Pace ed organizzazioni internazionali: quale globalizzazione politica

Alcuna buona serata a tutti dall'inizio
La nostra nostro incontro
Manca di per sé ancora il moderato
Dovrebbe essere qui per moderare ma credo che arriverà mentre invece abbiamo tra noi e l'attore che e quel che conta
Il professor possenti che l'autore del volume
Dal quale prende avvio la nostra repressione e la nostra discussione
Il professor Veca anche
Non è più
Autorevoli Filosi dalla politica nel nostro paese e quindi in carcere ci onora la sua presenza da questa sera
Il professor piana che completa diciamo questo casta abbastanza straordinari nel frattempo gli ha rifatto dottor tra cui di cui stavamo dicendo un poco male perché ci sono contrattuale dove adesso è qui ma grazie anche a lei
Io ho suonato il compito di salutare che è presente via Ignazia ancora
Cordialmente i nostri relatori
Vorrei dire soltanto che
Lavoro di possenti ma in genere tutta l'attività
Tutti possenti studioso sempre prestato grande attenzione al pensiero di ma ritengo trattate pensioni ma i tempi in una fondazione come la nostra di un rilievo particolare basti pensare all'influenza che il pensiero oggi
Maritain ha esercitato in Italia in modo particolare sul cattolicesimo democratico e quindi anche
In Assemblea costituente sulla formazione di alcune disposizioni dalla nostra Costituzione
L'articolo due della Costituzione in qualche modo di matrice ma il segnale alla Fondazione fa intitolata Lazzati quindi in qualche modo insomma queste culture
Si saldano particolarmente interessante credo del pensiero di maretta in corso relativo al momento
Ho pensato che lui mi permetto di dire questo possente sì alle tasse anche qualche equivoco ricordo una cosa che dicono perché può essere oggetto di discussione credo fatto dallo Stato comunque in offre ma i treni hanno c'è una presa di posizione
Violentissima contro l'idea di persone dello staff perché la personificazione dello Stato avrebbe consentito
Autoritarismi guerre e quindi distorce questi idea dello Stato personificato sarebbe stato un grosso contributo alla come dire riorganizzazione somma della pace nel mondo sarebbe stato un vincere le sovranità nazionali questo è verissimo soltanto che umanitari se la prendeva con un
Povero ma grande giurista belga
Lingua francese che aderisce e quali invece continuava a sostenere la utilità di questi piatti persone dello staff ma perché devi CEA lo faceva da giurista quindi la personificazione astratta
Quindi la personificazione in funzione di spersonalizzazione di razionalizzazione esoterico dagli affetti diametralmente opposti a tra quelli appunto che sì imputavano a questa idea di fatto il pensiero ma italiano e questo poggio resta quindi fu maltrattato senz'altro era da ritenersi insomma dico questo perché al di là di ciò che può rappresentare un aneddoto in realtà è che quando si opera con questi concerti in qualche modo bisogna rendersi conto che possono essere impiegati e affini da diversi ma questo nulla toglie ovviamente alla grandezza del pensiero di Maritain
Dentro questo ricordo soltanto che con questa sera sono riprese le attività dalla nostra fondazione questo nuovo hanno e avremo una sera ieri di incontri dopo questo ricordo
Brevissimamente martedì prossimo venticinque gennaio credo che gli indizi in qualche modo se non c'era circolati un incontro suo l'Europa che abbiam fatto la Costituzione realtà e sogno
Prendendo anche spunto anche qui già un volume e poi il sette febbraio una discussione o su un dossier Lazzati dedicato alla laicità anche questo è un tema che è diventato oggi di grande rilevanza
Anche dopo famoso documento francese che propone un certo tipo di laicità
Infine per chiudere questo ciclo
Il ventisei febbraio con la presenza del cardinal Nicora tra l'altro il discorso dedicato ai problemi della pace della ripudio della guerra partendo dall'articolo undici della nostra Costituzione con un internazionalista riflettendo anche sulla riorganizzazione internazionale in funzione di faccio ricordato
Daniele Nesta queste cose perché ha in calendario abbastanza ricco e anche abbastanza ravvicinato
Attualmente i nostri frequentatore abituale riceveranno insiste io prego
Chi no ancora l'avesse lasciato il fatto ingresso potrà recarsi oggi lasciano che stasera fino a questo momento riceverà indizi per queste manifestazione
Grazie ancora tra ai nostri era suo Alfonso accurati Pietro Turati moderati
Buona sera
Buonasera a tutti grazie per avermi aspettato gli amici della Fondazione vano calcolato il quarto d'ora accademico non la mezz'ora giornalistica di ritardo quindi
Che esiste anche questi istituto
Molto brevemente per introdurre l'incontro di questa sera dove nel titolo che è stato dato si rincorrono questi tre elementi della pace delle organizzazioni internazionali della globalizzazione anzi quattro della politica anche che in realtà sono forse tra le parole in più rapida definizione si possono immaginare
Sullo scenario culturale della riflessione di questi anni direi addirittura di questi mezzi come Cambini rapporto tra tra queste parole ce lo ce lo fa intuire per esempio quello che sta succedendo dopo il cataclisma di Santo Stefano Po questo ormai famoso e famigerato Tsunami che ha investito appunto Sud-Est asiatico che però per alcuni aspetti ha obbligato la comunità internazionale
A riformulare l'idea di ricostruzione di portare la pace non soltanto dopo una guerra ma anche dopo appunto una cataclisma di questa portata e in maniera per certi aspetti sorprendenti a un pochino
Ha riportato sulla al centro della scena l'iniziativa delle Nazioni Unite che delle organizzazioni internazionali ovviamente rappresentano il capofila e che nei mesi negli anni scorsi erano anzi Statte
Molto accusate molto criticate per la loro latitanza
Dio trovo sorprendente che in un contesto appunto in cui le parole si redistribuiscono i significati cambiano e si precisano molto rapidamente rimangano in poi
Alcuni pensatori alcuni autori alcuni libri addirittura che invece si adattano non per duttilità ma per ricchezza di significati originaria appunto le diverse situazioni anche i cambiamenti più rapidi
Per introdurre come ultimissima cosa questo incontro volevo e per renderci anche conto della prospettiva
Storica in cui in particolare l'uomo e lo stato di Maritain si colloca l'opera più importante non la sola però una di quelle che teniamo al centro di questa discussione
Ho provato a dare una doppia prospettiva una dall'oggi verso il passato è ora invece proprio dal passato io sono rimasto colpito in questi giorni leggendo questo piccolo libro
In otto ore in Italia pressoché sconosciuto credo che sia la prima cosa che Josef
Suspense penso si dica così un autore artista autore saggista di origine polacca vissuto lungamente in Francia questo un libro particolare in cui lui raccoglie gli appunti delle lezioni
Su Proust deteneva nei gulag dove era stato internato durante la guerra uno che da qui pochissimi poi ufficiali
Polacchi uscirono perché la maggior parte Fini trucidata dei sovietici e cattiveria ma la cosa interessante è che liberato miracolosamente da da questa situazione in cui si trovava tornato in in patria in Polonia e
Trovandosi in mezzo al dramma dell'insurrezione di Varsavia distinto Saspi scrive una lettera
Chiedo una lettera a due persone che secondo lui possono essere risolutiva in quel momento sulla scena sulla scena internazionale che non solo al Presidente degli Stati Uniti o lo stesso del gol
Ma sono François Mauriac Maritain Canaletto ovviamente che ha un valore più simbolico che non poi di praticità politica però il fatto che un uomo di questa formazione di questi intelligenza e sensibilità individuasse questi due interlocutori io credo che ci dica molto del anche dell'urgenza drammatica da cui nasce il pensiero di Maritain sul sulla cosa pubblica e sulla necessità per cui a un certo punto Maritain arriva appunto a a immaginare e ha considera necessaria una come dire una comunità internazionale più ampia con dei valori più condivisi anche con un'azione politica condivisa
Di tutto questo ovviamente ora lascio parlare Vittorio Possenti che molto più esperto di me in questo
Forse
Dunque io ringrazio la Fondazione Lazzati per che l'incontro di questa sera e coloro che da questa parte del tavolo compreso anche il presidente professor Mattioni
Partecipano alla nostra conversazione
E vengo subito a qualche considerazione di avvio
E io
Non debbo questa sera a presentare l'opera di Maritain lo me lo Stato porre solo ricordarne per passare poi al tema soprattutto la questione da globalizzazione politica
Quale fu la genesi di quest'opera quest'opera nacque dà lezioni all'Università di Chicago nel mille novecentoquarantanove uscì poi in inglese nel mille novecentocinquantuno successivamente in francese
E poi in almeno dieci dodici lingue credo fu tradotta
Importante è la sede l'università di Chicago e in particolare la Fondazione Wolverine che operava presso l'università di Chicago una fondazione
Che aveva come compito gli studi sulla democrazia e sulle istituzioni americane
Ricordo cui estinto perché a cura della Fondazione Wolverine sono nate alcune delle maggiori opere politiche del ventesimo secolo che faccio i nomi
Andare in te vita cattiva
Eric caffè che Lin la nuova scienza della politica
Leo Strauss è diritti natura diritto naturale storia
Invito Simone filosofia del governo democratico e appunto ma Rizzello me lo Stato sono tutte opere che alla metà del ventesimo secolo segnano quasi una svolta nel pensiero politico
Che sono nate adotterà della Fondazione Wolverine presso l'Università di Chicago
Siccome però l'incontro non verte sullo me lo Stato ma su alcuni spunti che possiamo trarre da quest'opera soprattutto l'ultimo capitolo del libro che parla della unificazione politica del mondo
E che ci aiuta a pensare è un problema che da allora in avanti negli ultimi cinquant'anni cinquantacinque anni è diventato sempre più grosso
E segno che i filosofi non aspettano gli eventi sempre almeno ma qualche volta li sanno precorrere
Cioè il cammino inedito verso una globalizzazione politica che conduca chissà quando e chissà come
Che conduca verso la costituzione di una società politica grande quanto il mondo
Che si ponga come obiettivi fondamentali la garanzia della pace e dei diritti umani
Quando Maritain scrive l'ultimo capitolo di Roma e lo stato non usa il termine globalizzazione politica che è entrato nel linguaggio direi da qualche lustro prima come globalizzazione economica di cui si è parlato moltissimo e successivamente come globalizzazione politica legato al tema di una governance mondiale
E il problema è quello e la domanda verte esattamente sul cammino
E sulle istituzioni sovranazionali che possano governare un progetto così arduo e attraverso la formazione appunto di poteri pubblici su scala planetaria attraverso la formazione di un'opinione pubblica che possiamo chiamare globalizzata
E attraverso la gestione di del grande problema sulla cui base è nata l'ONU nel mille novecentoquarantacinque
Cioè la governance se vogliamo esprimerci così della pace e quindi il rifiuto della guerra come mezzo di soluzione normale delle controversie
Detto così credo che già avvertiamo la straordinaria complessità del problema
Complessità che è molto maggiore mio parere di quella che e pura al TAR di una globalizzazione economica e tecnologica
Aggiungerei che da vent'anni trent'anni si parla di globalizzazione ma soprattutto nel versante economico tecnologico
Molto meno per quanto riguarda il versante politico
Cioè sotto questo aspetto
Che comincia a riemergere un'idea che invece è stata abbastanza emarginata Scotto mi usata per molti lustri
Cioè l'idea che la leva della politica la decisività potremmo dire della decisione politica rimane fondamentale
Mentre per alcuni illustri si è data in certo modo di intendere che noi potessimo arrivare a una globalizzazione soddisfacente
In particolar modo attraverso la strada dell'economia del mercato
La responsabilità della politica è riemerso Sacconi gli eventi degli ultimi anni la questione del terrorismo la guerra in Iraq in Afghanistan
A mostrare appunto che non è possibile fare a meno della responsabilità della leva politica
L'idea di una globalizzazione politica corrisponde sul piano fondamentale ideale all'idea di una civitas Maxima
Cioè l'esistenza idea di Civitas Maxima viene da Wolff è stata ripresa dacché il seme da molti altri in una certa misura ha un'origine storica ma anche un'origine dell'universalismo cristiano
Cioè l'idea di una civitas Maxima come attestante l'esistenza di una famiglia umana che va oltre la suddivisione in popoli etnie razze nazioni e che possiede un bene comune diritti sul piano umano universale che vanno assicurati quindi noi oggi ci troviamo di fronte nuovamente a questo interrogativo come costruire una civitas Maxima
Che può avere tanto il paradigma dell'impero mondiale sia pure da parte di una potenza egemone magari benevola
Che è uno scopo una tentazione che si è verificata molte volte nella storia oppure nella forma del cammino tanto più arduo e difficile verso una società civile e politica grande quanto il mondo
Queste e possibilità sono riemerse dopo il periodo alla guerra fredda i trent'anni circa di blocco della guerra fredda e della deterrenza nucleare
Avevano fatto retrocedere queste idee
Ma con la caduta dell'Unione Sovietica la fine della guerra fredda
C'è stata una inedita riapertura di queste possibilità
Studi molteplici hanno esplorato quella che Habermas chiama la costellazione poste nazionale
E hanno sperato in un innalzamento del compito che un innalzamento anche della operatività dell'ONU
Dopo la fine dalla guerra fredda
La guerra fredda aveva bloccato per decenni attraverso l'esercizio quasi indiscriminato del potere di veto da parte di Mione sovietica e Stati Uniti
Duecentotrenta volte fu impiegato il diritto di veto dall'Unione Sovietica ottanta volte dagli Stati Uniti e per gli Stati Uniti su queste ottanta quaranta volte per quanto riguardava il problema di Israele
Quindi il Consiglio di sicurezza nell'epoca della guerra fredda trent'anni circa si è trovato completamente congelato e bloccato con la fine della guerra fredda si è potuto pensare che potesse e a riprendere vigore il compito originario delle Nazioni Unite
Che duplice in primo luogo la mantenimento la garanzia e la pace in secondo luogo dico in secondo luogo perché lo statuto pone al primo posto la garanzia della pace è al secondo posto e quindi in linea quasi subordinata
La garanzia dei diritti umani
Sì e pensieri potuto pensare appunto che fosse possibile riprendere il compito originario dell'ONU
Con tutte le proposte di riforma che conoscete quasi tutte miranti in qualche modo a superare lo Stato centrismo
Che connota l'ONU e il deficit di democrazia ITA democraticità che lo insidia
Su questi aspetti e calata poi la questione grave della guerra
Americana all'Iraq
E grave questione perché apposto in crisi la carta stessa delle Nazioni Unite
In quanto la decisione americana non è passata in nessun modo attraverso il Consiglio di sicurezza
E quindi si è posta in chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite
E quindi oggi noi ci troviamo di fronte a una situazione assai delicata
In cui il terrorismo guerre asimmetriche seconda guerra del Golfo crisi del multilateralismo hanno generato gravi preoccupazioni e rilanciato la domanda almeno su come
Raggiungere una globalizzazione politica e sui modi con cui poter la
Praticare rilanciando cioè l'idea che una delle cause fondamentali del disordine del mondo delle relazioni internazionali stia nell'anarchia delle relazioni internazionali e quindi in ultima istanza nella cattivo uso
Della sovranità degli Stati
E quale sovranità degli Stati trova poi un vertice nello ius ad bellum il diritto di dichiarare guerra
Su questi aspetti il pensiero politico moderno quanto meno moderno anche contemporaneo ha riflettuto a lungo e abbiamo alle spalle un grosso retroterra propongo solo alcuni nomi tra i molti
Ops Weber Cantet Sturzo Maritain Habermas Kelsen e così via
Ho messo al primo posto insieme anche se non sono vicini cronologicamente OCSE Webber
Perché secondo la linea OCSE Webber
Sarebbe possibile arrivare alla pace mondiale attraverso la domestiche analogiche cioè portando a livello mondiale quello che è capitato a livello dello Stato nazionale cioè il monopolio al livello più alto che attualmente lo stato nazionale
Il monopolio dell'impiego della forza legittima
Ho citato Sturzo che nel mille novecentoventinove pubblica a Londra la RAI e sulle già da alcuni anni pubblica Londra poi la traduzione italiana arriverà in Italia venticinque anni dopo
La comunità internazionale il diritto di guerra
L'opera di Sturzo si segnala come un testo notevole
Per molti motivi ma in particolare per la scelta programmatica
La il punto di partenza è il punto di arrivo dell'opera di Sturzo e la domanda come possiamo operare per abolire l'istituto della guerra
Cita recante il Progetto di pace per Progetto di pace perpetua garantita da un diritto internazionale da un diritto cosmopoliti Co
Che il Sen mille novecentoquarantaquattro poco prima della fine della seconda guerra mondiale scrivo una piccola opera del titolo molto significativo la pace attraverso il diritto
Che il se ne chiede l'istituzione di una Corte mondiale di giustizia dotata di giurisdizione universale obbligatoria universale obbligatoria
E a cui appunto gli stati si rivolgano per risolvere i loro controversie
Quindi un modello ancora potremmo chiamarlo di tipo neo canti hanno in qualche misura la pace attraverso il diritto che poi ripreso almeno come modello hanno nella formulazione che il seni Anna
Da Habermas in vari scritti i vari scritti di Habermas e che si susseguono copiosi trattano esattamente questo aspetto come arrivare alla pace attraverso una forma di costituzionalizzazione del diritto internazionale
Evito internazionale che diventi per così dire l'organo supremo del cammino verso la pace mondiale a livello planetario
E sono
Semplici spunti per i indicare la ricchezza di un quadro e sul quale mi soffermerei un istante in conclusione
Riprendendo un momento contatto con l'ultimo capitolo dello me lo stato di Maritain
In cui è è suggerita una strada che a me sembra più inclusiva di quella che chiamerei kantiana NO kantiana cioè la linea Cantet che è il seme in certo modo Habermas
Che venne
Rassicurata dal titolo dell'opera di Kelsen e pace attraverso il diritto
Certamente indicante e Ina per masse
Il diritto non è una sovrastruttura del potere
Sotto questo profilo certamente tanto Cantet quanto aver Massi si pongono in perfetta opposizione
A OCSE e a Marx si in parte a calci mi ma la domanda è ce la possiamo fare per raggiungere una adeguata globalizzazione politica solo attraverso la leva del diritto sia pure del diritto internazionale di diritto cosmopoliti
Ora e ma ritenne come lo stato e Giovanni ventitreesimo nella Pacem in terris se che esce nel mille novecentosessantatré quindi dodici anni dopo lo me lo Stato
Propongono una strada che a me sembra più inclusiva
Che forse per certi aspetti un po'meno astratta di quanto possa essere il cammino della della sola leva giuridica
Vi leggo
Alcune frasi che ho estratto dalla Pacem in terris che considerò un documento
Non solo un'enciclica
Ma un documento della filosofia pubblica mondiale del ventesimo secolo
Ecco alcune righe che mi paiono particolarmente significative
I poteri pubblici delle singole comunità politiche
Posti come sono sul piede di uguaglianza giuridica fra i sessi
Per quanto moltiplichino i loro incontri e acuiscano la loro ingegnosità nell'elaborare nuovi strumenti giuridici non sono più in grado queste veniva scritto quarant'da tre anni quarantadue anni fa
Non sono più in grado di affrontare e risolvere gli accennati problemi politici mondiali adeguatamente e ciò non tanto non tanto per mancanza di buona volontà o di iniziativa ma ha motivo di una loro deficienza strutturale i poteri pubblici
Si può dunque affermare che sul terreno storico che è venuta meno la rispondenza tra l'attuale organizzazione
E il rispettivo funzionamento del principio autoritativo operante sul piano mondiale che le esigenze obiettive del bene comune e universale
Il bene comune universale pone ora problemi a dimensioni mondiali
Che non possono essere adeguatamente affrontati e risolti che ad opera di poteri pubblici aventi ampiezza strutture e mezzi delle stesse proporzioni
I poteri pubblici che cioè siano in grado di operare in modo efficiente sul piano mondiale
Questa è una delle frasi centrali della Pacem in terris è che propone un'analisi chi che io chiamerei di struttura
Ed è un'analisi che chiama in causa due grandi categorie del pensiero politico di sempre
Che non sono riconducibili al tema del diritto anche se la Pacem in terris più volte parla del diritto diritti umani diritto naturale il diritto delle genti diritto positivo
Queste due grandi categorie
Che sono la grande eredità del pensiero politico classico risultano complessivamente assenti o comunque alquanto travestite nella tradizione del Cantico ma De Meo Cantini scuro
E sono la categoria dell'autorità e quindi ha rotto Rita politica e la categoria del bene comune
Non mi soffermo poi nel dibattito potrà essere ripreso il tema della connessione necessaria
E giù e unicamente giusti ficcante tra autorità e il bene comune
Noi purtroppo nella tradizione del pensiero politico del ventesimo secolo sotto questo aspetto è a mio parere almeno gravemente deficitario osservava già andare in te ma anche molti altri test in Italia per esempio Capograssi
E diamo al termine autorità un significato peggiorativo confondendo autorità con l'autoritarismo in potere
E quindi quasi un secolo fa Giuseppe Capograssi scriveva un'opera che è quasi un classico direi
La crisi dell'autorità mille novecentodiciannove tecnici del concetto d'autorità trenta quarant'anni dopo tratta temi analoghi Hannah Arendt dunque
Secondo l'analisi di Pacem in terris secche forse dà voce in termini diversi al discorso di Marie tende come lo Stato
I due principali ostacoli allo stabilirsi
Di una pace durevole sono la pretesa degli stati di possedere una sovranità assoluta slegata da ogni responsabilità
E l'impatto negativo della interdipendenza economica nell'attuale fase in cui nessuna organizzazione politica mondiale corrisponde all'unificazione materiale del panino piani
Dunque viene qui ripresa ed elaborata una intuizione del pensiero politico già del diciannovesimo e anche del ventesimo secolo
Che cioè una delle cause fondamentali della guerra e l'Anarchia del sistema internazionale Anarchia significa lo stato in cui si trovano coloro che cercano di vivere insieme senza governo comune
Dunque concludendo lasciando da parte alcuni aspetti che poi potranno essere ripresi
Noi abbiamo bisogno di camminare in questa direzione
Che certamente valorizza anche la leva del diritto diritto internazionale diritto cosmopoliti go
Per riprendere il discorso Cantiani neo kantiano
Ma che non è sufficiente allora solo la leva del diritto non è sufficiente se non riprendiamo in mano la responsabilità primaria della politica
E quindi questa connessione strutturale tra autorità e bene comune qui mi pare il discorso di Pacem in terris dello meno Stato e paradigmatico
Laddove esiste ormai e su questo siamo d'accordo credo nonostante le diversità di posizioni di letture laddove esiste ormai un bene comune che deve essere assicurato su scala mondiale
Cioè deve corrispondere devono corrispondere poteri pubblici di pari livello
Altrimenti viene violata per così dire questa legge fondamentale del politico che la corrispondenza tra livello dell'autorità e livello del bene comune o viceversa tra livello del bene comune livello d'autorità naturalmente e tenendo poi nello sfondo il principio di sussidiarietà
Per cui la strutturazione ascendente d'autorità politica dovrebbe ovviamente strutturarsi secondo sussidiarietà
Quale e concludo veramente la morale della favola di questa favola così difficile di trovare una strada per una decente globalizzazione politica
La morale della favola e che è illusorio pensare che si possa arrivare a una globalizzazione politica solo attraverso la leva dell'economia del mercato
Perché le responsabilità della politica rimangono intatte e de
Fuorviante dare a pensare che non ce la possiamo fare solo attraverso appunto economia mercato grazie
Sembra chiaro dal dall'intervento di professor possenti
Che le cose di cui stiamo parlando del problemi che stiamo provando a esaminare si possono vedere due crinali diverso una una cosa è la speranza quella che ha portato a immaginare nel corso del primo Novecento appunto un organismo mondiale sovranazionale
Come un progetto concreto un progetto che nessuna efficacia oppure il crinale che forse rischia di appartenerci di più in questo momento che un popolo detti la disillusione no in cui lo scetticismo in cui e questo stesso disegno non è più un progetto reale della politica ma rischia quasi di essere confinato nel come dire nel nell'ambito dell'utopia nell'ambito dei buoni propositi nell'ambito di quello che poi all'atto pratico come è accaduto per esempio
Non mento di decidere la guerra con l'Iraq non viene preso in considerazione qui io sulla base proprio di questa di questa polarità che forse è la vera guerra fredda indicano in questo momento passerei la parola a Salvatore Veca per
Sentire il suo contributo la sua prospetti
Grazie
Vorrei anch'io ringraziare la Fondazione Lazzati per l'invito a partecipare a questa discussione dei colleghi e tutti voi che siete qui naturalmente
Ma non è facile intervenire d'cercherò di farlo in modo come dire un punto su punto impressionistico mi sembra un modo per per cominciare a mettere come dire alcune
A mettere a fuoco alcune delle questioni che Vittorio Possenti ha esposto
Con così chiaramente non Nonda trovate non non essendo elusivo nei confronti della richiesta del pendola fra speranza e delusione insomma vediamo pari
Discutiamo
A
La la prima osservazione ha ragione possenti
Il noi sappiamo che il termine uno dei termini della nostra chiave della nostra discussione cioè il termine globalizzazione
Che il termine Outis soprattutto anglofono perché se no e mondializzazione come termine francesi o più latino diciamo
In realtà è un termine passepartout che entra nella discussione pubblica
Nei nei contesti locali e nel contesto internazionale in realtà a partire dal collasso dell'equilibrio geopolitico della guerra fredda cioè allora che vi è una una pratica e vi sono discorsi intorno al processi di globalizzazione o mondializzazione
La pratica è quella che vede la primazia dell'economia su da prima il diciamo la la più la si la superiorità
Dell'esercizio di poteri economici
Quindi di poteri sociali
Sui mercati che non conoscono frontiere
è quando un potere viene identificato nel suo esercizio in generale si dice che che è un buon potere lungo o un potere più forte semplicemente perché la la il giudizio comparativo
E più forte di che cosa è più forte di altro tipo di potere lì che comincia l'annuncio
Difficile generalizzare ma lì comincia l'annuncio della progressiva debolezza
Delle autorità Tess dei poteri politici esercitati entro contesti locali entro contesti di comunità chiuse a fronte di poteri sociali in particolare economici finanziari esercitati qua e là per il mondo
Quindi
Quando si il nel sulla diciamo quando viene fuori lo spot globalizzazione
Viene fuori il nome di una sulle di una promessa da alcuni considerata straordinaria date considerata esecrabile
Di una promessa di unificazione della polis mondiale via come si sarebbe detto la diciottesima europeo du commerce questa questa Elena e la cosa è e Lella il finale di di di possenti non non possiamo pensare globalizzazione politica via Mercato
E l'inizio della storia perché e dal punto di vista della pratica dal punto di vista di progetti politici
Il Progetto di mercati Zazie o ne planetaria è stato un progetto che che che si è mosso esattamente sullo sfondo della squilibrio delle relazioni internazionali delle Nazioni il potere
Cioè solo quando abbiamo avuto una spezia era situazioni in cui siamo peraltro
Con qualche piccola differenza ma insomma se la situazione in cui siamo cioè soltanto quando è finito sostanzialmente le le le sei l'equilibrio delle delle potenze imperiali ostili
Che si dividevano il dominio del centro del mondo lasciando alle guerre alle periferica in generale perché era un po'i conti si regolavano così
E quando è finito quel condominio imperiale e a un certo punto ha tenuto una una redistribuzione di potere sulla sull'arena internazionale che ha squilibrato unipolare mente perché la struttura delle azioni internazionali è unipolare
Cioè gli Stati Uniti d'America sono hanno un dislivello di Potenza di potenza in senso lato del cielo nei confronti del Stati Uniti e resto del mondo tale per cui è squilibrato in modo unipolare
Questo non vuol dire assolutamente che questo implichi necessariamente scelte unilateraliste tecnici il l'unilateralismo è una scelta politica l'unipolarismo è una struttura della distribuzione di Potenza che ha in una certa fase storica come quella in cui siamo
Quindi allora e subito da quando comincia la storia della con la recente storia della globalizzazione
Su cui infatti litigano molto gli economisti è molto meno i sociologi
Molto interessante gli economisti ti dicono sempre ma no non esagerate queste poca vita della globalizzazione in realtà se da vedere i tassi di scambio il i tassi d'interesse esazione delle poche abbiamo mentre i sociologi avvertono subito che globalizzazione qualcosa che può segnare un passaggio se non altro perché mentre i gli economisti non sono non hanno troppo bisogno dei confini il sociologi
Chiunque abbia il padre il della teoria sociale sono quelli che si sono chiesti come fa una società una società stare assieme
E quindi in genere hanno molto probabilmente i problemi quando si si rendono porosi confini o si alternano diciamo si altera la stabilità delle di ciò che include popolazioni persone cittadini cittadina Cevoli esclude naturalmente
Quindi devo dire che il corpo a corpo fra globalizzazione chiamiamola per andar veloci economico-finanziaria o tecnologica informativa diciamo lì perché il problema quando uno dice globalizzazione io chiedo sempre come si usa dire per per capire le cose la dodici globalizzazione dimmi globalizzazione di che cosa
Tramite la globalizzazione dei mercati finanziari ok
Certamente non globalizzazione di diritti non verbalizzazione di politica eccetera allora vedi subito qual è che appena si innesca la globalizzazione si scatta il la molla
La sfida della incompletezza o della contraddizione tra globalizzazione economiche altro tipo di aspettativa di globalizzazione per esempio di diritti io di equità o di giustizia qui questo
Allora quindi il primo punto secondo me su cui riflettere è questo
Ed è un punto su cui riflettere in cui da un lato uno io credo perlomeno questa è la mia convinzione meditata mi ricordo ne discussi proprio due anni fa il ero molto onorato in questa sala quando ho presentato uno degli ultimi libri che è dedicata a questi temi che si chiama appunto la bellezza e gli oppressi
Qui che sono al dieci lezione sull'idea di giustizia che cercano di rispondere al fatto della globalizzazione dal punto di vista di una teoria della giustizia internazionale
Della giustizia non meramente dei tre tipi di giustizia Hristo teli che è anche giustizia retributiva ma e anche giustizia distributiva ed è giustizia commutativa ecco se vogliamo usare non eccetera come dice
Ma ritengo io ad Aristotele dico dico ecco in questo sogno poi vorrei dire due cose su questo splendido libro
E allora
I il noi siamo sei sette se qualcuno si chi di noi è convinto che valga la pena di perseguire lo scopo della
Civitas Maxima
Deve prendere sul serio la sfida di perseguire questo scopo nel momento in cui sembra essere massima
La debolezza delle risorse di autorità politiche per come esse sono congegnate e sistemate entro contesti diciamo della costellazione flebile nazionale
La questione sovranità del il giurista il palo del giurista belga delle sovranità la questione della personalità giuridica della querela una strada personale sostanzialmente a persona Ficcardi dettata Fox in avanti
Ha però la questa sovranità per Maritain è un'ossessione
E su questo vorrei tornare
Anche per una ragione che il lessico dei diritti umani cui ha dedicato uno splendido capitolo dello me lo Stato
Che dovrebbe essere un lessico universalistico a salutarlo
E
Il disegno del Organizzazione delle Nazioni Unite nascono in realtà come risposta alla più straordinaria terribile catastrofe e crudeltà generata da esercizi di sovranità che era perché lo Schumacher perché era Erice e insomma è una risposta reattiva questo cioè al fatto che il massacro e barbarie tra esseri umani esseri umani non sono avvenute grazie come si dice oggi a Fellini States diciamo a Stati che falliscono ma sono venuti grazie esercizio di sovranità
è lì che si pone il nesso fra l'esservi sovranità e l'esservi diritti l'esservi sovranità ed esservi massacro dei diritti
Quei questo problema è diciamo bisogna tener conto di questo perché nasce di lì tutta la faccenda per lo meno per noi che siamo nipoti di questa vicenda qui qual è naturalmente
Figurarsi Neil nove in nulla di nuovo sotto il sole voglio dire al solo però se vogliamo dare una periodizzazione
E per questo è impressionante io odio il termine attualità di perché semplicemente noi continuiamo a trovare i Maritain come in altri grandi o che filosofi o filosofo pensatori o pensateci poteva trovare una fonte di possibili modi di pensare che sono stati generati in contesti molto diversi ma che anzi valgono in contesti di nuovi e questa è l'essere eredi di qualcosa no
Allora
Il mio primo punto è chiunque sia d'accordo con possenti che vale la pena di perseguire un progetto di globalizzazione politica chiamiamola
Deve
Prendere sul serio il fatto che ciò che già è sempre stato piuttosto difficile oggi è ancora più difficile per il fatto che la la la il il processo stesso di globalizzazione
Come dire rende da rendimenti decrescenti alle capacità di esercizio di autorità politica di autorità politica legittima diciamo ma
La la seconda osservazione
Cioè c'è un punto su cui credo di non essere d'accordo se ho capito bene con quello che diceva Possenti è un punto di dottrina non vorrei farla lunga ma la mala che non lo cito perché mette a fuoco quale secondo me
La grande divisione ancora oggi quando si discute del si discutono i nostri temi
Prendete di un caso molto semplice prendete i i due papà dei delle due posizioni rivali rispetto se fossero il questa discussione OCSE canta avrebbero tesi alternative
E giacconi farebbe un po'di fatica maggiore di quanto faccia Conone moderare Lecce
Perché la tesi la tesi di forze adesso molto velocemente
è la tesi è il nucleo diciamo è al centro degli sviluppi di una grande tradizione di modi di pensare la politica il diritto alla guerra alla pace eccetera che è quella propria del realismo politico
Se volete Tucidide se volete metterci dentro i fatti vostri adduce Tucidide
E poi potete venire in avanti voglio dire c'è una grande del realismo politico vecchio e nuovo ecco
Dopo dalla fase struttura funzionalista potrebbe adesso non è un problema di di di corso di di di e di relazioni internazionali
Però c'è una cioè qual è il nucleo forte se lo dovesse spiegarlo in due parole il nucleo forte e la mia interpretazione è questa
Per le stesse ragioni per cui è possibile la soluzione del conflitto e della guerra interna
Per quelle stesse ragioni non è possibile la soluzione del conflitto della guerra nell'arena internazionale perché l'arena internazionale strutturalmente anarchica questa la tesi vaticana
Il caso della del dell'arena internazionale cioè della Crown città del genere umano come diceva dico esattamente uno dei tre esempi di stato di natura di Fox
Allora l'estensione del monopolio tu la puoi fare proprio perché ha perché a un esito riuscito sul piano interno per ciò stesso lo puoi fare sul piano esterno perché perché come diceva foto molto eloquente falsa i le Wyatt anni
Cioè questo ecco su queste costruzioni queste persone proprio artificiali questi idioti Cossiga immortale no i lady Al-Thani stanno fra loro impostura gladiatoria
E che ciascuno cercherà di massimizzare interesse collettivo bene comune potenza sicurezza
E allora è ovvio che l'unica soluzione in quel caso sarebbe lo slittamento metà livello c'è dovresti avere il terzo assente nell'arena internazionale
Allora l'idea che l'arena internazionale è e persiste come tale ritenuta è caratterizzata dalla struttura di un modello puro di anarchica
In cui naturalmente non è che tu hai la guerra ogni dieci secondi ma tu puoi aver aspettativa di guerra o minaccia di guerra
O può avere modo silenti cioè quelle vere vedere quello che ha costituito il succo diciamo di tutta la grande tradizione del diritto internazionale moderno il cosiddetto diritto internazionale di Westfalia
Questo è lo ius pubblico ma europea come quella roba lì
Allora attenzione perché esattamente il diritto internazionale di Westfalia che comincia a conoscere
I primi deficit
Proprio tra le due guerre del secolo scorso e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale quando appunto da un lato dichiarazione dall'atto organizzazione del servite dall'altro
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo perché Norimberga che dice
E col con tutta la controversa suo Rebekah mai Norimberga che dice che il diritto di Westfalia deve chiudere la partita
E che il rito versare a presuppone le sovranità
Che non che hanno vincoli interni Maroni con Esterne
Il diritto opposto Westfalia dice
Che vi sono diritti in capo individui e che questi possono essere anche intenzione in contraddizione in contrasto con l'esercizio di sovranità anche qualora si tratti solita legittime
E la banalità del male visto è stata citata Narenta insomma
Ora
Dal questa allora la tesi realistica è una tesi ricorrente io credo sia un atto io non la condividono la tesi molto importante e cioè che va presa sul serio da chi come possenti e come me condividiamo una visione alternativa
A vorrei poter mantenere speranza ragionevole e non avere solo dis di elusione ecco perché perché la tesi del realismo politico è stata se vogliamo come dire riferirci ad a discorsi a accerchia discorso differenti che sono state prima richiamate
Esattamente la tesi che è stata sostenuta durante tutta la fase di preparazione dell'invasione dell'Iraq la tesi della invece
Peace frullo che era la battuta di Kelsen perché era interpretata come battuta kantiana diciamo è Piso sullo Strand ex questo è stato che l'ha detto Rumsfeld poi naturalmente c'era un minimo perché era Pai Colin Powell fu mandato all'ONU a mentire
Perché non dimentichiamoci che con il padre fu mandato a loro a mentire con indicazione c'era lì con l'Agricole cartine ecco cosa di cui con le parole si è vergognato
Allora quindi la la la la tempi difficili tempi difficili
Il fatto che abbiano sentito il bisogno di mandare Colin Powell al mentire cioè a chiamare in causa l'argomento del pericolo chiaro e immediato che nella famosa tradizione giurisprudenziale è un argomento che consente lo scudo diciamo
è forse l'omaggio che il vizio opera nei confronti offre alla virtù diciamo e questo comunque interessante
Voglio dire
La posizione alternativa è la posizione
Io dico adesso kantiana ma voglio dire
è la è la tradizione se volete del che perché nasce con con con ecco che quel le PG libretto del crescente mille settecentonovantacinque Simerian Frieden
Per la pace perpetua
E che in qualche modo si basa sull'idea che non è vero e diciamo che il teorema di impossibilità di forse può essere superato
Cioè non c'è nulla che Vietti bisogna dimostrare come è questo il problema che la soluzione che è possibile sul piano interno deve essere estesa
Per analogia domestica è questo il punto sul piano della Rena internazionale dalla cosiddetta comunità internazionale
Allora
Io credo che
Ecco sia per questo che negli ultimi anni
A partire dagli anni Novanta
Nell'ambito della ricerca della filosofia politica
Molti di noi hanno cercato di mettere a fuoco la tensione fra questi due modi alternativi
E chi ha ritenuto e chi ritiene come possenti e come ritengo io che che vada perseguita questa prospettiva la prospettiva della
Dice Maritain della teoria pienamente politica dell'organizzazione del mondo Aquila contrappone alla prospettiva del puramente governativa dell'Organizzazione mondiale ecco chi ha qui in mente questa cosa
In qualche modo si è trovato a lavorare a cercare di definire quali quali come pensare di approssimarsi a questo a questo obiettivo
Se se voi de ad Hamas è stato richiamato mi ha fatto piacere che Possenti abbia detto che nei suoi innumerevoli scritti perché in effetti come nave ma sia la stessa sensazione di mal di testa che o con un altro grandissimo autore che amo fosse un po'di più che Amartya Sen
Che che uno dice dammi l'ultimo articolo che arriva sempre l'articolo penultimo perché del e beh per esempio adesso ad Hamas l'ultimo che ho letto sicuramente il penultimo e questo è l'ultimo capitolo del libro che perché esce adesso credo in via Spalti nell'estendere il l'Occidente diviso
E c'è un capitolo di cento pagine su
A la costituzionalizzazione dell'ordine mondiale ancora una chance che è un veramente devo dire ho gli ho trovato uno splendido lavoro che serve interessantissimo discutere proprio perché trovi esattamente i temi che tu hai posto insomma
Siccome non meramente sotto il profilo giuridico cioè il riferimento al profilo giuridico non escludente
Tu hai detto tu dicevi non possiamo fare per dirla così lo possiamo farcela solo pensando o lavorando con certamente temi diritto certamente ma non è necessario che lo che sostiene un profilo di ridisegno delle istituzioni è un profilo di ridisegno del del diritto internazionale ritenga che questo esaurisca
Non so se è chiaro qualcuno può ritenerlo vi sono alcuni che ritengono questo lo credo aveva speso male su questo non ci interessano possiamo chiedere anche a lui
Ma se prendete il i lavori di dedica per esempio l'ultimo del Global covenant all'ultimo l'ultimo lavoro lavoro dell'anno scorso spero sia l'ultimo che questo perché ha molto a che fare
In cui cade comincia dicendo dice sembra una follia è una mera utopia quello che diceva tra cui adesso metterci a ragionare a lavorare intorno all'idea di un'organizzazione politica mondiale all'idea di un come si usa dire forme di governo a più livelli all'idea di un principio di sussidiarietà proiettato su scala planetaria sembra follia dice ma non mi sarebbe sembrato una follia essere contemporanei forse pensare che si poteva fare uno stato e questa che per me questo problema dei modi di veder le cose io lo chiamavo nella nel mio libretto chiamavo
Coltivare il senso della possibilità anche né in tempi molto più difficile che in tempi duri cioè cercare di vedere il posto e saggiare esplorare gli spazi di possibilità che ci sono e allora se al si esporranno lo spazio di possibilità nel corso delle guerre religiose europee però ripeto forme di convivenza un po'più degna di lode
Ancora uno sforzo diciamo così come c'era da Rita cosmopolita e correre fra loro
Prendete il il il Progetto secondo me largamente insoddisfacente ma certamente significativo per altri versi che John rosa dedicato all'idea di ius gentium dello Pippo splendente al diritto dei popoli va c'è un'ampia serie di ricerche largamente imperfetta e perché il tema e terribile di distratto per questo vale la pena di di perseguirlo c'è una per serie di ricerche che mirano a questo Obiettivo
Vorrei sottolineare due punti a questo punto di secoli spero che si chiami limiti delle due punti che mi hanno molto colpito grazie deliberò di di Maritain
Uno è
Naturalmente il il il modo in cui viene posta la questione nell'ultimo capitolo la questione di quel che Possenti ha illustrato il problema dell'unificazione politica del mondo
Per la assoluta consapevolezza in un contesto molto diverso dal nostro per in questo sei otto e penso che questo senso Maritain sia un classico per i classici sono semplicemente quelle quei tipi
Che ti parlano sporgendo se al di là dei contesti resistenze voi ascoltate Shakespeare oppure leggete Pascal Oreglio leggete de carta
E e continuava a parlarmi di o o o i grappoli grandi libri del che ti c'è una specie di ermeneutica l'infinita diciamo no
E i contesti viversi in quali diverse eccetera ma sono parole che che tipiche tutti sono parole dice ecco
E non lo so le parole stanche un la lingua fossile dell'ideologia sono questi viva pentiti dandoti orientamento ecco
Maritain scrive e così che noi oggi dice oggi è un termine De Sica le seicento soci del linguaggio abbiamo il privilegio di assistere a un mondo che è sempre più unificata economicamente e sempre più diviso dalle rivendicazioni patologiche
Degli opposti nazionalismi mettetevi al posto dei nazionalismi tribalismo e metteteci fondamentalismi metteteci radicalismi esaltato un mondo
Più unificato economicamente questo è un mondo degli alti e la fine della della seconda guerra mondiale Moratti la seconda guerra mondiale cioè voglio dire
E e questo è un mondo in cui cala la cortina di ferro
è un mondo in cui non c'è ancora Bandung conferenza e non allineati c'è un mondo com'non so se se è chiaro ma la percezione è nitida un mondo sempre più cito più unificato economicamente sempre più diviso dall'indice quindi abbiamo
Non meccanismi che unificano
E forze che spezza allorché l'accenno che dividono
Allora
La politica alle a responsabilità nei confronti di ciò
Concluderà possenti certo la politica responsabilità nei confronti di ciò ai tempi del suo potere decrescente su altri poteri che unificano e questo questa secondo me un tema di difficoltà non è l'obiezione è un tema di difficoltà l'altro punto che vorrei citare
è la la questo splendido capitolo sui diritti umani sui diritti dell'uomo lo splendido capitolo in quei mari tende dice una cosa
Che di nuovo a una secondo me straordinaria non dico attualità ma ci orienta nell'ambito di una controversia cui farò cenno in conclusione che è una delle controversie centrali per chi si ponga gli obiettivi che Possenti e Dino ci proponiamo dice Maritain come ha chiaramente dimostrato la dichiarazione internazionale del quarantotto non è certamente facile
Ma è possibile stabilire una formulazione comune di tali conclusioni pratiche o in altri termini dei diversi diritti che l'uomo possiede nella sua esistenza individuale e sociale
Ma sarebbe assai futile cercare una
Comune giustificazione razionale di queste conclusioni pratiche e di questi diritti
Se lo facessimo correremmo il rischio di imporre un dogmatismo arbitrario o di essere immediatamente bloccati da differenze inconciliabili
La questione ora sollevata a proposito dei diritti umani quindi su una tesi universalistica per chiunque abbia una vita da vivere per il semplice fatto che una persona che è una vita da vivere nel mondo
è quella dell'accordo pratico tra uomini che si trovano in reciproco opposizione sul piano teorico questo è una delle maggiori questioni che noi abbiamo di fronte oggi a proposito di un alter mine che nacque nasce con la Dichiarazione universale naturalmente ma che assume spicco via via a partire dalla dichiarazione universale e che assume ben altro spicco a partire dalla data più recente da qui di cui stiamo discutendo il terminus a quo più recente cioè quello della fine degli anni ottanta nel mondo
L'undici settembre è certamente una una una una frattura ma l'undici settembre si scrive in questa storia
Abbiamo ragioni per condividere una tesi sulla vera e le persone diritti umani fondamentali abbiamo le stesse ragioni per condividere questa tesi in un mondo diviso
Da o di fare semplicemente da culture differenti da tradizioni differenti da religioni differenti da prospettiva etica differenti
E se prendiamo sul serio la pluralità di queste culture come Maritain prende sul serio la pluralità del disaccordo teorico possiamo pensare allo stesso modo una convergenza per ragioni differenti sullo stesso nucleo
Per vite umane meno esposte alla crudeltà la barbarie ecco in questo credo io imparato molto rileggendo questo capitolo di Maritain e trovo che in questo senso anche la la la cura che Vittorio Possenti ha avuto per ma ritengo non non certo da da questo libro non certo nell'ultimo lavoro sull'azione umana eccetera sia preziosa e per questo ringrazio di Vittorio Possenti grazie
Nel nel suo intervento reca
Evocava questa figura del terzo assente che molte volte
è Lettica quando si parla di questi di questi argomenti perché appunto l'economia la sua parte la politica nel senso di poli di Realpolitik una parte ancora forte ma la dimensione etica molte volte quella che perlomeno rimane sotterraneo rimane viene annunciata quindi per questo trattato almeno nel nostro piccolo in re mire un po'a capo di questa cosa io cedo la parola a Giannino Piana che dal punto di vista dell'etica e dell'Elia cristiano appunto conduce il suo lavoro di riflessione
Si limita un po'spiazzato intanto anch'io ringrazio la Fondazione Lazzati per quest'invito
E per questa serata anche che finora si è sviluppata in modo molto interessante perché ho colto molti spunti di riflessione negli interventi precedenti
Ai quali vorrei un po'collegarmi magari uscendo anche dalla riflessione più specificamente etica ed entrando nel merito dei problemi che sono stati affrontati che hanno un taglio più di filosofia politica
Dirò subito che vorrei cercare anzitutto di mettere a fuoco alcuni aspetti della globalizzazione che secondo me
Sono più difficilmente coordinarli in una prospettiva o in una progettualità di tipo politico e che sono stati in parte già segnalati ma che forse meritano un ulteriore approfondimento
Anche per dire sia pure in modo problematico poi quali sono le vie da percorrere eventualmente per arrivare alla globalizzazione politica
Condivido moltissimo quello che è stato detto a proposito del fatto che noi viviamo da questo punto di vista una sorta di paradosso no per cui il mondo si è globalizzato dal punto di vista economico
Si è globalizzato dal punto di vista tecnologico e soprattutto sul versante dell'informazione e della comunicazione ma dell'informazione in modo più specifico
In realtà e ciò che non è globalizzata e la politica il paradosso consiste in questo divario che esiste tra un processo che è andato avanti in maniera galoppante soprattutto in questi ultimi decenni sui versanti che ho ricordato e dall'altra parte invece questa assenza di politica di politica internazionale di politica globalizzata di politica che cioè sappia fronteggiare i problemi che fuoriescono dal territorio dello Stato nazione e che sono sempre più invece i problemi che invadono anche i territori dei diversi Stati nazione perché i confini non sono più tracciabili come in passato
E come vorrei insistere per un momento su alcuni aspetti di questa globalizzazione che sono già stati ricordati ma per fare qualche ulteriore approfondimento e mettere in evidenza come dicevo le difficoltà che nascono di qui anche alla localizzazione della politica qua la mondializzazione della politica o la ricerca appunto di sistemi che garantiscano in qualche modo la possibilità di un ordine mondiale Pacifico di un ordine mondiale che sia fondato anche sulla giustizia perché qui c'è anche un problema al punto di sperequazione no crescente provocata anche dalla globalizzazione tra una parte del mondo e un'altra parte del mondo nonché e più della metà del mondo insomma che sta appunto in questa seconda zona da questa seconda parte
E ed è stato ricordato che la globalizzazione e vista soprattutto come fenomeno economico potremo dire come unificazione del mercato no insiste lei nel dire come unificazione del mercato soprattutto finanziario
Perché in realtà c'è una sproporzione tra quello che è avvenuto sul terreno del mercato produttivo no e quello che invece si è verificato sulla terreno del mercato finanziario con una prima anzianità sempre maggiore di quest'ultimo rispetto appunto invece all'altro che il mercato
Dedicato alla produzione di beni e di servizi quali che davvero contano insomma no
Ma aggiungerei anche che tutto questo avviene nel segno soprattutto dopo evidentemente la caduta del muro di Berlino no
Cioè dopo che economie in che si presentavano come alternative che volevano essere alternative che non sono riuscite in realtà imporsi no sono definitivamente crollate
Questo avviene nel segno direi di una forma di capitalismo no liberista sempre più radicale favorito anche dal fatto che
Questi processi sono resi possibili dalla tecnologia soprattutto sul versante del mercato appunto finanziario
Il che pone tutta una serie di questioni molto grosse che vanno non soltanto sul versante del mercato del lavoro pensiamo a quello che sta avvenendo in questo settore no dove per un verso
Nei Paesi occidentali o in quelli quanto meno appartenenti al nord del mondo si assiste a processi di sempre
Sempre maggiore flessibilità lavorativa con l'insicurezza del lavoro e dove peraltro verso il lavoro invece si sposta tendenzialmente su altri mercati dove tuttavia non sussistono diritti
Non soltanto sul terreno della sperequazione tra Nord e Sud del mondo che e in crescita per molti aspetti se si sta alle statistiche che tutti conosciamo insomma i livelli di povertà sul piano mondiale sono sempre più consistenti no ma anche sul terreno della politica della difficoltà cioè di governare la situazione in termini politici
E questo non soltanto perché la politica come dicevo già prima e debole in quanto risente ancora tutto sommato del concetto di Stato-nazione le uno degli aspetti più interessanti del libro di Marita anche gli anch'io ho trovato come probabilmente almeno nel settore della filosofia politica davvero un classico
E senza dubbio il più il libro più interessante di Maritain almeno in questo ambito ecco
Maritan mette sotto processo il concetto di Stati Stati-nazione individuando già fin da allora l'esigenza di una prospettiva di superamento che è legata certamente a quello che il professor Veca già diceva
Cioè la fuoriuscita da una condizione in cui gli Stati nazione che hanno condotto alla Shoah non ecco
Ma è legata anche alla consapevolezza che maturando un processo di interdipendenza a livello mondiale non si possono più fronteggiare i problemi
Nel quadro di uno Stato nazione perché appunto i problemi scavalcano di gran lunga le frontiere dei singoli Stati nazioni vanno ben oltre no ecco
Ora
E la politica che viene quindi chiamato in causa già proprio su questo stesso versante ma ancora di più viene chiamato in causa
Di fronte a un processo di informazione diffusa no che rappresenta per molti aspetti la possibilità di unificazione del mondo anche dal punto di vista culturale perché la globalizzazione sotto questo profilo offre no
Tecnologicamente potremmo dire delle possibilità
Ma che avviene anche qui nel segno invece della dominazione di un sistema è già stato ricordata l'egemonia americana
Che non è soltanto un'egemonia politica ecco basata appunto su una enorme forza disposizione che può essere giocata sul quadro internazionale
Ma è un'egemonia anche di tipo culturale perché è il modello americano
Di cultura che viene in qualche modo trasferito e io credo che anche quei fenomeni che prima il professor Veca ricordava per cui per un verso assistiamo a un mondo sempre più unificato dal punto di vista strutturale per altro verso emergono invece i nazionalismi settarismo i fondamentalismi e così via
Sono la risposta in qualche misura certamente sbagliata una situazione di unificazione del mondo che avviene nel segno di una omologazione culturale e che quindi finisce per come dire far sì che le culture deboli quelle che hanno meno capacità di di di reazione a quelle che non hanno capacità di stare sul mercato su questo mercato mondiale
Inevitabilmente si trovino a essere o del tutto depauperate della possibilità di sussistenza o quanto meno profondamente limitate in questa possibilità e quindi reagiscano
Magari irrazionalmente in questo modo attraverso a forme che arrivano persino poi alla violenza terroristica come ben sappiamo ecco o che comunque si esprimono in tutte le forme di fondamentalismo che conosciamo
Ecco vorrei proprio qui allora dire che forse l'aspetto più profondo più rilevante della globalizzazione al di là appunto dei due livelli già segnalati
Quello economico e quello dell'informazione è proprio il farsi strada di una ideologia a
Che come letti come vedremo rende poi difficile la possibilità di una azione politica internazionale di una ideologia che fondamentalmente ideologia del mercato
Che l'ideologia per cui conta soltanto ciò che produce ciò che è utile ma nel senso di utile immediato sul terreno economico no per cui le di fronte una l'ideologia che ha una tale pervasività in quanto viene come dire proiettata anche attraverso l'uso di tecnologie estremamente sofisticate invasive no una ideologia che alla fine in qualche modo fa sì che ciascuno di noi non si ponga più le grosse domande di senso anche di fronte a scelte impegnative quali la vita
Ci ci costringe a fare ma in realtà attenti sempre di risolvere tutto sul versante appunto puramente utilitaristico alle domande di senso sostituisce la domanda piuttosto del che cosa serve no ecco
Frequente in ciascuno di noi anche questo riferimento all'utile no che è diventato un po'il criterio dominante e dell'utile e produttivo è inutile appunto in senso economico è l'utile nel senso
Mercantile del termine quindi più banale oserei dire del termine
Di fronte a questo io credo le difficoltà di rintracciare una come dire un una piattaforma no di valori condivisi a livello a livello internazionali a livello mondiale perché
Questo dovrebbe essere il presupposto io credo per poter arrivare
Ha una forma di governo della comunità mondiale che non si limiti semplicemente a delle procedure no per quanto necessaria insomma ma riesca davvero come voleva Maritain a coagulare attorno a sé dei valori condivisi da tutta la tematica dei diritti umani
Sì si colloca in questa prospettiva di fronte a questo le difficoltà sono molto grossa e mi ha molto sollecitato in questo senso intervento di lega quando appunto diceva ma questa tematica dei diritti umani ecco oggi siamo in grado di ripensarla in una prospettiva che non è più quella in cui i diritti umani sono nati che è una prospettiva tutto sommato ancora se risaliamo alle origini dei diritti umani e quindi alla tradizione illuminista e così via fortemente individualistica no e in secondo luogo è una prospettiva anche tutto sommato occidentale io dico sempre che la categoria di diritti umani è una categoria che certamente dal punto di vista formale gode di una certa universalità dal punto di vista formale ma dal punto di vista dei contenuti storici è una categoria legata a una cultura mentre oggi siamo in un contesto culturale nel quale evidentemente le culture ormai sullo stesso territorio convivono tra di loro no
E la difficoltà a rintracciare delle modalità anche di espressione dei diritti che siano
Capaci di interpretare l'esigenza di queste diverse culture di queste diverse tradizioni religiose che convivono sullo stesso territorio è una difficoltà molto grossa io credo oggi no ecco
Proprio perché occorre per un verso superare in qualche modo la stessa tradizione originaria dentro la quale i diritti umani sono nati che input che rifletteva una prospettiva di tipo individualistico
Che oggi anche nel nel nel contesto stesso dei territori sui quali noi viviamo no non riesce più a tener conto di fasto delle appartenenze cioè scorpora i singoli soggetti da appartenenze sociali culturali religiose
Che definiscono l'identità di questi soggetti laddove il contesto era un conte contesto culturalmente omogeneo come è avvenuto per tanto tempo anche da noi evidentemente questo era molto molto più facile oggi e il passaggio è in qualche modo da i diritti dei singoli ai diritti invece delle culture
E i diritti delle religioni fino ai diritti cioè di resa di di soggettività sociali le chiamerei così non riesco a trovare una espressione migliore no
Che convivono accanto a noi e che hanno come dire l'esigenza anche di manifestare pubblicamente la loro identità
All'interno di un territorio che certamente ha una identità che va in qualche misura conservata ma che non può se vuole evidentemente affrontare il problema della presenza di queste nuove soggettività sociali non porsi in una prospettiva anche di apertura una integrazione
Che se non avviene evidentemente crea quelle conflittualità che già conosciamo e che esasperate portano poi evidentemente anche a livello internazionale alle situazioni
Di violenze di guerra di terrorismo che sono sotto gli occhi di tutti
Ecco cioè io mi chiedo se allora è possibile davvero costruire una come dire una politica che sia in grado di governare come si diceva
Prima la civitas Maxima ecco come diceva possenti la civitas Maxima senza passare attraverso a questo livello che mi pare un livello estremamente importante ma anche nello stesso tempo estremamente difficile
Forse perché perché no di pessimismo in questo ma non vedo molte vie d'uscita in questo momento
Se no se non la costruzione in qualche modo di soggettività più allargate che vadano al di là delle singole nazioni
Temo in qualche misura come dire
Il riferimento a un'autorità mondiale comunque essa sia a parte il fallimento dell'ONU ma diventano no non non vedo molta per molti molte alternative in questa direzione molte possibilità e le temo per alcuni aspetti non ecco credo piuttosto che questo sforzo di andare oltre le aggregazioni nazionali creando forme di federalismo che in qualche modo includono più nazioni e quindi questo determinarsi di blocchi di nazioni che già al loro interno hanno la possibilità evidentemente di governare meglio certi processi perché
La la loro la la la loro autorità spazia su un territorio più vasto e quindi con possibilità più vaste e e
Nella prossima in prospettiva la possibilità che questi queste diversi blocchi poi federali di nazioni riescano a trovare dei momenti di conciliazione per riuscire ad affrontare i problemi che sono di tutti che sono problemi comuni che sono problemi divenuti universale all'interno di questo mondo ecco credo che questa sia realisticamente una possibilità forse unica in questo momento storico stante la situazione di oggettiva difficoltà
A cui facevo poc'anzi riferimento
Io mi fermerei qui avrei altre cose da dire su altri punti altri versanti per esempio una delle tematiche che vengono riproposte da Maritain no ecco quella del restituire in qualche modo al concetto di natura e al concetto di diritto naturale come fondamento degli stessi diritti umani anche se ed era quella osservazione che prima il professor Veca faceva
E che condivido profondamente che ma ritengo fa nel suo volume quando dice che da una parte la possibilità di convergenza sul terreno della prassi può anche avvenire ma anche se non non avviene sempre sul versante invece teorico e forse bisogna lasciar stare in fondo questo discorso evitare questo discorso in alcuni momenti ecco condivido questo ma credo che nella sostanza anche il discorso stesso del diritto naturale della legge naturale come presupposto
Attorno a cui far ruotare questa riflessione che poi si costruisce attraverso i diritti umani e i diritti dei popoli diritti delle nazioni sia una strada che certamente evoca un'istanza un'istanza che ancora oggi è molto io credo rilevante basterebbe pensare a come ritorna il tema della natura
E nel quadro della della situazione ecologica in cui viviamo come ritorna anche nel discorso dei rapporti con le culture perché la la riduzione in bioetica ma ma anche nei rapporti con le culture laddove per esempio i il fatto del del trovare qualcosa che trascenda in qualche misura le singole culture la condizione per potere fare dialogare le culture
Perché altrimenti si cade in un relativismo culturale assoluto no in cui le culture non hanno più nessuna possibilità in qualche misura di trovare convergenze ecco riemerga Maria emerga certamente sotto forme profondamente diverse che difficilmente sono riconducibili alla tradizione classica del diritto naturale per lo meno così come viene ancora riproposta da Maritain sulla scia per un verso dell'aristotelismo per altro verso soprattutto del tomismo ecco mi pare che queste siano così soltanto alcune considerazioni che in modo molto frammentario ho buttato lì provocato soprattutto dai primi due interventi uscendo un pochino anche dal seminato cioè uscendo dal terreno sul quale avrei voluto rimanere più come dire più quindi
Più più fisso più più inserito più incarnato
Ma per dare un contributo anche a questo dibattito che mi pare abbia offerto una serie di spunti che meritano adesso di essere rilanciati sul sull'uditorio anche perché è giusto che ci sia io credo un po'di confronto no con chi ci ha finora ascoltati grazie
Ma finora è andata benissimo nel senso che altro che Hope scontro accanto se sono moderati tra di loro se sono al consumo pronti a fare ancora perché vedo che c'è un traffico di appunti di cose però giustamente visto che punto finora è andata così bene proviamo a intrecciare o anche con le eventuali suggestioni che vengono dal pubblico senz'altro poi avete del vostro da da mettere dallo Stato
Forse devono venire qua parlare al microfono giriamo
Fino all'onorevole
Niente io vorremmo sapere sfogo purtroppo separati dal professor Veca ecco come come Maritain debellare
Politico e anche le contraddizioni degli invasi di gradualismo Angelo Rizzoli e anche le contraddizioni del chierico l'intellettuale prestato alla politica cioè io va be'faccio un altro intromissione io sono rimasto molto colpito col successo in Ucraina nella nella
Per otto uno strato che lo scorso anno
E sono rimasto anche molto colpito da da quanto ha detto credo anche avvenire un filosofo e un europarlamentare di grande prestigio come come Geremek e e il quale ha pubblicamente auspicato una Solidarność chi è e in una situazione dove è vero che il mondo e unipolare però rendiamoci conto che nessun Europa non viviamo nel Bangladesh o in Africa e che c'è ancora
Ma anche colossi come la Russia cioè
La contraddizione un personaggio anche come come dire né che che un filosofo di Bardi e che si muove in questa direzione qua può provocare anche a livello politico le discussioni ma anche a livello di
Accordo raccoglie
Due domande la pena cosa pensate
Della futuro delle Nazioni Unite si può immaginare in questa istituzione questa famosa gobba l'iniziazione
Dei politica o meno e i questa prospettiva come considerate il discorso che ha pronunciato ieri l'altro Bush in cui da allora
America dalla Stati Uniti la missione di portare nella la pace e la libertà la democrazia in tutto il mondo sappiamo che a questo scopo ha già più di cento basi militari sparse nel mondo c'è un certo differenza direi tra l'ONU e questa impostazione
La seconda domanda è questa forse ovvio mi scuserete una bella faccia non credete che il primo e l'ultimo che ha sostenuto la globalizzazione dei diritti umani
E delle ai principi che debbono instaurare la politica dello Stato sia stato Gesù Cristo due mila anni fa
Finalmente
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Che a me sembra
Riusciamo a tirar fuori qualcosa situazioni vive
Diciamo tendenzialmente relativo
Parte alla discussione ove stasera
Io costato che noi siamo avrà sessantatré fenomeni sul quale però parliamo scarse possibilità di difficoltà scarsa possibilità di incidere un non è stato più volte richiamato
E la globalizzazione finanziaria ed economica siamo dentro sul piano
Lei
L'esempio banale oltre argentini
Quattrocento mila persone
Ci attraversa seconda cosa vivibili di globalizzazione c'era Traversa
Uno va in giro che arriveranno e si trova da racconta dopo dicono duecento persone provenienti da duecento Paesi comunque da un bel po'dei Paesi ricchi attraverso una sonda introdotta trova se dentro la scuola sono siamo interessati da questo lato erano dedurre
Terzo fenomeno che ci attraversa distribuiti abbiamo qualche difficoltà ad incidere rapporto restano non più per citato per la potenza mondiale
Chiunque parlano gli si dicesse con gli Stati Uniti serbo secondo l'Istat il sì uno dice sì Sonego negli Stati Uniti ma voglio discutere c'è una certa difficoltà diciamo sei virgola sei miliardi
E qui siamo a versare questi verso Io uccido questi tre fenomeni poi ce ne sono degli altri audizione in questa situazione non lo possiamo fare
Una un'attenzione dovrebbe suggerire Rubino
Pensiamo Massimo Gargano mondiale fatta chiamate io possono il Governo Monti ha dalla passione risolto il problema
Secondo me influenza può essere
Allora mi chiedo l'unica possibilità che abbiamo guardi al giorno dopo testarda
Diciamo solo in varie città guardi il fare come si diceva dei gruppi in vista
Dei gruppi di Stati nazionali che si mettono assieme e cominciano a vedersi assieme suicida per esempio chiaro classe l'Europa l'Europa classico che tenta tenta minimamente di poter incidere sugli equilibri noi sappiamo che dietro c'è una bella
Nel senso
Gli stati nazione incidono anche sulla nuove processo fa ostili però almeno cioè questa non e l'altra cosa io dico ma su questo visti come non è che dobbiamo cominciare a pensare a Belgrado che non penso solo ridare un avversario anche l'Europa ma non sono solo teoricamente ma si strutturano in modo tale del discorso che vale diventa fattura
Diamo un'ultima paghiamo
E vale è chiaro assente una ha sempre
Vince sempre costruì errate per
Perché non basta probabilmente grazie a un'altra sede
Poiché previsti facendo
Cioè stiamo va bene
Sottoporre
Gli anni
Richiamo comandante
Un giorno Stelvio fate aprire una casa
Se gli astronauti
Singolo grande programma e approva importanti che finale sessantuno e ovviamente abbiamo viene esaminata benino e Gabriele resta il recente discorso
Aquilani sorprende per far
Mi piacerebbe provare venisse ricordata comune
Il presidente Francesco non riesce ancora sovranazionale è il fondamento sono giornate perché ed è forse riusciremo a realizzare
Portando avanti queste risposte
Forse lo scenario atteso discorso acrobatico
Mi pare che Sankara ferraresi estendiamo dei nomi
E infatti celeste
Anche se aveva elettiva siano
Potremmo fare così magari facciamo un giro di risposte partendo dal passo perché forse ha qualche problema di orario poi piana e poi concludiamo la circolarità con possenti che ha perso
Grazie mi scuso perché diciamo tra i dieci minuti io purtroppo devo scappare mi scuso riapre così tutti solo quelle qualche osservazione perché grazie
Valeva la pena di fare un altro giro diciannove non un altro incontro però a ben vedere ci sono anche connessioni con alcuni dei temi che saranno affrontati dalla Fondazione Lazzati se non sbaglio e quindi non può affidare il il testimone comunque io mi prenoto se vogliamo fare un altro incontro per il sviluppare questa questione sia sugli aspetti più astratti
E sia sulle sugli aspetti diciamo del che sono stati lei mi sembra meno dei invitasse
Chiamiamolo operativi anche lì siamo a un livello molto molto molto lontano da Cal però ci orientano si Porsche si può salire o scendere insomma allora volevo solo fare proprio due o tre osservazioni spero
Così velocemente come doveroso una cosa su quello che ha detto piano è che niente è interessato moltissimo credo che la questione
Del no al relativismo culturale e sì al pluralismo delle culture
Riconoscimento che i diritti umani sono contestualizzati storicamente se sono un pezzo della nostra storia
E come Paul spostiamo pensare che un pezzo della nostra storia
Abbiamo ragioni per sostenere che deve poter valere perché altre storie
Qui c'è qui c'è un problema secondo media di grandissima importanza di Alice importanza lei ha un livello astratto ma dica di sì a importanza ai livelli per esempio di tutti i tavoli internazionale
Perché il problema delle interpretazioni e dei diritti sono i problemi che sono sul sul tappeto se io dico
Certo che la tela tradizione individualistica era tradizione come dire è la secolarizzazione tutta l'idea della dell'eguaglianza che la proprietà di campo per cui il giudice sì John quantificato l'universale DC per certuni finale ancora protetta vale questo diritto
Questa cosa qui è la secolarizzazione degli a catturare
L'idea dei diritti naturale del
Cioè
Allora euro ti dice voi nel nella dichiarazione si connettono diritti umani alla dignità umana non più antichi miti
Allora noti c'è in tutta la grande tradizione per esempio di cultura induista di cultura africana per un bellissimo articolo di dirlo gli altri che hanno in quelli c'è il nostro modo di intendere a Dini noi intendiamo protegge la dignità umana
E riteniamo che sia il dovere dei buoni governanti avere a cuore tutelare la dignità delle persone su cui esercitano governo ma non nel senso per cui noi riteniamo che due persone hanno diritto nei confronti cioè voglio dire
Questo è un enorme problema io non so rinunciare come entri Maritain dice io la mia giustificazione dei diritti umani si basa sulla legge naturale d'su una ontologia eccetera
Io non so rinunciare all'idea che vide dichiara tesi sui diritti umani è una tesi uno che certamente contingente è situata storicamente una roba nostra a me è accaduto di nascere in come erede di quella roba lì mica no
E al tempo stesso però se venisse meno l'idea universalistica c'è qualcosa che non funziona come facciamo a a basare sulla su cose contingenti non so questo questo e l'altro il problema del noi più largo
Che tu hai citato e non il più largo che da questa questa è l'altra faccia se voi di questo tema qui ma è anche l'altra faccia molto concreta delle persone che incontri metropolitana cogliendo il più largo del ragazzino mi ricorda il papà la mamma portavano a Parigi avete ma cominciò nel persone nere in una città
E ieri tensione le piace molto piace molto alle persone per cui questo non genera incertezza
Ed è le domande di riduzione dell'incertezza sono domande né in società esposte come dice Bauman società liquida cui ci sono erosione delle della stabilità delle aspettative
Sono sempre sono crescenti e ci sono i cattivi prendili per il ci sono gli imprenditori politici dei cattivi sentimenti di ciascuno di noi
Gran parte del delle delle delle delle imprese politiche di tipo localistico neo localistico che hanno inventato tradizioni le abbiam in Italia ci sono in Europa hanno esattamente lavorata quei calcoli naturali cattivi sentimenti delle persone
Nota vi racconto come mi spiegò la tesi su Bossi un tassista napoletano geniale soluzione
Volevo solo fare un un accenno io credo che il punto che piano ha sollevato che pare ricorso in alcuni degli interventi al problema del federalismo regionale
Sia importantissimo
Perché noi potremo pensare per problemi operativi diciamo acque questa è una proposta che è stata fatta che si sta discutendo a rispondendo a che supera della delle delle come pensare l'ONU eccetera a un ridisegno dell'ONU
Cercando di a questo punto di rendere coerente la carta rispetto alla allo sfondo originario
Che ditte che abbia da un lato il la soddisfazione del deficit democratico dall'altro che abbia risorse
Per la tutela dei diritti umani fondamentali cioè per evitare che cosa sono Orlanda non fatta eccetera non siano eccezioni o strappi o deficit rispetto al diritto internazionale
Per cui
Si potrà e e questo è collegato all'idea della Corte penale internazionale queste sarebbero i pezzi oltre naturalmente all'aspetto de che è stato chiamato ricitato nell'ultimo intervento
Che ha a che vedere con la giustizia distributiva dico io insomma cioè che ha a che vedere con chi ha e chi non ha ecco il Colle con con con gli quei diritti fondamentali diritti non avendo i quali nessun altro diritto può essere esercitato dalle persone tra questo implicherebbe una cosa complicata perché una riclassificazione del nucleo dei diritti umani oggi
Che non è collisione con le generazioni successive dei diritti perché quelle sono affidate ad altri agenti no uno secondo c'è il problema invece di governo assai livelli macroregionale cioè continentale
E lì interamente il problema ne sappiamo quali guai all'Unione Europea
Però di nuovo proviamo a chiederci se nel mille novecentocinquantacinque in Europa
Si fosse detto ragazzi sia si arriverà in cui e venendo fuori dal dal massacro europeo si fosse detto ben sarà un momento in cui noi non avremo il franco l'onorevole Marco c'è Franco e Marco e cioè di Francia e Germania
Avrebbero detto tu sei un utopista sia un matto no che lo sa come director spegnere emette per cui è da un lato istituzioni organizzazioni internazionali ridisegnate i problemi di di di equità solo problemi legati anche alle politiche il Fondo monetario internazionale
E il giovane modella mercatista ecco la i problemi del di giustizia commutativa sono legati alla politica l'organizzazione mondiale del commercio
Quindi se tu hai sta ragionando solo per per per Terlizzi insomma per flash se tu hai un ridisegno dell'istituzione fondamentale una riclassificazione dei loro compiti mai non l'idea del governo mondiale
Io di quello che canta non amava il dispotismo che perché sarebbe in contraddizione con la provetta delle religioni e delle lingue diceva accanto mai invece la la Leardi le aggregazioni continentali
E pensate alla situazione asiatica resa alle tradizionali eccetera ma pensate alla alla problema a problema America Latina fissa dimenticati i mercati e cioè voglio dire
E pensate al a questo progetto il processo dell'Unione Europea allora e allora a quel punto tu vai
Sempre su un modello di sussidiarietà certamente tu hai che quando le cose son troppo grandi per riuscire a risolvere quei problemi che son più vicini Ailly di un ridisegno delle comunità
Diciamo che vada al piccola grande ecco questo è un po'la cosa mi sembra che sarebbe una cosa importante l'ultima battuta perché c'era stato chiesto sono certamente convinto che un ridisegno dell'ONU
Non sarebbe inutile è comunque in collisione con la l'attuale la politica perseguita dall'Amministrazione Bush nel primo mandato sembra case che Condoleezza Rice gli aveva dato dichiarazioni differenti ma insomma stiamo a vedere però di fatto quella e chiaramente una prospettiva differente la prospettiva la scelta la scelta unilateralista
Dell'attuale amministrazione americana è una scelta che certamente il rettore otto di collisione con la prospettiva che ho sostenuto e che sostengo in rotta di collisione
Per questo io sono convinto di questo
L'ultima cosa il riferimento al al all'universalismo Gesù Cristo degli credo naturalmente dissi
Credo di sì
Credo che sia Paolina l'ideale universalistica ma io non sono diciamo esperto bisogni studiai queste cose proprio quando comincia a misurare coi problemi del del confronto fra storie credenze differenti etiche religiose differenti
Credo naturalmente dissi
E e la tradizione storica e la tradizione cristiana ceto questa è una delle grandi tradizioni del mondo no se la grande tradizione del mondo
E credo che il nove nove qui aveva ragione il vecchio Croce non possiamo non dirci cristiani in questo senso questo mi sembrerebbe bizzarra come come come potrebbe essere altrimenti mi chiedo ecco che cosa questo ci chieda in tempi mutati queste l'interrogativo che condividiamo tutti ecco grazie
Sì rapidamente perché vedo che il tempo sta passando
Beh intanto sulla sul concetto che è stato poi ripreso anche dal professor Veca del ricerca di equilibri continentali io sono molto d'accordo cioè a me pare che sia la via d'uscita
Verso la quale occorre muoversi se non si vuole appunto creare questa sorta di autorità
Internazionale su super partes che intanto credo sia difficilmente realizzabile ma poi come dicevo anche prima può diventare davvero anche per molti aspetti pericolosa
Credo che effettivamente anche l'ONU possa riacquistare una funzione nella misura in cui viene inserita in questo processo e diventa per così dire un referente ultimo a cui appunto non più i singoli Stati ma queste potenze di carattere regionale che hanno evidentemente una possibilità di autogoverno anche molto più allargato sui problemi mondiali soprattutto su quali dell'economia dell'informazione possono fare riferimento per trovare delle forme di equilibrio e trovare un garante in qualche modo nell'ONU o un garante anche come ricordava che prima reca nella corte di giustizia internazionale per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani
Vorrei fermarmi un momento di più su due
Su una domanda e poi su un aspetto del del problema che abbiamo discusso questa sera
Che ho appena accennato nella riflessione precedente per stare nei tempi e che mi pare invece importante riprendere anche perché rappresenta io credo un elemento un tassello quanto meno importante della riflessione complessiva su questi temi
La domanda era quella sulla giustizia sociale io sono molto d'accordo in questo legame che sussistere che deve sussistere tra giustizia sociale pace peraltro prima ancora della tradizione agostiniana certa visione profetica no il primo a parlare di giustizia come fautrice di pace e Isaiah
Ecco
Agostino riprende poi il testo di Tajani che viene poi ripreso successivamente anche da altri esiti istituisce questo questo questa correlazione molto stretta anche in documenti ufficiali del magistero papale penso per esempio a come la Populorum Progressio dica di Paolo sesto dica che il nome della pace e lo sviluppo e lo sviluppo evidentemente è uno sviluppo secondo giustizia c'è uno sviluppo attraverso il quale si creano condizioni di perequazione non soltanto tra i singoli ma tra i popoli la Populorum Progressio fuoriesce da una logica come dire della dottrina sociale della Chiesa per la quale al centro la c'è la questione sociale intesa come questione dei rapporti tra le classi sociali
Per affrontare il problema invece in una prospettiva internazionale mondiale già no in qualche modo globalizzata per cui al centro della questione sociale ci sono i rapporti tra i popoli tra i popoli del Nord del mondo e quelli del Sud tra i popoli Ricky popoli poveri
Vorrei però sottolineare anche questo che non è riducibile il problema della pace al problema della giustizia
Se aspettassimo che avvenga giustizia nel mondo per potere fare la pace dovremmo io credo attendere l'altro mondo il con questo mondo insomma per cui la pace va costruita anche a prescindere in qualche misura va costruita tenendo conto e cercando di alimentare sempre più una condizioni che creino
Situazioni di giustizia a livello mondiale ma va costruita come un valore che ancora anche più alto della giustizia insomma che deve in qualche modo essere ricercato per Rose per se stesso credo che questo sia un elemento importante del discorso
Perché a me pare riduzioni istigò in qualche modo ricondurre esclusivamente la pace al fare la giustizia no
è qualche cosa di più di più grande è qualche cosa di più direi anche di di più utopico ma nello stesso tempo anche di realizzabile al di fuori anche di contesti che sono sempre cure sono sue sono semplicemente quelli della stretta giustizia
La collana qualcosa su cui ulteriormente mi vorrei soffermare per un momento con una piccolissima riflessione riallacciandomi anche quanto mi spiace che non ci sia più qui diceva Veca prima
E appunto questa attenzione a recuperare al di là della relatività delle culture no che non è il relativismo qualche cosa che trascende le culture stessa in fondo questa domanda sta nascendo no
Il tutto sommato l'istanza a cui rispondeva la categoria di legge naturale sì sì quale di natura umana no io preferì pregherei addirittura parlare di Humanitas
E proprio questa istanza del superamento delle differenze culturali attraverso a qualcosa che unifica l'umanità
E che non è semplicemente riducibile alla stessa appartenenza culturale
Ora da questo punto di vista in qualche modo occorre uscire un pochino anche dalla logica in cui si è immersa per molto tempo
L'antropologia culturale soprattutto di tradizione strutturalista no ecco che appunto giustamente ricchi reagendo nei confronti del Del Noce antismog occidentale
Affermava appunto che ogni cultura è un mondo a sé no che ogni cultura in quanto mondo a se non può subire un processo di comparazione con altre culture e così via ecco credo che viene un po'a superare questa logica
Non tanto per perché non si debba riconoscere valore a ciascuna cultura no
Il pluralismo delle culture è un valore in sé il pluralismo delle culture riconoscimento del valore delle diverse culture ma perché bisogna in qualche modo sollecitare le culture ad auto trascendere sia riconoscere che in qualche modo c'è qualcosa che le trascende e che appartiene appunto a quella umanità scusi a me pare di poterla chiamare
Che costituisce l'elemento per il quale le culture possono poi anche tra loro incontrarsi possono interagire positivamente tra loro possono trovare momenti appunto nei quali converge
E quindi anche valori attorno ai quali convergere quei valori che lo ricordavo prima rappresentano a me pare un punto di partenza fondamentale anche per la costruzione di una assetto politico che voglia davvero
Dare al mondo in cui viviamo non soltanto ordine ma soprattutto possibilità di Piera pacificazione ecco
Credo che da questo punto di vista allora il relativismo delle culture se assolutizzato lo dico paradossalmente no quasi facendo un ossimoro se assoluti dato diventa un rischio
No come un rischio è stato per il passato la vera invece assolutizzato una cultura rendendola egemone e facendola diventare il paradigma cui tutte le altre culture dovevano riferirsi
Sì qualche parola per concludere visto che l'ora abbastanza avanzata e c'era una domanda che mi chiedeva se ho ben inteso la prima di dire qualcosa sul gradualismo politico di Maritain
E ma ritenne
Da giovane ebbe un periodo di adesione giovanile durata abbastanza poco al all'idea socialista rivoluzionaria
Coi con me la conversione filosofica
Da un lato e la conversione religiosa dall'altro lascio da parte questa la questione della del socialismo
Per quanto lui dicesse che aveva fatto una sorta di voto giovanile di servire la classe operaia con movimento operaio a cui non aveva mai rinunciato neanche in forme quanto mai singolari nella sua nuova condizione di non più socialista e non più attivo
E quindi e difficile portare in Maritain diciamo entro queste categorie
Mi pare che lui sì con noti per il suo pensiero politico come un pensiero politico progressivo non progressista progressivo
Nel senso che e l'idea di legge naturale che centrali in tutto il pensiero politico di Maritain
Viene a dire che l'umanità prende conoscenza delle esigenze implicite nella legge morale naturale nel corso delle epoche e prendendo conoscenza cerca di avvicinarsi a questo ideale
Morale per così dire inscritto innovi
In questo senso lo direi un pensiero politico progressivo gradualità ma e con questo significato molto forte
Diverso è il discorso se parliamo dei mezzi di lotta politica qui direi che Maritain non è un rivoluzionario ma è un radicale nel senso originario del termine
Perché per ma ritenne Maritain è stato uno dei primi in Europa che ha prestato attenzione e considerazione molto profonda la figura di Gandhi
E con la figura di Gandhi ai mezzi di lotta politica che lui chiama poveri o non violenti
E ci sono varie parti dell'opera politica di Maritain in cui egli è osserva con un giudizio complessivamente diresse vero
Come le forze politiche di ispirazione cristiana non siano stati in grado nei vari Paesi i movimenti potremmo divi democrazia cristiana di cogliere la forza e la profondità della lezione di Gandhi
Quindi ma ritiene addirittura faccio un cenno soltanto perché meriterebbe ben altro
Addirittura eleva a legge fondamentale della storia la primazia dei mezzi poveri di lotta politica sui mezzi carnali sui mezzi cioè della forza del potere
E in questo senso è un radicale un radicale chi ha è uno dei pochi a mio avviso nel ventesimo secolo che ha riflettuto a fondo
Su quelli che sono i mezzi integrali di lotta politica che vanno oltre i mezzi che noi conosciamo certezze i mezzi delle armi della forza della costrizione della qualsiasi
E solo un cenno e non pretendo di aver esaurito il tema la seconda cosa poi ad altre non risponderò perché altri hanno già detto riguarda una domanda di Marzotto Caotorta sul futuro dell'ONU
La domanda che molti si pongono il futuro dell'ONU Allo stato attuale mi pare un futuro difficile perché il colpo ricevuto con la questione dell'Iraq che è un colpo quasi mortale
Perché e lì è stata apertamente violata la carta lo statuto fondamentale non sto adesso a citare l'articolo quarantadue articolo cinquantuno
Tutti sanno o quasi tutti qualcosa prevedono questi articoli nel caso di una eventuali azione militare così
Il sono presenti negli Stati Uniti delle forze che chiedono da tempo dell'uscita degli Stati Uniti dall'ONU
Non sono forse maggioritari o comunque sappiamo che dall'epoca del presidente ritiene che cominciata insomma venticinque anni l'attacco sistematico all'ONU che costa costantemente sotto tiro sotto tiro di una critica fortemente denigratoria come
Ecco dicendo è un ente inutile sostanzialmente perché l'ONU rappresenta quell'Assemblea degli stati si potrebbe forse in futuro diventare anche un'assemblea dei popoli ad una profonda riforma
Che e in qualche modo rappresentante de come i muscoli Jensen del diritto internazionale vigente i dei diritti umani
Dunque a questo che sto dicendo adesso che concerne la situazione geopolitica attuale aggiungerei quello che mi pare il difetto fondamentale dell'ONU
Parlando di difetto fondamentale dello non non voglio dire che noi dobbiamo abolire l'ONU
Se l'ONU venisse abolito ci troveremo in una situazione molto peggiore dell'attuale l'olio ha compiuto nonostante limiti molto gravi un'azione e necessarie essenziale e positiva
Ma qual è il difetto di base che sta dietro all'ONU che Maritain mette in luce ma non è l'unico sono moltissimi che hanno messo in luce Lollo è una sorta di lega di Stati nazioni unite o come si chiamava prima società delle nazioni essendo una lega di Stati gli stati delegano ad alcuni rappresentanti quello che la loro volontà
Per cui non emerge una volontà che rappresenti il bene comune della società mondiale tra presente emerge una mediazione
Specialmente pilotata dalle grandi potenze pensiamo al diritto di veto nel Consiglio di sicurezza che è un retaggio della della Carta dell'ONU un retaggio che indica noi vogliamo loro ma la la vogliamo a modo nostro
Per cui se l'ONU va oltre quelli che sono i nostri interessi noi blocchiamo con un diritto di veto che statuito conto nella carta
Allora il il difetto fondamentale dell'ONU e di essere l'espressione di Stati che mantengono la loro sovranità e che mantengono l'ultima parola
Certamente è un passo avanti rispetto al sistema di Westfalia che è stato citato dove non esisteva diritto internazionale che non fosse quello espresso dalla volontà contrattualistica degli Stati
Tuttavia nonostante questo limite fondamentale dell'ONU che noi abbiamo molte volte esperito meglio un nonno che funziona poco che nessuno tuttavia al cosa possiamo sperare nella miglioramento di uno strumento che pur portatori di un difetto strutturale possiamo sperare certamente dei passi avanti
Che sono quello negli ultimi citerei due
E non parlo adesso di quello di cui tanto si discute alla riforma del Consiglio di sicurezza che secondo me porterà ben poco porterà a entrare a qualche stato in più Giappone India forse Germania ecco non è quello il la riforma in questo senso del Consiglio di sicurezza non fa che
Rendere ancora più visibili i difetti dell'ONU il fatto che è una lega di Stati non è una sorta di autorità politica mondiali o sovranazionali
Tuttavia nonostante questi limiti ci sono alcuni spiragli e qualcosa di più che possono far pensare a un'evoluzione positiva se non prevale evidentemente la politica del unilaterale ma riprende quota il desiderio di un multilateralismo né citerei due con questo chiudo
Da un lato la tessitura della società civile mondiale che vanno compiendo le miriadi di organizzazioni non governative le le ONG le ONG lavorano spesso in stretto collegamento con loro e con le molte agenzie dell'ONU agenzie per i rifugiati agenzie le clip consigli economico-sociale
E sta nascendo quindi una sorta quindi chiamerei così
Tra società civile e società politica molto embrionale a livello mondiale che è appoggia per così dire molte azioni dell'ONU e l'ONU anche si appoggia queste ONG quindi qui c'è una sinergia positiva
L'altra è una proposta che viene da giuristi o in mente in particolare un volumetto delle Hegarty dizioni gruppo Abele di Torino di due grossi nomi del diritto internazionale
Finita e Alstom che è un professore della Università di New York
E in l'italiano Antonio Cassese un grande esperto di diritto internazionale
I quali esaminando il titolo di questo libro volumetto è ripensare i diritti umani nel ventunesimo secolo
E Cassese in particolare ma anche altro domanda di rendere l'altro grande aspetto della società civile mondiale in via di virtuale formazione sono le società multinazionali
Io ho citato le ONG adesso chiamo in causa alle società multinazionali o transnazionali come si dice
Le quali esercitano un'azione mondiale ma non sono soggette a nessuna forma di responsabilità
Allora e Cassese Aston domandano di fare entrare tra gli attori della società
Civile mondiale anche le società multinazionali in maniera che venendo a far parte in qualche misura costituzione costituzionali usando le nel futuro diritto internazionale e sono anche in grado di essere chiamate a rendere conto perché attualmente non possono in vari casi essere chiamati a render conto
Allora in questa maniera attraverso anche la strada del diritto si sta formando in maniera e reticolare in maniera in programmata ma in maniera anche in alcuni casi abbastanza efficace
Un reticolo di responsabilità è un reticolo di azioni che prefigurano questa che ho più volte chiamato una società civile mondiale in via di formazione
Che può appoggiare appoggiarsi alle azioni che vengono fuori dall'ONU un po'dalla condizione geopolitica mondiale
Dunque questo significherebbe un passo ulteriore oltre il sistema di Westfalia mille seicentoquarantotto che innestati in via di superamento in stato almeno parzialmente superato da mille novecentoquarantotto dichiarazione di versare i diritti dell'uomo palle dire che gli unici attori per Westfalia gli unici attori nel campo internazionale erano gli stati e quindi io le sorgenti del diritto internazionale erano solo le volontà contrattuali degli Stati attualmente andiamo verso una forma di diritto internazionale che molti chiamano diritto internazionale di diritti umani e anch'io mi metto in questa categoria
Che può prevedere un ampliamento degli attori del gioco politico internazionale e questo potrebbe portare a non dico una riforma molto profonda dell'ONU ma certamente a un incremento dell'efficacia della sua azione
Grazie a tutti ringrazio dell'ospitalità grazie ai relatori e buonasera