Per avere una nuova politica dell'agricoltura in Europa e in Italia

Buonasera benvenuti scusate il ritardo dovuto al fatto che cercavamo di guadagnare l'ufficio in uscita da ristorante
Mentre la pioggia non smetteva pertanto come dire o ritardo causato da ragioni atmosferiche Nonda trascuratezza grazie a tutti voi di essere qui
Questa sera noi come sapete ragioniamo in termini generali di agricoltura del cultura riferita al sistema Italia ma evidentemente con un occhio al sistema europeo
Io presento gli ospiti che peraltro voi ben conoscete
Che sono alla mia destra il ministro Gianni Alemanno le politiche agricole e forestali
Che in anticipo devo dire rispetto agli altri ospiti mi sento di ringraziare e di ringraziare particolarmente perché anche se la festa dell'Unità per noi e preziosa ed è importante questa è una festa provinciale
è non credo che sia usuale avere un ministro a una festa provinciale pertanto siamo particolarmente lieti di ospitarlo
Alla mia sinistra Paolo De Castro
Docente universitario
Con curriculum che voi conoscete il passato
Oggi rimane diciamo un tecnico illustre sui temi dell'agricoltura
Alla mia sinistra ancora Tiberio Rabboni assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna alla mia destra Guido Tampieri che referente
Per i DS del programma che l'Unione si appresta a costruire anche evidentemente sul tema dell'agricoltura
Io provo
Prova a fare un'introduzione rapida essere Breve il più possibile non retorica anche se diventa difficile nel ruolo di coordinatrice di un dibattito ma ahimè anche di amministratrice sebbene insediata solo da un anno
All'agricoltura in provincia di Bologna mi diventa abbastanza difficile passare il microfono senza essere su questo anche chi ove dire un po'propositiva
Velocemente dico che questo dibattito si inserisce come in tutti noi sappiamo in un momento delicatissimo per quanto riguarda in generale l'agricoltura italiana ma direi più in generale europea
Oggi ne risentiamo fortemente come sistema Paese di quello che
La le politiche indotte dalla cosiddetta globalizzazione e dalla concorrenza
Dei Paesi esteri da una parte nonché
Dal calo dei consumi dall'altra che sono anche il frutto di una stagnazione economica non sono evidentemente perché sappiamo che questi si innestano anche su un modello di consumi e su costumi di vita anche alimentare che cambiano
Dall'altra questo dibattito casca a fagiolo a metà se questi possiamo dire del primo anno di sperimentazione
Della riforma della cosiddetta PAC la politica agricola comunitaria
Che come la maggior parte di questo pubblico che intravedo per lo più specialista ma non sono per fortuna come la maggior parte questo pubblico sa a inserito diciamo concetti fortemente innovativi rispetto all'erogazione dei sussidi in agricoltura
Trasferendo gli stessi dai produttori o meglio scusate dalle produzioni ai produttori quindi dalle produzioni al reddito
Guardo gli appunti per sono diventa logo Reuter dicevo noi oggi siamo di fronte a un panorama in cui la remunerazione per i produttori agricoli rispetto a qualunque tipo di produzione e talmente bassa
L'avere scatenato negli ultimi mesi nessuno come gli ospiti di questa sera può testimoniarlo avere scatenato davvero momenti di mobilitazione di contestazione di vari comparti penso all'ultimo che è quello che è avvenuto in Puglia
Sulla crisi per i costi di produzione dell'UPA e del partito e del pomodoro
Solo ultimo in termini evidentemente di data e questo a livello generale ma possiamo evidentemente già fa riferimento anche alla seria crisi del settore
Peschi coro in particolare in Emilia Romagna territorio più vicino a noi e con queste manifestazioni che appunto in Puglia hanno imposto il blocco della viabilità
In Emilia Romagna soprattutto nella zona del ravennate si sono espresse tramite queste manifestazioni
Dei cosiddetti autoconvocati cioè di agricoltori imprenditori agricoli che protestano caldamente perché non vedo non remunerato minimamente il loro costo produttivo
Io devo dire che in una fase come questa in cui diciamo che tutte le emergenze locali
Per quanto riguarda la Regione Emilia Romagna in particolare in quanto settore fortemente produttivo bieticolo saccarifero che uno dei temi
Che il ministro ha affrontato e che è davvero caldo rispetto al fatto per esempio che Bologna su questo è una provincia leader
Per la produzione che ha sul suo territorio dicevo ma ecco questo è uno dei temi ecco ma dicevo questo insieme a quegli altri appena enunciati che sono ultimi nella scala della cronologia e ci impongono evidentemente a tutti quanti azioni che io chiamo azioni d'urgenza
Che però ne dobbiamo costruire uno spirito assolutamente cooperativo
Alla luce di una ipotesi di costruzione di una politica agraria nazionale che sia capace di confrontarsi sempre di più con gli scenari europei ed internazionali questo è un tema all'ordine del giorno
Io Faini appunti mi sono scritto a una battuta ma non ho bisogno di scriverla
Cioè gli amministratori oggi mi pare che si comportino un po'come la Croce Rossa rispetto al tema Agricoltura corrono a cercare di dare un sostegno come possono a tutta una serie di situazioni che evidentemente sono sempre più di crisi
Noi abbiamo questo problema che però si come dire a cui si somma però credo una forte difficoltà di capacità di organizzazione del sistema agricolo nel suo complesso
Queste incapacità di organizzazioni io lo dico in termini slogan con le domande poi faremo parlare i nostri ospiti nel merito questa incapacità di organizzazione rischia di ulteriormente marginalizzare un settore strategico come per l'agricoltura
Sogniamo a questo il fatto che la spesa agricola europea rispetto al Bilancio
Evidentemente in fase di contrazione sappiamo che si è interrotto
Il vertice europeo sulla approvazione del bilancio proprio sui temi della politica agricola ecco credo che rispetto a quest'oggi le istituzioni in particolare di questa sera a vario titolo sono presenti devono interrogarsi insieme
Al mondo imprenditoriale per dare quelle risposte
E quelle soluzioni da cui dipenderà il futuro della nostra agricoltura
Quindi anche del sistema agroalimentare italiano nel suo complesso ma mi permetto di aggiungere da questo dipende anche il la possibilità di salvaguardare il territorio il paesaggio agrario il patrimonio rurale complessivamente intesi questa cosa io la dico perché in effetti spesso l'agricoltura che pure un settore così importante viene ancora letta
Io credo proprio anche nelle stanze della politica istituzionale come una delega che in qualche parte in qualche modo sta da una parte no e si fa fatica a vederne tutte le interconnessioni le commistioni positive che questa invece implica nella gestione del governo
Due elementi su cui credo ci dobbiamo confrontare l'innovazione da una parte e diventa l'unico fattore che può garantire
Diciamo la capacità di competere e l'internazionalizzazione e cioè come facciamo ad organizzarsi come sistema complessivo agricolo
Per proporci in maniera diversa diversificata sui diversi mercati cerchiamo abbiamo bisogno di imparare ad aderire alle domande al reddito e alla cultura dei paesi diversi non ragioniamo più dentro agricolture chiusa dal perimetro degli Stati ma sappiamo bene che stiamo parlando in Europa venticinque a breve a ventisette
Ecco da questo punto di vista una strategia condivisa con i partner europei è fondamentale per contare in Europa nella difesa anche dei nostri interessi nazionali
Ecco e un tema e poi mi avvio velocissimamente a concludere fondamentale credo di questa discussione eh la presenza e il ruolo dell'Italia a Bruxelles oggi è capace di interloquire in maniera da garantire una parola grossa mi rendo conto però come dire di tutelare il più possibile il nostro sistema agroalimentare per consentirgli di mantenere un livello produttivo non dico di minima ma insomma quel livello produttivo
Che ogni di cui ogni paese credo anche dal punto di vista e soprattutto dal punto di vista delle produzioni di alcune colture strategiche
Ha diritto ma sappiamo che il Trattato costitutivo UE nasce e all'interno di questo prevede una solidarietà fra i paesi membri
Perché ognuno possa sentirsi garantito di produrre soprattutto rispetto ad alcune produzioni strategiche un quantitativo che gli consente di fare una dignità nella relazione con gli altri Paesi pensiamo allo zucchero pensiamo al latte e
Inoltre c'è un tema che quello degli accordi interprofessionali da molti mesi si parla di questo problema io credo che questo sia uno strumento che oltre a garantire le regole e la trasparenza del mercato
Può comunque ancora diciamo garantirci un riequilibrio fra domanda e offerta assicurando quindi un reddito giusto adeguato i produttori ma più in generale a tutti i soggetti partecipanti alla Fiera fino al consumatore finale
Ecco io mi chiedo e chiederò ai nostri ospiti quali sono gli ostacoli che poi non ne consentono la piena attivazione
Concludo
Chiedendo agli ospiti di evidentemente rispondere in maniera aperta perché io ho fatto un ragionamento che vuole per spot raccogliere i punti nevralgici dei nostri problemi ma non per questo non farò delle domande stringenti perché altrimenti noi siamo un seminario che rischia di non avere fine perché l'argomento è importante ed è ampio dicevo sulla base del ruolo delle competenze dei singoli nostri ospiti
Esprimere diciamo come si fa
A intanto garantire un'azione che possa preservare l'emergenza delle emergenze cioè la garanzia del reddito agli agricoltori cioè la Samp la garanzia la salvaguardia di un reddito ma quale più in generale deve essere il posizionamento dell'agricoltura italiana
Per dare ad essa dispetto prospettiva pur non perdendo diciamo le nostre caratteristiche nostro patrimonio che rappresentato dei prodotti di grande qualità dalle conoscenze tecniche dei valori sociali e culturali di cui il nostro mondo agricolo e portatore
Dato che il made in Italy da solo come diciamo suggestione è importante ma se non entra in un circuito virtuoso rischia di essere davvero solo una suggestione un'ultima questione che non è ultima nella mia scala di valori dal referendum in poi
Degli anni Novanta il ruolo delle regioni è diventato sempre più centrale pregnante nella realizzazione delle politiche agricole
Ecco allora nuova scommessa credo
E quella di costruire azioni di collaborazione e ferme restando le singole competenze il ruolo che mai si deve fare confusioni perché altrimenti si rischia come dire un'interpretazione assolutamente libera della sussidiarietà e non è questo il caso dicevo
Posto questo
Una attività di governance che ci consenta di tenere insieme regioni e Governo in un progetto di cooperazione interistituzionale perché altrimenti e intravedo rischi di neocentralismo che nascono a livello che possono nascere a livello centrale del governo ma che in qualche modo possono anche indurre le regioni a pensare che alla luce di questo nuovo ruolo
Uso un estremismo concettuale anche se possono essere autoreferenziali
Le due dimensioni devono procedere insieme io credo che si debba lavorare sulla congiunzione positiva dell'originalità che esprimono i singoli territori con le azioni istituzionali per costruire questo sistema di relazioni stabili e duraturo
Io ho finito il mio o come dire
Chi però iniziale
Però ci tenevo diciamo a dare e intanto una qualche suggestione per la discussione e e mi ero fatta questa scaletta io comincerei da Tiberio Rabboni perché lui come sapete è un assessore che se ne ho insediato
Quindi posto che a ognuno pongo una domanda specifica e poi mi aspetto ma d'altronde l'autonomia e la libertà di ognuno evidentemente questo lo prevede che si spazi sui temi più cari rispetto alle questioni che ho posto dicevo
Tiberio Rabboni la tua angolazione per certi aspetti e privilegiata
Perché anche se chi si è appena insediato e quindi si è trovato immediatamente e nella dimensione di chi deve giusto gestire Problemi
Un ruolo defatigante da questo punto di vista perché non si fa in tempo in un contesto di crisi come questo a ragionare capire dove si è è mettere insieme delle strategie che già bisogna agire dicevo
Tu puoi farci una fotografia credo di quelli che sono i problemi che ai immediatamente visto rispetto alla gestione delle politiche agricole
Ecco i chiedo su questo qual è la tua impressione e soprattutto quali sono le ipotesi di lavoro su cui stai cominciando diventati
Dunque io faccio questo mestiere da neanche quattro mesi
Pur a fronte di una e alle dita molto positiva che mi ha lasciato
Guido Tampieri devo dire che l'impatto è stato oltremodo gravoso
Pesante
Sono entrato subito
Su vicende molto molto complicate ho partecipato a decine di manifestazioni incontri convegni
Situazione di crisi
Insomma
è stato come dire un tour de force molto istruttivo ma che è anche lo specchio di una situazione che forse non è solo relativa alla nostra
Alla nostra Regione ora la cosa che mi ha colpito di più nel corso di questi quattro mesi
è l'atteggiamento che ho colto nei produttori agricoli del mondo agricolo
Una sorta di disorientamento
Io mi sarei aspettato preoccupazione mi sarei aspettato rabbia
Ho trovato disorientamento cioè sostanzialmente un atteggiamento che dice datemi un punto di riferimento fatemi capire se c'è una prospettiva al momento questa prospettiva non la vedo
Ora la nostra regione
L'agricoltura dalla nostra Regione è sicuramente una delle agricolture più importanti d'Italia e di Europa e la seconda agricoltura
Italiana per produzione lorda vendibile
Abbiamo qui la più alta concentrazione di marchi DOP e IGP
Abbiamo una buone estensione di produzioni biologiche di produzioni tipiche e tradizionali
Abbiamo delle vere e proprie eccellenze in campo alimentare uno e alcuni marchi industriali che sono
Presenti sui mercati internazionali
E tuttavia per il secondo anno consecutivo
Le aziende agricole non fanno reddito
I ricavi non coprono i costi in molti casi ma il dato generale diciamo va in questa direzione
E questa situazione colpisce particolarmente le imprese agricole che più hanno investito quelle che si sono esposte di più
E che oggi di fronte al fatto che non fanno reddito si trovano maggiormente in difficoltà finanziaria nei confronti del sistema creditizio bancario
A questo poi si aggiungono alcune docce fredde europei
Penso in particolare alla riforma
Deroga azione comune di mercato dello zucchero
Che in parole povere punta a cancellare la produzione bieticola saccarifero in Italia
E quindi piove sul bagnato senza considerare poi voi diciamo la doccia fredda di questa discussione sul bilancio agricolo europeo
Che ha visto il vostro presidente del Consiglio diciamo sposare le tesi del presidente del consiglio del premier inglese
Disorientamento disorientamento perché appunto
Siamo una agricoltura tra le più importanti d'Europa
Siamo in una sezione in una congiuntura sfavorevole non si fa reddito
Mancano diciamo prospettive chiare dal punto di vista europeo ma anche dal punto di vista nazionali in questa situazione
è evidente che la domanda più forte va in due direzioni una aiutateci a superare queste difficoltà diciamo congiunturali
Anno scorso quelli che hanno fatto le pesche non hanno fatto reddito non hanno coperto i costi
Hanno bisogno di essere aiutati e al momento diciamo non c'è nulla di certo da questo punto di vista il Governo ha preso il ministro ha preso un decreto importante ma che tende a ad aiutare chi ha avuto un calo del reddito lo scorso anno superiore al trenta per cento ma non c'è la certezza che questo aiuto ci sia si discute di misure che aiutino a contenere il costo del lavoro in questi settori oggi attraversate da una crisi profonda ma anche su questo non vi sono certe aste così oppure si discute di ridurre l'accisa
Sulla sui carburanti per l'agricoltura ma anche da questo punto di vista non ci sono certezze poi
Soprattutto
C'è una domanda che dice dateci una strategia certo la strategia accendi Italia deve puntare
Non può rincorrere i pressi della Cina dell'India dell'Australia del Sudafrica deve puntare certo a contenere i costi ma deve puntare alla distintività alla qualità
All'identità dei prodotti
La come dire la strategia tracciata però non si trasmettono strumenti di sostegno a questa strategia programmi risorse la ricerca assioni importanti per la interno estesa azione la nostra agricoltore che io colgo diciamo
Colgo da questo disorientamento la domanda di a vere diciamo qualche cercò non qualche certezza perché le certezze c'è dobbiamo conquistare di avere delle idee una guida sicura di avere una prospettiva di avere delle strategie
Io
Penso che
Se non facciamo questo se non facciamo questo poi dirò nel prossimo giro quello che vuol far la regione Emilia Romagna però voglio dire che se non diamo
Una guida se non diamo come dire un affiancamento per quello che riguarda questa congiuntura così difficile in questi mesi se non diamo strumenti per realizzare una strategia nel lungo periodo bene
Il disorientamento diventa rabbia cieca o può diventare rassegnazione sfiducia abbandono e a mio parere questa è la cosa peggiore che ci possa capitare e noi dovremmo cercare di
E Di Carlo
Ministro Alemanno
Trasparenza e la formazione dei Prezzi della filiera sono Nesi che noi esistiamo ad una crescita esponenziale dei costi di produzione e dei prezzi al consumo
Ho letto sua Brissot le una notizia che così chiedevo anche eventualmente di confermare approvato in Consiglio dei ministri un decreto legge per consentire gli interventi alle Fiamme Gialle
Rispetto a chi froda ecco allora sugli accordi interprofessionali non si può lavorare e poi l'Inter professione
Non può recuperare quella funzione alla quale molti Dinoi avevano creduto come luogo che potesse regolare questo tema
Beh diciamo
Che sul versante dei consumi non c'è crescita vera nel senso che tutto sommato nella meccanismo dell'inflazione italiana i generi alimentari non sono sicuramente la parte che tira cioè tutt'altro diciamo che i prezzi al consumo sono rimasti sostanzialmente stabili
Quello che è grave e che a fronte di prezzi al consumo stabili si sono ridotti fortemente quelli che sono i prezzi che vengono pagati al produttore agricolo
Quindi diciamo che si è compresso fortemente la il reddito degli agricoltori e si è dilatata quella forbice dei prezzi che vede dare all'agricoltura al produttore agricolo un quinto o addirittura un decimo di quello che viene pagato al consumatore questo è il problema che abbiamo di fronte
Ora prima l'assessore sottolineava la richiesta di una un punto di riferimento e di una guida ecco io adesso lui si è appena insediato quattro mesi io faccio il ministro da quattro anni
Io ho osservato nella l'andamento di questi anni sostanzialmente una sorta di assenta mento rispetto a quelle che sono le difficoltà sostanziale l'agricoltura italiana
Che hanno visto regioni da un lato organizzazioni agricole e ovviamente porrà fine al termine la filiera il meccanismo diciamo così il Governo Unione Europea
Affrontare singolarmente i problemi del costo dell'impresa il problema relativa promozione alla qualità il problema relativo gli OCM
Ma non centrare concentrarsi attorno al problema fondamentale
Che oggi l'agricoltura italiana penso agricoltura europea le filiere agroalimentari hanno bisogno di una forte spinta di carattere programmatorio
Non una programmazione di carattere dirigistico no un'approvazione tra dall'alto anzi con la riforma della PAC usciamo dalla programmazione tirata a lato il mio europea dal dirigismo della vecchia PAC ma una programmazione che sia condivisa e che nasca dal territorio e dare realtà produttive ma che però ci sia perché se non c'è questo dato se cioè non c'è una capacità di individuare degli obiettivi produttivi nel concreto non solo le grandi grandi forme grandi obiettivi discorso la qualità e c'erano proprio di quantità di produrre da produrre le tipologie di prodotto anche in senso innovativo se non c'è questa capitali convergere su questo dato noi passeremo inevitabilmente la crisi in crisi sull'ortofrutta sono due anni che c'è una crisi che prima era solo meridionali ma che oggi ha toccato
L'Emilia Romagna perché sostanzialmente c'è più prodotto di quello che il mercato può assorbire questa data fondamentale
E questo elemento avviene in una economia globale in un'economia aperta in cui ovviamente il prodotto non è solo quel popolo che produciamo noi ma comincia a entrare in in sede europea in sede internazionale eccetera quindi sostanzialmente noi abbiamo bisogno
Di costruire una nuova programmazione sul versante agricola agroalimentare
Che non è un'operazione semplice
Perché ovviamente noi abbiamo un meccanismo istituzionale a tre livelli
Quello regionale con la nazionale e quello comunitario quando l'Unione europea e abbiamo ovviamente riconosciamo di a mente alle organizzazioni agricole la giusta capacità di concertare delineate scelte diverse realtà
Però uno sforzo del sistema e necessario da questo punto di vista perché se non si converge attorno a questi obiettivi se non si ritorna ricostruire dei piani di settore di filiera che hanno il dato della Programmazione produzione come cuore centrale non è sostanzialmente ci muoveremo
In una una lontananza rispetto alla realtà del mercato
Oltre a questo c'è un problema di carattere europeo
Noi siamo diciamo così io reduci dalla grande riforma Puglia agricola comune che aveva una grande valenza già una grande valenza deformati ICI la riforma il disaccoppiamento però questa riforma
Nella sua forza ha un carattere ambiguo perché può essere una riforma che apre l'agricoltura che spinge la rottura verso il mercato che eliminare le distorsioni produttive nel passato quando si facevano e famose montagne di burro e montagne
Di vari prodotti
Però può anche essere la una somma pari prepensionamento l'agricoltura italiana che disaccoppiamento può anche voler dire che accompagna verso la banca maniera indolore verso l'abbandono e ti lascio andare da questo punto di vista ecco questo tipo di riforma la cosa grave di questo dato è che dopo questa riforma
è stata cambiata la commissione c'è un nuovo commissario all'agricoltura
C'è una salto di passo un passaggio di vela gestionale che complica ancora di più perché non c'è l'autore di quella riforma che quindi conosce i meccanismi e la realtà Sydney sale conseguenza anche la modesta gestionale
Ma c'è una nuova commissaria che anche dal punto di vista culturale molto distante rispetto a quello che era l'impostazione difficile
E su questo versante nasce il gravissimo episodio della riforma dal cemento bieticolo saccarifero gravissimo perché è una riforma non soltanto difficile problematico battute le riforme gli OCM abbiamo avuto in questi anni ma è una riforma contraria allo spirito e alla lettera dell'agricoltura europea
Perché lascia detto agricoltura europea nel modello agricolo europeo c'è la multifunzionalità
Mentre l'OCM dello zucchero per dirla in maniera semplice si muove su una tendenza produttivistica che tende a concentrare la produzione
Nei due Paesi più vocati Francia e Germania e a cancellarla mentre dai paesi da sud Europa quindi e questa è la dimostrazione di come rispetto a un'impostazione di riforma tutta volta la multifunzionalità fra riforma Fischler c'è un salto logico c'è un salto l'impostazione siamo in una riforma invece dal dal sapore puramente liberiste puramente prodotti distacco
Questo dato è un dato di allarme noi dobbiamo assolutamente riuscire a recuperare a livello europeo una logica di agricoltura
E di politica agricola comune nel segno del modello europeo
E non può non essere questo un tema del vertice europeo non può non essere l'attenzione altrimenti dobbiamo essere chiari perché vedete quando Toni Blair teorizza Italia dalla PAC fa un taglio che al voi non ha nessun problema infondono nel Regno Unito l'agricoltura è poca cosa il più grande beneficiario della quegli agricola come il Regno Unito è la sua Maestà avere la regina d'Inghilterra cioè sostanzialmente questi enormi latifondi in cui non si fanno produzioni significative dal punto di vista economico
Ma Toni Blair momento stesso in cui da questo messaggio quindi parla di un messaggio dovrebbe essere innovazione di ricerca
Di liberismo quello che volete voi da un messaggio di cui però bisogna dire il rovescio della medaglia bisogni non c'ha la con forza e i Paesi del Sud Europa denunciano con foto cioè questo messaggio significa
Condannare a morte l'agricoltura europea e dire ai tornare al vecchio concetto per cui una sorta di visione tradizionale lavora qui l'agricoltura la farebbero soltanto i Paesi in via di sviluppo e non i paesi sviluppati
Quindi è necessario da questo punto di vista una grande attenzione
Che permette concludo sia di tutelare il Budget da Poli agricola comune ma c'abbiamo Budget che era garantito alla riforma fino al due mila e tredici e tale deve rimanere perché non possiamo dire pronto reticoli improvvisamente ci siamo sbagliati abbiamo cambiato idea perché è cambiato il quadro politico altre cose abbiamo dato alle garanzie devono essere mantenute
E secondo livello
Va rigettata che serva una sorta di battaglia simbolica profonda
Questa CM viticolo saccarifero che contraria a tutte le logiche europea tutte le potrebbe non solo interesse nazionali italiano ma tutte le logiche europee che fino adesso hanno ispirato le riforme la Puglia agricola comune
Paolo De Castro adesso il ministro anticipato questo ragionamento che riguarda la politica agricola europea adesso parliamo di una Europa venticinque presto a ventisette
La pena ha detto il ministro bilancio finanziario
Della UE
Congelato
Con la prospettiva poi di una riduzione complessiva del tetto di spesa per quanto riguarda le di coltura l'Inghilterra che propone una contrazione dei sussidi
Alle attività agricole la Francia che pure avendo espresso con referendum il voto contrario a costituzione europea
Non intende accettare ipotesi di riduzione del Budget destinato all'agricoltura
E delle proposte che poi la presidenza inglese
Immaginiamo che farà e allora lo scenario che si prefigura in generale ma in particolare per l'Italia
Ma intanto
La nostra assessore provinciale Gabriele è stata molto brava nell'inquadramento di questa nostra tavola rotonda questa sera perché ha fatto un po'l'elenco delle drammaticità che interessa nel settore agricolo oggi non c'è dubbio che si sta vivendo un momento di particolare difficoltà si stanno sommando più problemi assieme
Ma partiamo dall'Europa visto che miei voluto introdurre su questo problema
Voi prima ci rendiamo conto che l'Europa è diventata una macchina un po'più complicata del passato e prima riusciremo ad avere delle chiavi di lettura di dove andrà in futuro delle politiche europee
Se noi continuiamo a immaginare che Bruxelles e sia il luogo in cui i ministri vanno battono i pugni sul tavolo e tornano a casa con il bottino per la propria agricoltura
Non non non facciamo giustizia di ciò che è accaduto in questi ultimi anni a partire da quel processo di allargamento dell'Unione europea che vede oggi venticinque tra poco ventisette paesi
Con la stragrande maggioranza di agricoltori che saranno da quell'altra parte dei nuovi Stati membri non ci rendiamo conto che non c'è più la possibilità di governare
Questo settore senza capire che la maggioranza dei Paesi oramai e assai diversa sia per natura dalla sua agricoltura ma anche per interessa quello che Toni Blair dice in realtà ciò che una il numero non irrilevante di Paesi del Nord Europa pensa sia oramai una politica agricola che spende oltre cinquanta miliardi di euro per difendere il reddito di sette milioni gli agricoltori che esistono in Europa milioni di altri lavoratori che non hanno alcuna tutela
Che esiste un problema dei paesi in via di sviluppo che hanno bisogno di esportare in una ricca Europa altrimenti non sappiamo poi come governare fenomeni come l'immigrazione o altri drammi sociali di oggi
Quindi dobbiamo prendere atto che l'Europa di oggi impone modi di di essere in Europa diversi dal passato
E il primo è quello di innanzitutto conoscere quali sono le problematiche le difficoltà che i Paesi europei diversi dal nostro come storia se vogliamo ma che interpretano sensibilità Noemi
Non non immediate che però sono poi la loro loro obiettivo io ricordo la Renata e più una strada la ministra verde del governo sul revers cioè perché alla domanda che cos'è la PAC risponde la parte e un mondo straordinario strumento di politica ambientale
Che ovviamente noi tutti abbiamo una cultura ambientalista e quindi non è che possiamo dirci
Contrari però certamente la prima cosa che ci viene in mente la tutela del reddito come giustamente ha detto nella tua presentazione la garanzia di mantenere stabile un reddito che proprio a causa delle condizioni di mercato
Di un settore che è vicino alla libera concorrenza imposta una variazione drammatica di prezzi spesso con quella poca trasparenza tra tra i sì alla produzione prezzi al consumo che citava il ministro che rendono assai difficile la tenuta del registro
Però dobbiamo prendere atto che ci sono Paesi blocchi di Paesi importanti che la pensano profondamente diverso da noi altrimenti non capiremo la Fischer Boel l'attuale commissaria danese
Interrogata nella Commissione agricoltura del Parlamento europeo sul tema della zootecnia da carne
Ha detto non a caso è stata bocciata in commissione Agricoltura poi ripescata nel voto in Aula ha detto che il problema centrale che gli animali devono nascere e morire nello stesso paese
E che quindi bisogna smetterla di spostare tutte queste povere bestie in giro per i Paesi europei
Dimenticando che l'Italia importa oltre un milione e mezzo di capi dalla Francia che ingrassa un milione e mezzo di vitelli Dari stallo francese oltre cinquecento mila l'altri paesi
Senza considerare i maiali che importiamo dall'Olanda eccetera giusto questo normale
Riallocazione di una produzione che trova nelle specializzazioni produttive dei vari Paesi e questa cultura dell'anima Wealth farti una cultura assai diffusa
Nord Europa per mi ha profondamente le scelte politiche di questi Paesi e quindi noi oggi dobbiamo in qualche modo prendere atto ma prendere atto non passivamente dicendo vale oramai smettiamola
Di fare zucchero tanto in Brasile lo zucchero posta cento sessanta euro a tonnellata che diavolo stiamo a fare
In Europa con seicentotrenta ero perché questa è la differenza di prezzo dallo lo zucchero Ritanna da Zucchero fatta in Brasile rispetto alla apprezzo che oggi giustamente le nostre imprese giudicano basso di poco più di seicento euro a tonnellata perché evidentemente i problemi ci sono e Blair si è se vogliamo dal suo punto di vista posizionato lungo una trincea assai insidiosa per il futuro della PAC
Perché io ricordo è ancora oggi in Italia facciamo fatica a comprendere le ragioni per le quali Franz Fischler ha voluto e poi tutti i ministeri Agricoltura con qualche eccezione hanno votato questa riforma che non è stato una riforma giocata all'attacco
Cioè faccio questa riforma perché con il disaccoppiamento abbiamo risolto i problemi guardate che non c'è nulla di più falso perché Fischler un conservatore austriaco che ha fatto il ministro all'Agricoltura nel suo Paese non voleva certamente tornare dopo il mandato a casa sua e farsi fischiare dai suoi compatrioti agricoltori problema che Fischler aveva il terrore che la riforma gliela facesse la l'allora sua collega tedesca al bilancio Olaso Reyer la famosa commissario al bilancio e passata come una delle più cattive
Commissaria di lancia la quale diceva caro Fischer e la riforma te la faccio io
Trenta per cento delle risorse in meno perché ci servono quindici miliardi di euro per finanziare la ricerca per finanziare le altre cose
Ecco che Fischer attentato e non sappiamo se ce la farà attentato attraverso questa riforma di dare una sorta di nuova legittimità una politica agricola che non è più un sistema di difesa del reddito e basta ma è un sistema per la quale non sette milioni gli agricoltori ma quattrocento milioni di cittadini europei
Possono trovare da questa riforma una qualche giustificazione ancora oggi a circa il cinquanta per cento del bilancio dell'Unione europea e non basta probabilmente quindi quando diciamo che ci saranno dei problemi diciamo delle cose ovvie normali e chi è che non si può immaginare i problemi basta vedere che la Francia che no come sappiamo non ancora avviato la riforma Fischler perché ha deciso di rimbalzo rinviarlo al primo gennaio due mila e sei la Francia ha deciso di mantenere il disaccoppiamento su tutte le produzioni di dove è possibile quindi un approccio se volete completamente diverso dal nostro
Nostro che evidentemente non è che il ministro Alemanno ha deciso deciso perché le organizzazioni perché il mondo agricolo ha avviato un dibattito e ha spinto verso un disaccoppiamento totale io ricordo l'imbarazzo
Lo dico con con tutta la l'amicizia che Gianni Alemanno Sama l'imbarazzo di aver fatto un difficile negoziato sul grano duro portando Fischler ricordo a Cernobbio in un difficile trattativa perché noi pretendevamo giustamente un disaccoppiamento parziale del grano duro
Sull'altare di disaccoppiamento parziale del grano duro ci siamo giocati anche un po'di spazi su altre cose
E poi abbiamo fatto il disaccoppiamento totale c'è qualcosa che non va e non è che lo o a debito a Gianni Alemanno ma certamente c'è qualcosa che cioè noi dobbiamo capire che europei è un qualche cosa di complicato
Oggi indubbiamente questo dibattito sulle prospettive finanziarie torneremo presto
Vedrete che insieme a Blair ci saranno altri paesi che si avvicineranno a questa logica se volete tra virgolette ragionieristica con cui Bruxelles e sembra approcciare i problemi dell'agricoltura basta tutti 'sti soldi
Dobbiamo utilizzarli per altre cose i capi di stato di governo hanno chiesto
Di ridurre le fonti proprie dell'Unione europea quindi non più quell'uno virgola ventiquattro ma addirittura l'uno per cento speriamo che non sia così perché un accordo era arrivato molto vicino il premier lussemburghese a trovare una quadra poi non si è chiuso ma speriamo che ci sia quella garanzia di avere le risorse almeno fino al due mila tredici
Ma dimentichiamoci questo approccio che a Bruxelles ci sia
In qualche modo un luogo in cui bisogna
Dai cazzotti che un luogo in cui si si vedono venticinque ministri venti lingue ogni ministro accompagnato da pochi collaboratori
Cosa pensate che si possa lì battere i pugni sul tavolo bisogna costruire con fatica
Le alleanze
I rapporti con i colleghi qui
Certamente aver avuto la possibilità via governare per molto tempo aiuta nello stabilire rapporti umani rapporti
In cui si potrà in qualche modo anche a livello personale costruire possibili negoziati
Ma il la difficoltà è quella di trovare un punto di incontro tra almeno dico io almeno quattro visioni completamente diverse del futuro dell'agricoltura europea
Una visione ambientalista
Una visione liberista che quella tipica inglese ma anche molti altri paesi oramai parlano di Area di libero scambio senza neanche vergognarsene
Una visione tradizionale chiamiamola così per non chiamarla se vogliamo conservatrice la visione francese ancora oggi parlamento francese approvato un documento in favore della PAC in difesa dei redditi degli agricoltori
Ricordo sempre quando ci fu quello drammatico tentativo secondo il mio punto di vista drammatico tentativo di cancellare il ministero dell'agricoltura
Nel luglio del novantanove che un giornalista francese scrisse su un quotidiano italiano che semmai in Francia qualcuno si fosse sognato di fare una cosa del genere avrebbero dato fuoco alle prefetture
Di mezza Francia no in Italia invece sembrava passare quasi inosservato questo infondere un provvedimento che volevano le regioni cancelliamo Kostunica l'agricoltura cancelliamo anche ministero delle Finanze mi sorge purtroppo ecco questo approccio un po'provinciale superficiale della complessità di un mondo agricolo che oggi indubbiamente l'ha detto
E sono totalmente d'accordo con una bella ma che Alemanno lo citava prima l'assessore Rabboni che è un mondo che ha bisogno di una capacità organizzativa che per troppo tempo abbiamo trascurato perché Gianni ha detto benissimo non è che ci sono importazione di Peschiera la Cina non è che c'è un flusso drammatico d'importazione di ortofrutta dal resto del mondo c'è un problema per il pomodoro specifico ma il resto e un drammatico problema di organizzazione produttiva ma è possibile che nel due mila e cinque ancora non siamo in grado di governare l'offerta meno male che adesso l'antitrust ha dato un parere favorevole per quanto riguarda almeno i consorzi dei formaggi
Ma ci sarà un momento in cui produttori di ortofrutta organizzeranno un minimo la produzione e si cercherà di dire per esempio facciamo magari un diradamento visto che la produzione quest'anno è più quindici per cento e abbiamo un calo dei consumi interni no perché se noi produciamo qualunque altro prodotto in economia sappiamo che il mercato non ritirerà quel prodotto siano continuiamo a buttare inevitabile non è che poi dopo possiamo andare a bloccare la quattordici a chiedere dei soldi perché non riusciamo a vendere il prodotto
Tagliamo un pochino lì dove si può quando ancora si fa in tempo quindi strumenti di organizzazione dell'offerta che per troppo tempo noi non abbiamo voluto o saputo se vogliamo in qualche modo introdotti in un mondo agricolo che di fronte alla globalizzazione a estrema necessità di essere governato di essere in qualche modo gestito in maniera
Intelligente perché altrimenti il mercato ci spazzerà via e non ci sarà spazio per una seconda punta
Guido Tampieri la domanda che ti volevo fare la introdotta Paolo De Castro
Cioè questo tema della frammentazione da cui del mondo agricolo
Inteso nelle diciamo nella parte le sue rappresentanze produttive ma non solo
Sembra fare il paio con un'altra frammentazione di cui nessuna responsabilità oppure chissà che la frammentazione della maglia poderale italiana facevo alcune riflessioni leggendo in questi giorni la stampa
Si è classificato in termini medi in quarantanove ettari l'azienda media in Francia
In ventinove in Spagna sette in Italia allora è un parallelo che evidentemente è solo casuale però come dire abbiamo tutto frammentato il terreno le organizzazioni agricole siccome nella tua esperienza lunga l'assessore regionale
Avevi detto spesso in alcune occasioni aggregarsi per competere ecco di fronte a un panorama di questo tipo di ma di quale delegazione parliamo
Subito dopo la conclusione ottimistica di De Castro che ha detto il mercato ci spazzerà via e non ci sarà un sit come secondo punto ritratto Calamo avrete
No non
Superare la frammentazione
E unirsi al resto assolutamente necessario credo non va derubricata come esigenza però non basta più
Perché la seconda domanda a cui rispondere unirsi per fare cosa
Altrimenti unirsi per unirsi non serve assolutamente a niente uno
Dei grandi problemi forse il problema maggiore che abbiamo è quello di orientamento del sistema o per meglio dire di orientamento dei differenti sistemi che convivono all'interno dell'agricoltura italiana
Questa è la domanda più forte
è una domanda ambivalente
Non ha un esito solo come suggeriva Boni un attimo fa può averne due
Perché può proporre una domanda rassicurante di ritorno alle politiche del passato che Alemanno e noi tutti conosciamo bene come può suggerire la strada dell'innovazione
Conservazione innovazione non sono per definizione categoria né di destra né di sinistra c'è un conservatori e innovatori perché questo gli appartiene
Il problema è come portare l'agricoltura italiana aggregandola sulle nuove frontiere dell'innovazione è questo il problema di fase che noi dobbiamo riuscire a governare
è difficile
Chiunque governi anche fra un anno
Questo è il passaggio più impegnativi in assoluto della storia moderna dall'agricoltura
Il passato non ci suggerisse nessuna soluzione di quelle che abbiamo conosciuto dovremmo costruirsela pezzo per pezzo
E questo farà sì che dobbiamo passare anche attraverso sperimentazioni di esperienze
Per le quali non c'è la garanzia di successo ma per ogni esperienza che nasce senza garanzie di successo è ancora più forte deficienze di a vere un impulso solidale da parte dei soggetti
Se in questa fase di evoluzione l'agricoltura nazionale
Si rompe si spezza si frammenta non la maglia poderale che già frammentata ma la solidarietà tra i diversi soggetti che sono chiamati ad affrontare questo tema e può spezzarsi facilmente perché le categorie che ho sentito evocare prima rassegnazione rabbia frustrazione possono suggerire a ciascuno dei soggetti quel posso dei di tirarsi fuori da questa condizione per addebitare agli altri le responsabilità
Del resto l'impulso molto umano e molto comprensibile ma questo sarebbe assolutamente negativo deleterio dannoso disastroso vorrei dire per la soluzione per la soluzione dei dei problemi
Allora la questione fondamentale che abbiamo di fronte oggi e
Condividere degli orientamenti
E farà dovuto io orientamenti in concrete politiche sensibili
A bere enti ai differenti bisogni dei differenti territori delle differenti settori e perfino delle differenti in preso sistemi di imprese più contraddistinguono il sistema il sistema nazionale
Questa è la situazione che abbiamo di fronte
Indubitabilmente noi fra vent'anni avremo in questo Paese un'agricoltura profondamente diverso da quella che abbiamo conosciuto
Ed è quella che conosciamo oggi star noi ai gruppi dirigenti cercare di individuare Tara allettante traiettorie possibili
Quale sono quelle suscettibili di avere successo in questa condizione perché c'è
Una parte della nostra esperienza nostro di cultura che è una parte di esperienza agricoltura che non è più riproducibile per una ragione sostanziale
Non addebitabile a noi e alle nostre responsabilità e questa ragione sostanziale che c'è cambiato tutto il mondo che l'Ama torno che ha fatto un'irruzione di orientale
E accelerata nelle nostre condizioni che stavamo tendo sotto pressione tutti i nostri sistemi organizzato
Questa nuova situazione a tre caratteristiche
Una è la delocalizzazione produttiva l'alta e la concertazione produttiva l'altra è un nuovo paradigma di carattere tecnologico che sta sconvolgendo il mondo con l'irruzione degli OGM ci precede che comunque rappresentano un fattore suscettibili in ogni caso di spostare le frontiere
Competitive a livello internazionale ora questa è una fase che ha in sé
Un altissimo potenziale di distribuzione unitamente a un potenziale creativo
Stanno a voi far prevalere da questo punto di visti i fattori suscettibili
Di fare emergere la nuova dimensione creativa rispetto all'altra situazione che inevitabilmente lo vedremo nel tempo lascerà sul campo delle situazioni assolutamente assolutamente irrisolte
è una questione Allo stato che possiamo provare a governare
Ma non siamo in condizione di contro avvertire ne abbiamo parlato oggi pomeriggio in un convegno noi non siamo Allo stato in grado di sovvertire
Le ragioni di scambio le nuove ragioni produttive internazionali coi grandi paesi che sono entrati sul mercato non scherziamo non c'è questa possibilità
Questi Paesi non stanno portando avanti come personaggio si dice nei nostri confronti una politica di dumping
Cominciamo anche ad usare appropriatamente le espressioni cioè questi Paesi dalla Cina al Brasile non stanno portando sui nostri mercati
Dei prodotti appresti minorati per poter conquistare i nostri mercati magari fosse così
Ecco quel punto con una regolazione internazionale tutto sommato diciamo disagevole ma porsi nel potremmo dire a non farlo più
Loro stanno esportando dei nostri paesi che hanno quel costi per condizione ordinaria di quei Paesi
Il costo del lavoro di quei Paesi è questo non è che la Basso un artificio al mente per esportare i loro Paesi loro prodotti in Italia la loro il loro sistema di garanzie ambientali
Limitate a queste caratteristiche
La loro diciamo non copertura degli oneri sociali dei bisogni previdenziali sanitarie è così per tutti quei cittadini non per esportare i loro Paesi in Europa
Allora in questa condizione in questa condizione bisogna pensare a costruire un sistema ma siamo d'accordo con questo con Alemanno
Non vi dà atto di queste cose ma provare a costruire una dimensione regolativa
Tetti consenta nel tempo di provare a governare queste dinamiche queste la cosa da fare sono e non siamo in condizione di impedire che in Brasile lo zucchero sia prodotto a metà del costo che abbiamo qui
Potremmo però la buona politica potrebbe riuscire a farsi come non è stato fatto
Che ci fosse per esempio un ingresso di questi prodotti gli amici bieticoltori lo sanno contingentato che è un'altra cosa il che darebbe la possibilità di avere una graduazione del percorso
Nel frattempo potrebbe consentire a noi di elevare i nostri coefficienti di produttività di competitività e via elencando quindi c'è un grande problema di Governo c'è dunque un grande problema di regole noi siamo minacciati da questo punto di vista qualcuno ha detto prima l'esempio che io e Paolo delle volte facciamo è quello della Noce resa in mezzo ad uno schiaccianoci da un atto da Paesi che hanno queste condizioni di carattere sociale
Depresse
Con quale solo il tempo rappresentiamo risanamento nel tempo vedrete se l'analisi un grande economista come Amartya Sen
è una un'analisi giusta come io ritengo che il Polo Cherson ter lo sviluppo
Alimenterà il circuito delle libertà e il circuito delle libertà e delle conquiste sociali metterà in moto questo movimento ma è un movimento lento
Dal quale siamo passati anche noi quando esportava mi nostri prodotti nel mondo contando su delle condizioni sociali salariali eccetera eccetera che erano inferiori a quelle degli altri Paesi
Contemporaneamente però abbiamo una minaccia che invece possiamo affrontare
Perché come si diceva prima i pomodori vengono dalla Cina
Male ci pensa che tutto il resto vengono da un Paese come la Spagna
Che ha delle condizioni sociali di tutela sociale più o meno simile alle nostre allora qui c'è un un nuovo tema sul quale credo possiamo accomunarci perché ci sono delle politiche che devono avere un fatto di continuità al di là degli avvicendamenti di governo io credo che mentre è impossibile chiedere a qualsivoglia governo
E a qualsivoglia società evoluta come la nostra di abbassare il profilo del costo del lavoro delle provvidenze terzietà un livello cinese perché nessuno sarebbe d'accordo
Possiamo benissimo provare però a omologare il problema dei costi come il sistema spagnolo
Questo è accessibile cioè all'interno dell'Europa all'interno dell'Europa unita ci possiamo Gianni propone realisticamente un obiettivo di questa natura
Ecco che allora il costo del lavoro della modo avventizio come si chiamava una volta è un obiettivo plausibile nel provvedimento sulla competitività guerre The dotato un provvedimento riferito ai lavoratori a tempo indeterminato che ormai in agricoltura sono una non entità
Ma se è vero come è vero come io ritengo che ci sono dei settori importanti e agricoltura frutticoltura uni questo
Dove il lavoro è sinonimo di qualificazione perché non facciamo dei tondini come Brescia e visto che sentiva i suggerimenti dice Paolo dirà diamo due volte in più
Certo però per diradare ci vuole del lavoro e io aggiungo raccogliamo due volte in più per l'accoglie il prodotto maturo però perbacco alle due volte in più ci vuole la UECO questo è un tema che già di per sé è suscettibile di avvicinare questo è un esempio
Il costo delle risorse energetiche
Non è mica colpa degli agricoltori neanche colpa tua che si è arrivata adesso ma è un problema
Se da dove l'energica al volante cetacei sono gravati da cinquantamila generazione di tassazione per tutti i terremoti possibile immaginabile questo diventa un fattore competitivo ripeto che non possiamo portare a livello indiano nello cinese ma possiamo provare a portare il velo di altri pagavo poniamoci degli obiettivi realistici
Proviamo a conquistare queste trincee per muovere da queste trincee verso nuovi obiettivi all'ottavo di dire qual è il senso più intimo della cosa della cosa che penso un governo un buon governo
Deve essere contemporaneamente lo dico con o con uno slogan rappresentazione e azione
Deve essere cioè in grado da un atto di illuminare i traguardi da percorrere
Ma contemporaneamente come una corsa tappa deve costruire le azioni che per approcci approssimazioni successive poi conoscendo Rivalta noi dobbiamo far sentire
All'agricoltura che ci sono degli obiettivi vero simili che passo dopo passo e con grande fatica e con grandi cambiamenti possono essere raggiunti ho sentito prima di parlare con certezze
Nessuno oggi può dare delle certezze all'agricoltura italiana questo è un grande economista Galbani l'ha definita l'età dell'incertezza è così
Sarebbe contrario al mio senso morale se io venissi qui a dirvi che ho dato il posto in tasca noi non dobbiamo dare delle certezze all'agricoltura italiana
Dobbiamo darle degli obiettivi che è un'altra cosa
E provare a corroborare questi obiettivi con azioni concrete che provano a il robusto Illy facendo perno su un criterio fondamentale che il concetto di responsabilità
Un grande movimento responsabilizzante dell'universo dei soggetti che vada in questa direzione perché il tema sento sempre che si pone non è solo un tema politico
Il nostro rapporto è un problema preminentemente di rapporto con il mercato
Per andare sul mercato con uno quattro condizioni alcune avete già detto una è quella delle regole
L'altro è dolce lo spegni ai percorsi differenziati dell'agricoltura noi avremo un'agricoltura
Fortemente differenziata a questa dobbiamo dare un'organizzazione perché le merci non vanno da sole al mercato e quindi è tempo che anche il mondo agricolo le organizzazioni agricole
Pongono l'accento su Weston Sperto ci sono cento problemino all'agricoltura italiana ma il problema dell'organizzazione dell'offerti in funzione del mercato è il problema dei problemi
E attorno a questo problema va costruito un impianto di relazioni con tutti gli altri soggetti della filiera affinché ci sia una condivisione di questo Obiettivo
Questo è ciò che dobbiamo riuscire a fare è un'impresa molto faticosa
L'Europa da questo punto di vista abbia parlato con Alemanno anche oggi non insista aiutando non ci sta aiutando perché c'è una navigazione a vista perché quello che noi pensavamo essere il patto riscritto
Fa l'agricoltura i Tantra all'agricoltura europea e la sua società scopriamo giorno dopo giorno che è un patto in realtà non ancora consolidato e rimesso costantemente in discussione e costantemente inverato o io voglio dire una cosa a questo punto di vista questo patto non è un patto che si nutre a prescindere dai comportamenti dei soggetti la riforma dell'unione europea è venuto sotto l'impulso di due fattori concomitanti
Uno di carattere esterno
La liberalizzazione l'accesso ai mercati
E uno di carattere interno la domanda della società evolute europea di avere un'agricoltura con sensibilità diverse sul piano della qualità sul piano della sicurezza e sul piano della tutela del territorio
Quel rapporto però è stato interpretato dalla buona politica
Ma non è ancora un rapporto cementato non è ancora diventato comportamento concreto dell'insieme dei soggetti talché è che i prodotti che noi mettiamo sul mercato con quelle caratteristiche che è il problema che abbiamo non riescono ancora ad avere un riconoscimento di mercato
Noi possiamo fare la qualità la dobbiamo fare non abbiamo alternativa la qualità ma qualsiasi agricoltore come qualsiasi persona intelligente vira ma nel momento in cui abbiamo fatto la qualità
Se poi questa non è riconosciuta e remunerata siamo da punto a capo
Qui viene l'alto compito il vero compito della politica perché ripeto
Come organizzare le produzioni in funzione del mercato è compito degli agricoltori e della loro organizzazioni neanche il buon Dio vi solleva da questa incombenza e quindi è inutile che parliamo d'altro dobbiamo parlare di questo
La politica la buona politica se ne è capace in un concorso tra i diversi profili istituzionali debba vada ad accompagnare questi rapporti differenziati
Deve provare a farlo dal versante dell'offerta premiando le imprese che fanno qualità
Deve provare a farlo dal versante della domanda costruendo le condizioni per cui la qualità sia accettata accolte riconosciuta da parte della società che è un problema che non è ancora risolto ne abbiam parlato oggi in occasione del biologico
Noi non dobbiamo solo chiedere attraverso le nostre leggi di mettere il biologico nelle nostre scuole nelle nostre mense noi dobbiamo costruire io la chiamo così una politica per la qualità e della qualità
Che è una politica che ha molte facce che non compete neanche solo al ministro e agricoltura perché è una politica che dà vita ad una cultura accogliente
è una politica che dà vita delle sensibilità nuove è una politiche promuove un atteggiamento di comunione di accettazione di condivisione di solidarietà sociale
è una politica che ha bisogno che maturi una sensibilità di carattere ambientale
Che possa apprezzare che quel comportamento positivo che non produce esternalità negative sul territorio di quel coltivatore o di quel gruppo di coltivatori è meritevole di essere riconosciuto anche nel prezzo del prodotto
Tutto questo contesto accogliente delle politiche di qualità è qualcosa che va costruito con grande pazienza con testardaggine con grande abnegazione ma è il contenitore
Che fa da contraltare di queste politiche che dal lato dell'Offerta dobbiamo pilota in questa direzione queste la situazione poi diciamo oggi la cosa
è molto molto difficile l'agricoltura del futuro io la chiamo sarà un'agricoltura polifonica non sarà un'agricoltura con un solo con un solo voto ma se è così varate governare questi processi
Di un'agricoltura diversificata
è molto più difficile che non governare dei moduli unitarie centrali dati come abbiamo fatto per cinquant'anni a partire dal dopoguerra
Ed è su questo versante che noi dobbiamo riuscire a creare un'integrazione tra i livelli istituzionali
Non ci deve essere una centralità dell'Europa
Anche se l'Europa è la sede alla quale noi dobbiamo avere avanzi per avere forza negoziale nessuno di questi accordi internazionali si fa a livello nazionale ci fanno a livello europeo
Non ci può più essere una vecchia centralità dello Stato perché lo Stato non è in grado di dare risposte e non si può nemmeno essere una nuova centralità regionale
La risposta risiede in un intreccio di competenze fine diversi profili in una snellezza forte dal punto di vista amministrativo che abbia la capacità di andare sul territorio
Riconoscere i bisogni specifici di quella tipologia di impresa aderirvi con politiche specialistiche e provare per questa sparati a costruire faticosamente le alternative ad una dimensione di carattere competitivo che ormai nel mondo ha fissato delle coordinate nuove rispetto a quelle che abbiamo conosciuto
Secondo giro di domande richiedono l'essere
Sintetici anche perché abusiamo della disponibilità del pubblico che sta qua forse anche perché piove ma ne vorremmo che rimaneste fino alla fine
Detto presto Tiberio Rabboni so che la Regione ha in mente un appuntamento importante come quella della costruzione di una conferenza agraria regionale
Questa sarebbe la terza che si svolge da quando è nata la Regione Emilia Romagna quindi agli anni Settanta e quindi questo è l'appuntamento importante che sta costruendo e preparando insieme al mondo dell'impresa e le rappresentanze istituzionali allora
Qual è l'impalcatura e quali sono le aspettative che da questo appuntamento tu
Dunque cosa può fare una regione queste sostanzialmente la domanda a cui vogliamo cercare di rispondere con la conferenza che abbiamo indetto per il quattordici di novembre a cui inviterò il ministro Alemanno presente Dario
Il proprio contributo
Naturalmente cosa che può fare una regione dipendono anche dal
Risorse dalle competenze dagli strumenti chiama insomma questo è un altro discorso
Noi cerchiamo di interpretare il momento
Le cose che sono state dette negli interventi De Castro del ministro di Guido Tampieri
E sostanzialmente a noi sembra che in questo momento alla nostra agricoltura come quella italiana occorrono due cose che ancora non ci sono
La prima è una
Coesione del mondo agricolo
Signora sul profilo politico che su quello soprattutto economico
E la coesione del mondo agricolo in questo momento può fare la differenza
Soprattutto dal punto di vista organizzativo
Soprattutto dal punto di vista del rapporto tra al mondo agricolo e le altre componenti delle filiere agroalimentare dove si crea il valore e il valore viene distribuito
Io ho presente un dato che a mio parere illuminante del gap che dobbiamo recuperare
Mi spiegano che a livello nazionale
Vi sono sei sette grandi gruppi di acquisto
Di prodotti agroalimentari che operano per conto della grande distribuzione e dei principali mercati nazionali
Dall'altra parte
Parliamo di ortofrutta vi sono diciassette organizzazione dei produttori
Che era rappresentano non più del trenta trentacinque per cento del prodotto ortofrutticolo il restante sessanta sessantacinque per cento pronto ortofrutticolo arriva sul mercato in mille rivoli
Letteralmente in mille rivoli è evidente la disparità da una parte sei sette i grandi gruppi d'acquisto dall'altra parte del mille rivoli
è evidente che la capacità contrattuale nei confronti della grande distribuzione
è quella che come si dice qui a Bologna
è evidente che la capacità di interloquire dal punto di vista della regolazione della produzione quantità e qualità
è quella che
è evidente che appunto si vivono le contraddizioni che stiamo vivendo in questi mesi in questi ultimi due anni la seconda cosa che manca
è uno sforzo innovativo del sistema
Del sistema produttivo
Per ridurre i costi perché ci sono dei margini per ridurre i costi
Per aumentare la distintività del prodotto
Rendono unico e irripetibile nel mercato globale
E per
Migliorare la capacità di vendere i prodotti oltre che di farli difenderli soprattutto pensando ai mercati stranieri io ho presente un dato anche questo estremamente rivelatore
Diciamo il re dei formaggi italiani il Parmigiano Reggiano vende l'ottantacinque per cento dalla sua produzione in Italia e solo il quindici per cento all'estero
Mentre all'estero vi sono quantità smisurate di prodotti che ci racconti assomigliare al parmigiano reggiano e vendono quantità appunto
Il misurate ora rispetto a queste due diciamo cose che mancano e che possono fare la differenza coesione organizzazione del mondo dalla produzione e innovazione
Cerchiamo di fare della sede della conferenza agricola regionale un luogo di concertazione proviamo a metterci d'accordo su qualcosa su alcune cose utili
Chi al prodotto chi rappresenta il prodotto chi rappresenta
Le componenti della filiera e le amministrazioni pubbliche a partire da quella regionale
Ci sono cose che si possono fare qui in Emilia Romagna
Sui costi guerra ovviamente ragioniamo sui costi della filiera cioè di quel rapporto che va dai campi alla distribuzione perché è quello il momento della creazione del valore e quello diciamo così il sistema che come dire genera i costi che poi fanno il presto finale allora qui tre cose che si possono fare
La logistica si possono ridurre i costi della logistica
è un fatto organizzativo
Una buona organizzazione logistica
Riduce i costi una cattiva organizzazione e logistica aumenta i costi è un problema organizzativo
Si può fare
Energia
E certo che c'è una politica nazionale
Ma
Il mondo agricolo può produrre Energia
Può produrre energia io non dico può produrre biomasse vegetali per la produzione energetica
Perché so che non è remunerativo produrre biomasse vegetali per la produzione energetica dico al mondo agricolo deve costruire una filiera dove esso stesso è protagonista della trasformazione e della produzione energetica
Infrastruttura di trasformazione dei prodotti di stoccaggio trasformazione e lavorazione dei prodotti vi sono situazioni ridondanti
Vi sono situazioni territoriali dove le divisioni del passato ci hanno consegnato una ripetizione di strutture dai caseifici e ad altre strutture
Senza rinunciare alla distintività forse si possono ridurre i costi
Attraverso aggregazioni e fusioni razionalizzazioni
Secondo discorso la distintività
Cioè rendere i nostri prodotti unici e irripetibili
In un mercato dove gli altri sono forti sul presto forse non sono forti appunto sulla qualità da questo punto di vista il passaggio importante e quello di trasferire il valore della distinta dalla produzione agricola al all'intera filiera al fatto che sia la fine era anche quella distributiva che si fa carico di valorizzare la distintività delle nostre produzione e da questo punto di vista io penso che noi dobbiamo essere uniti in Emilia Romagna nel ritenere che le produzioni
Degli organismi geneticamente modificati
Da noi per la struttura la caratteristica la vocazione che a nostra di cultura non aggiunge rendono nulla anzi toglierebbero qualcosa
Perché nostra un'agricoltura composta da piccole imprese
Polli con indirizzo politico culturale abbiamo ampia reali di produzioni DOP e IGP
Ha qualità controllata
Tradizionali
Ampia reale di produzioni biologiche
Sono l'eccellenza della nostra agricoltura
Se il rischio che introducendo organismi geneticamente modificati oltre che ad aumentare i costi perché bisogna salvaguardare la coesistenza tra chi vuole fare OCM chi non vuol foro GM che significa ripetere
Sua silos Magazine in macchinari per evitare la contaminazione quindi un aumento dei costi
Il rischio dalla continua contaminazioni ipoteca la vocazione alla distintività la qualità all'originalità delle produzioni Emiliano romagnole poi vendere vendere da questo punto di vista
C'è un problema di aggregazione della produzione perché non si può vendere con diciassette uffici commerciali che vendono il trenta per cento del prodotto ortofrutticolo non si arriva lontano
E quindi bisogna Gerace Seat anche qui a caso nostro lo possiamo fare di costruire delle strutture in grado di presentare il prodotto in modo unitario sui mercati
Sui mercati stranieri questo è quello che vuole fare
La conferenza agricola regionale cioè tentare di individuare assieme delle azioni di sistema
Che hanno come protagonisti innanzitutto coloro che hanno in mano il prodotto
Coloro che hanno in mano la trasformazione del prodotto coloro che distribuiscono il prodotto e anche coloro che consumano i prodotti
E vi affiancare come è stato ricordato da Tampieri queste azioni con gli strumenti pubblici la Regione può dare gambe a questi progetti con il piano di sviluppo rurale due mila sette due mila tredici
Sì seicento settecento milioni di Euro speriamo che siano riconfermati questa misura anche nel nuovo piano
Può dare gambe sintonizzando su questi obiettivi anche le risorse del primo pilastro quelle del disaccoppiamento degli aiuti europei si possono creare interessi all'investimento creando appunto innovazione anche da parte di altri
Investitori ecco noi pensiamo che si possono dall'Emilia Romagna
Pur nella considerazione della limitatezza del contesto in cui operiamo e della limitatezza degli strumenti percorrere questa strada
Della coesione e delle innovazione per rendere più competitive delle nostre produzioni
Sia sul versante dei costi che soprattutto sul versante della qualità e della distintività e soprattutto diventare più efficace nella promozione e nella commercializzazione sui mercati stranieri credo che potrebbe essere un buon viatico anche per la nuova politica a livello nazionale
Io adesso faccio una domanda De Castro quel ministro ne farò due o tre perché non posso perdere l'occasione perché vedi qualcosa in più rispetto agli altri interlocutori che perdoneranno
E questo privilegio poi una domanda conclusiva Guido Tampieri anche se aveva già fatto un po'il panorama di insieme per cui replicherà probabilmente perché nata prima risposta hai detto molte cose velocemente De Castro
Consolidata esperienza sui temi dell'economia agricola in generale e in particolare sullo studio della produzione agricola italiana
Cosa succede dopo la riforma della PAC e quali segnali si intravedono in questo primo anno di applicazione perché è come è chiaro e come diceva anche il ministro il rovescio della medaglia di questa riforma ci lascia molto inquieti
Ma guarda brevemente perché oramai si è fatta una certa ora non voglio col cosa accadrà davvero su questa regola la PAC non lo sa nessuno
L'avviso copia Mentor ci sono dei punti interrogativi che basta vedere il comportamento dei governi dei vari Paesi europei nesso sa bene cosa succede
Se vediamo un settori guidati sono disponibili quello del grano duro lo abbiamo visto che il disaccoppiamento totale ha portato alla riduzione delle superfici di circa il venticinque trenta per cento
Questo è un dato certo quindi son calate drammaticamente le superfici
Tutti dicono le disaccoppiamento nella carne bovina comporterà analogamente una riduzione della produzione di carne
Però tutta questa superficie a seminativi che si libera
Si sta occupando pian pianino in foraggere
Mi domando tutte queste foraggere dove andranno cioè qualche qualche qualche animale se ne mangerà per cui ciò che davvero accadrà lo dovremo in realtà deve io non sono pessimista nel senso che certe riallocazione delle risorse potrebbe anche ingenerare delle sorprese
è chiaro che continuare a fare grano duro in alcune aree della Sicilia dove si produceva dieci quintali a ettaro indubbiamente lì quella superficie veniva fatta per prendere il premio è inutile che ci giriamo intorno oggi quel produzioni non ci saranno ma sono produzioni assai limitate appaiono grandi numeri delle superfici ma non sono grandi numeri e le produzioni
Bisogna affrontare il tema centrale stasera è emerso in più di una volta il tema di come governare questa globalizzazione
Allora io dico solo una battuta mi fermo
La parola globalizzazione deve andare sempre più a braccetto con la parola nuove tutele globalizzazione non la possiamo arrestare ma globalizzazione sì ma nuove tutele quando dico Dori tutele dico due cose primo regole uguali
Ciò che non possiamo permetterci in Europa e aprire le frontiere cosa sana e giusta non possiamo limite
Dire rimetteremo dei dazi eccetera ma possiamo pretendere che le regole produttive dei nostri imprenditori che rispettano i nostri imprenditori agricoli debbano essere rispettate anche ai Paesi che esporta in Europa e questa e sacrosanto
Non è così sacrosanto a Bruxelles è sacrosanto negli Stati Uniti dove nessuno
Ne fa un problema ma chi esporta in negli Stati Uniti deve assoggettarsi alle regole vigenti in quel Paese non capisco perché noi in Europa non possiamo fare lo stesso mi rendo conto che complicato ma questa è una delle due lati delle nuove tutele l'altra la citava Tiberio
Non possiamo permetterci che il nostro patrimonio agroalimentare italiano posi il ricco con una cucina italiana che seconda nel mondo solo alla Cina
E i cinesi sono un miliardo e due noi siamo quattro gatti non ci possiamo permettere che il mondo si approfitti di questo patrimonio e noi no
Il dato del Parmigiano Reggiano lo citava Luís ma ci sono infiniti esempi di prodotti alimentari italiani in giro per il mondo basta andare a vedere
Quanto prodotto italiano c'è in realtà con l'Italia non ha nulla a che fare dagli Stati Uniti al Brasile al Giappone quindi nuove tutele significa anche garantire che il prodotto sia davvero prodotto che abbia un qualche collegamento con l'Italia
Dunque la partita e complicata ma attenzione ai nastri di partenza di questa nuova era difficile che diceva Guido di questo straordinaria complessità in cui ci troviamo il nostro Paese non parte male
Parte molto peggio o la Francia dove metà della sua ricottura son solo cereali come diavolo faranno i cereali cultori francesi a contenere le importazioni dall'Australia dall'America
Non c'è carattere distintivo suo cereali costano più molto meno li compriamo lì noi abbiamo un patrimonio alimentare che ci potrebbe consentire quei caratteri distintivi però cogliere accanto la parola globalizzazione e quindi per trasformare la globalizzazione anche in opportunità occorre garantire quelle tutele regole uguali e basta con queste i prodotti copiati
Le domande secche al ministro la prima so che hai già speso delle parole rispetto all'ipotesi
Inserire nella prossima Finanziaria il tema della defiscalizzazione degli oneri per contenere il costo del lavoro
La Fisher bollo citavi prima cultura liberista commissaria europea con un approccio rispetto anche alle riforme dell'OCM
Discutibile al nostro punto di vista dal tuo pure allora vuole rinviare lo il la riforma dello CN dell'ortofrutta perché non la ritiene prioritaria allora
Trentasei Parlamento europarlamentari italiani di tutti gli schieramenti a Brussel pochi giorni fa hanno inviato una lettera alla commissaria in cui dicono guarda commissaria che devi tutelare di più
Il tema della diciamo caratteristica dei singoli Paesi
Su e giù che l'abbiamo già detto
Allora qual è il panorama che intravediamo si riesce a costruire anche nella relazione con gli altri Paesi europei
Una coesione un progetto comune un qualcosa che non ci faccia sentire troppo singoli paesi a confronto con una grande competizione che diventa anche la competizione che le risorse finanziarie di bilancio europeo fra i paesi membri
Dunque
Cominciamo sulla questione delle misure nazionali
Io ho fatto inserire nel DPEF nell'ultima di per fede che abbiamo fatto il tema della riforma del direttore di tensione del costo lavoro in agricoltura
E sostanzialmente come obiettivi la prossima Finanziaria questo è il tema da mettere dentro perché
Noi abbiamo fatto alcune riforme importante sul versante fiscale
Siamo riusciti a stabilizzare
Regimi diversi dal punto di vista fiscale che si trascinava da anni in un regime provvisorio oggi grande tema per cercare di ridurre i costi produttivi e cercare di allenarci faceva Tampieri almeno a livello spagnolo è proprio quello rispetto al costo del lavoro è rispetto a quelli che sono gli oneri previdenziali da questo punto di vista e necessario creare un nuovo equilibrio
Perché sicuramente non possiamo pensare di scaricare gli oneri di questa riforma tutto sulla fiscalità generale lo Stato
Bisogna sforzarsi di adottare un modello più moderno superare alcune tutele troppo arcaiche troppo antichi e che per certi versi sono anche fonte
Di una forte bacino di illecito e vedere se attraverso questa rimodulazione riusciamo a mettere insieme un costo lavoro meno oneroso
Voglio sottolineare però un fatto
Qui torniamo al problema del quanto l'agricoltura viene valutata e sentita nel contesto economico complessivo perché quest'operazione significa almeno mantenere
Uguale non ridurre il costo della previdenza agricola degli ammortizzatori agricola almeno questo e su questo terreno già assestarci su questo tipo di obiettivo non è cosa da poco perché più volte ripetutamente da parte del Ministero lavoro c'è stata la richiesta di guadagnare risorse attraverso una diciamo così maggiore
Diciamo semplificazione una maggiore emersione del sommerso in quel campo ecco questo tipo di discorso sia un riconoscimento forte nei confronti del mondo agricolo che credo debba passare in sede parlamentare anche per uno sforzo condiviso di maggioranza e opposizione
Secondo elemento c'è l'ortofrutta
La cosa molto grave
E più inquietante forse ancora più inquietante dell'OCM sullo zucchero che ha caratterizzato l'operato di questa commissariata la commissaria Fischer Boel che peraltro l'ottima signora nuvole dimostri demonizzare una una brava madre di famiglia imprenditrice agricola eccetera però la cosa più inquietante e che fino adesso si sia rifiutata di fare loro sulla riforma degli OCM dell'OCM ortofrutta fresca
Che era già stata definita alcune correttivi alcune alcuni aggiustamenti alcuni cambiamenti erano già stati definiti unanimemente dal Consiglio europeo
Cioè qui non siamo di fronte agli scenari giustissimi descritti da De Castro quando ci sono culture diverse da qua c'è ora decisione unanime del Consiglio agricoltura che ha dato mandato alla Commissione europea di di dare di fare questa riforma la Commissione europea tra Siracusa non regge dice che dice aspettiamo di fare la riforma complessiva dell'OCM ortofrutta compreso il trasformato
E questo è un fatto grave che non abbiamo osservato che noi stiamo ci stiamo battendo insieme alla Spagna
Per fare in modo che ci sia questo tipo di cambiamento e torneremo su questo tema in maniera molto profonda molto incisiva perché almeno questo che nona problemi costerà prova il bilancio ha problemi contrasti con legge almeno questo deve uscire fuori e bene hanno fatto i parlamentari europei ad osservare questa situazione
Però
Detto e fatto questo tutte le sere e poi si vuole parlare a lungo anche del discorso energetico del discorso dei contesti e voglia qualità eccetera però io voglio tornare un attimo al punto di carattere politico perché l'agricoltura forse molto più di altri settori produttivi diventa un paradigma rispetto a vincere la globalizzazione c'è un paradigma modello un riferimento se la l'Europa non riesce lucidamente lucidamente a porsi un problema di destino politico delle unioni di di modello se non lo fa lucidamente Senna naviga a vista
Bene tutto questo rischia di essere pagato pesantemente dai Paesi membri perché i Paesi membri pagano inevitabilmente una diciamo così cessione di sovranità nei confronti dell'Unione
Ma se questa cessione di sovranità non diventa una capacità di esercitare una sovranità Polia più forte un'incidenza è più forte negoziate c'era Maria da semplicemente il minimo comun denominatore le politiche
E un problema pesantissimo io visto che le trattative vedo anzi perché a Hong Kong ci ritroveremo alla fine dell'anno per cercare l'ennesima volte conclude il Doha Round del del dateci o del commercio internazionale
Io ho visto la grande difficoltà dell'Europa di stralciati fra una politica di potenza dura che non fa sconti qual è quella interpreta dagli Stati Uniti d'America
E lei le indicazioni spesso confuse spesso rozze e spesso così giocati anche sul versante comporre equivocabile viene dai Paesi emergenti e l'Europa
Per questa debolezza negoziali che parte ogni purezza politica sta in mezzo sa tra l'incudine e martello di queste politiche commerciali che sono estremamente forti voi pensate per rendere per rende l'idea che gli Stati Uniti hanno fatto un pane ce l'ha fatto un contenzioso da podio
Persino al suo le nostre normative sulle DOP IGP c'hanno messo sotto accusa come se fine DOP IGP le indicazioni geografiche sia una politica protezionista ecco il problema
Grosso dal punto di vista politico allora da questo punto di serie minatore Consiglio europeo
Voglia avere lucidità di strategia chiarezza perché altrimenti noi andremo incontro a delle situazioni politiche veramente difficili
E e dirette problematica protesta della della risposta sociale dà risposte economiche il Consiglio europeo i leader europei sono chiamati non solo a dare una cifra un numero sulle prospettive finanziarie ma dire con chiarezza cosa servono questi soldi qual è la l'obiettivo la strategia che ci sono dietro questi soldi
Anche perché vedete un ultimo particolare e concludo
Quando si dice il quarantasei per cento del Budget europeo sta l'agricoltura è indubbiamente questa cifra lascia perplessi
Ci si venti è un fatto che quarantasei per cento e NATO
Perché le politiche nazionali le economie bilanci nazionali hanno passato all'Europa il Bilancio agricolo
Quindi qua non va visto in assoluto ha visto cova una delega che è stata fatta e quindi no se noi sommiamo i bilanci nazionali in quelli europei
Tutt'altro che di quarantasei per cento andiamo a parlare allora se non abbiamo questa lucidità nell'interpretare questi numeri ci sembreranno assurde ci sembra assurdo fare
Far temere questo livello ma in realtà questo le medaglie frutto del fatto che la politica agricola europea
La prima politica su cui si è fatta integrazioni mercato ha veramente a livello europeo e allora concludo veramente
Dove vogliamo portare l'Europa se RC diamo il primo ramo la prima legittimazione su cui l'Europa si è costituita l'agricoltura è stato il primo banco di prova d'Europa se loro decidessero rimette in discussione senza una strategia senza una logica va veramente a tagliare il primo ramo da cui è nata l'Unione europea
L'ultima domanda Guido Tampieri la grande distribuzione ha in mano la stragrande percentuale della capacità di prodotto dei quella stranieri la grande distribuzione straniera quelle italiana si riduce a percentuali piccole parliamo del quindici per cento quindi da una parte questa è una partita che non ha futuro
Poi la cooperazione nell'ambito del sistema agroalimentare può giocare un ruolo aiuti diciamo prospettive e politiche di sviluppo e poi quello che vuoi perché dopo noi chiudiamo
Ci vado
Vado per flash per non abusare sono ma dispetto ai alcune s'
Pensiamo stimolazione che sono che sono pervenute patto pronto alle ultime cose che diceva che diceva Alemanno
Perché le condivido io vedo questo tipo di rapporto perché tra i processi c'è per soldi una concatenazione di carattere di carattere logico allora
Una spinta in governata alla liberalizzazione dei mercati
Produce per definizione instabilità
E solleva dei paesi che sono investiti da questi instabilità non solo nel settore agricole
Due domande una è una domanda di giustizia sociale
L'altra è una domanda di nuovi inquilini da costruire
Sei soggetto negoziale che abbiamo individuato in campo internazionale è l'Europa
Dall'Europa deve venire una vis posta su questi due versanti quello della giustizia sociale e quello della costruzione di nuovi equilibri
Se l'Europa non è in condizione di dare queste risposte
La conseguenza dirette immediate quella che vediamo c'è una rinazionalizzazione di carattere populistico delle politiche una tentazione ad andare in questa direzione
Con che essi indebolisce l'Europa che nella successiva trattativa negoziale è ancora più debole ottenere quei risultati
Allora il problema in realtà Gianni è un problema che sta a monte
Ed è un problema politico tout cour non è un problema Tell è uno del rapporto tra Stati membri e Europa in tema di agricoltura
è il problema di una fase nella quale l'Europa dove uscente
Deve diventare adulta e diventando adulta diventa quella che Romano Prodi con un'espressione che a me pare molto appropriata diventa una grande potenza civile
In grado di fissare dei confini Diego Mita sociale ambientale all'interno dei propri confini e di farsi promotrice
Di un processo di universalizzazione dei diritti che è quello che deve poi portare nel mondo ad una lievitazione graduale di quelle condizioni che nel tempo vanno ad allineare le condizioni competitive
Questo è un percorso ma è un percorso che va assunto un lucidamente
Da parte dei capi di Stato europei perché come sono solito dire l'Europa non è figlia di nessuno
E l'Europa è figlia delle attribuzione delle potestà dei poteri che di Stati membri decidono il consegnati è inevitabile constatare in questa situazione che dopo una prima fase di grande slancio
Nei momenti in cui si è arrivati al punto di dover cedere attribuzione potestà nazionali ancora più importanti qualitativamente doping grado da potenza civile adulta
Di assolvere a quella funzione c'è stato un ambito azione da parte di tanti Stati
Di tanti Stati nazionali
L'esempio che ha fatto Paolo prima sul grano duro
è l'esempio emblematico paradigmatico di ciò che significa il termine organizzazione della produzione in funzione del mercato può spiegare
Il disaccoppiamento come tante istituzioni ha in sé un potenziale ambivalente nel senso che il disaccoppiamento contiene in sé un di più di rischio e uniti più di libertà d'impresa
Per fare in modo che il bene della libertà di impresa prevalga sul rischio
Bisogna far ricorso alla responsabilità che si traduce in organizzazione dei processi produttivi cioè a dire lo dico sempre con un'immagine siamo in una terra di bonifica fino a ieri
I flussi del prodotto venivano ricantati al mercato come l'acqua di Monti che a me cimentata fa due sponde pubbliche decise dall'Unione europea che l'accompagnavano con quella dimensione sui mercati
E dato che sappiamo tutti che il flusso quantitativo influenza anche la determinazione dei prezzi con ciò stesso fissando l'ordine contemplativo del prodotto che affluiva recato se ne fissava in continuità un livello di prezzo
Nel momento in cui in nome della libertà di impresa queste sponde che il regime evitano di carattere pubblico non ci sono più
Vanno sostituite con due sponde di carattere privatistico
E quindi vanno sostituite da parte del mondo agricolo
Con una determinazione impiccare attere contrattuale che decida quanta parte del prodotto affluiscano mercato e con quali regole debba fluire anche qui visto che ormai ho scelto questa categoria l'agricoltura deve diventare matura deve diventare adulta e costruire queste condizioni pecco non c'è nulla che faccia da contrasto
Una volta che abbiamo tolto il disaccoppiamento l'accoppiamento non c'è nulla che contrasti la possibilità che la grande industria molitoria italiana che si avvale del grano duro
Facce degli accordi seri di carattere interprofessionale con un'agricoltura seria
E per questa via dia le garanzie se queste garanzie di carattere contrattuale ci fossero Paolo ma credo siamo d'accordo
Nessun produttore che sappia di poter ricevere un tot di remunerazione per il prodotto grano duro pensa di non fare Nuno di fare le altre cose ripeto se però questa foto organizzativa non c'è
Se questa forza negoziale non c'è se queste strumentazioni carattere interprofessionali chi sta in Italia
I drammatico sfaldamento che conosciamo che abbiamo conosciuta anche in occasione del pomodoro siamo l'unico paese al mondo dove si firma degli accordi interprofessionali che sono scatta spaccio esattamente il giorno dopo
Questo è il grande primari lotte almeno sul quale noi dobbiamo occuparci per ottenere per ottenere dalle dà indicazioni terza questione io non so so sicuramente prendo atto che la signora fisse buona brava madre di famiglia eccetera eccetera e cose dico però che sul due riforme fondamentali
Il suo atteggiamento usano femminismo e quanto meno sconcertante allo sul problema dello zucchero avviene una cosa
Che può rappresentare una pietra miliare negativa nella storia d'Europa non solo dei rapporti agricoli perché al di là del presto più o meno quanto viene rotto il principio di solidarietà Inter europea
Queste è la questione fondamentale che rideva sul piano politico
Fino ad oggi in Europa si era cercato di assicurare uno sviluppo equilibrato di tutte le economie tenendo conto di chi aveva un passo più lungo e di che avevo un passo ma comunque in questo caso si dice chi ha gambe ecco Alba e tutti gli altri nessuno fuori
Una rottura di carattere epocale che coincide con l'orientamento politico di questa signora che non ha evidentemente nei valori di solidarietà un punto di riferimento rispetto al suo ha superato
Sulla questione della frutta siamo in un'altra situazione
Al di là di tutte le è un atto di carattere arbitrario
Non c'è nessuna ragione per la quale l'organizzazione comune dei mercati in questo settore Peng collante a rischio in questa situazione non debba essere rinnovato sulla base di indicazioni condivise tra l'altro otto appalti tutto il mondo produttivo ma c'è di più
Non c'è nessuna ragione se non l'arroganza nel fatto che non si diano spiegazioni di questa situazione
Il che ci riporta un grande tema so che Paolo che ha frequentato a lungo l'Europa ed empatia verso mi ed è un grande problema della democratizzazione dell'esperienza europea
Della democratizzazione dell'esperienza europea
I provvedimenti adottati dell'Unione Europea debbono essere assunti
Vissuti sentiti come propri in un po'accesso di appropriazione da parte dei cittadini d'Europa
Se l'Europa rimane un'entità distante come in questo caso e addirittura arrogante avremo un allontanamento
E con ciò stesso un pregiudizio da questo punto di vista rispetto alle politiche dobbiamo portare avanti ultima cosa sulla grande distribuzione organizzata io credo e lo dico francamente qualcuno dei miei amici copia ce ne risente cede cede che la grande distribuzione organizzata possedeva fare di più
Per la valorizzazione dei nostri prodotti
Dico da questo punto di vista che abbiamo sicuramente il tema della grande tributo non candidato straniera che però io non darei per perduto perché l'Inter noto una sorta di resa si dice ma era grande si buttano organizzato straniera quindi è normale che veicoli prodotti francesi altri che proprio no no
Qui c'è un terreno di impegno c'è un disegno tenteremo di sollecitazione c'è un terreno che non può essere di imposizione normativa di moral suasion in questa direzione e c'è anche qui un grande terreno negoziale che è con gli strumenti propri di un'economia contrattuale va affrontato con grande determinazione
Rispetto a quella nazionale c'è un di più
Perché rispetto a quella nazionale io credo che la grande distribuzione
Che fa
Della sua identità nazionale
E dunque dei prodotti nazionali un fattore di qualificazione di valorizzazione de Babele grandi attenzioni valorizza attive e grandi attenzioni promesse era battibile
Rispetto a quelle condizioni di quel sistema che oggi sono messi in difficoltà da queste situazioni badate e ho chiuso Emily proietto sulla politica internazionale
Io credo che noi dobbiamo tenere aperte le condizioni
Per il governo delle dinamiche internazionali perché non siamo alla fine della storia neanche nella divisione internazionale del lavoro
Ha ragione mio amico calo Pettini che dice che è nato un nuovo comitato globale in cui ci sono delle aree del mondo che sono deputate determinate tipologie di produzione oppure no ma anche lì torno sul tema di prima succederanno delle cose
Perché nel lungo periodo
O o il profilo e il livello delle tutele e garanzie sociali ambientali rimane così basso
E questo a questo punto sarebbe inaccettabile in chiave negoziale a te come possiamo ragionare Intermite posizione ma non possiamo avere noi l'Europa dei diritti in Europa laica l'Europa dei valori eccetera eccetera
Accettare che ci sia una persistenza in quella condizione
Offensiva per la dignità umana
Oppure c'è un progresso come quello di cui parlava prima in questo caso c'è un allineamento dei costi
Perché con la crescita del corso di carburante nel mondo inevitabile eccetera eccetera eccetera essere distanti fanno molto ricomincerà ad essere un problema io ritengo quindi che ci siano delle condizioni per una parte importante della linearità azione europea della creazione
Di un mercato e di una produzione europea che abbiano determinate caratteristiche non sono per fa poi l'ostacolo alla circolazione delle merci se non con le regole di cui abbiamo ragionato
Ma vedete che nel lungo periodo Sili determineranno alcune condizione per poteva vere
Una presenza forte anche dell'agricoltura UPEA nella veste che oggi ha e quelle da piccole dell'impresa perché da noi
Non nasceranno mai nel volgere di tempo diciamo che noi possiamo esplorare con la nostra visuale delle grandi intese per cui noi possiamo ragionare sulle economie di scala particolari ma qual è l'Europa su cui Atishino dal lato della domanda
Può alimentare ripeto una nuova domanda di prodotti con certe caratteristiche che un'impresa media strutturato organizzata raccordata secondo ma in futuro può riuscire ad affrontare questo era diciamo il messaggio di speranza che io da ultimo volevo lanciare
Grazie tutti anche per i toni pacati il totale come dire interlocuzione positiva
Al punto che dobbiamo ricercare quali sono gli elementi di differenza sostanziale ma è proprio vero che la crisi era agricolture strutturale non congiunturale per queste forse facciamo fatica a individuare differenze sostanziali nelle prospettive delle politiche agricole detto questo ringrazio molto tutto il pubblico che rimasto fino adesso
Grazie Paolo De Castro ringrazio molto Gianni Alemanno ringrazio in maniera modesta gli altri due interlocutori Rabboni Tampieri perché loro giocano in casa molto in casa grazie a tutti a Rossi