Tra gli argomenti discussi: Afghanistan, Esteri, Governo, Italia, Nato, Onu, Peace Keeping, Politica, Prodi, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
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rappresentante del Partito Radicale Transnazionale presso l'ONU (PRT)
Nel corso degli ultimi giorni il dibattito sulla politica estera del nostro Paese si è concentrato in particolar modo sul rifinanziamento della missione militare in Afghanistan
Grande attenzione hanno infatti ricevuto le richieste di discontinuità rispetto alla missione in corso che sono state formulate da alcuni settori antiamericani della maggioranza di governo
Nonché dalla decisione indubbiamente grave di tre ministri di non votare il decreto di rifinanziamento presentato dal ministro degli esteri D'Alema
Al di là del dibattito sull'opportunità o meno della continuazione della presenza in Afghanistan delle forze militari italiane
Però difficilmente contestabili e da chiunque abbia a cuore che questo Paese non torni presto ad essere controllato dal regime teocratico dei talebani
E considerato anche che si tratta di una missione che è condotta dalla NATO su mandato del Consiglio di sicurezza dell'ONU
E cioè secondo tutti i crismi del multilateralismo che sono stati individuati nel programma del governo Prodi per poter sostenere iniziative militari o di peacekeeping internazionale
Ciò che interessa capire in cosa possa realmente concretizzarsi questa richiesta di discontinuità
Confesso di non essere riuscito a capirlo dalle dichiarazioni che sono state rese finora e che ad esempio hanno chiesto che nel decreto di rifinanziamento si è inserita la pace
Come se il raggiungimento di un obiettivo difficile qual è la pacificazione di un Paese come l'Afghanistan potesse essere deciso grazie all'approvazione di un decreto ministeriale a Roma
Tuttavia credo che si possa legittimamente ma anche opportunamente parlare della necessità di cambiamenti radicali rispetto alla politica che condotta dalla comunità internazionale in Afghanistan
Se sia pronta ad esempio la questione della lotta al narcotraffico
Giovedì scorso infatti il presidente dell'Afghanistan ha fatto un annuncio certo per molti aspetti simbolico ma comunque dal significato politico molto importante che però finora risulta essere stato largamente ignorato
Karzai ha infatti dichiarato di fronte ai membri del proprio governo e a rappresentanti diplomatici delle istituzioni internazionali che nel due mila sette il governo afgano non realizzerà le attività di distruzione delle coltivazioni di oppio
Attraverso l'uso di pesticidi college fumi d'azione
A causa del rischio che purtroppo si è comunque già verificato in concreto in passato
E questa attività possa finire in realtà per distruggere anche delle coltivazioni agricole legittime per inquinare le acque e per mettere a rischio anche la salute di animali oltre che delle popolazioni locali
Questa non già di Karzai arrivato nonostante il due mila sei sia stato l'anno record della coltivazione di oppio in Afghanistan e cioè di un Paese che attualmente produce oltre il novanta per cento del totale della produzione mondiale
La decisione del governo afgano rappresentanti o no alla richiesta proveniente dalle autorità americane e anche in altri Paesi cercano di promuovere le attività di comunicazione
Qual è il mezzo migliore per distruggere le piantagioni che servono alla produzione di droga
La lotta alla coltivazione di oppio continuerà ha detto Karzai ma solo con le attività di eradicazione tradizionali
E cioè con un lavoro fatto sul terreno ma poi ha fatto anche intendere che se queste attività non produrranno i risultati sperati la scelta di riprendere la fumi d'azione delle piantagioni potrà essere presa nuovamente in considerazione nel due mila otto
Di fronte quindi all'evidente fallimento della strategia proibizionista in Afghanistan e i timidi tentativi del governo Karzai di rimetterla in discussione
E comunque difficilmente comprensibile come il nostro governo possa essere in grado di portare avanti delle proposte alternative
Come ad esempio quella della produzione legale di oppio a fini medici che è stata presentata nei mesi scorsi dai ministri Amato e Bonino
Siamo la sua parte consistente ancorché minoritaria è intenta a far capire che presto l'Italia potrebbe porre fine alla garanzia di sicurezza dunque ha la stessa possibilità di esistenza del governo afgano e pensare che Karzai possa farsi forte di proposte provenienti da governi che sembrano però pronti ad abbandonarlo al proprio destino di fronte all'offensiva dei talebani è francamente un po'troppo
Per oggi è tuttora ci sentiamo martedì alle sette ventisette prima della rassegna stampa Matteo Mecacci New York
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