La memoria di un riformista

E inoltre
Io posso mettere
Forze
Ecco se allora buonasera
Buonasera benvenuti tutti alla presentazione del libro di Gino Giugni a quella di Andrea Ricciardi la memoria di un riformista
Partecipano alla presentazione presso la rissa Accornero il Presidente Giuliana mano ad Amato la professoressa Simona Colarizi professore onorevole Tiziano Treu è naturalmente il curatore
Del delibera Andrea Ricciardi io penso che
Tutti siamo molto felici di presentare di parlare di un libero non solo
Per l'impostazione così
Così rigorosa così attenta pragmatica nella ricostruzione delle vicende non solo di vita personale ma di vita professionale e politica
Di Gino Giugni un delle vicende che si intrecciano e ripercorrono occasione la lettura del libro anche per ripercorre la storia
Non solo politica ma la storia anche di chi più atto e più attento alle vicende delle relazioni industriali e del diritto del lavoro nel nostro Paese
Ma penso che molti di noi siano interessati dalla letture dalla presentazione libro per ragioni di affetto di stima dell'essere fortemente legati a a Gino Gino Giugni
E io penso che soprattutto a questo tavolo di relatori ma anche in sala ci saranno persone che ancora più di me saranno colpite e dal
Ripercorrere
Le le tracce di di vita professionale e politica di Gino Giugni
Io sono ha avuto la fortuna di
Di vivere da vicino il periodo degli inizi anni Novanta con Gino quando Gino è stato ministro un po'prima è un po'dopo e dalla lettura del libro non solo riconosciuto infatti che succedeva negli avvenimenti e succedevano
Ma anche il modo in cui Gino guardava la realtà in quel periodo quella capacità di vivere compassione attenzione e rigore le vicende che capitava renderanno vicende belle come la possibilità di
Di guidare dalla Ministero le relazioni industriali del paese di costruire cose importanti come appunto ricordo i momenti l'accordo di luglio
E anche delle vicende brutte come quelle che capitano al partito dal Partito Socialista dei in cui Gino
Non
Io almeno
Avevo ventidue ventitré anni quello che ricordo era che aveva l'occasione di scappare perché a lui stava andando benissimo
E invece si impegna ancora di più nelle vicende del partito e quelle cose per la formazione almeno di una persona che in quel momento si avvicinava la professione e alla vita
La vita collettiva di un Paese come la vita anche della della politica del partecipare fare politica era un esempio che difficilmente potrò dimenticare
Ed è un esempio che in questo libro torna con non solo con le parole con i fatti ricostruiti attentamente con accuratezza ma anche con il linguaggio e con la filosofia con cui
Gino Giugni guardava gli avvenimenti del Paese ora
Di tutto questo parleremo con i nostri relatori a dare per primo la parola alla presidente Giuliano Amato che forse
Può darci un quadro
Di del periodi Winder raccontato in questo libro non solo da
Da politico ma anche da amico da esperto da storico da economista e quindi si può dare il quadro generale più adatto per inquadrare anche la trattazione di questo di questo lavoro prego
Prendo volentieri la parola per primo anche perché è una mia abitudine che questa volta però va in deroga perché no no io partecipo sempre ma rarissimo che io abbia qualcuno che in ordine alfabetico mi precede
Questa volta dicevo è in deroga perché ci sarebbe quello che mi precede in ordine alfabetico è vero niente il dato per primo le stesse Aris richiede pazienza aperte
Devo anche aggiungere che ciò che è stato ora chiesto il quadro
Questo è in grado di darlo lo ha dimostrato in un pezzo scritto che uscirà
Che io ho avuto modo di leggere
Tiziano Treu in uno dei suoi tanti lavori di storie politica istituzionale
Io voglio fare i conti perché mi viene spontaneo devo dire
Forse serve anche a capire il quadro
Un discorso che colloca Gino
Nella
Nel generale tematica di cui oggi tanto si discute husky opere
Della ricerca di leaders politici della ricerca di un'élite capace di dirigere il Paese
La ciò che chiediamo alla politica
E che facciamo in un contesto sempre più bisognoso di élite se capaci di esprimere
Il senso di una direzione possibile per il Paese questo bisogno davanti ad una fondamentale intelligenza di persone capaci di corrispondere a questa esigenza lo finiamo per trasferire
Nella fanno USA militarizzazione iter o di qualche leader o di un insieme di leader sentieri infatti a tutti i nostri gruppi Illy
Egli escano in quanto leader sa Sgro miliardi
Non avendo la più pallida idea di quali sono i gruppi lieti come li si sviluppi in India ma se sono leaders carismatici di sicuro la Madonna li assisterà nel farlo questo almeno penso io
Vedendo qual è il contesto argomentativo che caratterizza tutto questo ecco
Con qualche orgoglio di colleganza non lo nego io dico che Gino ogni o una persona con bigino il prototipo di chi può
Definire
Gli orizzonti sui quali si può muovere in termini riformisti un Paese
Ed è Gino ingranaggio un edificio che ha fatto di ciò che ha studiato di ciò che ha capito
E dice ciò che del bagaglio culturale elevato chi ha ammesso il sud dentro disse
Ha saputo poi trasformare in
Progettazione politica
Se non si fanno le nozze coi fichi secchi non si fa progettualità politica senza cultura
Il una delle disgrazie che abbiamo e che oggi coloro che sono muniti di cultura vengono definiti da coloro che non ne sono muniti tecnici
E in quanto tali collocata in una categoria minore rispetto ai politici i qua ai quali si chieda di nulla se apparire ma troppo risolvere perché se ne sanno paventano tecnici e quindi sono inidonei a risolvere
Lo dico come amo fare estremizzando e quindi naturalmente riportato alla lettera sono inattendibile in ciò che ora sto dicendo sono bene consapevole
Però questo tipo di tema esiste in questo Paese e merita di essere affrontato conclude il mentre come io anche troppo estremizzando sta facendo
Il percorso intellettuale riformista di Gino
La la prova di questo rapporto ineludibili lettera cultura e progettazione politica e qui
Va be'noi abbiamo la memoria di un riformista che comincia su un albero dove da ragazzo legge libri insomma ad
E questo fa parte ovviamente dell'aneddotica infantile ecco c'era chi Gino
Leggeva su un albero che sto io l'ho appresa
Ma mi diverte ma non è questo il punto base poteva anche leggere non su un albero ma c'è un altro posto però è divertente che leggesse su un'ampia
Il vero punto
Che
Gino
Come qualcuno ha ha scritto un giorno lo leggerete ha avuto la fortuna di non essere inquadrato in una scuola http
Cosa che al suo tempo sarebbe stata una disgrazia più di quanto lo possa essere in altri tempi
Perché rigori appartiene a una generazione che poste fascista Lori ma non lo erano i maestri della generazione di giovani studiosi alla quale lui apparteneva
E quindi si trova in una vicenda nella quale dal punto di vista della cultura giuridica in particolare di quella che stava a cuore a lui
L'unico modo di sottrarsi alla cultura fascista che era corporativa
Era quello di tornare al vecchio diritto civile contratto a lista individualista
Non sarebbe mai arrivato a capire che cos'è il mondo del lavoro e che cosa può essere il diritto del lavoro se fosse rimasto chiuso nel dilemma tra corporativismo e diritto civile
Chiamiamolo neanche pre fascista parallelo al fascismo tant'è vero
Che Santoro Passarelli che uno che prova a fare la stessa cosa partendo dal versante il civilista non arriva a capire ciò che capisce G
Gino lo capisce per tante ragioni una di queste è che se ne va in America
Nei due scommesse in all'università di Madison dove conosce
In l'istituzione a listino America
Scusate se faccio un discorso da professore
Questo istintivamente viene Ahmet come storia di Gino ma questo è un elemento importantissimo per capire poi perché altri non sono come lui
La faccio breve
Insomma fa la
Conosce l'istituzione a rischi
Imparerà
Che il diritto non è fatto esclusivamente di diritti soggettivi di prevede di
Obblighi di contratti da individuo a individuo macchine il diritto e anche organizzazione
E anche soggetti collettivi che contrattano fra di loro e producono delle regole
E quindi esiste un mondo che non è nel collettivo corporativo fascista nei civilista individua
Ed è Ron Zandonà attorno a queste idee che gli vengono dalla sua esperienza americana che poi arriva
A produrre letto insomma per un giurista e divertente raccontare la storia di Gino perché poi per andare in cattedra deve pure fare i conti con Santi Romano perché compierle in soltanto non ci arrivava in Italia allora
Allora ci mette pure un po'di Santi Romano e gli ordinamenti giuridici eccetera eccetera
E va via come un treno no
Ma
Con questo non fa solo carriera
Con questo lui è riuscito ad aggiornare la cultura istituzionale di un paese che in diritto come in altre discipline
Aveva sofferto di una lunga autarchia sia introdotta dal dal dal regime
E lo porta
Che riesce grazie a questo a capire la logica di un mercato del lavoro di un Paese democratico
E in questa logica c'è un'interazione tra azione sindacale e legge che non ha nulla a che vedere con l'interazione che eccetera
Uno scambio proprietario commerciale tra me e Simona di cui poi la legge definisca gli affetti di obblighi eccetera e
Nesci
Questa
Presenza del sindacato che a quel punto è un protagonista della vicenda oggettivo ed è protagonista di una prospettiva di riforma
Ed ecco che qui
La conoscenza di Gino diventa progettualità politica nel momento in cui si tratta di definire affini anni Sessanta i diritti dei lavoratori in fabbrica
Lui si accorge che i grandi difensori di questi diritti di sponda comunista privi di cultura moderna
Ancora no questi diritti al tutela individuale dei diritti costituzionali e dici ma voi non andate da nessuna parte così fate delle grandi proclamazioni
In realtà i diritti dei singoli in fabbrica vivono attraverso l'organizzazione collettiva che li fa valere che nei negozi a di volta in volta le modalità di esercizio e quindi lo statuto dei lavoratori è tutto un modulare tra diritto individuale organizzazione collettiva
Lascio perdere perché sarebbe interessante
Da punto continuare anche sotto il profilo giuridico ma
Il
La la il ruolo più tardi della concertazione conto è quando si accorge
Che in un mondo cambiato si comincia a derogare alle alle vecchie regole arrivava
Che sta interessantissimo del suo lavoro la rissa la la concertazione donne la risposta al Ministro del tesoro per fare la politica dei redditi
La concertazione e il modo di tenere
Su per e sempre i diritti dei lavoratori su un mercato che sta diventando sempre più flessibile perché è sempre più aperto di non abbandonati a se stessi
Di concerne la flessibilità concerta
Si parlerà di flessibilità concertata ma questo
è sempre su quel modulo
Che via via che avendolo lui immagazzinato in termini culturali gli offre una chiave di lettura ed una chiave di solo opzione dei problemi che ha davanti
Allora la mia domanda è
Se Gino fosse stato un leader assolutamente carismatico con un gigantesco sorriso
E una capacità di intrattenere il prossimo con voce melodica e con strette di mano affettuose e non avesse saputo niente di quello che si applicherà
Sarebbe stato in grado di concorrere come ha fatto all'avanzamento del mondo del lavoro italiano al riconoscimento del ruolo del sindacato
E alla costruzione di tutto quello che abbiamo in effetti
Oppure no
Ecco
Uno dei problemi italiani di oggi e clessidra alla ricerca del leader sua dente
Non
Del leader
Unito di conoscenza
E questo è uno dei problemi del nostro tempo
Altra generazione si dirà punto Gino era socialista lo è sempre stato non ha mai smesso di esserlo
Abbiamo visto insieme vivere e morire partiti socialisti e noi siamo rimasti dei socialisti vivi persone ma comunque siamo rimasti dei socialisti vivi
Ma ci sia
A comunale atto questa
Qualità in particolare è sua che altri come me in parte hanno cercato di avere ma non come lui
A da alcune grandi generazioni di dirigenti della sinistra di dirigenti comunisti
Non si entrava nella direzione del PC
Se non si avevano qualità culturali del livello di quelle che Gino
Aveva magari con una curiosa propensione e più alle scienze umanistiche
Curiosamente questa cosa detta da Gramsci che erano i filosofi che avrebbero eri rimasta vera in epoche in cui forse altre discipline avrebbero potuto servire ma quanto meno
C'era un bisogno di grande cultura dietro la direzione politica
Dei ragazzi io sarò vecchio ma erano bei tempi
E oggi mi sembrano tempi molto più rischi tutto
Solo una domanda su questo aspetto
Levi se avete visto nascere e morire partiti socialisti e possibile che premiate anche morire partiti democratici senza che siano nate
è noto che la mia contrarietà all'interruzione della gravidanza mi porta ad escludere a priori un'ipotesi dell'AGEA
Sempre
Per come
Sta messa ecco nascituro partito democratico accetterebbe un leader pure magari meno colto di Gino Marche qualcosa allora riesca a organizzare da adesso alle prossime elezioni oppure nella ricerca il leader
Non mi pare Franceschini ha detto se non cercare un leader e come farsi spiegare le barzellette no c'è un libero cioè o è inutile andarla a cercare
E così via o c'è inutile se lo si va a cercare vuol dire che non c'è ed è difficile fare un concorso per leaders anche come l'ho messa io
Che ci sarebbero i quiz da fare ai quali Gino saprebbe rispondere altri non saprebbero rispondere però non è per concorso appunto perché ci si è ma a tutto
Il problema è che in altri tempi emergevano talune figure e non per concorso
Ma per autorevolezza
Oggi non è detto che siano le stesse figure
O figure tipologicamente analoghe a quelle che emergono e quanto una crisi
Oggi rispetto al passato anche descritto in questo libro dividersi per quanto invece una crisi del riformismo in questo libro
è bello secondo me molto bello perché non parla di teoria parla di cose fatte
Cioè ogni capitolo cioè lo Statuto dei lavoratori
C'è l'accordo di luglio ci sono piccole cosa addirittura nel capitolo su Gino Ministro ci sono tutti i singoli accordi con le aziende che riesce a può racchiudere in quel periodo
Che è un periodo che appunto almeno io personalmente ricordo molto bene
E riformista chi le riforme le fa occhi teorizza riforma
è evidente che è chi le fa io questo l'ho sempre sostenuto ci fu tempo fa un discorso molto amichevole tranne Scalfari
Dice quando vediamo Giuliano che balla sulla corda noi che siamo suoi amici tra indigniamo perché può accadere che che cammina sulla corda liberi chino chi teorizza e basta sulla corda non cammina mai
Chi si mette a fare riforme sulla corda balla sempre e rischia sempre di cadere che rischia sempre di cadere quindi
è evidente che e chi le fa
Il il vero riformista non sono convinto che sia una crisi del riformismo il discorso mi scuso per l'aggettivo odioso è più complesso
Mi ricordo quando lo diceva piccoli
Rispiegare perché ha ragione la democrazia cristiana ha sempre ragione io m'arrabbiavo Stoppiglia con dico più complesse noi dell'opposizione protestavamo lo diceva problema più complessivo
Però nel senso che
Sta
Insomma in questa società cambiata
Noi oggi siamo alle prese con coalizioni politiche che sia da un lato sia per l'altro che hanno un grado di i divergenza interna
Più elevato di quelle che avevamo in passato più elevato ed è questo che determina molte difficoltà ed è questo che determina molte difficoltà
I in un clima
Politico come quello in cui ha operato lui dal ministro o come in quello in cui ha operato colui da consigliere di Ministro molti anni prima
Lei necessarie riforme pensionistiche oggi sarebbero già state fatte
Se non le si è fatte perché si fa i conti con divergenze più elevate tra coloro che sono chiamati a concorrere a fare
Al che mi chiedo perché
Azzardato alla professoressa Colarizi quanto attraverso la la memoria di un riformista si ricostruisce la storia di un Paese
Becco innanzitutto senza attraverso la le memorie del Riformista Gino Giugni si ricostruisce una grossa parte della storia del Paese e l'abbiamo appena sentito l'abbiamo appena detto
Volevo dire una cosa di più di queste memorie del Riformista riferendomi proprio al libro
Secondo me i al Celori chiosa
Ha fatto bene nella sua introduzione a me valorizzare lo strumento dell'intervista perché di un libro dobbiamo parlare
Di tutti dobbiamo parlare e di uno questo strumento dell'intervista che ha scelto Gino per darci le tracce della sua vita personale politica
Ma anche appunto di questo spaccato di storia d'Italia
E secondo me ha di nuovo Ragioneria osa nella sua introduzione
E quando ha sottolineato perché il lavoro dell'intervistatore terribili giovane Andrea Ricciardi e è riuscito a costruire una griglia di domande
E che che il lascerà diciamo i giusti spazi alla biografia senza dilagare nell'autobiografia e però senza nemmeno farci perdere quello che è poi un racconto fresco vivo efficace
Della memoria del parto agonista per cui è bella la chiave con cui è stato costruito il libro
E va apprezzato il libro e va a va apprezzato il lavoro di Ricciardi perché
Ha costruito questa intervista e però ha aggiunto anche un apparato di notte
Che è un apparato di notte che nascono da una puntuale ricerca e che ci offrono anche una documentazione inedita io sono uno storico per cui vi devo per forza
Parlare anche di questo e apprezzare anche questo
Naturalmente le lodi maggiori però ovviamente vanno aggiunti
Che è stata al gioco
è stata al gioco dell'intervista e ci ha raccontato fosse esteso con quella maliziosa otto ironia però anche con quella linea dritta
Che è così no tra i suoi amici che si sono sempre molto compiaciuti della sua conversazione c'è sempre molto divertito
Parlare di giovani significa secondo me affrontare
Il problema del riformismo affrontare ancora una volta il problema del riformismo nella storia della Repubblica
E un riformismo impossibile beh secondo c'è questa definizione del mio carissimo amico Giovanni Sabbatucci
Che è diventata una definizione che ha avuto molto peso nelle interpretazioni della storia della Repubblica
Un'interpretazione che hanno sempre sottolineato i difetti di questa Repubblica un Paese mancato una democrazia fragile una democrazia troppo conflittuale
Troppo conflittuale anche perché con con una sinistra che è una sinistra malata di massimalismo
Ecco io direi che in questi mesi e ce lo dicevamo con Giorgio Ruffolo Piero
Davanti
Mi è capitato di a bere una serie di incontri di convegni dedicati esponenti socialisti in uno di questi appunti ci siamo incontrati con Ruffolo
Ero dedicati ai lombardi erano
No no incontrati in coerenza con tre no assolutamente lo nego vostro onore collega
Perché diciamo se ne abbiamo parlato di Lombardi si è parlato di Giacomo Mancini e oggi parliamo di Giugni
E
Sono attratte autorevolissime personalità
Con diversissimi profili però che proprio alla cultura del riformismo hanno fatto riferimento
E tutti che hanno operativamente applicato le riforme e io non sono d'accordo con Giuliano Amato e e e l'ha chiamate che Luigi ha trovato nella sua introduzione al lavoro dei giovani non si fa politica senza cultura è una delle chiavi
Mi trovano totalmente d'accordo e che però è una delle chiavi
Che mi porta anche a ritornare a questa domanda del riformismo impossibile di questo Paese è mancato cioè a questa interpretazione storica
E secondo me tutti questi persona tutte queste personalità che in qualche modo hanno fatto riferimento al socialismo
Se sono personalità che non sono afflitte da ideologismi
Non sono filosofie
Per sempre per tornare alla distinzione di Amato filosofia tecnici
E ci sono tutti al di fuori di visioni palingenetiche della politica ma sono tutti decisi a seguire quella di via del socialismo che diviene
è una vecchissima citazione la ricitazione del padre del socialismo italiano di Turati cioè qualcosa che non sembra a dire
Così poco ormai a che fare con la nostra società che però era quella la definizione che trovati dava del riforme insomma un socialismo che diviene
è più si vanno a studiare secondo me queste personalità della classe politica socialista e dell'intellighenzia socialista
Più secondo me si solleva quel velo che è un pò soffocante di una interpretazione sempre tutte in negativo delle esperienze riformiste della storia della Repubblica
E
Una damnatio memoriae a delle esperienze riformisti che della storia della Repubblica pensiamo il fondo che cosa c'è scritto nei libri più correnti nelle interpretazioni sto più correnti del
Di storia sul centro sinistra è un certo sinistra cui tengono applicati costa in costantemente gli aggettivi fallito è mancato
E niente
E io devo dire che in parte questo è diciamo un po'un prodotto di una storiografia di sinistra molto vicina al partito comunista che ovviamente sulla
Sulla base del fatto che si ci non era al Governo non si poteva governare il Paese e chiaramente poi ha influito in questa demonizzazione alcune diciamo del centrosinistra e comunque del riformismo socialista
Anche se poi proprio
Questa questa sensazione enti di un Paese che è mancato
è diventa anche contatta già anche la stessa intellighenzia socialista che poi alla fine pensa sempre di aver fallito qualche cosa
Però questo diciamo condanna delle velleità riformisti che del PSDI e dei tecnici
E dell'intellettuali riformisti pesa mi pare però che l'astensione del partito consulti comunista sullo
Soprattutto dei lavoratori al momento del voto dello Statuto dei lavoratori sia particolarmente significative che alla fine venga confermare questa tesi d'altra parte
Sono nell'Est nello assistente le stesse parole di Giugni quando chiosa appunto l'intervistatore non manca di fargli sottolineare questo aspetto e devo dire che gioia e con la solita ironia di giuramento esso scrive detta la frase del non so se Di Vittorio avrebbe gradito l'astensione del PC
E diciamo che
In realtà tutta l'autobiografia
Tutta l'autobiografia intervista di Giugni tutte le sue memorie che riformista aprono hanno a mio giudizio un'altra finestra su un robusto filone riformista di cui volevo
Dealing volevo parlare e sul profilo di un riformista tocca quale Gino Giugni
Un profilo di un riformista dopo che va collocato e di nuovo io mi trovo in pieno accordo con Giuliano Amato
In quel laboratorio di intellettuali tecnici destinati a diventare il motore della stagione riformista
Del centro sinistra ma anche della successiva stagione
Cioè gli intellettuali che negli anni Settanta procedono a una analisi nuova approfondita della Società italiana impongono premesse denunciano una trasformazione
Dove l'altra parte della sinistra è in forte ritardo
L'importanza secondo me dei intellettuali tecnici io a questa
So benissimo che a questo aggettivo viene dato in genere un significato riduttivo il restrittivo
Invece io penso che proprio gli intellettuali tecnici sono stati
Un elemento prezioso per l'la politica e non è casuale che gli intellettuali tecnici siano valorizzati fin dagli anni Cinquanta al fine anni cinquanta quando il partito
Socialista inizia sul percorso verso il Governo dal Partito socialista nel partito socialista all'intellettuale organico non c'è insomma
Diciamo l'intellighenzia che far riferimento al Partito Socialista è un'intellighenzia che si segue
L'insegnamento di proprio e l'insegnamento di Bobbio Tizio infatti è l'essere organici
E l'essere intellettuali sono due cose incompatibili naturalmente
La scelta del Governo apre la strada invece agli intellettuali tecnici socialisti e sono i giovani accademici e solo noi i pragmatici e sono coloro che chiedono soluzioni razionali che sono il portatore di una cultura non ideologica e di esperienze preziose
L'accademia ma anche nelle professioni
Insomma l'identikit di Giugni io direi che l'INPS nel disegnare questo identikit un'altra delle frasi di Jules riportate nell'intervista mi sembra significativa giovani dice starà sull'albero a fare le sue letture come ha ricordato Giulia
è stata sull'albero a fare le sue letture ma Marx non aveva rappresentato un momento essenziale nella mia formazione giovanile ecco era un ammiratore del mio utile una persona che un giovane che vale
Negli Stati Uniti il darla già accertato
La già citato Amato va assorbe la cultura anglosassone entro ogni è nel si infetta anche del Mulino che forse laboratorio è uno dei laboratori più straordinaria un'incubatrice
Molto impegnata nella ricerca del welfare italiano Judy ha lavorato all'economia all'indirizzo
è cioè proprio diciamo a il profilo
Appena appieno ma
Un profilo pieno di intellettuale che tra basa poi tutta questa sua esperienza accademica questa sua esperienza di studi questa sua esperienza di pragmatica
è come collaboratore del Ministero del lavoro del ministro del lavoro nella sua e tutta la sua esistenza Giugni cerca
Sempre correttamente le soluzioni possibili in
è la chiave attraverso e queste soluzioni possibili alla la alle quali attraversa alle quali perviene perviene attraverso l'analisi della Società dello stato reale della società
La sua opera quindi non si ferma il subentro sinistra non si può affermare al centrosinistra messi esaurisce con lo Statuto dei lavoratori
Negli anni Settanta a mio giudizio c'è un altro momento estremamente fecondo l'ho già annunciato quando giugno offre al gruppo dei professori
Al gruppo dei professori che stanno studiando che sono attraverso diciamo così al capezzale di un PSI
Un po'in difficoltà PSI che era solo al nove per cento quando avevamo un Partito Comunista durerà
Nove nove si ma insomma io sto avanti
Arrotondando per eccesso la percentuale del Partito comunista era al nove nove come lo zero nove persone per questo il problema è quello di eliminare Laurelli nove ecco però c'eravamo un partito comunista che era il trentacinque però per essere più precisi era il trentaquattro virgola quattro per cento e ecco in un momento in un momento con vi è diciamo impedire c'è tutto un risveglio intellettuale intorno al Partito Socialista si risvegliano i tecnici
Si risvegliano i professori e lui naturalmente è parte di questo momento di un'elaborazione preziosa perché in grado dal
Con i suoi studi di leggere il cambiamento che che è un cambiamento che passa
Per una crisi del welfare che sta investendo tutto l'Occidente passa per una trasformazione della società per la trasformazione del mondo del lavoro che
Va valutata
Ecco che io vorrei fermarmi qui vorrei semplicemente dire che in questo profilo a volte è stato detto ma soprattutto negli anni Ottanta e Novanta è stato detto Maggiulli sta tradendo
Lo statuto dei lavoratori bene penso che
Affermazione del genere è un'affermazione che non tiene appunto con le conto di quanto
Lo Statuto dei lavoratori fosse innanzitutto nato e modulato sulla base di una società dell'analisi del vengo rosa professionalmente rigorosa accademicamente rigorosa di quali fossero le esigenze del mondo del lavoro della fine degli anni Sessanta
Un mondo del lavoro negli anni Ottanta negli anni Novanta è completamente cambiato
E al quale Gino Giugni non smette mai di guardare di riflettere e di pensare quali sono le soluzioni
Per il mondo del lavoro grazie
Acquari partiamo col professore Accornero è la grande qualità di Gino Giugni quella di
Riuscire a intervenire con le riforme con i provvedimenti con le leggi
Poco dopo che o poco prima che la società cambi cioè e anche non solo nella capacità di fare ma nella velocità con cui
Gino Giugni riesce a fare e pensiamo al nostro tutto e lavoratori all'accordo sulla concertazione
Sì Luigi intervenuto su cose che talvolta sono poi scoppiate molto più tardi si il suo intervento a livello intellettivo culturale e scientifico
Talvolta si è pertanto limitato a preparare le carte
Poi però generale
I problemi son venuti al pettine i nodi sono venuti al pettine e come gli è successo più volte spero che gli succeda ancora
Con il protocollo del novantatré soluzioni dettata in tempo sono rimaste negletta per molti anni però speriamo che anche questa volta
Si ricorda la sua saggezza
La cosa che
A me ha colpito nella
Vita
Vissuta e
Nella un bellissimo libro che era racconta di Gino e
Come molto giovane fece appunto quel bagno nella cultura istituzionali Istat che ha ricordato ha mandato
Che io vidi da lontano leggendo la sua introduzione cura del volume di Parma
E che poi conobbi
Quando conobbi Luigi
Al punto che mi era venuto il pallino e me lo sono mi sono soddisfatta la lampo la voglia
Di andare appunto a Madison dove ho tenuto un corso a sentire negli ultimi vesti della cultura istituzionali sta ho parlato ancora col vecchio Jack barba chic che ne era l'ultimo esponente
In questo
La novità che per certi versi potrebbe a accomunando a a Mario romani ideologo della cisti Orrico della CISL
Ma che in realtà non non è la stessa cosa
Si fonda su sulla novità si fonda su uno strappo Brusco rispetto alla cultura locale
Non soltanto come ha già detto Giuliano Amato rispetta la cultura che ha accompagnato il fascismo ma diciamo pure anche alla cultura europea
Il concetto di coscienza del posto
Gioca un solo su una SDI permane al posto c'è la coscienza di classe cento certamente è stata una grossa rottura feconda rottura anche anche Mancini anche Mancini ha è passato da quel lato
E in qualche modo c'è stato un innesto così estraneo che
Risultato poi fecondo
Su questo insisto anche perché la mia lettura della del diciamo della storia della CISL della teoria della CISL e molto basata sul lato culturale
Io ho sempre pensato e scritto che la CISL è nata su un progetto culturale e non è nata perché era vicina alla Chiesa l'ultima delle ragioni
Bene su questo i clienti
Tutti quanti consente
Nesi negozi
Oggi
Quasi tutto
è chiusa no figure
Diciamo su questo punto si può riflettere smetto qui perché vale la pena anche aggiungere unicamente che che lui è ben conscio di questo
Diciamo ci sono persone che fanno esperienze importanti ma
Che poi la vita ridimensionare io dal libro ho avuto l'idea che appunto lui sa sa bene quanto ha contato questo passaggio
Questo è stato un passaggio
Che indirettamente non lo poteva Nello ha portato al riformismo ma è stato un passaggio che ha introdotto un punto di vista alternativo un punto di vista anche polemicamente alternativo
Tornerò su questo per raccontare la nostra storia aggiungo che poi l'ho conosciuto di persone in un momento felice e anticipatore sotto il profilo culturale scientifico e cioè quando è stata fondata
Da da alcuni presenti da qualcun altro anche in sala la associazione per lo studio delle del delle relazioni industriali Liza lì
Era accorrevano anni del biennio rosso e secondo biennio rosso italiano
Ed era un'associazione interdisciplinare all'epoca non non non dico che non esisteva il concetto ma certo non esisteva la pratica questo fu molto importante sotto il profilo appunto culturale
Poiché cono bigino RFI riferibili chiesi di scrivere per periodi per la rivista della CGIL per
Quel mostruoso Annales Feltrinelli che cura i nei primi anni Settanta varie cose
Per dire della sua quando ho cominciato a conoscerlo messo a fuoco
Due suoi tratti caratteristici che appunto li rendono merito e che sono quand'anche ne fosse ben conscio
Quello di essere
Un negoziatore ed un legislatore
Voi è stato questo voi mi dite beh ma è anche stato uno scienziato Sissi è stato uno scienziato e le cose che ha scritto
Sul tema dell'autonomia collettiva e dell'ordinamento intersindacale restano fondamentali
Però la sua vita è stata
Soprattutto improntata dal fatto che
Come lui dice
Quello lo dice così bene che
Lo rileggo
Che fin dagli anni giovanili immaginavo di scrivere i discorsi dei ministri e di fare le leggi
Senta gente da bambino vuol fare il ferroviere oppure l'ingegnere
E queste opere questo lontano
Questo lontano punto di partenza ad una sua attività che poi
Risultata riccamente imperniata su questi due tipi di attività
Mi fa dire che lui è stato importante come legislatore e come
Negoziatore legislatore in che senso e qui fatemi dire una cosa franca anche se tanti giuristi qui in sala potrebbero poi un pochino ribellarsi
Ho conosciuto e ho lavorato con i giuristi avendo sempre un pochino il sospetto
Non interdisciplinare
Che
Preferisse ero quasi sempre le norme I fatti
Di solito dai patti non partivano quando io le ho viste all'opera nella Commissione di garanzia salvo eccezioni c'è qui presente il l'amico Tiziano Treu con cui siamo stati appunto nella Commissione di garanzia
Che cosa in che senso Gino era ed è rimasto sempre diverso
In qualche modo
Lui dal mio punto di vista di ignoranti si faceva capire io ho capito bene da emblée pochissimi giuristi soprattutto quando erano rigorosamente scientifici
E Gino commettere un io ho sempre capiti quasi subito questo è un giudizio su di me e non su di loro naturalmente
Che
Questo mi porta a dire che
L'approccio di Gino appunto è banalmente pragmatico però è troppo poco dire che a pragmatico ci sono delle persone pragmatiche che non combinano molto
Il suo è è stato un approccio fattivo è stato un approccio fattivo cioè
La norma è uno strumento un mezzo per qualcosa
E noi dobbiamo farla vivere in qualche maniera questa sempre stata un po'la
La tendenza di Gino
E questo lo ha reso bravo
A come lui desiderata da giovane a fare le leggi a scrivere le leggi pochi giuristi sanno scrivere le leggi e anche non molti parlamentari che le votarlo e che le fanno
In queste oggi non è stato bravissimo in tutte le sue inveì su impegni diciamo virgolette ministeriali parlamentari
è stato appunto per questo che vari testi hanno subito
Passaggi al volte anche azzardati controversi e poi sono arrivati alla fine come appunto insieme a Brodolini lo Statuto dei lavoratori
E qui viene fuori una cosa che
Giustamente ha detto Giuliano Amato che bisogna proprio rivendicare come una bandiera
Il rapporto con la cultura
Chi è bravo non è sempre
Capace di trovare la soluzione
Ma noi dobbiamo essere così intelligenti
Da stimare chi è capace di identificare il problema
Questo ha detto molto bene Giuliano Amato perché le cose sono due può persino essere che uno è bravo a individuare il problema
E a non trova non a trovare una soluzione
Noi dobbiamo essere così accorti da ritenere soluzione senza
Essi essi questo questo e diciamo tutto questo si
Si ridurrebbe a alla battuta che che ripeto spesso
Nei confronti degli intellettuali che fanno politica che aiutano accompagnano la politica e cioè che
Chi vuole cambiare le cose ledere almeno conoscere bene
Della domanda
Vedete il discorso quindi estere è quello del ruolo degli intellettuali un problema non di ieri che si porta dietro secoli di storia di travagli
Ma il problema rimane rimane molto quello io segnalo ad esempio per aver convissuto l'esperienza il significativi sia un passaggio che ci fu nei settanta quando
Tatticamente credo certo soltanto
Luigi Berlinguer
Enrico Berlinguer scelse la via degli intellettuali indipendenti nelle liste comuniste
Quelli che cos'erano erano intellettuali dipendenti ma la notizia è che non erano intellettuali organici
Fu una grandissima novità non politica non la novità culturale perché poi questi intellettuali ho lavorato con spavento e Napoleoni erano veramente degli intellettuali e quindi facevo no anche politica
è e veniamo al
Al punto che riguarda
Anche un po'la risposta
A Floris
Fra le cose fatte da Gino ci sono grandi accordi
E anche piccoli accordi ma molto rilevanti nel campo delle relazioni industriali dico fatte da Gino per una ragione
Per la ragione secondo la quale io interpreto un po'diversamente da lui ne abbiam parlato varie volte la storia all'Aula la vicenda della concertazione
Di cui Gino è stato un fautore attore nascosto talvolta talvolta in prima prima fila
Il problema concertazione si può senz'altro leggere come lo legge Giuliano Amato
è che la controlla la società il mondo del lavoro si sono complicati
Il ruolo del lavoro nella società si è intersecate complicato che non basta più
Fare come prima ma in Italia ex quanto meno la concertazione non è stata soltanto questa regolazione a tre
Del del del rapporto fra Stato e mercato se vogliamo riassumere in Italia la concertazione ha veramente ha avuto bisogno di persone come Giugni
Per esempio si dice
è una storia che si racconta
Nell'ottantadue ottantatré
E Giugni era già attivo
Aveva già scritto lo Statuto dei lavoratori è espressi cominciata Baloo girare qualcosa che poteva somigliare la la concertazione e come il protocollo Scotti con le misure legislative successive
E e quindi si è data la concertazione a quel momento
Molti la data no al novantatré ma dicono essi ma c'è stato quel precedente
è i dov'è che io non son sempre d'accordo con Gino nella lettura di questi passaggi
Nel fatto che vedi caso tutte e due le volte la seconda più della prima la concertazione si risolse per incapacità delle parti di pervenire ad un pre-accordo
Con
L'ingiunzione talvolta perentoria dei ministri e delle persone che conduceva nel gioco di firmare
La concertazione in Italia
Anche per le ragioni evocate da Giuliano Amato essenzialmente culturali
E qui la cultura se fa difetto fa difetto ad ambedue le parti sociali
Ha avuto bisogno sempre ad una robusta spintarella concertazione noi potremmo dire le parti si mettono fra di loro d'accordo presentano anche separatamente
I desiderata al Governo il Governo fa una mediazione nel caso migliore sarebbe che tutti e tre cominciano a discutere finiscono di discutere in Italia è sempre successo che a un certo punto il Governo ha detto va beh
Ho firmate o non trattiamo più o il problema
Questo limite della concertazione ha messo in risalto il ruolo dei tecnici e degli intellettuali
E non solo quelli dei politici che hanno poi fatto la voce grossa
Questo ci richiama appunto ad un difetto
Forse non solo italiano ma in Italia non piccolo che è quello
Di una dialettica sociale fra le parti fra parti sociali
Troppo riottoso talvolta anche un pochettino ottuso e comunque senza aperta comprensione dell'altro aperta se volete anche polemica
Noi soffriamo fra le tante cose anche di questa
Le le parti sociali
Chiudo facendo un imporrebbe ricordo voi vi ricordate
La Confindustria di D'Amato
Tutti eravamo contenti dopo anche molti imprenditori quando se n'è andato
Perché se non altro aveva mezzo rovinato il Paese con uno scontro sull'articolo diciotto
Poiché è venuto Montezemolo ha fatto delle proposte dei bei discorsi sembrava aprirsi un periodo di cooperazione patto sulla produttività
Non è successo quasi di ente
Non so di chi sia la colpa ma queste è un grosso problema dell'Italia come se non ce ne avessimo già abbastanza grazie
Dal professor Treu intanto una risposta su questo punto al professano Accornero una cosa che quando andava preparare
La tesi all'amore informazione che è una tesi sulla concertazione
Ne ha fatti Nava di Giugni
Non era tanto solo l'essere intellettuale
Ma quanto avere la capacità poi discendere cioè io mi ricordo che quando collaboravo con Gino Giugni nella stessa giornata c'erano lavori di preparazione e la concertazione la corda la concertazione poi
Incontri
Con politici del PSI che intellettuali non erano ha capacità di passare da un incontro con professori
Alle stanze della del congresso in cui ci si metteva d'accordo con sui nomi da portare
Alla Segreteria piuttosto che quelli da contrastare cioè la capacità non solo di essere intellettuale ma anche di essere politico sia politico alto quando si incontrava con voi che politico basso quando si incontrava poi con tante altre persone
E questa è la capacità del Riformista che almeno a me all'epoca sembrava ad individuare
Sì grazie antipatico prima di
Dare qualche battuta di risposta vorrei
Incoraggiare tutti a leggere il libro non è pleonastico l'invito
E per tanti motivi perché
Stile è un modo per ripensare molti anni impegno di
Parecchi di noi ma anche perché è scritto in modo che da in modo tale che dà l'idea anche della persona
Gino come Louise lavoro e in particolare io scolo considero mio maestro
E o l'ho visto anche da vicino come lavora come prende le cose in modo che sembra leggero un po'così nonchalance
In realtà poi è sempre molto preciso che arriva sulla palla fa le scelte
Mi ricordo che quando andavamo
Molti anni fa
A fare i primi convegni internazionali per il calato Gino è stato quello che non solo ha aperto nei libri
Il diritto del lavoro a
Prospettive non provinciali ma ha proprio portato il
Metodo e la pratica comparata andavamo in giro a vari congressi internazionali spesso che duravano diversi giorni e i colleghi
Stranieri
Erano sorpresi anzi un po'seccati perché vedevano che Gino gironzolava sembrava che non
Non facesse
Grande attenzione e dicevano anche ma insomma questo professore italiano non lavora e poi arrivava sempre con le cose
Fatte scritte e e che erano di aiuto a tutti quindi questa
Quando gironzolava che faccia perché oggi non sono
Ma
Pensava guardava le nuvole fosse stava sugli alberi
Ma veramente è un tratto della del suo modo di essere anche di affrontare le cose questa
Leggerezza questa in realtà poi
Precisione duttilità
A
Una capacità appunto di applicarsi a
In i modi in occasioni diverse che insomma
E
Proprio di una
Grande persona oltre che di una grande mente
Questo motivo per cui credo vale anche la pena leggere questi ricordi
Beh io vorrei dire prima di di arrivare alla risposta due cose che mi sembrano importanti che vengono fuori da dal libro ma
Anche da ultime
Per esempio questa o questo scritto di di Gino sulla concertazione
Ma non c'è dubbio che
Lui è stato
Un giurista politico a proposito della
Opposizione tra
Tecnici e politici
Lui lo scrive qui ma lo scrivi varie parti il giurista
Che deve svolgere una missione civile altissimo non è un tecnico è un politico un politico del diritto
E questo è stato per noi per per molti anni per i giuristi ma poi anche per
I politici che lui ha frequentato un insegnamento fondamentale
è stato quello che
Anzitutto ha cambiato proprio l'ottica io posso dirlo direttamente
Del diritto del lavoro che all'intero dopoguerra
E ricordo che
Io sono andato negli Stati Uniti qualche anno dopo
Gino e
E mi ricordo che
Gli uni che le uniche due persone nel nel panorama giuridico italiano che
Avevano frequentato
Quella culturale giuridica erano appunto Gino Giugni e Federico Mancini Frati c'è un piano dei gustosi racconti nel libro del suo viaggio in nave dell'ASP delle loro
Peripezie americane Gino e Federico
Gli altri gli altri giuristi italiani leggeva noi ha compreso compresi i nostri maestri civilisti Dotti massimi l'inglese proprio
Non lo conoscevano ma un po'pone anche da lontano
E spesso io mi ricordo leggevano o i francesi
Dell'inizio Novecento
O i tedeschi addirittura prima io ad esempio nelle mie prime letture che vi furono imposte dal mio amatissimo maestro Luigi Mengoni
Furono le pandemie te
Dire che io spero che tra l'altro scritte pure in gotico ecco questa era la
Cultura
E anch'io io mi sono imparato il tedesco facendo così ma
Quindi è stato proprio uno sconvolgimento di metodo e e di prospettiva che ha funzionato per
I giuristi
In quell'area come dire di confine che il diritto del lavoro e a funzionato per
Una parte del mondo sindacale
Che era
Stato esposto a questa cultura
Solo in parte punto vi è stato ricordato
Giustamente Mario romani
E
In realtà
Se io penso
Rispetto più in generale alla al modo di vedere anche il processo di riforma questa è stata una grande innovazione perché non si è trattato solo come dire
Di abbandonare il dogmatismo
Di dire guardate che bisognerebbe guardare prima i fatti
E non può prescindere
Cercare metodo riformista classico cercare di ragionare in modo col metodo induttivo
Dalle esperienze per poi desumerne ipotesi di intervento questo era un appunto una novità assoluta per il per il diritto ma ambiti io credo che se ci pensiamo bene
E stato a una una grande selezione e
Anche in generale per il modo di concepire nel nella pratica italiana
Il
Il nostro modo di legiferare e di fare la riforma perché noi io da la metto così diciamo avevamo una cultura diciamo di un modo di legiferare fortemente
Impregnato
Di
Statalismo e dall'altra parte
Le reazioni io penso per esempio l'opposizione tra una certa cultura statalista della sinistra e invece la cultura
Di una parte del
Movimento cattolico e anche sindacale dall'altra c'ero si una ispirazione autonomistica e Gino ha scritto saggio fondamentale sull'autonomia collettiva ma era
Nella versione
Prevalente anche nella pratica all'inizio molti casi della democrazia cristiana era si utilizzava l'autonomia dei corpi intermedi per fare operazioni circoscritte di tipo o amministrativo o
Diciamo di
Di carattere genericamente sociale con della l'idea fondamentale eletti e poi la pratica che ha introdotto Gino è invece il modo di
Utilizzare
Le autonomia in questo caso l'autonomia sindacale la contrattazione
Per nutrire e
Far funzionare in modo diverso la stessa legislazione questo rapporto tra
Autonomia contrattuale e e contratti e legislazione non è solo un'innovazione per del giurista è un modo diverso di vedere
Il riformismo una specie di
Insomma l'utilizzo della potenzialità sociale di riformismo dalla società organizzata
Per rafforzare anche il riformismo politico si che si traduce nel nelle leggi varate e questo è una vera una vera
Un giro di di una svolta io a un certo punto dico ma è un po'a una una terza via da questo statalismo anche noi avevamo e che ancora ci trasciniamo guardate questa idea che tutti si vantano
Di quante leggi producono all'anno mi sembra terrificante
Le papà idea che abbiamo ancora quelle dall'altra parte abbiamo appunto questo autonomismo che spesso degenera in corporativismi frammentazione e da mi avvicino alla risposta
Ecco insomma qui si è trattato di invece
Di si è sostenuto che si è praticato una specie di terza
Utilizziamo
Le risorse di consenso e di razionalizzazione che sono presenti nella società organizzata in questo caso soprattutto nella contrattazione
E nel e nel sindacato per fare una legislazione che abbia consenso e che sia funzionante e queste sono i frutti migliori della legislazione di sostegno allo Statuto dei lavoratori ma guardate
Siccome Gino come dicevo sembra che non abbia perché non facesse niente che fosse un po'perdigiorno invece est è stato un grandissimo lavoratore se guardate indietro
Esprime a materialmente contribuito a
Confezionare produrre tutta la legislazione del dopoguerra italiano dalla prima legge di licenze e sui licenziamenti sessantasei
Fino a lo Statuto dei lavoratori naturalmente la
L'indennità di anzianità ora TFR io ricordo nell'ottantadue diceva delle cose che se l'avessero seguito non staremmo in pasticciate Italis come siamo adesso con la faccenda del TFR
La legge sullo sciopero ricollocamento persino il Pilella cercato di riformare lì non li andata bene perché
Mission impossibile era una mission impossible
Quindi
E queste
Questi sono esempi
Di io direi proprio di un modo di fare riforme sostenuto dal sosta libera sosta dal consenso sociale e in una specie di pluralismo governante una cosa che viene non viene ricordata e
Che nuovi sostanze l'inventore della flexsecurity perché nel mille novecentottantadue
C'è una
Relazione che viene ricordata anche qui alla convegno Congresso dell'Aic lasche è un'altra delle associazione non quella di relazioni userà ma quella di Giuseppe giuslavoristi
Largamente conservatori quarti per lungo tempo si dettano l'ostracismo perché non eravamo degni di parlare
E quella in quella
Relazione c'era già l'ondata della liberismo gli Inghilterra spetta agli anni Ottanta e Gino fa un discorso di sì qui non si tratta di
Subire l'offensiva delegificate delegificante leaderistica
Sì che purché che ma si tratta di cogliere queste esigenze quindi di
Riconoscere le esigenze di flessibilità ma occorre anche regolarla quindi flessibilità regolata concertata
E c'era appunto già il primo discorso sulla riforma degli ammortizzatori sociali quindi questo per dire che la sua innovazione non è solo limitata come dire alle forme giuridiche specifica del lavoro ma specie secondo me è un modello
Di riformismo
Inc settori così complicato vent'Lulli ultimi di ultime battute ha così rispondo anche
Alla domanda che è poi una domanda che ci
Inquieta un po'tutti se voi guardate la fine
A dire di il del libro e anche qualche altro degli ultimi
Scritti di Gino luci domanda ma insomma come mai qui
Non
Facciamo fatica a riprodurre
In momenti alti
Della concertazione lui pensa al novantatré che è stato
Veramente un momento miracoloso una un caso in cui appunto il riformismo sociale sindacale e e politico
Hanno dato dei frutti come mai
Anche novantadue
Se i novantadue novantatré in realtà noi viviamo infatti duello dice noi viviamo ancora adesso di rendita di quella
Momento felice perché guardate che le coclee quelle cose che sono state fatte di riforma sociale
Sono annulli dentro una matrice spesso anche i contenuti specifici compresi appunto la la legislazione del primo Governo pro
E
Si si domanda anche di chi non ci siamo domandati qui compiuti come mai
Di realtà il la la concertazione funziona se c'è una politica autorevole
E se c'è una società che esprime
Un pluralismo governante e
In quel momento il momento di grande crisi il novantadue novantatré ci fu una politica che seppe
Essere autorevole e
Sindacato specificamente che seppe essere interprete di interessi non
Frammentati e non corporativi
Ora è vero come dice Giuliano la società più complessa
Obiettivamente
In più non è solo più complessa dal punto di vista per così dire sociologico
Scusa ma e
Minacciata fare sintesi su tra efficienza socialità equità in un mondo squassato dalla globalizzazione e molto più difficile
Di quanto non fosse fino al novantotto mentre noi eravamo protetti e quindi voglio dire se anche nella sintesi il pieno stato un grande mediatore appunto ma se anche nella sintesi
Dovevi pagare un prezzo un pochettino più alto per
Calmare lo potevi fare perché protetto qui obiettivamente non ci siamo in un momento più troppo lento sia dal punto di vista della
Vissuto delle persone del socialità sia dal punto vista economico
Le divergenze sono aumentati
Quindi queste le avviandosi dice Gino la riprende
Credo che
Per questo occorre
Una
Cultura più approfondita al
Io quando sento i dibattiti attuali sulla flessibilità diviene sempre in mente lo scritto di Gino dell'ottantadue riduce passati venticinque anni c'è ancora qualcuno che scopre l'acqua calda
E che qui su questo positivo si arrabatta Ursi sia zuffa
Quindi io credo che
Occorre riprendere sapendo con la e questa è la complessità del difficoltà attuale ma riprendere
Da tutte e due le parti il bandolo quindi dall'autorevolezza della politica che non so bene
Anche le risposte a domande di forse hanno avuto risposte un po'a ISI tanti da parte di Giugliano
Sia da parte del sindacato che io vedo molto affaticato e se lo confronto se confronto dibattito attuale sul mercato per lavori sulla previdenza tanto per dire due tavole attuali con quello del novantadue novantatré
Sono vedo regresso e non perché sono vecchio e quindi erano bei tempi allora nove credo che sia obiettivamente un momento di regresso però oggi non voglio finire così siccome si interroga su queste cose
Ma alla fine è un po'deluso perché età degli iscritti nel novantotto a
Presieduto una Commissione che al
Voleva riprendere il discorso del della concertazione è un po'deluso ma insomma come mai le di recente sono buone le cose che avevamo scritto lo hanno avuto consenso eppure non vanno avanti
Però insomma a sempre un tono di forte
Volontà di procedere e dice una cosa che
BO non so se la possiamo prendere
Come come consolazione comunque ecco come incoraggiamento perché è sempre bene sino ad andare avanti guardare quel poco che
Abbiamo di solito ma insomma di sì una si sta così complicata con questa
Compiuti con questa difficoltà anche sul fronte esterno
Il
Riformismo può procedere dobbiamo accettarlo solo in modo
Molto
Progressivo e parchi e parziale cioè a pezzetti magari per vie tortuose
Con la pazienza che è un'altra delle caratteristiche che aveva che agiva che dovremmo avere noi non è che anche come prospettiva illuminante però insomma
è una punta di
E realismo che credo che poi sostenerci in questi momenti grazie
Grazie al professor Treu ha detto sentiremo come è nato il libero da Andrea Ricciardi una domanda prima per il Presidente Amato avevo
E c'è sempre stata nella storia anche in questo libro viene citato più volte un momento in cui i riformisti si son sentiti necessitati obbligati ad abbandonare chi stava alla loro sinistra per continuare sulla strada e le riforme
è finita questa epoca storica o sta per succedere di nuovo
Questo non lo so dipende
Sì dipende
Io apprezzo i riformisti che sanno convincere quelli che stanno alla loro sinistra
Che la causa in meglio servita dall'assoluzione riformista
E quando si arriva alla divisione a volte perché non c'è stata questa capacità preziosi
E temo che il nostro sia un tempo nel quale questa capacità persuasiva particolarmente ridotta in questo concorre a di incrementare
La gli edili così il consenso popolare per la sinistra più
Io la chiamerei massimalista come si diceva
Ai vecchi tempi non so penso al tema sul quale oggi il riformismo si dovrebbe esercitare di più
E del quale non si parla quasi per nulla se non in alcuni libri che però hanno ormai fatica a raggiungere la politica
Ed è il tema della distribuzione della ricchezza
Sul quale siamo alle prese con una sorta di comma ventidue dal quale sembra impossibile uscire
Da numerosi anni la quota della ricchezza prodotta che vale il capitale tende ad essere sempre più alta e quella che va lavoro tende ad essere sempre più bassa
Il sindacato si muove Massi nuove con prudenza perché essa che il comma ventidue dei Paesi industrializzati
Se spingi troppo Peretti un salario non c'è più nessun salario perché l'impresa esce fuori dal mercato ormai globale
E si avvantaggia l'impresa lontana che produce lo stesso bene con salari molto più bassi
Temo che se la lasciamo così
La molta gente infelice la sinistra massimalista ha un ottimo argomento che niente insomma ora è evidente che qui
La la
Progettualità riformista deve sapere inventare in modi che permettono di rendere partecipe il lavoratore salari iato
Della parte di ricchezza che va al capitale all'essenza trasformarla in salario vale a dire lasciando la Capitale
E e qui modi possono essere diverso ma non ci sta pensando assolutamente nessuno
Nel frattempo un amministratore delegato di Banca può uscire dalla banca
Disponendo di una liquidazione che è di gran lunga superiore alle risorse di cui dispongo io per il dipartimento immigrazione libertà civili
Tanto per dare un termine di paragone
E questo è completa talmente assurdo
Mi fermo qua ecco ma è evidente che solo la risposta è riformista può risolvere questo problema perché la sinistra estrema che cosa può dire stop the world gran buona ghetto
Non è che può servire a molto di più può protestare contro la globalizzazione ma non è che l'ha eliminato
Però l'eliminazione del problema non elimina sempre le ragioni di esistenza la sinistra massimalista e non è comma ventidue anche qua
Cioè il Riformista toglie fiato alla sinistra massimalista risolvendo il problema ma la soluzione del problema toglie alla ragion destra la sinistra Mario massimalista il rispetto a quel problema poi ne potrei sventolando
Grazie Presidente allora invece Andrea Ricciardi come è nato il libro e come lo avete costruito
Sì innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti
Con particolare riferimento a Simona Colarizi cioè
Uno storico che apprezza particolarmente da molti anni e che di farlo molto piacere che oggi possa discutere un libro in qualche modo sono stato anche io
Quindi è parte attiva il libro nasce dall'esigenza di Gino naturalmente di di raccontarsi cioè di raccontare la sua dimensione di tecnico di politico di studioso
E circa due anni fa ci siamo messi a discutere dopo che ci doveva impostato alcuni temi di cui
Aveva immaginato di di parlare e naturalmente il volume è stato
Elaborato in un tempo
Come dire abbastanza lungo proprio perché c'abbiamo pensato e ripensato a più riprese
E a questo proposito vorrei anche ringraziare pubblicamente
Laura giorni per la pazienza che ha dimostrato in questi due anni di dialoghi in cui è stata coinvolta e Richter ringraziare anche in modo particolare Mariangela Felicioni senza la quale
Tutti i documenti che sono stati
Gentilmente diciamo citati da Simona Colarizi almeno per quel che concerne gli articoli di giornale tutte le cose che abbiamo ripreso ecco credo che senza l'aiuto di Mariangela tutto questo lavoro sarebbe stato molto molto poco difficile anche per me
Poi c'è stato un lavoro archivistico di quali sono occupato personalmente andando a
Naturalmente esportando da un lato l'archivio di Gino che inedito e che spero possa rappresentare anche uno strumento di lavoro per chi vorrà
Studiare la storia del diritto del lavoro perché
Questo volume quello immaginato io può essere anche un punto di partenza per altri strumenti non soltanto un punto d'arrivo rispetto alla dimensione personale di di Gino
E quindi questo lavoro archivistico che poi si è esteso in altri contesti come l'Archivio centrale dello Stato dove nei sotterranei sono andato a ricercare alcuni materiali che ancora non erano stati ristretto inventariati e che
Danno conto proprio di quell'attività all'interno del Ministero del lavoro
Che appunto dato origine poi allo Statuto che uno degli elementi naturalmente e più importanti di questa nostra discussione io vorrei soltanto fare un paio di osservazioni se mi è concesso anche pensando a
Al titolo del libro
La memoria di un riformista quando
Abbiamo formato sviluppato il volume anche verso l'alto in un certo punto ci siamo chiesti
Se il titolo forse più o meno appropriato anche perché giustamente Gino incominciato a discutere ma questa parola riformista trasformato ha un senso cioè
è inflazionata al punto tale che forse definirsi un riformista diventa anche abbastanza rischioso
Allora io mi ricordo che gli dissi beh nel tuo nel tuo caso mi sembra assolutamente necessario invece ribadire questa parola perché mi pare che
Sia
Veramente appropriata
Ecco questo lo dico perché e vorrei come dire con mettermi con alcune tematiche che sono state trattate in particolare del Presidente Amato cioè io non vorrei che questa parola diventasse
E come dire un po'la parola magica
Per risolvere tutti i problemi cioè il il Riformista e tale come è stato anche sottolineato nel momento in cui da un lato teorizza una certa prassi politica dall'altro
L'atto la realizzata concretamente con
Iniziative che porta avanti
Con autorevolezza e coerenza
La nel caso di Gino Giugni e non solo di Gino Giugni certamente questo questa parola e
Appropriata io in questo caso non lo dico da illustre politico o da giurista ma soprattutto da cittadino
O il sospetto visto lo scenario politico attuale a cui peraltro
è stato fatto riferimento
Che troppa gente si definisca riformista io credo che ci sia qualche problema su questo punto cioè
Anche Calderoli sia definito riformista ma non so se Calderoni Gino Giugni abbiano
Un qualche rapporto allora forse bisognerebbe
Da ripensare un po'a questo a questo concetto per dare
Un fatto reale a questa dimensione riformista perché appunto la parola riformista non lo sia
Vuota ma sia
Qualcosa che conta
Nei contenuti e credo che
Si debba appunto stare un po'attenti alle tematiche reali intorno alle quali si definisce questo concetto di riformista in una società appunto così complessa e così
Piena di di lacerazioni di contraddizioni drammatica come quella
Attuale credo che quindi
Anche da questo si possa poi ed è un'altra delle tematiche ha toccato il Presidente Amato
Si possa anche capire che cosa può essere un leader oggi giustamente il Presidente Amato ha detto il leader non deve essere soltanto spaventa deve essere un uomo di cultura deve essere una persona capace di
Affrontare i problemi di risolverli di avere delle competenze e con gli ospiti io spero mi auguro diciamo che
In questo senso si possano trovare
Diciamo delle strade affinché questo problema della leadership appunto non diventi un incubo perché pur importante del leader c'è il contenuto della politica che dovrebbe in un certo senso precedere un nome una una persona è questo io
Lo lo voglio dire proprio perché mi pare che nel caso di Gino Giugni questo questo insieme di concetti appunto legati al riformismo debba essere richiamato in in questo senso per cui ringrazio davvero tutti e mi auguro ripeto che questo Comune possa essere anche un punto di partenza per una
Revisione ulteriore di certi concetti per dare loro appunto un futuro reale e non
Uno slogan
Vuoto ecco grazie
Allora grazie grazie a tutti i relatori grazie a tutti voi e
Chiudo con due inviti il primo come è stato detto a leggere il libro perché molto bello il secondo a salutare Gino Giugni
Interessa a nessuno
Grazie
Togliere
Dobbiamo venivano
Permesse per cui magari fare un
Crediamo nei