Partito Democratico: una necessità, una speranza

Buonasera io invito tutti coloro che sono in piedi ad accomodarsi anche ai piani superiori dove nell'ultima fila del ci sono ancora dei posti
Grazie in primo luogo ovviamente grazie a tutti voi che già con la vostra presenza questa sera state trasformando questa serata in una serata importante per la vita e il processo di costruzione del partito democratico e grazie a coloro che questa sera saranno i protagonisti di questo confronto politico culturale
Io vi saluto e li ringrazio già ora tutti tutti coloro che hanno accettato l'invito mio di Goffredo Bettini di partecipare a questa serata in primo luogo Carlo Freccero Sergio Cofferati che sta arrivando Gianni Cuperlo
Piero Marrazzo Giovanna Melandri
Che
Perverranno per interloquire con il segretario nazionale dei DS il compagno Piero Fassino
Ora
Da
Già da queste cose che ho detto
Mi sembra chiaro che l'obiettivo semplice ma anche importante di questa serata è quello di
Discutere di confrontarci e di offrire anche al segretario nazionale dei DS che è impegnato come moltissimi di noi in una entusiasmante battaglia politica e congressuale un'opportunità di confronto sulle idee sui valori sul percorso politico verso il partito democratico ora a dire la verità in questi giorni sono davvero moltissime le occasioni di confronto
Occasioni di incontro di discussione che hanno per oggetto questo tema
Ma la novità di queste settimane non è tanto questa il fatto che ci siano molte occasioni di confronto o la novità è piuttosto il fatto che siamo entrati in un periodo nuovo
Nel quale oltre a discutere si decide
Con un processo democratico straordinario si sta votando e quindi questo processo sta facendo ancora una volta degli importantissimi passi in avanti di passi in avanti molto concreti
E quindi proprio perché siamo nel pieno di una fase nuova
Io credo sia ugualmente indispensabile raccogliere idee spunti contributi e offrire
A questo dibattito o una pluralità una ricchezza idee affinché il processo costituente che si dovrà aprire a seguito delle scelte congressuale in primo luogo dei DS e della Margherita non sia povero massaia un processo ricco sia un processo varie ossia un processo popolare
Sia un processo democratico e sia un processo inclusivo di tante energie che ora sono magari alla porta attendono vogliono capire e poi giustamente vorranno
Partecipare
Io questa fase di spinta di volontà di protagonismo l'avverto molto
E l'avverto molto avendo partecipato in queste serate come tanti di noi che stanno conducendo un processo congressuale avendo partecipato a tantissimi incontri a tantissime assemblee al tantissimi di questi congressi
E a me sembrano già almeno chiare tre cose che cito solamente perché voglio essere davvero brevissimo il primo guardate c'è una consapevolezza molto più di quanto ci si immagini e molto più di quanto si racconti
Beh c'è una consapevolezza che l'onere della prova
Rispetto alla necessità di costruire il partito democratico non è sulle spalle solo di chi propone una innovazione
Ma è sulle spalle anche di chi propone per la sinistra lo status quo
E quindi cento che c'è apprensione c'è volontà di capire c'è forse anche paura rispetto alla complessità di un processo politico Complesso vario anche irto di ostacoli
Ma accanto a questo c'è anche la consapevolezza che catastrofico sarebbe se la sinistra italiana ora si fermasse a contemplare lo status quo forse perché si avverte appunto
Tutta la fragilità di una situazione politica che sta vivendo in questo momento storico il centrosinistra e la sinistra
E la seconda considerazione che emerge e che io avverto anch'essa molto forte
E quanto è vero quello che è scritto nel testo della mozione di Piero Fassino che dobbiamo andare avanti costruire aggregazione saluto Sergio Cofferati
Quanto è vero
Quella frase che è scritta in quella mozione che per andare avanti e per comprendere quanto ci sta accadendo intorno
Occorre un pensiero nuovo occorre aggregare per costruire un pensiero nuovo perché altrimenti siamo deboli e forse non ce la facciamo ad affrontare i nodi che abbiamo davanti su questo tema la sinistra in particolare si è molto cimentata riguardo ad esempio nel corso degli anni all'innovazione sul web il faro sul modo di produrre
In questi tempi sta venendo fuori un altro grande tema che ci è stato segnalato quando abbiamo visto finalmente che il prodotto interno italiano è cresciuto del due per cento
In una Europa che è tornata anch'essa a crescere insieme alla Cina all'Asia ma al tempo stesso all'angoscia di sapere che quel più due per cento di prodotto interno lordo
Da solo non basta essere soddisfatti perché è un modo di crescere di produrre ricchezza e al tempo stesso distrugge l'ambiente
E quindi cento siamo soddisfatti perché l'Italia riparte ma avvertiamo anche una grande ansia di capire come questa crescita sia compatibile con logica mente compatibile per evitare che invece che sviluppo si sia in qualche modo corresponsabili della distruzione del pianeta
E quindi anche qui e forse per questi motivi c'è una spinta muoversi a discutere e ad agire a buttarsi nel processo costituente
In un processo costituente nel quale e ho finito il terzo grande
Punto che io trovo sempre tornare delle discussioni insieme alla grande convinzione volontà ad andare avanti
E anche però una grande paura rispetto ai rischi di gatto partissimo e cioè che cambi tutto ma poi al fondo
A metà del Processo qua conclusione di questo processo non cambi nulla non cambi in fondo la sostanza
Allora stasera se siamo qui questa sera con questo incontro è forse per un motivo semplice quello di continuare in un in un rigore intellettuale del non essere pigri la dico così non essere pigri provare a rimettere in discussione di arricchire un processo politico e culturale continuare in una ricerca politica culturale e intellettuale
Stimolare un confronto politico non banale tra persone diverse che a vario titolo del mondo della cultura della politica solo protagonisti di questo processo di costruzione e permettetemi di dire
O anche un valore politico simbolico il fatto che lo facciamo a Roma in questa città io saluto tantissimi
Di voi che con i quali abbiamo avuto tante occasioni di incontrarci nel corso di questi anni
Dove c'è anche qui dentro un pezzo anzi sicuramente quella Roma protagonista di straordinarie innovazioni
In questi anni che ha saputo innovare e spesso Rando Ring innovare radicalmente ecco io credo che sia stato giusto offrire anche questa serata perché sia chiaro che il partito democratico a Roma
Si candida si candiderà ad essere il pilastro fondamentale di una nuova stagione di riforme per la nostra città e per la nostra regione quindi per dire se mai ce ne fosse stato bisogno a tutti che siamo in un solco fra econdo e che anche in questa grande sfida tutti ne siano certi Roma farà la sua parte per Roma offrirà il suo contributo
Ma io mi fermo qui perché ci sono moltissimi ospiti e sono felice di dare la parola per introdurre la discussione a Goffredo Bettini
Grazie di essere qui
Permettetemi di salutare due persone a nome di tutti perché non ora noi ci sono la loro presenza del sindaco di Roma Walter Veltroni
E della Provincia Enrico Gasbarra
Due personalità di governo che hanno dato tanto in questi anni alla nostra città erano sto provincia
Cari compagni e compagne e amiche amici
Il titolo di questo nostro incontro e Partito Democratico una necessità e una speranza
Innanzitutto una necessità
E aggiungo urgente
L'intensità e la profondità del confronto
Non debbono infatti secondo me S della scusa per allungare i tempi e sfilacciati e le decisioni
Che le tappe del nuovo partito siano chiare e poi mantenute
Che la fase costituente parta veramente dopo i congressi e sia conclusa dentro un orizzonte politico ragionevole
Da troppo tempo
Dall'ottantanove
Almeno per me e per molti di noi
Viviamo impartiti per certi aspetti transitorie
Non conclusivi
Protesi verso qualcosa di diverso e più ampio
E giunto davvero il momento
Di assumere il coraggio per porre fine agli strascichi e le incertezze di una vecchia storia
E per aprirci ad una nuova storia che dobbiamo scrivere con altri
Il partito democratico dunque è una necessità
Innanzitutto una necessità storica
Il recupero in avanti di un'anomalia italiana
Che ha visto i vari riformismi cioè recarsi
Ma condannati per ragioni persino più grandi di loro
Ad agire in contenitori politici separati in molti casi contrapposti
Questa condizione
Con la spetti anche umani struggente e plastica mente rappresentata dal dialogo profondo faticoso e difficile
Che Berlinguer e Moro destina Berlinguer e Moro cercarono di interesse e destinato a fallire
Perché troppo anticipatorio episodi e visionario
Rispetto ai rapporti di forza le desistenze interni alla Dc e il Pci
Le leggi spero il mondo spaccato all'ora in due
Oggi non c'è letteralmente
Alcuna ragione per ritenere diviso so che nel nostro popolo danni e sentito un mito e a cito nell'Ulivo unito
Non ci sono ragioni
Se non una riflesso condizionato conservatore
Di un ceto politico italiano anche a sinistra
Troppo abituato a rendite di posizione
E a repliche ridere delle proprie posizioni di comando da molti anni inamovibile
Vedete
Rispetto davvero tutti
E anche la storia
Di ognuno
Ma quando si rappresenta il partito democratico come la fine della sinistra
Ed un salto nel buio
Da quegli stessi compagni
Assai più convinti di menti sciogliere il PPI
E poi diventati Gulli ultrà ulivisti
Mi domando quanto sia rara in politica la coerenza il responsabilità terzo rinviato che siccome
Molti di noi nell'ottantanove
Hanno intrapreso una strada quella di costruire anche nel nostro Paese una grande forza riformista di sinistra e democratica
Del tutto simile a quella già presente al Governo in tanti paesi europei sapendo perfettamente
Che quei partiti e questi partiti europei sono ampi e forti
Proprio perché in grado con Blair con Feder con Gonzales Zapatero
Di contenere rappresentare le istanze riformatrici da noi ancora inspiegabilmente separati
Quelle radicali
Ma anche quelle più prudenti e moderati
Per questo esistesse questi partiti
Tendono a definirsi come grandi forze alternative alla destra
Variegate sulla viste
Tuttavia collocate politicamente su un asse il centro sinistra e dove questa ampiezza
E per varie ragioni ridotta come in Francia
La sinistra per la seconda volta e rischia di non arrivare neppure al ballottaggio svolgendo così i suoi lettori in questo caso veramente un ruolo marginale e subalterno
Ma cari amici
La necessità del partito democratico e anche nel presente
Nel fuoco quella battaglia politica dello lo abbiamo visto al Senato quando quanto sia grande la fragilità del centro sinistra
Non solo per l'oggettività dei numeri
Ma per l'assenza di un perno forte in grado di dare ordine equilibrio stabilita all'intera coalizione
In alcuni passaggi siamo apparsi come una rapida tirata da cavalli in opposte direzioni
Quella estremista è radicale e quella di un ritorno a logiche centriste e moderna
Anche se so bene spero che lo capiscano meglio tutti
Che ciò richiama l'esigenza di una nuova legge elettorale
Che finalmente dire agli elettori l'opportunità di scegliere candidati partiti coalizioni stabile premier
In uno schema bipolare
Togliendo tuttavia
In tutte e due gli schieramenti
La possibilità di ricatto di interdizione alle forze più piccole che altrimenti vengono spesso i governi di espressione più della minoranza piuttosto che della maggioranza degli italiani
Masse care compagne e compagni
Il partito democratico è un'amicizia sita esso deve essere soprattutto una speranza
Una speranza per la politica
E la sua radicale riforma
La politica da tempo ha perso tanta fiducia tra la gente soprattutto tra la gioventù
Ha perso i suoi accenti di verità egli sincerità
Con i suoi riti del suo lontananze le sue furbizie i suoi egoismi
La sua imperdonabile saccenza rispetto la sua non di rado imperdonabile ignoranza
Infatti tanto più la politica stenta
Nella tempesta di questo mondo a decifrare le cose e metterle in ordine
Tanto più essa si gonfia in un ruolo più chiacchierato preteso ostentato che reale
Fino a sembrare un pallone aerostatico destinato a scoppiare
E se in Italia dovesse scoppiare si sente già per le orecchie buone dietro l'angolo un'ondata qualunquista populista e di destra che finirebbe per farci rimpiangere addirittura Berlusconi
Ma se l'ambizione così alta
Il partito democratico non deve partire prudente
Guardi in lungo Nichilo usato
Già impacciato delle sue mediazioni interne nel duetto povero tra di esse e Margherita
L'avvio della fase congressuale di di essere davvero promettente
Con una partecipazione consapevole iscritti al di là di ogni aspettativa
E la prova anche di un partito in buona salute tutt'altro che va appurato che grazie soprattutto a Fassino ha superato prove difficili
Ma non può bastare
La fase costituente del Partito democratico dovrà essere aperta competenze al popolo ai giovani
Deve rappresentare un sommovimento della società italiana ed una occasione democratica per tutti un'occasione di ritorno per tutti alla buona politica
Deve essere un'operazione di respiro lungo e strategico
Che non coincide solo Emmett comune principalmente
Con le ragioni di un governo e con gli equilibri di una FAS
Sappiamo tutti quanto sia essenziale di sostenere il governo Prodi
Che ha lavorato bene
Riportando equilibrio tra ricchi e poveri nel fisco visionando le finanze facendo ripartire crescita del PIL
Liberalizzando attività fondamentali e conducendo con D'Alema una grande politica estera
Questo governo va sostenuto
Per dirla con Godard fino all'ultimo Restivo anche cercando di allargare il consenso al Senato
Ma guai a far coincidere le sorti del governo
Con le sorti del partito democratico che è una proposta storica per il futuro dell'Italia e per l'avvenire delle generazioni future
Sarebbe questo un errore di cretinismo parlamentari
Produrremo noi stessi produrremo noi stessi
Una mostruosa Matri ossia che tiene tutto pericolosamente costretto in una sola connessione
Scelta di un leader per il governo sostegno leale qui leader dopo una vittoria francamente troppo enfatizzato
E nascite prospettiva del partito democratico con le sue classi dirigenti predestinato
No
Il Partito democratico deve prendere il volo
In una dimensione emotiva di libertà
Dica le attività di novità
In sintonia con l'ambizione di essere davvero il passaggio ad una nuova storica
Ma se così carico amici
Il processo unitario per il nuovo partito non può essere non sarà un pranzo di gala
Dove tutte le pietanze sono già pronte per essere servite
L'unità dovrà essere il risultato di un confronto vero Lara curdi non diplomatico anche conflittuale
Dove ognuno a portare i suoi ricchezze e i suoi valori
Dovrà esserci uno nei una unità tra i militanti e i cittadini
E non solo del ceto politico o dei gruppi dirigenti
Dovrei essere unita più ricca e produttiva perché li cercata
Senza che ognuno abbia irriso le cose scomode peraltro alla fine della fase costituente si tireranno le somme
E si troveranno punti di equilibrio
E poi il confronto unitario spero che diventerà anche l'occasione
Per promuovere di nuovo una ricognizione collettiva sul Paese
Su cui tutti sentenziano ma che pochi conoscono veramente
Ho sottolineato più volte il termine partito
Perché di un partito seppure in modo abbiamo dice
Non ho mai creduto alle caro Vanni
Alle forme liquide
Ai soggetti politici usa e getta alla partecipazione indistinta occasionale
Alla fine per queste vie si arriva al plebiscito che ebbe ponga un limite unico e carismatico
E dissoluta dalla finestra l'antipolitica eccellevamo illusi di cacciare dalla porta
Serve
Un soggetto collettivo consapevole flessibile
Ma radicato
Aperto ma con una sua identità
E una sua funzione nazionale
E se si chiama democratico deve essere davvero democratico nella pratica e mail realtà della sua organizzazione
Non una mezzadria
Tra la struttura dei DS tutto sommato ancora una filiazione del vecchio Pci
Poco rappresentativa poco accogliente poco democratiche
E la struttura della Margherita confusamente post democristiane e così condizionata dei signori delle tessere
è necessario
è necessaria una cosa totalmente nuova
Da costruire insieme
Dove ognuno si sente a casa propria una testa un voto dunque
Una comunità di uomini e di donne in relazione tra di loro responsabili moralmente consapevoli della loro militanza
E chiamati spesso a decidere in modo vincolante sulle questioni importanti
Concetti consente dici che si allargano il partito democratico potrà attivare quelle forme più ampie
Di consultazione anche degli elettori o dei semplici cittadini
E hanno visto nel passato grandi partecipazioni di massa come nel caso delle primarie per Prodi
Infine care compagne e compagni
Un partito e dei leader
Che trovino il tempo per formare le nuove generazioni
Ho avuto la fortuna almeno per questo aspetto me
Che peraltro è
Di nascere nel PC
Ho imparato molto di più dalle lunghe conversazioni libere conviviali vittime serene con Ingrao Bufalini Chiaromonte che non dà lettura dei testi sacri della sinistra
Oggi pari che nessuno abbia più tempo per nessuno
I telefonini squillano l'ultima agenzia di stampa su assolutamente letta Bruno Vespa attende in studio
Il pensiero politico diventa povero e emergenziale furbesco e volubili
Non c'è voglia spazio forse neppure vale la pena trasmetterlo alle nuove generazioni
Così non va se non vediamo se non vogliamo lasciare dopo di noi
Solo
Per esempio
Cari amici
Se dobbiamo fare davvero un congresso Franco che tenacemente lavora per il progetto unitario ma che presenta le nostre visione delle cose predisposta confrontarci con altre visioni
Oggi per me l'occasione che affrontare schematicamente brevemente due o tre questioni che avverto fondamentale e prioritaria
La prima
E che il Partito democratico deve fare della laicità dello Stato uno dei perni della sua proposta al Paese
Lei cita
Non solo come difesa delle istituzioni da ogni imposizione confessionale
Questo spero sia senso comune tra di noi
Così come il senso comune la convinzione che la Chiesa cattolica in Italia
Non potrà mai solo essere testimonianza e cura delle anime
Essa si è data storicamente anche l'obiettivo di rappresentare
Di costruire dunque diritto e potere
Con tutto ciò la politica deve fare i sui debiti conti sapendo che ha di fronte una ricchezza di esperienze e di valori di moralità che un patrimonio dal quale attingere
E non un nemico da cui difendersi
Il problema tuttavia e la sacralità dell'autonomia del processo di decisioni delle istituzioni laiche e repubblicane
Da preservare da ingerenze pressioni dirette
Che pericolosamente confondere ebbero i piani di azione di ciascun
Ma laicità
La intendo soprattutto come occasione
Per far respirare forse per la prima volta a pieni polmoni
Atto del popolo italiano
La religione della Repubblica
In un rapporto più franco diretto trasparente tra cittadini e Stato
Il Partito democratico deve essere l'occasione per rompere ogni velo
Che ha reso precari nella storia italiana il senso della nazione e la responsabilità verso la democrazia e le sue istituzioni siamo figli di una storia difficile
Una ritardata unità nazionale un regime liberale elitario
Poi il fascismo ogni fine pena finalmente la Repubblica
Nella quale è vero
Che i grandi partiti sono stati dei formidabili educatori di massa alla vita democratica
Ma sono stati anche delle intercapedini rispetto ad un rapporto più diretto più partecipato e sentito tra popolo è stato
Perché ognuno di quei partiti a suo modo partecipava ad una doppia fedeltà la DC alla Chiesa cattolica impicci ad una solidarietà e disciplina internazionale dettati dalla guerra
E ora di e ora di voltare PAC
Ripetendo senza mediazioni al centro l'interesse pubblico l'amore per la Repubblica il rispetto delle regole condivise
E Cofferati lo ha sperimentato le regole non sono di destra
Difendono innanzitutto i poveretti e i deboli
Bene pr il potere così diffusa
Dal berlusconismo che fa vincere i furbi più protetti quelli che comunque hanno sempre da qualche parte
Un amico che risolte
La religione della Repubblica e la laicità dello Stato significano pieni diritti per tutti
Proprio perché dobbiamo trattare con delicatezza infinito Rispetto il dibattito sulla vita e sul suo principio
Dobbiamo fermamente lottare affinché tutte le vite
Possano liberamente esprimersi se non offendono le libertà e i diritti degli altri
Noi non accettiamo mezze dite e mezzo le persone
Del cardinal Bagnasco ha detto giustamente che in Italia occorre fare molto di più per la famiglia
Che bisogna fare come in Francia
Ma in Francia
Cioè un grande sostegno alla famiglia e si moltiplicano aveva denatalità
Ma ci sono anche i PACS
Le cose non sono inconciliabili
Anzi
Vanno a braccetto in un paese
Che per questa via aumenta il suo grado di civiltà e tolleranza unendo tradizione illibertà
Ma questo recupero di uno spazio della politica di una sua dignità
Autonomia moralità e forza
è un terreno di frattura con il mondo cattolico a guardar bene può essere foriero di nuove ricerche comuni
E persino di imprevedibili esiti impegno comune
Il dono più grande che Dio che ha voluto dare proprio la vita
Questo il sentimento di gratitudine di che i cattolici Alberto
Insieme al Ministero che la vita porta con sé
Per questo occorre dare dei limiti alla scienza
Che deve aiutare con la ricerca curare i mali che privano della ditta e non tentare onnipotenti sperimentazioni in certe probabilmente pericolose per stabilire dell'umanità sono temi che vanno trattati con mano leggera
Senza estremismi ideologie
Qui gli estremismi come quelli degli ultraconservatori alla tenera
Che giurano che l'embrione dopo poche settimane un essere umano
Per voi per poi dimostrare essi stessi una grande noncuranza verso gli esseri umani quelli veri che cadono nelle mie le guerre del pianeta e nei bombardamenti sui
Delle città
Così come l'estremismo ricchi si batté strenuamente spesso a ragione
Contro i cibi geneticamente modificati
Ma poi non dice una parola di riflessione sulla ricerca che può modificare di essere una
Ma detto questo la questione essenziale per me è un altro
Oggi il tema della vita della sua preservazione valorizzazione si squaderna di fronte a noi in modo assai più drammatico
Lo tocchiamo con mano
Il modello di sviluppo e di crescita del mondo imboccato anche da nuovi enormi Stati
Prevalentemente quantitativo spesso i responsabili rapinoso in pochi anni ci può portare l'implosione del pianeta
L'essere umano infatti
Non potrà conservare se stesso
Agendo solo sotto il comando degli impulsi che Aristotele avrebbe collocato dalla cintola in giù
Consumare distruggere
Soddisfare tutto il Sud
Fregandosene dei figli e dei nipoti poco
Schiacciati sul presente le sue convenienze i Paesi forti rifiutano vincoli e protocolli
L'antipolitica vince oggi sulle ali dell'esercizio della pura forza
Ma l'inquietudine l'ansia
L'incertezza aumenta insieme all'uso di massa degli psicofarmaci psicofarmaci a dimostrazione che la società del benessere produce in verità ogni giorno sempre più grandi quantità di malessere
Appare così che rinunciando alla politica
Io la sua moralità
Si rinuncia di fatto la capacità degli uomini e delle donne di ordinarie prevedete differire difendendo la specie umana
Da una nera sia distruttiva e da soddisfazioni illusori
E così se si guarda bene
La sola possibilità di sopravvivenza è affidata non più alla responsabilità delle persone
Ma la velocità della scienza di recuperare i danni provocati dall'azione umana degli uomini
Il mondo si impoverisce così bene il soffio dell'animo umano
E lascia il passo al dominio assoluto della tecnica
E il trionfo del mi del nichilismo
E la rinuncia etica a presentare
Ma allora
Non è questo un grande terreno incontro tra una buona politica in lotta per la qualità dello sviluppo e l'ansia del credente
Dobbiamo continuare a scontrarci su qualche articolo virgola di del diritto pubblico privato che alimenta il teatrino della politica italiana
O invece dobbiamo tentare un incontro più di fondo sui grandi temi del destino del mondo
Come facemmo a fronte della novità della bomba atomica per scorgere se nel segno dei tempi
C'è una nuova voglia di unità tra tutti gli uomini e le donne
Di buona volontà
Per me il Partito Democratico deve essere il luogo di questa ricerca comune
Altre impegnativa
Tra il riformismo di sinistra e il riformismo cattolico
Cari amici e concludo
Questa sfida sulla qualità sociale e produttiva
In verità per l'Italia non è una costrizione
Ma una grande occasione
Il partito democratico nasce anche per accettare questa sfida
Nel mondo globalizzato stanno emergendo dal profondo dell'anonimato miliardi di esseri umani
Che combattono competono cioè con un ruolo non li fermeranno le bombe di bus e la sua prepotenza
Poche settimane fa sono tornato in India
Un caos in rapidissimo movimento
Pulsanti di vita
E mi si è stretto un po'il cuore nel vedere questo magnifico popolo
Pendolare tra gli antichi templi e poi la Coca Cola e i blue jeans
Guardando il mondo essi trovano infatti solo un modello di vita e di consumo quello americano
Già così segnato da una crisi di egemonia
E trovano purtroppo un'Europa troppo silente e marginale
Quando essa potrebbe avere invece l'occasione per stabilire un dialogo diverso valorizzando un suo modello sociale la sua cultura la sua storia i suoi valori democratici
Noi non dobbiamo gettare al vento questa occasione storica
Anche noi in Italia della qualità che noi vogliamo attrattivi e di fronte a sé
Per i suoi prodotti inimitabili che le borghesie quei Paesi cominciano a consumare scartando i loro prodotti scadenti di imitazione
Basta vedere la crescita e spot ENS esponenziale delle nostre esportazioni in India in Cina
Per il know-how che possediamo nei servizi e nelle infrastrutture strategiche per la nostra cultura i nostri serpenti le nostre università per i nostri porti i nostri marchi di nuovo collocati sulle rotte dei commerci per i nostri magnifici genitori
Che a certe condizioni possono intercettare i grandi flussi turistici che nei prossimi anni verranno dall'estero
Soprattutto il Mezzogiorno ricorda sempre Prodi è una piattaforma straordinaria gettata nel Mediterraneo e protesa verso il nuovo mondo il cammino
Il partito democratico
Deve interpretare questa audizione italiana
Di di tornare ad avere un ruolo internazionale
Di ritornare ad a vere una sua missione
Dopo troppi anni di bonaccia di pigrizia a consumare la ricchezza accumulata dalle generazioni precedente
Tuttavia questa missione si ritrova integrandosi ancora di più all'Europa
E stimolando l'Europa di agendo con una visione mondiale
Per questo trovo un po'provinciale la discussione sul socialismo europeo e l'Internazionale socialista
Cari amici non è un'esigenza di di essere
Ma di tutto il partito democratico collocarsi dentro uno strumento politico che può farci contare e agire nello scenario internazionale
Perché raccoglie i vari riformismi del mondo moltissimi dei quali non si definiscono affatto socialisti o sociale democratica
Nessuna difesa quindi di un'astratta ideologia socialista io non saprei neppure ben definite
Anzi tenace lotta per allargare i confini culturali e politici nel campo socialista e tuttavia
Pragmatica consapevolezza che in Europa l'alternativa alla destra si organizza principalmente di partiti del socialismo europeo
E lì che può battere si avanza una ricerca innovativa il cuore di una nuova politica di
Mondo a diciotto
E a ben vedere se c'è un ideologismo e proprio quello di non prendere atto e di rifiutare questa semplice
Una classe dirigente tuttavia è credibile
Nell'indicare una missione senta l'esempio
E davvero concludo
Sesso via realista disinteressata e moralmente carismatica
E si costruisce un senso di comunità
Come Veltroni ha miracolosamente il fatto a Roma e di condivisione
Così si tira fuori il meglio di sé da ognuno
E si superano calcoli egoistici e corporativi
Certo questo non si fa con le prediche
Si fa con la giustizia prima di
Abbiamo alle spalle anni dove l'ispettore le sperequazioni sono aumentati i salari hanno pagato per tutti spesso a vantaggio non vi prodotto
Ma dei furbetti del quartierino delle mille forme d'intermediazione economica e finanziaria di cui l'Italia è ricchissimo
Tuttavia il senso di comunità sta anche nel ritrovare il gusto di primeggiare come italiani
Di di parlare al mondo come in altre epoche abbiamo fatto di esprimere una egemonia e di suscitare gratificazioni civile
Nella mia esperienza a Roma ho potuto constatare la bontà di questo documento
E tante volte ho potuto constatare che certamente
Lo scopo dell'imprenditore quello
Di cercare il profitto il massimo
Ma anche ho constatato
Che gli è più contento è disposto a qualche rinuncia secchioni rimborsi con il profitto sente di fare una cosa bella
Che rimane
Sì riconosciuto pubblicamente della sua funzione
Eh sì appunto partecipa con la crescita alla crescita qualitativa della sua comunità questa è la nostra presunzione
La presunzione del Partito Democratico e parlare di giustizia e di sviluppo
Di modernizzazione e di qualità
Di comunità e di competitività
Dell'Italia ma guardando il pianeta al suo destino e i suoi popoli che si solleva
Siamo così fuori dalla sinistra
Non scherziamo
Siamo semplicemente un popolo di sinistra il movimento
Possiamo cambiare nome ancora una volta ma siamo noi
E la certezza della nostra identità sta in quello che ci portiamo dentro il cuore
E non nei vessilli esteriori
Che la politica ci impone di volta in volta di sollevare
E se poi debbo dire proprio la verità
Per me c'è stato un solo vero cambiamento di donne
Nell'ottantanove
E quel nome non è un orsacchiotto di pezza
Ma evocava una storia personale e collettiva e purtroppo una sconfitta terribile
Non fu un festoso evento come molti dissero
Ma una dolorosa necessità
E da quel momento la ricerca di nuovi approdi è stata per noi una grande scommessa
Ora sento che quell'approdo nuovo sì avvicina
E noi ci porteremo dentro appunto la nostra scintilla di sempre
Quella di fare con la forza della politica più forza a chi non ce n'è abbastanza vedete
La destra di fronte all'ansia dell'esistenza
Rispondete agitando le domande costruendo gerarchie fissi catene di comando
Paure e chiusure identitarie e una risposta sbagliata
Ma è una risposta
La sinistra invece tenta reti di comunicazione tra gli esseri umani
Tenta l'apertura alla ricerca la solidarietà la valorizzazione della ditta guardandola in faccia questa vita e cercando di me l'amore la forza per affrontare il comune destino ogni essere umano povero malato in difficoltà o emarginato
A immense ricchezze e mondi interiori che il diritto di dire
Non lasciarlo solo
Ed a tutti la possibilità dell'espressione di se stessi questo è sinistra
Le differenze ce lo hanno insegnato il pensiero insegnato il pensiero delle donne sono una ricchezza
L'egualitarismo è una prepotenza che uccide la creatività l'eguaglianza dare a tutti la possibilità di essere se stessi ed è libertà
Ripeto questo di sinistra
Noi siamo per questa sinistra non la sinistra delle tasse di sacrifici talvolta giustizialista e compromissorio sui diritti noi siamo la sinistra della crescita della giustizia delle garanzie della libertà e dei diritti e siamo una sinistra nessun pena il suo vizio antico
Di dividersi di divine eredità deve ma che invece vuole unirsi unire l'Italia in vincere queste la sinistra del partito democratico necessità Esperanza dell'Italia
Grazie
Grazie a Goffredo per aver introdotto questa nostra discussione io saluto perché ci ha raggiunto Giovanna Melandri
Etò la parola era stato annunciato prima come
Un ospite più che illustrerà in un padrone di casa il nostro sindaco al quale do subito la parola per un intervento Walter Veltroni
Io mi limiterò solamente altre considerazioni
Un attimo
Mi limiterò si sente ora
Mi limiterò a tre considerazioni
Molto rapide ad un piccolo pensiero finale
E posso farlo solo per una ragione perché quello che ha detto che ho freddo lo condivido interamente
Ci trova il segno non solo diciamo di una storia personale anche di una diciamo di una qualità dell'uomo che conosciamo
Ma anche di tanti colloqui comuni di tante conversazioni quotidiane e di tante occasioni di amarezza e di speranza che abbiamo incrociato nel corso di questi anni
E dunque siccome appunto sono
D'accordo con il corpo della sua introduzione veramente posso solo fare tre considerazioni naturalmente cogliendo l'occasione per rivolgere il mio saluto a Piero al mio collega Sergio Cofferati
Le tre considerazioni sono queste prima riguarda il partito democratico lo dico molto esplicitamente anch'io sono dell'idea che si debba nutrire questa proposta politica di qualcosa di grande
Non è una delle fasi uno dei passaggi della cronaca politica italiana è qualcosa di molto grande qualcosa che per me è il punto di approdo il compimento di un cammino molto lungo
Io penso che noi siamo in ritardo di qualche anno
Di più di qualche anno
Penso che questa prospettiva fosse matura dice anni fa che non averla fatta dieci anni fa c'ha reso le cose più difficili ma chi vorrà tanto più non abbiamo possibilità di prendere tempo o di attendere tempi
Ma non è solo una questione ovviamente gli orologi
è una questione di sostanza di Scelta d'ispirazione di grandezza politica
E cioè se ciò che stiamo facendo tenere uniti tutti i riformismi
Tenerli uniti riconoscendo radici matrici e anche novità
Perché il riformismo italiano come riformismo europeo internazionale
E di più di quanto ci ha contenuto nelle famiglie politica che direttamente fanno riferimento alle forze che al partito democratico devono far riferimento ci sono culture nuove che sono dannate non dimentichiamolo mai fuori dalle culture tradizionali
Gran parte delle novità politiche culturali
Degli ultimi anni del Novecento dei primi anni del Duemila dalla cultura dell'interdipendenza
Alla cultura femminista vuol cultura ambientalista una cultura della nonviolenza non nascono nel cuore delle famiglie politiche tradizionali nascono premono fuori e dentro queste famiglie
E dunque il Partito Democratico che lo dobbiamo fare
Deve essere una forza tanto grande
E tanto ambiziosa da poter raccogliere questa complessità di esperienza editare ad essa una sintesi alta me piaciuto molto il modo in cui Goffredo ha affrontato il tema del rapporto tra laicità dello Stato e riconoscimento del fatto che non può essere precluso precluso nessuno di portare la propria fede nell'esperienza politica
C'è qualcosa che non dobbiamo collocare ad una dimensione più alta di quella della semplice relazione politico partitica in senso stretto che la ragione il fulcro stesso dell'idea del partito democratico
Partito
Perché forma politica nuova partito che non potrà essere ciò che sono stati i partiti che lo costituiscono ma partito nel senso di luogo della democrazia di luogo dell'incontro
E anche permettetemi di dire di luogo dell'innovazione politica
Sentiamo tutti quanti questo bisogna sentiamo il bisogno che si ricrei nella società italiana la generosità e la freschezza di una politica che ritrovi il senso di una missione di un'ispirazione
Chiunque di noi abbia visto in questi giorni ma non è che ha scoperto nulla questo programma che è stato trasmesso da Rai tre i sussurri sull'analisi della vita politica in una parte d'Italia non può che trovare altrove le ragioni delle sue scelte fondamentali non poche sentì
Che c'è qualcosa di più grande che ispira la nostra visione e vorrei dire persino la nostra legittima voglia di politica
Ma il partito che facciamo deve avere un'ambizione altrimenti non capisco di che cosa stiamo parlando
L'ambizione deve essere quella di essere una forza maggioritaria
Deve essere quella di essere ciò che sono i laburisti in Inghilterra o i democratici negli Stati Uniti
E cioè delle forze che hanno l'ambizione dentro di sé
Di raccogliere quella pluralità di culture riformiste e cioè culture che si cimentano con la necessità della sfida realistica riformatrice ma che deve essere il baricentro il baricentro fondamentale dell'alternanza politica nel nostro Paese
è per questo che il partito democratico è tanto importante tanto urgente ed è qualcosa di cui è giusto il titolo c'è necessità per l'Italia c'è necessità perché l'Italia ha bisogno di stabilità e di coerenza politico istituzionale
E questa è la prima annotazione a questa prima valutazione se ne stanno da un'altra
Dobbiamo capirci fino in fondo
Il partito democratico postula o se volete è vero anche il contrario un assetto istituzionale del nostro Paese non si può pensare di avere il Partito Democratico in un assetto da prima Repubblica perché le due cose non stanno insieme
O noi riusciremo a salvaguardare il principio fondamentale
L'acquisizione complessa contraddittoria e mai portata alla sua più compiuta
Conclusione cioè l'idea di una democrazia dell'alternanza
Che noi in Italia e siccome ci dobbiamo sempre inventare qualcosa di speciale abbiamo pensato si potesse realizzare con un sistema elettorale al settantacinque per cento maggioritario e al venticinque per cento proporzionale senza scegliere l'una o l'altra
Ma comunque c'ha consegnato per la prima volta dopo cinquant'anni in cui c'erano stati cinquantasei Governi
Ci ha consegnato la democrazia dell'alternanza il succedersi di forze politiche diverse in un clima compresso inutilmente astro ma di reciproca legittimità
Noi non dobbiamo perdere lo dico perché aperta una discussione sulla riforma elettorale che io considero assolutamente intrecciata altrimenti facciamo politicamente una cosa che ne diamo istituzionalmente
Noi non dobbiamo perdere la cosa più importante che abbiamo acquisito in questa stagione di innovazione istituzionale e cioè il fatto che a decidere chi governa siano i cittadini con il loro voto
E non le segreterie dei partiti dopo le
La prospettiva sarà una prospettiva di ritorno ad una vecchia Italia
Ad un'Italia dell'instabilità ad imitare di trasformismo abbiamo bisogno di portare più avanti non più indietro il processo di costruzione di una democrazia bipolare e dell'alternanza
E naturalmente questo comporta anche delle riforme istituzionali noi non dobbiamo avere paura noi non dobbiamo avere paura di una democrazia che decida
Dobbiamo avere paura quando la democrazia non decide perché allora si fa strada il rischio di soluzioni semplificatoria tecnocrati che populista e di destra nel senso che Goffredo ha indicato la democrazia deve decidere
Non deve avere paura della virtù della decisione che si stabilisce nel corretto rapporto tra la sfera esecutiva la sfera del controllo parlamentare o consiliare
Terza e ultima considerazione
La politica
è in primo luogo io mi mi sforzo di ripeterlo sulla base delle esperienze che tutti noi abbiamo fatto in questa città e che ci ha consentito in questa città di passare da una condizione nella quale avevamo perduto elezioni a una condizione la quale abbiamo vinto le elezioni alla Regione con Piero alla Provincia con Enrico e le comunali col ventiquattro per cento di voti in più del centrodestra
Dove è avvenuto questo
è avvenuto nel popolo della città certo avvenuto per il voto di opinione certamente mai avvenuto nel popolo della città è avvenuto nelle borgate di Roma e avvenuto dove c'è maggiore sofferenze maggiore disagio perché la politica del partito democratico
Dovrà essere in primo luogo una politica immersa
Nelle domande di cambiamento sociale nelle aspettative dei giovani precari nel bisogno di solidarietà e di relazione delle persone che si trovano a vivere in una condizione di solitudine nei desideri di valorizzazione del talento dei giovani italiani
Stare dentro il popolo stare dove c'è la vita reale dei cittadini e non una politica autoreferenziale che si svolge secondo una logica di componente di corrente di dialogo sempre interno e persino di parole che finiscono col perdere il loro significato e la loro capacità di comunicare stare dentro il popolo
Un grande partito di popolo deve essere il partito democratico se vuole avere quell'ambizione maggioritaria
Queste erano le tre considerazioni il pensiero finale questo
Perché mai in questo nostro Paese deve essere così difficile
Avete voglia di futuro
Avete voglia di innovazione di cambiamento Carlo Freccero che qui ha provato a cambiare in Rai
E la RAI appunto si è chiusa e lo ha espulso
è possibile che mentre altre società la società americana ma anche la società indiana per citare quello a cui Goffredo ha poteri hanno evidentemente voglia di futuro
C'è un desiderio di cambiamento di innovazione c'è la voglia di di correre noi siamo imbrigliati
Abbiamo paura di qualsiasi cosa nuova ci si muova attorno sembriamo per usare un'espressione gramsciana come quel nuovo al quale il vecchio è abbarbicato impedisce di muovere i suoi passi
Perché questa paura io pensava alla nostra vita quando
Piero potremmo con nelle panchine a villa Borghese parlarci di questi anni
Speriamo perché altre avranno preso il loro poi nostro posto rapidamente noi ci potremmo dire una cosa però che abbiamo sempre avuto a che fare con la paura di futuro
Abbiamo sempre avuto a che fare con la paura del cambiamento abbiamo sempre avuto a che fare con quella merce assai diffusa nella vita del nostro Paese che essi minare la paura è una merce molto facile da spendere Semini paura e otterrà il consenso perché fai vivere e valorizzi quella sorta di naturale propensione alla conservazione che c'è in ciascun essere umano la voglia del cambiamento è la sfida più importante l'abbiamo fatto quando siamo passati a partiremo grazie alla sinistra l'abbiamo fatto quando siamo passati dal proporzionale al maggioritario l'abbiamo fatto nei contenuti programmatici tante volte lo facciamo ora quando dobbiamo passare al Partito Democratico costruire questo grande soggetto capire che non possiamo andare avanti con due partiti del diciassette del nove per cento ma che dobbiamo puntare a fare una grande forza del quaranta è un magari di più
Nella vita politica del nostro Paese e che questo è il punto di approdo di storie itinerari
Personali e collettivi di cui c'è il segno nella storia italiana e deve essere capace anche di accogliere
Quella voglia di futuro che c'è nelle nuove generazioni
E che noi spesso facciamo fatica intercettare non ha vere paura del futuro
Avere voglia di costruire qualcosa di nuovo di tanto affascinante di tanto entusiasmo ante da richiamare alla politica coloro che oggi la guardano con un po'di distanze di lontananza perché è di loro che abbiamo bisogno per cambiare questo nostro Paese
Grazie
Il sindaco Veltroni io a questo punto vi proporrei di iniziare un po'questa non tavola questa sedia rotonda chiamato in causa il primo intervento e Carlo Freccero
Allora
Innanzitutto la premessa non sono qui a parlare di politica perché non sono in grado assolutamente antico queste parte Ardea ruba sarei veramente ridicolo innanzitutto su tre invitato dal senatore Bettini
Devo dire che un uomo coraggioso
E lo ringrazio molto però sapete benissimo che io dico sempre la
L'Italia e naturalmente vi dico subito dal due al parto
Il mio intervento cerca di fare un qualche modo un'analisi mediatica medio logica di quello che sta a finendo intorno al Partito Democratico
Innanzitutto si può dire ancora compagni e compagne
Così trasparente
Beh
Allora ripeto peso come forse vorrei chi altri qui presenti oggi di aver capito perfettamente la necessità di cambiare il partito beh e in politica essenziale
Mai come adesso piglia raggiungimento dalla maggioranza e la maggioranza come si raggiunge con la riduzione del la specificità
Ogni differenza lontana
Allontana soprattutto ogni fetta di elettorato sarò breve Boretto vi si legge così anche perché c'è qui fate ragionamenti non slogan PD per favore vi chiedo da più di attenzione oppure pronto a rompere un portale beh e come dicevo che oggi trenta lontana finti lettorato tant'è vero che restare legati a determinati principi porta all'isolamento al settarismo all'impotenza è un problema che conosco molto bene
Per aver lavorato tutta la vita sull'audience soprattutto sull'audience della tv generalista
E lo di essi conquista riducendo le differenze ad un minimo comun denominatore
Io ad un nocciolo duro non più riducibile
E ancora l'Ordine si conquista la probabilmente
Seguendo lo spirito del tempo le tendenze del momento il Comune sì
Bene e oggi la politica italiana il comune sentire e portare al centro
E in un sistema bipolare ci sono due blocchi contrapposti equivalenti la maggioranza sì ecco un segue spostando il centro di qui Ottilia
Bene arriviamo al primo problema il centro essi sinonimo di moderazione
Ma vorrei far presente che il termine dichiarazione venti esso PIL piuttosto in senso statistico quantitativo che in senso qualitativo
E per moderazione
Si intende intendo io in questo momento la sensibilità della maggioranza il Comune sentire del tutore applicato alla politica
Per vedere una citazione che è molto bella per spiegare questa cosa perché un concetto su cui Como io non sono molto affezionato c'è un romanzo di Moravia chi odorato come il conformista e anche la sua pressione ci fotografica
Quella di Bertolucci straordinarie
E gli spiega molto bene questa cosa il protagonista Maurizio Clerici vuole essere uguale agli altri dunque un moderato movimento negli anni del fascismo moderato Epifania fascista
Ho fatto questa pressione per dire che l'Italia di oggi ad un concetto di molti razione che risente di cinque anni
I berlusconismo bene anzi ancora io gli ricordavo l'altro sabato il presidente Scalfaro alta spazzerebbe ricordavo che per me era moderato oggi da un estremista
Bene i moderati
Veri quelli legati alle regole della democrazia aspetto dalla giustizia della magistratura oggi infatti sono presentati come estremisti
Appartengono al luogo comune multe concetti gli immani pensabili vorrei ricordare ad esempio che si dà atto che videro possono votare e passata questa cosa sia bah dunque tre quattro cinque volte e via non c'è ma ne potrei fare l'elenco ma velocità oggi voterà azione civica anche in parte ad esempio accettazione dell'anomalia italiana sì praticamente posto perché questo bene
Molto
Ma non si possono fare rivoluzioni son d'accordo se si vuole riportare il Paese d'Europa però bisogna ripartire da questa constatazione che metta dei cittadini
Saldamente pedestre
E il cambiamenti della Prima Repubblica si fanno e qui c'è Veltroni per cui con la politica culturale
è un culturale
Culturalmente l'Italia di oggi e ancora segnata dal populismo
Siamo vissuti cinque ormai sei anni nel paese della tv del moderazione del consenso e non possiamo pensare che questo vuoto di che non si sia ripercorso sull'opinione pubblica
Allontanando il teatro limiti Ali i avvicinandola alle regole
Dello spettacolo
E giustamente
No sul Progetto di partito democratico
In qualche modo a me caro rifacendo sopporti abortive si insiste su istruzione scuola ricerca scientifica benissimo
Però io per fare questo appunti ho fatto una cosa mi sono letto il Manifesto del Partito Democratico e mi sono letto alcune cronache dei dibattiti di dibattito nelle sezioni del partito
A cura tuttora il sistema ho visto ho studiato un po'io ho trovato che c'è un ma
E qui lo dico perché è inutile fare così lo struzzo e dico che la matrice cristiana che incombe come le un limite sulla libertà di ricerca sia mento il presente alla discussione cioè questa discussione si dice che c'è uno squilibrio nella fusione delle due componenti del partito
Mentre i Democratici di sinistra lasciano sul campo la definizione di sinistra la Margherita incassa il riferimento alle radici cristiane chi non era passata in sede lo ricordo di costituzione europea
E quindi è
Un attimo ancora non è polemica ma solo per dir la verità perché voi siete le élite e quindi è chiaro che voi siete già convinti forti lucido intelligente ma purtroppo già per convincere gli altri blitz della gente più difficile bene
E dicevo che il cristianesimo o riferimento alla religione lo compare lo ha deliziato il manifesto tre volte
Nel rapporto primo complesso e sofferto con l'Illuminismo
Poi qui c'è dentro un attimo
Due non il Progetto di scuola che sarà statale o non statale
Terzo nel richiamo alla bioetica che recita sul dialogo tra diverse visioni religiose etiche culturali può portare assoluzioni normative ragionevoli
E condivise
A parte il fatto che si tiene presente che teologo Ratzinger si scaglia contro il giudizio contro la presunzione illuminista tutti i giorni mettere assieme cristianesimo illuminismo nonne cosa da poco
Ma in definitiva e quello che emerge in queste mie cronache mi sono preso perché tutto ripeto e quelli che è importante capire poi se va in porto oppure no la diminuzione mi sembra che riparte più i DS che l'altra componente del costituendo Partito siamo mi sembra di fronte a un disarmo multilaterale si dirà ITS devono far dimenticare le radici comuniste già abbandonate con la Costituzione dell'attuale partito già
Però almeno il mille settecentottantanove lasciando
E circoscriviamo il più democratico per sentirci primi serviti in Europa ritriti può ritornare ma l'Europa ha rinunciato in nome della laicità dello Stato a il ferimento al cristianesimo nella sua costituzione
Ricordo anche qui un po'di verità ve lo dico perché se volete che un po'di osservazioni io ricordo che Buttiglione è stato rifiutato
Dalla Commissione europea per la sua fobie una cosa che sconce serata non è moderato dire questa cosa lo so benissimo
Ma
Negli altri posti si dicono queste cose nella recente crisi di governo
Se il cui si tradisce la colpa agli estremisti di sinistra epurato al primo partito è stata letta dalla stampa internazionale come effetto dei Dico
Si chiede quindi gli arresti di abbandonare la propria identità di sinistra senza procedere dall'altra parte ad una simmetrica rinunce
è possibile cambiare la società e promuovere la ricerca scientifica partendo dal presupposto che esistono norme religiose che non possono essere infrante è uno dei temi
Più importanti chi oggi nel dibattito culturale
Ora io vi dico subito una cosa olio al massimo rispetto della religione cattolica solo questi qua rinvio faccio un po'di reati solo un ex seminarista
Il cristianesimo ha avuto un grande peso sulla mia formazione anzi direi che proprio sopra il passo del mio inconscio
Ma possiamo identificare un più democratico mettendo tra parentesi in modo chiaro netto inquisito della città
Adesso ed è il punto fisso in cui c'è molta discussione e che poi è l'unico il nocciolo duro che tra identificazione ricordando sempre che poi ha recitato lo Stato difende tutte le ferie quindi anche e soprattutto il cristianesimo
Detto questo
Vuole passare a seconda dei rischi questo dibatto che la speranza
Che io l'ho letta come propaganda e qui mi interessa Poglio alcune opinioni vedete e qui centro un altro momento che mi non è molto simpatico però è molto importante la costruzione democratico e un progetto
Si dice nel con le sezioni elaborato a tavolino necessario ma non sufficiente accidia dare una parola importante entusiasti
è stato criticato
Pescato tipicamente da qualcuno definito fusione a freddo e torniamo allora a questo punto un problema molto ancora devo fare un esempio torni per un attimo ancora al berlusconismo comunque lo si voglia giudicare
Prima di diventare un fenomeno politico il berlusconismo è stato un fenomeno di costume un avvio del mondo una illustrazione in qualche modo è stato una fabbrica di Susy prosaici ma di soldi consumo e di successo
E la strumentalità ha cominciato a ad appannarsi naturalmente con l'undici settembre l'Hummer la crisi economica l'impoverimento tangibile le famiglie
Però io confesso cioè qui vi faccio battuta Ettore ripetere dall'altra parte il preside sempre agli altri nulla fuori manca
Una tendenza altrettanto forte da cavalcare a sinistra di un opossum da comporre un ideale c'era un fenomeno spontaneo come il pacifismo ma che offre questo è stato in qualche modo travolta la guerra e oggi il partito democratico si muove minareti politicamente corretto
Che secondo me non è sufficiente
Vedete e lo dico perché insomma non si può dimenticare c'è un orgoglio di sinistra che è stato molto importante
A
Sopra e creare un nuovo partito su una sottrazione su qualcosa su una sottrazione non qui è un problema la comunicazione di oggi la sottrazione sì vogliamo creare speranza dobbiamo conservare e promuovere forse con un altro modo dai nostri valori lo dico i nostri valori nessun sicuro che questo fatto sia chiaro che l'ottantanove il crollo del muro di Berlino la fine del comunismo hanno trascinato con sé anche la nostra identità e tante volte ci vergogniamo di essere stati comunisti Cosimo paura di pronunciare parole come solidarietà
Penso che dovremmo ispirarci in qualche modo più ecco più qualcuno che ha fatto la destra americana
La destra ha fatto proprio un valore di sinistra ha fatto propri i valori un un faro di sinistra di gramsciana memoria che cosa la lotta per l'egemonia culturale
Parole come io patria famiglia apparivano arcaiche
Datati impronunciabili la destra ha fatto un lavoro culturale sul territorio questo e pensatori per costruire credibilità
Gli oggi sono gli unici questi valori universalmente riconosciuti
Lo dimostra il fatto che il manifesto anche nuovi battaglia farci i conti con queste cose che a rete nostre parole d'ordine sono regione solidarietà comunità bene ma penso che lo sforzo sarà si distrae
Uscita di in qualche modo anzi scusate del partito democratico per costruirsi un'identità
Debba essere prima che politica
Culturale culturale vogliamo e più vorrei dire un coro un'altra cosa che secondo me e fondamentale perché vedete mai come adesso tutti mi che lavorano sull'immaginario
Ebbene vogliamo dimenticare il comunismo la sua pesantezza e materialità ma stentiamo a staccarci dalla dimensione solo materiale che Pete dei bisogni primari la chiave di tutto
E oggi che gli interventi sulle Columbia sono in qualche modo
Disciplina che altrove nel nostro caso dall'adeguamento alle regole acuita europea i governi sembra di destra e Sinistra ah non sembra che abbia lo stesso compito quello di far quadrare i bilanci riso nel debito pubblico
Tant'è vero che mi permetto di dire anche queste crisi sia io avrei nominato a verso l'economia ma è un tecnico freno metto anche nostro segretario Fassino perché almeno la chiara che c'è un'altra politica non era solamente una cosa neutra lo dico così come come lo dico tanti altri militanti naturalmente bene
I la differenza deve essere quindi una visione diversa
Più aperto dal mondo e con la figlia e quindi le grandi narrazioni e quindi concludo
Idealista marxismo per romanticismo è venuto meno anche un concetto di verità forte per cui oggi la politica si muove in una forte dimensione simbolica
E nell'epoca dell'immateriale fare politica non significa solo pensare con la mia che è fondamentale che poi oltre tutto è in qualche modo l'orizzonte di questo pensiero Eltsin dalla storia per alcuni ma e su questo discutere ma non è compito mio
Ma significa soprattutto generare speranza Energia parlare alla immaginario di allora
Per generare l'entusiasmo non basta dire avrai trenta euro meno tasse eccetera ma credo che bisogna aggiungere tutto ciò bisogna dire una cosa molto importante con questo più democratico
La tua città
Per cambiare
Grazie Carlo Freccero Sergio Cofferati
Vorrei dire vedi alcune mi è semplice opinioni
Rapidamente
La prima riguarda i tempi della costruzione del partito democratico io sono convinto che il Partito democratico debba essere realizzato in fretta
Come diceva Goffredo fissando regole percorsi rispettando li rigidamente
E dico il vero trovo difficile comprendere le ragioni delle argomentazioni di chi ancora si attarda
In una discussione che peraltro il Congresso ha già in larga parte risolto sui tempi dalla realizzazione
La vita ti offre delle occasioni
Le vie di cogliere e devi sapere che se non lo fai le stesse condizioni possono non realizzarsi per lungo tempo
Questo vale per ogni cosa vale anche per le organizzazioni politiche per la nascita di una forza politica nuova
Aggiungo che il buonsenso vuole e il buonsenso la categoria che viene prima della politica un po'trascurata ma non di poco valore che si cerchi di realizzare il nuovo nelle migliori condizioni politiche
Per dei partiti mettersi insieme dare vita ad un nuovo soggetto e dunque più efficace dopo un'elezione positiva e non dopo un insuccesso
Abbiamo questa condizione ebbene non perderla e non aspettare che siano eventualmente altre le ragioni per
Il secondo banale elemento di buon senso e quello che riguarda la pazienza degli elettori
Sono tre anni che in ogni circostanza elettorale gli elettori ci dicono mettetevi insieme
Quando si è votato per le amministrative insieme alle Regionali in ogni luogo dove le formazioni politiche alle quali facciamo riferimento si sono presentati insieme sono state premiate
Lo stesso si è ripetuto successivamente per le regionali ed è accaduta la stessa cosa alle elezioni politiche con scarti e rilevantissimi tra Camera e Senato in virtù non semplicemente dalla diversa composizione dell'elettorato
Ma soprattutto della presenza in uno dei rami del Parlamento di liste unitarie cosa che non per tutti era possibile a bere
Nell'altro ramo
I risultati sono stati davvero molto consistenti il messaggio è stato molto chiaro la domanda di unità e una domanda forte ripetuta
Non possiamo dare per scontato che gli elettori si ripresenteranno con lo stesso spirito e con la stessa volontà ad ogni appuntamento se non sapremo rispondere a questa loro
Ovviamente l'incitazione che ci viene dalla l'incitamento che ci viene dagli elettori a il carattere
Generico molto generoso ma non definito che spetta al corpo elettorale sono i gruppi dirigenti poiché lo devono trasformare in una proposta politica dunque il compito è dei gruppi dirigenti delle forze politiche organizzate oggi quello principale quello al quale assolvere con coerenza e con generosità
Poi va da sé che abbiamo bisogno di una diversa legge elettorale quello attuale pessima
Ma anche qui varrebbe la pena di chiedersi in un sistema politico che si ferma ad osservare i limiti le distorsioni della legge elettorale e che non promuove nulla nella sua organizzazione interna
è oggettivamente più semplice cambiare legge elettorale o rischiamo di essere condizionati e per larga parte poiché penalizzati dal permanere di uno stato di inerzia e di immobilità
Io penso che senza nessun rapporto automatico perché non ce n'è uno
Muoversi dare vita formazioni diverse da quelle precedenti mutare impositivo questa spinta che viene dall'elettorato
è una delle condizioni che può dare la scossa necessaria anche a cambiare nella direzione opportuna e corretta la legge elettorale
Poi perché ci si chiede da parte di tanti di stare insieme e di fare questo passo
Mettere insieme esperienze e culture perché tutto ciò avviene quotidianamente in tanti luoghi diversi
E le persone nella loro funzione di elettori hanno espresso chiaramente il loro giudizio la loro volontà ma te lo dicono quotidianamente in ogni momento
E la sollecitazione diffusa perché i riformismi dei quali parliamo vivono insieme in tanti luoghi diversi ma realizzano quotidianamente gli stessi obiettivi vivono nella politica perché non c'è luogo dell'istituzione nel quale non siano state provate sperimentate e poi consolidate soluzioni unitarie senza cancellarle identità precedenti ma facendo dei vistosi e irreversibili passi nella gestione unitaria del mandato elettorale o semplicemente di quello associativo la stessa cosa vale in tante organizzazioni di rappresentanza le rappresentanze di interessi come quelle economiche
è evidente che c'è bisogno in tanti luoghi di una rappresentanza più semplice di quella attualmente data
Per dare efficacia la stessa che sia rappresentante istituzionale e politica o che sia rappresentanza di interessi non fa grande differenza
Per dare maggiore efficacia la stessa e nel contempo per rendere le regole del gioco più semplici lineari trasparenti e il gioco più stabile
Un gioco nel quale si sa chi ha la responsabilità di gestire di amministrare e si sa chi gli si contrappone non astrattamente per impedire la gestione ma pre proto riproporre modelli diverso
Se voi guardate ai risultati elettorali vi rendete conto che il premio a rapporto unitario
Più semplicemente nelle circostanze date alle liste unitarie viene da soggetti che hanno avuto in precedenza comportamenti non sempre definiti e costanti nel tempo
E viene da soggetti di grandissimo interesse le donne e i giovani perché i giovani evidenti
Parliamo generazioni che non conoscono le divisioni del passato
Che non sanno apprezzare i distinguo e qualche volta i sofismi che ci tengono distinti è invece apprezzo il fatto che si sta insieme in ragione di esigenze che loro vedono dei prospettate e per le quali trovano delle risposte convincenti
Ma anche le generazioni un po'più mature che conoscono le divisioni del passato
Interpellate spiegano tante volte che sono stanche di queste divisioni perché le ragioni che le han prodotte sono ragioni che appartengono alla storia e non sono più vive nel quotidiano di ciascuno di noi allora mettendo insieme queste condizioni positive queste esigenze si può fare il passo desiderato
Cioè quello di individuare dei valori comuni
E profittare del fatto che le appartenenze oggi sono più deboli di un tempo si profittarne
Perché è così e dunque possiamo dare vita ad una formazione politica che ha come riferimento il riformismo il riformismo in questo Paese ha una storia antica secolare appartenenze idealità che lo hanno espresso e generato diverse tra di loro ma che non sono mai state in contrasto e non è un caso se il riformismo ha trovato spesso punti di congiunzione e di mediazione
Nell'ambito dalla rappresentanza sociale laddove la rappresentanza politica non era in grado di farlo e dunque subiva gli affetti dell'appartenenza ideologica e si fermava davanti a quel muro
Ed è possibile agire così allargando i confini ed è necessario altra convinzione che vi consegno non sforzarci inutilmente e dannosa mente di interpretare il nuovo con le vecchie categorie abbiamo questa triste abitudine ognuno si porta appresso la sua storia la sua cultura e difficile scostarsi da quella ma pensare di interpretare i nuovi grandi fenomeni che scuotono il mondo con il vecchio frasario manco di più con la vecchia somma di categorie interpretative e assai pericoloso
Non ci si sorprenda poi se giovedì non ci capiscono non è un linguaggio diverso è qualcosa di più e di ancor più pericoloso guardava il mondo con gli occhi di un tempo di un tempo che non c'è più
Dunque c'è un nuovo da misurare
Da interpretare insieme senza timori neanche quelli di sbagliare perché quando si sbaglia e ci si può correggere
Si può imparare a navigare a vista correggendo la rotta di volta in volta in ragione dell'esigenza che ti si prospetta l'importante cercare di farlo insieme non presupponendo l'uno di avere qualche verità in più dell'altro
E aggiungo che non capisco questo timore del prevalere di una cultura sull'altra
è un timore insensato
Confesso che non mi appartiene e ho sempre pensato che che a filo tessere
E vorrei entrare il monologo conformazione politica con le mie opinioni sapendo che ce ne saranno tante diverse dalle mie ma accomunate da un sentire e da una pratica oramai diffusamente unitario
E poi troveremo insieme la mediazione
La paura la ricerca del convincimento preventivo scritto che sia in un testo in una qualche classificazione di obiettivi in verità
Serve molto di più
A definire rapporti e relazioni tra i gruppi dirigenti di quanto non interessi le persone in carne ed ossa che ti misurano su quello che fai non su quello che è l'annunciato in documenti che rischiano di essere dimenticati
Qualche giorno dopo l'essere stati scritti dunque incominciare poi strada facendo allargare i confini chiedere a tutti coloro che vogliono di entrare di partecipare di costruire insieme a noi e dicendo quelli che non sono convinti che cercheremo di convincerli strada facendo
Chiedendo contributi ad ogni territorio
Perché la storia del riformismo in questo Paese a tante diverse origini anche territoriali a tante e positive esperienze territoriali che possono dare un contributo significativo alla nascita dalla casa comune
E poi fare insieme questo pezzo di strada
Dare avvio ad un processo fissare gli obiettivi di questo rendersi disponibili come dicevo a tutte le correzioni che serviranno strada facendo
Parlo con coraggio con generosità e dando per scontato che l'entusiasmo verrà dopo anche questo non vorrei che fosse come quella per i tempi una sorta di ricerca dell'albero di Bertoldo volta a non fare sarebbe molto più lineare trasparente non condivisibile da parte mia ma comprensibile da tutti dire non ci sto
Perché l'entusiasmo non si crea artificiosamente l'entusiasmo si crea con scelte di valori e soprattutto con la buona pratica cioè con la buona politica provate a scrivere in un documento ogni testa un voto e provate a dare logica conseguenza questa scelta eviterete automaticamente crescere il consenso e l'entusiasmo delle persone che si rivolgono
Dunque fare
Come è stato fatto tante volte in passato
Avere un'idea promuovere insieme la realizzazione della stessa e con la realizzazione dell'idea promuovere una nuova classe dirigente
Alla classe dirigente di oggi spetta il compito di far partire questo processo e di dare concretamente vita alle condizioni per far nascere una nuova classe dirigente
Tutto ciò deve essere concretamente dimostrato ogni azione che andrà in questa direzione in esplicito sarà un'azione fatta di buona politica sarà un'azione compresa da chi ci osserva dall'esterno e anche quelli non convinti
Cammin facendo si convinceranno che è possibile
Dare un profilo diverso alla politica italiana compiere azioni che danno stabilità compiere scelte che sono in grado di rappresentare il volere dei cittadini che a noi si rivolgono ed era un contenuto un merito
Un valore condiviso alle loro esigenze dal modo con il quale rispondiamo alle loro voglie ai loro bisogni dunque
è possibile farlo ed è importante farlo con generosità nessuno deve sentirsi garantito in questo processo
Se chi ci osserva siano gli iscritti siano gli elettori o anche quelli non convinti avesse sia pure vagamente
La sensazione che la discussione serve a posizionare gruppi dirigenti a stabilire gerarchie future è evidente che non troverà nel coraggio né ancor meno l'entusiasmo ognuno deve mettersi in discussione
Deve poter partecipare liberamente a questo processo e deve fare una scelta coraggiosa di navigare a vista correggendo di volta in volta senza vere l'esatta certezza di quale sarà il lembo di terra il quale si approderà ma la direzione è quella giusta e quello che ci viene indicata e alla quale non ci si può necessariamente sottrarre farlo questo sì rappresenterebbe assumersi una responsabilità grave e negativa decidere io non dare vita ad un nuovo soggetto politico sarebbe deludere le aspettative di milioni di persone che ci credo
Ce l'hanno detto a noi chiedono di assumerci le responsabilità che spettano ai gruppi dirigenti poi ce lo faremo con coerenza
Pacatamente ma senza dubbio senza tentennamenti saranno sempre con noi
Grazie
Grazie a Sergio Cofferati
E anche a Carlo Freccero lo avete non solo per le cose che hanno detto tra l'altro io prenoto Cofferati per una presentazione la mozione in una sezione di Roma la prossima settimana se ci deve dare una mano le do la parola a Gianni Cuperlo io invito chi è in piedi a sedersi noi stiamo avvicinandoci alla conclusione contiamo di dare la parola segretario non più tardi delle venti
Io ho apprezzato molto l'introduzione di Goffredo Bettini per i contenuti ma anche per il tone in fondo in queste settimane di congressi
è un po'un obbligo di tutti noi prendere partito e dire se l'approdo di una nuova forza
Si condivide oppure no ma il rischio è che tutto si risolva nel piantare una bandiera e nel cercare di farlo con il massimo del consenso appunto per questo è apprezzabile secondo meglio così l'intesa l'iniziativa di oggi pomeriggio
Per il suo tentativo di riflettere su alcuni nodi di questo percorso gli accendevo solo due
E dire semplicemente così
Il Partito Democratico con chi e per fare che cosa
Dunque con chi mi scuso della semplificazione ma insomma lo retata e altri debbono intervenire noi da mesi ripetiamo
Che non basta la fusione tra i DS che la Margherita che vogliamo un partito con molti aderenti e con moltissimi volti questo è il traguardo condiviso oggi dalla parte più larga del gruppo dirigente del nostro partito
Ma questo percorso si misura oggi con un'altra parte
Che non sarà enorme ma è comunque significativa a mio modo di vedere di dirigenti di parlamentari di iscritti ai Democratici di sinistra che dice di no
E che annuncia la volontà di guardare altrove
C'è poi una diaspora socialista che tenta di unirsi avendo al momento come collante l'ostilità verso il nostro Progetto
Ora non c'è dubbio che una classe dirigente alla responsabilità di indicare una strategia ma la domanda
Che io pongo nella logica di un dialogo così come ho inteso nell'incontro di questa sera alle domande che io pongo prima di tutto a me stesso
E se noi possiamo assistere a questa nuova divisione dei ruoli senza chiederci dove ci può condurre perché è vero che fuori da noi ci sono una sinistra socialista una sinistra radicale un pensiero laico e liberale e tante altre cose che non c'è tempo di ricordare il punto al di là degli appelli a non dividerci e se l'idea che abbiamo del partito democratico può prescindere da quelle impostazioni ed a quelle presenze
E personalmente io credo che farlo prenderebbe il nostro cammino molto più difficile e allora delle due l'una
Ho la costituente del nuovo partito e ingrato sarà in grado di riagganciare quel campo di forze anche con degli atti politici
Oppure c'è il rischio al di là della nostra volontà di un baricentro dell'operazione più spostato verso il centro
E non perché quelle forze che ho citato siano le garanti di una sinistra riformista io non lo penso affatto ma per un motivo diverso
Perché ci sono discriminanti anche culturali che hanno bisogno da qui in avanti di una massa critica senza la quale e più forte il pericolo di una deriva di uno scivolamento moderato e lo dico perché in gioco dopo il nostro congresso sarà secondo me soprattutto l'autonomia culturale che la sinistra italiana porterà dentro quel progetto
Quindi quella domanda con chi non risponde solo alla speranza di non perdere dei pezzi lungo la strada non è solo questione di sentimenti
No se noi abbiamo l'umiltà di riconoscere che la sinistra non siamo soltanto noi
Dire con chi si fa questo nuovo partito e parte del Progetto e spiace la chiusura quasi preconcetta di una parte delle forze socialiste soprattutto della minoranza del nostro partito perché alla fine la posta in gioco l'unità allarga dei riformisti riguarda tutti e quindi dire con chi e sostanza
E cultura sono principi cose che se dovessero mancare finirebbero con il condizionare l'operazione sull'altro punto che accennavo
E che si riassume nella domanda il partito democratico per fare che cosa e qui davvero stare in due minuti è difficile ma ci provo ci provo con soltanto delle immagini a me
Convince l'idea che da tempo non vi sia più un confine netto tra il culto della libertà e il primato dell'uguaglianza
Per cui se leggiamo il socialismo europeo senza il vocabolario della cultura liberale del solidarismo cristiano li facciamo molta fatica a tradurre tutti i documenti della sinistra
Inglese francese tedesca o spagnola certa in quei Paesi non mi hanno un'altra tradizione per ma che è diverso perché diverse la storia dalla quale veniamo anche se le esigenze coincidono io lo ricordo perché un partito non nasce non può nascere solo per sostenere meglio un governo un partito nasce da una lettura del tempo del mondo da una visione che nel nostro caso dovrebbe fondarsi come scritto molto bene nella mozione di Piero Fassino
In primo luogo sulla centralità dell'individuo dunque la persona come la chiave più moderna di una crescita che fonde benessere e cittadinanza
Ma questa se posso dirlo e la ragione per cui io leggo con grande apprensione le parole di chi spiega che i diritti civili diritti delle persone vanno bene ma le priorità del paese sono altre questo anteporre le ragioni dell'economia alle ragioni della democrazia è una posizione legittima ma a mio avviso anche lontana da un'idea avanzata europea della modernizzazione di un paese come il nostro e se poi quella posizione serve a stemperare i malumori della Chiesa e delle sue gerarchie
La mia preoccupazione si accresce perché in discussione è uno dei tratti di fondo del futuro partito e cioè l'autonomia della politica in questo la laicità reale Carla questo punto di vista la lei cita ne ha parlato benissimo Goffredo nella sua introduzione non è solo la scelta del dialogo io io forse sbaglio ma non si è laici perché si discute
La lei cita e il metodo il criterio che dovrebbe guidare la politica e non solo davanti ai temi della vita e della morte ma nella convivenza in un'era che mescola popoli e religioni e cultura e quindi una laicità che esalta l'universalità delle libertà personali della parità tra i generi della rispetto delle identità e se è così se così le classi dirigenti devono farsi garanti di questo sia che ci si occupi di diritti umani nel mondo sia che al centro ci sia una legge di semplice buonsenso sulle coppie di fatto
Io penso che tutto questo sia una discriminante anche del futuro partito e non so dire non so proprio dire se ha ragione Scalfari che ieri mattina su Repubblica scriveva di uno scontro in atto tra cattolicesimo e modernità però colpisce non un adulto non credente come me colpisce la posizione di chi vuole trasformare in questo Paese la religione cattolica in una religione civile cosa che non è mai stata e anche per questo credo ci sia qui da noi una responsabilità in più della politica l'ultima cosa
Che voglio dire in un minuto soltanto riguarda più da vicino noi noi il nostro partito e questo passaggio il partito democratico questo traguardo storico
Avrà successo se milioni di persone lo vivranno come un fatto nuovo e come un atto di coraggio ma perché questo accada m'è capitato di dirlo voglio ripetere anche questo pomeriggio perché questo accada
Noi non possiamo descrivere questa operazione un'operazione tanto ambiziosa in continuità lineare con tutto quello che abbiamo detto e fatto nel corso degli ultimi quindici anni è vero senza l'Ulivo e senza i DS e la loro tenacia e senza i gruppi unici in Parlamento oggi noi non parleremmo neppure del partito democratico ma e questo che mi è capitato di dire in alcune occasioni
Noi per molto tempo abbiamo pensato che le ragioni che oggi sono assorbite dentro il progetto del Partito Democratico
Dovessero trovare sbocco dentro il solco e l'evoluzione della sinistra italiana questo noi abbiamo detto per anni e su quell'abbiamo investito con generosità
Anche se con risultati alterni e senza mai riuscire fino in fondo nell'impresa che poi è la ragione fondamentale
Che ci spinge oggi ad accettare una scommessa in parte diversa e in questo io credo Cavet compagni per i compagni
Che non ci sia niente di male anzi o di questa o penso tutto il bene possibile ma ma noi dobbiamo dirlo dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che abbiamo scelto una strada diversa
Perché e il modo per rendere più forte questa nostra innovazione nel senso che il successo del nuovo partito sarà frutto di una rottura di un balzo più che di un complimento io capisco che rivendicare quella continuità e anche una garanzia in più per una classe dirigente che ha moltissimi meriti nella vicenda italiana di questi anni primo tra tutti aver portato la sinistra a vincere e a governare tante città regioni e per due volte il Paese
Ma dobbiamo distinguere
E capire che la forza di questo progetto sarà anche io non dico solo dico anche nel prendere atto che una classe dirigente non può condurre con la stessa forza e credibilità stagioni diverso
E che la sfida di accompagnare questo processo nella consapevolezza che toccherà ad altri proseguire questo percorso io penso che dirlo dirlo adesso come a dispetto commisura ma dirlo non sia solo un atto di sincerità
Ma anche un attestato di stima verso chi ha creato le condizioni per giungere fino a cui mentre adesso tacere di questo sarebbe una reticenza forse nell'immediato più conveniente ma alla lunga sicuramente molto più dannosa per tutti noi grazie
Grazie anche accende do la parola Piero Marrazzo
Non è più il tempo delle decisioni prese dentro stanze piene di fumo
Noi politici siamo ancora sulla corsia lenta dell'autostrada dell'informazione
Non abbiamo ancora preso atto che di fronte al nuovo potere dei cittadini dei consumatori del telespettatore degli internauti necessario uscire allo scoperto Gordon Brown
Succederà a Toni Blair ecco anch'io ho deciso di uscire allo scoperto
Aveva un intervento ma dopo aver ascoltato Goffredo
Altre poi tutti gli altri Carlo Cofferati Cuperlo penso che sia giusto dire alcune cose se volete anche fuori dal coro perché di fronte a me
Ci siete voi in tantissimi
Compagne e compagni dei Democratici di sinistra che vengono da una lunga storia ci sono amiche e amici che hanno affrontato il Laboratorio Roma sono in casa
Dei democratici di sinistra
Perché voglio uscire allo scoperto
Perché questo è il paese delle questioni irrisolte
Questo è il Paese che forse e oggi mi avete fatto provare con le vostre riflessioni molte emozioni anni avete rinverdito la memoria
E allora questo è il Paese
Del teatro Goldoni lo stesso uno stesso teatro come questo ma quello è un teatro nel bel nel ventuno era un teatro di scissione quante scissioni la sinistra italiana ha dovuto subire
Vogliamo pensare la scissione dei socialisti di Palazzo Barberini vogliamo pensare alla scissione quando ci fu il centro sinistra negli anni Sessanta tra socialiste che porta poi la forma alla formazione del PSIUP ecco questo è un teatro che vuole qualcos'altro io sono uno che vuole qualcosa altro io allora mi metto nei panni di chi vuole entrare nel partito democratico e che la questione
E che la questione è una questione che viene da lontano mai proiettata nel futuro Gordon Brown nel momento in cui decide tiene di testimoniare la sua forza di avere ancora birre in corpo come il labor Party per sostituire la grande esperienza di Tony Blair è un uomo che dice attenzione quando noi usciremo da qui non si parlerà nei prossimi giorni solamente nelle sezioni di partito dei Democratici di sinistra della Margherita non si iscriverà solamente nei giornali
Tra poco alcuni charter hanno e gli internauti parleranno di parleranno di partito democratico e magari non avranno avuto nessun rapporto con una sezione di partito ecco come stantio o a ho letto sui giornali se il problema per la Bindi era entrato in una rientra in una sezione dei Democratici di sinistra
E trovare un quadro meno appeso alla parete
No
Rompiamo gli schemi
E lo dico da uno
Che è cresciuto negli anni settanta il movimento giovanile quello nella federazione giovanile socialista i dove sembrava quasi un'eresia io militavo in una piccolissima componente che tentava di fare cerniera tra i socialisti e i comunisti
Ed è sembrava la cosa più difficile
E oggi mi ritrovo quasi dopo trent'anni a voler tentare la stessa operazione no Carlino nessuna voglia di dimenticare la sinistra tutta la sinistra
Questa grande sinistra che in questo Paese ha dimostrato per anni che nelle nella rappresentanza sociale o dei lavoratori era più avanti ha ragione Cofferati la mia esperienza era quella
Che andava dall'Arci passava per il sindacato passava per l'economia sociale
Ma oggi
E ve lo dico con sincerità ascoltando la relazione di Goffredo ho sentito la voglia di capire beh però proviamoci
Però bisogna avere coraggio dico di fronte con il rispetto di uno che era a una tessera di partito ormai non rinnovata da da tantissimi anni da trent'anni da quando ho cominciato a fare il giornalista
Io ho paura dell'Autore stanzialità dell'autoconservazione
Della diffidenza io non sono diffidente nei nei confronti delle amiche degli amici della Margherita né delle compagnie dei compagni dei DS io sono uno che crede come tanti altri che ha voglia di confrontarsi con voi ma ora
C'è un tema che voglio trattare
Voglio rimanere nel tempo sul l'intervento di Giovanni e poi del segretario
Fassino
Allora il tema è ma il dibattito oggi sta uscendo dai partiti
In un certo senso sì
Ma sta uscendo solamente la possibilità per molti di assistere a quel tipo
Ora è venuto il momento di dire a una platea più vasta non siete solamente attrici e gli attori
Siete donne e uomini che io non voglio di essere accorti
E allora
Il tema vero
E quello della partecipazione vedete io sto vivendo una grande esperienza e lo devo anche a voi compagne e compagni dei DS che mi avete prima scelto come candidato e poi mi avete consentito insieme a tutta l'Unione di vincere
E beh sapete perché ho pensato che era giusto oggi parlare qui con voi perché penso che c'è un problema che io ho imparato a conoscere qui nel Lazio
Ovvero sia la debolezza della politica all'abdicazione della politica nei confronti degli interessi e a volte delle lobby e a volte delle corporazioni
Ecco perché se siamo riusciti a dire che nel Lazio c'era un sistema di potere e lo abbiamo fatto perché abbiamo rivendicato la priorità della politica
Lo abbiamo rivendicato quando abbiamo abbiamo tolto di mezzo tre miliardi e seicento milioni di euro di debito non transatto nelle mani delle finanziarie ma non abbiamo chiesto a nessuno che era nel mondo della finanza se lo potevamo fare perché abbiamo immaginato che avevamo un dovere nei confronti dei cittadini quando abbiamo scelto la scelta scusate il gioco di parole del prezzo di riferimento medio per i farmaci per i Castro protettori e quando sapevamo che mettevano in discussione
Il potere di chi produce farmaci quando abbiamo chiesto ad esempio che si sciogliesse una società che doveva costruire un'autostrada
Come la Roma-Latina e non abbiamo chiesto il permesso a chi costruisce autostrade ecco perché è importante l'alito di oggi la riaffermazione del primato della politica
E per fare questo c'è bisogno di un grande partito popolare
Non voglio dire di massa non so se Carlo da direttore mi promuovere ed è in termini di comunicazione
Ma io sento il bisogno di un partito di massa popolare ma oggi siamo a una svolta
Io ho accettato caro Goffredo di essere qui perché ci credo
E non ho nessuna paura
Già sento dove Marrazzo di più di S. Margherita no io sto con il Partito Democratico
E con chi nel partito democratico dice delle cose sentite dai cittadini ma allora per fare questo vi domando e lo dico lo dico a Piero Fassino
Che ho imparato a conoscere una volta quando ho avuto la fortuna il piacere di presentare una festa dell'Unità Pisa del suo libro in cui Piero non aveva paura di parlare di socialismo e di Periodo della stagione del centrosinistra
Allora lo chiedo a voi
Subito dopo i congressi dateci una data di partenza e soprattutto diteci
Occhi meglio
Aprite le case riformiste su tutto il territorio
Case e riformista dove non c'è più la necessità di chiedere possiamo esserci ma dove si dice a tutti entrate
Parliamo
E poi si
Lo è la seconda volta che lo sento lo associa l'ho letto sull'articolo in un articolo di Goffredo l'ho sentito adesso da da corsa una testa un voto sì
Lo so che è difficile lo dico alle compagnie compagna ex comunisti ex PDS ex DS io so che è un vanto della vostro partito e l'organizzazione
E anche lì forse la difesa del vostro DNA della vostra storia del vostro orgoglio
E quasi uno qualcosa che può difendere ma non è il momento di difendere il momento di guardare al futuro e allora per guardare al futuro bisogna fare un percorso parallelo ieri mi chiedevano
Come mai un civico sceglie di far politica ho detto sono il più politico dei civici mantice nel tuo Pantheon politico nella città di tanti ma poi un certo punto mi è venuto in Monte
Proprio per i discorsi della laicità dello Stato e dei diritti civili Loris Fortuna quando in questo Paese si poteva essere cattolici ben votare per dire sì vogliamo in negozio Ferreri socialisti ad essere radicali
Io oggi dico bisogna essere democratici a stare lì dove ci sono le battaglie per le difese dell'ambiente per difendere i diritti di una società
Due sole cose considerazioni politiche avremo tanto tempo spero nelle case riformiste per parlare di contenuti
A questo partito leghiamo la territorio
Sì se vogliamo stare accanto ai cittadini leghiamo nel territorio e questa è l'Italia
Della questione meridionale questa è l'Italia della questione dell'imprenditoria del Nord Est questa è l'Italia del dinamismo dell'Italia perché dentro questa è l'Italia dei mille bordi dei mille distretti industriali questa Italia delle associazioni di volontariato
Sul territorio allora dobbiamo costruire nel territorio il territorio è la grande speranza un partito molto legato che deve partire deve andare avanti credendo che nei quartieri nei comuni nelle Province e nelle Regioni io lancia una suggestione un partito che sappia essere espressione dell'unità del Paese ma anche delle mille anime del Paese un Paese che ha bisogno ancora una volta di regionalismo
Un Paese un partito Alberto come deve essere aperta la società in cui crede un riformista un socialista la questione socialista europeo si o no
Ma lo adesso io credo andiamo in Europa e vediamo dove sta il riformismo
Andiamo nel mondo e vediamo dove sta il riformismo che si chiami anche lì riformismo socialismo europeo io dico che è una questione che ci lega al passato guardiamo al futuro dove si declina al riformismo li dobbiamo essere anzi da italiani non da provinciali non avere paura ammette la parola socialisti europei nelle da Porro democratici andiamo a riaffermare l'incontro con le culture liberali col socialismo liberale e con tutto ciò che di più moderno si muove nel Paese
E allora un partito aperto un partito del territorio
Ma se sono qui
E perché per tanti Nesi per tre anni io sto incontrando i cittadini
E sto incontrando anziani che stanno perdendo entusiasmo e giovani che non l'hanno mai trovato
Ecco io vorrei un partito democratico
Dove la parola riformista si coniugasse
Certamente alla libertà all'eguaglianza l'equità
Ma si leggono si recasse a qualcosa che io sento che nel Paese ma
Ed è quella parola che credo tutti noi abbiamo provato quando siamo entrati in un luogo abbiamo provato dire le nostre idee
Quella parole la passione e la passione che dobbiamo trasferire i giovani e che dobbiamo trovare nella vita dei nostri giovani
E quella parola la passione che dobbiamo chiedere a chi vorrà partecipare al Partito Democratico
Quella parola passione che noi stessi dovremmo mettere nella costruzione della grande casa dei riformisti io con voi ci proverò
Grazie anche a Piero Grosso presidente do la parola Giovanna Melandri grazie
Allora si è fatta tarda
Cercherò davvero di essere molto rapida anche se
è da giorni che
Penso a cosa dire in questa iniziativa intanto per la quale voglio davvero ringraziare Goffredo
Perché credo che questa Assemblea di oggi ci ha aiutato a mettere come dire vento nelle vele
Dobbiamo dobbiamo farlo questo Partito democratico
Dobbiamo farlo bene
Io cercherò di riassumere molto sinteticamente
Che cosa significa per me
Fare bene questo nuovo partito
Non anzi non un nuovo partito
Ma un partito del tutto nuove
Per me significa tre cose
Molte delle quali hanno attraversato questa discussione oggi provo a tirare qualche qualche filo russo
Per me significa innanzitutto
Allargare estendere lo spazio per esercitare la democrazia ho sentito qualche giorno fa in una bellissima iniziativa
Presenti
Massimo D'Alema Walter Veltroni ho sentito Carole Beebe Tarantelli usare un termine che mi ha molto più asciutto
Ha parlato
Di quanto i cittadini si sentano è un grande tema di tutte le democrazie occidentali non è certo un tema sull'italiano
Di quanto i cittadini si sentano sempre più slegati
Ha usato questo termine Karol slegati dalla politica
Ecco io penso che il Partito democratico deve innanzitutto essere quel grande spazio aperto e più grande degli spazi che noi oggi abbiamo a disposizione
Per esercitare la democrazia
Non vogliamo coinvolgere ne spettatori né consumatori vogliamo coinvolgere partecipazione e nuovi adesioni cittadini che partecipano e che si lega no a un grande progetto politico
Ma se vogliamo fare questo molte cose sono state dette una testa un voto
Se vogliamo fare questo dobbiamo innanzitutto liberalizzare uso questo termine altri lo stanno facendo anche nel dibattito interno al nostro partito liberalizzare la politica
E diciamoci la verità
Io personalmente dal mille novecentonovantuno che partecipa a questo a questa discussione a questo dibattito anche interno al mio partito
Non è semplice non è facile il grande tema il grande dilemma del nostro tempo
Si parla spesso una parte di come estendere la partecipazione ai giovani
Ma insomma
I giovani oggi partecipano all'economia all'informazione
Anche la democrazia attraverso veicoli canali diversi
L'anno scorso la rivista Time ha dedicato la copertina dedicato ogni anno all'uomo o alla donna dell'anno a YouTube a quella a quello schermo in cui essi producono i contenuti della partecipazione alla società all'economia all'informazione alla democrazia
Quaranta o non facciamo un salto al di là della retorica al di là di tutto quello che tutti noi stiamo dicendo o facciamo un salto o il Partito Democratico non corrisponderà all'esigenza del nuovo secolo della nuova generazione
Questo salto significa cose concrete per me questo salto significa aprire le adesioni telematiche a questo partito significa far partecipare cittadini e cittadine alle decisioni principali di questo partito attraverso questi strumenti e per me lo voglio dire molto semplicemente questo salto significa che dal giorno dopo che noi avremmo celebrato e concluso i nostri congressi si apre una grande fase costituente in cui si aderisce direttamente al Partito Democratico come cittadini singoli senza partecipare o senza senza passare attraverso le identità e le
E lei e le case da cui tutti noi provini
Per me fare bene spartito democratico significa anche dirci costruire un soggetto politico
Dirci una volta per tutte che il partito democratico non è un partito moderato
Il partito democratico è un partito che ha in sé nella sua storia ha nel suo DNA nelle prospettive che apre molta e tanta sinistra è un partito che ha molta e tanta radicalità
Guardate è stato detto in tanti modi lo voglio dire così questa sera
Non mi è mai piaciuta
Quella contrapposizione un po'schematica tra riformisti radicali
Non mi è mai piaciuta perché non ho mai compreso bene chi sono i riformisti doc sotto chissà quale l'una e chissà quale stelle e penso che tracciare il confine dire tu sei di qua e tu sei di là oggi non serve all'elaborazione delle risposte concrete che dobbiamo dare al nostro tempo io credo che abbiamo bisogno di una visione non ideologica dell'identità e la dico così il riformismo senza la spinta delle culture critiche anche se la senza la spinta della radicalità non si rinnova si inserisce e il radicalismo senza cultura di governo non serve
Io penso che questa è l'altra grande approvato l'altra grande
Diciamo perimetro che dobbiamo riconoscere e lo voglio dire così per me radicalità
Cito ancora
Un'altra donna della politica italiana che ho ascoltato qualche giorno fa Paola che Iotti che viene dal mondo del cattolicesimo democratico per me l'aria di la radicalità oggi è anche quella sentimento di non appagamento di apertura di una ricerca che ha bisogno di me rubare disse della sua forza della sua appunto tensione ideale anche utopistica la soluzione la risposta del riformismo e dei riformisti
E allora piuttosto affrontiamo in mare aperto i grandi nodi i nuovi grandi nodi che ci sono dinnanzi a noi posti dalla modernità una ricerca paziente sui grandi temi avrei voglia di riprendere molte delle cose che ha detto Goffredo il tempo non me lo consente voglio per titoli dire tre cose
Di fronte a noi ci sono
Grandi dilemmi
Uno di questi dilemmi
Si può identificare con le scelte le scelte che anche il governo su cui il Governo si sta anche misurando della riforma del welfare della riforma dello stato sociale della riforma dello Stato di diritto dello stato sociale
Goffredo diceva consumare distruggere soddisfare tutto subito
Prescindendo dagli interessi delle generazioni future dei figli dei nipoti
Io credo guardate che noi dobbiamo davvero mettere al centro della nostra ricerca un mondo nuovo un mondo in cui quella sequenza
Quella sequenza nota conosciuta tra formazione e lavoro previdenza è saltata
è saltata ed è quello e quel salto che sta producendo quella precarietà quella precarietà esistenziale delle generazioni più giovani
Vedete io penso che se noi omettiamo questo al centro della nostra ricerca
Se se non saremo capaci di spostare anche anche nella e scelte che riguardano le risorse spostare risorse dai tutelati a ai precari spostare risorse verso queste generazioni che conoscono una condizione esistenziale diverso noi avremo mancato il nostro obiettivo
E voglio dire una cosa molto molto concreta collegata alla discussione sulla riforma previdenziale di questa settimane guardate il tema dell'età
Dell'età
Per andare in pensione e certamente non è un tema strategico
Lo dobbiamo a un certo punto tacciare questo confine tra lavori usuranti lavori non usuranti
Ma il vero tema che abbiamo di fronte a noi è come garantire un futuro pensionistico dignitoso a chi si affaccia oggi sul mercato del lavoro il vero tema su cui dobbiamo davvero misurarci è come rendere come come integrare come come rendere possibile a una ragazzo che si affaccia oggi sul mercato del lavoro un futuro previdenziale dignitoso
E così come la questione della famiglia
Quanto agli accumulatori a quanta retorica sul tema delle politiche a sostegno delle famiglie ma ci sono quattro milioni e mezzo di ragazzi in Italia
Che vivono ancora a casa con i genitori che hanno tra i venticinque e trentacinque anni che cosa sono le politiche per la famiglia se non le politiche che aiutano questi ragazzi a rafforzare indipendenza autonomia a uscire di casa a trovare un lavoro stabile e se non trova un lavoro sta dire ad avere almeno uno straccio di ammortizzatori sociali che oggi sono ancora fermi a un mondo che non c'è più quel mondo degli anni sessanta
Queste sono le grandi sfide del nostro tempo e queste sono le grandi sfide culturali del partito democratico così come i grandi temi della globalizzazione
Dico solo una cosa l'Italia un grande un grande vantaggio non non abbiamo sulle spalle
Il peso vorrei dire perfino il Complesso coloniale non abbiamo sulle spalle la storia
Lo ce l'abbiamo diciamo in maniera in forma più leggera che in altri Paesi non abbiamo il complesso magrebino non abbiamo il Complesso
Di una grande potenza come la potenza inglese del Commonwealth abbiamo di fronte a noi la possibilità di costruire politiche di integrazione di cittadinanza
Che davvero si misurino con la necessità di costruire una società aperta libera in cui l'integrazione il dialogo interculturale sia un arricchimento per tutti noi
Fare il partito democratico per me significa e questa è l'ultima cosa che voglio dire
Riconoscere a questo processo politico
La risposta alla drammatica crisi di instabilità e di frammentazione del sistema sociale del sistema politico italiano guardate
Lo abbiamo misurato concretamente anche nelle settimane dalla finanziaria
Questo Paese eh attraversato da una frammentazione sociale corporativa
è un Paese disunito e solo un grande processo politico può rimettere insieme questa frammentazione e anzi vorrei dire perfino di più attenzione perché c'è sempre più concretamente il rischio che la politica sì a parte di questa frammentazione sociale profonda
E allora noi abbiamo il dovere di dare una risposta all'instabilità la frammentazione del sistema politica per via politica e anche per via istituzionale non c'è dubbio siamo da capo a dodici lo dico così in maniera molto molto semplice il tema della riforma elettorale e della riforma del sistema politico si tengono e guardate la fuoriuscita all'indietro
Dal maggioritario imperfetto che l'Italia si era data è stata una fuoriuscita drammatica i cui effetti oggi noi stiamo misurando molto concretamente io credo che abbiamo il dovere di superare per via istituzionale anche questa instabilità
Abbiamo il dovere di tenere fermo e di difendere uno dei frutti buoni di questo decennio il frutto del bipolarismo il frutto di un sistema politico dell'alternanza
Abbiamo il dovere di restituire agli elettori la scelta su chi li rappresenta
Abbiamo il dovere di costruire un sistema politico stabile per il futuro e per il futuro politico
Per qualche decennio noi non possiamo ritrovarci sempre con il tema della riforma elettorale che si sovrappone al tema dell'evoluzione dei sistemi politici ecco perché
Dobbiamo lavorare al partito democratico e insieme in Parlamento a una riforma elettorale guardate il rischio di un sistema instabile
Che si fa struttura politica è un rischio grave per il nostro Paese sotto sotto le vene del nostro Paese corre corre il rischio di un populismo di un populismo becero lo lo abbiamo già conosciuto abbiamo conosciuto in epoca remota l'abbiamo conosciuta in epoca più vicina
Questo rischio non possiamo correrlo ed ecco perché io credo lo voglio dire anche a quei compagni e quelle degli amici che in questi giorni si sono
Si sono occupati diciamo così del valore destabilizzante del del referendum ecco perché io credo di poter dire che referendum è uno stimolo è uno stimolo potente è uno stimolo potente in questa legislatura a questo Parlamento è una critica forte alla legge vigente
E d'altra parte con una legge nuova il referendum è come sapete alto come automaticamente superato
Insomma cari amici cari compagni per me il partito democratico se lo facciamo bene risponde a queste tre grandi esigenze
è un è un partito che apre la partecipazione democratica non è un partito che Moreno ne è un partito moderato ed è un partito che dà risposte profonde di sistema
All'instabilità istituzionale alla frammentazione delle del del sistema politico italiano il partito democratico si Goffredo una necessità storica una speranza che ha bisogno di tutti ha bisogno di popolo ha bisogno di un soffio costituente
Ha bisogno di un'idea nobile e dolce di patria di comunità
è un partito che doveva essere fatto da donne e da giovani è un partito che io vorrei alla fine di questo processo vedere realizzato e diretto da un terzo di uomini un terzo di donne è un terzo di donne e uomini sotto i quarant'anni grazie
Grazie il fior fiore all'occhiello dunque questo ciclo di interventi dove la parola Piero Fassino
Va bene allora consiglia di essere brevi peraltro io
Condivido totalmente della bella introduzione che ci ha offerto Goffredo Bettini rendeva chiare motivazioni finalità scenario dentro cui noi vogliamo costruire il partito democratico
E allora
Le considerazioni conclusive voglio fare sono questa è la prima questa Assemblea
Altre
Iniziative che noi stiamo svolgendo
Secondo cui
L'unione fra tra burocrazia starebbe nascendo nel disincanto nella delusione nella stanchezza e nel disinteresse
Parto di qui perché questa è l'immagine che tutti i giorni ci viene offerto
Allora non è così
Non è così come è dimostrato da questa Assemblea
Non è così come dimostra il fatto che ai nostri congressi c'è una partecipazione molto più alta di tutti compresi i precedenti lo stesso congresso di Pesaro che pure svolgemmo in un momento critico della nostra storia
Non è così perché la mozione che il costo che propone il Partito Democratico raccoglie un consenso amplissimo
Non è così perché vi posso posso essere testimone di tante iniziative come questa che stanno ampliando allargando l'orizzonte
Della discussione sul Partito democratico
Ti ho fatto
Sabato mattina un incontro con un centinaio di docenti intellettuali e Università di Bologna il giorno prima nel contratto un centinaio a Firenze e poi ne ho incontrati qui a Roma in un contratti altrettanti a Torino nei prossimi giorni incontrerò a Napoli in altre città nessuno di quelli ma detto ma che cosa fate dove andate tutti hanno assunto la validità del progetto la discussione è stata come dobbiamo farlo al meglio con una disponibilità a partecipare e a contribuire in termini di conoscenza di sapere di esperienza straordinaria
Ho fatto un bel discorso una riunione in cui a Roma con centocinquanta dirigenti
Dell'associazionismo democratico Dal Molin dalla Tavola per la Pace all'Arci alleati alle cooperative di accoglienza dei tossicodipendenti alle cooperative sociali
Non uno che ha detto non c'interessa tutte le Tocci interesse vogliamo capire come la nostra esperienza di un impegno della politica in una dimensione sociale può stare qui dentro
E ovunque vado io trovo una partecipazione una voglio discutere un'ampiezza di
Consensi che ci dice che in realtà questo processo badate vissuta Società italiana molto più di quanto noi crediamo
Lo dico per i ci sono molti amici e lo dico a Settimio riaverli senza nessun intento politico ci sono molti giornalisti in questa sala io vorrei che si cogliesse la ricchezza di un processo che sta crescendo così
Perché se
Perché sennò il silenzio soltanto filtrando corso sulla base di quello che succede nel Transatlantico di di Montecitorio certo non si riesce a trasmettere
Non si riesce ad AN
Nato dal son sino all'altra sera Alfonsine un medio cento nella provincia di Ravenna chat dove la forza alzatosi sessiste forte ma che mille persone stessero lì quattro ore a discutere democratico nel segno del disincanto
E che ieri mattina Cagliari ce ne fossero due mila in un a discutere per tutta la mattina bensì disincanto
E via di questo passo cioè il processo ricostruzione per democratica realtà sta prendendo fiato
Abbiamo scontato una fase in cui è stato più difficile questa mai del tutto fa ovvio che fosse così anche questa storia che noi viviamo nella società del tempo reale le cose non si maturò così consumo nell'istante non esistono e abituiamoci che non è così anche nella società del temporale le cose non si ma non si consumano nel lista
Le cose vanno costruite un partito è la paziente tenace fatica di costruirlo giorno per giorno il Comitato
Ecco a casa per
Il che non vuol dire minimamente non possedeva dei tempi adesso dirò io sono assolutamente d'accordo con le considerazioni che ha fatto qui Sergio Cofferati usa avuto modo di dirlo più volte in questi giorni
Non siamo non frequentiamo l'errore dell'ottantanove
Quando facendo la svolta stabilimmo che i tempi della svolta
Erano determinati dai tempi della nostra organizzazione la politica non può imporre i suoi tempi alla società la politica deve assumere i tempi della società
è un processo politico come quello del partito democratico una dobbiamo farlo qui e ora con la tempistica che corrisponda la capacità di raccogliere una domanda una sollecitazione un'aspettativa che nell'elettorato e
Nel nel Paese c'è
Questa è la prima considerazione il processo avviato
E il processo si sta allargando
E si allargherà ancora in queste settimane si allargherà morto il solo fatto che noi facciamo sei mila congressi di sezione
Che alla fine hanno partecipato a questa discussione votando voto segreto decidendo dobbiamo fare duecentocinquanta mila persone che parallelamente c'è il il percorso congressuale della Margherita che coinvolge diciamo migliaia di iscritti a quel partito che stiamo promuovendo incontri come questi o come quelli di cui ho parlato che danno proiezione esterna tutto questo sta facendo crescere
E badate sarà vorrà pure dire qualcosa sarà pure un merito di quello che stiamo facendo il fatto che si è aperta dopo che per anni e anni questa questione veniva assolutamente liquidata con una battuta da agenzie
Una riflessione se il nostro processo innovativo non debba comportare anche altri processi politici innovative lo schieramento politico
Perché per la prima volta la nostra sinistra si discute seriamente se mettere in campo un processo di aggregazione che ancora anche quello segnato in ogni caso da un fatto di innovazione politica organizzati e a a destra si discute di come riorganizzare il centrodestra in funzione dia di corrispondere meglio alle domande che vengono dei cittadini di un sistema politico che sia più semplice questo tempo rappresentativo ed efficiente
Tutto questo c'è perché stiamo facendo Partito Democratico
No lo dico perché bisogna dare a Cesare quello che dice e qualche volta anche a Piero quello che ritiene
Seconda
Seconda questione io parto dalla considerazione che ha fatto
Da cui è partito per tecniche e il cuore di tutta la nostra cioè il punto di partenza della nostra dello stop oggetto
Il Partito Democratico non corrisponde un'esigenza dei DS o della Margherita a meno che meno ai gruppi dirigenti del diversamente
Il partito democratico non lo lo pensiamo come necessità del paese
Perché perché partiamo da un'analisi
Dello scenario dentro cui si trova oggi in Italia
L'Italia si trova di fronte a un bivio nel quale è chiamata a guardarsi allo specchio definire chi è cosa saranno nei prossimi sei mesi ma nei prossimi dieci quindici anni
L'Italia è chiamata a ridefinire la collocazione europea internazionale il suo modo di essere nel mondo non solo perché cinque anni di centro destra c'hanno messo ai margini del mondo ma perché lo scenario internazionale e mondiale
E in un gran in una grande fase di mutazione di cambiamenti non solo per la globalizzazione economica anche sul piano politico
Guardate come va consumandosi l'egemonia dell'unilateralismo di Bush e questo sta aprendo un problema del tutto nuovo negli equilibri politici internazionali
E guardate come la Cina non è soltanto una potenza che ci fa concorrenza sulle scarpe e sulle borse ma è l'unico grande Paese che in questo momento sta facendo una politica per l'Africa
E allora dove mettiamo l'Italia
In Europa e nel mondo nei prossimi dieci quindici anni come la collochiamo che spero guolo svolge anche funzione si assegna
L'Italia è chiamata a ridefinire il carattere del suo
Del suo
Sistema di accumulazione e del suo sistema produttivo noi siamo cresciuti con una grande nazione industriale per decenni siamo una grande la seduta ma siamo cresciuti intorno a produzioni di media intensità tecnologica sono quelle su cui sono diventati Ford
Sono esattamente le produzioni che sono più facilmente de localizzabili più facilmente imitabili a cui possono arrivare più facilmente Paesi emergenti anche senza un lungo background industriale
Noi abbiamo bisogno lo sappiamo di affrontare questo enorme nodo
Ho ridefiniamo il profilo interni visti livello di specializzazione tecnologica del sistema produttivo ormai non ce la facciamo stante che un grande paese industriale non vince la competizione mondiale sul costo dalla forza lavoro
E per di più i cambiamenti climatici ci pongono il problema di ripensarlo sui siamo cresciuti tutti per decenni dentro lo una
Come dire
Una modalità di sviluppo che era affidata la crescita quantitativa di produzione di beni e merci più dalla sempre più
Investimenti ti produzione più produzione più lavoro più lavoro più redditi più redditi più consumi più consumi più prosperità ha funzionato
Cosa ci dicono i cambiamenti climatici che siamo arrivati a un punto in cui il più non dà più il più comincia a dare meno lo affrontiamo questo nodo e ripensiamo la qualità dello sviluppo i suoi caratteri che significa affrontare nodi grossi
Non solo un dibattito filosofico sulla qualità dello sviluppo applicare in Italia le decisioni che il Consiglio europeo ha preso tre giorni fa sulla politica energetica significa misurarsi con una sfida enorme stante diciamo il ritardo con cui noi che abbiamo affrontato questi problemi
Però ripensare ripensare lo sviluppo abbiamo bisogno Italia bisognerebbe fino i connotati caratteri del del suo modello di coesione sociale
Vuoi perché la testa lo destrutturato la destrutturato prima ancora che sul piano materiale sul piano culturale
Una testa che per anni ha predicato la società con una società di individui soli in una sorta di darwinismo
Sociale per cui chi è più forte vinse più debole soccombe Prodi ha prodotto undici quinte pulimento dei fattori di coesione degli i sistemi di relazione degli sensi di appartenenza del sentirsi comunità date
Nicola perché abbiamo avuto grandi difficoltà nel discute la legge finanziaria anche per queste io di finanziare lo fatte un po'come tanti altri compagni non mi era mai capitato
Ti assistono discussioni in cui tutti discutevano del loro penso non c'era nessuno più che discuteva dell'interesse generale più nessuno discute dopo del senso di una finalità di una manovra di politica economica
La finanziaria è stata così travagliata perché è stata lo specchio del rischio di un processo di segmentazione corporativa di ceti e territori
Allora il problema di come tu ricostruisse senso come ricostruisce il senso di una condivisione di un'appartenenza del sentirsi comunità
Che naturalmente parte dalla legittimità degli interessi individuali e collettivi ma poi li colloca dentro una progettualità
Capace di parlare alla nazione intera e ridefinire il profilo il destino di una nazione intera
Le vicende politiche di questi di queste settimane ci del consegnano necessita di porvi affrontare il nodo istituzionale ne parlava adesso Giovanna
Chiunque abbia bisogno di portare a compimento una transizione che si trascina da quindici anni dal mille novecentonovantadue del sistema politico istituzionale in transizione senza mai approdare
Ha un esito compiuto
Il fatto di non approdare un esito compiuto ha portato via via un logoramento del sistema strutturale nel rapporto con i cittadini Giorgio Napolitano il Presidente nel nel suo primo messaggio agli italiani Capodanno è partito ve lo ricordate bene da un accorato appello su questo tema
Sul rischio di una crescente estraneità dei cittadini nei confronti della politica e dell'istituzione di un impoverimento dalla capacità della politica di rispondere i problemi della gente quell'appello
L'ha raccolto secondo me la crisi politica che ha vissuto quindi giorni fa ha ulteriormente approfondito perché milioni italiani non hanno ancora capito adesso qual è la ragione stata la ragione vera di quella crisi Marchese che apparsa tutta figlia di un sistema politico
Come dire autoreferenziale avvitato su se stesso no
Allora
Le ragioni per cui facciamo per gli avvocati per questo cioè l'Italia di fronte a un bivio in cui deve ridefinire i connotati caratteri del suo modo di essere e di che cosa è l'Italia come nazione
Dal punto di vista la sua collocazione internazionale della sua collocazione la visione internazionale del lavoro del suo rapporto del del suo modello di accumulazione del suo modello di coesione sociale
Del suo assetto istituzione come tutto questo lo colloca dentro un mondo che non è il mondo degli Stati nazione perché un mondo dell'interdipendenza della sovranità della sovranazionalità della intera della globalizzazione questo è
E questa è la discussione che ne vogliamo fare dico anche che se posta così risulta anche abbastanza ridicola un'altra caricatura che spesso ci viene detto è stimato patto democratico
è un'operazione organizzativa non ha fondamento culturale come non ha fondamento culturale discutere questi temi quei è un'operazione prende tutto culturale un partito è un'opera è prima di tutto l'operazione culturale prima ancora che politica
Prima ancora che politica
Quindi per per questo necessita è una necessità del Paese perché perché quando il paese si trova in un passaggio di guado di questa natura
E cioè in un passaggio in cui deve ridefinire i suoi caratteri costitutivi per un medio periodo beh che cosa c'è bisogno qual è la necessità storico-politica
Che che si avverte in quel passaggio che dice bisogna che ci sia una classe dirigente e un partito che si fa carico di prendere in mano
Questa esigenza ed è capace di guidare la nazione in questo passaggio di guado ed è capace di prendere in mano il Paese e condurlo in questo passaggio
Dallo sponda dell'incertezza dell'insicurezza della precarietà ad una riva che sia più solida e più certa e ridefinisca ruolo e funzione e ciascuno si identifichi in quel in quella progettualità questo sa del partito democratico sono francamente sarebbe già di fatto
Perché se la cosa se la mettiamo così allora il secondo il passaggio successivo risulta più chiaro e lo richiamava Cooper le son d'accordo con lui
Se noi siamo chiamati a guidare il Paese in un passaggio di fase di questo genere
Beh avvertiamo tutti che questo significa fare i conti come sfide rispetto alle quali semplicemente la riproposizione dell'esperienza storica che ciascuno di noi a realizzato nel tempo non è sufficiente
No io il partito democratico dovrà essere un grande partito del lavoro che il riformismo nasce nell'Ottocento si e quello rosso sia quello bianco prima di tutto per rappresentare il lavoro non esista riforme senza avere il lavoro
Come l'espressione più alta della creatività dell'ingegno ed è la intelligenza umana nel suo DNA no ed
Io penso che il partito
Devono essere un grande partito dal lavoro ma non c'è nessun dubbio questo lo sappiamo già perché la è già e già e già cosa abbia che abbiamo dovuto
Con cui dovuto fare i conti in questi anni
Che lavoro che dobbiamo essere capaci di rappresentare di tutelare di difendere non è lavoro nel quale io e Sergio Cofferati per anni ci siamo cimentati lui da sindacalista dirigente politico quando ci occupavamo di operai di sindacato di fabbriche di fordismo di organizzazione del lavoro industrialista quella parola
In buona parte c'è ancora la tua mente ma in buona parte di in via di superamento perché siamo appunto in una fase nella quale lavora liquido lavora immobile lavora e flessibile e la strumentazione culturale e politica con cui noi abbiamo tutelato rappresentato il lavoro
Ha bisogno non di essere aggiornata con qualche aggiustamento nuovi ad essere ripensata perché la base netta reale su cui l'abbiamo costruita che cambia fattore strutturale la variabile strutturale su cui l'abbiamo elaborate pensata che
Abbiamo bisogno di un pensiero nuovo sullo sviluppo già fatto l'esempio
Che vada oltre appunto
Una concezione di pura crescita quantitativa della capacità di produzione di beni e merci che è stata l'idea dello sviluppo intorno a cui nel corso del Novecento tutta la sinistra ha costruito la sua identità ma non solo a sinistra la società ma continuiamo a continuiamo
A misurare lo sviluppo come più due per cento del PIL
Per fare un esempio
Esportazioni importazioni utilizzo dell'Energia chilowattore c'è tutto in termini quantitativi
O non c'è il problema di introdurre nuovi parametri
Vorrà pur dire qualcosa che appunto la questione ambientale scoppia così drammaticamente non è un parametro che ci obbliga a cambiare tutti i riferimenti
Che abbiamo bisogno di un'idea nuova la semplice idea di cui siamo portatori non è sufficiente non è sufficiente ancora acquistato detto giustamente la crisi della democrazia certi c'è una crisi della democrazia
E la crisi della democrazia badate l'abbiamo misurata soprattutto in questi anni
Proprio
Nei processi di integrazione sovranazionale di globalizzazione di mondializzazione perché noi abbiamo tutte nostalgica di una politica forte di istituzioni forti di partiti forti no
Già ma quei partiti con l'istituzione con la politica forte quando era forte era forte quando la dimensione del mercato coincideva con la dimensione della sovranità dello Stato
E la coincidenza delle due sovranità faceva sì che la politica avesse una capacità regolativa forte perché tutti i processi che stavano sotto di lei
Si svolgevano nell'ambito su cui la sovranità si estrinsecava in modo assoluto oggi viviamo in tempi di integrazione sovranazionale il trentatré per cento delle decisioni che vivo Quentin si non sono sparita si prendono a Bruxelles e numero
Viviamo in tempi di globalizzazione di mondializzazione non c'è processo economico sociale
Che non abbia una scala una dimensione più larga
Della dimensione della sovranità che avrebbe la pretesa dei dalla sovranità nazionale che avrebbe la pretesa di governarlo e in quello scatto passa una crisi la democrazia guardate che la crisi del processo d'integrazione europea affonda le sue radici in questa questione
Quand'è che è scattata la crisi che si è resa visibile
Con referendum olandese e francese
Badate lì c'è stato un discrimine grosso ma l'abbiamo archiviata in fretta ma non è stato un enorme fattore ha cambiato lo scenario
Perché dal mille novecentocinquantasette fino al a a quei referendum era un senso comune e e e lo è ancora intendiamoci
Per tanta gente
Era un senso comune l'idea che stare nel processo d'integrazione europea convenisse
Che l'Europa unita ti desse un valore aggiunto che stare nell'integrazione fosse meglio che stare fuori tant'è vero che siamo passati da sette a nove a dodici e quindici a venticinque ventisette ce ne sono cinque o sei che vogliono venire dai Balcani da tutti
Il referendum ci dice quei due referendum hanno fatto un campo han trovato una cesura ci dicono che due opinioni pubbliche non di due Paesi di recente acquisizione europeista
Due Paesi fondatori fino al nucleo dei primi sei del del cammino di cinquant'anni
Ti dicono
L'assegno l'Europa non la percepisco più come un valore aggiunto non lo percepisco più comune mensa anzi la percepisco come un rischio tant'è vero che ti dicono
Che non era così no alla Costituzione europea che nessuno ha letto verranno all'idraulico polacco
E l'idraulico polacco è la metafora delle fin qui tutine delle paura di una società che non percepisce più l'Europa automaticamente come capace di proteggete di offrirti più opportunità in un'opportunità
Ed anche quella una crisi del è un attimo quelle la spia della crisi democratica dell'
Perché se noi non ricostruiamo le condizioni per cui i cittadini in Europa si riconoscono il processo integrazione noi da quella crisi non uscire
Ma non la non affrontiamo semplicemente ripropone dice va be'allora
Mettiamo un mettiamoci lì a lavorare trasferiamo l'esperienza che ho fatto nello Stato nazionale ed europeo lo risolviamo no abbiamo già visto che non è così
Abbiamo fatto reato il Parlamento europeo pensando che il Parlamento loro potestà assolvere più o meno in modo analogo alla competenza appunto dal Parlamento nazionale se vediamo che non è così c'è un divario enorme tra la pervasività la forza e la pregnanza
Del parlamenti nazionali e quello il parlamento voterà perché non basta riproporre gli istituti del del dello Stato nazione in avanti
Per risolvere un grande tema che cos'è la democrazia nel tempo della globalizzazione che cos'è la democrazia nel tempo dell'integrazione sovranazionale e la semplice riproposizione dell'esperienza democratica del Novecento non ci basta perché il Novecento è stato il secolo degli Stati nazione
Allora questo per questa via mi sono di un partito nuovo
E non semplicemente un nuovo partito uno in più un partito nuovo che sia portatore di una riflessione un pensiero una capacità di progettuale il futuro nuova che non è semplicemente la riproposizione in avanti dall'esperienza
Questo
In questo ha ragione
Ha ragione
Cuper lo ha rivendicare che noi mettiamo in evidenza questo fatto di discontinuità culti
Cioè detto in termini più brutali che avvertiamo nel momento in cui vogliamo fare un partito nuovo che esprime un pensiero nuovo avvertiamo un limite le nostre queste
Denunciamo in modo chiaro e consapevole che le nostre esperienze da sole non basta
Che abbiamo bisogno di andare oltre le nostre esperienze oltre
Perché il
Nell'andare oltre le nostre esperienze nostre storie in questo però io penso che bisogna essere come dire stabilire un equilibrio giusto
C'è un fattore
Non uso la parola continuità per insomma sembra smentire questa diciamo mento d'innovazione ma c'è qualcosa che ci lega l'esperienza capi
Perché badate noi oggi possiamo parlare del partito democratico
Con più determinazione e convinzione perché non cominciamo oggi a riflettere sulla necessità di andare oltre le nostre storie
Noi abbiamo cominciato a riflettere sulla necessità di andare oltre le nostre storie il nove novembre del mille novecentottantanove quando è cominciato questo secco che non è cominciato il primo gennaio del due mila è cominciato il nove novembre dell'ottantanove quando la caduta del muro di Berlino ha cambiato radicalmente lo scenario
Da quel momento noi abbiamo fatto i conti col fatto che la storia di cui noi eravamo espressioni
E la cultura di cui eravamo portatori non era sufficiente per leggere quell'il mondo che avevamo di fronte e soprattutto rappresentare e ci siamo messi in campo
E ci siamo messi in cammino ciascuno mettendo in cammino processi di innovazione di se stessi
Noi abbiamo trasformato il PC PDS e poi il PDS DS
La crisi della democrazia cristiana liberato le forze del popolarismo e forse poco ritmo insieme altri si sono incontrate andato via la Margherita e
E ciascuno a compiuto un pezzo di cammino
E questo pezzo di cammino però l'abbiamo compiuto non solo ognuno dentro il suo realizzazioni contestualmente mentre ciascuno di noi
Metteva in campo un processo innovativo di se stesso per andare oltre la sua storia
Abbiamo anche costruito un luogo in cui quell'esperienza già hanno cominciato incontrarsi che si è chiamato Ulivo
Perché l'Ulivo è stato il luogo di un incontro tra quelle culture
Quell'esperienza Ippolisto ricco politiche e quei partiti che rappresentavano quelle culture quell'esperienza che nel corso del Novecento erano sempre state divise separate e per lungo periodo opposte in conflitto in antagonismo
No e ha ragione Petteni quando dice non c'è oggi come
Se sto al mio ragionamento non c'è dal mille novecentottantanove a maggior ragione oggi una sola ragione
Che che legittimi ritenere diviso quello che invece prima di quell'evento la storia a lungo tenuto divisi
Perché appunto è cambiato radicalmente lo scenario e dentro l'evoluzione che ciascuno di noi ha messo in campo abbiamo costruito anche un esperienza unitaria nella quale noi abbiamo già siamo già abbiamo già sperimentato la diciamo la volontà e la capacità di andare oltre le nostre storie perché non è né l'Ulivo abbiamo Cucco cominciato costi una comune lettura della società italiana che andava oltre la lettura parziale di ciascuno
E sulla base di una comune lettura abbiamo cominciato a questo a costruire una comune progettualità e poi questa comunità progettualità un certo punto abbiamo pensato che dovesse avere rappresentanza politico istituzionale e quell'Ulivo l'abbiamo presentato agli elettori l'abbiamo presentato unificando al nostro elettorato
Questo abbiamo fatto
Quando tu per quattro volte consecutive a Roma
Tra il due mila tre due mila quattro e il due mila sei presente il simbolo dell'Ulivo anziché singoli partiti tu unifichi l'elettorato dettami in un processo che non è solo di giustapposizione no è di unificazione
Con la formazione del gruppi parlamentari in alcune città come Roma i gruppi consiliari abbiamo unificato la rappresentanza istituzionale e tutto questo ci mette nelle condizioni di allora di affrontare il salto c'è un salto
Non c'è
Una semplice linearità Ulivo-Partito democratico Ciancia
Perché un conto è unificare l'elettorato incolto unifica rappresentanza Altofonte costo in un soggetto politico
Che fonda cultura che fonda lettura che fonda gruppi dirigenti che fonde esperienze e costruisca una storia nuova
E nel momento in cui facciamo questo assalto qual dove l'elemento di innovazione e ancora una volta la denuncia del limite e che
Va detto Gianni Lea
Pc PDS DS
Era un progetto nel quale noi pensavamo che la possibilità di dare un grande partito riformista questo Paese dipendesse soprattutto dalla capacità nostra di no di costruire un'evoluzione culturale e politica che corrispondesse questa esigenza da soli
E guardate che non siamo sono era coltivato anche la Margherita è stata pensata per un certo periodo così
No
Come la possibilità per un'aggregazione cattolico democratica liberaldemocratica di essere capace lei no
Tant'è vero che questa cosa ha dato luogo anche a una certa competizione consentirà più riformista meno riformista qualche volta competizione sana qualche volta ridicola ma insomma cioè ciascuno ha pensato per un certo periodo che
Da solo ce la faceva a risolvere il problema Italia
Al termine di questa esperienza e anche in virtù dei tanti processi tra cui l'aver vinto le elezioni aver comuni responsabilità di governo che un vincolo non da poco poco
Abbiamo tutti fatto una scelta
E cioè abbiamo ammesso che da soli nessuno da solo nessuno di noi è in grado di risolvere questo problema e che invece questo problema abbiamo il dovere di risolverlo insieme e il partito democratico è la scelta di questa natura
E allora se così poi da qui si declinano le varie cose finisco il dottor Ruta dal mezzo
Cioè
Noi vogliamo cos'era un partito nuovo nuovo vuol dire nel pensiero questo già parlato nella sua capacità di legge la Società italiana di costruire una progettualità
Nel costruire
Un'idea dell'Italia del suo futuro
Nuovo nelle forme organizzative c'è nella forma partito perché anche i partiti di cui noi siamo espressione sono figli del Novecento sono figli della Società fordista
Il partito nostro era l'espressione classica diciamo dell'organizzazione politica modellata sull'organizzazione fordista no
Perché siamo nati in quel mondo ma anche
E quindi c'è il problema di ripensare
Ripensare costruendo le condizioni per tenere insieme la sfida è questa guardate perché lei il dibattito su questo tema di stato viziato in questi mesi dalla semplificazione
E cioè che la necessità di innovare la politica e le sue forme i suoi linguaggi le sue modalità di essere si risolvesse chiedendo i partiti semplicemente di fare un passo indietro il nome
Di una mitizzazione di forme spontanee di organizzazione della società civile che avrebbero sostituito i partiti e per questa via avrebbero garantito più democrazia
Più partecipazione
è uno schema astratto
Uno schema astratto io mi occupo di politica tanti anni come sapete nella mia vita ho fatto anche per un lungo periodo
Attività relazioni internazionali relazioni estere e girando per il mondo partiti leggeri e pesanti non esistono esistono i partiti
La categoria leggero e pesante una categoria ex post della sociologia della politologi e politica nella realtà
Esistono i partiti
E noi vogliamo un partito non un movimento Walter l'ha detto in modo chiaro colui noi vogliamo un partito non un movimento di opinione
No un'associazione di tendenza
No come dire un club di liberi pensatori eppure utile un partito un partito e centinaia di migliaia di persone che aderiscono perché quanto più un partito grande tanto più la sua capacità di rappresentanza della società e vera i partiti piccoli sono quelli più scelta
Perché sono autoreferenziale
Un partito quindi è un partito che ha organizzazioni territoriali di base in tutti gli otto mila comuni italiani se no non rappresenti un pareggio
Un partito che non è la capacità di fare politica tutti i giorni e non soltanto in Campania intonare perché i cittadini problemi li hanno tutti i giorni non quando decidiamo noi
Un partito deve essere capace di selezionare promuovere classi dirigenti
Un partito ha dentro di sé una finalità anche pedagogica questo fa parte della sua del tratto del DNA parti no ciascuno di noi che ha vissuto in un partito ne ha tratto elementi di pedagogia disse di formazione ed educazione di conoscenze di acculturamento eccetera eccetera benissimo
Qual è il punto che è un partito di questa natura che si è quindi un partito con forti radici come radicamento forte
Deve essere capace di aprirsi ad una partecipazione democratica che nella sua esperienza nostrano e abbiamo sempre avuto difficoltà a realizzare oltre un certo limite oltre un certo livello
E io penso che questa sia la sfida
Una sfida che noi vinciamo non solo se siamo determinati a innovare le forme politiche se ci diamo anche gli strumenti le regole e le norme vincolanti perché sia così per esempio io mi batterò
Perché nello statuto del partito democratico ci sia scritto che il partito democratico per ricorrerà sempre come norma che sita ed è vincolante alle primarie per scegliere i candidati che soffra
Io sono perché nello Statuto al partito si metta come c'è nelle istituzioni il vincolo di mandati per le funzioni dirigenti perché questo favorisce il rinnovo delle classi dirigenti e la promozione la selezione di nuovi dirigente
E altri strumenti ne possiamo inventare niente di partecipazione democratica che come dire ci consentono di affrontare di affrontare quello necessità di osmosi che risponda quella preoccupata preoccupazione accorata che
Di cui si è fatto carico Napolitano nel suo messaggio recuperare un rapporto coi cittadini che riduca la distanza l'estraneità il solo
Vogliamo un partito che sia democratico io questa storia di una testa un voto ovvio ma scusate noi cosa stiamo facendo dei congressi di sezione
Mi conversione stazione non stiamo votando una testa un voto tutti i nostri iscritti votano vota una mozione votano il segretario e quindi benissimo una testa un voto io non ho nessun problema
Viene evocato questo sempre come sembra che i partiti facendogli aver paura di una presta il volto e il primo anche perché non abbiamo un fine mai fatto votare due teste Palumbo cominciamo bene quindi una testa
Tra l'altro il suo il trasporto il fatto
Una testa un voto con le procedure di verifica democratica perché non capiti che partendo da una testa un voto invece finisce che voto vale due teste esattamente e però appunto un partito democratico democratico nella sua funzione
Un partito che che abbia una collocazione europea e internazionale che sia l'approccio l'approccio che ha proposto Bettini assolutamente quello giusto ma non proponiamo un approccio ideologico questo tema ma un approccio politico
E non stiamo dicendo che il Partito democratico deve essere un partito socialdemocratico dal punto di vista dell'adesione ideale e culturale i principi e la socialdemocrazia perché un partito democratico che plurale nelle culture dentro cui ci stanno uomini e donne che vengono storie esperienze grazie non lo possiamo omologare soltanto una cultura io mi posso voce la socialdemocrazia mi son sempre considerato mi va bene
Enrico letta no e perché lo devo forzare ma noi poniamo un altro problema
Noi poniamo problema che un partito riformista
Italia no se vuole contare in Europa nel mondo sta dove stanno gli altri partiti riformisti
E lavora complotto
Perché per rinnovare il campo del riformismo certamente per allargarlo certamente per farlo più unito al più grande certamente ma con quel
Perché se Romano Prodi viene invitato a una riunione dei leader progressisti e riformisti dei ventisette Paesi dell'Unione europea domani mattina libero di governo o di opposizione entra in quella sala e ventitré sono socialisti o socialdemocratici
Il che vuol dire due cose nulla
Che ventitré sono socialiste sultano case quindi non si può prescindere da loro
E che ce ne sono quattro che non lo sono e quindi anche lo con loro noi dobbiamo riferire lavorare
Ma se vogliamo creare le condizioni perché quattro più ventitré serve un campo unito non lo si può fare prescindendo del ventitré mi pare evidente
Se vuoi unirà cento intanto deve lavorare con novanta insieme a novanta posti l'obiettivo di unire accento perché siamo se non fai così non arrivi da nessuna parte
Per questo poniamo il problema di un rapporto tra Partito democratico e Partito socialista europeo non in termini di un'adesione ideologica non in termini di una semplice affiliazione omologante
Ma in termini di un progetto politico comune che dobbiamo insieme costruire
Per dare al riformismo quei nuovi confini quei nuovi
Contenuti che riformismo ha bisogno e di cui socialisti sono ben consapevoli se non cambiamo lo Statuto Oporto allargando gli orizzonti della propria organizzazione anche questo che pensiamo che non che sono tutti appesi agli alberi che non abbiamo spiegato di Santa tutti dove l'Almo
La gente è appeso agli altri
Vorrei segnalare che il presidente del partito soggetto che ha fatto il primo ministro per nove anni non c'è un politico italiani sessant'anni di Repubblica ci sia riuscito quindi un po'meno di presunzione diciamo quando quando gli spieghiamo al mondo doveva
Infine infine
Tra le ultime questioni proprio di corso
Io penso che noi dobbiamo dare una risposta a quei compagni ci sono nel nostro dibattito hanno anche fuori del nostro dibattito di partito che dicono va bene ma voi fate tutta questa cosa avrete mila ragioni però so andiamo alla frutta voi considerate che la sinistra esaurito succo
E quindi fate un partito che sostanzialmente ma oltre a sinistra e considera che esista non è più una categoria
Necessarie per la politica Italia
E di qui poi naturalmente viene declinata incominciamo in modo un po'terroristico per cui noi vogliamo sciogliere vogliamo liquidare vogliamo chiudere vogliamo quei vogliamo e tutte queste cose quello dicono anche quelli che due mila uno ci avevano lasciato un partito che era quasi sciolto ma comunque questo sarà la storia giudica
Non è così non è così
Non è così
Perché esattamente vero il contrario
Perché vedete quella chi sostiene questa cosa sovrappone confonde due cosa che invece non tenute distinte
E cioè un conto sono i valori della sinistra e altro conto sono le forme politiche con cui tutti organismi per affermare quei valori
Allora le folle valore a sinistra quelle traversa nel tempo
Perché non è a sinistra sono quelli non non è che
Il passar del tempo li hanno curati dal punto di vista della loro necessità storica se i valori a sinistra sono giustizia eguaglianza libertà democrazia pari dignità pari opportunità tutte queste cose erano ma nell'Ottocento questi sono i valori che hanno ispirato la lotta del Novecento ce n'è bisogno anche il dodici marzo del due mila sette in un mondo che è percorso da mille ineguaglianze mille ingiustizie
Quindi noi non attiviamo nessuna delle
Diciamo dei valori della sinistra della loro storica necessità quello che
No ma oggi ma nella nostra storia abbiamo fatto molte volte e oggi lo facciamo un salto più grande
è tossico stante mente una domanda e cioè se le forme con cui più tutti organizzi
Per affermare quei valori sono adeguate oppure no
è una forza politica si deve porre costantemente questa domanda perché la società è per definizione non statica ma in movimento evolutiva
La società è per definizione in movimento e in cambiamento
è un partito che abbia l'ambizione di rappresentare una società e di più di guidarla
Beh ma si deve porre il problema delle sue forme politico organizzativa la ce lo siamo posti molte volte in tanti cambiamenti che abbiamo introdotto nella nostra storia noi e altri sono figlie di questa concezione di una concezione che non considera la forma politica organizzativa un Talmud
Immutabile se spesso che
Una come dire e del preciso del tutto dal tempo in cui vive era in modi de dalle evoluzione della società che pretende di organizzare di rappresentare perché non è mai stato così
E oggi noi percepiamo che la necessità di far vivere quei valori che tra l'altro non sono solo più valori nostri perché per quegli stessi valori si battono anche quelle donne e quegli uomini che vengono nel nuovo partito con noi venendo da altre storie
Perché Enrico Letta per stare sempre questo esempio non è che vuole meno di noi un mondo libero giusto solidale di uguaglianza di pari opportunità
Ha perseguito con gli obiettivi sulla base di un altro percorso di un'altra storia oggi storie diverse che hanno si sono battute per affermare valori comuni sono nelle condizioni di essere storie comuni per valori comuni
E in quei valori quindici sogni come la sinistra di vento c'è la spalla sinistra che noi non liquidiamo e portiamoli
Infine ultime due questioni la questione che è stata evocata da
Alcuni che hanno parlato prima di me
Il rapporto tra queste le giovani generazioni pratiche sono totalmente d'accordo sul posto il problema
Questo partito lo dobbiamo concepire per chi viene dopo di noi noi più o meno quello che vogliamo fare l'abbiamo già fatto
Anzi abbiamo la responsabilità di finire bene il nostro lavoro ma per passare il testimone chi ha come dire alle generazioni questo nuovo secco
Perché il partito democratico è lo strumento del loro destino lo strumento che lo vogliamo costruire perché loro siamo padroni del loro destino io ho scritto nella mozione un partito democratico per chi nel due mila dieci ad a vent'anni questo è l'obiettivo
Invece domani mattina cioè
Questo è
Sapendo che questo è il drammatico problema della Società italiana perché il drammatico problema la Società italiana di una società che invecchia non solo anagraficamente ma anche socialmente e culturalmente
è una società che oggi ruba il tempo dei suoi figli
Perché i nostri figli stanno a scuola di più all'università di più non per qualificarsi di più mai ha parcheggiato in attesa di una cosa che non si sa quando arriva
Perché entrano a lavorare più tardi e minuti prima fase trovano un lavoro che quasi sempre incerto precario insicuro
Perché si sposano dopo sessanta per cento dei matrimoni di coppie tra ventisei e trentacinque anni quattro milioni di porzioni come richiamo io tra ventisei e trentacinque anni che vivono in famiglia
Questa è l'Italia e qui un'Italia così ruba il tempo i suoi figli erano il podio democratico lo diamo per ricompensare per restituire ai giovani il loro tempo e naturalmente restituiti tutta la responsabilità per questo
E infine questo significa fare le scelte nel tempo giusto allora io la dico qui come ho già detto le cose a me appaiono chiare ventralmente per questo sono immediatamente attaccato quelli che mi attaccano che dico è questa la riprova che voglio sciogliere ancora tutto più in fretta
E cioè noi ci siamo dati un orizzonte temporale no
Indicato da Prodi che era le elezioni europee del due prima delle europee del due mila nove indicato a Prodi per una ragione politica comprensibile quelli del due mila nove sono le prime elezioni politiche generali che il Paese deve affrontare
Dal due mila sei un po'e quindi aveva un senso
Però è chiaro che noi avvertiamo che quello è un limite temporale massimo come ho scritto nella mozione
E poi i testi devono essere scanditi dalla politica
E a voi pare che noi teniamo aperto il processo di costituzione di un nuovo partito per due anni fischia ma un tempo biblico ma non ci arriveremo mai
Allora io sono per fare una cosa molto chiara adesso c'è la fase in cui i congressi dei partiti stanno discutendo e parallelamente a questo stiamo aprendo via via occasioni di discussione
Esaurita la fase Congress tesissimo dice esattamente tra un mese il venti aprile l'avremmo fatto i congressi dei patti
Dobbiamo avviare subito percorso costituente costituzione di comitati promotori del Partito Democratico in tutt'Italia
Sulla base della Costituzione la Costituzione per i democratici intanto del del ricco dei comitati promotori dato dopo calca intanto un compito discutere del manifesto che è stato redatto dal gruppo dei sassi e Marcus perché
Quel gruppo di saggi fuggito come comitato di redazione scusami scusami perché si può chiedere a noi di fare un congresso di seicento mila persone a residenza teocratico e poi il manifesto scrivono in dodici o discutere su questo non stanzia trenta non si chiama Partito Democratico
Qui e e Taranto se vogliamo dare Fondazione ha provocato quella un testo
Considero un testo buono apprezzabile significativo che contiene le cose
Fondamentali che se un essere che poi questa tonalità richiesto rischiano vuol dire appunto capo diventa lo strumento discussione di massa
Sulla base della Rete dei Comitati promotori andiamo un regolamento che dobbiamo definire andiamo all'assemblea costituente in ottobre prima che la finanziaria passa all'esame dell'aula nel primo brano dei parlamenti
Li approviamo il testo finale manifesto li approviamo lo statuto del partito da quel momento parte la fondazione del partito in tutte le strutture di base che si completa entro il febbraio marzo del due mila otto fu la convocazione del congresso di fondazione del Partito Democratico ragione tale da essere pronti presentare il Partito Democratico agli elettori
Per la Provincia di Roma di tantissime altre località che voteranno nel maggio del due mila
Tenere questo ritmo no lo dico a tutti quelli che dicono bisogna fare in fretta tenere questo ritmo
Sarà una fatica però visse è un questa è una tempistica che corrisponda la politica poi se sarà un mese più mese meno lo vedremo in corso d'opera come sempre però questo
Corrisponde alla dimensione politica
E con le imposte appunto a quel a come dire non frustrare non logorare quella aspettative che noi vediamo crescere che mano ma è che noi dobbiamo essere capaci di promuovere e qui c'è anche il tema scusate
Che ha posto Gianni ancora io son d'accordo ma non dobbiamo lasciare per strada nessuno non dobbiamo dare per scontato come escluso da questo processo nessuno
Io non passa giorno che non ponga il problema i socialisti che il luogo loro il partito democratico trovo privo di senso politico
Diciamo
Questa operazione di rinascita di di di un partito socialista in antagonismo al partito democratico quando invece se vogliamo unire i riformismi il luogo di un riformismo che e fondamentale nella storia di Follini italiani
Punto
Da Turati a Bettino Craxi passando per Matteotti per Buozzi
Morandi per De Martino per Brodolini per Pertini per Saragat per me è quella un pezzo fondamentale comunque si voglia giudicare i passaggi politici del riformismo italiano sono un pezzo fondamentale
Nella storia riformismi italiani imposto il luogo dove quella storia può unirsi con altri Formenti nel partito democratico e noi dobbiamo lavorare perché sia così tornante non basta la nostra volontà
Bisogna che chi deve venire sì come intervenire e io penso che dobbiamo fare di tutto per mettere in campo le ragioni per persuaso
Così come io non escludo neanche come dire nessuna
Tendenza diciamo tra virgolette più radicale in che io non capisco morì tanto bene cosa vuol dire ma insomma più radicali perché io penso che in un grande partito democratico ci sta come dire una varietà e una pluralità di di sensibilità di tensioni di culture
Ma non vogliamo dar vita a un partito moderato non vogliamo dare autorità un grande partito riformista dentro cui ci sta anche una radicalità di certi temi
Le porte sono aperti vorrei che fosse chiaro per quello che riguarda noi io l'ho sempre detto fanno testo tutti i testi scritti quindi non è una cosa che dico stasera o delle ultime settimane dal primo giorno che io dico una cosa
L'intesa tra DS e Margherita una condizione necessaria per fare il partito democratico per quello che mi riguarda non è una condizione sufficiente da solo
Quella è una condizione necessaria che va accompagnata da tutta una serie di altri processi per dare al partito democratico quell'ampiezza che a quella forza l'impatto e di di di come dire e di progettualità e anche di attuazione di cui parlava Goffredo Bettini e la sorella grazie grazie
Piero Fassino Lazio tutti gli ospiti permettetemi di meglio ciò che tutti voi dovete partecipato a questo bellissimo serrato per questa prestazione partecipato e ringrazio per una persona dopo il tutto il rimpasto fino alla fine il convoglio Andrea Mondello presidente della tabella di commercio qui l'azione come fossero tutti