Incontro fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i movimenti antimafia, le scuole, le Università e i sindacati siciliani

Signor presidente
Voglio esprimerle a nome della città il più vivo ringraziamento per la sua decisione di avere voluto ricordare oggi
Nel giardino della memoria le vittime della mafia i tanti troppi martiri che hanno scritto con il loro sacrificio le pagine più dolorosa drammatica della storia della nostra città
Essi rappresentano però la forza è il valore vero della nostra terra
Hanno dato nel modo estremo la testimonianza della tenuta morale e civile della Sicilia
E hanno contribuito a fare crescere quel vivo e radicato rifiuto di ogni genere di collusione acque senza indifferenza
Già fortemente presente nella coscienza collettiva del popolo palermitano a quello che consideriamo un cancro del nostro vivere civile e un fortissimo eliminato un fortissimo limite
Alla crescita economica e sociale della nostra città
La sua presenza in città e per tutti noi un evento di grandissimo rilievo
Poiché risponde alla necessità dei cittadini di sentire l'attenzione e l'interesse che lo Stato nutre nei confronti di Palermo e dell'impegno per l'affermazione dei principi irrinunciabili
Di legalità e democrazia di cui la Repubblica bandiera ma anche strumento concreto di affermazione
La sua
Partecipazione a questo incontro e anche il segno tangibile di quanto sia importante Consiglio coltivare la memoria e di come questa
Costituisca un prezioso e irrinunciabile patrimonio soprattutto per i nostri giovani ai quali ha affidato il futuro dell'intera comunità
La memoria è qualcosa in più del ricordo
In essa mettono radici e trovano occasione di crescita le ragioni del nostro impegno per un sano progetto di sviluppo che ci consentirà di fare valere nelle nuove
Generazioni le ragioni della legalità
L'intero
Sud del Paese lo sa bene lei signor Presidente meridionale meridionalista da sempre
Ha bisogno di certezze di sviluppo
Ha bisogno di credere che è possibile assicurare a tutti la possibilità di avere un futuro migliore di credere nella certezza del diritto
Di dimenticare l'affermazione dell'arbitrio ed inutile piena fiducia nelle istituzioni
Ed è per questo motivo
Signor Presidente che nel sentire mie le ragioni del Governo per un patto per la sicurezza da siglare per Palermo ho voluto però sottolineare al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni
Che parlare di sicurezza Palermo significa anche
E soprattutto sapere è potere dare risposte concrete a problemi di grandissima rilevanza
Che si attengono principalmente ad una perdurante marginalità economica e sociale
E proprio
Nel bisogno infatti creato dalla disoccupazione dalla marginalità culturale sociale di alcune fasce della popolazione che la mafia trova terreno fertile
Ecco
Perché ritengo indispensabile e doveroso concorrere insieme Governo centrale municipalità alla rimozione dei principali nodi che affliggono Palermo nella convinzione
Che il nostro solo impegno oppure profuso costantemente in questi anni possano risultare sufficienti
Diventa così imprescindibile
Che il Patto per la sicurezza certamente auspicabile debba essere ideato e proposto di pari passo io con un patto per lo sviluppo che veda la destinazione di risorse finanziarie per la cassa per l'occupazione
Per le misure in favore degli immigrati per gli interventi infrastrutturali
Palermo ha subito
E ancora oggi subisce la violenza della mafia che non più tardi di due giorni fa è tornata a dare un'allarmante segnale della propria esistenza
Ancora sangue ancora violenza a Palermo che negli anni ha conosciuto quella eclatante degli omicidi eccellenti e delle stragi ma anche quella subdola di una illegalità diffusa e sottovalutata
Alla violenza della mafia Palermo però non si è mai piegata nel rassegnata
Da tanta ferocia è stata ferita è la serata mano una battuta
E ha saputo dimostrare che non è nell'emergenza nella contrapposizione che si debbano cercare trovare gli strumenti per l'affermazione dei principi del diritto e della legalità che ciascuna nell'ad affermare
Palermo da alcuni anni vive una stagione di grande fermento culturale di crescita complessiva molti sono gli interventi attuati e continua il recupero di spazi un tempo abbandonati o degradati
Palermo a oggi però necessità di un cambio di velocità non ipotizzabile senza un serio e concreto concorso dello Stato
Palermo vuole lavora per offrire un volto nuovo e moderno al resto del mondo perché questa immagine che ciascuno di noi palermitani desidera che il mondo conosco ed apprezzo
Il volto dell'anima di una città antiche bellissima ricca ed orgogliosa di un patrimonio artistico e monumentale di primissimo piano di una tradizione di tolleranza ospitalità che non ha eguali
I palermitani sanno bene che la memoria è uno dei beni più preziosi e la memoria di quanti hanno pagato con l'allora Vito l'impegno antimafia e vive in questo giardino signor Presidente
Ma è viva anche in ciascuno di noi in ogni cittadino di Palermo nelle sue istituzioni in quanti vogliono impegnarsi per impedire che la nostra città torni indietro in un passato in cui la parola legalità non aveva cittadinanza
Per questo signor Presidente
La sua presenza oggi ha un grandissimo valore e di questo ancora una volta voglio ringraziarla a nome di tutti i miei concittadini che guardano con fiducia e con grandi aspettative ad un futuro ma ad un futuro migliore grazie
Prende la parola Fabrizio Barca Oriode Presidente della Sezione distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati
Signor Presidente della Repubblica
Gentile signora Clio bidoni gentili signore e signori intervenuti
A nome della sezione del distretto di Palermo dell'Associazione nazionale magistrati esprimo il più vivo apprezzamento per la sua visita al giardino della memoria
In questo luogo due fino agli anni Ottanta l'organizzazione mafiosa esercitava il suo dominio
E lucrava i suoi profitti illeciti ricordiamo trance di cittadini tra cui i magistrati esponenti delle forze dell'ordine sindacalisti
Politici pubblici amministratori assassinati per aver fatto il loro dovere e per non aver chinato mai la testa
I ricordi amo non solo con le lapidi ma con un segno di civiltà e speranza come la messa a dimora di nuovi alberi
Li ricordiamo cercando di evitare la retorica delle commemorazioni e dando la parola a chi ha conosciuto da vicino i caduti nella lotta alla mafia familiari e compagni di vita e di impegno alla presenza degli studenti
Che come oggi affollano questo giardino e divengono così testimoni attivi della memoria delle battaglie antimafia
Speriamo di ricordarli al più presto anche con le loro stesse parole per poiché già avviato un progetto
Per la realizzazione di un vero e proprio istituto della memoria un luogo dove siano consultabili gli scritti e filmati su coloro che hanno dato la vita per la giustizia la legalità in Sicilia
In questo modo sarà ancora più semplice inviare un messaggio diretto e forte ai giovani siciliani che gli speroni a un cambiamento generale
Cambiamento significa la promozione dei diritti dei doveri di tutti
Cambiamento vuol dire l'affermazione della legge è la negazione dei privilegi come ci hanno insegnato i braccianti che si venivano a Portella delle Ginestre che festeggiavano la giornata dei lavoratori da ospitavano un'equa ripartizione dell'ATI fondi
Protagonisti di un cambiamento sono stati anche Peppino Impastato il più la Torre ambedue capaci di combattere la mafia persino all'interno dei suoi feudi e dei suoi centri di potere
Entrambi impegnati nel contrasto degli abusi e delle collusioni con la mafia dei pubblici poteri
A difesa del territorio siciliano dalle speculazioni edilizie e di altro tipo
Tutti e due furono pure testimoni di pace in un'epoca in cui divisioni blocchi lascerà vano la stessa Europa
E fu capace di cambiare Giovanni Falcone
Il quale insieme ad altri coraggiosi colleghi riuscire a fare uscire la magistratura lo Stato tutto da una profonda crisi determinata dal potere mafioso negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta
Ciascuno di noi oggi deve svolgere fino in fondo la sua parte noi non possiamo tornare indietro e non possiamo rimanere fermi
Non possiamo più contrabbandare i favori a pochi per i diritti di tutti non dobbiamo più tollerare fenomeni corruttivi o clientelari nell'uso privato di risorse destinate allo sviluppo generale
Dobbiamo promuovere la fiducia di tutti i siciliani specie di coloro che fanno parte delle classi sociali più svantaggiate
Le istituzioni dovrebbero essere tutte trasparenti agire con fermezza ma anche con comprensione delle esigenze di chi per troppi anni è stato abbandonato l'assistenzialismo all'indebite ingerenze della sottocultura mafiosa
Noi dobbiamo promuovere non il distacco e la separazione ma l'inclusione e la partecipazione di tutti a un progetto basato sulla cultura e sul lavoro che sia utile illegale
Dunque il nostro impegno quotidiano di cittadini che onora sul serio le vittime della mafia e giustifica la nostra stessa presenza alle manifestazioni loro memoria
Nuovi magistrati cercheremo di svolgere fino in fondo il nostro compito
Ma solo la politica le scuole le impresa i sindacati possono portare a termine quel cambino di libertà che iniziato tanti anni fa e che oggi è rappresentato da questi quattro nuovi alberi
Grazie
Prendere la parola leone Zingales presidente del gruppo siciliano dell'Unione cronisti
Signor Presidente cari colleghi amici magistrati autorità e familiari di tutte le vittime
I cronisti siciliani ringraziano di vero cuore del Capo dello Stato per avere partecipato oggi a questa giornata che resterà nella storia della Sicilia di Palermo di questa borgata periferica che si chiama Ciaculli e
In questo sito strappato dallo Stato alle organizzazioni mafiose e gestito unico essendo in Europa da cronisti e magistrati
La presenza prestigiosa del Presidente della Repubblica rappresenta il sigillo di una battaglia di legalità
Che noi giornalisti e di magistrati ci siamo intestati nel nome della lotta alla mafia
Come certamente saprà signor Presidente giornalisti e magistrati in questa terra di Sicilia hanno offerto un grosso tributo di sangue sul versante della lotta alla criminalità mafiosa
Ed è anche nel ricordo dei nostri morti che abbiamo deciso di percorrere questo sentiero
Ci troviamo a Ciaculli signor Presidente nel bel mezzo di un territorio dove gli agrumi rappresentano il simbolo di una economia che ha consentito a tanta gente onesta divi poter vivere decorosamente
Ma ci accusi è una località della Sicilia della nostra Palermo purtroppo assai nota alle cronache per altri fatti uno in particolare ci preme ricordare in questo momento
Il trenta giugno del mille novecentosessantatré infatti
A poche centinaia di metri da questo luogo un'Alfa Romeo Giulietta imbottita di tritolo faceva saltare in aria assente tra carabinieri poliziotti un maresciallo artificiere l'esercito ed un giovane soldato marchigiano
Giorgio Ciacci che stava servendo la patria in queste terre espletando il servizio militare nella nostra isola nella nostra città
Quella strage rappresentò il culmine della prima guerra di mafia una guerra tra cosche che lascio sul campo decine di vittime
Qui a Ciaculli a metà degli anni Ottanta era la seconda guerra di mafia il boss dello schieramento così detto dei Corleonesi tra virgolette
Inviare una vera e propria lettere distratto a decine e decine di abitanti nella borgata che furono ritenuti dai capibastone non omogenei a nuovi equilibri mafiosi
Venuti sia a creare dopo lo sterminio degli affiliati appartenenti alle famiglie Bontate Inzerillo
Centinaia di persone furono costrette ad andare via da Ciaculli a scappare dalla propria borgata d'origine pena la morte
Qui oggi
Lo Stato con il giardino della memoria dal quale il Comune rimane il proprietario si è re impossessato dal proprio territorio
Anche in modo fortemente simbolico a testimonianza del fatto che nessun altro potere oltre quello statale può pensare solo lontanamente di governare e Palermo e la Sicilia
Qui grazie anche alla sensibilità delle altre istituzioni cittadine la parola mafia comparsa per la prima volta in una segnaletica pubblica
Mi riferisco ai cartelli che indicano questo sito per testimoniare una sconfitta di Cosa nostra e la fermata dei bus urbani davanti ai cancelli di via Ciaculli si chiama fermata giardino della memoria
In questo luogo dunque carico di singoli di messaggi positivi e sappiamo bene quanto importanti
Sono in una terra abituata a leggere i fatti con le lenti dalla virologia grazie al contributo della Prefettura di Palermo dal prefetto Giosuè Marino abbiamo deciso di ricordare tutte le vittime cadute per mano mafiosa
Giornalisti magistrati agenti della Polizia di Stato
Ed è la Polizia penitenziaria vigili del fuoco carabinieri
L'altro giorno sono stati ricordati Mario da Leo e i due agenti periti in via scopa domani ricorre un'altra riversare io la strage della circonvallazione
In quel luogo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si precipitò tra i primi e ancora oggi questa strage fa male fa molto male non soltanto I carabinieri
Dicevo carabinieri sindacalisti imprenditori religiosi politici tutti sinceramente coraggiosamente impegnati nella lotta alle cosche è ancora civili protezionistica avevano tutti è un comune denominatore la lotta alla mafia l'impegno civile
In questo luogo signor Presidente gli alberelli e le targhe ricordo delle vittime sono e saranno viva testimonianza di quanti hanno offerto la propria vita per il riscatto di questa terra di questa città in cui sangue Abbagnato quasi tutte le strade
Sono tanti centinaia ed è quindi impossibile ricordarli tutti in una volta
Pian piano però in questo giardino saranno piantati alberi che l'Orto botanico di Palermo ha deciso di farci dono per tenere viva la memoria la sua presenza oggi
Qui ci conforta e cento si arma ed è per questo che le invitiamo signor Presidente al passo successivo di questo percorso
La invitiamo diceva a partecipare alla inaugurazione di una piccola casa museo in questo finito una casa museo della lotta alla mafia che sarà realizzata Brera
Il Progetto fortemente voluto dai cronisti dai magistrati e dalla Fondazione Falcone e pronto e per la sua completa realizzazione ci sostengono tanti uffici dallo Stato della Regione dal Comune
Oggi signor Presidente la circostanza c'è ancora più gradita perché fortemente simbolica ricordiamo la prima strage del dopoguerra quella di Portella della Ginestra che ha contato undici vittime innocenti e decine di feriti
Ci si può chiedere cosa c'entri la mafia la cui presenza tra il per l'avete lo stato di Barbato non è stata accertata rendere giudiziaria né in quella storica eppure la mafia accentra
C'entra in un capitolo che non è mai stato sufficientemente scandagliato nella storia dello stragismo italiano
Quello dei mandanti nel quale fin dal mille novecentoquarantasette Cosa Nostra compare seduta al tavolo delle decisioni criminali
Con pari dignità
Nei confronti degli altri interlocutori politici ma sono i rappresentanti dell'alta finanza anche oltre oceano
Determinati a cambiare con il terrore il corso della storia alterando fin dalla culla alla crescita della fragile democrazia italiana
Ecco perché consideriamo Portella la madre di tutte le stragi
L'avvio di una strategia della tensione alla quale la mafia tutt'altro che è estranea
Che a sessant'anni purtroppo con il suo carico di ricatti edile segreti continua dispiegare del nostro Paese i suoi effetti in modo più o meno occulto più o meno cruento
E le recenti denuncia e sull'azione di una nuova P due che con la mafia non ricordiamo ebbe strettissimi contatti anche finanziari sui quali la Magistratura anche siciliana è tornata a indagare costituiscono un allarmante conferma
Risuonano ancora le nostre orecchie le condividiamo per intero le sue parole signor Presidente pronunciate solo due mesi fa
Secondo cui occorre continuare alla ricerca della verità su tutte le circostanze le responsabilità di quelli nautico massacro non solo per dovere verso le vittime innocenti
Ma anche per quel che Portella della Ginestra rappresento come primo segno di una volontà eversiva nella nuova legalità democratica repubblicana
Parole che facciamo nostre e per questa ragione abbiamo accettato con orgoglio di ospitare qui al giardino nella memoria il ricordo della strage di assegno l'ingresso delle armi nella dialettica politica di questo Paese
Ma oggi non è soltanto il giorno di Portella delle sue logiche vittime oggi una testimonianza del nostro impegno civile si intreccia con incoraggiò della giornalista Giuseppe Impastato da tutti ricordato come Peppino
Con l'impegno quotidiano dei magistrati
Giovanni Falcone l'uomo simbolo della lotta alla mafia il nemico numero uno di Cosa nostra che in questa bordata inferto duri colpi
Ricordiamo Francesca Morvillo
è ancora ricordiamo la fedeltà I colori della divisa dei poliziotti Antonio Montinaro Vito Schifani
Erano codicillo dei quali non mi sento di spendere alcun'altra favola ma solo un deferente commosso ricordo
Lo stesso ricordo che nutriamo nei confronti dall'altrettanto coraggioso segretario regionale del Partito Comunista Pio la Torre Carella signor Presidente ha conosciuto e apprezzato sin dalle prime battaglie giovanili nelle file del Partito comunista
Ora voi quel trenta aprile mille novecentottantadue in una strada di Palermo un'altra strada di Palermo insanguinata Ca'del fedelissimo Rosario Di Salvo giovane militante comunista che faceva da autista all'eroico deputato
Nei mesi che seguiranno ricorderemo altre vittime altri erano i normali altri uomini che hanno servito lo Stato con coraggio e dignità
L'ultimo pensiero signor Presidente è rivolto ai cronisti ai cronisti edotti di questo meraviglioso Paese e al prezzo che ha pagato l'informazione per restare in Italia uno dei Binoni del sistema democratico
Pensiamo sia giusto conservano la memoria di quanti hanno offerto la propria vita uccisi la mafia e terrorismo per continuare a mantenere viva la schiena dritta
Così abbiamo presentato da alcuni parlamentari la proposta
Formulata dal gruppo siciliano dell'Unione cronisti per istituire per legge la giornata della memoria in ricordo dei giornalisti uccisi dalla mafia dal terrorismo in Italia sono undici vittime che qui elenchiamo è che lei sicuramente ricorda signor Presidente
Giuseppe Impastato Mario Francese
Mauro De Mauro
Mauro Rostagno Giuseppe Alfano Giovanni Spampinato Giuseppe Fava Giancarlo Siani Carlo Casalegno Walter Tobagi
Abbiamo già incontrato il Presidente nella Commissione Nazionale Antimafia Francesco Forgione e il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia euro chiedo scusa e pesante con la Commissione affari costituzionali alla Camera Luciano Violante
Scusi io Presidente ma l'emozione ricordando i cronisti Cisi Mian pochettino
Impedito di continuare
Alcune firme della stampa nazionale altri sconosciuti corrispondenti di provincia nordica in molti casi non hanno ottenuto una ingiustizia nei verità
Per alcuni nonostante siano stati uccisi decide di anni fa il velo si sta squarcia andò solo adesso
Grazie alla celebrazione di un processo
Per altri sono in corso indagini che via via che il tempo passa offrono nuovi ed inquietanti spunti agli inquirenti a testimonianza del fatto che quando il Cile un giornalista la mano del killer non è mai sola e dietro c'è sempre un contesto che sostiene e favorisce la volontà omicida
E ciò in Sicilia e tanto più semplice quando il delitto si realizza in Provincia
Luogo geograficamente più ristretto
Dove le relazioni cementate tra i poteri tendono isolare il cronista che racconta verità scomode fino ad ostacolare l'accertamento della verità sui suoi assassini
Sono scenari purtroppo noti qui in Sicilia e per i quali ci sentiamo di rivolgere a lei signor Presidente la richiesta di vigilare nell'ambito delle sue prerogative perché tutte le inchieste aperte nei confronti di chi ha ucciso giornalisti
Vengano proseguite fino in fondo
Senza timidezze o timori reverenziali nei confronti di alcuno
Noi la nostra parte la facciamo tenendo viva la memoria dei nostri colleghi all'oro abbiamo già pensato con questo nostro ricordo
Ci rivolgiamo dunque a lei signor Presidente infine chiedendole di contribuire a rimuovere tutti gli ostacoli e pensiamo che l'informazione per il rilievo costituzionale attribuito dall'articolo ventuno
Meriti una specificità nel ricordo collettivo della comunità nazionale grazie
Per la Federazione sindacale unitaria CGIL CISL e UIL prende la parola Maurizio cala segretario della Camera del lavoro di Palermo per ricordare la strage di Portella della Ginestra
Signor Presidente
Le siamo grati per aver accolto l'invito di CGIL CISL e UIL di Palermo e delle associazioni antimafia presenti ad essere qui
Oggi in questo luogo evocativa in cui si coltiva il ricordo la memoria condizione essenziale per avere coscienza del presente e per potere progettare il futuro
Per sessant'anni ogni anno il sindacato ha ricordato a quello che fu la prima e purtroppo non unica strage dello Stato repubblicano consumata il primo maggio durante la festa dei lavoratori apporto della Ginestra
Su quell'eccidio di uomini donne e bambini inermi ancora oggi non c'è una verità di Stato non si è fatto fino in fondo giustizia
Eppure quella vicenda ha segnato la storia della Sicilia
A Portella della Ginestra si sono soldati alcuni poteri forti e reazionari alla mafia e al banditismo al fine di tentare di bloccare in parte purtroppo con successo
I processi allora in atto di sviluppo economico e sociale di modernizzazione della Sicilia di democrazia per l'intero Paese
Ancora oggi la Sicilia vive una condizione di sottosviluppo
Purtroppo parte del gruppo dirigente del Paese ha fatto una scelta precisa di politica economica che considera il Mezzogiorno un luogo di consumo e di assistenza
E che per questo continua a non produrre un necessario e condiviso Progetto di sviluppo economico
Ciò determina una condizione di disagio sociale diffuso
Che dai comuni dell'entroterra alle periferie delle grandi città colpisce soprattutto i giovani e le donne che più mi sento della difficoltà di trovare un'occupazione di crearsi una famiglia
I nuovi emigranti siciliani hanno titoli di studio conoscenze e intelligenza ma vivono la frustrazione di non poterle utilizzare per la crescita della propria terra
A chi resta spesso
Rimane una realtà dura in cui è difficile intraprendere un'attività autonoma e anche il lavoro dipendente troppo spesso
Assume la conformazione di un lavoro nero o sottopagato oppure peggio di un lavoro pubblico precario sottomesso logica clientelare
Questo spesso in una condizione di profonda incertezza e precarietà per il futuro e di poca sicurezza nei luoghi di lavoro
Vogliamo a tal proposito ringraziarla sentita mentre
Per il suo impegno sul fronte della sicurezza sul lavoro e sul contrasto agli infortuni che purtroppo anche in Sicilia continua a mietere vittime
Il rapporto tra sviluppo e legalità è per noi è alla base di una necessaria crescita politica civile economica e sociale dell'isola
Ed è in questo contesto che si inseriscono le lotte sindacali sui diritti negati
Ci troviamo a dover contrastare il sotto salario
Ma anche le nuove schiavitù sociali che vedono spesso vittime non solo gli italiani di tutte le età ma anche e soprattutto gli immigrati che si aggrappano a quest'isola nella speranza di una vita diverso
L'allarme sociale si estende quando si focalizzano le distorsioni del sistema sociale e sanitario siciliano che crea forte disparità fra i diritti dei cittadini siciliani soprattutto anziani e il resto d'Italia
Eppure
Le possibilità di invertire questo trend negativo ci sono e sono concrete
Il nuovo grande flusso di risorse comunitarie due mila sette due mila tredici rappresenta un'occasione forse l'ultima per puntare su progetti condivisi e mirati a raccogliere le vocazioni alle tante possibilità di sviluppo del territorio siciliano
Le nuove zone franche urbane potranno contribuire allo sviluppo del territorio
L'area di libero scambio che nel due mila dieci aprirà nuove strade commerciali e produttive i mercati euromediterranei vedrà la Sicilia in una posizione geograficamente strategica
Richiederà l'impegno forte delle istituzioni nazionali e di internazionali oltre che delle parti sociali per coniugare la crescita economica con la tutela dei diritti sociali
Nella provincia di Palermo sono tante le occasioni di sviluppo infrastrutturale produttive che aspettano di essere raccolte rilanciata
Tra queste c'è sicuramente il raddoppio ferroviario della città di Palermo ma anche nel Polo del di costruzioni ferroviarie che abbiamo a Palermo
C'è il rilancio del cantiere navale con le nuove commesse la necessità di aiutare e mettere in regola il rimmel mettere in rete le singole esperienze importanti nel settore della green bus che già ci sono
Gli investimenti sulla FIAT di Termini Imerese salvata dalla chiusura dalle lotte popolari e che oggi è nelle condizioni di poter diventare uno dei poli più importanti dell'auto in Italia se ovviamente solo tutto questo si volesse
Poi ci sono tanti i tanti moltissimi esempi positivi che vengono dalle scuole dal volontariato l'associazionismo
Dalle cooperative a partire da quelle che agiscono sui beni confiscati alla mafia dai lavoratori del pubblico impiego che non sono solo quelli
Collusi ma sono anche quelli che tutti i giorni fanno il loro dovere
Signor Presidente
Il quadro che oggi vogliamo consegnarle e pieno di difficoltà ma anche di grandi speranze ed opportunità per le quali tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa a partire ovviamente da chi governa il Paese
Noi crediamo che i nostri problemi sono frutto della storia che ci sta alle spalle e che le possibilità di sviluppo siano consegnate al futuro della Sicilia che insieme dobbiamo scrivere
La storia della Sicilia racconta di tanti siciliani onesti che hanno dato la la vita la propria vita magistrati uomini e donne delle forze dell'ordine imprenditori politici sindacalisti
E questo l'hanno fatto per il bene comune per costruire una società migliore
Si parla tanto
Dell'autonomia siciliana e della sua utilità
Noi non ci pronunciamo ma dobbiamo fare purtroppo un'amara considerazione che certamente i politici cinque anni non hanno saputo cogliere le opportunità offerte dallo Statuto autonomo della Regione
Signor Presidente
E a lei
Uomo del meridione sensibile ai problemi del lavoro garante dell'unità del Paese della Costituzione italiana
Che rivolgiamo un appello affinché la memoria di venti monito
E incoraggiamento per il futuro in una Sicilia che deve deve cambiare per migliorare per offrire sui figli un futuro di libertà lavoro e serenità
E perché non si debba più morire
Come in quel tragico primo maggio del quarantasette a Portella della Ginestra
Prende la parola Serafino fetta sopravvissuto è testimone della strage di Portella del primo maggio mille novecentoquarantasette
Signor Presidente
Questa lo porterò dall'argine stesso in occasione della manifestazione terza San testimoni personali o della strage
Abbiamo ascoltato con commozione nel suo messaggio il ricordo della vittima di azzeramento eccidio del primo maggio mille novecentoquarantasette inviato il trenta aprile
Il due mila sette segretario generale CGIL CISL UIL di Palermo
La convenzione è stata grande tema noi sopravvissuti
è familiari delle vittime ed alla professionalità di Portella della Ginestra anche perché è la prima volta
Che la Presidenza della Repubblica italiana ha voluto solennemente a ricordare l'orrenda strage dei lavoratori donne
Va bene testimoniando così la vicinanza delle istituzioni democratiche nata dalla Resistenza ai citarvene ai lavoratori
Come lei ha ben ricordato la strage è stata perpetrata da forze reazionarie crea hanno autorizzato
La mafia è il banditismo per colpire il movimento contadino siciliano e chiederemo pelle costituzionale puritano grazie ai diritti e giustizia sociale
Io ve la mattinata giovani di sedici anni mi trovavo a Portella con
I miei familiari per festeggiare pacificamente il primo maggio ancora oggi non so darmi una ragione
Per quell'orrenda strage ove i soldi avere accanto ma è sotto i colpi di mitra il mio amico Serafino lascaris Margherita cresce
Altri ho visto scende tremende è incredibile che non posso più dimenticare io stesso rischiare la vita e fu ritirato in stallo
Da un ferito un vecchio contadino oggi il piano Serafino Caldarella che mi fece a riparare in un fossato da quel fossato
Allora visto cadere
Era a terra Margherita crescere con uno con sua figlia ferita che era incinta
Consolato colposo automobilistico
Puoi arrivare non lo so bene cosa era morta però questa donna perché
E ho visto a terra mi sono soccorre più soldi preparato
Da quel fossato accingo quattro metri c'era la famiglia de La Margherita con un cavallo il cavallo pura ferito e ci usciva sangue dalla bocca però non posso provinciale le parole del
Perché è arrivato adesso
Marito e ci ha detto ai figli di quello che era successo mi commuove veramente altra cosa commovente
Concretamente
Ritenete Portella non hanno ottenuto nel giustizia nel merito
Sappiamo soltanto oggi al seguito la strage del bandito Giuliano ma non conosciamo ancora i nomi dei mandanti per questo la invitiamo ad attivare il suo potere d'impulso
Però desegretazione del conto documenti ufficiali depositati presso gli archivi dallo Stato italiano a partire da quello dell'Arma dei Carabinieri dei Ministeri degli interni
Lordi persa
Portella della Ginestra diventato giustamente negli anni luogo sacro
Per la democrazia italiana e noi sopravvissuti ai familiari delle vittime assieme alla Camera del lavoro di Piana degli Albanesi
Per salvaguardare il seguito da probabili scelti abbiam tali abbiamo richiesto ai sensi del
L'articolo quattrocentonovanta sbarra novanta da più di quattro anni all'assessorato regionale beni culturali e ambientali
Il luogo venga dichiarato bene monumentale e culturale del Paese inserire ed è un patrimonio storico artistico nazionale
Purtroppo l'invito lender
Amministrativo pur in presenza del parere favorevole del no sopra di intensa ai beni culturali ed ambientali di Palermo
Non si è ancora inspiegabilmente a concorso tale aspettiamo che il decreto già pronta venga mandato
Anche per questa questione estremamente importante per noi per la nostra comunità ci permetta ad invocare il suo oltre un anno l'aiuto sentenze intercetta favole realmente verso le autorità regionali
Preposta signor Presidente noi crediamo
Molto oneroso alta sensibilità democratica civile è per questo che le inventiamo dal suo settennale
Un giorno avvelena Portello della Ginestra corroborare il MOSE
Noi
Noi chiediamo
Per
Perché togliamo giustizia insomma volevamo sapere i nove noi noi tutti i nomi dei mandanti perché allora
Qualche giornale ha scritto però
Eramo ubriacati e ci siamo sparati
Quindi noi vogliamo sapere chi sono i montanti per cui adesso ci sta sì siamo ubriacati ubriaca devi farmi allora c'erano solo fame non c'era niente
Però cioè
Prendevamo complementare in proposito Edoardo Lomelo al Governo
Che era lì c'è la mia lavolta e cioè del terzo mondo
Ragazzi che andavano in giro per un pezzo di pane domandavano
è per questo che allora le lotte ci sono fatte le rotte contabili né perché l'unica cosa da una grande risorsa e non verso l'interno e basta avendo un pezzo di terra portare a casa qualche centinaio di
Vi qualche quintale di grano allora sì che si potevano vivere o solo pane pasta e basta non è che c'era niente edicola i giovani
E giovedì calda volevo dire questa cosa basta perché voi mi confonde
E il Primo Maggio dall'aver incominciato nel quarantaquattro
Dopo no
L'entrata
Degli americani quarantaquattro quarantacinque quarantasei
Erano tante giunti gli organizzatori
Un giorno prima andavano in giro quartiere per quartiere per la collina del pane qualche pezzo di formaggio che ce la davano i pastori un po'di Luino chi ce l'avevano che non era facile però nuove
è qualche carciofo qualche lira per comprare qualche calcio
Era
Troppa miseria
è quindi quel giorno e c'era una solidarietà enorme perché che avevamo Portello dovevo mangiare un doveva andare a vincere fino a questa
è un bel ricordo
Un giorno
Nel gergo diamo alle stava cucinando viene un ragazzo
Sono cose terribile questi giovani non sanno niente gliela un ragazzo Buso
Quanto al CIPE
Devo dire
Cosa dice
Certo per cortesia fate cucinando
Se
Se voi andate un po'l'epilogo negando mandavamo la pasta domandava un po'di globalmente nella pancia per riscattare la pancia questo erano cose entrato mia madre ci ha dato un po'devastato contenere solo uscendo
In albanese ce l'ho detto laddove no cioè
Organi a vorremmo Ayrton Veneto Strade a Siena Calcio e non l'olio barconi sia quando viene deroga il primo maggio che dall'OLAF dice che non ricambio più la pancia
E non appunto
Prende la parola Maria Falcone Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone
Illustrissimo signor Presidente
Signora Cryo signori tutti io sarò brevissima perché ho grande rispetto per la gente che intestarli sotto il sole e quindi
Voglio essere brevissima
Voglio
Capisco che questo è un giorno particolare ci troviamo in un posto che ha una valenza simbolica grandissima
Questo è un un posto un terreno confiscato alla mafia alla mafia degli anni Settanta e degli anni ottanta il famoso papà il Greco era il proprietario del terreno
Dicevo valenza simbolica per tutti noi ma per me in particolare perché questa rappresenta qui fatto fare indietro nella memoria ricordo del lavoro di Giovanni
E proprio grazie al lavoro di Giovanni di chimici di quel famoso pollo e dell'antimafia
Degli anni ottanta che finalmente allo Stato
Ha ottenuto quella grande vittoria nei confronti della mafia che mai aveva avuto cioè
Il maxiprocesso
E attraverso quella sentenza del maxi processo finalmente non si è finita con le solite assoluzioni
Per l'insufficienza di prove ma finalmente con le condanne all'ergastolo sì lo so poi quel maxiprocesso fu la condanna a morte di Giovanni e Di Paolo
Però nella storia è importante ricordare la grande valenza di quel maxi processo
A voi che siamo tutti qua cosa posso dire che si sono tutti i miei concittadini
Palermitani tanto amati da da Giovanni tanto amato da me soprattutto i giovani
I giovani che come diceva Giovanni
Debbono essere educati alla legalità perché solo attraverso la loro educazione si può creare quel salto generazionale che creerà una società diversa
Io sono incoraggiata perché è in questi anni andando un po'in tutte le città d'Italia ho notato una crescita continua
Di questi giovani quando cinque anni fa è venuto per la stessa coesione Presidente Ciampi
Noi abbiamo fatto un uno spettacolo come fondazione uno spettacolo al Teatro Massimo che abbiamo intitolato percorsi di speranza
Erano i ragazzini che lavoravano ed erano i ragazzini che ci esprimeva uno quella grande speranza cinque anni fa le scuole erano venti palermitane eventi venivano da tutta Italia quest'anno il ventitré maggio ne abbiamo avuto tre per cento
Quindi è la speranza che continua a camminare
Ma sicuramente è una piantina fragile lasciare questa questa rinascita civile di Palermo Palermo ha bisogno di simboli ha bisogno di memoria di un riscatto della memoria per i tanti anni di indifferenza
E devo dire che al proprio all'indomani della morte di Giovanni
La nascita dell'albero Falcone rappresentò proprio questo segno di direi di di di di nidi voglia della società civile di essere diversa di combattere realmente la mafia io ricordo ancora il nostro primo incontro Presidente ci siamo visti all'aeroporto
Di Punta Raisi adesso è l'opposto Falcone e Borsellino
Lei lui voleva salutare mi voleva incontrare perché era venuta a Palermo e io doveva invece partire perché dovevo andare per ritirare un premio già intitolata alla memoria di Giovanni
Lei mi portò un messaggio da mettere sotto l'albero Falcone
Quello era un bellissimo gesto un segno di
Riconoscimento di chi a capo di un'istituzione importante qualora lei era il Presidente della Camera dei deputati
Veniva da fare omaggio a un servitore dello Stato ucciso in terra infida Erjon voi come lo sa come generalmente si definiva Giovanni ma era anche il riconoscimento di quell'albero cioè
Della nascita di una coscienza civile
Di una coscienza bella società palermitana
E attraversa regionali io credo che questo si potrà fare cercando di attuare come dicevo poc'anzi quello che era vedi l'idea fondamentale di Giovanni la mafia si vince
Con la repressione che deve essere forte continua degna di uno Stato di diritto come diceva Luigi
Poi è necessaria l'educazione dei giovani
è infine bisogna agire sullo sviluppo economico perché essendo un ci sarà sviluppo non si potrà vincere definitivamente la mafia ci ritroveremo sempre a metà del guado
Quindi la la Sicilia tante risorse Di Giovanni di intelligenza di preparazione di voglia di studiare ma la maggior parte va fuori pattugliare a Milano la Bocconi le migliori
E intelligente vanno fuori noi dobbiamo creare in Sicilia queste possibilità di sviluppo
Ora le voglio dire solo due parole sul giardino della memoria led le consegnerò questo Progetto perché lei adesso vende
Una cosa proprio in fieri vede degli alberi
è stata la grande idea dei cronisti siciliani ed è l'Associazione nazionale magistrati di creare questo giardino della memoria piantando di volta in volta un albero io allora ho detto
Loro ma ci vorranno cinquecento anni se piantiamo un albero all'anno allora assieme al Prefetto di Palermo abbiamo oggi organizzato un tavolo di persone competenti
Da persone da architetti palermitani
Dai direttore del dell'Orto botanico vari ingegneri dicono le dico i nomi perché sarebbe alcuni mi sfuggono
Il sovrintendente ai monumenti insomma abbiamo cercato di formare un tavolo di competenti che possa creare unanimi struttura anche
Perché non bastano i nomi ai ragazzi ma qua i giovani dai loro insegnanti devono venire a illustrare non sempre avranno la fortuna di poter avere una testimonianza come la nostra
Vittima delle alla strage di e di di Portella della Ginestra ma perlomeno potranno vedere lesto conoscere le storie che ci stanno dietro tutti i nomi che ci saranno qua
Quindi io le consegno questo Progetto e mi auguro lo so io sarò veloce nelle cose
Siamo scocciante anche e con le istituzioni ma spero entro l'anno venturo di poterla inaugurare di averlo lei per l'inaugurazione
Prende la parola Umberto Santino Presidente per il centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato
Al Presidente
L'albero che viene piantato oggi alla sua presenza nel giardino della memoria in un terreno confiscato alla mafia è un altro passo certo tra i più significativi
Sul percorso sempre più lungo che sta diventando la memoria di Peppino Impastato
Ormai lo dicono tutti Peppino Impastato è stato assassinato dei mafiosi che non tollerava non il suo impegno di analisi di denuncia
Di mobilitazione e consideravano la sua irrisione è un atto di lesa maestà tanto più grave poiché Peppino veniva da una famiglia mafiosa ed era il nipote del capomafia
Se la memoria di Peppino è stata salvata
Se siamo riusciti a smantellare la montatura che lo voleva terroriste suicida
Avallata purtroppo dal rappresentante delle forze dell'ordine delle istituzioni e ad ottenere giustizia
Questo è il frutto di un impegno ventennale che ha avuto come protagonisti la madre felicità il fratello Giovanni la cognata per ricetta
I compagni militanza noi del centro si chiamo di documentazione di Palermo
Non è stato facile ed per lungo tempo siamo stati costretti a remare controcorrente in pochi e isolati
Ci hanno aiutato a organi di stampa come lotta continua il quotidiano dei lavoratori che hanno ben presto chiuso le pubblicazioni i dirigenti di Democrazia proletaria
E nel Palazzo di Giustizia abbiamo trovato alcuni magistrati che hanno accolto la nostra richiesta di verità e giustizia sollecitata incessantemente
Voglio ricordarli anche perché è più d'uno è caduto per mano mafiosa Gaetano Costa Rocco Chinnici Antonino Caponnetto Giovanni Falcone Renato Grillo franca in Verga
La nostra lunga battaglia è arrivata a compimento come sentenze che dopo più di vent'anni hanno condannato Gaetano Badalamenti e il suo vice come mandanti dell'assassinio
è un altro risultato siamo riusciti a ottenere la Commissione parlamentare antimafia nel Duemila approvato una relazione in cui si dice esplicitamente che uomini e le istituzioni hanno depistato le indagini è coperto i mafiosi
Abbiamo fatto pubblicare la relazione in un volume con il titolo Peppino Impastato anatomia di un depistaggio
è la prima volta che è una sede istituzionale come una Commissione bicamerale riconosce la responsabilità di rappresentante le istituzioni
E quando il rappresentante della Commissione sono venuti a Cinisi a presentare la relazione in casa Impastato
Hanno chiesto scusa ai familiari
E la madre di Peppino già avanti negli anni ha detto nel suo dialetto che era una sorta di lingua universale a ritiri suscitato presidio
Voglio ricordare manda felice
Che ci ha lasciato nel dicembre del due mila quattro
Una donna che ha saputo rompere con la parentela del marito
Ha rinunciato alla vendetta mafiosa e ha chiesto giustizia
è diventata un punto di riferimento ad una sicura familiare
Pertanto che per molti anni con l'impraticabilità delle sue accuse il dito puntato contro Badalamenti nell'aula bunker la lucidità della sua intelligenza la stabilità della sua ironia
La sua lezione morale di Casarin da militante che l'ha fatta sorella delle donne protagoniste delle lotte contadine dai fasci siciliani agli anni Cinquanta
Di Margherita crescere i madre di sei figli caduta Portella di Francesca serio madri Salvatore Carnevale che non riusciva ad avere giustizia per l'assassino del figlio
Per troppo tempo l'impunità è stata una forma di legittimazione della violenza mafiosa che è stata impiegata per sconfiggere ogni forma di opposizione e vanificare ogni possibilità di alternativa nella certezza dell'impunità
Una violenza troppo spesso per il potere e con il potere
In politica sono rimasti cento otto morti dei fasci siciliani
Le decine di uccisi delle lotte contadine successive da Lorenzo Panepinto a Bernardino Verro da corso Miraglia ti fanno lì Puma pannicolo Mazzotti a tanti altri di cui si ignora persino il nome
E per la strage di Portella sono rimasti impuniti mandanti
Anche per eventi tragici più recenti come le stragi non solo mafiose che hanno insanguinato il nostro Paese o non si è fatta giustizia o se è fatta solo parzialmente
è questa la ragione che mi ha spinto a scrivere nell'introduzione al volume con la relazione sul caso Impastato la prima edizione la ristampa
Che questa dovrebbe essere il primo capitolo di una storia dell'impunità che rimane tutta da scrivere
Purtroppo siamo rimasti fermi a quel primo capitolo
Una democrazia non può dirsi compiuta se tra verità storica e verità giudiziaria ufficiale rimane una gigantesca ristabilita
Comprendiamo che la giustizia richiede prove che per una serie di ragioni non si riesce a raggiungere
Ma un'istituzione come la Commissione antimafia potrebbe e dovrebbe assumersi questo ruolo di ricostruire verità scomode e spalancare l'armadio negli scheletrica delle vergogne
Le chiediamo di far sentire la sua voce perché è la verità si faccia strada sempre e comunque perché senza verità non ci può essere convivenza civile e democrazia compiuta
Su un altro terreno chiediamo il suo intervento troppe volte l'iniziativa antimafia hanno avuto e hanno il limite della precarietà e dell'avvento isolato
Per questo è il centro Impastato ha proposto la creazione di un memoriale laboratorio che sia insieme percorso storico itinerario di lattico biblioteca e archivio un laboratorio di iniziative
Spazio di socializzazione Casa delle Associazioni
Per realizzare questo inizia questa iniziativa occorre il contributo ridotti occorrono risorse che il centro che autofinanziato è lontano dalla lire
Le chiediamo di al aiutarci a realizzare questa struttura indispensabile per un progetto l'antimafia continuativa ed efficace delle forme che riterrà più consone adeguate
Un altro punto ci preme sottolineare
Il centro opera da trent'anni nella ricerca nelle scuole
A sostegno delle esperienze che animano il territorio come le lotterie senza casa e per la pace ed è autofinanziato perché non siamo riusciti ad ottenere
Dalle norme che stabiliscano onde delle norme che stabiliscano dei criteri oggettivi per l'erogazione del denaro pubblico per iniziative culturali antimafia
Il problema dei finanziamenti pubblici è sempre delicato l'ancora di più quando si tratta di iniziative che si propongono di lottare la mafia e ogni forma di clientelismo grembo ospitale per il germe mafioso la sua voce
Potrebbe dare una spinta decisiva per un'inversione di rotta
Con questi propositi le rivolgiamo il nostro benvenuto in terra di Sicilia ieri come oggi impegnata in una lunga e difficile lotta di resistenza di liberazione che riguarda l'intero Paese la strada è già tracciata
L'attività nelle scuole ha assunto sempre più carattere dimensioni di alfabetizzazione civile ma la legalità non può essere una bocciato o da deve sostanziarsi di valori democratici
Il movimento anti racket segna l'avvio di una lotta di liberazione cominciata da Libero Grassi è ripresa radio Pizzo
Che va estesa a tutto il territorio nazionale dove gruppi criminali pratica un'estorsione come forma primaria di sperimentazione della signoria territoriale
L'uso sociale dei beni confiscati scandisce i primi passi di un'appropriazione dei patrimoni mafiosi ma i beni sono ancora troppo pochi e per la loro assegnazione passa troppo tempo rimane inesplorato l'immenso patrimonio finanziario
Occorre una normativa non legata all'emergenza delittuosa
Capace di seguire prevenire all'evoluzione delle mafie di cogliere perseguire l'articolazione del loro sistema di rapporti
è un progetto di antimafia sociale che leghi insieme l'uso razionale delle risorse e la partecipazione democratica
Nel contesto di una politica rinnovata sottraendo il voto al ricatto del bisogno
è spezzando ogni legale come nasce con il malaffare disponendo tra l'altro l'incandidabilità di chi è stato condannato e la sospensione richiesta inviata a giudizio per reati incompatibili con l'esercizio di funzioni pubbliche
Signor Presidente
A nome dei familiari dei compagni di Peppino Impastato dei soci a degli amici del centro allo intitolato
Grazie per la sua presenza oggi e per la vigilante inizio ore che caratterizzano l'ardimento del suo mandato a cominciare dalla costante denuncia delle morti sul lavoro una vergogna nazionale da cancellare al più presto
Garantendo a tutti i cittadini pienezza di diritti e pari dignità sociale in attuazione dei principi fondamentali la Costituzione
Viene garantito donare a lei alla signora Clio alcune pubblicazioni che raccolgono le parole e le immagini ventinove di felice
Prende la parola Vito Lo Monaco
Presidente del Centro Studi Pio la Torre
Signora
Signor Assessore signor Presidente dell'Assemblea signor Sindaco autorità civili e militari cari amici
Contro la mafia lotta di popolo e impegno costante delle istituzioni
è stato questo il motivo conduttore e la proposta di quanti nella storia e la Sicilia del Paese hanno rappresentato l'antimafia
Da ieri e oggi
Elencando tutte le vittime all'Amati illustri e non
Tutti cadute le stragi provocata al terrorismo politico mafioso come quelle che ricordiamo stamattina da Portella impostato dalla torre Di Salvo a Falcone Morvillo agli over la scorta
Si ha la percezione netta della difficoltà della costruzione dello Stato moderno italiano
Ed alla realizzazione e la democrazia durante questi sessantuno anni dalla Repubblica
Però non è stata vanno opporsi e combattere tutte le mafie tutte
Lo conferma anche la manifestazione di stamattina impensabile alcuni anni fa
Un cartello ampio di associazione organizzazione antimafia promotrice
Un'adesione piena della scuola dal palermitano da Caltanissetta ad Agrigento da Messina da Trapani ed altre Province
Delle università qui presenti delle organizzazioni del mondo del lavoro dipendente del lavoro autonomo dell'Associazione delle imprese
Una presenza autorevole delle istituzione elettive e dei corpi dello Stato e della magistratura la manifestazione resa possibile anche grazie alla piena collaborazione di cui ringraziamo degli uffici dall'Amministrazione comunale di Palermo
Al di là della loro diversità di ruolo sociale politica istituzionale
E si esprima una tensione ideale fondamentale primo non dimenticare non dimenticare che tutte queste vittime era gente comune attaccata ha proprio lavoro
Al quale sta alla quale è stato sottratto alla vita loro l'hanno dorata erano gioiosamente attaccati alla loro vita
Secondo assumere contrasto alla mafia quale impegno costante ordinario dello Stato e della politica che lo governa
La mafia e le mafie come noi diciamo da tempo sono organismi complessi legati da mille fili alla società
All'economia e alla politica occorre spezzarlo di tutti se vogliamo liberare il nostro Paese la società è l'economia autonomamente devono respingere infiltrazione le collusione la complicità con la macchina
Lo Stato e le politiche pubbliche che lo governano devono considera l'impegno di contrasto contro le mafie quotidiano non emergenziale come soltanto durante alle stragi
Per cui diventa essenziale quello nell'ordinarietà la cura dell'efficienza della trasparenza dello Stato e delle sue strutture dalla pubblica amministrazione da quella comunale a quella statale alla scuola all'amministrazione stessa alla giustizia
La celerità dei processi del sequestro e dalla confisca del riuso sociale delle mafiosi
Il rafforzamento del rapporto di fiducia dei cittadini verso lo Stato come viene fuori da questa indagine elaborata da un gruppo di giovani liceale palermitani presentate alla recente manifestazione per il venticinquesimo di Pio la Torre
E lo sanno Di Salvo a teatro Politeama
Occorre riconsiderare la regolazione del credo del mercato
Finanziario come emerge da tutte le storie giudiziarie di riciclaggio di racket di usura e di appalti pubblici
Occorre recuperare il ritardo di sviluppo di ampie zone del Paese soprattutto meridionale con politiche di risanamento di crescita e di solidarietà
Anche per cancellare quel senso di incertezza del futuro dalle nuove generazioni
Grazie alla sua presenza onorevole Presidente in questo luogo pieno di singole di memoria e civile oggi è possibile ed affermare davanti al Paese
E non soltanto davanti alla società siciliana l'esistenza in questa terra di un grande impegno unitaria antimafia
Ognuna delle organizzazione presente svolge la propria parte dalla loro dalla scuola e luogo di lavoro dai quartieri popolare dicendo che la Provincia
Progetto educativo antimafia in collaborazione con le scuole in videoconferenza sostegni all'associazionismo antiracket e usura approfondamenti politici e giuridici della legislazione anti Pia della quale chiediamo la semplificazione e l'efficienza creazione dei comitati assistenza legale come quelle del centro-sud Villatora costituita qualche settimana quale strumento di servizio per le vittime
Per gli enti locali pelle i loro amministratori che vogliono difendersi dalla mafia sulla quella fu sulla falsa riga di quella grande esperienza storica di cui fece parte più Latorre da giova mi dei comitati di solidarietà democratica per difendere i contadini gli studenti gli operai durante le lotte per la terra e per il lavoro negli anni dal dopoguerra fino agli anni Sessanta
Presidente
Ci muove la comune consapevolezza che libera la Sicilia il Paese dalle Marche significa difendere la democrazia
Questo è l'impegno che sentiamo di offrirle
Quale nostro modesto contributo al suo apprezzata autorevole operato quotidiano di tutela la Repubblica e della Costituzione viva la Repubblica viva la democrazia viva l'Italia libera dalle mafie
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Solo brevi parole di omaggio ed impegno signor Sindaco autorità rappresentanti di tutte le associazioni che hanno promosso questo incontro familiari e amici dei caduti
Dopo aver partecipato ieri sera ad una celebrazione non a critica dei sessanta anni dell'Assemblea regionale siciliana non potevo non essere qui questa mattina
Perché il cammino ormai già lungo dell'autonomia siciliana
è stato assegnato
Da momenti durissimi di lotta da eventi sconvolgenti dati dei richieste errati
Dei quali sono rimasti vittime servitori dello Stato illustri e umili simili magistrati innanzitutto tra i più degni che la storia della magistratura abbia conosciuto
Appartenenti alle forze dell'ordine uomini politici amministratori giornalisti e cronisti
Io vorrei
Raccogliere innanzitutto la sollecitazione che ho sentito
Esprimersi al massimo impegno per la ricerca della verità bisogna far luce
Bisogna far luce su tutte le vicende sulle quali piena luce non è stata fatta e insieme con questa
Lascio la sollecitazione ha un impegno per coltivare e trasmettere la memoria
Vedete la memoria storica per i meno giovani tra noi e anche
Ricordo personale
Per me
Il ricordo del giorno in cui
Mi raggiunse lontano dall'Italia
La notizia dell'assassinio di Pio la Torre
Il giorno in cui mi fu comunicata con la voce rotta dall'emozione
La notizia dell'agguato di Capaci in cui era stato barbaramente ucciso Giovanni Falcone ma
Ma per i più giovani la memoria e qualcosa che deve essere appresa e tocca a noi tocca tutti voi tocca alle associazioni che sono qui così impegnate trasmettere questa memoria
Anche perché
Coltivare la memoria storica prenderla significa avere consapevolezza di quel che l'Italia è stata di come si è fatta di come ancora oggi è e io vorrei ricordare proprio pensando a questa terribile Teoria di stragi e di crimini a quello che scrisse un
Grande uomo di cultura uomo di altissimo sentire civile Norberto Bobbio parlando dell'Italia l'Italia e anche un Paese tragitto
Ebbene
Credo che dobbiamo
Rinnovare nei più giovani questa consapevolezza e l'impegno a portare avanti battaglie che hanno
Anche ottenuto dei grandi successi degli storici successi in particolare nella lotta contro la mafia io in particolare negli scorsi mesi ho creduto di dovere intervenire
Nonostante tutto nel modo
Più corretto e possibile che perché ci fosse una decisione del Parlamento per una giornata in memoria delle vittime del terrorismo
Ma vorrei accomunare nello stesso omaggio e lo stesso sentimento di riconoscenza le vittime dello stragismo
Della mafia del terrorismo perché si tratta di persone tutte cadute per la libertà e per la democrazia per la legalità repubblicana
Noi noi sappiamo voi sapete meglio di me Quincy CdA che lottare contro la mafia significa lottare per garantire un avvenire di giustizia di sviluppo di progresso a questa Regione e a tutta l'Italia
E sono sicuro che farete che riusciremmo tutti noi insieme a fare la nostra parte
Proprio lo voglio dire in questo in questo giardino della memoria che un sito simbolo dei colpi
Infetti alla mafia anche se tanti colpi sono stati subiti dei colpi sono stati inferti sono state create le condizioni
Per uno sviluppo ulteriore dalla battaglia che sia coronata da sempre maggiori successi
Ancora un saluto affettuoso a voi tutti