Sono stati discussi i seguenti argomenti: Crisi, Disastri, Energia, Giappone, Italia, Nucleare, Polemiche, Politica, Psicologia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 6 minuti.
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psicoterapeuta
Nei giorni scorsi dilaga vanno sui giornali le cronache del recente disastro nucleare nipponico e connesse del disastro planetario prossimo venturo connesso da un lato al sempre più minaccioso surriscaldamento della terra
E dall'altro la rampante consumo di energia del genere umano
è una forbice che si sta chiudendo sull'umanità e minaccia di decapitare la nei prossimi quattro cinque anni
Dopo che l'Italia e molti altri Paesi avevano bloccato drasticamente rallentato
La costruzione di nuovi centonove centrali nucleare in seguito al disastro di Chernobyl e dai suoi duecentosessanta mila morti
E dopo che quella costruzione era stata rilanciata massicciamente come risposta all'incombente minaccia del
Poi
Critiche col punto uno
Questo esplose surriscaldamento connesso a tutti combustibili posti li aveva
Richiamato la costruzione ma il nuovo incidente
Giapponese sta nuovamente mettendo alle corde i fautori del nucleare insomma
La polemica tra nuclearisti antinuclearisti display rivelando un fallimentare avanti in darei mentre la crisi energetica e ormai alle porte
Nel quattrocentotrentacinque centrali nucleari già esistenti
Potrebbero diventare seicentosessanta in pochi anni soltanto l'India e la Cina
I due giganti asiatici a Parma ed energica che insieme contano circa tre miliardi di abitanti
Hanno in cantiere una cinquantina di centrali nucleari ed è ovviamente solo l'inizio
Ma l'incidente della centrale nipponica ci ricorda che questa moltiplicazione delle centrali nucleari imposta dalla crescente ama energetica
E dalla calante disponibilità dei combustibili fossili peraltro sempre più pericolosi sotto il profilo ecologico
è una soluzione terribilmente rischiosa non solo per il futuro prossimo ma anche per quello lontano dell'umanità perché da quelle centrali possano sprigionarsi contaminazioni che dovranno molte migliaia di anni
Se si tiene presente che la centrale mi impone che era costruita con criteri antisismici si può intuire agevolmente che le probabilità di catastrofe
Già elevate con lei attuali quattrocentotrentacinque centrali diverranno altissime via via che si corre verso il migliaio di siti nucleari
Al tempo stesso è ormai riconosciuto da tutti che l'apporto delle energie dolci
Come da sommare ore o reca resterà comunque limitato al quindici venti per cento del fabbisogno mentre la moltiplicazione delle centrali a carbone petrolio moltiplicare all'inquinamento il surriscaldamento del pianeta insomma
Tutte le soluzioni tecniche disponibili
Salvo forse il carico agendo in massimo Ippolito peraltro espressamente snobbato dagli ambienti cosiddetti competenti comportano minacce sempre più gravi per la salute dell'umanità e del pianeta
In questo scenario angoscioso l'unica variabile semplificazione innocua del problema energetico quella riduzione della popolazione e con essa del fabbisogno non viene mai neppure menzionata
Né dalle autorità politiche né da quelle religiose neppure dagli scienziati
Salvo appunto Ippolito forse sull'appalto proprio perché convinto fautore del controllo delle nascite
Come ho sempre ricordato d'Italia specie della maggioranza dei Paesi del mondo si riducessero le loro popolazioni ad un terzo un quarto della consistenza attuale
Coprirebbero pienamente il loro fabbisogno con energie rinnovabili e non inquinanti
E per completare questa riduzione non servirebbero nessun esperte le guerre ma solo un passaggio per qualche decennio dalla famiglia politica alla famiglia occorre uno due e quindi
Mentre i primi vantaggi sarebbero immediatamente percepibili
Che ciò venga ignorata oltretutto ho negato è semplicemente incredibile riassunto e ci segnala che siamo in presenza di una gigantesca e generale rimozione della questione demografica
Ma il termine spesso rimozione tipico del linguaggio psicologico ci impone di riconoscere che la crisi energetica appunto la sua prima e tenace reduce nello spirito della psicologia
E ci conferma ancora una volta quanto sia pericoloso analizzare e affrontare i grandi problemi umani come tuttora Sipra
Cento dagli strumenti psicologici crescente a passare dalla politica al politiche politologi a tradizionali all'attico politiche al picco politologi via
Come ho già altre volte ricordato dell'odierno disastroso vicolo cieco della crisi energetica e ambientale l'umanità è stata spinta dalla convergente incapacità delle di reggente politiche religiose e più divertente
Di affrontare con un minimo di buonsenso i problemi dell'eccessiva prolificità sor montando i tabù tradizionali radicate radicati nelle religioni ma poi estesi anche agli estremismi politici di destra di sinistra
Che circondano la sfera della sessualità e della procreazione
Da questo vicolo cieco quindi potremmo uscire solo se riusciremo a sganciare la politica dai condizionamenti e da il servilismo mi che la legano al dogmatismo religioso
Che non deve essere considerato più il monopolista della religiosità
Si tratta insomma di allearsi con le forze responsabili presenti in ogni movimento chiusi religioso
Per scardinare l'arroganza dogmatica anche nel cristianesimo queste forze esistano basterà ricordare l'appoggio dato alla regolazione delle nascite Dalla Chiesa anglicana
Fin dal mille novecentotrentadue oppure negli anni settanta da Papa Luciani
Cioè non a caso dal Pontefice che osò sfidare il maschilismo praticano parlando di beh io madre e che purtroppo Morina forse ha marcato poche settimane dopo la sua elezione
Insomma la latitanza dei massimi e minimi leader politici compresi quelli del petulante ecologismo oggi di moda
è semplicemente vergognoso ma non per questo dobbiamo arrenderci amici perché come ha scritto oscilla la voce della verità sommessa e insistente e finisce per imporsi anche a insorti
Questo articolo lo potete trovare a breve sul mio scritto www punto Luigi De Marchi punto it e noi ci risentiamo lunedì mattina verso le nove
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