Presentazione dell'indagine sul tema "Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell'industria italiana".

Pervenuta ai relatori
Beretta ci raggiungerà più tardi dottor Trento al professor lo spirito e a tutti quanti sono in sala con
Riporto saluto dell'UCIMU Sistemi per produrre a e tutti quanti hanno collaborato realizzazione dello studio che presentiamo oggi e infatti proprio oggi presentiamo i risultati dell'indagine sul parco macchine italiano nello studio per giunto alla quarta edizione e ci darà la fotografia del parco macchine italiane al trentun dicembre due mila cinque
I risultati saranno illustrati dal professor Gian Maria Gros spie però e a parte tutte le considerazioni che poi si potranno fare sono comunque uno strumento molto utile per averne la fotografia del livello di competitività del nostro sistema industrie
Quindi ha una valenza allo studio una valenza trasversale ed è proprio per questo che la prima presentazione l'abbiamo organizzata qui se a Confindustria proprio qui a Roma
Voglio ricordare chi ha contribuito con noi alla realizzazione dello studio che è il ministero del commercio internazionale e la Camera di commercio di Milano e Banca Intesa Mediocredito quindi un ringraziamento a loro e hanno collaborato reso possibile la realizzazione di questo di questo sporco noi speriamo che dopo la presentazione proprio le autorità di governo possono estrarre spunti importanti
Per adottare tutte quelle che sono le politiche a sostegno di sviluppo della nostra industrie non mi dilungo oltre i c'è una modifica alla scalette degli interventi quindi passo la parola al dottor trenta
Grazie di quest'invito abbiamo accolto con grande interesse
Il vostro rapporto esce in un momento particolarmente interessante perché siamo una fase i Tirelli molto delicata diciamo sia per l'economia italiana sia in particolare per l'industria italiana siamo una fase in cui c'è una ripresa in corso quindi ci sono delle condizioni interessanti
Spesso diciamo nel dibattito
In corso si dimentica diciamo un dato fondamentale il fatto che l'Italia è un Paese manifatturiero è il secondo Paese manifatturiero in Europa siamo diciamo dopo la Germania il Paese nel quale c'è il maggior numero di azioni che addirittura siamo il Paese in Europa doc con il maggior numero di aziende manifatturiere si parla di cinquecentocinquanta mila aziende manifatturiere che sono più della somma delle aziende manifatturiere che ci sono Germania Francia Svezia Olanda Nessenzia e se consideriamo alcuni settori come appunto i settori tipici diciamo del del Nord la nostra specializzazione il numero di imprese è superiore a quello che c'è in in Germania in Francia e nel Regno Unito Svezia e Olanda considerato insieme quindi industria manifatturiera è particolarmente importante perché stiamo parlando dell'italiano stiamo parlando di un Paese astratto
Siamo in una fase di ripresa e siamo una fase di ripresa trascinata essenzialmente dal settore privato e dalle dalle imprese
La produzione industriale dopo cinque anni ha ripreso a crescere secondo le nostre stime a fine anno a fine due mila sei la produzione industriale dovrebbe essere cresciuta dell'ordine del due uno due tre per cento
è un buon risultato anche se rispetto ad altri Paesi come vedete rispetto alla Germania e siamo ancora indietro anche rispetto alla media del dell'unione anche rispetto alla Spagna e se tornassimo indietro al due mila
Ancora siamo lontani diciamo dai tassi di crescita della produzione industriale però io ho riportato qui dati
Abbiamo avuto cinque anni di mai di contrazione quindi diciamo il risultato positivo
I settori che particolarmente trascinano la la produzione industriale sono i settori più legati all'esportazione e quindi macchine e mezzi trasporto macchine e apparecchi meccanici macchine elettriche al Perù
Apparecchiature elettriche e così via quindi non c'è un nesso tra a chi esporta e chi aumenta la produzione industriale
Ecco brilla la vostra ricerca io cito soltanto un paio di cose poi sarà il professor Ugo Spirito dilungarsi la la vostra ricerca diciamo mostra
Una serie di segnali interessanti la diminuzione dell'età media del parco macchine installato con segnale diciamo di ammodernamento
Del nostro sistema produttivo dati interessanti anche relativi alla distribuzione dimensionale del parco macchine quello che emerge diciamo che colpisce particolarmente il fatto che aumenta progressivamente rispetto agli anni precedenti ottantaquattro novantasei così via la la quota di di parte di di macchine installate nelle imprese di più piccola dimensione
Piglio riportato una tavola tratto dal vostro rapporto
E anche serra portassimo le macchine agli addetti Blair emerge con chiarezza che quasi il la metà ha diciamo che nelle nelle prese con la classe dimensionale più piccola c'è un numero di macchine che è pari a circa cinquanta quarantasette anni cento addetti
Contro otto virgola due nelle imprese con oltre duecento addetti
Questo segnala il fatto che l'innovazione tecnologica probabilmente per quanto riguarda le piccole imprese avviene prevalentemente tramite l'installazione l'incorporazione
Di innovazione nel nelle macchine e ovviamente nasconde d'altro lato il fatto che nelle imprese di più grande dimensione sono in atto processi di outsourcing di
Di decentramento e così via che probabilmente si riflettono anche nella domanda di macchinari
Secondo l'indagine Istat sono dati abbastanza noti però diciamo secondo l'indagine Istat sull'innovazione tecnologica c'è un
Un nesso diciamo tra attività innovativa dimensione per cui le imprese innovatrici nel settantadue per cento dei casi appartengono alle medio grandi imprese le imprese con oltre duecentocinquanta attenti viceversa alle imprese non innovatrici sono prevalentemente le imprese di piccola dimensione
Se però andiamo punto a vedere la ripartizione della spesa in ricerca e sviluppo per tipologia la cosa che emerge con chiarezza che come dicevo prima come emerge dalla vostra stessa ricerca dal vostro rapporto per le imprese piccole quelle tra dieci e quarantanove addetti gran parte degli investimenti in ricerca avviene mediante l'acquisto di macchinari e impianti innovativi sessantatré virgola tre
Per cento questo è rilevante anche per le imprese di più grande dimensione che però ovviamente svolgono anche attività di ricerca vera e propria al proprio interno come vedete nella prima colonna sono sopra
Tutto le imprese più grandi quelle che investono in ricerca e sviluppo per l'interno
Questo è sensato perché appunto ci sono posti fissi per l'approntamento di laboratori e così via però
Diciamo la peculiarità a sembra essere quella che le piccole imprese acquisiscono competenza e conoscenza tecnologica mediante l'acquisto di macchinari e di impianti innovativi
Queste è una delle peculiarità diciamo del sistema industriale italiano
Ecco in questo scenario diciamo di che io ho detto all'inizio di diciamo di cambiamento di trasformazione dell'industria italiana un dato che
Sembra interessante questa è una nostra ricerca recente abbiamo analizzato all'EUR i bilanci di circa tredici mila imprese
Campione chiuso e quello che emerge come vedete l'istogramma rosso cita la redditività media di questo campione d'imprese quello che emerge con cedimento un una un diminuzione della redditività media nel periodo novantasei due mila quattro ma l'elemento più interessante è l'istogramma blu l'istogramma bruci da alla varianza la variabilità ha di questi risultati nel tempo
E quello che emerge che soprattutto negli ultimi anni ad aumentare in maniera significativa la varianza nel nei risultati
Questo a mio avviso non segna interessante del fatto che in questi anni non c'è stato un declino non c'è stato una crisi generalizzata dell'industria italiana
Ma si è messo in movimento un processo di aumento della concorrenza di aumento del processo selettivo da parte del mercato e quindi dietro con l'istogramma blu decresce cioè il fatto che ci sono sempre più imprese che vanno bene sempre più come dire e molte imprese che vanno male quindi diciamo i risultati sono divaricati
Segno del fatto che chi ha ristrutturato chi ha investito in macchinari innovativi chi si è dato da fare nella distribuzione ha avuto risultati positivi chi non ha fatto questo avuto risultati via via peggiori quindi diciamo
Ripeto non è una situazione di declino di crisi generalizzata una situazione di aumento del tenore competitivo e di aumento del processo di selezione quindi
Siamo di fronte a una fase tipica diciamo di ristrutturazione
L'altro elemento interessante oltre la produzione industriale oltre agli investimenti in macchinari e così via quello sicuramente dato dall'andamento delle esportazioni
La ripresa in corso è sicuramente legata a una ripresa delle esportazioni
E l'elemento interessante e che per la prima volta dopo molti anni aumentano le quantità esportate uno virgola uno l'ultima colonna destra il numero in basso aumentano le quantità esportate dopo che per anni erano diminuite
Torneremo su questa su questo aspetto e aumentano ovviamente anche i valori esportati aumentano più rispetto all'anno precedente
La performances particolarmente buona soprattutto nei Paesi extra UE undici virgola sette
Quindi diciamo siamo una situazione in cui Erri Prêtre riprende la competitività dell'industria italiana però ecco quali ho portato dei dati suggestivi
Tanto per avere un'idea il volume delle esportazioni italiane in Cina
è pari a circa cinque mila miliardi di euro quattro mila cinquecentonovantacinque che meno di quello che noi esportiamo in un Paese come la Grecia in Grecia esportiamo cinque mila settecentonovantadue miliardi in un anno
Otticamente la Cina un miliardo e trecento mila abitanti la Grecia undici milioni di abitanti questo per dirvi siamo una fase positiva ma a l'area più dinamica del pianeta che la Cina in quel Paese li riusciamo a esportare in meno di quanto esportiamo in Grecia e di ho portato l'India per darvi un'idea esportiamo in Slovenia più di quanto esportiamo in tutta l'India
L'India la Cina come voi sapete sono i due mercati più importanti per varie ragioni sui mercati che crescono di più quindi stiamo crescendo ma abbiamo margini di miglioramento enormi no
Dovremmo poter approfittare molto di più della Cina e dell'India e dovremmo smettere di percepire la Cina e l'India solo con una minaccia perché nel dibattito corrente percepiamo la Cina e l'India solo in termini concorrenti nostri prodotti e non addetti non
Spesso non ci
Interroghiamo sul fatto che esportiamo in Slovenia più di quello che esportiamo in India e quello su cui ci dovremmo come dire interrogare il più non a caso la Confindustria sta per far partire una missione in India nei prossimi giorni
Ecco complessivamente diciamo la bilancia commerciale italiana
Negli ultimi anni è tornata diciamo in in negativo quindi abbiamo siamo tornati a ad avere un deficit di bilancio commerciale dell'ordine di dieci mila miliardi dieci miliardi di euro se guardiamo però o l'andamento della bilancia manifatturiera la linea rossa la situazione ancora positiva quindi diciamo e la manifattura
La parte sulla quale ancora all'economia italiana
Va bene che un elemento diciamo che mi sembrava interessante portarli all'attenzione il fatto che se noi che curasse uno la nostra bilancia commerciale manifatturiera cioè se noi ci concentriamo su Germania e Cina quello che scopriamo anche a partire dal dalla metà degli anni novanta novantacinque novantasei il nostro rapporto con la Germania subisce un ribaltamento avevamo una situazione di avanzo nei confronti della Germania a partire da fine novantasei siamo andati in disavanzo quindi abbiamo un deficit nei confronti la Germania un deficit che di ADIA si sta facendo più grave e l'altro paese diciamo rilevante con il quale abbiamo situazione disavanzo e quello cinese cioè i mercati i due mercati sui quali abbiamo maggiori difficoltà sono appunto la Germania che tra l'altro il nostro principale mercato di sbocco la Germania da sola rappresenta circa il quattordici per cento delle nostre esportazioni
E i paesi appunto più dinamico in questo momento che la Cina
Se noi appunto dei curarsi ma la il nostro saldo commerciale manifatturiero esclude sino Germania e Cina la linea rossa
Avremmo un andamento tutto sommato positivo addirittura nel due mila cinque abbiamo raggiunto un picco storico di avanzo commerciale dell'ordine di circa il sessanta miliardi euro se noi esclude Issime la Germania la Cina quindi in qualche modo anche qui la domanda che ci dovremmo porre come mai abbiamo difficoltà nel nostro mercato tradizionale di sbocco e come mai abbiamo difficoltà nel nel paese diciamo più dinamico
La storia sulla Germania potrebbe essere meno negativa di quella che emerge da questo traffico se si tiene conto del fatto che perdiamo quote di mercato in Germania soprattutto cioè in buona parte a favore dei paesi dell'Europa centrorientale
E questo potrebbe essere segno del fatto che molte nostre imprese si sono delocalizzate in quei Paesi e quindi i nostri prodotti italiani invece di arrivare dall'Italia arrivano in Germania tramite la Romania la Repubblica Ceca la Polonia e così via quindi non è tutto negativo
Purtuttavia diciamo la cosa interessante che abbiamo perso quote nel nostro principale mercato di di riferire
Ecco qui diciamo vale la pena di spendere un qualche minuto su questa questione del dell'andamento delle quote perché di fatto negli atti negli scorsi anni sulla perdita di quote dell'Italia si è costruito diciamo un ragionamento sul rischio di declino sul fatto che l'industria italiana fosse in declino che stessimo perdendo posizioni
Allora qui abbiamo le le quote di mercato a prezzi correnti quindi in valore a prezzi correnti e come vedete non è l'Italia il Paese che ha perduto maggiormente le quote
L'Italia la linea rossa in realtà l'andamento molto simile tra noi Germania e Francia
Ma in realtà è la Francia il Paese che ha per son maggiormente quote parliamo di circa due punti due punti e mezzo di quote perse dalla Francia contro circa un punto di quote perso dall'Italia più o meno
Quanto ha verso la Germania quindi
Se noi guardiamo l'andamento delle quote sulle esportazioni mondiali dell'Italia Francia e Germania a valori correnti siamo sostanzialmente in linea con quello che è avvenuto negli altri grandi Paesi e
La Francia il Paese che e nelle situazioni peggiori
La storia diventa completamente diversa se ne guardiamo le quote di mercato a prezzi costanti e qui come vedete la linea rossa in picchiata quelle italiana quindi mentre Francia e Germania sostanzialmente sono in linea e perdono l'ordine di un un punto zero sette zero otto
L'Italia subisce una perdita dell'ordine al quaranta per cento apprezzi costa il ragionamento è stato in questi anni che questo era il segnale di una difficoltà strutturale irreversibile
Il rischio di tracollo dell'industria italiana
E che dietro diciamo questo dato si nasconde al fatto che il erano le quantità che cedevano
E quindi su questo dato spazi e molto concentrata l'attenzione appunto l'Italia dal novantasei al due mila cinque per del quarantacinque per cento delle quote a prezzi costanti contro il quindici per cento della Francia e la Germania quasi
Guadagna qualcosa
è corretto recentemente diciamo le le spiegazioni no che avrete sicuramente sentito tante volte c'è un riferimento alla nostra specializzazione produttiva al fatto che c'era poca attività innovativa la nostra maggiore esposizione alla concorrenza proveniente
Detta alla Cina di altri paesi a basso costo
Al fatto che le nostre imprese erano molto piccole quindi ritardi
E difficoltà a penetrare in mercati più di più distanti
Se però o diciamo noi ci soffermiamo su un elemento diciamo di particolare interessa e che che s'che sottostante diciamo l'andamento delle quote
Scopriamo che la vera peculiarità italiana che i valori medi unitari hanno un andamento hanno avuto diciamo dalla fine degli anni Novanta un andamento molto diverso rispetto agli altri Paesi
Per quanto riguarda l'Italia sono cresciuti a tassi molto più sostenuti che negli altri Paesi
Voi sapete
Le quote a prezzi costanti vengono in qualche modo del suo azionati no le quantità vengono tutte frazionate rispetto ai valori medi unitari quindi valori medi unitari che crescono così forte sono
L'altra faccia diciamo della medaglia del fatto che poi le nostre quote a prezzi costanti sono scese
In maniera così forte perché di fatto vengono deflazionato alle quantità in qualche modo per i valori medi unitari se quelli sono cresciuti così tanti è come se se punto calasse eroe nostre quote
A prezzi costa
Ecco recentemente negli ultimi mesi c'è un c'è si è aperto un dibattito su questa questione sull'andamento dei valori medi unitari
E allora ovviamente c'è una componente legata al costo del lavoro per unità di prodotto che in Italia è cresciuto molto di più che in altri paesi quindi c'è una dinamica dei dei costi relativi negativa diciamo
Però o cominciano a esserci dubbi sulla metodologia utilizzata quindi c'è ci sono studi per esempio della Banca d'Italia che mettono in dubbio la metodologia utilizzato dal dall'Istat per il calcolo dei valori medi unitari
E l'altri elementi invece hanno natura più analitica e fanno riferimento al fatto che le imprese italiane
Dietro diciamo questo aumento dei valori medi unitari ci sarebbero processi di miglioramento qualitativo dei nostri prodotti
E e quindi diciamo le le imprese esportatrici italiane avrebbero privilegiato in questi anni più che le quantità esportate la massimizzazione dei margini unitari di profitto quindi avrebbero aumentato in qualche modo
I prezzi sui mercati anche a scapito delle quantità vendute quindi sì accettiamo diciamo questo tipo di di spiegazioni
Non è una storia tutta negativa
Quella che si che sta dietro la diminuzione delle quote a prezzi costanti c'è dietro anche una strategia di
Di pricing rispetto ai mercati che nasconde il fatto che c'è un miglioramento nella qualità dei prodotti e incerto potere di mercato delle nostre imprese esportatrici quindi riesco le nostre imprese a spuntare prezzi più alti rispetto al passato
E quindi ho riportato però le le diverse metodologie lei Eurostat usa una metodologia diversa dall'Istat
Se si calcolano i valori medi unitari secondo la metodologia dell'Eurostat come vedete l'andamento e più più piatto e meno meno accentuato quindi is secondo stime recenti Sennori ricalcola sì secondo la metodologia Eurostat
I valori medi unitari e quindi le quote e prezzi costanti quel declino traumatico sarebbe molto attenuato questo per dire che ci sono una serie di segnali una serie di studi una serie di di riflessioni in questo momento che ci dicono che forse le cose anche nel recente passato sono andate un po'meno male di come
Troppo tranquillamente una certa pubblicistica andava diffondendo dice
Tutto questo ovviamente ecco qui qui chiudo si inserisce in un contesto diciamo di lunghissimo periodo mi sembrava articolarmente suggestivo questo grafico che consiglio dal mille settecentocinquanta al due mila l'andamento della produzione manifatturiera come vedete stiamo progressivamente molto lentamente ritornando a una situazione che prevaleva a metà del Settecento diciamo allora la Cina da sola rappresentava il trenta tre per cento della produzione manifatturiera mondiale l'India rappresentava un altro quindici venti per cento
L'Europa l'Occidente aveva una quota molto più limitata di quella che è ora come vedete stiamo di fatto ritornando a riequilibrare diciamo la distribuzione mondiale della produzione manifatturiera quindi diciamo tutti questi nostri ragionamenti ovviamente si inseriscono in un trend di lunghissimo periodo
Che forse sta riportando ci sta ci potrebbe riportare a una situazione più di maggiore uniformità nella distribuzione mondiale della produzione manifatturiero
E qui mi fermo qui di vi ringrazio molto per per l'attenzione
Grazie dottor Trento ha la parola al sottosegretario Agostino
Carcano lavoro che avete presentato
Introduzione di tre
Ci sono due due elementi auguri
Cioè nell'ottica di troppo
Ci sono due elementi da cui partire
Uno e e tutti e due riferiti al due mila sei all'anno che ci sta alle spalle
Uno è riferito al finalmente alla crescita oltre che della produzione industriale anche del prodotto interno lordo
Una crescita ancora insufficiente
Timida
Ma significativa significativa non tanto in valori assoluti ma quanto proprio come inversione di tendenza rispetto ai cinque anni che ricordava Trento prima di sostanziale immobilismo
Il secondo elemento è che nel corso del due mila sei prima timidamente poi in maniera più significativa le esportazioni italiane riprendono accresce
E alla fine riprende accrescere anche questo è un considerazione su cui vorrei una valutazione anche da
Però Spiezio età
E da Trento riprende a crescere anche se leggerissimamente la quota italiana nel commercio internazionale
Nel commercio mondiale
Quella quota quell'uno e uno per cento di riduzione cui faceva riferimento Trento se non ricordo male dal quattro e sei al tre cinque diciamo che poi si era approfondito nella seconda metà del due mila sei ricomincia da ottobre novembre leggermente risalire
Sopra il tre virgola cinque per cento
Questo che cosa vuol dire vuol dire che la ripresa delle esportazioni italiane si concentra soprattutto anche su alcuni settori oltre che su alcune aree geografiche poi commenterò un attimo quel l'AIG molto di di molto impatto con riferimento ai pesi dell'export italiano in Cina e in India e in in Slovenia e in Grecia subito
Dicevo se noi guardiamo ai settori l'export italiano
Riprende soprattutto né i beni intermedi
E questa è una cosa che riguarda direttamente diciamo il ragionamento che facciamo stamattina
Quindi soprattutto lei la meccanica le macchine Verba produzione nel tessile per la produzione in agricoltura comunque diciamo i beni intermedi
E l'alta gamma
Quindi la parte più tradizionale del made in Italy
Il
E questo riguarda in particolare naturalmente il fashion la moda eccetera
Terzo il mobile
Arredamento design
Ho ripreso questi tre aspetti perché quando noi parliamo del made in Italy
Spesso non in questa sede ma spesso ci riferiamo soltanto la componente più nota del made in Italy vale a dire
Quello che indossiamo
La componente fondamentale del made in Italy e la meccanica
La componente fondamentale del medagliere la meccanica
Forse se il made in Italy e lo racconta Massimo diciamo tutti in maniera un po'più completa
Ne trarremmo anche maggiore beneficio informazioni
Posso citare anche la fonte perché quando siamo in una sede
Ho chiesto ad una importante società che fa
Business to business anche virtuali mi riferisco ad una società di pagine gialle
Parigi
Per non fare nomi sul le quali fosse diciamo una valutazione che si poteva fare sugli accessi
Che loro riscontrano nelle richieste che vengono appunto nel settore della mente
Nel settore della meccanica
Gli accessi che vengono riscontrati da questo parziale ma significativo osservatorio per l'attività di business comunque osservatorio
Riguardano per l'undici per cento l'Italia per il dieci per cento la Germania per il dieci per cento la Francia questo significa che la meccanica italiana ha una il punto internazionali di primissimo
Lì
Questo lo dico perché
Abbiamo questi due elementi positivi
Ripresa
Dell'economia ripresa delle esportazioni italiane ci dobbiamo chiedere
Se tutto questo è sufficiente primo
Secondo perché questo avviene
Questo avviene credo per una ragione
Una soltanto
Perché in questi ultimi anni c'è stato un processo di ristrutturazione molto significativo
Dell'apparato produttivo italiano in particolare di questo segmento dell'apparato produttivo che Trento ha ripercorso anche nelle sue considerazione
C'è stato un processo di reazione molto importante
Al di là della discussione appunto sul declino si sul declino no ma mentre alcuni di noi facevano questa discussione c'era fortunatamente chi lavorava ristrutturare
L'apparato produttivo italiano e questi siti poi naturalmente sono riprese
Che hanno fatto una un'azione importante e che oggi da i risultati
Perché questo processo di ristrutturazione incontra una condizione congiunturale internazionali e interna che consente appunto oggi pienamente di esplicitarsi
A questo punto la domanda tu
Allora che facciamo
Noi governo potremmo come dire mettere la bandierina al vento e dire guardate quanto siamo
Bravi e fortunati tutto va bene
Andiamo avanti così
Oppure proviamo a fare un ragionamento tutti insieme
E cioè se non è il caso proprio di sfruttare questa condizione di novità
L'importante finalmente positiva per fare un ulteriore salto di qualità un ulteriore passo qui
In qualche modo l'evidenza dei dati che venivano portati sul
Sulle regioni di destinazione dell'export italiano guardate che qui il ritardo è clamoroso
Il nostro ritardo e clamoroso
A differenza degli anni
Del boom
Cinquantotto sessantatré
E oggi i mercati più importanti da un punto di vista quantitativo soprattutto non dimentichiamo mai che i due giganti fanno due miliardi e trecento milioni di abitanti
Forse anche qualcosina di più
Forse anche qualcosina di più ed è lì ed è da lì che viene
Il contributo più significativo alla crescita del commercio mondiale il contributo più significativo alla all'andamento dell'economia globale
A differenza dicevo negli anni Sessanta
Quando la relazione era una relazione positiva
C'è un lavoro
Che testimonia come ci sia una relazione diretta tra la dimensione dell'impresa e il raggio delle sue esportazioni
Tant'è che la Germania che ancora oggi è il Paese principale appunto per le nostre esportazioni è stato e l'Europa sono stati di grande traino dell'export italiano
La differenza di oggi è che il luogo diciamo geografico più significativo non è più
Nel cuore della vecchia Europa ma nel far East
Ha delle conseguenze tutto questo io credo di sì ed anche molto significative per le imprese e per quel poco di politiche pubbliche che vanno fatte che si devono fare per sostenere l'export degli investimenti esteri diretti
Aggiungiamo a questo che nei
Mercati più significativi quelli del far East una qualche attenzione lo porterei lo dico sempre forse un po'una mia
Fissato diciamo i mercati del Mediterraneo
Dove sono in corso esattamente quei processi che venivano ricordati anche da Trento questi sono mercati sono paesi che hanno beneficiato stanno beneficiando ancora fortemente della rendita energetica
Paesi nei quali è intervenuto anche lì un processo importante di apertura alla concorrenza
Cioè mercati che erano tradizionalmente statici dove l'Italia e la Francia
La Francia e l'Italia
Si alternavano come principali partner commerciali ed economici oggi sono diventati mercati di grandissima competitività
Sono presenti sto parlando ovviamente della fascia costiera dell'Africa gli altri Paesi anche dell'Africa sono lì presenti ormai in forze competitori globali
La Cina in primo luogo gli Stati Uniti d'America dopo la fine dell'embargo in Libia e tutti gli altri competitori che rendono questi mercati mercati molto più molto più dinamici di quanto non fosse il pass
Allora dicevamo la presenza italiana e ancora insufficiente Vimercati
Strategici
Io credo allora che ci sia da chiedersi anche
Di quali servizi hanno bisogno queste imprese
Che operano in mercati così lontani
Qui non mi riferisco naturalmente
All'ENI o alla grande impresa italiana mi riferisco all'intelaiatura l'apparato produttivo quindi alla media impresa che la piccola impresa
Io credo che qui ci sia bisogno appunto anche da parte delle politiche pubbliche per quel poco che fa no
Nel senso che
Giustamente deve essere un intervento diciamo così leit deve essere un intervento che crea le condizioni migliori perché l'impresa con la sa fare il proprio mestiere perché poi la differenza vera la fanno gli imprenditori che stanno sul mercato
Le le le politiche pubbliche devono consentire agli imprenditori di competere al meglio nelle loro condizioni quali sono entrata naturalmente chi ci sta concretamente tutti i giorni
La ripresa che in corso appunto che datata al fatto che c'è stato chi ha lavorato profondamente a questo processo di ristrutturazione però sicuramente c'è bisogno di servizi un po'diversi io richiamo di seconda generazione ma un po'diversi da quelli tradizionali primo
Il sostegno alle esportazioni è un dato francamente molto consolidato ormai ma noi abbiamo bisogno di altre due cose da un bisogno del sostegno agli investimenti esteri diretti
Agli investimenti esteri diretti
E di conseguenza ed è un po'la stessa parla l'altra faccia la stessa medaglia la cosiddetta internazionalizzazione delle imprese
Sostenere investimenti esteri diretti all'internazionalizzazione d'impresa italiana implica e necessità anche per esempio di una presenza del sistema finanziario e bancario diverso da quello da quella tradizione
Anche questa rischia di diventare una specie di mia
Sì sì ma io non lo dico in polemica con nessuno
Io dico soltanto in e ne perché ci sia qualcuno che vuole insegnare ad altri
Che cosa devono fare anzi io credo che questo sia uno dei danni nazionali Gaudino poi in conclusione quello dell'insegnamento il proprio di insegnare agli altri come si permette agli altri non parlare mai del proprio mestiere
Ma
Dicevo non perché si voglia insegnare a qualcuno che qui ma semplicemente perché obiettivamente in alcuni mercati forse abbiamo bisogno di meno seri rappresentanza delle banche i di più servizi
All'impresa
Nel senso che quando lei mi va all'estero
Non ha bisogno di niente quando la piccola e media impresa italiana va all'estero ha bisogno di un suo sistema diciamo così
I prodotti
Finanziario e creditizi che sospette non significa che le banche devono andare ad aprire il retail in quei Paesi significa però che ci vuole
Corti commerciali in poco e lavoro è stata riportata l'India per cui partiremo venerdì prossimo possiamo ricordare anche la Cina del settembre scorso proprio
Questo quei ponti diciamo così anche finanziari di sostegno all'impresa e per il
Anche per il capitale di rischio non soltanto per il credito tradizionale che possono aiutare possono aiutare dare un contributo significa
Concludo con un'altra considerazione degli appunti sparsi che poi non ho utilizzato come spesso avviene ma insomma
Concludo con una
Considerazioni
Gli spazi
Sono molti
Questo è un dato positivo
Non è un dato negativo
Cioè il fatto che noi abbiamo quelle quei margini di crescita che venivano ricordati
Proprio perché partiamo da una condizione bassa nei confronti dei paesi
Del
Del far East
è un elemento positivo
è un elemento positivo che dobbiamo appunto poter cogliere e e saper con
Credo che in questo ci sia bisogno semplicemente di una cosa con grande rispetto reciproco e una volontà di lavorare insieme che non significa confondere i ruoli di responsabilità per carità
Per carità credo che di tutto ha bisogno l'Italia meno della confusione dei ruoli e delle responsabilità
Credo appunto però che si debba porre fine a quello sport nazionale in cui facevo riferimento prima per cui c'è sempre qualcuno che insegna all'altro o incomplete & insegnare all'altro come si fa il mestiere dell'altro
La banca all'insegna all'impresa l'impresa non è la banca poi in qualche caso che è il massimo arriva la politica presente insegnato a tutti e due lì siamo a livello diciamo Massimo espressione
Io credo che la cosa migliore forse sarebbe quella di cercare a cominciare da chi ha delle responsabilità politiche e di governo di fare al meglio il nostro mestiere
Ciascuno di noi pochi
Credo che i dati che ci sono stati forniti che sono un importante contributo anche una specie di radiografia diciamo di quanto si muove
Una parte significativa l'apparato produttivo italiano cinque ceduto
Importanti in questo
Ci testimoniano di quello che è stato fatto e anche però di domande nuove che vengono da queste da queste
Dobbiamo fare più squadra
Anche questa è una frase fatta
Però forse ci intendiamo su quello che significa fare più squadre
Utilizzare anche nell'attività promozionale
Le poche risorse che ci sono in maniera il più possibile coordinata
Il più possibile coordinata
Noi abbiamo domani convocato un tavolo tutti amiamo in maniera un po'in fatica strategico con le regioni proprio su questi temi domani al ministero del commercio internazionale
Proprio per cercare di mettere insieme le risorse e di evitare iniziative che non
Non servono
Quello che si vende un sistema paese
Che poi si declina in alcune cose settoriali e territoriali ma quello che si legge che l'Italia
Non ci vengono pezzetti del delta
Noi ci stiamo provando
Stiamo facendo questo questo sforzo
Lo vorremmo appunto fare come nelle missioni numerose che ormai facciamo questo formato avvilisce Confindustria dal Cina all'India la Tunisia quindici giorni fa
Cercando appunto di cogliere quest'occasione ecco quello che mi preme dire cerchiamo di leggere
La situazione che si è determinata come un punto su cui poggia al la situazione di nuovo positiva guardiamola con ottimismo ma anche con la consapevolezza che siccome la sfida è importante ex da qui che dobbiamo partire per un ulteriore passo in avanti
Questo riguarda dicevo in primo luogo noi per quanto riguarda le scelte che noi possiamo fare
Non ce la stiamo mettendo tutta non bisogna dire fuori mettercela tutta per te lo state dimostrando con i fatti forse questo è il contributo diciamo che qualche risultato nei prossimi mesi può darci grazie
Grazie al sottosegretario Costinel sarà giunto in polvere
Tanto che sente grazie lei grazie all'Ucimu
Solo per organizzato questa giornata questa opportunità di confronto grazie soprattutto perché come ha ricordato di questo e credo che dobbiamo
SP conoscenti sottosegretario Agostini
Stiamo ragionando oggi
Un asse portante del made in Italy forse meno diciamo riconosciuto con questo
Profilo e con questo ruolo ma che
Come
Abbiamo visto come ci dicono i dati come ci dicono tutte le elaborazioni
E storicamente diciamo
Come altri settori più evidenti uno straordinario ambasciatore e portabandiera dell'atto dell'industria italiana sui mercati internazionali
Questo credo che sia un punto di partenza importante perché
Come abbiamo sentito
E diciamo una vocazione ma è oggi una vocazione pubblica e questo credo che sia
Un punto da da da non dimenticare nessuno oggi può pensare
Di puntare esclusivamente su mercati interni e quindi diciamo la competizione è una competizione che necessariamente cerca mari aperti e deve trovare
Pronti di consolidamento e di crescita importanti in quella in quella direzione
Chi lo ha fatto e lo fa da moltissimi anni evidentemente non solo rappresenta
Un esempio non solo rappresenta un punto di forza può e noi pensiamo sia largamente in grado anche di costituire un po'forte importante elemento di traino
Per chi impedisce su questo mercato aperto cominciato ad affacciarsi
Con
Con più difficoltà e con più e con più ritardi ma oggi è evidente che questo rappresenta il punto disparità vera che abbiamo davanti e in questo io
Quindi ho apprezzato moltissime delle cose
Che ho asserito ho sentito ovviamente
Al di là del del delle relazioni degli studi ma chiedo che vada colta
Qualche riflessione in particolare del sottosegretario costi nella sua diciamo resterò GTT rappresentanza generale delle cessioni del governo perché
Oggi diciamo fare
Da traino a fare da portabandiera Farida diciamo
Elemento trainante di una filiera che deve guardare e operare sui mercati internazionali una partita complessa e ha bisogno diciamo che tutto che tutto funzioni bene io colgo con molta condivisione il richiamo diciamo ciascuno a fare il proprio mestiere e a farlo bene
Dentro questo richiamo ripeto che trovo condivisibile io penso che
Dobbiamo però anche sapere che se accettiamo la metafora del gioco di squadra se accettiamo in maniera molto più prosaica quali sono le condizioni con le quali con le quali si compete
Ecco noi oggi dobbiamo sapere che probabilmente la somma di fare pene il proprio mestiere è una condizione essenziale ma se non diamo nel Complesso una vocazione una capacità di efficienza che vada al di là non della Suma del lavoro ben fatto da parte di ciascuno la partita e molto molto
In questo io credo abbiamo la dimostrazione proprio dai dati che ci vengono dagli ultimi mesi che in parte avete già
Avuto opportunità di verificare e confrontare
Perché in una congiuntura internazionale
Che certamente non è negativa
Direi anzi per molti versi è una cultura di grande interesse
L'Italia ha ripreso nel due mila e sei faticosamente a crescere
è cresciuta direi sostanzialmente non vuole essere come dire del patriottismo di categoria perché non è questa la sede ma diciamo ripreso a crescere sostanzialmente per due grandi elementi
La produzione industriale e lei esporta
In particolare indicare diciamo abbastanza tradizionali
Ma quello che diciamo è un elemento molto molto molto positivo perché certamente passare dalla crescita zero all'uno e otto che introverso importante
Ma quando ci confrontiamo con una media europea
Molto più elevata perché l'anno scorso a questo nostro uno e otto ha corrisposto una media europea
Del due punto sei che naturalmente ha una media e quindi diciamo i paesi che sono naturalmente i nostri concorrente punti di riferimento la Germania la Gran Bretagna la Francia la Spagna sono cresciuti
Sono cresciuti di più
E
Come dire è pleonastico avviare con fonti di questo genere in questa fase con
I grandi battistrada della crescita penso alla Cina all'India al Brasile e ovviamente come dire alla grande
E
Quindi consolidata realtà dell'economia mentre
Tua in questo noi che cosa vediamo abbiamo un meccanismo di fonte cioè
Un Paese che ha ripreso a crescere e ripeto e qui sta una somma di considerazioni positive
Ma anche un Paese che paradossalmente in una fase di crescita rischia di vedere allargarsi le distanze rispetta il migliore
E questo ci dice che diciamo il gioco di squadra
Dal nostro punto di vista lascia ancora molto molto a desiderare e lascia a desiderare io credo che questo sia ed è una valutazione che condividiamo largamente perché mentre le intese hanno fatto i loro compiti a casa hanno investito hanno o rinnovati il prodotto hanno cercato faticosamente
Ritrovare la strada della crescita sui mercati internazionali dopo questi processi di di ristrutturazione
Diciamo che nel complesso senza voler andare a trovare singoli soggetti si può anche approfondire
Quello che continua a non essere diciamo un supporto adeguato
A questa a questa grande competizione e la connotazione complessiva del del sistema Paese
E in questo diciamo così per usare una formula che abbiamo
Già utilizzato
Perché io ritengo come tutte le formule approssimative ma efficaci
Il rischio e che noi continuiamo a vedere italiani che si danno un gran da fare che uno o per l'altro in settori diversi ottengono dei risultati apprezzabili e in molti casi come
Anche l'esempio di questo settore
Dei dei successi veri e propri ma ripeto fortunatamente non è un esempio unico
Il sistema paese affianca con una straordinaria difficoltà
E il dato se posso dirla così paradossale che più cheap colpisce che più ci preoccupati
E che
Sembra di poter dire che questo ritardo avviene non tanto in situazioni come possibile oggettivamente tali e quindi difficili da modificare
Ma spesso avviene in ambiti e in settori parlo come dire alle grandi infrastrutture immateriali che sono i processi decisionali i modelli istituzionali la capacità di dare un ritmo alle scelte alle direzioni che invece sarebbero in linea teorica tutte nelle nostre mani
Nelle mani dei cittadini nelle mani degli operatori evidentemente nelle mani degli degli operatori
E il dato come dire strano e che non ci sia
Facciamo il senso
Dell'urgenza e dell'emergenza rispetto a questi problemi
Quando noi andiamo a vedere e mi fa piacere che sottosegretario se lo ricordava diciamo l'andamento degli investimenti diretti esteri in questo Paese
Vediamo tocchiamo con mano forse il punto più grave più dolente più importante della perdita di attrattività del sistema del del sistema Italia
Ce ne sono altri ma questo è sicuramente il problema più più evidente
Così come la caduta diciamo dalla capacità di attrattività turistica ma diciamo
Fermiamoci a questo
L'analisi semplice empirica cioè che noi come molti altri soggetti hanno fatto ci mostra che
Al punto ad esempio numero uno
Delle ragioni per cui investitori esteri non scelgono il nostro paese c'è
La grande lentezza e quindi l'incertezza della giustizia civile
E un sistema
Di regole di norme di
Intermediazione dell'amministrazione come dire assolutamente fuori
Dal qualunque riferimento di
Buona efficienza parametrato diciamo a quelle di altre altre e il meccanismo che colpisce e che
Ripeto parliamo di due realtà che teoricamente
Purtroppo devo sottolineare teoricamente
Sembrerebbero molto più alla portata di soluzione che non qualche altra drammatica emergenza che abbiamo e penso a una ormai cronica
Sotto dimensione della dotazione infrastrutturale
Che però quindi si scontrano tanti problemi più complessi dalle risorse
Alle condizioni praticabilità o
Ne cito una perché difficilmente risolvibile in termini in termini semplici che
Un problema storico di carattere energetico che ci portiamo
Per ovviamente di nuove dotazioni di altri scelte sbagliate che sono state consolidate nel tempo eviti e via dicendo ma insomma i primi due temi sono temi che ripeto insomma
Sembrerebbe di poter dire che con un po'di buona volontà e con qualche idea chiara avendo soprattutto diciamo la consapevolezza di questa di questo problema dovrebbero essere alla portata di una soluzione positiva
Invece devo dire che non registriamo questo senso di di emergenza
E
Diciamo soprattutto non registrando questo senso di emergenza vediamo che
L'affrontare questi temi avviene quanto attiene in maniera molto faticosa in maniera diciamo che non guarda né alla rapidità di esecuzione mi diciamo alla necessità di un ambito e di una vita che sia utile
Alla capacità di funzionamento
Del sistema Paese
Ma anzi diciamo così sembra seguire percorsi
Molto diversi e come dire non e non coerenti con con questo obiettivo allora io in questo diciamo così
Parto con un po'di provocazione nei miei confronti ripeto del sottosegretario Guastini ma è un confronto che abbiamo quotidianamente con tutti i nostri decisori
Perché noi siamo convinti che diciamo in questo modo
Si fa bene il proprio mestiere e quindi come l'impresa affrontato tutti i problemi
E cerca di affrontarli quotidianamente che riguardano l'efficienza la competitività
La funzionalità all'interno diciamo dei cancelli della fabbrica per aprirla ITT in maniera figurata noi pensiamo che la stessa determinazione la stessa diciamo
Decisione e soprattutto la stessa Fogliardi innovare di cambiare di essere competitivi
Dovrebbe contagiare diciamo
Chi ha
Per fare bene il proprio mestiere proprio il compito di definire regole e modelli di funzionamento che siano utili e coerenti con la necessità di una competizione come è stato da tutti sottolineato che il feto non si può più guardare su mercati su mercati militanti
Ora in questo io solleva questa premessa
Ma nome come dire che andiamo poi a ad allungarci troppo dilungarci troppo però per dire che se noi non prendiamo una forte consapevolezza di quali sono davvero gli ostacoli che le imprese incontra
E di quelle cose che realmente come dire sono
Se posso dirla così nelle nostre Magni
Per la mente rischiamo di non fare le cose che sono possibili per un forte salto di qualità di capacità competitiva lo dico con particolare passione perché ritengo che ormai siamo fortunatamente alla vigilia dell'apertura di questo attaccante tavolo sulla produttività e la e la crescita economica che dovrebbe segnare la stagione che si sta aprendo come quella dedicata ad un confronto molto serrato molto preciso e io mi auguro costruttivo sui quattro cinque punti chiave che riteniamo fondamentali per
Recuperare un po'diciamo del terreno perduto
E per far sì che
Diciamo non solo si guardi a difende quell'uno e otto che ripeto e certamente meglio dalla crescita zero ma si cerchi anche di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità
Non perdere ulteriore terreno rispetto ai nostri migliori concorrenti e mi limito dico a parlare degli del degli europei
Ora
Tutti i dati in parte lo abbiamo visto che abbiamo ragionato in questi mesi credo che sia diciamo almeno in termini culturali diciamo così
Valutazione largamente condivisa ci dicono che il vero problema che noi abbiamo avuto in questi anni che e quello di una
Dinamica della produttività radicalmente divaricate rispetto a quella degli altri Paesi noi siamo effettivamente l'unico paese che ha visto negli ultimi anni fortemente diminuire la produttività dei fattori e la produttività del lavoro
Il che dice che nessuno esente ritiriamo dalla necessità di fare azioni ulteriori ma certamente o ci poniamo questo problema come la vera questione
Per
Diciamo rimettere come si diceva le imprese in condizioni di operare ad armi pari oppure noi dobbiamo sapere che continuiamo in una congiuntura migliore di quella degli anni passati a chiedere alle nostre imprese di andare in giro per il mondo conta uno zaino pieno di pietre
Quando invece diciamo i loro concorrenti nella migliore delle ipotesi questo zaino non ce l'hanno in qualche caso ce l'hanno molto leggero in molti altri casi hanno alle spalle un sistema Paese che non solo non gli mette lo zaino ma come dire li spinge e li porta
In condizioni di maggior favore verso questo verso questa concorrenza internazionale
Ora qui noi abbiamo alcuni diciamo punti positivi da registrare e qualche evidente preoccupazione i punti positivi sono che
Diciamo
Questo grande confronto che doveva partire io penso nelle prossime settimane sicuramente entro il mese di febbraio
è un confronto che almeno sorgendo i titoli in parte
E diciamo con i capitoli che il mondo dell'impresa che Confindustria segnatamente ha indicato come le strozzature diciamo e le emergenze da affrontare
Ho citato il problema della produttività
Penso all'eccesso di rigidità che abbiamo
Non solo
Nell'utilizzo diciamo del del del della forza lavoro ma nel Complesso come dire di un Paese ripeto che sembra voler
Spesso difendere rigidità di ogni tipo alcune persino diciamo ormai incomprensibili sotto qualunque latitudine come sono gli orari di apertura dei negozi le gli orari di
Utilizzo delle licenze dei taxi e e via dicendo
Abbiamo individuato un secondo diciamo tavolo
Al quale
Vorrei ribadire con molta nettezza gli imprenditori non intendono fare da spettatori perché devono essere diciamo protagonisti anche di quel confronto e mi riferisco al tavolo che riguarda la riforma della pubblica amministrazione i sistemi di efficientamento del pubblico impiego
E poi abbiamo un tavolo diciamo così più
Specifico e tradizionale ma di grande impatto che quello che va sotto il nome di Uefa e che comprende capitoli molto molto importanti dalla riforma delle pensioni al tema degli ammortizzatori sociali certamente come dire capitolo
Fondamentale per completare la legge Biagi che soprattutto per consentire in maniera moderna di gestire al meglio fasi di riconversione ti
E e di e di e di ristrutturazione e di e di rilancio come fortunatamente diciamo alcuni grandi esempi il successo di questi anni dimostrano
Essere alla puntata
Dei nostri imprenditori dei lavoratori che nelle imprese e lavoro diciamo della
E quindi alla fine del sistema perché
Ecco il punto ripeto e che
Il dato positivo cioè di aver evitato che si aprisse come qualcuno vagheggiava il confronto diciamo su una Paola che a me sembra esista quasi solo nel vocabolario italiano cioè quello della precarietà perché io tentato di tradurla in qualche incontro diciamo con le altre Confindustria e non è semplice perché è un concetto che sembra aprire e avuto un'enfasi quasi solo da noi diciamo in invece un confronto che vuole i tentare di affrontare anche i problemi che non dobbiamo sottovalutare di disagio e di difficoltà eccetera nell'unica chiave possibile che quella di consolidare e aumentare la crescita e proprio attraverso questa strada moltiplicare le opportunità moltiplicare diciamo la possibilità di risposte
Per i grandi problemi che abbia
Il problema è che diciamo
L'aver imposto i titoli no non ha diciamo necessariamente un automatismo sulla andare a lavorare con grande
Volontà di affrontare e risolvere le questioni chiave nella direzione giusta ed è questo quindi più mi sento oggi di chiedere a tutte le parti in campo
Perché noi dobbiamo sapere che non può essere soltanto un titolo come dire piacevole
Il vero la vera sfida che abbiamo davanti e che o consolidiamo questa crescita o la riportiamo a livello degli altri Paesi europei un tutto tutto nulla escluso come dire sarà sarà più difficile allora il problema è
Passare dalle parole ai fatti su questa come dire avendo questo driver avendo questa chiave di lettura
Questa riforma serve alla crescita
Bisogna farla e farla in fretta non serve alla crescita come dire non è tra le nostre priorità io credo che questa sia un po'la chiave diciamo di lavoro che abbiamo di fronte e che dobbiamo cercare di sostenere con grande con grande determinazione
Questo io penso che sia
Diciamo
Il tema forse macro che avremo
Nelle prossime settimane sapendo che
Ho su tutti questi argomenti andiamo a affrontare i nodi irrisolti andiamo al ad individuare delle soluzioni e andiamo quindi a proporre
Un meccanismo più moderno di funzionamento del sistema Paese una squadra diciamo efficiente per noi
Appunto rischiamo di perdere una grande una grande occasione e soprattutto vorrei dire che sarebbe c'è un doppio come dire un doppio peccato il primo perché è stato molto faticoso ripeto portare all'attenzione generale
Non solo dell'opinione pubblica ma dei decisori il fatto che queste sono le grandi strozzature che dobbiamo affrontare se vogliamo dare un senso di marcia che guardi dal Perù alla crescita lo sviluppo la soluzione positiva dei problemi
Ma l'altro e che diciamo non possiamo pensare che poi alla fine come spesso è successo in questi anni e come in qualche modo spiegano i dati del due mila e sei alla fine lei prese e imprenditori ce la fanno
Perché
La dimostrazione di molti fenomeni di questi anni ci dice che certamente alla fine le impresa soprattutto quelle
E dinamiche che guardano i mercati internazionali che sanno investire che sanno innovare che sanno fare nuovi prodotti che si specializzano del marketing certamente come dire una loro soluzione
Di crescita di sviluppo di posizionamento la trovano
Ma poi che come dire anche per le imprese italiane
La possibilità di scegliere localizzazioni di scegliere mercati Neglie
E strategie di posizionamento e molto molto ampia io penso che quello che certamente non possiamo consentirci e il rischio che lasciate in una condizione difficile con una squadra che funziona poco
Le imprese italiane
Imprese come sistema e come entità
Ce la fanno
Con risultati importanti e invece Toni rischia di perdere ancora terreno e il sistema Paese io penso che sarebbe questa una grave responsabilità per tutta la classe dirigente dobbiamo con ogni sforzo evitare che questo accada grazie
Bene
La parola la
Professor rospi Etro per andare a in profondità illustrare i risultati dell'indagine prego
Se un grande privilegio del quale non vuole troppo profittare quindi chiederei al presidente nella sua funzione di compiti moderatore ritardo un Baggio di tempo
Va bene
Bene
Perché è un grande privilegio veramente presentare qui in questa indagine
E un doppio privilegio il quadro in cui questa presentazione sia inserita perché abbiamo ascoltato prima rappresentante del Governo
E successivamente abbiamo ascoltato il direttore generale di Confindustria lo chiamo così per sottolineare teso dalla carica
E l'autorevolezza con la quale ci ha detto quello che abbiamo ascoltato quindi la presentazione del nostro studio è stata inserita in un quadro in cui mi piace ripetere quello che ha detto perché una cosa che io stesso credo di avere detto qualche volta le imprese sicuramente ce la fanno e paese che potrebbe non farcela
Allora torniamo allo studio e vediamo prima di tutto in che cornice questo studio si inserisce
Il il direttore del Centro Studi Confindustria lo ha venti delineato
E è importante rilevare che per la prima volta dopo tanti anni noi possiamo parlare in un cornice nella quale gli elementi congiunturali sono non tutti sfavorevoli ci sono degli elementi favorevoli sono quelli internazionali che sono stati sottolineati
Io le vorrei aggiungere un altro e poi vengo subito al al al parco macchine ma che non è non è da sottovalutare
Questo in inatteso sollievo della finanza pubblica che deriva dal gettito dell'entrata in
Perché in questo settore in cui si producono beni di investimento in cui il cliente non ci sono santi ma vuole la fattura perché poi li deve ammortizzare in questo settore le le imposte si pagano e quindi la notizia che forse quelli che pagano le imposte sono rimasti un una minoranza un po'meno sparuta
Che le imposte le pagano un po'di più anche quelli che non le pagava e soprattutto che forse grazie a queste qui insistiamo
Potrebbe diminuire l'aliquota e l'ingiustizia verso coloro che le imprese di Pagano per questo settore una notizia fondamentale è un altro vera grande riforma Struth se si fa se cioè ci arriva alla conclusione della correzione delle aliquote ora l'indagine che stiamo presentando
è la quarta nella sua storia ed è quasi unica nei Paesi industrializzati questo è un altro aspetto che va fortemente sottolineato perché sono pochissimi Paesi al mondo che sono in grado di realizzare questo tipo di indagine che in Italia si è fatta in passato e si è ripetuta per la quarta volta grazie alla collaborazione con gli enti che sono stati citati cioè il ministero del commercio internazionale e la Camera di commercio di Milano alla banca intesa Mediocredito ovviamente l'Istat ma soprattutto luci
L'unione dei costruttori italiani di macchine utensili ai sistemi per produrre è stato
L'organismo che fin dall'inizio ha fatto partire questa indagine fin dalla sua prima edizione e che se l'ha sempre sostenuta
Allora qui lasciatemi citare questo aspetto un altro aspetto strutturale
La differenza tra le imprese italiane costruttrici di macchine utensili che riescono ad allargare la loro quota nelle esportazioni mondiali nel nel lungo termine
Rispetto a Paesi molto più strutturati sta nel fatto che questo settore riuscito a darsi una struttura organizzativa in questo caso l'associazione di categoria
Che ha svolto delle funzioni di secondo livello che le singole imprese non erano in grado di svolgere quindi
I punti di forza della nostra offerta industriale nel settore dei sistemi di produzione
Sono quelli lotti dell'industria italiana la velocità dell'impresa e la genialità dei tecnici della capacità degli imprenditori la flessibilità delle soluzioni produttive e sappiamo che tutto questo questa medaglia un rovescio
La debolezza delle impresa debolezza strutturale che le mette in difficoltà quando si devono affrontare compiti di grande rilievo uno dei compiti è la valutazione del contesto
Che è un compito che o la fanno
Poche imprese nelle industrie concentrate e quindi una sola fa per conto suo ma lei nei settori in cui ci sono tante imprese se ciascuno fa per conto suo c'è un enorme duplicazione disporsi
Tutti a basso livello cioè tutti i fatti ogni singolo sforzo è fatto con poche risorse e quindi con cattiva qualità dei risultati
In Italia a differenza che negli altri principali Paesi produttori l'associazione di categoria ha supplito con questo
Studio che adesso andiamo a descrivere ha supplito le imprese e quindi ha messo a disposizione uno strumento che adesso vedremo quanto è decisivo le ha lo scopo dell'indagine ovviamente censire il parco delle macchine utensili la data scelta alla fine del due mila cinque
Perché la la data perché per far partire questo studio occorre avere alle spalle un censimento dell'industria
E quindi la cadenza decennale dei diversi studi che sono stati fatti in passato sul parco macchine collegata al censimento dell'industria che viene reso disponibile concerto ritardo rispetto alla sua effettuazione
L'obiettivo di ottenere informazioni sulla consistenza la tipologia e l'età media e il livello tecnologico del dei macchinari impiegati quindi anche quello di automazione di integrazione e in questo caso ci siamo proposti come al solito di mantenere da confrontabilità con i risultati delle indagini precedenti questo naturalmente pone dei vincoli
Le come vedete le indagini sono state più o meno a cadenza decennale
La disponibilità di rilevazioni periodiche è un patrimonio prezioso perché permette di capire come sta investendo l'industria
Come viene diviso il lavoro fra le diverse classi di imprese cioè dove stanno le capacità produttive e anche la suddivisione territoriale dell'industria la sua capacità di attrarre Investimenti
Nell'indagine
Che viene presentata oggi per la prima volta nella storia di questa indagine si è aggiunta un'ambizione e cioè la stima del numero assoluto di macchine
Perché in passato l'indagine riusciva a dare la percentuale dei diversi tipi di macchinari della dimensione delle imprese e così via tutte le carte classificazione che vedremo dopo
Ma qui invece con un procedimento che gli statistici conoscono bene si è risaliti dalla composizione
Percentuale del campione elaborato alla stima della dimensione dell'universo cioè quante macchine utensili esistono industrie italiane installate e questo è un dato di Fondaco di fondamentale importanza se voi pensate che costruire una macchina utensile richiede molti mesi ma a monte ce lo sviluppo della macchina utensile quindi ci vanno anni di
Preveggenza dalla domanda per rispondere per mettere a disposizione il mezzo di produzione giusto al momento giusto il cliente giusto come fanno
Come fa un'industria che è fatta di prevalentemente di imprese piccole medie a indovinare quale sarà la domanda bene
Il parco macchine
è la radice principale della domanda perché il grosso della domanda di macchine utensili
Viene da chi le macchine utensili ce l'ha già ledere sostituire deve rinnovarlo deve potenziare eccetera eccetera quindi la stima del numero assoluto di macchine un dato fondamentale ed è la prima volta che viene presenta
Naturalmente questo serve non solo per i costruttori di macchine ma serve e prima ne parlava il rappresentante del governo serve anche per lanciare
Delle politiche industriali l'oggetto dell'indagine sono i mezzi di produzione quindi le macchine utensili per la lavorazione dei metalli quindi no quelle peraltro per il legno per il marmo e così via
Nelle loro classificazione cioè le Tucson quelle classiche
La deformazione ritorni le frese eccetera eccetera
Tutti dal scusa l'asportazione poi la deformazione Lele presso le Calandre cesoie eccetera eccetera più le tecnologie non convenzionali che come vedremo si stanno espandendo cioè delle macchine laser la macchina getto da quale macchina retroazione asilo è a stampo eccetera
Il rogo dei bracci meccanici cioè quella parte dei sistemi di produzione che servono non per la lavorazione tradizionale ma per la movimentazione all'assemblaggio e così via quindi mi parte per la sostituzione anche di lavoro
Umano spesso delle mansioni meno qualificato del lavoro umano e infine le macchine di misura che sono una categoria che ha stretto riferimento con la qualità della produzione
L'ambito osservato industria metalmeccanica italiana censimento di base è quello del due mila uno le unità locali indagate sono quelle che hanno almeno venti addetti quindi è importante sapere che da questo studio tutti i dati che noi illustreremo rimangono escluse le microimprese e quindi non poco però certamente per a dare dati affidabili bisognava fermarsi a quel livello l'universo di riferimento quindi un universo
Cospicuo è stata una grossa impresa affrontare questo studio diciannove mila cinquecento unità con un milione quattrocento mila detti a tutte queste no al campione
Relativo a queste imprese è stato chiesto di indicare quante e quali macchine utensili adesso il trentun dicembre e poi tutti i dati che vedremo una indagine anzianità di servizio divise fino a cinque anni da sei a dieci da undici a venti oltre venti
E il livello di automazione integrazione allora questo è importante per capire anche come lavora l'industria meccanica che quella che impiega queste macchine cioè macchine tradizionali senza nessun livello di automazione macchine a controllo numerico
Macchine con dispositivi automatici di carico e scarico macchine integrate in linea di produzione automatiche cioè diversi centri eccessi stazioni di lavoro collegate con sistemi di spostamento del prodotto e macchine Illy in integrati linee però come integrazione anche informatica
Poi ci sono le variabili di stratificazione del campione per renderlo rappresentativo dell'universo quattro classi dimensionali in prese da venti da venti cinquanta cento duecento addetti
Oltre duecento addetti sei settori di attività settori utilizzatori produzione prima trasformazione dei metalli ovviamente prodotti in metallo macchine materialmente anni comma tre all'elettrico elettronico mezzi di trasporto
Strumenti di con apparecchi di misura poi ci sono sei aree geografiche di diversa ampiezza territoriale ma di
Ragionevole confrontabilità dal punto di vista di questo della diffusione delle macchine utensili cioè il Piemonte la Lombardia che sono due regioni tradizionalmente molto consumatrici macchine utensili il Triveneto l'Emilia Romagna centro sud e le isole
Campione stratificato
Mirato di tre mila ventuno unità su queste tre Milano ventuno unità ben due mila novecentotrentatré cioè il novantasette per cento del campione risposto quindi questa indagine è un'indagine
Rigorosissima dal punto di vista statistico perché ricordo il l'universo e di meno di venti mila prese il campione di circa tre mila imprese
Che rappresentano il quindici per cento del universo d'impresa il ventotto per cento in termini di ha detto ci sono considerate anche quelle non hanno hanno detto di non avere macchine utensili ed ecco qui la prima
La torta con la rispondenza e con la suddivisione Stella il parco macchine
Sono trecentoquaranta mila circa macchine utensili ecco il numero assoluto che sono installate nell'industria italiana il set oltre il settanta per cento sono macchine ad asportazione quindi la tradizionale macchina che porta via dei trucioli da un pezzo di metallo
E Ida una forma definitiva
E vede vedremo che
La
La fetta blu le macchine deformazione sono solo il diciannove per cento perché perché la macchina del formazione la pressa a per sua natura una produttività molto maggiore
Comunque un suo prodotto il fatto o con pochi colpi sia un prodotto molto complesso ed è finito mentre la macchina per asportazione ha bisogno di tanto tempo per lavorare un prodotto molto preciso naturalmente di solito più robusto anche
Ma e naturalmente questo richiede un maggior numero di macchine per fare la produzione
Poi ci sono le macchine utensili non convenzionali che già rappresenta il tre per cento quattro per cento di robot e l'uno e mezzo le macchine di misura passiamo all'età media del parco come vedete nelle diverse indagini l'età media è andata diminuendo
Dall'ultima indagine cioè in dieci anni
è scesa di cinque mesi può sembrare poco
Il fatto che si è sceso di cinque mesi ma invece rilevante che sia ulteriormente scesa se pensate che ovviamente il parco ogni anno vecchie di un anno
Quindi per ridurre ulteriormente la sua età bisogna che avvenga una radiazione di macchine vecchie soprattutto una grande installazione di macchine nuove e qui vedete il confronto nelle ultime due indagini delle classi di età delle macchine quello che rilevante e se prendete la le sezioni verde e gialla della barra vedete che siamo passati dal cinquantacinque per cento circa di macchine com'
Dieci o meno di dieci anni al sessantatré per cento
Allora questo importante cioè l'età media diminuita solo di cinque mesi però guardate che le macchine con meno di dieci anni sono passate dal cinquantacinque al sessantatré per cento allora bisogna anche considerare che
Quando vi spostate verso sinistra cioè verso il rosso e avete le macchine più vecchie
Sono macchine che magari nello stabilimento dice quella macchina lì ogni tanto serve quindi non occupa tanto spazio ce la teniamo questa fa crescere l'età media ma per capire quanto è produttivo lo stabilimento bisogna andare a vedere quanto su vecchie macchine che lavorano
Otto ore per ogni turno allora sono quelle della parte destra del grafico
Ecco qui qui vediamo l'età media dei Telefe diverse tipologie di macchine ovviamente i più giovani sono troppo perché sono quelli che hanno avuto più espansione negli ultimi anni
Mentre invece chiaramente deformazioni asportazione che son più tradizionali
E questo si vede benissimo quando passiamo invece all'evoluzione incrementale del parco il il i due grafici a destra e a sinistra della della slide dimostrano qual è la composizione di età media
Nel macchine che sono entrate fino al mille novecento ottantacinque e di quelle che sono entrate tra il due mila uno due mila cinque allora si vede che le macchine ad asportazione che erano il settantasei per cento di quelle che sono entrate fino al mille novecentottantacinque sono scese al sessantacinque per cento lo stesso ammette le macchine e le formazioni una discesa invece l'esplosione vera e propria
Nella colonna verde quella dei troppo
Sono entrati principalmente negli ultimi anni quindi rappresentavano l'uno e l'uno per cento delle emissioni fino all'ottantacinque rappresentano quasi il nove per cento delle emissioni degli ultimi cinque anni
Se si va a vedere nei diversi tipi di macchine qual è la distribuzione per periodo d'installazione si vede che
Per quanto riguarda Io Robot oltre la metà sono stati installati negli ultimi cinque anni
Ecco quelli questa è la tipologia che più ha contribuito allo svecchiamento del parco macchine utensile sistemi dell'istruzione e però vedete che le prime tre barre
Praticamente sono tutta intorno al cinquanta per cento quindi sia le macchine utensili non convenzionali sia europei sia le macchine di misura
Per circa la metà sono state installate negli ultimi cinque anni quindi siamo qui di fronte a tipologie di macchinario molto recenti diciamo quasi nuove per questo tipo di macchine che non sono automobili ma sono strumenti di produzione e e questo dato è importante perché poi vedremo che la tipologia la distribuzione fra le classi dimensionali delle imprese non è la stessa per i diversi tipi di macchine
Vediamo progresso tecnologico incorporato la l'espansione continua del controllo numerico nelle tre indagini che ormai rappresenta più di un terzo nel due mila cinque delle macchine installate
Guardiamo adesso la diffusione dell'automazione integrazione
Quasi il novanta per cento di macchine non ancora nessun tipo di automazione o integrazione lasciando a parte ovviamente controllo numerico che non è una forma di automazione intesa in senso lato mai solo di
Controllo automatico dalla macchina
Per automazione la la fetta gialla
Ride che rappresenta il quattro otto per cento cinque intendono quelle forme di automazione per cui la macchina lavora da sola cioè per esempio una dispositivo di carico e scarico
Che può sembrare una cosa banale ed è tutt'altro che banale sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista che è più importante della produttività di cui parlava prima Beretta
Tecnologico perché è chiaro perché arrecare scaricare bisogna o vedere quello che va caricato e scaricato quindi dispositivi dotati di percezione dell'ambiente sia visiva sia con altri sensori
Oppure ci ci vogliono degli ambienti predisposti in cui
Meccanismo automatico di movimentazione va a colpo sicuro a movimentare ma e soprattutto il punto di vista organizzativo cioè la macchina che ha un dispositivo di carico-scarico può lavorare non assistita
Ammette del quindi questo significa che c'è un fortissimo aumento della produttività del lavoro perché lo stesso ha detto può sovrintendere a diverse macchine che lavorano
Ma soprattutto consente di svicolare la produttività del lavoro
E il ritmo del lavoro umano dal ritmo del lavoro dell'impianto
Quindi i centri di lavoro per esempio che con magazzini di palle magazzini utenze eccetera possono lavorare per tutta una notte mentre è non c'è il personale presente
Andiamo a vedere la distribuzione per classi di addetti qui è veramente interessante perché voi vedete che nell'ultima indagine cioè quella del due mila cinque
Più della metà il cinquantadue virgola otto per cento delle macchine dei sistemi di produzione installati stanno in imprese che hanno meno di cinquanta addetti
E vedete come è stato massiccio lo spostamento e se vogliamo lo svuotamento dalla classe più alta che è scesa dal trentacinque per cento al tredici e cinque quindi c'è quasi ridotta a un terzo la classe delle imprese oltre duecento addetti
Quindi veramente il grosso
Delle macchine utensili dei sistemi di produzione
Sta sta quasi tutto sta per cui per per quasi il novanta per cento in imprese che sono sotto I duecento addetti lì c'è la capacità di produzione meccanica della nostra industria
è un un un dato che potrebbe sembrare quasi impressionante o allarmante vedremo dopo che invece è un dato estremamente positivo
Andiamo a vedere in questo grafico sulla scala di sinistra
I numeri sono gli stessi ma si riferiscono a due fenomeni diversi uno la barra rossa che è la quota di macchine utensili installate nelle diverse classi dimensionali sono gli stessi dati che abbiamo visto una slide precedente
L'altra invece quella blu
Sono è la densità di macchine utensili cioè le macchine utensili per cento addetti allora voi vedete che
Le imprese di minore dimensione una barra azzurro molto più alta cioè hanno più macchine per ogni ha detto
E questo è da un lato un pregio abbiamo visto prima il grosso delle macchine utensili sta nelle imprese di piccole dimensioni
Tra l'altro anche un problema perché vuol dire talvolta minore saturazione cioè lì ci sono delle macchine che non non lavorano otto ore per turno continuamente eccetera ci sono delle macchine che si adoperano quando servono
E naturalmente c'è un problema di efficienza nell'impiego del capitale quindi vedremo subito dopo che anche le tipologie di macchine che vengono scelte sono diverse ecco qui andiamo a vedere la tecnologia delle macchine
E allora voi vedete che mano a mano che si va verso imprese più grandi
Sale la percentuale di macchine a controllo numerico abbiamo visto che sono circa un terzo sul totale dell'universo
Ma sono quasi la metà sulle imprese con
Duecento addetti e oltre
Quindi ci sono più macchine a controllo numerico e soprattutto ci sono più macchine che sono dotate di sistemi di automazione e abbiamo visto il più semplice è quello in cui la macchina può lavorare da sola perché viene caricata e scaricata poi viene quello in cui ci sono le i sistemi di integrazione meccanica e cioè
Diverse lavorazione voi immaginate per esempio che so blocco motore in cui prima sì
Fa la legislatura dei dei fori dei cilindri poi ci bucano
I fori per mettere i bulloni e così via questo si fa in stazione diverso il blocco motore viene spostato
Quella che vi ho descritto è un'automazione estremamente rigida lì ci possono lavorare solo col blocco motore e non posso cambiare produzione senza cambiare la macchina poi ci sono invece i sistemi di produzione con integrazione
Cibernetica in cui la macchina è molto flessibile e c'è un computer che
Di volta in volta a seconda e che guida tutto quanto e che Hass a serve tutte le prestazioni
Di lavorazione e che di volta in volta riconosce il lavoro che c'è da sfoggiare lo svolge magari con strumenti e teste di lavoro differenti
Naturalmente questo il livello più alto allora ricordiamoci quello che diceva prima Sandro Trento quando parlava di
Crescita del valore unitario delle esportazioni cresceva loro Italia esportazione vuol dire prodotti di maggiore qualità poi vedremo anche la tecnologia da questo punto di vista ma vuol dire anche prodotti spesso meno di massa
Cioè più qualificati che vanno a colpire segmenti di posizionamento più elevato del mercato questo richiede di avere una struttura produttiva più intelligente più flessibile
Più
Programmabile e questa è l'attrezzatura che il sistema produttivo italiano si è dato
Andiamo a vedere i settori utilizzatori vedete che la metà circa stanno nella produzione di prodotti in metallo questa una grandissima classificazione statistica quindi dentro c'è un po'di tutto ci sono anche
Produzioni
Molto stando a mettere insieme anche produzioni specializzate ovviamente il settore delle macchine da solo si mangia un quarto circa delle macchine che produce poi c'è il materiale elettrico ed elettronico il dieci per cento i mezzi di trasporto nove otto per cento sembrerebbe abbastanza poco ma perché perché
Proprio per il fenomeno che ho detto prima che avevate su commenterà un pochino più approfonditamente
La lavorazione meccanica si sposta
Dal produttore finale a produttori specializzati iper efficienti quindi quando io faccio fornire un albero del cambio da un produttore che mi fa solo quella lavorazione lì lui non è più un produttore di mezzi di trasporto ma è una
Azienda meccanico di prodotti in metallo e quindi ecco che io trovo dentro la costruzione di mezzi di trasporto solo quei macchinari che come vedremo sono molto specifici che vengono impiegati da chi fa il prodotto finale
Vediamo la densità e l'età media nei diversi settori ed ecco che noi vediamo l'età media per esempio dei costruttori di mezzi di trasporto in parlavo prima molto bassa è una delle più basse perché
C'è stato una grandissima un grandissimo cambiamento dell'organizzazione produttiva in questo tipo di industria
Si sono dotati di mezzi di produzione molto particolari
Hanno una densità media che è l'istogramma blu sempre per i mezzi di trasporto piuttosto bassa
Quindi non solo età media bassa ma anche densità media perché perché hanno macchinari molto speciali che sono quelli delle lavorazioni finali mentre invece vedete che la densità e altissima per i prodotti in metallo che sono i loro fornitori
E hanno tantissime macchine ma anche loro di età molto bassa cioè la la linea rossa diverso se andiamo a vedere
Per esempio per macchine materiale meccanico in questa categoria ci sono anche i costruttori di macchine utensili non non solo sul lavoro però qui vediamo che sono hanno una densità elevata cioè impiegano molte macchine impiegano macchine relativamente vecchia ma perché perché hanno bisogno di macchine più versatili perché devono fare prodotti per diversi clienti sempre in piccole serie
Macchine di grandissimo livello tecnologico dal punto di vista di Prodi precisione affidabilità e così via e quindi queste macchine hanno una vita più lunga che meno legata alla specificità del singolo prodotto che si deve fare
Allora vediamo che gli utilizzatori dall'ultima colonna destra quelli che producono strumenti di precisione apparecchi di misura impiegano macchine molto nuove
E ne impiegano anche un numero relativamente elevato se andiamo a vedere le peculiarità questa è una tabella che sarebbe troppo lungo commentare poi presidente mi spenderebbe ma certamente vediamo che ci sono dei settori
Tipici coloro che producono macchine materiale meccanico
Hanno come macchine più presenti della media le macchine ad asportazione e cioè i torni alle frese per il costruttore di macchine sono le macchine principale rettifica attrice ovviamente
La scottatura intesero il presidente mi sgrida doppiamente le rettifiche aprirsi per i prodotti di grandissima precisione ne hanno l'ottantaquattro per cento
Abbiamo invece per esempio i chi produce materiale elettrico ed elettronico è chiaro che hanno una relativamente bassa dotazione di macchina da esportazione il perché poi ci sono gli elettrodomestici ce più
Macchine di stampaggio e così via andiamo a vedere le aree territoriali
E qui vediamo la Lombardia che tradizionalmente primeggia con il ventotto virgola quattro per cento forse ci andiamo allora grafico successivo vediamo dalla dinamica le colonne azzurro sono quelle della Lombardia vedete che nonostante sia di gran lunga tuttora la prima Regione italiana la sua il suo peso percentuale è andato decrescendo
Anche in funzione di quello spostamento della dotazione della capacità produttiva tra
Produttori finali e fornitori
La colonna giallina e quella del Piemonte che era stato più o meno costante addirittura con qualche leggero incremento
In premi come quota nelle prime tre indagine invece ha avuto un abbassamento molto rilevante nell'ultima indagine
Corrispondente anche alla alla crisi
Di alcune grandi imprese sul territorio che adesso speriamo che invece
Sia invertita
Di questo approfittato il Triveneto che invece ha avuto uno slancio nell'ultima indagine e che quindi adesso è al secondo posto subito dopo la Lombardia
Come quota poi si vede la colonna rossa dell'Emilia Romagna che continua a crescere ed è una tipica Regione di utilizzazione di macchinari lo vediamo nella slide successiva
Di densità nelle varie regioni ecco allora la il ventisette virgola quattro che la densità più elevata come macchine utensili per cento dipendenti dell'Emilia Romagna
è già una fotografia del tipo di utilizzatore che ce li cioè un'impresa medio piccola prevalentemente medio piccola molto specializzata nella meccanica che impiega tantissime macchina utensile che in genere non ha con l'attrezzatura di cui parliamo subito dopo che è tipica dei grandi costruttori
Allora io arriverei alle considerazioni finali
Quello che mi sembra di vedere emerge da questa indagine è un rinnovamento del sistema più produttivo più veloce che da che nel passato cioè più rapido cambiamento sostituzione delle macchine vecchie
Più rapido spostamento verso le nuove ti tipologie tecnologiche quindi macchine non convenzionali macchine di misura Robotech eccetera
E una continua trasformazione strutturale cioè questo fatto che le grandi in prese manifatturiere
Tendono a concentrarsi nell'utilizzazione di sistemi di produzione ad alta integrazione
Sistemi fortemente automatizzati
Sistemi ad altissima produttività che sono quelli che svolgono quelle fasi di produzione in cui le economie di scala sono determinanti quindi ecco perché anche l'integrazione perché spesso ci sono delle operazioni di assemblaggio
Che se fatte in grande serie possono essere automatizzate altrimenti non conviene automatizzate allora l'industria
Produttrice finale di questi beni si specializza in quelle fasi di produzione in cui le economie di scala sono determinanti ed espelle se mi passate questo termine
Quelle fasi di produzione invece che richiedono più agilità e più focalizzazione
Perché queste possono essere molto opportunamente affidate a produttori specializzati adesso se non avessimo il tempo di andare più a fondo nelle
Tabelle scopriremmo che viene fuori una classe
Media impresa è sopra i tra il cinquanta e duecento addetti che è proprio quella caratteristica in cui il rinnovo dei macchinari avviene più rapidamente che investono di più in macchinari recenti che investono di più in macchine
Secondo innovative con me al processo si
Non convenzionali e che sono proprio quelle a cui la grande impresa
Affida delle produzioni specializzate spesso anche le produzioni con macchinari molto innovativi come retro erosione Olaso perché sono produzioni
Di grandissimo valore aggiunto di valore unitario
Ma che sono anche produzioni spesso relativamente lente rispetto ai cicli di lavorazione che sono tipici della produzione di massa e che quindi vengono proprio
Decentrati a questi produttori che però sono prodotto di grande qualità che sono i produttori che sono in grado di immettere poi nel processo produttivo del grande produttore finale
Quella produttività quella competitività che l'unico non potrebbe avere su quei volumi di produzione del suo grande stabilimento
Quindi qui c'è veramente quella radice
Non così facilmente percepibile che sta sotto al processo di cui parlava Sandro Trento
Quando diceva noi nostre imprese vanno all'estero aumentano i prezzi ma non perché non ce la fanno fare i prezzi bassi e quindi non dice piuttosto che morire preferiamo Moreno con pochi clienti ma mantenendo immagini
No perché loro riescono aumentare il valore di quello che producono e Nomentano in questo modo rimanendo competitivi
Quindi più sofisticata divisione del lavoro tra imprese piccole medie e grandi rinnovamento del sistema produttivo qui sono dati che abbiamo già visto il passaggio da cinquantacinque a sessantatré per cento delle macchine con meno di dieci anni aumenta il livello tecnologico
Ecco tutto questo aumento del controllo numerico non dimentichiamoci che gestire la macchina contro numerico vuol dire che invece della sensibilità delle mani nel mondo del volantino e capire quando l'utente se ne sta facendo troppa fatica potrebbe spezzarsi
Qui ci voleva trigonometria
Perché programmare una macchina contro numerico una volta che il programma è scritto quello fa e quindi se il programma è fatto male si troppe
Ma per fare il programma bisogna conoscere la trigonometria e gli algoritmi eccetera questo significa che non è così semplice abbiamo visto prima gran parte dell'innovazione del piccole-medie imprese si fa comprando macchine nuove
Sì ma sulle macchine nuove Gil bisogna mettere anche delle persone nuove che la scuola non prepara quindi che bisogna prepararsi allora qui cioè tutto un discorso che riguarda l'azione imprenditoriale di cui in questa sala siamo così fieri e che ha bisogno di essere aiutata
Cresce l'importanza dell'intelligenza questo è ovvio per aumentare il valore del prodotto
Credo che questi dati già ne abbiamo commentati la quota delle grandi imprese è scesa troppo il tredici sotto il tredici per cento le dimensioni piccole intermedie specializzate
E possiamo andare all'ultima slide che dice che il risultato è una divisione del lavoro più sofisticata noi
Come Paese
Che per adesso deve fare i conti con le debolezze che abbiamo che non possiamo risolvere
Né in una settimana in un anno che sono l'insufficiente collaborazione tra ricerca pubblica e l'industria quindi
La necessità di faranno colazione con quello che abbiamo avrà capacità dei tecnici e con i mezzi di cui parlavo prima
Beh allora uno dei modi è questa divisione del lavoro più sofisticata e mettere al servizio anche della capacità competitiva delle grandi imprese queste fortissime edotti che hanno le imprese piccole e medie specializzate
Quindi una specializzazione per funzioni produttive per tipologie di prodotti di qui anche l'ingresso dell'ente i subfornitori nelle macchine non convenzionali perché dipende dal tipo di prodotto che si fa per principi di lavorazione
I risultati ottenuti sono
A nostro giudizio molto positivi e
Proprio l'ultima cosa che voglio dire quando si vedono queste pagelle internazionale della competitività in cui l'Italia va così male
Come guardiamo le pagelle dei nostri figli a scuola vediamo in quali materie vanno bene in quali materie vanno male le materie in cui fa bene all'Italia nelle pagelle sono la ricchezza dei subfornitori la capacità di gestire marchi internazionali
La capacità commerciale e l'innovazione di prodotto
Dove andiamo meno bene la ricerca tecnologica a sostegno dell'innovazione di prodotto dove siamo pessimi e sempre tutto quello che sta fuori dei cancelli dalla fabbrica come è stato detto la lentezza ma non solo la lentezza dalla giustizia
E le bardature amministrative le infrastrutture
Il fisco e così via
Grazie al professore
Si è un po'di ottimismo sì ma e anzi visto dal nostro punto di vista abbiamo comunque ancora qualche preoccupazione sperando spunto dalla dalla presentazione del professore per fare due velocissime considerazioni che cercare anche di ricordare alcune nostre proposte e poi lascio spazio interventi se ce ne sarà
La la prima considerazione è che da quanto emerso da dall'indagine che l'industria si continua di investire l'età media scende è scesa mai scesa almeno rispetto alla al rilevazione precedente quindi non si è fermata però non ha neanche tanto caro far ma poi soprattutto cresce di livello dei robot otto come abbiamo visto è schizzato all'otto più dell'otto per cento di velluti automazione però ancora i due terzi del parco macchine installato non a controllo numerico
Edison macchine assolutamente convenzionale
E quindi c'è ancora tanto da fare per riuscire a invogliare il rinnovamento delle macchine più vecchie tra l'altro numeri che non son comparsi ma che ci sono dentro allo studio
Più di cinquanta mila macchine hanno più di vent'anni delle trecentoquaranta mila macchine che avete visto proiettate su slide come numero assoluto quindi cinquanta mila ma che hanno più di vent'anni
Ci sarebbe un bell'intervento da fare su queste macchine così vecchio il vero che le macchine più vecchie consente e facciamogliele cambiare queste ma come e è una brutta parola rottamazione
Però prima o poi bisogna buttarle richieste macchine vecchie solette che hanno più di vent'anni quindi un incentivo alla sostituzione delle macchine più vecchie permetterebbe ai nostri clienti di avere fabbriche più sicuro con macchine decisamente più moderne più sicure più ecologiche quindi una qualità di vita in senso generale nelle imprese decisamente diverso
Quindi una prima proposta che ci tiene subito
Di impatto da questo studio è appunto
Mettere in atto delle politiche che possano incentivare in modo concreto la sostituzione delle macchine più vecchie ci candidiamo subito a collaborare tecnicamente su come fare a gestire una tra virgolette rottamazione
Del parco macchine utensili più diciotto
Point
C'abbiamo visto ripetuto soprattutto all'ultima parte dell'intervento di professore che sono le piccole imprese le vere protagoniste di questo processo di sostituzione del loro parco macchine tra l'altro io interpreto non so se il professore d'accordo questa cresta del Triveneto come zona geografica vicina oneste l'Europa che si sta sviluppando in modo particolare mentre il Piemonte
Piemonte
è calato parecchio
Trivento schizzati in alto perché per questi piccole-medie imprese si sono attrezzate riescono a fornire un ottimo prodotto a chi a una Stroppa che si sta sviluppando dove nella grande produzione
Dei dei particolari prevalentemente legati all'automobile perché alla grande impresa stanno Diego delocalizzando in Europa prevalentemente lì io stesso come impresa sto consegnando sempre di più macchine nell'Est Europa
Repubblica Ceca Ungheria Polonia Romania eccetera allora posso piazzare queste nostre piccole imprese sono il tessuto a Chimenti genitivo
Il mondo manifatturiero italiano
Bisogna permetterle
Di migliorare ancora quindi di essere sempre più competitive a livello internazionale perché se le grandi imprese italiane che le hanno chiamate a essere loro subfornitori
Il resto non mollare dalla sera alla mattina oppure nel loro processo di delocalizzazione dovessero diminuire il lavoro per le nostre piccole imprese tre avrebbero un collasso
Quindi permettiamo a quest'impresa i nostri clienti medi o piccoli di crescere internazionalizzarsi da tanto tempo chiediamo degli interventi a sostegno delle fusioni e delle applicazioni delle imprese che hanno progetti
Questo emerge di nuovo come esigenza anche da questo studio
Queste sono oltre a verso ripetuto da quasi come un disco rotto dalla liberalizzazione del portico ammortamenti ammette una scelta le imprese clienti come ammortizzare un bene se lo scopo più rendono Livorno rivederlo tantissimo tempo
Chiediamo come strumento per incentivare di investimento
Mi fermo qui come proposte oltre a si sottolineare un'esigenza di un burocrazia più più snella si parlava prima di India è vicina come esportazioni dal dottor Trento interessantissimo
Il discorso India Slovenia Cina Grecia è verissimo
Non c'è un volo diretto da Milano Malpensa su Pechino
Non c'è poi imprenditori devo andare poi abbiamo visto che tra l'altro il grande la gran parte del sistema produttivo e in Lombardia Triveneto di
Questa è una piccola banale stupida difficoltà andare via Roma di Francoforte
Quindi Piccoli passi non la montagna da scalare che pertanto non ha scaliamo mai
Piccoli concreti perché noi la nostra parte l'abbia sempre fatto l'abbiamo dimostrato
Grazie per l'attenzione e
Apro dibattito alle domande
No no
Qualche chiarimento a di approfondimento prego Como
Senta o parli forte con chi ce l'ha prima di tutto con ecco il professore lo sa
Relatore
Otto
Vuole e allora
Da
Quali
Domani
Io
Molto allarmante
Qui
Ma
Va
Finale sperando
Carlo
Grazie le rispondo conferma le rispondo da peraltro anche da da esatto da protagonista con costruttore di macchine con grande parte di automazione e vero c'è una contraendo è chiaro
Nel e e il il parco macchine d'indagine potrebbe eventualmente essere esaminato anche sotto questo punto di vista c'è una richiesta sempre più spinte di macchine che siano molto automatizzate ma allo stesso tempo molto flessibile e soprattutto facili da condurre
Facile appunto perché di il tessuto qui emerso delle piccole e medie imprese e un tessuto di subfornitori che non hanno una lavorazione continua
Quindi hanno un cambiamento della loro produzione giornaliero sovente frequento quindi devono avere mezzi di produzione molto produttivi molto fidati di molto flessibili nel cambio di lavorazione quindi assolutamente sofisticati ma devono nello stesso tempo essere facili da gestire perché non hanno tutti matematici tra gli operatori macchine non possono permetterselo
La la cosa che secondo me emerge impositivo è io no voto quindi lei automazione stesse Generali crescono crescono in modo molto importante però sono ancora vita limitate questo o si può anche spiegare dalla varietà produzione una varietà di produzione non permette sempre un'automazione spinta
Dunque grazie per i suggerimenti
Altri interventi qualche curiosità
Prego
Allora ci provi
Grazie
Sta
Qualità
Sì dove
Diciamo
Avvocato
Ma
L'età
Sia fa
Grazie
Secondo me
Da
Più tardi
Diciamo
Voleva
Via
Io
A
E qui
Grazie per i complimenti e per i suggerimenti in UCIMU qualche dato qualche rilevamento nostro centro studi sulle modalità più utilizzati
I pagamenti delle macchine ma abbiamo comunque un suggerimento caso importante attivamente fondato in più
Per quanto riguarda lo studio dice tiri più mirati non non a caso prima ho detto che l'associazione è pronta a collaborare proprio perché rottamazione e l'ho voluto dire apposta un brutto termine
Io mi ricordo anzi non mi ricordo la mia segnata da del controllo le c'era già stato un incentivo dato come supporto alla a fossero a quella alla sosta chi acquista una macchina con un grado di automazione oltre venti emette c'era differenza tra controlli così controllo medico no quindi Elettronica si Elettronica no
Riceveva un un'agevolazione dice non mi ricordo più i dettagli tecnici porterò tecnici però c'era stato proprio un periodo dove per esempio su alcune Marchini si erano visti applicati che i ricevitori digitali piuttosto che un'elettronica leggera proprio per permettere ai clienti di accedere a questo tipo di scuro
Sì mi cacci nessuno ce ne sono proprio per infuriare un cliente a buttar via
Per la macchina che ogni tanto serve mi diceva professor che anch'io neo di queste macchine che i miei dipendenti non vogliono assolutamente che si vendano perché intanto c'è
Però è lì ed è un mezzo tanto alla fin fine non si
No non sicuro che la cosa che mi preoccupa di più
E costosissimo anche se totalmente mozzato costosissimo perché l'utilizzo di quella macchina e costosissimo
Neanche bello da vedere
Cafaro
Se se volete schiacciare il microfono ecco il tastino sopra e i due pallini verdi e rossi
Ecco
Adesso sì mi scusi
Mi unisco ai complimenti che sono stati fatti riguardo questa ricerca e in piume sentire parlare il professore crostini trovo qualche curiosità in più sia giunta dal mio punto di vista del ricercatore in particolare
Quando ha fatto riferimento a ricerche analoghe che vengono fatti in altri paesi produttori di macchine tutti siti
Chi voleva incrociare questa constatazione con
Incrocio che lui ha fatto tra il sistema produttivo come si struttura nei vari paesi l'organizzazione del della produzione nel imita bianco incrociata con la tipologia di anzianità del parco macchine era un incrocio particolarmente significativo volevo sapere se dalle analisi che vengono fatti in altri paesi esistono delle evidenze empiriche che che Di Stefano differire il sistema italiano da quello
Estero non so se sono stata sufficientemente chiaro
Domande rivolte a me non sono in grado di rispondere chiedere alla dottoressa Pigozzi che dirige il Centro Studi cultura d'impresa dell'UCIMU se lei è in grado di
Dunque a livello diciamo internazionale purtroppo noi ci siamo documentato
Dicono fatte tende Ricci
Difficile avevamo chiesto anche alle associazioni soprattutto l'associazione tedesca e l'associazione in Giappone ci fossero al ricerche di questo tipo per poter appunto dare dei confronti
Nazionali perché era la cosa che più ci interessava visto che poi i nostri diretti competitor sono appunto tedeschi che anche giapponesi purtroppo non sono disponibili dati in questo sì
Perché non avete esagerato quando lodava l'associazione di categoria italiana perché non ci sono altre associazioni di categoria del settore che abbiano fatto studi analoghi
Se se se interesso Lodati questo gene bisogna andati a chiedere ai vari Busalla in società di consulenza che fanno tra pagare dei prodotti molto più focalizzati mirati
No no
Altri interventi grazie per la lode del professore cibo
E vero
Lo confermo non perché sono il presidente perché sono anche delegato al Comitato europeo della macchina intense dove ci sono tutti eccezioni
Di categoria cioè proprio la macchina intenzionalmente in primis ci confrontiamo sempre dei tedeschi tra le più grosse difficoltà che avevamo è da vedere il pochi dati
Pur rendendo disponibili i nostri scambio adattare
Bene se non ci sono altri fra
Solo un il considerazioni riguardo proprio la distribuzione della classe per addetti questo fatto che Investimenti maggiori sono stati fatti da lei piccoli in prese
Se questo non è legato anche Altuna trasformazione industriale verso il mondo
Della subfornitura inteso proprio come maggiore efficienza che controllo dei costi di distribuzione dei costi distribuzione dello produzione questo può essere anche una cosa
Da tenere in considerazione sul fatto che le grandi in prese tendono a tenere al proprio interno certi tipi di fasi del ciclo di lavoro
Tipo il montaggio piuttosto che la progettazione piuttosto che demandando verso l'esterno quindi alle aziende di fornitura
Un peso maggiore dal punto di vista della produzione anche questo a un significato decisamente molto forte in riferimento a quello che diceva il ventotto Tucker presidente prima
Riguardo proprio all'aiuto a a quell'incentivo ad aiutare queste piccole e medie imprese perché comunque nella filiera dal punto di vista produttivo
In Italia questo è sempre più assumono un ruolo importante per controricorsi efficienza qualità del prodotto il tutto quindi
Anche questo è un dato secondo me da tenere in in forte considerazione poi una una domanda Musorgskij dietro quando non so se è solo una dimenticanza nell'Elenco quando lei faceva la pagella no diceva alcune cose sono positivi alcune cose sono un po'meno negate Lucio un po'più negative
Non parlava di non non ha sottolineato l'innovazione di processo diceva nell'innovazione di prodotto siamo un po'più deboli nella è invece non ha sottolineato la parola innovazione di processo in questa pagella l'innovazione di processo dove siamo verso l'alto siamo nella media siamo ancora bassi e quindicenne un bisogno di innovazione da parte delle nostre imprese proprio sul ciclo di produzione non tanto sul prodotto che vanno fatte
Sull'innovazione di prodotto tradizionalmente siamo fortissimi proprio perché la forza dell'industria italiana è stata questo rapporto tipico tra il produttore i mezzi di produzione di sistemi di produzione
E i clienti specializzati che è stato quello che ha fatto progredire costruttori di macchinari
E che ha reso molto più competitivi gli utilizzatori di quello è un punto di forza che non ho citato perché è dato per scontato e talmente dato per scontato che anni fa
Era stato trasformato in un punto di debolezza cioè si diceva ma l'industria italiana fa solo innovazione di processo perché la compera già fatta dal costruttore di macchinari e invece non riesce a innovare il prodotto questa cosa è stata completamente superata
Le nostre imprese sono ai primi posti nell'Unione europea per
Percentuale di fatturato che viene da prodotti nuovi purtroppo le al nostro innovazione a un contenuto tecnologico e di ricerca scarso quindi è più facilmente imitabile
No ecco allora il processo che è stato così bene illustrato dal direttore Centro Studi Confindustria ci dice che le nostre imprese stanno iniettando dentro la loro innovazione più contenuto
Equestre estremamente profittevole perché è un altro modo di vedere il fenomeno per cui ha descritto
E da una fonte completamente diversa andate a vedere quali sono gli affari che concludono i gli operatori italiani di traghetta equity
Che cosa comprano e che e con con rendimenti che sono tra il venti e il trenta per cento l'anno del capitale investito il triplicare valore dell'azienda in tre anni eccetera eccetera
Comprano esattamente con l'azienda che aveva descritto e cioè non solo la moda l'abbigliamento l'arredamento eccetera eccetera ma anche prodotti intermedi qualcosa dalla logistica con la c'è c'è tutto un mondo che si sta muovendo e che si basa anche su questa riorganizza
No grazie sonora
Grazie a tutti per l'attenzione ci rivediamo al prossimo chine fra dieci anni alla quinta edizione buon lavoro a tutti grazie