Camicette nere. Donne di lotta e di governo da Salò ad Alleanza Nazionale

Buono si rafforza
Vorremmo cominciare questa
Nostra conversazione
Suo libro
Scritto da
Annalisa Terranova
Che è azzeccato è bello fin dal titolo
Quando al telefono me lo disse
Oltre a scopare a ridere trovai giornalisticamente molto efficace questa questo richiamo le camicette nere
Che richiamo la camicetta della donna
Alla camicia nera
Che la storia di cui si parla in qualche modo anche se il colore potendo ASM via dire del tempo
è un titolo che si
Si lascia
Acquistare spero in in gran numero di copie
E e si lascia poi leggere
Perché quello che
Affrontano resa Terranova un percorso lungo complicato che sicuramente poco illuminato della storia politica e culturale del nostro Paese
All'interno di un universo politico e culturale a sua volta poco illuminato
Che è quello de la Destra politica e culturale italiana nel dopoguerra
Certamente come tutti i segmenti
In questo caso quello femminile della destra italiana
Nasce e si consolida esiste e resiste invaso alcuni modelli
E la Terranova fin dall'inizio delle prime pagine indica quali fossero all'inizio nel immediato dopoguerra i modelli
Di riferimento femminile per
Quello che cominciava a essere il posto o il neofascismo coniugato al femminile certo c'erano come riferimenti le ausiliarie
Le donne della Repubblica sociale italiana
Inevitabilmente mi vien da dire così come
Per le generazioni
Di uomini di maschi che si avvicinava la destra politica e culturale italiana il ferimento più immediato perché ancora erano molti testimoni che potevano raccontare e rendere partecipe perché modi più giovani
Dell'esperienza di quel biennio
Figure importanti quelle l'ausiliario certamente
Che erano in riferimento essenziale
Qualunque fosse la ragione per cui
I più giovani ci ha visti avvicinavano in qualche modo all'MSI alla destra politica
Cesa bella nautiche nell'introduzione al libro
Racconta la sua prima volta in Sezione
Tra questi
Perché che sembra non attengono non erogano sull'intento non c'è nessuna doppia
Sì grazie la prima volta la sua prima visita in una sezione missina diciamo meglio
Accompagnata dalla sorella
Ma
Inevitabilmente con quella destinazione
Con un padre come il suo è una mamma come la sua militante
Dura accanita
Di cui si ricorda alcuni episodi molto oggi diciamo divertente nel libro una sua aggressione in pantofole sotto casa stava scrivendo delle cose poco simpatici e nei connessi Paride nei confronti di Pino
Ma per chiunque diventasse missino sentisse tale A tredici A quindi a sedici anni
Anche solo perché magari non si voleva fare entrare in un fino a vedere un film
In una città come Bologna qualunque fosse il motivo vero diciamo così dell'altro
Dell'avvicinarsi alla destra Messina queste figure erano fondamentali
Dico ancora soltanto un'altra cosa mi fa parlare giustamente le donne perché altrimenti io mi difendo ma sono comunque solo
Due figure importanti che ricorda Annalisa nelle prime pagine nel suo libro
Ingombranti
Nella storia nell'immaginario della destra non soltanto
Rachele Mussolini
E corretto prepararci
Due donne completamente diverse l'una rispetto all'altro
L'una che interpreta
L'amore
Coniugale
Il suo essere mamma dei figli di Mussolini in un modo totale
Un amore assoluto che supera tutto che resiste a tutto ma davvero tutto
E forse la cosa più toccante sapere e ricordare che era che vede clamor corpo del marito
E non ebbe pace finché non
L'ottenne nonostante quella morte
Nonostante quella
Con lo stare assieme del marito con l'altra donna
Necessariamente di riferimento
Turetta Petacci incarna
L'amore trasgressivo se vogliamo a suo modo assoluto pronto fino al sacrificio estremo
Però in qualche modo l'una figura come l'altra ingombranti con cui fare i conti al femminile certamente ma nessuna può essere mai stata il riferimento è il modello assoluto nessuna semmai
Prese a riferimento la sulla dono di destra soltanto l'uno soltanto l'altra
Donne diverse con in comune l'uomo lo stesso
E che comunque rappresentavano un punto di riferimento ineliminabile ogni discussione che c'era
La trova racconta di un pellegrinaggio
Fatto si facevano allora
In Romagna
Con un gruppo romano e tra le tappe cioè il cimitero la casa natale c'era anche la visita a Donna Rachele questa donna sempre più minuta
Con questi occhi azzurri brillanti che sapevano di storia e di cose vissute e sofferte in prima persona
Queste loro hanno pesato come le ho ci diarie diciamo potessimo Leanza nei primissimi anni però poi la storia la destra politica culturale coniugato al femminile come fa l'ATER nove in questo libro
Porta necessariamente nel nel cuore del piano di altre stagioni di altre esigenze di altre generazioni ognuna con caratteristiche ben distinte
E ora cominciare questo giro che sarà unico lo dico alle
I partecipanti a questo lavoro tonda e cerchiamo di contenerci per dieci minuti ad intervento vuole cominciare con
Un intervento esterno possiamo dire di una collega Paola tabella che non possiamo iscrivere
No all'universo femminile della destra italiana e allora ecco cominciamo con
Chi osserva questo mondo certamente con interesse conclusi da possiamo forse dire
Senza antipatiche
Ma certamente da osservatrice esterna quindi un contributo di questo tipo è molto importante della entrare di moda discussione prego
Buonasera a tutti io preferisco parlare poco due volte
Il comando io solo solo ma
Dove io ma non l'ho io ne ero grazie va riteniamo il tempo ci vuol tempo probabile finale dopo ascolto e l'arte e l'arte femminile della mediazione
Fino all'ultimo agli oppositori bisogno all'ultimo al meglio il proprio ed ex L.R. ho letto questo libro due volte
Non ce l'ho proprio finito ricominciato perché tanto che è un libro che si legge in fretta e racconta un sacco di cose che non
Che non sapevo ma perché ho letto una prima volta certi come dire essendo colpita
Prima di tutto dalle antinomie
Cioè dalle differenze dalla sportelli essere opposte nel giudicare
Su una serie di temi allora spiego un secondo la mia storia io sono una
Una femminista lavorato quindici anni un manifesto sotto la portavoce del primo
Ministero per le pari opportunità
E osservo diciamo la differenza di genere come una delle cose più interessanti da guardare o abito alla fine a guardare questo ho anche rappresentato l'Italia un certo punto in una
Commissione dell'ONU per la parità fra uomo e donna
Quindi diciamo
Appartengo al percorso del femminismo assolutamente a pieno titolo
Dunque ha cominciato guardando prima di tutto le differenze
E mi hanno quasi quel partito perché delle somiglianze perché in
Una convenzione con la quale ho attraversato perfino tumultuosi anni Settanta che fra le donne ci sia qualcosa in comune
Appare sempre si può fare riferimento perché ha un'esperienza che parla attuato e nello stesso modo dell'esperienza del corpo quella che noi nominiamo come quella del come la differenza sessuale allora vi leggo questo
Racconta di una polemica sul disfattismo dopo l'otto settembre scritta da Ornella pugliesi che scrisse
Se l'otto settembre ha visto il dispiegarsi improvviso dell'esercito la colpa principale lo sappiano tutte le donne italiane delle spose delle madri delle figlie delle sorelle che da troppo tempo tormentava no con la mente le d'ogni genere l'animo dei combattenti lontani perché tornassero
Perché le privazioni finissero perché facessero cessare in qualunque modo la guerra per poter stare finalmente tranquille
Ora a me questo pezzo mi sembra meraviglioso via in per questo dico guardo le differenze perché trovo che precisamente quello che le donne devono e tenerli lontani gli uomini in mariti i figli dalle guerre e cercare un'altra via e anche se la contestualizzo nel momento storico in cui è stata scritta e anche attraversa tutti i sentimenti che questa
Che questa vicenda suscita ancora adesso
Ciò nonostante
Questo questo che hanno fatto le donne che Ornella pugliesi
Come dire
Accusa illustra un'impresa straordinaria invece le differenze ricevo
E poi guardato le uguaglianze cioè appunto quello sulla quale
Ci si incontra ormai sempre da qualunque parte si sia
Questa cosa
Veramente bellissima natura ente conoscevo le rubriche di Orsola Nenni
Lei scrive questa magnifico pezzo di cioè l'uomo serva per impazzire Damone ha bisogno di vedersi davanti una creatura del tutto diversa dall'UIC che soltanto per questo gli appare misteriosa farà
L'intelligenza vicina certo la donna l'uomo su un piano più alto ma su questo piano il potere naturale di lei quello che l'istinto a volte rende fatale è diminuito
Quando poi l'intelligenza femminile battere strade riservate finora l'attività dell'uomo credo che la donna subisco una mutilazione quasi completa del suo potere femminile
Va beh poi dice delle cose molto divertente molto buffet sulle minicar sterile deputate le ambasciatrici ed è come se corso unanimi mettesse un dito proprio in Filas un dito
In una piaga in
Della quale anche noi tanto noi femministe diciamo
Storiche diciamo così ci siamo occupati e che ha il dilemma fra la differenza e la parità
Adesso che l'emancipazione è fatta e la guardiamo con con gli occhi di chi può fare un bilancio siamo una generazione noi che abbiamo fatto il femminismo di cinquantenni sessantenni in Italia come negli Stati Uniti come in tutta Europa
In gran parte del mondo dunque come dire guardiamo il risultato di quello che abbiamo tenuto ci sembra che l'emancipazione
Intesa appunto come l'andare nel territorio degli uomini che alle donne non si adatta
Che non diventa più flessibile o il più elastico perché le donne ci sono entrate questa è un'esperienza tanto dura che abbiamo fatto tutto il territorio della politica è uno dei più impervi per esempio io sono di quelle che sono convinte
Che sarà anche vero che gli uomini non ci fanno entrare nella politica ma è anche vero che per fare politica si deve fare una vita talmente disumana intendendo per disumana lontana dall'umanità diciamo così femminile che le donne un po'resistono che ci sia una resistenza femminile nella mancanza di approccio alla politica ecco
Ora che guarda i territori delle mance operazione compiuta tenendo salve le leggi di pari pari la parità alle ventitré parità e tutto questo nelle quali sempre ho creduto e per le quali mi sono battuta
Mi domando se questa è la libertà
E se tutta l'infinita infelicità
Femminile e maschile soprattutto nelle relazioni che si vede in giro non sia qualcosa che dovremmo guardare con più attenzione alla luce del valore della differenza e non dell'uguaglianza che non è quasi corpi non sono uguali e
Il corpo parla con lo spirito per tutto il tempo e quindi da una forma l'essere umano e la nostra forma
Non è quella
Quella maschile
Nel leggere questo libro
Ho avuto mi sono venuti anche alla mente tanti ricordi degli anni in cui
Era ed i ragazzi a tu ero ragazza io e si stava su opporre stilati della barricata e
Non lo dico per
Per piaggeria perché credo che poi tutta la mia storia
Politica soprattutto professionale faccia fede del mio sincero anticonformismo che a volte per un difetto che è una virtù ma comunque come sono fatta io
E mi ricordo che trovavo l'antifascismo militante così detto no una delle cose più noiose e ex tunc è uno dei giochi più noiosi più stupidi che maschi facevano fra di loro
E anche se so che qua ci erano delle ragazze piuttosto in fiammate
è una cosa davvero umiliante
E sempre mi veniva in mente come dovevano sentirsi gli altri dall'altra parte no
Sempre c'era questa
Mitologia no che si veniva eseguite dai fascisti poca e che c'erano dei posti dove non si poteva andare che se non si delinei seguite facesse anche vero
Era vero che il contrario cioè permette cioè che i fascisti prendevano i ferri seguiti dai comunisti che cento i posti non si poteva dare e che erano anche molti di più perché fascisti erano di meno
Per cui anche se poi naturalmente erano
Come dire saccheggiati come giganteschi COMU scogli pazzesche armati fino ai denti ci ha
Un'operazione di mortificazione
Clamorosa tant'è vera questa cosa di me che un certo punto trovai un giornale che si chiamava è un qui in
Che trovai molto interessante
Era movimentista c'aveva dentro una voce sinceramente femminile e aveva anche tutto una
Una linea diciamo così spirituale che a me è sempre interessata tuttora mi interessa dunque sono andata a cercare lavoravo allora per noi donne
Che era giornali dell'UDI sono andata a cercare le
Le donne che lo faccia
A me stata questa libreria che si chiamava Europa
Dopo averla cercata nessuno del mio ambiente sapeva dove fosse questo luogo di
Tipo orrore quindi qualcuno si parla di Tavaroli però
C'è un
Ma noi nel senso
No nel mio ambiente dicono loro quando la sinistra in gergo vengono
Un non so però non parlavano con le bambine allora io allora nessuno lo diceva andati per parlare comunque ero curiosa propri vederle queste orchestre dal
Mi sembrava così
E loro non mi parlarono adesso sto
La richiede per il diceva sì anche una volta tra il Governo Vecchio e non mi parla step non ci si parla
Ci siamo parlate però poi molto nel corso degli anni individualmente perché un'altra delle cose che mi colpisce lo diceva D'Anna Lisa prima di cominciare e che non c'è narrazione di quello che
Le donne facevano fra loro
Mentre noi l'abbiamo fatto tante cose tra di noi abbiamo proprio costruito un mondo di donne
Mondo separato si sa come è andata che però è uno dei le consolazioni della nostra vita io mi auguro anche della nostra vecchiaia perché alla fine
Uno capisce che le anime gemelle in definitiva spesso sono le proprie amiche le donne con queste fatto troppo a lungo un lungo pezzo di
Di strada insieme e si sono fatte
Queste miti rivoluzioni che poi le donne hanno fatto
Sono colpito ancora Annalisa da questo che nel tuo libero ancora c'è la traccia di un'animosità verso di noi no diciamo verso le femministe
Che ormai errare nel senso che niente non soltanto questa questa
Questa guerra è finita ma gli occhi ormai gli argomenti
Non solo ci si possa intendere e di fatto ci si intende perché così che va
Ma
Sparigliato come il gioco politico ma anche quello fra le donne per fortuna non soltanto ci si possa intendere ma
Come dire che ci sia ormai tutta una pratica di intese fra donne e di diverse
Storie di diverse posizioni
Molto o forse anche molto nascosta ma interessante faccio un esempio per tutti intorno al ai temi della bioetica della fecondazione assistita quello che faccio io che mai ha preso il posto di fare prima della mia vita e che
Mi incontro e discuto con con le donne cattoliche quelle che sono definite si definivano pro life nella battaglia sull'aborto no
E niente non eravamo le Procioni spartano dal dato di fatto che siamo tutte pro life se in tutto il Procioni secche certo che ci sono delle cose su cui non siamo d'accordo però ce ne sono anche molte sulle quali ci intendiamo e che
Se accumuliamo fra Marcia in relazione sopra perfetto
A proposito di quello per cui possiamo intenderci o perlomeno parlarci sarà per forse meno difficile trovare delle mediazioni
Femminili delle collaborazioni scoprirlo
Sopra non siamo d'accordo mentre facevo questo in Italia in Europa sentendomi un sacco FIG come
Che stavo facendo una roba segrete strano scoperto che è una pratica che
Da qualche anno fatta anche negli Stati Uniti laddove ci ritrovassimo separate e queste due frazioni perché così è andata
In un albergo di Washington le donne te collettivo di Boston quelle che lo scritto noi il nostro corpo
Riconoscendo che la più pallida biopolitica corrente il vero nemico patriarcale che ci troviamo davanti in questo momento
Hanno cominciato ad incontrare le parla
E dialogante ed è un dialogo che va avanti pare che si possa far parlare contro permane
Grazie Grazie Paola Novella
Ci siamo ritagliati la battuta finale però va bene ecco esaminata
Sì insomma va bene
Può disporre vediamo in televisione
Nel dare la promessa Isabella Rauti che ci dal
L'altro punto di vista come studiosa ma che come protagonista dell'impegno politico
Facile mi sa bene da un certo punto in poi diciamo da fine anni Settanta inizio anni Ottanta in poi
Che
è un momento di passaggio dove alla al quadro che dipingeva adesso
La collega tabella della contrapposizione dura
A volte anche durissime si passa si comincia a passare alla curiosità
All'annusati noi donne che va a vedere Mughini che fa il documentario Nedo bello per la RAI comincia a esserci questa voglia di conoscersi prima di giudicarci diciamo così
E laddove si ecco tu aiutarmi aiutarci a dare dall'ora in poi una specie di ritratto sintetico Isabella de la Destra al femminile
Che però se testo
Controverso
E contrappunto questa è una parola però veniamo a
Qualche riflessione partire
Possibile
Io ho letto come Paola tabella naturalmente in modo diverso però dal punto di vista quantitativo anch'io come Paolo letto due volte libero la prima volta ai in bozza per curarne
Il saggio introduttivo e la seconda dopo le stampe
E ho scoperto di non ricordarmi nulla di quello che ho letto la prima volta perché ogni volta incontravo e interviste nuove per frasi che mi erano sfuggite parole
Significati che alla prima lettura non avevo colto pur probabilmente cogliendo il perimetro generare d'insieme
Questo è un libro di costume ed è per questo credo che ogni vettura sia ulteriori possibili interpretazioni e suggestioni diverso perduto suggestioni perché è un libro di costume che non
La o lontani anche la pretesa di presentarsi come un libero di dottrina politica
E il titolo simpaticissimo dal punto di vista comunicativo in realtà se ci si fermasse al titolo potrebbe sembrare fuorviante ma
Ognuno di noi immagino voglia entrare nel merito e leggere andare oltre il titolo e capire che il libero mira a raggiungere un altro obiettivo
Mauro Mazza ci chiedeva all'inizio questo passaggio questo svolgibili intorno anche un controverso dicevo della
De la Destra femminile
Beh io diciamo in questo libro come alcune di noi sedute sedute qui altri in platea siamo in questo libro sia come
Generazione
Pago Nista sia come persone che poi hanno fatto dei temi del dell'impegno femminile dei temi della parità della pari opportunità un impegno privilegiato
Fino quasi in alcuni casi occuparsene in modo quasi tecnico quindi naturalmente sono due visioni e io mi auguro che questo libro mi aiuti in un certo senso a fare sistema anche appunto non solo della nostra storia ma anche delle
Della mia generazione e della mia vita personale perché qui è un po'questo quello che manca quando Mauro si interrogava sul passaggio degli anni Settanta Io vorrei contestualizzarlo perché
Dobbiamo partire da una rivoluzione che si è consumata all'interno del femminismo stesso degli anni Settanta ovvero un femminismo iniziale degli anni Settanta prima metà degli anni Settanta
Estremo un femminismo che non voleva dialogare né con le istituzioni né con la politica
E che si interrogava e poneva delle domande al Paese introducendo poi una riduzione di costume
C'è una data discrimine gli anni Settanta questo credo sia ammissione proprio anche di chi il femminismo lo ha vissuto in prima persona che nel mille il mille diciamo il settantasette e settantotto perché a un certo punto e movimento femminista
Decidente di dialogare con le istituzioni ma soltanto con l'obiettivo per esempio quello che poi sarà raggiunto anche se vent'anni dopo una legge sulla violenza sessuale c'è la volontà di aprire con le istituzioni
Un dialogo anche
Critico quindi se cambiamo il femminismo cambiava anche un certo costume e cambiamo anche il nostro modo di vivere
Faticosamente negli anni settanta perché dico questo perché in realtà il libro parte
Da testimonianze racconti
Su un certo tipo di impegno femminile molto dedito agli aspetti sociali e la sensibilità sociale a un'immagine tradizionale anche femminile a quelli che poi in una sintesi felice lo studioso
Ignazi definisce dei compiti pare assistenziali però poi c'è
Si abbatte sul Paese Annalisa la definisce un'onda anomala si abbatte comunque sul Paese
L'ondata femminista a quel punto la destra femminile italiana
Si pone in un deve in confrontarsi con il femminismo degli anni Settanta e lo fa secondo me nella maniera più giusta cioè cercando dice Annalisa Terranova di fare dica
Ma come diceva anche la tabella la tabella per esempio citando EO viene delle realtà aereo quindicina e quelle che insomma si riuscì a costruire con pochi mezzi e devo dirlo in forme totalmente parallele rispetto alla struttura
Di partito era il nostro modo di cercare di dialogare con delle femministe che è un po'spaventavano
Però in un certo senso era un dialogo piegato il problema è stato farsi riconoscere da loro in questo dialogo
E qualcosa è maturato perché quando un gruppetto perché di questo si trattava di ragazze che però cercava di porsi dei problemi cercava anche di rinnovare all'interno
Di aprire delle questioni di aprire il fronte di dibattito sicuramente questo non cambio il costume non cambia la realtà del Paese non cambio neanche il partito a dire il vero però lascia un segno quest'così
E quel segno quella traccia per il figlio
Rosso è poi un suo destino l'ho avuto in mille rivoli probabilmente ma un suo destino l'ha avuto che è stato quello però
Anche di passare un po'il testimone ma soprattutto direi in tutta la contraddittorietà del fenomeno di imporre a un certo punto e Annalisa allo
Stigmatizza con molta lucidità ma anche con passione
A un certo punto ha imposto al partito una realtà femminile
Impegnata
Moderna che non rinunciava a quelli che erano gli schermi ho le idee tradizionali che però voleva vivere nel suo tempo dialogare con il suo tempo saper rispondere a una ondata femminista e confrontarsi o quello che i tempi
Imponevano perché
Di imposizione si trattava
Sicuramente non è stato un passaggio facile direi poiché ha risolto un po'tutto l'avvento degli anni Ottanta perché c'è stato un certo qualunquismo dilagante che ha interessato un po'tutta la società
Un ritorno al privato a dispetto di un politico molto forte tipico degli anni Settanta questo naturalmente ha interessato anche la destra femminile ma direi assai meno e quindi rintraccio quella linea di continuità quel filo rosso
Segnato cominciato assegna disegnare negli anni Settanta e si arriva agli anni Ottanta io ricordo anche che molte di noi
A dispetto di pregiudizi e di stereotipi per esempio cominciarono entrare negli organismi istituzionale di parità cominciarono a entrare almeno nei conti se essi in cui le donne e purtroppo spesso solo le donne discutevano di donne o comunque di questioni femminili e io mi ricordo ed è una sensazione che posso riscontrare ancora oggi paradossalmente ci guardavano un po'come dei marziani perché lo speriamo tipo voleva a tutti costi che se una donna fosse di destra a parte di per sé era una creatura strana difficilmente comprensibile ma mai e poi mai la stessa creatura avrebbe potuto occuparsi di pari opportunità o di politica femminile eccetera
Io credo che ci sia stata una generazione negli anni Ottanta che abbia in qualche modo consentito di mettere in crisi questo stereotipo abbia consentito di mettere in crisi dei luoghi comuni
Cioè degli schemi facili utilizzati per interpretare quella che invece era una realtà molto più complessa e questo è il punto la destra femminile era e de
Una realtà complessa il libro di Annalisa
è una ricostruzione un'analisi
Che ha una serie di meriti fa giustizia di alcuni luoghi comuni non può fare giustizia di tutti evidentemente ma non è un limite di un del libro limite delle mentalità
E soprattutto ricostruisce racconta indaga anche nel privato delle persone e
Attraverso racconti delle generazioni generazioni
Da Assogestioni che non si trovano in nessun altro libro non c'è un libro scritto da un'attrice
Che ricostruisca presti decenni dal punto di vista femminile e a mio avviso è anche un
Un primo passaggio perché poi questa è una
Complessità che in qualche modo noi dovremo un certo punto della nostra storia strutturare
E definire sicuramente ritorno le categorie dei militanti ed intellettuali debba ricadere un po'tutto questo dimostra che questo complesso universo femminile di destra
E poi rallenta
Esiste naturalmente un archetipo
Quindi un archetipo cui età si può ricondurre l'idea di una donna di destra ma al di là di questo doppio di queste esistono molti modelli e tutti coloro che tenta hanno
Per una mentalità per un bisogno di essere securizzata i di ricondurre a un modello unico l'idea della donna di destra sicuramente devono sposare degli stereotipi invece il libro di most tra che la realtà sfugge tutto questo proprio perché è molto più articolata ne siamo dalle molto più complessa e direi anche molto più vivace più ricca
Ultime due considerazioni
Questo libro racconta naturalmente dalla vociare protagoniste però riesce attraverso questo metodo
Di Libero interviste di ricostruzione a fare emergere una grande zona grigia cioè le invisibili le silenti
Cioè quelle di cui nessuno ha mai parlato
Che sono tante che sono la maggioranza io ho in mente volti di donne spesso non ricordo neanche più i nomi
Che veramente nel silenzio delle sezioni in contesti anche di scontro frontale insomma di opposti estremismi gli antagonismi noti insomma tutti dei tipici degli anni settanta ma anche negli anni ottanta
Ricorda questo universo femminile sconosciuto silenzioso appassionatissimi monca
Militante
Di cui nessuno ha mai parlato né indagato e questo è
Un punto sensibile ma nevralgico al tempo stesso
Di questo scritto di allarmi di Annalisa Terranova certo emerge anche
Che i modelli di di attività litiga erano un po'striminziti erano compressi che c'era una doppia presenza di un apparato di partito e delle associazioni parallele al partito
Per dinamiche più vivaci sia questo emerge con chiarezza ma questo non toglie nulla alla i ricostruzione anzi la ricchissime
Io credo che ci sia stato questo da una parte
L'ordito dall'altra la trama
Il problema è stato un incontro difficile tra questi due elementi che quello che poi porta per far sì che si diventi un tessuto forte ecco questo non è accaduto se accaduto è accaduto sempre a singhiozzo e questo spiega anche una
Difficoltà ad un certo mondo femminile di destra anche ad accreditarsi ad affermarsi a difficoltà che
Più esterna forse che interna alle strutture e di partito voglio anche dire in via davvero conclusi aperto ha bruciato i minuti che Mauro Mazza che sia distribuito
Il salto alcune riflessioni che avrei voluto fare ma che comunque troverete nel caso nella parte introduttiva
Direi anche che nel frattempo si è consumato dentro e fuori
L'ambito della destra una interpretazione estensiva anche delle parità e delle pari opportunità che non riguardano più soltanto il confronto tra i due generi ma riguardano una concezione estesa
Dei diritti e quindi un nuovo una nuova sfida un nuovo modello di fare politica ma con il quale anche le donne di destra sono costretti a confrontarsi ritengo anche e concludo che questo questa complessità con le sue contraddizioni con alcuni contrappunti come dicevamo all'inizio è stata però una premessa fondamentale per gli sviluppi successivi
E anche quando a un certo punto della storia il Movimento Sociale si trasforma in Alleanza Nazionale
La storia precedente la potestà femminile è stata una premessa questa trasformazione e noi troviamo nell'Alleanza Nazionale nuova finalmente l'affermazione
Ma non sotto in termini di quantità ma proprio anche come scelta come impegno politico l'affermazione di un mondo femminile di destra
Anche un certo rinnovamento anagrafico che non può che essere in un certo senso uno degli affetti di questo do rosso cominciato però a disegnare già negli anni settanta Alario penso anche che con buona pace degli stereotipi con buona pace dell'mi comuni penso anche che questo libro insegni a chiunque voglia leggerlo con attenzione anche se non ha vissuto quegli anni o anche se non li ha vissuti da questa parte
O non li ha vissuti direttamente può insegnare a chiunque
Degli stereotipi sono dannosi che non esiste un pensiero unico femminile di destra che esistono modelli forse nel rispetto di un archetipo e soprattutto io penso che il libro possa insegnare
Anche a chi da destra e a destra fa politica al femminile che esiste una
Terza via possibile una sintesi nuova tra qualcosa che segna da sempre la storia di questo mondo che sempre ha sempre in bilico scriviamo nel libero tra restaurazione cambiamento
Le donne stesse sono sempre in contraddizione tra
Modernismo e conservazione
Tra una forza dinamica e una forza che tende invece a frenare ma io penso che una sintesi nuova sia possibile e penso anche che un impegno proprio sui temi
Nella loro interpretazione estensiva delle pari opportunità aiuti a fare sistema su questo e soprattutto penso che la sintesi nuova passi attraverso ogni atteggiamento dialogico con l'altro da sé
Conservando provvede entità e con un atteggiamento sanno di profondo riformismo che si non significa venire meno sulla propria strada significa solo proseguire quella strada per andare avanti grazie
Ratio Isabella Rauti
Paola Frassinetti
Oggi deputato di Alleanza Nazionale ma
Possiamo dire con una lunga storia politica alle spalle volevo soffermarmi perdendo in questo anche l'intervento della
Di Paola tabella su quel periodo difficile più brutto periodo la nostra storia
A cavallo degli anni Settanta all'inizio degli anni ottanta anni di porsi due anni di piombo anni terribili
Di cui parla Annalisa Terranova nel suo libro riportando tra l'altro una
Una buona definizione del perché di quell'estremismo
Ad opera di Giano Accame che dice alla base vi era il rifiuto romantico nostalgico di confusi processi di razionalizzazione del percorso
Sui due versanti da un lato il no al doppiopetto missino di Giorgio Almirante
All'altro la politica di inserimento nel sistema che stava portando il PC in mezzo al guado Almirante sulla destra il PC sulla sinistra è una spiegazione certamente non esauriente tempo analizza elenca altre ragioni che hanno portato a questa estremizzazione
Perché Paola allora si crearono queste condizioni per cui poi chi decideva di restare comunque in ambito legale barra democratico
Non è una sua dignità ma anche una sua inquietudine
E con le altre c'è Francesca Mambro salutiamo
è riportata nelle pagine la sua testimonianza
Compie altre scelte
Drammatiche terribili che mettono in gioco in discussione la propria vita oltre a quella degli altri ancor più tragicamente
Lo ricordo il momento in cui
Si era scesa si poteva scegliere solito io per caso non sono passato al terrorismo l'ha detto Francesco Storace più volte
Perché alcuni facevo scelte di un tipo e altri per fortuna vien da dire lo direbbe oggi Francesca con noi facevo scelta di altro tipo
Grazie io voglio attenermi alla domanda ma
Non senza fare un attimo
Un
Una riflessione su quello che era lo stato d'animo che caratterizzava quegli anni indubbiamente chi più o meno a
A effettuato lo lasso di vita politica degli anni Settanta vede un periodo
Che se vicino da un punto di vista cronologico non lo è poi da un punto di vista esistenziale militante
Cioè gli anni Settanta si dividono in una prima fase la fase dell'inizio devastati vita politica nella quale noi abbiamo
Delle proprio dei problemi di sopravvivenza
E quindi entriamo a far parte del mondo politico subito senza nemmeno avere il tempo di porci il problema se siamo Donno se siamo uomini
Perché abbiamo il problema della sopravvivenza e quindi noi vogliamo come gli uomini
Fare militanza rischiare e combattere a tutti i livelli quindi questa generazione già per la prima volta secondo me da uno strappo a quelle che erano le
E le regole comportamentali e le donne per esempio del movimento sociale degli anni Cinquanta degli anni Sessanta testimoni di un passato ma che spesso e volentieri io conoscevo nelle sezioni per che magari organizzavano le feste di beneficenza oppressi organizzavano eventi culturali noi avevamo l'esigenza la volontà di stare in piazza
Prego
I cerotti certamente esatto impegnate noi volevamo stare in piazza volevamo stare in piazza e quindi sicuramente i tempo di effettuare determinate riflessioni anche sulla politica femminile sull'attività come definiti minimi e non le avevamo il settantasette
Crea secondo me una rottura con quella che era la la politica degli anni Settanta ed è del tutto casuale alle volte la permanenza nell'aria chiamiamola legale nell'area del partito istituzionale piuttosto che non in quella di un movimentismo più esasperato che poi
Porterà al terrorismo perché questo terrorismo nasce dalla reazione verso omicidi efferati verso situazione di disagio del ve le aree e i nostri amici ogni giorno privati della loro libertà anche di espressione io sono o la stessa età di Sergio Ramelli lumi frequentava la scuola vicina la mia siamo della stessa zona
Io vissuto diceva qualcuno forse nel libro tra ospedali obitori le alcuni anni
E quindi era incredibile come la nostra quotidianità
Dip ragazzi normali perché poi nella scuola pubblica avevamo questa sensazione
Di essere anche simili ai nostri coetanei di sinistra la sinistra un certo senso c'è trema ci affascinava volevamo essere ragazzi del nostro tempo enorme così calati del de dei personaggi calati dall'altro questo lo dice anche anche Francesca Mambro io ricordo con lei per esempio una festa del secolo bellissima nel settantanove dove abbiamo realizzato un tiro Ferone eravamo donne contro uomini c'era un movimentismo importante un movimentismo esistenziale comunitario Tucci coinvolgeva
E quindi alla fine le scelte secondo me
Di affrontare l'illegalità sono nate anche proprio molte volte dalla casualità
Dalla da motivi geografici per esempio Milano non ha non ha mai avuto una una sulla storia di terrorismo negli nella seconda parte degli anni Settanta proprio perché
Avevamo soltanto una sezione la sede di via ma il Fini non c'era quindi l'opportunità di poter aggregare in altre sezioni la nostra attività e dobbiamo pensare tutti insieme a raggiungere via Mancini con i cavalli di Frisia con la Poli sia per chi difendeva e quindi letta parlamentarismo anche una voglio movimentismo che poteva portarci fuori da quel luogo nel non c'era concesso cosa è stato secondo me è uno dei motivi per i quali a Milano non non si è verificata alcuni speriamo spero il parente di lotta armata che hanno contraddistinto invece per esempio Roma quindi ecco come si incrociavano i nostri destini
In quegli anni come essere Aea vere tante donne all'interno delle sezioni e del movimento era comunque un connotato di modernizzazione
Perché era evidente che senza la presenza di donne c'era un qualcosa che mancava al nostro volere essere ragazzi del nostro tempo
Io chiamo quegli anni molte volte uno dei dei momenti di re di realismo eroico né quali ci confrontavamo con dei pericoli più grandi di noi ma con la normalità questo lo diceva benissimo
Anche Flavia in un articolo su secco non mi pare che è uscito un po'di tempo fa la normalità di ragazzi che rischiavano la vita
E in questa in questo lungo attraversare e gli anni settanta sicuramente del movimento femminista
Avevamo così degli echi ma la nostra
Volontà la nostra il nostro pensiero si soffermava soprattutto sulla
Voglia di far capire che anche noi eravamo rivoluzionare ritenevamo una voglio una volontà di cambiamento che andava al di là degli stereotipi dalla destra se l'attrice e quindi molte donne in questo senso davano loro contributo ideologico io ricordo i campi Hobbit abbiamo organizzato la cucina marrobbio ottica che fu un momento loro di grande aggregazione perché
Attorno a questi esperimenti si creava la voglia veramente dividere il nostro tempo e la voglia di dare un'effervescenza un contributo
Anche di innovazione a queste nostre esperienze che poi andavano a a finire e anche in aree edotti scherzosi io ricordo litigio col capo attivisti per volevamo di peggio le sedie gialle rosse Federazione e luglio voleva nere quindi a quel punto c'era stato anche un contrasto su questo su questo XIX questo piccolo disguido quindi come la quotidianità però ogni momento della quotidianità ma impropri e questo era un nostro settantasette era proprio la volontà di cambiamento e la volontà di cambiare non avevamo iniziato a far politica avevamo un sogno di cambiare le cose di cambiare la società
Quindi questo spirito rivoluzionario ci ha sempre portato avanti secondo me non sia riuscito e qui parlo come donna adatte e e quindi in merito a chi invece poi ha saputo incanalare nel giugno sto nella giusta direzione dello studio delle pari opportunità dell'insegnamento della donna io in questo sono stati sempre stata molto negligente la mia senza tra politica da maschio cioè io non mi sono quasi mai posta il problema
Se lo e quindi però anche lontana del movimento femminista ecco e come tante tante ragazze che a avevano accudito questa predisposizione proprio per
Un senso quasi di responsabilità per non essere definite le donne del militante la donna del fascista quella che rimane a casa e che non vie non non lotta e non conti da alcuni momenti quindi questa necessità di mostrare questo esempio cd allontanato in un certo senso tematiche femminili
Io poi ho riflettuto e mi sono avvicinato molto di più alle tematiche femminili dopo con la nascita da Alleanza Nazionale con
La la volontà di capire da approfondire determinati temi però negli anni settanta per quel che riguarda la mia esperienza noi
Anzi molte volte i cortei delle femministe e li vedevamo come qualcosa di astratto perché è quello che ci premeva era proprio essere anche noi protagonisti insieme ragazzi di questa vi Grande voglia di cambiamento per contribuire a cambiare un partito che noi volevamo si vicino ad alcuni momenti del fascismo e delle origini che ci piaceva e che ci aveva anche indotto
Alla ad iniziare a far politica cioè l'idea di un grande sogno europeo la socializzazione e alcuni momenti eroici romantici le ausiliarie sicuramente sono sempre stati dei personaggi mitici
Che nelle quali ci riconoscevamo perché anche se con vesti diverso in periodi diversi andare a scuola in un liceo di Milano in quegli anni
Era sicuramente una sfida perché spesso e volentieri la maturità non la potevamo fare ma la dovevamo fare scortati dalla polizia quindi questa
Questi sono stati gli anni Settanta un periodo sul quale bisogna ancora molto riflettere un periodo penso che sia importante coniugare anche al femminile per capire come ideologicamente ci fosse una grossa contraddizione io ricordo che mia vi Cina il pensiero di Ulisse vola ma quando mi cominciarono a spiegare che le donne erano telluriche lo amerà solare che la donna cioè alcune semplificazioni spaventavano una generazione e da lì quindi è anche importante anche
Co sincerità che bisogna a mettere come molte volte e nel nostro ambiente non fosse facile a vere rischiare come gli uomini insieme agli uomini la nostra quotidianità per difendere le nostre idee poi magari in una sede invece culturale sentirsi dire che uno era telluriche era inferiore dopo che aveva fatto politica tutto giorno davanti a scuola ecco queste sono le sempre mia sensazione mia ricordi di quegli anni per il futuro c'è la consapevolezza che Alleanza Nazionale a tutti i livelli sta facendo molto per le donne soprattutto tentando di di tenera il collegamento col passato e con quel filo rosso che questo libro venne Demme evidenzia perché c'è bisogno di raccontarci noi troppe volte non abbiamo avuto la possibilità di raccontare raccoglie tutti i nostri documenti tutto quello che abbiamo fatto ed è un peccato Annalisa questo grande merito qua dentro c'è veramente la nostra storia e credo che su quei su questo libro noi potremmo anche effettuare tante riflessioni che magari ci porteranno a capire a distanza di anni alcuni stati d'animo di allora
Grazie
Varcavano Barone nero per la verità nel libro viene citato anche come ispiratore a magari involontario proprio di a Udine che è stata citata come rivista perché
Un nome caro a noi tutti malaffare in particolare che lo di Wilma Perina che è citata nelle nel libro coniugava al femminile le Molise mo'
Con una frase che ho appuntato e che contrapponendo questo al femminismo agguerrito dalla sinistra di materie scriveva
Che è di antifemminismo anche di esaltazione la donna nel senso tradizionale attenzione la donna mantelli madre
Non è inferiore al maschio a scelte Guerriero signori questo è e bullismo
Coniugato al femminile ecco
Nel dare la parola a Flavia con lei voglio approfittare parlare anche di una figura
Che non ha avuto tantissimi tantissime testimoni
Però certamente quel giornalismo militante a destra in Flavia Perina a una espressione ad altissimo livello
Quando eravamo ragazzi io ricordo che la figura femminile riferimento per il giornalismo di destra certamente la Gianna Preda non ce n'erano non c'erano altri nomi di riferimento
Chiedo a Favia come questo per questo ruolo sia stato
Una specie di motivo conduttore la consistenza non soltanto giornalistica professionale ma anche politiche posso rivelare lo scrivo anche nel mio libretto nostri ragazzi di via Milano
Che fare un certo punto dopo aver essere stata relatrice al secolo
Tentò con successo la strada della professione giornalistica fuori no in mare aperto per così dire
Ma da un paio di esperienze anche molto felici
Fu chiamata
Le fu proposto di tornare al Secolo d'Italia e disse obbediscono disse con passione con entusiasmo per dire come questo
Legame quando è vissuto fino in fondo porta scelte di vita per i quali si può tentare di allontanarsi opposi può anche tornare indietro fare
Temevo che mansioni volesse intaccare in un dibattito sue con le donne purtroppo nella campagna lo facciamo un altro
Noi domani faremo un altro
Giorgio
No io volevo dire proprio per il ruolo che ricorre ricopro il lavoro che faccio insomma c'ho avuto occasione di discutere di
Questo libro sia prima che uscisse sia dopo che è uscito prima che uscisse parlavo con Annalisa che mia collega al secolo che raccoglieva i materiali che parlava con le persone
E la cosa che mi ha colpito di più è che lei mi raccontava ma o parte lato con tizia con Caia manda ma detto ma che vuoi che ti racconti ma cosa c'è di importante si facevamo queste cose ma insomma non c'è nulla di memorabile nulla che debba stare in un libro
Poi dico le reazioni dal dopo invece parlando con le donne del l'ambiente di Alleanza Nazionale col dell'ambiente di destra che lo hanno visto
La reazione è stata l'esatto contrario ammacco mi ha parlato di Tizio Caio o Sempronio ma manca quella manca quell'altra ma c'era quell'altra era bravissima è qui l'ha fatto quelle cose particolari
Questa
Questa cosa mia veramente mi ha veramente stupito perché secondo me sono due mila tre reazioni che rivelano quello che il prestato il principale limite nella storia del nostro mondo femminile agli anni Sessanta oggi ed è quello di una sorta di mancanza di autostima
Per cui tutto quello che facciamo che abbiamo fatto eccetera diventa in qualche modo memorabile apprezzabile valido soltanto quando ci rimbalza l'immagine esterna in questo caso da un libro da un articolo giornalistico o da un esponente politico che in qualche modo valorizza ciò che facciamo ma il mondo delle donne ed essa se c'è un limite
Nella sua storia
Che è anche abbastanza ben descritto si ritrova all'interno delle pagine libro di Annalisa è proprio quello
Della scarsa arbustiva io ricordo ecco Paola parlato gli anni Settanta e anche la tabella ricordato la stagione di euro in meno un
Un un episodio forse rivelatore mi dispiace che o non c'è c'era Umberto Croppi che conosceva il soggetto a un certo punto nella storia
Diciamo lordo intorno a sé la settantotto settantanove in una delle fasi unitaria del partito si concluse doveva concordare un manifesto per l'otto marzo che fu discusso collegialmente per la prima volta anziché affidare a uno a dire far Marisa sull'otto marzo si parlò di questo manifesto
E la discussione coinvolse donne diversa estrazione trovammo slogan eccetera e alla fine affidammo fu affidata
Il disegno di questo manifesto un grafico molto bravo che era una persona organica al nostro ambiente che vive a tradirlo frequentava edizione Europa
Partecipava e di Patitucci conosceva leggeva quello che scrivevamo ed era anche molto bravo insegnava all'Accademia d'arte aveva un passato di combattenti della Repubblica sociale tra l'altro ma era un artista
Fece questo manifesto degli era un manifesto con un'immagine romantica c'era una donna tutta pallida bionda con un vestito di trine appoggiata una finestra
Che noi rimarremo sbalordito e non aveva assolutamente nulla a che fare con
Quella che era la nostra quotidianità ed eravamo di più sbalordita perché questa persona ci conosceva non è che erano andati a un professionista esterno
Siamo state tutte più o meno zitte questo manifesto abbiamo persino attaccato andando in giro sporcando si somma cui Brugin se non con le trine e dicendo va bene è andata così e questa volta possa riparlare il prossimo atto ma otto marzo
Mi sono sempre chiesta io se veramente in quel periodo gli uomini di destra vedessero in questo modo l'immagine ideale di una donna di destra
Quindi se pensasse lo so a noi come delle persone di tanti eccetera però l'immagine ideale della donna di destra riacquista così come era raffigurata in
In questo manifesto
E mi sono e quei tutto questo mi sembrava sorprendente perché noi anche storicamente deriviamo da un'esperienza e che non aveva sposato
L'esperienza storica diciamo del fare del fascismo
Che non è che aveva sposato un'immagine borghese della donna adesso prima Mauro citava due figure importanti io quello che ricordo ricordavo da ragazzina Carlo presente quando si parlava di fascismo
Era non lo so la riabilitazione e il la riconsegnava Società delle ragazze madri che erano le richieste dell'epoca attraverso l'opera maternità infanzia le giovani italiane che abbiano delle piazze a fare ginnastica in calzoncini scandalizzato i benpensanti anche tra buona parte della Chiesa che diceva ma come queste
Con i calzoncini corti
A far ginnastica era stato un elemento di modernizzazione anche su questo c'è un passaggio sul libro
Rapido ma insomma interessante che aiuta a ricostituire alcune categorie
Le ha chiarisse di Orvieto esattamente
E e quindi diciamo tutta la nostra tradizione anche storica era una tradizione di una donna protagonista di una donna che rientra nella società
Non di una donna piccolo borghese che si occupa soltanto di figli famiglia e magari non so di un cimento o di tè di beneficenza
Questa
Sorta di distinti di discrasia tra la percezione di sé e la rappresentazione che viene data correntemente delle donne di essa io ritengo che sia tuttora un limite
Tuttora un limite per il nostro mondo femminile che è poco coraggioso nell'affermare ciò che realmente è ciò che realmente pensa
Io penso faccio degli esempi di attualità magari mi discosto un pochino dalle
Questioni strettamente libro ma ne hanno parlato tutti quanti con molti dettagli
Non lo so adesso la questione doppi cognomi adesso se si sa per discutere questa proposta di legge che tra di voi ne parliamo io parlo con tante donne anche stando al giornale eccetera
Sono tutti d'accordo che la madre che un un padre una madre possano concordemente scegliere i dati al figlio il cognome della madre è una cosa sulla quale la maggioranza delle due nostre donne è d'accordo spesso tra l'altro col figlio unico sente il limite di non poter trasmettere il proprio cognome tuttavia c'è una sorta di imbarazzo pubblico nel dichiararlo
Un altro un altro esempio relativo a questo o di questi giorni in cui si parla adesso infami Dei è una cosa a cui molti di noi andranno c'è una visione ufficiale del partito e quant'altro ma la maggior parte di noi è assolutamente convinta che la definizione
Politica di famiglia non coincida necessariamente con quella che era definizione religiosa per me è famiglia una madre single con un figlio merita l'attenzione dello Stato
Merita sussidi merita aiuti anche se questa madrine singole non è sposata ter Scelta o perché non il marito molo il non l'abbiamo la non l'ha voluta sposare
Tuttavia c'è una difficoltà a fare emergere questo tipo di
Tematica di convinzione in nelle nelle sedi opportune cioè stiamo sempre un po'parate un po'
Nascoste il velo un'altra questione che ha diviso le donne di destra
Adesso di attivamente io
Perché proprio le frequento le conosco le sento le ascolto
La maggior parte non gli è convinta che lo Stato non possa imporre rilevarsi un velo più di quanto non può imporre di allungare una gonna o di mettersi i pantaloni piuttosto che il giaccone d'inverno
Però c'è un imbarazzo a rappresentarsi nel modo corretto ecco io credo che se c'è un utili se ha un'utilità politica nell'oggi la lettura di questo libro è sicuramente quella di
Insegnarci
Quanto ci è costata in passato
La difficoltà la scarsa capacità di rappresentare fino in fondo quello che veramente pensavamo al di là degli stilò tipi non solo della società esterna
Ma anche degli stereotipi diciamo di un sorta di politicamente corretto di destra che in qualche modo esiste e che ha espresso generalmente
Dalle figure maschili della destra
Quanto tutto questo debba essere superato perché l'unico modo per arrivare ad un salto di qualità definitivo del mondo femminile della destra è radio quello di liberarsi dai complessi di inferiorità dalle false rappresentazioni e da questa sorta di abitudine di aderire
A modelli creati alla fin fine ed altri
Stop
Grazie
Caterina
E ora
Un altro sguardo d'assieme
Distaccato in qualche modo no della professoressa Fiorenza Taricone che insegna storia delle dottrine politiche connessi a di Cassino prego risorse
Buona sera io ho accettato volentieri l'invito che mi è stato fatto per due motivi
Uno ha un rapporto di conoscenza ormai pluriennale più indirettamente con l'autrice più direttamente con Isabella
Con lei mi sono incontrata hanno hanno sul filo ideologico perché siamo diverse ma sulla stima come persona
E il libro mi ha riconfermato le mie primitive visioni
Ora il io non
Diciamo che quello che si diceva negli anni Settanta che era una frase di attraversare criticamente la storia patriarcale questa è una frase che si diceva
Si è potuto fare in virtù dell'abbandono del Prix giudizio
E dell'abbandono dello stereotipo e io questo ho proseguito perché mi si confà anche molto come carattere
Io ho seguito proprio di insegnamenti anche ed è un filosofo avviamo molto liberalsocialista John Stewart Mill qualunque sia la verità ed errore
Se non sia fatta e non si studia la verità non emerge l'errore e viceversa e bisogna studiare esattamente le opinioni più lontane da noi e questo ha fatto per mettere alla prova la mia diciamo
Obiettività di storica e attraversa gli all'epoca una grande fase di inadeguatezza
Il contrario di quello che si diceva ora
Cioè lei parlava di scarsa rappresentazione di inadeguatezza volti delle donne di destra
Io tanti anni fa con Isabella
E Annalisa ci fu un dibattito alla Sala del Cenacolo sulla donna di destra sul femminismo di destra era appena uscito il mio libro sul Teresa Labriola che mi ha procurato non pochi guai
Cinquantotto avevo usato infrangere l'archetipo di una femminista ortodossa socialista pacifista
E quindi mi sono trovata in una platea che non mi era fatto congeniale su un tema assolutamente spinoso quindi diciamo che lo scomodo lo superata allora Misano riconfermate nella mia scelta di studiare quanto è lontano da noi
Per scoprire poi magari invece quanto e vicino anche
Io parto dalla storia dell'associazionismo femminile insegna Storia delle dottrine politiche ma insegno anche
Associazionismo femminile fondativo quello delle origini della fine dell'Ottocento diciamo al Novecento fatta eccezione per la fase più recente che è quella del movimento femminista che ho vissuto si intende
E l'associazionismo femminile come categoria metodologica di quello che a volte scherzosamente definisco quello che le donne hanno fatto con ci hanno fatto insieme
Mi ha insegnato esattamente ancora una volta l'abbandono del pregiudizio l'associazionismo storico fondativo emancipazione instant
In tutti gli statuti delle associazioni che erano evidentemente è un'operazione un laboratorio politico
Recitava al primo posto che
L'associazionismo era a confessionale per non creare steccati fra le varie confessioni
Era apolitico intendendo partitico non avendo neanche i diritti politici il diritto di voto
E quindi dell'associazionismo si trovava a lavorare donne di diverse età gerarchia condizione sociale modo di pensare
E questo unitamente diciamo al fatto che io considero la democrazia il libero pensiero protesi forme e quindi certo non sono infine un pensiero unico mi ha predisposto come dire a seguire un certo percorso di vita è un itinerario culturale
Questo testo e coraggioso diciamolo allora primo oggettivo e coraggioso nel senso che
Mentre diciamo a sinistra pur con grande fatica l'associazionismo emancipazione mista delle origini
Abbiamo rintracciato nel corso degli anni una grande mole di documenti ovviamente Annalisa denuncia subito
La difficoltà di connettere le varie tessere di un mosaico assolutamente disperso
Il libro si presenta con delle caratteristiche scientifica non vide grafia delle note ha un impianto metodologico
E
è onesto perché sia l'autrice che Isabella nella prefazione
Insomma usano delle frasi coraggiosi anche pesantina nel senso che
Scrivono a chiare lettere e la difficoltà di ricavarsi una riflessione sull'autonomia e sulla libertà all'interno di o di un partito di un'ideologia che
Diciamo così non li aiutava
Isabella lo considera anche un punto di partenza giustamente quando dice riferendosi il libro arriva agli anni più recenti all'altro ieri
Isabella fa una domanda e dice questo scenario rinnovato da loro dalle donne di destra passate recente
Determinerà una radicale svolta Intermarc compresa la gestione collegiale e la determinazione delle scelte politiche il tutto sarà anche immediatamente percepibile all'esterno
Ecco io credo che un una riflessione storica sicuramente possa aiutare
Ritengo che sia un capitolo assolutamente poco studiata così come quando scrive nel libro su Teresa Labriola me lo riconfermo
E ritengo che ci siano almeno due o tre nodi che vadano approfonditi allora uno mi spiace intanto che l'autrice non sia
Passata ma lei non voleva fare un'opera totalmente di storia ma una però una con l'approfondimento storico-politico
E quindi mi spiace che non sia passato attraverso altre figure diciamo cerniera tipiche
Per esempio in esse Donati che a noi donne diciamo così storiche di sinistra ha sempre creato all'epoca un certo imbarazzo la donna coraggiosi sì ma è una delle prime squadriste morta giovanissima che a noi dall'altra parte creava non pochi
Intanto perché era una manifestazione di rifiuto dell'ignavia politica una presa di posizione nettissima
Dimenticata ma citata ma appartiene al cosiddetto fascismo delle origini ora il fascismo delle origini che era un movimento rispetto a quello che diventerà dopo gli anni Trenta cioè partito e poi regine
Porta con sé altri interessanti interrogativi collegati al libro che è esattamente questo l'autrice anche Isabella parlano spesso di una vita di comunità
In cui si annullano le differenze infatti si dice che
Specchio d'una volta si hanno le differenze tra ragazzi e ragazze soggette tutte agli stessi destini agli stessi stili di vita alle stesse botte spesso
Ha gli stessi compiti quindi no Angeli del ciclo stile ma esattamente equivalenti
Questa vita di comunità che quindi presuppone
Quasi un'assenza di gerarchia
E che presuppone una eguaglianza come equivalenza
Si avverte all'interno una tensione fra la vita di comunità che era questa
E quelle che erano percepite anche nell'immaginario collettivo come le parole d'ordine ideologiche della destra quindi gerarchia quindi ordine quindi spazi fissi e stabiliti
L'altro tema che emerge fortemente questa tensione continua fra un ordine descrittivo in ordine prescrittivo
C'è una tensione morale fortissima che noi dall'altra parte abbiamo tardato a capire no perché ci
Ritenevamo portatrici di valori
Magari migliori o più prescrittivi ma l'attenzione qualche fortissima tra un ordine descrittivo che si rifiutava
è un ordine prescrittivo che si voleva costruire
E che era fortemente aderente al valore della politica i valori etici
Al valore del buongoverno
L'altro tema che ho rintracciato ancora piuttosto forte la polla la polemica diciamo le prese di posizione pro o contro le pari opportunità
Allora le varie intanto il tutta la storia diciamo della riflessione femminista approfondito la differenza cosa che all'origine non era tra parità e pari opportunità
Allora la parità è un orizzonte
E le pari opportunità sono un altro
Le pari opportunità sono un'azione positiva temporanea volta ristabilire l'eguaglianza delle condizioni di partenza
La parità è un'attenzione a
Se uno crede all'eguaglianza la parità è un'attenzione a
Che può avvalersi di espedienti positivi e temporanee vedi il cinquanta per cento non la quota che è cosa diversa
Ma sono duri Zotti concettuali linguistici epistemologia pienamente diversi
Loro dichiarano nel libro L'autrice riporta la teoria spesso la loro adesione alla teoria della complementarità
Ma la complementarietà
Nella teoria femminista allora in parte anche adesso diciamo pone molti problemi perché la complementarità sono due parti che si integrano ma come se non stessero da sole una delle due senza l'altra
E questo va
A in tenute reca confliggere con la costruzione di una soggettività completamente autonoma
E questo è diciamo un ulteriore spazio di riflessione
L'altro ancora
è
Ettari concludo suggerendo appunto in futuro di approfondire studio graficamente tante altre figure l'altro e
Quando ci si riferisce in tempi recenti alla scelte nell'interesse dei temi globali
Allora questo mi riporta di nuovo ad un'attenzione ad una contraddizione interna degli spunti che sono nel libro
La globalizzazione ciò che trascende assolutamente
Il concetto in parte di nazionalità di patria senza voler entrare in dettaglio che è stata uno dei cardini il senso forte della patria più ripetuto molte volte ci sono anche delle frasi molto efficaci
E invece la scelta che porta a superare il concetto di patria che è invece ritorna fortissimo nel concetto di comunità cioè in quel contrasto che oggi si chiama tra globalizzazione ed localizzazioni
Che mi sembra uno degli orizzonti diciamo più proficui sempre in futuro per il testo
C'è uno spiazzamento
Che si prova a livello generazionale no qui abbiamo due o tre generazioni con presenti nel libro in sala mi ricordino
Delpui c'è uno spiazzamento un ancoraggio delle persone come dire più grandi
A quello che è stata la loro storia e un ancoraggio recente molto emozionale delle persone che ci si trovano ad aver vissuto le stesse cose narrate in questo libro ecco esattamente ciò che non storica non deve fare non deve essere mozione deve essere il più possibile distaccata dall'oggetto studiato perché solo così penso che si possa dare un contributo e sono sempre solita scindere mi come quando sono lezione no
Questo ve lo dice Fiorenzo Taricone ma
è cosa completamente diversa da quello dalla riflessione molto critica
Ma anche molto distaccata che non è a sette Ikea che deve insegnare la riflessione storiografica soprattutto sul movimento delle donne perché ci troviamo in un in questo
Diciamo volgere di anni
Di queste a parlare di questo che non si sarebbe assolutamente potuto
Io ho fatto un liceo dove fuori dalle mura c'era scritto che ogni volta che uscivo di scuola campeggiava la scritta Rauti voglia lei lo sa
Perché glielo raccontato tantissime volte quindi oppure sulla sua e quindi il teste diciamo che c'è
Appunto un'onda emozionale che rischia sempre di travolgere ed è un dialogo qui ora si può fare
Però c'è anche una consapevolezza che ci deve accompagnare
Che noi siamo ad un trapasso cioè di testimonianze orali
Che tra Pariani tra molti anni posso non esserci più e noi dobbiamo passare da uno storie orale ad una storia scritta ad una storia meditata critica e ponderata
Di ringraziarlo grazie professoressa io se Annalisa d'accordo
Fare il secondo rapido giro battuta battute poi le sue conclusioni va be'autorizzazioni conclusive alla parola alla collega tabella
No io possano dispiaciuta che Flavia Perina se ne sia
Andata perché me ne vado secondo intervento nella confidato sta
Mannaggia
Perché quando lei è Paola Frassinetti parlava enormi e sono
E anche curandosi Francesca che manda che una mia amica che stava
Oltre che fosse alla seduta lì in sala vi racconterà così vivo su quegli anni mi sono ricordata
Quando
Come mi era chiaro nonostante tutto
Che i ragazzi destra quelli che stavano dall'altra parte con cui ci si seguiva
Nei quartieri nelle città eccetera
Nonostante tutto l'odio che si proclamava e anche che sia sanguinosa mente agito erano
Erano dei cugini erano dei
Sinte le delle delle sorte di fratelli erano i nostri
I nostri gli altri quelli come se ci fosse un grande scenario di ragazzi della via pal diciamo no nel quale
Nel quale si agiva che poi è la ragione per la quale
Con gli anni quando poi ci sono stati gli arresti le carcerazioni eccetera io mi sono fatto moltissimo di lotta armata
E di e di detenzione politica io non ho avuto sto appunto al Manifesto non ho avuto mai un attimo di esitazione nel riconoscere quegli altri con me
I miei cioè non
Non insomma mi ricordo litigai selvaggiamente al Manifesto perché c'era non mi ricordo quale detenuto di destra in una situazione tragica in un carcere
Speciali il giornale Dissette non ma quella cosa lì non lettera non ne ha avuto tra le sua mamma mi ricordo
E non non la può eseguire io dissi beh sino a possedere io non seguo più niente di questa cosa qua
Siccome non ce n'erano molti disposti a farsi la cava tessile cacce speciali come facevo io intervenga direzione del giornale quel Rossana Rossanda che su questo ha garantito sempre grande libertà di espressione a tutti
è grande correttezza e e quindi io lo feci da rivali fino al punto
Veramente estremo di difendere tutti che non lo lasciavano entrare nella compagnia teatrale del suo carcere che lui ci teneva moltissimo cioè proprio applicai un criterio di uguaglianza ora
Io non non lo questo lo racconto non per dire che mi sono comportato molto bene perché contabile a questo non l'ho fatto per ragioni diciamo così vi potrà sembrare strano etico politiche io l'ho fatto per una forma di sé un per un sentimento di per un sentire no che alla fine loro
Non erano poi così diversi da noi tanto che poi dentro le carceri fece amicizia
E quando andai trovare le ragazze della
Del braccetto di Rebibbia Francesca sette e mezzo a loro
Stava molto insieme e la cosa mi sembrò fatta ed è questa la ragione
Tra l'altro per la del capitolo Fininvest fino in fondo come sono andate le cose negli anni Settanta e qual è la storia
Degli anni Settanta che assurdamente in qualche modo come generazione condividiamo che io quando Francesca
Valerio sono stati condannati per Bologna non c'ho creduto nemmeno il secondo ancor prima di cominciare a leggere gli atti e non ci ha creduto per la stessa ragione per cui quando ci sono stati gli arresti e sette cric aprile io non ho creduto che
Che la motivazione di impianto accusatorio quell'appunto che diceva che l'autonomia le Brigate Rosse
Fosse vero non c'era non ci si poteva credere non ci si poteva credere perché come dire che
Quelli per la strada con le pistole fossero i funzionari che era chiaro
Era molto chiaro ci stava in quell'onda lì da qualunque parte ci stesse ci sono degli uomini politici di destra che fanno i deputati i
Governatori delle regioni eccetera di cui io istintivamente mi fido
O di cura vera enormità più di quanto non mi fidi di certa gente richiesta sapete perché perché gli imputati a Rebibbia che andavano a trovare il loro non li avevano proprio nulla
Questa è una
Cosa di avere gli occhi aperti sulla propria storia che è molto rara in questo Paese che qui i conti con quel pezzo di storia di non la propria voluti fare nella voluta chiudere
Grave dando per la verità e anche per la crescita politica per la soluzione diciamo
Politica in questo per di della numeri via di questo Paese
Grazie
Grazie
Cava anche perché c'è
Un bel pezzo di classe dirigente che per fare i conti con quel periodo storico il padre anche con se stessa età questo che non vengono fatti contatti
Isabella Rauti io vorrei in questi ultimi rapidissimi interventi che cominciaste a guardare anche al presente il futuro
Dico una cosa con lettura libero quindi la Terranova ci si riconoscerà ma insomma mi pare dire che oggi dentro Alleanza Nazionale esistono anche tipi diversi di impegno al femminile
Io se dovessi sintetizzare due tipi di donne impegnate in politica dentro An vuole dividere il PD propria direi Giorgia Meloni e Daniela Santanché
La quale
è una capacità certamente che vanno Isabel riconosce ma dice riesce a coniugare salotto entità di partito
Chiusa in Parlamento diciamo le seguenti non assicura Meduri io cioè
La domanda è questa ma è anche se si va verso un porto percorso unitario che vada oltre i confini del partito e di partito cominciamo a confidarsi con altri tipi di donne del centrodestra
Di cui forse la Santanchè più espressione che non
Seguono gli stereo ma se si parla più o meno Forza Italia continuiamo ad eventuali errori o meglio ma è molto attuale riferimento anche perché vediamo che
In questi giorni
Hanno molta visibilità sia
La Brambilla che presiede civico di Forza Italia sia la Santanché
Però io credo ritengo che senza nulla togliere a soprattutto alla mia collega
Maniera Santanchè che oltretutto ha esordito un politica vicino a me perché era consigliere provinciale come a Milano
E quindi si è trovata frastornati in un ambiente che non che lo conosceva non avendo mai
Fatto politica in vita sua mi faccia vedere discorsi mi chiedeva dei consigli per intervenire e quindi aveva apprezzato all'inizio anche la sua modesta che adesso mi sembra avere un po'abbandonato
Forse un po'troppo
Ma commi Consiglio avuto l'etologo consigli no però io penso che
E avvera scommessa sull'attualità sul futuro del partito siano poi purtroppo le donne che che la vorranno quotidianamente senza andare a cercare così dei modelli
Rappresentano poco quelli che sono i problemi realmente femminili la conciliazione dei tempi famiglia lavoro
La sicuramente la donna nella professione la pattuglia di parlamentari di miei colleghi adesso che
Siamo esami in tredici e bisogna dare atto all'al Preside te al Presidente del partito proprio anche ieri con Barbara Saltamartini abbiamo fatto una un convegno sul in preparazione del giorno della giornata della famiglia presentando la proposta di legge ecco queste iniziative
Di tipo politico veda ma poi anche del gruppo di donne all'interno propendere della Camera dei deputati di Alleanza Nazionale una voglia di iniziativa che sia un'iniziativa assi che si occupa dei problemi femminili ma tenendo conto che la donna deve poter far politica senza occuparsi solo di Prodi fa minimi femminili quando la donna potrà e questo sta succedendo all'estero vediamo le come le competizioni più importanti sempre la presenza di donne invece da non ci sembra un po'la tendenza tutti occupi dei servizi sociali
è la cultura io voglio vedere una donna Ministro della Giustizia ministro della difesa cioè perché
Non non c'è alcuna differenza ovviamente di preparazione culturale di attitudine
Quindi penso che questa sia un po'la caratteristica che caratterizza scusate il bisticcio di parole il nostro partito rispetto ad altri
C'è una grande tradizione culturale di movimento di preparazione dei militanti che vuol vuole vedere e proprio nelle donne che hanno fatto politica l'anno la loro la loro ed accettazione di attività io mi ricordo e chiudo con un così con un
Con uno scarso il mio primo giorno in Parlamento europeo dove tra la Camera dei deputati e naturalmente non mi considerava nessuno vedo buttati giornalisti tutti intorno tutti intorno a Luxuria no dedico certe un transgender dopo otto minuti vedo che il gruppo di giornalisti si sposta e vanno tutti attorno allarga faglia
Lo dico perché sono la BEI certo era una donna di spettacolo cambi volto vedo che si spostano e dico dove vanno adesso dalla di Centa che ha vinto la medaglia olimpica dicevo io ne hanno finito per dargli olimpiche non solo ma tra la gente non sono un'attrice mi limito a fare politica nessuno vi considera
Molte risposte adesso questa battuta Isabella Rauti
Su cosa al libero novanta ma se il problema il discorso non mi dispiace presupposto scopi no lo so bene diciamo prendo da dove Paola finito
E in un certo senso facendo una rivendicazione anche se le rivendicazioni in cioè non appartengono molto e condivido alla donna di destra
Però una rivendicazione sì c'è la libertà di un uomo un di un non modello e una libertà rispetto agli stereotipi
Quindi la volontà di voler ricondurre per forza ha idee immagini che ritorniamo nel limite del manifesto di cui raccontava anche fra trine prima no però quel limite quasi riproduce perché oggi
Sostanzialmente ecco ricordo un'intervista anche di una giornalista intelligente come Chiara Valentini che mi chiese ma se io guardo guardo lei e poi guarda ora per va anche lì si trattava della Santanché e guardo come si veste lei EIRE i le paga se dall'altra parte mi chiedo ma chi di voi due una donna di destra
E alla volontà sempre e comunque di ricondurre a stereotipi avete io invece ritengo che noi si debba anche per la ricchezza che questo libro
Ricostruisce una veramente rivendicare la libertà di un non modello e la libertà dagli stereotipi
Io credo anche che il dibattito di oggi mi ha confortata pure in questo
Con questo librone contribuiamo sicuramente a storicizzare
Da un lato il femminismo da un lato gli anni Settanta anche visti dal nostro punto di vista
Quindi contribuiamo in questo modo ad archiviare Macchi viaria nel senso storici Zandonà appunto una percorso che ancora lascerà questo Paese è inutile dire lasciamo sia alle spalle gli anni Settanta usciamo da questo tunnel
Più facile a dirsi che a farsi specie perché in quel tunnel
Non solo c'è passato ma come raccontano molte storie personali
Ha perso qualcosa che non torna e allora noi diamo un consenso un piccolo un piccolo contributo
Poi faccio un'altra riflessione questo libro dovrebbe aiutare
Tutti anche a sfatare una retorica che io ritengo asfissiante personalmente che è quella
Che vuole che una cultura progressista promuova le donne tante donne tutte le donne dappertutto mentre una cultura conservatrice invece al massimo ne fame emergere una
E le altre tutte indietro beh se guardiamo i dati e guardiamo anche le candidature guardiamo comunque un percorso che anche Alleanza Nazionale ha fatto e sta facendo mi pare che questo sconfessa i
Questa retorica ma soprattutto se guardiamo poi l'impegno femminile nella destra lo dico in senso molto molto lato mi pare che in realtà è veramente una retorica da superare
Che poi una retorica doppiamente viziata perché poi io che vivo molto tra donne e di sinistra e comunque tra persone di sinistra un po'all'università un po'per l'incarico istituzionale che ho un po'perché o questo
Debolezza di occuparmi di pari opportunità Benigni che di sinistra e me lo dicono che insomma qua non è che a sinistra ci sia poi tutta questa promozione
Così istintiva è automatica e generalizzata e diffusa delle donne io ritengo anche che al di là dei una cultura proprio assiste di una cultura conservatrice io credo che ci sia invece una spiegazione molto più banale molto più semplice che esistono oligarchie
Esistono ricalchi eh
Politica come si sono ricalchi economiche che vogliono assolutamente conservare il potere che esercitano questo fa parte proprio delle
Teorie della sociologia politica ma fa parte un po'della vite e del mondo e in questo riscontriamo scontiamo anche questo questo limite e allora per concludere
Tra i tanti contributi del libero anche questo di sfatare questa questo ennesimo logo comune questa retorica
E poi ancora io penso oggi no ascoltavo la tabella che è una persona che conosco da tempo la regola seguo
Fiorenza Taricone ormai ci vedono amicizia ma questo non mi impedisce di considerarla anche per il suo percorso e per il suo passato diverso dal mio e lei fa altrettanto commedie con quelle come me
Ecco io mi chiedo oggi no mente ricostruiamo gli anni settanta gli anni ottanta
è possibile invece individuare il nome di quel riformismo dialogico di cui parlavo prima in conclusione dei temi sui quali io penso che sia necessario e possibile superare
Le appartenenze ideologiche che non devono diventare naturalmente uno steccato perché esistono emergenze tematiche questioni
Che io al di là del fatto che sia si sia di destra di sinistra di là del fatto che si sia un uomo o donna sono questioni urgenze emergenze anche effettuo della globalizzazione
Faccio
C'era già fatto un riferimento sapiente alla questione ecco io rispetto a questo mi chiedo e sono molto interessato incluse le rispetta questo noi possiamo veramente trovare
Un dialogo e un riformismo nuovo e secondo me ci sono le premesse perché questo atteggiamento dialogico
Che rispetta l'identità ma che le mette a confronto passa attraverso le donne
E anche l'incontro di oggi credo che lo abbia dimostrato grazie
Grazie signor generale
Prestata ricordo che se continuiamo a fare la nuova occorre proseguire uno studio di questo tipo
Il prossimo libro
Ines domande non devo essere io a dirlo
Allora io invece volevo
Indicare appunto una doppia direzione uno è sicuramente la ricerca no
Perché dissi io stia
Come mi sono più volte riproposta volessi fare diciamo una storia io incolpato sempre la cultura ufficiale la storia maschile di di genere maschile di essere incompleta
E quindi di proporre di non essere democratica perché poi trombone a chi va a scuola e all'università una storia che viene presentata come universale ma non lo perché e di genere maschile
Se però io guardo dall'altra parte non la potrei fare una storia diciamo più pro approfondite completa di questo tipo perché non ce l'ho una storia e quindi io ti invito a
Colmare
A tentare di colmare le lacune
E a indicare di nuovo un doppio binario allora non il libro abbiamo presente
Una storia non ce l'abbiamo più il senso del cammino no io non ho mai creduto alla storia chi inevitabilmente quella illuminista qui per altri versi sono attaccata ma io non ci credo che la storia ma da sempre in linea retta comune enorme progresso assolutamente no
Allora noi però la storia fa c'è la storia mutamento no allora qua è detto se io prendo la pagina quarantatré
Lei dice agli esordi del ministro sono dovunque caratterizzati molto onestamente da un acceso clima di contrapposizione di piazza un contesto in cui le donne non riescono a svolgere ruoli che non si secondari al massimo di fiancheggiamento bene quindi frase di grande onestà e realismo dall'altra però il senso del cambiamento non ce l'abbiamo sotto gli occhi non possiamo certo dire
Che le cose siano uguali hanno marciato il camminato molto dall'altra però siamo alle prese con una storia di lungo periodo che il mutamento di le mentalità di quello che i francesi chiamano la storia delle mentalità
E di quello che si chiama gli affetti della politica e la politica degli affetti che cosa voglio dire che la politica si è sempre presentata come una sintesi di razionalità un distillato di razionalità completamente separato dagli affetti
Per affetti e non intendo solo affetti familiari intendo anche il patto se per la politica
Intendo l'amicizia intendo rapporto fra donne intendo la Rete intendo poco valori etici e morali no
Allora
Questo connubio tra la politica degli affetti gli effetti della politica non c'è stato perché riguarda proprio il mutamento di lungo periodo delle strutture della mentalità
è con questo incrocio che noi dovremmo fare i conti quindi incrociare la storia breve di questo cambiamento evidentissimo
E la storia lunga andare a incidere sulle strutture linguistiche e mentali di lungo periodo coinvolgendo prima di tutto gli uomini
Grazie professor Tarricone
Ora la parola all'autrice Chiara certamente tratto da questa conversazione numerosi spunti di riflessione radicalmente relazioniamo due ore al suo intervento sperando che siano sufficienti per
Rimango RAI però non risolve mi permetti non essendo un libro giallo si può dire come va a finire
E va a finire con un riconoscimento per le alcuna apertura del Presidente Fini
Che confronti del partito che oggi e che sarà domani
E fiduciosa mentre la trova scrive la destra di Fini non sarà Atteo con è stata dunque più incline a coniugarsi con la sensibilità l'intelligenza il pragmatismo del mondo femminile
Qui vengono fuori le unghie semmai
Diceva Terranova sono le donne di AN che dovrebbero guardare al leader non a senso unico seguendo e ammirando lo ma mettendo alla prova la sua capacità di ascolto
Questo invito a se stessa e alle altre evidentemente ad un ruolo
Da protagonista attivo ai limiti dell'aggressività politica e di di contributo forte se permette molto di destra e anche molto femminile visto che l'hai scritto tu prego
Grazie io confermo tutto di questo appello finale nel libero tranne il fatto che mi riguardi perché io non sono né letta di Alleanza Nazionale e probabilmente non sarà mai quindi non sarà una dialogante con Fini
Nel metterò alla prova sua capacità di ascolto e su questi temi
Io ringrazio davvero clan sincerità delle analisi che avete fatto sul mio libero
E per amore metterci Prodi sentimento nello spiegare perché poi io ho scelto
Di scrivere questo questo libro sulle donne di destra mischiarsi che non c'è più Lorenza Sala che una riunione a Milano con lo staff della Mozia trovata questo titolo così carino perché noi venivano tutti i titoli banali
Anche Flavia Perina che se n'è andata lo Sanzo maggior ma ne abbiamo parlato tante volte il problema è se me lo pubblicano convertito Yao offerte
Questa era veramente una scoglio e da da cui dice che sarà superato direi veramente ma brillante
Dalla casa editrice
Diceva del sentimento perché quando le donne scrivano Libra cimenterà Sant'tre a mio avviso una dose di sentimenti e di sentimentalismo
In più rispetto agli uomini io ho scritto questo libro impeto particolare della mia vita quando si fanno i bilanci e i bilanci pesanti
Quindi sarà sempre legata molto a questo libro che è un libro che ho scritto senza vere presente alcune referente maschile gerarchico
Ne nella mia vita privata nella mia vita pubblica che non sia la figura di mio padre
Che ormai era però morto da un anno e mezzo che diciamo così un po'alla persona con un primo colloquio a distanza
L'unica figura maschile di riferimento con quei o con l'opera di stanza attraverso questo testo
Pensando sempre mi ricordo che pensavo sempre mentre scrivevo pare al fatto che non ne avrei potuto parlare con lui e che però diciamo teniamo sempre presente quello che avrebbe potuto essere il suo giudizio
Ma soprattutto questa ed è stato per me importante perché mi ha dato la possibilità di rendere omaggio a tutta una serie di figure che
Nella conversazione Isabella se lo ricorderanno i destini molto le donne silenziose quelle invisibili perché poi a un certo punto sembrava da lì poi è la scelta viene il viene fuoriuscita di fare questo tipo se magari ci fossero le ausiliarie
Poi tutta la stima della destra italiana fino ad oggi e poi la Santanché senza alcun no non lo dico polemicamente insomma diciamo le elette di Alleanza Nazionale alleanza anziani in mezzo nulla
E in effetti questo l'ha ricordato anche Flavia nel suo intervento è stato difficilissimo poi fare parlare questi signore non solo c'era in mancanza di autostima ma c'era per la mancanza di memoria di se da parte di queste donne quindi io le chiamavo
Dicevo che stavo facendo questa cosa
E mi sentivo dire persino dalla dalla signora mirante insomma che mai tali restano mai fatto niente sono mai esistite non c'è nulla da raccontare
E poi dieci insistendo
Che so dando uno spunto
Dicendo me ma mi dica almeno un episodio un annetto ton qualche cosa c'è allora finalmente parlavano e veniva fuori che ne so anche adesso alla la stessa Flavia Perina sarà testimone se vogliamo poi domani ne parlerò al giornale
Dico estro cioè lei non ha voluto essere intervistata nel libro ma se ad esempio avesse raccontato i aneddoti simpatici che ha raccontato oggi io volentieri avrà inseriti e penso che avrebbero comunque arricchito
Questo racconto e chi erano queste donne invisibili erano
Le nostre mammelle signore che ci portavano i ciambelloni in sezione le signore che facevano le veglie quando moriva uno dei nostri ragazzi sono queste figure che io ricordo
Come posso dire come l'esempio
Quando c'era in federazione federale era Galletto quindi adesso non saprei dire l'anno io ero poco più che adolescente ci chiamano in federazione perché c'era una manifestazione contro il carovita chiamano quindi ne
Massari del Movimento Sociale Massari e non più rurali e urbane che si presentano erano bellissime devo dire con il loro cappottini piccolo borghesi capelli cotonati
Con lei manifesti che erano stati disegnati lì direttamente in federazione
Con le con le patate con latte con le uova e sotto c'era il prezzo
Di del momento diciamo e in percentuale di di quanto era aumentato questo prodotto
Scendono in piazza con questi cartelli solo signore anche vuol dire non c'era nessun uomo bloccano il traffico sono state brevissime
Non è ammesso queste che sa che nel libro perché era presente anche mia madre
E mi sembrava che ne so insomma una cosa troppo autoreferenziale
Sono bravissimi a bloccare questo traffico de devo dire che inizialmente gli stessi automobilisti neanche ci credono cioè sanno loro talmente improbabile in questo verbale di signore così perbene così comporta che facevano un sit-in
Che pensano loro incauti di potere in qualche modo
Riportarli all'ordine quindi scendono dalle macchine cominciano ad inveire non mi dica cose successe sono state anche lì bravissimi hanno loro rimesso all'ordine questi automobilisti minacciando lì premiando Si.S.E. cofani delle macchine
Ecco e queste qui chi erano erano queste invisibili queste figure silenziose che non hanno mai utilizzati linguaggio della rivendicazione
Il linguaggio che era tipico del femminismo e che pure meritavano secondo me in qualche modo che si restituisse loro memoria consapevolezza
Un'ultima cosa su Libero voglio dire
Tetti mi sembra importante perché poi a quanti lì la difficoltà del titolo no nessuna di queste che io intervista si definisce volentieri di destra nessuna
A partire dalla Raffaella duelli mi spiace non sia qui molto anziana naturalmente
è stata è stato delizioso veramente parlare con lei con la sua sapete c'è apprendere da lei direttamente e cosa aveva significato per lei la scelta di fare l'ausiliaria
E a cominciare da lei dicevo che mi ha detto io di destra ma io neanche per sogno necessari che nella rivoluzione destra e sinistra si toccano quindi semmai se faremo e di finire mi poi definire una rivoluzionaria per una donna di ottant'anni a una cosa che mi ha colpito moltissimo
E e devo dire forse questa difficoltà poi
Di queste donne e che io ho cercato e che ha intervistato di rientrare dentro l'etichetta di destra
In fondo in parte mi faceva piacere perché significavano stare lontano dagli stereotipi o una come posso dire Mestre stante la ricerca Parodi una sintesi nuova nel definire nel definire la propria identità
E qui arriviamo al
Alla domanda
Provocazione che che ha fatto Mauro Mazza io penso che le donne più di destra e chi è chiaro che per comodità dobbiamo
Chiamarli così penso non c'è niente di male nell'utilizzare questa etichetta questo tipo di connotazione politica dare una chance in più rispetto a quelle dell'altra parte perché dall'altra parte c'è un po'di fattibilità
Non parla di mancanza di impegno cioè loro hanno esaurito questa grande stagione di rivendicazione
Si trovano a fare un bilancio con il loro passato
Si trovano un po'chiuse da vertici non dico maschilisti ma comunque ecco direi che mi sembrano abbastanza
Abbastanza poco interessati a dare spazio e rappresentanza alle loro donne
Dita invece sembra che si sia aperta una stagione in cui si apprezza di più la creatività femminile
Certamente io penso che questa stessa cioè è un'occasione che non andrà persa ecco cerco di spiegarmi meglio
è una cosa che non andrà persa si queste donne queste elette queste tre dirigenti che hanno adesso la possibilità di immettere i loro linguaggi creativi e innovativi in quello della destra politica
Se lo faranno liberandosi dal tutoraggio e non di Fini ma liberandosi in generale Juan possa dire da un politicamente corretto ideologico
Che a destra viene inteso così come diceva Flavia prima comma nasca sorta di riflesso condizionato per cui su ogni tema
Poi bisogna in qualche modo stare in riga
E non dire niente di trasgressivo io penso invece che le donne possano correggere questo tipo di orientamento e interessante magari perché no definire
Un loro modello politico un modello politico dello stare a destra oggi che potrebbe una volta tanto magari chissà obbligare l'altra parte il mondo delle post femministe a
Fare
Con ledono investa un dialogo a trovare una sintesi comune a fare anche un po'di autocritica sorpassato
E magari ne può venire fuori qualcosa di positivo che nulla c'entra con il libero ma potrebbe essere interessante per la politica si facesse grazie
Grazie complimenti a Terranova grazie a voi tutte
Arrivederci alla prossima
Conosce la faccio