Presentazione del "Rapporto Unioncamere 2006"

Scusate
Se prendete posto stiamo per cominciare
Vi prego di prendere posto perché stiamo per cominciare
Preghiamo tira accomodarsi lavori stanno per iniziare grazie
Bene
Buongiorno a tutti
Dopo il benvenuto a tutti voi
Al Presidente del Consiglio onorevole Romano Prodi che ci onora con la sua presenza
Alle diverse autorità ai parlamentari I responsabili e rappresentanti della vita economica e civile del nostro Paese a tutti i gentili ospiti che hanno accolto il nostro invito
Come sapete quello odierno e l'incontro nazionale che precede di qualche giorno la giornata dell'economia che si terrà il prossimo giovedì dieci maggio presso tutte le centotre camere di commercio
La giornata dell'economia è un appuntamento ormai tradizionale è giunto alla sua quinta edizione
E rappresenta il momento in cui le camere di commercio i loro presidenti gli amministratori i segretari generali
Si presentano al cospetto delle realtà economiche e istituzionali della Provincia nelle diverse province
Per offrire loro le considerazioni e le valutazioni sullo stato di salute delle imprese e dei territori
A partire dalle numerosissime dettagliatissima eh informazioni economiche che giorno per giorno affluiscono ai loro osservatori
E da questo punto di vista che ho di poter dire che si tratti di una manifestazione davvero unica nel nostro Paese
Il rapporto Unioncamere che oggi presentiamo è il frutto di questo lavoro perché mette insieme analizzare interpreta unitariamente tutta questa mole di dati
In una visione complessiva dell'economia del nostro Paese che ci consente di raccontarne i trend fondamentali i suoi cambiamenti più profondi
E gli aspetti più innovativi spesso quelli meno esplorati e conosciuti
Una visione consentitemi questa espressione a partire dal basso dell'economia dalla vita degli autentici protagonisti della nostra economia che sono le imprese
Quindi a partire dai loro risultati da i problemi che affrontano dai sacrifici e dei successi
Desidero a questo riguardo ringraziare di cuore tutti coloro
Che con il loro impegno quotidiano ci consentono ogni anno di realizzare questo appuntamento anzitutto gli uffici studi delle Camere di commercio
Delle Unioni regionali dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne che sono quotidianamente sul fronte dell'analisi economica
E in modo particolare vorrei ringraziare il nostro Centro studi e suo direttore Claudio Gagliardi e tutti i collaboratori
Per la straordinaria ricchezza e qualità delle riflessioni che potete poi apprezzare quando avrete la bontà di scorrere
I volumi i due volumi che compongono e costituiscono il rapporto di quest'anno con le sue tantissime tabelle sui tantissimi grafici
Prima di dare la parola alla presidente Mondello per l'inizio dei lavori desidero comunicare che il Capo dello Stato onorevole Giorgio Napolitano ci ha fatto pervenire un messaggio di cui do immediatamente lettura
Al dottor Andrea Mondello presidente Unioncamere
La giornata dell'economia che hanno almeno che si svolge presso le centotre camere di commercio italiane un importante strumento per presentare e discutere gli scenari di sviluppo delle economie locali
Si tratta di una occasione per registrare i mutamenti strategici in corso nel nostro sistema produttivo e per affrontare con la presentazione del Rapporto annuale Unioncamere
Questioni più generali quali la competitività la dimensione delle imprese e la specializzazione produttiva
Le Camere di Commercio luogo di confronto e di sintesi degli interessi di numerosi attori economici
Contribuiscono così a quel collegamento tra istanze di sviluppo economico territoriale ed istituzioni che resta essenziale per realizzare politiche mirate ed efficaci a misura dei territori
In questo spirito l'invio a lei gentile Presidente agli organizzatori via quanto interverranno alle diverse manifestazioni
Un cordiale saluto e l'augurio per la migliore riuscita dei vostri lavori Giorgio Napolitano
Siamo veramente lieti e grati al Capo dello Stato per le espressioni che ci ha indirizzato e prego RAI il presidente Andrea Mondello di prendere la parola per il suo intervento grazie
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri
Autorità
Gentili signore cari amici e colleghi
Voglio iniziare questo mio intervento con un
Ringraziamento personale al
Presidente del Consiglio dei Ministri al professor Romano Prodi
Per aver dedicato un'ora in poi del suo tempo alle camere di commercio e alla nostra al nostro rapporto sulla economia del due mila sette
Che come vedrete da spunti significativi per guardare
Al futuro con
Ottimismo e con serenità
Prego tutti
Il benvenuto per la presentazione del rapporto curato dal nostro Centro studi
Che giunge in un momento particolarmente significativo
è un momento infatti in cui conviene osservare con attenzione ancora maggiore del solito all'economia del nostro Paese
E non soltanto per l'insieme dei segnali positivi che provengono dall'apparato produttivo e per una tendenza complessiva alla crescita che sembra potersi replicare anche nel due mila sette
Ma perché per la nostra economia si sta configurando un ritratto complesso articolato comunque non ovvio e quindi tutto da leggere in profondità ad analizzare da interpretare per cogliere da un lato le costanti
Le regolarità e dall'altro gli elementi più importante di novità
Proprio per questa ragione mi preme sottolineare che in questo momento di grande trasformazione dell'economia anche all'interno del sistema delle Camere di commercio
Sta affrontando un notevole cambiamento che investe la sua mission generale con riflessi significativi sulla sua struttura e sul suo modo di agire nel contesto economico e sociale
E qui fa un mio particolare ringraziamento ai Presidenti delle Camere di commercio
Per il grande lavoro che stanno facendo per la modernizzazione del sistema in particolare faccio riferimento al lavoro che sta facendo la Commissione dei Presidenti camerali
Per proporre al Paese e dal Governo un partner particolarmente significativo modernizzato e con una maggiore logica di privatizzazione all'interno dei suoi organismi
Debbo fare una breve premessa il nostro rapporto si apre sottolineando come l'economia italiana si attraversando un lungo periodo di transizione
Sembrerebbe un'attestazione neutra e forse anche scontata dal momento che siamo sempre dentro una transizione ma non è così
Riconosce della situazione economica attuale i tratti di una transizione per quanto essa possa essere complicata e difficile significa in primo luogo
Che si è dissolto almeno così noi ci auguriamo lo spettro del declino
Quel declino che nelle ultime stagioni molti osservatori avevano considerato una prospettiva irrimediabile un destino di decadenza materiale e probabilmente anche spirituale a cui
Non avremmo potuto sottrarci
Non possiamo tuttavia ignorare che la transizione è stata ed è faticosa
Ci è costata almeno cinque anni di stagnazione in cui le imprese hanno lavorato sottotraccia come in questi anni abbiamo costantemente fatto rilevare si sono ristrutturate
Allora riconvertito le produzioni migliorate prodotti adeguato le strategie del mercato hanno delocalizzato quando è stato necessario ma si sono anche attrezzate per affrontare dall'interno alla concorrenza internazionale
Infine
Hanno ripreso ad investire
E oggi possiamo quindi guardare alla nostra realtà economica senza l'ipoteca
Catastrofista che gravava su di noi negli ultimi anni quando la formula più accreditata diceva che il nostro modello di specializzazione era spiazzato rispetto al nuovo contesto globale e alla concorrenza dei nuovi Paesi e dunque
Conveniva rassegnarsi ha una posizione gregariato nei mercati mondiali
Nello stesso tempo va detto che un'analisi accurata degli indici economici mostra inevitabilmente luci ed ombre andamenti contraddittorie aspetti positivi e aspetti che invece possono ancora destare inquietudine
E dunque risulta ragionevole considerare il processo economico in corso come un tema da sottoporre a una verifica che chiama in causa sia la politica
Sia l'insieme della nostra società
E naturalmente
Chiama in causa anche le nostre organizzazioni
Negli ultimi anni le Camere di commercio si sono dedicate a un lavoro impegnativo spesso scuro
Ma non per questo meno importante una buona parte delle nostre energie
è stata assorbita dalla volontà di rispondere a un'esigenza fortissima di semplificazione proveniente dal mondo delle imprese meno burocrazia
Più l'abilità più efficienza meno costi un razionale utilizzo delle risorse con l'obiettivo primario di servire istituzionalmente le imprese
In vista di questo obiettivo stiamo lavorando intensamente per orientare in modo più marcato la mission delle Camere di commercio verso la realizzazione di infrastrutture materiali e i materiali
Dovrebbe essere chiaro ma se non fosse chiaro io voglio ribadirlo che nel nostro codice genetico non c'è nessuna volontà di rappresentanza delle in palese ma c'è
E intensa
La volontà di svolgere un ruolo consistente di collaborazione di collaborazione con il sistema della rappresentanza associativa
Proviamo a riassumere brevemente risultati principali della nostra indagine
Sullo sfondo c'è naturalmente la bella importante novità del ritorno alla crescita quel quasi due per cento
Di incremento del prodotto interno lordo nel due mila sei che significa una nitida rottura di continuità rispetto alle prestazioni stagnante degli ultimi anni
Sappiamo tuttavia
Che la crescita italiana soffre ormai storicamente di un divario negativo strutturale rispetta i partner europei e questo non è
Un argomento da sottovalutare dal momento che dall'ottantanove a oggi
L'Italia è cresciuta di venticinque punti percentuali
Per considerare solo l'Europa sei punti in meno della Germania del dodici punti in meno della Francia ventidue meno del Regno Unito addirittura quarantadue in meno della Spagna
L'ultima arrivata sulla strada dello sviluppo in ogni caso nel due mila sei si è assistito una crescita trainata largamente dall'esportazione
Le esportazioni sono aumentate a prezzi costanti del due mila del quattro per cento a testimonianza di una ripresa che ha come principale stimolo la dinamica della domanda internazionale
Gli investimenti interni sono cresciuti del due virgola tre per cento la spesa per consumi delle famiglie mostra un incremento dell'uno e sei per cento in chiara accelerazione rispetto all'anno precedente
Anche le tendenze dell'occupazione appaiono positivo e per il due mila sette le nostre previsioni evidenzio non ulteriore incremento dell'un per cento
In particolare le imprese stimano di incrementare le assunzioni di laureati di circa venti mila unità rispetto al due mila e sei
Si possono aggiungere alcune considerazioni sulla struttura imprenditoriale del nostro Paese e sul suo mutamento
In Italia esistono oltre sei milioni di imprese nel due mila sei sono aumentati di circa settanta mila unità con quattrocentoventitré mila nuove iscrizioni e trecentocinquanta mila cessazioni di attività
Un importante contributo alla crescita del tessuto produttivo proviene dagli immigrati
Le cui imprese aumentar no del tredici per cento all'anno questo dato non dovrebbe più sorprendere
Se solo si considera come il lavoro immigrato costituisca ormai una componente strutturale per il nostro apparato produttivo fornendo un contributo dell'otto virgola otto per cento alla formazione
Dell'intero valore aggiunto nazionale
Al saldo annuale positivo delle imprese corrisponde tuttavia un incremento delle cessazioni è una dinamica meno accentuata nella nascita di nuove unità
Questo tarlo per indica inoltre che la base imprenditoriale coinvolta da un profondo e articolato processo di ristrutturazione che investe specialmente i grandi settori tradizionali
Si assiste alla riduzione costante e netta delle imprese agricole diminuiscono anche se in modo contenuto le imprese manifatturiere e mentre rimane stabile il settore del commercio e cresce il settore delle costruzioni
Crescono significativamente i servizi alle imprese che dalle persone
Ciò che forse può indurre una preoccupazione ulteriore
è il manifestarsi di un nuovo dualismo fra le imprese infatti quelle di più piccola dimensione stentano ad accantonare il treno della ripresa
Nel due mila e sei le Unità fino al nove dipendenti restano negative nella produzione in tutti trimestri e faticano sul terreno delle esportazioni
Che fretta una decisiva la mente nel corso dell'anno
Insomma sembra in qualche maniera che la tesi su magari Jana dello Small is beautiful debba essere in qualche maniera ripensata
Questa sintetica annotazione possono essere sufficienti per indicare sommariamente le prospettive di fondo i problemi principali dell'economia italiana
Se è vero che la tendenza positiva manifestata si finalmente nel due mila e sei dovrebbe essere confermata
E ci auguriamo consolidata nel due mila sei vi è anche vero che tutto questo si verifica in un contesto gravato da problemi strutturali forti e significativi
Si registra innanzitutto un evidente deficit di produttività rispetto ai principali partner europei se è vero
Che nel periodo due mila due mila cinque l'Italia ha messo a segno una crescita di produttività dello zero virgola due per cento contro la media europea dell'uno virgola uno abbiamo poi un incremento dell'export di qualità
Che conviene che convive con l'erosione perdurante di quote nel commercio internazionale e soprattutto uno sguardo più generale si osserva un amplissima processo di trasformazione della struttura produttiva
Un'autentica metamorfosi con importante trasferimento di attività
Dal comparto manifatturiero i servizi nonché il manifestarsi di uno sviluppo tecnologico che investe l'intero apparato di imprese del Paese
Ma con effetti fortemente differenziati
La struttura produttiva italiana infatti tende a dividersi in due direzioni da un lato l'impresa che si fanno contaminare dalla tecnologia dall'innovazione
Investono nella logistica nella distribuzione nel copywriter di prodotto puntano sul marchio la creatività il design la personalizzazione l'assistenza al cliente
Sono le imprese che si internazionalizzare o che si misurano senza complessi sui mercati dall'altro lato ci sono invece le imprese che fanno fatica
Che subiscono la tecnologia che operano in settori maturi senza spirito innovativo e che avvertono duramente la concorrenza
Dei nuovi competitori che non hanno la possibilità o la capacità o semplicemente le opportunità dire inventarsi
Lungi da noi
L'idea di drammatizzare sappiamo bene che i prodotti anche i più maturi non finiscono mai che c'è sempre una possibilità evolutiva
Non dipendenti diamo che abbiamo visto nel nostro Paese recuperi impressionanti di operatività e di presenza sul mercato anche in un settore complesso come quello automobilistico
Non esiste una sola ricetta per reagire alla concorrenza internazionale varie infatti sono le tipologie di impresa
Ci sono aziende che possono affrontare il mercato a viso aperto internazionalizzare indo procedendo a fusioni aggregazioni e acquisizioni accedendo alla borsa ricomponendo la propria struttura societaria e finanziaria
Inoltre le imprese più grandi hanno la possibilità di ingenti talvolta spettacolari recuperi di produttività grazie i nuovi sistemi di gestione informatica dell'organizzazione
Altre invece in d'altra impresa invece ce la fanno sull'orizzonte globale grazie alla capacità di sfruttare un upgrading tecnologico e le sposta in avanti in vantaggio rispetto I concorrenti asiatici
Ci sono poi aziende
Che gestiscono nicchie sofisticatissimi bene in cui la qualità e anzi l'unicità del prodotto non possono essere murate dalla produzione di serie
E la storia di molte delle quattro mila imprese industriali su cui abbiamo richiamato l'attenzione
Sin dal due mila aziende che negli ultimi dieci anni hanno visto crescere il proprio export del sessanta per cento
E i margini operativi del ventisei per cento dimostrando una dinamicità superiore anche a quella delle grandi imprese e proprio intorno alle medie imprese si stanno ristrutturando le più importanti filiere produttive del made in Italy
I settantadue mila gruppi di imprese
In molti casi gli stessi distretti industriali il loro successe legato ad una ricerca continua della qualità e ad una integrazione efficace tra capacità produttiva e servizi
Il continuo sviluppo dei servizi e del resto un tratto caratteristico dei cambiamenti in atto e insieme ce la grande turbolenza dei settori più vicina la tecnologia
Al software alla Società di conoscenza in cui i processi di trasformazione sono rapidissimi e spesso
Improvvisi e radicali insomma ci troviamo dentro un cambiamento vorticoso che non lascia intatto nessun settore e nessun ambito di produzione di più
Oggi chi non viene investito da il cambiamento e considerato fuori dal gioco ai margini del mercato e dunque facile rendersi conto che se vogliamo che i segnali positivi che emergono dall'economia si rafforzino e si stabilizzino
è necessario uno sforzo collettivo
Uno sforzo che chiama l'appello a tutti la politica
Le istituzioni rappresentative e la società il sindacato le organizzazioni degli interessi ma inevitabilmente anche la scuola
L'università i sistemi formativi nel loro complesso in fondo anche una mentalità collettiva che deve abituarsi al mercato
All'il rischio all'intraprendere ben più di quanto non abbia fatto finora e inutili nascondersi che alla politica spetta un compito fondamentale
Tocca alla politica infatti al Governo e alle istituzioni democratiche rappresentative mettere mano alle riforme necessarie per adeguare il Paese ai nuovi compiti
Siamo tutti coscienti che la prima riforma riguarda proprio l'assetto politico in parte perché
Anche qui siamo di ente una transizione incompiuta sul piano delle regole
Che ormai dura da oltre quindici anni
Ma anche da un punto di vista per così dire imprenditoriale perché è inutile che parliamo di concorrenza nel mercato
Se non si accetta come primo principio la concorrenza anche nella politica dove la concorrenza si declina secondo il principio dell'alternanza
E dove l'assunzione di rischio significa esporre i propri programmi cercare di realizzarli e sottoporre i risultati al giudizio dei cittadini
Elettori la nostra convinzione la contenzione di chiunque si trova a operare sul mercato
E che abbiamo già subìto un contraccolpo negativo
Con l'ultima legge elettorale e dunque se è possibile qui portare un contributo alla classe politica
Noi suggeriamo dateci una legge semplice
Semplice perché la semplicità e la prima dote dell'efficacia e una formulerete vale efficace e quella che permette i cittadini di esprimere la propria scelta in funzione di un Governo possibile
Ma non vogliamo fare invasioni di campo non vogliamo suggerire alla politica le modalità d'azione che dovrebbe seguire credo che sia un eccellente criterio quello secondo cui
Alla necessaria autonomia degli interessi economici debba corrispondere l'autonomia della politica
E dunque noi in quanto amministratori delle Camere di commercio
Formuliamo alla classe politica
Di governo e di opposizione una richiesta generale chiediamo di adoperarsi per garantire le condizioni di fondo dell'efficienza ossia alle grandi reti le infrastrutture
Tutte le dotazioni materiali e immateriali che rendono possibile
L'operatività imprenditoriale
Su questo punto vorrei spendere una parola in più per ciò che concerne la prima infrastruttura del Paese vale a dire la pubblica amministrazione
Vedete io ho assistito con interesse ma anche con una certa diffidenza alla discussione che è passata sotto il titolo di licenziare i fannulloni
A mio modesto giudizio il problema non è tanto liberarsi di chi non lavora
Quanto rimettere inefficienza un sistema sotto questa luce vorrei consigliare di leggere con grande attenzione la parte del rapporto dell'Unioncamere
Che mette sotto osservazione l'efficienza dell'amministrazione pubblica ormai è convinzione diffusa
Tra le imprese che il buon funzionamento della pubblica amministrazione si un fattore
Indispensabile per la competitività del sistema economico il settore pubblico non può essere solo un costo ed un peso
Deve dovrà diventare una risorsa ebbene dalla nostra indagine emerge una valutazione complessivamente positiva si positiva della qualità dei servizi prestati
Questo dato può apparire estremamente sorprendente suggerisce che come è ovvio la pubblica amministrazione comprende uffici servizi e professionalità
Che sarebbe sciocco considerare soltanto in relazione al luogo comune dell'inefficienza pubblica
Ma occorre valutare almeno due grandi aspetti significativi a Generali in primo luogo si tratta di un dato statico che non si muove rispetta le indagini precedenti e che fa pensare che mentre il Paese corre
L'amministrazione pubblica se ne sta seduta
In secondo luogo non possiamo non guardare con una certa preoccupazione alla valutazione dei costi per adempimenti amministrativi che sfiora ormai i quindici miliardi di euro l'un per cento del prodotto interno lordo
Inoltre occorre prendere atto che il livello di soddisfazione delle imprese utenti
Diminuisce in maniera sensibile nel passaggio dal nord al sud dalle regioni settentrionali alle regioni meridionali
Confermando il replicando quella distanza fra le due Italie che purtroppo continua ad affiorare anche in molte parti del nostro rapporto
Anche per il due mila e sette infatti così come avvenuto nel due mila sei l'Italia meridionale partecipe della ripresa economica
Sotto numerosi e aspetti dall'occupazione all'esportazione alla spesa per consumi della famiglia ma seguendo una dinamica insufficiente a garantire uno sviluppo in linea con il resto del Paese
Sulla base delle stime elaborate dalla nostra fondazione Tagliacarne il reddito pro capite disponibile del sud d'Italia e ancora inferiore del trentotto per cento rispetto al resto del Paese
E le indagini delle Camere di Commercio sottolineano che solo il ventisei per cento delle imprese meridionali ha visto crescere il fatturato nel due mila e sei contro il ventidue
Che ha registrato flessioni con un saldo positivo pari in questo modo assoli quattro punti percentuali contro l'aumento di quattordici punti
Del centro nord
E allora quali conseguenze quali implicazioni possiamo trarre dal nostro Rapporto due mila sette c'è un elemento di fondo e percorre tutta la ricerca l'economia italiana
Il suo apparato imprenditoriale i settori produttivi il mercato del lavoro funzionano quando sono in linea con il processo di modernizzazione del Paese
Quando sono in linea con i competitori esterni in sostanza quando sono adeguati alla realtà dei nuovi compiti e delle nuove sfide
Proprio su questo aspetto e senza nessun intento corporativo
Vorrei richiamare allora l'attenzione sul ruolo camerale un sistema è opportuno ricordarlo anche in questa sede che comprende centotre Camere di Commercio diciannove Unioni regionali settantuno camere di commercio italiane all'estero
E ventisei camere miste
Non dovrebbe sfuggire quando si parla di reti che questo sistema è esso stesso una rete una qualità speciali in più
Vale a dire che una rete distribuita sul territorio e vicino alle imprese alle aziende ai settori di specializzazione ed è vicina naturalmente anche i problemi che imprese incontrano nel momento della loro nascita e in tutta la loro esistenza
Presenza e attività nel mercato
E soprattutto
E soprattutto è vicina al sistema della rappresentanza associativa
Per questo se oggi penso alla funzione dell'organismo che ha mediale mi viene naturale pensare al tema della sussidiarietà
Si tratta infatti di accrescere la competitività dei territori investendo prioritariamente sulle realizzazioni di infrastrutture materiali e i materiali funzionali alla crescita del sistema delle imprese
Ebbene l'ho già accennato non siamo convinti e non si crea sviluppo replicando formule astratte
Buone per tutti gli usi se le Camere di Commercio ambiscono a essere motori dello sviluppo questa ambizione questa intenzione barra dichiarata sulle specifiche esigenze delle imprese e delle comunità in cui esse sono situate
Siamo già abituati a lavorare affianca fianco con le imprese lavoriamo accanto alle aziende per l'internazionalizzazione l'accesso al credito alla formazione e innovazione la giustizia alternativa la creazione di nuove imprese
Ma c'è un intero orizzonte di operatività in cui la nostra funzione
Può e deve risultare decisiva per sostenere lo sviluppo sono quei progetti che vengono selezionati proprio sulla base delle vicende esigenze locali e anche
Delle specifiche opportunità di mercato
Quello parte Mita rispetto alle quali il privato
Voi individuandone come indispensabili till volta non ha la necessaria massa critica o la convenienza economica per concentrare su un punto strategico gli investimenti necessari
Pensiamo soltanto alle opportunità che si presentano sul piano del turismo
Una risorsa ancora largamente che sparata e pensiamo in prospettiva che cosa può rappresentare in termini di imprenditorialità il tema ambientale
Ecco io vedo in questa prospettiva il ruolo delle Camere di commercio una ruota una rotta sì una rete di sostegno e di coesione nel momento in cui si articolano
I poteri politici sul territorio una funzione quasi federale nel momento in cui l'assetto istituzionale ancora la forma di una grande incompiuta
Una funzione a fianco del mercato e per il mercato una funzione in fondo autenticamente liberale basata sulla capacità degli interessi di mettersi in relazione fra loro
Di integrarsi con il pubblico e di puntare ha un obiettivo ed è chiaro che per svolgere questo ruolo noi abbiamo scelto di proporsi come forza trainante di uno sviluppo che coinvolga la società nel suo insieme
E se me lo consentite qui in gioco anche una funzione che mi piace definire neo keynesiana di impulso alla crescita
Può trattarsi di intervenire sulla dotazione infrastrutturale facendo prima d'acqua coro e poi da perno degli investimenti necessari
Ma può trattarsi anche di progetti che individuano selettivamente un'opportunità di mercato perché le imprese e il territorio che chiamo la quindi a raccolta l'iniziativa privata facendo da moltiplicatore del agli investimenti
Va da sé
E per esercitare questa azione noi ci candidiamo a diventare interfaccia del Governo al fine di favorire la crescita dei territori e lo sviluppo delle risorse in essi presenti un ruolo che potremmo svolgere al meglio
Desidero qui ribadirlo con forza nel momento in cui otterremo
Il riconoscimento costituzionale di autonomie funzionali
Questo ruolo di assecondamento alla crescita attraverso la rete va Tura delle istituzioni camerali mi sembra una delle funzioni e via via più necessarie ma mano che l'economia italiana si liberalizza e diventa più flessibile
Voi sapete con quale strenua attenzione noi guardiamo al tema delle liberalizzazioni
Ma ciò che vorrei sottolinearle mentre mi avvicino alla conclusione di questo intervento e che liberalizzazioni e flessibilità dell'economia non costituiscono soltanto dei dispositivi tecnici e normativi
Guardate
Alla liberalizzazione dell'economia significa prima di tutto ambire a una società più libera più capace di autonomia e di autoregolamentazione
Quindi la parola liberalizzazione una portata non solo e non tanto economica quanto soprattutto civile e culturale
Perché noi abbiamo bisogno
Una ne esce noi abbiamo una necessità stringente occorre che diventi maggioritaria nel nostro Paese una convinzione l'idea cioè
Che per avere la cresce dello sviluppo una distribuzione efficace della ricchezza
Un livello di consumi adeguata agli standards una società moderna ci vogliono assetti sociali economici finanziari professionali in cui il principio della concorrenza sia il criterio egemone
Perché in fondo sta a noi decidere quale società vogliamo lasciare ai giovani di oggi quale messaggio lasciare la classe dirigente del futuro
Una società resa macchinosa dalle rendite di posizioni una società frenata dai particolarismi e dalle clientele
Oppure una società in cui si aprono continuamente opportunità capace di premiare il merito la propensione razionale a rischio la foglia ed il coraggio di mettersi in gioco
Anche in rapporto redatto dal nostro Centro studi sembra confermare l'idea che non solo l'economia non solo i settori e le imprese ma tutta la nostra società si trova in questo momento davanti a un bivio
Una parte dell'Italia di oggi ha già scelto la direzione ha scelto la concorrenza la ricerca della competitività sui mercati il premio a chi merita
Accettato lo schema Schumpeter Viano di sfida e risposta
Un'altra parte dell'Italia invece esita ancora incerta e quasi intimorita cerca ancora protezioni
Clientele tutele senza accorgersi talvolta che la protezione serve più che altro arride direi ruoli esistenti a bloccare la mobilità sociale a inibire l'ascesa dei migliori senza accorgersi che non di rado
La protezione penalizza proprio chi crede
Di essere protetto vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto e in questo quadro per le istituzioni camerali emerge un fattore di grande responsabilizzazione se davvero vogliamo proporci nella veste di autonomie funzionali
Se vogliamo interpretare con rigore un ruolo di servizio al sistema della rappresentanza associativa sì lo ripeto disservizio al sistema della rappresentanza associativa
Se il nostro scopo è quello di contribuire alla crescita del Paese attraverso un rapporto costante e fattivo con il Governo
Noi dobbiamo guardare al futuro senza timidezze
Come una serie di opportunità
Che ci impegnano anche moralmente comun assunzione di responsabilità che non possiamo eludere
Credo che occorrerà scegliere tra le molte facce dell'Italia che si profilano dal nostro rapporto quella o quelle
Che ci sembrano più congruenti con un impulso alla modernizzazione
Il mercato infatti funziona bene quando è ben presidiato dalle regole e dalle autorità che le fanno rispettare ma funziona ancora meglio
Quando è fondato sulla fiducia sulla lealtà degli operatori sulla trasparenza delle procedure noi abbiamo provato a guardare il nostro Paese
E lo guardiamo tutti i giorni dal nostro osservatorio con realismo
Senza pregiudizi valutando i vincoli che ancora frenano la nostra azione apprezzando gli elementi di novità che possono renderlo più dinamico
Mentre offriamo alla politica
Alle istituzioni all'opinione pubblica questo nostro contributo naturalmente ci piace esprimere l'auspicio
Che i fardelli di inefficienza ereditati dal passato siano inferiori alle risorse di novità di slancio di creatività su cui fin da oggi il nostro Paese poco contare grazie
Io
Prima di
E chiedere l'intervento al Presidente del Consiglio
Per chi non avesse
Letto il rapporto certamente non lo voglio assentati Zare in trenta secondi però voglio ricordare
Tre elementi positivi che escono in maniera
Particolarmente significativa da questo studio e tre elementi particolarmente negativi tra illusi e tre ombre
Il primo dei
Evidentemente esso taccio il dato del dello sviluppo del Paese all'uno e nove poi al due per cento alla previsione del due mila sette che evidentemente è la guideline portante il primo il ruolo della media impresa
Le medie imprese sono l'elemento trainante del Paese
Cresce negli ultimi dieci anni il sessanta per cento della capacità esportativa il trentanove per cento del valore aggiunto al ventisei per cento del margine operativo lordo nelle grandi nelle piccole e medie imprese sono loro
L'asse portante del nostro Paese il secondo dato positivo e quello che noi definiamo una selezione darwiniana delle imprese
Il numero delle imprese cala
Cala in maniera consistente per esempio nel primo trimestre del due mila sette quattordici mila imprese in meno ma
Crescesse la struttura dell'impresa
Cresce la dimensione dell'impresa e soprattutto crescono gli imperi investimenti dell'impresa che passò dal due virgola tre per cento
Del
Due mila e sei salgono al tre virgola due del due mila sette infine è un dato molto importante e anche questo straordinariamente positivo
E il contributo degli immigrati se così si possono definire al prodotto interno lordo che viene stimato dal nostro rapporto nell'otto virgola otto per cento del prodotto interno lordo lo riteniamo un dato particolarmente significativo e che fa riflettere
Per le osservazioni
Particolarmente negativa il primo è il nodo del sud
Il reddito pro capite ancora di sedici mila settecento euro contro i ventotto mila duecento del resto del Paese
Nelle imprese del meridione solamente il ventisei per cento cresce il fatturato e del ben del ventidue per cento diminuisce quindi è un saldo praticamente del quattro per cento rispetto al quattordici medio del Paese è un dato che deve far riflettere
Ne Marlene parlava stamattina con
Il Ministro Rutelli
è il dato della contribuzione
Del turismo alto al del Meridione al totale della voce del turismo voi pensate che non si arriva al quattordici per cento cioè fatto cento il totale della voce del turismo in Italia il Meridione rappresenta meno di un sesto
Infine un altro dato che a me ha particolarmente colpito e non so se è alla attenzione di tutti eh la crescita significativa dello Stato imprenditore
Nel due mila e tre noi avevamo sette mila e seicento impresa di sei mila seicento a come dire soggetti pubblici enti locali
Azionisti di impresa oggi due anni dopo abbiamo sette mila cinquecento
Le imprese che hanno come azionista
Lo Stato sono cresciute dal due mila e novecento nel due mila e tre
A tre mila duecento nel due mila cinque sono dati che io come dire presento nella loro crudezza ma debbono far riflettere in una momento in cui nel nostro Paese si parla tanto di
Liberalizzazione ultimo dato che voglio citare lo voglio citare perché noi essendo Presidenti di Camera di Commercio non possiamo dimenticare di essere pubblica amministrazione e l'andamento sostanzialmente
Non migliorativo in termini di efficienza di efficacia della pubblica amministrazione e l'altissimo costo per le imprese quattordici virgola nove miliardi di euro
Pari all'uno per cento del PIL come costo della pubblica amministrazione
Non può in qualche maniera
Come dire renderci soddisfatti solamente perché proprio le Camere di commercio sono quella parte dello Stato della pubblica amministrazione verso la quale il mondo dell'impresa esprime maggior maggior soddisfazione come emerge dal rapporto quindi grande preoccupazione e dobbiamo guardare innanzitutto dentro noi stessi per cercare di renderci più moderni e più efficace cosa che al nostro interno stiamo facendo in maniera particolarmente significativa grazie Presidente i segretari generali delle nostre Camere
Presidente proprio la invito a un interventi
Grazie Presidente di avermi invitato qui
Mi dice che è accettato molto volentieri perché
Né voglio approfittare
Per
Ne ho voluto approfittare per riflettere sul rapporto per Unioncamere e anche per fare qualche riflessione ulteriore sul sistema produttivo italiano
In un momento in cui il dibattito è particolarmente vivace
Anche in un periodo in cui il dibattito è sostanzialmente frammentato se voglio approfittare di questa occasione scusate se sarò un po'più lungo del solito di solito sono brevi
Pazienza
Per fare qualche riflessione un pochino più di lungo respiro
Primo ora discorso
Priorità nel Governo come voi sapete è quella
Della
Crescita dell'economia
Che la città
Anche
Della
L'equilibrio sociale dell'UE della equità
Questi sono i due obiettivi che io voglio tener presente e lo faccio presente
Sia
Nella responsabilità di Capo di Governo ma anche
Come economista
Io ritengo
Che una società
Per ad una crescita continua debba anche avere
Al suo interno degli elementi
Di equità altrimenti gli equilibri
Vengono a spezzarsi
E
Negli ultimi anni è una scelta
Italiana ha ampliato le disuguaglianze nel proprio interno in termini di richiesta di reddito fondi conoscenze di opportunità
Cioè siamo diventati un Paese
Con una forte disuguaglianza sociale
E
Questo è stato accompagnato da un
Tasso
Di crescita tra i più bassi d'Europa
Vengo anche a sapere
Che è fortemente aumentata la presenza del settore pubblico il che
Sembrerebbe contro
Andare contro gli schemi interpretativi delle di dei diversi ruoli delle diverse coalizioni di governo ma tante il mondo è fatto in questo modo
E
Io voglio sottolineare
Questi obiettivi del Governo voglio far precedere da una
Piccolo da un'analisi molto breve sul nostro sistema economico completa quella che ha detto Mondello prima
Noi siamo tre Paesi europei insieme alla Germania quello che
è rimasto sempre più un Paese industriale
Cioè
Ed è
Ed è una caratteristica senza la quale l'Italia è finita cioè non lo ritengo non lo ritengo un punto di debolezza lo ritengo un punto di forza
Che
Naturalmente è chiaro che questo significa
Una necessità
Sviluppo molto forte un
A iniziativa per rafforzare questo settore che deve prender tutte le energie del Paese anche perché noi non disponiamo né di materie prime di risorse energetiche
Che entrano nel ciclo produttivo può anche darsi che questa sia la caratteristica che ha fatto
Dell'Italia un forte Paesi industriale ma
Intanto dobbiamo o riflettere su questo
E
La riflessione base per giudicare il nostro sistema industriale fondo perché sintetizza tutti i dati e quella della bilancia commerciale
Nel due mila sei noi abbiamo superato i
Venti miliardi di deficit
Ventuno virgola tre saldo
Si è deteriorato gradualmente negli ultimi dieci anni
Passando da un surplus di trentaquattro miliardi a novantasei a un deficit che ventuno e tre
Nel due mila essere quindi gradualmente sì e dettagliata bilancia commerciale
Quindi
Abbiamo ridotto la nostra presenza nei mercati mondiali
Ma
E questo è un fatto interessante
Il settore industriale
Venti venti
Tutto il resto del sistema tessile
Che sia
Alterato settori di star bene e la trasformazione industriale nella due mila sei ha evidenziato un surplus di sessantotto miliardi di euro
Raggiungendo quasi il massimo storico dalla prima metà degli anni Novanta però che erano gli anni in cui con la sua locazione continue della lira noi tenevamo la bilancia commerciale attiva ma deteriorava amo il nostro sistema economico produttivo
Gli Stati gli anni della non si è voluta siano stati gli anni che hanno un guasto guastato l'Italia
Allora
Se noi chiediamo
Conto
Di questo ne consegue che al netto del contributo negativo della bilancia commerciale del settore agricolo che
Sempre sui cinque miliardi all'anno assente
Circa
C'era un dieci miliardi dieci mila miliardi di lire nessun cinque miliardi di di Euro siamo le solite perché
Interessante questo aspetto a il settore agricolo tiene bene alla specializzazione migliore
E quindi l'aspetto che si lega anche all'industria
E invece esso le importazioni di materie prime base che ancora
Non funzionano
E
C'è quindi uno squilibrio commerciale di energie materie prime che porta ad un deficit superiore a ottanta miliardi
Quindi il sistema industriale deve temere e il piccolo definita agricolo e il grande tecniche di materie prime e le energie
Questo naturalmente si deve far modificare la politica economica del Paese lo vedremo poi il discorso in Asia successivamente
E naturalmente
E i dati
Vi dico del commercio estero solo i dati di sintesi di un intero sistema per in questo io riprendo quanto detto Mondello riguardo alla ristrutturazione industriale
Dove abbiamo avuto una ristrutturazione silenziosa ma molto molto forte
In cui
Tra Mondello parlava di quattro mila impresa io parlavo di due mila e cinquecento imprese ma insomma questo nucleo di
Un gruppo di alcune migliaia di
Nell'impresa e sta accadendo su il Paese
Ed è interessante questo aspetto perché su questo dobbiamo concentrarci lavorare operare anche nella politica estera io credo che sono quelle che gli escono ad adattarsi alla globalizzazione
Su quel minore hanno preso con l'avvento di Cina ed India delle globalizzazione una terribile botta le medie
Hanno subito del delle pensioni e poi hanno cominciato a ristrutturarsi i paesi deve su queste riorganizzarsi anche pre-politica lo queste che mobilitano le imprese
Subappalti subappaltatrici minori che stanno loro loro accanto
E intendiamoci lo abbiamo fatto
E questo è importante
In un periodo in cui non adempie svalutato
è la prima volta nella storia italiana che esiste in Italia che esisteva viene messo di fronte agli altri senza questo su strumento efficacissimo ma subdolo dalla svalutazione
E
Quindi attenzione nel fare discorsi troppo pessimisti
Perché che abbiam perso quote di mercato ma
E in una situazione del tutto opposte e adesso rischiamo in qualche modo riprendendo soprattutto altro aspetto interessante nei confronti del cosiddetti Bric
Brasile Russia India e Cina
Che noi dobbiamo definire come il simbolo del nuovo nel mondo incorriamo cresciuto del due mila due mila sei del centododici per cento
Esportazioni ancora poco sono diciassette miliardi di euro
Ma questo perché dovrà diventare il tecnico in un po'di tempo non
Troppo lungo
Ed è questa un'altra cambiamento di strategia del Paese non solo l'Europa
Ma
Questi nuovi grandi grandi mercati e ce la possiamo ce la possiamo fare
Naturalmente
Terza riflessione
E no
Un prima una
Una chiosa di questo tutto questo è avvenuto con una
Grosso ristrutturazione il mondo del lavoro ma in termini quantitativi inferiore
Alla
Perdita annuali occupazione dell'industria che vi era stata altre andate di ristrutturazione ciò che è un personaggio se zero sei per cento della occupazione per anno
Dal due mila al due mila cinque nelle fasi dei cicli negativi precedente rampe sui due virgola sette per cento all'anno va bene che essendo
Allora una ristrutturazione successive è chiaro che la percentuale inferiore ma
è importante
E soprattutto c'è un grandissimo cambiamento dei modelli organizzativi su cui noi dobbiamo lavorava Marchetti d'intesa in mia ricerca ricerca ricerca ricerca ricerca questo è
Il nuovo in di rischio
E questo lo sta cambiando l'aspetto qualitativo ai nostri impresa prendiamo simbolicamente le calzature
Perché si può lavorare cui milioni di paia erano abbiamo diminuito enormemente il nostro export in quantità l'abbiamo ridotto di cento milioni di paia dal due mila al due mila e sei
Abbiamo cresciuto in valore assoluto e il valore medio in data diciotto a ventisei euro per ogni pesca
Cioè
è
è la novità stiamo diventando in questo settore fornitori di lusso del mondo
Ed è un lavoro però
Su cui bisogna operare perché lo diventi ancora di più
E questo mi dà anche luogo di un'altra riflessione che secondo me ancora più importante questo è un parlando sempre dell'Italia come del made in Italy ed è quello che ci dà l'immagine importantissimo questo
Ma trascuriamo che
L'ossatura la forza del nostro Paese vetustà meccanica
Questo fa impressione puntato su cui ho fatto il controllo per vedere se era vero insomma il valore aggiunto della nostra industria meccanica che quaranta miliardi di euro
E pareri anzi leggermente superiore avevano raggiunto in tutte le industrie farmaceutiche in tutti i ventisette Paesi dell'Unione europea
Cioè
Ecco
Questo misto fra manodopera attitudini innovazione questo notavo che ci viene dalle squadre tecniche da questi aspetti che dalla forza dell'Italia
Per cui tutto il nostro Statuto settore scolastico lobby lo dobbiamo indirizzare presto no qualcuno dice che io ho la mania nelle scuole tecniche guardate che
Era nostra superiorità e queste cioè in fondo si fa presto a imitare una fabbrica elettroniche
La fabbrica mista in cui ci vuole l'olio dinamica la meccanica un po'direzioni che c'entra esige qualcosa che è diverso dal semplice imitazione che viene fatta questa è la forza vendita
E noi dobbiamo
Buttarci tutto in questa
In questa direzione e noi abbiamo nella meccanica
Una
Surplus molto forte
Te quello che ci tiene ci tiene a galla
Nella
Concorrenza il
Sul posto il made in Italy e ovviamente calato
Come surplus una nelle dinamiche vedete prime supposta meccanica
Continua a crescere ed è su questo che il Paese deve credete scommettere se poi andassimo a prendere il discorso al nord e sud comandiamo per settori il problema del suo tempo prima la mancanza di meccanica
Che una delle caratteristiche estremamente estremamente forte
Ecco questo è il
Il
Quadro che noi abbiamo aggiungo vano strumentalizzati perché ho letto prima Mondello così bene
Si sono
Al sono aumentati gli investimenti e dobbiamo lavorare perché questo aumento di investimenti continui anche negli anni prossimi
La trasformazione non è completa è una trasformazione che di prodotto ma che soprattutto di processo l'investimento
La chiave
è il veicolo della della trasformazione di processo ecco quindi non lo sforzo di una
Di una politica economica per
Di fronte a questo che cosa
Cosa dobbiamo fare
Il primo
O dare atto
La riguarda sulle risorse umane
Noi abbiamo ho raggiunto un tasso di occupazione che è salito
Abbiamo o il più basso livello di disoccupazione dei primi anni Ottanta
Non lo fossero propaga andiamo un po'poco questo dato ma estremamente importante però rimaniamo
Con un tasso di
Di partecipazione
Ancora basso rispetto a quello che dovrebbe essere è un tasso di disoccupazione che territorialmente distribuito in modo assolutamente iniquo dodici e due nel Mezzogiorno e tre otto nel Nord
Vuol dire che nel nord abbiamo prefetto pieno con passione con tutti i dati nel sud abbiamo una disoccupazione che invece
Si muove lentissimamente
E poi abbiamo un problema della disoccupazione femminile
Sia al nord che al sud e di occupazione femminile e al sud quasi il venti per cento
Questo è uno dei problemi fondamentali perché si lega ha un tasso di partecipazione femminile troppo bassi al mondo del lavoro
Qui si è vista riflettendo su quali possano essere gli ulteriori incentivi
Da poter dare a questo già ce ne sono
Questo fenomeno che più da da fattori economici deriva dal fatto che se c'è logiche Santi Ficili sin dal primo aprile ma se noi non aumentiamo il tasso di partecipazione femminile
Non ci possiamo collocare
A livello di più elevati dei più elevati e Paesi europei e se prendiamo tutti i dati della strategia di Lisbona queste quelli cui macroscopicamente l'Italia e più deviata
L'altro giorno Vanni prescelte l'OCSE sembra generazione che mi ha detto guardavamo insieme i dati
I dati della partecipazione al mondo del lavoro l'Italia meridionale sono più vicini a quelli da sponda sud del Mediterraneo che non a quelli europei
Anzi sono identici a quelli che la sponda sud del Mediterraneo allora voglio dire qui c'è veramente un problema un problema di rottura di uno schema di riferimento dalla società in cui
Col mio locale
Il vostro lavoro diventa importantissimo perché
La Spectre degli stime gli incentivi economici
è solo una parte minima di questo un organo potenzialità di questo cambiamento
Ecco ho detto prima un problema di stato sociale moderno funzionante di equità
Allora lo sforzo della partecipazione dello sforzo su cui io mi voglio concentrare come ho già detto più volte di lavorare sul fronte della povertà
Della
A classi più bassi soprattutto i giovani
Che
Hanno aumentato fortissimamente il tasso di precarietà
E allora noi dobbiamo intervenire perché correggere questo primo passo
Abbia fatto la stabilizzazione dei lavoratori precari sia nel settore pubblico che in quello privato
Cioè io non vedo perché
Casi in cui centrati con concorso si è dimostrato e per anni di avere avuto
Una
Certa prestazione sul luogo del lavoro uno non debba essere stabilizzato
E quanto agli ammortizzatori sociali
Ci stiamo lavorando adesso le presenteremo al più presto alle
Parti ai sindacati alle parti sociali
Infine c'è
Il su questo tema
Il problema
E norme della dell'immigrazione
Già è stato detto otto virgola otto per cento del PIL aiuto agli immigrati quindi c'è un discorso stranamente sincero da fare dovrei dobbiamo do con regolare diritti e doveri severità serietà
Ma l'idea che questi siano una parte transitoria o marginale nel nostro sistema economico non corretti
Non regge più
E nemmeno l'idea che si annidi solo dove i salari sono bassi e che quindi aumentando i salari nella non sistema economico si possa in qualche modo fare a meno degli immigrati non
Non regge
Il problema è che da anni che entra nel mercato del lavoro una quantità molto inferiore al passato i nostri giovani quindi abbiamo interi settori in cui non abbiamo offerta di manodopera
Ripeto se prendiamo alcuni
Sale specializzate del settore agricolo adempio Mongitore e così via troviamo che il livello dei salari è alto ma non c'è ugualmente offerta da parte italiana
Perché sono professioni che nessuno dei nostri fa
E allora è chiaro che noi dobbiamo
Lavorare su questo sopra minimizzando il sommerso e legalità e il disegno di legge Amato-Ferrero
A è proprio stato tagliato per lavorare in questa direzione semplificare le procedure
Più flessibile il sistema delle quote adattandolo quindi al mercato e incoraggiando ringrazio i lavori qualificati
Che l'altra riflessione che io faccio tra non possiamo continuare ad avere un'immigrazione di residuo
La migrazione il più possibile ma dobbiamo scegliere dobbiamo
Lavorare per avere un ruolo attivo del mio zio di quegli ambizioni quindi il problema di lavoratori qualificati cominciando dagli studenti universitari qualificate
Dagli studenti universitari in cui che è impressionante
Impressionante
Mentre poi diventi uno strumento di sviluppo successivo istruite diventare stranieri in un sistema economico lo dobbiamo
Lavorare in questa direzione
Per porre rimedio attualmente questo mi
Farebbe anche aprire una parentesi
Sul al problema del sistema universitario che
Operiamo all'estero con gli studenti coi professori
Con tutto cioè come sia perché questo è l'economia oppure resterà sempre
Un punto nero nella nostro
Lo sviluppo del nostro Paese fatto chiaro che
Diventa sempre più evidente Mammano i diversi sistemi universitari sì internazionali interno essi fertili siano fra di loro
Ecco
Un altro
Lavoro in cui si procede per il proprio la
Riequilibrio dei conti pubblici
Badate che fondamentale come il problema alla stabilità della moneta è fondamentale per lo sviluppo dell'economia di lungo periodo
Io
Non ha avuto non ho avuto mi situazione ad affrontare impopolarità nel primo anno di governo che si sta concludo fra poco
Ho tirato fuori il Paese dalla situazione di emergenza della finanza pubblica ho preferito un'azione forte e chiara che cambiasse le aspettative perché so che il cambiamento ad aspettative arrende anche economicamente
E quindi invece di una politica
Di passo per passo ho preferito un messaggio iniziale i risultati si vedono
Abbiamo somma adesso apprezzamento dall'Unione Europea Fondo Monetario OCSE e
Anche
Ma mi dicono il primo dei
Revisori a cominciato a
Modifica apprezzare questo questo sforzo
Savini lungo oggi però siamo credibili io insisto
Che
Voglio arrivare entro la fine legislatura al pareggio del bilancio
E
A una
Al più energica riduzione del rapporto debito PIL
Perché vi ammettessi insicurezza che i sistemi economici mondiali non è affatto detto che rimangono sempre con bassi tassi di interesse
Adesso ripeto il debito pubblico è relativamente inferiore a qualche anno fa e ma ai tassi di interessi non li governiamo noi vedove ammettere il Paese insicuro
Ecco quindi
Io
Ritengo che dobbiamo avere una politica economica di medio e lungo termine non di prevede non di prevede termine
E sono anche convinto che solo con
Le cure più finanziari nella
La ripresa del tasso di sviluppo che intorno al due per cento può mantenersi e può anche
In caso di una situazione economica favorevole aumentare aumentare
Tale della questua del risanamento è stato fatto e sarà ancora più ma saremo ancora più attenti a questo aspetto cioè
Con la lotta all'evasione fiscale
I frutti sono indubitabile il perché qualsiasi
Scissione delle diverse voci di aumento fiscale lasciano
Un
Grande spazio a un maggior successo lotta all'evasione
E io credo che sia assolutamente giusto che questo prosegua perché il Paese a bisogno di essere tranquillo in
Questa materia
Mi domando se un attimo
Il
Dibattito sulle allocazioni
Del
Piccolo surplus che abbiamo accumulato ridotto con
Un'altra osservazioni un'altra premessa chiaro che non si può distribuire nulla che non sia stabilmente
Non aiuta casse dello Stato cento che parole io ho fatto una finanziaria molto dura sapendo cosa
Comportava politicamente non sono un suicida e quindi non voglio farne un'altra
E allora il discorso del cosiddetto tesoretto termini più orrendo non poteva essere inventata ma questa è la vita assistevano subire anche ste cose comunque del
Della risorse che ha possiamo in qualche modo distribuire benissimo tutto questo va fatto in modo
Che
Non dobbiamo fare altre finanziarie
Come questa e
E quindi
Secondo situazioni simili a queste è chiaro che noi non possiamo
Porrò imporre nuovi tributi
Inasprire quelli esistenti la nostra azione deve essere a tempo debito ma con serietà andare verso una diminuzione del peso fiscale perché ci collochiamo tra i Paesi a priori l'ha fatto qui già fiscale
Anche se è chiaro il confronto sono sempre confronti indebiti perché poi siamo anche i Paesi in cui
Servizi pubblici come sanità e scuola ed ai servizi pubblici sono molto più gratuiti che in altri sistemi quindi è chiaro che tutto questo va tenuto per insomma nonostante questo lo dobbiamo lavorare per una diminuzione
Del preciso del peso fiscale
E
Allora
Qual è
L'azione di governo fra su cui concentrare molto le nostre forze
Ma qui prendo
L'esempio dall'azienda
Come
Spesso avviene nelle aziende nelle fasi di sviluppo
E solo nel fare sviluppo si può fare bisogna ristrutturare riesaminare l'organizzazione vedere ogni settore
In cosa si può risparmiare e come si può ristrutturare
E quindi dobbiamo
Superare la vecchia logica delle spese del Pubblica amministrazione non solo quindi lottare contro gli sprechi
Lotta che dobbiamo portare avanti con determinazione ma
Rivedere le priorità riorientare le risorse rivedere l'organizzazione e anche
Interrompere
Le attività che non rientrano più nelle priorità
Bisogna chiudere qualcosa non solo continuamente continuamente aprire proprio perché
Lo Stato eh struttura che si trasforma come tutte le organizzazioni complesse
Quello che ho chiesto a ciascun ministero di affrontare il problema delle risorse ed erogazione dei dicasteri troppi in questo spirito di ristrutturarsi
In questa nuova ottica ci sono
Premi azioni di risanamento che dovranno durare per tutta
La legislatura quale sono questa azione di risanamento di intervento sul bilancio dello Stato
Riclassificazione dei bilanci dei singoli ministeri previsione della spesa
Continua il contratto del pubblico impiego
Così il grosso del Bilancio invece l'economia avviato con la ristrutturazione completa
Aree organizzandola per grandi funzioni obiettivo e per programmi di spesa quindi è un bilancio più leggibile più trasparente e
Più leggibile più trasparente con voci funzionali riguarda la spesa e non contro la situazione puramente giuridica rivisitata al passato
Secondo analisi
Valutazioni programmi di spesa la cosiddetta spending review
Non me non capisco perché si debba usare il nome inglese ma comunque revisione della spesa andava benissimo ma la chiamo tutti spending review continuiamo a cambiare la spending review
Cioè valutare l'efficacia l'efficienza e programmi di spesa per identificare i programmi da finanziare e quelli da abbandonare e farlo su obiettivi misurabile
Terzo e contatti pubbliche impiego
è stato
Molto difficile molto faticoso concluderlo
E
Chi sono nel protocollo dei punti estremamente importanti l'opinione pubblica
Non ha reagito a questo no la reazione è stata come dire ma
Sono i soliti discorsi che si mettono quando si conclude un contratto guardate guardatelo perché molto articolato molto preciso
E
C'è un impegno esser conseguenze rispetto a quali decisioni prese ci giochiamo molto su questo però è un fatto assolutamente no ripeto capisco
Acché tutto tranne la vostra personale cortesia rischia in questi casi gioca contro no perché su questo però è un
Un contratto chiaro
Il contratto chiaro
Aperture di fronte alla mobilità la valutazione del merito
Ma i processi di riorganizzazione
E la valorizzazione del suo Suman
Qui noi chiediamo che anche localmente ci sia un aiuto perché questo venga fatto no perché e indispensabile perché allora altrimenti
Tutto quello che il Presidente ha detto prima sull'un per cento del costo puro nera
Prima era immutato o peggiorerà però lo strumento adesso cioè
Ecco
Altro capitolo sono le liberalizzazione
Per le
L'IVA
Noi perseguiamo in questa direzione
Naturalmente possono rimasti soprattutto alcuni campi che riguardano i servizi
Su questo intendiamo proseguire
E
Inoltre lavorare molto sulla
Rapporti Stato-Regione
Sulle competenze compresenze o esclusività rapporti Statoregioni chiarire questo aspetto che è uno delle
Veramente degli sprechi più grossi che noi abbiamo perché abbiamo sopra con opposizioni di competenze e conflitti difficoltà ad interpretazioni
E il cittadino si trova di fronte a una
Molteplicità di interlocutori e non sa che pesci prendere ecco noi e
Stiamo lavorando per una ripartizione più semplici delle
Del
Competenze legislative fra Stato Regioni
Rafforzando l'autonomia tributaria degli enti decentrati e trasferendo anche in parte allora dei grandi tributi nazionali ma naturalmente chiara questo si accompagna con una specie di
Patto di stabilità
Fra lo Stato le Regioni senza il quale tutto questo discorso non vale assolutamente assolutamente nulla
Ecco quindi una necessità di arrivare attraverso questo a una programmazione della spesa nel rispetto dei
Vincoli vincoli europei
Ecco
Distribuzione dura
Un dovendo a parola di cui vi parlavo prima
Io dico che in questo Paese sono ancora troppe le persone che hanno problemi di arrivare a fine del mese e troppe le famiglie che non riescono a costruire un futuro per i loro figli cioè la povertà si annida
Nelle persone soprattutto anziane
A livello
O un minimo di pensione oppure a non pensioni e
Per le famiglie numerose
E come dicevo all'inizio il mio intervento una società con diseguaglianza eccessivi non riesce nemmeno a sostenere la crescita
Quindi io pezzo a queste categorie massima franchezza e massima sincerità
E
La ritengo una sia un'operazione di giustizia sociale ma anche un'azione di politica economica a sostegno dalla domanda è chiaro che abbiamo bisogno anche di un po'di iniezione di domanda interna in questa fase del ciclo economico
E costituito qualunque forma questi interventi prenderanno
Qualunque forma concreta aumenti alle pensioni più basse supporto alle famiglie si tratta infatti di risorse che stimolano hanno la domanda
Poi
D'altra parte questo risorse
Dobbiamo impiegarla ancora in favore della competitività e della crescita infrastrutture soprattutto
Che in questi anni la mancanza
Devastante tanto al sud quanto al nord perché è chiaro che
All'attenzione maggiore al nord delle Adisu con maggiore
Ma
Un'arretratezza del sud ancora superiore
Ecco
E questo si aggiunge
Alla
Così età applicazione il cuneo fiscale
Io ribadisco cuneo fiscale altro orrenda espressione
Ma diciamo così imposta sull'ora lavorata ribadisco il mio impegno con
Con le imprese a partire dal primo luglio adeguandoci ovviamente a quelli assunti le decisioni dalla Commissione europea vedo che il mondo bancario sorride
Vedremo vedremo lavorare anche su questo aspetto confermo però
Impegno che al primo luglio rocce
La la riduzione del mercurio fiscale
Sono infrastrutture
Allora io vorrei
Ma approfittare di fare anche
Qualche considerazione di utile sul piano delle Ferrovie
Rompiamo che non sono tutte evitare al Paese un sistema ferroviario più moderno efficiente ma che anche una forte spinta agli investimenti
Perché l'arretratezza del materiale rotabile sopruso per i pendolari e a livello proprio allora da terzo mondo insomma no cioè nessun Paese europeo ai pendolari viaggiano viaggiano come con militari questo è onestamente vero
E naturalmente è chiaro che dobbiamo approfittare dell'entrata in vigore della gara dall'alta velocità in alcuni grandi
In alcune grandi aree metropolitane per utilizzare anche i nuovi binari che tra i
Millo
Tra il due mila dieci due mila dodici si renderanno disponibili ma dobbiamo già prepararci adesso perché se no non ci arriviamo
Ecco questo contribuirà anche e non è secondario a problemi l'inquinamento cioè parliamo tanto di ambiente e questo ma anche questo e anche
A riprendere
Una presenza in settori come quella di trasporti soprattutto segnalamenti così via in cui il mercato mondiale sta rispondendo e noi ci siamo solo in modo periferico ed è chiaro che se non abbiamo una domanda interna non possiamo diventare esploso esportatori di questo settore
Scusate se mi sono stato pongo voglio concludere rapidamente
Tecnologia Ambiente Energia
Come vi dicevo è il punto nero della nostra economia ovviamente per il due mila sei abbiamo avuto un saldo commerciale negativo di cinquanta due miliardi di euro
Tra petrolio gas naturale energia elettrica
E
Lo scorso marzo il Consiglio europeo a approvato e l'Italia
Grazie non solo accodata ma
Ha contribuito a questo un piano
Penosi etico importantissimo per sulle fonte rinnovabile
Lo abbiamo già identificato e proposto misure di risparmio energetico adesso noi dobbiamo proporre un grande programma di sostegno per questo obiettivo e di produzione di energie alternative per essere coerenti con
La decisione europea
è quello che mi preoccupa e lo dico qui gli imprenditori è
La scarsa presenza di imprese in questo settore
Noi ormai abbiamo incentivi si negli altri Paesi europei non c'è una risposta nel sistema quindi io proprio supplico
Che si lavori insieme in questo settore perché altrimenti noi costruiamo
Una
Potenziale buco nella bilancia commerciale che nel futuro ci penserà moltissimo
è ripeto sono una mia preoccupazione
Da fine di marzo in poi cioè dal mese e mezzo che trascorso al mese si quasi un mese e mezzo che è trascorso dopo il vertice europeo di vedere come il nostro sistema produttivo
Non sta rispondendo a queste che proprio mi rivolgo al presidente Mondello perché si operi assieme anche come
Come immagino propaganda come fa notti quest'idea di sviluppo perché da questo dipenderà un equilibrio futuro la nostra economia molto più che da altri che da altri setto
Ecco poiché
Volgo davvero al termine ma volevo approfittare di questa occasione per fare un discorso un po'organico che tanti mesi che non si riesce a fare insomma no alcune misure che possono aiutare
La
Parti
I protagonisti all'economia cioè il contratto di produttività e straordinarie l'ipotesi che lei voglia per corretta di un sostegno alle forme contrattuali che concorrono a perseguire più elevati vivere di produttività
Mediante la definizione incrementi retributivi variabili connessi al raggiungimento di obiettivi di produttività e di redditività
E naturalmente ripeto questo si deve aggiungere ai grandi investimenti pubblici perché non pensiamo
Di svilupparsi contenendo semplicemente il costo del lavoro
E
Dedichiamo sul fatto che come costo del lavoro come retribuzioni siamo tra i più bassi a livello europeo soprattutto
Per la manodopera
Tecnica sconto per gli ingegneri
E questo è una risorsa competitiva che noi dobbiamo utilizzare nel mondo migliore e più forte impossibile
Ecco quindi le azioni del Governo liberalizzazioni regolazione semplificazione amministrativa incentivi allo lo sviluppo
Sulla liberalizzazione come ho detto
Rimangono ancora visto il protetti e quindi
E rendite bonobo monopolistiche e corporative che ci porta
Votando contro il quale possiamo avere un ulteriore beneficio i consumatori abbiamo ridotto di parecchio non è più un sistema chiuso i nostri da un sistema aperto ci sono ancora degli angoli
Che dobbiamo o ripulire e mettere e mettere a posto
Adesso abbiamo i decreti Bersani già in azione e disegni di legge sull'energia gas professioni servizi pubblici locali qui credo che
Sarebbe molto opportuno che ci fosse un'azione comune del Parlamento
A con flessibilità
Da entrambi i lati ma che mettesse in esecuzione questi e questi disegni e che vedono interessi vengono intendendo le opposizioni in molta parte condivisi
Su alcuni punti poi è chiaro che
La dialettica parlamentare le può mettere apposto
E naturalmente è chiaro e qui sia chiaro che il processo di liberalizzazione
Significa un contemporaneo miglioramento della regolamentazione
E quindi un lavoro delle autorità regolamentare
Perché altrimenti diventa un caos
Quindi abbiamo bisogno di azioni di istituzioni dotate di un elevato grado di dipendenza autonomia e capacità tecnica
Ed è per questo che
Anche qui dobbiamo operare per un miglioramento alla legislazione ci sono già pronte
Del dei del del disegno di legge che sono anche qui ampiamente condivisi e su cui si può fare un salto in avanti
Il Governo adottato importante misure rafforzare i poteri l'Autorità di garanzia delle comunicazioni l'Autorità antitrust
E
Abbiamo
Queste proposte di riforma organica di tutto l'autorità indipendenti che completano e razionalizzare il sistema
Infine
La semplificazione per le imprese
Non maggiori
Complicazioni provengono da norme disordinato e confuso quindi bisogna migliorare aveva regolamentazione per
Agire sui costi delle impresa
E
Sportello unico loro ovvero snellendo le procedure
Dando cioè perché il tempi sempre giocando certezza dei tempi questo è un problema fra i più importanti per attrarre gli investimenti esteri
Un'ultima chiosa che volevo fare guardate che
Gli investimenti esteri
Sono un altro l'ultima tessera del mosaico di uno sviluppo
Mi sul sistema economico oggi può allo svilupparsi se non c'è una fermentazione che derivata dall'arrivo diretto di investimenti di imprese e di tecnologia che si incorporano negli investimenti diretti stessi
E su questo io
Noi stiamo cercando di operare lo ritengo inutili punti fondamentali
E mutare anche aprire su questo un dibattito perché il dibattito
Che oggi si fa sugli investimenti estere troppo semplici semplificate semplicistico
All'attrazione di investimenti esteri a tutto un quadro che tocca non sul settore pubblico ma tocca anche il tipo di organizzazione della società è il tipo di organizzazione produttiva e su questo
Credo che sia interesse comune lavorare molto
Ecco questo è la
Quadro che io volevo fare il quadro di interventi
Nuovi l'obiettivo di questo sto sono ambiziosi ma sono a nostra portata ci sono realistici sono serie abbiamo le risorse abbiamo la capacità e io chiedo uno sforzo comuni di tutte le parti sociali chiedo uno sforzo che
Dovrà
Avviene come centro di riferimento ovviamente il Governo
Parrocchie
Il punto di riferimento di ogni politica economica ma che
Deve aver coinvolto in modo attivo sia porre una sistema
Rep dei sindacati dei lavoratori sia il sistema del impresa
E questi sono l'ONU
Con cui
Io intendo
Ma procedere nella
Parte i quattro anni di legislatura che ci stanno davanti io credo che con queste operazioni
Operazioni di trasparenza di correttezza non possiamo portare il nostro sistema economico a un
Livello stabile
Di elevato sfido
Che è quello di cui abbiamo bisogno per raggiungere tutti gli altri picchi
Riprendere un cammino della crescita che darà anche coraggio prospettive alle nuove generazioni
Io che ringrazio per la pazienza che avete avuto vi chiedo scusa per la lunghezza ma mi sembrava opportuno di fronte a voi a essere molto chiaro ed esplicito grazie