La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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15:00 - SENATO
8:30 - Parlamento
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato quattro agosto questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura
Di David Carretta in apertura quest'oggi torneremo su una questione che ha tenuto banco questa settimana
L'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una
Risoluzione sulla Darfur che prevede e l'invio
Di una
Ampia forza di mantenimento e la pace in questa provincia occidentale del Sudan dove in corso un genocidio da oltre quattro anni vi proporremo
Un editoriale dal New York Times ieri un primo passo per salvare il Darfur e poi un commento dall'Economist secondo cui questo non è il momento di allentare la pressione sul regime di cartoon
Scrive tra l'altro settimanale britannico la forza o proposta dal Consiglio di sicurezza è un accordo dolce amaro per i disperati abitanti di questa
Regione ci occuperemo
Poi di tiranno faremo con il sarà sul Times è innanzitutto una notizia ci sono
Timori europei per le sanzioni americane contro l'Iran e contro anche le imprese
Europee che fanno affari con Teheran leggeremo dal quotidiano della City anche il primo editoriale
Di ieri in cui lo farà saltare mi si chiede di far pagare all'Iran il prezzo nucleare il mondo deve essere serio a proposito delle sanzioni contro Teheran infine
Parleremo anche di una crisi che come va e che rischia di esplodere a breve cioè il Pakistan lo faremo con un'analisi dal
Farà sciolta in essi dedite Gardner retail generale l'Occidente come
Stiamo perdendo il Pakistan il columnist Cutino vera siti ritiene che l'obiettivo di Musharraf la sua strategia sia solo di aggrapparsi al potere
Leggeremo anche un editoriale dal Wall Street già al a proposito di di alcune dichiarazioni del candidato democratico alla presidenza americana
Barack Obama che l'altro giorno ha dichiarato di essere pronto a fare intervenire unilateralmente i soldati americani in Pakistan a Barack Obama il neo con il titolo
Per il quotidiano conservatore americano ma
Partiamo dal Darfur dalla risoluzione approvata questa settimana dal Consiglio di sicurezza dell'ONU vogliamo
Cominciare con un editoriale dal New York Times ieri che dovrebbe essere pubblicato oggi dall'International Herald Tribune un primo passo per salvare il Darfur il titolo scrive il quotidiano
Libera americano il Consiglio di sicurezza dell'ONU
Alla fine finalmente ha fatto un passo significativo per fermare il genocidio in corso nel Darfur autorizzando
Una forza di mantenimento della pace congiunta tra ove l'Unione africana che dovrebbe cominciare a operare in autunno con ventisei mila soldati e poliziotti sarà il più grande sforzo di mantenimento
Della pace mai fatto dalle Nazioni Unite il Consiglio di sicurezza
Avrebbe però dovuto agire molto tempo fa il costo di quattro anni di temporeggia menti e di almeno duecento mila morti due milioni e mezzo di rifugiati una crisi
Che debordato a oltre frontiera in Ciad Repubblica Centro africana nel Governo del Sudan per il New York Times deve ora essere costretto a rispettare le sue promesse invece di continuare a mettere i bastoni tra le ruote
E cioè deve fornire piste di atterraggio autorizzare i voli cooperare sul terreno con la forza internazionale l'obiettivo
Di questa missione di proteggere i civili del Darfur e di applicare gli accordi di pace negoziati tra i gruppi ribelli e il Governo di Khartoum di fermare gli attacchi da entrambe le parti di bloccare le forniture illegale di armi
Questi sforzi sono necessari ma nel Darfur secondo il mio al Times ha bisogno di molto di più se si vuole porre fine davvero I massacri in sostanza scrive quotidiano americano i combattimenti nel Darfur sono scoppiati per le scarse
Risorse presenti nella regione per la
Discriminazione assassina esercitata dal Governo di Khartoum contro il Darfur tutte le ricchezze del petrolio sudanese stanno andando all'élite della capitale
E nulla va alla provincia occidentale martoriata quando è scoppiata la rivolta Khartoum ha lanciato una repressione G non CIDA con le Janjaweed le milizie locali sostenute dall'esercito libanese
Inoltre il Darfur è diviso al suo interno tra nomadi agricoltori costretti a competere tra loro per
Le risorse idriche per fermare i massacri occorrerà non solo disarmare le Janjaweed ma anche unire tutti i gruppi ribelli e convincerli ad accettare un accordo di pace ancora parziale
Uno sforzo di in questo senso è iniziato ieri in Tanzania ma per arrivare a un vero accordo politico definitivo necessario cambiare la mentalità cominciando con la mentalità discriminatoria della regime di Khartoum e per evitare che scoppi una nuova guerra
In Terna Darfur sulle risorse si deve prevedere un programma di sviluppo per tutta la Regione
La pressione mondiale scrive ancora il New York Times iniziata con le campagne delle star di Hollywood ma alla fine
Fatta propria anche dalla Cina dall'Arabia Saudita si comincia finalmente a sentire a Khartoum quella pressione dovrà continuare in modo che il Presidente
Sudanese Omar al-Bashir finalmente capisca che non potrà sommare Khartoum in una bolla della prosperità petrolifera mentre gli abitanti del Darfur sono assassinati e stuprati i sopravvissuti muoiono di fame sette malattia
E quella pressione conclude il quotidiano liberal americano dovrà essere mantenuta in tutti questi mesi se si vuole che la forza di peacekeeping abbia sul cesso così la pensa anche
L'Economist il settimanale britannico uscito ieri nelle edicole europee in uno dei suoi editoriali non è il momento di allentare la pressione la forza ONU proposta dal Consiglio di sicurezza
Però un accordo dolce amaro per i disperati abitanti del Darfur questo il titolo e scrive
L'Economist l'adozione di una risoluzione dell'ONU per l'invio di una forza di ventisei mila soldati e poliziotti nel Darfur è una svolta diplomatica benvenuta nel tentare nel tentativo di fermare questo conflitto
Almeno duecento mila persone sono morte
I rifugiati sono circa due milioni e mezzo da quando l'ostilità sono scoppiate nella regione occidentale del Sudan nel due mila e tre
Le Nazioni Unite su iniziativa di Stati Uniti Regno Unito Francia
Sono riuscito a costringere un Governo sudanese estremamente riluttanti ad accettare questa forza almeno per un anno si tratta dunque di una vittoria da attribuire alla pressione diplomatica complimenti dunque altri occidentale per questo risultato comunque
Per le Commissioni cinesi che hanno reso tutto questo realmente possibile in quanto maggiore cliente del petrolio del Sudan
La Cina era sempre è sempre stato un Paese chiave per imporre una reale pressione su questo Governo assassino
Per anni però Pechino non aveva fatto nulla in ragione del fatto che il miglior modo per proteggere i suoi interessi commerciali
Era di essere indulgente con il regime di Khartoum
Ma negli ultimi mesi messaggio da Pechino è cambiato i cinesi per l'Economist
Sembrano aveva accettato le responsabilità politiche morali che derivano dal loro nuovo status economico e con le minacce di un boicottaggio delle Olimpiadi del due mila otto per il loro atteggiamento rispetto alla questione del Darfur
Quando hanno votato la nuova risoluzione il trentuno luglio scorso i cinesi potrebbero aver compreso che era meglio
Preservare l'appuntamento olimpico
Questa svolta cinese estremamente benvenuta scrive l'Economist ma occorre anche dire che la risoluzione di carta votata a New York
Da sola non risolverà nemmeno in parte i problemi del Darfur per molti aspetti il vero lavoro difficile comincia solo ora per iniziare le Nazioni Unite devono
Trovare i soldati e le forze di polizia necessaria la missione la più grande mai realizzata di questo tipo il Sudan insistere nell'esigere che la maggior parte dei peacekeeper
Siano africani ma ricorda l'economista dell'Unione
Africana sta già incontrando molte difficoltà per trovare gli otto mila soldati necessari per la Somalia
E con una forza ONU di diciassette mila uomini da mantenere in Congo è difficile capire da dove possono arrivare altri soldati affinché la forza per il Darfur diventi realtà deve quindi essere
Deve quindi esserci una mezza rivoluzione nell'attitudine africana rispetto i doveri di mantenimento della pace occorrerà anche molto più denaro da parte dell'Occidente comunque i sudanesi dovranno anche accertare soldati
Provenienti dall'ASI e da altre parti del mondo piaccia o meno
Secondo punto per l'economia ci vorrà molta vigilanza da parte della comunità internazionale perché il Governo del Sudan e riuscito a fare di minare numerosi dettagli della risoluzione proprio per ostacolare l'effettivo invio della forza di pace
Questa tattica è stata usata sia con la la forza dell'Unione
Africana attualmente presente Darfur sia con la forza dell'ONU di dieci mila uomini che sta nel sud del Sudan poiché l'arrivo di sulla TIA uno in Darfur rappresenta una sconfitta per il Governo
Cartoon cercherà in ogni modo di non rispettare i suoi obblighi il mondo esterno
Deve quindi evitare che questo capiti assicurare al contempo che la missione in Darfur non comprometta quella già presente nel sud del Paese dove l'accordo di pace sempre fragile
Infine
Conclude tra l'altro economici ed arrivare ad un accordo di pace per lo stesso Darfur l'ultimo tentativo lo scorso anno è fallito il risultato è stato che i gruppi ribelli si sono
Divisi in fazioni ancor più dure indisciplinati il lavoro oggi dunque ancor più duro
Anche in questo caso occorre fare pressioni questa volta però sui gruppi ribelli affinché formino un blocco coerente per i negoziati con Khartoum solo all'ora solo quando ci sarà una pace
Per tutto il Darfur i sopravvissuti a quello che è diventato il peggior disastro umanitario il mondo saranno in grado di vedere la fine del loro incubo così
L'Economist in uno dei suoi editoriali questa settimana
Vogliamo parlare anche di tiranna del programma nucleare di terra Anna sembrano esserci possibili scontri tra Europa e Stati Uniti a proposito
Delle sanzioni che il Congresso
Americano vuole imporre alle impresa europea ma generale
Alle imprese mondiali che fanno affari con la Repubblica islamica emendare notizie al Financial Times ieri timori per le sanzioni contro lira nel titolo
La sintetizziamo così Governi europei hanno avvertito il Congresso americano che la legislazione statunitense sull'Iran
Su quella che prevede sanzioni sulle imprese occidentali che fanno affari con Teheran potrebbe colpire i gruppi
Energetici europei per esempio l'anglo olandese Royal Dutch Shell a francese Total alla spagnola Repsol ed italiana ENI naturalmente
E queste sanzioni potrebbero dunque minare l'unità transatlantica sul programma nucleare dei Mullah e provocare una disputa davanti all'Organizzazione mondiale del commercio
La cosa viene commentata dallo stesso quotidiano Rashiti in un editoriale di ieri far pagare all'Iran il prezzo nucleare il mondo deve essere serio a proposito delle sanzioni contro Teheran è il titolo ma
Questo commento in qualche modo contraddittorio
Adesso vedremo perché
In sostanza il Financial Times chiedersi dure sanzioni ma chiede un'eccezione per le imprese
Europee che si occupano di energia leggiamo circa un anno fa le grandi potenze avevano fissato un ultimatum all'Iran per fermare quelle parti del suo programma nucleare
Che potrebbero servire a costruire la bomba ma la Repubblica islamica sia sfacciatamente rifiutata di adeguarsi alle richieste del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Questo lascia comunità internazionale tre opzioni nel primo anniversario dalla scadenza originale fissata al trentuno agosto due mila e sei il mondo esterno deve scegliere
Primo seri non far nulla secondo se colpire militarmente l'Iran terzo se incriminare le se incrementare aumentare le sanzioni contro Teheran lasciando al contempo aperta la porta dei negoziati
Poiché le due prime opzioni rischino di essere entrambe disastrose l'ultima cioè usare la carota il bastone per persuadere terranno a rinunciare le sue ambizioni nucleari e chiaramente la migliore
L'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica ricorda il Financial Times ritiene che l'Iran stia usando almeno mille settecento centrifughe per arricchire l'uranio un processo che può portare alla produzione sia di combustibile nucleare sia di materiale per armi nucleari
I progressi sono
Rallentati in queste ultime settimane Materano continua ad andare avanti di conseguenza
Non c'è margine né tempo per essere compiacenti ma l'azione militare preferenza al Times non è un'opzione perché in fiamme rende la Regione senza riuscire a fermare definitivamente il programma nucleare iraniano bloccandolo solo per pochi anni
In queste circostanze la comunità internazionale deve essere molto più seria sulle sanzioni e molto più serie devono essere le sanzioni perché le misure imposte finora non hanno costretto l'Iran a cambiare politica
è necessario agire su diversi pronti
Primo al Consiglio di sicurezza deve imporre nuove misure contro l'Iran
In modo da colpire la leadership del Paese oltre i programmi nucleare e balistico
Purtroppo però a New York non c'è alcuna discussione in corso e probabilmente non ce ne saranno
Fino a settembre sarebbe imperdonabile se a causa di Russia e Cina il Consiglio di sicurezza dovesse ritardare ulteriormente la sua azione secondo il Tesoro americano dovrebbe continuare la sua campagna per convincere le istituzioni finanziarie internazionali
A smettere di fare affari con l'Iran questa mossa ha già alzato i costi del fare business con Teheran e si sta dimostrando realmente efficace questa settimana la banca tedesca dodici ma anche i fatti
Confermato di voler ridurre le sue attività iraniane e qui veniamo la contraddizione del Financial Times che sostanzialmente critica la legislazione americana contro le imprese energetiche europee
Perché scrive
Scrive il quotidiano La siti la dura regolamentazione americana extraterritoriale e più un gesto politico che altro la proposta che sta discutendo il Congresso statunitense colpirebbe le imprese energetiche europea asiatiche che investano in Iran
E rischia di dividere la comunità internazionale in particolare sarebbe folle privare il Presidente Bush
Dei suoi poteri di risparmiare le sanzioni contro le imprese straniere che investono in Iran se le ambizioni nucleare di Teheran devono essere fermate allora scrive
Conclude il Financial Times rimane indispensabile preservare L'Unità della comunità internazionale ci spostiamo su una crisi
Che come che rischia di esplodere a breve
Cioè il Pakistan lo facciamo con il rimanendo sul Financial Times con un'analisi di Devid Gardner il generale l'Occidente come stiamo perdendo il Pakistan è questo il titolo
Scrive il columnist del quotidiano La siti da un po'di tempo non si capisce molto bene cosa stia facendo il generale Pervez Musharraf quando prese il potere otto anni fa con un colpo di Stato in cui into molti pachistani sperare un la fine di decenni di cattivo governo
Che avevano portato la bancarotta finanziaria istituzionale del paese all'epoca gli alleati ma anche gli avversari del Pakistan una volta superate le anacronistiche obiezioni al colpo militare
All'epoca si erano sentiti rassicurati dal fatto che uno Stato con l'arma nucleare praticamente in guerra con l'India fosse finalmente nelle mani di un militare militare che però aveva una pigione politica visibilmente moderna
Era in sostanza un liberale in una Repubblica islamica un ammiratore di Atatürk
Oggi di alleati gli avversari che avevano come dire interpretato così la figura di Musharraf si rivela non come dei veri e propri INAIL fare scrive tra l'altro dei libri Gardner
Perché perché esso solo ora il prezzo che si paga con Musharraf è diventato chiaro generale ha avuto la possibilità di stabilizzare le fondamenta dal Pakistan e rafforzare lo Stato di diritto
Ha continuamente detto i suoi visitatori che avrebbe restaurato la democrazia non appena fosse riuscito a far funzionare le cose
Ma alla fine l'unica cosa che ha fatto è stato l'istituzione rizzare la sua supremazia indipendentemente dagli interessi nazionali la strategia di Musharraf è stata di aggrapparsi al potere potere civile e militare
Abile tattico Musharraf è riuscito a convincere gli Stati Uniti che solo lui poteva fronteggiare i quadri di Al Qaeda che solo lui poteva evitare che il Pakistan cadesse nelle mani degli jihadisti
Che lui doveva restare alla testa dell'esercito per impedire lo spettro dei Mullah con la bomba atomica gli Stati Uniti dall'undici settembre due mila e uno hanno fornito dieci miliardi di aiuti
Riaffiora sedici un sostegno politico il doppio ruolo incostituzionale di generale Presidente di Musharraf ma solo ora l'Amministrazione Bush comincia a capire i costi di questo terribile baratto con un uomo forte pachistano
Per garantirsi la sopravvivenza politica interno infatti Musharraf ha permesso agli jihadisti di controllare ampie parti del territorio sul piano interno con l'esclusione
Gli altri partiti quelli laici in particolare il generale ha riportato il Paese trent'anni indietro quando per la prima volta il Pakistan aveva percorso la strada islamista sotto tutela militare
Sei mesi fa l'Amministrazione Bush ha scoperto che Al Qaeda ricostruito la sua catena di comando le sue strutture di addestramento nelle aree tribali del Pakistan dove leader locali hanno concluso una tregua proprio con Musharraf
E oggi siamo al peggio non è un esercito esagerazione dire che il pachistana rischia di trasformare in un altro trasformarsi in un altro Afghanistan in uno Stato fallito scrive tra l'altro devi carne
La Federazione infatti è sull'orlo dell'inclusione le aree tribali sono in rivolta nelle province del Nord il nazionalismo pashtun esista fondendo come l'islamismo insomma il rischio di perdere il Pakistan è davvero concreto così
Sul Financial Times dei vip Gardner a questo proposito sono state per molti versi sorprendenti le dichiarazioni di un candidato democratico alla presidenza americana Barack Obama
Che l'altro giorno ha detto di essere pronto se letto la Casa Bianca essere pronto a fare intervenire unilateralmente soldati americani un commento su questo l'abbiamo trovato sul Wall Street Journal edizione americana di ieri
E il titolo in sostanza dice tutto Barack Obama il neocon alla fine Obama vuole almeno usare la forza contro qualcosa visto che
è molto critico rispetto alla politica americana
In Iraq che ma scrive il Wall Street Journal le dichiarazioni le sue dichiarazioni dimostrano un po'di realismo benvenuto sui problemi che gli Stati Uniti devono affrontare in pachistana abbiamo concluso
Se David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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