Conferenza stampa di Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, a margine dell'Assemblea Nazionale

Oggi
Bene
Un saluto voi tutti un ringraziamento per essere stasera
Qui con noi
Per l'appuntamento annuale di Confagricoltura in sede assembleare che si colloca peraltro e nel pomeriggio in cui
Si discuterà inevitabilmente anche delle ultime linee che il governo ha approvato all'interno del Documento di programmazione economica finanziarie
Noi cogliamo quest'occasione per ribadire al ministro De Castro e al presidente Prodi le nostre priorità e in materia di crescita dell'export di semplificazione amministrativa di dimensione competitiva sostanzialmente abbiamo ha rilevato come l'accesso al mercato sia stato in questi ultimi due anni il vero problema dell'agricoltura italiana del sistema
Produttivo italiano che se ha ribaltato in termini reddituali su una contrazione molto forte
Per gli stessi imprenditori alla quale noi riteniamo si debba dare una risposta che deve essere costruito con una consapevolezza la competitività del sistema non la realizzassimo oralmente l'imprenditore o la singola impresa migliorando la combinazione dei fattori produttivi ma deve essere conseguita con un percorso coeso
Tra sistema produttivo al mondo politico
Gli stessi obiettivi che vengono delineati devono essere perseguiti dal momento politico ed al momento imprenditoriale
E contestualmente riteniamo che il momento politico trovi negli ambiti internazionali per quanto riguarda l'agricoltura al WTO l'Organizzazione mondiale del commercio e a Bruxelles
Le tappe più significative in cui chiediamo quindi al governo un forte impegno per tutelare le produzioni italiane per migliorare l'accesso al mercato nei mercati emergenti
E per avere una capacità negoziale dell'Europa che sia in grado di mantenere il valore del multilateralismo
Senza il molare sull'altare dello stesso multilateralismo il modello produttivo europeo che in questi anni si è affermato fatto di qualità di sicurezza alimentare di tutela del paesaggio di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali
Credo che in questa direzione occorra un impegno forte da parte del ministro del governo e quindi anche del governo europeo che nelle sedi internazionali è rappresentato proprio dai commissari
Questo lo riteniamo una priorità perché a fronte di questo vediamo un Europa aggredita commercialmente
Da Paesi molto forti Stati Uniti e G20
Questi ultimi peraltro quasi paradossalmente nel momento in cui chiedono un'apertura indiscriminata del confine europeo attraverso barriere tariffarie non tariffarie esercitano comunque una concorrenza che in alcuni casi diventa una concorrenza sleale soprattutto per quanto riguarda i nostri marchi allora anche qui Confagricoltura chiede un impegno politico che si traduca in strumenti primo per la promozione dei grandi marchi italiani
Secondo e quindi per una loro maggiore distintività sul mercato e in secondo luogo anche per varare un processo di registrazione dei marchi in tutti i Paesi del mondo in modo tale che si è anche il da brutti o non darà le risposte in materia di registro multilaterale delle denominazioni d'origine comunque l'agroalimentare italiano possa trovare una effettivo riconoscimento sui mercati internazionali
Il contesto europeo oggi vive
Direi in maniera quasi contestuale
Scusatemi il gioco di parole un altro momento significativo noi veniamo da tre riforme pesanti nell'agricoltura l'ultima del due mila tre
Riteniamo che in quella sede
Si debba portare una voce forte dell'Italia anche per avvicinare di più gli imprenditori agricoli all'Europa e per non fare dell'Europa soltanto un contenitore burocratico amministrativo e non un contenitore politico
Per fare questo abbiamo bisogno anche di spiegare bene agli imprenditori e cittadini che invece oggi il continente europeo rappresenta una reale opportunità di crescita
Ma che per fare questo occorre all'interno di questa realtà
Rappresentata per nove dal cinquantasette dalla dall'Unione Europea dal Trattato di Roma lenta di questa realtà l'Italia deve arrivare con un peso negoziale
E con delle alleanze che nell'Europa venticinque devono trovare nuove capacità di relazione l'Europa quindici era una cosa l'Europa venticinque è un'Europa che si è spostata verso nord che ha spostato il baricentro
Lontano dalla politica agricola mediterranea
E allora Confagricoltura chiede anche qui un impegno del ministro
Per ricollocare l'Italia al centro della politica europea in particolar modo quella che ricorda per fare dell'Italia il Paese leader nell'area di libero scambio che come sapete tutti nel due mila dieci interesserà mediterranea
E per dare all'Italia anche il peso su grandi riforme la prossima sarà quella del comparto vitivinicolo
E contestualmente quella della ortofrutta in particolar modo per il pomodoro questo significa dare ai nostri imprenditori gli strumenti ma anche creare una situazione di equilibrio in Europa
Dove si possono effettivamente avere una politica che sia frutto di una sana
Ed equilibrata considerazione di tutte le realtà produttive e che possa attraverso questa realtà produttive avere una corretta sintesi
Non dobbiamo lasciare alla Francia
La possibilità di essere considerata soprattutto degli agricoltori l'unica alleata del sistema agricolo a livello europeo l'Italia oggi è nelle condizioni con il ministro De Castro che peraltro ha conosciuto bene il gioco delle alleanze con Agenda Duemila di portare un messaggio forte in Europa questo lo dico anche perché credo ci sia la necessità meno agricola e direi più legata invece alla realtà
Di tutti i cittadini
Di acquisire una consapevolezza diverso delle potenzialità del continente europeo guardate lo dico dopo una riflessione che ho fatto proprio con alcuni imprenditori che hanno incominciato a conoscere i maschi ai mercati asiatici anche in marchiati dei Paesi dell'America latina ma soprattutto quelli asiatici
La Cine sicuramente un mercato che sta crescendo ma sta crescendo anche perché consapevole del proprio spirito competitivo è consapevole che sarà ed è una potenza mondiale
Ma io credo che il miglior modo per rendere competitivo un sistema sia alimentare lo spirito competitivo di quel sistema
Anche alimentando la consapevolezza di coloro i quali hanno la possibilità di vivere e produrre in un contesto come quello europeo alimentando la consapevolezza di poter essere come continente europeo un continente competitivo
E quindi di vedere nell'Europa l'istituzione che sotto questo profilo in grado di garantire queste condizioni
Se noi ci allontaniamo da quest'idea ma soprattutto allontaniamo cittadino che l'imprenditore da questa idea non faremmo altro che indebolire l'Europa politicanti quindi indeboliremmo noi stessi la capacità negoziale dell'Europa becco
Credo che il sunto di tutto questo discorso sia che il risultato per competere deve essere un giusto mix tra politica ed economia
Tra volontà politiche volontà imprenditoriali che se sono disgiunte se viaggiano su binari paralleli rendono il sistema non in grado oggi di potersi confrontare in un mercato sempre più offerto e di subire i fenomeni anziché governarli
Sotto questo profilo l'impegno di Confagricoltura va anche in una richiesta forte della politica nazionale
Chiedere un alleggerimento burocratico significa dire che cento otto giornate per un imprenditore agricolo dedicate alla burocrazia ci collocano fuori dall'Europa che diciotto passaggi per assumere un lavoratore non europeo ci collocano fuori dall'Europa
Che
Aver la necessità di dover adeguare la propria impresa
Facendo riferimento non solo Al Gore allo stato non solo la Regione ma anche alla Provincia alla Comunità montana al Comune
Agli uffici competenti danno all'imprenditore agricolo una selva di competenze che non fanno altro che minare un concetto cioè quello della flessibilità
Il futuro dell'agricoltura come quello credo negli altri settori produttivi non si gioca più solo sulla qualità ma sulla flessibilità che l'imprenditore in grado di esercitare nella sua attività per adattarsi all'evoluzione in corso se questa flessibilità viene minata dal contesto in cui si muove l'imprenditore automaticamente il sistema meno competitivo
A fronte di questo noi abbiamo quindi chiesto
Per la politica del lavoro un alleggerimento del costo del lavoro il cuneo fiscale
Deve interessare anche l'agricoltura
La selettività
Può essere applicata con una approfondimento sui criteri
Perché l'agricoltura deve essere considerata un comparto con delle caratteristiche in particolar modo sul mercato del lavoro
Che sono oggi prevalentemente legate alla stagionalità
Quindi quando si parla di contenimento degli oneri contributivi non si può non tener conto che il lavoro in agricoltura cioè per il novanta per cento stagionale
E quindi se Confagricoltura dice sì alla stabilizzazione del lavoro e quindi del passaggio dal determinato all'indeterminato contestualmente diciamo anche che quando si parla di riduzione degli oneri di cuneo fiscale si deve assolutamente tener presente che questa riduzione debba avvenire per l'agricoltura anche sugli operai a tempo determinato
Per quanto riguarda la politica fiscale riteniamo che la stabilizzazione attuate in questi anni per IVA e diretto a bada preservata
Che ci sia stata da parte della comparto agricolo la necessità in tanti anni di avere una risposta definitiva e che questa oggi ottenuta con la stabilizzazione dell'IVA attraverso il precedente governo e attualmente con la riconferma del regime di Herat in agricoltura vada preservata
Senza una radicale rivisitazione che oggi peraltro ingiustificato da una motivazione molto semplice e cioè che la rivisitazione non comporterebbe per lo stato un aumento di entrate e contestualmente genererebbe invece per il sistema produttivo una perdita di competitività sotto il profilo dei costi
A latere noi sosteniamo anche che questo l'ho ritrovata nel DPEF di oggi
Ci sia da parte del Governo un impegno sul contenimento della spesa pubblica a spese degli enti locali è aumentata nel due mila cinque del trentacinque per cento
E abbiamo avuto una
Non un numericamente
Un aumento delle entrate del ventisei per cento quindi come vedete la spesa è aumentata di più di quanto
Fosse compatibile con i bilanci degli enti locali
Ed è per questo che abbiamo detto che ci attendiamo ci attendevamo dal governo una risposta anche sul fronte del contenimento della spesa
Dai documenti che stanno circolando in queste ore ci pare che l'indirizzo sia quello giusto se questo rigore verrà applicato io credo che non riusciremo ad avere un equilibrio
Tra
La possibilità per l'Italia di a vere un input di sviluppo legato all'impresa e contestualmente però dare anche la possibilità alla stessa impresa di un contesto meno pesante che si fa carico anche di contenere gli oneri che fino a oggi sono stati invece
Direi un un vincolo allo sviluppo tutto questo andrà ha realizzato con equilibrio tra chi produce nel paese Kia compiti invece di rappresentare la struttura pubblica concludo col dire che noi abbiamo
Oggi la possibilità di aprire l'assemblea in un clima sereno sotto profilo della rapporto con i rappresentanti dei lavoratori perché ieri Confagricoltura siglato rinnovo del contratto degli operai agricoli e florovivaisti che riguardano le cento mila persone duecento mila imprese
Riuscendo a realizzare quello che vi dicevo prima c'è un cammino verso la flessibilità e quindi una risposta all'impresa ma contestualmente anche una valorizzazione non solo reddituale della figura che oggi opera in agricoltura sotto profilo lavorativo
Tanto è vero che CGIL CISL e UIL Confagricoltura per le imprese agricole hanno siglato e rinnovato una un accordo di lavoro che comunque rappresenta per noi che siamo l'organizzazione datoriale agricola il momento più significativo
Della vita dell'organizzazione ecco io nel comunicato stampa ha voluto
Parlare di passaggio
Dai contratto al mercato ma questo per dire cosa che Confagricoltura storicamente nel suo patrimonio genetico il momento contrattuale come il momento più significativo
Ma oggi momento contrattuale rappresenta un momento significativo dal momento in cui noi possiamo mantenere l'occupazione e per mantenere l'occupazione abbiamo bisogno di essere forti sul mercato quindi l'evoluzione di Confagricoltura dal contratto al mercato
Risiede poiché la capacità dell'organizzazione di rimanere
E di aumentare
La possibilità di essere una grande organizzazione economica che fa del momento contrattuale
Il cardine della sua azione di rappresentanza
E del momento economico di mercato il cardine della sua azione progettuale
L'aver fatto coniugare queste due
Anime rappresenta per noi per la giunta di Confagricoltura per il mondo degli imprenditori di Confagricoltura un'evoluzione dell'organizzazione sindacale che si adatta quindi all'evoluzione del contesto di riferimento
Se avete delle domande
Giuliano sono stato sufficientemente esaustivo
Forse troppo lungo non posso come no
Al Senato più di una volta ieri Boselli alle complessivamente il giudizio sul documento la
Ma è un giudizio che complessivamente noi possiamo esprimere moderatamente positivo in virtù del fatto che ci attendiamo un rigore nell'applicazione dello stesso documento
Ma questo nasce dalle considerazioni che facevo prima coniugare il contenimento della spesa pubblica con la creazione di un contesto in grado di dare all'impresa gli strumenti per lo sviluppo
Che poi coincide con le volontà di quanto espresso dal ministro Padoa Schioppa che ha identificato nell'impresa il motore dello sviluppo del Paese
Ecco se questo rigore troverà poi concreta applicazione passando dal documento cartaceo ai concreti provvedimenti sotto questo profilo Confagricoltura riterrà che il percorso intrapreso sarà quello che dovrà vedere l'impresa coscienti del loro ruolo e contestualmente avere una valutazione positiva delle possibilità di crescita che non è daremo al sistema produttivo e sociale della nel Paese
Anania
Ma è una proposta della nostra del nostro ramo giovani
Noi abbiamo l'idea che per quanto riguarda il meccanismo del della politica comunitaria
Dovrà essere oggi considerato con con grande attenzione gradualità lo dicevo prima ne siamo stati oggetto in questi anni di molte riforme
E l'ultima riforma del due mila tre che torno a dire doveva essere solo una rivisitazione invece è stata profondamente radicale dal nostro punto di vista credo che più che parlare di tra virgolette tetti o tagli
Noi facciamo riferimento a oggi ad una valutazione della qualità della spesa
Ma riteniamo che il miglior modo per collocare e distribuire queste risorse che non solo sussidi ma sono integrazioni di reddito così come declinate dai regolamenti europee
Debba tener conto che le imprese oggi
In Italia in Europa ci sono collocate sul mercato con la volontà di conseguire una serie di obiettivi che sono quelli che dicevo prima ma soprattutto di rimanere competitive
Ecco noi preferiamo pensare che questo distribuzione delle risorse vada indirizzata secondo la capacità dell'impresa di investire di migliorare l'innovazione di aumentare l'occupazione e quindi di conseguire questi obiettivi quindi parlerei
Più di una qualificazione appunto della spesa in agricoltura che tenga conto di impresa che siano combinazione di tutti i fattori produttivi che però nella multifunzionalità esercitano un po'il ruolo che gli è stato demandato dal cittadino europeo
Quindi la politica Roberts spostato l'asse dall'impresa a cittadina non dimenticando che l'impresa nella sua connotazione di soggetto non solo produttivo ma anche a ricadute sociali deve poi avere degli strumenti che gli consentano di esercitare questo quindi l'ipotesi ecco di di plafond amento che possono essere dall'alto o dal basso novella inquadriamo sempre con una logica
Che deve essere perequativa e oggi la politica agricola comunitaria e profondamente perequativa per cui le rivisitare questi sistemi
Allontanandosi da una logica perequativa rischia di determinare invece degli assetti che perequativi non lo sono più
Allora piuttosto che scardinare il principio perequativo preferiamo andare ad incidere laddove questo principio in grado di allocare le risorse per il miglior utilizzo per le imprese e per i cittadini che si attendono dalla stessa impresa dei risultati quindi una direzione che tenga conto di una Grande attenzione su come verranno erogate le risorse in particolar modo sui piani di sviluppo rurale
è un nostro cavallo di battaglia
La partita dell'INPS ci vede fortemente determinati nel chiedere la regolarizzazione definitiva così come ci è stato assicurato dal ministro del Castro dal pregresso
E abbiamo anche detto con grande fermezza che a fronte di questa regolarizzazione condividiamo anche l'applicazione del documento unico di regolarità contributiva perché riteniamo che sia giusto normalizzare un settore
è un comparto come quello previdenziale che soprattutto in alcune aree del paese attende risposte da decine di anni
Ma che a fronte di questa normalizzazione ci debba essere anche un'assunzione di responsabilità da parte del sistema produttivo il documento unico di regolarità contributiva dovrà però trovare da parte dell'INPS
Un atteggiamento diverso rispetto all'attuale perché ancora oggi la macchina dell'inciso non dà delle risposte adeguate né in termini di tempi
Né di effettive
Così caratteristiche della risposta stessa per cui un invece che funziona bene e un piano di regolarizzazione applicato sul territorio potrà consentire all'imprenditore di non essere danneggiato
Da ulteriori adempimenti come quello del DURC ma di averne invece una anche qui un meccanismo virtuoso
Che non farebbe altro che dare anche un esempio di moralizzazione nei confronti di altri imprenditori che giustamente guardano a questa situazione con preoccupazione d'altronde
è la stessa cosa
Facendo un parallelismo
Che sta avvenendo per le quote latte no in regioni in cui si è applicata la centodiciannove si sta chiedendo che i contributi dei piani di sviluppo rurale badano solo là dove c'è stato un pieno rispetto delle regole e Confagricoltura dopo la battaglia della centodiciannove
Non può che condividere il fatto che la battaglia della previdenza venga condotta in questa linea trasparenza correttezza equilibrio e quindi anche un ritorno di risorse per lo Stato e contestualmente una normalizzazione per imprese che hanno bisogno di risposte chiare e soprattutto certe di quanto può rappresentare il la loro esposizione con con lo Stato
Bene manca grazie