Intervista a Sandro Spriano sulla marcia di Pasqua a sostegno della moratoria delle esecuzioni capitali

Molte le adesioni anche importanti alla marcia di Pasqua quella che chiede appunto
Immediata moratoria universale per quanto riguarda le esecuzioni capitali tra le adesioni anche quella di don Sandro Spriano che il cappellano del carcere Romano di Rebibbia che abbiamo raggiunto telefonicamente alla Donno speriamo tanto ecco il motivo la holding le motivazioni che hanno che l'hanno indotta da ridire
Ma in maniera assoluta noi crediamo nel
Nel valore della persona umana tanto più del mio punto di vista di fede come persona credente
Penso e credo che solo il Padreterno il diritto di vite di morte sulle persone quindi ogni azione che va contro la persona a cominciare dall'incarcerazione
Noi riteniamo che sia o un'azione strutturalmente malata strutturalmente dal nostro punto di vista peccaminosa
Quindi tanto più l'intento di condannare con il toglierla vi da qualcuno
è inaccettabile quindi da ogni punto di vista
Ecco proprio il punto interessa naturalmente il suo punto di vista proprio da un uomo di fede uomo di chiesa e quella è una marcia organizzare appunto ma varie associazioni soprattutto a anche soprattutto laiche che avrà però il suo culmine la sua parte finale n piazza San Pietro proprio in occasione del della benedizione urbi et orbi del Santo Padre ecco una sua riflessione in merito
Ma credo che sia molto significativo perché la giornata in cui noi celebriamo l'esclusione della vita alla resurrezione
Del figlio di Dio Gesù Cristo e quindi usare quella piazza essere lì accanto a chi proclama con forza che la vita e destinata non ha una tomba non ha una terra ma è destinata ad un regno spirituale davvero più ampio e più eterno credo che abbia molto significato per quanto ci riguarda
Davvero noi crediamo che ogni persona sia destinata a vivere per sempre
E allora chi può tra gli uomini decide il contrario Orsi si fa si fa nelle guerre si farà facendo morire di fame
Si fa in carcere ante con degli ergastoli ma questo dobbiamo dire con forza che davvero contro ogni
Principio evangelico Hugo un ultimarlo domanda sulla al suo proprio
Veste lei in quanto cappellano del carcere di Rebibbia vive ogni giorno la realtà carceraria quella realtà carceraria che è
Sempre stato tradizionalmente particolarmente sensibile al tema della pena di morte con le chiedevo una testimonianza in meglio cioè quanto questo tema poi vissuto all'interno del carcere
Ma
Purtroppo dal mio punto di vista dico che in carcere le persone che esprime la pena
Hanno poco spazio interiore per pensare a chi ci sta in una situazione peggiore della loro
Perché il carcere duro del carcere penalizza fortemente toglie dignità quindi ognuno e preoccupata della propria sopravvivenza e paradossalmente
Difficile per la maggioranza dei detenuti essere così solidali e così presenti quando
Si va parlare di questi diritti fondamentali della vita rispetta i condannati a morte quindi devo dire che da questo punto di vista la sensibilità e di molto ridotta
Ma davvero per colpa di una struttura che
Toglie tanto e la persona si trova accorrere lettere riprendersi qualcosa nell'ora difficile tra gli altri e allora mille Grazia donna Sandro Spriano cappellano del carcere romano di tre gradi e voi