Essere europei oggi. Il percorso di un'identità tra passato e futuro

Sono lieto di dare lettura di un messaggio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Ha inteso indirizzare i partecipanti al convegno odierno
Rivolgo un caloroso saluto ai partecipanti al convegno organizzato dalla Fondazione della Camera dei deputati sul tema
Orpelli oggi il percorso di un'identità tra passato e futuro
Si tratta dalla prima delle iniziative italiane dedicate al cinquantesimo anniversario
Che la figlia ma dei Trattati di Roma
E se contribuiranno non solo a celebrare ma rinnovare era rinvigorire il contributo dato dall'Italia fin dall'inizio
Al processo di integrazione europea
Sono certo di esprime un impegno condiviso dal più ampio arco di forze politiche sociali augurando al convegno pieno successo nell'affrontare i temi del necessario rapido superamento dell'impasse istituzionale in cui si trova l'Unione
Non ci si può arrendere all'esito dei referendum francesi olandesi sul Trattato costituzionale del due mila e quattro
Già ratificato da diciotto Stati membri tra i quali l'Italia
E questa è una condizione indispensabile per portare avanti tutte le iniziative e i progetti cui è legata la formazione del ruolo dell'Europa nel mondo di oggi con viva cordialità Giorgio Napolitano
Tesi diamo in primo luogo rivolge il mio saluto
E il mio benvenuto al presidente del Parlamento europeo ha sedotto Pöttering cui rinnovo
I più fare risentimenti e uguali per la sua recente lesione ad una carica tanto prestigiosa ed impegnativa
Saluto con lui i giudici costituzionali Luigi Mazzella e Maria Rita Saulle
Le altre autorevoli personalità presenti e tutti gli intervenuti
Un saluto particolare rivolgo al Presidente della Fondazione della Camera dei deputati
Pier Fernando Casini
Sono lieto di poterlo ringraziare per aver promosso questo incontro
Che apre idealmente la via all'intenso programma di manifestazioni
Che le istruzioni della Repubblica il suo presidente il Senato e la cava i deputati hanno organizzato per il prossimo mese di marzo in concomitanza con il compimento dei cinquant'anni della firma dei Trattati di Roma
Una con una ricorrenza significativa quest'ultima il cui ricordo la Fondazione della Camera dei deputati ha voluto iscrivere assai opportunamente in una riflessione più generale sul tema dell'identità europea
Un tema che evoca le ragioni di un percorso comune
Che aspira a Cogliate il senso più profondo
Ma che non può tralasciare la riflessione sul suo futuro
A partire dall'analisi della concreta pratica economica politica e istituzionale che ha caratterizzato fin qui il processo di integrazione europea
Non credo si possa sfuggire in questa luce alla necessità di indicare l'esigenza di uno sforzo supplementare
Di elaborazione politica e culturale
In una condizione storica che pone interrogativi pressanti e assai difficili
Rispetto ai quali gli schemi interpretativi tradizionali dimostrano giorno dopo giorno limiti evidenti et oggettivo
Il tema dell'identità non può essere eluso
Tanto più nella fase presenti
In cui il processo di unificazione europea
Attraversa un momento di sofferenza ed è diffuso tra i cittadini europei un sentimento di incertezza e in qualche caso anche di disagio nei riguardi delle istituzioni comunitarie
E della loro capacità di assicurare realmente un futuro di crescita civile
Di un'economia condivisa e di stabilità democratica al nostro continente
Ma il tema dell'identità può a sua volta essere declinato in termini assai diverse
All'Europa del nostro tempo sempre più multietnica e multiculturale
Non serve un'identità chiusa
Come voleva costituirsi in una fortezza bensì al contrario serve un'identità aperta al suo interno e a nuove e ricche forme di convivenza civile
E aperta all'esterno nei confronti di altre civiltà
è mia opinione che ci si trovi oggi di fronte ad un problema e da una necessità occorre guardare con coraggio direttamente al cuore dei problemi che restano irrisolti
Aggredire senza condiscendenza i fattori condizioni dall'avanzare del processo di integrazione domandarci con schiettezza e spirito di ricerca
Quale sia il progetto di società che abbiamo in mente per l'Europa di domani
E questo il punto cruciale di ogni discussione
Che occorre fissare in modo chiaro
Per le istituzioni europee non sarà possibile confrontarsi con successo con le pressanti necessità poste dalla dimensione globalizzata dell'economia e dei fenomeni socioculturali
Se non si porrà mano alla costruzione di un nuovo modello sociale europeo
Quale levatrice a sua volta di un processo di partecipazione dei popoli e dei cittadini
Su questo terreno sono molti e di grande momento il divario da colmare molti sono gli interrogativi che hanno tendono ancora una risposta adeguata alla complessità di questi problemi
Il processo di integrazione europea ho camminato principalmente sui binari dell'economia
è stata una necessità
Per molti aspetti è stato un percorso di successo quale quello che ha portato la moneta unica ma anche ad affermarsi distruzioni europee
Contemporaneamente la globalizzazione dell'economia dei mercati ha portato anche a nuovi e difficili problemi che hanno aperto una crisi nella stessa coesione sociale in tanta parte d'Europa
Perciò non è un esercizio retorico reclamare oggi la realizzazione di un'Europa politica in cui la politica e Couperin per intero il primato che le spetta
Ed ecco perché la responsabilità di guidare di orientare processi e mutamenti sviluppando la democrazia la partecipazione fondando la sul consenso
Al contrario
La tendenza ad accettare il primato del mercato sulla politica
Ah presenterebbe una deriva pericolosa
Che porterebbe a rischio gli standard irrinunciabili di coesione sociale e di partecipazione democratica dello ecco perché oggi all'Europa possiamo e dobbiamo chiedere un impegno nuovo
Che dia sostanza i valori che ne hanno ispirato la nascita e li conduca su un terreno più avanzato il terreno della pace
Dei diritti dell'integrazione sociale dell'economia sostenibile del rispetto delle diversità e dell'ascolto delle comunità territoriali culturali e di lavoro
Il primo obiettivo è quello di restituire centralità dignità e visibilità al tema del lavoro
Troppo lungo reso opaco dall'affermarsi di un mio liberismo senza regole e di superare quella condizione generale di incertezza i Pajetta che attraverso il continente europeo assumendo le forme di una vera e propria malattia sociale
Così come sono ormai non rinviabili politiche europea adeguate a fronteggiare i grandi problemi del rapporto tra l'uomo l'economia e la natura
Che i mutamenti climatici cilindrica lo come ormai prossimi ad una soglia critica e assai più forte chi anche in passate devono essere esposto in Europa rispetto ai flussi migratori
Ai fino avrei diversificazione sociale e religiosa e culturale che si determina ai grandi temi dell'accoglienza e dell'integrazione della diversità
Della formazione di una cittadinanza universale
Temi strategici per la convivenza nel tempo futuro dell'umanità che un approccio immaturo e superficiale purtroppo non isolato nel perimetro Pejo crede tuttora di poter risolvere solamente con la fissazione di divieti
Nel quarto dell'affermazione dei nuovi diritti di cittadinanza
Le culture di gennaio ci suggeriscono anche una diversa collocazione della donna capace di configurare alla costruzione europea quale espressione di una realtà effettivamente formata da uomini e donne
Si pone in modo pressante il tema dell'aspetto e della tutela delle minoranze
Una questione che non si lega a una realtà piuttosto che a un'altra ma che vale la stessa misura da lastre con la stessa forza ovunque ignoro
La definizione di uno statuto comune per le minoranze
Che ne rispetti le diversità e le espressioni peculiari sulla base di un intransigente affermazione del primato de la persona umana e dei diritti che sulle essa sia praticano resta un obiettivo importante per ogni futura configurazione del progetto e la costruzione europea
E infine
Eppure decisivo si pone il tema della pace
Credo che si possa e ci debba chiedere all'Europa di più sul piano dell'azione per la pace e delle strategie comuni per conseguirli
Soprattutto nelle principali aree di crisi che lo scenario internazionale offre quotidianamente i nostri occhi e assai sovente al nostro dolore e al nostro sgomento
Penso al fronte della crisi in Medio Oriente
In cui da tempo l'Europa pur esprimendo posizioni condivisibili
Non riesce a sciogliere al suo stesso interno nodi e contraddizioni
In quel contesto così devastato sofferente e a rischio
Inter in quelle terre così significative per la nostra storia
Divisioni hanno condotto l'Europa la incapacità di esercitare un ruolo forte ed efficace come invece delle sue possibilità
E come chiede il suo rapporto con il Mediterraneo quale ma di incontro tra civiltà diverse
Credo dunque che proposito rilancio dell'Europa oggi significhi essere disposti a ripensare la sua identità non certo per mettere in discussione gli altissimi riferimenti ideali su cui il progetto europeo è stato edificato
Sulle macerie della seconda guerra mondiale ma piuttosto per sperimentarne sino in fondo il profondo contenuto morale
E la prefigurazione di futuro
E se europei oggi significa recuperare una grande e ambizioso idea risponde agli orrori della guerra dei conflitti del terrorismo della povertà e delle lacerazioni sociali
Attraverso la costruzione di istruzioni sovranazionali
Sorretti dal primato della politica del dialogo e della negoziazione
La ricerca della pace del progresso civile
Il nostro continente alle risorse
Per affermare questo preziosissimo patrimonio
Le ritroviamo nell'esperienza delle associazioni del volontariato dei movimenti
Nel loro entusiasmo e della loro capacità propositiva
Ritroviamo dalla vivacità delle espressioni culturali europee che continua ad alimentare un dibattito serrato sui grandi temi del nostro tempo
Lei troviamo nella diversità dei popoli delle tradizioni che compongono il mosaico della nuova Europa ventisette
Sono queste le basi sulle quale possiamo avviare con severità
E con spirito costruttivo quel confronto vero concreto senza entusiasmi di maniera ma anche senza pregiudizi indispensabile per rimettere in moto
La macchina europea e di renderla un elemento trainante verso l'aspetto mondiale più pacifico più solidale e più giusto
Grazie
Ha ora la parola grazie allora la cavalla
Il presidente della Fondazione della Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini prego
Io vorrei ringraziare anzitutto il presidente Bertinotti che poi dovrà lasciarci per impegni istituzionali
Molto delicati anche in una giornata così impegnativa ha voluto essere qui con noi segno dell'attenzione con cui segue i lavori della nostra fondazione
E naturalmente il mio saluto dal presidente Bertinotti si estende a tutti voi
Oggi abbiamo la possibilità di riflettere assieme
Nella ricorrenza dei cinquant'anni dalla firma i Trattati di Roma su che cosa è l'Europa
Cosa dovrebbe essere cosa significhi essere europei oggi il bilancio d'un cinquantennio e il percorso di una identità e il titolo dei nostri lavori di oggi che saranno aperti
Da un introduzione del professor Angelo Panebianco la cui acutezza e originalità
Conosciamo tutti noi che leggiamo attentamente i suoi interventi
Vorrei anch'io come il presidente ringraziare Della loro straordinaria presenza il nuovo presidente del Parlamento europeo l'amico ASP lettering a cui auguriamo in una fase delicata della vita del nostro continente
Un grande successo nella sua guida del Parlamento europeo che è l'unico organo suffragi avente universale dell'Europa
Vorrei ringraziare assieme a Luís in particolare gli ospiti stranieri
L'ex presidente della Repubblica Mario Soares il Portogallo che è sicuramente una delle voci più importanti della sinistra europea
E l'ex presidente del Consiglio del governo spagnolo Josè Maria Aznar che è una delle voci più importanti del popolarismo europeo
Assieme alloro sono presenti questo pomeriggio tre ex presidenti del Consiglio dei ministri Amato è in arrivo sta arrivando dal ministero dell'Interno ma con noi Giulio Andreotti ed Emilio Colombo che in fase delicatissima era la vita del nostro continente hanno avuto un ruolo straordinario importantissimo accanto a loro doveva esserci
Il coautore di una firma importante se lo ricorderà soprattutto il presidente Colombo perché era e il con Luís che questo atto era stato elaborato dal ministro che è Michel che proprio ieri sera ci ha telefonato avendo una febbre improvvisa anche sono al novanta anni per cui diceva che il medico gli ha sconsigliato di venire e a malincuore
Ha dovuto rinunciare a questo impegno il filo conduttore è chiaro
Il filo conduttore e quello della identità
A questo proposito
Tra le note senza testo di Roberto Bazlen acutissimo critico letterario triestino
Pubblicate postume nel settanta
Ma stese tra il quarantacinque e il mille novecentosessantacinque ce n'è una che mi ha molto colpito ve la rileggo gli europei scrive
Si sentono occidentali non centrali
Unica civiltà che parla di sé come di una netta tutte le altre sono civiltà del centro
Vorrei partire da questa intuizione evidentemente datata ma non del tutto superata
Con il recente ingresso di Romania e Bulgaria nell'Unione Europea si è conclusa una fase dell'integrazione innescata da i Trattati di Roma
E durata mezzo secco
La frase chi ha suggerito l'aforisma che vi ho citato l'Europa ha percepito a lungo se stessa come soltanto occidentale in contrapposizione a un'altra Europa che rappresentava valori e ideologia profondamente diverso
Era l'Europa dell'Ovest contro l'Europa dell'Est
L'Europa occidentale si è costruita come una comunità di valori ed interessa
E ha consumato tappe importanti verso l'integrazione sul piano economico monetarie geografico ponendo al centro della propria cultura identitaria il concetto di libertà
Questa Europa tuttavia si è lasciata sorprendere dall'attacco terroristico si è trovato spiritualmente e politicamente disarmata di fronte alla sfida integralista da un lato e a quelle economiche a di nuovi protagonisti del mercato internazionale dall'alto
Il fenomeno che in certo modo compendia tutte le Paure evocate dalla Speedo odierna e l'immigrazione
Ne parleremo anche qui
Dobbiamo però anzitutto abbandonare i formalismi la retorica riconoscere che oggi quella idea di Oropa non basta più rappresentare i nostri popoli le nostre culture la nostra economia
Significa ammettere che l'Europa ha finito di sentirci una metà perché si rifà si è riunificata
Ma non ancora incominciato ad agire per essere veramente al centro della politica internazionale
Oggi il confronto non è più tra Est e Ovest ma è planetario e non lo si può affrontare se non a partire da ciò che sappiamo di essere ma che a volte non abbiamo il coraggio di proclamare
Per me esprimo naturalmente un'opinione personale ma questa deve essere due un incontro di oggi e quelli domani all'insegna della libertà di esprimere quello che noi riteniamo
Per me dall'identità dei valori giudaico cristiani
Da rispetto diffuso della dignità della persona e dei diritti individuali che ci hanno consentito di raggiungere la maturità politica democratica e il benessere economico e sociale
Tutti siamo d'accordo che l'Europa oggi attraversa una fase critica
Ma molte divisioni hanno caratterizzato negli ultimi anni la politica estera del continente
Che non ha saputo parlare all'esterno con una sola voce neanche davanti ad aggressioni epocali come quella terroristica
Altri segnali di profonda delusione scetticismo sono venuti dei referendum di Francia Olanda sulla Costituzione europea
Sconfitte che il fronte europeiste al quale reputo di appartenere ha subito suo malgrado sconfitte tanto più cocenti quanto più ambizioso era il progetto politico di un'Europa riunificata
Purtroppo c'è chi vorrebbe fare e farci fare passi indietro disconoscendo ciò che dovrebbe essere scontato per tutti
L'Europa integrata in un sistema di valori che non ho paura di definire ancora semplificando occidentale
Un sistema nel quale sempre più salde dovrebbero essere l'amicizia e la collaborazione con l'altra sponda dell'Atlantico
Lasciando da parte l'antiamericanismo ideologico e le velleitarie pericolosi ipotesi di un'Europa antagonistica rispetto agli Stati Uniti d'America
L'incapacità di liberarsi dai pregiudizi ideologici per sottolineare invece i comuni ideali
è stato il segno della fragilità della pavidità della confusione che mina la coscienza europea rispetto alla definizione della sua identità e quindi all'elaborazione dei suoi progetti per il futuro
Non è un acconto un problema di contrapposizione tra laicismo integralismo non a caso e stop è stato proprio uno dei padri dell'Illuminismo Voltaire a definire l'Europa cristiana a metà del Settecento come una specie di grande repubblica divisi in varie estati
Tutti collegati gli uni con gli altri con la stessa base religiosa con gli stessi principi politici e di diritto pubblico ignoti alle altre parti del mondo
Dobbiamo dunque andare al cuore dei problemi senza infingimenti
Il superamento della fase di bassa tensione sul futuro dell'Europa passa attraverso lo sciogliersi di tre nomadi tra loro strettamente collegate
Il primo è la definizione dei limiti geografici
Un allargamento indefinito avrebbe la sicura conseguenza della perdita di ogni identità culturale politica e istituzionale
La definizione della base territoriale e requisito essenziale per la definizione dell'Europa quale soggetto politico
Il secondo è la creazione di strutture istituzionali adeguate alla dimensione territoriali e funzionali al progetto di unione politica
Il rilancio dell'Europa non avverrà solo invocando una volontà politica che oggi latitante
Nell'illusione che possa risolvere ogni problema me solo attraverso l'ingegneria istituzionale che non sia resa vitale da un progetto politico comune partecipato dai popoli europei i due aspetti progettualità e consenso devono procedere di pari passo il terzo nodo e la messa a punto di obiettivi politici che facciano sentire i cittadini partecipi di una comunità che affronta e risolve i loro problemi
Il referendum in Francia e in Olanda hanno significato l'irrompere della partecipazione popolare in un processo di integrazione troppo rarefatto imposto dall'alto
L'esito è stato negativo ma bisogna coglierne l'insegnamento e trasformarlo in una spinta per il futuro
Ma per non cadere anch'io
Nella facile tentazione della retorica non rimanere sul piano astratto vorrei fare due esempi
Due fenomeni concreti
Il primo ed è lo scorso mese la proposta della Commissione europea di un pacchetto sull'Energia e i cambiamenti climatici tesi a ridurre le emissioni per il ventunesimo secolo
La lotta ai cambiamenti climatici con la riduzione delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle tecnologie per l'energia rinnovabile
Il rafforzamento della sicurezza energetica le reti energetiche transnazionale la creazione di un vero mercato interno dell'Energia
Sono tutte questioni della massima attualità e saldamente legate alla competitività dell'Unione
Riflettere sul mezzo secolo che ci sta alle spalle significa individuare le linee di continuità di un percorso il sogno dell'Europa unita cominciato divenire realtà a partire dalla politica energetica
E oggi le energie tornato a essere un problema ma anche un'opportunità perché sono una risposta comune dell'Unione potrebbe condurre a una nuova rivoluzione industriale guidata dall'Europa stessa
E basata sullo sviluppo di un'economia a basse emissioni di carbonio
Ecco un esempio di come l'esperienza passata possedete indicarci la strada del futuro
Il secondo l'immigrazione un altro problema che può essere un'opportunità in un periodo storico caratterizzato dal declino demografico del nostro continente
Coloro che come me si riconoscono nei valori europei cristiani dell'ospitalità della solidarietà dell'accoglienza come della libertà e del rispetto della diversità
Dovrebbero in tre per Intra interpretare il flusso migratorio verso l'Unione comune dei sì Derio di miglioramento e quindi di integrazione che deve però avvenire sulla base d'un contratto ideale di reciproco rispetto anche delle regole sulle quali si fonde la nostra comunità
Vorrei avanzare una proposta anche se ne comprendo la delicatezza punta in
Colpisce infatti uno dei punti nevralgici che è quello della sovranità
Che quello della sovranità degli Stati
Gli Stati europei dovrebbero fare uno sforzo per avvicinare le loro legislazioni in materia di acquisizione della cittadinanza
Presentarsi il più possibile uniti nelle regole che insieme inseriscono gli stranieri nella nostra comunità perché l'acquisto d'una cittadinanza nazionale comporta il diritto di circolare fissare dimore in tutti i Paesi dell'Unione
Nel definire criteri comuni
Si dovranno però considerare al tempo stesso le diverse specifiche tra gli Stati in termini economici sociali e democratici
In conclusione
In tutti e due questi esempi ritorna al tema d'un Europa che deve finalmente avere il coraggio di aprirsi e porsi al centro d'una politica proiettata verso il mondo
Non più chiuso in se stesso e concentrata sulle proprie divisioni
Un'Europa né che nel momento in cui ritrova l'entusiasmo dei padri fondatori recupera anche l'orgoglio delle proprie radici
Solo così potremo con maggiore forza e convinzione emanciparci dal nostro passato di Oropa metà
E occupare invece come meritiamo il centro della scena internazionale
Guardare indietro per guardare avanti insomma senza chiuderci nelle gabbie ideologiche d'una vecchia Europa limitata e tormentata
Ma affrontando con coraggio le sfide attuali e preparando così le condizioni per un futuro meno incerto da consegnare ai nostri figli
Ringrazio presidente Casini presidente Bertinotti per l'opportunità di
Confrontarmi con voi su
Sul questo tema che e come diceva giustamente presidente Bertinotti prima la storia dell'integrazione europea è una storia di grandi successi
E comunque i successi più che di fallimenti
Che fa sicuramente onore a quegli statisti europei i quali alcuni in qualità di padri fondatori altri in qualità di continuatori dell'opera dei primi si impegnarono a realizzarla
I limiti
E anche come cercherò di dire a a certe ambiguità di quella vicenda che ci sono non possono ovviamente oscurarne il valore poi che limiti e ambiguità
Caratterizzano tutte le imprese umane ambiziose anche quelle di successo
Con la cieca prima il Trattato di Parigi poi trattati di Roma inizia un'avventura che Diversi spiriti illuminati in Europa avevano sognato nei secoli precedenti
Come sappiamo inizio per una concomitanza di cause
La necessità per l'Europa di risollevarsi dopo che due guerre da essa stessa causate ne avevano distrutto il primato mondiale
La volontà dei francesi e dei tedeschi di eliminare per sempre la possibilità della guerra fra i loro Paesi l'attivo sostegno degli Stati Uniti che volevano un'Europa occidentale più forte soprattutto economicamente e quindi più stabile e più sicura per meglio fronteggiare l'Unione Sovietica
Dopo il parto il passo falso compiuto con la comunità di difesa con l'accento
La scelta dei padri fondatori fu di procedere con spirito pragmatico punto puntando prima di tutto sull'integrazione delle economie e sui benefici che ciò avrebbe arrecato agli europei
Il successo dalla Comunità economica fu immediato fu tale che la Gran Bretagna dopo avere rifiutato solo poco via pochi anni prima
Di entrare a far parte dei soci fondatori della Comunità cambio rete repentinamente impostazione e fece domanda di ammissione alla tra la fine degli anni Cinquanta i primi anni Sessanta
Difficilmente si può sottovalutare quanto i benefici soprattutto in termini di stimolo allo sviluppo economico che l'integrazione portò ai senso Mondadori e poi via via gli altri che si aggiunsero nel tempo contribuirono a dare stabilità
Alle democrazie europee coinvolte
Anche nel Periodo che gli storici dell'integrazione definiscono di crisi della comunità cioè il periodo che inizia con il primo veto posto dal generale de Gaulle all'ingresso dalla Gran Bretagna nel mille novecentosessantatré l'integrazione continua ad avanzare
Ad esempio vennero poste le basi per l'integrazione giuridica dell'Europa con l'affermazione sicuramente rivoluzionaria del primato della legge europea rispetto alle legislazioni nazionali
Un principio della cui importanza pochi si accorsero in un primo momento ma che in seguito col passar del tempo avrebbe dispiegato effetti il rilevantissimi
Sulle società europee e sui loro sistemi politici contribuendo ad accelerarne l'integrazione
Fino alla fine alla Guerra fredda il successo della comunità si manifestò dunque in due modi
Con grandi vantaggi economici che a loro che a loro volta indirettamente favorivano anche la stabilità democratica
E con un vantaggio politico diretto la comunità europea era ormai diventata ciò che gli studiosi di di di politica internazionale di relazioni internazionali definiscono come una comunità di sicurezza
O si è una comunità di Paesi con rapporti economici anche culturali così stretti da rendere impossibile la la normale nel senso di storicamente normale
Competizione di Potenza e quindi anche la guerra fra gli appartenenti alla comunità stesse
Naturalmente non si può mai dimenticare che questi eccezionali risultati furono possibili perché sostenuti dal contesto geopolitico dell'epoca dalle condizioni di stabilità internazionale che prevalevano nella fase della guerra fredda
Secondo alcuni osservatori secondo alcuni studiosi del di questo processo però un limite importante si manifestò subito
Fino alla fine degli anni Ottanta la comunità secondo questa interpretazione che naturalmente contestabile come come altre interpretazioni come tutte le interpretazioni si dimostrò più abile nel favorire l'integrazione negativa piuttosto che quella positiva
La comunità cioè il nostro grande capacità Energia nel togliere gli ostacoli all'integrazione posti dalle varie legislazioni nazionali e dalle differenti tradizioni capacità minori anche se non inesistenti rivelò invece nell'attuazione di quegli interventi attivi nuove norme nuove istituzioni eccetera che di volta in volta apparivano necessari per favorire l'ulteriore integrazione
Secondo questa interpretazione era insomma più abile a togliere i vecchi ostacoli frutto di antiche divisioni nazionali che a mettere nuovo combustibile la ragione non è difficile da comprendere
Togliere ostacoli all'integrazione era un compito sostanzialmente amministrativo
Anche se provocava naturalmente resistenze politiche all'interno dei diversi sistemi nazionali
Che veniva svolto quasi in automatico
Sotto la supervisione della Commissione in ottemperanza ai trattati mettere nuovo combustibile era invece un compito politico che inevitabilmente richiedeva la formazione di una comune volontà politica nel Consiglio dei ministri europei
E non sempre quella comune volontà politica ci fu
In parte forse ci aiuta a spiegare perché il sistema istituzionale dell'Europa reso via via sempre più complesso dalla proliferazione delle norme ed anche dallo sviluppo inerziale che è proprio di ogni burocrazia
Si è sempre dimostrato capace di resistere con successo ai periodici tentativi di razionalizzazione e di semplificazione
Questo forse è un argomento che ci aiuta anche a capire qualcosa delle difficoltà di oggi
Naturalmente la comunità europea volano dello sviluppo economico e comunità di sicurezza era anche contestualmente un mito politico
In esso investivano quegli europei che sognavano una qualche forma di unificazione politica come tappa finale del processo di integrazione le ricerche che venivano condotte all'epoca testimoniavano del fatto che nelle opinioni pubbliche europee effettivamente erano presenti correnti favorevoli alla sovranazionali
A una qualche forma di superamento della sovranità nazionale sia pure collocata in un futuro indefinito lontano
Per la verità quelle ricerche ricevono anche che gli europei erano piuttosto divisi su questo punto
Se il minimo di favore per la sovranazionalità naturalmente era proprio dell'opinione pubblica britannica il massimo di favore si trovava in Paesi come l'Italia il Belgio
Non casualmente due Paesi i cui cittadini manifestano tradizionalmente una certa insofferenza diciamo così per il funzionamento delle loro istituzioni nazionali gli altri Paesi si collocavano fra questi due estremi
Finita la guerra fredda crollato l'URSS un riunificata la Germania
Gli europei reagirono gli sconvolgimenti che la fine del sistema bipolare portava con sé con prontezza e anche con mosse che tanti compreso chi vi parla giudicarono allora come mosse giuste felici
In primo luogo naturalmente reagirono con Maastricht
Ossia con un gioco al rialzo in favore dell'integrazione la cui acquisizione più importante fu l'inizio del percorso che avrebbe condotto la moneta unica
In secondo luogo reagirono con la mano tesa ai fratelli europei per lungo tempo separati dell'Europa orientale
Contribuendo a stabilizzare nelle giovani democrazie e ponendo le condizioni per l'allargamento che ci ha portato oggi ad aver unione un'unione europea con venticinque membri ma con l'allargamento e con le nuove condizioni internazionali in cui l'Europa si trova ad operare dopo la fine della guerra fredda vennero anche a galla nodi irrisolti ambiguità e limiti dell'impresa
Nodi irrisolti ambiguità i limiti aggiungo subito che non erano frutto di errori o responsabilità delle classi politiche europee
Erano piuttosto come dirò fra poco conseguenza del fatto che la storia pesa sempre e soprattutto se la si vuole ignorare finisce spesso per vendicarsi
Il risorgere di tendenze nazional di nazionalismo economico nell'Europa che cresce poco di oggi l'emergere di correnti anti europeiste inaspettatamente robuste
E che hanno colto il loro massimo successo ovviamente con la bocciatura francese olandese del Trattato costituzionale tutte cose insomma che fanno oggi parlare anche di crisi dell'Unione hanno una spiegazione superficiale abbastanza semplice fin quando l'Europa era solo un grande complesso istituzionale che aveva il compito di favorire lo sviluppo economico e per giunta ci riusciva
Le questioni europee non erano suscettibili di politicizzazione almeno in Europa continentale in Gran Bretagna le cose sono sempre andate diversamente
Era questo anche in qualche modo un classico argomento un cavallo di battaglia dei critici dell'Europa no parlavano della l'Europa dei banchieri d'Europa
Degli Euro tecnocratico Europa in sostanza che non coinvolgeva in un'appassionata secondo questi critici l'opinione pubblica
Ma quando con la moneta unica e con l'allargamento l'integrazione ha dato a tutti la sensazione di non porta di non poter procedere oltre senza un di più di sovranazionalità
Allora inevitabilmente intervenuta per contraccolpo la politicizzazione dalla questione europea
La diffusione di robusti orientamenti contrario l'Unione l'emergere entro i Paesi europei bianco di acuti i conflitti sull'Europa
E questa è una novità degli ultimi anni e secondo la spiegazione superficiale non sbaglia però superficiale che sta alla superficie delle cose di cui dicevo è una conseguenza forse inevitabile del successo del processo di integrazione se si vuole andare al di là della spiegazione superficiale però bisogna per forza rifarsi alla storia
La storia ci ha lasciato in eredità almeno due problemi cito solo due
Che se non risolti affrontati con soluzioni innovative e condivise possono minare la costruzione europea e possono farlo proprio ora nonostante o forse proprio in ragione dei grandi successi conseguiti
Da un cinquantennio
Distorte integrativo
Al primo problema accenno soltanto per ma per ragioni di tempo non perché non ritenga cruciale
Riguarda la questione dei confini dell'Europa
Come è noto da quando molti secoli addietro l'allora Crespo Lica cristiana comincio a pensare se stessa a se stessa come Europa non riuscì a stabilire dove collocare i propri confini orientali ai primi che chiamarono se stessi europei l'Europa appariva come dislocata su un promontorio dell'Asia delimitato d'Occidente dall'oceano e a sud separato dall'Africa dallo stretto di Gibilterra
Ma con confini sfumati indefiniti in definibili ad oriente
Le cose da allora non sono cambiate e questo non è un tema la cui discussione si possa serenamente delegare solo agli studiosi e agli eruditi dal momento che ha implicazioni concretissime
L'intrattabilità della questione Turchia ossia del caso di un Paese in bilico fra Europa e Asia è a tutti evidente
Ma si danno anche altri casi forse anche molti altri casi per i quali stabilire cosa sia Europa e cosa non lo sia non è affatto semplice
Questa questione delle indefinibile ITA dei confini a cruciali implicazioni politiche nessun gruppo umano infatti può sperare di mantenere nel tempo
O nel lungo periodo un minimo di coesione se non è in grado di definire in qualche modo dove finisce il gruppo e dove cominciano altri gruppi
Con la fine della divisione dell'Europa e con l'allargamento un problema in precedenza rimosso punto la questione dei confini dell'Europa acquistato grande rilievo politico
La seconda questione riguarda il mix che vogliamo accettare di omogeneità e di eterogeneità
è un punto su cui prima o poi si deve riuscire a parlar chiaro alle opinioni pubbliche europee credo se non si vuole che cresca ancora nei nostri Paesi tanti europei
L'Europa è stata per tutta la sua storia una miscela di omogeneità e di eterogeneità
Talvolta si dimentica che fu proprio quella miscela a consegnare all'Europa il dominio del mondo nell'età moderna per un verso dal lato dell'omogeneità l'eredità greco-romana il cristianesimo dietro l'Europa tutti quegli elementi che non differenziano dal da altre che vanno differenziata da altre civiltà accenno solo due aspetti
Il contributo del giusnaturalismo cristiano all'affermazione dell'idea di individuo e di diritti dell'individuo
E il recupero del diritto romano e con esso l'affermazione del principio su cui si fonda la possibilità stessa dello sviluppo economico auto sostenuto ossia il riconoscimento del diritto di proprietà e la sua tutela giuridica
Per un altro verso però sul lato dell'eterogeneità della diversità
La divisione politica dell'Europa con la nascita degli Stati esaltò le diversità culturali europee sia pure all'interno di una comune matrice e portò i Paesi europei a competere anche militarmente fra loro
Scusate divisione politica
E competizione tra gli Stati europei contribuirono allo sviluppo politico economico dell'euro
La sua superiorità militare sul resto del mondo il dominio sul mondo che l'Europa realizzò nell'età moderna fu in larga misura un sottoprodotto derivi quella competizione fra i Paesi europei che ne stimolava al tempo stesso lo sviluppo
L'euro l'Europa proiettava la sua influenza sull'esterno ma l'Europa non era unita non era un intero si espandeva perché gli Stati europei erano in competizione economica politica militare fra di loro
Su questo sfondo vanno valutati anche i successivi sviluppi l'affermazione del costituzionalismo liberale e la diffusione di democrazie rappresentative
E in Europa che si afferma l'idea che il potere politico debba essere limitato vincolato prima dalla legge di Dio inseguito da quella degli uomini ossia da quelle costituzioni moderne che a loro volta discendono dalle antiche carte medievali
Questi sviluppi si devono contemporaneamente a ciò che unisce l'Europa verità greco-romana e cristiana e a ciò che la divide il pluralismo culturale la frammentazione politica l'esistenza di una pluralità di Stati per secoli in lotta fra loro
Con la nostra odierna sensibilità tendiamo giustamente a deprecare
Le incessanti guerre fratricide cui diede vita il sistema degli stati europeo
è giusto farlo ma senza dimenticare quanto i liberali classici Humber Montesquieu per esempio avevano capito ossia che la fragile pianta della libertà non è mai nata negli imperi
è nata invece proprio in quel sistema di stati divisi e rissosi che fu per secoli l'Europa
Tutto ciò comunque lascerà un'impronta indelebile sull'Europa anche sull'Europa come la conosciamo oggi poiché anche oggi in condizioni radicalmente mutate e fortunatamente senza più alcuna possibilità di guerra fra i nostri Paesi
Gli Oro pay come nei secoli passati sono consapevoli del tanto che li unisce
E al tempo stesso sono per lo più gelosi delle loro specificità
Delle diversità forgiate dalla storia
Oggi come in passato questa miscela di omogeneità eterogeneità è un composto assai delicato
E se le classi dirigenti che guidano il processo di integrazione
Non è tenessero conto tanto più adesso che l'integrazione è andata così avanti rischierebbero di mettere a rischio l'intera costruzione credo che sia la luce di questo Bagram che vadano valutate vanno valutate anche le difficoltà presenti dell'Unione Europea europea
Occorre forse mettere da parte e stereotipi e Crisci capisce che non reggono all'urto con i fatti e hanno anche conseguenze controproducenti ad esempio continuare a contrapporre l'Europa dei governi a loro passo per la nazionale sembra ormai assai poco produttivo
Serve solo a risvegliare l'ostilità di coloro che temono si vogliano demolire le loro storiche diversità spostando troppi poteri verso un centro percepito come troppo lontano
Per giunta sappiamo tutti che in Europa retorica politica parte nessuno intende davvero rinunciare ancora per molto al ruolo degli Stati nazionali
Le classi politiche continuano a legittimarsi democraticamente all'interno dei rispettivi Paesi tuttora il potere politico si conquista si mantiene o si perde all'interno degli Stati nazionali
Personalmente intendo anche a concordare con Ralf Dahrendorf
Quando afferma che non è ancora stato inventato niente di chiaro che possa sostituire lo Stato nazionale come supporto e habitat della democrazia liberale
Il che naturalmente ha varie implicazioni per esempio aiuta a capire perché almeno uno dei tre pilastri dell'Unione non riesca nonostante tanti sforzi generosi a decollare e mi riferisco al pilastro della politica estera e di difesa
Non credo ci si possa fare troppe illusioni al riguardo forme blande in certi momenti più più strette in altri a seconda delle circostanza di coordinamento sono sempre possibili e vengono anche praticate ma gli stati non sembrano disposti a farsi togliere dalle mani l'ultimo monopolio o simulacro di monopolio secondo alcuni di cui dispone
Ad esempio gli europei non sembrano tuttora disposti a fare della sicurezza un bene pubblico nel senso economico del termine europeo cioè un bene indivisibile cioè percepito da tutti come indivisibile di conseguenza
Non sono disponibili a trasferire risorse ingenti e veri poteri decisionali all'Unione investendo la del compito di produrre sicurezza per l'Europa
Né pare davvero che i governi europei siano inclini a trasferire la titolarità della loro politica estera ha un qualche alto funzionario europee
Anche da ciò dipende detto per inciso il carattere della Italia o delle perorazioni che periodicamente si ascoltano in Francia soprattutto tradizionalmente ma qualche volta anche in Italia a favore di un'Europa potenza
Se ciò che ho detto fin qui è plausibile
Allora bisognerebbe cominciare a chiarire le opinioni pubbliche che l'integrazione non è e non può essere come un tempo la si considerava un gioco a somma zero
Tale per cui più avanza l'integrazione più si deve necessariamente indebolire lo quel che resta dello Stato nazionale
Si deve sempre ricordare agli europei che l'integrazione un bene prezioso per tutti noi e ci garantisce benefici insostituibili e gli antieuropeisti di fatti non riescono a proporre argomenti solidi quando lo negano
Ma bisogna anche dire chiaramente che le OPA ROPPA Dedra ancora coesistere a lungo anche eventualmente con forme istituzionali nuove che arricchiscano razionalizzino le forme istituzionali esistenti l'Unione e gli stati bisognerà dire chiaramente che quelle diversità che la storia ha regalato l'Europa e che l'arricchiscono non verranno mai minacciato
Credo che l'Europa abbia fatto molti danni quello che alcuni chiamano forse impropriamente il dirigismo europeo ossia quelle forme anche esasperate di regolamentazione di ogni aspetto della vita sociale che le istituzioni europee spesso ci impongono
Credo che abbiano contribuito a fare lievitare l'ostilità verso l'Unione in molti Paesi sappiamo bene che si è trattato spesso di un dirigismo voluto dai governi nazionali quando si riuniscono nelle sedi europee fanno sovente passare provvedimenti che non passerebbero sedi presentassero nei rispettivi parlamenti
Resta che la ricaduta sulle opinioni pubbliche di un dirigismo almeno in parte non voluto è negativa tra le altre cose finisce per negare nei fatti quel principio di sussidiarietà a cui tutti ufficialmente rendono omaggio
Concludo con un auspicio
Auspico che l'Europa riesca prima o poi a indirizzarsi verso qualcosa che è l'opposto del dirigismo ossia verso qualche forma di federalismo competitivo come è stato definito da una ricca letteratura un'idea che non è affatto in contrasto con il principio di sussidiarietà
Come altri ipotizzo spero che l'Europa possano presi prima o poi a una competizione che non sia solo economica ma che investe anche la distribuzione di quelli che gli economisti chiamano beni pubblici
Servizi sociali benefits culturali politiche abitative accoglienti eccetera
Si tratta in questa prospettiva di mettere in concorrenza fra loro le autorità pubbliche europee a tutti i livelli soprattutto a livello regionale e locale
Nella prospettiva del federalismo competitivo ciò che occorre incentivare la circolazione degli europei
Rompere gradualmente le tante barriere che tuttora esistono e creare un vero mercato occupazionale su scala continentale dei mestieri e delle professioni
Se i cittadini giovani soprattutto verranno incentivati a spostarsi liberamente da un'occupazione all'altra attraverso le Regioni e le città europee allora diventerà anche decisiva queste appunto lì l'intuizione del federalismo competitivo la capacità delle pubbliche autorità
Di farsi concorrenza all'interno dei vari stati europei fra gli Stati europei allo scopo ovviamente di attirare nei loro territori questi nuovi contribuenti mediante l'offerta di servizi pubblici pregiati
Mercato occupazionale mercato dei beni pubblici dovrebbero andare di pari passo confessa in questa prospettiva di avere seguito con più trepidazione le vicissitudini della direttiva Bolkenstein sulla liberazione liberalizzazione dei servizi
Che quella del Trattato costituzionale europeo senza negare naturalmente
Che occorra comunque qualche nuova regola decisionale per far funzionare l'Europa a venticinque
Soprattutto qui se come appare verosimile l'unione del futuro potrà essere governata solo mediante maggioranze instabili che varieranno in funzione dei temi di volta in volta oggetto di decisione
Abbiamo bisogno di un'Europa che salvaguardando la comunità di sicurezza ossia la pace nel continente continui a valorizzare le nostre maggiori ricchezze la diversità e il pluralismo l'attitudine alla competizione e la libera circolazione di uomini e donne in sostanza un'Europa che non tema di valorizzare quella libertà delle persone che certamente la sua più preziosa eredità
Ringrazio il professor Panebianco direi che migliore introduzione anche più stimolante al dibattito non ci poteva essere il primo intervento con testimonial dell'Europa per eccellenza è il presidente Giulio Andreotti
Che farà le sue riflessioni
Nel suo saluto il presidente Bertinotti ha fatto riferimento
Al dopoguerra
Come aggancio per inquadrare la nascita della realtà europea
E in effetti noi ci sentimmo
Tutti
Presi acquisiti da questo obiettivo
Oggi il sedicesimo giovane guarda che l'Unione europea serve a evitare la terza guerra mondiale si perderebbe per le stravaganti perché è diversa ed è diversa proprio perché è andata nel senso positivo la linea di sviluppo di questa che fu un'idea che era nata
Con una difficoltà Italia non aderì al primo tentativo quello di Londra del quarantotto perché perché era in una chiave punitiva nei confronti della Germania
Ricordo una frase di Degasperi visse se noi non riusciamo a creare qualcosa di comune con la Germania
Io non so di che colore sarà la loro camicia tra dieci anni ma non sarà un colore democratico
Ed era un uomo che amava proiettile mondo tedesco
Noi passammo attraverso una
Pagasse che sembrò
Costruttiva quella di trovare delle strade per l'esercito comune la scelte e certamente era una piattaforma molto ardita complessa anche psicologicamente o che dal punto di vista tecnico
Noi ricordiamo quello che fu
La s'comunque la che fu la sconfitta di questo dissi a De Gasperi morì con l'amarezza tra l'altro di non riuscire a far mettere all'ordine del giorno anche nel nostro Parlamento la ratifica della scienza perché c'era una tendenza di dire ma siccome la Francia è certo che non ratificherà inutile far questo
I calcoli sosteneva invece che forse un tentativo per venire incontro a quelli che in Francia erano favorevoli attraverso una nostra ratifica avrebbe potuto comunque anche moralmente lo riteneva dovuto a queste adesso tutta la storia del passato io credo che oggi noi dobbiamo tener conto
Di forse due errori che sono stati fatti
Un primo di non avere coltivato sufficientemente quello che era una un dito che era stato delineato fin dall'inizio quando figli parlava di quella
Sigla poi strana che si faceva riferimento ai Caraibi al Pacifico cioè una coscienza e una concezione di grande dilatazione esterna non era un qualche cosa che si chiude IVA
In un mondo avuta articoli in un mondo che non guardava verso il futuro
E noi ricordiamo che cosa ha significato anche se
Forse non ci sono documentazioni informali ma per alcuni di questi Paesi in modo particolare per i Paesi africani per cominciare a creare il loro un un metodo di lavoro con uno un metodo di avvio democratico proprio il contatto avuto con quella che è stata la comunità
La comunica che ha giustamente avvertito che doveva muoversi sul campo economico noi ricordiamo forse qualcuno
Non siamo in molti beati voi per ragioni di età ricordarsi tutte le varie tappe gola ricorderà la difficoltà che si fece una volta per potere andare un minimo oltre il concetto economico per fare incontrare i ministri della scuola i ministri dell'educazione nazionale ci dove trovare
Un accorgimento
Falli invitare in occasione allora si facevano le universiadi i giochi interuniversitari allora se il pesce
Una riunione e fece una certa impressione perché sembrava quasi che si entrasse nel campo gelosamente custodito dalle singole nazione specialmente quelle che poi non hanno un Ministero come tale perché
Questo campo è affidato
Alle organizzazioni periferiche noi
Abbiamo avuto tutto una serie di evoluzione abbiamo superato anche all'interno perché non possiamo dimenticare che questo è rappresentato anche all'interno una linea di contrapposizione piuttosto forte
Quindi non c'era solo da guardare
Verso l'e sterno ma c'era da
Fosse giusto non fosse giusto
La gradualità però io credo che sia sempre molto importante poi alla fine si trovano le strade e le formule
Quando ricostruiamo tutta la nostra storia in Terna anche i rapporti ad esempio con i partiti al di fuori di quella che era la coalizione di centro sappiamo che si sono poi trovate
L'Italia è una linea ritiro lingue ricchissima fra l'altro insomma l'appoggio esterno per fu uno delle Pansini insomma attraverso cui noi camminando verso una modifica di tiro
Vorrei solo dire due cose
Noi forse abbiamo però
Fatto dei passi sotto alcuni aspetti troppa accelerati
La l'idea di avere una Costituzione comune forse erano un po'accelerato poi sono paesi che non hanno una costituzione
Comunque già ammasso di tenore avevamo per questo dico forse un po'più di prudenza e la prudenza spesso e costruttiva
Vanna Marchi abbiamo detto politica estera e di sicurezza comune
E questo non poteva allora non ripeterlo Giscard nella sua bozza dopo essere più prudenti dovevamo dire forse avvio graduale ad una politica estera e di sicurezza convergenti insomma et adesso le formule poi
Tutte inglesi possono ritrovare delle sufficienti
Denominazioni però io credo che la linea guida deve essere un po'questi lavoratori di qui a marzo adesso ci siamo
Riuscì ritroveremo con convegni però dobbiamo stare attenti che non diventi una celebrazione retorica perché non servirebbe a niente insomma del ci dobbiamo trovare dicendo come si esce da questa che è una difficoltà che non può sottovalutare il risposta negativa
In Olanda in Francia i referendum non forse sottovalutati dobbiamo cercare di sforzarsi allora a individuare e sono in giro alcune ebbro proposte che sono delle proposte positive ma quella per l'ultima cosa che vorrei dire
Dobbiamo cercare di far vivere un po'di più alle nostre opinioni pubbliche ma non è solo alle opinioni pubbliche anche ai rappresentanti delle opinioni pubbliche
Cioè una connessione tra Parlamento europeo e Parlamenti nazionali dobbiamo costruirla
Facemmo in anni lontani
Delle riunioni al ministero degli esteri con i nostri parlamentari Bruxelles e a Strasburgo perché era anche un modo per abituare tutti compresa la nostra Bureau che
Sia
Per rendersi conto di una realtà che si dovrà costruire gradino per i gradini
Forse qualche volta si può anche penso
Accettare la la critica questo per quanto riguarda il nostro interno al sistema questi colleghi enorme che non danno una concretizzazione alla rappresentanza ma comunque non è di questo che stasera noi dobbiamo parlarci l'ultima l'ultimo rilievo e che io vorrei fare e questo dobbiamo abituarci
Avere un collegamento anche ideale poi
Nei limiti possibile anche strutturale con un'altra grande realtà che c'è stato nel dopoguerra l'organizzazione della sicurezza e cooperazione europea
Quando nacque questi de Helsinki del settantacinque io ricordo la risposta che dette Moro ora aveva firmato
A doppio titolo perché eravamo presidenti di turno anche della comunità e c'è chi visse Matisse significato va a parlare di cooperazione di sicurezza se Breznev tre mantiene poi la colleganza del Patto di Varsavia con tutti i paesi loro vicini
E Maroni su una risposta signori miei Breznev passerà queste così invece rimarranno e dovranno svilupparsi
Si sono sviluppate sufficientemente io penso di no sufficientemente però la linea è questa la linea è una linea estremamente costruttiva
Vorrei concludere con io ero molto deboli matematica quando studiavo persone sagge e facevo un po'fatica
Governi raccapezza sia con i numeri sia con alcune esercitazioni però ricordo sempre che vi era molto più facile lavorare
Per il minimo comune multiplo che per il massimo comun divisore questo deve servirci anche della vita politica interna europea e internazionale
Grazie da Giulio Andreotti la parola al Josè Maria Aznar ex presidente al governo di Spagna
Signor presidente della Fondazione Della
Signore e signori cari amici
Essere europeo oggi
Significa per me
Essere Security la nostra identità
Questa la questione
Questa sera stessa è un requisito essenziale
Per poter affrontare le sfide del mondo attuale
è un grande onore poter trattare un argomento così suggestivo concorse illustri personalità in questo foro
Che costa significa essere europei oggi
Intorno a questo tavolo ci siamo persone con esperienza pubblica molto varia
Sia nella politica che nel mondo della comunicazione del pensiero
Sicuramente abbiamo idee molto diverse sulle questione sociale e pubbliche
Ciò no-stop nonostante sì unisce una stessa identità di europea anche se con differenti via Locchi che o di origine nazionale
L'aspetto più facile della questione che ci occupa e senza dubbio identificare le radici morali filosofiche e culturali dell'euro
L'Europa
E Principal menti una comunità di nazioni unità dai principi valore della tradizione cristiana
Così se preferisco che giudaico-cristiana
Le verità de l'eredità classica grecoromana
è dell'Illuminismo
E se l'europeo oggi significa perciò l'assunzione piena dei diritti e doveri associativi alla libertà individuale
E lo guardiamo sa di fronte alla legge
Al di là del principio astratto l'identità comune europea e l'essersi signor reale e quotidiano della libertà di pensiero la libertà di espressione logo grande sia tra uomini e donne e la tolleranza
Verso le idee e pensieri degli altri senza però rinunciare alle proprie
Senza dubbio
Questa definizione dell'uno per una vocazione di universalità che un elemento essenziale che proviene precisamente dalla nostra eredità cristiana
Non sono capace di intendere
L'odierna teoria dei diritti umani
Che sono diritti che hanno tutte le persone indipendentemente dalle loro circostanze culturali sociali economiche
Senza l'idea di fraternità universale che Nasser dalla idea giudaico cristiana di essere tutti figli di uno stesso di
La tradizione cristiana e la sua realizzazione nella società aperta sono propri dell'Iraq vecchio continente
Però sono anche proprie della non Europa le nazioni libere in Africa Oceania e Asia
Oltre alle repubbliche americani
Sono proprie perciò di tutto ciò che conosco siamo come Occidente
Queste principe queste pratiche
Che deve fare definiscono l'Europa sono elementi la cui assetto azione e in apparenza in questionari
Nonostante ciò la realtà e differenti
Seventy ficcare le radici dell'ideale europeo è facile
Predica nel suo futuro
è un'impresa infinitamente più complessa
E più preoccupante
La libertà che abbiamo ereditato dalla nostra tradizione giudaico cristiano occidentale è una rarità fragile
Da minacce contro la libertà emergono su due fronti
I nemici esterni e l'impero del relativismo morale Carrè no nello stesso cuore dell'euro
In primo luogo
La sopravvivenza delle nostre pratiche democratiche alla nostra Società libera e oggi minacciato
Minacciata dal terrore dell'islamismo radicale
Minacciata dai populisti
Minacciata dai regimi né dittatoriale che hanno abbandonato il concerto con le nazioni in conclusione minacciata da coloro che odiano la libertà
In secondo luogo ancora più preoccupanti ancora più grave e ancora più pericolosa
E la mancanza dell'autostima culturale
L'assenza di se stessa nella conta fondamentale della civiltà occidentali
Le autoproclamati e lì intellettuale di Occidente
Era molto tempo
Che stanno mettendo in dubbio i principi cardine
Dei valori che sostengono l'Occidente
Dicevo
Che ha fatto possibili e nelle storia il miracolo dell'euro
Gli intellettuali del dissenso
Chiamiamoli così
Hanno disertato dei principi e dei valori che sostengono di euro
Una parte molto significativa Delia scrittori pensatori e creatori di opinione accidentali
Hanno rifiutato il valore della responsabilità individuale
Ne erano la necessità per la famiglia
E dubitano della virtù del lavoro in Unione con la sua giusta ricompense
Alla libertà individuale hanno contrapposto lo i possibili diritti della collettività minoritarie
Eros Nando in questo modo il principio elementale della società democrazia
Alla famiglia hanno contrapposto gli stili di vita alternativi molto rispettabile ma che neanche lontanamente di paralleli a questa istituzione secolare mettendo ossia a rischio
L'elemento principale dell'attenuazione della società ed è trasmissioni dei valori che la sostengono
Alla sua dispaccio né nel lavoro del proprio sport suona contrapposto la gratificazione immediata alle dipendenze non è stato che è passato da garanti dei delitti e della libertà a intervenire in tutti gli aspetti della vita della persona
Addormentando il principio della libertà e in definitiva
Riducendo il nostro ambito dell'irrealtà
A quanto sopra si aggiunge la consenso a colpa abile per gli errori reale e immaginari del passato dell'Europa
Nel relativismo morale presso tante la libertà individuale e lo guardi e Ansa di fronte alla legge non si contemplano più Cohn Bendit assoluta
Risultato di tutto ciò e che l'Europa ha perso lady fessi ideologiche della sua propria identità
La sottomissione alla legge il rispetto la libertà di pensiero
Vengono subordinate alla presunta sensibilità le minoranze Nenni che religioso
La libertà della donna fondamentale a Roma a Parigi a Londra con Matri
Sono considerati da alcuni pressing civili per Cindy vili a Khartoum Baghdad ho paura
Come l'ora non ricordava ai suoi contemporanei preservare la libertà richiede forze spirituali
Nell'Europa di oggi la debolezza la confusione intellettuale morale hanno generato paralisi politico
Il deterioramento nell'autostima culturale dell'Europa il mettere in discussione la propria identità si traducono nel nell'assenza di condizione morale
Privati la forza spirituale di cui parlava un atto vi europei trascuriamo le nostre responsabilità e confidiamo e lo è stato sostituisca lo sforzo individua e pressa per esempio
Lei certezza morale l'Europa non è capace di affrontare la pressione dell'immigrazione che cent'e allora quando si genera la paura hanno un corpo sociale culturalmente estraneo
Sorge così la sfiducia verso le istituzioni chiaramente incapaci di offrire una soluzione
La conseguenza è la crescita allarmante devozione che propongano scelte identitarie escludenti
Ma se il presente
Mostra i suoi pericoli e minacce il passato ci mostra l'immensa forza interiore della civiltà occidentale dell'euro
Ci sono potenti le mente per l'ottimismo il nostro passato di successi ci deve inspirare per il trionfo futuro
E questo ottimismo nasce nel contempo l'insuccesso della Oropa Como Progetto
Che ha consolidato la libertà che ha generato prosperità che ha consolidato la pace tra le nazioni di questo vecchio continente
La sopravvivenza delle identità comune europea ha bisogno innanzitutto di una nuova leadership morale
Il principio sterili del dissenso intellettuale
Devono essere rimpiazzate dalla cura della fertile tradizione che alla basse dell'euro
L'auto fate l'azione permanente deve essere sostituita dall'orgoglio per la propria identità
E non è incompatibile con la repressione sugli errori del passato
L'umiliazione ante imposta deve essere sostituita dalla seguente essa nelle integrità morale della tradizione occidentale dell'acqua alle l'Europa e soltanto una parte
L'Europa ha bisogno di una leadership forte capaci di ricordare al cittadino che i valori occidentali devono essere di fessi in qualunque posto Tobey si hanno minaccia
La pace e la concordia solo posso assistere sulla Massi del rispetto del dei letti inalienabili dello l'Europa ha bisogno di una leadership forte disposta a intervenire con laddove i suoi interessi lo richiedano
Leaders consapevoli e la principale garanzia per la sicurezza del continente
Un'alleanza atlantica passata sulla molli mutua fiducia e l'entità nello sport
L'Europa ha bisogno di una leadership forte
Capace di riscattare la creatività dell'individuo Parma Ecce del mercati più liberi e più efficaci
Gli è stati europei devono abbandonare il protezionismo scaduto che pregiudica le persone riduce la competitività
E frena la creazione di occupazione
Soprattutto
Gli europei abbiamo bisogno deve scoprire i valore della tradizione occidentale
Riconciliarsi con la propria identità culturale e proteggerla dai pericoli e la minaccia molte grazie per
Grazie a Josè Maria Aznar
E dopo questo contributo do la parola Mario Soares già Presidente della Repubblica del Portogallo e un uomo particolarmente conosciuta da tutti noi grazie presidente per il la sua accettazione di
Signor presidente appunto onorevole presidente della Fondazione della Camera
Dei deputati
Illustri membri di questa presidenza
Ambasciatori autorità
Signore e signori
Comincerebbe ringraziando per invito rivoltomi dal presidente della Fondazione della Camera dei deputati onorevole Pier Ferdinando Casini dal presidente della Camera dei Deputati onorevole Fausto Bertinotti invito a partecipare al colloquio che commemora i cinquant'anni
Dalla firma dei Trattati di Roma sotto il titolo essere Curupayty oggi verso un'identità tra passato e futuro
In effetti essere uno sei oggi
Significa qualcosa di ben diverso che cinquant'anni fa negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale con un'Europa devastata divisa in rovina con alcune popolazioni ancora sfollate intente ad apprendere faticosamente la vita in libertà
Ed a costruire un nuovo ordine mondiale dove le due grandi superpotenze rivali erano entrambe extra europee d'altro canto era un'Europa divisa dalla cortina di ferro con sistemi economico sociali diversi in cerca di una sua identità o di su due identità tra paradigmi Esterni
Tutti quanti a quella che era la culla della cosiddetta civiltà occidentale oggi cinquant'anni dopo dopo aver vissuto una storia ricchissima complessa piena di eventi contraddittori ma pacifica
Con le ferite della guerra sanate e le vecchie rivalità rive Chiodi superati
Dopo cinquant'anni di convivenza sia pacifica ci guardiamo noi europei abitanti di una terra di un piccolo continente contante tradizioni diverse
Un mosaico di lingue di religioni di modi di essere e di vivere e circuiti ci chiediamo quale la Nossa la nostra identità ciò che ci unisce come europei ciò che ci distingue dai popoli degli altri continenti nel mondo globalizzato in cui oggi viviamo
Non è certo la geografia
Ad identificare ac visto che le frontiere di quella che oggi chiamiamo l'unione europea non coincidono esattamente con le divisioni
Che ci ha insegnato la geografia politica negli ultimi due o tre secoli non è certo la religione
A distinguerci perché oggi tutte le religioni coesistono tessono rispettate nel nostro vecchio continente nel quale il laicismo la separazione tra stato e Chiesa
E praticato più o meno in tutti gli stati membri dell'unione non sono nemmeno le dette mie nei i colori di pelle degli europei perché oggi per fortuna abbiamo europei di tutti i colori e le etniche certo in proporzione maggiore o minore ciò che ci identifica e ci distingue dagli altri continenti a mio modo di vedere ed anche dal continente americano
Che sia l'America del Nord a quella centrale o quella del Sud anch'esse appartenenti alla civiltà cosiddetta occidentale sono i valori socio politici e morali che hanno dato forma ai nostri trattati costitutivi sin dall'inizio del nostro percorso europeo qui a Roma
Il valore della pace innanzitutto non solo come ripudia la guerra ma come cultura come miglior modo per dirimere i conflitti attraverso la trattativa e di reciproci compromessi
Il valore della libertà individuale politica religiosa e della dignità della persona umana
L'assunzione dei diritti umani
Quale colonna portante di tutte le costruzioni politica il rispetto per gli altri e il diritto alla differenza sia ah sì con come pure il riconoscimento delle opzioni politiche religiose e sociali culturali e sessuali di ogni essere umano la lotta contro le disparità sociali il diritto di ciascuno a vivere in società di benessere
Libere dalla paura della malattia della disoccupazione della vecchiaia e dell'incertezza la solidarietà verso tutti i popoli e lettini e e specie
Verso le società che spartiscono della più grande povertà
Prive o dotate di scarsi accessi ai beni essenziali per la vita come tutti sappiamo la costruzione europea
è stata anzitutto un accordo economico tra i due Paesi prima nemici appena usciti dalla guerra più quattro vicini tra i più prossimi la Comunità del carbone e dell'acciaio mise in comune la gestione dei due prodotti che erano a quell'epoca
La radice la guerra fu quindi fin dall'inizio un progetto politico un desiderio comune di pace e di rinuncia alla guerra come modalità per risolvere i conflitti poi gradualmente comincia insegnato diciamo né sì cominciò a godersi verso un mercato comune è uno spazio di libero scambio orientando le politiche in particolare monetarie degli stati membri in modo concertato e negoziato
Il successo del metodo e del progetto comunitari è stato immenso è stato ed è il progetto politico più originale
Nato nel secolo scorso
Chiamo suscitato un'enorme attrazione negli Stati limitrofi e in tutti i continenti perché di pari passo con il mercato unico
Sono state costruite società di libertà e benessere
è stato sancito il principio della parità tra tutti gli stati membri a prescindere dalla loro taglia e ricchezza ed il principio della solidarietà Interna tra tutti gli stati membri e la comodità
Ma anche della solidarietà Esterna Allo spazio comunitario questo genere di costruzione il cosiddetto modello sociale europeo che non è uniforme
Poiché comporta diversità di applicazione da Stato a Stato
Indubbiamente costituisce un elemento basilare per l'identità dell'unione europea il Portogallo e la Spagna
Liberatisi
Dalle due dittature che provenivano dalla fase perché precedente alla seconda guerra mondiale che erano sopravvissute alla vittoria delle democrazie
A causa della cosiddetta guerra fredda entrarono
Simultaneamente nella Comunità economica europea io parlo da portoghese e pertanto posso dire affinché ciò che ci interessa un di più al momento dell'adesione a quella che allora era la cioè non furono i sostegni comunitari che pure attendevamo per riprenderci dal ritardo rispetto agli altri paesi comunitari e quindi contribuire allo sviluppo portoghese
Ciò che ci interessava era la garanzia politica tenta del fatto che avremmo potuto vivere con tranquillità il consolidamento e l'approfondimento della nostra giovane democrazia al riparo da golpe
Militari o altre avventure allora possibili
Con tutto ciò
Trascorsi ventun'anni dal nostro ingresso a pieno titolo nella comunità posso dirvi che il Portogallo attratto un enorme beneficio dalla nostra adesione alla cieca a partire dal Trattato di Maastricht nel novantadue chiamata si Unione Europea un'unione
Di stato
Sia sia pur detto ma anche un'unione di popoli quindi non sono stati solo gli appoggi finanziari come la costruzione riporti aeroportini autostrade ospedali università ed altro a contribuire alla trasformazione del Portogallo
A tal punto
Che oggi è un Paese irriconoscibile rispetto a quello che era prima dell'adesione è stata soprattutto una trasformazione delle mentalità e un'apertura culturale e umana è questo che lo shock europeo
Ci ha dato credo che anche in Spagna si è accaduta la stessa cosa
Perciò la Spagna e il Portogallo sono due Stati le cui popolazioni sono profondamente europeiste
Poiché sanno e non dimenticano Poggio che devono alla Comunità europea
Dopo l'ingresso nella comunità
Di Spagna e Portogallo che rappresentò il terzo allagamento un'Europa a dodici come le stelle della bandiera l'Unione ci sono stati altri tre
Allagamenti quando la Cei passò da dodici a quindici con l'ingresso dei tre Paesi cosiddetti inerivano neutrali Svezia Austria Finlandia poi da quindici a venticinque e ora da venticinque a ventisette
Nel gennaio ultimo scorso non si non finisce qua visto che ci sono noti nuovi Stati che continuano a bussare alla porta dell'Unione intanto come ho detto nel novantadue
Raccolta la sfida di Jacques Delors e gettate le basi del mercato unico europeo lance si trasformò in Unione Europea
Facendo un enorme passo avanti sul piano del proprio approfondimento politico in parte per dare una risposta al crollo internazionale dell'universo comunista
Ma senza fare alcun progresso nel campo istituzionale Kirche aggravato lo squilibrio e ha soprattutto costituito un paradosso poi che l'approfondimento istituzionale avrebbe dovuto precedere
Gli allargamenti e non il contrario qui non voglio a addentrarmi nella querelle
Approfondimento vs allargamento mi limito a notare che come evidente non è la stessa cosa governare un'Unione a quindici o un'Unione a ventisette tanto più che alcuni dei nuovi Stati membri hanno una visione diversa
Di quel che può essere la chi comunitario e lo stesso progetto politico che deriva dalla creazione dell'Unione
Vi sono poi anche situazioni differenziate tra gli Stati che appartengono alla zona euro oppure allo Spazio Schengen
A questo
E ad oggi anche tra i Paesi che hanno ratificato e quelli che non hanno ratificato il Trattato costituzionale
Che è stato precipitosamente Sting precipitosamente messo in frigorifero dopo i risultati negativi dei referendum in Francia nei Paesi Bassi da qui la crisi profonda che oggi colpisce l'Unione europea
E chi è responsabile della paralisi e della e del disorientamento in cui l'Unione si trova indecisione paralisi
Tanto più gravi in quanto siamo inseriti in un mondo globalizzato in trasformazione accelerata segnato dalla forza crescente degli Stati emergenti
I cosiddetti Brics cioè Brasile Russia India Cina segnato dalla rivolta contro le profonde disparità e umiliazioni
Che due terzi dell'umanità subiscono segnato dal terrorismo globale dalle guerre in Medioriente Afghanistan aprirà anche dal conflitto Israele israelo palestinese che ha già di destabilizzata in Libano e diversi altri Stati della regione
E infine dagli attentati contro gli equilibri ecologici del nostro pianeta
Come tra i quali l'effetto serra il riscaldamento globale sono in due pericoli più conosciuti ma purtroppo non i soli come uscire dall'impasse in cui si trova l'Unione
Si chiama
Il peso demografico dei suoi attuali cinquecento milioni di abitanti che rappresenta uno dei poli Di Maggio sviluppo mondiale sia per quanto riguarda le risorse umane sia per quanto riguarda la potenza del capitale o cumulata il cancelliere tedesco Angela Merkel presidente dell'Unione in questo semestre
A un progetto coerente per uscire dall'impasse
E a mio modo di vedere deve essere aiutata in questo suo sforzo la sua intenzione rafforzare il modello economico e sociale europeo e continuare il processo costituzionale senza Riccio la la costituzione europea non potrà progredire anzi via di peggio
A entrerà
Di non pericoloso cammino all'indietro bisogna dunque rafforzare l'Europa dei cittadini
Tener conto delle opinioni pubbliche europee e informarne affinché possa prendere corpo una vera cittadinanza europea che sia linfa e motore dell'Unione il fatto è che l'Unione
Sta già negoziando con la Turchia e la Croazia dei nuovi processi di adesione per tutta una serie di motivi che hanno a che fare con la pace l'equilibrio del mondo in ECU questi negozianti devono continuare una volta
Rispettato il Protocollo di Ankara
Anche se i negoziati possono arrivare importo come ha scritto Angela Merkel si veda il suo articolo nel Pays del cinque di questo mese prima non possano concludersi prima del prossimo decennio e vi sono poi negoziare con l'Albania la Bosnia Erzegovina la Macedonia Montenegro la Serbia
Le cui adesioni a termine sono inevitabili e vantaggiosissimo per entrambe le parti sotto il profilo della pace nel continente europeo per la stessa ragione e auspicabile
Vincolare all'Unione in un qualche modo l'Ucraina e la regione del Mar Nero nonché altri paesi vicini che vi aspirino certo in modo diverso dal da piena integrazione una volta dato che le frontiere europee non si possono allargare all'infinito un'altra sfinita alla quale non possiamo sottrarci
E in quella dell'immigrazione legale e clandestina che giunge dalle regioni limitrofe
E che sì
Sovrappone alla situazione
Di estrema povertà in cui vivono le popolazioni del Sud del mondo è un tema dell'agenda della presidenza tedesca che occorre risolvere con coscienziosi tate chiarezza che d'altro canto anche a che vedere con il bilancio dell'Unione con l'eventualità di una piccola tassa da pagare a versare all'Unione da parte di tutti gli europei è un'idea impopolare lo so bene
Macché prima o poiché non potremo evitare di affrontare se vogliamo tendere a un'unione autentica
Vi sono però alcuni Stati membri che non vogliono avanzare sulla strada dell'integrazione e che vedono l'Unione soltanto come una semplice Area di libero scambio
Orbene essa non è e non è mai stata questo malgrado il conta Angioni economicista e neo liberale subito da tanti leader politici europei alcuni che pure alcuni dei quali continuano ciò nonostante a considerarsi socialisti socialdemocratici associati cristiane è vero che l'unione e un contratto volontario tra gli stati membri
Non li posso non li possiamo perciò obbligare neanche dovremmo a seguire una strada che chiaramente alcuni non intendono imboccare d'altro canto non dobbiamo impedirci di progredire soltanto perché alcuni non vogliono farlo e allora come procediamo non vedo altra strada
Che non sia quella indicata l'attuale primo ministro belga Verhofstadt nel suo libro recente gli Stati Uniti d'Europa che poi riprende una vecchia idea di mi terrò sui due cerchi concentrici europei vale a dire agli Stati che vogliano
Andare avanti sulla strada che sembra essere insita nella creazione dell'Unione cioè una federazione europea distanti devono farlo senza però chiudere
Per questo la porta agli stadi agli Stati membri che vogliono rimanere in una semplice area di libero scambio europeo come accaduto con le aree di cooperazione rafforzata rafforzata quali la moneta unica lo spazio Schengen e in certo qual modo la cosiddetta pesca
Politica estera e di difesa comune quelli che andranno avanti non cesseranno dei offrire la loro solidarietà a quelli che rimangono indietro
Ma come contropartita questi ultimi non impediranno a chi vuole avanzare di farlo quote e necessario fare in questo salto in avanti il mondo così insicuro in cui viviamo ha bisogno di un'Europa forte e unità che parli con un'unica voce che creda nei valori che le sono propri e non abbia timore di proclamare lì ogniqualvolta sia necessario un'ora OPA di pace
Con di una dimensione sociale ed ecologica solida centro di quei concetti di multiculturalismo di benessere e di irradiazione dei valori umanisti universalistiche tanto proclamiamo grazie
Ringrazio il presidente solare si e do la parola al nostro ministro dell'Interno Giuliano Amato anche se qui naturalmente e non nella sua veste di ministro interno ma di e già vicepresidente della Convenzione europea e grande
Europeista
Che ringrazio presidente
Vorrei utilizzare questi dieci minuti
No per dire vedi quello che penso su ciò che dovremmo fare
Ma raccogliendo proprio il tema che è stato assegnato a questa tavola Rocco tonda
Per dirvi la mia sul contesto che europeo che abbiamo costruito serve anche a capire quello che dovremmo fare
Nel definire così come lo vedo questo contesto simpatizzava molto con l'impostazione data da Angelo Panebianco
Anche se e me ne scuso contorni Giddens ne traggo conclusioni meno britanniche delle letture
Nel senso che sono convinto quanto te
Che
Il passato remoto che Lars che l'Europa alle spalle
E entrato nel nostro presente molto di più di quanto noi sembriamo aver capito
Ed è una storia europea che continua da secoli a dir poco dalla caduta dell'Impero romano in villa e cioè da quando la frammentazione politica
La competitività reciproca diventarono i tratti caratterizzanti delle unità organizzate che vivevano in questo grande continente facendone insieme la fortuna e la sfortuna
Generando né il bene ma generando neanche il male
Risentiva nelle tue parole Angelo il il leit motiv di quel primo del libro di Paul Kennedy de Vaison foto Bright Nations
In cui nota che
L'Europa
Matrice della democrazia lo è anche perché si conforma in un modo tale da non essere con cui stabile da nessun conquistando e nessun impero more asiatico
Riesce a impadronirsi di un continente nel quale se lasci una pianura trovi poco dopo una valle
Se lasci la valle trovi una montagna se scende dalla montagna trovi un fiume un panorama totalmente diverso
E quindi non ci sono grandi pianure sulle quali si possono di spendere un unico potere
Ci sono comunità che si possono organizzare e difendere l'una dall'altra
Era inversi inaccessibili alle ali
E questo rende l'Europa un insieme di diversità geografiche produttive la geografia ci caratterizza
Io dico sempre ai miei amici americani che vengono qui non ti addormentare mai quando sei in in strada in Europa perché ogni cinque minuti ti trovi davanti un panorama diverso
Non sei né i Great Plains del Midwest dove ti puoi addormentare alle due riaprì gli occhi alle cinque e il panorama non è cambiato
Questo è un tratto distintivo dell'Europa che non è soltanto geografia e anche culture e anche produzioni e anche formaggi che se sono italiani sono inesorabilmente diversi e migliori rispetto a quelli francesi piccoli per non parlare dei vini e di quant'altro
E queste Europa ha consentito a ciascuna delle nostre Anglade di essere se stessa
E ha adottato l'insieme di fiumi attraverso i quali nacque l'embrione del mercato comune molti secoli fa era noi i fiumi che congiungeva hanno queste diversità
L'unicità dell'Europa di oggi l'unicità anche istituzionale è figlia di tutto qui
Questa integrazione che noi abbiamo cercato di dare a noi stessi e che per Klose che è destinata ad essere sempre crescente gli inglesi ci impartiscono su questa cosa
Perché vorrebbero che ad un certo momento dicessimo basta ma continua ad essere così questa moneta senza Stato
Questo governo con ventuno lingue
Questo come viene definito patchwork multicolore
Questo è Silvio di quella storia in realtà e de
Ha dentro di sé le medesime potenzialità perché quelle diversità che resero l'Europa così competitiva e così innovativa rivestite dai caratteri di esclusività della sovranità statuale
Divento anche e per ciò stesso il l'habitat di conflitti sanguinosi reciproci queste diversità in economia sono concorrenza tra prodotti queste diversità in politica diventavano sanguinosi conflitti fra Stati che costavano la vita ai agli europei e costavano alle economie degli europei
Che cosa abbiamo fatto per cambiare tutto questo
I grandi federalisti del dopoguerra
Indi ettaro non l'idea di federazione
Iniettare hanno l'idea di federazione no nella realizzarono
Riuscirono a realizzare un mercato comune ma però verso il mercato comune rio uscirono anche a disinnescare le ragioni della guerra reciproca
Riuscirono a portare come substrato del mercato comune pace
Reciproche ai valori comuni ma nottate c'è un plus di iniezione che produce un Minus di risultato ma quell'Minosse ciò di cui in fondo c'era bisogno
Noi diciamo che abbia che essi i grandi del dopoguerra i De Gasperi Schumann immonde di Spinelli hanno realizzato la la loro missione
No non perché hanno realizzato una federazione che non è mai arrivata ma perché hanno ricondotto a pace i paesi europei e pere che hanno iniettato valori comuni
In tutti noi
Questo è un modulo che ci fa capire che continua sia pure in modo diverso rispetto alla storia passata
L'interazione tra il cene veementi ricco e il gene malefico delle nostre diversità inesorabilmente intrecciati fra di loro
Diversità che continuano anche dopo l'avvio dell'esperienza europea a produrre tutti i loro dati positivi ecco se qualcuno oggi scrive lo ha scritto molto bene in un bell'articolo recente Timothy Gordon esce sul le vere storie dell'Europa che noi siamo il contrario di quella globalizzazione che omogenei Itza ciascuno a ciascun altro
Noi siamo un fenomeno di integrazione nel quale si salvano le diversità di ciascuno nel quale però allo stesso tempo queste diversità sono pronte a paralizzarci
E per salvare le diversità che ci serve
E per evitare di essere paralizzanti noi dobbiamo sempre spingere in avanti in unità guai a smettere di spingere per l'unità per chi è l'antidoto essenziale alla agli effetti distruttivi delle nostre diversità predicare le diversità a scapito dell'unità significa fare emergere la parte negativa paralizzante e forse dissi Greganti è in una fase storica come questa
Della nostra vicenda europea è sempre stato così
Per realizzare una moneta unica abbiamo dovuto lasciar perdere le politiche economiche che avrebbero dovuto accompagnato
Per realizzare una missione comune di politica estera o di politica della sicurezza abbiamo dovuto render lei intergovernative
Abbiamo sempre dato alla dimensione unitaria un passo in meno rispetto a quello che potenzialmente avrebbe potuto determinare ma guai se avessimo fatto addirittura meno di questo
Perché ci saremmo trovati a non riuscire a fronteggiare queste e inestinguibili ragioni di diversità non positiva che ci sono fra di noi
Io oggi lo ricordava forse Maria
Noi fronteggiamo un allargato numero di diversità e ne abbiamo tra di noi alcune che si rifiutano di riconoscersi fra di loro
Per questo è importante continuare a spingere
Per l'unità
Solo se continueremo a farlo nei modi che saranno appropriati sapendo che otterremo meno di quello che diciamo
Io ho scritto e difendo questa mia tesi come tesi giuridica che l'Europa è un ermafrodita
E che probabilmente non cesserà mai di esserlo ma per fare in modo che sia almeno ermafrodita che abita in serie almeno l'ibrido del momento unitario accanto al momento della diversità la diversità non ha bisogno di essere predicata e inestinguibile rinnovo e ingegno della nostra storia
Dobbiamo predicare l'unità praticarla realizzarne il massimo possibile senza preoccuparci di danneggiare troppo le diversità
I nostri formaggi resteranno sempre diversi da quelli francesi non c'è bisogno che scriviamo leggi per importi
Spiega
Ma
E anche
Io
Che ha a
Dobbiamo adesso grati
Al Fondazione dalla Camera dei deputati e per essa al presidente Casini
Come anche al presidente della Camera Bertinotti che ha introdotto questo nostro convegno
Dobbiamo essere grati per questa occasione
Di fare Bilancio
Di mezzo secolo di europeismo
Nelle istituzioni
Nella cultura sociale
Nella politica
Ma anche come declina il titolo di questo nostro convegno ora incursione verso il futuro
La mia lunga esperienza nelle istituzioni europea
E anche nel nostro Paese
Suggerisce mi suggerisce che gran parte del futuro sta nella storia di questi cinquant'anni
Nel senso e ecco perché non dobbiamo denigrando i troppo questi cinquant'anni
Nel senso che progetti ambizioni modelli riferita all'Europa a venire non hanno bisogno di uno straordinario sforzo di fantasia
Perché appartengono al campo delle idee maturate nel corso di una lunga esperienza storica
Battaglie vinte
O parzialmente vinte
O talvolta perdute
Perché questo è il destino di ogni grande speranza civile di essere esposta alle mutevoli esperienze della politica e della storia
Pur non perdendo mai la forza che la ispirata e alimentata attenti che in queste diagnosi acute non si possa disperdere il fondamento su cui noi abbiamo costruito questi cinquant'anni di storia
Oggi possiamo dire con disincanto
Col disincanto che l'Europa in questi cinquant'anni ha percorso un ragguardevole calmi
Ha consolidato la sua architettura
Ma non la ancora traguardato in una a utenti che al Costituzione sulla quale vedo che anche qui qualche dubbio sussiste una Costituzione posta a fondamento di un'autentica società europea
L'Europa cento ma è incompiuto
Ha dilatato i suoi confini
Nel segno di una accoglienza e di una condivisione dei destini e di storie nazionali
Ma non ancora risolto il problema di funzionamento di una autentica democrazia continentale
Dovrà essere più efficacemente regolato il rapporto è stato detto fra Governo e Parlamento
Fra istituzione europee ecco consenso popolare mi pare questo una delle sottolineature peggiore che bisogna fare
Occorrerà recuperare fino ad assumere in una sintesi unitaria le pretese nazionali cioè i vari formaggi
E realizzare come efficace equilibrio dei Poteri
Per queste ragioni oggi a cinquant'anni dopo
Ci appare come scrive
Il grande sociologo Bauman
L'Europa ci appare nel pieno di una avventura
Un'avventura che non esclude che l'Europa possa nonostante che le probabilità siano Soir straordinariamente davvero sei ore non esclude che possa prepararsi ad una stagione ancora più grandioso delle precedenti
A patto
Scrive Bauman
Che prevalgono nell'Europa le capacità e l'ambizione a definire il modello globale a dispiegare i valori l'esperienza politica ed etica che ha acquisito di autogoverno democratico
A favorire l'avvento di una comunità umana universale e pienamente inclusiva
Sottolineo pienamente inclusiva
Al posto dell'insieme di entità trincerate ancora nei rispettivi territori e impegnati in un bel gioco di sopravvivenza a somma zero
Vi è in questa missione la consapevolezza di un'avventura incompiuta
Di una realtà sospese
Che ha bisogno di trovare in un forte o dischi Ludford otto dis in un forte discorso pubblico europeo sottolineo discorso pubblico europeo
Una
Spinta progettuale latte la spinta della politica
I fattori di rilancio di una prospettiva che ha costituito la ragione ideale dell'impegno dei profeti e dei padri fondatori e non che
Non buttiamoci a terra
L'impegno non inutile della nostra degenerazione
Quando parlo di politica
Non parlo solo di grandi gesti
E degli eventi
Dei propositi di cui la storia di queste si cinquant'anni
E il piede
Quanti ricordi potrei fare
Beh
Siccome di grande attualità
In questo momento
Ricordo ad esempio la mia conversazione col
John che negli
Sulla partnership euro atlantica sarà uguali è si tratta di qualche decina di anni fa un problema di una attualità straordinari
Quando parlo di ricordi
Avevo avevo scritto qui l'atto di Stoccarda
Cioè l'atto comunemente denominato
Dancer Colombo e lo facevo fra l'altro per un omaggio all'ospite che non c'è spero di poterglielo fare in altre occasioni quello fu la prima costituzione europea e il primo progetto di Costituzione europea
Che andò sui tavoli dei capi di Stato e di governo ed ebbe il consenso mentre al Parlamento andava in porto il progetto
Spine
E siccome siamo in queste cose immerse come non ricordare per esempio la dichiarazione europea sul medio oriente
Del mille novecento ottanta è la base sulla quale si fuori si fecero valvola i gli accordi di Camp David ed è la base sulla quale si discute ancora oggi e sulla quale si potrà soltanto arrivare ad un alcun collusione
Togliendo le le basi conclusione non ci sarà
Ma la politica cui penso sta nella missione che essa possiede
Di guidare i processi innervare una democrazia reale e non una democrazia senza popolo come l'attuale democrazia europea
Nella quale piazze nelle piazze virtuali sostituiscono quelle reali come in una specie di gioco dispetti il grande tema ancora irrisolto della democrazia europea
Dovrà essere non quello di fondare i diritti primari e le ragioni dell'umanità ma di riconosce
Non di glissare o ignorare il titolo che le regia il ruolo che le religioni hanno assunto nel discorso pubblico ma di assumerlo
Dentro un orizzonte condiviso come un bene pubblico che i popoli desiderano e che già Tocqueville il raccomandava
Di tutelare di promuovere e anche De Gasperi in un meraviglioso discorso tenuto a Bruxelles nel quale citava Toynbee
Quando re provvediamo il tema dell'identità europea non possiamo ignorare che essa non può essere una stella Frette a
Un simulacro retorico
Ma fattore ma un fattore di forza una energie in grado di sostenere la soggettività di un'Europa capace di porsi come potenza civile globali
Per contribuire ad un Lupo l'uovo ordine internazionale
Nel quale le storiche solidarietà liberamente costruite e le affinità liberamente consolidate trovino modo di esprimere le loro potenzialità al servizio dello sviluppo umano della pace
Responsabilità ancora più complessa proprio perché ha e si è posta alla dialettica
Fra unilateralismo e molti laterali e quindi inserita dentro le dinamiche di un mondo che ha perso i riferimenti politici tradizionali
E che cerca affannosamente un nuovo equilibrio globali
Un compito questo cui l'Europa deve concorrere con il peso della sua storia e facendo valere la sua missione di portatrice di valori universali di democrazia e di pace
Per queste ragioni è necessario definire la consistenza dell'Unione
Questo è il vero problema dell'Europa
Che non è solo un tema di ingegneria istituzionali ripeto di ingegneria istituzionale ma è un problema politico nel senso che alla politica compete di progettare e costruire gli assenti di un sistema europeo in grado di reggere a decidere
Globali
Sarà necessario cioè integrare ciò che manca alle responsabilità dell'Unione sia interne che esterne all'esercizio
Mi dispiace dirlo se qualcuno ho visto che parlando l'ha messo in dubbio all'esercizio di una politica estera comune
O di una comune politica di sicurezza ma come potrebbe essere l'Europa un soggetto civile globale
Nell'ambito di un ordinamento internazionale in cui emergono nuove soggettività ecco un quale potenza come potrebbe esserlo senza stress
Non ha una soggettività che si completa anche con la politica
Estera comune e la politica
Militare
Occorrerà consolidare le istituzioni in grado di decidere quindi non bloccate dal diritto di veto lo so che è difficile lo so che è difficile
E lo so quanto fu difficile
Quando la Francia fece la politica della sedia vuota e fu tanto difficile riportare un asse ed Ersel insieme con gli altri cinque e si giocò allora proprio sul problema del diritto divento
Non bloccate dunque istituzioni del diritto di veto capaci di esercitare una sovranità condivisa e anche Elisa Pella suddividere secondo con un saggio uso del problema del principio di sussidiarietà
In questo quadro in questo quadro ogni richiamo all'identità
Pur necessario per costituire una forte soggettività in grado di interloquire e agire non può essere giocato sul terreno della retorica
E delle Integrity smog
Ma deve assumere
Le radici
Giudaico cristiana
Solo al fondo della nostra civiltà
Sia come fattore di dialogo queste ma sia anche come valore forte nelle relazioni sempre più complesse con culture teocratica ecco secolare ismi Asso
è stato sostenuto qualche tempo fa
Professor Panebianco Petrol sino qui ed io concordo con loro
Che mancando un qualsivoglia bussa qualsivoglia accordo sugli scopi e sull'identità diventa naturalmente difficile costruire il cosiddetto demo europeo
Ha scritto questo del MOSE cosa che diviene invece possibile solo a patto che si sappia capire parole chiare sull'identità europea
Leggo quello che aveva scritto cercandone immateriali costitutivi nella storia comune dell'euro
A cinquant'anni dal Trattato
L'eredità che trasmettiamo e complessa edifici sarebbe necessario un supplemento d'anima per dirla con verso ma l'anima sembra nascondersi troppo facile fragile
Per guidare una nuova straordinaria stagione e così oggi mentre ricordiamo i nostri cinquant'anni
Viviamo dopo la mancata ratifica della Costituzione una cosiddetta pausa di riflessione
Come siamo capaci di trovare le parole che eviti lo di dire la sostanza in modo esplicito e in modo affermativo
Ebbene è una pausa di riflessione
Tanto lunga che talvolta attenua le speranze intorbidisce le volontà
E tiene lontano dell'Europa meno male che c'è non solo tante qui le nuove generazioni allora bisogna ricominciare daccapo troncare questa riflessione che non riflette è soltanto blocca è ferma o un cammino che ha già cinquant'anni di storia
Grazie presidente Colombo e conclude i lavori di oggi vorrei ringraziare tutti i reattori ma consentitemi in particolare il professor Panebianco che ha introdotto con una riflessione molto importante i nostri convegni di oggi pomeriggio conclude il neo presidente del Parlamento europeo Hans Petter in che soprattutto per noi italiani in grande amico del nostro Paese dell'Italia grazie
Sandy ora esenzioni
E con immenso piacere perché ho accettato l'invito presidente della Fondazione Alcamo da dei deputato tacchini migliore amico Pier Ferdinando Casini ad essere qui oggi
Per dialogando con personalità di così elevato profilo su condotte i temi fondanti l'integrazione nove coppie a la comunità identità e non poteva esserci il luogo meno di opere perché questo confronto che la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio così ricca di storia e di suggestioni e adesso nella lingua materna la lingua tedesca segnò che segnò voi
è veramente un amico d'Italia
Se una seconda vita non è possibile immerse in una seconda vita vorrei vivono in Italia
Mai e a fare
Non vorrei palla in favore di formaggio tedesco adesso
La diversità delle OPA e la ricchezza è giusto ricchezza o che va bene grazie
Ma in se applicata
Signore e signori
è stato già detto tutto in realtà
Dicevo Oro ora a Giulio Andreotti che fino fino a quattro settimane fa ero presidente di un grande gruppo parlamentare e lo dico di fronte a lo sguardo di dell'amico Baron Crespo che apparteneva a un'altra famiglia
Politica ma che mi ha preceduto nell'incarico di per di presidente parlamento europeo come d'altra parte Emilio Colombo fino a quattro settimane fa
Nel mio studio avevo le immagini quadretti De Gasperi Adenauer Schumann adesso non posso più farlo devo essere più imparziale nello comunque
Che le mie parole di oggetti
Non saranno così di generiche da non avere alcuna sostanza
Ma all'inizio ripeterò qualcosa che anche altri hanno detto che è importante per in quanto costituisce il nucleo della nostra identità
Oggi uno dei grandi problemi dell'Europa costituite consiste nel fatto che le cittadine e cittadini europea
Non soltanto in Germania in Francia in altri paesi forse anche in Italia forse in Italia meno ma anche in Italia i nostri cittadini non sanno più quali sono le basi dell'Europa quali sono cosa cinque è il collante cosa Chili
Unisce lo han detto altri oratori io lo formulerò con parole mie cercano di trarre alcune conclusioni secondo me
Le europee e gli europei possono essere orgogliosi di valori che hanno conquistato nel corso dei secoli valori di libertà diritto democrazia
è stata una lunga strada un lungo percorso e tutti noi sappiamo quali sono le nostre vorrà dirci europee la filosofia greca il diritto romano l'eredità giudaico cristiana l'unico le Lumineers mo'quindi la nostra cultura europea comune
Ma anche le guerre civili nella loro drammaticità
Le ideologie del ventesimo secolo che avevano in disprezzo la la persona umana e poi nel nel quarantacinque i padri fondatori
Il coraggio dei padri fondatori
Che hanno avuto la l'ambizione l'ardire e dobbiamo ricordarci che è stato un atto di coraggio hanno avuto il coraggio di imboccare il percorso della concili riconciliazione
Del perdono per costruire un'Europa di pace
Poi quando vedo che né i governi dei Paesi membri
Dell'Unione Europea si parla di altri Paesi con mattoni di sfiducia piuttosto che di fiducia io invece oggi auspicherei anche in queste case
Un atteggiamento di fiducia di conciliazione
Perché la fiducia la cosa più importante in politica lo diceva anche Helmut Kohl all'epoca non quando lo diceva non mi convinceva mentre oggi mi sono convinto è la cosa più importante qui abbiamo molte personalità che hanno imboccato questo percorso e che meritano la nostra gratitudine perché hanno creato un clima di fiducia tra i nostri popoli dell'ordine una volta ha parlato di anima europea
Dobbiamo riscoprire l'anima europea
Turbato Ceschi ha detto che l'Europa significa libertà della persona diritti del umani a livello politico ed economico sono affermazioni giuste ma io vorrei parlare dei nostri valori europee
Che trovano il loro nucleo nella dignità della persona nel rispetto dell'altro perché nella dignità della persona noi ci impegniamo verso gli altri creando un sistema di RIS di responsabilità e solidarietà nella nostro operato politico quotidiano dobbiamo sempre metterci al servizio della dignità della persona
Dignità della persona e diritti umani debbono essere difesi in tutto il mondo
E non in senso astratto
Noi in quanto europei non siamo certo i Maestrini
Del mondo ma la nostra concezione dell'uomo nostri valori saranno più convincente per gli altri nel momento in cui noi Liszt e speriamo in maniera credibile e questa dei conti delle conseguenze concrete anche per la nostra politica rotaia
Noi vogliamo avere collaborazione una partnership con una Russia solida democratica quindi vogliamo avere anche bellissimo un impegno reale da parte dell'autorità per perseguire di colpevoli e poi colpevole del omicidio della giornalista prestò il Scaglia
Senza ovviamente gli Stati Uniti d'America e lo dico come amico degli Stati Uniti
Non avremmo sconfitto nel nazismo nel fascismo né il comunismo sovietico
Ma i nostri amici americani diciamo anche
Che i nostri principi europee della lo stato di diritto sono incompatibili con Guantanamo noi tuteliamo la vita della persona la vita umana e chi nega l'Olocausto
Come il presidente di un grande nazione che ha una grande tradizione
E dobbiamo stare dobbiamo opporci con grande fermezza per evitare un po'l'incubo di un nuovo olocausto
Siamo convinti che le persone in Israele e Palestina sono hanno attingono alla stessa dignità umana
E quindi noi ci battiamo per il diritto all'esistenza di Israele come pure per il diritto del popolo palestinese di vivere in un proprio Stato
Noi siamo in prima fila quando si combatte per la pace e la democrazia con strumenti pacifici per questo motivo la nostra solidarietà
Ad esempio il
Abbiamo dato il premio Sakharov sua
A me le inchieste Ecce
Suoi coloro che colui combattono per una Bielorussia libera quel tema sacro fra il parametro però è stato conferito a a questa personalità
Noi difendiamo quindi la dignità dell'uomo la maggior parte la grandissima maggioranza degli europei sono convinti che la pena di morte incompatibile con la dignità della persona e con i diritti umani e noi
Ci appelliamo a tutti i Paesi affinché si impegnino ad abolire la pena di morte nel quadro delle Nazioni Unite quindi concretamente anticipo qualcuna parte del mio discorso d'insediamento che pronuncerò martedì prossimo sono lieto che Illy ex presidenti del Parlamento europeo che hanno che sono stati e invitati quelle veramente ancora viventi tutte e dieci
Ivi incluso Colombo e Baron Crespo saranno presenti a Strasburgo ne sono veramente lieto o invitato tutti gli ex presidenti del Parlamento per chiarire che quello che noi facciamo oggi in realtà si affonda e attinge alle azioni di coloro che ci hanno preceduto
Perché anche noi siamo qui per un pelo molto Brembo e poi ci saranno altri e noi dobbiamo rafforzare questo sentimento di appartenenza all'unione europea a prescindere dalla famiglia politica ora guardiamo o no al futuro
Dopo la seconda guerra mondiale la libertà la pace sono state divelte pace sono state il la base dell'unione dell'unificazione europea poi c'è stato c'è stata Lella l'economia ma l'economia sociale di mercato
Il progresso oggi quali sono le sfide le possiamo conquistare le menti e i cuori dei cittadini Saint loro sarà sapranno che noi stiamo facendo quello che per loro è importante per loro è importante la sicurezza
Sicurezza vuol dire ovviamente anche lotta al terrorismo ma vuol dire anche creare sicurezza
Nel lavoro nella protezione sociale in un mondo che cambia certo non possiamo contrapporci alla globalizzazione sarebbe vano uno sforzo vano vado da o diventare più competitivi al tempo stesso dobbiamo assumerci il grande impegno di difendere il modello sociale europeo sicurezza vuol dire anche che gli europei insieme devono fare qualche cosa per fermare il cambiamento climatico
Insieme ai nostri partner nel mondo prima che sia troppo tardi
Sicurezza vuol dire anche approvvigionamento energetico sicuro se ne parlò ma se ne parlò addirittura a Messina e sicurezza vuol dire anche una politica comune di immigrazione
Che rispetti i diritti umani come d'altra parte le necessità dell'integrazione delle nostre società
Non dobbiamo permettere signore e signori che arrivino
Tantissime persone sul delle imbarcazioni precari che poi periscono in mare non dobbiamo creare intorno a noi un mare di Flou utile un mare di
Persone che hanno che annegano appunto in mare ci sono pace tutto il problema della povertà la povertà porta ovviamente disordini e turbolenze sociale
Questo vuol dire che noi noi europei come hanno detto anche gli oratori che mi hanno preceduto che noi europei dobbiamo agire assieme abbiamo bisogno di una nuova partenza di un nuovo progetto noi
Europee ed europee dobbiamo iniziare credendo in noi stessi credendo la nostra capacità di superare questi problemi
Domani mattina andrò a a Tunisi per una per l'ufficio di presidenza euro medi d'una delle grandi sfide del per noi
Creare un assetto di pace con il mondo islamico il mondo arabo ne vogliamo una partnership un partenariato ma questo significa anche un dialogo tra le culture un dialogo delle culture
Che si fondi sulla tolleranza autentica reciproca
Un alto dignitario della mondo arabo mi ha chiesto come vengono trattati i mussulmani in Europa la mia risposta
è stato non sono forse abbastanza integrati ma hanno i loro luoghi di culto le loro moschee Massucci sua eccellenza era un una persona un dignitario molto appunto moderato saggio
Del mondo islamico ma io ho chiesto
Se un Musulmano vuole convertirsi al cristianesimo nel suo Paese viene condannato a morte ma questo è giusto non ha risposto de questa stata la risposte sono fermamente convinto signore e signori che se questo dialogo delle culture deve avere successo deve fondarsi sull'autenticità e deve fondarsi sulla tolleranza reciproca
E allora cosa dobbiamo fare e il presidente parlamento europeo certo è uno degli dei soggetti attivi il presidente della Commissione Barroso ha avuto o no ottima idea proporre che il venticinque marzo cinquantenario dei Trattati di Roma
A Berlino ci fosse una dichiarazione comune
Del Consiglio della Commissione e del Parlamento europeo e io sono favorevole
E credo che l'iniziativa avrà successo vogliamo che questa dichiarazione renda conto dei risultati conseguiti
E gli italiani e le italiane hanno avuto hanno dato un apporto fantastico vorrei avere in altri Paesi in tutti i Paesi un loro peso uno così diffuse così forte come in in Italia quindi affermare i nostri valori le nostre convinzioni e dire che non abbiamo bisogno delle riforme necessarie nel nello unione europea per poter decidere adottare decisioni a maggioranza con la codecisione del Parlamento europeo
E quindi il Parlamento europeo con grande passione
E ovviamente anche con misura si impegnerà a finché la sostanza del Trattato costituzionale si traduca in realtà io spero che questa dichiarazione di Berlino
Sia in qualche maniera un passo che prepara dal punto dal punto di vista psicologico il vertice di giugno che speriamo decida anche su una una tabella di marcia
Presidente signore e signorine nel poco tempo che mi rimane vorrei fa riferimento a tre aspetti
Né il concetto di solidarietà
In Europa spesso viene interpretato nel senso che i ricchi devono fare qualcosina per i poveri io sono stato membro della commissione regionale sono molti e i fondi l'Italia
Ha difeso sempre con un impegno gl'interessi del Mezzogiorno ma il concetto di solidarietà in realtà è più ampio
Oggi sono orgoglioso di aver sentito Mario Soares e aver ascoltato vederlo qui che nella settantaquattro settantacinque lottava per la libertà nel suo Paese lottava nel per la libertà contro coloro che volevano reprimere questa libertà io ero presidente dell'organizzazione giovanile della del mio partito
Lui era presidente del suo partito e sono ancora orgoglioso del fatto che all'epoca i giovani democratici cristiani tedeschi e il socialista Mario Soares hanno appunto il grigiore dei demolizione dei tedeschi hanno loro
Adottato una dichiarazione favorevole alla libertà favorevole al socialista Mario Soares e se penso avesse ai agli amici
Polacche e non voglio ovviamente qui esprimere alcun giudizio di valore sul governo polacco ma se il governo polacco a interessa cuore la politica energetica a cuore e il principio della solidarietà per quanto riguarda poi le forniture da parte di un di un paese terzo ovviamente ha ragione a chiederci solidarietà con e quindi una soluzione comune ma la solidarietà non è una strada a senso unico questo vuol dire che anche noi
Dobbiamo attenderci un atteggiamento solidale nel momento in cui dobbiamo e vogliamo tradurre in realtà la sostanza delle riforme la solidarietà non è una strada a senso unico in conclusione si è parlato molto di diversi tanti molteplicità
La diversità è un ricchezza per l'Europa
Se penso soltanto alla alla mia regione il mio Lante in Germania la Bassa Sassonia io vengo da una da una cittadina cittadina che ha due baricentri
è una parte della città sempre paura che la trascina l'altra parte diventi dominante ma devono trovare un modus vivendi e in in un certo senso questa diversità questa molteplicità e anche proprio la ricchezza dell'Europa io cerco di viaggiare molto all'interno dell'Europa
E mi fa molto piacere vivere questa questa diversità
Noi dobbiamo creare L'Unità dalla diversità non in senso omologante ma finché l'Europa
Possa agire per quelle questi omaggi rimediando comunitarie nelle questioni che sono diciamo di livello europeo e per il per i quali per le quali gli Stati sono troppo piccole
Ora non non su base inesperienza politica non ingenuamente voglio dire che io voto e Grand la grande fortuna
Di appartenere al Parlamento europeo dalle prime elezioni sopraggiunse il diretto nel settantanove e se nel settantanove qualcuno mi avesse detto tu
A Strasburgo a Brussel voterai da Rai il tuo voto
Per tre parentesi Estonia Lituania e i Paesi baltici oppure il la Repubblica Ceca Slovacchia Repubblica Slovacca la Bulgaria Romania e tutela il tuo voto per l'adesione di questi Paesi se qualcuno mi avesse detto nel settantanove o addirittura lunedì l'unificazione della della Germania
Passo che poi anticipato l'ampliamento se qualcuno me l'avesse detto nel settantanove avrei detto ma questa è una è un sogno una grande speranza ma io temo che nella nostra vita questo sogno non si realizzerà
In realtà si è il sogno si è realizzato e se ne siamo uniti compatti
E conciliamo contemperiamo passione e pazienza ma con la determinazione io sono sicuro che noi avremo successone sulla strada dell'unificazione dell'integrazione per questo motivo vi esorto tutti a percorrere insieme questa strada e veemente questa promessa questo voto
E bello esprimerlo qui la città a Roma la città che ha visto la firma cinquant'anni fa dei Trattati di Roma e in questo con queste parole auguro a voi e hanno idee all'Italia e alle l'Europa un futuro positivo grazie