L'Unione europea: radici storiche ed economiche

Siamo quasi puntuali vi ringraziamo di essere
Numerosi
In qualche modo di dare rilievo a questo nostro incontro a cui diamo grande significato
Ricordiamo come Corriere della Sera perché il tema dell'Europa che al centro del dibattito come loro sanno a partire da oggi e nelle settimane che seguiranno per noi un impegno culturale politico e anche morale perché il Corriere ha sempre avuto un ruolo di protagonista nella vicenda della nelle vicende europee e in favore in generale di una Europa unita di un'Europa integrata oggi in realtà apriamo ci limitiamo ad aprire un ciclo di incontri come loro sapranno
Che
Mettendo in campo i migliori nomi che noi potevamo offrirvi
Come conoscenza e come prestigio personale intorno a questo argomento
Si alterneranno approfondendo alcuni aspetti diversi della tematica europea
Quella di oggi e insieme il prologo ma anche un modo per entrare nel cuore del problema perché
Quando noi parliamo di radici storiche ed economiche della dell'Europa noi alludiamo al presente e alle discussioni che intorno alle radici sono state fatte nel presente
Ma anche un periodo lunghissimo addirittura incalcolabile in cui il tema dell'Europa soprattutto da un punto di vista culturale ma anche ovviamente politico anche economico
Anche mitico se vogliamo avuto una risonanza e ha avuto una una grandissimo peso
Non c'è bisogno di citare i grandi da Aristotele a Dante eccetera che hanno trattato in modo diverso il tema della possibile unità del nostro continente e della nostra patria europea
Il prossimo incontro tra una settimana approfondirà in particolare e anche in questo mi avrete se vorrete come moderatore il tema della identità nazionale e delle identità europea quindi si andrà ancora da un certo punto di vista più a a fondo
Tra presente e passato e poi in seguito ancora nei nei martedì successivi si parlerà di integrazioni e differenze
Dell'Europa di domani del caso Turchia e anche del tema più scottante quello che ha suscitato più dibattito cioè quello di una Costituzione che ancora non abbiamo per la nostra Europa questo quindi è il quadro complessivo che loro offriamo
Nel ambito invece dell'incontro di oggi a proposito delle radici storiche ed economiche dell'Europa come loro sanno abbiamo con noi due importanti
Conoscitori dell'argomento due intellettuali che hanno diverse dimensioni dimensione culturale dimensione politica dimensione storico economica e quindi come tali potranno spaziare sui nostri temi ecco dare sulla mia destra Giuseppe Galasso probabilmente loro conosceranno affinché già perché è una figura come anche quella di Giorgio Ruffolo sulla mia sinistra
Nota sia dal punto di vista politico che mediatico però io qui ricordo tra alcune delle sue qualifiche che ce lo rendono importanti cioè quello di professore ordinario di Storia medievale e moderna
Di curatore per esempio di una storia dell'Europa del ruolo che ha ricoperto di presidente della Biennale del ruolo che ricopre come membro dell'Accademia dei Lincei
Del ruolo che ha ricoperto sia pure per un brevissimo periodo nel pieno della battaglia politica a metà degli anni Settanta di sindaco di Napoli poi il sottosegretario al ministero dei beni culturali e ambientali
Insomma tantissime qualifiche della quale naturalmente la più prestigiosa e quella di ed il editorialista del Corriere la sera questo
Va naturalmente legato pensa che e naturalmente invece per quanto riguarda Giorgio Ruffolo abbiamo una carriera diversa ma con alcune affinità perché anche qui cultura politica impegno sono tra di loro intrecciate
Giorgio Ruffolo sul versante storicamente socialista quanto Giuseppe Galasso lo era su quello storicamente repubblicano
E Sperto economico finanziario
Alla Banca Nazionale del lavoro in in varie organizzazioni internazionali e nazionali deputato al Parlamento europeo
Senatore della della Repubblica
Direi che moltissime sono state le sue esperienze la carica il ministero dell'ambiente e non per ultima il ruolo di fondatore della rivista MicroMega che è una nostra stabile conoscenza e anche per loro come lettore del Corriere perché spesso questa rivista ci offre materiali di dibattito sulla storia della sinistra che sono per noi interessante che noi e magari un particolare che curò insieme ad altri la le pagine culturali
Offro loro il meglio che ci possono offrire o è meglio che ci interessa
Il l'andamento del dibattito io terrà il molto e sicuramente anche i nostri relatori credo anche loro
A mantenerlo a un ritmo piuttosto veloce perché l'argomento è importante e perché sono tante le sfaccettature
Quindi io suggerirei se fosse possibile che i due relatori introducesse ero per un massimo di dieci quindici minuti il loro punto di vista sull'argomento delle radici economiche
E storiche dell'Europa ovviamente ci aspettiamo il versante storico soprattutto dal professor Galasso quello economico dal professor Ruffolo e poi invece se saranno così gentile gli sottoporrò ad alcune domande a nome loro
A cui si richiederanno delle risposte non più lunghe di cinque minuti e successivamente se avremo il tempo se loro avo non saranno ancora soddisfatti o stanchi
Potranno a loro volta apporre alcune domande in ordine rigorosamente alfabetico quindi chiedere il professor Galasso di avviare l'introduzione al nostro tema
Di entrare nella macchina trita sassi dell'orologio di per ed essere l'unico che è partita
Allora
La definizione dell'Europa contrariamente a quanto si può pensare e recente ma il nome e antico una volta si pensava a un nome di origine greca Quality diceva
Dai begli occhi fino alle belle correnti e così via poi l'approfondimento degli studi apportata stabilire delle radici semitiche due parole semitiche in realtà una a su che significa Oriente
Donde il nome Asia e un'altra RU
Che significa invece Occidente vedete che fin dall'origine
Questa tre qualificazione di occidentale del resto molto facile per chi proviene dall'Asia caratterizza il nostro continente ha detto però che la definizione di Europa
E il recente e lo confermo anzi aggiungo
Piuttosto recente
Dell'Europa appunto si parlava già nell'età antica ma che cos'era l'Europa Perret antica non prendiamo ma molto alla lontana ma per i nostri greci e latini dei quali noi più direttamente ci possiamo riconoscere come figli
Diciamo che l'Europa era semplicemente il lato settentrionale di un continente diverso
Che era il continente che si potrebbe definire il continente mediterraneo
Intorno al quale c'erano tre lati Ullate europeo un lato asiatico un lauto africano ma la realtà era quella del mare interno e c'è una frase bellissima almeno ai miei occhi
Di un antico autore in greco per definire questa condizione del mediterranea col dire che io come dividono intorno al Mediterraneo con lei Ranucci intorno allo stagno è questo
Si congiunge poi come in quella dizione di mare interno ma di mare interno appunta questo continente euro a ceo altri africano
Asiatico africano che la nozione dell'antico Mediterraneo
Dunque una fetta dell'Europa era presente alla geografia antica e precisamente la fretta assunto del declino del Reno ed è il dall'invio l'Europa come noi oggi la concepiamo
Comincia più tardi comincia dopo la caduta dell'Impero romano si forma pressappoco
Allora all'anno ottocento negli anni di Carlo Magno e della rinascita dell'impero del titolo non Bellintani
Del titolo imperiale in Occidente e giunge fino al mille trecento un blocco compatto diciamo di cinquecento anni più o meno e non
Non ci conosci fingiamo alla missiva dei cinquecento anni e
Inizia con una diversificazione profonda rispetto all'età antica nell'età antica l'orizzonte della fascia europea a cui l'età antica sì interessava era un orizzonte del tutto mediterraneo che nel Mediterraneo aveva il suo centro dire l'abitazione
In quei cinquecento anni il centro si sposta decisamente sì continentali Za
E il centro di gravitazione dell'Europa non è più il Mediterraneo ma è la valle del Reno e il canale della Manica
Questo detto las Mo con questa dislocazione della affondamento geografica europea era attribuita da un grande storico europea
Il bellica Morris Pirellina al fatto che L'Unità antica del Mediterraneo romana e poi cristiana si era spezzata con l'arrivo degli arabi egli avrà e fra le altre Effetti
Di questo arrivo degli arabi nel Mediterraneo c'era anche questa dislocazione dell'asse europeo dal mare il mare interno di quel continente a cui ho accennato verso il continente si forma così
Quello che è un altro grande storico questa volta italiano
Federico Chabod uno
Chiamava all'Europa centro sud occidentale
Che sarebbe poi null'altro che la penisola Iberica la penisola italiana la Francia la Germania l'Austria la Svizzera le isole britanniche a cui a poco alla volta si aggiungono territori marginali innanzitutto i territori scandinavi e la Boemia
E poi la Polonia altri paesi e così via
Ed è questa Europa centro sud occidentale come Jean bolla definiva che è stato il vero cuore il vero motore della civiltà
Europea
Finché nel Rinascimento esclude
La creatività e la forza
Di questa Europa dalla lunga incubazione plurisecolare di sei sette volte secolare
E sia alla mirabile espansione innanzitutto si ha la fortuna dell'aggettivo europeo è difficile che prima del cinquecento sia usato l'aggettivo europeo si trova ma non è di uso frequente per dire europea o si diceva cristiano
Per dire Europa si diceva la cristianità ASS
Ma per cinquecento significativamente si comincia a diffondere l'aggettivo europeo e questo è molto importante e sciabole notava acutamente che nello stesso cinquecento gli europei cominciano a definirsi europei molto più frequentemente che cristiani
Comincia la fortuna dell'Europa nel mondo
E comincia una serie di rivoluzioni europee l'una dopo l'altra Hill una più importante no
L'uno tanto importante quanto l'altro volevo fare una misura ma non è assolutamente il caso
L'Umanesimo e Rinascimento spesso sono una grande rivoluzione culturale ET quale portata
E poi c'è la rivoluzione religiosa con la divisione Riggio se non dell'Europa che già era divisa tra cattolici ortodossi ma dell'Europa occidentale di questa Europa che io volentieri definirei l'Europa europea no quella Europa centro sud occidentale
Di cui abbiamo parlato con la divisione fra cattolici e protestanti
E poi c'è la rivoluzione commerciale provocata dalla scoperta dell'America
E poi c'è la rivoluzione scientifica una delle più importante di cui antesignano fra gli altri uno dei massimi
Italiani di ogni tempo cioè come avrete già capito Galileo Galilei e poi c'è la rivoluzione industriale questa enorme rivoluzione
Nella capacità produttiva dell'uomo
La più importante rivoluzione economica dell'umanità dopo quella neolitica col passaggio degli uomini dallo stato di cacciatori e raccoglitori Allo stato di agricoltori e allevatori
Però ancora più importante
E poi c'è la rivoluzione francese e poi c'è la ci sono le rivoluzioni nazionali
E poi ci sono le rivoluzioni democratiche socialiste una serie
Di rivoluzioni che ci dicono due o tre cose una prima cosa che il mondo europeo è stato grande
E possente perché è stato un mondo permanentemente dinamico gli europei non si sono stati mai fare
Avranno fatto bene avranno fatto ma deluxe
Giudichiamo ciascuno come gli pare ma non si sono stati mai fermi un dinamismo inarrestabile
Secondo una enorme creatività perché non è un dinamismo che gira a vuoto
Ma è un dinamismo che opera su grandi condizioni di fondo
E provocato svoltesi gruppi di una profondità e dalle conseguenze assolutamente appunto rivoluzionari pensate solo lasciamo stare adesso
Gli elementi materiali pensato solo al mondo dei valori come
L'Europa si muoveva su una duplice base una base di antica quella ellenistico romana
L'ellenismo la Grecia aveva dato a ad affatto allori
La razionalità filosofica e scientifica ha dato il senso della comunità civile
Ha dato insomma non mi metto qui a tessere gli elogi dei Greci Romani ci hanno dato perlomeno il diritto oltre a una grande ingegneria in un grande senso
Del istituzione poi venuti il cristianesimo
E non spendo neppure una parola perché penso che la enormità della rivoluzione cristiana non abbia bisogno di essere illustrate ma vedete dopo che è accaduto quali valori io mi limito a qualche cosa la laicità la tolleranza
La libertà che è cosa diversa dalla tolleranza la giustizia e i grandi idee politiche grandi idee di comunità civile c'è un filo continuo nella storia europea fin dall'età antica
Perché lega fra loro una serie di esperienze civile di altissimo profilo la polis la città Stato greca
Che sembra quasi ripetersi nel comune
Medievale italiana quasi
Alla lettera ripetersi
La monarchia le monarchie europee Feudale prime assolutistiche poi noi siamo abituati a considerare FI puntualissimo
Qualcosa di deteriore naturalmente giustificato questo per chi viene dopo ma allora il feudalesimo
Esercitò una grande e aveva una sua etica e le ronde etico dei rapporti personali ma quale livello di rapporti personale la monarchia assoluta
Altro orrore ai nostri ottima intanto grande stadio della civiltà
Europea
E con cui profondamente si identificava lo spirito civile
Io ricordo sempre quei due meravigliosi versi di Carducci in cui Carducci parla del rapporto tra
I francesi e il maggiore dei loro Rete Luigi quattordicesimo i docenti sono naturalmente e dice Carducci
Tutti i francesi dall'Oceano al Reno
Erano orgogliosi di vegliare il re questo mi dà questo senso della comunità civile che la monarchia assoluta era riuscita e infine lo Stato nazionale e lo Stato liberaldemocratico
Che sono direi fino ad oggi le frontiere ultime della convivenza
Della convivenza europea non stavo per dire civile eccetera della convivenza
Europee ed è importante notare che questi valori europei tutti quelli che ho detto
Della ragione della libertà della giustizia dello Stato nazionale liberaldemocratica eccetera non sono rimasti chiusi
Nei confini dell'Europa così come essa alla fine si è definire perché alla fine si è definita
Poi l'Europa questo è accaduto recentemente
E accaduto tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento quand'anche la Russia entrata pienamente nel circolo per la vita del pensata che fino agli inizi del Settecento le ultime città veramente europea erano Cracovia
E butta allora non c'era ancora puntata est eccetera ma una grande città Buddha in un piccolo villaggio teste
E Cracovia Bund segnarono la frontiera Europa tutto quello che stava al di là era a sia mongoli tartari
O Ivan il Terribile insomma e così via
E invece è nel Settecento si definisce l'Europa anche geograficamente come adesso la concepiamo
Dall'Oceano Artico al Mediterraneo dall'Atlantico agli Urali
E questa Europa che una piccola dimensione del mondo questo non lo dobbiamo mai dimenticare
Geograficamente quasi da ridere
I geografi addirittura dubitano se sia da parlare di un continente europeo o di un subcontinente asiatico perché questo si prospetta come l'ultima provenienza nord-occidentale dell'immenso corpo continentale dell'Asia dedico alcune cifre per aiutarci a ridere dell'Europa
L'Asia misura quarantaquattro milioni di chilometri quadrati
Le due Americhe insieme
Misurano quarantadue milioni di chilometri quadrati l'Africa misura trenta milioni di chilometri quadrati
Il continente più recentemente scoperto l'Antartide misura quattordici milioni di chilometri quadrati e infine viene buona ultima all'Europa che ha solo dieci milioni di chilometri quadrati
Quanti ne ha più o meno l'altro
Parte del mondo che porta il nome di Oceania
Ecco questo sono anche dal punto di vista della popolazione
La popolazione europea non ha mai rappresentato una gran solo in un secolo la popolazione europea ha raggiunto una quota apprezzabile della popolazione mondiale e ciò tra il mille ottocento e il mille novecento cioè ieri
Raggiungendo dal venti per cento del mille ottocento il venticinque per cento del mille e novecento della popolazione mondiale
Ma dopo una caduta costante il ventuno per cento nel mille novecentocinquanta il dodici per cento nel due mila l'undici per cento oggi
è vero che l'Europa popolato il molto intanto non se ne sta attracco ha esportato gli uomini ed ha esportato i valori Lia esportati al punto che la stessa Rivolta contro l'Europa è stata tutta fatti in nome di valori europei il diritto dei popoli la libertà nazionale Laglio diritto all'auto decisione tutte cose
E questa enorme trionfa dell'Europa e così concludo verrà sicuro ripetuti il crudelissimo Fertilio merci sorveglia
E perché
Dicevo questo trionfo europeo nel mondo
A portata anche affatto in un certo senso di rendere l'Europa meno necessaria
Nella storia dell'uomo
Perché vi sono molte altre europea
Fuori dell'Europa che hanno profondamente assorbito i valori anzi sono nate sui valori europei e le antiche che li stanno proseguendo anche
E sviluppando poi però l'Europa ha trovato di meglio che
Aspettarsi i frutti di questa sua moltiplicazione nel mondo per cui non ne ho
Quasi mai parliamo
Per indicare le grandi civiltà di Europa ma parliamo di Occidente come Giunta giusto di cui l'Europa è una parte è la parte non solo primogenita ma generatrice ma padre e madre dell'Occidente
Ma insomma è una parte oggi
E l'Europa diceva trovato di meglio sta facendo due grandi guerre
Praticamente due guerre civili grazie alle quali l'Europa che nel mille novecentotrentanove rancore nel centro della potenza della cultura
Dell'economia della finanza mondiale dal mille novecentoquarantacinque in poi è passata nettamente
Beh non diciamo a quale Poste passata perché ma con le squadre che stanno in serie B d'Italia con le quali sono profondamente solidale non vorrei
Ce n'è qualcuno pure in serie C
E insomma comunque è scesa di serie e per giunta si è
Si è aggiunta questo una profonda crisi dell'identità europea
Gli europei hanno tratto dalle vicende ultime che ha visto dissolversi il loro predominio nel mondo
Un predominio dinamico esso un recitativo del progresso
Hanno visto in questo la ragione di un grande processo all'Europa
E praticamente non c'è colpa con delitto storico che non venga dagli europei attribuito
All'Europa se vi dovessi confessare il mio intimo pensiero
Direi che se l'Europa passa il tempo ancora per un bel po'a piangersi addosso perché un giorno è stata grande potente non so dove arriverà ma questo è un altro discorso
Fertile per ora voglio dire soltanto che con tutta questa storia alle spalle è stato ammirevole che poi gli abbiano avuto gli europei un insulto di ragionevolezza un ictus di ragionevolezza
E si siano messi a costruire una Europa che ancora fragile in
Almeno ai miei occhi del tutto insoddisfacente però forse non solo il frutto della storia europea me ancora la speranza della storia europea scusa
Questa cavalcata attraverso i secoli dimenticavo nella nel intervento introduttivo a come il punto di confine per noi che anche la sollecitazione a questi nostri dibattiti la a firma dei Trattati di Roma qui forse non l'abbiamo detto ed è giusto dirlo i Trattati di Roma per lo idealmente stasera sono l'altro termine di confine rispetto a tutte queste grandissime
Esperienze secolare millenario di cui parlava
Giuseppe Galasso sala di Orazi e Curiazi Campidoglio sera del venticinque marzo mille novecentocinquantasette quindi quasi esattamente siamo
Al mezzo secolo firma di quei trattati che hanno avviato il processo che stiamo trattando adesso
Professor
Ma mi dovete perdonare perché dopo la affascinante carrellata che Giuseppe Galasso ci ha offerto io vi porterò su un terreno minato più terra terra diciamo e quello dell'Economia per quanto l'economia europea un'altrettanto vasta
Panoramica di quanto possa essere alla sua storia politica e civile anche perché proprio risaliamo all'antichità congrega intingere Grecia
E e e Italia del Medioevo Galasso va ricordato anche perché un Paese europeo come l'Italia come diceva uno storico Fernand Braudel sì ha inventato il capitalismo però io non sono appunto non mi voglio misurare con materie che con una materia che Giuseppe Galasso conosce molto meglio di me io vi porterò vicino al nostro tempo all'economia del nostro tempo e alla e agli impegni alla
Difficoltà che l'Europa incontra sul terreno della unificazione economica arrivando prendendo prendendo lo spunto dalle da da adulti
Tre fasi dell'economia europea nella quale l'Europa si è misurata con la quale l'Europa si è misurata quella che chiamerei e come uno storico come Toynbee l'età dei torbidi tra le due guerre mondiali quella che chiamerei come un altro storico opposto a un l'età dell'Oro
Dalla fine della seconda guerra mondiale grosso modo fino agli anni settanta ottanta è quella nella quale noi siamo immersi che non ha ancora un nome perché non glielo possiamo dare glielo daranno altri
L'età dei torbidi caratteristica fondamentale della storia europea e dell'economia europea perché rappresenta una fase molto brutta dell'Europa molto molto violenta molto scura
è quella nella quale economicamente l'Europa era assegnata Dallera del protezionismo lei sull'economia europea e si rimise Ravano entro i loro confini
Abbandonando la teoria e la pratica del libero scambio
Quella nella quale socialmente si svolgeva il grande conflitto tra fascismo e comunismo è quella nella quale politicamente l'Europa toccava
Non si non vorrei dire il vertice ma l'abisso del nazionalismo dei conflitti internazionali europei Hînceşti dilaniata tra europei ed europei e quindi un era veramente dei torbidi un'era nella quale si è rischiato di cadere che che che il continente che il quello che appunto non possiamo neppure chiamare il continente europeo cadesse nell'ambito di una tra tragica dittatura né quella hitleriana
Con straordinario è una straordinaria impresa quella che l'Europa vive subito dopo la seconda guerra mondiale lo scenario cambia completamente
Cambia completamente perché dal punto di vista internazionale della visione della prospettiva internazionale
All'età della divisione dei conflitti si apre e sembra aprirsi un'età molto su sconfinate illimitata della cooperazione questo grazie al nuovo ordine mondiale instaurato a Bretton Woods
E grazie a quella egemonia americana che e devo dire è stata esercitata con molta lungimiranza subito dopo la fine della guerra non della seconda guerra mondiale non non non ripetendo gli errori funesti della fine della prima guerra mondiale gli Stati Uniti
Sono riusciti a creare un ambiente mondiale nel quale si potesse e riconquistare prima di tutto la sopravvivenza economica e poi creare le condizioni per uno sviluppo economico soprattutto europeo una delle più grandi imprese lungimiranti degli Stati Uniti Fool il Piano Marshall
Una delle delle delle imprese che gli economisti chiamerebbero economia del dono la capacità di comunque la la la comprensione del fatto che soltanto grazie a un trasferimento gratuito di risorse l'Europa abbia potuto avrebbe potuto riprendere il suo cammino
E avrebbe potuto riprendere il posto anche a fianco degli Stati Uniti
E allora c'era la minaccia sovietica e gli Stati Uniti io ovviamente non facevano soltanto della beneficenza facevano anche i loro interessi ma li facevano in modo molto lungimirante e molto e molto saggio
Al quindi da un punto di vista diciamo della scenario mondiale quella età dell'Oro si può giudice giustamente definire tale perché apriva un grande fase di pace
Nonostante che e forse anche perché da incombeva sul al mondo la minaccia della guerra atomica probabilmente la vi minaccia le e della guerra atomica era una terra deterrenza sufficiente
A persuadere governi e popoli a unirsi anziché a dividersi
Dal punto di vista poi sociale
Questa fase questa età dell'Oro e contraddistinta da quello che io chiamerei un compromesso storico tra il capitalismo e la democrazia
Nell'età dei torbidi molti paesi capitalisti avevano conosciuto il fascismo il capitalismo si era alleato col fascismo sia in Italia che in Germania
Nella dopo la seconda guerra mondiale assistiamo a quello che appunto chiamerei un compromesso storico tra socialismo e democrazia tandem tra democrazia e capitalismo
Che potrei anche chiamare come Dahrendorf e lo ha chiamato il secolo socialdemocratico soltanto che il secolo socialdemocratico è durato vent'anni poco poco di più
Dal mille novecentocinquanta al mille novecentosettanta e poco più ma è stato un secolo Breve ma importantissimo perché ha dimostrato che lungi dal confligge sia il lungi dal
Doversi combattere capitalismo e democrazia potevano concorrere in un compromesso perché permetteva di raggiungere nello stesso tempo il benessere economico e la pace sociale
Questo era sotto il segno questa in questo compromesso era sotto il segno di politiche di teorie che noi conosciamo bene ormai la teoria keynesiana e la teoria del benessere teoria keynesiana cioè la la dimostrazione che lo Stato la
Permettendo uno sviluppo molto il libero del mercato poteva però dare al mercato una sua grande capacità di espansione attraverso il cosiddetto controllo della domanda controllo della domanda che poteva essere affidato allo stato dal punto di vista delle imposte e dal punto di vista delle spese
Questo dava quindi all'economia uno spunto uno uno uno uno uno sprinter una capacità di proprio propulsione
Che permise alle economie europee negli anni sessanta settanta di svolgere una grande parte del cammino che è stato dopo l'artrite è stato possibile
Sviluppare dopo la guerra e l'altro l'economia del benessere cioè la possibilità di suddiviso di ripartire la economy il di ripartire il reddito secondo principi di equità soprattutto basandosi usura capacità di di distribuire il reddito del lo sviluppo del reddito
Sulla base di una politica dei redditi cioè facendo in modo che i profitti e i salari andassero di pari passo proporzionalmente con l'aumento della produttività
Questo politica della domanda e politica dei redditi sono i due pilastri di quello che noi possiamo chiamare il compromesso storico tra democrazia e capitalismo dopo la fine della seconda guerra mondiale
E però era un compromesso fragile perché era un compromesso che competenti implicata perché tutto allora economia e la politica economica si svolgesse e si giocasse entro i confini nazionali
Perché questo compromesso è saltato probabilmente perché proprio durante i gli anni cinquanta e sessanta lo Stato a preteso delle quote sempre maggiori di intervento e quindi ha esercitato sul capitalismo una pressione che era o si è ma dimostrato o è sembrata intollerabile
Ma ci sono state ragioni anche tecniche tecnologiche economiche che hanno portato a far saltare che cosa a far saltare
I confini stessi di questa esperienza quelli dello Stato nazionale attraverso una processo che noi conosciamo oggi sotto il nome di globalizzazione
Che cosa è stato la globalizzazione
è stato soprattutto la libertà dei capitali di potere essere in
Distribuiti
Nell'ambito mondiale
Con grande facilità questo facilitato anche dalle sta dalla dalle innovazioni tecnologiche
Che permettevano di spostare le somme ingentissimi soltanto attraverso di digitalmente attraverso la la pressione di un tasto mandando capitali da una parte all'altra del mondo
La globalizzazione assegnato per il capitalismo una nuova era una nuova fase di sviluppo formidabile dal punto di vista della tecnologia della economia ma anche assegnato una forte in forte indebolimento della capacità politica degli Stati nazionali
Ora quella capacità di direzione economica che era stato possibile assicurare nell'ambito degli Stati nazionali è molto difficile assicurarla nell'ambito del mondo intero
Non è mentre c'è una globalizzazione economica non c'è una globalizzazione politica
Ci mentre c'è una governo dell'economia fortemente
Sviluppato e promosso dalle grandi dalle dalle dalle grandi imprese multinazionali non c'è un governo mondiale che permette in qualche modo di svolgere lo stesso funzione che il Governo ha svolto i governi nazionali hanno svolto nell'era diciamo che Ines Diana nell'era del compromesso storico tra democrazia e capitalismo
Ecco questo è molto strano e del molto ed è sorprendente da un certo punto di vista che l'Europa nasca proprio in questa fase più difficile
Lei ha citato il mille novecento cinque se se se cinquantasette il Trattato di Roma che noi celebreremo tra poco
Ed è strano che proprio mentre s'c'è una certa decadenza
Della politica diciamo della domanda che inizia non c'è una crisi della economia internazionale in quel momento l'Europa invece trova la forza di Barry di di di di piumini russi in una impresa che francamente a qualche cosa di irreale di sorprendente
Sorprendente dal punto di vista storico perché Paesi che si sono combattuti e si sono fra cassati l'uno con l'altro per secoli trovano il la possibilità di unirsi nell'ambito di una grande impresa di rinnovamento e di ripresa economica
Ma che soprattutto trovano la possibilità di globalizzare all'interno dell'Europa le loro economie di liberare uomini capitali merci all'interno di un mercato unico è questo
è qualche cosa di sorprendente ma è una forza il mai immensa l'Europa in questo modo mentre e politicamente minoritaria come potenza economicamente una grande potenza perché e un il più grande mercato commerciale del mondo
Come mai è sorto questo miracolo una un politico americano un politologo americano ha detto è sorto perché sotto la minaccia di Stalin ecco il ricordo di Hitler probabilmente questo è vero
E e soltanto sulla base degli insegnamenti di quel tragico Periodo che gli europei hanno ritrovato la capacità e la possibilità nell'ambito economico di realizzare un'unità che in qualche modo sorprendente sorprendente perché ha creato una potenza economica formidabile dal punto di vista commerciale la più grande del mondo ma naturalmente a questa poté un altro miracolo che però immediatamente conseguente a quello del mercato unico e la moneta europea
Il fatto che per la prima volta l'Europa abbia abbandonato la maggior parte dell'Europa non tutta abbandonato le sue monete nazionali per
Per adottare una moneta unica europea a qualche cosa di straordinario perché non è soltanto un atto economico ma è un atto politico la moneta e una e non e le elemento fondamentale della sovranità nazionale
E quindi da questo punto di vista l'impresa europea passa dall'essere un'impresa economica all'essere un'impresa federale politica la Banca centrale europea è un pezzo di federazione europea del futuro
La sovranità monetaria è passata ad una Banca europea però questo miracolo a delle grandi
Delle grandi Assorel vantare ha dei vantaggi enormi ma anche dei dei rischi e delle debolezze e la debolezza è proprio quella di nona vere avere una moneta unica ma di non avere un'economia unica
E quello di avere realizzato un interno unitaria ma di non avere realizzato un'unità economica
Questo è il rischio e questo è la ferita aperta dell'Europa e questo le incognita nella quale l'Europa si trova nel momento in cui non riesce a costituzionalizzare il sì perché perché il passaggio dall'unione monetaria all'unione economica
E non è possibile senza che ci sia un governo economico europeo e un governo economico europeo non è possibile senza che ci sia un governo politico europeo non si è mai vista non si è mai vista una banca
Che non abbiamo un governo economico e non si è non si è mai visto un governo economico e non abbia un governo politico quindi questa impresa è certamente un'impresa rischiosa una scommessa formidabile che l'Europa ha fatto con se stessa
Ma e anche l'incognita
Riuscirà l'Europa a Rita a trovare con la stessa straordinaria fortuna con la quale ha trovato la sua unità monetaria e del commercio la sua unità di mercato anche una sua unità politica
Io credo che questo è legato molto al modo in cui sarà utilizzato l'arma più forte che l'Europa abbia creato in questi ultimi anni e cioè le euro l'euro è qualche cosa che racchiude in sé non soltanto un successo
Riguardante la difesa contro l'inflazione
E quindi la stabilità economica un'arma è uno strumento di stabilità economica ma un enorme potenziale perché rappresenta come dicevo la più grande potenza commerciale del mondo il giorno in cui lei euro diventasse come può diventare una grande moneta di riserva mondiale
L'Europa potrebbe competere con gli Stati Uniti non in modo conflittuale ma in un modo cooperativo nel senso cioè di realizzare un ordine mondiale meno squilibrato di quello al quale ora assistiamo ecco un'altra e mi fermo qui
Un altro elemento di problematico noi siamo dopo avere passato quell'età dell'Oro nella quale sembrava instaurarsi un ordine mondiale
Che era quello fondato famosa Bretton Woods in America
Siamo in una condizione invece di disordine mondiale basta pensare a come sono disorganizzati i flussi di risparmio ma sono del tutto paradossale che i tre quarti del risparmio mondiale affluiscono negli Stati Uniti cioè nella nella nel nel Paese più ricco del mondo
è il Paese più ricco del mondo sia anche il più indebitato del mondo è ancora possibile mantenere questa situazione a livello mondiale io non credo che sia possibile
Ma per potere raddrizzare questa situazione molto potrebbe essere fatto con il contributo di una grande Area non soltanto economica ma politica quale l'Europa l'Europa potrebbe essere quindi sfruttando e utilizzando la forza e le potenzialità della sua moneta potrebbe rappresentare un elemento di grande stabilità e di grande equilibrio riconquistando nel mondo una condizione di equilibrio di prosperità che sembrava realizzata dopo la seconda guerra mondiale e che adesso purtroppo si sta
Sfilacciando grazie
La cornice o filosofia ce l'abbiamo adesso procederemo a
Così sentire un po'velocemente alcuni punti che sono stati toccati altri che potremmo introdurre con la preghiera naturalmente ma i nostri relatori hanno dimostrato di essere all'altezza anche del delle esigenze di tempo di contenere sempre le nostre risposte non telegraficamente ma comunque non oltre i cinque minuti per consentirci di mantenere fede al programma ecco quindi al professor Galasso andando così nell'ordine che abbiamo stabilito prima
Chiederei un articolo approfondimento sulla parte più fascinosa la prima parte del suo intervento quella dove ci delineava gli incerti confini dell'Europa
Al limite fra la storia la leggenda la litologia errato d'Europa ce lo ricordiamo tutti anche visivamente cioè si direbbe che quando noi parliamo per esempio dell'America il mito fondatore padri pellegrini Jefferson guerra di successione sia molto chiaro e gli americani ci si riconoscono tutti
Esiste a giudizio professor Galasso un mito fondatore dell'Europa cui fare effettivamente riferimento in maniera generale oppure al contrario noi in fondo che se non siamo americani potremmo e dovremmo liberarci dai miti per essere poi più capaci di procedere verso la nostra unità
Prima di tutto auspico che non ci liberammo mai tali miti imiti sono una grande forza di suggestione di sollecitazione delle qualità morali e migliori dell'uomo diventano un orribile cosa in quest'Fertilio dar ragione di diffidare quando da miti si trasformano in ossessioni fanatiche e in e ideologie ideologie
Di rigidità e di inerti contrapposizioni
Detto questo l'Europa si trova già nella condizione di non avere miti fondatori miti fonda nel senso che di miti fondatori né apparecchi
Ha il mito fondatore della civiltà classica al mito fondatore di ieri della Grecia in particolare e di Roma non meno quali matrici dell'Europa ai nel mito della matrice cristiana europea
Ha il mito della modernità
Con i suoi valori a cui o prima
Accennato la Scienza la libertà
Queste Cosentino e non di secondo ordine
E anche grandissime idealità
L'idea della pace
E l'idea pacifista è un'idea eminentemente europea ed è una idea dell'Europa moderna appartiene secondo me se debbo rispondere
Velocissimamente ecco mi viene chiesto alla sua domanda direi che
La caratteristica
Dell'Europa anche sul terreno dei miti
è un formidabile dinamismo
Accoppiato ha una incredibile pluralità
Senza che dinamismo e pluralità
Distruggano identità e senso
Di una comune appartenenza
Quindi pluralità di miti diciamo e dinamismo e dinamismo
E
I trecentosedici a quello che il professor Ruffolo delineava cioè la nascita proprio economica dell'Europa il ruolo fondamentale mi sembra del capitalismo poi nei suoi diversi compromessi più o meno storici come hai ci accennava però mi sembra legittimo domandare se in ogni caso questa nostra Europa
Procede un po'sulle gambe del capitalismo se così è nata e se così probabilmente continuerà a procedere
Ma è indubbio che il capitalismo e la cornice nella quale l'economia si svolge l'eco anche l'economia moderna si svolge se dovessi dire qual è il futuro del capitalismo direi il capitalismo ai secoli contati non i giorni contati
Ed è soprattutto perché esso è riuscito a a svilupparsi in modo sempre diverso non c'è un capitalismo non si può parlare di una economia capitalistica che rimane se stessa durante tutta la evoluzione dell'economia moderna carrierismo cambia completo continuamente
Dal capitalismo di concorrenza al capitalismo dei grandi monopoli
Dal capitalismo industria dal capi lirismo commerciale al capitalismo industriale poi al capitalismo finanziario che quello nel quale soprattutto noi viviamo e quindi non si tratta di un da raccordo tra democrazia e capitalismo nel senso che quello rimane sempre lo stesso la democrazia deve fare i conti sempre con una cosa che rimane sempre la stessa no muta continuamente e le due forze democrazia e capitalismo si condizionano reciprocamente
E io credo che appunto il problema fondamentale non è se abolire il capitalismo o la democrazia ma come far convivere queste grandi due forze che sono sorte in Europa e dall'Europa hanno tratto la loro vivacità la loro capacità alla loro vitalità
Credo che quindi il compito fondamentale non s
Sì ma ci si deve adeguare al capitalismo Ono ma come può essere contemperata enorme la forza enorme che proviene dalla libero mercato con quella che deve essere la coesione sociale
Quando parliamo di modello sociale europeo parliamo di un altro mito noi viviamo di un mito ma è un mito Fertile
è un tentativo che in Europa può essere compiuto meglio che in altri Paesi proprio grazie alle grandi tradizioni storiche di tolleranza e di libertà europea perché è una condizione di equilibrio anche nell'ambito mondiale quella di contemperare l'enorme forza del capitalismo ineguagliata in altri in qualunque altro sistema invece realizzato molto molto prima in Europa e poi in America
Con quella capacità democratica di contemperare gli interessi di varie classi e soprattutto gli interessi dei lavoratori degli e degli imprenditori in un ambito che sia socialmente equilibrato e questo è una scommessa molto grave e molto seria molto impegnativa mai probabilmente una ragione fondamentale dell'esistenza e dello sviluppo e della speranza europea
Tornando ai grandi miti prima evocati da Giuseppe Galasso
Che lo poi lo si consideri mito o anche valore comunque è stato evocato i la la grande forza universale si può dire ed europea del cristianesimo
Noi sappiamo ricordiamo senz'altro dato che la discussione al tempo della della costituzione europea quando ne se ne discuteva
Gli interventi frequenti soprattutto di papà positivo a proposito delle radici cristiane dell'Europa e poi del fatto che dovessero essere citate o meno in quello che si credeva do potessi diventare il Trattato costituzionale europeo
Ecco ma la domanda forse che rivolgere professor Galasso è è possibile concepire un Europa al di fuori delle sue radici cristiane
Ma perché
Questa è una di quelle tipica domanda alle quali si deve rispondere immediatamente nel
Meno simpatico dei modi sì Herno
No perché
Era implicito anche in ciò che ho detto prima
E mi dovrebbe se non l'avessi abbastanza ha fatto capire
Il cristianesimo non è stata un'avventura passeggera dell'Europa
E non è stato
Un ambito indossato un giorno
E poi dismesso da dismettere
Non lo sfondo con quanto tempo
Cristianesimo è stato costitutivo della realtà europea
E chi dal quadro
Storico dell'Europa ma non solo storica dal quadro strutturale della realtà anche antropologico culturale dell'Europa
Cancellarsi avesse la pretesa di cancellare il cristianesimo si ritroverebbe un quadro europee talmente impoverito i rischi e le trito da essere irriconoscibile da farti Heather ma
Che il quadro europeo il cui
Però bisogna anche rispondere no perché questo quadro nella tradizione europea
Innanzitutto non è un quadro che si possa separare dall'antichità classica dall'aridità classica dell'Europa
Se noi crediamo nello stesso cristianesimo nel pensiero cristiano l'eredità della filosofia greca per esempio
L'etica storica
Una serie di altri adesso non la stessa filosofia che per la Chiesa cattolica perché qui parliamo di cristianesimo in realtà in quell'Europa cento sud-occidentale agito soprattutto il cattolicissimo
La stessa filosofia chi la Chiesa cattolica un certo stadio della sua lunghissima storia
La sua lunghissima e operosa storia riconosciuta come più proprio ad Atene la filosofia di San Tommaso d'Aquino senza esclusione di altre
Che cosa è un riposizionamento dell'aristotelismo della filosofia dei Aristotele
E ci sono anche valori classici che il cristianesimo a norma compreso un in sé
Per esempio il pregio il valore della vita terrena
Però si dà il caso anche che il cristianesimo non sia solo per una certa misura perché c'è l'originalità prepotente
E sconvolgente del Cristianesimo nella storia del mondo ma appunto c'è un'eredità classica ma ci sono anche altre eredità è possibile astrarre dall'eredità giudaica del cristianesimo
Io credo di no ma se anche per caso si volesse dire sì è possibile astrarre dalla vendita giudaica del cristianesimo
Il fatto sta che nella storia europea c'è stato un fermento ebraico
Talmente forte costante e continuo un fervente li ha creati infiniti problemi il Corriere sta discutendo in questi giorni la questione del libro di Ariel otto Toaff
Problemi da non dire e arrivato sino a quell'ora
Questa sì vergogna
Della storia europea che l'Olocausto
Che scioccamente io direi prima ancora che i Criminal mentre alcuni si ostinano
Annegare però a parte questi problemi drammatici problemi di sangue nel senso
Brutto del termine
Della lingua della libera di sangue del mercante Shylock nella Tragedia di Shakespeare vuole mercanteggiare vera per realizzare una certa operazione a parte tutte queste scherzate
Su che cosa è stato
Il il fermento intellettuale ebraico nelle arti e nel pensiero europeo eccome cene potremmo sbaglia sbrigare e come potremo estrarre da questo fermento comune dei percorsi essenziali della storia europea
Mi riferisco solo al Novecento mi riferisca tre nomi
Di un certo peso anche Farina Grande
Freud era ebreo Marx era ebreo
Io da repubblicano non ho particolari simpatie
E sul marchio se il marxismo appartengo a un'altra spenga quella democrazia di cui si parlava
Però insomma la parte di Marx nella e nella storia del pensiero economico e nella storia sociale europea non ho bisogno di richiamare Freud invece aperto un orizzonte
Della struttura dell'uomo
Che non di cui non è stato lui lo scopritore assoluto ma certamente quello che ha descritto le porte più di quanto abbiano fatto
Tutti gli altri prima di lui Einstein affatto
Qualcosa forse di più e di meglio di te di entrambi e che sia iniziata la fisica atomica sia iniziata alla fisica della relatività ho fatto Trenno
E se passassi alle arti e se passassi ad altre cose ne potrei fare se passasse alla vita economica ne potrei fare tantissimi altri io non la saprei disconoscere
Questa componente
Ebraica giudaiche chiamata alla come diavolo come sorda
Questa cosa qua io non la saprei mai disconoscere
E potrei ancora aggiungere
Qualcosa ma forse basta questo riferimento all'eredità classica e basta questo riferimento alla componente giudaica per dire che nella indubbia
Enorme
Consistenza cristiano della storia europea sarebbe sbagliato vedere un euro un orizzonte esaustivo che togliesse la prospettiva di queste altre dimensioni a mio parere egualmente essenziali
Della storia europea
Ed essenziali della stessa tradizione cristiana ancorché ripeto quella cristiana sia stata forse la più profonda rivoluzione etico religioso di cui finora almeno si abbia notizia nel mondo
Naturalmente la mia domanda era calcolate in virata sulla dimensione laica del Rosario alle spalle provocatore cerchiamo di fare per quanto riguarda invece il disegno di fantasma della globalizzazione prima evocato dal
Da professor Ruffolo
Il tema
L Europa e della globalizzazione
L'Europa abbiamo visto ha una sua dimensione specifica economica storica che si è sviluppata dobbiamo in sostanza adeguarci alla globalizzazione o dobbiamo cercare di imporre un nostro modello economico alla globalizzazione
Ma io credo che la globalizzazione eccome
Il Nilo per l'Egitto diceva Erodoto non la fortuna del nichel dell'Egitto ma e anche la catastrofe quando quando le piene non sono controllate beh abbiamo delle catastrofi naturali
E la globalizzazione e qualche cosa disse molto simile
è una certamente una formidabile Energia quella scatenata dalla globalizzazione e soprattutto dalla liberazione del movimento dei capitali
Perché vedete quando al tempo degli economisti degli degli economisti classici
Non era vista con simpatia alla liberazione dei capitali
Lo stesso Adel Smith s'è lo stesso Davide Ricardo dicevano
I capitali sono un pezzo di società non è possibile trasferire un pezzo di società con grande disinvoltura da un paese all'altro senza provocare disastri lo dicevano economisti liberali di Mark dichiara marca liberale
E quindi la globalizzazione ha dei suoi inconvenienti a del una sua potenzialità formidabile
Suscita delle forze le Forze del guadagno del profitto dell'avidità diciamo anche che muovono le cose del mondo ma suscita anche delle grandi sconquassi dal punto di vista sociale
Quindi dovrebbe essere come le piene del Nilo hanno rappresentato la fortuna dell'Egitto ma perché l'Egitto ha saputo ha saputo controllarle ha saputo fare le dighe ha saputo fare
Le le le derive saputo controllare questa forza per poterla mettere al servizio della agricoltura egiziana
E c'è una capacità di guida nel mondo della globalizzazione in questo momento Aida rispondere che no mi da questo da un punto di vista generale questa capacità non c'è
E quindi qui ci sono dei rischi molto forti della globalizzazione che possono essere affrontati in che modo da una parte da questi da quegli istituti di governance come si diceva oggi mondiale che può che tuttavia esistono come il Fondo monetario come la banca mondiale
Come l'organizzazione mondiale del commercio che tuttavia però non hanno un grande impatto immediato sulla capacità di orientamento e di guida dei capitali e quindi della Energia economica
Ma credo che la miglior con la la la via la via più positiva
Dovrebbe essere proprio quella di suscitare delle aggregazioni politiche si siano in grado di incontri non di contrastare ma di contemperare l'energia economica sprigionata dalla globalizzazione ed è proprio in questo senso che l'Europa acquista una sua enorme importanza
Realizzare una globalizzazione all'interno dell'Europa e in definire dei dei confini economici nell'ambito dei quali essa potesse possa svolgersi è un grande risultato ma è un grande risultato che ancora non ha la sul suo coronamento come dicevo
Prima nella capacità delle dell'Europa di organizzare la sua moneta non soltanto come uno scudo perché si l'euro è un magnifico scudo di bronzo ma non è una spada
E allora un guerriero che ha un uno scudo ma non ha una spada è un guerriero molto fragile molto vulnerabile
Abbiamo evocato dopo dietro allo scudo la spada la spada si può anche intendere come ovviamente difesa dei propri confini e limiti territoriali che sono un po'vaghi ci diceva prima il professor Galasso
Ora storicamente i grandi miti dell'Europa e anche successivamente le grandi costruzioni politiche europee
Non hanno mai saputo prescindere dall'idea dei barbari dell'opposizione degli altri forse dei nemici
Ora l'Europa può quindi esistere a cui naturalmente c'era l'Unione Sovietica che è stato secondo alcuni un propulsore del del dell'Unione Europea non opera per reazione
Allora la domanda è oggi abbiamo bisogno di nuovi nemici di nuovi barbari per potere rafforzare la nostra unità europea
Tutte domande fascettina condite con olio salvia creditore e anche un po'di per
Dunque
Anche qui
E insomma sta di fatto che nella storia di tutti i popoli di tutti i mondi civile anzi di tutti i mondi umani ma noi dovremmo vive nella storia di se fossimo del tutto sinceri con noi stessi o se avessimo una reale capacità di guardarci allo specchio
Fino a dentro dentro dentro
Tutti noi siamo potenziati
Dal riscontro degli altri
E il riscontro degli altri
E sempre aperto a molte possibilità
Il riscontro di una sintonia di una simpatia
Di un con sentire di un compatire
Ed è anche il contrario di questa
è imprevedibile
è imprevedibile nella storia
Sempre
La contrapposizione a qualcosa costituito un potente fattore di identificazione di sollecitazione di forza
Di senso di se stessi
A volte questi sensi si sono tradotti in grandi costruzioni di civiltà e di pensiero
Per esempio nel mondo classico da cui viene il termine
Barbaro si rifletta un attimo sul fatto che il termine Barbaro significa essenzialmente chi non sa parlare
Ma che significa non saper parlare il barbaro non pagano il barbaro parla evidentemente ma non sa parlare
Cioè non sa articolare razionalmente il pensiero non sa formulare con
Chiarezza
E potenza di trasmissione il suo pensiero
Dietro questa parola che quindi implica una superiorità del greco rispetto al barbaro
Voi capite anche che accanto a questo elemento che può essere può apparire deteriore del senso della superiorità
C'è però anche l'affermazione di un valore e cioè che nel rapporto degli uomini lo scambio delle idee del pensiero la comunicazione
è un momento fondamentale e costitutivo
Inevitabile senza del quale non c'è neppure il
Rapporto
Poi l'Europa riflettuto molto debbo dire su questo senso della barbarie
E poiché fertile ha parlato giustamente di miti europei
Nell'Europa c'è stata anche il mito del barbaro
C'è stato il mito del Barbera in termini negativi il bar Barezzi
Il selvaggio dell'essere inferiore l'essere arretrato e il male da cui bisogna guardarsi è colui che in confrontabile con l'uomo civile
Ma c'è anche il mito positivo della barbarie
Come enorme riserva disse Energia di autenticità sebbene queste né di negli scheggia negli scrittori antico quando si legge per esempio la Germania di un grandissimo scrittore latino Tacito
La lo si vede già lì lo si vede con mano e i Germani sono barbari
Non conoscono lo stato non sanno organizzarsi normanna però sono Franti leali schietti
Hanno la Fides hanno l'ingenuità dei costumi che invece nella grande Roma incommensurabili mente più civile
Rappresentano valori perduti
Perché c'è la corruzione la convenzione artificiosa della civiltà non c'è la schiettezza delle comunicazioni e meno è che mai c'è la Fides l'acqua affidabilità arco possibilità di far conto
Questo mito della barbarie
E tornato periodo questo mito positivo del la barbarie è tornato parecchie volte
Nella civiltà europea
E accanto a questo grande elemento di riconoscimento positivo che io accennato adesso
C'è anche stata per un fascino perverso
Del mito positivo della barbarie
Nel senso che la barbarie
Non ha rivestito tanto i caratteri taciti Janni della Fides della schiettezza e così via della legge ingenuità aree autenticità e così via
Ma significata anche la forza virginali violenta di chi si afferma con la immediatezza della sua forza e ha il diritto di esercitare la forza
E questo aspetto notato simpatico del Vito positivo
O meglio può essere anche un aspetto simpatico quando non si traduca in una ideologia politica che fa di quella immediatezza della forza di quel diritto della forza un diritto della storia e un diritto
Ad aprire preminenza e
Affermazione
Nella storia quindi ho voluto ricordare questo appoggia il cui giungere ancora una cosa
Sempre in materia di barbari
Uno dei punti principali della storia europea
E la caduta dell'Impero romano ne abbiamo parlato sul Corriere della Sera
Poco tempo fa e è uscito l'ennesima mi libero che si è chiesto perché è caduto l'Impero Roma no
E io ne ho appunto discusso sul Corriere ho detto ma perché l'Impero romano non doveva cadere
Quasi tutti gli imperi
Durano poco durano molto ma tutti cadono bisogna vedere come è caduto l'Impero romano non perché è caduto l'impero romano
E tra il perché e il come che possono apparire la stessa cosa in realtà c'è una sottile ma diva Alicante differenza
Però questo libro al quale mi riferisco e di cui abbiamo parlato sul Corriere della Sera ha un grande pregio che ha dopo molto tempo rimesso
In vigore l'interpretazione delle invasioni barbariche
Come
Causa esterna determinante della caduta dell'Impero Romano da esso non la faccio lunga perché già l'avverto lo sguardo benefico dei
Divertire io sublime
E
Ecco per esempio una grande conquista della storiografia del pensiero europea è stata di aver capito che quelle invasioni barbariche non erano come sono stati a lungo considerato puro esercizio di violenza
E come si direbbe nel mio dialetto napoletano di sgarrupato mento dell'impero romano
Ma era invece cessazione distruzione certamente di una storia quella romana ma anche Aurora e ma Trichet di una nuova storia per cui nella caduta dell'Impero romano
Ciò che è positivo importante non nere tanto la storia che finisce quanto invece alla storia nuova
Che si comincia affermare anche intorno alla violenza e alla barbarie e questo ci riporta ancora una volta che nella prospettiva europea le semplificazioni sono difficili se io dovessi indicare il frutto maggiore della civiltà intellettuale europea
Lo riassumerei così una perenne drastica lezione sul dovere della complessità
Quanto deve essere semplice netto il giudizio morale nella tradizione europea tanto deve essere Complesso articolato differenziate dialetti Zagato il giudizio intellettuale
Cercando di essere altrettanto provocatoria col col professor Ruffolo non so se ci riuscite Rocca
Vorrei toccare uno dell'ente una uno dei punti più diciamo così discussi fosse negativi della situazione attuale però dell'unione europea cioè le critiche di centralismo burocratico
Allora io vorrei chiedere se il passaggio dalla fase diciamo così del libero scambio prima evocata a quella della costruzione politica federale
Ha portato poi questi difetti che vengono oggi criticati se non sarebbe stato quasi quasi meglio allora puntare soltanto sul libero scambio e lasciare diciamo così al mercato la libera regolazione
Dei rapporti perché un rischio di centralismo burocratico forse c'è veramente oppure no
Ma io direi si è molto provocatoria perché noi siamo sempre afflitti da
Noi europeisti io sono europeista mi riconosco come tale dalle accuse di centralismo burocratico di espansione di invasione
Amministrativa delle il grande ma chi macchinario europeo io credo che non bisogna esagerare nella sua totalità i funzionari di Brussel nella loro totalità sono minori di quelli di una grande città italiana e quindi dal punto di vista di questa invasione burocratiche Hall attenere ai molto
Quello che è importante
E che e quello che lei ha detto
E che si sia un equilibrio tra l'area di libero scambio perché l'Europa è una grande area di libero scambio e il governo economico questo il problema fondamentale non possiamo lasciare
Di i i rapporti economici soltanto al libero mercato dalle da nessuna parte
Questo avviene in nessuna delle grandi unità economiche non c'è un governo se c'è un'area di mercato ci deve essere un potere statale un potere politico che possa in qualche modo disciplinarle orientare e questo è un problema europeo noi abbiamo raggiunto una un grande risultato nella liberalizzazione degli scambi l'abbiamo raggiunto prima attraverso la fine dei dazi
Ne la fine dei dazi comincio con personaggio politico cui Galasso che Galasso ricorda bene Ugo la Malfa
La fine dei dazi in Europa è stato la prima la prima fase di una liberati del sezione economica del mercato
Poi è venuta la liberalizzazione delle merci la liberalizzazione della il mercato unico di circolazione delle merci e dei capitali e degli uomini meno meno
Ma questo processo non è stato accompagnato da un processo parallelo di disciplina diciamo del mercato nel senso della Orient non nel senso della
Diminuzione della libertà di mercato ma nel senso dell'orientamento economico positivo quale deve essere quali devono essere i grandi obiettivi dello sviluppo europeo
I grandi obiettivi non li si può lasciare il match al mercato il mercato è un'ottima meccanismo di allocazione delle risorse ma non è uno che Nismo di ori non non è un meccanismo di orientamento e di orientamento finalizzato delle risorse le grandi scelte le de economiche sono scelte politiche
Tocca alla collettività farle e tocca agli organi della collettività di proporre e di realizzarle ora l'Europa a un magnifica meccanismo di libertà dei mercati e di e di trasmissione delle efficienza dei mercati ma ha un pessimo meccanismo politico
E questo è il il vero problema e questo problema non può essere risolto dalla burocrazia europea
Non possiamo chiedere alla Commissione europea sono e perché la commissione non può fare la Commissione è un organo amministrativo avrebbe bisogno di un governo che sta sopra
Quindi non possiamo prendercela con i burocrati europei dobbiamo prendercela con la incapacità degli Stati europei di fare quello che al tiro Spinelli chiedeva gli Stati Uniti d'Europa
Come non luci può essere una banca senza un governo non ci può essere una amministrazione senza un governo il guaio e l'assenza del governo non è l'assenza dell'anno e non è la invadenza dell'amministrazione
Collegò porre un problema è inutile che premette che sono europeiste Trissino
Anch'io
E reputo un grande successo quello tutto sommato quel tanto che si è riuscita a far punti un incredibile successo anche se insoddisfacente
Però sul centralismo burocratico
Giorgio io avrei qualche esitazione
Riconosco che non bisogna esagerare
E li conosco purché i Bureau sauri europei sono migliori di tanti amministratore della città italiane ma non ci vuole poi molto no voglio dirlo questo per onestà nazionale Enzo S l'organo di misura il metro
La misura della eccellenze della del Bureau Sauro europee l'assessore delle città italiane
Io penso a casse migliaia
Essendo fuori gioco invade le altre casse
Non ci sarebbe da essere molto alle però sono anch'io ma quello che temo invece è un'altra cosa
Proprio sul terreno dell'amministrazione economica
Mi pare che si sia preso un vezzo a Bruxelles non abbastanza combattute forse non abbastanza combattuto proprio per quella deficienza del potere politica che il primo Massimo e assolutamente risolutivo problemi che hai fatto benissimo a richiamare allora che accade che viene una uniformità normativa
In per tutto il territorio dell'Unione Europea Paolo corrispondente alla differenziazione sociale economica che quelli si mettano a stabilire secondo me eccedente
Come si debba fare la pizza come la mozzarella come ha eccetera eccetera
Ma ci sono materie su cui la uniformità normativa
Innanzitutto sul terreno amministrativa a prescindere dal condizionante e risolutivo potere politico
Può non essere diciamo la cosa più auspicabile o più funzionale io credo che già a livello attuale così insoddisfacente
Del potere centrale europeo si potrebbe forse esortare
Ma il bullo Sauris
Bruce lei sì che poi sono tecnici capaci trovati ha detto cercare di teneva in maggiore considerazione
La pratica articolazione della società dell'economia europea
E di dosare in non in senso assoluto ma in qualche misura le normative a questa parete a noi abbiamo una esperienza italiana che potremmo raccontare
E tu la conosci quanto perché meglio di me
Con l'unificazione italiana
Della quale io
Sono un postumo
Benedicente dieci al giorno sera e mattina e quelle che parlano male dell'Unità italiani Sandro come si dice non sanno quel che si dicono la così però insomma questa uniformità normativa forse non fu l'optimum poiché in Europa si hanno pienamente a tempo da questo punto di vista e poiché credo che per questo non sia poi necessario
Un forte potere politiche certamente necessarie a tutti gli altri e ben più importanti effetti a cui ti riferivi forse se cominciassero a pensare di differenziare un poco
O territorialmente o settorialmente non sono adesso dire perché non sono pratico e competente della materia e le loro statuizioni forse queste statuizioni
Noi uscirebbero più persuasive non creerebbero intorno a Bruxelles un po'di antipatia che diciamo la verità si è creata nell'opinione europea e soprattutto gioverebbe di più alla realtà delle cose
Ma io posso
Adesso no ma adesso sto sto turbando la no no no no no battaglie l'appalto vale no si deve fare una cosa e non semplicemente dire che sono assolutamente d'accordo con quello che diceva grazie ma in questo senso che l'invasiva l'invadenza burocratica e la in incapacità di affrontare problemi seri per affrontare invece problemi assolutamente secondari come appunto
La la la la la la al le questioni del dell'elettricità il insomma dico come ci sono tutta una serie di nel stupidità
Della della burocrazia Brussel lese che potrebbero essere benissimo evitate ma il punto fondamentale
Quello sul quale vorrei insistere eh quando non si indicano dei fini chiaramente c'è una ipertrofia dei mezzi ecco queste ore quando non si indica chiaramente qual è la definizione qual è il quali quali sono gli obiettivi
Finisce per essere l'Energia amministrativa finisce per depositarsi su fronti in e in e in condizioni assolutamente
Secondarie
E non e non importanti ma facciamo un esempio ci sta ci ci sono c'è stato un periodo in cui l'Europa si è data dei fini molto precisi quello del Trattato di Maastricht
Si è criticata allora il fatto che l'Europa definisse degli obiettivi nel termine né in termini di deficit il il il deficit del bilancio pubblico in proporzione al reddito nazionale il debito pubblico in proporzione al reddito nazionale il tasso d'inflazione eccetera quattro cinque obiettivi
Sì è criticato ma si è fatto male a criticarlo perché per la prima volta l'Europa ha potuto entrare con realizzare la moneta unica grazie al fatto di soddisfare quelle le esigenze che si definivano in modo quantitativo
Quello è stato un elemento politico fondato neolatine
E anche oggi lo è
E oggi quello che manca quella cosiddetta alla così detta Strategia di Lisbona è proprio il fatto che non si sono definiti degli obiettivi si sono definite genericamente della strategie dice l'Europa deve realizzare il massimo di economia dell'informazione ma che cosa vuol dire dal punto di vista degli obiettivi dei traguardi delle de de delle delle mente precise
Quando si fissano degli obiettivi le amministrazioni rispondono al massimo della loro efficienza
Quando non si definiscono gli obiettivi le amministrazioni sì realizzano al massimo della loro inefficienza e della loro della della loro inutilità della loro invadenza e quindi questo non per difendere il Bureau sauri perché ce ne sono ma per dire che il Bureau Savo Ricci quanto fanno danni quando non ci sono i Saurin
Qui vorrei chiedere al nostro direttore se convenga a proseguire con le domande se abbiamo ancora tempo o vogliamo
E quindi è meglio lasciare eventualmente qualche domanda dal benissimo
Le domande intendiamo se qualcuno di loro vuole approfondire alcuni
Vuole qualche risposta su argomenti altri venti
Altrimenti possiamo tranquillamente chiudere sono tutti illuminati perse possiamo anche ed supporre che le risposte siano state così esaurienti da risolvere i dubbi allora ringraziano
Appunto detto prossimo quindi riguarderà l'identità dell'Europa e quindi Siria lisciare alla c'era a nostro tema