda edizione qui di Mila no
Io ho il piacere di introdurre la serata in particolare presentarvi il relatore di stasera Salvatore Carrubba
Che molti di voi conoscono comunque mi sembra interessante utile ricordare che Carrubba è stato già direttore del Sole ventiquattro Ore nella sua carriera
è stato assessore alla cultura del Comune di Milano e oggi è direttore editoriale de il Sole ventiquattro Ore
La novità che voi siete fra i primi a sapere fra gli aderenti e simpatizzanti di Società Libera e che da settimana scorsa
Salvatore Carrubba è il nuovo presidente di Società Libera
Lui unisco voi nel fargli i nostri migliori auguri deterrà il compito che per noi determinante di guida indirizzò della nostra associazione
Nostra associazione che mi fa piacere sottolineare oggi presentano soltanto le lecture qui a Milano ma per la prima volta anche a Roma oggi infatti Giuseppe Pennisi parla a proposito del il fantasma della libertà
Quindi l'iniziativa che abbiamo cominciato Pamina dallo scorso ortaggi entrando ovviamente nuove opportunità in altre città di grande rilevanza quale Roma
Rapidamente su questa sera il titolo della legge perché abbiamo chiesto aveva Salvatore Carrubba di illustrarci liberalismo i rischi di un equivoco
Cosa sta dietro a questa riflessione la consapevolezza che molti nel nostro Paese ormai manifestano una crescente stanchezza nei confronti di rilanciarla are
Fare affermazioni vuote i liberali molto fra virgolette che invece sono seguiti da comportamenti concretamente illiberali con questa contraddizione che è stridente
Come Società libera lui ci siamo ritagliati un ruolo di diciamo cani da guardia all'inglese sembra più bello quattro doc
In difesa di un liberalismo che non sia una dottrina chiusa un corpo ideologico astratto che si può tirare da tutte le parti falsificare in ogni modo
Ma un modo di intendere la vita che pone al centro guarda caso la persona e le sue libertà quindi non amiamo la retorica liberista
Le forze animali del mercato scatenate in quanto tali e questo andrebbe bene non abbiamo non abbiamo più di tanto se un meglio amiamo e studiamo il liberalismo classico quello storico dell'inizio Novecento l'età giolittiana ciò che ne è conseguito siamo a lavorare e quindi a proporre un percorso di lecture che da diversi punti di vista illustrino il nostro approccio per perviene a mente sapendo che alla ricerca non c'è mai fine ma che ci dia la possibilità di comprendere riflettere cosa la società richiede in termini liberali quali risposte possiamo immaginare alle sfide che ci attendono
Risposte evidentemente che noi
Decliniamo in un'ottica di un neo liberalismo c'è un liberalismo che sia adeguato alle sfide del nuovo millennio della società complessa che abbiamo di fronte
E del necessità che come cittadini abbiamo per esprimere le nostre libertà in questa cornice che rapidamente ho tracciato io chiedo appunto Salvatore Carrubba di fornirci il suo prezioso contributo
Io sono contento che la prima Letcher venga tenuta dal presidente di Società Libera questo è un po'un ospizio poi per il prosieguo dei lavori grazie a tutti e ascoltiamo Salvatore grazie
Grazie mille innanzitutto per l'invito va chiarito che non sono stato invitato per credo fare il presidente probabilmente mi hanno nominato presidente perché era il primo a parlare in questa legge comunque ne sono stato molto onorato di questo invito che mi è stato rivolto Speroni il potere con la con l'aiuto di tutti i colori non soltanto gli aderenti ufficiale Società libera ma tutti i simpatizzanti tutti coloro che hanno simpatie per quest'idea nei termini che bene ha introdotto il nostro Presidente
Ecco quindi contare sul tutti coloro sull'aiuto di tutti coloro che credono in questa idea per che l'idea si consolidi quindi grazie a voi per la presenza grazie a radio radicale che sta seguendo questo incontro vecchi attraverso Radio Radicale sì lo seguirà un benvenuto perché abbiamo scelto questo titolo quando Vincenzo Riboni ha proposto di riprendere una tradizione che si è avviata l'anno scorso in questa sede perché abbiamo scelto il termine equivoco da associare al termine liberale perché effettivamente sul presunto successo del pensiero liberale del liberalismo in questi ultimi anni c'è molto da discutere
E cioè molto da riflettere
Il liberalismo o meglio l'essere liberali e diventato sicuramente molto di moda forse oggi è un pochino meno
Ed è diventato molto di moda a mio parere molto spesso in termini residuali perché non c'era nulla altro al quale appoggiarsi al quale attaccarsi
Il crollo delle ideologie determinato dal
Dalla fine del comunismo nel mille novecento e ottantanove ha sicuramente lasciato una nudità ideologica molta gente si è ritrovata da un giorno all'altro da una lotta all'altro totalmente priva di punti di riferimento ideali l'ideale nel quale ha creduto per tanti anni le ideologia nelle quali ha creduto per tanti decenni erano improvvisamente crollate
E bisognava ricostituire una specie di verginità politica e chi meglio del liberalismo del pensiero liberale poteva offrire una corazza
Volto presentabile nonostante che negli anni precedenti liberismo fosse stato tacciato di conservatorismo di essere un pensiero fuori dal tempo è fuori dal mondo
E quindi si è fatto del liberalismo una specie di ancora di salvezza per molte persone in cerca di un'identità ideologica e si è appunto sì appunto consolidata questa visione del liberalismo come qualche cosa di residuale come qualche cosa appunto al quale attaccarsi in mancanza di meglio
In realtà
Il liberalismo non è qualche cosa di residuale non è semplicemente una generica il Barga concezione della convivenza civile basata su regole di tolleranza
La il liberalismo non è semplicemente il rispetto delle regole democratiche il liberalismo non è semplicemente la contentarsi di non spaccare la testa e proprio avversari se fosse quello sarebbe ben poco
Il liberalismo è molto di più l'idea liberale molto di più così come si è consolidata in tantissimi in almeno duecentocinquanta anni della nostra storia è qualche cosa di più ed è un corpus video organizzate in qualche misura il paradosso del liberalismo e di essere una ideologia che non ama le ideologie è un'ideologia a mio parere perché ha dei punti di riferimento precisi e dei punti di ancoraggio
Sì sicuri rinunciabili ai quali non può rinunciare quindi in qualche misura è un pensiero coerente
Un corpus coerente di pensiero ma non è un pensiero chiuso per questo odia l'ideologia perché il liberalismo sicuramente odia e non può accettare della deformazione ideologica che si era consolidata negli nel nei decenni nella quale l'Europa è stata la culla dei due peggiore anzi dei due principali totalitarismi del diciannove del ventesimo secolo il fascismo e il comunismo
Il liberalismo non può accettare dell'ideologia il fatto che l'ideologia si faccia una visione di vita talmente chiuse talmente rigida
Che il mondo si deve adattare all'ideologia e non è l'ideologia che deve dare delle risposte al mondo così come diceva il nostro presidente introducendo mi all'inizio
Quando diceva appunto che liberalismo deve essere in grado di dare delle risposte alle sfide che il mondo porrà il liberalismo non deve essere il mondo che si deve adeguare a quello che pensa illiberale magari sulla base delle idee di camper e di lotta perché tutti noi comunque rispettiamo
Quindi il liberalismo è certamente un'ideologia in quanto è un corpo stride coerenti ma non è un corpo di idee chiuso e non vuole piegare la realtà del mondo alle porte convenzioni Manzi cerca di dare delle risposte flessibili
Basandosi su quelle che sono le preferenze e le scelte le direzioni che indicano le persone gli individui e non piegando le persone gli individui a quello che l'ideologia determina o vorrebbe determinare per localismo quindi non vuole realizzare il paradiso in terra così come promettevano i dittatori del ventesimo secolo si chiamassero Mostaldino Breznev fa o o Mussolini o Hitler
Ma anzi vuole amplificare sempre di più le aree di libertà del cittadino del singolo dell'individuo della persona
Quindi
Partendo da questo voi capite che è in corso è stato in corso negli ultimi anni una una notevole operazione di banalizzazione
E di semplificazione del liberalismo che atteso prende le tensioni dare quello che serviva quello che poteva essere utile per raggiungere determinati obiettivi di cui parlavo prima quindi da un lato banalizzazione semplificazione dall'altra confusione equivoco
Giocando sui termini giocando sulla confusione sulla possibile contrasto sulla possibile contrapposizione tra il termine libera le e il termine liberale del pensando che bastasse o basti togliere una vocale alla parola liberale per dare una patina di modernità e di aggiornamento alla concezione liberale per cui si è assistito anche delle cose paradossali per cui il senatore Nicola Rossi che mi pare questa sera stia svolgendo una opera importante assieme ai suoi colleghi cosiddetti volenterosi in questa stessa nostra città in un'altra sede e diventato liberal il che a me pare paradossale perché semmai liberal nel linguaggio americano statunitense dovrebbero essere i DS che infatti sono la forza di Sinistra democratica
Del nostro schieramento politico e quindi sono la forza liberal del nostro schieramento
Partitico e politico mentre semmai Rossi dovrebbe rappresentare l'ala di destra di questi liberal quindi non si può usare la parola
Liberale applicata a Rossi tre qui si fa si si rovescia la la posizione che ci sarebbe negli Stati Uniti dove i liberal sarebbero appunto giustamente i diessini e quanti gravitano intorno all'area dell'Ulivo cioè appunto una sinistra democratica e riformista menti liberali
Sono coloro che sono più attenti alle ragioni del del mercato e la concorrenza dell'individuo alla persona che hanno meno fiducia dello Stato e su questo si gioca tra contrapposizione che dice nel nel sistema bipolare di tipo anglosassone
Questo questo paradosso sul l'etichetta da dare a Nicola Rossi con nome e anche dettata determinata da una forte provincialismo e da una forte anche direi io Ranza
Da parte dei nostri sistemi di comunicazione i quali hanno giocato molto su questi due equivoci confondere liberal con liberale e soprattutto evitare questa visione un po'così i regni candidarsi solistica confusa
è il circolo pedica del liberalismo che non ha fondamento con la realtà e quindi questo ripropone anche un tema che cercherò poi di di riprendere cioè il tema del luogo de fondamentale del di un sistema di informazione libero in quanto libero innanzitutto con se stesso
E aggiornato e capace di capire le cose cosa dalla quale secondo me nel nostro Paese siamo abbastanza lontane che lo dico ovviamente con dispiacere vista la professione che faccio che faccio
Data questa confusione data questa banalizzazione data questa semplificazione dati questi equivoci
E successo poiché molte politiche che si sono consolidate o che si sono annunciate nel nostro Paese sono risultate tutt'altro che liberali e segue da questo il fatto che nel dibattito pubblico che è in corso ancora oggi nel nostro Paese e siano presenti in molte proposte che magari non vengono realizzate Marche denunciano
Un un orientamento che tutt'altro che sin patetico nei confronti della libertà e nei confronti del pensiero liberale io eviterò cercano di evitare riferimenti al contingenze politiche di di queste settimane di questi giorni
Però sicuramente un partito che certamente liberale non è fortunatamente uno di quelli che si dice no liberale dodici onestamente col quale quindi si può discutere simpaticamente molto francamente come mi sembra e Fondazione comunista di come sembra perché mi sembra che sia loro la proposta
Si possono peritare di di proporre una una una tesi aberrante cioè quella che vengano limitati
Le quote di film non italiane programmate nelle sale cinematografiche italiane e palese ovviamente violazione alla libertà senza che questo susciti particolare contrasto come pure non suscita mi pare non ha suscitato all'interno del del Governo particolare contrasto il disegno di legge Mastella
Approvato venerdì scorso dal Consiglio ministri sul
Repressione del reato di diffusione di controllata
Il nome molto complicato ma insomma ci siamo capiti la legge su sull'Olocausto che poi non è soltanto quelle molto di più sulla legge anti negazionista che che era alta non è quello ripeto è molto diverso
Che a mio parere manifesta anche lì delle venature non liberale molto preoccupanti
Questo questo equivoco
Da ribadisco questo punto perché ci tengo molto che sia molto chiara ci tengo molto a chiarirlo e a mio parere un difetto è una realtà che colpisce sia a destra che a sinistra ci sono molti equivoci anche nei movimenti di di centro destra da parte di movimenti di centrodestra che si dicono liberale presentano una cultura liberale e che poi spesso realizzano delle politiche che liberali non sono sì astengono da realizzare o si sono astenuti la realizzare delle politiche avrebbero potuto essere liberale allora se accettiamo
Come spero che accettiate questa idea del liberalismo come l'ideologia che io nell'ideologia ma che comunque è un combustibile
Credo che per evitare gli equivoci bisogna tornare ai fondamentali di e capire quali sono ed tenere ben chiare quelle che sono le i punti fondanti di questa di questa ideologia io le voglio ricordare cinque
Perché credo che siano anche i cinque che maggiormente ci danno delle indicazioni sulle politiche attuali da seguire il primo è stato già individuato io voglio sottolineare la centralità dell'individuo dalla persona chiamiamolo come vogliamo somma del della per del dell'individuo
Come agente di cambiamento nella società la centralità dell'individuo è fondamentale
Il pensiero liberale non si può essere liberale se non si crede
Che è l'individuo il motore delle scelte politiche la sua libertà e la sua responsabilità che va tenuta soprattutto che va garantita che va tutelata
La seconda questione secondo punto basilare sul quale si informatrice consolidata tradizione liberale negli ultimi tre secoli circa e il principe dall'imitazione del potere e liberale colui che vuole limitare il potere che non si fida del potere che e quindi la teoria liberale e soprattutto essenzialmente una serie di limitazione del potere poco in quanto crede
Alla centralità dell'individuo che quatto diffida della volontà generale intende realizzare delle politiche che tengano sotto controllo costantemente il potere perso punto irrinunciabile per un liberale e l'esigenza di difendere la la dialettica delle idee il contrasto delle idee
Dicevo prima liberalismo una delle ideologie detesta l'ideologia e proprio in quanto vuole anziché ci sia non una verità ritardato la verità assoluta alla quale si deve conformare
Il nel pensiero dominante e una società e una politica ma vuole anzi che ci siano tante idee che questi temi possano cioè essere in contrasto in conflitto che tutte si possono manifestare anche se riteniamo che siano delle idee aberranti
Parenti sul negazionismo per l'appunto
E dalla contrasto dal conflitto con le idee fare emergere le idee che sono quelle che meritano di essere riconosciute che meritano di essere difese ma un riconoscimento che deve avvenire appunto sul mercato delle idee e non perché hanno avuto il TAR dice quali sono le idee
Che possono essere diffusa e quali quelle che invece devono essere repressa
Un aspetto parallelo ed è il quarto punto a questo è la concorrenza non soltanto delle idee ma anche dei beni e quindi la fiducia del mercato e nella concorrenza e infine la centralità delle istituzioni questo punto fondamentale un regime liberale è un regime nel quale le istituzioni funzionano nel quale le istituzioni hanno un ruolo essenziale perché tutte queste sfaccettature il mercato e la concorrenza del conflitto delle idee rispetto all'individuo la limitazione del potere possano essere funzionante
Naturalmente molti di questi punti quasi tutti solo passibili di essere eletti in una forma deformata
Che
Rafforza il suo uscita ulteriori equivoci quando per esempio si mette al centro della politica l'individuo la persona
E questo punto sul quale entriamo nel vivo del dibattito di questi anni ed entriamo nel vivo del dibattito che ci accompagnerà negli anni futuri sono sicuro
Molte e riducono questa centralità o leggono questa centralità dell'individuo come una semplice onnipotenza dell'individuo
E questo concetto è un concetto sul quale ci dovremmo trovare a discutere molto nei prossimi anni soprattutto legandolo alle scelte etiche cosiddette reti che già se ne ha avuto ampio antipasto nelle discussione che abbiamo avuto nei mesi scorsi lo abbiamo ancora adesso lo avremo sempre di più nei prossimi mesi
Ma sicuramente c'è questa tentazione di alcuni di leggere il principio del difesa dell'individuo
A favore comprò per infatti Zare o per deplorare o per condannare secondo i punti di vista al fatto che la centralità dell'individuo si diventi onnipotenza dell'individuo e su questo poi tornerò
Cioè un'ipotesi di devo dire che poi tutto quello che l'individuo vuole deve con perciò spesso assumere la natura di diritto e quindi essere riconosciuto
La limitazione del potere ugualmente si può dar luogo a molti equivoci perché alcuni lo leggo però di nuovo lo leggono in quanto lo conclude provano altri lo leggono perché lo auspicano come una scelta sostanzialmente anarchica e quindi si dice attenzione che il l'insistere su indicazione del potere
Può portare a un disconoscimento totale del ruolo dello Stato e quindi a un disfacimento da legame sociale quindi a una un'affermazione la società anarchica e poi fatalmente diventa una società dove prevale il più forte il la difesa e la tutela e la fiducia del mercato alla concorrenza sono letti
Molto spesso anche di questo se ne ha un'eco nelle cronache e molti titoli di giornali come una concessione al cosiddetto mercato sprecato col cosiddetto liberismo selvaggio
Quindi come vedete diversi di questi punti sono tutti i punti che sono con che sono connaturati all'idea liberale che fanno l'idea liberale si prestano a molti equivoci e possono diventare dei fantocci polemici per usare le parole di Einaudi proprio perché non c'è spesso chiarezza non c'è spesso consapevolezza di che cosa queste parole significhino queste espressioni significano
Quindi l'esigenza è quella di fare in modo che pensioni Berardenga capito venga compreso e non venga ridotto a una vera pratica di tolleranza e di rispetto come e dicevo prima
Venga soprattutto vengano soprattutto colti del pensiero liberale quegli aspetti che solo automaticamente innovatori quando non rivoluzionari perché non sono stati molto spesso che sono poi gli aspetti che permettono di governare quei grandi cambiamenti che il liberalismo provoca e che il liberalismo fino adesso è riuscito a sappia governare
La scoperta dell'individuo infatti e qualche cosa di importanti di fondamentale nel nella concezione liberale ed è una scoperta
Uso non a caso questo termine perché la condizione naturale dell'uomo per più di mille anni non è stata quello di veder riconosciuto la propria natura di individuo di persona ma anzi è stata quella di subire la condizione la soggezione a una visione che gli studiosi chiamano olistico nella quale quello che conta è il la società con un tutor non la persona
L'impero romano era chiaramente una una struttura olistica
è questa scoperta dell'individuo nasce viene introdotta e questo lo dicono anche dei filosofi liberare il Parlamento cuoce in primo luogo con il cristianesimo
Che interiorizzato com'era scritto uno studioso liberale forse tra il il principale studiosi del Bipop di quest'aspetto dell'IPI del liberalismo dell'individualismo
Interiorizzato radicalmente l'essere umano come persona libera irripetibile
Poi come ha osservato Nicola Matteucci e quindi corriamo il grande esponente liberale recentemente scomparso che tanto da Società libera
Come ha ricordato Nicola Matteucci questa concezione del questa scoperta del della persona dell'individuo in qualche misura si divarica perché da un lato c'è una concessione che fa capo soprattutto al a al filone francese Cartesio e poi illuministi i quali fanno del tendono a fare dell'individuo un'astrazione e c'è l'altro filone che invece quello che britannico
Che invece tende a cogliere individuo nella concretezza della propria esistenza che all'interno dei processi storico sociali quindi mentre il il Desio tradizione francese
Esalta nell'individuo soprattutto la sua capacità ne ne fa qualche cosa di astratto il il pensiero britannico studia e accetta l'individuo per quello che è un soggetto pensante diciamo appunto individuale all'interno dalla società che è il centro del motore dell'azione sociale mentre quindi francese fanno almeno in certi periodi poi con Russo soprattutto fanno del Centro Azione Sociale la volontà generale
E e l'individuo non deve fare altro che accettare riconosce con la volontà generale farla propria
I britannici non accettano che esista una volta generale e ritengono che la volontà complessiva si forma in quanto gli individui hanno la possibilità di confrontare le proprie volontà e le proprie preferenze
Quindi ne derivano due filoni politici nettamente divaricate il primo che quello fondato sulla fiducia della democrazia le maggioritario plebiscitaria las il secondo invece che porta al governo liberale che tutela lì diritti dei cittadini e ne deriva naturalmente l'atteggiamento metodologico che e ancora attualissimo e che anzi è stato valorizzato ulteriormente negli ultimissimi venti trent'anni da grandi studiosi liberale alcuni dei quali già ricordati come come Karl Popper ma vorrei ricordare assieme a Luís francese avremmo voluto i quali appunto hanno sottolineato come le scelte collettive
Non si siano siano il frutto delle scelte individuali
Come non ci sia una volontà generale che i sapienti i governanti i saggi sanno far sanno capire sanno interpretare e e e sanno indirizzare verso il proprio alla propria realizzazione non c'è quindi uno Stato etico ma che ci sono milioni e milioni di attori sociali tutto in ciascuno di noi che con le proprie scelte polacco per
Passioni con i propri errori
Determina l'indirizzo collettivo della della società senza arrivare a dire come diceva Margaret Thatcher che non esista la società esistono solo individui però certamente c'è questo filone dell'individualismo metodologico che sottolinea quanto sia importante
Riconoscere e tutelare la possibilità anche l'individua di Scelta di manifestare il proprio pensiero di esprime la propria libertà di comportarsi secondo le proprie convinzioni secondo le proprie libertà
Oggi viceversa dicevo prima stiamo assistendo a un dibattito che parte proprio da questo punto e cioè dibatto relativo al fatto che se
L'individuo è al centro del dell'azione sociale e se i diritti dell'individuo solo quelli che si devono considerare fondamentali e chiaramente tutto ciò che individuo desidera vede assumere artigiano un riconoscimento natura di diritto e quindi
Da questo soprattutto nel campo delle scelte etiche deriva il fatto che vengono meno dei vincoli che limiti è che ciascuno sostanzialmente può fare quello che vuole
Questa visione è una visione pericolosa perché io credo e non entro ripeto nel merito delle discussioni che abbiamo in queste settimane che avremo per i prossimi anni perché questo uno dei punti fondamentali su cui liberalismo gioca il suo futuro a mio parere
Non entro quindi nel merito delle discussioni di queste settimane però sottolinea il fatto che proprio queste una delle obiezioni alle quali si attaccano
Con maggiore Energia proprio gli oppositori del del liberalismo per sottolineare quanto quest'atteggiamento questa difesa dell'individuo rischi di portare a uno spappolamento della società ed è un rischio
Che è considerato deliberare tant'è vero che un grande liberale contemporaneo sicuramente non sospettabile di simpatie conservatrici come Ralf Dahrendorf ha scritto molto in questi ultimi anni su questo punto le ha sempre su enfatizzato questo aspetto
Vi cito solo un passo recenti Dahrendorf
Le possibilità di scelta debbono avere un senso dice il politologo sociologo anglo-tedesco
Tedesco inglese anzi ma ciò avviene solo quando e se le possibilità di scelta siano inserite in un incerto quadro di valori che forniscono criteri di valutazione
Qui sta la grande minacciosa debolezza di un atteggiamento postmoderno
Zapatero tanto per dire uno che comunque liberale non è qui sta la grande minaccioso debolezze o atteggiamento postmoderno quello dell'ENI imploso vale a dire della sostanziale indifferenza di qualunque opzione
Cioè un filosofo liberale ma ce ne sono tanti altri non voglio affliggerli con altri citazione questo oppressa perché forse fra i più recenti e fra i più significativi
Ed è un un aspetto sul quale D'Amato sta insistendo ripeto insistito negli ultimi suoi scritti mette in luce il fatto che la il riconoscimento dell'individuo non può fare a meno non può prescindere dall'ancoraggio a certi valori e certi convinzioni di fondo
Che non possono del tutto essere sciolte per riconoscere qualunque preferenza dell'individuo come un diritto ripeto questo non significa su una posizione sul dibattito che abbiamo in corso in questi mesi su tanti temi dal rottame sia Parks eccetera eccetera
Lo dico e insisto su questo aspetto per sottolineare il fatto che questo aspetto fondamentale adesso che questo è uno dei grandi equivoci sui quali dovremo fare chiarezza io credo all'interno anche del pensiero liberale e tra i liberali perché questa deformazione della visione dell'individuo sarà sicuramente uno dei punti sui quali saremo più attaccati nei prossimi anni e già lo siamo stati negli anni passati
E sarà sicuramente uno dei punti sui quali liberale dovranno riflettere di più al proprio interno quindi lo pongo come un tema di riflessione è io credo che questo possa essere anche un tema di riflessione importante proprio per Società Libera Società libera vuole diventare vuole diventare vuole confermare di essere un punto di riferimento
Ineludibile nel grandi dibattiti sociali che ci sono in corso non soltanto nel nostro Paese dai quali dibattiti assicurare una visione una professione liberare quindi mettiamo come punto dall'agenda
Seconda questione limitazione del potere anche qui evidente che ci possono essere molti paradossi e molti equivoci evidenti perché certamente da un lato la limitazione del potere può portare alla
La banalizzazione alla volgarizzazione di ritenere che se il potere deve essere limitato ciascuno può fare quello che vuole che c'è in ciascuno può fare quello che vuole che vuole
Dall'altro lato la visione più liberale secondo me è quella di chi vuol limitare il potere non soltanto in quanto il potere e lo Stato condiziona popoli per la nostra libertà ma in quanto soprattutto vuole
Queste rischio più attuale
Bene vuole lo Stato assumere le fattezze anche magari senza dirlo di uno Stato etico o dello stato quanto meno paternalista che ti dice le cose che devi fare che ti dice soprattutto le cose alle quali né di credere
Il il disegno di legge Mastella somme va in quella direzione vale la coordinazione che lo Stato ti dice quello che è giusto pensare e quello
Che non è giusto pensare che anzi ti punirà se pensi con le cose
E
Quindi
Questa concezione dello Stato etico dello Stato paternalista non si arresta soltanto alla possibilità che ciascuno di noi a di decidere con la nostra testa e di poter anche inserire nel dibattito d'idee che possono apparire aberranti o comunque minoritarie rispetto alla con al all'opinione comune
Ma attiene anche all'organizzazione stessa dello Stato e alle funzioni stesse che lo Stato esercita perché riconoscere allo stato una capacità di definire Luís quello che meglio quello che è bene per il cittadino
Si riflette in una attenta azione che lo Stato molto spesso ha avuto e continua a manifestare in molti campi a una tentazione a ritenere che esso Stato possa svolgere meglio che non i cittadini privati che non il mercato delle funzioni classico il caso della scuola dell'istruzione cioè se noi riconosciamo che
Non è naturale e non è assolutamente evidente o o auto è evidente che quello che fa lo Stato per definizione meglio di quello che fanno i singoli si può discutere per esempio come hanno discusso tantissimi liberale a partire da Luigi inaugurato parco ricorda nel mondo sul fatto che lo Stato molto spesso intenda o eserciti esercitare o esercita addirittura il monopolio di tanti servizi pubblici come quello per esempio dell'istruzione
Quindi il concetto di redazione del potere
Attiene secondo me richiami liberale l'esigenza di
Svelare di di di denunciare il fatto che lo Stato etico non esiste che lo Stato paternalista non può esistere che lo Stato non è capace di decidere meglio di come di quanto non siano capaci di decidere autonomamente i singoli cittadini
Contrasto delle idee alcune cose le ho già dette apparentemente non siamo mai stati così liberi
Eppure i limiti in realtà alla libera circolazione di idee sono limiti molto notevoli
L'ultima edizione del Freedom dove la rapporto sulla libertà che viene fatto ogni anno dalla Freedom rosso una organizzazione indipendente americana
Sottolinea come per la prima volta quest'anno le condizioni libertà stiano peggiorando per la prima volta dopo molti anni
E molti aspetti del peggioramento sono troppo legati alla maggiore difficoltà che cerca l'informazione libera di circolare nel mondo non nel nostro Paese
La situazione non è apparentemente la vediamo in un'epoca in cui siamo sommersi dall'informazione da parte del ciascuno può fare quello che vuole ciascuno può dire quello che vuole in realtà poi tanti limiti del mondo ci sono pensiamo per esempio
Ai limiti che ci sono sulle su internet la grandissima ed era meglio se la biblioteca di Alessandria
Costruito inaugurata pochi anni fa la più bella ridotte sia stata realizzata negli ultimi anni nel mondo e pone dei limiti severi ai siti che possono essere visitati su internet incida questione di queste ore di questi giorni ci sono vincoli molto precisi su internet e tanti altri esempi potremmo fare
In Italia si pensa seriamente di vietare l'accesso dei film americani nelle sale cinematografiche italiane questo è un aspetto strettamente connaturato alla sfiducia che sia nei confronti di della circolazione libera delle idee
Quindi ci sono dei limiti
Direi quasi fisici alla diffusione delle idee che si vogliono mettere o che sono già applicati in molti altri Paesi del mondo e poi ci sono dei limiti
Relativi all'utilizzo che si fa dell'informazione perché io non credo che basti avere tantissima informazione per essere bene informati
E in fondo lo stesso esempio di radio radicale insuccesso caro sto Paese dimostra quanto sia importante avere degli strumenti particolari per essere informati
Non basta avere tantissime informazioni ma bisogna che queste informazioni vengono catalizzate da biliardo strumenti e formazione che siano veramente indipendenti che siano autonomi che siano capaci di fornire dei servizi
Al pubblico all'individuo al lettore al cittadino proprio perché la massa di informazioni se non fa informazione
L'importante per me per ciascuno di noi e avere le informazioni che servono e avere una gamma di scelte una possibilità di scelta
Quindi il lui richiamare l'importanza la centralità del del contrasto delle idee come punto essenziale della teoria liberale e importante per richiamare quanto sia fondamentale in un regime libero mantenere un sistema di Stati indipendenti quindi d'informazione e comunicazione libero e indipendente ovviamente
Banche capace di fornire al pubblico e ai cittadini e degli strumenti che permettano di avere Veron autentico confronto di idee molto spesso dice succede che passano per così dire soltanto le idee che si adeguano a un certo a un certo Mestre in un certa una certa visione corrente una certa con a un certo Pignone comune
Il il linguaggio della correttezza politica purtroppo è un'autocensura che si sta consolidando molto nei mezzi di comunicazione non soltanto italiane parlo di tutto il mondo
Ecco quindi importante che un Società Libera riesca a mantenere delle sistemi di informazione che riescano a trasmettere anche nelle non conformista del secondo
Il grande insegnamento che ci ha dato John Stuart Mill è che poneva affondamento dalla Società libera la presenza proprio di idee e di persone non conformiste cioè di persone che con loro esempio cotte sta con loro idee ci infilano quei germi di dubbio eredi corrosione delle delle idee correnti dell'opinione pubblica concorrente che sono fondamentale perché una società sia libera ecco che questo oggi avvenga le sui nostri mezzi di comunicazione sinceramente qualche dubbio ce l'ho e quindi il riuscire a mantenere un sistema di comunicazione che abbia questa capacità di esprimere le idee non conformiste e fondamentale
Sulla concorrenza posso andare veloce a capire credo che ne prevediamo qualche momento di dibattito e qui alle sette e mezzo ci cacciano via
E quindi abbiamo conclusione sulla concorrenza posso essere rapidi posso essere rapido credo che questo sia il punto sul quale c'è l'equivoco più forte perché dalla concorrenza si dà molto spesso nel nostro Paese non soltanto pensiamo dopo siamo alla Francia c'è una buonissima compagnia
Una visione molto carente molto caricaturale quando si parla appunto del liberismo selvaggio di mercato sfrenato
Si punta a trasmette l'idea che il la concorrenza sia un banale
Ricordiamo che soltanto in Italia esiste questa strana parola che ha citato nostro moderatore approva liberismo se uno dice liederistico in Gran Bretagna la gente penso che di parlare con un manto perché esiste questa parola nel nostro penso al nostro Paese perché solo nel nostro Paese esiste quest'idea che si possa essere liberale senza cadere nel mercato
Tono appunto alla differenza di prima fra liberale liberale nel resto del mondo si sa che chi è liberale market oriented come dicono gli inglesi pensa crede nel mercato
Da noi complice questa sciagurata polemica fra cui accennavo di che appunto ha consolidato nell'opinione pubblica anche liberale questa possibilità di contrasto tra chi è liberale credo nel mercato e che liberale senza che mercato
Si è creato questa strana parola che ripeto non può essere prodotta in nessun altro Paese del mondo
E e questo si riflette nel fatto che la ROI molti ritengono che basti riferirsi liberal per dire io sono liberale ma non credo nel mercato
E questa è un equivoco molto forte che fortunatamente però sto dando vita secondo me anche nella sinistra una reazione altrettanto forte perché persone come Francesco Giavazzi come Franco Debenedetti come lo stesso Nicola Rossi e come tanti altre
Sicuramente hanno avuto il merito di di svolgere questo ruolo e cioè di di dispiegare senza grandi successi secondo me fino adesso almeno ma comunque di spiegare loro compagni
O è scompare di di di di partito che il Mary perché la concorrenza e del mercato che possono contribuire a premiare il merito a rompere le corporazioni e quindi le tutto ciò che mantiene fermo ingessato il sistema a favorire i consumatori quindi la parte più debole del del del del mercato
Ecco questo fatto che si stia rompendo all'interno della sinistra il questo monopolio idee contrario alla concorrenza e la consapevolezza che viceversa la concorrenza è qualche cosa di rinunciarvi
Se si vuole costruire una società veramente libere veramente democratica e un o uno sforzo interessante importante al quale stiamo assistendo in questi anni nuovo che lo sta portando dei risultati straordinari però che sta comunque modificando la cultura di fondo in fondo i decreti Bersani si possono leggere in maniera riduttiva eccetera però comunque dimostrano che in quella direzione sull'andare o comunque dimostrano che il mercato alla concorrenza non è più considerato qualche cosa di negativo che va a tutti i costi imbrigliato impedito e posto sotto controllo
Non esiste mercato selvaggio se selvaggio nel mercato dice un grande studioso cattolico-liberale come Michael Novak e lo diceva anche Inaudi e lo diceva anche in aula lo diceva anche ariete
Il mercato non è una condizione di natura beccato una costruzione sociale
Nella quale ci sono delle regole
Le regole vanno rispettate delle regole anche severe e quindi ha avere fiducia del mercato significa aver fiducia all'in queste regole significa aver fiducia nella necessità di fare funzionare questo mercato rispettando queste regole e questo è l'aspetto venendo all'attualità forse più importante più attuale che c'è su questo tema del del mercato e della concorrenza perché si riflette a livello internazionale
Sulla ecco prospettive della globalizzazione che sono prospettive molto
Importanti e sia per quello cui possono portare queste prospettive sia per le reazioni alle quali possono dare vita perché la globalizzazione ha sicuramente avuto dei grandi risultati alla cooperazione un grande fenomeno di mercati concorrenza
Che ha avuto grandi risultati ma che sta anche
Ponendo sotto gli occhi di tutti dei costi dei prezzi da pagare che dimostrano una necessità di governo di questo fenomeno non entro in questo tema non mi soffermo su questo tema lo metto
Come uno dei punti sui quali i liberali devono saper dimostrare di essere ancora capaci di dare delle risposte innovative
Su questo punto della globalizzazione che permette di arrivare all'ultimo punto di quelli che ho ricordato le istituzioni perché appunto la globalizzazione avrà bisogno di governo avrà bisogno di istituzione livello internazionale le istituzioni sono fondamentali in un sistema liberale il nostro maestro Nicola Matteucci diceva che il costituzionalismo il prologo in Cielo del liberalismo ed è fondamentale a riprendere questa questo ammonimento e questo lungo insegnamento che ci ha dato Nicola Matteucci sull'importanza delle istituzioni per affrontare i due grandi rischi che oggi le istituzioni democratiche liberali corrono coloro che solo due rischi
Molto attuali sotto gli occhi di tutti uno voluto visto anche visto ancora Tocqueville
Che definiamo rapidamente come la tirannia della maggioranza cioè il fatto che
Il sistema democratico
Si deformi in maniera tale da i eliminare qualunque possibilità di espressione di libertà pere chi non la pensa come la maggioranza e l'altro che il rischio opposto va ugualmente
Presente nel nostro società che il rischio che siano le minoranze organizzate quelle che viceversa deformano le scelte pubbliche le scelte politiche per trarre dei vantaggi privati che vanno a svantaggio della collettività il grande scontro sulle liberalizzazioni e questo ad evitare appunto che le corporazioni prevalgano sugli interessi diffusi
E non organizzati e non facilmente dotati di voce rappresentati dai consumatori quindi concludo per aprire poi con voi un dibattito il liberalismo è una teoria che ha una sua coerenza che ha dei punti ai quali non può rinunciare
Deve sottolineare enfatizzare difendere questi punti belle a mio parere difendersi dei rischi più attuali che oggi corre che sono sostanzialmente quattro punti
Il rischio del conformismo su quale mi sono già diffuso su quale quindi non torno il rischio dell'utopismo che un po'la l'altra faccia della dell'ideologia chiusa il rischio cioè che dall'alto qualcuno decida che cosa è bene che dobbiamo realizzare e il volere indirizzata a tutti i costi la società verso l'obiettivo definito da altri e non dalle stesse il rischio del giacobinismo per capirci e cioè il rischio che si consolidi l'idea che ci siano delle élite
Non soltanto politica a del campo dell'informazione capo del potere economico che sono capaci di decidere per tutti eh il rischio del relativismo che forse e la il punto sul quale discuteremo sempre di più nei prossimi anni anche fra di noi liberale un punto sul quale qui dunque forte perché certamente illiberale relativista in quanto rispetta le idee di tutti
Ma non accetta del relativismo almeno io non accetto del relativismo ma non sono l'unico per la verità
La visione di chi ritiene che relativismo significa tutte le idee essendo rispettabili nessuno nessuna idea a titolo per essere difese in maniera particolare rispetto alle altre io credo che così non sia e pur rispettando tutte le idee ritengo di essere autorizzato difendere le mie idee le idee nelle quali credo perché credo che un liberale per esempio che non crede nella libertà non può diversi o liberale e quindi ci sono dei punti degli ancoraggi fondamentali ai quali non si può rinuncia
Berlino e Popper
Hanno dimostrato e hanno sottolineato voto quest'aspetto allora e ai loro tempi non si parlano magari ancora di relativismo però per esempio quando ponevano il problema del paradosso dalla tolleranza
Ponendo il problema della del limite che si deve porre rispetto a chi intollerante ed è rispetto a chi non è tollerante nostri confronti questo problema due grandi studioso liberale l'hanno visto l'hanno capito l'hanno visto quando ancora non si parlava di scontro di civiltà di terrorismo a scala planetaria eccetera eccetera però il fatto che abbiano posto questo problema significa che questo problema esiste cioè l'interpretazione dell'attivismo l'interpretazione del limite
Dobbiamo dare al e non alla convivenza delle idee mal re rispetto che noi stessi ad avere tre nostri che credo che questo sia una dei punti fondamentali sui quali il liberalismo si dovrà misurare una delle aporie più difficili che deve affrontare nei prossimi anni ed è un problema che si pone non soltanto sul piano morale ma su tanti altri piani pensiamo per esempio quando Einaudi parlava del punto critico da non superare quando parlava dell'intervento dello Stato che egli stesso accettava naturalmente e diceva bisogna non superare quel punto critico ecco la teoria di fondo liberale il problema delibera nei prossimi anni sarà individuare il punto critico
Punto critico dell'intervento statale il punto critico nella diciamo nella definizione di quei problemi etici che ci si porranno sempre più frequentemente nei prossimi anni
Il punto critico anche nella nel nella nel sottolinea nei limiti che si vogliono porre a noi stessi perché non dimentichiamo poiché l'altra faccia della libertà e la responsabilità c'è un limite grave poniamo negli stessi quando accettiamo le conseguenze
Delle nostre scelte ecco questo questa aporia credo che sarà quello che ci accompagnava di più nei prossimi anni il decidere su quale versante del punto critico liberali si vorranno porre e non sarà una scelta facile si buttano sarà una scelta definitiva perché sono state sempre nelle fasi della storia e quali liberale sono stati più orientati
Verso la difesa delle libertà dell'individuo e altri momenti storici al quale sono stati più orientati verso la difesa dell'uguaglianza verso il consolidamento la democrazia siamo in uno di questi momenti in cui dobbiamo decidere dove cade questo punto critico e credo che nei prossimi anni dovremo lavorare molto su questo
Un organizzazione associazione come Società libera potrà dare molto da questo punto di vista io cercherò di fare in modo che faccia molto da questo punto di vista grazie
Allora io darei la parola a chi intende intervenire sulle cose che Salvatore Carrubba sollevato in termini dibattuto all'interno quel quadro molto ampio che sia offerto pregherei comunque chi vuole intervenire che vedete qui al parco perché parlando nel microfono è possibile una corretta registrazione di quello che viene detto
Io colgo soltanto per darvi il tempo di riflettere sul vostri interventi la ricchezza di spunti che Carrubba ci ha dato
Nella sintesi finale trovo estremamente stimolante proprio dovuti sta personale quindi dicono i miei in questo momento
Questa modalità di cogliere le quattro sfide il conformismo l'utopismo il giacobinismo e relativismo io trovo particolarmente interessante
Il discorso del conformismo e per l'attivismo in particolare quest'ultimo nel senso che abbiamo a che fare effettivamente con sfide molto alte
Su una serie di campi da quelli più teorici la morale le le regole di convivenza civile i valori di riferimento e quant'altro atto alcune molto pragmatiche che sono proprio come applicare la regolazione del mercato su scale evidentemente diversa da quella che eravamo abituati a gestire in termini nazionali dove la moneta era battuta dallo Stato in qualche modo poteva esserci un controllo relativo delle attività dei soggetti che si confrontano
Provo quindi che la chiave di lettura dice dal palco ruba sia molto ricca di implicazioni vi lascio la parola vi chiedo di dire un po'la vostra il merito se volete di offrono questo microfono per se volete rivedere
La sera sono rientrato in Italia segno in questa università
Io vorrei ringraziare il dottor Carrubba per la lucida esposizione di questi punti nodali e di questi equivoci che condivido vorrei sottoporre all'attenzione dell'oratore
La mia osservazione che l'equivoco che è stato pur nitidamente indicato relativo alla libera comunicazione delle idee e dei pensieri credo che sia di maggiore gravità di quello che è stato esposto
Perché ancora oggi non ritroviamo nell'ordinamento vigente sta parlando delle leggi forse l'ordinamento una serie di vincoli nascosti che risalgono forse i tempi della Controriforma ma che ci sono ancora
Dottor ruba a giustamente richiamato per esempio questo disegno di legge questa proposta che prende il nome dal ministro Mastella ed ero ma noi abbiamo nella cambia delle leggi vigenti una serie di limitazioni alla libertà di pensiero in altre parole e brevemente nella nostra carta costituzionale è stabilito che il pensiero dovrebbe essere completamente libero
Con ogni forma con ogni mezzo unico limite il buon costume inteso poi anche sotto il profilo sessuale
Ma la realtà non è così perché noi troviamo nascosta sottilmente sotto la l'esaltazione da un lato il divieto di esaltare certi valori negativi dal nazismo fascismo eccetera oppure il vilipendio di determinati valori da una parte e dall'altra si pongono dei limiti devo anche aggiungere che alcuni di questi gli attenti e sottili sofisti dicono ma anche in un teatro gremito di persone se un uno spettatore grida al fuoco beh ci sarà bene il diritto di farlo tacere questo mi sembra che sia una cosa piuttosto capziosa per concludere l'equivoco sulla libertà di pensiero che forse il fondamento di tanti altri valori che ci sono ho l'impressione che ancora non sia compiutamente realizzato perché noi abbiamo ancora nella trama delle leggi vigenti una serie di queste chiamiamo incrostazioni forse la libertà di pensiero completa è un'utopia non so e comunque giustissimo il richiamo che è stato fatto dal dubbio che dovrebbe essere veramente sempre il nostro compagno di viaggio
Grazie mille se c'è qualcuno che vuole intervenire subito così diamo a Carrubba la possibilità eventualmente di intervenire per cui su alcuni posti spunti
Prego
Mi chiamo arrampichini volevo chiederle se non ritiene che fra il Until basilari del liberalismo si debba essere o forse era sottinteso ma mi è sfuggito la laicità dello Stato intesa come neutralità delle istituzioni rispetto a tutte lettere dense opinioni dei cittadini non solo in campo religioso ovviamente ma anche in altri campi
Una sera io mi chiamo Luigi Ferrari mi occupo di marketing e comunicazione sia come imprenditore che come docente volevo chiedere al dottor Pier Ugo un
Così cedetti su un punto che ha toccato marginalmente cioè ha parlato di globalizzazione dell'impresa
Io non abbiamo fatto una ricerca con altri docenti amici l'anno scorso trenta imprese per vedere quali sono i fattori di cambiamento importante degli ultimi dieci anni sono emersi la globalizzazione dell'impresa lo sviluppo tecnologico e il cambiamento
Dell'individuo per loro però chiamano consumatore non chiamano individuo
Quello che mi ha colpito è l'inizio del relazione Carrubba dove parla di centralità dell'individuo nello stesso nello stesso conclusione a cui siamo arrivati noi come studiosi docenti ma la conclusione a cui arrivano le imprese che sono sempre più siano più potenti invece e si sono molte imprese che sono più potenti degli Stati nazionali oramai il punto da cui arrivano a loro è che la io ho grande rispetto per l'impresa ma c'è una certa incomprensione
è che il motore del cambiamento stia nella globalizzazione la tecnologia non tanto nel nello nella presa di coscienza del dell'individuo e quindi nelle in paura demente l'individuo che oggi è più informato più cocente noi lo osserviamo sa scegliere
Ma questa libertà dell'individuo si scontra ancora con un vecchio paradigma
Dell'impresa che invece tende a considerarlo un po'come un un attore di il consumo non molto alla fine non molto capace di di discernere ovviamente ho ho tratteggiato un po'un quadro un po'un po'anche a grandi linee però ecco questi questi
Sono tesi che che abbiamo anche esaminato e non non libro che ora pubblicato in proprio dal dottor Carlo qualche verrà discusso proprio col dottor Carugo il venti di febbraio
E che sarebbe già sapere un po'cosa pensa lui del rapporto fra l'impresa e l'individuo in termini di libertà
Io lo darei la parola intanto a Carrubba che siamo già verso le sette e venti quindi cominciamo evadere questi tre temi sollevati poi vediamo se c'è qualcun altro e il tempo che ci rimane
Grazie grazie cerco di cavarmela rapidamente ringraziando molto ma anche per le loro loro domande
I tre amici che le hanno poste professore Italia che saluto con molta simpatia amicizia
Ho poco da dire e credo che ara perfettamente ragione ha fatto bene a ricordare questa tradizione voglio aggiungere soltanto due notazione la prima che curiosamente nel nostro Paese la battaglia per la fine dei delitti di opinione è stato una battaglia non soltanto dei liberali ma anche per la sinistra
E quindi ho trovato curioso che ci sia oggi un ripensamento in cui sono proprio le forze di centro sinistra che spesso come con quest'ultimo disegno di legge Mastella sembra andare in direzione opposta i di vilipendio punto è un classico delitto che la sinistra ha sempre deplorato non capisco come mai si torna indietro
La seconda votazione che questa
Frequenza questa presenza di norme illiberali nella direzione nel senso che espresso bene professor Italia bene è un grande maestro e quindi meglio di lui potevo possono esprimere e a mio parere la il retaggio di un'epoca che non è chiusa al di là del fatto che non c'è più il fascismo
E cioè di questa idea che lo stato abbia comunque riconosciuto un patente i moralità di di di di dottrina di sapienza etica superiore acque del cittadino per cui appunto il fatto che si riconosca in fondo in fondo ancora c'è questa questo equivoco di riconoscere questa primazia dal punto di vista etico allo stato e che giustifica appunto il fatto che nel nostro ordinamento ci siano ancora
Molte limitazioni come quelle che ha ricordato il professor Italia
Sì circa la laicità e non mi sono soffermato l'ho dato con un punto per scontato quando io parlo di idee in contrasto chiaramente mi mi schiero a favore di un pensiero libero e critico
Io ottengo sul mio giornale una rubrica che si chiama criticamente che ha questo senso essere critici vuol dire appunto non accettare delle idee dei dogmi poterle discutere
Poterle mettere in discussione e e quindi il le essere laici a mio parere significa questo significa poter mettere in discussione
Delle delle idee senza con questo necessariamente confondere l'essere lanci con l'essere anticlericali presento non sono anticlericale anzi sono anche
Credente
Ma questo fatto mio che non mi impedisce di sentirmi ugualmente un buon liberale
Quindi sicuramente lo Stato deve essere laico deve essere separato dal dalla Chiesa la Chiesa però credo che sia importante che non venga limitata nella libertà di sostenere di dire quello che ritiene se il Papa ritiene che i PACS
Per i cattolici sono inaccettabili papà deve poterlo dire un po'il Parlamento deve dire quello che deciderà di fare il Parlamento ma il Papa deve essere libero di dire che i PACS nella visione cattolica non non sono ammissibili e così per tanti altri versi
Viceversa credo che ci sia una concezione laica ancora abbastanza diffuso nel nostro Paese confonde un pochino il laicismo con l'anticlericalismo
Credo che ci siamo capiti io sono fra sicuramente per una visione laica intesa come
Possibilità dei mette in discussione tutte le idee da un lato e secondo
Come separazione netta fra Stato e Chiesa nelle proprie spera spera spirituale morale quindi intellettuale la chiesa la spera politica costante
E delle scelte pubbliche lo strato
Al mio amico Luigi Ferrari dico che questo è un grande tema nel senso che
La globalizzazione sicuramente il modo in cui le le le le imprese riescono globalizzata si ha molto a che vedere sul rapporto che esse stabiliscono con i consumatori
Vale quello che vale per la politica nel senso che quanto più c'è offerto a politica l'offerta di beni tanto più consumato il rito di scegliere in realtà a me pare che la tendenza oggi sia ad ampliare le scelte del consumatore non ha ridurle sicuramente ciascuno a anch'io se fossi all'azienda cercherei se io fossi un editore cerca di vendere solo il mio libro ai lettori ma so che non è possibile
E ci provo magari ma il il punto e fare in modo che questo non sia possibile che sul mercato ci possono essere tanti editore tanti libri e tanti titoli e che ci possono essere tante automobili che ci possono essere tanti orologi tante pene eccetera eccetera
Mi sembra però che la tendenza viceversa soprattutto nel marketing nelle imprese sia quella di andare a prodotti che colpiscono sempre di più il singolo cliente
Il fatto che la FIAT le automobili producono dei modelli sempre più Tello Rizzati come si dice sempre più su misura
Dimostra che la ricerca e lo sforzo è di soddisfare il cliente nel suo singolo
Desiderio se così fosse possibile nono ovviamente non lo è poi sul Polo tributo di produzione di massa ma la tendenza e è quella e apporre la rivoluzione che c'è stato in questi anni nella produzione è stata un po'quella di porre il cliente al centro
Vetri cliente in fondo alla fine i fino a pochi anni fa era quasi un accidente
E si facevano anche dei prodotti scadenti tanto sapere il cliente poteva gettarle anche perché non c'era concorrenza molto spesso
Fiat automobili e oggi non è più così oggi sa che la se la FIAT fa dalla macchina i cattivi rientra in coppola giapponesi perché finalmente lo può fare
Quindi
Seppure la grande azienda ci prova in realtà poi gli ostacoli sono troppi perché i bello della globalizzazione che ha moltiplicato a all'infinito le possibilità di concorrenza e quindi le scelte del del del
Del cliente
Del consumatore cioè dell'individuo
Attualmente è importante che vengano mantenute quelle regole per cui ci possa essere concorrenza quindi antitrust e quindi antimonopolio quindi apertura dei mercati eccetera eccetera eccetera
Io ringrazio lì convenuti Salvatore Carrubba perché ormai il tempo sta scadendo voglio solo ricordarvi che il prossimo appuntamento delle lecture di Società Libera qui a Milano e per il ventisei febbraio lunedì sempre con Piero Ostellino prima parte della Costituzione la necessità di una riforma in parallelo avremo a Roma
Giuseppe De Vergottini caparra per una revisione costituzionale
Penso come chiusa che rimane come sfida la nuova missione di Salvatore Carrubba proprio io penso l'ultimo punto che mi ha sollevato avremo l'occasione io penso di confrontarci a novembre con il grande convegno internazionale sul liberalismo che faremo a Roma in onore di Matteucci
E in quella sede probabilmente avremo il contesto anche per andare in profondità non solo nelle tappe intermedie di avvicinamento ma proprio discussione che vada a toccare quei nodi che lui giustamente appunto sul tavolo
Vi ringrazio tutti e alla prossima il ventisei febbraio