La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
10:00
15:30
09:30
10:00 - Roma
10:30 - Roma
11:00 - Roma
11:00 - Roma
11:00 - Roma
11:30 - Roma
12:00 - Roma
17:00 - Roma
9:00 - Catania
Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato trentuno marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura
Questo ci occuperemo
Di
Iran
Dell'aggravarsi della crisi tra l'Occidente Teheran dopo il sequestro di quindici marinai britannici riproporremo innanzitutto un'analisi dal Washington post di Devid Ignazi ULS
Quindici britannici in un mare di intrighi il titolo Ignazio Ussa spiega
Ragione per cui
Le guardie rivoluzionari Rania né hanno compiuto questo atto che da alcuni è stato definito un atto di
Pirateria
Leggevo un poi dal Wall Street Journal Europe anche un passaggio di un intervento di Thomas
Mette in nero o meno come confrontarsi con l'Iran noi vinciamo loro Verro dono questa dovrebbe essere la strategia secondo l'autore di questo commento
Parleremo poi di Medioriente dell'iniziativa cosiddetta di pace saudita
Che è stata riproposta al vertice della
Lega araba di questa settimana vi proporremo un commento positivo le di viale del Financial Times ieri l'autocritica araba un'esplosione di realismo che deve allargarsi a tutta la regione questo il titolo
E poi di proporremmo a un commento anche più critico l'analisi Thomas Friedman dal New York Times ieri molti piani nessuna novità
In chiusura poi ci occuperemo anche delle elezioni presidenziali francesi l'insicurezza è tornata ad essere un tema centrale della campagna elettorale dopo gli incidenti martedì sera la Gambino di Parigi
Leggeremo due editoriali da di Biasion secondo cui siamo una svolta nella campagna elettorale che però potrebbe essere favorevole a Ségolène Royale e poi definiamo che invece
Vede sarà così
Tenero sul ter Reno del
Politica del sicurezza ma partiamo dall'Iran e dall'analisi di devi di Ignazio si pubblicata ieri dal Washington post
Quindici britannici in un mare di intrighi Ignazio cercato spiegare soprattutto le ragioni che hanno portato il regime iraniano sequestrare i quindici britannici
Siamo in una stagione di traffici loschi Medioriente con una serie di stranieri enti che tutti coinvolgono le guardie rivoluzionari Rania neppure questa saga oscura ci ricorda che il vero potere in Iran potrebbe essere nelle mani di questa organizzazione quasi segreta la stessa che ha prodotto il presidente agitatore Mahmoud Ahmadinejad
Guardi rivoluzionari hanno orchestrato la cattura di quindici marinai britannici la scorsa settimana nelle acque che separano il confine tra Iraq e Iran i britannici dicono di avere
Dati che dimostrano che i loro soldati erano fuori dalle acque territoriali Rania nel momento in cui sono stati catturati
E hanno protestato vigorosamente con i diplomatici tra la Repubblica islamica ma il Ministero degli Esteri Regnani non sembra sapere nulla della vicenda per contro
Potrebbe essere stato uno degli obiettivi indiretti di questa azione
Quali sono gli altri obiettivi delle Guardie rivoluzionarie
Ignazio sullo spiega i guardiani della rivoluzione hanno preso gli ostaggi nel momento in cui erano sotto una crescente pressione e truppe americane avevano catturato cinque dei loro agenti operativi e in Iraq e forse i comandanti delle guardie vogliono un qualche tipo di moneta di scambio per avere indietro reagenti ma vi sono altre più ampie forze che stanno giocando la partita
Guardia nella rivoluzione sono tra gli obiettivi delle sanzioni dell'ONU approvato lo scorso fine settimana controprogramma nucleare iraniano
Che probabilmente
Ricorda Ignazio se condotto dalle stesse Guardie rivoluzionarie gruppo militare potrebbe aver voluto compiere una rappresaglia imponendo le proprie misure distensione
Contro il Regno Unito uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza
Poi funziona europei notano che la provocazione avvenuta nello stesso momento in cui crescono le voci di possibili nuovi discussioni tra Stati Uniti e Iran
Un dialogo a cui appunto si oppongono alle guardie della rivoluzione rappresentanti americani iraniani si erano incontrati a Baghdad lo scorso mese nell'ambito di una Conferenza regionale sulla sicurezza in Iraq
E ci si attende che il Segretario di Stato Condoleezza Rice incontri la sua controparte iraniana durante il vertice sull'Iraq artista Mullah d'aprile questo incontro potrebbe saltare in caso di mancata restituzione degli ostaggi britannici
Un altro obiettivo delle quarte rivoluzionare potrebbe essere il sabotaggio dei negoziati sulla questione nucleare e soprattutto Segretario di Stato Nicolas Behrens ha detto diverse settimane fa che gli Stati Uniti stavano
Ricevendo segnali da un po'tutto il mondo in base ai quali gli iraniani vorrebbero riprendere i negoziati ma la prospettiva di negoziati sul nucleare irrealizzabile fino a quando la crisi degli ostaggi non sarà risolta
Probabilmente scrive Ignazio su questo il vero obiettivo perché dopotutto le guardie dura rivoluzione non possono essere contenta di uno stop al programma nucleare che permetterebbe loro di proiettare
Il loro potere in modo ancora più aggressivo nella regione ma cosa rende così nervosa adeguarti della rivoluzione
Perché si comportano come se qualcuno avesse rubato un loro gioiello di famiglia ed è qui secondo luogo finto un post che viene forse l'evento più misterioso di questa storia
Il sette febbraio scorso uno dei più alti ufficiali delle guardie rivoluzionare il generale Alì Reza ascari scomparso ad Istanbul
Lo si tratta di un pesce piccolo e l'ex ministro della difesa durante gli anni Ottanta i primi anni Novanta esatto ufficiale chiave iraniano in Libano stia CUS contribuito organizzare l'esercito di Hezbollah che secondo un ex ufficiale della CIA
Che era a Beirut in quel periodo a scaricare al contatto primario del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah cosa è successo ad ascari l'uomo che conosce alcuni dei segreto più preziosi delle guardie rivoluzionari Rania né
Alcuni ufficiale a Washington Parigi e Berlino fanno spallucce e dicono scusate non possiamo essere d'aiuto su questa questione ma un quotidiano israeliano scritto poco dopo la scomparsa di ascari
Che il Mossad organizzato la sua diserzione e una fonte tra difesa israeliana citata dal Times di Londra ha detto Calgary probabilmente stava lavorando per il Mossad ma
Sì pensava che stesse lavorando anche per un'agenzia di Intelligence europea insomma
Ci sono molte ipotesi ma soprattutto si tratta di una storia perversa di spie che apre un nuovo strano capitolo in Medioriente così debiti Ignazio sul Washington post
Ieri è sempre a proposito di RAM vogliamo anche segnalarvi dal Wall Street Journal Europe un intervento di Thomas me che inermi
Ex generale come confrontarsi con l'Iran noi vinciamo loro perdono è questa la soluzione semplice
Una delle famose battute di Ronald Reagan proposito della sua strategia per confrontarsi con l'Unione sovietica era noi vinciamo europea tono oggi gli Stati Uniti secondo me chi inermi
Hanno bisogno di una strategia simile per confrontarsi con l'Iran se si vuole avere successo nel contrarre il tentativo di Tarantini cacciare gli Stati Uniti del Medioriente e di intimidire le altre potenze occidentale insomma
Un punto di vista molto americano e molto da generale in pensione che però così risparmiamo almeno per questioni di tempo se volete potete leggere
L'edizione di questo fine settimana del Wall Street Journal Europe ci spostiamo invece sulle Medioriente il vertice della legava Bucks tenuto ma Riad questa settimana
Ha ribadito il piano di pace saudita che chiede in sostanza il ritiro degli israeliani da tutti i territori occupati compresa Gerusalemme Est in cambio della pace con
Israele
Su questo
Editoriale positivo l'abbiamo trovato sul Financial Times di ieri l'autocritica araba un'esplosione di realismo che deve allargarsi a tutta la Regione è questo il titolo
Raramente
C'è un motivo per ricordarsi che un vertice della lega araba scrive Asti immancabilmente questi incontri sono inefficaci
Poco sinceri e irrilevanti tra i trecento milioni di arabi che vivono nella regione ma il vertice che si è tenuto questa settimana Riad è un'eccezione nei toni e forse anche nei contenuti il re Abdullah monarca saudita che ha ospitato la riunione
Ha detto che i suoi pari della lega araba non hanno fatto praticamente nulla per più di sessant'anni a parte invitare
All'interventismo straniero nella regione la vera responsabilità è nostra dei direbbero Nazione araba D'Ettorre saudita e si è trattato per il Financial Times in una missione rara e sorprendente per monarchi assoluti adespoti repubblicani
Che hanno
Mal governato il mondo arabo e che hanno come abitudine di dare tutta la colpa al mondo esterno a finte teorie del complotto
Questa missione dimostra anche quanto sia profonda la crisi nella regione i sauditi
Che tradizionalmente fondano la loro influenza sui petrodollari sono intervenuti per porre fine a una guerra civile fra i nazionalisti gli islamisti palestinesi
Per strappare una pausa nella guerra civile in Libano in per placare la guerra etnico settaria tra sunniti e sciiti provocata dall'invasione americana dell'Iraq e che rischia di espandersi arresto dalla Regione
Se la diplomazia saudita ha avuto un effetto stabilizzante tutti sono però consapevoli dei suoi limiti
Si tratta di una risposta alla paralisi e al discredito in cui gli Stati Uniti sono caduti dopo la debacle irachena ma non si può andare oltre un certo punto senza il sostegno di Washington
Dopo l'accordo di unità nazionale palestinese ottenuto Daria dello scorso mese la Mecca i sauditi hanno chiesto aiuto l'Amministrazione Bush
Nell'ambito di questo stesso tentativo il monarca saudita chiesto gli arabi di serrare i ranghi dietro l'accordo della Mecca
E di rilanciare l'offerta di pace del due mila e due Israele descritta come l'ultima chance per una soluzione del conflitto toh
Per una volta scriveva certi questa potrebbe non essere una esagerazione gli Stati Uniti Israele possono anche non volere un accordo con un Governo palestinese che include al suo interno Hamas e ammassano lungamente potrebbe non voler riconoscere Israele
Ma allo stesso tempo
Israele i suoi amici riconoscono che la pace si deve fare con i nemici e questa opportunità ora esistente
I sauditi hanno fatto quel che potevano ma improbabile che una famiglia reale che si fonda sull'ideologia wahabita perché ha problemi a stare unita possa fare molto di più
Gli sforzi combinati Stati Uniti Unione europea e Paesi arabi sono necessari per mettere in piedi una conferenza di pace che possa contribuire appunto alla pace e a sottoscriverla così
Il Financial Times di ieri molto più critico Thomas Friedman sul New York Times nell'analisi che viene pubblicata oggi dall'International Herald Tribune molti piani nessuna novità questo il titolo
Nel Medioriente patria dell'invenzione dell'algebra sembra
Essere stato inventato una nuova matematica e la sottrazione attraverso l'audizione
Le cose vanno così scrive Friedman aggiungi più viaggi nella regione da parte del Segretario di Stato americano Condoleeza Rice però non sembra avere una strategia coerente
A una vecchia esca cioè
L'apertura di pace saudita nei confronti di Israele e combinato il tutto con un cinico accordo di cessate il fuoco tra masse Fath l'altro è un Primo Ministro israeliano tanto impopolare che il suo tasso di popolarità al di sotto del margine di errore due per cento per intenderci
Il risultato e che stiamo tornando indietro ma molto indietro secondo Friedman cioè alle rappresenta Oslo
Solo i cattivi in questi tempi entrano nella storia in Medioriente sull'i cattivi hanno immaginazione determinazione moderati arabi palestinesi e israeliani stanno invece guardare
Il loro il loro leader non sono mai stati tanto deboli e l'America non è mai stata così incapace di inquadrare chiare scelte per spingere i moderati all'azione
Potremmo e dovremmo fare meglio scrive Friedman solo sette anni fa al Presidente Clinton propose il cosiddetto Piano Clinton per la pace tra israeliani e palestinesi per la prima volta gli Stati Uniti avevano dettagliato un accorto giusto per entrambe le parti
Quel piano chiedeva Israele di rinunciare al novantacinque per cento della Cisgiordania di casa di Gerusalemme est
Ai rifugiati palestinesi sarebbe stato concesso il diritto di ritornare nelle aree palestinesi ma non Israele la maggior parte degli insediamenti più popolosi attorno a te la vive Gerusalemme sarebbero rimasti altri sarebbero stati rimossi
E i palestinesi sarebbero stati compensati da Israele con altra terra e altri tipi di accordi
Ah sì scrive Friedman e a sera va fatta rifiuto quel piano
E anche gli israeliani rimase un po'freddi ma tutti sapevano allora sanno oggi che il Piano Clinton nel solo quadro realistico per la pace
La squadra Bush invece partendo dal presupposto che l'ha fatta non lo aveva accettato deciso di
Mettere da parte del piano Clinton
Ma così facendo negli ultimi sei anni si è essa stessa messa da parte un primo risultato di tutto questo per Friedman è che abbiamo avuto tutta una serie di piani di bacino infine il Piano Mitchell ammissione Zinni il Piano tendente la road map il framework quattro più quattro
E presto avremo anche la framework sei più due
Il secondo risultato che sulla tavola ora cella riproposizione dell'iniziativa di pace saudita
Che chiede capace piena con Israele dopo il
Totale ritiro israeliano il ritorno dei rifugiati palestinesi tutto questo senza ma senza dettagli senza piani arabi per capire come arrivare a questo obiettivo con Israele
E poi diamo l'accordo di pace de la Mecca tra a Massel fatta che non riconosce nemmeno l'esistenza di Israele se si legge l'accordo della Mecca
Israele appare solo come un aggettivo non come un sostantivo aggettivo che accompagna le parole pressione occupazione mentre non c'è alcun accenno al fatto che sia uno Statuto a riconoscere
Questo scrive Friedman e quanto e quanto accade quando l'America lascia un vacuo ma un vuoto
Altri lo riempiono con piani di pace
Che si confà hanno ai loro bisogni mettendo però in secondo piano i bisogni della pancia così Thomas Friedman sul New York Times ieri sull'Herald Tribune
Di oggi per chiudere ci vogliamo occupare anche delle elezioni presidenziali francesi mancano ormai solo tre settimane al primo turno
E la campagna elettorale caratterizzata dal ritorno del tema dell'insicurezza perché perché martedì scorso da grandi nuovo di Parigi sono stati scontri tra dei teppisti e la polizia
Di Biasio apriva il suo giornale di ieri con questa questo interrogativo chi approfitta
Della insicurezza Royale Sarkozy le per Bayrou
L'incidente di martedì potrebbero modificare il corso delle elezioni è una risposta emendata
Sempre l'alibi nel suo editoriale che scrive svolta dalla campagna forse
Finora un kolossal così grazie al suo nel giro sfruttamento politico faceva la corsa in testa l'effetto by V dava fastidio più alla sinistra che la destra e i valzer delle esitazioni di Ségolène Royale garantivano la supremazia del candidatura impeto
Con l'incidente della Gambino grazie al costume di difensore dell'ordine di fronte al lassismo grazie al discorso dell'Autorità repubblicano posta la cultura della scuderia scusa
Praticata dalla sinistra Nicolas così potrebbe approfittarne per far crescere suo vantaggio ma per libri non è così certo
Il meccanismo classico politicamente di strutture lo conosciamo SAR così critiche delinquenti la Sinistra critica sarà così
E sarà così raccoglie i frutti politici
Ma questa volta la trappole troppo visibile per libera e difensori più intransigenti delle libertà pubbliche hanno preso equilibrare i loro discorsi tra tradizione di apertura e fermezza legale tra prevenzione che sanzione e di conseguenza
Libera centennale che
Ségolène Royal a poter trarre vantaggio dal ritorno dell'insicurezza al centro della campagna elettorale una risposta diversa questo interrogativo cioè su chi beneficia dell'insicurezza
In termini elettorali la possiamo trovare sull'apertura di ieri di mio figlio identità e sicurezza SAR così si impone quotidiano conservatore pubblica i risultati di un sondaggio
Secondo cui
Il trentanove per cento dei francesi ritiene che ci sarebbero meno violenza se sarà così venisse eletto
Contro il diciannove per cento per bere o il diciassette per Royale e poi nell'editoriale dal titolo poliziotti ed iniqua o delinquenti questa alternativa
Regia o scrive la campagna del due mila sette potrebbe essere una svolta come nel due mila e due insicurezza potrebbe essersi installata nel dibattito all'epoca risultato full eliminazione degli oneri Jospin candidato socialista
Questo tema con l'identità nazionale sarà così lo ha volontariamente scelto perché giudica ritiene che si siti al centro dell'angoscia popolari immigrazione insicurezza globalizzazione
Europa e perché vi dà l'occasione risvegliando le divisioni destra sinistra di riprendere il tema della rottura
Ségolène Royal che
Alla fine tattica ha visto il pericolo lungi dall'abbandonare sarà così la causa dell'identità nazionale ha fatto dell'affermazione dei simboli nazionali cioè la Marsigliese la bandiera il primo atto della sua indipendenza ritrovato dal Partito socialista
E sugli incidenti tra Gambino coi alla corretto il tiro della sinistra niente lassismo quando si prendono i mezzi si paga il biglietto ha detto la candidata socialista ma come fosse ovvero quali alle incastrata
Difficile essere ascoltati seriamente quando si proclama da un lato rifiuto della politica repressiva
E dall'altro free il rigetto della sisma insomma concludo definiamo a tre settimane dalle elezioni anche se tra stima nessuno lunghe
Sarà così tiene bene il terreno che ha scelto sul quale l'attualità se portata quell'Andrea sicurezza e dell'identità nazionale è difficile immaginare che qualcuno eccetto
L'estrema destra ciò matite penne possa disputarsi abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0