La politica estera del Governo Prodi. La campagna per la moratoria universale della pena di morte. Il caso Iran. Intervista a Sergio D'Elia

Con Sergio D'Elia deputato della Rosa nel Pugno e membro della Commissione esteri di Montecitorio
Commentiamo intanto l'intervento che tu hai appena concluso qui nel dibattito generale che precede poi la fiducia al governo Prodi
Tu ha insistito molto sulla questione dell'autosufficienza in politica estera partiamo da questo perché di fatto Governo Prodi ha incontrato l'ostacolo è decaduto dopo la relazione che D'Alema aveva fatto sull'Annunciazione di principio della politica estera di questo governo
E tu invece hai un'opinione diversa non è indispensabile l'autosufficienza in politica estera
Ma è quel che accade in tutte le democrazie occidentali dove sulla politica estera e di difesa non ci sono maggioranze blindate opposizione blindato una divisione netta fra che ne so fra democratici repubblicani in America laburisti conservatori in in Inghilterra io credo che
La convergenza di maggioranza appesa opposizione su alcune questioni cruciali è un obiettivo io direi proprio metodologicamente sempre da perseguire sulla politica essa diventa una condizione
Secondo me indispensabile un fine da
Da da perseguire proprio perché nella politica essere divelto ed e di difesa non
Insomma nei confronti del mondo non è il governo che rappresenta l'Italia spunti nei confronti del mondo è tutto un intero paese che si presenta
Che si presenta al mondo appunto da questo punto di vista io
Davvero non capisco
Questo principio ormai di ventuno diventato sacro dell'autosufficienza della maggioranza da cosiddetta maggioranza
Politica peraltro applicato a correnti alternate no con due pesi e due misure per cui sulla due misure per cui sull'Afghanistan
Si vuole blindare la maggioranza come se fosse una caserma nella quale poi incidiamo alcuni obiettori di coscienza che vanno rispettati
C'è un processo di criminalizzazione dei vari Rossi Turigliatto e c'era che io credo che sia davvero una cosa
I un decentramento invece sui Dico allora lì si rivendica il ruolo del parlamento le maggioranze parlamentari e si santifica l'obiezione
L'obiezione di di coscienza quindi io credo che sarebbe un errore gravissimo se sul rifinanziamento delle missioni Governo Prodi
Decidesse di porre la fiducia credo che non lo farà
Ma più in generale ed entriamo fa magari nello specifico di alcune a questioni te che cosa che che impressione ha avuto quando Massimo D'Alema è andato in Senato ha fatto e ha illustrato i principi di questa politica estera ti è piaciuto che ha The soddisfatto sei ti sei trovato in sintonia
Ma potrei dire usando le sue stesse parole
Inopportuno irrituale
E in qualche modo anche può essere interpretato quella mossa come un'interferenza su che cosa sul Parlamento perché inopportuni e rituale tu vai al Senato per verificare se esistevano la maggioranza politica sulla politica estera e non pone il voto di fiducia per poi interpretare come sfiducia il volle sito l'esito di quel vuoto io
Ripeto
Condivido alcune linee di politica estera del nostro governo insomma potrei dire quella sulla moratoria l'esecuzione capitale ovviamente che è una delle ragioni per cui noi faccia più che dare fiducia facciamo fiducia a questo governo dandogli atto
Di aver operato con Nessuno tocchi Caino con Marco Pannella Partito Radicale per conseguire questo obiettivo storico ma è evidente che la politica estera italiana ma direi del ministro D'Alema è una politica estera che nona nulla di visionario nulla di di evocativo di soluzioni di problemi strutturali per cui si pensa anche il mondo
Funziona meglio i rapporti internazionali c'era meglio se c'è stabilità spesso la stabilità e coincide con lo status quo di regimi totalitari liberali e certi anche se devo dire che nella sua relazione al Senato
Se non altro
Direi quasi per la prima volta le parole di libertà
Democrazia sono comparse nella sua relazione ma per promuovere la libertà la democrazia non sappiamo che non serve stabilità vanno invece aiutati coloro i quali nei Paesi dittatoriali lottano per la democrazia per la libertà
E non invece pensare di anche di blindare quelle situazioni status quo che sono che causano vittime genocidi persecuzione di di oppositori politici religiosi di coscienza eccetera
Senti visto che parliamo di moratoria a che punto che punto sta l'iter perché qualche la settimana scorsa il sottosegretario Craxi ci aveva detto che ci sarebbe stato un passaggio a Ginevra al Consiglio diritti umani e poi ovviamente ci sarebbe stata la proposta di portarlo all'Assemblea generale c'è stata è stata ospite in Italia
La presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite volevamo chiederti intanto se ha dato delle risposte su questo
Beh siamo a un punto critico mi chiede che a che punto siamo siamo un punto critico nel senso che in queste settimane io direi anche in queste ore perché oggi c'è un'importante riunione a Ginevra degli cosiddetti Esperti dei paesi membri Unione europea che decidono un po'qual è la linea che poi verrà sottoposta al Consiglio affari generali cioè i ministri degli esteri che si riunirà fra qualche fra qualche giorno il punto è critico perché e legato ai tempi allora noi diciamo noi radicali siamo perché la questione sia aperta è una risoluzione presentato e portata al voto in questa Assemblea ci noi sappiamo invece che in Europa alcuni lavorano a al rinvio
Per cui oggi un'arringa una riunione diciamo importante quella che si svolge a a Bruxelles ci sono coloro i quali pensano appunto che bisogna passare da Ginevra
Il che vuol panche andar bene bisogna vedere per fare cosa se passare da Ginevra significa presentare lì la risoluzione del Consiglio di relitti umani no assolutamente no sarebbe la pietra tombale di qualsiasi prospettiva di approvazione della risoluzione dell'Assemblea generale per nove anni già da Ginevra ci siam passati abbiamo sempre vinto con maggioranze con maggioranza subito se si tratta andarli per continuare la loro Ginevra è ora praticamente in questo mese in questo mese durante il Consiglio
Dei diritti umani l'Italia all'Europa sono lì per fare dichiarazioni magari presentare la stessa dichiarazione di associazione con le firme che oggi sono arrivate a ottantanove dalle ottantacinque che erano a dicembre
Raccogliere nuove adesioni bene se invece si pensa di intanto Ginevra poi magari aspettiamo maggio-giugno per capire cosa fare si arriva alla fine di questa Assemblea Generale che chiude i suoi lavori a giugno
E lì il gioco sarà facile per rimandare tutto a settembre per poi riaprire di nuovo la campagna internazionale questo è il momento più opportuno per portare a compimento questa iniziativa
è una delle ragioni
Su cui noi i uno dei punti su cui misureremo anche in rapporto alla fiducia nei confronti di questo governo
Parliamo di Hiram malanni qualche giorno fa proprio il giorno che si è aperta la crisi
C'è stato l'incontro fra il presidente del consiglio e il rappresentante iraniano per il nucleare l'Italia sta sta aprendo ad una proposta di multilateralismo
Nel tentare di trovare una soluzione alla crisi iraniana
Che vede quindi da una parte il sì alle sanzioni però o lasciando aperta la possibilità di una strada politica
Tu che cosa che cosa ne pensi
Ma è un po'ritorniamo al discorso di prima l'Iran viene considerato come dire un
Un interlocutore essenziale e decisivo per la stabilizzazione dell'area diciamo mediorientale in senso in senso lato
Io credo che faccia parte del problema di quell'aria piuttosto che della soluzione dei problemi che ci sono nel nel Medioriente tutto quello che sta accadendo in Iraq quello che è accaduto che rischia di precipitare di nuovo in Libano e in parte quello che sta accadendo anche in quel territorio detto Palestina
A una un nome e cognome e la repubblica islamica dell'Iran quindi l'Iran non può essere considerato un questo Iran con questo presidente
Un interlocutore per risolvere i problemi i problemi del del Medioriente certo poi come si risolve il problema iraniano io credo che non può essere applicato all'Iran lo schema Iraq cioè
Quindi l'intervento armato ma non esisteva anche perché c'è una differenza fondamentale
Init en c'è un'opinione pubblica il Milan penso al movimento soprattutto degli studenti
Peraltro un paese dove il settanta ottanta per cento della popolazione
Il minore di sono minori di trent'anni
E l'unico paese di quell'area dove un'opinione pubblica e e chiaramente proprio a stragrande maggioranza favorevole ai col diciamo valori occidentali
Non sono antiamericani non sono neanche antitesi israeliani parlo dell'opinione pubblica l'establishment e antiamericano avanti
Anti Israele israeliana bisogna investire su questo
Sul i movimenti di opposizione
Beh la nostra proposta appunto contro le armi di distruzione di massa il nucleare iraniano
è un'alternativa a quella arma di attrazione di massa che lo stesso Ahmadinejad sta usando beh
Le nostre armi e non sono quelli appunto di attrazione di massa cosa significa
Investire molto in informazioni investire molto nel sostenere coloro i quali lottano per la libertà e la democrazia
I diritti umani in in quel in quel Paese sono le radio Londra che servono vanno mobilitate e vanno aperte per lanciare messaggi per lanciare trasmissioni nei confronti di questi Paesi dittatoriali di quell'aria questa la nostra
E la nostra soluzione anche perché siamo in una fase nella quale Ahmadinejad non gode anche all'interno dello stesso establishment iraniano certo e il rappresentante dei militari dell'esercito poi ci sono gli affaristi ci sono imprenditori eccetera
Che lo stanno ecco contrastando quindi avere né essere molto rigorosi nei confronti del dell'Iran
Io non so se il nucleare iraniana è già pronte costa e così cliché attenti Brady una minaccia nei confronti la comunità internazionale alla sicurezza la pace mondiale perché da lì può deflagrare davvero un problema
Un conflitto di dimensioni di prospettive in calzini incalcolabili di sicuro ora il regime Veniano è una minaccia nei confronti della le propri stessi cittadini che vanno aiutati che vanno sostenuti questa è la via che dobbiamo perseguire la via non violenta che non e non è quella pacifista non si tratta di dire no
A qualsiasi forma di intervento in in Iran non siamo contrari l'intervento armato
Dire no a questi forme Inter di intervento perché il pacifismo da questo punto di vista e quindi equivale alla mantenere appunto lo status quo cioè la stabilizzazione di un regime che sta destabilizzando tutta l'aria per poterlo essere lui stabile nella sua quotidiana azione di distruzione della società iraniana
Dei dei diritti umani di persecuzione confronti di ogni forma di dissenso dice compresa tra l'altro gli Stati Uniti hanno hanno acconsentito a far sedere al prossimo tavolo per la pace
Che si tornerà a Baghdad il dieci marzo sia la Siria che diranno
Siamo sempre nella dimensione della politica internazionale che politica di rapporti fra Stati fra Stati-nazione
Certo non c'è la rivoluzione che noi vorremmo ci fosse che aveva rivoluzione politica
Nel senso di considerare
Come minaccia contro la quale appunto
Intervenire interni di riforma di rivoluzione eccetera
Continuano a a considerare come stante fattore di stabilità quello che invece è un fattore di crisi cioè lo Stato nazionale in quanto tale la proposta di Pannella poi no per un grande se Tegra per la pace proprio perché si intervenga
Sulle cause strutturali delle crisi in quell'area che siano movimenti di liberazione nazionale o Stati nazionali
Compreso lo Stato di Israele in quanto sovranità assoluta costituiscono un limite un pericolo per la sicurezze la pace mondiale
Non basta dire pace pace pace perché questo spesso coro
Coincide con lo status quo di regimi e dittatoriali la capace perché sia solida va costruita rimuovendo le cause strutturale per cui Israele ma non solo Israele nell'Unione nell'Unione europea insomma queste sono le proposte per superare le grandi crisi di quella di quell'aria purtroppo le Nazioni Unite l'Europa lo stesso governatore hanno sono ancora in una dimensione che quella del rapporto fra Stati non a caso noi siamo partito transnazionale
Invece loro bene che vada concepiscono il multilateralismo appunto la politica internazionale cioè la politica tra Stati-nazione assassini
Di libertà molto spesso e di qualsiasi prospettiva di pace grazie