Intervista a Guglielmo Epifani

Avete già applaudito priva potete rifarlo anche adesso Guglielmo Epifani segretario nazionale della CGIL che io credo è inutile ripetere che più grande sindacato d Italia crede uno dei sindacati che abbia fatto la storia
Non solo in Italia ma credo che nel mondo per come ovviamente ha portato avanti la sua politica negli anni
Per come sia proposto dal dopoguerra fino adesso
E ancora ecco sulla breccia la CGIL sulla breccia a tutti i livelli cerca in qualche maniera
Di capovolgere questa situazione che stiamo vivendo in Italia ed Europa anche diciamo nel mondo una situazione di crisi
E credo che questo sindacato la CGIL in particolari speriamo poi come ci spiega il segreto il segretario tutto il sindacato
Sia portatore di una proposta che possa in qualche maniera invertire quel questa tendenza di crisi che sta attanagliando il Paese e che quindi
Ovviamente specialmente i posti di lavoro specialmente i salari specialmente i giovani gli studenti e così via
Sto dicendo delle cose scontate che poi ovviamente verranno ben selezionati dai nostri colleghi giornalisti che invece porranno delle domande ha appunto al segretario Guglielmo Epifani
Per cercare di capire meglio le azioni della CGIL in questi otto dieci mesi che poi ci dividono alle elezioni politiche dove speriamo presenteremo il segretario cosa ne pensa ma sicuramente pensa che Luigi vincere
Speriamo appunto di capovolgere il governo che in questo momento sta portando avanti Berlusconi allora Gianfranco Ricci della nazione redattore storico di questo giornale che diciamo che è qui in Umbria inizi del Novecento che era una cosa del genere
Quindi ecco non
Prego
Giuseppe Castellini sì o mi faceva notare già parabolici l'unione dal Novecento Piero prodotto però insomma giusto
Giuseppe Castellini vicedirettore del Giornale dell'Umbria come aspirazione ovviamente di diventare direttore ancora tempo
Questo messaggio ovviamente cerchiamo anche qualche battuta perché deve essere anche un momento di Allegri ha visto che siamo in una festa tra l'altro diceva rispecchia il responsabile del Corriere del dubbio per quanto riguarda la parte dell'economia allora diciamo che l'ambiente oramai è già caldo e partiamo da Gianfranco Ricci che pone la prima domanda Guglielmo Epifani prego Gianfranco il microfono ecco va bene
Sì grazie ma la materia che ci accingiamo ad affrontare quel segretario Epifani è risponde rosa seria quindi io partirei in maniera più generale con un accenno più leggero proprio per sciogliere il ghiaccio partirei facendo riferimento a quanto ha detto Pezzotta ieri terminando il suo congresso nazionale con accenti così di vago sapore religioso Pezzotta ha paragonato la CISL e ad un prete che vuol diventare vescovo e ha detto che la CGIL un vescovo perfettamente raggiungibile
E secondo lei segretario questa affermazione di Pezzotta è una sfida una provocazione
Un anelito un qualcosa che la turba o che la induce ad una gara ancora più accentuata ammesso che tra i sindacati questa gara in fondo esista grazie
Beh intanto diciamo dato buona sera tutte a tutti son contento di per stare qui con voi
Di incontrarmi
Ma non so perché Pezzotta chiudendo il congresso ha usato quest'argomento congresso è sempre un momento di identità di ogni organizzazione
Quindi ha voluto fare leva su questo orgoglio
Probabilmente ha voluto anche dare qualche titolano i giornali del giorno dopo così giornali han parlato di queste
No la cosa mi lascia assolutamente sereno anche perché capisco una cosa che se ci tengo buono tanto da diventare grandi come la CGIL
Riconoscono implicitamente neanche tanto la grande forza e la grande solidità della nostra
Quindi questo ne fa semmai piacere
Poi in realtà cosa devo dire che in tutte le elezioni che abbiamo fatto le abbiamo praticamente stravinta che cresciamo in iscritti ma non mi piace mettermi su questo terreno ma mi piace perché penso che non ce ne sia bisogno
Non ci dobbiamo strappare iscritti tra di noi dobbiamo allargare l'area della rappresentanza
Ma soprattutto mi mi piacerebbe pensare altro che la forza di ogni sindacato in una fase difficile del Paese dell'Europa
Sia soprattutto volta non tanto a fare una gara in Terna quanto a cercare di risolvere i problemi delle persone che rappresentiamo
Quindi credo che sarebbe più giusto dire abbiamo tanti problemi affrontiamoli
Serenamente poi chi è più capace prenderà più iscritti ma davvero non mi pare che siamo al Giro d'Italia dove bisogna arrivare primi bisogna rifare arrivare primi quelli che sono gli ultimi
Ecco questa è la gara vera che ci interessa
Bene passiamo la parola Francesco Castellini del giornalismo scusate Giuseppe Castelli regionale dubbi da un lapsus perché poi
O c'è la storia di un retroterra dire
Io alla segretario del più grande sindacato italiano
Vorrei chiedere
Una ricetta
Una ricetta perché questo Paese
Bene non se la passa per deposizioni di competitività
La gente è palpabile insomma una preoccupazione generale
Mi diceva l'altro giorno proprio Mario bravissimi segretario provinciale della CGIL che sono stati firmati in Umbria dove però la situazione insomma chiaramente
Risente di questa situazione nazionale soltanto nel settore metalmeccanico cinquanta accordi per la cassa integrazione per la mobilità non Mario credo in questi primi sei mesi ora si usa è difficile oggettivamente e c'è questa quello che poi è ancora più preoccupante questa paura del futuro
In economia pari aspettative contano se nel futuro uno
Vede nero vede grigio pensa che i propri figli staranno peggio di Luria eccetera è chiaro che rallenta i consumi sono frenata c'è questo spirito diciamo di di ripresa che non riparte ecco che fare che fare quali sono le ricette e sede proposte che ho visto adesso dal fatto Siniscalco per la prossima finanziaria sono adeguate ad affrontare questa situazione
Ma intanto diciamo che il Paese effettivamente un po'nei guai
E tra i suoi guai anche quello di avere questo governo questo è l'altro guaio che abbiamo perché
Perché non non si vede nulla di buono all'orizzonte
Il governo non ha governato bene a
Quasi tutti i problemi che abbiamo derivano da queste scelte che sono state sbagliate sbagliate M. economia sbagliate sul piano della finanza pubblica
Sbagliate a livello internazionale è oggi il paese davvero molto più indietro
Di quattro anni fa un paese più povero per una parte perché non dimentichiamoci che c'è un'altra parte che invece si è arricchita
Naturalmente i chi stava peggio continua a star peggio è solo una minoranza si è arricchita è un Paese più diviso un Paese che ha smarrito la fiducia
Sul futuro di tutte le cose più negative queste quella che più ci deve far riflettere siamo un Paese che che non scommette più che non guarda avanti con con fiducia e quindi il primo problema vero è come far ritornare la fiducia a tutti ai giovani quelli che vivono in precarietà
Ai lavoratori che talvolta perdono il posto di lavoro agli anziani che vedono loro condizioni di vita peggiorare anno dopo anno alle stesse in prese che non investono che sembrano non credere nel futuro del loro delle loro imprese
Quindi come far ritornare la fiducia e per questo dico che il governo è un guaio anche per il Paese
Perché siccome governo non è quello che è in grado di risolvere questi problemi perché in parte li ha creati
E la prima cosa che ci vuole un nuovo governo un governo che abbia nei confronti del Paese un'attitudine approvare risolvere meglio i problemi che questo governo ci lascia in eredità
E sono problemi difficili
Quest'anno avremo una crescita uguale allo zero
Abbiamo un disavanzo dei conti pubblici che cresce siamo un Paese l'unico in Europa che non cresce e cresce nel suo debito perché abbiamo Paesi che crescono senza debito paesi che hanno debito ma crescono nessuno sta male come noi
In più il nostro sistema produttivo è molto debole in questa competizione internazionale e il governo di oggi non ha nessuna idea compreso al ministro Siniscalco che quando parla da tecnico qualche buona idea la tira fuori
Quando poi va in Consiglio dei ministri non riesce mai a farli passare perché naturalmente prevale l'orientamento del governo che fa esattamente talvolta le scelte contrarie di quelle che Siniscalco vorrebbe fare e così naturalmente non si governa
Una situazione così così difficile
E tra tutte preoccupa soprattutto la situazione dell'economia e dell'occupazione
In Umbria qui a Perugia cinquanta cinquanta corde ma ogni settimana in ogni parte del Paese abbiamo lo stesso problema
Imprese che chiudono imprese che ristrutturano lavoratori che vengono messi in cassa integrazione lavoratori che vengono messi
In mobilità nelle piccolissime aziende chiudono le aziende e di questi lavoratori neanche si sente parlare il risultato che siamo un Paese che si sta sostanzialmente impoverendo
In questo siamo un po'il vero malato d'Europa ormai lo dicono tutti
Quindi non c'è neanche la scusa che tutta l'Europa neanche cresce no non è neanche vero questo l'Europa cresce poco molto più di noi siamo proprio gli unici siamo gli ultimi in Europa
Per questo ci vuole un progetto alto non ce la caviamo con qualche aggiustamento ci vuole un nuovo governo che però abbia la capacità di fronte a questi problemi di provare a governarli con un progetto alto questo vuol dire tante cose
Vuol dire innanzitutto puntare sulla qualità sulla formazione sono la
Dicevo sulla formazione sulla ricerca sull'innovazione tecnologica
Vuol dire avevano
Vuol dire avere reti sociali di welfare che funzionano dalla sanità alla formazione vuol dire a vere un fisco che premi coloro che pagano le tasse e colpisca chi che vada il Governo si era posto il problema di colpire il sommerso sommerso aumentato
Invece di aumentare le tasse a chi era giusto che lei avesse aumentate le ha diminuite a loro invece sulla gente che a reddito più basso compresi pensionati le tasse non sono affatto diminuì
I prezzi corrono nessuno li controlla controllo sulla benzina avevano promesso l'intervento sull'accise non l'hanno sfornano non hanno fatto
La gente alla fine del mese si ritrova in condizioni sempre più difficili e soprattutto il governo non sa che fare lo si vede
La Finanziaria si rimanda al DPEF si rimanda
Aspetta qualche cosa che deve arrivare non si capisce da dove e non muove nessun'elemento che possa far ritornare la fiducia quindi è un momento davvero molto molto serio per la vita
Per la vita del Paese bisogna che i cittadini lavoratori che già lo avvertano ne abbiano la la coscienza e soprattutto si battano così come noi ci stiamo battendo per assicurare al Paese una prospettiva di cambiamento senza il cambiamento non ritorna la fiducia e se non ritorna la fiducia al Paese non ritorna a crescere e quindi sono le condizioni fondamentali in cui da qui a sette otto dieci mesi noi ci giochiamo la prospettiva il futuro dell'Italia
Scusate proprio nella casa di fare presumo velocemente giovani storico dell'Umbria
Sì centrale
Della situazione del governo ne abbiamo parlato fino adesso è sicuramente ci ritorneremo quindi io credo anche che in questa fase occorra molte aree ancora responsabilità da parte di tutti e quindi anche ovviamente del
Sindacato segretario diceva giustamente non siamo al Giro d'Italia chi arriva primo secondo e però senso di unità di responsabilità le sigle sindacali le devono a vere e in atto questa discussione sul il modello contrattuale
Oggi il ministro dell'Once Maroni ha detto in sostanza i sindacati dalle parole devono passare ha infatti quando riusciranno a trovare un unità su questo argomento noi siamo pronti a confrontarci con le parti sociali
è un segnale questo dell'unità delle forze sindacali anche se Pezzotta la scorsa settimana ha detto è difficile trovare un'unità comunque è un segnale forte anche per per i lavoratori
Sì naturalmente quando c'è la crisi in qualsiasi situazione lavoratori chiedono al sindacato di stare unito questo evidente giusto il sindacato unito al sindacato più forte soprattutto nei momenti di crisi non c'è dubbio
Però le parole le parole di Maroni mi sembra una specie di minaccia ma ho capito qui c'è una situazione un po'strana Roma le conoscono questo qui c'è una situazione un po'strana il Paese a tutti questi problemi e sembra
Che il problema fondamentale sia quello della riforma dei contratti io trovo questo un po'demenziale mi scuso per la franchezza la gente ci chiede
Mi risolve i problemi dell'occupazione
Ci chiede di risolvere il problema del fatto che non arriva a fine mese ci chiede di avere nel Paese più giustizia sociale in base alla quale deve pagare di più chi ha avuto in questi anni di più ci chiede una sanità che funziona una scuola che funziona
Ci chiede una politica di accoglienza verso gli immigrati che rispetti la loro dignità di persona ci chiede più sicurezza ci chiede lotta per la legalità contro le illegalità
Contro il sommerso contro i furbi ed evasori fiscali queste son le priorità del Paese
Possibile che sia fondamentale questa discussione sul modello contrattuale poi c'è un problema che riguarda il modello contrattuale ma nel senso che si tratta di verificare se il modello che abbiamo funziona e doveva semmai corretto
Noi siamo disponibili a farla questa questa discussione però deve essere chiaro che va fatta tenendo conto del punto di vista nostro
Noi non siamo d'accordo a ridurre il peso e la funzione del contratto nazionale
Perché
Perché senza un governo che fa una vera politica dei redditi senza nessuna tutela dall'inflazione con il cinquanta per cento delle imprese che non possono avere contrattazione di secondo livello
Se tu ridi UCI la funzione del contratto nazionale i lavoratori mediamente staranno peggio e non non siamo d'accordo a far stare peggio la condizione dei lavoratori
Questa è la verità
Poi non è che poi noi non siamo indisponibili anzi riteniamo che bisogna sviluppare il secondo livello
Soprattutto in direzione delle piccole aziende quelle che non riusciamo ad arrivare anche attraverso un'iniziativa sul territorio ma perché di abbiamo mettere in alternativa l'un livello con l'altro livello e come si può pensare che riduce l'uno e anzi l'altro non siamo mica in una in due vasche comunicanti d'acqua dove abbassi l'una e l'altra si alzano non funziona così
Io temo che quello che in realtà Confindustria vuole e anche Maroni vuole
E una cosa un po'strana una riduzione della funzione del contratto nazionale
E poi il ministro del Welfare ama molto questa cosa delle gabbie salariali
Cioè questa questa nuova per cui i salari sono differenziati per regione per provincia domani per comune dopodomani per condominio così sfasciano anche dal punto di vista della contrattazione questo Paese la CGIL non è disponibile a questa cosa
Né oggi nei domani
Sì non lo so come ne usciamo nuovi lavoreremo con CISL e UIL per trovare un punto d'intesa
Un punto di intesa comune ma non si può chiedere la CGIL di fare una cosa alla quale non crede nell'interesse dei lavoratori e su questo non ci piove perché così sarà
Bene abbiamo finito questa prima tornata di domande intanto voglio ricordare che oltre ovviamente a Guglielmo Epifani avremo altri appuntamenti
Importanti dovrebbe non perché gli altri non sia importante ci mancherebbe tutte le sere decisorio iniziative politiche importantissime
Però abbiamo martedì prossimo Gavino Angius che il presidente dei senatori DS all'assetato di la Repubblica
Poi venerdì alle diciotto e trenta se non cambio orario ve lo faremo sapere qualcosa di più proprio Dino abbiamo anche Massimo D'Alema
E chiudiamo sabato questa carrellata di personaggi importanti per quanto riguarda gli dei Democratici di sinistra ovviamente con il segretario Fassino
Pressioni riprenderei proprio da Giuseppe Castellini una nuova tornata di domande per il segretario prego
Io volevo introdurre un tema sempre in tema della competitività promise invece sia questo il tema poi di fondo capo al tema europeo
E io rimango e e lo dico insomma anche e magari impopolare probabilmente in una zona dove si produce molto tabacco come l'Alto Tevere eccetera ma può resistere l'Unione europea
Che e in cui il sette sessanta settanta dei per cento del Bilancio viene dato in sostegno alla produzione a produzioni agricole che senza quel sostegno non sarebbero sul mercato
Tra l'altro impedendo paesi più meno sviluppati di
Poter
Crescere facendo mandando questi prodotti nell'Europa e tralasciando quasi completamente qualsiasi intervento serio strutturale
Su temi come di innovazione la formazione e la ricerca quella che prima appunto diceva il segretario generale insomma
L'Italia è invecchiata
Questa Europa mi sembra se continua su questa strada non è vecchia decrepita
Destinata a non contare niente perché quando uno guarda con la testa all'indietro invece di andare avanti è chiaro che prima poi trova nulla sbatte cade per terra
C'è una parte di verità in quello che che tu dici
Non ha solo questa contraddizione l'Europa anche altre contraddizioni questa naturalmente esiste ed è visibile
Ora quando parliamo di sostegni all'agricoltura bisogna sempre stare attenti questo avviene in quasi tutto il mondo
Per il sostegno ai redditi dei produttori agricoli e ha a che fare con tante cose
Il governo del territorio lo spopolamento delle campagne i gli arredi e di una parte consistente del nostro Paese quindi bisogna usare sempre
Come dire un po'di misura però non c'è dubbio che c'è una situazione che priva di senso
Prendiamo i due settori l'industria i servizi dell'agricoltura
Allora in agricoltura il comportamento da Unione europea e sostanzialmente protezionistico
E cioè sostiene in tutti i modi i redditi dei produttori
Questo cosa vuol dire che privilegia il reddito di chi produce a scapito dei consumatori i della concorrenza internazionale
Teniamo presente che una parte dei prodotti agricoli che vengono dall'Africa e dal Centro America sono così penalizzati rispetto ai prodotti agricoli europei
Così come fanno peraltro anche gli americani che hanno dazi sui loro prodotti agricoli
Nell'industria avviene esattamente il contrario tutto liberalizzato
Chiunque può fare e disfare comprare e vendere spostarsi delocalizzare
Quindi nel settore industriale l'Unione europea non cura i redditi dei produttori e cioè impresa e lavoratori ma unicamente il consumatore finale
Nel nome di un liberismo che fa scendere i prezzi indipendentemente da come si produce il consumatore finale ci guadagna
Voi oggi potete trovare una maglietta di cotone o un paio di scarpe di ginnastica dieci Euro
Ovviamente per il consumatore diciamo una mamma ma come può esistere all'interno dell'Unione europea una politica così schizofrenica
Che tutta protezionistica quando si parla di agricoltura e tutte in difesa del consumatore senza curarsi dei produttori quando si parla di industria secondo me ci vuole più equilibrio
Cioè sull'agricoltura una politica che sia sia attenta ai produttori
Ma che non possa smarrire anche gli interessi dei consumatori egli un principio di concorrenza mentre per quanto riguarda la politica industriale devi avere più elementi di governo dei processi industriali perché se no cosa facciamo
Uno Europa fatta solo di di di produzione agricole
Dove tutta l'industria manifatturiera sì delocalizzato unta oggi all'estero poi domani chissà in quale altra parte del mondo
Senza poi scordarsi che abbiamo infine la la terza grande anomalia noi abbiamo una moneta europea senza una politica economico industriale europea
Non abbiamo interventi coordinati sul terreno della ricerca dell'innovazione
Ci sono progetti che riguardano singoli Paesi ma non l'unione europea come tale
Questo polo aeronautico europeo quello che farai Bousquet e il primo al mondo insieme agli americani della Boeing non nasce da un'iniziativa dell'Unione Europea nasce da quattro Paesi che si sono messi d'accordo
Quindi in questo elitarie fuori sì e questo ci vuole più Europa per costruire dei progetti che mettano l'Europa all'avanguardia nei campi che sono fondamentali per domani quindi ci vuole non meno Europa
Più Europa qui sbagliano
Tutti coloro che di fronte alle difficoltà del processo l'Unione europea criticano e basta non si tratta di criticare di prender le distanze per tornare indietro perché indietro non si può tornare
Tornare indietro nel mondo di oggi è impensabile bisogna andare avanti cioè ci vuole
Un'Europa che sia più democratica
Un'Europa che sia più sociale uno Europa che abbia una vera politica economica industriale produttiva in tutti i suoi campi questo è il futuro che ci vorrebbe per rendere tutti i cittadini europei
Un po'più forte più fiduciosi del futuro per non dimenticare quello che è successo a Londra l'altro giorno
Anche nei confronti della minaccia del terrorismo
Un'Unione europea più forte e uno strumento più forte sulla scena mondiale oggi l'Europa non conta praticamente nulla critichiamo l'unica latte realismo americano ma se l'Europa non riesce ad avere una voce
Anche in questo modo si può aprire un governo del mondo più democratico
Parliamo delle questioni della guerra in Iraq lì l'Europa si è spaccata
Esattamente a metà
Parliamo del re della questione palestinese ed Israele che ruolo all'Europa c'era
No a dicembre ripartono i negoziati sul commercio mondiale con quale voce d'Europa si presenta a quel negoziato che importante abbiamo visto la questione dei tessili dei taxi
Ed è la presenza della Cina nell'Organizzazione internazionale del commercio senza una voce dell'Europa anche gli interessi legittimi
Della del del nostro sistema produttivo come viene posto da chi viene viene difeso affronta quindi no meno Europa più Europa esattamente il contrario di quello che taluni
Criticando queste difficoltà che indubbiamente ci sono vorrebbero invece invece fare farci tornare indietro vuol dire esattamente non capire quello di cui noi abbiamo bisogno se vogliamo davvero difendere anche gli interessi del del nostro Paese
Bene io passo dopo di aver riscoperto io vedo che partecipato assiduo molto per si sia molto scalpitante quindi appena a te la parola Diego
E che
Le parole che ha detto il segretario secondo me sono fondamentali nel senso che dobbiamo renderci conto che anche a livello mondiale oramai ci siamo spostando cioè l'Asia
Dobbiamo prenderla in considerazione tutto il discorso che si sta facendo ad esempio sulla Cina
Tu accennavi ad esempio alla WTO ma che la Cina sarebbe entrata nel WTO si sapeva e adesso c'è appunto questa rincorsa
Allora bisogna anche rendersi conto che appunto bisogna andare avanti ma di certo questo è il mio parere non con i dazi perché poi assistiamo a questo paradosso che la Cina comunista e per il libero mercato e l'Europa e vere per i dazi ricorda benissimo
Un paio di settimane fa l'ex ministro nel degli esteri Ruggiero Erika uno può mettere tutti i dazi che vuole ma ogni anno delle università degli Stati Uniti delle università statunitense vengono fuori quattrocentocinquanta mila laureati cinesi
E questi qui che cosa fai il problema è un altro
E che noi ci ritroviamo dove appunto ricerca innovazione non si fa più mentre negli altri Paesi si fanno peggio ancora noi ci ritroviamo qui in Italia in una situazione dove dobbiamo competere con i cosiddetti Paesi in via di sviluppo non possiamo competere con lei i Paesi perché abbiamo perso appunto competitività problema questo e allora vengo alla domanda
Dazi sì dazi no con la cosiddetta invasione dei mercati emergenti India Cina pensiamo anche al Brasile perché poi saranno questi Paesi con quali dovremo competere che cosa dobbiamo fare ma io dunque i dazi
Adesso ragioniamo seriamente
Il costo di una scarpa prodotta in Cina e grosso modo di un euro e mezzo
Quanti dazi dovremmo mettere nuovi su su quella scarpa per farla costare come la scarpa prodotta in Italia o in Europa
Allora a me convince un'altra un'altra soluzione e cioè quella di avere dei flussi commerciali governanti cioè la vera risposta non è che tua metti dei dazi perché poi recarsi gli altri metteranno altri Dazzi siccome noi andiamo anche in Cina esportare perché le nostre imprese vanno meno delle altre però ci
E ci vanno in ritardo e non abbiamo banche italiane che vanno in Cina e e si tu giri per Pechino oggi veri tutti automobili tedesche e non le vedi una italiane e potrei continuare
Però le nostre imprese stanno andando in Cina quindi il problema non è mettere i dazi ma regolare con la Cina dei flussi commerciali equo e controllabili e verificabili
L'Italia è un Paese che molti esposto alla concorrenza cinese evidente noi siamo i primi in Europa per prodotti tessili calzaturieri ed abbigliamento
Siamo i primi nel legno e potrei continuare in tutti i settori in cui la concorrenza dei paesi asiatici è fortissima
Noi abbiamo bisogno di tempo di riconvertirli convertire queste produzioni e abbiamo bisogno di farlo potendo contare su un flusso commerciale che sia sostanzialmente guidato e governato io credo che questa sia la vera strada
Se vogliamo provare a risolvere correttamente il problema di concorrenza tra un Paese che ha reddito alto come il nostro è un paese come la Cina che ha un reddito ancora molto basso insieme però bisogna che dalla Cina qualcosa
Perché non è che la Cina scopre libero mercato e poi il sindacato è proibito non c'è democrazia se c'è un sindacato che rappresenta i lavoratori quei sindacalisti vanno in galera non può funzionare così un commercio equo e solidale
Cioè alcuni Stendhal fondamentali sui diritti delle persone sui diritti dei lavoratori di trasparenza sui prodotti su quello che compone i prodotti le condizioni ambientali tutto questo deve essere garantito anche dalla Cina
Anzi diciamoci la verità
Io avrei posto la Cina una sola condizione per entrare nell'organizzazione internazionale del commercio non dieci mila ognuno che fosse democratica per quanto riguarda i diritti dei lavoratori le libertà sindacali processi democratici questa era la vera questione da porre la Cina non tutto il resto alla questione fondamentale
Gianfranco Ricci
Grazie
Quest'ultima precisazione emiri sottrae una domanda che l'avrei immediatamente fatto perché è chiaro che parlare
Di invasione cinese del mercato e del commercio cinese
Senza poi pensare che questo mercato previene proviene da una zona del mondo nella quale l'equità sindacale perfettamente ignorata mi pare che i rischi di essere un discorso monco però le questo discorso lo ha immediatamente integrato con delle riflessioni
Che le hanno meritato anche un applauso che che che senza dubbio
Giusto è fondato io comunque la riporterei un momentino in Italia perché mi son sentito
Coinvolto dalla risposta che lei ha dato sulla riforma contrattuale
Il rischio forse di di di di suscitare qualche sua reazione perché lei forse ritiene d'aver definito il discorso sulla riforma
Contrattuale io penso invece che e nelle prossime settimane questo discorso si farà
Più accesso più vivace e forse anche più aspramente polemico prendo spunto ancora una volta da quanto ha detto il suo amico il collega e per ora prete ma aspirante vescovo Pezzotta
Le ha dato tempo fino al quindici settembre se dopo il quindici settembre al quindici settembre
Lei non si decide in un certo qual modo
Ad allinearsi alle esigenze di una contrattazione che debba essere a suo avviso territoriale o aziendale
Rischiate di percorrere due itinerari diversi con buona pace dell'unità sindacale che tutti vogliono ma che molti fanno in modo che poi non si verifichi grazie
Ma vede gli ultimatum non mi piacciono sotto sotto qualsiasi cielo e da chiunque pronunciati
Se noi siamo in condizione di fare un accordo unitario
Il tempo non conta
Se siamo in condizione di farlo subito lo si fa subito
Se ci sono i problemi che ancora ci dividono quelli di cui parlavo prima ci dobbiamo prendere il tempo per per arrivare a un accordo tra di noi non vedo
Non vedo scorciatoie anche perché la CISL o uno UIL possono fare il loro progetto ma quando parliamo di relazioni contrattuali che sono un po'la l'architrave della Costituzione
Del rapporto tra le parti sociali o si fa tra tutti oppure non si può fare
Pepe una delle critiche che si fa da parte di tutti a questa riforma costituzionale del Paese che non si possono fare riforme a maggioranza seno cosa avviene che arriva un governo di centrosinistra e fa la sua riforma torri con governi di centrodestra e fa la sua riforma partorito non governo di centrosinistra rifà la sua riforma e il Paese nella sua Carta Costituzionale vive una transizione per una confusione totale che non fa bene com'è evidente
Per i contratti la stessa cosa
Ora facciamo un accordo tra CGIL CISL UIL e poi con tutte le controparti oppure ognuno a la legittimità di avanzare qualsiasi proposta ritiene sarà sempre una proposta di parte
E come tale non concorre ad arrivare a un risultato per questo detto al congresso della CISL bisogna avere l'intelligenza della pazienza
Nel senso che bisogna vedere l'intelligenza di comprendere che il tempo sarà dato dal risultato condiviso tra tutti
Non esistono altri tempi se non quelli che ci porto non risultato su cui tutti siamo d'accordo e ho aggiunto
Che quando arrivassimo a questo risultato bisogno di tutti i lavoratori italiani discutano questa ipotesi e la provino perché questa questione riguarda
L'insieme dei lavoratori italiani
Bene
E abbiamo finito anche questo secondo secondo turno di domande io visto che siamo anche in tema di applausi facciamo una pausa radio radicale che sta riprendendo sta registrando la serata abbia registrato parecchie altre serate qui alla festa dell'Unità regionale di Umbertide ovviamente altri personaggi presenti del mondo sindacale uno che gioca in casa Maglio Mariotti che l'attuale segretario regionale e poi anche un ex segretario regionale Paolo Baiardini che adesso ovviamente si occupa più strettamente del partito poi abbiamo anche l'altro con i vari capogruppo DS alla provincia di Perugia
Bene adesso gli eredi continuare
Tra l'altro visto che stiamo parlando anche di informazioni
Vorrei dirvi che va oltre i servizi che fa anche la RAI Rai tre i sulle serate più importanti
Di questa manifestazione ci sono anche serate che vanno cittadini sui TG locali su va varie televisioni
Perché abbiamo anche organizzato un servizio di informazione che sembra cominciata una funzionaria comincia a funzionare ovviamente anche il ringraziamento manifestata in una nazione del correre lungo nel giornalismo bianche del Messaggero che Soro precedenti siamo presenti quasi tutti i giorni sulle pagine con tutto il programma della festa beni ripartiamo Draghi eguali Stay
Sì
Ci siamo resi conto insomma che stiamo attraversando un periodo particolare qui in Italia un Paese un po'strano adesso gli italiani hanno scoperto termini come OPA
Offerta di pubblico acquisto offerta di pubblico scambio
Gli olandesi che cerca una venire in Italia
Gli spagnoli idem banche Italia che era il fortino dell'indipendenza eccetera
E poi viene anche fuori che all'interno del mondo capitalistico si affacciano nuovi figure cosiddetti immobiliaristi
Che acquistano il venti per cento e passa del più grosso giornali italiano non si capisce si fa la dietrologia chi c'è dietro
Poi viene fuori Ricucci che poi in questo momento si sta spostando a Porto Santo Stefano con la Falchi quindi così a tutto spiano insomma ecco detto questo
Che cosa ne pensa di questa al vento di questi immobiliaristi nel capitalismo italiano
Intanto partiamo dalla questione delle banche poi allora le banche italiane sono banche mediamente piccole nello scenario europeo di Banca d'Italia ha commesso un errore
Perché doveva favorire aggregazioni di banche nazionali più forti
Perché non c'è niente da fare tu puoi andare in Cina e con quale banca vai
Ha bisogno per andare in Cina di una banca grande domani per andare in India e bisogno di una banca grande per fronteggiare tutti i Paesi dell'Est europeo hai bisogno di banche grandi invece Fazio ha cercato un po'di mettere assieme
Dei pezzi della costellazione bancaria italiana cercando di evitare che qualcuno diventasse molto forte
E questo è stato un limite da questo limite come se ne esce se ne esce facendo comprare banche italiane banche di altri Paesi come ha fatto Unicredito esattamente venti giorni fa
E facendo che banche italiane possono essere comprate da banche di altri Paesi il problema è la reciprocità
Non è il problema di essere comprati se tu puoi comprare il problema di non essere solo contratti se ti impediscono di comprare
Faccio un esempio nelle Energia o in altri settori delle telecomunicazioni tu non potevi comprare in Francia
Perché era tutto protetto i francesi possono comprare in Italia e gli italiani ammesso che ne abbiano soldi e e forse non riuscivano a comprare in Francia questo non può funzionare
Oppure le ferrovie tedesche che arrivano sui nostri binari e non possiamo arrivare a Berlino ecco questa cosa non può funzionare ma se c'è lei Cipro cita vanno bene le integrazioni che fanno crescere i nostri istituti e gli istituti anche degli altri paesi cos'è che può interessare il sindacato se queste acquisizioni danno forza
Al lavoro all'occupazione delle banche italiane lo indeboliscono
Io personalmente penso che Ambra un bene da questa banca del Veneto se finisce in mano a un grande gruppo bancario come quello do gli olandesi sia un bene per i lavoratori dell'Ambro veneta e per Lambro veneta perché la migliore garanzia
Che può aprire un futuro ovvero
Ora quindi così va gestita questa cosa in termini diciamo di attenzione degli interessi nazionali ma non di chiusura dei mercati italiani perché in una materia così volatile come la finanza
In cui non ci sono davvero barriere i confini non ha senso che tu fai delle difese nazionalisti
Questa questione degli immobiliaristi perché ha colpito perché sono arrivati sembra dal nulla con grandi risorse di denaro e stanno scavando
Importanti banche importanti gruppi editoriali quindi naturalmente c'è interesse a capire come hanno fatto queste ricchezze c'è interesse a capire se sono portatori di una idea industriale o soltanto di una logica finanziaria e speculativa hanno creato naturalmente dei contraccolpi
Nella diciamo nella gerarchia delle presenze imprenditoriali tradizionali e questo sta creando nel mondo imprenditoriale la divisione che noi stiamo vedendo
Naturalmente io mi interrogo sulla sul perché questo è avvenuto
Ma una una risposta ce l'ho ed è anche abbastanza semplice
Se i grandi gruppi italiani hanno tutti difficoltà
Se da dieci anni a questa parte l'unica cosa che tira in Italia il mercato delle costruzioni
Se questo governo con le cartolarizzazioni con le dismissioni del patrimonio pubblico per pagare il proprio debito ha favorito l'accumularsi di ricchezza privata
Come quella dei Ricucci o degli altri perché poi
Ci si meraviglia che esistono persone che hanno tutte queste risorse e che vogliono poi investirle
Esattamente la fotografia del declino di una parte del sistema industriale e produttivo del Paese ed è l'affacciarsi di una nuova gerarchia di impresa e di risorse di disponibilità poi naturalmente a me piace di più l'imprenditore che rischia su un progetto industriale
Che ha di fronte a sé i lavoratori che fa crescere lavori mi piace la ricchezza che produce il lavoro delle persone più che la ricchezza che viene fatta in ragione del patrimonio delle ricchezze finanziaria è evidente che che è evidente che questo è per un sindacalista
Il tanto è vero che noi abbiamo assistito con preoccupazione alla crisi a partire dalla FIAT e le grandi dei grandi gruppi industriali però bisogna allora che se si vuole reagire
E il vecchio ceto imprenditoriale si dia una scossa reagisca
E perché l'unica cosa che non posso accettare giusta la lamentela sui nuovi raider sui nuovi scalatori e però contemporaneamente tu non è che poi nella gestione delle tue aziende non dimostri la capacità necessaria per crescere per sviluppare
Perché
Oppure sperare nell'ambito dello Stato perché se no in questo modo si crea un capitalismo che debole nella sua parte industriale e che è forte nella sua parte speculativa immobiliare ma non è una bella fotografia
Del nostro Paese non c'era nessuno in Europa una fotografia del sistema imprenditoriale così fatta dopo di che noi non dobbiamo tifare per nessuno noi dobbiamo fare lavorare perché il Paese abbia una situazione più fisiologica possibile
Che ci siano più persone che investano per far crescere l'occupazione e il reddito prodotto questo è il problema
Lo fa l'uno lo fa l'altro l'importante che si faccia il problema che oggi nessuno lo fa quindi e la fotografia di un guaio anche quella che lei raffigurava
Gianfranco dice
Le chiedo segretaria d'aiutarmi a chiarire un po'le idee in merito alla materia che mi lascia da diverso tempo perplesso io faccio il giornalista e al pari dei miei colleghi vivo in un mondo quello editoriale nel quale e i sempre meno ormai da diverso tempo i contratti a tempo indeterminato sono una conquista accessibile
Si vive piuttosto di quella precarietà che si chiama contratto a tempo determinato di collaborazioni eccetera
Ora faccio il giornalista
Mi capita di scrivere del concetto di flessibilità faccio anche però il tele utente e lettore di giornali e mi trovo di fronte a posizioni che francamente mi fa stornano questa flessibilità
Così osannato da molti così vituperata da altri
è un bene è una bestemmia è un male è un traguardo perseguibile
è un valore da osservare
Mi tolga il dubbio grazie ma no mai tutto assieme
Se lei prende un giovane che non non riesce ad avere se non qualche contratto a tempo determinato e lei gli dice a questo giovane ma perché la flessibilità con tre e lui dice per me la flessibilità vuol dire che non trovo un lavoro che mi dia un minimo di garanzia per il futuro la vedrà come una cosa negativa
Prendiamo un'altra figura professionalmente fortissima e gli chiedi cos'è per te la flessibilità e lui dirà la flessibilità per me e la possibilità di poter cambiare lavoro di poter far più cose nel corso della mia vita lavorativa di formarmi meglio di non aprire standard rigidi di orario o di retribuzione la fibra come un'opportunità positiva e il punto di partenza che segna
Il significato da dare alla parola flessibilità
Per questo è una di quelle parole che può essere usata per dire una cosa e il contrario di quella cosa non c'è un termine univoco
Per cui dipende molto dalle condizioni a cui si riferisce se sono condizioni negative flessibilità avrà un carattere negativo assomiglierà precarietà
Se ci sono condizioni positive flessibilità avrà un sinonimo positivo e cioè vuol dire libertà possibilità di fare il guaio dovrei che in Italia nelle condizioni che di cui abbiamo parlato fino a oggi
Prevalentemente la parola flessibilità si associa a una condizione purtroppo negativa
In Paesi in cui c'è più occupazione più qualità dell'occupazione più stabilità flessibilità un valore un'accezione più positiva quindi non si tratta di cambiare significato alla parola si tratta di cambiare la condizione di fondo in cui vive il nostro Paese
Giuseppe Castiglione
Io mi collego avevamo alla domanda che ha fatto Gianfranco Ricci pedaggi
Domani ne pubblichiamo alcuni dati sono uscite le previsioni sull'occupazione per il due mila cinque
Che quello che fa il ministero insieme Unioncamere in Umbria sono previste per il due mila e cinque nelle imprese private quindi indusse servizi
Non armi cultura undici mila trecento assunzioni
Circa otto mila cessazioni il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni solo per sei tre mila e trecento occupati
Bene su undici mila duecentosettantotto assunzioni previsto bombe da parte del sistema privato sono previste trecento settantotto assunzioni solo di laureati
Cioè soltanto trecentosettantotto laureati in Umbria nel due mila e cinque teniamo che sono previsioni che sono fatte comunque comunque Antonio rappresentativo di aziende quindi Nicola poiché vi serve solo trecentosettantotto persone
è la quota più bassa d'Italia dopo la Basilicata cioè prima la Basilicata cioè più bassa e al tre virgola due per cento cioè rappresentano solo il tre virgola due per cento delle assunzioni totali
Allora questo e in Italia
è poco più alto insomma anche se mi pare se non sputo nel quattro o cose del genere
Ecco volevo dire
Dimostra tutta la difficoltà insomma questi partiti un sistema produttivo che probabilmente contiene poggiare sulla una qualità medio basso e quindi è competitivo esplosiva la domanda un po'cattiva Ho letto sul Corriere della Sera io vi ricordo su una decina di giorni fa non mi ricordo nemmeno l'autore con Paolo Cantore liberale Panebianco forze che diceva
La CGIL nulla più il coraggio che dimostro ai tempi di Di Vittorio probabilmente la la segretario l'avrà letto ecco che coraggio
Potrebbe dimostrare la e lo diceva faceva le la cosa di Vittorio dicendo lo scambio una moderazione salariale con una scommessa di crescita dell'occupazione ecco acché scambio invece disposta la CGIL di Epifani
Va bene il dato che che che tuttavia esattamente la fotografia dei problemi che al sistema produttivo italiano
Noi ci lamentiamo dicendo che facciamo pochi ingegneri pochi matematici pochi fisici pochi chimici pochi informatici che lavoriamo sempre in discipline come comunicazioni sociali lettere e Filosofia quelle umanistiche
Dopodiché anche i laureati in ingegneria quei pochi che si laureano non riescono a trovare
Un lavoro
Questo segna la differenza con tutti i Paesi più sviluppati
La forza ad esempio della nuova India sta nel fatto che ha un numero di laureati in matematica fisica ingegneria straordinario in Cina abbiamo visto dati impressionanti
Impressionanti
Il numero di laureati in queste discipline ma se noi laurearsi Guido in Italia
Troverebbero lavoro in Italia
Perché noi non assumiamo ingegneri indiani se avessimo da parte delle nostre imprese bisogno di ingegneri
A tutti i costi perché nessun ingegnere da nessun Paese al mondo viene in Italia
Per il semplice fatto che le nostre imprese hanno poco bisogno di queste altissime professionalità e perché perché sono imprese che investono poco in ricerca in innovazione e in cambiamento dalla qualità di quello che producono questo è il problema del nostro Paese
Tutto il resto sono cose che ci raccontiamo a danni dicendo sempre il contrario di quello che abbiamo detto l'anno prima ci fu un periodo in cui si disse troppi gli universitari in Italia
E troppi laureati poi si disse no ci siamo sbagliati
Troppo poco
I giovani universitari e troppo pochi i laureati adesso ci siamo accorti che l'abbiamo mediamente pochi e mal distribuiti ma anche quelli che fanno facoltà importanti per il futuro del Paese non riescono a trovare lavoro
Un ingegnere italiano un ragazzo neolaureato quando dovesse trovare un lavoro lo trova esattamente a settecentocinquanta ottocento euro al mese ora se questa è la situazione e lo è basta chiedere alle famiglie che hanno dei figli in queste condizioni si vedrà che è così i trecentosettanta laureati all'anno in tutta l'Umbria
Ma davvero allora si pensa che il problema italiano è quello di abbassare ancora i salari dei lavoratori
Perché quel coraggio a cui mi si chiedeva era esattamente quello ancora una volta di dire lavoratori italiani che debbono guadagnare meno ma se i lavoratori italiani già guadagnano poco e sono negli ultimi posti della classifica europea se un giovane guadagna quello che guadagna nelle forme di rapporto di lavoro che ha ma davvero si può pensare
Di utilizzare ancora questo questo rimedio alla crisi del Paese davvero si pensa che abbassando i salari le nostre imprese cominciano a crescere
Ma ancora c'è questa idea in testa sbagliata se non si riparte dal contrario
Da quello che le imprese producono dalla qualità dal modo con cui lo fanno se non si scommette sulla qualità della nostra offerta di beni dei disservizi non c'è futuro svegli ero per il nostro Paese e d'altra parte i Paesi che crescono di più sono quelli che hanno salari più alti
Quelli che stanno fermi hanno salari più bassi quello che fa la differenza non è il salario ma quello che produci come lo produci quello che investì come investi
Se sai far crescere la produttività vero non la sai far fare settore sistemi pubblici funzionano settore trasporti funzionano lato università funziona queste sono le questioni vere e serie
Su cui il Paese si deve incamminare quando dicevo anche un governo di centro sinistra che vincesse le elezioni
Non deve pensare di affrontare questi problemi così
Come una cosmesi come un avvenimento di quello che c'è il nodo non ce la può fare così
Deve fare un progetto alto per la ripresa del paese e solo in questo modo possiamo forse ritornare a rimetterci in carreggiata perché se no davvero la situazione tende a diventare
Più pesante e poi ovviamente lo capiscono tutti
Un paese in cui il prodotto interno cioè la ricchezza nel due mila e cinque cresce di zero cioè sta afferma
è un Paese che va indietro non è un Paese che va avanti e quando un Paese non crea reddito poi è evidente che non lo può redistribuire
Ma allora il problema è creare più reddito
Non abbassare i salari esattamente il contrario di quello che ogni tanto qualcuno crede di porre come ricetta nei confronti del Paese ma esattamente la ricetta che non ha funzionato fino ad oggi
Ed è quella che non ci può aiutare per il futuro
C'era Gianfranco Miccichè aveva agganciato a questo discorso
Perché mi sento stimolato dalle riflessioni del segretario naturalmente anche la domanda di Castellini io nessuna obiezione su quello che lei ha detto semmai un'integrazione evidentemente e assolutamente oggettiva realistico il dato di chi osserva che la disoccupazione intellettuale in Italia e in Umbria in particolare ma crescendo a dismisura
è tanto vero che fino a qualche anno fa in Umbria per esempio i diplomati e laureati avevano ancora delle possibilità di collocazione
Ora o si pongono in anticamera di attesa oppure sono costretti ad andare in altre regioni o in altre parti d'Italia quindi questo è una specie di radiografia e della diagnosi
Però si tratta di affrontare in qualche modo la terapia allora io le chiedo e dice manca ricerca innovazione
Dato assolutamente preciso anche se poi è vero che gli imprenditori reagiscono dicendo lo in qualche modo lo facciamo
Però ci troviamo soli ci troviamo a combattere da soli con una mano pubblica che dice di volerci aiutare ma in effetti finge azioni di sostegno che poi in effetti mancano allora io le chiedo
Il la corsa verso l'innovazione verso un'impresa che sia più moderna e sia quindi capace di assorbire
Quell'occupazione intellettuale che rischia invece di emigrare o di stare a braccia conserte deve essere in qualche modo sostenuta anche dalla mano pubblica e in che modo grazie
Volevo solo aggiungere a diciamo a parziale integrazione della dalla sua domanda che oltre ai problemi dell'impresa privata abbiamo poi un problema di tutto il il mercato delle assunzioni del settore pubblico
Perché io ho visto un po'di dati di proiezione da qui ai prossimi tre anni con il blocco degli organici già previsto e che sarà interrato
Nella sanità
Nella scuola nei servizi sociali in altre funzioni fondamentali dei servizi pubblici
E chiaro che anche la capacità di assorbire laureati o diplomati che c'era fino a qualche anno fa viene meno
Per cui si somma alla difficoltà dell'impresa privata la riduzione di finanziamenti a tutta la spesa pubblica il blocco delle assunzioni perché penso che addirittura gli stessi precari di oggi
Corrono un rischio di essere allontanati dalla dalle forme di lavoro pure precarie che oggi occupano quindi anche da questo punto di vista noi paghiamo e scontiamo una difficoltà una difficoltà molto forte
Questo poi perché perché governo in questi anni invece di fare buona finanza pubblica ha fatto una pessima
Finanza pubblica e oggi siamo in una situazione in cui il debito pubblico si rimangia la possibilità di fare una politica ad esempio di assunzioni qualificate in tutti i comparti pubblici tornando alla ricerca in Italia non non investe nessuno non investe il pubblico e non investe in privato
La cosa più scandalosa e il tasso d'investimento dei privati credo che sia lo zero quattro niente niente
Nel Sud addirittura abbiamo una percentuale da mettersi le mani nei capelli
Cioè in tutto il Sud le imprese private che sono nel Sud non investono praticamente in ricerca nulla prigione
E per forza che poi non cresciamo
Se guardiamo la Francia la Germania per non parlare dell'Inghilterra dalla Scandinavia della Svezia della Finlandia dove si investe il due il tre il quattro per cento l'anno in ricerca c'è una differenza enorme enorme
Ora qui è inutile rimpallarsi le responsabilità devono spendere di più privati e devono spendere di più i pubblici e poi devono spender bene non c'è bisogno solo di spendere di più bisogna spendere bene perché ricerca si sospendere tanto e anche male
Dipende da come fai da come ti metti avrete da come fai un'interazione tra università centri di ricerca privati e pubblici in prese territori comunità
Quindi e tutto un modello anche da questo punto di vista da ripartire poi noi scontiamo una grande difficoltà
In tutto il mondo chi investe di più sono i grandi aziende e in Italia grande azienda ne abbiamo due e tre forse quattro
Le piccole imprese italiane quelle dominate dal fattore F fattore famiglia
Non riescono a costo zero consorziarsi non c'è niente da fare ho visto ieri è venuta a trovarmi la presidentessa del di Confindustria delle Marche
Che la figlia di Vittorio Merloni ma detto guardi non c'è niente da fare non riusciamo a convincerli
Le piccole imprese marchigiane a mettersi assieme per commercializzare per fare ricerca per fare investimenti comuni ognuna resta isolata dall'altra
E la stessa cosa anche qui in Umbria con le piccole e piccolissime imprese dell'Umbria
Se non cambia questa mentalità questo modello questa idea di considerare la proprietà familiare delle imprese come qualcosa che non si tiene stretto invece di aprirti alle altre imprese per crescere assieme io credo che davvero anche su questa strada nostro sistema produttivo farà fatica a crescere fino a oggi poi è stato protetto da che cosa
I mercati di nicchia sono mercati che si proteggono non arrivano le strade non arrivano le grandi comunicazioni internazionali i grandi flussi commerciali
Ma giorno dopo giorno anche queste aree di nicchia saranno costrette ad aprirsi
Quello che oggi era una barriera verso verso quello che veniva da fuori non si terrà più seri piccolissime imprese non lo capiscono per tempo anche questo sarà un altro fattore che può portare al declino produttivo
E dell'occupazione quindi davvero c'è molto da fare
Però vedete io più parlo di queste cose e più ci rendiamo conto che questi sono i veri problemi che che ha il Paese che vanno affrontati che da qui bisogna ripartire se si vuole ridare una fiducia ma speranza di cambiamento per il Paese
Bene prima di continuare con le domande vorrei ricordare uno solo secondo ieri sera la presentazione del libro di Bruno Trentin la libertà viene prima
Chi era assente ha sicuramente perso un'occasione per ascoltare
Un grande dirigente politico prima sindacare quello politico che ha avuto il nostro Paese che ancora nel nostro Paese e comunque chiara sette potrà rifarsi e vado a comprare il libro la libertà deve prima
Poi vorrei leggervi il programma di domani sera per quanto riguarda appunto le iniziative politiche alle ore diciotto e trenta sempre garantite altro pace giusta in Palestina queste aziende no il tema coricato Gianfranco Becchetti
E Dom piombati avrete sicuramente conoscere perché è stato il vostro Sindaco qualche qualche tempo fa poi partecipano Gianfranco Benzi responsabile periodicamente la CGIL nazionale
L'onorevole Luca Corradini dalla direzione
Regionale DS il Joseph Saccomanno delegato Gazza dura rossa in Italia alle ventuno dopo il per varare in discussione sarà regioni province comuni e e comuni due punti agli enti locali della crisi economica del paese codificata corrida Giampiero Giulietti sindaco di Umbertide partecipano Mauro Agostini vicepresidente del gruppo DS alla Camera dei deputati Vincenzo Riommi Assessore regionale Renato Locchi comunque si dà con il Comune di Perugia Getulio Petrini segreti alla segreteria
Regione a regionale DS ottantasei chili sindaco di Città di Castello e poi qui non è stato messo per errore ma anche Riccardo feriti attuale assessore
Appunto all'economia della provincia di poter usare anche lui ex sindacalista
Bene io ripartirei appunto da Giuseppe Castellini
Seconda domanda
Devonshire
Segretario c'è stata tutta questa polemica sul euro perché poi la la la la gente praticamente si diceva che noi abbiamo avuto con l'euro transeuropee stipendi italiani ce precisarlo sono diciamo omologati a quelli europei però gli stipendi italiani sono
Gli stipendi sono rimasti insomma quelli che che erano prima con la lira ecco
Diceva mi pare sempre sul Corriere della Sera Tommaso Padoa Schioppa l'abbiamo perso una grande opportunità abbiamo fatto una grande rincorsa siamo riusciti ad entrare nella loro abrogato sostanzialmente quattro anni
Non facendo niente dicevo servirà una seconda fase appunto riconvertire spariscano nel sistema produttivo
Per convertirla per cercare di essere più competitiva e questi cinque anni dizione pagando a carissimo prezzo perché l'economia per la veloci molto più veloci rispetto al passato ecco
Proprio in sintesi per mandare un messaggio abbiamo un sistema di piccolo di piccole e medie imprese che non riescono ad essere competitive aggredite sul fronte dei costi manca una politica nazionale di
Di centri che possono supportare la ricerca l'innovazione perché l'Italia è solo quello può funzionare visto che il sistema delle imprese da solo non ce le fa ma insomma una speranza ce l'abbiamo più
Ma intanto diciamo questa questione dell'euro io vedo una anche qui una responsabilità del governo perché il governo quando è intervenuto l'Euro non ha sostanzialmente fatto nessun controllo sui prezzi questa è la verità e non gliel'avevamo detto ogni volta che che vedevamo che le cose non funzionavano
E mi ricordo una risposta di Berlusconi che oggi naturalmente lui fingerà di aver mai dato
In cui lui dice sostanzialmente ma che volete che sia ma non è vero un po'da un vento ma tutto sommato e sotto controllo l'inflazione invece no i prezzi soprattutto lì alcuni beni e generi aumentarono molto anche per fenomeni speculativi
E nessuno controllo
Da parte del governo questa questa cosa
E questo ha determinato questo strana percezione per cui molte cose costano come se l'euro varca disse le vecchie mille lire come come normalmente si dice perché trovi in euro esattamente la stessa la stessa traduzione
Ora però questo è avvenuto
Cioè noi questo scalino lo abbiamo alle spalle però questo scalino ha reso più troverà un po'di persone i pensionati quelli che hanno la pensione che non sa i lavoratori dipendenti giovani quelli che non hanno lavoro cioè abbiamo milioni di cittadini italiani che in questo scalino dell'euro sui prezzi arriso mediamente più poveri
Ora appunto per questo qualsiasi politica nuova dovrebbe partire dal considerare questi effetti e provare a ridare qualcosa a coloro che hanno avuto più perdite nella loro condizione di vita invece il Governo cosa ha fatto esattamente il contrario
Ha dato di più a quelli no che si sono nonché sono più ricchi a quelli che si sono arricchiti attraverso l'Euro
Perché tutta quella parte del Paese che ha potuto fissare i prezzi e le tariffe senza controlli
Quella parte si è arricchita io quando dicevo prima al Paese un posto impoverito Malaparte no diceva esattamente questo
Tutto il reddito fisso è andato sostanzialmente indietro o al meglio ha tenuto chi ha potuto fare i prezzi fissare i prezzi come ha voluto è andato avanti si è arricchito c'è un venti per cento di questo Paese che mediamente molto più ricco oggi di come non fosse quattro anni fa e c'è un ottanta per cento che sta peggio
Per questo dico qualsiasi politica di redistribuzione devi cominciare da far pagare un po'di più
A coloro che in questi anni si sono arricchiti per consentire a chi è rimasto indietro
Di potere recuperare qualcosa di quello che ha perso la prima cosa che vorrei da un governo di centrosinistra e fare un'operazione di equità sociale che abbia questo segno perché questo sarebbe giusto
Nei confronti di quello che è avvenuto in questi anni
Evaristo
La domanda brevissima insomma secondo lei l'Italia resta una potenza manufatturiera o no
L'Italia dopo la Germania il Paese che ha più illustre in Europa
C'è una regione come il Veneto dove il cinquantun per cento della ricchezza prodotta viene dall'industria
L'Italia al trenta trentacinque per cento
In tutti i Paesi questa questa quota tende a diminuire a crescere quella dei servizi
E quindi anche in Italia verrà così il problema quindi non è questo il problema è se riusciamo a mantenere dei presidi manifatturieri di qualità e di estensione forte
In alcuni settori ce la possiamo fare
In qualche settore cominciamo ad avere problemi molto grossi
Bisogna lavorare io credo cercando di piegare il tempo per favorire i processi di riconversione necessario
Cioè non abbiamo bisogno di fronte a noi di dieci quindici anni in cui provare a riposizionare il nostro sistema di specializzazioni produttive
Certo che se continuiamo a perdere del tempo se certo che se non facciamo nulla e gli altri fanno corriamo il rischio di perdere tre quarti della nostra industria manifatturiera e nostro poi secondo rischio
E che abbiamo anche servizi che stenta non abbiamo solo problemi dell'industria
Abbiamo problemi anche molte attività di servizi non so io vedo sempre questa cosa della grande distribuzione commerciale tutte ma non gli stranieri tranne le cooperative tutta la logistica tutte in mano agli stranieri e potrei continuare
Ora non c'è solo un problema del nostro sistema industriale
C'è un problema del nostro sistema produttivo vale per l'industria perché abbiamo i problemi più gravi quando chiudono le aziende soprattutto nel settore tessile nel settore del legno nel settore delle piccole e medie aziende nel settore dell'indotto basta pensare all'indotto dell'auto
Ma abbiamo problemi anche nel settore dei servizi
Perché se non siamo capaci di crescere bene anche in quel settore non lui nel settore che sarà il settore del futuro arriveremo con servizi di bassa qualità di bassissimo valore aggiunto
Mentre gli altri invece stanno lavorando molto in quella direzione
Bene io vorrei fare una domanda calcistica ma non chiederlo anche al segretario che vince il campionato il prossimo campionato
Però invece vorrei mettere l'accento su un queste società professionistiche ma purtroppo succede anche dei dilettanti sbucando continui debiti con lo Stato lo comincia a essere un grosso spesso anche questo per la collettività
Ma anche qui il problema vero è che le nostre società di calcio chi più chi meno hanno vissuto un po'al di sopra delle loro possibilità questa è la verità
Qui naturalmente complicato riprendere il filo di questa vicenda
Perché si son creati dei gruppi pochi molto forti finanziariamente molti gruppi molto deboli
Lei e in più mediamente si vive troppo al di sopra vedo certi ingaggi dei calciatori onestamente
Che insomma rispetto alle non dico rispetto ai problemi della nostra gente ma insomma rispetto al senso comune creano
Creano degli imbarazzi degli imbarazzi evidenti
Però anche il settore del calcio che l'industria dello spettacolo fondamentale del Paese anche essa in qualche misura come diciamo noi dentro una crisi molto
Molto profonda ma in realtà guardate che se guardiamo bene tutto pochissimi settori della vita del Paese si salvano da una situazione di degrado molto profonda qui diciamo avremmo bisogno di una grande rivoluzione civile
Culturale etica cioè
Se guardiamo onestamente senza pessimismo ma
Guardiamo al fondo delle cose non non ce la caviamo con lo stellone qui ci vuole davvero una scossa che riguarda tutti che investe tutti a partire anche dalle classi dirigenti di questo Paese
Che che credo portano una responsabilità non piccola in questo degrado Gianfranco dice
Sì lei ha fatto bene segretario a insistere sul de Mita mentre sollecitato sul problema dei prezzi a puntare l'indice nei confronti di chi ritiene che posso avere delle responsabilità specifiche
Mi pare chiaro comunque che il potere d'acquisto del cittadino del lavoratore in particolare sia commisurato anche al costo delle tariffe dei servizi pubblici allora io le chiedo in questo momento in Umbria in atto un forte dibattito su come rendere più ragionevoli più razionali i servizi pubblici e come quindi migliorare l'efficienza proporzionalmente
Al calo del costo di certe tariffe lei sa
Suppongo che sappia che per esempio in un bel casse la qua i rifiuti e tanti altri servizi pubblici sono frastagliati e divisi assediati assegnati a società fra loro molto disperse
Molte delle quali non sono ombre e così cerca di andare incontro a delle soluzioni unitarie che fondono al contempo l'efficienza al miglioramento dei prezzi e quindi in un certo modo
Un modo anche diretto un modo per venire incontro alle esigenze del cittadino che soffre che non arrivo alla fine del mese e che quindi e sarebbe ben contento di pagare venti euro meno d'acqua quindici euro meno di gas
Ecco da questo punto di vista lei che tipo di Consiglio di raccomandazione si sente di dare l'istituzione pubblica perché questa frumento frammentazione francamente un po'politicizzata francamente un po'sotto governata arrivi ad una fusione più moderna e più razionale grazie
Sì dunque il settore dei servizi soprattutto di queste Utilities comunali è uno dei settori da cui potrebbe ripartire un una crescita del Paese perché sono settori che generano molto reddito
Noi abbiamo troppa dimensione municipale di questi di questi servizi
Troppe gelosi e troppe chiusure troppi troppi muri abbiamo per ogni comune una Società molto spesso
Molto spesso in condizioni difficili invece dobbiamo far crescere una dimensione medie media grande mettendo assieme sinergia accorpando
In modo tale che servizi possono essere gestiti in maniera più efficienti e che è una dimensione anche interregionale
Se non nazionale della costituzione di queste società di servizi possano mettere in condizioni di poter affrontare i problemi della ricerca della sostenibilità del livello delle tariffe
Della qualità degli standard dei servizi perché parliamo sempre di servizi pubblici che riguardano beni comuni per le persone basta pensare all'acqua solo per dirne uno quello che che salta più gli occhi
Tutto questo va fatto in maniera più più efficiente bisogna vincere questa sfida so che è difficile ci sono polemiche dappertutto non solo le ombre in ogni regione
Ci sono c'è di tutto
C'è di tutto però non puoi fermare anche qui devi costruire devi crescere devi devi aggregati
Una parte del Paese questo sta avvenendo
E questo favorirà anche in un rapporto di emulazione di concorrenza quella parte che è stata più ferma
Perché quando tu hai delle delle aziende che essa gestiranno sempre meglio questi servizi
A tariffe più basse con una maggiore qualità questo spingerà anche gli altri a non restare a non restare fermi o quello che questa sia alla scommessa
Poi dimensioni sempre più grandi possono portarti anche giocare ruoli europei nel campo dell'elettricità lo vediamo
Abbiamo grandi municipalizzate di una volta che sono in condizione di allearsi con colossi europei nel campo dell'energia in assenza di altro io credo che questo possa rappresentare almeno una parte positiva da cui ripartire
Va bene concludiamo in questo appuntamento con Guglielmo Epifani segretario nazionale della CGIL ringraziamo Dio guarisca il responsabile dell'Economia nel cuore dell'Umbria Giuseppe Castellini vice direttore regionale dell'Umbria Gianfranco Ricci
Della nazione e la penna politica più importante donazione piazza Guglielmo Epifani e ci vediamo alcun appuntamento coi giornalisti martedì prossimo con Gavino Angius