Un nuovo assetto della comunicazione. Soggetti, contenuti, regole, mercato

Riguarderà comunicazioni fittizi dà appuntamento a un anno di distanza da un suo primo convegno in cui in sostanza ha in qualche modo aiutato anche elaborare il programma dell'Unione sulla comunicazione diverse proposta guarda la comunicazione sono state in qualche modo recepite da questo programma
Sappiamo tutti quanto il sistema dalla comunicazione italiana abbia bisogno in questo momento
Di un maggiore pluralismo di una maggiore concorrenza andremo a vedere anche poi come i vari interventi che il governo sta mettendo a punto in questi giorni sì al DDL Gentiloni sì al provvedimento sulle idoli e in qualche modo riusciranno a a garantire sempre una maggiore concorrenza maggiore pluralismo al sistema dell'informazione
Questo convegno saranno affrontare diversi problemi sia dal il problema della della della RAI si parla di me ne pubblicò no c'è chi chiede appunto una privatizzazione invece a guardarmi elezioni siamo per una RAI che rimanga principalmente pubblica sia problema della governance dunque quale ruolo di una vere e gli utenti all'interno
Della RAI si devono avere magari un posto anche
Possibile organismi di rappresentanza
I e poi appunto come voi si deve in qualche modo anche differenziare dall'offerta invece che arriva dalle tv commerciali logicamente il sistema molto piante comprende non solo appunto ora in media sette ma comprende anche tante emittenti private locali che in questo momento rischiano anche di essere schiacciate da questo borbonico che in sostanza e non fa altro che appunto attrarre anche risorse pubblicitarie
Perse noi chiediamo anche il maggiore attenzione a tutte quelle che sono le piccole realtà locali però riteniamo anche che in qualche modo queste realtà locali abbiano anche dei doveri
Io faccio parte della segreteria di stampa romana il sindacato dei giornalisti
Il nodo purtroppo che molte emittenti locali purtroppo non rispettano lei normative incontrati di là sui contratti di lavoro e probabilmente questo anche ne parlerà dopo anche il ministro Gentiloni ci sono troppe realtà locali che in qualche modo diciamo tra virgolette aiutano a fomentare anche l'odio tra i nei confronti della polizia quando ci sono partite di calcio e così via per cui beh io penso che anche che sia necessario un maggior una maggiore vigilanza anche di molte emittenti radiotelevisive locali e che a volte il loro compito bada anche maggiormente responsabilizzato dunque attenzione anche maggiore alle provvidenze a come vengono erogate e agli aiuti che arrivano alle varie emittenti locali
La mia introduzione infinita io darei la parola al Garante della privacy professor Pizzetti che ci farà una breve introduzione
Sulle appunto tematiche legate all'informazione era
Hanno detto che devo parlare di qua quindi per questo mi sposto tanto voglio ringraziare gli organizzatori
Sia per l'iniziativa che hanno assunto sia per
Il fatto di aver scelto questa sarà la per questo convegno perché lui fa sempre molto piacere quando questa struttura può essere messo a disposizione di iniziative come questa
Che sono oggettivamente così importante dal punto di vista generale dell'interesse collettivo per i temi che trattano poi così vicini ad aspetti importanti della nostra attività istituzionale
Quindi un ringraziamento sentito e quando c'è stata prospettata questa opportunità ben volentieri abbiamo
Dato la nostra sale anche la nostra
Disponibilità supportare questa iniziativa
Ripeto è un'iniziativa che ha molti aspetti molti profili
Già nel programma era documentazione preparatoria indica la volontà di affrontare i temi della comunicazione come si potrebbe dire a tutto campo tutto tondo toccando divario spetti i sistemi di comunicazione che in questo panorama si collocano e ecco ho capito bene poi con particolare attenzione ai temi della radiotelevisione della comunicazione radiotelevisiva
Dell'editoria entrambi i settori che sono e non a caso oggi oggetto di un nuovo ripensamento di una nuova proposta di disciplina
Nell'ambito delle temi indicati vi è però anche un'attenzione significativa internet
E alla comunicazione che si svolge utilizzando queste nuove forme di tecnologia non è naturalmente quando parliamo di internet utilizziamo una espressione onnicomprensiva che sempre meno è utile a capire esattamente di cosa parliamo ma
Almeno per oggi credo che possiamo continuare in questo senso
Ed è su questo che io vorrei appunto
Un
Spendere qualche parola per una riflessione specifica di fronte alla quale noi siamo rete mentre la comunicazione tradizionale e nella comunicazione tradizionale io mezzo metto anche i sistemi radiotelevisivi
Indipendentemente dalle tecnologie su cui viaggiano ma le modalità di esercizio e dire
Dio struttura di questi sistemi di comunicazione sono ormai
Considera si possono considerare sistemi tradizionali
Intorno ai quali nell'arco di un paio di generazioni circa due tre generazioni
Di giuristi di sociologi e dei politici dei legislatori
Di strutture sociali che si sono susseguite nelle diverse parti della nostra cultura mondiale di qua e di là dall'Atlantico ma non solo noi abbiamo elaborato una serie di regole abbiamo elaborato una serie di riflessione può dire che la privacy nel senso più tradizionale del termine nasce proprio di fronte allo svilupparsi di forme nuove dei mezzi di comunicazione e sapete che quando si comincia a parlare di privacy e perché se scrivo un articolo nella Boston di fine Ottocento
Da parte di un avvocato bostoniano e del suo collega di studio che poi diventò
Uno del più famoso il più importante giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti
E l'occasione di questo articolo molto pesante e molto ponderoso molto dotto fu dato dal fatto che la moglie dell'avvocato che si chiamava corrente era una signora che frequentava molto la Società bostoniana
A Boston era fiorente la stampa locale
Le cronache mondane della stampa bostoniana riportavano continuamente
Le vicende della signora
Comprese fotografie delle feste da ballo a cui partecipava e naturalmente c'era una qualche forma di pettegolezzo intorno ai comportamenti della signora Conti aveva ballato quale cavaliere aveva cambiato quanto tempo c'era stata con chi era arrivato
Cochi arrivare anche era uscita insomma al marito
Essendo un perfetto bostoniano Leo ritenne che il modo migliore per reagire forse scrivere uno corposo articolo giuridico e in questo articolo giuridico
City che fu intitolato Rai stoppa i passi e quindi tre o il concetto di privacy
Che poi qualche anno dopo dal giudice della Corte Suprema Cardoso fu definito Our lady privacy e quindi si è sciolto al problema se privacy e maschile femminile o neutro perché è diventata orletto e quindi la nostra Signora privacy bene in questo articolo si fissarono tutta una serie di principi di grandissimo interesse che seguiamo tuttora su in che misura e accettabile che i mezzi di informazione
Di hanno notizie sui comportamenti delle persone
Ed è bellissimo perché Rizzi distingue con precisione dicendo la signora Warren è una persona privata non è una persona pubblica non ha incarichi pubblici
Non era un responsabilità istituzionale e quindi e quindi la sua privacy il suo diritto alla riservatezza
Deve trovare una tutela rafforzata non c'è motivo che giustifichi il fatto che il giornale
Dedichi un'attenzione specifica puntuale una sorta di accanimento informativo intorno ai comportamenti mondani di questa signora
Non perché sia illecito farlo ma perché questa è una signora che non ha cariche istituzionali diverso sarebbe il discorso se fosse invece una persona con responsabilità pubblica o comunque con una vita pubblica
Rispetto alla quale il diritto alla riservatezza sarebbe affievolito dal dovere di rendere conto dei propri comportamenti alla collettività nella quale opera e vive in virtù appunto della responsabilità
Che essa verso questa collettività
E si estende l'articolo siamo proprio al a fine ottocento mille ottocentottanta e qualche cosa anche alla riflessione sull'uso della fotografia
In che misura è possibile la fotografia della persona privata sul giornale i quali condizioni secondo quali canoni
Quindi la protezione dei dati nella variante più tradizionale del diritto alla riservatezza nasce proprio della cultura occidentale legata ai nuovi mezzi di informazione perché alla fine dell'Ottocento al nuovo mezzo d'informazione era la stampa e la fotografia sulla stampa
Prosegue nella cultura europea sposandosi con un'altra tematica che è quella del trattamento dati con sistemi automatizzati la cultura europea della protezione dei dati nasce per paura
Dello stato autoritario avendo maturato l'esperienza in particolare dello Stato nazista che usava già i sistemi di trattamento dati automatizzati per meglio controllare i cittadini e
Seguirne comportamenti come reazione agli Stati autoritari del Novecento che utilizzavano queste forme nuove inedite di controllo sui comportamenti dei cittadini per massimizzare l'elemento autoritario dello Stato
Di quel tipo di i storia del secolo scorso non a caso voi sapete Grande Fratello nasce nella mente e nel nel dalla penna di Orwell lì quale contemporaneamente produce la fattoria degli animali c'è sempre la paura dello stato autoritario come che utilizza forme nuove di controllo sociale sui cittadini privandoli dell'i loro diritti di cittadini e trasformandoli in sudditi
Ma ne siamo proprio dentro questo doppio filone da una parte diritto alla riservatezza vero sul diritto a informare ad essere informati la privacy bostoniana dell'ottocento dall'altra
Diritto alla protezione dati delle informazioni che mi riguardano per evitare che grazie di nuovo in modalità tecnologiche
Che erano quando si comincia a pensarlo solo quegli archivi PM di trattamento automatizzato dei dati io possa essere controllato spiato verificato dallo stato innanzitutto in ogni mio comportamento
Come vedete veramente la nostra autorità e dentro la modernità
Però neanche una protagonista obbligata ora di fronte a la situazione che è intorno a noi e noi siamo in prima fila a doverci porre nuovi problemi
Ormai libertà di informazione di rito di informare informare ed essere informati vero asso diritto alla riservatezza deve fare i conti con le nuove tecnologie
E queste nuove tecnologie dilatano una problematica che a noi sembrava fosse nota
Al di là di frontiera ignote
Cosa fa cosa significa la regola di protezione dati o del diritto alla riservatezza vs diritto di informare ed essere informati con nuove tecnologie che hanno aiuto Ubu anni blog hanno la possibilità di una dialogo collettivo in cui non sì si perde persino la distinzione fra chi è che in forma e chi è che informato l'informazione non è più a senso unico dal pro dal professionista dell'informazione verso la platea degli informati
Il cittadino che ha un diritto di informare che è speculare al diritto del giornalista di esercitare la sua professione ma diventa una Società circolare in cui l'informazione viene immessa
E viene utilizzata dagli stessi soggetti che la creano
You tube l'ultima è l'ultima frontiera Maggia Vichi perdiate assolutamente significativa un'enorme banca dati e di informazione anche sulle persone fatta dai protagonisti stesse dagli utenti stessi di questa banca dati
Per cui uno all'apre e scopre un nome scritto in rosso plica di già su questo non abbiamo informazioni scrivi tu quello che sale
Sì
Storia di tutti i giorni esperienza di tutti i giorni
Queste e e è una frontiera che non può non interrogarci noi
Che istituzionalmente siamo nati per conciliare diritto alla riservatezza con la libertà di informazione è storicamente siamo nati
Con la missione di conciliare la libertà dell'individuo dal d'rispetto alla al sistema un malato automatizzato dei dati e i protagonisti della comunicazione e dell'informazione
Che ovviamente non possono non sentirsi in qualche modo sulla tolda di una nave che balla per cui le alcune stessi punti fermi gira giornalista la professione del giornalista il direttore del del del mezzo di informazione l'editore queste figure classiche della libertà d'informazione come l'abbiamo costruita rischiano di sfumare
è ragionevole che ci si chieda ma se io uso usa il mezzo tradizionale e il direttore ha una serie di responsabilità di può quella di cui può essere chiamato a rispondere in giudizio non può non esserci il direttore responsabile il giornalista deve far rispettare rigorosamente il Codice deontologico il pubblicista non spesso
è il mezzo di informazione che circola invece su internet in cui informata informatore soggetto dell'informazione soggetto che riceve l'informazione vengono a coincidere come funzione
E dal nostro punto di vista la tutela delle dei diritti dell'individuo la tutela la riservatezza
La dura ed alla tutela anche alla veridicità del fatto la tutela a che il fatto pubblicato sia corrispondente al vero che ci sia proporzionalità
Fra il fare l'informazione data e il diritto dei cittadini ad essere informati che il diritti in principi di finalità come si armonizzano queste sono problemi che abbiamo di fronte
Ai quali non possiamo non essere impegnati a dare una risposta
Questo non significa minimamente che io abbia delle proposte
Non significa minimamente ed è una Banin banalizzazioni dire allora bisogna dar delle regole a interne alla bisogna controllarla allora bisogna vietarla allora ragione la Cina allora ha ragione l'India no questo non è la risposta
Che una società come la nostra può dare non è che la risposta può essere la censura su internet abbiamo censura neanche sulla carta stampata o sulla radiotelevisione figuriamoci dove sarebbe molto più semplice utilizzarla figuriamoci se ha un senso che qualcuno immagini che la risposta a questi problemi sia la censura censura di chi la censura che la censura fatta in quale contesto in una realtà che è globale in cui Linda informazione può essere immessa da qualunque parte del mondo in cui può essere difficile individuare il soggetto stesso che mette l'informazione
Qui non ci sono risposte semplici e comunque se anche ci fossero io non le conosco
Quello che so con certezza che è una problematica che dobbiamo cominciare ad affrontare in modo adulto
Non semplificando e non devi dentro ci fra libertari che esaltano la libertà di internet
Ben conoscendone i pericoli ma ritenendo che non c'è pericolo che possa giustificare una riflessione che rischi ricondurre a una qualche limitazione di queste norme libertà
E al contrario
Ne ho codini che immagino che questa libertà è troppo pericolosa per cui la risposta più ragionevole da dare sia limitarla frenarlo una in qualche modo cercare di arrestare il progresso delle nuove tecnologie son tutte e due risposte sbagliate
Sbagliata la prima perché inevitabilmente se noi non ha cerchiamo di riflettere su questi temi
Si avrà paura di queste nuove tecnologie se ne scapperà se ne dirà terranno i pericoli si creeranno fantasma
Ed esiste e sbaglia la seconda perché immaginare di applicare semplicemente ricette pure repressive senza neanche interrogarsi sulla loro praticabilità e altrettanto ingenuo non c'è mai stato
Futuro per il luddismo è chi ha immaginato di arrestare il progresso spaccando le macchine a vapore ha fatto poca strada
Ma non c'è neanche una ragionevole
Atteggiamento Inti esaltando le opportunità che le nuove tecnologie danno e che danno ormai secolo dopo secolo alle generazioni che si susseguono perché noi siamo l'ultima generazione
Di un Periodo cominciato nel seguire nel nel sedici del diciottesimo secolo che ormai da tre secoli si trova a fronteggiare continuamente uno sviluppo tecnologico
Incredibilmente accelerato ma non c'è nessuna Successo in chi immagina di esaltare solo le opportunità delle nuove tecnologie ma non di armonizzarle
Con
La capacità degli uomini di trarne il massimo di beneficio evitandone i rischi e le conseguenze negative nei limiti in cui questo è possibile
Io vi ho intrattenuto anche troppo credo che il senso della riflessione sia chiaro al di là del parole forse troppo numerosa che ho speso per illustrarlo io credo che dobbiamo uscire da questa inutile dilemma
Se l'inno a riflettere su internet significhi limitarne la libertà
Ho significhi esaltarne i pericoli significa semplicemente affrontare in modo adulto e consapevole una nuovo scenario nel quale comunque il mondo in cui viviamo è entrato e che se noi siamo responsabili maturi e consapevoli delle nostre dei nostri doveri tocca noi affrontare grazie ancora per la vostra convegno e molti auguri di buon lavoro
Ringraziò il presidente Pizzetti sia per l'ospitalità che da oggi al nostro convegno che per il suo intervento che fra intervenuto sia con aneddoti davvero gustosi sia puntualizzando dei temi che sono centrali per il quale fa della comunicazione la comunicazione e bene comune
La comunicazione che parte dal basso e l'accesso alla comunicazione questo richiama anche la nostra responsabilità di giorno e listi la responsabilità anche della parte politica oggi sono presenti Diversi esponenti che hanno questa responsabilità sul mondo dell'informazione e della comunicazione prima di passare la parola Glauco Benigni per una relazione introduttiva
Devo anche portarvi il saluto del presidente Corrado Calabrò dell'Authority per le comunicazioni che ci porge il suo saluto non sarà qui oggi per un segno di rispetto nei confronti del parlamento il nostro massimo organo
Di rappresentanza domani sarà in audizione alla Commissione trasporti e quindi ha ritenuto di non intervenire prima di questa sua relazione al Parlamento e quindi io con questo passo la parola a Glauco Benigni
Che forse potrà anche intervenire su un altro dei temi che ha toccato il professore Pizzetti quello del rapporto anche con le tecnologie
Sì ecco buon giorno tutti grazie per essere intervenuti in termini
è un piacere affrontare finalmente in nel modo più pubblico possibile uno dei temi ai quali mi sono dedicato in tanti anni di lavoro che la globalizzazione dei media e poi gli affetti se ne ottengono perlomeno sul nostro territorio
Io la mattina sulla pressione bassa per cui ho scritto il mio intervento anche perché se qualcuno oppure un Ulisse potrebbe anche così andarlo a a richiedere
Dunque
Allora il rapporto che è fortemente dinamico tra i soggetti della comunicazione
Oggi più che mai va inserito in una vasta scena la globalizzazione dei media di massa
Che si determina la convergenza dell'uso di tecnologie digitali e delle proprietà dei finanziamenti
Per intervenire politicamente in questa scena bisogna operare perlomeno alcune distinzioni relative ai suoi livelli che peraltro convivono e queste distinzioni non sono molto noto perlomeno non vengono spesso menzionato
Esisteva un primo livello di globalizzazione e convergenza ed è stato ed è quella pratica che si realizza in un'aria di cosiddetta libera circolazione di contenuti
E libero accesso alle reti su scala sia internazionale che nazionale
Aria in cui i soggetti hanno accesso a canali televisivi fui terrestri e da satellite
Aria in cui esiste una circolazione a prezzi ragionevoli informazioni trasparenti e culture evolutiva su stampa e libri
Ha l'aria in cui si assiste ad eventi di vero interesse generale sostenuti da sponsor e pubblicità onesta
E aree in cui è pensabile collocare contenuti nel web con finalità lecite
Questo livello di globalizzazione convergenza era ed è il livello auspicabile ma mentre tutto il mondo democratico in Europa in particolare dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta signori cantavano alla realizzazione di questo livello
Il mercante multi Manchu multinazionale giurassico
E adoratore del profitto lo andava contemporaneamente inquinando
In che modo
Determinando tra la fine degli anni settanta e il due mila il secondo livello di comunicazione globale convergenza ovvero quella pratica che si esercita immettendo nel primo livello le azioni di marketing pubblicità finalizzata alla induzione di consumi superflui
Cross promotion occulta e misurazione e controllo de iure audience
Cioè quelle azioni che sono favorevoli all'organizzazione dei consumi di massa nei diversi territori da parte di un drappello di multinazionali piuttosto avide di profitti quelle azioni altresì favorevoli all'offerta di contenuti a pagamento più o meno pregiati o semplicemente spacciati per tali grazie al traino generato da alcuni prodotti che in realtà sono più furbi che c'erano lenti
Per capirci il secondo livello era ed è una pratica che è nota nei mercati internazionali come una pratica del cavallo di Troia
Così ha funzionato
Fino al crollo del NASDAQ e delle tue torri
Poi il mercante internazionale giurassico temendo verosimilmente una contrazione dei mercati e si è alleato con il potere politico a vocazione militare
E ha realizzato il terzo livello di globalizzazione convergenza ovvero quella pratica che al primo al secondo livello aggiunge il tentativo spesso efficace
Di organizzazione del consenso su scala planetaria Rispetto ad eventi politici religiosi militari finanziari ecologici biotecnologici eccetera
Eventi che riguardano la sopravvivenza dalla comunità internazionale
I tre livelli lo ripeto ovviamente continuano a convivere nella grande cubatura mediatica e ciò fa ritenere ad alcuni che esistano ancorare di libertà
Che però in sostanza appaiono sempre più come riserve indiane nelle quali uomini di buona volontà compiono piccoli rituali arcaici
Perché non perché esistano i buoni e i cattivi ma perché le risorse i profitti di cui godono i diversi livelli non sono affatto bilanciate
Non sono paragonabili tra loro quindi si assiste ad una iper produzione e distribuzione di contenuti involutivo a discapito dalla presenza di contenuti evolutivi
Del resto la spinta originale è fondamentale per la realizzazione del secondo e terzo livello della globalizzazione dei media è stata ed è contrariamente a ciò che si vuol far credere non la capacità di fare impresa di questo o quel boss dei media che in definitiva più che impresa fanno commercio diete dei Bitter ma l'apertura di linee di credito
Nei loro confronti da parte della Finanza più spregiudicata attraverso banche internazionali e nazionali
Linee di credito spesso alimentate da masse di denaro virtuale raccolte nelle grandi borse masse dell'ordine delle centinaia di milioni di dollari o di euro e talvolta anche di miliardi di euro
Tali linee di credito sono state sin dalla fine degli anni settanta e questa è una cosa che purtroppo in questa nazione viene considerata un po'fantascienza ma non è così
Messe a disposizione di alcuni agenti del liberismo mediatico internazionale
Con alcune missioni molto semplici e rozze in realtà acquisire concessioni governative fare incetta di frequenze comprare canali tv e media in difficoltà a prezzi di realizzo
Tenere basso il valore del costo contatto che regola la vendita degli spazi pubblicitari
Soprattutto a favore di cui agli inserzionisti multinazionali che direttamente o indirettamente garantiscono le linee di credito
Altre finalità sono state e sono organizzare pressioni lobbistiche
Corrompere politici governi locali dirigenti di imprese di comunicazione impedire alla formulazione di norme che ostacolino
Il dilagare di merci servizi superflui
In definitiva la missione è creare grazie ad un'alta percentuale di contenuti
Discutibili se non tranchant stile di vita involutive inquinanti ma favorevoli al modello di sviluppo perverso sostenuto dalle oligarchie dominanti
Qualcuno definisce tutto ciò neoliberismo applicato ai media
Altri però quelli che lo hanno inventato e sostenuto e tra questi il cartello delle grandi agenzie multinazionali di pubblicità con base a Madison venire
Lo utilizzano come un wargame finanziario mediatico che serve a conquistare cher nei mercati e a promuovere grandi marchi nei punti vendita a discapito dei piccoli e medi competitori locali
A questo punto come sempre si dirà ma lo guarda il web è un'area di maggior libertà in parte è senza dubbio ciò è vero
Ma anche qui bisogna distinguere i tanti aspetti e misurare gli effetti contraddittori nelle diverse fasi di sviluppo di internet
Mi limito a dire che c'è senza dubbio una presenza esaltata rispetto al passato di contenuti onesti ed evolutivi nel web ma
Uno tali contenuti sono nella stragrande maggioranza solo alfanumerici più qualche foto e qualche filmato autoprodotto
In altre parole purtroppo
Nel web libero democratico navigano barche di piccolo cabotaggio se non addirittura remi mentre nell'etere si incontrano molte portaerei che non vedono l'ora di entrare nel business sta alla larga banda
A riguardo si vedano gli esemplari takeover Google che compra YouTube o NewsCorp Collection che compra mai Spice
Due tali contenuti convivono comunque con una pari presenza ed esaltazione di contenuti commerciali tranchant che generano effetti devastanti nelle nuove generazioni
Tre i contenuti presenti nel web e loro autori e fruitori sono sottoposti ad una crescente capacità di controllo delle tracce e dei transiti da parte delle oligarchie digitali
E questo non è molto rassicurante
Qualsiasi sia il livello della Global Communication di massa
Fra l'altro essa si realizza in due macro aree ben distinte cioè distribuzione tra utenti affari e diffusione ai fruitori finali
Nella primaria e i contenuti di qualità non entrano quasi mai
In quanto esistono contenuti prodotti in ambiti industriali molto organizzati e distribuiti industrialmente a minor costo
Tra questi due tipi essi stessi una vasta gamma intermedia di tipi di contenuti mai contenti industriale involutivo messo in latenza nei mercati internazionali
Rappresenta il novanta per cento del giro di affari totale all'interno della cubatura
Della Global Communication
Questo è un aspetto che avviene abitualmente sottovalutato dalla politica democratica italiana la quale per oscuri motivi
Si è accontentata di gestire e organizzare maldestramente solo il rimanente dieci per cento degli affari
Altro aspetto importante sono i bacini di utenza internazionale nazionale e locale che sono interdipendenti e dipendono a loro volta dei sistemi di distribuzione di fusione adottati
Qui avvengono delle stranezze un caso per tutti la massiccia quasi inevitabile fornitura incontrollata da parte di pochissime agenzie televisive internazionali
Di firmati talvolta di dubbia provenienza che però hanno orientato la formazione del consenso su scala planetaria rispetto ai venti molto molto importante
Comunque la messa a disposizione di contenuti di convergenza e di messaggi pubblicitari nei vari bacini è inoltre regolata da un'amplissima pratica di negoziati e contrattazioni che va sotto il nome di mercato della comunicazione
Un mercato che può essere sottoposto a regole chiare ed esplicite o che si può svolgere nell'ombra o mi dice a di normative più o meno rallentate e ordine regolate con vari alibi tra cui
Uno degli alibi fondamentali che corrisponde in gran parte alla realtà è il fatto che il sontuoso incedere della rivoluzione digitale non consente altro che normative in progress
Bene
Ancora una osservazione
Che ha io ci credo a questa cosa non mi sembra neanche che sia strampalato in Italia in quanto nazione aderente alla World Trade Organization e alla NATO
A proposito delle questioni relative alla comunicazione di massa abbiamo vissuto una sovranità nazionale limitata
Quindi non c'è da meravigliarsi neanche più di tanto se nei decenni passati abbiamo assistito a strampalate sequenze di leggi sulla comunicazioni e ad ambigui comportamenti delle authorities cosa che succede tuttora
Ne ho la più tragica delle tradizioni eravamo e rischiamo di restare una terra di conquista o comunque un avamposto dell'Occidente
Che devi assumere stili di vita e di consumo consoni alla sua collocazione geopolitica
Ora però il compito della politica e nel caso specifico dalla politica nazionale che guarda all'Europa è quello di districarsi dal groviglio e fornire una bussola
Che consenta un migliore orientamento nel labirinto nel quale ci siamo trovati nel quale ci troviamo
Ebbene per la prima volta l'attuale Governo dell'Unione ha riconosciuto che la comunicazione è un bene comune in quanto fondamentale elemento di formazione della coscienza civile
E sociale e ostile al quale i valori e le aspettative individuali e collettive assumano forme e dimensioni e quindi soprattutto alla luce di ciò alcuni nuovi punti di riferimento
Credo si possano debbano sottolinea
Tra questi
Innanzitutto il fermo mantenimento della proprietà pubblica dello spettro elettromagnetico e delle frequenze
Intese come porzioni di un bene demaniale chiamato eterei
Al riguardo c'è da tener presente però che inquietanti proposte sostenute da potenti lobbies due settimane fa sono state valutate a Ginevra durante un in buona sciopero devo va ai che io che una prestanza
Un'organizzazione internazionale Internal sistema delle Nazioni Unite in cui i governi e il settore privato
Coordinano le reti globali di comunicazione servizi io spero che questo argomento nel corso della mattinata verrà ripresa perché in sintesi due settimane fa anche alla presenza del nostro ministro e del commissario della UE
Viviano regge in via si è adombrato non adombrato cioè si è discusso per due giorni dalla possibilità di privatizzare le terre e quindi di farlo diventare un bene che si compra e si vende con dei proprietari che ne fanno ciò che ritengono più opportuno quindi il mantenimento dalla proprietà pubblica delle lettere è uno dei sulla pilastri dell'eventuale futuro democratico della globalizzazione dei mezzi
Secondo
Obblighi per le concessionarie delle aziende diretta delle aziende televisive ha rispetto di un costo contatto che sia commisurato al reddito medio pro capite degli italiani
E che non sia più come ora il più basso d'Europa
E pertanto un esplicito divieto di negoziazione e sconti che giungono fino al sessanta per cento dei listini degli spazi pubblicitari
Ovvero sconti che si effettuano su porzioni di beni demaniali concessi ai broadcaster in deroga a anche a norme esplicite
La questione ricordata anche dal ministro Gentiloni in una recente intervista Italia Oggi
Non è solo quale percentuale massima di pubblicità si può concedere ad un soggetto ma soprattutto a quale prezzo questo soggetto deve vendere gli spazi pubblicitari affinché non si verifichi dumping nel proprio mercato di riferimento e del resto questa cosa è prevista nel trattato di Amsterdam che è una delle carte fondamentali dalla Comunità europea
Terzo aspetto una strenua difesa del Consorzio delle tv pubbliche europee e in particolare della RAI
Ovviamente stando a casa che deve rilanciare nel suo ruolo di servizio pubblico nazionale mantenendo una integrità è una dimensione che le consentano influenza sulla formazione delle coscienze e ne consentano dignità
Un valore quest'ultimo che è stato messo a serio repentaglio nell'assurdo teatrino dà la caccia all'audience
Una caccia in cui la ricerca outlet è una fatta finora da padrona ma confidiamo che presto non sarà più così grazie all'indicatore misto quantità qualità proposto dal governo
Inoltre è una difesa attiva dei fruitori i consumatori di apparati e cultura digitale i quali invece sempre più
Rischiano di diventare i nuovi ostaggi devo la digitava paura rette
Che molto potente ed è in grado di prendere in ostaggio
Anche miliardi di persone
Per concludere l'inserimento di regole all'interno dalla nuova tv senza frontiere in via di riforma che costringano i padroni delle pay tv vedi sul nostro territorio Rupert Murdoch a reinvestire in produzione di cinema e cultura nazionale una congrua percentuale dei loro proventi
Grazie
Grazie a Glauco Benigni dunque dei cittadini utenti che non siano più seriamente un costo contatto che non siano più personalmente ostaggio del mercato televisivo pubblicitario laudi tal l'Auditel sotto accusa noi speriamo appunto che un nuovo Criterion post sa
Farà valutare i palinsesti contenuti televisivi e costruire quindi il la nuova televisione
Proprio di audit Arles si è occupata Roberta Girotti in una libro-denuncia di questo sistema che ha governato dalle majors pubblicitarie
E ha costituito un tavolo il tavolo Auditel noi la invitiamo qui al tavolo del welfare della comunicazione
Va be'e didattico
Grazie dell'ospitalità siamo davvero
In tanti iscritti a prendere la parola in questo forum
Davvero opportuno speriamo anche che sia uno dei tanti per contribuire fattivamente come cittadini depositari di diritti anche nel campo della comunicazione al riassetto delle delle comunicazioni
Un sistema viziato in Italia da inaccettabili posizioni dominanti di due soggetti privati monopolisti nel settore della tv generalista e nel settore della tv satellitare
Che portano il nome rispettivamente lo sappiamo di Silvio Berlusconi che impera incontrastato da oltre venticinque anni grazie anche ad una serie di leggi concertate dobbiamo dire sia a destra che a sinistra
Che ne hanno strada facendo legalizzato l'attività imprenditoriale
E di Rupert Murdoch magnate dei media australiano sbarcato più di recente e sulle mercati italiano senza che alcuno ampia opposto resistenza o abbia battagliato in Parlamento
Due persone che dettano legge in campo televisivo a cinquantasette milioni di italiani
E l'unico modo credo che abbiamo per sottrarci al loro potere e di rompere il patto Auditel che da vent'anni TM fittiziamente impieghi duopolio
RAI media sette e che oggi vede Skytrain Mele per ottenere una parte più consistente della torta degli investimenti pubblicitari decisi in base ai dati Auditel
Laudi Tel sappiamo tutti il sistema di rilevamento degli ascolti televisivi che opera dalle dicembre mille novecentottantasei il regime anch'esso di monopolio su cui si è imperniata una vera dittatura mediatica e che tuttora vigente
Nonostante che oggi sappiamo con certezza che si tratta di un sistema assolutamente inaffidabile dal punto di vista scientifico
Per le gravi carenze del campionamento per la macchinosità del rilevamento affidato in tutto e per tutto a variabili di comportamento umano e per i limiti tecnici oggettivi
Ah cresciuti con il mutare degli scenari tecnologici e le varianti delle varie piattaforme trasmissive che sono estranee al sistema Auditel
Sistema Auditel estremamente distorsivo anche nel modo in cui elabora i dati minuto per minuto anzi trenta secondi a volte quindici secondi arrotondati al minuto
Per cui si assommano contatti spacciandoli per ascolto
Sistema Auditel Detour del tutto fuorviante per l'uso che se ne fa
Assumendo appunto il dato Auditel a giudice insindacabile dell'intera programmazione televisiva e sempre più anche delle stesse trasmissioni informative e perfino dei telegiornali
Contravvenendo al Codice deontologico della professione giornalistica
Un ascolto del tutto virtuale quello confezionato ad arte dall'Auditel le che assume nel Paese però la valenza di consenso perfino politico che va a forgiare le coscienze ad orientare scelte ideologiche e culturali religiose e stili di vita e tendenza al consumo
Io dedicato come nera anticipata Arianna due libri a questo tema intitolati la favola dell'ALDE teller il primo uscito nelle giugno due mila due la favola dell'Auditel seconda parte
Uscito un anno fa che oltre a demolire la credibilità di questo sistema di rilevamento
Documenta anche il movimento civile
Creato si dal due mila due in poi intorno a questa battaglia per la democrazia e Cab dato vita al tavolo Auditel che oggi qui rappresento
Il tempo per raccontare qui è ristretto importante darvi conto che la battaglia per la riforma dell'Auditel è arrivata ad un punto di non ritorno finalmente dopo che lo scorso maggio
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato un atto di indirizzo che chiede all'Auditel le di riformarsi
Nella governance e nella metodologia all'insegna del pluralismo dei soggetti partecipi nell'assetto societario
Dove oggi i controllati sono anche i controllori ma anche all'insegna della trasparenza in ogni fase della ricerca e della credibilità scientifica del rilevamento
C'è da dire però che l'audito il non è in grado di riformarsi in tal senso se non negando il patto che ne legittima l'attività possiamo dire illegittima
Di tutto ciò è ben consapevole il ministro Gentiloni che opportunamente ha recepito nel suo disegno di legge
L'esigenza di riformare il sistema di rilevamento degli ascolti riconoscendone finalmente la funzione di servizio di interesse generale a garanzia del pluralismo e della concorrenza
Ecco nero su bianco ciò che viene negato da vent'anni dall'Out di Tel
Tanto più il ministro Gentiloni ha capito che la questione Auditel è centrale per liberare la RAI dallo strapotere della politica e della pubblicità
Così che nelle linee guida di riforma della RAI troviamo accanto ad un rilevamento degli ascolti quantitativo
Un rilevamento qualitativo per definire un indice di valore pubblico in base alla qualità erogata ma anche in base alla qualità percepita ed attesa dal pubblico
Spero allora che Gentiloni sarà sostenuto con tutte le forze necessarie in questa battaglia politica
Che dobbiamo sapere sarà durissima
Insieme a quella sui tetti per la raccolta pubblicitaria perché sono i due punti nevralgici che vanno ad intaccare gli ingentissimi interessi
Economici solidificata intorno al duopolio che impediscono di fare spazio ad ogni altro soggetto
Solo vincendo questa battaglia potremmo superare la RAI della Seconda Repubblica che nel mio ultimo libro che appena uscito definito dalla tv dei professori alla tv deficiente una tv deficiente che ha avuto lo scopo o o comunque si è posto l'obiettivo di abbassare il livello socio culturale dell'intero dell'intero Paese e e dobbiamo in questo modo cercare di restituire finalmente la tv ai cittadini grazie
Grazie
Roberta agitati io considererei a dar voce prima di ascoltare anche la parte politica alle associazioni di categoria ai rappresentanti quindi della stampa così come degli utenti e chiamo dunque al nostro tavolo Angelo Sferrazza che vicepresidente nazionale dell'Unione stampa cattolica italiana
All'improvviso
Per fortuna che sono uscito a prendere un caffè per esempio la pressione bassa come Benigni qui davvero un pochino così
No prima di tutto volevo portare il saluto dell'UCSI per chi non lo saluta c'è l'Unione cattolica dalla stampa italiana una associazione laicale che fa parte della fermando il grande vasto mondo
Delle associazioni laicali collegate alla alla cioè quindi ringraziamo per per questo invito di come UCSI esprimiamo la nostra nostro interesse la nostra solidarietà e anche la possibilità di una di contribuire nera a vari livelli in vari modi a questa questa grande Secondo nuovi battaglia
Uso un termine così da molto giornalistico la battaglia che inizierà credo che già o è già iniziata su il problema della del progetto il progetto Gentiloni
Dico subito come ho già detto qualche sera fa Cridola senatrice desueta alla una riunione che è stata fatta molto molto attenta molto precisa molto molto raffinata direi su queste su queste tematiche
Che
Noi andiamo credo alla al nodo
Al nodo principale di quello che lo lo scontro politico italiano perché
Stiamo si sta discutendo sulla bipolarismo sulla riforma
Della della legge elettorale su una serie di altre di altre tematiche lasciamo stare la politica è stata Capello fa parte di una di un altro modo di vedere di vedere la politica ma in effetti credo che il nostro nostro assetto politico nel nostro Paese una anomalia rispetta tutti i Paesi democratici europee richiede l'area a latinoamericana il nostro assetto e il di bipolarismo è fra chi crede nel del servizio pubblico chi vuol distruggere il il servizio pubblico cioè da una parte abbiamo un sistema politico fondato solamente su una concezione televisiva
Del grande dalla grande area televisiva e per il resto abbiamo chi non ha chi non crede quindi credo che andremo incontro
Uno show da un molto molto molto difficile
E e sul quale si possono già immaginare risultati non so se sicuri non so se chiari e soprattutto non so se certe quindi credo che al di là di gli approfondimenti necessari su un progetto di di sistema credo che prima di tutto si deve e sottolineare la necessità di creare nel Paese una fortissima attenzione su queste su queste tematiche
Perché queste sono le tematiche su cui il noto sistema democratico
è profondamente in crisi e da cui possono nascere i più grandi più grandi pericoli non non illudiamoci non non s'non sarà non sarà facile
Sarà molto compresso perché se vogliamo così banalmente dividere una parte l'altra dall'altra parte
La forza non solo politica e straordinariamente forte e stranamente raffinata soprattutto perché credo questo accade in un in un in un sistema come il nostro che
Non non diciamo vecchio ma non ha fatto dei passi che necessari l'abbiamo perso anni anni e anni c'è stato un governo di centrosinistra che non è riuscito ad arrivare al di là di un un flebile accenno alla né ci state riformare il sistema abbiamo oggi un governo di centrosinistra che riprende e anche io qui sottolineo grande coraggio del del ministro Gentiloni e la necessità di solidarizzare in tutti i modi nobody colui abbiamo un un governo di centrosinistra che non ha i numeri per riuscire a raggiungere certi obiettivi e ha delle così possibilità di increspature violeremmo all'interno stesso della sua ripidissima maggioranza quanto meno alla alla al Senato credo quindi che noi dobbiamo
E soprattutto
Far nascere nel Paese un grandissimo dibattito
Brevissimo dibattito sul tema del del servizio pubblico dobbiamo recuperare a fondo il il tema del servizio pubblico dobbiamo ridare a questo a questo servizio pubblico una immagine che sia adeguata alle grandi trasformazioni che il sistema della comunicazione ha avuto in questi ultimi in questi ultimi anni
Il professor Pizzetti nel suo nel suo intervento
Ha detto poi di dopo dopo la guerra per l'esperienza del esperienza della del nazismo
Il problema della dei dati problema è stato molto importante per la difesa della privacy eccetera eccetera e questo per è successo anche nel del sistema radiotelevisivo
Per l'anomalia
Possiamo chiamarla ma in senso molto positivo
L'anomalia del sistema pubblico europeo rispetto alla al sistema al sistema americano replicano sta proprio in questo cioè dopo la guerra che con quando tutti i governi dell'Europa occidentale hanno difeso fortemente il sistema pubblico l'hanno difeso perché
Perché avevano ancora sulla pelle della memoria e davanti agli occhi quello che i sistemi fascisti nazifascisti erano riusciti a fare in Europa con l'utilizzo dei mezzi dei mezzi di comunicazione e quindi è stato una grande difesa
Di democrazia e di libertà
E perché se no
Siccome la seconda guerra mondiale è stata vinta non solamente sulla sulla sulla all'abbattimento del nazismo e del fascismo ma è stata anche vinta dagli americani per la libertà di mercato ha per l'apertura dei dei mercati
Questo lo sa benissimo e sarebbe stato ancora quindi possibile che gli americani
Avessero potuto indicare alla alla politica europea
Il un sistema commerciale anche della della televisione e questo non è accaduto perché l'intelligenza e l'acutezza dei nostri politici della del nostro dopoguerra è stato quello di aver capito l'importanza della del servizio pubblico
Come difesa della democrazia e nel nostro Paese più che in altri Paesi
La difesa del servizio pubblico ecco una difesa della democrazia e della libertà dobbiamo convincerci di questo il rischio che noi ci facciamo incartare da una serie di di tematiche importantissime e fondamentali ma anche fra di noi
Su come deve nasce nell'aldilà la il consiglio d'amministrazione se si deve guardare alla BBC o o se si deve o lo lo ha dobbiamo fare una Fondazione o non fare una fondazione se non siamo convinti fortemente di difendere in tutti i modi e quindi anche di sacrificare certe nostre
Certo i nostri desideri certe nostre aspettative
Per la la il sistema di rappresentazione o di rappresentanza sono non non riusciremo ad ottenere il risultato tenori che noi vogliamo
La BBC ecco perché grande modello BBC
Ogni Paese purtroppo a la politica che ha ha la la situazione interna che ha alla cultura che anche noi abbiamo una cultura profondamente diversa e lontana dalla cultura dalla cultura anglosassone
Quindi in conclusione direi
Che prima tappa è la riscoperta e la difesa la difesa della del servizio pubblico
Perché il servizio pubblico in fondo è non solo a difesa di valori i valori universali ma è anche la difesa di valori politici precisi molto chiari
Il servizio pubblico è l'unico sistema che può difendere le minoranze Tripoli Fender le diversità culturali e religiose Poli fendere e creare la possibilità di un sistema più libero e più o più penetrante della società anche di altri soggetti che non siano un grande enorme blocco
Che in questo come in questo momento dall'altra parte l'altra parte televisiva
L'UCSI ovviamente molto interessata e non può non essere ai valori etici della della della comunicazione
E quindi credo che oggi fra le tanti tra i tanti guasti della nostra
Per il nostro sistema della comunicazione c'è anche una sventata essa direi neri in chi fa la comunicazione
Nella affrontare certe tematiche sulla natura e sulle sul piano sul piano etico non per essere subito legato agli avvenimenti di questi giorni ma certo quello che è successo che è successo a Catania
Quello che è successo a Catania è un grandissimo campanello campanello d'allarme quindi c'è una responsabilità dei servizi della del sistema del sistema dell'informazione della e per la comunicazione non per questo come diceva il professor Pizzetti si deve fare la la la la controllare o fare la fare la censura ma quanto meno bisogna fare rinascere il senso
Del contenuto e narra la grande responsabilità del servizio pubblico
E della previsione in genere i dati Censis lo dicono i siamo nel Paese che ancora continuiamo ad avere come massima fonte di informazione la televisione generalista
Siamo gli ultimi fra i grandi Paesi occidentali a utilizzare le nuove tecnologie dei modi nuovi modi metodi di informazione quindi è anche questa una ragione in più per impegnarsi su questa su questa linea grazie
Alterando la
Dunque la difesa del servizio pubblico e anche la partecipazione degli gli utenti al servizio pubblico visto che la richiamata nel suo intervento io inviterei la senatrice Tana De Zulueta a intervenire a questo punto vediamo se riusciamo a che a rispettare l'alternanza un uomo e una donna questo convegno nonostante le donne in politica come nel mondo dell'informazione ai vertici perlomeno sono in minoranza ancora le quote rosa non le rispettiamo il cinquanta per cento lo facciamo in questo convegno senatrice De Zulueta per i verbi
Dunque io ringrazio
Sergio Bellucci e il guaio cioè per la comunicazione e per questo appuntamento
E come
Ha ricordato
Chi mi ha preceduto siamo in un momento abbastanza cruciale
Ignoti stanno venendo al pettine
E lo scontro assesta anche facendo piuttosto duro
Ecco mettesse qualcuno quando il gioco si fa duro i timori si può fare no e dobbiamo essere semplicemente mente compatti per essere davvero efficaci
Io parlo non sono come parlamentare dei veti
Attualmente sono alla Camera
Ho fatto un percorso inverso
Fingendo di ringiovanimento
Parliamo anche per conto per del Comitato per un'altra tv che un anno fa a lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare di riforma del settore radiotelevisivo
Qualcuno forse si ricorda che questa iniziativa a e un'altra in gran parte su quella spinta della raccolta firme già avviata da Sabina Guzzanti e il suo appello al futuro governo dell'Italia
Una vera riforma e in primo luogo del servizio pubblico
E quello che chiedeva Sabina Guzzanti e quello che non è nella nazione Lecce abbiamo attentato
è di esplicitare erano regole per sottrarre il servizio pubblico al controllo diretto dei partiti e per il come
Principio che è stato elevato a sistema dalla Gasparri
E i cui limiti sono diventati così evidenti e che lo stesso Carlo Rognoni a denunciato
L'inadeguatezza dell'attuale sistema
Allora
Io credo che bisogna rendersi conto che stentano così alza la posta in gioco come ha ricordato anche
Chi è
La Roberta che parlava dei problemi dell'antichità e tiro scontro che è in atto sui controlli e sui limiti alla pubblicità
Pensa che è molto importante questo tipo di convergenza
La proposta di leggete il comitato per le altre sia pure che quasi caccia il Parlamento dopo la raccolta di firme
E a è in discussione insieme al disegno di legge Gentiloni
Questo consente tutta quella parte della società civile erano con noi nella raccolta delle firme anche i giornalisti dell'Usigrai la Finzi
Molti comitati dell'Arci
Tantissimi cittadini
Di poter in qualche modo seguire la discussione parlamentare magari anche poter far arrivare lì i propri
Riflessioni ed eventuali emendamenti questo lo stiamo facendo proprio attraverso il sito del Comitato per un'altra tribù usando una felice metafora di Oliviero Beha che uno dei motti giornalistiche sostengono questa campagna che è quella dello lo no bloccare consente alla società civile ti
Guardare dentro l'istituzione in questa fase così delicata e credo che c'cuore del problema in questa fase oltre a quelle delle risorse
Della tecnologia come ci ha ricordato e più ancora quindi la questione del servizio pubblico
Le pratico delle di
Gestione che un bene pubblico sono una questione estremamente delicata
Gentiloni affacciarmi pacifiche pure diversa molto importante quella della fondazione
All'acqua le la quale diventerà detentrici delle azioni e pertanto della proprietà della casa
Che diventa non più del tesoro e pertanto al servizio del potere governativo ma della collettività
Chi c'è stirati questa fondazione e avrà poteri di nomina sul la l'eccellente la RAI
Nell'ipotesi di Gentiloni e di nomina strettamente parlamentare
Gentiloni mette anche nelle sue linee guida i pattisti un'ipotesi alternativa
Di fonte di nomina allargata
Quello che potrebbe essere definito società civile gli utenti
Ma anche forse come dice Sabina Guzzanti chi la televisione la fa
E chi la subisce
Credo che in questa fase
Visto che su questo principio c'è un consenso c'è un'attenzione quella di allargarsi la fonte di nomina della Fondazione
Io credo che bisogna trovare un accordo su una proposta forte su come fare
è stato citato in una riunione promossa l'articolo venti della Mecca CIPE anche il comitato e per un'altra titolo che è stato si è svolta la settimana scorsa
I tutti i partecipanti le abbiamo messe sul sito anche quello se siete interessati
E noi ci siamo andati questo obiettivo che condivido con voi
Ed è quello di arrivare con una proposta di discuterne in Rete una proposta
Appunto che possa andare ad integrare la proposta Gentiloni
Credo che questo fare spazio anche alla società civile a questa diversificazione delle fonti di nomina potrebbe essere il clima il bello per impedire che si riproduca
Esattamente la situazione quo ante e pertanto anche una maggioranza di due terzi è un accordo politico cioè Doucet
Quest'accordo politico nella composizione della Fondazione nella quale inadempienza l'accordo precedente nomina Ormanni eccitanti
Scelto per criteri politici e non come si auspica
Di competenza ET indipendenza
Io credo che questa uno scontro molto importante perché se come non ci aspettiamo e il servizio pubblico rimane centrali
Se questo è il servizio pubblico è esclusivamente in parte o quasi esclusivamente finanziato dalla collettività
Le sembravano ascolti non molto molto severo e attento da parte ti che la banca
Per quanto riguarda come vengono spesi questi soldi
Lo staff della National PCS Health gestionale di tutto questo noi dovremo quando continuiamo approfondire la centralità del servizio pubblico
Che se non e in questo contesto e delle nuove tecnologie che Claudio CIA il saggio più per i suoi pericoli che penso potenziale penso che questo sia opportuno servizio pubblico che rimane soggetto centrale della produzione dei contenuti e chiedo
Deve saper essere davvero una stanza di qualità
Cosa che oggi ancora no
Grazie allora all'onorevole Tana De Zulueta che quali lo ricordo è anche una nostra collega giornalista
E sulla proposta di una partecipazione della Società Civile al CdA così come richiamato dalla De Zulueta vorrei chiamare in causa anche Antonello Falomi che vice capogruppo di Rifondazione alla Camera un'altra for ma di partecipazione infatti alla gestione della Rai del servizio pubblico quella di Rifondazione
Appunto quella di coinvolgere tutti lì abbonati attraverso una forma di voto chissà il voto elettronico o anche voto cartaceo visto che in fondo anche con le primarie abbiamo sperimentato forme di partecipazione cittadina molto ampia forse anche una proposta che parte dagli abbonati RAI e anche forse dai lavoratori
Può essere di interesse può integrare anche quella dei verdi
Allora onorevole Falomi
Allora ma innanzitutto io voglio dire questo cioè per chi come me sta seguendo in questi giorni i lavori parlamentari alla Camera dei Deputati attorno alle disegno di legge Gentiloni
Gli interventi che ci sono state fino a questo momento è quel dono e credo che quelli che si sviluppi ci saranno nel proseguo dei lavori
Sono come dire abbastanza importanti perché offrono degli spunti e dei contributi che di cui occorrerà tenere presente poi nel momento in cui si passerà da questa fase che è una fase di audizione delle parti interessate alla fase poi della concreta stesura degli emendamenti al testo al testo di legge
Credo che dalle cose che ho sentito ma anche dalla come si sta sviluppando il dibattito in Parlamento c'è un punto importante che qui è già stato fortemente richiamato poi vengo alla questione che tu hai posto non la voglio illudere però premeva dire alcune cose come dire preliminarmente la questione del servizio pubblico io credo che noi dobbiamo non solo riaffermare la centralità del servizio pubblico in un assetto radiotelevisivo
Pluralistico il democratico
Ma dobbiamo cominciare anche a liberarci proprio dalla diciamo da alcuni concetti
Che finiscono come dire di per se stessi se per indebolire il ragionamento sul servizio pubblico cioè c'è anche un problema di linguaggio si parla spesso di duopolio
Si parla di disarmo bilanciato cioè dobbiamo dare un colpo a Mediaset è un colpo alla RAI
Beh io credo che questo linguaggio sia alla premessa di un processo di indebolimento del servizio pubblico
Perché in realtà si mettono sullo stesso piano due realtà che sono completamente diverse tra loro
Quando la corte
Il gusto costituzionale
Ha invitato il legislatore il legislatore dichiarando illegittime prima le norme della Mammì poi quelle della della legge Maccanico a
Come dire i la Corte costituzionale non ha mai posto il problema
Diciamo del duopolio o del disarmo bilanciato ha posto il problema che nel settore privato c'è una situazione di monopolio distinguendo nettamente al settore privato dal settore pubblico
Il settore pubblico a finalità diverse da quelle del settore privato il settore pubblico a finalità di tutela di principi fondamentali
Come quello del pluralismo della completezza dell'informazione della libertà d'informazione della libertà di espressione
Diciamo che nel settore private evidentemente sono come dire piegati ha un altro obiettivo che è l'obiettivo della del profitto l'obiettivo diciamo così del mercato
Ora questa differenza di fondo nelle finalità del servizio pubblica del e e del settore privato dev'essere tenuta presente anche dalle GIS latore
Perché altrimenti io credo sia che si finisca per andare su una strada che poi porta dritto dritto non dico alla fine del servizio pubblico ma sicuramente ha un suo forte ridimensionamento
Per questo credo che vadano attentamente considerate allora le questioni
Cioè il problema per esempio se il passaggio al digitale terrestre di una rete pubblica sia la stessa cosa del passaggio al digitale terrestre di una rete privata
Mentre il passaggio al digitale terrestre della Rete private di una rete diciamo del gruppo Mediaset del gruppo monopolista è un problema legato al rispetto dei principi costituzionali la necessità cioè di introdurre una pluralità di fonti nel settore privato nel settore pubblico il discorso si pone in tutt'altro modo non perché non si debba arrivare al digitale terrestre anzi si spera che tutto il sistema come dire
Nigri diciamo dalla tecnologia analogica a quella digitale terrestre però non si può a mio avviso mettere sullo stesso piano con gli stessi ragionamenti
La questione della RAI e la questione diciamo del monopolista del monopolista private questa è una prima questione che mi premeva sottolineare seconda questione che è stata bloccata in una delle relazione mi pare la questione delle reti
Ora nella legge Gentiloni né al privé all'articolo primo della legge Gentiloni l'articolo uno sì giustamente si dice della necessità della tendenziale e progressiva separazione diciamo della Rete dai contenuti si tratta di un discorso di carattere più generale che riguarda in generale tutto questo mondo
Diciamo della della comunicazione
Il problema però diventa se la Rete come dire e qual è il ruolo del pubblico nella realizzazione e nella gestione delle reti
In questo caso parliamo della Rete diciamo che consente ai nostri programmi di arrivare dentro le case ma e si parla in generale della Rete non sorelle re le grandi reti colpite le comunicazioni
Se i processi di privatizzazione di cui tredici si parlava prima devono essere come dire assecondati o se invece occorre come dire ostacolarlo io penso che noi dobbiamo Gary diciamo fare farsi che nel settore la Rete dei rimanga come dire una struttura sotto il controllo pubblico perché il controllo privato della Rete può portare a mio avviso aggravi restrizioni
Del pluralismo a gravi restrizioni diciamo di quei principi che sono essenziali in un settore come questo dove non si producono scarpe o frigorifero ma si produce informazione cultura intrattenimento
Modi di diciamo di sì o offrono modelli di vita e così via
La questione è importante perché
Ci sono in corso degli esperimenti che per certi è che si possono essere anche esperimenti preoccupanti
So per esempio che in tutta la zona
In Sardegna nella zona di Cagliari sembra si è costituito per la gestione diciamo delle trasmissioni in digitale del resto un consorzio tra RAI Telecom e e e il gruppo media sette che mettono in comune le loro reti
è per poterle consentire non è che non è negativo il fatto che ci sia un gestore unico della Rete il problema atti il controllo di questa Rete a chi a chi in quali mani rimane perché se questo esperimento si generalizza su scala nazionale e questo può essere una delle questioni che in qualche modo vengono stimolate dalla stesso disegno di legge
Gentiloni beh il problema poi del controllo pubblico della Rete è un problema importante e lo dico anche il rapporto a un altro campo che può avere naturalmente profonda influenza anche sul settore radiotelevisivo
Recentemente è stato stipulato l'accordo
Tra il ministero delle comunicazioni e il ministero della difesa per la cessione finalmente di una quota delle ingenti frequenze che
Il ministero della Difesa detiene da molti anni e che invece possono essere utilizzati diciamo per ecco garantire un forte sviluppo diciamo di questo del settore
Ora ecco e questo serve diciamo in vista diciamo della definizione su scala più generale non più sperimentale diciamo del sistema WiMAX di comunicazione che consente di risolvere problemi seri del cosiddetto ultimo miglio
A costi contenuti rispetto a quelli che possono essere per esempio i costi della fibra ottica anche qui
Come si vuol procedere nella gestione della diciamo di questa nuova rette che si costituisce
Si vuol procedere attraverso la vendita diciamo così di questa rete a due ai due-tre soliti operatori
O si vuole invece che questa Rete rimanga nelle mani pubbliche in modo tale da garantire unti in modo equo democratico
Giusto il diritto di accesso a questa reti e quindi la possibilità appunto che non ci siano diciamo se forze che poi sono interessati anche sul piano dei contenuti a determinare il loro il loro controllo e questa è una questione abbastanza rilevante anche perché tutto il futuro anche dalla televisione pensiamo lavorativo che può diventare una delle nuove frontiere della televisione e sta attrarre ne può può stare nelle mani diciamo così di una struttura di direte che può essere un pubblico privatizzata io credo che su questo noi dobbiamo dobbiamo fare grandissima attenzione credo che il dibattito si debba sviluppare c'è una terza questione che voglio affrontare perché qui è stato detto si è parlato della necessità che a me convince diciamo di modificare la disciplina dei dei degli sconti pubblicitari per cercare di riequilibrare l'assoluto squilibrio che c'è nel settore della pubblicità si è molto discusso
Del famoso limite del quarantacinque per cento naturalmente come tutti i limiti poi si tratta di capelli di capire quante quante la misura numerica e quante e qual è la platea su cui si applica quindi si può sono anche trovare tante soluzioni
Il problema è che lo dobbiamo riequilibrare il mercato da pubblicità che è fortemente squilibrato a favore del monopolista privato questo è il punto
è il punto chiave
Qui devo dire che nel corso delle audizioni
Che abbiamo avuto alla Camera dei deputati sono state offerte certa dal da un gruppo che è parte in causa ma finora non abbiamo avuto smentite dal gruppo di Telecom Media
E delle simulazioni degli affetti che ci sarebbero nel caso in cui diciamo sulla base della legge Gentiloni
Del passaggio al digitale terrestre di un della Rete due della Rai e del passaggio al digitale terrestre di una rete del gruppo del gruppo Mediaset
Beh il via Betti come dire da questo punto di vista spingono
A ragionare di più sul tema degli affollamenti degli sconti perché secondo quella simulazione che non ammette va tutta verificata ma per ora io non ho ascoltato altre ipotesi in proposito
Gli affetti sugli ascolti e sui ricavi del passaggio al digitale terrestre di una rete RAI la Rete due
E della e e e di una rete Mediaset sono assolutamente e molto molto ridotti che peraltro rendono chiaro che tutti gli strepiti di Berlusconi sulla legge criminale sono del tutto infondati
Nel senso che non ci sono effetti rilevanti di redistribuzione in termini di ricavi e in termini di ascolto da quel passaggio al digitale terrestre allora il tema che qui è stato posto di cercare di vedere anche la questione degli affollamenti che la legge Gentiloni tocca perché per esempio reintroduce giustamente del tetto le telepromozioni
No ma il tema degli sconti eccetera uno dei temi che noi dobbiamo in qualche modo regolare l'ultima questione la questione della della della perché chi è stato affrontato anche la Tana De Zulueta della del della nomina degli organi di governo del servizio pubblico ora diciamo non esiste il servizio pubblico in Europa e nel mondo nel quale non siano organi politici a eleggere gli organi di governo del servizio pubblico su questo dobbiamo ad essere abbastanza tranquilli cioè inventarsi qualcosa che prescinda
Dal Parlamento che prescinda da diciamo dalle sedi democratiche di decisione per definire gli organi di governo io credo che non e che sia una strada del tutto impraticabile io credo che bisogna ci questo sì
Provare a ben ha invece a a dalle ad allargare diciamo quello che le la fonte di nomina parlamentare ad altri soggetti e quindi i temi che qui sono stati proposti di trovare forme di partecipazione della società civile
E diciamo alla definizione dei diciamo del del degli organi di governo e quindi alla definizione poi di quelli che saranno e in coloro che dovranno gestire il servizio pubblico credo che su questa strada bisogna lavorare naturalmente dico subito che quando parliamo di Società Civile dobbiamo anche fare attenzione a non come dire favorire diciamo quello che è già un ruolo che forte diciamo un ingresso di poteri Forti dalla società civile nella gestione del servizio pubblico perché se poi la partecipazione si risolvesse nel fatto che quelli che già hanno molto potere nel nostro Paese
Nel mondo dei media e così via acquisto ulteriore potere diciamo
Per bilanciare il potere politico non mi pare una soluzione una soluzione giusta dobbiamo trovare quelle forme qui nel indicate qualcuno su questo ci lavoreremo per vedere anche nella modifica della legge Gentiloni come come cercare di dare una risposta quelle stanze di una partecipazione vera ma di una partecipazione soprattutto di coloro che hanno poca voce di coloro che hanno poco potere grazie
Grazie all'onorevole Falomi se dovessimo riassumere da giornalisti il suo intervento in qualche titolo
Potremmo dire l'informazione non è merce il pubblico non è privato non va trattato come il privato e qui c'è anche il grande problema delle reti che vanno mantenute pubblico che io questi temi lì ripropongo Arsilio a carambola segretario dell'Associazione stampa romana che però faccia attendere un attimo perché vorrei prima dare la parola per concludere questi interventi di politici all'onorevole Giorgio Merlo della Margherita
Che è vicepresidente della commissione di vigilanza sulla RAI sul servizio pubblico
E ma che è anche giornalista e quindi ecco proprio sull'informazione in generale sul servizio pubblico
Può darci anche quella che la il suo parere
Ebbene nella sua partita
Sì io ringrazio per l'invito debbo dire che il convegno sino a quando sono rimasto del suo sufficientemente interessante per restarci ringrazio organizzatore Roberto Arianna perché contribuiscono anche senza venire in Parlamento al Giro dell'audizione che si fa in vista della anzi uno dei più qualificati che sinora sono svolte lo faccio solo tre telegrammi molto rapidi anche perché indicano se molte cose dette soprattutto dall'ultimo dall'amico
E collega Falomi la prima
E lo dico anche a e all'amico Bellucci questo è la riforma Gentiloni
E il nuovo assetto della RAI il DDL Gentiloni credo che debbano fare emergere in modo forte nel nostro Paese nella coalizione di centrosinistra ma debbo dire nell'asset nella riassetto delle comunicazioni una comune visione della democrazia del nostro Paese lo dico questo perché non è un tema secondario non è un tema secondario al di là degli schieramenti
Non è un tema secondario tra un aspetto che da molti decenni continua ad essere al centro del nostro sistema continua ad essere discusso frutto di reciproche delegittimazione e sostanzialmente insoluto
Perché se c'è un appunto grande che viene fatto ad esempio al centrosinistra che continua ad essere fatto al centrosinistra e quelli dopo aver risolto questo problema negli anni in cui era ALGO erano ecco io non vorrei nel momento in cui in virtù del regime d'alternanza il centro sinistra non fosse più al Governo di nuovo di essere accusati per quest'anno soluzione a questo problema
Problema che come dice giustamente il ministro Gentiloni su questo ha perfettamente ragione e con e era e e continua ad essere caratterizzato checché ne dica il dottor Catricalà da una macroscopica da una macroscopica posizione dominante
Allora senza delegittimare o demonizzare nessuno questo secondo me attiene al profilo della democrazia che noi vogliamo costruire
Credo che sotto questo aspetto sia indispensabile almeno questa è la mia opinione
Che nel dibattito parlamentare emerga una comune condivisione sul riassetto delle comunicazioni
Cioè tutto il contrario di quello che ha fatto Gasparre nell'ultima sua legge che è stata una legge imposta che non è stata una legge condivisa che non è stata una legge che ha creato un comune sentire attorno ad un tema se non il tema che caratterizza un sistema democratico e c'è rapporto con informazioni al rapporto con la comunicazione ecco perché attorno a questo tema non si parla soltanto di RAI di assetto pubblico di governance tutte cose drammaticamente importanti ma si parla per esempio come è scritto
In tutti i commenti alla legge del ministro di come ricreare di come fare concorrenza di come essa al a guardare di come creare maggior pluralismo e soprattutto di come restituire libertà al settore delle comunicazioni
Credo che suo attorno a questo elemento ed introduco solo questa valutazione politica su questo primo punto noi misureremo nel dibattito parlamentare anche un altro grande elemento e cioè se c'è una vera autonomia nel fare questa legge dalla sola difesa degli interessi aziendali elemento che ha caratterizzato purtroppo in modo quanto mai negativo il precedente dibattito cioè c'era montata brilla in modo comprensibile da parte di tutto il centrodestra o di larga parte del centrodestra di dissociarsi dalla difesa delle ragioni aziendali se c'è questa volontà allora credo che il dibattito sia molto più laico molto più Franco
Se non c'è questa disponibilità noi dovremmo prendere atto che questa posizione macroscopicamente dominante
Non c'è soltanto a livello aziendale ma c'è anche a livello politico e allora avremo un buon gioco questa volta nel dire con molta chiarezza che questa anomalia terziste continua a persistere indipendentemente dalla valenza della legge che viene presentata ecco perché allora volevo richiamare questo aspetto
Per dire che c'è una questione che attiene alla democrazia del nostro Paese prima ancora che al varo di una sola lenti su questo credo che ci deve essere tanto per cominciare e mi rivolgo anche e mi ricca rivolgo a Bellucci una comune condivisione nell'ambito del centrosinistra
Perché è inutile che c'è la meniamo se non c'è una omogeneità di fondo all'interno della coalizione e inutile poi praticare praticare la via di un allargamento parlamentare nella condivisione del processo di riforma
Secondo telegramma è già stato toccato su questo sono molto più rapido credo che lo diceva molto bene prima l'onorevole Falomi sia uno delle ultime occasioni questa per dire alla luce anche dell'offerta crescente e sistema multimediale che cosa noi intendiamo per servizio pubblico ecco questo mi pare uno dei temi o centrali attorno ai quali vada data una risposta concreta
Certo che quando parliamo di servizio pubblico ci dobbiamo rendere conto che non possiamo più permetterci quello a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni non è che noi possiamo fare aveva a che fare con la RAI caratterizzata da una perdurante transitorietà a livello di vertice da una perdurante
Frammentazione e da una incertezza al comando definiamola così io butto guardava l'altro giorno un dato che lo sappiamo tutti ma quando lo si dice Racca Print qui e tante dal due mila e qua dal novantaquattro al due mila e quattro
Fine due mila e quattro si sono succeduti sei presidenti e nove direttori generali ci sono stati lunghi periodi di siete vacante durante i quali il vertice RAI è stato incompleto per dimissioni di consiglieri in genere di minoranza ma non solo per assenza dal presidente
Già sei presidenti e nove direttori generali nell'arco di dieci anni io mi chiedo quale l'azienda che riesce a programmare lo spostamento di una sede acqua con questo vertice con un vertice così instabile così precario così fragile da qui da questa semplice ricordo
C'è la necessità di intervenire legislativamente impensabile proseguire così sotto questo aspetto però credo per rifarmi al servizio pubblico
Che noi abbiamo anche un'altra necessità cioè questa e mi pare che le premesse ci siano tutte sotto questo aspetto il ministro certo molto chiaro sia in vigilanza sia in Parlamento sia nel commento la sua legge
è stato molto chiaro cioè abbiamo bisogno di una maggiore caratterizzazione della RAI come fornitrice di servizio pubblico cioè se cioè la necessità
Di mantenere riconoscibilità essenzialità
E il ruolo fondamentale del servizio pubblico per essere ruolo fondamentale per essere riconoscibile per essere essenziale è ovvio che deve essere percepito in quanto tale perché se così non è difficilmente noi riusciremo a caratterizzarlo come servizio pubblico
Sotto questo aspetto al di là delle cose sull'Auditel che condivido che sono state dette io credo che vada sottolineato anche un altro elemento visto che è presente nel contratto di servizio che andiamo ad approvare giovedì
Credo che al servizio pubblico come la televisione in sé non è estraneo alcune genere al di là dei generi che noi abbiamo indicato che sono stati indicati nel servì nel contratto di servizio
Tutto ciò che è televisione io credo che possa e debba essere servizio pubblico
E anzi il servizio pubblico sarà tanto più tale quanto più mostra di saper interpretare proporre in modo originale
E in sintonia con la sua propria missione ogni genere e forma di offerta televisiva credo che questo sia un aspetto non trascurabile nel momento in cui parliamo di riconoscibilità essenzialità e maggior caratterizzazione
Di servizio pubblico
Il secondo aspetto non è tautologica la cosa lo dico perché deve essere molto chiara il servizio pubblico deve tenere unito il pur questo è uno dei re del delle riflessioni care al presidente Petruccioli che condivido moltissimo che volevo riproporre qui stamattina il servizio pubblico deve tenere unito il pubblico
Non certo nel senso del pensiero del gusto unici ma nell'impedire che si creino fatture permanenti ed irreversibili in base a differenze di reddito di orientamento politico di livello culturale
Cioè proprio in un settore radiotelevisivo che vuole accrescere il proprio pluralismo e la varietà delle proposte e importante credo che questo vada sottolineato con forza
Un servizio pubblico che non si rassegni alla cristallizzazione e alla incomunicabilità fra le offerte ricche e povere cioè non ci deve essere un servizio pubblico di seria e un servizio pubblico di serie B
Su questo credo che si si gioca anche molto della prossima riforma in discussione in Parlamento questo è ovvio che ed è la conseguenza naturale questo vuol dire anche che deve si deve essere competitivi sul piano degli ascolti che non esista un servizio pubblico
Se il Pubblico è altrove un servizio pubblico che non riesce a fare ascolti inesorabilmente diventa un servizio di nicchia e credo che sia la l'opposto di quello che si vuole perseguire però riprendo e concludo su questo secondo aspetto e importante in questa riforma che emerga di comune intesa a livello parlamentare visto che tutti parlano di centralità di servizio pubblico mi pare abbastanza trasversale l'auspicio
Una maggiore e definitiva caratterizzazione della permanenza del servizio pubblico radiotelevisivo nel nostro Paese concludo con una postilla perché è stato al centro di una recente polemica giornalistica
E lo voglio riprendere qui
Come si declina la qualità nel servizio pubblico radiotelevisivo
Che io ho visto un articolo di un membro del consiglio di amministrazione su un quotidiano di partito
L'altro giorno dove diceva che a frequentare insomma dove diceva che lui ha avuto ha votato no ho votato contro la programmazione dei palinsesti perché mancava la qualità eccetera tutti gli altri hanno votato a favore
Ora prendo spunto da questo fatto per dire che attorno al tema della qualità
Tutti siamo d'accordo tutti la invochiamo tutti la ospitiamo bene
La vigilanza mi pare che produca ogni anno molti documenti su questo
Molti le associazioni interessate al servizio pubblico la televisione lo dicono in modo molto forte
Dal Comitato tv minori a molte altre realtà l'abbiamo ascoltato in questi giorni nell'audizione in vigilanza
La il vertice di viale Mazzini non perde occasione per richiamare questo fatto mi riferisco in particolare al direttore generale agli atti
Alle ai pronunciamenti alle decisioni del consiglio d'amministrazione e poiché guarda caso c'è una dissociazione tra ciò che si predica e ciò che si tratti allora delle due l'una o i vertici dell'azienda non sono sufficientemente autorevoli
Oppure c'è una totale anarchia nel chi poi deve tradurre queste indicazioni autori produttori registi direttori di rete e testata e tutto il panorama che riconducibile a servizio pubblico agli radiotelevisivo pongo questo problema
Perché non è un problema di secondaria importanza la qualità chi la deve praticare nel momento in cui ci sono delle indicazioni sufficientemente vincolanti che arrivano anche dal Parlamento nulla che fare con l'interferenza politica ma che dicono che la qualità è un postulato essenziale del servizio pubblico
Ecco credo pongo questo tema per dire che il tema della governance dell'azienda dell'autorevolezza
Dei vertici dell'azienda non è un tema secondario nel momento in cui noi parliamo di riconoscibilità di essenzialità e di caratterizzazione del servizio pubblico
O c'è una corrispondenza tra le indicazioni che provengono da chi governa questa azienda domani la fondazione
Le indicazioni che provengono
Dalle competenze parlamentare in questo caso mi riferisco la Commissione di vigilanza oppure veramente si crea una non credibilità del servizio pubblico difficilmente comprensibile anche all'otto alla pubblica opinione
Lo so mi sono spiegato su questo aspetto ma la garanzia della qualità e strettamente collegata alla governance dell'azienda pongo questo elemento io ritengo che la a anche su questo tema soprattutto in riferimento a come si costruirà a come si definiranno gli organismi di comando definiamoli così un termine improprio ma dei della Rai
Individuati da Gentiloni possono dare una risposta credibile nel tagliare un po'il cordone ombelicale tra partiti e RAI ma nel mantenere comunque un vincolo tra politica e Rai che non significa interferenza
Che non significa invadenza che non significa colonizzazione
Ma che significa rispetto di alcune regole purché queste regole siano poi ce lo può rispettate qui ho toccato tre riflessioni laterali ovviamente rispetto al tema che oggi sottoposto ma ritengo che noi siamo alla vigilia di una stagione molto importante per quanto riguarda il sistema multimediale in particolare per quanto riguarda la RAI nel nostro Paese
Sotto questo aspetto e chiudo veramente auspico che ci sia una forte convinta e larga adesione parlamentare
Attorno ad un progetto che da molti anni noi invochiamo da trentadue anni noi siamo fermi sulla riforma della RAI ecco perché è importante sotto questo aspetto
Che tutti i contributi a cominciare dal vostro sia molto ascoltato anche in sede parlamentare grazie
Grazie all'onorevole Giorgio Merlo e noi speriamo che il dibattito parlamentare tenga conto anche di quanto raccolto dal tavolo del welfare delle comunicazioni
Oggi qui
Io vi annuncio che sta per arrivare il ministro Paolo Gentiloni che forse potrà già darci qualche risposta intanto invito a parlare e Silvia carambola segretario dell'Associazione stampa romana così riusciamo a mantenere anche più o meno questa alternanza
Maschile femminile al nostro tavolo
Oltre che ad avere una rappresentante donna ai vertici di un'associazione della stampa quindi con grande orgoglio che la invita
Va bene sperando che il sindacato mantenga appunto una pariteticità uomo-donna io però approfitto se permettete del fatto che sono previsti interventi della sindacato è previsto l'intervento di Serventi Longhi che il segretario federale
Per una volta almeno vera usare e non parlarne necessariamente dei problemi del nostro contratto che non c'è e dei tavoli ministeri dei tavoli che
Sono stati aperti era presso il Governo ha preso in ministeri e a cui gli editori ci rispondono sempre rigorosamente no
Approfitto dicevo per tentare di rispondere a quella domanda sull'assetto delle comunicazioni che richiede questo incontro ringrazio tra l'altro di nuovo come già capitato altre volte gli organizzatori perché sono
Sono appuntamenti rari che secondo me vanno sfruttati e in questo senso io vorrei sfruttarlo per aggiungere qualche sassolino qualche granello di sabbia
Intanto la legge Gentiloni che con grande imbarazzo devo dire è un tema molto difficilmente affrontabile
Da parte di chi osserva questo mondo e ragiona su questo mondo
Mi piacerebbe discutere della Fondazione perché sappiamo in tanti in tutti o in molti che sulla Fondazione per la RAI si ragiona dagli anni ottanta dall'inizio degli anni Ottanta c'erano state craxiani anti craxiani proposte che venivano da RAI due molti di voi si ricorderanno e le vicende e i dibattiti anche molto serrati di quegli anni
Una discussione che secondo me adesso dovrebbe arrivare più nel vivo ma come si fa mi piacerebbe discutere di societarizzazione nel senso che queste società di cui si sta incominciando a vedere la forma
Ho sentito anche
L'onorevole Merlo parla di reti di serie a rete in serie B il servizio pubblico di seria il servizio pubblico di serie B
Ma come si fa a discuterne se siamo ancorati a quello che io ritengo e ho scritto che sia una timidezza della legge ovverosia quel tetto del quarantacinque per cento di pubblicità
Se non è una timidezza ma sta sconquassato del paese per fortuna siamo stati bloccati dalla lettera
Della signora Veronica altrimenti
I titoli di apertura sarebbero sempre su quarantacinque per cento del tetto pubblicitario beh e il resto della discussione devo dire diventa quasi una ricerca intellettuale più che un ragionamento sulle cose
E allora io vi chiedo di lasciarmi allargare sia pur brevemente la questione a una questione relativa all'informazione
Qua abbiamo di fronte il panorama vasto dell'informazione così come ce lo ha raccontato la Pizzetti così come ce lo ha raccontato Glauco Benigni abbiamo di fronte un mondo che scivola
Su media vecchi vecchissimi antichi Wüttenberg a media extra Novi utilizzazioni extra nove del sistema di internet
Chi ci lavora dentro
Beh qualche mese fa quando dell'economista a a pubblicato ha fatto il titolo di copertina sulla morte dei giornali chiama fate i giornali non non so pronunciarlo in inglese
La siamo stati tutti sicuri che fosse finita un'epoca un nera purtroppo l'altra settimana Panorama non ha dedicato il titolo di copertina un'intervista assolutamente molto interessante
Che era quella al numero uno del New York Times che dice praticamente l'esatto contrario quindi ancora una volta dai paesi anglosassoni arrivato il ministro forse mi interrompo salutandolo
A nome vostro
Non c'è
E lascia sfogare i fotografi io parlo mentre i colleghi fotografi
Fotografa il ministro che si è sporta
Allora stavo dicendo si viene a moi Segretario Associazione stampa romana
Mi preme senza grazie
Dicevo e numero uno del New York Times ha completamente cambiato l'ottica devo rileggerlo il nome perdonatemi non sono così
Brava Arthur Sulzberger
Questo signore che guida la più grande testata del mondo che dichiara testualmente il giornalismo non è morto non solo è fondamentale come non mai nella storia
La sfida è sostenere un certo livello di giornalismo vibrante ed eccellenza
Alla dal momento che presta è la volontà la la battaglia che fanno i giornalisti italiani con una dichiarazione come quella del numero uno del New York Times noi ci andiamo abbastanza nozze noi più o semplicemente ragioniamo di una giornalismo di qualità
Un giornalismo che risponda al dettato della Costituzione
Noi abbiamo la legislazione più avanzata probabilmente del mondo senz'altro mi molto più avanzata di quanto non dica la carta europea
In quell'articolo ventuno che da quando questo Paese a una Repubblica è la normativa che garantisce la libertà di informazione di espressione in questo Paese
Una normativa che tutto contiene
Mai fu data abbastanza Gloria i nostri costituenti che riuscivano a trovare i termini adatti per cui nella Costituzione non eri comprendiamo oggi non so i new media e Loquendo ma tutto quanto si muove all'interno del del mondo dell'informazione sta e in quell'articolo ventuno
Allora
La questione ragionare
Su che cosa sta diventando il giornalismo
Perché siamo su un discrimine è morto non è morto perché noi ci appassioniamo appassioniamo a dire che
Fondamentale sempre ritorno a quello di cui non voglio parlare ovverosia la trattativa con la spiega per portargli dei dati che secondo me sono illuminanti
Noi siamo ancorati a ragionare sul futuro dell'informazione ovviamente con i nostri editori e non soltanto con il governo e con i rappresentanti del governo editori di chi e di cosa siamo con la FIEG e i dati che noi stiamo accumulando per poter rifornire anche al ministro Gentiloni affinché possa andare avanti nei suoi studi
Abbiamo analizzato ed evidenziato che i giornalisti in Italia quelli che producono informazione
E sono emersi ovverosia pagano in qualche modo contributi ci sono circa quaranta mila
Sono quattordici mila cinquecento colleghi nelle redazioni mentre sono circa venti mila colletti non nel redazione
La Fieg che cosa rappresenta di questi lavoratori tra fa tra subordinati e parasubordinati io qui non entro nelle questioni del precariato nelle questioni del lavoro nero sto soltanto a dei Nar dati nudi sulla sulla fotografia dell'esistente
Degli editori che aderiscono alla fine grazie
Hanno né loro organici più o meno otto mila giornalisti
Un quarto di chi in questo Paese in maniera emersa fa il mestiere dell'informazione
Questo dato all'inizio degli anni due mila è un dato assolutamente nuovo quando noi giornalisti ragionavamo con i nostri editori
Abbastanza indifferenti alle scelte di governo su cosa era e dove doveva andare questo mestiere che cos'era il giornalismo che cosa era dei nostri giornali
Parlavamo e parlo degli anni settanta di una categoria che stava tutta dentro i giornali e che insieme ai suoi editori
Preparava un futuro che avveniva nel senso che in quegli anni si era passati dalla stampa caldo a quella fredda a quell'Alfredo che in quegli anni siamo passati dalla macchina da scrivere al computer
Quindi c'era un futuro che correva sotto le nostre dita di giornalisti e con gli editori ragionavamo sull'intero prodotto che fornivamo sulla qualità di quel prodotto non soltanto sul modo tecnico di farlo
Parlo degli anni Settanta perché poi dalla fine di quegli anni il nostro mondo ha incominciato rapidamente a montare
Le radio libere le televisioni commerciali l'inizio di internet la deflagrazione di questo mestiere Schena Effetti è andato ben oltre i confini della carta stampata
Ed è andato ben oltre non sono i confini della carta stampata ma di quanto è regolato
Da quel gruppo nobile che si ritrova alla Federazione degli editori e che firma con i giornalisti un contratto che è GA homeless
Viva dio
Erga omnes cioè la più grande delle associazioni
Datoriali di questo di questo mestiere
Ora noi giornalisti da su questo contratto stiamo facendo un ragionamento che è un ragionamento culturale
Noi stiamo chiedendo di abbattere il tasso di precarizzazione
E di considerare il lavoro degli dei dei subordinati e dei parasubordinati in maniera tale da garantire la qualità di quello che produciamo lo ripeto quello che a New York Times
Continuano a definire sfida di eccellenza giornalismo vibrante
è quello che tradotto in italiano vuol dire se ce lo scandalo Parmalat mani corrispondente a Parma Serse la guerra in Iraq ma viene inviato in Iraq e non come qualche grande giornale romano come il Messaggero dai bilanci favolosi ed alle previdenze pubbliche favolose che non manda l'inviato in Libano neppure con un passaggio gratuito su un aereo militare perché
Costa
Perché l'informazione s'intende costare altrimenti è un'altra cosa non costano i giornalisti
Costa fare seguire e dare un'informazione di qualità come intende fare per i prossimi cento anni il New York Times su carta o su internet che sia quello che a noi interessa è il giornalista ovunque esso lavori e la stessa cosa a noi e a questo punto serve più che mai ed è necessaria più che mai una legge di sistema che da molti anni inseguiamo e percorriamo
La legge di sistema sembrava indispensabile per dare regole dove le regole non c'erano ma c'era in maniera del tutto succedaneo il
Buon rapporto tra giornalisti editori nel momento in cui questo è accaduto nel momento in cui gli editori
Riuniti in una associazione datoriale rappresenta non lo pagano lo stipendio non lo riconoscono soltanto un quarto di quelli che in maniera emersa fanno informazione
Evidentemente in altri luoghi che bisogna fissare delle regole così aperti Poeta avanzate che abbiano lo stesso spirito con cui era stato scritto tanti anni fa quel benedetto articolo ventuno della Costituzione
E che cosa ci aspettiamo da questa legge di sistema lo dico tra parentesi già la Gasparri doveva essere una legge di sistema
Peccato
Peccato che sia stata una legge di sistema fatta a tavolino tra pochi intimi per determinate ragioni e non si non sia stato coinvolto nessuno nell'immaginare che cosa quali il sistema andasse regolato e che cosa
Fosse indispensabile inserire lì dentro
Oggi abbiamo bisogno invece che tutte queste buchi neri vengano colmati
E quali sono i buchi neri perbacco tantissimi
Partiamo dalla riforma dell'ordine dei giornalisti a noi ormai questo ordine sta strettissimo l'onorevole diceva che la legge sulla tv è vecchia beh la legge sull'ordine dei giornalisti del sessantatré
Quindi forse stiamo parlando di alcune ere geologiche fa per quello che riguarda il nostro mestiere
Ma ci serve una legge che ci obblighi come giornalisti a perseguire quella giornalismo vibrante d'eccellenza
E ci serve una normativa e su questo gli editori si scandalizzano che lo diciamo noi giornalisti ma noi siamo anche ossa fattori oltre che i dipendenti ci serve anche che gli editori
Quelli che rappresentano otto mila informatori o che ne rappresentano quaranta mila
Abbiano chiamiamo sullo Statuto d'impresa chiamiamolo come si vuole ma abbiano anche loro dei doveri di perseguire l'informazione di eccellenza
Perché non è possibile
Riprendo Benigni accennava Dei macroproblemi via internet io più bassa resto sulla carta stampata vado al minimo al più piccolo noi abbiamo un Presidente della Repubblica Capa sta facendo una battaglia sulla questioni delle morti sul lavoro e degli incidenti sul lavoro
Sei nostri giornali sono immagini a immobiliaristi o costruttori gli incidenti sul lavoro e le morti sul lavoro o non ci sono o vanno a una colonna ora c'è trasparenza
Cosa c'è la scadenza nell'affare
è una realtà pesante per noi perché poi i responsabili sono i giornalisti nessuno pensava che è colpa degli editori no in prima pagina che ci scrive giornalisti
O c'è una certezza e una trasparenza succhi sono quelli che comandano e hanno la la la la la sala Bottero sala dei bottoni dei giornali oppure non riusciremo ad andare molto avanti grazie
Grazie a Silvia Caramba segretario dell'Associazione stampa romana io ringrazio anche il ministro Paolo Gentiloni che c'ha raggiunto al tavolo del welfare della comunicazione e questa mattina ministro soprattutto le linee guida della riforma del servizio pubblico così come anche lei decreto legge sulla riforma di intero assetto radiotelevisivo privato così come il contratto di servizio RAI sono stati l'oggetto della nostra discussione principalmente e quindi io le chiederei ancora di ascoltare un paio di interventi prima di darle la parola su queste dò e chiamerei proprio Carlo Verna che neo segretario dell'Usigrai l'associazione dei giornalisti della RAI uno dei suoi primi incontri pubblici fra l'altro quindi loro salutiamo calorosamente
Grazie a De Anna nuovo assetto della comunicazione
E l'articolo di questo nostro incontro ho sentito molto parlare in quasi tutti gli interventi di servizio pubblico questa cosa mi consolano un poco significa che nel nuovi assetti della comunicazione praticamente unanimemente riconosciuta la centralità del dibattito intorno al servizio pubblico e penso che possiamo convenire tutti che la cultura dello sviluppo delle aree di libertà del pluralismo delle addizioni debba essere la ragione sociale della servizio pubblico del quale a mio giudizio c'è sempre più bisogno di fronte ai nuovi scenari in cui il problema non sarà più la limitatezza delle delle ma la coesistenza di più qui è per arrivare agli utenti e quando ci sono più vie evidentemente si rischia anche di perdere la strada la strada giusta
Sfrenato si profila l'orizzonte del grande mercato Inter piattaforma occorre allora ridefinire la missione del servizio pubblico in un contesto che cambia velocemente tanto velocemente da essere sempre in fuga rispetto anche alla capacità di normarlo ma di qui dirò qualcosa su questo punto dirò qualcosa in più dopo marcando l'accento sull'assenza fu la funzione regolatrice
Che è una soggetto caratterizzato da un DNA di redditività sociale può conferire alla qualità della democrazia nel nostro Paese se la comunicazione come è stato detto è un bene comune
Non bastano Authority per garantire lo sviluppo corretto del mercato occorre un soggetto neutro rispetto al business che operi all'interno del se
Non è che all'interno del settore abbia centralità la RAI oggi e in netto ritardo per due ragioni
Mancanza di certezze e di governo aziendale e non sto a ripetere i numeri che ha già elencato il vice presidente la commissione dalla parlamentare di vigilanza onorevole Merlo relativamente ai copioso numero di alternanza ai vertici aziendali sia per quanto riguarda la direzione generale che per quanto riguarda il consiglio di amministrazione
E di certezze di risorse qui ogni qual volta sì riesce a parlare si riesce a ottenere il un aumento del canone così ottenuto per iniziativa del ministro Gentiloni
Dopo anni di di blocco ed era un semplice adeguamento all'inflazione ci sono contestazioni sull'opportunità di una cosa del genere perché studi internazionali dicono che c'è sempre meno la voglia da parte di fruisce di prodotti di questo tipo di pagare quote fisse
Mentre invece l'inclinazione quella di accettare in qualche modo la che il pagamento sia fatto attraverso il la pubblicità quindi dover subire il messaggio sul pubblicitario al di là dei contenuti che vengono proposti è chiaro che queste sono condizioni estremamente favorevole
Sfavorevoli all'affermarsi di concetti di servizio pubblico di differenziazione di qualità che sono molto bene elencati all'interno delle linee guida proposte dal ministro Gentiloni
Devo dire che noi siamo stati ascoltati qualche giorno fa in audizione al ministero delle Comunicazioni ringrazio il ministro è questa la prima occasione che ho per farla per la Cambogia di ascoltare e la capacità da ascolto che ha mostrato e dico dobbiamo fare a questo punto uno sforzo in avanti
Per concentrare il dibattito su alcuni temi essenziali
L'onorevole De Zulueta tornava sul discorso dei criteri di nomina del dei vertici aziendali ed evidente che l'organismo intercapedine cuscinetto come lo vogliamo chiamare la fondazione
Tra chi nomina chi gestisce un organismo fondamentale si tratta però di andare a capire per recidere effettivamente questo cordone ombelicale fra chi nomina e chi gestisce come farlo cioè dovremmo cercare adesso di fare uno sforzo per concentrare il dibattito visto che le proposte nelle linee guida sono due una che non ci piace affatto quella di lasciare al Parlamento
Anche con maggioranze qualificate la definizione di tutti i componenti della Fondazione perché sarebbe un modo per cambiare il punto di partenza poi ci troveremo sempre di fronte al meccanismo deprecato della lottizzazione un'altra quello delle fonti diversificate di nomina lo sforzo che dobbiamo fare
E concentrarci su quali debbano essere queste fonti
Perché è chiaro che c'è una difficoltà nell'andare a individuare questi questi soggetti se si parla di sindacati se si parla di associazione di consumatori siccome in quanto tempo quanto ampio si va a definire chi è il titolare del diritto di voto e di partecipazione alla Fondazione
Quindi ho concentrerei fatta quest'opzione il dibattito su questo ma soprattutto mi sento di dire noi stiamo ragionando
Ministro intorno a una ha una possibilità
Che si cominci a prendere prioritario rispetto alla tanta carne al fuoco ce che è stata messa perché opportuno come dire discutere di tanti argomenti ma sappiamo pure
Che incombe su alcune tematiche sempre la questione del conflitto di interessi che quindi trasforma il rodeo qualunque discussione sull'assetto delle comunicazioni poiché noi crediamo che la priorità assoluta
Dalla quale si può poi ripartire come servizio pubblico sia liberare la RAI dalla asfissiante K dei partiti
Siamo cominciando a ragionare intorno alla possibilità di chiederle richiedere al dibattito pubblico uno stralcio dei criteri di nomina dei consigliere di amministrazione della RAI perché di qui ci può essere la vera ripartenza perché di qui si risolve almeno uno dei due problemi non quello delle risorse diventerete che è un problema
Ulteriore dovrà essere posto ma per lo meno con la certezza di governo sarebbe una ripartenza in questo momento in cui non sappiamo neanche quale possa essere la capacità di dare risposte la capacità di tenuta dell'attuale consiglio di amministrazione
Per noi molto importante che potrebbe poi rilanciare e concentrare il dibattito intorno all'altra questione perché la RAI si effettivamente centrale quella della certezza
Delle risorse allora questo e il dibattito intorno al quale noi come giornalisti RAI ci sentiamo di dare un contributo di dare un suggerimento cerchiamo di concentrarci su quelli che possono essere i soggetti delle fonti diversificate di nomina cerchiamo di valutare se c'è lo la possibilità di stralciare
Rispetto al contesto
DDL Gentiloni linee guida del del ministro un qualcosa che riguardi specificamente la nomina dei vertici del servizio pubblico radiotelevisivo
Grazie non è ma io saluto anche Ines Salaì lei presidente dell'Arci Paolo Beni e poi vai daremo la paranoia ricordo anche saluto anche Emilio Rossi Presidente Comitato tv e minori che già ha dovuto lasciare inviterei ancora per un intervento al paginone Sergio Bellucci si ritiene di fondatore insieme a Roberto Di Giovan Paolo del web far della comunicazione ma che qui anche come responsabile del dipartimento comunicazione innovazione tecnologica di Rifondazione
Ma grazie
Veramente al ministro e a tutti voi di essere qui questa mattina vedete un paio d'anni fa abbiamo tentato di dare vita a questa struttura che abbiamo chiamato quel far della comunicazione
Per tentare di trovare un terreno comune di riflessione politica
Necessaria alla riforma del sistema della radio e della televisione
E credo che da questo punto di vista abbiamo dato un contributo importante sia nella scrittura del programma
Un programma che ha visto in qualche modo richiamare l'idea che l'impianto delle politiche necessaria in questo comparto può essere definito come un necessita di un welfare di nuova generazione
E vorrei anche rassicurare Merlo
Che noi viviamo credono del welfare ma anche noi di Rifondazione Comunista la riforma del sistema della comunicazione come una necessità per questa legislatura è un imperativo a quale dobbiamo rispondere
Per
Non solo il rispetto del programma e non solo per dare una risposta agli elettori che hanno votato per il cartello dell'unione ma per la democrazia stessa
Perché una democrazia con un sistema della comunicazione malato è una democrazia malata ce l'ha detto la corte costituzionale più volte
E addirittura la Corte costituzionale nel due mila e due arrivata a imporre alla politica una scadenza cosa che non era mai accaduto nella storia dei suoi interventi
Nell'ambito della comunicazione indicando addirittura una data ha detto al legislatore se entro quella data non lo consente in grado di fare una riforma questo è l'assetto che devo uscire il giorno dopo
Perché non possiamo più considerare democratico un assetto
Che vede una concentrazione così alta in un solo privato
Io credo che da questo punto di vista non dovremmo anche avere forse un po'più di coraggio
Addirittura richiamarci a quella impostazione della corte costituzionale e dire che siccome la transizione al digitale previsto dalla Gasparri slittata al due mila dodici
Dovremo in qualche modo riattivare i canali che producano in tempi certi la riforma del sistema analogico
Perché quello era l'obbligo che ci dava in qualche modo la Corte costituzionale e io credo che a quell'obbligo bisogna in qualche modo richiamarsi
Vedete la discussione sulla proposta avanzata dal ministro Gentiloni già iniziato AIMPA buttarsi nella consueta tiritera
Caratterizzata dal conflitto di interessi nel nostro Paese io credo invece che da questo punto di vista noi dobbiamo dare un'accelerazione
L'Unione deve far capire che su questo punto vuole produrre una normativa antitrust
Rompere
I monopoli esistenti
Aprire alla stagione digitale con condizioni di pari dignità tra i gruppi e all'interno della società
Italiana tra i gruppi di imprese che vorrebbero investire
E che non riescono a trovare lo spazio necessario per aprire i loro canali di comunicazione
E la comunicazione di cui ha bisogno la società la socializzazione dei contenuti che si producono il soldo producono il corpo sociale che non trovano canali sufficienti per essere veicolati e da questo punto di vista io credo che il programma dell'Unione CdA delle indicazioni molto precise
è stata qui richiamata la definizione d'apertura del programma dell'Unione
Il programma prevede all'inizio una definizione generale dice che la comunicazione è un bene comune
Che la comunicazione cioè non è un solo merce
Ha un di più e quel di più sta proprio nell'idea di welfare che ma in qualche modo avviamo tentato di sostenere che credo i partiti dell'Unione hanno riconosciuto siglando quel programma
E allora noi dobbiamo pensare a come costruire le tutele di questo Guelfa di come si costruisce un mercato che all'interno di una condizione così particolare e dobbiamo trovare lo spazio per il servizio pubblico lo spazio opere lei intraprese private lo spazio per la comunicazione che nasce dal basso lo stabilirà la comunicazione sociale
E da questo punto di vista bisogna ripensare a questa ecco a questo modello economico
Il modello che abbiamo alle spalle non regge più modello basato esclusivamente sulla pubblicità come ci diceva Glauco Benigni nella sua introduzione è una struttura che tende a costringere a imbottigliare i flussi comunicativi che la società in grado di produrre e invece noi dobbiamo in questo modo aprire
Aprire flussi comunicativi aprire attraverso la trasformazione del nostro sistema alla comunicazione che la società italiana può produrre e io credo che per fare questo bisogna passare ad alcuni punti
Schema il pizzo per dare poi la possibilità al ministro di rispondere puntualmente
Credo che la compisse la comunicazione un bene comune il flusso comunicativo non possa che essere separato nei due aspetti principali che lo compongono
Chi fa i contenuti
E chi li può distribuire questi contenuti
Le reti e i fornitori di contenuti non possono rimanere nelle stesse mani se si produce una concentrazione di questa natura si produce un controllo generale sul flusso comunicativo
Non basta la separazione societaria bisogna dire che chi fa business se nella produzione di Rete non può fare business nella produzione di contenuti e viceversa
Bisogna in questo senso fare un salto e bisogna farlo prima che il digitale produca tutti i suoi effetti perché altrimenti il livello di concentrazione con il quale arriverà in ma quell'appuntamento rischia di produrre una concentrazione definitiva delle dei flussi della comunicazione
Secondo punto
Credo che non si possa fare in in un momento come questo una riforma che riduca lo spazio pubblico
Che riduca le risorse a disposizione del pubblico che riduca le frequenze i canali gli alti gli ascolti
Credo che bisogna fare una riforma per dire che il servizio pubblico che ma completamente ripensato debba in qualche modo mantenere di fronte alla aumentare gigantesco dell'offerta di natura commerciale
Mantenere lo spazio che ha oggi ripensarlo completamente
Da questo punto di vista io credo che affatto Benato nello Falomi nel suo intervento a dire che bisogna smetterla parlare di tubo di duopolio
La parola duopolio ci è stata imposta dal concorrente privato diciamo così dal monopolista privato
Da una parte infatti abbiamo un'azienda che vive all'interno delle leggi che lo Stato degna in qualche modo codificato
All'Out dedicata a all'interno delle missioni che sottoscrive con lo Stato e dall'altra parte abbiamo avuto occupazioni di frequenze abbiamo avuto l'occupazione la produzione di un monopolio che ancora oggi fa parlare il pianeta abbiamo avuto l'impossibilità di produrre qualunque elemento di concorrenza
Vorrei tirare alla presidente del dell'Antitrust
Se è possibile logicamente misurare in un settore
In maniera analoga il comportamento che deve fare il Pubblico e quello che devono fare i privati
Vorrei capire se Luís analizzando ad esempio il settore della sanità e i processi di concentrazione della sanità metterebbe sullo stesso piano
Gli ospedali pubblici del pubblico deve a vere per garantire la sanità a tutti e la concentrazione dei privati
Credo che questa cosa sarebbe giudicata assolutamente assurda come sarebbe giudicato assurda per la scuola
Un comportamento di questa natura lo stesso ragionamento va prodotto nella comunicazione la la l'equiparazione tra RAI e Mediaset
Un distorsione che ci è stata imposta dagli anni ottanta in poi e non trova nessun fondamento e da questo punto di vista io credo che noi dobbiamo cominciare ad uscire da questo tunnel che abbiamo iniziato vent'anni fa
Dobbiamo cominciare ad uscire
Inizia l'era della comunicazione digitale e credo che questa debba essere un'occasione che noi utilizziamo per rompere il monopolio dell'idea che la televisione e la radio
Ma anche un po'la carta stampata siano in qualche modo strumenti puramente commerciale
E per fare questo io credo che c'è bisogno di una nuova governance è vero bisogna ripensare i modelli con i quali si decide no no le forme di governo del servizio pubblico da questo punto di vista la Costituzione ci viale ha soccorso
La nostra Costituzione dice che un servizio pubblico
Può essere in qualche modo affidato ad uno dei quattro soggetti fondamentali che vengono definiti al suo interno lo Stato gli enti locali
Gli utenti del servizio i lavoratori che svolgono il servizio
Noi nel nostro Paese abbiamo avuto un'esperienza legata soltanto i primi due elementi il servizio pubblico in Italia è stato affidato soltanto o allo stato o agli enti locali
Gli altri due corni quelli legati alle professioni che svolgono quella funzione agli utenti sono stati dimenticati in tutti questi anni
Credo che vada trovato un mix che contempli in qualche modo queste quattro forme perché tutte e quattro hanno il diritto dovere qui nel campo della comunicazione ad esprimere gli interessi che devono essere rappresentate nel sistema del governo
E credo che
Se altri punti perché utile riguardano la rottura del monopolio de dei monopoli esistenti in questo comparto
Non esista soltanto quello di mente a sette si sono altri monopoli che si stanno affermando penso soltanto ad esempio al monopolio
Creato per legge nel novantanove sulla televisione satellitare che credo che cominci ad essere Bessa su un punto diciamo di indagine che vada messa all'ordine del giorno
E anche quello degli assetti della pubblicità e delle frequenze
A cui mi riferivo nell'intervento precedente se ne faremo questi punti ministro credo che non ci daremo la chance per produrre una riforma che farà parlare in qualche modo il mondo
Vedete nel pianeta Alitalia conosciuta per tante cose
Per tante cose belle tanto che alcune cose brutte una delle cose per cui nel mondo in qualche modo siamo riconosciuti in questa fase e per la distorsione che caratterizza il nostro sistema della comunicazione
Credo che da questo punto di vista una riforma importante e fondamentale fatta in questi anni posta far parlare il mondo della possibilità che oggi concretamente agibile la rottura dei Monopoli del sistema della comunicazione mi auguro che questo sia un obiettivo che sapremo raggiungere tutti insieme
Né Sergio Bellucci si edizione intervento che ha riassunto le istanze né Lanati nata allargando negli orizzonti anche dandone un'interpretazione politica dal sito di ammalata era la la ministra delle comunicazioni Paolo Gentiloni
Signori
Ringrazio
Roberto Di Giovan Paolo cito lui in quanto colui che mi ha coinvolto nella in questa iniziativa e penso che l'incontro con questa rette di osso di associazioni di movimenti
Di forze sindacali che si riconoscono nella sotto il titolo molto impegnativo del del welfare delle comunicazioni sia per me un occasione utile nell'ambito della discussione che stiamo facendo su più Piani per la riforma del del sistema
La riforma del sistema a strumenti normativi diversi
Da un lato quello che è più avanti del come sapete la la riforma dei diritti televisivi del calcio che è già stata approvata in uno dei due rami del Parlamento
E il cui esame al Senato comincia domani
In secondo luogo la la riforma che abolisce i pilastri fondamentali dalla Gasparri che si occupa delle regole di di mercato nella transizione al digitale
Che è all'esame della Camera
In terzo luogo il tema della riforma arare
Su cui c'è in atto una discussione pubblica
Credo sia importante preceda l'adozione da parte del governo di un disegno di legge visto
Il carattere
Come si può dire molto impegnativo quasi costituzionale del problema
E infine credo che entro i prossimi mesi bisognerà anche ne stiamo discutendo con il collega Rutelli con il ministero dei Beni culturali
Produrre una proposta invece sui sulla tutela dei contenuti digitali nella Rete
Sulla promozione di tutta la la filiera della
Della produzione dei contenuti audiovisivi nel nuovo contesto della rete perché naturalmente le norme contenute nella vecchia legge è ottima legge centoventidue quella
Del sostegno alla produzione audiovisiva e sono ovviamente da aggiornare visto che nel frattempo in otto nove anni molte cose sono cambiate
Direi che l'insieme di questi strumenti
Che potrebbero poi anche alla fine della legislatura visto che noi siamo fiduciosi nel fatto che questa sia una maggioranza destinata a durare potrebbero alla fine della legislatura anche porsi il problema di un riordino complessivo di questo settore
Si parla spesso di leggi di sistema dimenticando che oggi il nostro
Ordinamento normativo prevede una separazione discutibile tra due strumenti
Il Codice delle comunicazioni elettroniche il Testo unico della radiotelevisione
In una situazione in cui dal punto di vista normativo la convergenza ovviamente molto importante
Ma questo fa parte di progetti futuri
Oggi tre o quattro strumenti che in fondo hanno un riferimento comune
Che io direi così
La convinzione che
La rivoluzione tecnologica che certamente rapida impetuosa
In atto
Non
Assolte
Il regolatore il legislatore dal porre questioni
Di grandissima importanza
Cioè che se l'Italia diventasse l'unico paese
Europeo anzi direi l'unico paese occidentale ad affidarsi a una sorta di laissez faire
Legislativo e di regolazione nel settore dei media della televisione delle comunicazioni di massa
Non farebbe un buon servizio ai cittadini e agli utenti
Quindi primo luogo quindi c'è un confronto di natura quasi culturale
Tra chi
In buona fede o meno in buona fede
Sostiene la
La magica capacità dell'evoluzione tecnologica di risolvere tutti i problemi di concorrenza qualità servizio pubblico pluralismo
Non vi ci mettete di mezzo perché le cose vanno
Talvolta strumentalmente non dimentichiamo che
Trentatré trentaquattro giorni fa di in Italia
Avrebbe dovuto essere spenta la televisione analogica secondo un'impostazione della famosa legge centododici del due mila quattro
Il trentuno dicembre del due mila e sei
Avrebbe dovuto essere l'ultimo giorno della televisione analogica e in nome di questo ultimo giorno fu cancellata la previsione
Della sentenza quattro sei sei della Corte costituzionale che prevedeva come sapete alcune misure per quanto riguarda la concentrazione di reti
Io credo invece che il governo la maggioranza muovano dalla convinzione che proprio in questa fase così delicata di grande evoluzione tecnologica che certamente ce
Occorre tenere fermi e aggiornare ed reintrodurre dove sono stati cancellati per esempio con la legge Gasparri alcuni principi fondamentali del sistema
Il primo
è molto semplice e cioè che in questo campo nel campo della comunicazione audiovisiva della televisione
è molto difficile fare una distinzione tra concorrenza e pluralismo
Concorrenza e pluralismo sono fratelli gemelli
Non a caso la giurisprudenza costituzionale italiana coniato un termine particolare ripreso poi dal presidente Ciampi nei suoi messaggi
Alle Camere in entrambi i messaggi quello alle Camere quello di rinvio della Gasparri
Il pluralismo Esterno
Pluralismo esterno era un altro modo di dire
Che l'esistenza di più soggetti in concorrenza tra loro nel sistema televisivo non era solo qualche cosa che aveva a che fare con i limiti antitrust dimensione dei mercati normale funzionamento di un settore merceologico ma era qualche cosa di fondamentale per consentire o accrescere il pluralismo quindi un valore costituzionale del sistema
è cambiata questa realtà grazie all'innovazione tecnologica eccetera non è cambiato
Quindi il primo compito che gli strumenti normativi del governo
Predispone sui quali la maggioranza
E al lavoro
E in cui ci sarà eccetto in parte già iniziato un confronto parlamentare semplicemente questo noi dobbiamo rimettere le condizioni di base di un concorrenza che sono in questo settore
Garanzia e condizione del pluralismo
Quelle
Condizioni che l'evoluzione del sistema e anche le scelte legislative recenti hanno messo in crisi in discussione
Creando
Alcuni colli di bottiglia molto specifici e che caratterizzano la situazione italiana
Il tema in sé non è italiano nel senso che in tutti i Paesi europei anzi in questo caso compreso anche negli Stati Uniti
Proprio sul presupposto che concorrenza e pluralismo siano fratelli gemelli
Ci sono normative
Quasi sempre di legge come si dice in gergo ex-ante
Che contrastano il formarsi di posizioni dominanti
Sono diverse da Paese a Paese in alcuni Paesi hanno a che fare con le risorse economiche
In altri Paesi hanno a che fare con le risorse tecniche numero di concessioni frequenze in altri Paesi ancora hanno a che fare con le audience
Gli ascolti
Noi in Italia dobbiamo ripristinare un contesto di concorrenza e quindi di pluralismo sufficiente
Intervenendo su quelli che sono i due principali colli di bottiglia del sistema dal punto di vista della concorrenza e che sono da un lato
Le risorse pubblicitarie
Basta fare quattro conti e paragonare il nostro Paese al resto d'Europa per accorgerci che siamo di gran lunga un Paese anomalo anomalo perché la pubblicità televisiva pesa troppo rispetto al contesto generale della pubblicità
Anomalo perché nella pubblicità televisiva c'è un livello di concentrazione che non c'è da nessuna parte al mondo
Il secondo collo di bottiglia su cui dobbiamo intervenire quello delle risorse tecniche
Perché il modo in cui si è sviluppato
Diciamo così naturalmente e talvolta anche ai confini della legalità
L'occupazione delle frequenze nel nostro Paese fa sì che oggi non ci sia uno spillo disponibile
E che addirittura questa realtà di indisponibilità di barriere all'accesso insormontabili è stata codificata nella legge centododici del due mila quattro
Che come è noto
Contiene una sorta di comma ventidue che dice possono fare televisione digitale soltanto coloro i quali già fanno televisione analogica
Quindi quel club molto ristretto da cui peraltro qualcuno fu escluso come ricorderete che aveva vinto quelle concessioni tanti anni fa
Quelli possono essere i protagonisti della televisione del futuro disse la legge attualmente in vigore non altri
Ora tutta Europa si interroga
Sull'importanza del digitale in quanto può dare al sistema
Della gestione delle frequenze dello spettro
Radio
Un dividendo cioè un premio
Perché naturalmente il digitale ha una maggiore comprensione che consente di liberare porzioni dello spettro per altri servizi
L'Italia questo problema non solo può opporre alla fine della corsa cioè dopo lo switch-off deve porselo durante la corsa perché in una condizione diversa da altri Paesi pure paragonabili al nostro come sistema televisivo penso alla Spagna o alla Francia
In quali non avendo questo collo di bottiglia sulle frequenze oggi hanno una progressione lenta ma molto importante dell'offerta digitale semplicemente perché i nuovi editori che si affacciano a questo mercato
Vengono messi in condizione attraverso la messa a disposizione di una porzione dello spettro di diventare editori digitali
E di cominciare a aumentare il tasso di concorrenza di pluralismo del sistema
Da noi
Questo meccanismo il fermo è bloccato abbiamo speso tanti soldi per finanziare dei decoder che violavano il principio di neutralità tecnologica siamo stati condannati per questo dall'Unione Europea nelle prossime settimane il mio ministero dovrà anche dedicarsi al compito piuttosto improbo e delicato di quantificare i vantaggi ottenuti dall'impresa in modo tale da poi dire a Bruxelles qual è l'entità delle multe da irrogare
Ma il processo dell'agibilità Lizza Tione nel nostro Paese non è vero che più avanti che altrove più indietro che altro
Quindi l'evoluzione tecnologica non ci assolve dalla necessità di porre con forza il tema di una maggiore apertura del mercato come presupposto
Come condizione necessaria certo non come condizione sufficiente unica di un maggiore tasso di pluralismo
è in questo contesto che l'altro grande
Pilastro credo della nostra azione
Poi ce n'è un terzo che il sostegno alla ai contenuti digitali alla produzione audiovisiva digitale ma ne parleremo in un'altra occasione
Il secondo pilastro naturalmente è la missione del servizio pubblico
La sua
Riscoperta alla sua riaffermazione
Quindi
Io credo che sia abbastanza chiaro agli addetti ai lavori a voi che siete in questa sala
Che da questo punto di vista il Governo sta facendo ammuina non è che noi stiamo facendo
Questa consultazione pubblica così per per
Produrre un po'di un po'di carta un po'di documenti su internet un po'di audizioni e di riunione
Siamo semplicemente consapevoli che a trentadue anni dall'ultima riforma della RAI perché come sapete dopo la riforma del settantacinque ci sono stati solo due ritocchi
Nel novantatré e nel due mila e quattro ai criteri di nomina del consiglio di amministrazione della RAI ma non ci sono mai stati dei disegni di riforma
Un una impresa di questo gene merita una discussione e un confronto non solo per trovare punti di equilibrio nella maggioranza che ovviamente per per un governo è piuttosto importante riguardo Sergio
Ma anche
Per verificare con tutti coloro che hanno voce in capitolo se possibile la congruità di alcune scelte la qualità di alcune soluzione
Io come ho detto più volte lo voglio ripetere qui ringraziando
Anche
Gli interventi che ho sentito Titti incivile
Guardi Carlo Verna e di e di Sergio Bellucci e gli altri che non che non potrò ascoltare
Voglio dire che quindi noi non stiamo facendo ammuina voglio dire che la
La consultazione avviene per arrivare a un testo non è uno schermo per nascondere un testo che il ministro sanità scatterà fuori dal dal cilindro a un certo punto
E tuttavia che dal mio punto di vista e penso che sia indispensabile un'assunzione di responsabilità in questo campo
Esistono alcune regole fondamentali di ingaggio diciamo così in questa discussione alle quali io non posso e non voglio
Rinunciare
Perché se rinunciarsi al di là delle soluzioni sulla quale si discute a queste regole di base penso che verrei meno alla responsabilità del governo di un progetto di riforma di questa natura
E le le voglio
Riassumere rapidamente concludendo
Primo noi ci siamo fatti la convinzione e spero che sia sempre più una convinzione comune
Che sia maturo il tempo per tentare un'operazione molto difficile di quelle che fa dire spesso vasto programmano per le cose abbastanza
Abbastanza improbabili
E cioè per rendere
La RAI più autonoma
Primo dai governi sottolineo primo dai governi e dalle loro maggioranze politiche
E più in generale dai partiti
Non dalla politica genericamente che è molto difficile immaginare un servizio pubblico che sia distante dalle istituzioni dalla politica avrà sempre un rapporto naturalmente con lo Stato
Questa strada non è una passeggiata cioè ogni tanto mi sembra e io invece da questo punto di vista o la massima apertura che si tratti solo di una discussione di natura giuridica cioè faccia privilegiamo
La la la funzione parlamentare nell'individuare
I vertici della Fondazione che sarà la struttura autonoma di rappresentanza per la RAI oppure i libri diamo questa formula con altri
Con altre realtà oltre a quella costituzionale delle Regioni
Certo c'è questo tema è questo tema ai è un tema al quale io sono assolutamente sensibile
Su cui penso che le stesse linee guide possano e debbano essere perfezionate perché forse la distinzione che gli viene data su due diverse soluzioni è una distinzione di comodo per avviare un dibattito poi bisogna trovare una una soluzione
Però ecco a me interessa molto che noi si sia consapevoli del tendenze cioè noi lo dico perché
Da ministro che si occupa in teoria non della Rai ma delle comunicazioni in generale non vi sfugge che io riserverò molto riserva molto spesso sollecitazioni che dicono
O ma abbiamo vinto le elezioni da nove mesi dieci mesi ancora
C'è quello c'è quell'altro non è cambiato quello non è cambiato quell'altro
Ecco
Io penso che dobbiamo essere consapevoli che una riforma che punta l'autonomia
Aziendale non genericamente dalla politica ma innanzitutto dalle maggioranze pro tempore dai governi non è compatibile con la logica dell'arrivano i nostri
Non è compatibile
E questo naturalmente è un problema per la politica
Assolutamente rilevante perché le abitudini sono toste e consolidate ma è un problema anche per l'azienda per la RAI perché anche lì le abitudini sono consolidati
Io ritengo tuttavia che ci sia una consapevolezza diffusa del fatto che l'intreccio totale tra RAI e il sistema dei partiti in un contesto di bipolarismo frammentato come quello a cui oggi che oggi abbiamo nel nostro Paese diventi alla lunga insostenibile
E quindi bisogna lavorare con accorgimenti che consentano nei numeri della rappresentanza dentro il vertice della Fondazione nella rotazione dei suoi componenti
Nei rapporti
Tra Fondazione e determinazione del cannone e delle risorse
Per l'azienda
Perché è ovvio che in teoria almeno il fatto che il governo possa ogni anno decidere l'ammontare del canone non è il massimo dal punto di vista dell'autonomia
Aziendale
Il secondo punto e su cui la discussione è ancora più delicata del quale dobbiamo ovviamente
Ragionare continuare a discutere
è il tema delle risorse del finanziamento del servizio tutt'
Dove io credo che si tratta semplicemente di prendere di petto una questione e cioè
Interrogarsi se
Il modello ibrido che in Italia si è creato in questi cinquant'anni nel finanziamento del servizio pubblico in cui la RAI finanziata
Unico Paese occidentale in cui succede questo più o meno per metà dalla pubblicità
è un modello compatibile con quello che è il nostro obiettivo io non ho parlato del nostro obiettivo e penso che sia assolutamente evidente condiviso il nostro obiettivo è quello di
Recuperare autonomia da un lato e differenza se la vogliamo fare semplice
Dall'altro un valore pubblico
Capacità di essere pietra di paragone per il sistema delle tv commerciali qualità ognuno si metta il nome che vuole
Ma comunque non una televisione pubblica che in molti dei suoi programmi e delle sue reti
Viene da molti telespettatori accomunata alla televisione commerciale
Una delle critiche più frequenti che io mi trovo magari ci sarà anche un problema di diciamo così di incapacità dell'azienda a difendere la propria reputazione
Però vi assicuro che da quando qualche settimana fa ho deciso a mi ore a mio parere in modo assolutamente doveroso un micro adeguamento del cannone
Alla al fatto che per tre anni era stato tenuto fermo
Non è stato uno dei momenti di maggiore popolarità del del sottoscritto
Quindi l'obiettivo quello siamo certi di poter raggiungere quell'obiettivo
Con un con il sistema di finanziamento attuale
Fifty-fifty canone e pubblicità
O ci sarà un motivo per cui
In tutte le televisioni pubbliche sia pure in misura diversa perché si passa dallo dallo zero di alcune al venti venticinque per cento di altre il finanziamento della pubblicità non è così determinante
E quindi questo significa che la scelta dei programmi dei palinsesti delle delle priorità da mettere in prima serata eccetera tiene conto certamente degli ascolti perché anche chi
Non contempla la pubblicità come fonte di finanziamento cioè le reti generaliste della BBC per esempio
Contemplano gli ascolti come uno dei criteri di valutazione fondamentali dei programmi è che dice ce frega niente facciamo una televisione
Col tre per cento al cinque per cento degli ascoltatori
Quindi
Discussione aperta linee-guida che già nelle nei contatti nelle audizioni di questi giorni si vanno perfezionando
Assoluta
Condivisione da parte mia di alcune cose che ho sentito per esempio Sergio Bellucci adesso ricordava
Intanto mettiamo un taglio al tema antitrust acceleriamo da questo punto di vista perché questo ci consente anche di affrontare il nodo della riforma della RAI in modo più tranquillo e sulla riforma della RAI
Dal mio punto di vista nel massimo di apertura nella individuazione delle soluzioni questi due pilastri ai quali credo che sarebbe un errore rinunciare che sono da una parte il fatto di decidere di scommettere una scommessa in Italia non semplice sul fatto che sia possibile che l'azienda sia autonoma dalle maggioranze pro tempore e dai partiti
Est
Scommettere sul fatto che una programmazione da servizio pubblico multipiattaforma perché non è un problema di cura due tre reti ma deve essere una programmazione da servizio pubblico su internet sul satellite su tutta l'offerta sulla radio
Su tutta l'offerta multimediale
Scommettere sul fatto che per dargli una vera sterzata di qualità oltre all'autonomia dalla politica serva anche una maggiore indipendenza
Dalla fonte di finanziamento tipica della televisione commerciale grazie
Siamo in listino Paola Gentiloni che invitiamo a rimanere ancora con noi un minuto per ascoltare anche la replica di Roberto Di Giovan Paolo contiene fondatore del web star della comunicazione ministero
Velocemente per per fare in modo che ama sfoltimento esce
Segretario generale nell'ambito del giornalista Roberta Di Giovan Paolo Mario cercherò di essere molto breve ma credo che abbia un senso che chancellor sicuramente
Noi certamente siamo per lo più molti di noi militanti almeno di una libera informazione anche dei temi della culture e come abbiamo visto come hanno visto anche i ministri coloro che fanno parte del governo parlamentari le nostre attività non sono mai terminate prima
Di una campagna elettorale per non continuare dopo
E quindi riteniamo che ruolo che quel fardello mediazione deve questa associazione di reti di di rapporti che abbiamo costruito sia soprattutto importante adesso
Soprattutto importante adesso che come dire come sempre accade ci si trova in una condizione di governo e quindi di dover dimostrare
Le cose che si sono chieste prima
Non è che ci stupiamo molto diciamo degni di alcuni convegni ne abbiamo visto uno per esempio ma veniamo da estrazioni diverse
Ma sicuramente Giorgio Merlo l'amico Merlo amico Garofani altri amici hanno visto quale folla nell'ultimo convegno della Margherita
C'è stata e non si riusciva a entrare nella sala diciamo sostanzialmente ci siamo chiesti come mai si fosse diciamo in minorità culturale all'interno della RAI negli ultimi cinque anni se tutti costoro che cercavano di entrare nella sala negli anni passati hanno combattuto la buona battaglia all'interno
Della RAI
Ma non è questo che ci stupisce e fa parte delle cose insomma ovviamente vale anche fuori gara insomma era una quella riflessione vi era sulla RAI
Vorrei però sotto il quattro cose ragionare con chi ha la bontà di rimanere per capire che cammino insieme può essere fatto perché evidentemente il nostro scopo non è quello di organizzare convegni
Con possibilmente il ministro della Comunicazione
Il welfare da comunicazione nato perché noi ritenevamo che dovessimo condividere politicamente azioni politiche positive nella politica perché le cose cambiassero
E mi piace ricordarlo proprio in quest'anno siccome UL farete la comunicazione della cultura
Quest'anno ricorrono i dieci anni dalla morte di un piccolo profeta che mi scuseranno i teodem ma insomma già nel nome c'è una certo tendenza diciamo a dimenticare i comandamenti non nominare il nome di un vano e quindi mi permetto di citare una persona che non viene dalla mia cultura che Danilo Dolci di cui ricorrono i dieci anni della morte quest'anno
E che faceva benissimo
Capire qual è la differenza tra trasmettere e comunicare
E noi siamo immersi in un mondo che trasmette molto e comunica poco
Pur Fred Giandoso ed il titolo di comunicatori molto spesso
Credo che per esempio ricordare questo tipo di differenza soprattutto tra comunicatori sia un un fatto importante
La battaglia nostra nasce ci tengo a ripeterlo perché ogni tanto ce lo dicono quasi per ricordarci di di non dirlo la nostra battaglia nasce dal referendum sulla legge Mammì
Tutti coloro che hanno fatto quella buona battaglia
Sanno che noi che eravamo gente siamo gente a cui piace la televisione i media i cambiamenti della società
E che quindi per nulla eravamo ne siamo quegli straccioni culturali come siamo stati dipinti
E non è un caso che dopo tutti questi anni a cominciare dalla persona che ci di vinse così collega amico e anche compagno per qualcuno diciamo della sinistra dopo aver distrutto una radio un giornale e altre avventure di questo tipo noi siamo ancora qui a combattere diciamo per questa idea ma forse diciamo i luoghi da cui veniva lui erano quelli di una borghesia che si può permettere ogni tanto di far finta di essere rivoluzionaria per poi lasciare le cose come sono
Allora un motivo per cui welfare della comunicazione
Esiste è perché noi riteniamo che invece le cose debbano cambiare nel campo della comunicazione realmente e non solo per permettere un avvicendarsi di élite
Come vedremo dopo dirò che è quello che sostanzialmente accade all'interno di un certo mondo della della comunicazione
Quelle battaglie sulla questione del monopolio della pubblicità era uno dei referendum quello più importante
E sul conflitto di interessi che non è il tema di Berlusconi perché vedo Carmine
So per esempio vorrei ricordare anche la situazione di difficoltà che a La sette si vive cioè quasi in miniatura in una situazione per esempio di ugualmente di conflitti di interessi di monopolio di disinteresse per una Rete importante che forse c'ho avuto un editore puro solamente tempi Rede Globo pensare che ci tocca dire insomma diciamo a differenza di tanti anni
Ecco io credo che queste cose che noi ponevamo allora con i referendum in realtà siano del tutto vive e nello stesso tempo affermare questo ci pone nella condizione di chiederci come mai non sa andò fino in fondo
E come mai a distanza di anni essendosi alternati governi di centrodestra e di centrosinistra la domanda ce la facciamo gli amici e compagni del centrosinistra soprattutto non si sia dato fondo alle scelte e non si sia andati fino in fondo le scelte
Perché è evidente che questo è frutto anche di un'organizzazione del centrosinistra dal punto di vista sociale culturale e non è solo un caso vorrei che su questo ragionassimo
Noi abbiamo partecipato al programma dell'Unione il programma dell'Unione reca scritto web Fardella comunicazione dentro per noi questa è stata importante
Che ci fosse non come affermazione della nostra presenza perché noi alle campagne di tutti gli altri associazione abbiamo partecipato a tutte quante
Con spirito davvero di disponibilità non era questo il tema
Ma che fosse presente perché riteniamo che questo centrosinistra che al governo debba porre con forza e con differenza rispetto ad altri governi cioè non essendo il più a sinistra dei governi di centrodestra
Ma essendo un governo di centrosinistra vero che voglia dire le parole
D'ordine e vere che lei realizzi soprattutto sul web fa
In cui la comunicazione un pezzo delle povertà sul servizio pubblico
Nessun ruolo anche Libera ante della persona in un mercato che sia un mercato che si occupi della persona e non come dire un postulato da cui deve scendere tutte quante le scelte della società solo perché vengono appunto postulato e prima allora io credo che per essere molto chiari il ministro Gentiloni molto più di altri ministri lo dico visto che non c'è lo dico me ne andrò ancora più esplicita aveva avuto un forse d'imbarazzo lì presente il ministro Gentiloni con molta più discrezione di altri suoi colleghi
E con molta più voglia non so se con capacità poi dipenderà un pochino anche da tutta la coalizione
Di affrontare i problemi ammesso certamente a fuoco alcune questioni ma avviene diceva bene prima Falomi me n'ero sicuro insomma per conoscendo diciamo che aveva posto quei questioni anche di come dire di parole che rappresentano concetti modi di essere di ragionare come però avviene in una situazione assolutamente difficile dal punto di vista proprio della cultura che è uno dei temi su cui vogliamo intervenire
Quando noi abbiamo un presidente di una Dori che dovrebbe occuparsi dei monopoli
Che dichiara che un monopolio al quarantacinque per cento non è un monopolio io credo che lui debba trarre le conclusioni da queste affermazioni che fa
Perché o Luís
Su questo tema non ha vigilato non a vigilare non Ale mezzi per vigilare allora deve dimettersi
Oppure se io debbo leggere il combinato disposto delle sue parole insieme a quelle di Baldassarre che è stato mandato a fare il Presidente in certe condizioni devo capire che c'è una strategia e che questa strategia risponde a dei padroni politici
Perché questo è quello che bisogna ricominciare a dire con chiarezza
E non semplicemente nascondersi dietro la diplomazia certo ma non è accettabile che chi deve combattere contro i monopoli al servizio del cittadino
Combatta invece politicamente al fianco se non lo capisce e non alle condizioni intellettuali per capirlo deve dimettersi o deve essere fatto dimettere
Lo stesso discorso vale sul servizio pubblico qui c'è dal sempre una battaglia anche qui lo voglio dire in maniera chiara dal punto di vista culturale
Non è accettabile che ogni volta che viene posta l'accento sul servizio pubblico
E viene posto l'accento spesso da chi
Ai titoli non solamente perché stakeholder come piace a molti oggi citare Marche shareholder cioè già paghiamo Cannone quindi ha già dividiamo il potere dopo e in modo condividere anche il potere discetta rispetto alla RAI non dobbiamo aspettare una legge per chi già contribuisce e al rigore anche il resto che paga le tasse o tra chi paga il canone shareholder di questa di questo nostro servizio pubblico
Ma ci viene sempre contrapposto ragionamento del tipo amasse proponete in questione laudi del se voi ponete questioni di qualità
Sembra come dire che noi si ponga una questione diciamo di controllo dei contenuti
Che noi non vogliamo misurarci col mercato che ne vogliamo fare un grande Dipartimento scuola educazione ma non è così questa una caricatura una parodia
Quell'unico Stato etico veramente che viene messo in mostra è quello di quei gruppi di élite di cui gruppi di comando che riescono a comandare
Le società che producono programmi e che spesse volte producono programmi anche che sono stimati in RAI ma che vengono affidati a loro come conto cambio di merce per poter organizzare altri tipi di programmi all'interno della RAI
O vogliamo raccontarci per esempio che le fiction che pure hanno questa concezione nell'idea di sacca di ricostruire e tessuto italiano spiegando ciò sin dall'inizio senza alcuna contraddittorio molto spesso non nascano sulla base semplicemente del fatto che Tizio e Caio debbono lavorare assieme a Sempronio con quel regista e solo sulla base di quello vengono create le condizioni perché ci siano delle fiction e vogliamo dire queste cose o se ne fanno una più vicino alle nostre idee facciamo finta di niente
Vogliamo dirci che l'apparizione di Adriano Celentano
Due anni fa in un disastroso Festival di Sanremo con Tony Renis era semplicemente perché bisogna far fare la fiction su De Gasperi alla moglie o meglio non andava avanti la fiction su De Gasperi che aveva un senso rispetto agli italiani che per
Se non ci fosse stato questa controparte
Diciamo in termini di mercato e di sotto mercato
Vogliamo dice che gli stessi che si vedono a certi divi convegno son gli stessi pre amici dei proprietari dei mezzi gli stessi che hanno le proprietà delle società che producono per quei mezzi che poi vendono la RAI
O dobbiamo solamente trovare che quel gruppi di lavoro siano vicini a noi allora in quelle condizioni non possiamo accettare
Il problema è questo il ministro lo sa perché l'ho detto anche Luís il problema è che comandano questi gruppi di pressione
Rispetto alla logica
Del servizio pubblico che quindi la divisione non è tra quanti sarebbero moralisti e quanto invece aperti al mercato matta quanti entrano in questo gioco
Che economico e che poi diventa Stato etico che ha virgolette nel senso peggiore del termine perché una fiction sulle foibe attenti una fiction premesso su bandiera rossa a te un'altra su i cattolici poi ne faremo altri ancora a seconda dei segmenti
Questo è l'allucinante che noi vediamo allora il problema delle tre società ovvi come viene ristrutturata la RAI se non c'è il senso precedente del servizio pubblico prima si diceva giustamente sua Emacs per esempio perché
Rai Way per esempio non può gestire visto che illumina tutto il territorio il servizio di quei Max e metterlo a disposizione di tutti
Per esempio ed è quindi non siamo così anti tecnologici alcune cose che conosciamo
L'ultimo in questioni rimangono ma credo anche su questo sulle questioni culturali di base che riguardano noi ci rivolgiamo a questi avendo colto gli accenti struzzi anni diciamo di Sergio Bellucci sulle autonomie del sociale no che un tema anche questo importante
Io credo che
Per esempio lo si è detto sull'alti del non abbiamo mai detto per esempio in questi anni che l'Auditel va abolito abbiamo detto che le rilevazioni statistiche di qualità hanno lo stesso valore dal punto di vista degli statistici delle rilevazioni statistiche di qualità
Di quantità e che vanno messe assieme nonché una lite l'altra per cui non siamo tifosi dell'uno oppure dell'altra
E che è vero che bisogna misurarsi sul mercato certamente è chiaro
Si immerse nel mercato non ci son Bari
E questo problema di cui sopra perché se sono gli stessi che controllano i controllori
In secondo luogo che non c'è solo la tv questo dibattito anche oggi è tutto viziato non ormai siamo in questa dimensione per cui esiste solamente la televisione
Il servizio pubblico per esempio anche radio è accettabile che in tutto il Paese non si riesca a sentire la radio del servizio pubblico in alcune parti del nostro Paese
E accettabile
Che se in che in che vivono in condizioni di minorità coloro che fanno la radio di servizio pubblico perché qualcun altro violando la legge in condizioni tecniche di alzare il volume rispetto a loro di illuminare la zona e accettabile quando scopriamo che sulle autostrade il servizio sul traffico viene dato dal PD la radio locali che appositamente superano le frequenze della Rai che dovrebbe fornire un servizio pubblico è accettabile questo
Che c'è di più servizio pubblico di questo
E questo basterebbe come dire un direttore generale che avesse voglia di un po'di disobbedienza civile rispetto a una cosa del genere
Sulla sette l'ho già detto e in questi giorni abbiamo un altro dibattito che riguarda per esempio l'eccezionalità
Io ho visto che Veltroni che come mente conosciamo tutti come
Dalla quale conoscenza abbia della situazione è costretto a chiedere l'eccezionalità di una serata in Prime Time verrà alcune
Iniziative
Io dico che forse gli ero a questa richiesta di eccezionalità c'è anche un pochino germe di una sconfitta culturale prevista
Nel senso che se ne chiediamo all'eccezionalità
Vuol dire che ne prendiamo atto che una cosa che noi chiediamo dal punto di vista culturale veramente talmente pesante per gli italiani via dobbiamo dare come una medicina anche se viene fatta nel Colosseo illuminato di sera
Con sanno hangar fa anche le rimane sempre una cosa pesantissima
Allora forse sarebbe il caso di diffondersi sul tessuto culturale permettendo un pochino tutti di essere presenti in vari modi la di bue alto e basso nessuno di noi pretende che sia solo atto
è alto e basso però ci deve essere tutti gli altri e tutti i bassi tutti bassi possibili non solamente l'Alto e Basso gestito dagli stessi che lo propongono
E questo vale anche per alcune situazioni di feudo del centrosinistra di alcuni odori del centrosinistra che da sempre
Lavorano garantendo quell'alto e basso e non permettendo ad altri di entrare in questo mondo chiudo su questioni noi abbiamo proposto anche per quello che riguarda i piccoli i giornali piccoline picco
I mittenti di rivedere il sistema che la Presidenza del Consiglio ha abbiamo visto per ora che c'è come dire una sorta di decalogo eccetera che è molto lieve
Molto levi molto lieve diciamo
Vorremmo che ci fosse un fondo unico l'editoria vorremmo che vengano riunificare i perché vedere di questo se ne occupano solamente i piccoli spesso i grandi in genere ci fanno lezioni sul mercato con da un lato e dall'altro ritirano i soldi della previdenza del conserve senza il consiglio anche giornali amici tra virgolette del centrosinistra diciamo ma culturalmente son più amici
La politica spettacolo che non della centrosinistra e però con l'altra mano ritirano diciamo i soldi della carta quello dei provvidenze c'era forse sarebbe il caso di avere un fondo unico dal quale dedurre chi realmente ha bisogno e su iniziative che partono e finiscono forse più moderno e più da manager che da manager diciamo rispetto a certe cose
Chiudo in bellezza con un po'di visto un po'di provocazioni andavano fatte
E alcune ci credo veramente Daniele ripetiamo ancora forse qualcuno di noi ancora nella società civile Rispetto società tra virgolette politica proprio perché continua a farle queste provocazioni
Il consiglio d'amministrazione
Deve essere distaccato dalla politica
Ma questo è il consiglio d'amministrazione più distaccato dall'avvertiti che esista questo è un Privy Council
Questo è un consiglio d'amministrazione che risponde a logiche unitarie o del centrosinistra solo quando nomina questo quel direttore quelle attenzioni va sotto lo dico i consiglieri di minoranza che ci spiegano che in questi che hanno queste difficoltà
Ma com'è che quando si nomina a direttore del TG uno
C'è una maggioranza per e quando si fanno invece le altre politiche non c'è la maggioranza per
Non è che l'impressione che ci sia un accordo diciamo da pari per durare più a lungo possibile
Non è che forse certe logiche rispondano proprio a quelle élite di cui abbiamo parlato
Sopra per cui non si riesce a scalfire questo non è che forse se ci fosse un consiglio d'amministrazione che certamente risponda
Al Parlamento e che dall'altro lato permetta anche spazia quelli sì fare ordinanze perché è evidente che è possibile votare sulle liste per esempio rappresentanti delle associazioni
Attraverso un voto anche elettronico per avere una parte diciamo e concentrazione ma io non credo che questo risolverebbe il problema del rapporto tra società politica socialisti civile
Il problema non è non aveva i rappresentanti dei partiti che in fin dei conti rispondono ai cittadini
Che li votano il problema è che questi rimangano rappresentanti degli interessi generali rappresentati dal Parlamento e non che quando siano lì rispondano di interessi particolari di camarille o di gruppi specifici
Che siano di destra o di sinistra l'impressione che questo CDA sia un Privy Council non risponde a nessun partito
Diciamolo con chiarezza
Ci sono alcuni consigli d'amministrazione che tirano cercano di tirare per le lunghe
E altri che nominati pur dei partiti di centrosinistra non hanno alcun dialogo politico culturale dei partiti che li esprimono e fanno rimpiangere perfino la lottizzazione
Per alcune capacità che aveva meno di come dire di rispondere di quello che si diceva
Allora dico rispetto a questo va benissimo la fondazione ma immaginare che la Fondazione debbano deciderla in qualche salotto romano veneziano milanese francamente non è quello che io penso sia la soluzione penso che un Parlamento deve rispondere
Con le persone che mette penso che le persone da società civile debbano poter esprimere un loro voto oggi è tecnicamente possibile chiudo chiedo scusa anche per la crudezza ma credo che ci fosse il caso fosse dovuto che un ragionamento del genere dopo un po'di anni in cui continuiamo a fare un po'di fuffa diciamo su alcuni argomenti il Welfare della comunicazione è una creatura un po'strana
Qui riformisti radicali stanno insieme da sempre nel senso che tu non fa le riforme se non sei radicale cioè se non affronti alla radice radicale questo
Le questioni che deve affrontare e non sei in grado di nel nostro Paese di fare riforme se non sei radicale
E questo è purtroppo la storia che abbiamo visto in questi anni il problema è se docili si mantiene questa capacità di radicalità e questa capacità di dare strumenti che si riformano volta per volta con cognizione della società anche dopo le elezioni noi
Ci stiamo provando speriamo ci riesca pure centrosinistra
Grazie grazie a Roberto Di Giovan Paolo per
Aver trovato con il quale fa della comunicazione questa sintesi che recapiti eremo anche al ministro Gentiloni gli daremo una ipoteca una cosa più tecnologica in modo che siano ascolti così come gli interventi che seguono adesso
Tu hai parlato di Radio io intanto volevo salutare qui in rappresentanza del Giornale Radio RAI nella Mazzali vicedirettrice di fresca nomina poi un ex direttore del Giornale Radio Paolo Ruffini attuale direttore di RAI tre che invito a al nostro tavolo prima però volevo dare la parola anche a Paolo beni che è presidente dell'Arci se ancora in sala con noi
E poi inviterò a concludere il nostro simposio Paolo Serventi Longhi segretario della Federazione nazionale della stampa che saluto
Va
Bene grazie buongiorno io vi ringrazio per la verità ero qui per non avevo previsto di intervenire ove per ascoltare con che lo faccio molto volentieri anche perché credo possa essere in qualche modo utile
Una riflessione un punto di vista diciamo in una discussione molto in molto interessante molto importante
E che vede in gran parte i contributi degli addetti ai lavori anche il punto di vista di chi addetto ai lavori non Emma sta nella società e rappresenta un po'quella
Quelli Shefqet a cui faceva riferimento ora Roberto io credo che veramente e condivido totalmente l'impostazione l'approccio è anche le provocazioni che faceva ora Roberto credo che veramente noi abbiamo di fronte un grande problema culturale della nostra società e al tempo stesso un grande problema di democrazia
Ha fatto bene chi in numerosi interventi che ho sentito a fatto riferimento alla centralità dell'articolo ventuno della Costituzione dice già tutto in quel diritto ad informare ed essere informati a sapere a capire a comunicare i propri contenuti c'è un po'la chiave in qualche modo di quel diritto all'accesso ai saperi alla comunicazione
Che è la chiave di volta dei diritti di cittadinanza che il perno dei diritti di cittadinanza e la in qualche modo la discriminante fra essere cittadini liberi in grado di essere protagonisti consapevolmente delle scelte della comunità
Ed essere invece sudditi in qualche modo culturalmente ecco io credo che lì c'è già tutto ma quella dettato quel quei principi
Devono essere attuati devono essere anche attualizzati
Perché oggi noi abbiamo un grande problema
Che deriva dal fatto che i cambiamenti profondi economici sociali culturali che attraverso la Società in qualche modo stanno cambiando anche il rapporto fra i cittadini e il bisogno di comunicazione il bisogno di accesso alla comunicazione di uso della comunicazione
Perché crescono sicuramente le potenzialità positive offerte dagli strumenti
Della comunicazione dalle nuove tecnologie ma al tempo stesso aumenta il rischio di esclusione lo e di questo dobbiamo essere consapevoli e credo che questo sia un tema che spesso viene in qualche modo trascurato dimenticato sottovalutato
Aumenta il rischio di parcellizzazione delle informazioni dei saperi cresce la difficoltà per il cittadino comune
Di rielaborare la grande mole di informazioni in sapere critico in strumento di e confronto e di discussione si restringono gli spazi di confronto e di discussione pubblica a dispetto della estremo ampliamento degli strumenti della comunicazione confronto e discussione pubblica che invece sono essenziali e sono la condizione essenziale dello stesso esercizio della democrazia in qualche in qualche modo allora io credo che l'ha poi le potenzialità delle nuove tecnologie possono sì da un lato favorire l'accesso l'apertura
Alle conoscenze alla comunicazione da parte dei cittadini ma possono anche tradursi nell'esatto opposto cioè nel potere sempre più invasivo di una comunicazione omologata
E asservita ai grandi poteri economici a grandi poteri finanziari in grado di condizionare pesantemente l'economia la società la cultura la politica stessa
Allora qui c'è il nodo è la ragione dell'urgenza di rimettere al centro il valore del servizio pubblico
Il valore del servizio pubblico proprio come spazio in cui viene preservato governato gestito nell'interesse generale la comunità quel bene comune che sono gli strumenti della della comunicazione
C'è un problema proprio di ritorno ad una cultura dell'uso pubblico degli strumenti della comunicazione
Nell'interesse generale della comunità e giustamente anche la discussione di stamani a centrato molto la prima attenzione sul tema del servizio pubblico e della riforma del servizio fu io credo che oggi più che mai ci sia nel nostro Paese un grande problema di governo democratico
Delle televisioni del servizio pubblico
In una società in cui il potere invasivo il potere di condizionamento
In particolare dello strumento io televisivo ma non solo
E così forte
Il tema dell'uso democratico della televisione un tema centrale tutte è un tema che riguarda la democrazia che riguarda la società e non soltanto gli addetti ai lavori
Allora il servizio pubblico come spazio di informazione discussione che risponda agli interessi generali
Giustamente è stato posto una serie di di problema
Servizio pubblico deve allargarsi alle nuove tecnologie non è soltanto televisione
Il servizio pubblico significa anche discutere della fonte di nomina dei vertici dei luoghi del potere dei luoghi di assunzione delle scelte delle decisione e questo è un altro tema importante
Però io credo che ci sia soprattutto il problema dell'accesso al servizio pubblico perché pluralismo non significa soltanto diritto dei cittadini ad essere informati in maniera trasparente corretta ma significa anche diritto dei cittadini a informare a comunicare i propri contenuti
Ad avere voce attraverso gli strumenti del servizio pubblico perché il servizio pubblico sia realmente spazio pubblico dell'esercizio della cittadinanza c'è una gran parte della nostra società
E questo è un dato di fatto che non ha voce
Che è assente che è invisibile
Nei palinsesti delle nostre televisioni tanto di quelli privati tanto di quelle del servizio pubblico e questo è il problema di democrazia che oggi abbiamo in questo Paese
Allora io credo che la soluzione e le indicazioni del disegno del ministro Gentiloni sono sicuramente interessanti c'è un lavoro che promette
Il lavoro di confronto proposto dall'Uefa della comunicazione è importante io credo che però dobbiamo fare il massimo sforzo per portare in questo tema questa grande questione fuori dall'ambito ristretto degli addetti ai lavori farne diventare argomento è oggetto di una grande battaglia culturale nel Paese che riguarda tutti che riguarda i cittadini e il loro diritto di essere sì fruitori si utenti ma anche protagonisti anche produttori di contenuti della comunicazione
Quindi farle diventare teme argomento di una grande discussione pubblica
Che passi della società e da questo punto di vista il coinvolgimento e l'impegno in questo senso anche di un'associazione come la nostra credo possa essere utile proprio perché altrimenti potremmo forse fare una riforma più funzionale più rispondente a quei principi di quell'articolo ventuno ma senza il pieno coinvolgimento dei cittadini e delle forze della società non faremo quel salto di qualità e non tutele Remo il diritto alla comunicazione all'informazione come bene comune quale deve essere per una società moderna
Lei ringraziamo Paolo Belli per questa partnership che ci offre di cui ci avvarremo inizieremo subito anzi a coordinarci per delle iniziative comuni approfittando di questa giornata
Nell'intervento di Roberto Di Giovan Paolo si diceva non solo di televisione parliamo quando parliamo di comunicazione come bene Comune vorrei dare la parola a Danilo Giorgi che responsabile dell'editoria per Rifondazione
E proprio perché questo è un settore che riguarda anche la carta stampata i libri la diffusione della cultura della conoscenza Traverso diverse forme
Grazie evito il pulpito sarò molto sintetico visto l'ora
Dunque molte cose sono state dette sono d'accordissimo secoli intervento di Roberto Di Giovan Paolo convegni partito anzi da qui perché vorrei ringraziare io organizzatori di questo confronto di questo convegno perché lo sento una un punto di discussione reale orizzontale seguendo i lavori del della proposta di riformare il sistema radiotelevisivo e dell'editoria c'è un po'la sensazione di che ci siamo pezzi di società civile molto più civile di tanti altri cioè nel senso che si percepisce quello che veniva prima detto anche da Roberto Di Giovan Paolo che c'erano nella nell'ipotesi di una reale creazione di una fondazione
Della Rai di già candidature a a essere membri di questa Fondazione il problema invece penso proprio che sia più ampio ed è quello che diceva beni perché queste riforme rischiano di essere una parte limitanti e dall'altra parte molto strabica e perché faccio un esempio per dire il collegamento tra le due
Proposte di legge c'è una quella sulla RAI sulla radio televisione e l'altra invece questo iter che sia iniziato con questo questionario su cui dirò dopo per quanto riguarda l'editoria
Se se è praticamente si
Con un attimo di distacco si osserva meglio quello che viene proposto io fare fare una domanda Gentiloni che andato via come si fa a pensare dopo che si è denunciato una distorsione del mercato pubblicitario in Italia in particolare
Tra carta stampata e televisione di proporre un tetto del quarantacinque per cento in più di pensare a una rete RAI piazzata sul mercato della pubblicità che a questo punto andrebbe a denti avvelenare tutto tutto quello che è possibile di risorse pubblicitarie ora possiamo immaginari da mentale le provvidenze a qualsiasi tipo di
Esperienza editoriale ma è in realtà a ben FIAT iniziato molto corto proprio per questa situazione per cui si riterrebbe un una situazione di disequilibrio perché a questo punto non saprei come come il ministro del governo riuscirebbe comunque a
A a limitare l'altra cosa è questa io ripeto percorso dell'Uefa della comunicazione è un percorso che ha portato a riuscire a incidere nel programma dell'Unione
Con una alcuni alcune elaborazioni importanti secondo me il fatto che la comunicazione sia un bene comune è stata una una vittoria una piccola grande vittoria annaspa grande di questo di questo percorso da qui si parte fare anche una battuta l'onore caro Merlo che se se sottoscrivo un programma dove la comunicazione è un bene comune la comunicazione anche tra forze politiche della stessa
Coalizione perché se la corde preventivo prima della discussione bisogna essere forse essere o essere omogenea allora non non c'è discussione per cui Ferreira velocemente appunto visto l'ora a alcune alcune provocazioni
Raccolgo quella di beni che invece è un indicazione metodologica non si può
Di nuovo la politica che impegni invoca sempre l'innovazione poi non la pratica mai avere un dialogo su queste questioni strategiche per aprire l'assetto del della nostra società futura
Con i soliti noti anche perché o questa discussione sul servizio pubblico che cos'è oggi il servizio pubblico che cos'è oggi il servizio pubblico con questa innovazione tecnologica galoppante con la convergenza digitale
Lo si fa apertamente con la società ad esempio nessuno ha parlato delle associazioni degli immigrati penso che loro sul servizio pubblico avrebbero qualcosa da dire visto anche gli ultimi accadimenti
Potrei dire anche delle associazioni delle donne visto che penso che anche un una missione antropologica il servizio pubblico e magari esce a svincolarsi dal modello delle delle veline
Che che che propone anche media sette tanto per essere anche qui
Rudy è tranchant
Allora il un dialogo più aperto a tutta la società quindi ai professionisti ma anche le associazioni diciamo di categorie particolari eccelle potrebbe disegnare un servizio pubblico un'ammissione del servizio pubblico molto differente da quella che è uscita nascita Fini finora
Il
Anche qui una una provocazione anche perché se non si ragiona su il mercato digitale o meglio tutto quello che sta avvenendo nella nel mondo di internet e non solo
In realtà si fa un regalo a al privato le regole le decine privati perché Xi si gira un po'insomma tra quello che si stava sta facendo male attacca cosa si sta a mettendo mano non solo lui Time Warner e quant'altro insomma
Non vedo molto difficile una volta superata l'emergenza analogica e fatto questo benedetto switch-off sulla tecnologia digitale terrestre che già diciamo non è certamente una questione di frontiera
Poi recuperare di nuovo una situazione col servizio pubblico arretrati Simo Fiscon questa provocazione
Ma è spesso you tube sono due cosa che nascono dal sociale fondamentalmente di cui si appropria il privato noi siamo sicuri che la televisione pubblica non possa fare niente in proposito pensiamo che l'innovazione ecologica semplicemente il fatto che adesso ci si può scaricare Montalbano
Dal sito della RAI penso che con poppe di fantasia si riesca immaginare molte altre cose che si venga incontro a quello che diceva beni prima
Di cittadini che comunicano cioè non non fruiscono solo informazione ma possono appunto sei in un sistema di comunicazione in pubblico e quindi essere anche produttori e promotori della della comunicazione mi verrebbe da dire
Con una battuta di Missiroli il famoso direttore del Corriere della Sera degli anni cinquanta se queste sono belle idee però ci vorrebbe un giornale per scriverne io dico semplicemente abbiamo un sistema radiotelevisivo pubblico possiamo attuarle grazie
Grazie Danilo Giorgi anche se la platea si è notevolmente ridotta io voglio ricordare che noi stiamo registrando anche per il GR Parlamento che trasmetterà integralmente questo convegno
Invito Paolo Serventi Longhi segretario della Federazione nazionale della stampa
No davvero pochissimi secondi perché io mi appiattisco sono totalmente più Tito sulle belle conclusioni che ha già fatto Roberto Di Giovan Paolo nel senso che ti vedo proprio combattivo come prima più di prima
Questo come dire mi mi rallegra il cuore perché
Vediamo un po'botte molto poche a gente combattiva timidi giorni nelle ultime settimane rispetto alle cose che accadono
Vedo combattiva l'associazione e penso che la battaglia che abbiamo cominciato insieme sugli stessi temi con le stesse idee
Alcuni anni fa e che ci hanno portato nel nelle piazze di Roma a vagare in tanti spesso in pochi talvolta al freddo al caldo come dire le ragioni di quella battaglia ci sono ancora tutte
Nel senso che cambiano i governi ma noi abbiamo un obiettivo da raggiungere degli obiettivi da raggiungere gli obiettivi politici da raggiungere
Oltre che degli obiettivi sindacali come dire sociali allora non posso che dire che il sindacato dei giornalisti sì propone nuovamente di sostenere le ragioni di questa battaglia anche con iniziative forti vediamo se è possibile ancora pensare di fare una una manifestazione pubblica sul tema dell'informazione manifestazione pubblica intendo non solo nelle sale per riflettere ma anche per sottolineare con la nostra partecipazione nostra presenza nelle piazze
Di Roma per esempio
La nostra volontà di riforma di riforma del sistema allora
Resta un problema drammatico di conflitto di interessi in questo Paese conflitto di interessi del capo dell'opposizione conflitti di interessi di alcuni imprenditori delle televisioni e della carta stampata
Credo che su questo i cittadini italiani abbiano diritto di dire basta bastate con le connivenze politico industriali commerciali informative
Credo che noi dobbiamo ottenere rapidamente una seria normativa antitrust
Ce lo vogliamo dire a molti di noi il limite del quarantacinque per cento proprio non piace
Ci sembra troppo alto ci sembra un limite e rispetto al quale le cose non cambiano ci sembra una nuova fotografia dell'esistente
Lo vogliamo dire questo lo vogliamo dire anche al Signore presidente dell'autorità Antitrust che invece pensa a tutt'altro
Allora noi accettiamo pure e che non tutte le nostre idee nostre battaglie abbiano successo pieno
Lo accertiamo se c'è una normativa seria se la legge Gasparri viene radicalmente superata è abrogata nelle sue parti principali se c'è una normativa antitrust comunque rispettava quale naturalmente
Lavoriamo per il futuro nella prospettiva di un digitale che è stato posto al due mila dodici ma che non si sa quando poi verrà fuori continuo punto non omesso gli elementi essenziali insomma in campo non è possibile andare avanti così il raìs
Non è possibile che il consiglio d'amministrazione sia quello che diceva Roberto Di Giovan Paolo occorre che i criteri di nominato cambino radicalmente e rapidamente
Ha ragione Carlo Verna quando dice però ha ripetuto più volte che non è possibile
Scendere avere una politica dei due tempi della riforma del sistema la riforma dei dei criteri di nomina il consiglio d'amministrazione sono pezzi di un meccanismo democratico che devono per essere percorsi parallelamente senza uno dei quali la situazione diventa drammatica dico di più
Non può come dire a passare una riforma del sistema dalla comunicazione se non c'è una riforma del sistema dei Doria
Come dire ho sentito le cose in soli dette ora e prima anche rispetto alla riforma delle provvidenze del sistema di sostegno pubblico ai giornali è un inconcepibile
Che noi continuiamo a pagare con i soldi nostri di contribuenti il sostegno a un editore che concorrerà per l'acquisto di Alitalia con centinaia di milioni di euro abbiate pazienza questo è un metodo di sostegno pubblico a gente potente e ricca
Che potrà e in qualche modo essere politico ma certamente non va nel senso di rafforzare il pluralismo dell'informazione in questo Paese si rafforzano i forti e si indeboliscono i deboli
Due giornali regionali hanno annunciato tagli occupazionali
Non più di quattro giorni fa giovedì scorso la situazione da questo punto di vista è quella i piccoli hanno difficoltà non riescono a sopravvivere i giornali di movimento di idee le emittenti
Che fanno informazione a tutto campo
Come dire cercano di fare informazione di qualità si salva chi distribuisce
Parti di enciclopedie e chi fa con editori che fanno delle operazioni non sente non sempre trasparenti
Credo che da questo punto di vista la battaglia per il rafforzamento del probabilismo e per una democrazia vera dell'informazione è una battaglia tutta aperta segnali positivi ci vengono dal ministro Gentiloni ma chiediamo Gentiloni
Magari glielo dice per telefono Roberto coraggio più coraggio più determinazione più forza
Eliminiamo le strozzature eliminiamo i colli di bottiglia che ci sono destro che siamo tutti d'accordo che questi colli di bottiglia ancora ci sono credo che in questo senso la battaglia vada ripresa
E naturalmente la condurremo insieme grazie
Grazie a Paolo Serventi Longhi il suo a tutto il tema degli Aster un intervento conclusivo anche della nostra mattinata e quindi se non ci sono altri interventi lanes altre persone che desiderano intervenire
Io ecco potrei
Tirare un po'alle somme di questa giornata dicendo che quel far della comunicazione come ricordava Roberto Di Giovan Paolo è un punto di incontro fra riformisti e sinistra radicale ma anche un punto di incontro per gli operatori della comunicazione siano essi giornalisti autori registi i dirigenti
Speaker chi fa la radio in tutte le sue forme la tv la carta stampata
Anche il mondo della associazionismo qui altamente rappresentato da Paolo Beni dell'Arci
Quindi avendo anche quale questo filo telefonico diretto con il ministro Gentiloni chissà che il nostro tavolo allargato riesca veramente a portare le istanze di tutti della base
Anche ai nostri governanti perché appunto il patrimonio della comunicazione sia Sempre
Bene Comune
Io ringrazio tutti gli intervenuti quanti sono rimasti fino alla fine della nostra giornata ci auto convocheremo ancora prima che la riforma venga varata definitivamente dal Parlamento quindi
Penso che prima di aprile probabilmente ci ritroveremo ancora insieme grazie a tutti a presto