L'Unione europea oltre i 50 anni

Buona sera buonasera a tutti ringrazio
Tutti molte personalità del molte autorità presenti
Ringrazio soprattutto
L'onorevole Enrico letta
L'ambasciatore Ruggiero il dottor Santaniello rappresentante della Commissione
A Milano della loro presenza
Non ho bisogno
Di dire perché
L'ispiri tiene
Di
Marcare in qualche modo
In occasione dei cinquant'anni dalla firma del Trattato di Roma
I temi di attualità per quel che riguarda l'Europa
Ogni giorno
Vediamo il temi europei trattati da uomini di Stato da politici
Nei media
E credo ci interroghiamo tutti
Su quale sia il percorso
E quali siano i possibili risultati che ci possiamo attendere
Che
L'Europa attraversi un momento
Di particolare
Delicatezza
è un dato di fatto
Nessuno di noi credo si illude che la strada che sta davanti sia una strada senza difficoltà e senza ostacoli
Se invece di essere in questa sala noi fossimo nella sala vicino
Alzando gli occhi al soffitto che
Ha un meraviglioso affresco di Giambattista Tiepolo
Vedremo i cinque anzi per al per essere precisi allora i quattro continenti raffigurati sul soffitto
L'Australia non era ancora un continente al tempo in cui
Tiepolo dipinse
Di quei quattro continenti tre sono raffigurati con figure pacifica
Animali
Personaggi impose languide selvaggi sorridenti
L'Europa è rappresentata
Con una bella donna
Ma in mezzo a scudi spade
Lance corazze
E il mio
L'Europa del principio del settecento
Era una terra di battaglie e Tiepolo così la rappresenta
Che oggi l'Europa non sia più una terra di battaglie
Credo che
Non soltanto nella realtà ma credo che sia un dato che diamo per acquisito i giovani
Non pensano neppure che l'Europa possa vedere dei conflitti interni
Non tutti sanno quanto questo sia dovuto alla costruzione europea
Lo danno direi come un dato di fatto
Soprattutto dichiaro
Dopo la fine della guerra fredda
E questo dar per acquisito quello che è stato
Un grandissimo risultato dello sforzo europeo
Cioè oggi se vogliamo un elemento di debolezza nella costruzione perché quell'obiettivo
Di fare di creare una zona di pace un dato che ormai era giunto
I giovani semmai
Pensando all'Europa
Sentono
Che gradualmente l'euro centrismo il ruolo centrale dominante dell'Europa sulla scena internazionale si attenua
Sento no che alle sfide della globalizzazione
L'Europa ha risposto
Parzialmente
Indi sufficientemente
Che quei temi che noi diciamo l'agenda di Lisbona
Sono solo modestamente ragione ci questo credo
Sì è un sentimento che questo sentimento
Insieme
A certe preoccupazioni conseguenti a un allargamento che è stato senza dubbio uno dei grandi risultati dell'Europa di questi cinquant'anni ma che porta con sé
Preoccupazioni e tensioni
Creano questo clima
Di metà percorso
Di una certa incertezza
Spesso si dice io non voglio parlare a lungo perché abbiamo degli oratori di ben altro calibro del mio
Ma spesso
Si rimprovera che manca una unità d'intenti all'euro
è una strano è uno strano rimprovero
Perché io devo dire sarei preoccupatissimo se in Europa tutti la pensassero allo stesso modo
Se ci fosse un'unità automatica
Se in Europa non ci fosse diversità di pensiero anche su certi grandi temi
Sarà l'Irlanda
E la Grecia tra la Finlandia il Portogallo
Ma sarebbe secondo me
Inquietante oltre che impossibile
Anche all'interno delle società nazionali ci sono delle difformità di visione
E quali
Solo che all'interno delle società nazionali esistono i modi per comporre risolvere e decidere laddove ci sono di volta difformità divisioni
Ed è questo il vero grande problema dell'Europa
Il problema è un problema di governance non che esistano delle difformità di giudizi
Su fatti sui quali e assolutamente normale che esistano difformità di giudizio e che sarebbe inquietante se non ci fossero
Ecco perché
Il problema della costituzione europea della sua mancata approvazione
Delle forme che si possono immaginare per rimettere in moto questo cammino
Sono determinanti
Perché la
Possibilità di decidere di fronte a visioni che necessariamente opportunamente diverbio no
Questo è quello che realmente l'Europa
Attende
Ma ripeto non
Voglio io
Intrattenervi qui abbiamo
Personalità di grande calibro che
Sull'Europa hanno riflettuto meditato assai più di me
E vorrei cominciare col dare la parola all'onorevole Enrico Letta su questo importantissimo tema e vi ringrazio
Io comincio subito con il ringraziare chi ha fortemente voluto questo incontro di questa sera perché
Credo che l'incontro di stasera
Oltre a presentare una grande bella occasione nella città Milano
Che ha sempre rappresentato per l'Italia la punta avanzata dell'europeismo
Non a caso Milano ancora oggi ci ce lo ricordiamo come la sede di quel Consiglio europeo forse uno dei più importanti della storia europea dalla quale è nato il mercato unico e poi che è stato l'inizio
Dell'euro e di tutto ciò che conosciamo
Ma soprattutto perché questo incontro questo dibattito di oggi capita in un momento a mio avviso molto particolare sia molto importante
E ovviamente per me è un fatto di grande
Motivo di orgoglio essere allo stesso tavolo con persone che
Hanno rappresentato sempre l'acconto avanzato del loro Prisma italiano nelle loro attività
I più amati che prima e poi in tutte le altre attività che hanno svolto quello che ha detto adesso Boris Biancheri
Secondo me fa da corollario ideale
Per un ragionamento che voglio fare molto semplice e poi con grande curiosità voglio ascoltare quello che avrà da dirci Renato Ruggiero perché voi forse non lo sapete ma Renato Ruggiero che è stato tutto per adesso
Tutto non non non ricordo qualcosa che non è stato Renato
Però gli mancava una cosa è oggi oggi relatore punto focale si chiama così giusto nel senso che
Il l'Italia ha dato a a Renato Ruggiero la responsabilità di essere Focal Point
Di una discussione che in tutti i Paesi europei sta avvenendo e che sta mettendo insieme tutti i vari focal point cioè personaggi scelti dei singoli Paesi con una particolare
Selezione vitale ha scelto
Renato e credo che abbia fatto la scelta migliore che poteva fare e tutti questi Focal Point stanno mettendo a fuoco vedremo che cosa verrà fuori io sono molto curioso di sentire quello che avrà da dirci adesso ma anche
Di vedere quali saranno i risultati perché
Sarà che sono tradito dall'euro entusiasmo che da sempre mi caratterizzato caratterizza
Le mie frequentazioni ma io comincio a percepire e mi sembra di poter percepire che forse l'Europa
Ha finito il suo periodo di lutto che è cominciato con il voto contrario della Francia e dei Paesi Bassi al trattato costituzionale
E che ha gettato nello sconforto
Gli europeisti e nella sostanziale inerzia o meglio incapacità di fare grandi passi concreti avanti
Coloro che dovevano devono prendere le decisioni perché dopo quel momento oggettivamente è stato più l'incertezza del da farsi
A dominare la scena piuttosto che la chiara indicazione di marcia si va in questa direzione si va in un'altra non c'è stato nemmeno uno scontro politico in questo periodo di lutto perché non c'è stato un confronto tra linee alternative a livello europeo
C'è stato quasi appunto il la arrendersi di fronte a un fatto
Che è arrivato per motivi non comprensibile o meglio poi se si va a vedere molto comprensibili perché il no dei francesi e degli olandesi a degli argomenti molto molto chiari oggi molto molto chiari
Io credo che questo periodo di lutto forse sia finito
E credo che
La doppia
Circostanza della
Semestre di turno
Della Grande Germania
Di uno dei grandi
Paesi europei
Che coincide con il cinquantenario unito
Alla consapevolezza del fatto che le elezioni francesi
Faranno terminare anche qui una fase di incertezza che uno dei paesi che ha votato no al referendum ha vissuto
Lasciano intravvedere un periodo nel quale possano ripartire
Un percorso a quel punto fatto di confronti tra linee
Ma un percorso concreto reale in cui si discuta
Il della direzione da prendere per il futuro dell'Europa
E quindi mi permetterete se il mio ragionamento è più sul futuro piuttosto che sul passato perché ritengo che questo cinquantesimo anniversario noi oggi
Dobbiamo usarlo il più possibile come elemento di rilancio dopo questa fase di questo biennio così difficile così negativo che abbiamo vissuto
Il cinquantesimo anniversario una versione diversa e lo straordinario saranno celebrazioni importanti
Che toccheranno e credo dovranno spiegare a tutti i cittadini europei soprattutto ai più giovani
Che per l'appunto come diceva Boris prima non hanno più memoria di cos'era l'Europa cuore di tutte le guerre come è stato in tutto il Novecento
Che grazie all'Europa questo non è più spiegare a tutti gli europei soprattutto i più giovani che cosa vuol dire aver messo insieme addirittura la stessa moneta il simbolo insieme alla Spada dell'identità nazionale la più profonda e che oggi quando andiamo a fare la spesa anche la la più minima non ci rendiamo conto spesso e volentieri se la moneta che in quel momento stiamo usando ha nella sua effigie di dietro
Una rappresentazione della Francia della Germania dell'Italia o della Grecia segno il più evidente di quello che si è compiuto
Ma soprattutto credo che questo cinquantesimo rappresenti e debba rappresentare uno stacco profondo credo
Per per dirla in modo molto sintetico
Molto secco
Tra le due
Diverse vite che l'Europa che l'Unione europea Harrat la comuni la comunità le comunità l'Unione oggi hanno rappresentato
La prima quella dei primi cinquant'anni l'Europa come grande utopia come grande sogno
E quella che credo debba cominciare a diventare sempre di più l'idea che pervade le nostre teste
E che riusciamo a diffondere come idea
Più rilevante come idea che riesca a pervadere le riflessioni di ognuno le riflessioni della pubblica opinione non soltanto degli addetti ai lavori dell'Europa l'Europa come necessità
Può sembrare un discorso quasi riduttivo perché l'utopia è sempre più bella della necessità ma io ritengo che alla fine sia molto meglio che ci sia una diffusa consapevolezza che l'Europa dei prossimi cinquant'anni ci sarà se ne cogliamo la necessità perché se rimaniamo appesi soltanto a un ragionamento
Di sogno questo ragionamento di sogno ho l'impressione o non sarà più in grado di mobilitare le energie soprattutto di quelle generazioni che non hanno visto che cos'era l'Europa
Di prima che cos'è stata l'Europa delle due guerre mondiali
L'Europa vista come necessità stringente perché le nostre terre le nostre identità le nostre lingue
Le nostre culture nel mondo di domani mantengano un ruolo centrale nono
Paura a usare un termine di questo genere perché le nostre identità quelle che
Ci uniscono
Rappresentino anche nel mondo di domani quel ruolo centrale che hanno rappresentato nel mondo di ieri
L'Europa in questo è una necessità stringente io faccio sempre mi scuso se qualcuno
Qui presente mi ha già ascoltato in questo passaggio
Quando si dice che l'Europa del futuro è una necessità per noi italiani per noi francesi per noi tedeschi per noi olandesi per noi spagnoli
Non è una considerazione astratta o generica sta nelle cifre guardate sta nelle cifre che spesso e volentieri è più efficace dirlo in cifre piuttosto che fare altri ragionamenti
Qual è stato il momento grande
Della dell'orgoglio dell'economia italiana del dopoguerra sono stati certo tanti momenti importanti però io penso che c'è stato un punto di discrimine
Che il punto di discrimine è stato quando nel mille novecentosettantacinque l'Italia è entrata nel G7
Cioè è stata ammessa a un al gruppo dei paesi che si autorappresentazione le sette potenze quantitativamente più forti dell'economia mondiale
è stato faticoso inutile tutti ci ricordiamo quella storia ma è stato il momento vero per noi della svolta che quello sia stato momento
Essenziale un momento così importante lo dimostra il fatto che un paese hanno il fratello vicino come la Spagna e quando deve fare un ragionamento di prospettiva false pura giuramento di dire
Credo che questo tema se lo guardiamo con gli occhi del futuro
E ovviamente a un a una riflessione che che ci porta a delle conseguenze molto interessante sulle quali dobbiamo essere molto netti e molto chiari perché basta semplicemente dire cosa sarà
Alle cifre di oggi cioè alle tendenze di oggi il G7 del due mila e venti quindi non di un tempo infinitamente più lontano
Il due mila e ventisei tutti quelli che siamo qui ci saremo sicuramente Queen
Due mila venti sappiamo che cosa sarà e sappiamo che lo vivremo
E nel due mila e venti stiamo parlando di un tempo nel quale la graduatoria delle economie
Nelle quali nel settantacinque non eravamo diventati settimo sesto poi dirittura il quinto per un certo periodo beh nel due mila e venti non sappiamo quali saranno il peso dell'economia mondiali quantitativamente
Sappiamo che il numero uno sarà la Cina sappiamo che gli Stati Uniti saranno il numero due sappiamo che il Giappone
Terra probabilmente il numero tre sappiamo che ci sarà l'India sappiamo che ci sarà la Russia e siamo già a cinque
E e poi sappiamo che probabilmente ci sarà il Brasile a quel punto cominciamo già a dire che tutti gli europei che sono tutti dentro oggi
Si combatteranno forse il settimo posto e gli altri tutti fuori
è ovvio che è una banalizzazione quella che faccio perché non sono sette i posti di un club per forza però non è una banalizzazione
Quel G7 che vedrà esclusi tutti i Paesi europei
Che oggi ne fanno parte
Se la logica rimarrà esclusivamente quella dei Paesi dei singoli da soli
Vedrebbe invece l'Unione europea terzo terza potenza economica mondiale se la considerassimo come area dell'euro
E questo ragionamento
Più ancora degli altri che sintesi voglio fare
Ci fa ragionare sul futuro dell'integrazione europea in modo da non considerare nemmeno le possibili alternative vogliamo immaginare che l'Italia ha un'alternativa a giocare da solo in questo quadro per puntare al dodicesimo posto del G7 del due mila e venti o che la Spagna o che la Germania stessa o che la Francia la stessa cosa
Credo che questo tema sia un tema chiave per noi per il futuro del mondo per il futuro dei rapporti economici globali
E a questo argomento nomini uniamo il fatto che da qualche tempo a questa parte la nostra pubblica opinione inondata di messaggi spesso e volentieri messaggi
Molto terroristici per la per l'impatto il modo col quale vengono espressi
Molto pessimisti sul futuro sul due mila venti prendo sempre questo termina riferimento
Perché un giorno scopriamo che nel due mila e venti
Nell'ordine Venezia la Versilia il Gargano
Le Lipari eccetera saranno tutte inondate
Dalle acque che gli acciai scompariranno che e li mettiamo tutti in fila
E poi scopriamo piano piano che nel due mila e venti se
Russia Algeria e Qatar avranno creato nei prossimi mesi nei prossimi anni l'OPEC del gas noi che viviamo di gas
E vedremo sempre di più di cassa
Avremo probabilmente da considerare nonché l'energia come tutti qui
Soprattutto le imprese speriamo che costi di meno nove dobbiamo sperare che l'energia non vale addirittura a costare molto di più di quanto già tanto in in Italia rispetto al resto dell'Europa costa
Cito due temi
Il cambiamento climatico l'energia ne cito un terzo il cambiamento demografico i suoi impatti sui conti pubblici che sono tre questioni sulle quali io personalmente non vedo futuro senza l'Europa
O c'è un'Europa forte
Che indica gli obiettivi di lungo periodo e trova le forme di solidarietà tra i diversi Paesi per fare scelte sull'immediato impopolari per ogni Paese ma che fatte insieme hanno l'indicazione di un obiettivo e forte per risolvere affrontare dare un futuro
La questione della demografia e la questione dei conti pubblici è un è un tema interessante
Si calcola che c'era qualche giorno fa era molto efficace l'elettorato italiano sarà un elettorato che nell'arco ti pochi lustri
Saranno elettorato per la metà composto da ultra sessantenni
Quando un elettorato è composto per una parte così consistente di ultrasessantenni
Io ho visto tante volte elettori che votano per gli altri
Però normalmente le delle il Tour l'elettore vota
Per sé
E quindi vota
Per quelle scelte
Che consentano di affrontare i suoi problemi quindi anche i problemi della sua generazione
Ho difficoltà a immaginare che in un Paese come l'Italia ma il discorso guardate vale pari pari per la Spagna per i paesi dell'Europa dell'Est che son Paesi che stanno vivendo un cambio demografico impressionante profondissimo Possessed sul futuro di equilibrio
Di conti pubblici e quindi di assetti se non ci sarà un'Unione Europea forte in grado di indicare gli obiettivi e anche le modalità concrete con i quali raggiungerci
Perché tutti sappiamo che se tutto ciò fosse lasciato alle singole scelte nazionali condizionate da elezioni sempre vicine in ogni momento
L'idea che bisogna fare per esempio delle scelte che costano perché il clima
Perché l'ambiente il clima siano rispettati sono fatti fondamentali e sappiamo tutti benissimo che ogni cittadino italiano e ogni imprenditore italiano o meglio ogni cittadino
Tedesco e ogni imprenditore tedesco hanno tutto il diritto di dire ma non può imporre a me di pagare di più
Per un rispetto dell'ambiente che faccio soltanto io nel mio Paese quando è ovvio che o lo facciamo tutti o non ha nessun senso
Che è uno dei dei temi chiave sulle questioni sulle prerogative del rispetto dell'ambiente ma anche qui torna in campo l'Europa sono scelte che o si riescono a fare insieme e allora sì a tutti
Anche il singolo taxpayer alla percezione che quello che lui sta facendo non è un obolo buttato a un generico ambientalismo ma starà dentro
Una scelta di tutti gli europei e quindi anche un impatto concreto perché tutti noi quando ragioniamo al futuro di Venezia della Versilia del Gargano vi faccio l'esempio che facevo prima tutti noi diciamo no per carità
Devono rimanerci
Ma tutti noi sappiamo che non saranno solo scelte italiane a farcele rimanere
Dovrà essere un discorso più complessivo ora questo discorso più complessi o meno in un'Europa a ventisette passa attraverso fatti politici e scelte istituzionale
Ecco perché
I due anni e mezzo che abbiamo davanti dopo il lutto che finisce sono due anni e mezzo che tornano a essere decisivi perché se il lavoro di Renato Ruggiero e e di tutti gli altri che stanno in questa fase lavorando per far ripartire il processo incontra una presidenza tedesca come
Noi auspichiamo e come vediamo possibile
Che riprende il testimone della grande Germania delli europeisti che hanno fatto l'Europa nei passaggi difficili
E tutto questo avviene con il contributo degli altri grandi Paesi dell'Italia della Francia in testa
Il noi possiamo ragionevolmente sperare che alle prossime elezioni europee del due mila e nove che a mio avviso è l'obiettivo che dobbiamo darci l'Italia deve essere un Paese di quelli che
Mette questo obiettivo come irrinunciabile alle prossime elezioni europee del due mila e nove bisogna arrivare avendo un nuovo quadro istituzionale definito
Con una certo i dovuti accordi con tutti gli altri Paesi perché tutti sappiamo che deve avvenire a ventisette quindi è necessario che questo avvenga attraverso un clima ma sapendo che se questo non avviene l'Europa dei ventisette non ha un grande futuro
Perché tutti i temi di cui abbiamo parlato fino adesso si risolvono si affrontano se per esempio il diritto di veto
Viene messo da parte marginalizzato perché l'idea che si riesca ad affrontare tutti questi grandi temi per cui l'Europa diventa una necessità stringente mantenendo il diritto di veto a ventisette
Pesi membri questo rimane una contraddizione in termini è possibile che questo avvenga in questi due anni e mezzo a quali condizioni termino
Immediatamente a condizione
Che il semestre
Tedesco termini con la ripartenza di questo percorso istituzionale
E che si riesca in questi due anni due anni e mezzo che abbiamo davanti a definire a partire dal Trattato costituzionale che
Lo voglio dire sommessamente dopo i due no francese
E olandese ha visto altri sei se non mi sbaglio paesi europei ratificare
E quindi in una condizione in cui si c'è stato in una fase di lutto però tutto sommato
Il percorso costituzionale ha dimostrato di aver la forza per andare avanti e nel frattempo l'Europa non si è fermata anzi
La necessità di horror forte dell'Europa lo si è visto in tutti i campi dalla politica internazionale cosa sarebbe stato il Libano se non ci fosse stata la solidarietà tra i grandi paesi europei
Se non ci fosse stata la solidarietà tra i grandi Paesi europei che ha giocato un ruolo che oggi ci fa dire che quelle un'emergenza sulla quale la comunità internazionale ha giocato un ruolo fondamentale ecco
Ho citato questi temi che ovviamente mi fermo qui perché si potrebbe andare molto oltre per dire che abbiamo un grande obiettivo davanti ce l'abbiamo come europeisti
Che credono e non si accontentano dell'Europa per risultati dell'Europa delle dei risultati di fatto perché ogni tanto c'è anche la tentazione di dirci tra di noi sì c'è il lutto però tutto sommato l'Europa quindi
è io credo che desse una tentazione da stare molto attenti perché sì è vero che l'Europa ci mancherebbe anche che non andasse ci fermeremo
Abbiamo la moneta in comune abbiamo
Ma all'Europa va sapendo che deve fare i passi avanti ulteriori questo
è un passaggio chiave di tutta la nostra vicenda perché se
Non riusciamo in questo Frasca avallamento della grande crisi che abbiamo attraversato difficilmente quei grandi obiettivi
Che abbiamo davanti a noi potranno essere raggiunti in questo credo che il ruolo dell'Italia sia un ruolo fondamentale
L'Italia ha rappresentato
Sempre il punto avanzato
Il punto di avanzamento maggiore possibile dell'idea di europeismo
E l'Italia deve in questo momento far sì che questa stimolo questo punto ulteriore di avanzamento riesca a contagiare anche gli altri facendo capire che questa fase di lutto e terminate che si può
Non ci si prende un rischio superiore alle nostre forze si può
Perché le condizioni cominciano ad esserci e che se le condizioni comincia a esserci e interlocutori sono
Pronti come
Sappiamo e come dicono di essere pronti il risultato l'ha raggiunto credo che tutto questo sia fondamentale fondamentale per i nostri cittadini per le nostre imprese che senso un quadro europeo forte
Difficilmente riescono riusciranno ad affrontare i temi della competizione della globalizzazione avendo le armi non spuntate ecco perché penso che valga la pena e fatemi dire come parole finali penso che valga anche la pena fare un grande sforzo per ricominciare a dire che l'Europa
E ancora sexy
Cioè che l'Europa non è un concetto un termine finito di moda
Per il quale fare trasmissioni televisive non fa più audience scrivere pezzi sui giornali c'è sempre una qualche emergenza più culla che va messa davanti è che tutto sommato è un argomento ormai così
No perché se son veri ragionamenti che ho fatto all'inizio l'Europa sarà la nostra salvezza Nwanda salvezza rispetto a quello che abbiamo avuto dietro le spalle ma la salvezza rispetto al nostro futuro
E credo che questo sia in fondo il messaggio forte che noi dobbiamo lanciare se questo messaggio passa rispetto ai grandi temi che abbiamo di fronte
Allora lo strumento Europa sarà lo strumento che tutti percepiranno come lo strumento essenziale ci lavoreremo e forse lo cureremo tutti un po'di più
Tutti chi come me in questo momento sta al Governo finirà di dire che quando non sa di chi è la colpa a chi dare la colpa di una cosa che non va per la sua pubblica opinione di dire esci obbligano da Brussel
Ha voglia a forza di scaricare su Bruxelles la responsabilità di scelte che non vogliamo accollarci direttamente poi la gente ha cominciato a pensare che Brussel
E la capitale di tutti i vizi che a Brussel ce la burocrazia più terribile del mondo pensate voi noi italiani
Che diciamo che la Brussel la burocrazia di Bruxelles è la cosa più terribile che ci sia al mondo quando il euroburocrati se non mi sbaglio sono quanti dipendenti del Comune di Roma o del Comune di Milano insomma questo è all'incirca l'ordine di grandezza delle cose poi possiamo dire possiamo criticare certo la burocrazia di di di Brussel però insomma non facciamolo noi italiane lasciamolo fare agli svedesi di criticare la burocrazia di Brussel cito queste cose per dire che io credo fortemente che abbiamo davanti una grande opportunità questa grande opportunità dobbiamo coglierla fatemi dire che
Sono maggiormente ottimista perché so che al timone di questo percorso a cercare i punti focali c'è una persona come Renato Ruggiero che alla quale il governo Prodi ha dato questo incarico son convinto che questo incarico sia foriero di successi che tutti noi auspichiamo grazie
Io ringrazio molto l'onorevole letta grazie ricco per per quello che hai detto per il tuo ottimismo per aver detto che siamo
Usciti dal lutto
E che bisogna tornare a vivere la vita
Quali sono le tappe che ci aspettano questo è certamente
Un grande interrogativo e su questo interrogativo vorrei sentire avete sentito che cosa l'onorevole letta ha detto
Di Renato Ruggiero
Un europeismo alle spalle assolutamente immacolato
Da sempre
Già alla Farnesina è sempre stato l'uomo Europa dopo non ho bisogno di dire il vero e adesso l'uomo che discute vede con i suoi omologhi
Quali sono i traguardi che ci possiamo aspettare frenato parte la parola
Ma io mi sento piuttosto imbarazzato stasera a parlare da un lato sono certamente molto grato Enrico Letta riga Boris pelle
Gentili espressioni che hanno voluto usare su di me e sul mio passato ma dall'altro c'è un grande un grande rammarico
E che Errico praticamente ha detto le cose che volevo dire io mi ha tagliato l'erba sotto i piedi insomma ecco
Quindi cercherò di di iniziare questa conversazione parlando un momentino del libro che noi abbiamo di fronte a noi sul tavolo Europa senza prospettive
Un lavoro complesso un lavoro fatto molto bene molto approfondito che è stato coordinato dalla bravissima Alessia Mosca e quindi non ci meravigliamo se il risultato è molto buono e molto positivo
Volevo fare alcune osservazioni su questo io sui problemi di bilancio sulle prospettive finanziarie del due mila sette due mila e tre tredici
La prima osservazione e che naturalmente in questo negoziato nella soluzione di questo negoziato
Vi sono molte ombre e direi poche Lucinda luci sono anche importanti
Il primo punto come dice appunto Alessia in un capitolo di questo libro
I negoziati hanno avuto un grosso merito che hanno portato a una europeizzazione
Del metodo per stabilire il bilancio comunitario e cioè si sono sono andati nella direzione di considerare che l'interesse europeo e sempre più coincidente con l'interesse nazionale
E che questo processo di europeizzazione
è un processo che ha toccato sia il Parlamento europeo sia il Consiglio e sia anche in una misura certamente minore ma anche gli Stati membri ed è certamente un fatto importante
Ed è un fatto tanto più importante che in realtà questa consapevolezza ha fatto sì che si evitasse fosse un elemento aggiuntivo per evitare il fallimento del negoziato sulle prospettive di bilancio che sarebbe stato un gravissimo colpo
Un gravissimo colpo anche politico perché si sarebbe passati da una
Proiezione di più anni e che quindi permetteva di stabilire delle linee di sviluppo politiche invece al bilancio annuale che non aveva questa possibilità quindi questo è certamente un elemento positivo che noi non possiamo dimenticare
Beh il secondo elemento certamente
Perché più difficile e che da accettare è stata la riduzione delle risorse che è stato una riduzione direi abbastanza orizzontale salvo che ha colpito al in particolare alcuni punti che sono i punti dire qualificanti
Della dell'azione
La riduzione tanto per fare una cifra esalta il centoventotto miliardi di euro però la proposta della commissione quello che è stato il risultato finale
Ha salvaguardato la politica
Direi di coesione che è un fatto importante in particolare
Per i nuovi paesi membri
Ma in fondo ha sacrificato uno dei fatti più importanti che era la competitività globale dell'Europa le spese per la crescita e per la completa compiti e competitività sono state tagliate delle cinquanta per cento
Quindi un risultato certamente molto negativo
E poi ci sono stati progressi insufficienti su quello che direi l'equilibrio politico necessario
Del bilancio europeo con la situazione attuale mantenendo praticamente invariate ferme le spese agricole e anche più o meno non facendo grandi progressi
Per ora sul problema del del del bilancio inglese del cioè di quanto si restituisce al bilancio inglese
Quindi queste sono state certamente
E un quadro direi più preoccupante che rassicurante salvo
Che per i punti iniziali salvo per il fatto anche che su Weah Erasmus cessata la possibilità di un finanziamento aggiuntivo quindi su alcune cose sia raggiunto un risultato certamente non negativo
Ed è allora alla luce di questo dibattito di questo quesito che sa nel libro che noi abbiamo davanti
E l'euro l'Europa e senza prospettive che noi dobbiamo rispondere e beh io vi dirò molto francamente
Che il mio pensiero corrisponde in grandissima parte e con il pensiero di Enrico Letta
Beh se noi vogliamo affrontare il problema delle prospettive di bilancio dal punto di vista di un mondo europeo chiuso in se stesso
Queste prospettive non esisto
Ma la realtà la realtà di questo cinquantesimo anniversario che questo anniversario segna direi la linea divisoria tra quella che è stata la prima fase della costruzione europea tutta proiettata nel superamento delle divisioni interne delle storiche divisioni interne
Invece si aprendosi su un altro versante cioè una costruzione europea che vive e si trasforma in un'Europa in un mondo che cambia e che cambia radicalmente
Enrico ha detto delle cifre che sono delle cifre impressionanti delle cifre che sono anche le stesse che io vorrei aggiungere qualche così piccola chicca
A questa tua a questo tua attuale rappresentazione di quello che la dinamica di una perdita direi di di di di de di percentuale di peso percentuale nel prodotto interno lordo mondiale dei principali Paesi del mondo come la Cina avanza
Passando dal due mila e cinque le mie cifre sono del due mila e trenta ma il risultato non è che cambia volto si si amplificano direi le distanze ma non è che il trend è viene viene a a a a cambiare la Cina che passa dal quattro virgola tre per cento nel due mila e cinque al diciannove virgola uno per cento nel nel due mila e cinquanta quindi al primo posto
E l'India che passa dall'uno virgola cinque al dodici per cento divenendo alla solo alla seconda Potenza dopo una naturalmente seconda solo agli Stati Uniti oltre che al
Che alla Cina
La nostra Italia dal tre virgola uno passa allo zero virgola nove
E non so gli inglesi che hanno tante difficoltà nel procedere sul cammino europeo passerebbero dal quattro virgola due all'uno virgola sei
Evidentemente la Ségolène Royal se n'è accorta di questo perché ha fatto un discorso non voglio mettere nessun giudizio non spetta certamente a me ma di grande interesse sulle questioni europee
E riconoscendo che la Francia da sola non può affrontare i problemi che ci sono solo scacchiere mondiale e che quindi ha bisogno dell'Europa R questo io credo che sia un dato di fatto molto positivo e molto importante la Francia passerebbe dal tre virgola sette all'uno virgola quattro
E la stessa Germania dal cinque per cento all'uno virgola cinque
Quindi veramente una decadenza importante una decadenza Brusca di tutti i Paesi europei di fronte invece ai Paesi emergenti e alcol e alla alla agli Stati Uniti che continua ad avere una forte diciamo presenza economica occorre dire che queste proiezioni sono naturalmente dei fatti statistici e per fortuna la storia non è fatta dalle statistiche
Abbiamo visto moltissime volte come la storia molta più fantasia degli uomini e certamente gli statistici con tutto il rispetto per la professione e quindi è chiaro che queste non possono essere la Bibbia
E tant'è vero che non possono essere la Bibbia che già adesso incominciano i primi dubbi per quanto riguarda la Cina e si dice che la Cina non potrà raggiungere questi risultati con una tale ampiezza
Per l'aggravarsi dei problemi interni degli squilibri interni mentre si la l'India viene aggiudicata come un paese
Che sa avendo una grande accelerazione e passerebbe da una proiezione che era fondata sul momento del cinque per cento del PIL l'anno a una dell'otto per cento e quindi già fra dieci anni l'India supererebbe l'Italia la Francia e Regno Unito
Quindi cambiano le proiezioni come cambiano in un senso possono cambiare anche nell'altro però certamente la direzione di marcia di quelli che sono i cambiamenti nel mondo e devi è evidente
Ed è anche evidente un fatto che questi cambiamenti non sono e non possono essere soltanto economici sono anche dei cambiamenti politici
Permettete viti io vi racconto un episodio di una delle mie chiusi interessanti esperienze professionale io quando ero direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio un giorno negozi avevamo con alla Cina per all'entrata della Cina
Nell'organizzazione mondiale cessava un alto funzionario cinese che era direi un po'cattivello era uno di quelli che diceva no a qualsiasi punto dell'ordine del giorno e non si riusciva a andare avanti
Allora uno degli ambasciatori comunitari lo guarda il dice ma caro ambasciatore caro amico
Voi dovete capire voi volete entrare in una organizzazione mondiale che ha le sue regole e come se volesse entrare in un club e dire se no io però non accetto le regole del club e voi dovete accettare queste regole
Quindi lei se Kakà a queste distruzioni di dire sempre no
Dica al suo Governo in questo modo non si parlò progressi André non entreremo
L'ambasciatore cinese non era ambasciatore un alto funzionario diventa un po'più giallo del solito lo guarda e dice ben in effetti quando mi capita di venire qui a all'Organizzazione mondiale
E cammino lungo e in largo e rifletto su come sarà l'Organizzazione mondiale fra dieci anni
Quando saremo nuovi la prima potenza economica del mondo e allora io penso che a quel punto saremmo noi a fare le regole non più fuori
Allora
Dico questo episodio perché dimostra che certamente queste proiezioni economiche
Hanno delle proiezioni politiche che ci sono dietro
E quindi la mappa del potere economico cambia ma cambierebbe anche la mappa del potere politico
Questa e certamente una enorme ha ragione enorme ragione per cui noi europei da soli non contiamo
Vedete
L'Europa
Può essere intesa in vari modi
E nel corso dei tanti anni che io sono stato a Brussel ho visto Paesi come la Francia
Che sanno utilizzare l'Europa molto bene perché la considerano una proiezione naturale dei loro interessi
E quindi vedendola come una protezione naturale sono portati diciamo in un certo qual senso ad essere soddisfatti della organizzazione o più o meno soddisfatti altri paesi invece che si difendono
Dalla dalla dalla dallo spazio europeo
Beh io credo che questi Paesi sbagliano perché soltanto con la dimensione europea
Noi possiamo contare con la dimensione europea hanno nel due mila e cinquanta rappresentiamo la terza potenza economica come diceva Enrico Letta
E senza questa questa Unione europea senza questa nostra eccetera Noemi rappresenteremo quelle cifre che ho detto prima lo zero virgola nove e l'uno virgola quattro eccetera cioè praticamente nulla
Ma non è solo questo l'argomento
Enrico ha menzionato alcuni altri
Io vorrei andare ancora un po'più a fondo su quella che su quelli che sono le grandi sfide globali davanti a noi grandi problemi che nessuno di noi può risolvere da solo
Tra l'altro volevo dire bene
Un commento molto importante è cessato del New York Times a alle discussioni di Davos
Quando parlando appunto dei cambiamenti del potere nel mondo e né al Times dice ma la cosa più preoccupante che in questi cambiamenti di questi cambiamenti e che nessuno è veramente al timone
Quindi questo avviene in un mondo in cui non si vede bene quali siano le direzioni di Mark
Bene
Non è il solo problema questo del cambiamento del potere esistono nello stesso tempo un numero enorme di altre Cialente e io vorrei menzionata in alcune che sono state anche molto bene prima
Illustrate da Enrico Letta e il problema delle catastrofiche conseguenze del riscaldamento della Terra
Il problema della sicurezza energetica il problema del terrorismo internazionale il problema della conflittualità in Medioriente il problema della guerra in Iraq
Il problema della proliferazione nucleare le tensioni con il fondamentalismo islamico l'inaccettabile livello della povertà l'esplosione demografica nel sud del mondo
Dice gemme agendo molta insomma ex presidente della Banca mondiale fra venti anni o per lo meno che credo forse nel due mila e venti
La popolazione del mondo aumenterà di due miliardi di persone l'ottanta per cento delle quali saranno nate nel sud del mondo immaginatevi che cosa sarà la pressione dei flussi migratori e il problema di assorbire in condizioni di vita dei centri questo enorme numero di giornale e bene
Questi sono
Le le sfide forse non tutte le sfide che abbiamo di fronte a noi e sono anche i titoli dei giornali di ogni giorno
Ma non vi è oggi ed è questo secondo me
La vera mancanza è la vera ragione di avere tante difficoltà nell'uscire dall'urto non vi è ancora la consapevolezza di quelli che sono i problemi enormi davanti a noi e di quello che è l'incapacità di ognuno di noi di poterle affrontare senza la dimensione europea
Io credo che lo sforzo principale che bisogna fare e proprio questo di far capire all'opinione pubblica
Che la realtà che ci circonda è una realtà assolutamente
Direi piena di pericoli e piena di di sfide che possono soltanto essere risolte attraverso l'Unione attraverso l'unione e non attraverso diciamo il Lelia dello scorso dei singoli Stati
Io credo che questo sia l'elemento fondamentale in realtà noi oggi abbiamo
La una grande motivazione per costruire per ulteriormente costruire all'Europa
E questo è il mondo che ci circonda quindi non possiamo dire che non abbiamo e abbiamo anche direi identificato qual è la strada lo strumento principale per potere
Agile in questo mondo e per potere affrontare i problemi diciamo non soltanto difendendo i nostri interessi ma portando anche i nostri valori nel mondo
E e questo si chiama la costituzione in effetti e trattato costituzionale è un'espressione che da troppo il senso forse a mio avviso
Del del problema istituzionale
Ma invece in questo trattato vi sono politiche vi sono principi vi sono una serie molto grande diciamo di fattori che possono permettere all'Europa di potere partecipare alla competizione globale
Quindi credo che sia molto importante
E adesso due parole allora semplicemente sull'ultima parte che anche la parte dice dire il di risposta libero
Allora è un'Europa senza prospettive quella che ci troviamo davanti no io vi posso dire
Che la presidenza tedesca che sta giocando un grandissimo ruolo è un ruolo estremamente positivo tra l'altro anche dal punto di vista delle procedure perché sia assunta una grande responsabilità
Di guida diciamo nella nella direzione di questo negoziato ad attuando prima delle consultazioni bilaterali poi delle consultazioni multilaterali quindi veramente con una metodologia perfetta
E beh
Praticamente da questo primo ciclo di consultazioni e apparso che una soluzione a accettabile da tutti
E possibile non diciamo che siamo lì la strada è ancora lunga e difficile
Ma la soluzione non è più impossibile non appare più impossibile come appariva il giorno prima che questi negoziati iniziassero
E questo secondo me è anche un segno del fatto che il ogni paese si rende conto che da solo non significa più nulla soltanto nella dimensione europea ha un futuro
La a si auspica che la Dichiarazione di Berlino del venticinque marzo che il documento sul quale stiamo lavorando
Possa aprire la strada naturalmente non risolvendo i problemi ma indicando qual è la strada per risolvere i problemi indicando la necessità che comunque ascoltati mi bene che comunque le norme che sono oggi contenute
Nel Trattato costituzionale
Possano continuare a vivere avere un'efficacia praticamente uguale a quella che hanno nel trattato ma in una veste diversa
In modo che abbia la presentazione possa essere più confacente a quelli che sono i problemi di alcuni Paesi certo quello che io dico può sembrare facile
Ma quando poi si va sul tavolo voi lo sapete che il diavolo è sempre nei dettagli quando si va poi sul tavolo negoziale i problemi possono essere difficile ma lo spirito e cambiato
Ed io credo con Enrico Letta
Che noi stiamo uscendo dall'otto forse non siamo ancora usciti ma stiamo uscendo dal lutto e se noi abbiamo la forza la costanza e la tenacia di ricordare a tutti ma credete voi credete voi di essere in grado di risolvere uno solo dei problemi che abbiamo menzionato e che sono dei problemi che stanno di fronte ad ognuno di noi credete voi che lo potete fare meglio da soli
Ornella unione europea io credo che di fronte a una logica così evidente nessuno potrà veramente insistere che essendo solo o impedendo agli altri di crescere il mondo possa essere migliore
Quindi la mia conclusione e che noi abbiamo una prospettiva questa prospettiva nasce da una necessità come dice Enrico letta io ci aggiungo dal dovere morale e politico che noi abbiamo di fronte ai nostri popoli e di fronte alle future generazioni
Di garantire loro quel futuro che merita
E quel futuro che dovranno meditare
Certamente con dei grandi sacrifici ma è possibile diciamo avvenne un risultato positivo se noi abbiamo la chiarezza delle idee e la volontà e la ferma determinazione di andare avanti grazie
Grazie Renato per il tuo intervento mi sembra come giudicare dagli applausi
Che
Che sono stati fatti così come erano stati fatti in quello di Enrico Letta che non soltanto sono stati due interventi di grande lucidità e chiarezza ma mi sembra che le cose che sono state dette sono condivise siccome questa platea non è una platea banale
Anche da questo traggo indicazioni confortanti
Passo adesso la parola al dottor Santaniello il rappresentante della Commissione
Imbarazzato nel nel parlare dopo ricorrete io sono ancora più imbarazzato tant'è che mi sono ritagliato il ruolo di vigili urbani in questa in questa serata però permettetemi di dire qualcosa ringraziando naturalmente Enrico letta per la difesa di ufficio e non solo
E il proprio Daloui parto quando ha fatto riferimento all'Europa come grande sogno mi ha stabilito venuto alla mente un discorso un bellissimo discorso che il presidente Carlo della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi pronuncio qui all'ISPI
Quattro luglio del due mila uno dove risorto i giovani a coltivare il sogno in particolare sulla europei ed è giusto ricordarlo
In secondo luogo volevo dare alcuni numeri ricordando gli altri anniversari che ci aspetta nel due mila sette
Numeri che però sono collegate cose importanti
Innanzitutto parto dal numero dieci
Dieci come sono le edizioni di un manuale di un professore di diritto comunitario che qui in sala posso dirlo il professor Fausto Pocar che
Credo sia stato il padre insieme al grande Riccardo Monaco di tutti coloro che hanno voluto Expo potuto studiare il diritto comunitario e quindi ricordare innanzitutto che il diritto che l'Unione europea soprattutto
Una comunità di diritto
Poi c'è Milano già ricordata Consiglio europeo
Il Consiglio europeo di Milano oltre a avevo lanciato l'operazione mille novecentonovantadue ha fatto qualcosa che ha ricordato l'ambasciatore Ruggero cioè il programma il programma Erasmus quest'anno il ventesimo anniversario del Polo che
Ma Erasmus bisogna ricordarlo perché uno dei programmi di successo dell'Europa dal basso
Ricorderete come la Gran Bretagna non voleva assolutamente adottare questo programma invece questo programma con piano piano è riuscito a conquistare anche la la filmografia ricordiamo ancora il l'appartamento spagnolo e e anche questo che ricordarlo in particolare ricordare quel comitato adori Mino che insieme al Comitato dunque confluì due rapporti che poi consentirono alla l'Unione Europea allora Comunità europea una bella ripartenza
Milano
Milano soprattutto anche come radice dell'IRS l'idea europea e ricordiamo che a Milano nel mille novecentoquarantuno nasce il Movimento federalista europeo e questo è un altro dato importante
Da ricordare
Naturalmente parlando del Movimento federalista europea non posso che ricordare il numero cento
E cioè il cento anni dalla nascita di Altiero Spinelli naturalmente le parole qualsiasi parole è inutile tuttavia questo mi permette di ricollegare a un altro
Personaggio questa volta l'attuale presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano che svilupperà il quattordici febbraio
Quindi fra mercoledì prossimo data la scelta non a caso data in cui sappiamo che il Parlamento europeo adottò nel mille novecentottantaquattro allarga maggioranza il primo progetto che poteva dirsi una Costituzione europea il Progetto Spinelli come ricorda Enrico letta e quindi guarda caso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vuole stare una forte testimonianza nel semestre di presidenza tedesco di questa di questo di questo suo attaccamento
E dispiace cui sono un po'amareggiato il fatto che spero che l'occasione non sia persa da parte della stampa come ha in qualche modo sottolineato ancora una volta Enrico Letta e pensare al al discorso che il Presidente della Repubblica ha svolto a Madrid non poco meno di dieci giorni fa
Quello sì vibrante forte storicamente pregno di notizie c'è di tutto ciò che può il fare innamorare l'Unione europea ebbene sulle pagine della stampa complici i giornalisti che poi alla fine titolo sui PACS scompare completamente questa testimonianza questa traccia politicamente così importante
Il cemento della integrazione europea è senza dubbio la solidarietà quella solidarietà che viene misurata al momento delle prospettive finanziarie delle decisioni delle prospettive finanziarie ora è chiaro che queste prospettive finanziarie tutto ciò
Che è scritto nel bellissimo volume Europa prospetti senza prospettive fa stato
Dello sfarinamento di questo cemento e che occorre quindi iniettare dosi anche di fiducia con un certo senso ha detto il l'ambasciatore Romano e quindi noi ci auguriamo sto parlando dalla commissione scusate
Napoli
L'anno scorso naturalmente e ci auguriamo che la clausola di revisione quella che dovrebbe scattare nel due mila otto di cui responsabilità e della Commissione Barroso Possa possa ripartire all'interno di un clima politico
Che si avvia alla al Sal salutare il solo otto e quindi alla fine se uno volesse usare uno slogan utilizzare altre parole di questo volume si potrebbe dire senza Europa non ci sono prospettive
Scusatemi se mi sono dilungato e chiedo anzi c'è un intervento programmato possiamo dirlo quello di Federico Bianchi se vuole cominciare questo dibattito
Invito a entrambi relatori
Punto come già accennato l'onorevole e dall'ambasciatore Ruggiero a cinquant'anni alla firma dei Trattati di Roma tra le tante sfide che l'unione deve affrontare sicuramente quella energetico ambientale è tra le più importanti
Vorrei chiederle autori alla luce della presentazione del cosiddetto Terzo pacchetto energia il dieci gennaio ultimo scorso parte la Commissione europea
Con il quale si inseriscono tra le priorità all'europea la riduzione da qui al due mila venti delle emissioni di CO due del venti per cento
Ed una serie di misure volte arrendere mercato energetico più efficiente e più integrato se l'Unione europea sta andando nella direzione giusta
Se no quale dovrebbe essere la direzione da intraprendere
E in tale ambito quale ruolo si può ritagliare il nostro Paese
Grazie
è del del
Verrebbe voglia di parlare molto a lungo su questo tema e poi in sala ci sono persone che non sanno molto
Io
Mi dico una sola cosa che questa credo che finché non comprendiamo che noi europei che siamo consumatori di energia e molto poco produttori o ci mettiamo insieme in quanto consumatori
Oppure difficilmente saremo in grado su questa su questo tema sul tema complessivo quindi delle fonti energetiche ad avere un rapporto positivo con la materia perché da una parte sono convinto che l'ho detto prima
Le scelte fondamentali di
Ambientali chiamiamole così sul tema dei consumi energetici di rispetto dell'ambiente
In questo campo o le facciamo tutti insieme oppure molto difficile riuscire a motivare il singolo
Appunto contribuente il singolo cittadino
Ad andare oltre una considerazione semplicemente di carattere così generale e questo soltanto l'Unione Europea ci può imporre di farlo tra l'altro lo dico
Chiudendo subito la parentesi a mia memoria però qui chiedo sempre se c'è qualcuno che ne sa più di me non esiste una importante legge italiana in campo ambientale
Che non sia stata e non sia applicazione di una direttiva comunitaria
Credo che abbiamo forse con qualche altro paese europeo è questo che io considero triste primato cioè il concetto è che se non c'era l'Europa metterci le direttive comunitaria in campo ambientale noi probabilmente non avremmo fatto la gran parte invece dei passi avanti che abbiamo fatto in tanti campi della del capire per esempio che il rifiuto che oggi è parte del nostro consumismo
Diventa un elemento di un ciclo di nuova produzione che da adesso in poi dovrà sempre di più far parte della nostra ma la chiudo questa parentesi perché è una parentesi ingloriosa per il nostro Paese è quella di del rapporto tra leggi ambientali e direttive comunitarie
Ma l'altro ragionamento che voglio fare è quello legato proprio alla alla considerazione del fatto che su queste grandi questioni
O noi dialoghiamo quei grandi paesi
Produttore di energia tutti insieme oppure difficilmente siamo forti
La Russia e paese oggi chiave Luisa Todini e qui il presidente della Foro di dialogo Italo Russo ma noi italiani che parliamo con i russi è una cosa l'intera Europa che parla con la Russia o che parla con gli altri grandi produttore nella regia è un'altra cosa
Così come il tema della della Rete energetica europea mi rendo conto che apro un argomento molto particolare la Rete energetica europea
è un tema secondo me delicatissimo importantissimo l'idea di cominciare a metter le reti insieme
In questo campo di Paesi che alla fine vedono l'energia passare da un paese all'altro e siamo tutti legati un po'allo stesso allo stesso tema lo stesso problema lo considero fondamentale in una situazione in cui abbiamo parlato di cifre del futuro
Beh il tema del rapporto tra produzione e consumo di energia anche questo un bel tema da grandi cifre della globalizzazione all'incirca noi occidentali chiamiamo il senso classico noi europei e gli americani diciamo così e i nordamericani
Produciamo il dieci per cento dell'energia mondiale e consumiamo il novanta per cento dell'economia non mondiale questo alcuni anni fa pochi anni fa
Il resto del mondo alla rovescia all'incirca cioè il re tutto il resto del mondo tolti noi europei e i nordamericani
Consumava il dieci per cento dell'energia mondiale ne produceva il novanta per cento
Questo soltanto dieci anni fa
Soltanto oggi questo percorso ha già subito una modifica profonda e soltanto fra dieci anni si calcola che mette il rapporto produzione rimarrà lo stesso novanta dieci all'incirca il rapporto consumi passerà da novanta dieci alla rovescia settanta trenta
E io credo che tutti insieme ci rendiamo conto di che cosa questo vuol dire non vuol dire che noi smettiamo di consumare un poi passiamo il nostro consumo arresto
Del mondo semplicemente che tutti aumentiamo noi e il resto del mondo quindi questo vuol dire un utilizzo non vado oltre perché abbiamo già parlato fin troppo però questo per dire come questo il grande tema veramente il grande tema e non è sufficiente anche qui la necessità l'Unione europea ha parlato per la prima volta di Energia in senso nuovo
Nel sebbene nel gennaio i primi giorni era la presidenza ostile se non mi sbaglio né prigione del gennaio dell'anno scorso
Quando a seguito del del disastro dei rapporti diplomatici insomma
Tra Russia e Ucraina
E avevamo vissuto tutti noi europei le interruzioni energetiche
E per la prima volta l'Europa parla sull'energia perché tutti noi sappiamo che l'Europa fino a oggi parla di energia usando la porta di servizio perché professor Pocar ci potrebbe spiegare che sornione europea parla di energia esclusivamente perché
Fusa il mercato interno per parlare di energia quindi e l'éscamotage di usare l'energia come un servizio ma sappiamo tutti che l'energia non fa parte delle materie comunitarie perché allora si era deciso che le energie erano roba che ogni Paese doveva vedersi perse figuriamoci se oggi possiamo immaginare che l'energia ognuno di noi se la vede per sé
Ho citato questo tema perché la domanda
Andava in una direzione che che trovo molto interessante però per dire che veramente questo è una delle questioni sulle quali o il passo il cambio di marcia arriva rapidamente oppure difficilmente riusciremo affrontare e risolvere efficacemente questo grande tema
Io non vorrei addentrarmi nel dare la risposta al quesito data la mia abissale ignoranza la materia e quindi non vorrei confondere le idee di tutti quanti dicendo qualcosa che e assolutamente inesistente
Vorrei fare un'osservazione che è un'osservazione che è stata fatta molto spesso in questi ultimi tempi
In fondo la costruzione europea e partita dal carbone e dell'acciaio è partita all'Energia
Bene in effetti noi ci ritroviamo in un altro momento in cui la Costituzione europea deve ripartire è ripartire nella realtà molto cambiata di cinquant'anni dopo
Che avevamo iniziato io credo che il terreno della Energia e quello dell'ambiente possano essere due terreni sui quali costruire prima
Di altre politiche le nuove due politiche della Unione Europea
Ed è questa l'auspicio che io faccio per dare una risposta poi
Anche al problema che lei ha posto
Antonio Longo Movimento Federalista Europeo
Io vorrei ritornare sul tema del rilancio dell'Obiettivo dell'unità politica dell'Europa
Credo che questo rilancio si giochi fondamentalmente su un punto quello della Costituzione europea
è chiaro che se nel nel nel due mila nove non avremo una costituzione europea
L'Europa vorrà dire che l'Europa non avrà avuto più la forza di pensare al proprio futuro
Vorrà dire che la classe politica europea avrà abbandonato questo grande obiettivo la discriminante il due mila nove
In vista di questo obiettivo il Movimento Federalista Europeo nel prossimo congresso di marzo due tre e quattro marzo a Roma lancerà un piano per il rilancio del processo di unificazione europea
Questo piano è fondamentalmente che ruota attorno al fatto che la Costituzione europea dovrà entrare in vigore nel due mila nove
Lotterà attorno al fatto che a un punto cruciale
Se i governi europei non sono in grado di decidere a ventisette che sia il popolo europeo decidere
Il Movimento Federalista Europeo lancerà una campagna per raccogliere un milione almeno un milione di firme in Europa perché nel due mila nove ci sia un referendum europeo sulla Costituzione
Se gli Stati e governi non sono in grado di scegliere che sia il popolo europeo a decidere non a caso lo slogan in inglese l'ex European People de Saito
Questo secondo noi è il punto fondamentale e che il popolo europeo decida vuol dire che dovrà decidere a maggioranza con una maggioranza di popoli e di Stati facendo saltare per la prima volta in aria il problema il tema della e il potere di veto degli Stati
Se EuropeAid decidono a maggioranza sulla Costituzione potranno decidere a maggioranza sulla politica estera sulla difesa sull'Energia se non riesco a decidere a maggioranza su questa cosa qua fondamentale non decideranno a maggioranza sull'altro
Quindi l'appello e lo la richiesta che noi facciamo al governo italiano
E di farsi promotore in sede europea
Di questa grande svolta che sia il popolo europeo a decidere
Non a caso questa cose presente anche nel programma elettorale del governo dell'Ulivo del dell'Unione quindi di questo governo chiediamo al governo italiano di mantenere questo impegno e di farlo valere in sede europea grazie
Grazie c'era
Un attimo
Non volevo due domande prendo spunto da una cosa all'ambasciatore Ruggiero offrono domande Enrico Letta viceversa non così i palleggiando intanto mi associo ai ringraziamenti
Ad Alessia Mosca che c'ha coordinato nella stesura del libro insomma sono molto contento del prodotto finale l'ambasciatore Ruggiero ha citato il tema delle prospettive finanziare un capitolo
Importante tutto il piacere di contribuire in effetti il discorso fondamentale che ne mettevano in luce non sono l'europeizzazione del metodo ma anche il fatto che per la prima volta c'è questa opzione aperta di revisione delle prospettive finanziare in corso in cui sembra che sia la Francia sia mentre mi unito
Decideranno di rimettere sul tavolo sia l'assegno britannico che la politica agricola
Da questo punto di vista il taglio che è stato fatto del dalla della proposta alla commissione è fondamentalmente quello di tagliare tutta la parte competitività come come ricordava l'ambasciatore però è evidente che nel momento in cui andiamo a ridiscutere queste prospettive ridiscutere del bilancio europeo sulla parte competitività vuol dire arrivare con un'idea di politica industriale nazionale
Ben definita perché dire che è la ricerca o la competitività viene passata a livello europeo e e spingere in questo senso vuol dire avere una politica industriale
Orientata in questo senso quindi chiedo Enrico Letta se la riflessione che si sta facendo a livello nazionale sulla politica industriale verrà poi e come verrà eventualmente messa insieme la posizione negoziale che l'Italia
Cese questa volta perché la riforma viene fatta sotto presidenza francese
Beh se l'ambasciatore Ruggiero prendo spunto una dichiarazione riguarda una dei temi di che Enrico Letta sottolineava l'Economist settimana scorsa ha sottolineato come uno dei grandi Problemi che sembriamo che l'Europa sembra veramente nell'attuale fase di gestione suo rapporto con la l'Alleanza atlantica con la NATO
Le questioni in particolare di Kosovo e Afghanistan
Mi pare che anche se non si riesca a metterci d'accordo a marzo sulla costituzione europea e ci si doti degli strumenti del Ministro degli Esteri europeo del rappresentante del Consiglio
Però s'questo sarebbe una scatola vuota se l'Europa non prendo una DC una direzione ben precisa rispetto ai rapporti che vuole avere con l'altra sponda dell'Atlantico e sull'utilizzo che vuole fare
Della forza militare di cui eventualmente dovesse dotarsi all'interno della NATO
Eh lo so che la presidenza tedesca si sta muovendo anche in questa direzione
E mi sembra importante perché questo va a riempire di contenuti quello percorso costituzionale che altrimenti resterebbe sulla carta ma non troverebbe una sua declinazione politica
Voglio quindi sapere dall'ambasciatore Ruggiero se su questa direzione ci sono stati dei discorsi e come lui insomma dall'altra la sua esperienza
Vede la questione grazie
Facciamo fare un altro sì facciamolo sì prego un'altra domanda
Sono Ugo Doretta delle sita cattolica del Sacro Cuore le bellissime appassionate parole dei relatori inducono brevissima riflessione è una domanda
La riflessione che occorre secondo me che l'Europa procede su due binari
Un binario è quello di
Arrivare ad un raccordo quanto prima possibile
Sulla Costituzione europea o su una versione modificata della stessa
Questo è necessario perché son tante le cose inserite in questo complesso trattato che vanno salvate e che su quali spetta spero sia possibile trovare un accordo
L'altro binario però parte dalla consapevolezza che qualsiasi versione della costituzione europea venisse finalmente privata va approvata non ci porterà a un'Europa che parla con una sola voce
Non ci porterà ad una Europa politica parlare troppo solo a volte significa avere un'Europa politica e quindi a mio modesto avviso e su questo chiedo agli ai relatori se la vedono meno allo stesso modo avvierà un altro binario quella cioè che ci può portare ad un Europa politica Comes tutti dicono
è un'Europa che parli con una sola voce ma è possibile che raggiungere questo obiettivo e quindi su cui necessari sacrifici di sovranità statale che questo comporterebbe e che non ci si può nascondere è possibile farlo in un contesto di un'Europa a ventisette oppure sarebbe meglio
Cominciare a costruire questa questa Europa che parla con una voce unica sulla base per esempio Ducrot dei sei Paesi fondatori che potrebbe fungere da polo di attrazione e allargarsi man mano e creare in altre parole pura
Federazione della Confederazione
Vogliamo
è una domanda in Giacomo Vaciago una parte una domanda in parte simile si è evocato spesso la Cina la verifica e così via venisse guardate all'Europa da Pechino od ovociti fondi europei ne vedete già due
Ce n'è una che sta a Bruxelles soft debole piantata lì in lutto quasi e ce n'è una che sta a Francoforte che funzione che è un successo l euro
Quale delle due va avanti in giro per il mondo solo stupiti che è quella di Francoforte è ferma perché avendo già la stessa moneta sono molto più avanti degli altri e prima che lui l'idraulico polacco ci raggiunga ci vorrà ancora vent'anni mentre avendo già la stessa moneta possiamo più rapidamente procedere non è inusuale questo meccanismo anche cinquanta stati americani all'inizio erano tredici ed sono andati avanti e sono cresciuti i primi quindi non c'è bisogno di inventarsi sei ne abbiamo già tredici militi dalla mole perché simbolo forte di identità cioè ricordare Enrico letta prima i tredici si diano una mossa incomincino a fare qualcos'altro assieme
Prendiamo atto domande mi chiamo con le domande
Che purtroppo
Ci sono Livio Caputo faccio il giornalista
Una domanda molto rapide è molto semplice se sotto la pressione dopo duplice della crisi ambientale e della crisi energetica l'Europa sulla nella scia del successo francese ed è il premier ripensamenti tedeschi e inglesi prendesse la strada del nucleare l'Italia cosa farebbe
L'ultimo collegamento c'abbiamo ancora più Fausto prego prego
Quella sera mi chiamo Luisa Todini anche se sollecitata alla ridusse parlerà di case c'è l'italiana e tanto l'ambasciatore Ruggiero quanto il sottosegretario Letta hanno sottolineato nell'ora interventi l'importanza del consenso nei confronti dell'Unione Europea di credere che senza unione europea non c'è prospettiva allora faccio questa considerazione a costo di prendermi qualche fischio perché i governi italiano e non dico questo governo potrei parlare il Presidente il Presidente ancora perché l'Italia in generale
Sì ostina difendere stesse con forza un'italianità anche volte non è il caso di difendere faccio alcuni esempi
Uno che conosco per entrare nel settore per esempio la questione la mancata fusione Autostrade Abertis in cui nonostante però ci dica una certa cosa
A sinistra il nostro governo marginali né dello rapace interessa
Bollani tali ecco si difende anni presi per difendere l'italianità e lo dico anche da da imprenditore quando quell'impeto l'italiana quelle attività italiane possono portare ricchezza e sviluppo
Altrimenti benvengano capitali stranieri che possano portarci altrettanta ricchezza e sviluppo grazie
Ultimissima domanda foto sfocate grazie
Hilton mi richiamo a un libro che pubblico onorevole da diversi anni fa nel novantaquattro se non erro
In cui alla vigilia di un allargamento che ha portato poi l'Europa a quindici
Sosteneva giustamente
Fra altre cose che l'allargamento comportava che si stabilisse lo delle regole quei delicati compromessi fra i poteri dei paesi poteri centrali
Prima di fare l'allargamento
Ora l'ultimo allargamento è stato fatto invece
Prima di fare le regole
La domanda questa che probabilità e che è chiaro che diventa molto più difficile fare regole adesso
Ma quali probabilità ci sono che il difficile compromesso che si sta facendo sulle regole possa portare a dei risultati a quei risultati di avere una voce unica una politica unica in tempi ragionevoli in modo ragionevole l'altra domanda che volevo fare è molto più difficile però ho sentito parlare di cifre ringrazia i relatori gli oratori per avere dato delle cifre sul futuro soprattutto e se dice l'Europa se insieme a può essere usava anzi addirittura numero tre dopo Cina e Stati Uniti negli anni venti trenta quelli che saranno
Quando però si è parlato di cifre dei singoli Paesi europei
Appare chiaro che sommando quelle cifre dei singoli si arriva si e no al sei sette per cento quindi ben lontani da quel la terza posizione che dovrebbe aggirarsi sui quattordici quindici per cento
Quali sono i fattori determinanti secondo degli oratori che lo stare insieme permetterebbe
Di raggiungere farebbe raggiungere questo risultato che sarebbe almeno il doppio di quello che sarebbe risultato della somma dei singoli se rimanessero separati
Ce l'ha fatta minuto e mezzo ciascuno
Bisogna andare con l'accetta il rinvio proprio nel mio minuto e mezzo voglio dire
Le prospettive finanziarie hanno proprio ceduto su quel punto e non li dobbiamo recuperare cioè o abbiamo un bilancio comunitario che è in grado di spostare chiamiamole così dalle spese obbligatorie ai Grandi Progetti oppure
Ripetiamo
Le difficoltà e i difetti delle burocrazie ed è e delle spese diciamo dei bilanci nazionali
Credo che il la revisione del bilancio comunitario debba spingesse soprattutto in quella direzione sono e questo è è il passaggio chiave su questo bisogna sicuramente muoversi su quest'ultima questione io ho l'impressione poi non so se era nato e più preciso di me che la somma però già oggi fa cioè una cifra di quella di quel tipo legge oggi la somma fa almeno dell'area dell'euro agita dodici quattordici prospettiva assunti in prospettiva futura e sui tempi io dico due mila e nove
Elezioni europee del due mila e nove perché sinceramente l'idea che passi un'intera legislatura e che si vada a quella successiva non credo che noi siamo e saremo in grado nella legislatura successiva di fare qualche cosa dopo le elezioni europee
Questo lo dico perché ormai il percorso comunitario a una scansione per legislature cose che un tempo non c'era
E quindi o la prossima legislatura inizia con un mandato rinnovato oppure se inizia discendendo non sarà una legislatura che riesce a ripartire ecco perché dico c'è bisogno
Che ha attorno alla data due mila nove scatti un messaggio un meccanismo termina per un meccanismo che che chissà se non scattasse potrebbe dire che quello che dice Giacomo forse è la strada del futuro ma noi ovviamente vogliamo che così non sia perché vogliamo che qui risultati vengono raggiunti assolutamente da tutti insieme e io credo che le fusioni cross border siano una delle cose fondamentali assolutamente ovviamente in una logica di
Di reciprocità questo senso con regole europee che consentono la reciprocità credo che si sia cominciato in Italia finalmente a lavorare in questa direzione nel campo bancario per esempio dove quando si è cominciato a capire che queste regole funzionano nei due sensi
Questo ha fatto del bene alle banche italiane farà del bene ai ai consumatori italiani abbiamo una grande banca oggi
Unicredito che gioca fuori in modo molto consistente abbiamo non ci scandalizziamo se qualche banche italiane oggi è stata acquistata da banche europee ma nel momento nel quale c'è stata questa logica di reciprocità credo che affrontiamo la questione nel campo bancario poi mette il terreno era più maturo ma dobbiamo estendere assolutamente tutto questo negli altri settori parlato temo più di un minuto e mezzo
Ma io sarò brevissimo vorrei prima di tutto fare delle osservazioni su un punto importante visto dal di fuori Francoforte vince su Bruxelles vorrei dire due cose
In realtà vince anche di più
Di quello che l'opinione pubblica specialmente italiana se ritiene e vorrei ricordare che pochi giorni fa mi sembra su un solo giornale credo Il Sole ventiquattro Ore
è apparso sono apparse lì cifre che ha dato la Banca centrale europea di Francoforte su quelli che sono stati i risultati del dell'euro nei paesi che hanno adottato l'euro e sono tutti i risultati positivi
Tutti i risultati positivi vorrei ricordare che il governatore della Banca d'Italia nel suo ultimo discorso al Forex di Torino ha ricordato che da quando c'è l'euro sono stati creati nei Paesi dell'euro dodici milioni di posti di lavoro
Purtroppo la campagna contro l'Euro è stato una campagna riusciti stima molte volte nel silenzio di chi avrebbe dovuto difendere l'euro
Credo che sia assolutamente opportuno che la Banca centrale europea incominci a uscire incominci a parlare e a dire quali sono le buone ragioni
Quindi io credo che vincerà ancora di più seconda cosa e importante
Ho notato nel reso conto dei giornali sul programma della Ségolène Royale che propone di creare un governo per i Paesi dell'euro e questo risponde a un anche un poco alla domanda dei Paesi fondatori i Paesi fondatori purtroppo con i due referendum negativi hanno perso un po'di appeal diciamo e quindi oggi si parla di più dei paesi membri diciamo dell'euro della zona euro e dei Paesi fondatori come il possibile nocciolo diciamo o del del di una Europa veramente politica e a questo proposito vorrei ricordare quanto ha scritto molto lucidamente
Tommaso Padoa Schioppa nel suo ultimo libero l'EUR una una una timida ma attiva pazienza
Una cosa del genere in cui lei dice che i due fattori principali diciamo di una unità politica europea sarebbe l'eliminazione del Veneto
Un impegno adottare l'unione delle risorse necessarie alle politiche che vuole fare una volta fatto questo dice siamo molto vicini all'unità politica usiamo l'unità politica dell'Europa
Io credo che il cammino che salta intrapreso sia un cammino che va in quella direzione perché ricordiamoci che se nella progetti costituzione non c'è la rinuncia al petto c'è però un processo graduale che estende il voto a maggioranza e vorrei ricordare che sarà così cioè un condire a un candidato francese né in una sua prima le ha descrizione della politica verso l'Europa metteva anche Lai limine azione del del del vento con la la estensione diciamo del voto a maggioranza alla doppia maggioranza
Quindi diciamo non è più un tabù come era prima anche se naturalmente non c'è consenso su di questo
Grazie adesso come padrone di casa non mi resta che ringraziarli di cuore
Permettetemi solo di aggiungere che in questa casa proprio in questa stessa casa lo ha ricordato Santaniello
Citando la presenza dell'allora presidente della Repubblica Ciampi qui nel due mila e uno
Credo che in tempi in cui la parola costituzione europea era ancora scandalosa
Qui fu elaborato insieme a un grande istituto di studi politici francese ha un grande Istituto di studi politici tedesco
Uno studio sulla Costituzione europea
Che auspicava una costituzione di non grandissima portata ma di pochi punti essenziali
Non arrivammo all'ambizione di redigere la Costituzione europea ma credo che le linee che allora furono tracciate sono singolarmente simili a quelle che io mi auspicherei possano venne da una revisione del trattato costituzionale perché attualmente è necessario condurre fatto questo ricordo perché è un ulteriore elemento di europeista di Milano
E anche di questo istituto quale voi avete la cortesia avete avuto la cortesia di venire che ringrazio ancora una volta
I nostri oratori gli autori i curatori del libro il dottor Santaniello e tutti voi che ci avete così pazientemente ascolta