Parrocchia, territorio, Caritas parrocchiale

A
Improvvisamente
Sì
Sì con Salvatori delle più
A casa
Subito il risultato
Si
Dice
Sì
Perché soffre di abbia
In
Do Cuccia fare qualche prova sì
Buonasera a tutti mentre si prepariamo per la liturgia di inizio del convegno possiamo prendere il libretto e vedere un attimo provare un attimo insieme i ritornelli dei canti
Prendiamo l'invocazione allo Spirito Santo
Che a pagina sei
Buona sera la melodia di invocazione lo Spirito Santo è quei sessanta
Spini
E sa Angelo sì Izzo sarà a
Speso passa entro
Sì vedrai privato
Sì
Spero dietro la
Mo'
Izzo essa ultimo
Sì
Se qualcuno di voi a buon cantare
Mi hanno insieme
Salvi Izzo sa SMI Izzo sa
Eletto sa Antonio viene
Vedete altro o il mio
Svevo diritto
Una hanno Izzo sarà uno la rivediamo di mano capo
I avanza entra Tzipi NASA
Credo sa tutto
Di
Vede atterrato
O
Ripeto la uno di
Chiedo passa ventuno viene uniti
Adesso prendiamo il ritornello del Salmo pagina otto
Prestiamo attenzione perché la forma cantata e leggermente diversa dalla dal testo
Le Parole che si cantano sono abbiamo contemplato Dio il tuo amore per noi quindi non le meraviglie del tuo amore abbiamo contemplato Dio il tuo amore per noi ripetuto due volte la melodia è questa
Lo suoni tutto
Ok va bene così
Abitiamo con la di di abbiamo uno i abbia
I una o i insieme a abbia
Prima di di Anna rendono a i abbiamo andrebbero
Di ha volere
Erna ENI lo ripetiamo oggi non Totti sorta
Non abbia durante la qui il due hanno uno abbia hanno avevano credo che una AN ultima Baldan abbia a di i abbiamo rendendo i ma va bene
Domande aggiungo de abbiamo
Ora s'
Sta fans
Allora la risposta alla preghiera universale ascoltaci Signore
Luca
Molto semplice melodia conosciuta
A sconvolta accessi quindi
Semplicemente lo ripetiamo
A scopo il tema cinesi
Per quando riguarda dunque la celebrazione il primo momento sarà l'invocazione allo Spirito Santo
Ne abbiamo il testo abbiamo visto la parte cantata lì a pagina sei c'è la parte ritornello cantato
Poi dobbiamo un testo la parte in corsivo viene declamata da una voce solista la parte in eretto in grassetto e detta da tutta l'Assemblea
Per il resto e normale come sempre
Sentiamo i piedi
Accogliamo il presidente dall'Assemblea
Volevo
Ad
Sì
Io ora sarà
Di
Stallo
Delle
Lo
So
Ma
Nel
Di
Nel nome del padre e del figlio e dello Spirito Santo
Fratelli e sorelle eletti secondo la prescienza di Dio Padre mediante la santificazione dello spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere a spersi nel suo sangue
Grazie pace in abbondanza a tutti voi
Gesù ha promesso di essere presente in mezzo ai suoi discepoli ogni volta che si riuniscono nel suo nome in questi giorni di fraternità di riflessione e di preghiera egli apprese anticiparla
Ma è necessario che la nostra vita corrisponda pienamente alla sua parola
In al siamo la nostra mente addio e invochiamo con fiducia il dono dello Spirito Santo perché ci guidi alla verità tutta intera
Sì
Aprite il cuore al soffio di Dio
La sua vita si fonde con la vostra un popolo vivente rinasce dalle acque su cui passa lo spirito fecondo
Offri del corpo alle lingue di fuoco perché si accende nel cuore della terra
Avente sulla fronte i segni della fede
Le parole Gesù vincitore
Stesse
Date voi stessi ai germi dello spirito che hanno parte ad ogni sofferenza
Il corpo del Signore e fatto dei dolori dell'uomo calpestato e violato
Volge degli occhi all'ospite interiore solo cercando questa sua presenza
Vivete nello spirito per essere colui che dice il vero nome al Padre vostro
Se
Spesso
O
Adesso
In fondi noi io padre lo spirito di intelletto di verità e di pace
Perché ci sforziamo di conoscere ciò che attiene gradito per attuarlo nell'unità nella concordia per Cristo Nostro Signore
Se
Sì
Sì
Dunque
Dispone innovi poi figlio padre alla sincera accoglienza della tua parola
Perché come la pioggia e la neve di scendono dal cielo per irrigare la terra
Così la parola che oggi ci doni non ritorni atti senza aver operato la nostra conversione alla mole del tuo figlio Gesù Cristo che vive e regna Conte nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli
Dagli atti degli apostoli
I fratelli erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e lei non nell'unione fraterna nella frazione del pane e nelle preghiere
Un senso di timore era in tutti e Prodi gessi legni avvenivano per opera degli apostoli
Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune
Chi aveva più pietà e sostanze le vendeva anni faceva parte a tutti secondo il bisogno di ciascuno
Ogni giorno tutti insieme frequentavano nel tempio e spezzano nel pani a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuori lodando Dio e godendo la stima di tutto il popolo Parola di Dio
Il fratello del Salmo prima il coro e poi l'Assemblea
Un
Luogo
O
Li
Li
Allora poco
Di
O
Celebrata il Signore perché buono perché eterna e la sua misericordia
Dica Israele che il signore buono
Eterna e la sua misericordia
Lo dica alla casa di Aronne
Eterne la sua misericordia
Lo dica chi teme Dio eterno nella sua misericordia
Abbiamo abbiamo diritti onore vogliamo ma adesso purtroppo che
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere
Ma il signore è stata ogni aiuto mia false mio canto del Signore egli è stato la mia salvezza grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti
Dobbiamo ma qua
La dieta scartata dai costruttori è divenuta attestata danno no
Ecco l'opera del Signore una negli animi ai nostri occhi queste giorno fatto dal Signore rallegriamo uscì risultiamo immesso
Mobili uno poco
Vediamo allora
Nuovo
Marco
Sì
Allora
Ecco
Da risiede
Figli
Offre offre
Va
Bene
La
Di sono
Grazie
La euro
Noi rogatoria al noto
Godrà se intendo
Il signore sia con voi
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo Gesù sapendo che il padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e addio ritornava sì al solo da tavola depose le vesti e presso una sfogatoio se lo cinse attorno alla vita
Poi versò dell'acqua nel catino e comincio a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugare un veicolo asciugato io di cui si era accinto
Venne dunque da sì non Pietro e questi gli disse signore tumulare i piedi a me
Rispose Gesù
Quello che io faccio tu ora non lo capisci ma lo capirai dopo
Gli disse sì non Pietro non mi la vera Imai i piedi
Gli rispose Gesù se non tira vero non avrai parte come gli disse sì non Pietro signore non solo i piedi ma anche le mani e il capo
Soggiunse Gesù che ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto un mondo
E voi siete mondi ma non tutti sapeva infatti chi lo tradiva per questo disse non tutti siete mondi quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti sedette di nuovo e disse loro
Sapete ciò che vi ho fatto
Voi mi chiamate maestro e signore edite bene perché lo sono
Se dunque io il signore e il maestro ho lavato i vostri piedi anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni e gli altri
Vi ho dato infatti l'esempio perché come ho fatto io facciate anche voi
Parola del Signore
Un
Ora
Nuovo
Guardate se
Awards ha secondo
Sbocco se devo
Carissimi siate i benvenuti
Tutti voi che siete convenuti qui a Fiuggi per il trentesimo convegno della
Caritas delle diocesi d'Italia organizzato dalla Caritas italiana un saluto caldo non soltanto la diocesi di Anagni Alatri nata da tutte le diocesi della Ciociaria vedo qui Lecce lentissimi confratelli tutte e quattro le diossine della Ciociaria vediamo il benvenuto
Saluto cordialmente
Uno per uno tutti voi ma in modo particolare monsignor Francesco Montenegro presidente della Caritas gli altri eccellentissima vescovi
Presenti
Don Vittorio Nozza che il direttore della Caritas tutti i collaboratori della Caritas italiana i direttori e collaboratori delle Caritas diocesane di tutta l'Italia saluto in modo particolare acquisita WD Fiuggi dottor Virginio
Bonanni che rappresenta tutta quanta
Questa nostra città
Ecco abbiamo ascoltato la parola del Signore che cita l'abbrivio
Adattissimo per questo convegno la resurrezione del crocifisso il dono dello Spirito hanno inaugurato abbiamo ascoltato dagli Atti degli Apostoli un nuovo stile di vita un nuovo modo di vivere
E i primi cristiani sappiamo che hanno interpretato la fede nella risurrezione come un progetto di vita cioè quello di sconfiggere la morte dovunque
E sa ponesse la sua ombra e dovunque qualunque nome essa abbia avuto il sommario il primo sommario con cui Luca interrompe la narrazione degli atti
Ci dice che i cristiani facevano della comunione non soltanto una realtà liturgico sacramentale o personale
Ma anche sociale e solidale la logica che governava i loro rapporti non è una logica padronale privatistica specialmente nell'uso delle cose ma la logica della solidarietà e della condivisione erano assidui Luca usa un verbo greco particolare che significa
Essere decisi determinati determina dissimili non soltanto nel vivere insieme la preghiera e la liturgia ma tutto il resto della propria esistenza poi abbiamo ascoltato il Vangelo
Il Signore Gesù non ci ha lasciato solo l'Eucarestia ci ha lasciato pure la lavanda dei piedi memoriale della Pasqua una lavanda memoriale della Pasqua esistenziale
Gesù sapeva che il padre gli aveva posto tutto nelle mani e che cosa si ritrova tra le mani l'abbiamo ascoltato bene si ritrova una brocca un catino e un asciugato io per il servizio fraterno ecco
Una vescovo coraggioso che noi tutti abbiamo conosciuto apprezzato don Tonino Bello diceva che questa Brocca rischia almeno come l'Eucaristia il sacrilegio
Rischia di essere soltanto contemplata rischia di non essere usata ecco il servizio che è l'anima della comunione perché la Chiesa viene costruita come comunione come servizio dalle Ungari stia ecco siamo tutti impegnati in questo momento in Italia Alitalia smalto missionario alle nostre parrocchie
A far sì che la vita delle nostre parrocchie sia più centrata sulla missione sull'evangelizzazione in prospettiva
Più dinamica più catecumeni male
E evidentemente lo sappiamo bene la punta di diamante della missionaria età della parrocchia
è proprio il lavoro testimoni ante educativo che fa la Caritas in ogni comunità parrocchiali certo l'annuncio importante la liturgia importantissima
Però sappiamo che l'attiva partecipazione la fruttuosa partecipazione liturgia non si gioca soltanto durante il gesto liturgico ma si gioca dopo ecco sulle strade della vita
Proprio nel volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia
Al numero dieci si parla del rapporto tra la parrocchia il territorio e il discorso della solidarietà e numero dieci ha come titolo segno la parrocchia della fecondità del Vangelo nel territorio
E il numero tredici l'ultimo numero conoscete bene parla della parrocchia come casa della speranza il primo elemento di questa casa l'ospitalità ecco quindi vi ringrazio Annone ecco di tutti quanti i confratelli perché siete qui vi ringrazio del vostro lavoro
Nelle comunità diocesani e ti auguro buon convegno buon cammino in questi giorni
Preghiamo
Giunta l'ora di passare da questo mondo al Padre il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore nell'umile gesto della lavanda dei piedi e nel dono supremo dell'Eucarestia
Consapevoli che il padre a posto tutto nelle sue mani e in Cristo Gesù che rivolgiamo al padre nello Spirito Santo la nostra preghiera
Comunque per
Prendiamo affinché comunità parrocchiali diventino sempre più dimore che sanno coglierei ascoltare paure e speranze degli agenti
Don anche attese anche inespressi e che giungano offrire una coraggiosa testimonianza e un annuncio credibile della verità checché Hristo
Sì
Prendiamo perché le parrocchie siano luogo di autentiche iniziazione cristiana dove gli uomini e le donne del nostro tempo trovino la gioia di incontrare Cristo Signore
Gli alimenti non la vita cristiana nella consapevole partecipazione alle stia domenicale
Sorgente cuore vertice della vita parrocchiale
Niente
Preghiamo perché la comunità parrocchiali
Famiglia di famiglie sappia esprimere con fiducia e coraggio la propria vicinanza alle famiglie sostenendone nella preparazione al matrimonio nell'attesa dei figli
Nella responsabilità educativa
Nel momento in cui la sofferenza
Regia perché le parrocchie nel segno dell'Eucaristia sappiano camminare nello stile della condivisione del dialogo rinnovando il legame con il territorio
Siano casi aperti a tutti si prendano cura dei poveri collaborino con altri soggetti sociali e con le istituzioni promuovono cultura in questo tempo della comunicazione
Per richiamo perché le comunità parrocchiali non cedano alla tentazione dell'autosufficienza Manila piena comunità in comunione con la Chiesa locale
Sappiano collegarsi tra loro dando testimonianza dell'amore universale del padre che raduna i figli dispersi nell'unica chiesa
Perché la parrocchia sia luogo dove naturale generosa disponibilità alla chiamata del Signore a lavorare nella sua vigna
Casa e scuola di comunione favorisca la corresponsabilità dei fidi di tutti
Attenta a promuovere carismi e ministeri sostenendo la formazione dei lanci e la collaborazione tra le varie associazioni e organismi pastorali
Sia infine luogo attento alla nascita di crescita di vocazioni sacerdotali e di vita consacrata
Padre nostro che esser esce sia santificato il tuo nome
Venga il tuo regno sia fatta la tua volontà come dicevo così qua dacci oggi il nostro pane quotidiano
Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Oggi
Ti ringraziamo Signoretti bene diciamo molte volte in molti modi parlaste ai nostri padri per mezzo dei profeti e nella pienezza dei tempi parlato nel tuo figlio per manifestare a tutti gli uomini le ricchezze della tua grazia
Però poi immensa bontà guarda i tuoi figli convocati per il trentesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane
Aiutaci a riconoscere i segni della tua volontà perché avendo in tutto al tuo beneplacito portiamo frutti abbondanti di opere buone perché visto Nostro Signore
Dio Padre misericordioso che ha inviato il suo figlio ad un aprì il suo spirito per guidarci alla verità tutta intera ci faccia discepoli e testimoni del suo Vangelo
Vi benedica Dio onnipotente padre figlio Espirito Santo
Nome del Signore andiamo in pace
Senza
Anzi
Le
Senza
Di già
Maggioranza
Ma
A cena boh
Diversa da da
Anzi
Legge
Linate
Vengono nazisti
In
Linea
Un po'
NASA
Grazie
Grazie avvisiamo che questa sera alle ventuno e trenta stiamo nell'anno Eucaristico c'è un'adorazione eucaristica animata da monsignor Marco Frisina nella chiesa parrocchiale Regina Pacis la Chiesa si trova al sito della strada qui al termine della strada
Sulla sinistra un centinaio di metri dopo siamo tutti invitati essere presenti a partecipare a questo momento di adorazione
In questi giorni avremo dei cori che anima le nostre celebrazioni sette dalle diocesi qui del Lazio oggi l'accordo dell'Arcidiocesi di Gaeta che ci sta accompagnando nella preghiera
Quando non c'è
Ma
Quella inseriamo
Il saluto del sindaco di Fiuggi
Porgiamo
A voi tutti
Io porto il saluto caloroso ed affettuoso della Città di Fiuggi
Che l'idea di ospitarvi per questo trentesimo convegno delle Caritas diocesane
A Fiuggi
è una città che per tradizioni per secoli
E abituata Dusko ora ad ospitare delle persone sofferenti delle persone che venivano qui a Fiuggi nei tempi passati ancora adesso per curare e malattie derivi da calcolo così venali l'infezione delle dita della condotta quindi ha stabilito un rapporto con le persone che vengono a Fiuggi diciamo personali proprio di altruismo
Io dico sembri a Fiuggi si arriva ospiti ma si diparte amici perché è una città proprio che abitua da dare esistenza al all'ospite
è una città poi che in bollo che invoglia alla riflessioni
Alle intuizioni ha una natura molto rigogliosa di boschi che invitano proprio se voi in questi tre giorni avete la possibilità di fare qualche passeggiata proprio dei nostri boschi invitano a riflettere sulla vita
E poi vi ringrazio perché ogni volta che sono tra di voi sento entusiasmo e la gioia che esprimete dai vostri cuori ed ai vostri aspetti io sto facendo il sito di quiescenza città ormai da cinque anni
Non essendovi nessun partito ma essendo proprio solamente cristiano perché io ricordo sempre che un vescovo qui precedente al Luigi Belloni diceva sempre che qualsiasi cattolico che è chiamato a fare una determinata missioni e non la svolge e lo svolge e colpevoli
Mi hanno chiamato qui
Per fare questa missione e io ormai sono cinque anni con molti sacrifici perché io faccio il medico anche il medico so facendo questa professione ma lo faccio così come voi infatti questo questa opera di altruismo perché si ritrova Gioia si ritrova entusiasmo e si ritrova dice possiamo dare l'esempio agli altri quindi io vi ringrazio il Nobel questi tre giorni che potete regalare alla città di Fiuggi come esempio per poter operare bene nel mondo grazie e buon lavoro
Un carissimo saluto a tutti un rinnovato grazie a sua Eccellenza
Lorenzo l'OPA che ha presieduto questo momento di preghiera introduttivo al trentesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane
Un carissimo salute un carissimo grazie per la vostra intensa presenza che ci porti in maniera immediata ad entrare
Dentro
E quello che è il programma predisposto per questo nostro convegno la sessione di apertura questa di questo pomeriggio di perse prevede tre momenti estremamente importanti
Che stanno strettamente collegati con quanto noi vi faremo poi domattina nel momento in cui andremo a cogliere i volti di parrocchie che cambiano sono due sessioni questa di apertura è quella di domattina che stanno strettamente legate tra loro proprio perché ci collocano direttamente dentro il territorio e in particolare dentro le nostre comunità parrocchiale
Lascio subito la parola
A sua eccellenza monsignor Francesco Montenegro il nostro presidente il presidente di Caritas italiana perché introduca questo nostro trentesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane
Desidero esprimere un saluto cordiale e sincero ai vescovi ai Direttori diocesani
Ai religiosi
A tutti gli operatori Caritas sia agli operatori del ecco della comunicazione presenti nonché alle autorità locali
Che hanno voluto fare omaggio a questo nostro convenire
Questo è il trentesimo convegno delle Caritas diocesane italiani
Una tappa importante
Che conferma la necessità di considerare le realtà Caritas
Un frutto ormai maturo della riflessione conciliare della Chiesa italiana
Pensando a questo cammino non possiamo non fare memoria di due protagonisti di questa storia
In primo luogo il Papa Giovanni Paolo secondo
Per il suo ricchissimo magistero sul tema della carità
E per i doni a Caritas italiana
Rappresentati dai due discorsi pronunciati in occasione del ventesimo e del trentesimo anniversario della nostra fondazione
Nonché sua eccellenza monsignor Guglielmo Motolese
Primo Presidente vescovo di questo organismo dal mille novecentosettantacinque al mille novecentottantuno che è tornata alla casa del padre nei giorni scorsi
E di cui serviamo una bellissima frase che sintetizza semplicemente il senso della nostra azione pastorale
Infatti ricordando il suo servizio quale presidente di Caritas italiana affermò con gratitudine
Una volta in Tyco dono di Dio
Mi ha fatto conoscere il mondo dei poveri
Ma il nostro pensiero affettuoso banchi al Santo Padre Benedetto sedicesimo con l'augurio di un ricco servizio pastorale per la Chiesa universale
La parrocchia
E la continuazione di quelle che i primi documenti cristiani chiamavano chiese Pellegrina anti o meglio chiese accampate lungo il cammino verso le terre comunità della Chiesa di Dio sparse in tutto il mondo attenda alte incita i terreni adesso a Corinto a Smirne
Poiché la Chiesa il popolo di Dio sulla terra come già l'antico Israele nel deserto e una immensa carovana che attraverso il mondo va verso il cielo
Non avendo qua giù una stabile dimora ma cercando la nel futuro
Qua giù dunque si accampa e vive la sua vita operando nel mondo e sul mondo per la salvezza di tutti ma nell'attesa del mondo che verrà
Questa citazione è tratta da uno straordinario testo del cardinale Giacomo Lercaro
L'arcivescovo di Bologna del mille novecentocinquantadue al mille novecentosessantotto
E figura di spicco della Chiesa italiana di quegli anni
E il titolo è la parrocchia comunità nella preghiera e della carità nella luce del Concilio ecumenico e del mille novecentosessantacinque
Le parole del cardinal Lercaro ci danno la misura dell'impulso straordinario che la riflessione sulla parrocchia attratto dal Concilio Vaticano secondo
Questa riflessione sulla parrocchia accompagna il servizio pastorale della Chiesa italiana nel post Concilio e ovviamente il servizio pastorale della Caritas italiana delle chiese di delle Caritas diocesane
Potremmo dire che la Caritas nelle sue articolazioni senza la parrocchia non avrebbe la ragione ultima della sua azione
Che animali al senso della carità la comunità cristiana nella sua quotidianità pastorale
L'azione verso la comunità parrocchiale e quindi esigenza irrinunciabile per una Caritas diocesana
Che ha il compito di far conoscere sempre come diceva monsignor Motolese il mondo dei poveri affinché ogni cristiano riesca ad amarli e a riconoscere il loro il volto di Cristo
In questo senso se si sfogliano i titoli dei ventinove i convegni che hanno preceduto questo nostro trentesimo convenire
I temi dell'attenzione al territorio e all'animazione pastorale che trovano nella comunità parrocchiale il loro luogo di sintesi sono una costante
In trent'anni di storia la Caritas italiana ha avuto modo di intrecciare discernimento in azioni
Derivanti dall'opzione preferenziale per i poveri e dalla prevalente funzione pedagogica con i vissuti e le esigenze delle comunità parrocchiali
Per citare alcuni titoli di convegni nel mille novecentosettantatré il secondo convegno nazionale fu dedicato da la Caritas in parrocchia
Così come l'appunto del settore l'appuntamento del settantanove alla Caritas parrocchiali
Durante gli anni ottanta il sedicesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane celebrate nel mille novecentottantanove fu dedicato a parrocchia e pastorale della carità
Nel mille novecentonovanta il tema fu parrocchie diaconia della carità per una pastorale a partire dal territorio
Così come nel mille novecentonovantaquattro il ventesimo convegno nazionale della Caritas diocesane ebbe come titolo la sfida della carità verso una parrocchia fatta vangelo per gli ultimi
Per finire con il convegno unitario di Lecce celebrato lo scorso anno in collaborazione con l'Ufficio liturgico dell'ufficio catechistico nazionale dal titolo la parrocchia vive la domenica
Per queste ragioni abbiamo fortemente condiviso l'attenzione che la Conferenza episcopale italiana ha dato al tema della parrocchia
In particolare nella nota pastorale il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia
Perché condividiamo fino in fondo una pastorale tanto più missionaria che pur non escludendo nessuna realtà ecclesiale fa la scelta di incarnarsi dei territori a partire dalla dimensione parrocchiale
La capillarità della presenza nel nostro territorio delle parrocchie e un'enorme tesoro neanche un altrettanto enorme responsabilità
Questa presenza delle nostre comunità parrocchiali anche riconoscendone comparire sia limiti e difficoltà
Non deve essere mai guardata con sufficienza considerandolo uno stato permanente immodificabile
Dobbiamo aver sempre presente la realtà della nostra Chiesa italiana senza trionfalismi me catastrofismi
Nonostante le difficoltà di natura diversa
La Chiesa italiani ancora una chiesa di popolo che dispone di una presenza sufficiente di presbiteri che riescono ad animare comunità parrocchiali presente in ogni parte del nostro Paese
Tutto ciò in sei un tesoro di relazioni di comunione ecclesiale di fede
Ripeto pur segnato da limiti a grave può abbia a volte gravi e da insufficienze che vanno innanzitutto considerati affrontate che però sarebbe grave responsabilità non amare e non servire adeguatamente
Tutto questo è un tesoro ed una ricchezza che va tutelato e fatto fruttificare
La presenza delle comunità parrocchiali l'ha percepita come un presidio
A volte unico per l'assenza di altre agenzie se socialista abili che opera per andare anzitutto per rendere anzitutto umani accoglienti i nostri territori
In una dinamica in cui l'evangelizzazione e la promozione umana sono inscindibilmente connessi
In questo senso
La riflessione sul metodo delle Caritas dell'ascoltare dell'osservare del discernere
Ha messo ulteriormente in luce la necessità di una pastorale che parta dalle persone dalle relazioni dall'ascolto per incarnarsi davvero nei diversi contesti territoriali
La parrocchia infatti uno straordinario osservatorio partecipante sui processi effettivi di cambiamento che subiscono i nostri territori
La questione sociale e la questione antropologica intesa come le trasformazioni dei modelli di vita e di valori della nostra gente non sono fenomeni visti dalla prospettiva parrocchiale astratti
Ma che producono effetti sui contesti sociali sulle famiglie sui territori che modificano i comportamenti concreti
Che sono alla base di tanti malesseri delle fragilità che incontriamo ogni giorno
Per questo va riconfermato l'impegno per la promozione delle Caritas parrocchiali quale priorità delle Caritas diocesane per adempiere concretamente alla prospettiva di una Chiesa che annuncia che celebra e che testimonia l'amore di dio
Va ribadita la necessità di tenere sempre insieme promozione di opere segno e animazione pastorale delle comunità territoriali
Per evitare forme di autoreferenzialità separatezza ed incomprensioni che rischiano di essere contro testimonianze
Rispetto ad un'idea di carità di popolo e di una testimonianza comunitaria della carità
Va tenuta alta l'attenzione verso la questione per noi fondamentale dei diritti dei poveri
Non solo come denuncia sul piano civile materie inerenti parimenti come verifica pastorale permanente del posto che i poveri hanno nelle nostre comunità
L'affermazione di Giovanni Paolo secondo nella nuovo millennio inerente dobbiamo per questo fari in modo che poveri si senta no in ogni comunità cristiana come a casa loro
Deve diventare un pungolo quotidiano per l'azione pastorale delle nostre comunità
Tutto questo nella prospettiva di una pastorale unitaria
Infatti Giovanni Paolo secondo continuava dicendo non sarebbe questo la più grande ed efficace presentazione della buona novella del Regno
Senza questa forma di evangelizzazione compiuta attraverso la carità e la testimonianza della propria povertà cristiana
L'annuncio del Vangelo che pure la prima carità rischia di essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a cui l'odierna società della comunicazione quotidianamente ci espone
Questa prospettiva ci mostra cosa significa vivere una fedeltà esigenze ai propri contesti territoriali che educa discernere il senso del cambiamento
Ma soprattutto a serbare nel proprio cuore i volti le storie i fatti che costruiscono la trama esistenziale dei cammini personale e comunitaria
Discernere e appunto ascoltare capire riflettere
Ma anche e soprattutto amare
Condividere i cammini soprattutto di chi fa più fatica e con chi fa più fatica spezzare un pane di condivisione di parola annunciata nei fatti e di speranza
Discernere e imparare a guardare la storia con gli occhi dei poveri
A giudicare il nostro tempo a partire da questa prospettiva
A far loro spazio anzitutto nelle nostre comunità
E poi nei nostri territori nelle nostre leggi
Discernere e operare prefigurando un tempo diverso
Realizzare sperando contro ogni rassegnazione
Sperare incarnando una speranza che non è opera delle nostre mani
Anche per questo crediamo davvero importante
L'appuntamento di ottobre due mila e sei per il convegno ecclesiale della Chiesa italiana Petrone sul tema testimoni di Gesù risorto speranza del mondo
Al quale ritengo vada dato spazio nel nostro lavoro diocesano
Vada trovato tempo di riflessione e di confronto
Vada ricercata capacità di proposta da parte nostra
Credo davvero che sia pronta in che opportuno per riflettere sul ruolo e l'identità del cristiano
A partire da questa prospettiva di uomo e di donna di speranza in un tempo segnato da realtà drammatiche a volte tragiche
Soprattutto se viste dalla prospettiva di chi ha meno ed è considerato meno
Ma se ha un senso non ideologico l'opzione preferenziale per i poveri questo senso va indagato per fondare non una speranza ingenua o utopica
Ma radicata nella ricerca del volto di Cristo nei suoi prediletti
In una sequela che fa memoria di un giudizio finale che ci sfrutterà per l'amore e l'accoglienza offerta
Una sequela Cristo che dà speranza e si nutre di una speranza senza sicurezze terrena come ci ricorda il cardinal Del Carlo ma che trova sostanza nel cammino per una terra che non potremo possedere ma solo avere in dono una speranza nutrita di una spiritualità tale da poter Ciferri dire colla di vecchie se abbiamo in comune i beni celesti come non mettere in comune con i bisognosi i beni terreni
Riflettere insieme intorno a questi temi gli anche riflettere sulla figura e l'identità dell'animatore della carità
Che mi ha un'immagine orizzontale commette un grave errore di prospettive
Chi riesce a sperare di fronte al male concreto di questo mondo al volte così orribilmente presente nelle storie dei poveri c'è un altro mondo è possibile anzitutto a partire dai gesti che può compiere come persona e come comunità più di altri deve confidare in una speranza che solo una spiritualità matura può sostenere
Come ha scritto l'attuale il Santo Padre Benedetto sedicesimo allora professor Ratzinger
Da Abramo sino al ritorno del Signore la fede cristiana marcia incontro al futuro
Ma in Cristo legge abitato sin d'ora reso noto il volto dell'avvenire
Adesso sarà l'uomo che è in grado di abbracciare tutta quanta l'umanità perché si è obbligato perdendo se stesso e il indio
Ecco perché il segno del degna intestata alla croce e il suo aspetto in questo tempo terreno un viso pieno di sangue differito
L'ultimo uomo ossia l'autentico uomo del futuro si rivela nel tempo attuale negli ultimi né più degli eletti tra gli uomini
Chi vuole stare al suo fianco
Vale a dire al fianco di Cristo
Concludo con questi sentimenti di memoria riconoscente
Di sincera gratitudine d'ammirazione verso voi tutti perversi gli operatori della carità che con generosità amorevoli attitudine svolgono il loro servizio
Senti con questi sentimenti di responsabilità persone che si italiana fatta di tante comunità parrocchiali da amare e a cui essere fedeli nel nostro quotidiano servizio pastorale
Di speranza consapevole appassionata per i volti segnati dal sangue dalle ferite di questo nostro Paese di questo mondo che ognuno di noi porta nel cuore e nella mente
Apro questo trentesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane affidando queste nostre giornate di lavoro e tutte le nostre speranze al Signore padre della carità e dei poveri
Grazie a
Monsignor Francesco al nostro presidente Francesco Montenegro per queste queste parole per queste indicazioni introduttive
All'incontro al confronto e al lavoro che vivremo durante queste giornate di convegno
Dicevo nelle pochissime parole che dico introduttive
Come questo pomeriggio la mattinata di domani
Sì combinano si impastano perbene insieme tra loro aiutandoci soprattutto a stare nei territori e dentro le comunità parrocchiale per poi passare nel pomeriggio di domani a considerare in modo più specifico quello che è l'organismo della comunità ecclesiale della comunità parrocchiale cioè la Caritas parrocchiale
Abbiamo in programma due momenti due relazioni
Una più di tipo sociologico l'altra più di tipo pastorali
La prima l'abbiamo chiesta al professore Mauro Magatti che già ha condiviso con noi due anni fa
Un convegno nazionale e precisamente se non erro a Ozieri in Sardegna
O non lo sei sì Orosei in Sardegna
E ritorna tra noi proprio per portarci il suo contributo sul tema volti di un territorio che cambia
Mauro Magatti oltre che ad essere ordinario di Sociologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore ha in atto con Caritas italiana un bel progetto
Un progetto di ricerca tra le università cattoliche la Caritas italiana sulle aree metropolitane Progetto
Che è in fase di avvio e che prende in considerazione proprio le grandi città soprattutto nelle loro grosse problematiche da Torino
A Palermo palloni abbiamo chiesto un contributo proprio sul tema volti di un territorio che cambia al termine della sua relazione che prevediamo attorno alle diciotto ci daremo una pausa
Di venti minuti per poi rientrare
E alle diciotto e trenta accogliere ascoltare la riflessione da parte di sua Eminenza il cardinale Camillo Ruini sulla riflessione della Chiesa italiana sulla parrocchia grazie Tammaro
Grazie naturalmente dell'invito grazie verrà possibilità di prendere la parola e sempre qualche cosa di
Molto prezioso
Che naturalmente mi dà una responsabilità
Mi sento sia casa di parlare davanti a questo convegno delle Caritas diocesane perché ne
Certamente la carretta sempre anche nella mia diocesi mia vicina da tanto tempo e quindi mi fa piacere
Davvero essere con voi
Il mio compito è quello
Semplicemente di fare un po'lavoro Della sentinella
Quello che e quando ci sono scusate nella metafora militare diciamo così quando ci sono gli accampamenti quando ci sono gli eserciti si manda sempre qualcuno può ascoltare quello che sta succedendo lontanissimo
Compito da sentinelle quello di cercare di vedere
E di avvisare un po'per prepararsi in tempo per qualunque cosa possa accadere Tiziano io credo davvero che questo riflessione che farete in questi giorni sul tema della della parrocchia e della carta sparo chiave e del territorio sia una riflessione preziosa da fare oggi
In un tempo che era caratterizzato da una grande confusione
Non tempo in cui
Credo anche ci sia un profondo disorientamento
Nelle persone
Che vivono la loro vita
Sia molto faticoso trovare un po'gli orizzonti conservare l'orizzonte di quello che si sta facendo e di quello che si sta costruendo
Il titolo della mia della relazione che mi è stato dato ha in sé è una un equivoco non so quanto sia stato voluto quanto c'è stato invece un volontario
Perché i voti di un territorio che cambia almeno due significati questo tipo no da una parte possiamo parlare delle trasformazioni del territorio dei suoi mutamenti di di come cambiano i punti territoriali diciamo così
E dall'altra parte invece si potrebbe reggere questo titolo anche in in un senso diverso cioè facendo riferimento alle persone ai voti concrete volti umani
Che interroga che incontriamo in un territorio in trasformazione ecco io credo che
Non so quanto volontario o involontario questo equivoco sia prezioso sia fecondo diciamo così e sia utile tenerlo aperto e tutto sommato segna un po'la traccia del ragionamento che cercare
Di fare insieme a voi
Anche perché questi due elementi il territorio che cambiano
E dall'altra parte i volti delle persone che cambiano perché io credo questi due elementi che sono intrecciati tra loro tra di loro ci possono appunto indicare una strada per una riflessione
Ecco questo equivoco questa diciamo così ambiguità questa ambivalenza del titolo
Mi porta a una premessa importante dal punto di vista delle scienze sociali e che qui utilizziamo per per questo lavoro appunto di analisi dell'età contemporanea
E cioè
La terra è sempre quello per sempre quello evidentemente non è cambiato nulla ma le forme con cui l'uomo organizza la propria attività il modo in cui le relazioni tra gli essere umani hanno luogo
Il modo in cui si costruiscono i significati si costruisce la cultura il modo in cui l'uomo può agire concretamente attraverso la tecnica
Ecco tutti questi elementi danno forme allo spazio nel corso del tempo e queste forme dello spazio cambiano
Sono cambiate certamente quando siamo passati dall'esperienza medievale all'esperienza moderna
Siamo in molti che pensiamo che in questo fine di secolo
Questa esperienza dello spazio l'organizzazione della nostra vita in nelle categorie dello spazio del tempo ha subito delle trasformazioni io credo che valga la pena fare qualche riflessione non astratta attorno a questo tema
Perché altrimenti rischiamo appunto di rimanere disorientati dell'uscire esattamente capire che cosa sta succedendo e come ne possiamo porci
Per quanto riguarda come dire appunto le scienze sociali ma subito alle abbandoniamo perché non è questo il tema diciamo così
Ci sono c'è tutto un bagaglio di categorie che ci aiuta un po'a leggere il le trasformazioni del modo in cui la vita sociale si organizza
Nello spazio
Basterebbe cinta alta basterebbe città citare termini come villaggio città metropoli no oppure in fenomeni legati alla mobilità la costruzione dei confini
La possibilità di trasmettere le fu le informazioni le comunicazioni le immagini
Ecco il cuore della questione diciamo così è che ciò che noi chiamiamo cultura
E ciò ai modi di fare i modi di essere i modi di pensare
I modi di comportarsi diciamo così
Noi siamo abituati a pensarli riferiti ha uno spazio ha uno spazio fisico
In cui la nostra vita quotidiana luogo tant'è vero che noi usiamo un espressione no anche i muri parlano e quando diciamo quando i muri parlano intendiamo dire che i muri hanno un significato hanno una storia conservano una memoria perché noi siamo abituati a pensare che la cultura è radicata da qualche parte
Ecco ciò che vedremo tra un momento sta avvenendo e che questo questa
Radicamento culturale del territorio si indebolisce e credo che dobbiamo cercare di capire questo processo per misurarci con questa trasformazione che una trasformazione profonda
Ecco noi sicuramente veniamo da secoli
Nei quali lo spazio in cui la nostra vita personale la vita collettiva si organizzava coincideva fondamentalmente con lo spazio fisico col territorio cosa voglio dire con questa espressione voglio dire che la vita delle persone la vita dei gruppi la vita delle collettività coincideva con uno spazio territoriale
Sì certo c'era qualcuno poiché viaggiava
Rizzi ricevevano delle lettere si potevano leggere dei libri ma insomma erano esperienze tutto sommato abbastanza marginali il territorio era il luogo dove la vita degli uomini e delle donne avveniva
E il territorio per secoli è stato costruito come memoria
Di una storia
E come ordine
Come memoria appunto per riprendere l'espressione di prima cioè come contenitore di una storia che veniva consegnata può e contemporanei
Pensate al fatto che le nostre città e nostri paesi le nostre ragioni sono pieni di segni di simboli a partire naturalmente dalle chiese no che ci ricordano un passato che non c'è più e che ci colle e che permetteva di collegarsi
A quanto era avvenuto prima di noi
E poi l'ordine nel senso che lo sforzo degli essere umani parliamo almeno dell'Occidente era quello di organizzare questo territorio e di creare le condizioni perché gli esseri umani potessero vivere tra di loro in pace
Sappiamo che questa pace non sempre per la verità c'ha accompagnato ma il tentativo era quello di creare delle distinzioni e anche le regole della convivenza
E negli ultimi due secoli negli ultimi nell'ultimo secolo in Italia il protagonista di questo processo è stato lo Stato
Lo Stato nazionale ecco
Io credo che sia importante avere una percezione storica di quanto stiamo vivendo nove non sono cento anni in Italia centocinquanta anni d'Italia duecento anni duecentocinquanta né in altri Paesi lo Stato a a è stato un grande soggetto
Che ha prodotto un enorme sforzo di omogeneizzazione del territorio contiguo cioè dentro dei confini e quando io dico che ha prodotto un grande sforzo di omogeneizzazione vuol dire che ha cercato di creare mondi culturali omogenei
Pensate Rolo della scuola pensate al ruolo della lingua no pensa troppo e più tardi la televisione
Di allargare cioè la dimensione del territorio dal locale al nazionale
Eliminando tutte le ambiguità in qualche caso questo sogno di eliminare l'ambiguità è diventato addirittura la perversione
Perché poi gli stati in questo loro desiderio di costruire la mo'lo l'omogeneità
Come dire in qualche caso hanno anche esagerato no hanno anche di letture estirpato qualunque differenza qualunque diversità qualunque radicamento locale
Ma insomma io credo che questa storia noi ce la portiamo dietro come tra come eredità
Però abbiamo cominciato a vivere in un'epoca in cui la Fenomenologia dello spazio dello spazio in cui noi viviamo come essere umani ha cominciato a cambiare e questo cambiamento comincia a produrre tutta una serie di trasformazioni che sono sempre più visibili che non vuol dire assolutamente come cercherò di dire che non c'è più la dimensione locale
Che non c'è più la dimensione nazionale ma semplicemente cambia il significato di queste dimensioni ed entro qui cambia anche la nostra responsabilità di essere umani e in questo caso di carità spot di parrocchia
Sia chiaro perché quando si usa la parola o si fa un discorso di questo tipo è facile correrà avanti quindi questa è un'osservazione importante non è che tutto cambia
Bisogna sempre fare un po'la tara diciamo così quando si fa un discorso si enfatizzano gli elementi di cambiamento ma molte cose
Come dire si conservano e si mantengono
Ma nonostante queste è pur vero che il nostro tempo è segnato da fenomeni importanti
Di cambiamento per quanto riguarda la dimensione territoriale e di conseguenza la vita quotidiana delle persone che quello che ci interessa e quindi delle comunità che vivono sul territorio le parrocchie in particolare e i gruppi che stanno sul territorio
Il fenomeno ne avete sentiti parlare centinaia di volte quindi utile che che verso ci spendiamo del tempo no la mobilità dei beni la mobilità delle persone
La mobilità dell'informazione l'interdipendenza economica ambientale tutte cose di cui naturalmente abbiamo già sentito parlare ecco a me sembra che questi insieme di trasformazioni producono due conseguenze rilevanti
Che qui vorrei richiamare perché a me sembra che qualificano la nostra esperienza contemporanea individui di gruppi sul territorio
La prima conseguenze Cuesta
Qualunque territorio qualunque luogo qualunque contesto locale esiste solo in relazione a ciò che sta al di là dei suoi confini
Non è più possibile non sono isolarsi da ciò che sta al di là dei propri confini siamo così ma non è più possibile far finta di niente non è più possibile
Agire nel territorio a prescindere da ciò che accade al di fuori di quel territorio
Quella dei questo è un cambiamento profondo
Certo in qualche modo e in alcune grandi realtà nelle capitali nei nel luogo in cui esistevano e come dire le le le le corti verrei piuttosto che a Roma laddove esisteva al papato diciamo in alcuni luoghi questo è stato in qualche modo sempre vero ma questo questo collegamento tra locale ciò che sta al di fuori del territorio è un processo adesso molto più invasivo che riguarda anche dei territori come dire
Che chiameremo avremmo chiamato una volta periferici per cui diciamo così per fare un esempio concreto di questa prima affermazione voi non potete più come dire
Escluderebbe per esempio dai processi di immigrazione che sono prodotti da delle dinamiche che non c'entrano nulla con la vostra comunità locale
Che magari di attraversa
La seconda un secondo esito di tutti quei fenomeni che in cui sentiamo parlare tante volte che riguarda la nostra organizzazione dello spazio per la vita quotidiana e che l'ordine diciamo così che vogliamo dare a al territorio la sua organizzazione in questo momento non è
Qualche cosa di stabile di dato dichiaro
Mentre invece al contrario ci sono tensioni relativamente ci sono conflitti anche più o meno l'attenti relativamente al come noi
Costruiamo il territorio beh pensate no in Italia in Italia c'è qualcuno che dice
Stiamoci facendo tutt'uno sforzo costituzionale istituzionale per dare maggior peso alle regioni
Qualcuno addirittura proponevo propone in qualche modo ha o ha proposto di di separare alcune regioni dell'Italia dal resto dell'Italia nel frattempo si pensa all'Europa un errore una rotta più piccola Europa più grande pensate
Come forte il processo di negoziazione sull'organizzazione dei territori
Quindi non possiamo dare per scontato diciamo così questa organizzazione oggi e dobbiamo invece essere consapevoli che come in tante altre epoche della storia diciamo così non c'è niente di nuovo sotto il sole
Questo problema della di dell'organizzazione spaziale è un problema aperto
Di cui si discute su cui si riflette proprio perché la trasformazione Rende
Un po'diciamo così un po'inadeguata l'organizzazione che abbiamo dato nel secolo scorso
Ecco queste due affermazioni come dire molto generali che adesso cercherò di specificare di approfondire portano a una conclusione che chiunque vivere in qualunque luogo pensiamo all'Italia naturalmente per il tutto vivere a Como dove vivo io a Milano piuttosto che a Fiuggi piuttosto che a Cosenza piuttosto che dove volete voi diciamo così oggi Ricci vuol dire star in un in un contesto che è sottoposto delle profonde trasformazioni
Restare passivi diciamo così stare alla finestra non rendersi conto di quello che sta succedendo non non con contribuire ai processi che stanno avvenendo è io credo
Qualche cosa che sicuramente potremo qualificare come omissione ma che dall'altra parte
Testimonierebbe come dire la nostra incapacità di leggere questo tempo e io credo che dobbiamo fare lo sforzo invece di interpretarla questo
Ecco queste due affermazioni che appena fatto e cioè che non esiste più nessuna località se non in relazione a ciò che sta al di là dei suoi confini
E seconda affermazione che l'organizzazione spaziale oggi è oggetto di negoziazione
Può essere possono essere meglio comprese a un livello più basso di astrazione considerando in particolare due insieme di dinamiche che Cisco producono sui territori
La prima dinamica e che i territori
Qualunque territorio anche se poi presso facciamo subito delle distinzione delle precisazioni i territori tendono a cambiare volto al loro interno e quindi a differenziarsi tra di loro
Che è un dono a subire delle conseguenze da processi che non controllano
E
Questo significa anche non solo che cambia ogni territorio ma cambiano anche i rapporti tra i territori per esempio non so farò l'esempio tra come Milano oltre a Milano come dire la Liguria o tra Milano e il sud Italia
O tra Milano e Parigi diciamo così no
Perché in che senso cambiano al loro interno questi territori e i rapporti tra i territori ci sono molte ragioni adesso su questo sarò abbastanza veloce perché ci interessa SPÖ e capire tutto il discorso beh fondamentalmente diciamo così io credo che questo processo sia legato al fatto che
Questa nuova fase dentro cui siamo entrati che è una fase di riduciamo la questo di una maggiore
Competizione economica dal da un lato e di maggiore fluidità dei processi culturali e dall'altro farsi che da una parte territori molto lontani nello spazio diventano più simili se voi andate nei grandi centri nelle grandi città in tutto il mondo in tutto il mondo occidentale allargato diciamo così trovate delle realtà molto simili
Molto simili per cui questi luoghi distano moltissimi chilometri ma voi vi accorgete che ci sono gli stessi negozi lo stesso modo di vestirsi le stesse automobili gli stessi firme gli stessi libri diciamo così no sono più simili tra di loro
Quindi da una parte c'è un processo di omologazione di alcuni luoghi che sono lontane nello spazio e dall'altra parte invece i luoghi che sono vicini dal punto di vista fisico che si allontanano
Perché alcuni luoghi si agganciano i processi della globalizzazione economica e culturale e altri luoghi invece fanno più fatica ad agganciarsi per tante ragioni e allora questa distanza anche per territori che sono vicini tende a crescere
E il territorio come un tessuto che si tira tende a rompersi
O per lo meno a lacerarsi diciamo
Un'altra spiegazione di questo fenomeno e che
Come dire
Non solo cresce questa somiglianza di questa distanza ma in realtà noi vediamo soprattutto in altre parti del mondo ma dobbiamo essere consapevoli che ciò che accade in altre parti del mondo può accadere anche qui che cose cose che noi non ignoriamo
Per esempio situazioni in cui esistono picchi di ricchezza affianco e quando diciamo a fianco diciamo cinquecento metri compiti di povertà cosa che in Europa ci appare del tutto sconosciuto per fortuna
Ma come dire in molte parti del mondo la situazione del in cui il territorio il modo in cui territorio prende forma è questa
Allora nel Sud America
Il cinquanta per cento degli investimenti mobiliari che non all'Europa intendiamoci bene però il cinquanta per cento di investimento immobiliare va in quelle che sono chiamati in Get Communities cioè in comunità chiuse
Cioè in territori in piccoli quartieri che vengono sigillati diciamo così all'ingresso con la polizia
Privata che crea un una piccola cittadella dentro una città che come dire ormai abbandonata a se stesso l'Europa ha una storia completamente diverso intendiamoci non siamo qui noi abbiamo alle spalle secoli di integrazione sociale
Ecco però stiamo attenti che come dire i processi portano lì
Il processo in cui siamo immersi tendono a radicalizzare differenze e a non nemmeno più di stanziarli fisicamente
Ancora potremmo fare riferimento al fatto che qualunque territorio locale e invaso così come noi siamo invasi dei processi comunicativi su questo
Come dire ogni volta che nel guardiamo un cartello pubblicitario anche quando siamo sopra pensiero siamo invasi dobbiamo fare la fatica di dire questa cosa qui non mi interessa diciamo così oppure farla correre via senza essere troppo colpiti da quello che vediamo ecco questo processo di invasione un processo continuo come dire in molti casi anche Energia che si sperpera però come dire
Anche il anche l'acqua no goccia dopo goccia fa dei buchi e quindi diciamo cui questo processo continuo di invasione dei territori è un processo che aiuta a spiegare questa frammentazione questa tendenziale disgregazione dei territori
Allora in definitiva questo primo punto ci dice che il cammino di integrazione che è stato tipico dei paesi occidentali il il cammino d'integrazione territoriale
Si è arrestato storicamente
Può anche darsi che riprenda diciamo così può anche darsi che sia una pausa momentanea non è che dobbiamo necessariamente immaginare catastrofi però in questa fase negli ultimi quindici anni si è arrestato questo processo mentre invece si è avviato un una fase di tensione altrove in altre parti del mondo come dire l'integrazione territoriale non avviene proprio
L'esempio del Sudamerica da noi invece che abbiamo una storia d'integrazione sociale e territoriale questa integrazione viene messa a dura prova viene messa sotto pressione
Il secondo grande fenomeno che sotto gli occhi di tutti e che spiega con le due affermazioni che ho cercato di presentare qualche minuto fa e che all'interno di un dato territorio Milano o Finale Ligure
Roma piuttosto che Bari
Aumenta la distanza tra i gruppi che vi risiedano
Comunque aumenta questa distanza qui mi permetto di fare questa citazione sul conto riferimento sul concetto di distanza la distanza che noi proviamo nei confronti degli altri non è non dipende dalla distanza fisica
E qui mi permetto di citare la parabola del buon samaritano
Tanti sono passate di lì vicino diciamo così a colui che era stato colpito ma molti hanno tirato dritto la distanza nei confronti degli altri non è direttamente legata alla distanza fisica e qualche cosa che noi costruiamo personalmente e collettivamente come società come i gruppi rispetto ad altri
Ecco i processi che sono in atto in questi anni
Di cui appunto abbiamo solo richiamato prima gli elementi fondamentali tendono tendono a creare popolazioni
Che pur condividendo un unico territorio
Manifestano una crescente stranita e quando di questa netta mi riferisco qualche cosa di preciso cioè da una parte gli interessi
Che voi sapete la vita sociale contano abbastanza gli interessi
Tendono a essere divergenti estranei gli uni agli altri
E dall'altra parte l'altro elemento che deve essere sottolineato e che queste estraneità è legata a riferimenti culturali a quello che si legge a quello che si pensa ai modi di comportamento
Qui ho cercato di esplicitare questi gruppi almeno i principali in modo che li possiamo avere un po'sotto gli occhi
Beh io credo che la citycar di così i residenti immobili
O i rinchiusi bene il gruppo più che che che che che possiamo richiamare subito qui sono gli anziani no gli anziani che spesso non hanno nessuna possibilità di muoversi semplicemente per ragioni fisiche
Ma non sono solo gli anziani di siamo tutti coloro che non hanno la possibilità per esempio economica
Di muoversi di andare di leggere di conoscere diciamo così no che stanno dentro un territorio che sono stati sempre dentro queste dal territorio che conoscono quei muri che parlano di cui parlo di cui a cui facevo riferimento prima
Sono una quota diciamo così relativamente piccola relativamente modesta spesso coincide con una quota naturalmente debole fragile di persone che su una stazione di precarietà
Che però non coincidono coi residenti mobili come posso essere io o come possono essere i miei familiari no
Ciò l'automobile viaggio mi sposto per lavoro per turismo per vacanza per andrà a trovare un parente sono muove mobile diciamo così no più più chi meno che in un raggio regionale che in un raggio nazionale chi addirittura un raggio continentale no se voi prendete una scuola media
Perché sulle scuole superiori già c'è un processo diverso per la scuola media e voi prendete i venticinque bambini che avete e gli chiedete non solo dovevano fare le vacanze ma anche a chi capita per andare all'estero vedete subito diciamo così è un modo per
Per vedere le disuguaglianze sociali e oggi diciamo
Ancora più che la misurazione del reddito che spesso non è semplicissima i residenti mobili sono quella fascia di popolazione che sta relativamente bene che conosce quel territorio ma che ne conosce anche altri
Che conosce quella cultura ma che ne conosce anche altre
E in qualche modo diciamo così a una fedeltà un territorio ha degli interessi che però non sono tutti legati lì
Con una terza popolazione chiaramente sono gli immigrati persone che arrivano in un territorio che vengono da un'altra cultura che hanno un'altra religione che hanno un altro colore dalla pelle che per per tante ragioni diciamo così vengono abitare le nostre strade
Un quarto gruppo sono coloro che usano un territorio le persone che vengono a lavorare o che vengono al a vedere la città per turismo oppure quelle che per pellegrinaggio vanno in nei luoghi in cui si svolgono e pellegrinaggi che sono un'altra categoria ancora ecco queste sono un'esemplificazione di quattro popolazione che possono tutte insistere su uno stesso territorio e a vere interessi identità
Più o meno differenti e più o meno distanti possono anche ignorare sì
Possono anche come dire non vedersi
Ecco io credo che il rischio è quello di avere dei territori che non sono più delle comunità
No che non sono più delle collettività ma che invece sono dei puzzle diciamo così costituiti da pezzi di popolazione ognuno dei quali va nella sua vado la sua parte il rischio è duplice
Da una parte e che quella distanza fatto prima riferimento al buon samaritano diventi grande per cui alcuni gruppi non vedano nemmeno più gli altri gruppi
Proprio non li vedono più non non s'accorgono neanche che esistano questi problemi diciamo così perché frequentano zone utilizzano mezzi a stanno in alcuni quartieri per cui gli altri diciamo così non vengono percepiti quaranta che non stop dicendo un'astrazione se penso a me personalmente io faccio sociologo mi sforzo per quello che riesco sono capace
Di guardare la vita sociale attorno a me
Ma se io vedo s'come dire quando io prendo spesso l'aereo
E io ho la sensazione che stan tutti bene dice no che quella lì e mi mi sembrerebbe la la l'ARNI nei ora potrei avere la sensazione che quelle persone che vedo sempre quelle personali sono sempre fatte con la giacca e la cravatta la la valigetta sembrano il mondo invece non è così è una porzione di mondo e sì io voglio vedere un altro pezzo di mondo oggi devo andare a cercarlo
Perché se io facessi diciamo così questo mestiere invece di fare sotto cessi l'ingegnere per esempio no rischierei di non accorgimenti le delle altre popolazioni
Ecco da una parte dunque c'è il rischio che dell'invisibilità
Dei gruppi più fragili in particolare e delle rotte della rottura del senso comunitario dall'altra parte naturalmente c'è come Effetto il fatto che questi processi non si producono ovunque la stessa maniera
Un conto è parlare di Milano un conto è parlare di una territorio più piccolo periferico di Fiuggi
Un conto è parlare di Roma un conto parlare di Fiuggi
Cosa voglio dire voglio dire che e il doppio registro che sta cercando di dir di no non solo i territori si frammentano tra di loro ma anche le distanze tra un territorio e l'altro attendono aumentare quindi siamo di fronte a un a un doppio processo
Tant'è vero che da una parte abbiamo le grandi città
Dove si produce un senso di anomia
Da come dire
Da indifferenza no questi gruppi che si che hanno mondi identità interessi differenti e tendono un po'ignorantia addirittura altrove costruiscono mondi chiusi
Dall'altra parte abbiamo territori ancora integrati
Dove questi processi a cui ho fatto riferimento sono molto deboli che però come dire tendono tendono ad allontanarsi dal centro
Sia in termini economici sia in termini culturali e producono diciamo così un una spia e producono una sorta di spinta la chiusura per difesa
Quindi come dire le trasformazioni del territorio oggi sono molto complesse e sono anche diverse da realtà a realtà
Non si produce la stessa cosa dappertutto si producono effetti diversi in luoghi diversi anche all'interno di unico di unico contenitore per esempio che lo Stato nazionale italiano
Questo come dire è un problema naturalmente si tratterà di capire che cosa si deve fare che cosa si può fare per per per per sì affrontare questa trasformazione ma la tendenza sicuramente ma in questa direzione
Complessivamente questo processo diciamo così l'insieme di queste tensioni che ottobre veemente
Presentato riconducono diciamo così a una a una questione che poi è quella di cui parlavo all'inizio cioè quello spazio sociale lo organizziamo noi esseri umani
E cioè la questione dell'identità e dell'alterità cioè dell'identità di chi è uguale a me chi è la comunità del noi in cui mia in cui io a cui io mi riferisco chi percepisco come simile come un mio simile con un mio amico
E chi invece percepisco come qualcuno di altro di diverso addirittura di nemico di pericoloso guardate queste è una dinamica è uno dei fondamenti della vita sociale non si può essere spero di non essere frainteso genericamente
Fratelli di ogni altro essere umano così in generale io posso essere fratello di di quell'essere umano lì presente concreto davanti a me ma non genericamente degli essere umani perché se no non ci sarebbe vita sociale
No la vita sociale invece questo tentativo continuo di creare confini ma di creare confini che siano porosi diciamo così no di gare confini che non sino conflittuali è una cosa diversa allora quando io dico che la questione è quella d'identità dell'alterità sui territori vuol dire che questo tema oggi è molto forte
è una delle chiavi centrali per interpretare questo nostro tempo perché le persone tendono a essere impaurite sono confuse non hanno gli elementi per interpretare la trasformazione e allora si producono cambiamento de si producono i tipici atteggiamenti che polarizzati sono da una parte la chiusura
I miei simili quelli simile a me sono quelli che io conosco da sempre sono quelli che conosco personalmente che parlo nel mio dialetto che sono sempre stati qui no l'idea di una chiusura territoriale come salvaguardia e la propria identità
Dall'altra parte il mito postmoderno che non c'è problema dice no
Cioè che non c'è problema
Che ciascuno tanto come dire visto che siamo tolleranti che ognuno va per la sua strada e ci si incontra così casualmente che è un mito perché la vita sociale non sta in piedi in questa maniera non esiste vita sociale che funziona così ecco rispetto a queste due polarizzazioni
Che sono tutte e due molto pericolose la prima perché produce conflitto e violenza
La seconda perché nella sua ingenuità nella sua superficialità crea le condizioni del conflitto dalla violenza
Ecco in mezzo a questa polarità come dire bisogna cercare di lavorare per tenere insieme i pezzi d'una vita sociale che sotto pressione
In particolare chi è sotto pressione sono i gruppi meno privilegiati
Anche questo deve essere sottolineato con forza i processi che si sono avviati a partire dagli anni ottanta sono per una quota
Minoritaria ma non piccolissima un insieme di nuove opportunità
Opportunità economiche opportunità culturali opportunità di vita
Per una quota ampia dalla popolazione invece queste trasformazioni vengono vissuti e concretamente sono come dei rischi
Guardate anche qui da qualche parte lo dico negli appunti che vi ho dato no io non mi stupisco per nulla del voto francese in Europa
è chiarissimo che i ceti popolari non votato contro l'Europa ma perché dovevano votare per l'Europa diciamo così nessuno gliel'ha spiegata
Nessuno gli ha fatto capire quali potevano essere non non banalmente i vantaggi ma che senso aveva nella loro storia
E perché mai come dire chi si trova di fronte una trasformazione di questo tipo che confusa contraddittoria
Dovrebbe come dire star dentro un progetto che sembra molto un'astrazione e che sembra interessare sull'alcuni gruppi invece che altri guardi non non sto difendendo io credo che l'Europa sia un uno snodo sbocco fondamentale
Come dire per il luogo in cui noi viviamo però è ben comprensibile perché il voto negativo sia venuto da questi ceti e perché in questi ceti c'è una situazione di grande sconcerto di grande preoccupazione
Di grande non paura nel senso stupido del termine prima si usava la chiesa di popolo no ma del senso del dire che come dire va be'si ci sarà anche sta globalizzazione marionetta devo anche vivere diciamo così non non non sono tanto attrezzato allora cosa faccio
Come dire cerchiamo dei che dei cammini che siano un po'più ragionevoli
Rispetto la vita delle persone
è quel che qui cito alcuni gruppi a proposito alcune specificazione di questi di queste realtà vulnerabili gli inadatti coloro che non hanno le risorse umane economiche culturali fisiche per adattarsi alla velocità contemporanea
Guardate più la società diventa sofisticata più diventa difficile avere le risorse per farne parte e allora ci sono tendenzialmente quote di persone che non sono adeguate
E queste persone sono molto vuol mo'sono molto esposte a pagare le conseguenze le trasformazioni in atto
Secondo e vulnerabili col cioè coloro che sono inseriti nei processi ma che subiscono la fragilità azione legata alle trasformazioni in corso un operaio che viene licenziato diciamo così e che ha difficoltà a trovare un posto di lavoro un impiegato diciamo così
Che sa che la sua azienda chiuderà e che si sente in Asia rispetto quello che espone potrà succedere diciamo così
Terzo terzo gruppo diciamo così lontani rassegnati cioè coloro che vivono in aree secondarie e che si accontentano del poco che hanno cercando di barcamenarsi se qui io penso al centro sud il centro sud
Credo che sia
Naturalmente non è tutto così ci mancherebbe altro ma il centro sud e tipicamente un'aria in cui ci sono molti lontani rassegnati diciamo così persone che tutto sommato dicono a b insomma vediamo
Queste grandi cose io non le capisco neanche tutto sommato tiro a campare anche perché in fondo è l'unica cosa che e l'unico orizzonte sensato che possa dire
Ecco quella che chiamiamo frammentazione geneticamente e lo sgrana arsi
Dei territori e dei gruppi dentro il territorio quello che chiamiamo frammentazione è quella e sono quei quel tessuto che si tira
E che rischia di spezzarsi
Da questo punto di vista attenere il territorio lavorare nel territorio stare sul territorio e tanto faticoso quanto essenziale
Perché tutto il discorso che ho fatto fino adesso
Come dire va nella direzione del del del del mentre questa accento
I processi tendono Aspar
Care i singoli territori e i rapporti tra i territori non pensiamo che le cose restino più insieme oggi se non ci mettiamo del lavoro
Il territorio io credo però ha una caratterizzazione specifica ha una specificità che deve essere sottolineato in fondo è già stato detto anche nelle nelle parole di chi mi ha preceduto e cioè nonostante tutta la nostra possibilità di muoverci nonostante la nostra possibilità di avere accesso a monte culturale molto diversi nonostante lo lo straordinario potere
Tecnologico che noi abbiamo messo in atto di cui disponiamo siamo così il territorio il luogo fisico rimane
La la possibilità in cui noi incontriamo l'altro concreto e quando dico l'altro concreto
Intendo dire una cosa precisa dovere impariamo la lentezza e la pazienza dell'essere umano
Dove impariamo a capire cosa vuol dire la partecipazione e soprattutto il territorio l'ho cercato di dire un momento fa è quella realtà dove soprattutto la vita umana più fragile rimane ancorata
La mobilità è per i forti
Soprattutto in questo tempo ma forse è sempre stato così la stanzialità è per i deboli e dunque abbandonare il territorio è come dire qualche cosa di estremamente grave
E fare tutto sommato una scelta di campo e stare con i forti e pensare che la storia si gioca lì e che i deboli va be
Saranno saranno perché chi rimane ancorato territorio oggi sono i fragili deboli ma quando dico fragili deboli tendo presenti i bambini
Provate voi per un bambino piccolo provate a fare il globetrotter del mondo diciamo così è un macello terrificante è una cosa terribile Tor perché i bambini hanno dei tempi del ritmi hanno bisogno di spazi di modalità che sono diversi da quelli della nostra vita contemporanea
E chiunque abbia avuto a che fare con una persona malata con una persona bisognosa proprio sono in difficoltà sa che quello che bisogna fare eh cambiare il ritmo
Perché se tu non cambi il ritmo può anche come dire cari rivestirono d'oro ma i suoi problemi quella persona se le contenderà la vere sia proprio problema di cambiamento di velocità
Allora questa centralità del territorio oggi a me sembra che acquisti però un rito un come dire un riflesso un po'speciale rispetto al passato no nel senso che il territorio ha una sua specificità che va salvaguardata e vari scoperta non come un dato
Per scontato quando mio nonno come dire che è nato a Olgiate Comasco vicino a Como diciamo così no il territorio era era quella cosa lì lì fuori
Quelle erano persone quelli erano i confini era una cosa indiscutibile quelle alla cultura del suo territorio
Ho cercato di dire fino adesso che dovunque voi siate anche se in modi diversi queste identificazioni immediata quel territorio non è più possibile se non nella misura della se non è la modalità di la chiusura no
Proviamo a salvaguardare quei di Olgiate Comasco perché sono quelli di Olgiate Comasco che è un processo comprensibile ma che come dire e leggermente fuori dalla storia come di un altro momento
Allora questo recupero da sempre per del territorio e sono contento di fare questo discorso qui ha le carte nazionali e prezioso perché va interpretato bisogna darle un senso
Un senso culturale e un senso di pratiche di comportamenti ecco che cosa vuol dire questa affermazione in inchieste cosa vuol dire che il territorio a questo specifico dell'incontro con l'altro concreto in particolare tenendo conto che la mobilità e per il forte che era stanzialità e per i deboli
Io credo che mi avvio naturalmente verso la conclusione a trenta negazioni importanti per quanto mi riguarda perché cercano poi di e en mentre compone una pars construens del ragionamento che ho svolto fino a qui
La prima implicazione questa
è importante proprio per la ragione che ha appena detto ribadire la specificità e la preziosità del territorio bisogna amare la dimensione piccola il gusto della l'intensa diciamo così
Assumendo sapendo che non è di tutti fare questa esperienza
Che non possiamo chiedere a tutti in qualunque momento di fare questa esperienza
Cosa voglio dire
Voglio dire che il rischio e quello spiego questa frase che potrebbe essere male interpretato il rischio potrebbe essere quella di una divisione dei compiti visto che non tutti hanno questa possibilità di dedicarsi alla dimensione piccola che sta sul territorio come dire dedichiamo mettiamoli un corpo specializzato no la Caritas presente o o altri
Che si dedicano a quel mai mentre noi andiamo perché abbiamo fretta dobbiamo andare dobbiamo fare se la globalizzazione
Ecco questo è un è un rischio come dire è un rischio serio perché la lacerazione sarebbe profonda alla fine non ci si intenderebbe di più alla fine la distanza in termini culturali di interesse sarebbe troppo forte
Invece quando io dico che bisogna assumere che non tutti facciano fanno questa esperienza dell'altro concreto
Io intendo dire che chi se ne occupa chi ha la possibilità e l'opportunità chi si fa carico di questi ultimi al dovere di parlare agli altri che non se ne occupa
Al dovere di comunicarlo al dovere di di creare una cultura capaci di scambiare tra chi è veloce chi è lento perché questo è l'unico modo per tenerne insieme questo territorio
E l'unico modo per per creare una cultura che sarà diversa da quella di Olgiate Comasco di mio nonno ma sarà un una cultura locale
Sarà una VQ una una cultura che ricomporrà in modo nuovo gli interessi l'identità di chi sta sopra e gli interessi vitali che sta sotto certe un'operazione difficile
è un'operazione complicata non è che che è semplicissimo
Però nella vita sociale e nella storia normalmente le cose sono accadute perché le persone si sono visti i problemi si sono rimboccate le maniche e hanno creato le condizioni perché i problemi in qualche modo venissero risolte
Ricordando a chi sta in alto a chi è veloce a chi si muove che dimenticare questo territorio in cui sono custoditi le debolezze
Questa dimenticanza una dimenticanza che lì si rivoterà contro
Dissi voterà contro in termini tensioni sociali e anche in termini esistenziali perché quando avremo come dire di Sacrato questo territorio saranno problemi per tutti
Saranno problemi per tutti e quindi c'è questo dovere diciamo così del comunicare del parlare è un dovere che viene fatto anche nel nome dell'interesse di chi invece si può muovere si può spostare si può ho interesse che sono del tutto
Indipendente era dimensione territoriale
Qualcuno anche queste persone posa potranno avere dei figli da crescere diciamo così no e i figli la crescere dovranno pur crescere in qualche territorio e a meno che uno sia disposto appunto a creare dei mondi separati come accade in altre parti del mondo bisogna dedicare un po'di attenzione a questa dimensione territoriale
Una seconda implicazione la seguente che il locale va pensato spiegato e vissuto con riferimento al globale
Intanto perché il globale offre risorse straordinarie per il locale
Ci siamo accorti tutti sto parlando a a responsabile delle carta sta diocesane ci siamo a corte tutti che i ragazzi oggi i giovani oggi
Una cosa che capiscono subito e andare a fare no del volontariato internazionale ovvio diciamo così è chiaro che la cosa come dire è bella né mozione un'avventura va bene è una risorsa
è una risorsa è un modo per farli capire diciamo così scrisse sopra carità che loro probabilmente in base al loro esperienze fanno più fatica a collocare direttamente nel territorio queste una risorsa
Bisognerà passare non densamente nel da lì ma voglio dire questo è un modo per recuperare poi la dimensione territoriale forse scoprano il territorio la andando altrove diciamo così e poi tornando a casa scoprono che c'è un territorio anche lì
Dall'altra parte diciamo così non si può separare quanto accade nel locale da quanto accade nel globale
Non si può stare attenti dedicarsi in maniera intelligente sensata lavorare con gli immigrati sul proprio territorio se non si capisce se non si hanno qualche se non si ha qualche coordinata del processo di di di immigrazione e dei rapporti tra le religioni in questa epoca
E questo secondo me molto importante soprattutto per quei gruppi fragili
Per quei gruppi un po'più deboli dal punto di vista culturale per quei gruppi che fanno fatica a spiegare
A spiegarsi quello che sta succedendo perché in questo modo si fa un opera di educazione non astratta
Gli si parlerà della globalità nella concretezza e listelli e parlando dell'immigrato che sta nato a parrocchia diciamo così gli si si potrà magari anche cercare di far capire queste trasformazioni di cui presente ho parlato oggi io
Che non è che tutti stanno a sentire una relazione così per un'ora perché non hanno nessuna voglia non ha competenze perché giustamente non devo non sono tenuti a apparso una lezione di Sociologia
Però nella concretezza di quell'immigrato se sia la capacità di riportare questo questa dimensione locale alla dimensione globale c'è anche la spiegazione del senso dalla storia che del momento storico che si sta vivendo
Una terza implicazione dell'affermazione fu fatto prima è che questa dimensione locale deve essere sempre anche messa in relazione alla dimensione mezzo tra locale e globale che quella istituzionale
Perché perché noi vediamo che abbiamo una difficoltà nelle istituzioni
L'ho detto prima no qui in Europa stiamo cercando di trovare degli equilibri con grande fatica tra la dimensione regionale la dimensione comunale la dimensione nazionale la dimensione europea tutto il movimento
E allora io mi permetto di di fare questa sottolineatura e vero che storicamente
Le trasformazioni istituzionali sono venute dalle élite le quali sono messe lì un certo punto hanno hanno hanno fatto il trattato no ha fatto la costruzione ma molto spesso molto più spesso mi permetto di dire le trasformazioni istituzionali sono venute dal basso
Cioè non è vero per questo mi sembra proprio una deformazione di questo tempo non è vero che le trasformazioni istituzionali vengono dall'alto
Necessariamente le trasformazioni istituzionali a un certo punto vengono registrate dall'alto
E come dire messe in squadra
Ma moltissime trasformazioni istituzionali sono venute dal basso hippy le collettività i gruppi le hanno hanno visto dei problemi hanno sperimentato delle soluzioni hanno messo in atto delle dei modelli no che poi si sono diffusi sono radicate sono diventati anche seduzione
Ecco allora questo presenza nel locale oggi in una stazione di deficit istituzionale deve anche orientare a questo a verso questa direzione cioè la capacità di inventare nuovi nuovi riferimenti istituzionali nuovi modelli istituzionali o per lo meno dare indicazioni per creare questi riferimenti e dunque non è semplicemente un stare nel territorio e basta
No e staremo torno in territorio recuperare questa dimensione della lentezza ebbe la debolezza ma avendo da una parte una prospettiva globale
Storica e dall'altra parte sapendo che c'è anche una responsabilità nel contribuire a trasformare queste istituzioni perché nessuno sa cosa dobbiamo fare con queste benedetta Istituzione
E mentre le le politiche avranno il dovere naturalmente di fare il loro lavoro e e e svolge nel loro compito io credo che sia compito dei soggetti sociali dei famosi corpi intermedi come li chiama una volta ma magistero sociale della Chiesa i corpi intermedi servono anche diciamo così per contribuire a a a generare quelle intelaiatura che tiene insieme la vita sociale
Ecco dunque diciamo così questa dimensione locale
Che così sotto pressione oggi
Dove non si può rimanere passivi
E c'è una carenza di comprensione di quello che sta accadendo è la carenza di comprensione genera paura genera diffidenza genera senso di smarrimento ecco questa dimensione locale è una dimensione fondamentale oggi
Come sempre naturalmente ma oggi in una maniera particolare
E dove si media il generale astratto l'universale diciamo così col particolare col concreto
Questa mediazione Fo è fondamentale non esisterà nessuna globalità umana diciamo così se non esisteranno tante località umane
Ma come volete che succeda
Ma come volete che si possa creare un mondo globale umano se non esisteranno una dieci cento mille località in cui questa globalità viene un po'sperimentate creata ma chi la deve fare sta globalità umana diciamo si capisce no
Dove la storia viene mediata con la propria dimensione di vita quotidiana perché questa mediazione che manca nel a me sembra che le persone che vivono le nostre parrocchie
Mi permetto di dire spesso anche i parroci
Non riescono più a fare questa mediazione tra la loro esperienza quotidiana quello che gli succede diciamo così concretamente e il periodo storico in cui siamo immersi non riescono a fare questa mediazione e allora si va in confusione se non c'è questa mediazione evidentemente
No
Dove le istituzioni possono creare le condizioni per il loro radicamento riproducendo questo stato sostrato morale di valori diciamo così che è necessario per la loro sopravvivenza
Il territorio e il laboratorio dovevano testardamente cercate costruiti gli equilibri di mediazione con gli altri territori e con i problemi del mondo
In fondo diciamo così quest'idea che il territorio e il luogo della mediazione oggi mi verrebbe da dire che lì la questo termine la mediazione e il nuovo nome della solidarietà
Cioè fare questo lavoro di mediazione sul territorio oggi vuol dire declinare nel due mila e cinque nome mi novecentosessantacinque il termine solidarietà in fondo la solidarietà oggi vuol dire mediare stare da qualche parte e continuare a mediare
Cioè mediare vuol dire mettere insieme a ricucire ricomporre
No e questa sera come dire la solidarietà non è più un dato per scontato non è che se solidale con quelli che stanno lì non basta più questi di anzi rischia di essere paradossalmente un anti solidarietà in alcuni casi questa idea
Si dirà troppo difficile no questo lavoro di stima che ci vuole uno sforzo tremendo sisma effetti è un povero così credo che sia abbastanza difficile
Ma credo che si tratti di essere eredi Interpreti del grande patrimonio che caratterizza l'Europa cristiana
Ho un caro amico teologo il quale studio la strada la Chiesa no e lui mi ha fatto capire che nel Medioevo pensate l'impresa terribile di terre terribile nel sito di terribilmente difficile tenere insieme una Chiesa che crescevano senza mezzi di comunicazione le persone non sapevano una Chiesa che cresce una Oropa e tenerla insieme
Era un'impresa di una difficoltà enorme no e e la Chiesa cattolica se inventata le parrocchie le diocesi cioè si è dato un modello per tenere un territorio che non era organizzato ecco l'epoca che abbiamo davanti ai nostri occhi è un'epoca
Che pone lo stesso problema e bisogna trovare degli equilibri diversi per tenere insieme dei territori che tendono a frammentarsi diciamo così da questo punto di vista noi siamo eredi
Di questa tradizione il nostro compito è quello di lavorare per creare credo una cultura nuova meno univocamente stanzia lista stanziale sul territorio
Non possiamo essere solo stanziale sul territorio e nello stesso tempo meno ingenuamente nomadi Ca'
Nel postmoderno rendo ma Disma alcuno badi qui va di là
Dobbiamo trovare un equilibrio prima si diceva no che inizia un'asta della chiesa le parrocchie che erano chiese Pellegrino anti è Kyo
Qui non si tratta di essere chiese Pellegrin anti però si tratta di trovare questo nuovo equilibrio tra la stanzialità il nomadismo diciamo così no tra la mobilità e tra il muoversi e lo stare
E quella mediazione che ho cercato di analizzare in questa mia relazione cercando di lavorare per costruire un equilibrio sensato tra il movimento il suo stare risiede ecco qui naturalmente male solo una conclusione perché pone le vostre giornate approfondirete questi temi entra certamente in gioco la carità mi permetto
Di sottolineare due motivi il primo è che come sempre e come sempre nei momenti di crisi della storia
Dire Dio è possibile solo la la verità dell'amore e da questo punto di vista la carità
Coincide con la verità in qualche modo e in questo tempo è una parola che in grado di parlare a tutti gli uomini e c'è una grandissima responsabilità credo nel nominarla nel pirla
La seconda ragione e che l'appello che ci viene dal povero dall'ultimo e come un'ancora di salvezza che ci Green segna essere umani di fronte a questo tempo del nomadismo dello sradicamento quel povero che non si muove ci riconsegna la nostra umanità ed è un bene prezioso grazie
Bene grazie grazie a Mauro Magatti per le diverse provocazioni compito nostro è quello di incamerare le perbene perché poi durante queste giornate ci saranno anche occasioni
Per metterle a confronto per farle interagire con le nostre esperienze con le nostre riflessioni e anche con i nostri contributi
Grazie di nuovo Mauro abbiamo un quarto d'ora per una buona pausa per uno schema anch'io mento ci ritroviamo qui in sala alle diciotto e venti
Sì sacerdoti che hanno chiesto di poter celebrare si può celebrare alle ore ventuno nella chiesa Regina Pacis quelli abbiamo detto prima dove poi ci sarà la dotazione alle ventuno e trenta quindi la cosa coloro che devono celebrare ore ventuno
Poi uscendo venne distribuita la relazione dei monsignor Montenegro i servizi sono alle spalle del teatro ok grazie diciotto eventi grazie
Disporre ce sono circa le diciotto e trenta come da orario
Così mettiamoci per favore sedotti
O metterci in ascolto grazie
Diamo la parola al presidente monsignor Francesco Montenegro e poi a seguire sua Eminenza il cardinal Camillo Ruini
E con grande gioia e gratitudine che diamo il benvenuto in questo trentesimo convegno per le Caritas diocesana sua Eminenza il cardinale Camillo Ruini
La collocazione geografica del nostro convenire qui a Fiuggi mi consente eminenza di accoglierla nella sua duplice veste di presidente della Conferenza episcopale italiana e di presidente della conferenza episcopale laziale
Estendendo i miei saluti agli eccellentissimo i vescovi della diocesi ospitante delle diocesi limitrofe che c'hanno voluto onorare della loro presenza
La relazione di vostra Eminenza riguarderà la riflessione della Chiesa italiana sulla parrocchia e sarà per noi tutti un utile strumento di lavoro per alimentare il confronto di questi giorni
Collocandolo nel solco degli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per questo decennio e della nota pastorale il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia
In particolare con quest'ultima nota i vescovi italiani ci hanno indicato i nuovi orizzonti cui una parrocchia deve ispirarsi come cellula della Chiesa particolare strettamente legata al territorio
Una vera casa della speranza aperta la carità
Capace di far crescere la coscienza dei fedeli in ordine ai problemi della povertà nel mondo dello sviluppo nella giustizia e nel rispetto della creazione della pace tra i popoli
Questo impegno di servizio pastorale alla comunità parrocchiale è un tipico ambito di azione delle Caritas diocesane
Grande e pertanto la nostra condivisione di questa riflessione
Ci disponiamo quindi eminenza ad ascoltare con attenzione le sue parole che siamo sicuri ci forniranno spunti preziosi per aiutarci a mettere a fuoco il servizio che ogni Caritas parrocchiale può svolgere in termini di metodo azioni percorsi educativi per promuovere una parrocchia dall'autentico volto missionario grazie
Vorrei anzitutto ringraziare mosse Montenegro per queste parole il vostro presidente e salutari né volta i testi presenti monsignor nozze Agosti direttore nazionale tutti voi che siete qua
Sono contento di prendere la parola in questo trentesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane che ha un tema così importante parrocchia territorio Caritas parrocchiale
A me è affidata una riflessione sulla Chiesa italiche una riflessione che riguarda diciamo così quello che la Chiesa italiana come tale sta pensando sta valutando sta riflettendo sulla parrocchia stessa e il primo aspetto che vorrei trattare la parrocchia cellula primaria di missione
La parola che un crocevia tra il territorio con le sue trasformazioni e la comunità dei credenti con il tesoro del Vangelo di cui essi sono custodi e testimoni
Questa come dice acquisti Fidelis laici Chiesa che vive in mezzo alle alle case dei suoi figli e delle sue figlie
Per suo naturale vocazione fonde insieme tutte le differenze umane che vi si trovano e lei inserisce nella universalità della Chiesa
Ciò vale non solo per la sua apertura e capacità di accoglienza a tutto campo ma perché nella parrocchia ogni componente del popolo di Dio è chiamata ad assumere un ruolo attivo e corresponsabili
Da queste caratteristiche di radicamento nella convivenza umana e di composizione delle diverse forme di vita e vocazioni nella chiesa
Derivano la forza e la grande longevità che hanno accompagnato la parrocchia nel suo cammino plurima plurisecolare
Essa ha sempre mostrato una notevole capacità di rinnovamento in rapporto ai mutamenti storici e alle sollecitazioni dello Spirito Santo
A cominciare dalle sue lontane origini nei secoli quarto e quinto la parola che è nata allora per far fronte a un cambiamento cioè alla necessità di volgersi all'evangelizzazione bere Campania
Contribuendo a superare la configurazione prevalentemente cittadina che la Chiesa aveva avuto nell'epoca delle persecuzioni
La parrocchia ha saputo risponda alle trasformazioni anche assai significative delle condizioni sociali e culturali
Cambiando essa stessa ma mantenendo vive vita in forme diverse e rispondente alle circostanze l'istanza sua centrale di comunicare da fedi al popolo e annunciare a tutti la parola della salvezza e di sostenere la vita del popolo secondo il Vangelo
L'esperienza del passato non è però da sola sufficiente ad assicurarci che anche per oggi per il futuro la parrocchia potrà essere in grado di metabolizzare per così dire dei novità
Dividerle e di dicembre ebbe reagendo con quella capacità di adattamento che le vie dal suo essere una cellula primaria di missione
Mi sembra utile porre nuovamente la questione che ho formulato nella prolusione al Consiglio permanente della Cei del settembre due mila tre dicevo mi domandavo
è in grado la parrocchia di accogliere attuare quella grande svolta che va sotto il nome di conversione missionaria della vasta pastorale
O invece destinata rimanerne purtroppo sostanzialmente al di fuori restando prigioniera di due tendenze tra loro parzialmente contrastanti ma entrambe poco aperti alla missionari età
Quella di concepire il siccome una comunità piuttosto autoreferenziale
Nella quale ci si accontenta di trovarsi bene insieme insieme tra noi
E quella di una stazione di servizio
Per l'amministrazione dei sacramenti che continua a dare per scontata in coloro che chiedono i sacramenti una fede che invece spesso è assente
Malgrado i segnali certamente confortanti
Che sono arrivati in questi anni credo che il quesito alla domanda conservi una sua importanza
Dobbiamo continuare a valutare con realismo pastorale i cambiamenti in corso nella realtà sociale e culturale
Così come gli assetti concreti della presenza e dell'azione della Chiesa quella seppi che voi ben conoscete
Facendo in modo che il Signore Gesù possa incontrare oggi le persone le famiglie italiane nel loro effettive condizioni di vita
Su questa strada però può incamminarsi solo una chiesa radicata in un luogo diffusa tra la gente e dal carattere popolare
Ciò significa che inevitabilmente valorizzare e sviluppare le potenzialità missionarie delle nostre chiese da dove attingere tali potenzialità risponderei anzitutto dalla pastorale ordinarie dalla Pastorale di tutti i giorni
Occorre ribadire infatti che ingiustificato e anche controproducente concepire una svolta missionaria in alternativa alla pastorale in ordinaria la pastorale quotidiana
Sottovalutando quest'ultima come se posso soltanto statica e gestione dell'esistente dello status quo
E infatti nella pastorale ordinaria che ci è data la possibilità di avvicinare molte persone che aderiscono alla Chiesa ma spesso senza una grande convenzione in modo precario e incerto o anche che non sono credenti
Penso che se riusciremo ad accostarsi a loro con animo davvero evangelico e slancio missionario i frutti non mancheranno
Di qui però la necessità di ripartire proprio dalla parrocchia per dare concretezza ed efficacia alla nostra azione missionaria
Questo appello alla missione che coinvolge la parrocchia e al centro della consapevolezza dell'artista Aliano in questi anni
E infatti è sempre più evidente come sia giunto a un punto critico quella frattura tra Vangelo e cultura che c'è andata consumando nei secoli della modernità
Ma che fine hanno ma amo non molti anni fa non aveva inciso troppo profondamente nel pensare diffuso
Tanto da poter dire che per molti si era ancora all'interno di un abito Attilio l'ambiente favorevole alla fede e alla sua trasmissione
Ma oggi non è più così almeno per quanto riguarda la cultura pubblica la cultura ufficiale
Oggi la cultura pubblica si propone come però grafiche programmaticamente secolarizzata
E spesso anche se con la lista con accenti anche di intolleranza per una fede che voglia aspirare alla visibilità è una concreta incidenza nella vita sociale
Proprio nell'ambito dell'azione caritativa si evidenzia come l'acido dei credenti nella direzione della solidarietà verso gli ultimi
Trovi più facile accoglienza se non pretende di proclamare le proprie radici di fede e di fare le conseguenze che essa impone sui versanti come la difesa della vita dal dal suo concepimento al suo termine naturale
La scelta dell'emissione dunque connessa alla nostra fedeltà al Vangelo e alla possibilità che esso torni ad essere non solo per piccoli gruppi ma per la cultura e la società italiana una parola di speranza che dà senso alla vita io l'esperienza di comunione che rende possibile una migliore umanizzazione
E adesso passare un altro aspetto collegato al primo l'accoglienza l'annuncio la testimonianza repressione voterà intorno a queste tre parole
L'andare verso tutti
Che altro modello Gesù stesso che andato perso tutti
è componente primario ordinaria dell'identità cristiana all'interno dello spazio sociale del cuore e dell'intelligenza della gente questo aspetto è fisiologicamente connaturato al nostro essere comunità in cammino
In questo senso la parola che non si scopre oggi come missionaria
Ma certamente può ritrovare nella sua originale connotazione le motivazioni per un nuovo slancio che si rende sempre più necessario
Se infatti anni addietro e il territorio a vivere all'ombra del campanile oggi la parrocchia a dover andare in cerca in qualche modo del proprio territorio
Cioè della gente che lo compone dei problemi come pure della potenzialità delle potenzialità che caratterizzano il territorio che la gente questo significa passare dal possesso del territorio all'accesso al territorio nel contempo però occorre incrementare la dinamica sempre valida i non meno importante dell'accoglienza caratteristica dei sempre delle nostre parrocchie
Dice il presente documento il volto missionario della della parrocchia in un mondo che cambia
Tutti devono trovare la parrocchia una porta aperta nei momenti difficili Ocho José della vita l'accoglienza cordiale e gratuita
Era condizione prima di ogni evangelizzazione
Su di essa deve innestarsi l'annuncio fatto di parole amichevole e in tempi e modi opportuni di esplicita presentazione di Cristo Salvatore del mondo
Accogliere la carità e proporre la fede nel Dio che è carità
Sono dimensione di una stessa missione non separabili l'una dall'altra
E se infatti si ritrovano e si incrociano nelle medesima logica del dono
L'accoglienza è espressione dell'amore generato in noi dalla dall'incontro con il Dio che amore
La proposta era naturale estensione aliante del dono che ci ha ricevuto e che non si può non comunicare
Dice la prima di Giovanni ciò che noi abbiamo udito veduto contemplato lo annunciamo a voi
L'attenzione all'annuncio richiama inevitabilmente un altro aspetto per estrazione sociale che in questi ultimi anni si è fatto più rilevante il pluralismo religioso che nel nostro Paese aumentar in virtù soprattutto dell'immigrazione
In questo contesto il servizio della carità e l'annuncio del Vangelo devono unire come dice sempre il documento il volto mi salve le parrocchie
La fermezza sulla verità evangelica da proporre a tutti con il rispetto delle altre religioni
E con la valorizzazione dei semi di verità che le altre Regioni portano in sé
Proprio la coscienza di aver ricevuto al Signore Gesù il dono delle verità che poi lui stesso e lascia stesse persone non ci intimorisce nel confronto
Ma ci spero un alibi a denunciare i limiti divisioni di Dio e dell'uomo che non colgono la pienezza del mistero
E al tempo stesso ci sprona incontrarci con quanti in ogni religione sono aperti all'umanesimo autentico al servizio dell'uomo
Annunciare il Vangelo a credenti e non credenti che è l'essenza della missione costituisce anche un decisivo contributo all'azione di chi si muove nell'ambito della carità e quindi ha un ruolo di sostegno e animazione che deve svolgevi la Caritas
Solo attingendo alla fonte della fede la carità può evitare d'essere ridotta a semplice azione umanitaria e la presenza della Chiesa nella storia
Può evitare di essere confusa con qualsiasi azione di un'agenzia culturale
Di qui si attingerà specificità della carità cristiana
Del suo fondamento cristologico
E quindi la sua connessione con la croce e la risurrezione di Cristo
Rispetto al semplice esercizio della solidarietà umana diffuso fortunatamente in molteplici religioni e umanissimi
Nell'ancoraggio al Vangelo e dal suo annuncio star la possibilità di non scambiare la comunione dei credenti con un'organizzazione di promozione sociale
E il servizio cari cattivo con una filantropia che non sa leggere il mistero del male e non sa annunciare il dolo della redenzione come pure non sa prospettare una speranza oltre alla morte
La porto la Paolo fa derivare proprio dalla carità il discernimento che ogni mutamento esige le ragioni di chi di ciò organismi come la Caritas
Lasciandosi costantemente permeare
Dalla radice teologo cali della carità
Rinnovando sì nel costante confronto con essa sanno dare corpo con rapidità ed efficacia a forme di incontro che uniscono il Vangelo della carità con la carità del Vangelo
Qui si aprono spazio di particolare contributo che la Caritas può offrire alla caratterizzazione in senso missionario nella parrocchia si tratta ovviamente di tenere sempre presente la prospettiva globale della carità
Superando la parte la mentalità laicista che la vorrebbe a che vorrebbe la carità adatta alla patologia ma non alla fisiologia della vita sociale
E dall'altro superare quell'involuzioni pastorali che riducono la carità la solidarietà e non ne percepiscono i fondamenti teologica
Ed è proprio in questa Fisiologia della carità e in questa connotazione trilocale che si colloca l'annuncio e spesso il primo annuncio
Non limitandosi però solamente a quanti giungono con fiducia nel nostro Paese
Un'altra sfida infatti va raccolta nella vita quotidiana
Alla luce di quello che ormai è un dato di fatto
Il mondo della fede non ha più i caratteri unitari di un tempo
Mi riferisco alle vicende spirituali dei nostri giorni
Che vorrei chiamare fruibile
Molte delle quali inedite nel passato ad esempio famiglie che nell'arco di una generazione si sono staccate nettamente a un credo che è diventato per loro da scoprire di nuovo
Battezzati che vivono distante dalla Chiesa o la cui fede si è fermata uno stadio iniziale
Pur non essendo mai stata del tutto abbandonata del tutto rimorso
Tutto questo deve sollecitare ancor più ogni parrocchia a Unter ad un intervento a tutto campo
Per una iniziazione cristiana che punti al coinvolgimento dell'intero nucleo familiare in particolare degli adulti
Ciò non significa naturalmente un indebolimento dell'impegno per le generazioni più giovani
Sarebbe un errore molto grave dal momento che soprattutto i fanciulli e ragazzi sono esposti oggi al rischio di di rimanere sostanzialmente estranei alla proposta cristiana ma proprio per questo parecchie ragazze non rimangano estranei sono indispensabili adulti e in primo luogo famiglie capaci di essere parte attiva e anche parte preponderante come è logico che sia nell'educazione cristiana dei figli
L'attenzione la famiglia significa in questo senso anche creare occasioni di dialogo di appartenenza di inclusione andando là dove l'uomo come scriveva due i vescovi italiani molti anni fa nel documento la Chiesa italiana e le prospettive del Paese
Significa essere in grado di elaborare progetti capaci di raggiungere i singoli e di impegnarsi così come indica l'esperienza della Caritas tese a costruire una comunità che volesse famiglia di famiglie
Impegnarsi diceva relativa all'Espace di partecipazione consultori volontariato
Come pure i momenti di preghiera che coinvolgano l'intero nucleo composto da genitori e figli
Non meno importante però rimodellare per quanto possibile i ritmi di vita delle parrocchie in modo da renderli realmente accessibili agli adulti che lavorano
Se è vero infatti almeno in Italia c'è una parte molto rilevante della popolazione assai più ampio di praticanti è regolata domenica
Trova ancora oggi in una parrocchia
Un riferimento significativo e per così dire natura naturali
Per una serie di momenti che appartengono la trama quotidiana della propria vita
Ad esempio i sacramenti i figli la scuola materna l'oratorio il gruppo giovanile il matrimonio la condizione di solitudine molti anziani ammalati eccetera
è pur vero che per altri aspetti della vita quotidiana la parrocchia appare invece meno in grado di porsi comunque concreto a temi di confronto
In particolare meno in grado di porsi come termine di confronto verso dei grandi esperienze umane del lavoro e dello studio ma anche sempre più dell'impiego del tempo libero
Restano poi campi di cui da sempre si occupa una steppa nostre parrocchie ma che la Caritas deve contribuire a rendere sempre più efficacemente presidiati
Le povertà
Personali e familiari
Le malattie prolungate
Le condizioni di disabilità la solitudine degli anziani a tal fine per far sì che questi spazi diventino ambiti di evangelizzazione
è importante uno stile pastorale caratterizzato da rapporti umani approfonditi approfonditi
Coltivati senza quella fretta quella concitazione che deriva dalla brevità del tempo che caratterizza le nostre giornate
Fra di essi viene uno certamente speciale in cui da mettere parrocchie trova il suo centro il giorno del Signore il cui cuore e l'Eucarestia
Si è concluso da pochi giorni il Congresso Eucaristico Nazionale di Bari caratterizzata proprio dal tema senza la domenica non possiamo vivere ebbene questa frase pronunciata nel trecentoquattro dopo Cristo dai Marte via Buitenen nell'attuale Tunisia che vero disobbedito all'ordine imperatore che proibiva di celebrare le liturgie cristiane
Vive diventare questa frase profondamente nostra
Vale la pena di ricordare in proposito ciò che si legge nella nota pastorale della CEI il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia
Scrive la CEI dobbiamo custodire la domenica e la domenica custodirà annuite nostre parrocchie
Orientandoli cammino nutrendo né la figlia è necessario di presentarlo a Domenica in tutta la sua ricchezza
Giorno del Signore della sua Pasco per la salvezza del mondo di cui le questi è memoriale efficace originaria missione
Giorno della chiesa esperienza vive di Comunione e condivisa da tutti i suoi membri irradiata su quanti vivono il territorio parrocchiale
Giorno dell'uomo
In cure dimensione della festa s'vede il senso del tempo riapre il mondo alla speranza così il teste l'accesso solo concreti obiettivi e per le nostre parrocchie
Dipenderà anzitutto il significato religioso malissimo e quello umano antropologico culturale e sociale dello domenica
E adesso arrivare a un terzo punto fare rete la missione a detta come logica di integrazione reciproca i temi fin qui accennati mostrano che non occorre gettare via l'esperienza della pastorale ordinaria quando si parla di pastorale e missionaria
Occorre invece a ripensare la realtà parrocchiale affinché diventi sempre più e sempre meglio il luogo dell'incontro tra Dio e gli uomini
Comunicare il Vangelo rimane in questa prospettiva il compito fondamentale per la Chiesa
Ma per farlo per comunicare davvero il Vangelo occorre che le nostre comunità mantengano vivo il rapporto con il territorio in cui sono collocate
Che i nostri ambienti evitino di ripiegarsi del sesso su se stessi e su iniziative calibrate soltanto sul piccolo spazio della comunità di appartenenza
E che queste comunità sappiano valorizzare tutti i doni che il Signore fa la sua chiesa integrando strutture e Carisbo ecclesiale
La prima scelta che le parrocchie sono chiamata a fare oggi in Italia e quella di ribadire la loro vocazione territoriale
Ma rivitalizzando la in forza della funzione assai più dinamica che il territorio a oggi nella vita della gente
Se un tempo la vita e si esauriva in uno spazio limitato dell'ambiente in cui si nasceva e si moriva un ambiente per così dire presidiato dal campanile della parrocchia
Oggi invece da Società proietta le persone in una molteplicità di luoghi di rapporti
Che si differenziano in relazione all'educazione al lavoro al tempo libero alle relazioni sociali eccetera non solo editore ben più vasti e plurali entro nelle nelle case le nostre famiglie in virtù dell'estendersi della comunicazione sociale seduto la televisione
Proponendo a tutti i confronti culturali fino a pochi decenni fa non pensabili
La parrocchia deve saper integrare la propria proposta con la molteplicità dei territori umani diciamo se non PC umane antropologici con cui i suoi abitanti entrano in contatto
Aiutando a interpretare a interagire a produrre testimonianze credibili a seconda dei contesti
La carità come forma della vita cristiana costituisce un parametro decisivo con cui dare concretezza a questo azionamento e la Caritas può agevolare il computer le parrocchie fornendo strumenti di lettura del sociale
Facendo cresce l'atteggiamento operativo propositivo in ordine al servizio alle situazioni di sofferenza che sono tante
Una particolare attenzione andrà riservata al collo al coltivare sul territorio rapporti corretti non legge Bonici ma nemmeno subalterno nei confronti delle istituzioni pubbliche con cui la comunità parrocchiale entri in contatto anche nel suo servizio ai poveri i ai più poveri
Tutto ciò sarà possibile a partire dalle regioni dalle ragioni stesse di un'identità cristiana capace di porsi in modo vitale a contatto con lo spazio e con il tempo del sociale
Ma questo richiede che ci si dedica un'adeguata azione formativa
Per saperne ebbe ragione anzitutto a noi stessi e quindi agli altri
Della fede nella speranza che fondano indirizzano la carità cristiana il secondo obiettivo che si vuole perseguire e quello di una pastorale integrata per citata di un processo che richiede da parte delle parrocchie l'abbandono di tentazioni di autosufficienza
Per incrementare la collaborazione tra parrocchie nel medesimo territorio
Al fine di fare rete
Ciò che ci anima non sono principalmente o soltanto motivazioni funzionario ma il dato ecclesiologia ecco e teologico che solo all'interno dell'Unità diocesana le singole parrocchie trovano la loro piena identità il fondamentale quadro di riferimento del processo di integrazione rimanda diocesi anzitutto e le persone del vescovo e dei suoi indirizzi pastorali
Ma anche Miglio negli organi di partecipazione e negli uffici che curano i diversi ambiti azione pastorale
E che per primi sono chiamati a muoversi in una logica di collaborazione tra essi in particolare la cantina la stessa diocesi del resto è coinvolta un livello più ampie in un processo di cooperazione perché sono sempre più rilevanti le tematiche pastorali al cui si può rispondere adeguatamente soltanto in una prospettiva che si anche regionali e nazionale per non dire europea e mondiale
Quindi solo a partire da un reale tutto e fruttuoso rapporto con la diocesi e con le sue istanze pastorali le singole parrocchie possono adempiere impiego allo loro missione
In tale prospettiva Parisi rivisitata anche la funzione della Caritas diocesana e carte schie voi dirigente non un organismo che lavori in proprio accanto ad altre strutture pastorali
Ma uno strumento di animazione delle forme che la carità esprimere le diverse comunità in particolare in quelle parrocchiali
A partire poi dal fare unità nella diocesi le singole parrocchie vengano a costituirsi a Rete
In modo che con il mutare delle situazioni locali non vengano però a mancare i sostegni fondamentali alla vita delle comunità in ordine all'annuncio alla separazione dei serramenti e alla carità
Anche le nuove forme di unità pastorali come pure più le più tradizionali strutture il vicariato delle zone pastorali o dei decanati
Devono essere pensate in questa logica integrativa in cui certi servizi come le stesse Caritas possono essere proposti in forme condivise tra più parrocchie le sementi padre però sono piccole
Nella realtà italiana complessa e diversificata
Le dimensioni delle poche sono molto differenti
E così pure la loro configurazione sociale e le risorse umane di cui dispongono
Dalle parole che grandi grandissime delle periferie urbane di Ocelot ma fatta principalmente questo tipo di parrocchie
A quelle minuscole di tanti piccoli paesi sparsi nella penisola
Eppure la necessità di integrazione vale in forme flessibili per l'insieme delle parrocchie e non soltanto per quelle più piccole di più modesti menzione
Attraversa questa rete di parrocchie di unità della diocesi passano in grande misura il legame capillare degli italiani con la Chiesa cattolica
Il carattere popolare etnicamente o territoriale che la Chiesa nel nostro Paese e che sta mantenendo e deve continuare a mantenere
E questa insieme insieme alla presenza del Papa a Roma la ragione per la quale tante chiese sorelle di altri Paesi anche gli altri continenti
Guardano con speciale attenzione all'Italia
Ed è questo anche il motivo di una peculiare responsabilità del nostra di cui dobbiamo farci carico con umiltà e serenità a partire proprio dalla parrocchia
La parola italiana è una realtà preziosa che tanti altri chiese sperano di potere rilanciare ricostruire così quei domini fortunatamente ancora si conserva
La reciproca collaborazione e integrazione va inoltre perseguita con le varie realtà ecclesiali presenti sul territorio dalle comunità religiose alle associazioni e movimenti laicali
Ferma restando la diversità della natura dei compiti ciascuno ma sapendo anche che la ricchezza e la Chiesa risiede e vive in questa sua complessità di aspetti e di relazione
A questo proposito vorrei precisare che anche in questo caso non si tratta di stravolgere la storia e le tradizioni che la vita e la Chiesa ci consegna
Ma discorsi piuttosto in questa storia in questo lezioni le potenzialità e i valori dell'esperienza
Anche la parrocchia scaturite dal Concilio di Trento Peter Maag quattro sei che mezza fa non era sola nella sua azione non era isolata
Al contrario si collocava in un mondo dinamico e differenziato di punti di riferimento spirituali pensiamo ai grandi ordini collezioni religiose nate anche in quel tempo
Che andava la punta i santuari ha distrutto i religiosi dei monasteri dalle confraternite
Una pluralità dei soggetti da riscoprire da rinnovare calibrando la sulle esigenze del mondo attuale
E da porre sulla medesima lunghezza d'onda di uno comuni attitudine comunicativa volta al Vangelo alla fede alla carità
Ricordi proposto le parole pronunciate dal Santo Padre Benedetto sedicesimo durante l'incontro con il Piano Romano del tredici maggio scorso certamente un mese fa
Ci sono delle persone che soffrono che vivono che vogliono credere o non riescono a credere qui deve crescere nelle parrocchie la Chiesa di Roma con la sua grande responsabilità per il mondo e ha proseguito mi sembra che proprio durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo secondo
Si sia creato un fecondo insieme tra le mento costante della struttura par parrocchiale elemento diciamo carismatico che offre nuove iniziative nuove ispirazioni nuove animazione
Arriva il quarto punto che riguarda il comunicare attraverso l'esempio
La fonte prima elevazione decisi era Reggio era ragione decisiva non regioni sui tubi Regione la ragione decisiva della Pastorale integrata bene ribadirlo sempre
Non solo i cambiamenti sociologici in atto ma l'essenza stessa del mistero della chiesa che anzitutto comunione
Comunione con le persone del Padre del Figlio e dello spirito e conseguentemente comunione tra noi figli in Cristo di un unico padre abitati animati da un medesimo spirito
Sono pro preziosi a questa proposta di numeri quarantadue quarantatré della lettera Giovanni Paolo secondo nuovo quindi riunite che mostrano come l'ha chiesta e benessere per conseguenza case scuole della comunione
E come prima di qualsivoglia programmazione sia determinante la spiritualità della comunione
Dice il Papa fondamentale principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l'uomo e i cristiano
E comunione ha la sua radice nella carità
Ogni cambiamento anche lo spiccata svolta missionaria si radica su percorsi di conversione personale
Nell'esperienza che ciascuno di voi potrà fare del Vangelo di Gesù e della sua forza di novità e di comunione
Questo vale per i sacerdoti acuire chieste rivolge l'attenzione a una fede che sia consapevolmente missionaria
Nei tanti scenari di vita e non soltanto all'interno dell'ambito parrocchiale ed ecclesiale
Una fede che non può sottrarsi al confronto con la cultura corrente
In questo quadro particolarmente necessaria appare la coerenza del percorso personale esistenziale di ogni sacerdote
Insieme alla solidità delle motivazioni della sua fede e allora equilibrata capacità di articolare queste motivazioni
Tra i molti motivi di gratitudine che come vescovi abbiamo nei confronti dei nostri sacerdoti
E in particolare di quelle dedicate al ministero parrocchiale
Occorre sottolineare proprio il loro quotidiano impegno senza atteggiamenti rinunciatari
Sorretto da una profonda fiducia nella vanità e nell'attualità nella pertinenza della proposta cristiana
Anche in un mondo segnato da gravi fenomeni dischi sterilizzazione
Nell'ottica di una pastorale integrata nella quale tutti possono e devono essere atti Ivie corresponsabili
Non è meno importante che i preti per primi superi la tentazione di porsi come protagonisti esclusivi della vite la propria comunità
Tentazione spesso dovuta anche non pochi limiti e problemi tra cui in molti casi i sacerdoti si trovano ad agire
Al contrario
La logica del servizio che è intrinseca e costruttiva in ambito ecclesiale anche del compito in precedenza proprio del parroco come del vescovo
Si concretizza nell'impegno costantemente rivolto al coinvolgimento e a far crescere quanti sono disponibili a operare con lui
Le carte spero occhiali che vedesse in un grande spazio di crescita per coloro che vi operano per tutti coloro che Dio
In realtà una vita parrocchiale missionari
Non può esplicitarsi senza fedeli laici come civica parti voi che si facciano carico delle concrete articolazione del territorio fisico ma anche umano vitale in cui vive la comunità
Si tratta senza dubbio di suscitare in loro in questi laici queste persone concrete disponibilità di servizio negli ambiti catechetica teppisti si di Turci caritativi e in concreto i nuovi dimensione di vita della gente
A tal fine però occorre non concepire la parrocchia come fine a se stessa ma collocarla dentro le dinamiche della comunione ecclesiale della vita sociale
Cercando di promuovere la consapevolezza di una responsabilità missionaria che chiama in causa l'intera esistenza dei cristiani e non solo il loro pure importante contributo alla vita interna delle parrocchie ai laici inoltre devono essere indicate strade non vi semplice operatività ma di corresponsabilità
In questo nostro tempo di rapidi e profondi mutamenti
La Chiesa non può fare a meno del peculiare servizio che può giungere ai fedeli laici in ordine a una maggiore comprensione delle vite concrete la gente patronati i poveri che permette un rinnovato pertinente fedele annuncio della verità cristiana
A tal proposito ricordo la lettera i fedeli laici della commissione episcopale per il laicato da poco pubblicata
Fare di Cristo ricorda il mondo
In cui si afferma che oggi non basta un'analisi superficiale e affrettata della realtà
Occorre un vero e proprio discernimento evangelico che sappia fare sintesi fra il dover affinché le risorse di intelligenza e che non sia fine a se stesso
Ma aiuti a individuare suggerire linee di priorità indicazioni di metodo prospettive di impegno attorno alle quali far crescere un nuovo progetto di vita cristiana
Mi sembra che su questo percorso ci siamo bene incamminati in questi anni
Attraversa la comune volontà
Delle diverse espressioni in cui si articola il laicato italiano di trovare convergenze che permettono di esprimere coerentemente l'amore e il servizio per gli uomini e le donne di questo nostro tempo
E finalmente ultimo punto la duplice sfida della cultura e della carità
Nell'incontro con i vescovi italiani riuniti pochi giorni poco poco fa pochi giorni fa nella cinquantaquattresima assemblea generale
Il Papa Benedetto sedicesimo dopo aver ricordato la presenza della Chiesa in mezzo al popolo italiano
Il suo caratterizzarsi per numerose parrocchie e la vitalità che essi tuttora esprimono ha sottolineato che un terreno decisivo per il futuro della fede e per l'orientamento complessivo dell'arbitro e non l'azione e certamente quello della cultura e ha chiesto ai vescovi di proseguire nel lavoro intrapreso perché la voce cattolici sia costantemente presente nel dibattito culturale italiano e ancor prima perché si rafforzano le capacità di elaborare razionalmente nella luce della fede i molteplici interrogativi che si affacciano i vari ambiti del sapere e nelle grandi scelte di vita
Così da poter offrire a tutti un'interpretazione cristiana degli avvenimenti e dei problemi
Ma in pari tempo il Papa ha ricordato che la stessa sollecitudine per il vero bene dell'uomo che ci spinge a prenderci cura delle sorte le famiglie e del rispetto alla vita umana
Si esprime nell'attenzione ai poveri che abbiamo Tononi agli ammalati agli immigrati
Ai popoli decimati dalle malattie dalle guerre e dalla fame
Sottolineando come si era carità a rendere concretamente la chiesa quel popolo nuovo in cui nessuno è straniero espressione bellissima
Il duplice richiamo del Papa pone le parrocchie di fronte a un duplice ma connesso percorso d'impegno da una parte ponendo sempre più consapevole consapevolmente con un riferimento sicuro in rapporto ai fenomeni culturali dei nostri giorni attraverso la capacità di tracciare sentieri di vita illuminati da un umanesimo cristiano
Dall'altra parte proseguendo con convinzione lungo il cammino dei gesti concreti della prossimità fraterno per la testimonianza della carità che come viene detto nel vostro strumento di lavoro
Può fungere da coagulo delle diverse membra
Perché si percepiscano ciascuno in funzione della comunità e non pretendano invece una parrocchia a loro funzionale carità e cultura costituiscono non soltanto due forme in cui si articola il mandato stesso per istruzione parrocchiale
Ma anche due efficaci canali di con di comunicazione per il rilancio dell'evangelizzazione nel nostro Paese
Se infatti la parrocchia è casa comune di tutti così come la definisce concilio Vaticano secondo
E se assume anche la fisionomia di un punto di incontro di tutte le povertà materiale non solo materiali anche spirituali e culturali
In questo senso il passaggio della parrocchia nel terzo millennio la vede ancora protagonista dell'esperienza cristiana
Occorre però che tutti ci mettiamo in movimento affinché la parola che sia consapevole che può e deve essere all'altezza dei tempi e quindi può articolare sì nelle sue proposte a seconda delle esigenze
A questo ci chiamano anche linee contenutistiche del cammino di preparazione al Convegno ecclesiale di Verona che avrà luogo nell'autunno due mila sei
Linee di preparazione Dini contenutistiche che stanno pubblicata da poco
Dove la parrocchia in quanto espressione rilevante per l'esistenza contemporanea e della concreta testimonianza i laici si presenta come luogo del cristianesimo incarnato
Ed è certamente chiamate in causa sui vari ambiti che saranno proprio il convegno come ad esempio il rapporto tra un lavoro e festa o il tema della tradizione l'ammissione della parrocchia non c'è certo esaurita
Moltissimo può continuano a dare se a caratterizzare il suo sforzo fare il tentativo costante di aggiornare la pastorale alla luce di una consapevolezza mantenere sempre salda
Come recita il documento della Caritas da questo vi riconosceranno
Il carisma con cui la parrocchia si presenta oggi come in passato elesse del via ordinari di accesso per ognuno alla comunione ecclesiale
E in tale comunione si fa esperienza di quella carità di Cristo che cambia il mondo il mio augurio è che veramente la Caritas diocesana
Riunite attualmente nella Chartes nazionali e articolati più possibile in tutte le parrocchie presente presso il campus parrocchiali
Riesca veramente a dare anche nel futuro un grande contributo in questo senso
E a Mostar veramente che la Chiesa italiana e vicino alla gente vuol bene alla gente vuol vedere cementa i più poveri chi sono i prediletti del Signore Gesù grazie
Così
Eminenza soltanto grazie quello che ci ha detto diventa per noi il patrimonio di riflessione
Strada da percorrere perché l'impegno della carta scossa veramente nelle nostre chiese essere di aiuto a realizzare quella missione
E quegli impiantare il Regno di Dio in questa nostra nazione abbiamo ascoltato questi sono quegli operatori coraggiosi e silenziosi che ogni giorno fanno la loro parte perché questa rete di solidarietà e di amore perché la chiesa le parrocchie si possono realizzare costituire come famiglia
Soltanto quando saranno famiglia i poveri troveranno posto e quindi ognuno sentire all'altro come fratello e sta per mettersi accanto Lecce aiutato a guardare lontano ci ha detto di volare alto
Noi la ringraziamo per tutto ciò che ci ha detto da parte nostra
L'impegno a continuare il nostro cammino nella fedeltà a quanto il magistero e i vescovi ci chiedono
Grazie
Grazie quale
Vero
Spero di non aver detto appollaiato perché non sedici fogli