Celebrazione del 62° anniversario della Liberazione Nazionale

Buongiorno a tutti voi e buon venticinque aprile due mila sette
Vi ringrazio per essere qui in tanti anche quest'anno in occasione del
Sessantaduesimo anniversario della liberazione
Il primo saluto va
A tutte le autorità civili militari religiose qui presenti in particolare al prefetto di Firenze Andrea Di Marco De Martino
Il saluto va
Ai cittadini
Che sono qui
Oggi
Perché sentono il bisogno o ancora una volta
Di dimostrare
Il loro attaccamento alle nostre istituzioni democratiche nate dalla liberazione del venticinque aprile mille novecentoquarantacinque
A quei cittadini che sentono che le radici della nostra democrazia affondano nella Costituzione della Repubblica italiana
E credo che
Non c'è data migliore del venticinque aprile per ricordare
Il prezioso il riferimento della nostra comunità civile nazionale nella Carta
Costituzionali
Il mio saluto va
Alle associazioni partigiane e della resistenza che sono qui con noi
Che prima ho voluto personalmente salutare alcuni di loro mi hanno detto noi non siamo soltanto
A rappresentare le associazioni della Resistenza siamo stati anche angeli del fango del mille novecentosessantasei io li vorrei salutare anche per questo
Il mio saluto va
A chi
A questo tavolo
Lei associazioni partigiane e della resistenza le rappresenta tutte il presidente della Federazione Mario Leone
Il mio saluto il mio ringraziamento a nome vostro e della città
Ringraziandolo per essere qui oggi con noi
Al ministro Vannino Chiti
Che terrà
Il discorso ufficiale
E credo che sia particolarmente significativo
Che sia qui con noi oggi
Vannino Vannino Chiti che il Ministro per i rapporti con il Parlamento e per le riforme un tema evidentemente di straordinaria attualità
Ma fatemi anche ricordare una persona
Che non c'è più
Che ci ha lasciato
Nel giugno dello scorso anno
Ha mosso il Pampaloni ufficiale della divisione Acqui
Medaglia d'argento al valor militare uno
Dei sopravvissuti dell'eccidio di Cefalonia
Lo ricordo
Con particolare affetto non solo per il rapporto personale con lui e perché tante volte è stato qui con noi a celebrare il venticinque aprile
A celebrare la nostra liberazione quella dell'undici agosto del quarantaquattro
Ma lo ricordo hanno Saban Paloni con
Particolare affetto oggi nel momento in cui il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano oggi ricorderà nell'isola greca le migliaia di soldati italiani trucidati dalle truppe naziste
Per non avere voluto consegnare le armi
Ed essere rimasti fedeli alloro giuramento
In quella pagina in quella pagina di storia
Stai iscritta
Una immane tragedia
Ma io credo e da qui l'importanza del tributo che oggi viene reso dal Presidente della Repubblica sta iscritto anche il primo atto di resistenza di un'Italia democratica che voleva riconquistare la sua libertà che voleva
Liberarsi dalla fascismo
Oggi voi vi diamo un
Momento
In cui avvertiamo l'importanza
Al tempo stesso di difendere le radici i principi i valori
Che stanno alla base della nostra Costituzione democratiche antifascista
E di trovare forme di rinnovamento della vita politica e istituzionale del nostro Paese
Noi sentiamo
Che oggi queste nostre istituzioni vivono un momento di difficoltà
Avvertiamo
Alle volte nel senso comune nell'opinione pubblica fra i cittadini un senso diffuso di sfiducia di distacco di disaffezione
Noi abbiamo il compito non solo di rimotivare la partecipazione democratica che è un fatto essenziale
Non solo di restituire fiducia ma abbiamo bisogno anche di dare risposte risposte concrete in termini di apertura della vita politica e istituzionale
Di capacità di essere all'altezza dei cambiamenti che vive questo nostro mondo e questa nostra società
Di fare in modo che queste istituzioni sappiano parlare I giovani e a tutti i cittadini italiani un linguaggio non ermetico poco comprensibile ma invece un linguaggio diretto capace di trasmettere un'idea di innovazione e di cambiamento
Noi abbiamo bisogno di rendere queste nostre istituzioni sempre più efficienti sempre più aperte e capaci anche di avere un ricambio al loro interno
Questa la la la sfida che sta davanti a noi ed è una sfida che dobbiamo sapere accettare
Non per mettere in discussione i fondamenti
Che ispirano la nostra vita democratica nazionale e che hanno evidentemente il loro punto di riferimento essenziale nella Costituzione nata dalla Resistenza dalla liberazione
Ma abbiamo bisogno di trovare queste risposte sia dal punto di vista dell'assetto
Delle nostre istituzioni del rapporto fra i vari livelli istituzionale sia dal punto di vista della politica
Dei partiti
Come soggetti in grado di
Aggregare la società civile senza pretendere di rappresentarla tutta ma capaci di favorire una nuova partecipazione alla vita democratica e istituzionale
Abbiamo bisogno
Di rendere le nostre
Istituzioni meno costose
Abbiamo bisogno di renderle meno pesanti abbiamo bisogno di non aggiungere livelli a istituzionali ad altri livelli istituzionali che complicano la vita dei cittadini e rendono
Il sistema complessivamente troppo farraginoso
Abbiamo bisogno di semplificare questo ordinamento abbiamo bisogno di abbassare e di ridurre i costi della vita politica istituzionale del nostro Paese non per favorire
Forme di qualunquismo antipolitico o di populismo
Ma al contrario proprio perché noi teniamo particolarmente alla vita di queste istituzioni democratiche
E vogliamo
Che siano capaci
Di una effettiva rappresentatività della società in cui viviamo
Altrimenti sarà proprio qualcuno che vuole fare
Antipolitica anti istituzione vuole fare populismo e demagogia che può prendere in mano questi temi e ribaltarlo lì in senso negativo e qualunquisti converso
Le nostre stesse istituzioni e verso gli stessi principi che ispirano la nostra Costituzione
Abbiamo davanti quindi un compito importante
Un compito che deve portarci
A parlare un linguaggio in grado di coinvolgere soprattutto i giovani tante volte ce lo siamo detto in occasione di questo venticinque aprile o dell'undici agosto
Noi dobbiamo sempre riuscire arrendere ideali e i valori che celebriamo in queste giornate
Capaci di
Parlare alle generazioni più giovani
Che certamente non solo non hanno vissuto evidente la liberazione la Resistenza ma
Non hanno vissuto nemmeno i grandi mutamenti epocali del nostro tempo dal mille novecentottantanove in poi ad esempio
Dobbiamo essere quindi in grado noi per primi di fare di compiere questo sforzo
Io credo che ci sia
Una sola strada da perseguire
è la strada di una politica democratica che si rinnova
Che sa auto correggersi vedendo i propri errori che sa autoriformarsi non è una strada non è un percorso facile
Ma
Credo che sia importante
Ribadire questo impegno pur con tutti i nostri limiti e le difficoltà che incontriamo nella giornata di oggi
Venticinque aprile il giorno in cui il nostro Paese a riconquistato la libertà e a ricominciato a costruire la democrazia
è una democrazia che proprio per le cose che dicevo prima anche i suoi limiti e i suoi difetti
Ma certamente
Noi non la vogliamo scambiare con nient'altro così come non vogliamo scambiare con niente altro i principi che stanno a fondamento della nostra Costituzione repubblicana
Vi ringrazio quindi ancora per essere qui oggi
Vi ringrazio per partecipare come sempre questa città sa fare nei momenti importanti che rappresentano simbolicamente i motivi
Della nostra unità di comunità civile cittadina e i valori a cui guardiamo come fondamentali per la nostra vita collettiva
Vi ringrazio e dopo adesso la parola
A Mario leone per il suo saluto particolarmente a noi gradito
Signor Sindaco
Grazie
Per le sue belle parole
Ma grazie soprattutto
Per avere ancora una volta
Contribuito al meglio
Alla celebrazione
Di questo venticinque aprile
Di questo
Glorioso spartiacque
Fra l'ala opta armata e la ricostruzione
Del
Nostro Paese
Io sono
Lieto
Che anche
Nel merito del Sindaco
Ancora una volta questo salone
Dei cinquecento pieno dirigente
A sottolineare
E quella del venticinque aprile è una festa popolare
Una festa che unisce tutti di antifascisti che li fa guardare
Al domani
Con
Un
Pensiero
Memmo de
Per chi
Cioè alla scena
Vorrei poi dire
E concludo
Il mio saluto
All'onorevole Ministro Vannino Chiti
Che ricordo
Quando dopo qualche anno
Ha preso il mio posto alla Presidenza della Regione
Io
Lui un modesto
Presidente
Lui
Dette
Un segnale importante
Per
La crescita
Della regione Toscana
Caro Vannino
Noi seguiamo
Il tuo faticoso impegno
Che sia
Se mi è consentito
Formuliamo l'augurio che questa
Impervia battaglia per una nuova legge elettorale abbia
Il risultato
Che i tuoi meriti giustificano
E che il popolo italiano attende grazie
Caro caro Sindaco Domenici
Caro Mario
Io ho la fortuna di non aver conosciuto nella mia esperienza nessun Presidente di Regione modesto da tutti i Presidenti di Regione che ci sono stati prima di me ho avuto occasione di imparare anche anche da te lo dico proprio con sincerità una delle
Degli aspetti più belli secondo me che c'è in Toscana
Che presidenti di regione sindaci presidenti di provincia amministratori consiglieri sono personalità di straordinario impegno è di straordinaria levatura Leonardo Del resto il presidente nazionale dell'associazione dei Comuni
Autorità tutte civili militari
Signor prefetto regulatory fare dicevo se cari amici delle associazioni combattentistiche
Del resistenza signore e signori
Celebrare a Firenze
Il venticinque aprile
Data storica della liberazione dal nazifascismo
Vuol dire
Per me sentire la storia di questo popolo Fiorentino
Cioè di una città Medaglia d'Oro della Resistenza
Una storia attraversata da libertà da aspirazione alla giustizia piena di un pensiero democratico di uomini che con il loro impegno e con la loro testimonianza hanno scritto
Pagine belle per il futuro
Il venticinque aprile
Una data cardine basilare per l'Italia da quel giorno e in quel giorno non è un'immagine retorica
Un popolo è diventato cuore di un nuovo Stato
E principi quali la libertà e la democrazia sono diventati patrimonio comune
Su quali si è fondata la costituzione della nostra Repubblica
Libertà e democrazia sono legate intrinsecamente
Libertà richiama il concetto di democrazia nella sua accezione politica ma anche sociale per poter essere esercitata
La libertà porta a politiche concrete mirate all'uguaglianza ma anche
Alla valorizzazione della persona
Alla solidarietà anche attraverso percorsi improntati a quella che oggi definiamo
La sussidiarietà
Il fare da sé ma il non essere lasciati soli a fare
Alla responsabilità di partecipare personalmente
E sentirsi protagonisti perché la democrazia vuol dire che il popolo sovrano
Alla costruzione della società
La democrazia è un modello di società non definito ma in una continua evoluzione che discende
Dalla libertà umana si potrebbe dire che
Il modello più umano che è stato inventato per la gestione del potere
Mi piace allora ricordare a Firenze
Patria
Dell'umanesimo il coraggio che alcuni secoli fa animosità Lentini che ridevano giocando a parla i propri assedianti
Lo stesso coraggio e anche molto di più
Hanno avuto oltre sessanta anni fa tanti fiorentini di tutte le età di tante culture
E idee politiche che insieme
Ai soldati a forse di liberazione straniere combatterono per un futuro
Che alcuni non li avrebbe visti sopravvivere ma che sarebbe stato l'unico degno di essere vissuto per i loro figli parenti amici concittadini
E in quel caso il nemico non era
Dai ridere
Perché si presentava sulla scena della storia
Un totalitarismo fanatico crudele
Pianificatore di stermini e di guerre
Basti pensare
A quello che è stato l'olocausto come mai l'uomo aveva potuto immaginare
E vedere prima di allora
La tecnologia la scienza poste a servizio di un dominio politico ideologico e di una aggressione soppressione delle popolazioni
Donne e uomini di estrazioni diverso italiani e stranieri lottare uno per un unico fine la libertà
Di Bertacche il valore discriminante dell'essere persone senza libertà un uomo non può essere se stessi
Donne e uomini legati a storia cultura ideali politici differenti come ho detto
Molti di essi appartenevano a partiti e movimenti comunisti e socialisti molti venivano dall'area cattolica altri ancora da quel movimento che fu un movimento azionista e altre ancora non avevano
Partito avevano fedi religiose differenti erano semplici cittadini
Vorrei ricordare in questa occasione
Piero Calamandrei
Fiorentino protagonista
Protagonista della lotta al nazifascismo deputato all'Assemblea costituente del quarantasei e quarantasette
Il quale scrisse a proposito della Resistenza tante pagine bellissime ma
Ad esempio in uno dei molti discorsi chiamava rivolgere ai giovani
La guerra di liberazione scriveva fu da parte del nostro popolo la riscoperta della dignità dell'uomo
Rivendicazione
Della libertà
Dell'uomo
Persona e non cosa e poi proseguiva con quella
Scolpita nei nostri cuori le affermazioni che ora dirò che sono sempre rimaste impresse credo per ognuno di noi la prima volta che le ha lette quelle frasi belle rivolte ai giovani
Quando diceva appunto dietro ogni articolo della Costituzione poi giova o i giovani voi dovete vedere giovani come voi
Che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione andate nelle montagne dove caddero i partigiani nelle carceri dove furono imprigionati nei campi dove furono impiccati
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità andate Dio giovani col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione ed ecco sì
Ed è così poi ci tennero sopra al termine al termine del mio discorso ma vedete proprio così
Quando viene chiesto condividiamo la Costituzione e mettiamo tra parentesi la Resistenza
Non è un fatto di volere essere pragmatici o fermi nei principi è un qualche cosa di impossibile
Perché se farà are la Costituzione dalla Resistenza non è impossibile come se voi voleste avendo un bell'albero mantenere
I rami
E colpire il tronco non vi resterebbe niente la Costituzione la Resistenza sono legate in modo indissolubile
Libertà e giustizia dunque radicale la lotta
Per la libertà
Radicare la lotta per la giustizia
Ma ancor più radicale nella sostanza la lotta
Per la libertà nella giustizia e per la giustizia nella libertà
E proprio quando non sette riuscita a tenere insieme questi due elementi libertà e giustizia giustizia e libertà che si sono avute sciagure drammi come quando
Alcuni
Paesi nell'al
Nell'est europeo
Separando questi due elementi dettero vita a dopo ad altre forme di tutta di totalitarismo non rispettoso della libertà e della dignità dell'uomo
L'allievo prediletto di Calamandrei e Paolo Barile un altro Fiorentino
Di cui tutti noi ricordiamo il ruolo di grande giurista intellettuale uomo delle istituzioni di Governo
A volte si dimentica tuttavia la sua storia di partigiano combattente
Così definito nel testo di una targa apposta la Fortezza da Basso di Firenze in occasione delle belle celebrazioni dei sessanta anni dalla liberazione e a cinque anni dalla scomparsa del maestro
Quella targa
Rievoca una vicenda di resistenza
Come tante altre ce ne furono a Firenze barile fu arrestato nel novembre del mille novecentoquarantatré
A seguito di un'azione di cattura promossa dal comandante Mario carità dei reparti speciali della Repubblica sociale italiana nella quale caddero anche l'avvocato Adone Zoli con due figli
I prigionieri forno condotti presso la cosiddetta villa Triste dove furono ripetutamente percosse torturati
L'otto novembre trasferiti per volontà del comando tedesco nel carcere militare della Fortezza da Basso
La situazione precipitò quando il primo dicembre a seguito dell'attentato alla vita del tenente colonnello Gobia al servizio dei tedeschi fuor di nata da fascisti la consuete terribile rappresaglia del dieci a uno
Cinque di questi furono immediatamente fucilati persone semplici tra cui gli open due operai di Scandicci
Gli altri cinque erano membri del Comitato militare interporti ti Gritti Frassinetti barile
Mastro piede Zoli permettetemi qui una parentesi che non è nel discorso stamani quando dopo aspettavamo che partisse il corteo con
Il signor Prefetto al comandante la Guardia di Finanza parlavamo si è avvicinata noi una signora
Non vorrei forse sbaglio e non mi pare si chiamasse signora carta ma non lo so
Ci ha fatto vedere commossa si scusava ma c'era poco da scusarsi
Davvero per niente da scusarsi la foto di suo fratello
Molti forse non lo conosceranno nell'ambiente suo certamente nella sua famiglia sì
Un ragazzo ucciso a vent'anni ecco ce ne sono tanti di cui non si fa il nome non si può fare il nome tanti cittadini morti a tutte le età anche a loro va la nostra riconoscenza nostra
Barile non aveva mai parlato a fondo di quel drammatico episodio della sua vita se non è l'unico caso di un articolo comparso pochi anni dopo la prigionia nazifascista su il ponte del giugno del mille novecentoquarantacinque
Dal titolo il ritorno della tortura
In cui raccontava attraverso la sua esperienza quanto la malvagità umana avesse toccato il fondo nell'oppressione nazifascista in un passaggio di quell'articolo si legge
I tratti di corda il fuoco sotto i piedi
I legni sotto le unghie le frustate l'acqua bollente furono applicati anche qui a Firenze in via Bolognese
Ma la novità saliente in questo campo è costituita dalle percosse che non hanno mai fatto parte come tali della tortura messa negli antichi processi
Il che dimostra se ve ne fosse bisogno quanta parte di sadismo di brutale malvagità vi fosse nelle schiere dei nazisti per i quali il picchiare costituiva una gioia selvaggi
Dopo la condanna a morte alla Fortezza in quel dicembre
Per circostanze storiche
A oggi non ancora chiarite i cinque prigionieri non furono mai cedute dalle SS tedesca fascisti intenzionati ad uccidere
Soli
Ricorda lo stesso barile in un'intervista del venticinque del ventuno giugno mille novecentonovantasei e Renzo Cassi Gori era l'unica personalità annota tre cinque e ciò probabilmente indusse come in seguito si ritenne
A fare intervenire a un intervento dell'arcivescovo di Firenze cardinale dia dalla costa che sarebbe riuscito a salvarlo
In ogni caso
Non fu certo quella l'unica azione che si ricorda del cardinale e via dalla costa nella storia della resistenza di Firenze
Quell'uomo di Chiesa si adoperò in tutto l'arco della seconda guerra mondiale per salvare la sua diocesi dalle devastazioni belli che per alleviare le sofferenze della popolazione
Senza aver timore di andare anche contro alla dittatura in difesa dei diritti dell'uomo
Me ha sempre colpito
Perché è un fatto simbolico quando il cardinale dalla costa
Ci sono le immagini che lo dimostra non solo le fotografie in occasione della visita ufficiale a Firenze ditele volle che rimanessero chiuse le persone le persiane
Dell'Arcidiocesi
Lui e tante organizzazioni parrocchiali potessero fuggiaschi partigiani senza chiedersi da dove venissero per il suo impegno Firenze lo proclamò cittadino onorario
E sette anche formare scusate questa incursione
Legata al dopo rispetto alla Resistenza ma
Attorno a lui sacerdoti che meritano un uno speciale ricordo perché hanno segnato questa terra al di là delle convinzioni religiose di ognuno
Come Lorenzo Milani Silvano Piovanelli Danilo combatto di
Ernesto Balducci Bruno Borghi
E Renzo e Renzo Rossi
Che hanno
Ha avuto un ruolo importante nella storia della Chiesa fiorentina e di questa città e di questa
Parte della Toscana e anche con proiezioni nazionali attraverso missioni di frontiera rivolte alle classi più povere più disagiate delle periferie
Ai detenuti a tante altre parti del mondo furono insomma portatori di quella cultura pluraliste universale che c'è a Firenze
Quale che sia le fedi religiose o la non fede religiosa che sia
Ma attraversa la storia di questa città e rappresenta
Il modo di essere di Firenze la sua missione come
A Firenze si guarda non solo in Italia ma nel mondo
E poi la voce politica che si ancorava si è ancora
A questa testimonianza religiosa e civile alta come fu quella di Giorgio la Pira di cui proprio quest'anno si celebra il trentesimo anniversario della morte
Anche
Anche la Pira fu partecipe dell'antifascismo
Testimone della lotta della Resistenza fondò e diresse a Firenze principi una rivista antifascista che difendeva il valore della persona umana e della libertà e che per questo venne soppressa dal regime
Anche la storia di la Pira fu la storia di tanti fiorentini costruì costretti
A fuggire dalla
Persecuzioni
In molte occasioni del resto l'impegno intellettuale si fuse con quello politico nella Resistenza poi fu questo il caso anche del Segretario provinciale del Partito socialista fiorentino del mille novecentoventuno Gaetano Pilati
Avvicinato sia il gruppo di intellettuali antifascisti riuniti intorno al periodico clandestino non mollare Pilati trasferitosi a Firenze da Bologna si dedicò con entusiasmo alla diffusione del foglio antifascista
Nella notte tra il tre il quattro ottobre mille novecentoventicinque fu aggredito nel suo letto e gravemente ferito morì il sette ottobre dopo una lunga agonia
Nel maggio del mille novecentoventisette si svolse a Chieti il processo I tre sicari fascisti e questa è la parte
Soprattutto per cui ho voluto ricordare questa esperienza perché nonostante i vari tentativi di impedirle di costituirsi parte civile e di testimoniare al processo la vedova questa donna Medea all'antico
Andò riconobbe in Aula gli assassini
Nonostante questo tutti colpevoli furono assolti
Quando abbiamo dei dubbi sulla necessità che la magistratura sia autonoma indipendente dal potere politico ricordiamoci anche di tanti episodi come questi la magistratura deve essere indipendente dal potere politico
Il Sindaco ha ricordato
Amos Pampaloni l'avrei fatto anch'io come memoria riconoscimento della partecipazione dei soldati
Delle forze dell'ordine in Italia e all'estero con molte sofferenze alla guerra di liberazione e anche questo è un punto di unità del nostro popolo che sta
Alle nostre radici
E infine di queste storie fiorentine delle trecento in cui spesso sfociavano ha parlato per tanti anni con scrupolo e passione
Nelle scuole e nelle casse del popolo un altro grande partigiano Fiorentino che ha avuto incarichi istituzionali di Sindaco e parlamentare
Mi riferisco Orazio Barbieri a cui mi lega Nord
Come tanti di voi anche
Profondi ricordi personali
Orazio scomparso poco più di un anno fa il ventisette marzo del due mila sei
Lascia le nostre alle prossime generazioni non solo la sua storia personale ma anche alcuni preziosi documenti che ha raccolto nell'archivio depositato presso l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana
E che comprende ovviamente anche la sua biografia antifascista
Una biografia che comincia con l'arresto nel mille novecentoventisette per aver
Ricostruite fatto parte di una sezione del disciolto partito comunista
Continua con la sentenza numero venticinque del mille novecentotrenta che lo condanna un anno di reclusione
Prosegue con l'attività clandestina sotto il fascismo e si sviluppa con la guerra di liberazione che lo vede tra l'altro coinvolto nella vice andate punti fiorentini fatti saltare da nazisti durante la quale attraverso fortunosamente con l'azionista Ricolfi scelte
Il corridoio Passariano
Per mettere in contatto il Comitato di liberazione nazionale della città con quello d'Oltrarno e con il comando inglesi
Storie personali dunque
Che si intrecciano con la grande storia collettiva della Resistenza e della Liberazione fino a divenire parte integrante una chiave di lettura
E mai forse come nella lettura della guerra di liberazione e così limpido questo rapporto trattante diverse storie personali e la storia collettiva che si compiva
D'altro canto
La Resistenza Firenze come nel resto d'Italia un fatto di popolo che seppe coinvolgere milioni di persone in tante diverse forme e
Anche con quelle del sacrificio della vita
L'occupazione dell'Italia da parte dei truppe naziste delle parti militari della Repubblica sociale italiana tra il mille novecentoquarantatré quarantacinque nell'ultima fase della seconda guerra mondiale
Ha provocato più di dieci mila vittime tra la popolazione civile la Toscana è stata purtroppo uno dei territori più duramente colpiti
Le stragi nazifasciste concentrate soprattutto tra l'aprile l'agosto del mille novecentoquarantaquattro furono più di duecentottanta i Comuni interessati ottantatré i morti tra civili di oltre quattro mila cinquecento
I colpevoli spesso
Sono sfuggiti ai processi
E quando ci sono stati o al di là degli stessi processi si sono rifugiati dietro lo schermo del dovevamo ubbidire non è così diciamolo forte sempre non è così
è doveroso nomi obbedire ma è doveroso non obbedire a leggi ordine che colpiscono i fondamenti dei diritti umani
Ce lo ha ricordato il Sindaco era con me ce l'ha ricordato ieri sera
Con un forte messaggio artistico alla numerazione del maggio nel suo settantesimo anniversario
L'opera moderna Antigone del maestro Ivan Fedele
Quando c'è un dissenso tra legge morale e legge quando una legge
E non giusta perché Carpi calpesta i diritti delle persone le perseguita per lettini e per le religioni o per le colture in questi
Uso dato che lo Stato non ha
Il potere sulla vita e sulle del delle persone in quel caso la legge non è giusta e non c'è nessuna giustificazione a dover ubbidire
Ho voluto
Ho voluto per tracciare la mia lettura parziale della liberazione nazionale attraverso la vite racconto di alcuni fiorentini
Nella convinzione che forse dopo tanti anni ormai scoloriti contorni le passioni le speranze di allora
Solo attraverso raccordi racconto delle persone che fu uno direttamente protagoniste e dello loro vicende sia possibile Recos lire la cornice del dramma mondiale che porto alla pressioni di intere popolazioni alla guerra
A quell'immane tragedia
Che fu l'olocausto
Ho parlato di uomini molto distanti tra loro nelle condizioni sociali culturali nell'idee politiche eppure accomunati da una potente coraggiosa visione dei valori della persona e della collettività da una inesauribile passione per la libertà contro ogni oppressioni intolleranza da una tenace speranza di vedere la propria città il proprio Paese l'Europa liberati dall'invasore dalla dittatura
Le vite i pensieri le azioni di questi uomini sono idealmente anche concretamente confluiti comunque piume carsico negli a
Articoli della Carta fondamentale della Repubblica la Costituzione italiana che proprio sessanta anni fa all'assemblea costituente si apprestava a redigere
Anche per questo la celebrazione di questa mattina è particolarmente significativa ovunque
Ci lasciamo alle spalle due anni il due mila cinque il due mila sei nel corso del quale abbiamo ricordato i sessanta anni della liberazione nazionale della nascita della Repubblica e della contestuale elezione dell'Assemblea costituente
Ci apprestiamo ora
Già a partire da questo primo importante appuntamento
A celebrare la chiusura della fase costituente con il varo della nuova Carta fondamentale della Repubblica approvata il ventidue dicembre del mille novecentoquarantasette tre promulgata dal Capo provvisorio dello Stato dico De Nicola il ventisette dicembre del sempre del quarantasette per poi entrare in vigore il primo gennaio del quarantotto
Riflettere sul tardi ricorrenza aiuta a comprendere come la nostra Costituzione oggi sia viva e vitali
Proprio perché ha in sé quei valori profondi che ispirarono la Resistenza
E ha saputo essere la sintesi mirabile di sensibilità di culture di ideali appartenenti a partiti e movimenti tra di loro anche molto diversi
Anche per questo oggi
Gli italiani si riconoscono continuano a riconoscersi nella loro costituzione
La Costituzione italiana
Rappresenta come amava ricordare lo stesso Calamandrei
Uno degli esempi più avanzati di carte fondamentali del mondo non ce lo dimentichiamo mai
Una scelta a favore della forma di stato sociale tutore dei diritti di libertà e del pluralismo sociale istituzionale nel quadro di una forma di governo parlamentare
Tutti elementi sui quali si realizzò quell'alto compromesso tra le tre grandi correnti ideologiche di allora che animarono lo spirito
Costituente quella cattolica quella marxista e quella che si rifaceva alla tradizione laico liberale alla quale si ispirava anche il Partito d'azione
Insomma i pensieri le idee
Alle quali si riferiscono le vite dei fiorentini di cui qui ho voluto parlare
Si tratta di un compromesso che ha tanti anni di distanza appare senza dubbio come il frutto di un confronto lungimirante e di ampio respiro dobbiamo essere io almeno mi sento così
Riconoscenti alla capacità e alla grandezza degli uomini che furono eletti nell'Assemblea costituente e che ci hanno dato questa Costituzione
Perché questo compromessa tanti anni di distanza è frutto di questo confronto di ampio respiro e consapevole della responsabilità alta di dover determinare la vita di un Paese e non il risultato di mia OP
Contingenti strumentali intese tra partiti
Da allora
Fino ai nostri giorni la Costituzione italiana vissuto una vita complessa assegnata da alterne vicende che si potrebbero riassumere in due parole chiave attuazione
E riforma ma oggi essa mantiene intatti i capisaldi che sono alla base della nascita della Repubblica
Tutti voi ricorderete la grande affluenza di elettori italiani a referendum confermativo sulla riforma della Costituzione dello scorso anno ebbene al di là dell'aspetto politico ciò che più ha colpito me
Come immagino molti altri concittadini è il senso profondo di quel voto che ha respinto una riforma che puntava a modificare radicalmente gran parte della Carta repubblicana
Il senso di una difesa profonda reale convinta della costituzione dei suoi principi guida
Perché la Costituzione riconosciuta e sentita come il fondamento della coesione civile del popolo del suo stesso partecipare come popolo italiano alla costruzione dell'Europa unita
La Costituzione riconosciuta come strumento attuale vivo
Di difesa dei diritti delle garanzie delle libertà insieme dei principi sociali la cui attuazione realizza una uguaglianza di opportunità nella vita collettiva mai data una volta per tutte
Non solo gli aspetti di progresso per il popolo italiano posti a fondamento del suo cammino la libertà la giustizia
Ma nella nostra Costituzione sta anche la scelta irrevocabile per la pace contenuta nel suo articolo undici una visione della pace però non egoistica
Non che guarda solo all'orticello di casa perché non ci può essere soltanto la pace in Italia
Ma assunta
Assunta come impegno
Per il mondo perché nell'articolo undici oltre rifiuto della guerra e detto l'Italia è pronta
A sacrificare a spetti della sua sovranità per dare un contributo per partecipare operazioni di pace
Sotto l'egida dell'ONU e per questo io un quest'occasione voglio da qui rivolgere un ringraziamento ai nostri soldati impegnati con l'onta ante parti del mondo e del pianeta per dare un contributo
Alla pace in poco le continenti che ancora non la conosco
E mi piace vedere in quella difesa in quella di affermazione della costituzione dei suoi principi anche un filo conduttore che lega i nostri giorni a quelli della Resistenza che ha attraversato indenne periodi più difficili e bui della nostra storia
Compresa l'eversione terroristica il sangue che ha
Gettato per tutti basterebbe ricordare ma per tutti che sono tanti
L'onorevole Aldo Moro così come
Attraversato e risponde positivamente all'indifferenza le paure che sempre più segnano la modernità e lo sviluppo dell'Occidente
Con quel voto gli italiani hanno dimostrato di essere un popolo vivo consapevole della propria storia dei valori degli ideali che li uniscono
Oggi
Per fortuna non abbiamo bisogno di rischiare la nostra vita per conservare quell'ideale quei valori ma ciò non significa affatto che nostro compito sia finito
Il rischio di veder deperire le nostre istituzioni e nostri valori civici e sempre più alto a ma mano che cresce nella società il senso di incertezza
Di fronte a cui parole come egoismo protezionismo indifferenza intolleranza
Sono hanno torno a suonare a volte come risposte comode
Fascino ma sono drammaticamente sbagliate
Noi oggi invece abbiamo bisogno di dare speranze e fiducia non di provocare paure per questo abbiamo bisogno della nostra Costituzione
Talvolta rifletto sul compito che mi è stato affidato come Ministro della Repubblica incaricato di occuparmi anche delle riforme istituzionali
Così mi vien fatto di pensare che questo ruolo istituzionale in verità
Per me
Prima ancora che indurmi a elaborare riforme o per meglio dire
Aggiornamenti alcuni aggiornamenti non grandi riforme perché quel referendum ci ha detto che non c'è bisogno di grandi riforme della Costituzione
Anzi il tema grandi riforme della Costituzione deve essere cancellato dal vocabolario della politica
Dicevo questa riflessione mi obbliga credo il dovere politico e civile di valorizzare ciò che di più preziosa abbiamo
Perché non Vieri forma giuste utile alla società se questa non sa tradurre in azioni concrete i valori profondi della Costituzione
Per questo la Costituzione deve essere vissuta e quindi conosciuta almeno conosciuta nei suoi principi fondamentali
Da tutti ma in particolare dobbiamo impegnarci perché siano
Conosciuta dalle giovani generazioni che si affacceranno all'impegno della politica
Da chi opera nella pubblica amministrazione
Perché non dimentichi mai che suoi sovrani uso una brutta espressione i suoi datori di lavoro non sono i responsabili delle istituzioni di quel momento ma sono i cittadini italiani
Da chi opera nelle Forze armate ed acque nuovi cittadini italiani
Che vengono da noi da tante altre parti del mondo e che debbono conoscere i principi della nostra coesione e devono sentire che il loro come noi abbiamo diritti e doveri doveri e diritti
Dunque solo riconoscendo e attuando la nostra Costituzione
Riconoscere me difenderemo al tempo stesso
Quella
Quello che ha detto secondo me bene stamani in un messaggio di ieri anzi
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cioè la nostra memoria il nostro futuro ha detto il Presidente della Repubblica il venticinque aprile
Non deve essere vissuto come semplice richiamo alla storia ma come punto di partenza per costruire insieme un futuro migliore
Da qui la permanente validità il suo essere come dicevo all'inizio una radice della costituzione dell'Italia moderna
Ciò non significa
Che la Costituzione italiana
Per poter custodire al meglio i valori della Repubblica affermati proprio a seguito della guerra di liberazione deve rimanere in tutti i suoi aspetti nella sua forma originaria per cento
Il punto è se mai riuscirà aggiornare alcune sui singoli partiti parti circoscritte per consentire all'ordinamento giuridico del nostro Paese di adeguarsi all'evolversi dei modelli sociali culturali e politici
Aggiornamento della Costituzione lo richiamava il Sindaco non significa però stravolgimento dell'impianto modifica dei principi fondamentali eliminazione degli istituti di garanzia
Per questo il Governo fin dalla sua nascita
è impegnato in un difficile delicato confronto con il Parlamento per operare alcuni puntuali ritocchi alla Carta della Repubblica e al tempo stesso attuarne quelle parti che ancora oggi non sono attuate
Pensiamo infatti che sia giunto il momento di riconoscere ai giovani diciottenni il diritto di voto anche al Senato della Repubblica come accade per la Camera deputati e venticinque anni per essere eletti
Allo stesso modo la Costituzione richiede un urgente intervento sono d'accordo con il Sindaco nella parte in cui riguarda il bicameralismo paritario c'è uno stesso ruolo di Camera e di Senato oggi foriero di principali problemi
Organizzative di procedura che a volte compromettono l'attività del Parlamento abbiamo bisogno dunque di una seconda Camera delle autonomia nel pieno spirito dell'articolo centoquattordici della Costituzione
Nel quale si afferma che tutti i livelli istituzionali Stato Regioni Province Città metropolitane e comuni sono posti sullo stesso piano e costituiscono parte integrante della
Repubblica e così possono contribuire a una nuova coesione della nostra patria accanto a ciò riteniamo inoltre necessario introdurre nuovi principi e regole che favoriscono la stabilità e l'autorevolezza dei governi
Non regole di presidenzialismo nord regole ho visto in un volantino distribuito
Regole che facciano sì che il Presidente del Consiglio abbia competenze responsabilità
Formali
Non solo di autorevolezza come ha un sindaco un presidente di provincia un Presidente di Regione la possibilità di nominare e revocare i membri del solo Berno la possibilità di avere Luigi come avviene in Germania ENI Spagna la fiducia da parte del Parlamento e questi sono indispensabili
Come la sfiducia costruttiva perché l'esecutivo nazionale
Non sia preda di veti incrociati o delicati in un equilibrio precario
Con un Parlamento che spesso è mobilizzato a volte dalla presenza di maggioranze esigue altre volte da e sempre forse dalla presenza di un meccanismo legislativo farraginoso
Deve essere chiaro tuttavia che accanto a riforme necessarie che si possono fare solo se sono condivise da tutti e non soltanto dalla maggioranza del momento si deve raggiungere contestualmente l'obiettivo
Di rafforzare il sistema di garanzia dell'ordinamento costituzionale
Puntando alla modifica dell'articolo centotrentotto della Costituzione riguardante proprio le procedure di riforma costituzionale nel senso di eliminare le possibilità che in Parlamento appunto collegi di tipo elettorale di tipo mai solitario una sola maggioranza possa con l'arroganza dei numeri senza il confronto e l'accordo con le minoranze mettere mano alla carta von la mentale stravolgendo nell'impianto asseconda delle contingenze delle necessità politiche che premono in quel momento
Ma difendere la Costituzione come ho detto vuol dire anche attuarne quelle parti
Ve ne sono molte
Che ancora oggi
Sono soltanto scritte sulla carta
Vorrei qui ricordarne solo due la cui natura si lega in un certo senso allo spirito a valori della liberazione
Anzitutto l'articolo quarantanove della Costituzione relativo a partiti politici nel quale si riconosce a tutti i cittadini il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale
Ebbene questo diritto ha come premessa la presenza di leggi e regole chiare che scandisca non la vita interna dei partiti sia sotto il profilo della democrazia
E te di quello della partecipazione che dal punto di vista della gestione economico-finanziaria visto che nel nostro Paese la politica ha giustamente sostenuto anche conforme di finanziamento pubblico
è un secondo principio della Costituzione legata al precedente che richiede urgente attuazione quello contenuto nell'articolo cinquantuno relativo alle pari opportunità dei cittadini dell'uno e dell'altro sesso di accedere alle cariche elettive a tutti i livelli istituzionali da comuni al Parlamento
Non è accettabile è una debolezza della democrazia
Così come quella che alcuni milioni di cittadini che vivono in Italia in modo legale e non hanno diritto di voto dicevo non è accettabile che ancora oggi a distanza di sessanta anni dalla nascita della Costituzione
Questo principio non solo rimanga inattuato mai indichi un primato negativo del nostro Paese per il quale
La presenza di donne nell'istituzioni e tanto marginale da stringere drammaticamente con il ruolo che oggi e se stanno acquisendo nella società
Anche il perseguimento di questo obiettivo
Sono convinto rappresenti un modo concreto per far vivere gli ideali conquistati con la liberazione e con la nascita della rete
Ho terminato
Sulla tomba di Renato Sandri
Un giovane Volterra hanno distanza a Pontassieve la cui storia di partigiano fu restituita e molto rivista in chiave romanzesca dal noto libro Di Carlo Cassola la ragazza di Bube
Si vede la foto del buco e con i suoi bassi il fazzoletto rosso al Colle accanto una lapide con una citazione di Bertolt Brecht
E voi imparate che occorre vedere
Non guardare in aria
Occorre agire e non parlare
Questo mostro stavo una volta per governare il mondo i popoli lo Spencer o ma ora non cantiamo vittoria troppo presto il grembo da qui nacque e ancora procura è ancora secondo
Questa lezione di un grande uomo di teatro di un grande uomo di cultura
A chi oggi
Come noi
Ha il compito non solo di non dimenticare
Ma anche di non far dimenticare e anche quello di agire grazie