Intervista a Giorgio Tonini sulla lettera dei sei ambasciatori di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Olanda e Romania che ringraziano l'Italia delle missioni svolte in Afghanistan

Radio radicale abbiamo qui con noi Giorgio Tonini vicepresidente della commissione Esteri qui a Palazzo Madama senatore Tonini lettera di sei ambasciatori di di gli ambasciatori di sei Paesi
All'Italia per ringraziarla dell'intervento della partecipazione alle missioni
In Afghanistan qual è il suo giudizio su questa vicenda
Ma è difficile non condividere l'opinione espressa sia del ministro Parisi che dal ministro D'Alema si tratta di una iniziativa irrituale quanto meno della quale non si capisce il senso
Non si capisce il senso di quelle sei firme perché sei
Avrei capito un'iniziativa degli Stati Uniti d'America che
Rappresentando se stessi
Esprimessero la all'attenzione nei confronti della dell'operato degli italiani anche una legittima pressione perché l'Italia mantenga la sua presenza in Afghanistan
Sei paesi in un contesto nel quale in Afghanistan opera l'ONU e opera la NATO quindi due organizzazioni multilaterali
Hanno tanto il sapore della vecchia coalition of the willing cioè la formula con la quale il la presidenza Bush preferiva agire sia all'inizio della della vicenda afgana sia soprattutto in Iraq e questo francamente non è il modo migliore per impostare il rapporto con con l'Italia e con il governo italiano
Che intende né ha ribadito in tutte le sedi la conferma dell'amicizia storica con gli Stati Uniti d'America la collocazione dell'Italia nella NATO
Ma in un contesto appunto di multilateralismo multilateralismo che deve essere efficace che non deve essere solo verbale naturalmente
Ma appunto multilateralismo quindi valorizzazione delle organizzazioni multilaterali e in forza della valorizzazione delle organizzazioni multilaterali che noi abbiamo sostenuto la diversità qualitativa
Tra la nostra presenza in Afghanistan era nostra presenza
Ormai viene conclusa in Iraq in Iraq non c'era una organizzazione multilaterale
In Afghanistan invece c'era nato proprio per questo è il è quella la sede la NATO o per altri versi le Nazioni Unite la sede nella quale i paesi si parlano tra di loro e devono come è necessario fare
Discutere sul prosieguo di questa missione che è stato a versando evidentemente una fase critica
Ecco lei ha parlato nella logica della coalition of the willing della coalizione dei volenterosi a guida americana che come noto insomma sia in Italia che sia nel primo Afghanistan diciamo così non avuti particolari su c'è
Se per usare un eufemismo ma non c'era è stato detto che insomma con Condoleezza Rice in qualche modo un'impostazione un confronto più elementi di multilateralismo era finalmente penetrata
Dopo i fallimenti in Iraq e dintorni nell'amministrazione di Bush
E proprio per questo c'è stata sorpresa da parte nostra da parte del nostro governo da parte dell'Italia proprio in quanto noi avevamo
Che fatto affidamento su questa conversione di rotta
Che certamente mantiene una diversità di giudizio sul passato sulla vicenda irachena e quant'altro e tuttavia per quanto riguarda il presente e il futuro sembrava sembra vorrei dire privilegiare un ritorno al tavolo multilaterale
Non a caso è sotto questo chiaro segnale che è nata la missione in in Libano che è stata concordata concertata con gli Stati Uniti d'America
Degli Stati Uniti d'America non possono non sapere sanno benissimo che il Governo italiano vuole mantenere un profilo di forte interventismo sulla scena internazionale ma vuole farlo
Noi riteniamo che solo questa sia la forma
Rispettosa dell'articolo undici della Costituzione vuole farlo attraverso le sedi e gli strumenti multilaterali e allora che senso ha che logica politica a questa iniziativa dei sei ambasciatori se non
Ma si tratta evidentemente di di un autogol o sotto il profilo politico ricordiamo si tratta degli Stati Uniti decana della storia dalla Gran Bretagna quindi dei paesi anglosassoni più l'Olanda è che non storicamente sempre molto vicino a Londra e poi infine la Romania
Quindi appunto su trentasei Paesi io dove sono portato a ritenere che si sia trattato di una come dire di un'iniziativa forse mossa da eccesso di zelo dell'ambasciatore Foglietta però il il Dipartimento di Stato la coperta
Coperta dal dal Dipartimento di Stato sia pure con qualche formula che lascia aperta qualche dubbio
In ogni caso difficile immaginarsi una smentita caldo da parte del Dipartimento di Stato però non ho gli strumenti francamente per addentrarmi in
In queste dietrologia insomma né i retroscena non non non ho gli strumenti di di di conoscenza adeguati alla bisogna
Penso che da parte dell'Italia ci debba essere una serena e tranquilla reazione come mi pare ci sia stata da parte della del nostro governo dei nostri ministri
E naturalmente
Senza che questo
Provochi un soprassalto di animosità nella nostra trattazione della delicata questione afgana sulla quale dobbiamo mantenere salda la nostra rotta e quindi noi chiediamo un ripensamento e una riformulazione una ristrutturazione vorrei dire della nostra della della della missione
In Afghanistan vogliamo farlo però appunto insieme ai nostri partner nella NATO e nell'ONU e non da soli siamo Giorgio Tonini vicepresidente della commissione Esteri per Palazzo Madama buono sconto come sempre da radio radicale