Intervista a Lucio Caracciolo sugli scopi e le prospettive della missione militare italiana in Afghanistan e sui contenuti dell'ultimo numero della rivista "Limes"

Al radicale parliamo di Afghanistan e non solo lo facciamo insieme a Lucio Caracciolo direttore di Limes della rivista che proprio nel numero in edicola in questi giorni edicole libreria si occupa
Delle missioni militari italiane all'estero e in particolare della missione afgana mai dire guerra il titolo del numero questo mese mi virgola il tema è quanto mai attualità anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti
Bush Parisi gli ha risposto più poche ore fa ha detto gli italiani fanno già la loro parte e la difesa della sicurezza e della pace e la questione della miss ne
Afgana però è un tema caldo non solo per la nostra politica interna ma per
Gli scenari più generali Caracciolo che impressione ha di quello che ha detto Bush di quello che gli ha risposto Parisi
Ma se noi andiamo a guardare un po'in profondità la situazione in Afghanistan come facciamo in questo numero di Limes vediamo che c'è un problema di sovrapposizione e anche di incoerenza per usare un termine gentile
Tra la missione americana Enduring Freedom e la missione NATO che si chiama AISAF
La missione NATO è formalmente come dice il nome per la stabilizzazione l'assistenza del Governo afgano
E la missione Enduring Freedom e per la caccia al talebano il problema è che la missione Enduring Freedom anche per
Il tipo di mezzi militari impiegati per le tecniche di guerra vedi bombardamenti aerei in assenza di truppe di terra sufficienti sta provocando
Portiere
Vogliamo anche qui un termine gentile malcontenti problemi con la popolazione civile questo rende di fatto impossibile stabilizzare l'Afghanistan posso può e non può esistere una missione NATO senza la missione Enduring Freedom in quel Paese
Ma io credo che la missione NATO dentro la missione Enduring Freedom non esisteranno negli starebbe in ogni caso
Penso che in ogni caso la costruzione militare come dice anche il Segretario generale della NATO non esiste
E quindi si arriverà nella migliore delle ipotesi a una qualche forma di compromesso fra i vari poteri dei signori della guerra della droga locali con almeno qualche frazione tali danni questo è l'unica via di uscita per una qualche forma di stabilizzazione
Nel frattempo nel frattempo c'è un di una questione che riguarda il ruolo dei soldati italiani da quelle parti la tradizionale il tradizionale dibattito sulle regole d'ingaggio che dovrebbe fare secondo lei il Governo italiano
Nel caso specifico dell'Afghanistan secondo me dovrebbe organizzare il più rapidamente possibile ritiro se possibile anche in
Insieme ad altri contingenti europei perché si tratta di una guerra così come in questo momento costruita del tutto priva di senso
E e anche molto rischiosa per i nostri soldati francamente altre soluzioni non ne vedo
Senta la la questione afgani cioè l'errore è stato c'è un un contributo nell'uno nel nel vostro ultimo numero che d'dice la NATO come l'Armata Rossa si suggerisce come dire un parallelo nel senso che
Suonato destinata l'analogo fallimento immagino
Ma speriamo di no ma insomma da tutto quello che analizziamo in questo numero il rischio molto forte la mia personale impressione che sia come dicevo una guerra perduta poi se andiamo a vedere sul terreno le manovre le tattiche
Dell'Armata rossa e quelle della NATO degli americani sono molto simili i risultati anche
A cosa sono due cose dovuta questo sostanziale fallimento al fatto che l'Afghanistan è un territorio sostanzialmente ingovernabile o anche ad errori delle potenze occidentali e degli Stati Uniti in primo luogo
Le due cose insieme l'Afghanistan è un nome che dato da un insieme di territori
Che sono sostanzialmente dei feudi più o meno autonomi e che possono tollerare la massima autorità centrale formale deputata a favore i limiti non certo un vero sovrano
Che si era io che sia Presidente e quindi come dicevo l'unica soluzione possibile su quel territorio una forma di
Raccordo fra i vari feudatari naturalmente
Ci vuole anche un raccordo tra le potenze esterne perché il Pakistan di fatto appoggio Eataly vanno all'Iran ai suoi interessi e così via
Quindi occorre costruire anche una cornice esterna che impedisce che questo campo di battaglia Sanguin ulteriormente
Subito dopo l'undici settembre ci fu diciamo abbastanza consenso alla dismissione INAF in Afghanistan molto più di quanto ce ne sia adesso sicuramente
Secondo lei sarebbe stato più opportuno
Mi terzi ad un'azione
Breve diciamo in termini di tempo pure stato Paolo sbagliato intervenire militarmente in Afghanistan dopo l'undici per credo che dal punto di vista americano sia stato inevitabile intervenire l'Afghanistan
Il problema è che la vittoria militare sono vitali banner è stata talmente rapida e facile che ha creato una serie di illusioni tra cui quella di potere risolvere il problema manu militari
Si è quindi perso di vista il contesto istituzionale geopolitico che prevedeva quindi la necessità di una serie di accordi internazionali e locali che non sono stati trovati
D'altronde gli americani tutta questa voglia di stabilizzare l'Afghanistan non mi pare che l'abbiano dimostrata
Quindi in qualche modo si può anche vedere una coerenza nell'evoluzione
Nel il numero di Limes se voi prendete in esame anche alcuni altri casi oltre quella stiano dimissioni militari italiane all'estero la missione in Kosovo e quelle Libano in primo luogo ma anche qui la nella ex Jugoslavia il bilancio generale di queste missioni e il ruolo che gli eserciti diciamo di Paesi occupanti in qualche modo hanno
Avuto in questi Paesi secondo lei è
Diciamo tutto sommato positivo o negativo
Da un punto di vista politico generale e più negativo che positivo da un punto di vista del comportamento dei risultati ottenuti sul terreno dei soldati abbastanza positivo
Il problema è appunto la cornice politica in Italia ma non solo in Italia purtroppo lo strumento militare non è più servente di un progetto politico ma surrogato cioè non c'è non abbiamo strategia mandiamo i soldati
In per un Paese che ha difficoltà ad avere una continuità in politica estera perché le sue maggioranze sono sempre piuttosto divisi ed eterogenee questo significa in qualche modo affidarsi
Allora per loro e qualche volta funziona qualche volta non funziona certamente il comportamento sul campo dei nostri uomini è stato esemplare in molti casi questo limite di strategia secondo lei vale anche per l'Europa che
Diciamo attraversa problemi analoghi e ha avuto analoghe differenze di veduta su queste missioni
Chi con la differenza che non in Europa non abbiamo nemmeno un esercito europeo
Secondo lei si dovrebbe essere perché questo è un altro tema cioè la politica estera del nostro continente e limitata ancora il fatto di non esistere di non avere strumenti concreti per per esercitarsi un esercito europeo per esempio potrebbe risolvere in qualche modo anche i nostri problemi con gli Stati Uniti
Fichera purché esista uno Stato non esistono eserciti questo Stato ossia esistono solo dei contractors o delle forze mercenarie non mi pare che sia questa la prospettiva europea grazie all'uso Caracciolo perché voi