Assemblea generale dell'Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani

Prego si deve accomodare a sedere grazie
La vicenda
Un caro saluto a tutti certamente ringrazio il ministro ringrazio
L'amico Presidente
Grazie professore
Amici e colleghi
Ruberò sono quindici minuti massimo perché non scrivo mai tante cose però la situazione tale e qualche secondo in più mi viene richiesto
La mia attenzione sarà rivolta soprattutto a provvedere medi sopravvivenza del settore
I dati statistici congiunturali ancora una volta sono negativi
L'esportazione nel due mila quattro sono scese del sei per cento
E abbiamo esportato ben diciotto milioni di fare a meno
Dell'anno precedente
Anche le calzature in pelle sono diminuite come esportazione risultati negativi verranno alla Germania con un meno dieci per cento Regno Unito quattordici
è ostro perlomeno diciannove e addirittura il far East e meno il dieci
L'importo invece ha registrato l'ennesimo record con l'aumento del quindici per cento sono entrate in Italia oltre quarantadue milioni di paia in più dell'anno precedente
In forte crescita naturalmente e l'importo dal fareste che supera il ventitré per cento
Tuttavia il saldo dell'importo del sport porta ancora un segno più di quasi quattro miliardi di euro
Quindi ancora non siamo positiva va Bette posizionati non siamo un settore decotto come alcuni vorrebbero farci credere
La produzione evidenzia un calo del sette per cento
E il numero di imprese è calato del due virgola sette
Gli addetti del due virgola tre
E la cassa integrazione purtroppo è aumentata del trentaquattro per cento
Sono purtroppo altrettanto negativi i i dati dei primi mesi del due mila cinque
Nell'individuazione delle cause che condizionano per la prima volta la nostra storia la sopravvivenza del settore ci sono anche elementi congiunturali quali per esempio il continuo calo della domanda a livello internazionale e il rapporto valuta euro-dollaro
Ciò che comunque sta mettendo veramente in gioco la sopravvivenza del settore e lo stravolgimento delle condizioni della concorrenza leale
Ed una crescente vera e propria distruzione della produzione in Italia e in Europa
A fronte di ciò che è la vera scomporre gente novità
Il vincolo statutario
Non è un dato solamente formale lanci e l'associazione d'impresa e la natura industriale nel campo della produzione di calzature
Che aderente a una Confindustria che come da statuto rappresenta impresse di produzione di beni e servizio
Questo vincolo rappresenta lo scopo di ogni politica associativa a salvaguardia cioè delle condizioni per rendere possibile l'attività produttiva calzaturiera nel nostro Paese
La presidenza quindi non può che agire nel rispetto di ciò e del mandato ricevuto
Stiamo perseguendo questo obiettivo con realismo senza demonizzare quanti di quei colleghi che rimanendo imprenditori industriali hanno ritenuto ritengono di organizzare in un ambito territoriale più vasto di quello nazionale la propria attività delocalizzando parte della lavorazione non prevalente
Si tratta di diverse modalità organizzative tutte rispettabili tutte tutti aventi diritto di cittadinanza nell'associazione
E chiaro invece che non poche appartenere ad un'altra casa
Che abbia modificato il proprio status anche giuridico da imprenditori industriali e imprenditori commerciale
Per la correttezza la nostra analisi circa la concorrenza sleale è la conseguenza assenza di regole sono legittime le nostre richieste fondamentali che rivolgiamo alle autorità europee
Chiediamo paritari condizioni sul commercio internazionale con almeno parità di dazi
Suo importo ed export
Chiediamo l'obbligatorietà della stampigliatura di origine per i prodotti che entrano nell'Unione Europea
Ai fini naturalmente della corretta informazione del consumatore
Siamo certi che subito recupereremo molta produzione in Italia
Come pure negli altri paesi europei dei prodotti di fascia media e medio alta che non possono fare a meno del made in Italy
Attenzione però medie in non è lo Steiner in o design in made in Italy vuol dire
Fatto fabbricato da manodopera stabilità all'Italia secondo le leggi europee
Le ultime informazioni proveniente dal ministero Attività produttive da Confindustria dalla nostra associazione europea a Bruxelles
E dall'onorevole Frattini vicecommissario scendi che hanno che la stampigliatura obbligatoria dovrebbe concretizzarsi entro fine di questo mese
Mi fa piacere che l'amico Oricchio ha detto
Ha detto sì al ministro
Chiediamo anche l'adozione di misure tempestive come le procedure anti dumping con dazi compensativi previsti dall'Unione europea
Nei confronti delle quote
Della Cina che sono già scadute e che stanno generando effetti devastanti sugli assetti produttivi è bene chiarire che trascina un Paese amico le nostre richieste mirano solo ad un paziente riequilibrio di una inaccettabili disparità nelle condizioni della competizione internazionale e delle regole di partenza
A fronte del colpevole ritardo dell'Europa il governo americano in data recente quattordici maggio ha introdotto i dazi su alcuni prodotti tessili importati dalla Cina dopo che erano stati persi sedici mila posti di lavoro
Cosa aspettiamo a noi e l'Europa se si considera che solo in Italia nel due mila quattro nella filiera pelle abbiamo perso otto mila posti di lavoro la nostra popolazione e di cinque volte inferiore a quella americana
Accanto a queste tre priorità occorre che si realizzi una politica distretti controlli sanitari sulla merce in arrivo a tutela della salute pubblica la difesa del consumatore
A livello nazionale
Occorre intensificare la lotta alla contraffazione dei marchi
Sì aziendali che del marchio made in Italy occorre incrementare i controlli doganali
I controlli sui lavoratori e sulle attività commerciali gestite da stranieri
Qui viene spesso come avviene per gli italiani c'è da domandarsi talvolta sono non vediamo sono latitanti le ASL i sindacati le guardie comunali
Il controllo sui venditori ambulanti naturalmente quelli illegali
Ma a livello nazionale occorre evitare che si tenti di decifrare sul tema del meneghine con pressappochismo e superficialità
Fino ad oggi con l'aiuto di Confindustria
Siamo riusciti a fermare qualsiasi iniziativa
Non ci siamo riusciti però sulla proposta Lulli speriamo che non passa al Senato che netto conflitto con la normativa comunitaria
E dichiara concezione burocratica poche autorizza usare su concessione il made in Italy invece che lasciarlo liberamente a chi produce in Italia rispettando le normative comunitarie
Abbiamo oggi l'opportunità di avere accanto noi amici che per il loro ruolo istituzionale per la funzione associativa e per lavoro scientifico sono in grado meglio di me di sviluppare su questi temi le loro considerazioni per aiutarci a progredire
Questi amici oltreché ovviamente all'Assemblea voglio solo puntualizzare dettagliare i ragionamenti che ci guidano ci hanno guidato all'individuazione delle delle conseguenti linee di politica associativa
Chiedere che il commercio sia oltre che libro anche leale non è neo protezionismo invocare una tendenziale omogeneità nelle condizioni di partenza nelle regole di comportamento non può essere identificato con politiche di chiusura ed il rifiuto della globalizzazione
Per seguire trasparenza che politiche doganali basate su criteri di sia pur parziale reciprocità non è sottrarsi alla competizione
Denunciare il mancato rispetto dei diritti umani come il più elementare ed efficace strumento di contenimento dei costi di produzione non è attentare al autonomia dei singoli Paesi ma fare una grande battaglia di libertà
E di emancipazione sociale
La richiesta di un uso proprio delle politiche monetarie non rappresenta un'indebita ingerenza nelle scelte di altri stati
Essa tende invece ad evitare che la moneta venga artificiosamente usata come droga delle proprie capacità competitive
Sostenere una battaglia per un forte contrasto la delegante e invasivo fenomeno della contraffazione è soltanto condurre una legittima lotta per la realizzazione concreto del principio di legalità
Pretendere che i consumatori di tutto il mondo vengono posti nella condizione di poter valutare al momento dell'acquisto la congruità tra qualità prezzo
Che provenienza significa non solo sostenere le condizioni per una concorrenza leale ma contrastare comportamenti ingannevoli e fallaci
Infine adottare nella legalità internazionale misuri difesa commerciale non è fare del nazionalismo economico d'attacco ma realizzare adeguate forme di compensazione e di riequilibrio a fini complessivi della tutela del mercato
Sono solo questa appena descritte le ragioni che stanno portando
Un paese prevalentemente manufatturiero i trasformatori come l'Italia in una fase di recessione
Negli ultimi mesi soprattutto nelle ultime settimane si sono intensificate le più parte appelli e richiami qualche volta con toni pedagogici a realizzare ristrutturazioni aziendali riconversioni fusione di prese a fare ricerca innovazione qualità
Qualcuno ha addirittura accusato gli imprenditori di avere scelto la rendita finanziaria o mobiliare invece di investire nella propria attività produttiva sul fronte della politica industriale
Questi appelli alcuni di questi possono certamente aiutare ma non saranno risolutivi
Noi calzaturieri abbiamo sempre creduto nella nostra attività di produzione
Purtroppo troppo spesso senza distrazioni sugli investimenti alternativi
Siamo ancora primi al mondo nella ricerca nella qualità dell'innovazione e le nostre dimensioni ci hanno permesso anche nel due mila quattro di avere con la bilancia attiva che ho descritto all'inizio
I calzaturieri non hanno paura della concorrenza dovuta solo a bassi costi di manodopera
Hanno fortissimi timori solo di chi vende sottocosto
Dobbiamo immediatamente fermare a livello europeo questa invasione dei mercati senza regole
Questa è la vera esigenza di fondo assolutamente prioritaria questa è l'unica vera soluzione se si vuol salvare le nostre aziende preoccupazione
Non possiamo pensare di somministrare quindi una spedì in un a un malato grave
I centri studi di settore avvertono solo oggi che in Italia non c'è crescita ha confermato in questi giorni anche il governatore Fazio tra l'altro c'è uno studio certo lo studio e la Banca d'Italia ha detto chiaramente che il nostro settore è da buttare
Decotto questo non è assolutamente accettabile
Ma mi chiedo e vi chiedo
Come non si potesse già prevedeva un anno fa una crescita zero
E un calo del Prodotto interno lordo quando ormai da molto tempo
Si moltiplicano dai vertici dei mezzi di comunicazione gli inviti espliciti a delocalizzare a investire all'estero e non si è e questo è grave pensato a tutelare la produzione in Italia
E da incentivare riattivare investimenti del nostro Paese
Come è possibile ridurre il rapporto spesa pubblica per se non saldiamo la produzione
Occorre chiaramente realizzare politiche di crescita e di sostegno all'attività produttiva
Prima di concludere in coerenza con quanto sopra
Siamo riusciti nel corso della nostra assemblea dei calzaturieri europea del c'è giorno ventisette scorso
A fare approvare all'unanimità da parte delle quindici federazioni
Di settori presenti la nostra proposta di realizzare una manifestazione pubblica il quindici giugno davanti agli uffici della Commissione europea a Bruxelles
In tale occasione
Consegneremo simbolicamente le chiavi delle nostre aziende al commissario
L'Unione Europea Mandelson per sensibilizzare la connessione sia sull'urgenza se l'adozione della stempiatura obbligatoria del marchio
Per i prodotti che entrano in Europa sia sul rapido decollo delle procedure anti dumping con dazi nei confronti delle importazioni cinesi e vietnamite
La manifestazione del quindici giugno diventa ancor più necessario e urgente
Dopo la pubblicazione dei dati di ieri
Tarda mattinata relative all'import dalla Cina
Nella UE nei primi quattro mesi del due mila cinque che evidenziano un aumento medio per le calzature in pelle del Settecento tredici per cento con punte che arrivano fino al mille trecento per cento
Relativamente alla manifestazione sonde nasca l'ingresso dove vi prego di dare i vostri nomi perché esso non basta un aereo ne faremo due
E tra l'altro avevo lasciato deposti ai sindacati che erano stati invitati fino a ieri sera tardi hanno detto di no hanno confermato il no però hanno telefonato in pratica stanotte
Dicendo che per una prossima nel manifestazione loro ci saranno per ragioni sanno loro questa è la situazione ad oggi
Sempre nello spirito del mandato lancia anche quest'anno ha utilizzato risorse per la promozione del marchio made in Italy
Del prodotto italiano sia in Italia che all'estero ricordo la nuova campagna pubblicitaria al consumatore finale sulla stampa italiana né maggiore rapporti europei
L'iniziativa dei cartelli vetrina nei negozi delle stime ti visual nella città di Milano la struttura dell'Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele a supporto della campagna il logo Italia Schulz Durante il mica me con il patrocinio dell'assessorato Moda eventi Turismo del Comune di Milano
Siamo inoltre una delle più attive associazioni tra quelle che assieme al ministero chiarisce
Promuovono danno contributi respingono i mercati più importanti per i soci
Nell'ambito della promozione particolarmente concentrata in quattro grandi aree est Europa
L'Europa occidentale è stato uniti ed Asia è stato varato nei mesi scorsi il Progetto speciale dei negozi multimarca iniziando da Mosca e San Pietroburgo tale iniziativa potrà avere repliche
In in altri Paesi e in altre nazioni
Sul fronte fieristico
Mica me sicuramente che dal prossimo settembre si trasferirà nel nuovo grande quartiere fieristico dirò
Abbiamo raggiunto dei record gli espositori sono arrivati a oltre mille e quattrocento e metri quadri siamo sessantacinque mila metri che stanno per quanto attiene visitatori c'è stato dell'ultima c'erano mento dell'undici per cento
Che rappresenta la conferma del carattere sempre più internazionale del nostro Megan
Io avrei concluso devo fare una precisazione
Mi pare chiaro che i dati sono usciti ieri perché l'amico Luca sapeva che oggi veniva qui e quindi ha precisato signor Mandelson dei
Di renderli pubblici delle grazie dell'attenzione e un saluto a tutti
A questo punto prende la parola il professor Fortis
Grazie Rossano buongiorno a voi tutti
Prima di iniziare vorrei trasmettere a questa Assemblea i saluti del presidente di Edison della Fondazione Edison Umberto Quadrino che oggi impegnato fuori Milano e perciò vi chiede di scusare la sua assenza
Modo particolare dottor Quadrino mi ha pregato di esprimere i suoi più fervidi saluti ai sentimenti di amicizia sia lei ministro sia del presidente Montezemolo
Inoltre il dottor Quadrino mi ha chiesto di comunicare al presidente ai soci dell'ANCI su più vivo apprezzamento per la proficua collaborazione che si è instaurata tra lanci era Fondazione Edison di cui la vostra associazione e sociale
In questo mio intervento analizzerò alcuni profili dello scenario macroeconomico italiano di internazionale e del nostro settore
L'Italia ormai in piena recessione in un contesto di debole crescita in Europa di dinamica più positiva negli Stati Uniti e di forte espansione in Asia
Bisogna dare atto al presidente di Confindustria di avere lanciato con grande anticipo l'allarme recessione rimasto però a lungo inascoltato
Seguendo le varie assemblee dei soci della Fondazione Edison avuto modo di ascoltare ripetute volte negli ultimi dodici mesi il presidente Montezemolo
Sin da una delle sue prime uscite pubbliche come leader di Confindustria all'assemblea dell'Unione industriali di Prato lo scorso anno
Pur rifiutando ogni logica di declino e quindi di rassegnazione egli ha sempre evidenziato le dimensioni e la profondità della crisi in atto
Ha sempre detto chiaramente che i numeri non sono né di destra di né di sinistra una cosa che dovrebbe essere ovvia
E che bisogna prendere atto realisticamente che questa è la più difficile fase economica attraversata dal nostro Paese nel secondo dopoguerra che occorre quindi una strategia by partisan per rilanciare l'economia
I numeri come vedete da questa tabella parlano chiaro il Pd italiano cresce negli ultimi anni in meno di quello degli altri Paesi e attualmente addirittura in calo
In termini di quote di mercato mondiale se guardiamo le tendenze in una prospettiva di lungo periodo cioè sull'intero arco temporale novantadue mila e tre
Il nostro paese ha perso meno punti rispetto a Germania Francia Gran Bretagna Giappone e Stati Uniti tutte economie che prima di noi hanno vissuto processi rilevanti ditte industrializzazione di delocalizzazione
Mentre la Cina nel frattempo decollata
Ma nell'ultima fase cioè dal novantasei al due mila e tre d'Italia è il paese europeo che ha perso maggiormente quote di mercato
Ciò non significa che siamo diventati improvvisamente un Paese di serie b sotto questo profilo io non condivido affatto le analisi catastrofisti che sull'Italia stile Economist che ci descrive con le stampelle
Fino a prova contraria vorrei ricordarlo l'Italia è l'unico paese in Europa assieme al Regno Unito ad avere sette regioni con un reddito pro capite a parità di potere di acquisto del venticinque cento del venticinque per cento superiore alla media dell'Unione Europea
Mentre la Francia per un confronto ne ha una sola che è l'Île de France
Inoltre nelle nostre sette regioni più ricche vivono ben ventitré milioni e mezzo di abitanti mentre nelle sette più ricche regioni inglesi vivono solo tredici milioni di persone
Vale altresì la pena di ricordare che se l'Italia ha avuto nel due mila quattro una bilancia commerciale in rosso per un miliardo e mezzo di euro
Il Regno Unito lo scorso anno ha fatto registrare nei conti con l'estero un'autentica voragine negativa per le merci di novantatré miliardi di euro
Il deficit commerciale della Gran Bretagna è ormai un terzo di quanto questo Paese riesce ad esportare il suo attivo nei servizi non basta nemmeno compensare un terzo del passivo per le merci
Se il Regno Unito non avesse i conti pubblici in ordine grazie alle riforme realizzate a suo tempo dalla Thatcher per gli inglesi sarebbero oggi grossi guai
La stessa Francia che non possiede il tessuto di piccole e medie imprese distretti che ha sempre invidiato all'Italia
E i cui campioni nazionali operano spesso in settori protetti o scarsamente minacciati dalla concorrenza dei Paesi emergenti ha presentato nel due mila quattro un deficit commerciale con l'estero di tredici miliardi di euro
E ciò pur non avendo il problema di dover importare petrolio e gas nella stessa misura del nostro Paese producendo la Francia l'ottanta per cento della sua energia elettrica dal nucleare
Quanto la Germania è vero che le sue esportazioni le sue quote di mercato aumentar no
Ma ciò è dovuto in gran parte all'export di fabbriche chiavi in mano semilavorati e componenti verso Paesi in cui i grandi gruppi tedeschi hanno pesantemente delocalizzato come l'Est europeo e la Cina
I gruppi multinazionali tedeschi indubbiamente possono oggi vantare migliori bilanci ma la disoccupazione in Germania ha superato i cinque milioni di disoccupati di persone ciò ha determinato un crollo dei consumi interni degli investimenti per cui il motore tedesco nonostante l'export in crescita e praticamente fermo
Mal comune mezzo gaudio dunque nient'affatto perché l'Italia
Che ha un enorme debito pubblico pari al centosei per cento del PIL una procedura di infrazione sul deficit in corso ed un cronico sempre più ampio divario nord-sud non può permettersi di veder rallentare la propria attività industriale
Se nonostante tutte le difficoltà che abbiamo ancora oggi nel Nord e nel Centro Italia vi è la più elevate diffusa ricchezza d'Europa lo dobbiamo all'industria e al turismo
Il problema dell'Italia dunque non è che il motore della nostra economia sia meno potente di quello di altri Paesi anzi come abbiamo visto nei confronti di Francia giganti in Gran Bretagna il vero casomai il contrario
Ma proprio per gli squilibri strutturali del nostro Paese il motore dell'economia italiana è costretto a girare sempre ad un numero di giri molto alto altrimenti la nostra crescita rischia di spegnersi in futuro potremo non riuscire più a mantenere
Di elevati livelli di reddito che abbiamo sin qui raggiunto
La crisi del nostro commercio estero deve essere dunque la nostra maggiore preoccupazione
Come vedete da questa tabella nel novantasei eravamo il terzo Paese al mondo dopo Giappone e Germania per livello di saldo commerciale attivo con l'estero pari a trentacinque miliardi di euro circa tale saldo si è ribaltato drammaticamente in un rosso di uno virgola cinque miliardi nel due mila quattro
Il che significa che abbiamo bruciato per strada trentasei virgola quattro miliardi di attivo in otto anni
Questo peggioramento è stato essenzialmente dovuto all'esplosione della bolletta energetica che dal novantasei al due mila quattro si è aggravata di quindici miliardi di euro
E al di là tarsi del passivo degli altri settori principalmente Elettronica TLC e autoveicoli che ha aumentato di ventisette miliardi
Qui salto qualche slide per guadagnare tempo
Quali sono i fattori a parte il rialzo del prezzo del petrolio che hanno innescato questa crisi del nostro commercio con l'estero
Li vediamo qui elencati in primo luogo la crescente concorrenza asimmetrica asiatiche gli squilibri nei tassi di cambio soprattutto tra le euro e il dollaro e lo yuan
In secondo luogo la crisi dei consumi quelli interni ma soprattutto quelli dei nostri maggiori Paesi clienti come la Germania
Ricordo che il nostro interscambio con la Germania era attivo nel novantasei per oltre quattro miliardi di euro mentre nel due mila quattro abbiamo chiuso con un passivo bilaterale di dodici virgola cinque miliardi
Il nostro interscambio con i tedeschi e dunque peggiorato di ben diciassette miliardi è un po'come se avessimo fatto una mini Finanziaria a loro favore di oltre due miliardi di euro all'anno per otto anni consecutivi
A ciò si è aggiunto un mutamento epocale nei modelli di consumo oggi le famiglie spendono molto di più per informatica ed elettronica di consumo beni che l'Italia non produce che non per scarpe o vestiti
In terzo luogo va ricordato che si è finita l'epoca delle svalutazioni competitive della lira
Che io e il collega Quadrio Curzio preferiamo definire più correttamente compensative sono rimasti sul tappeto ed anzi si sono aggravati tutti fattori di inefficienza del sistema Paese che hanno sempre pesato sulla competitività delle aziende italiane
In quarto luogo nel nuovo quadro della globalizzazione è emersa la vulnerabilità delle nostre imprese di più piccola dimensione nei rapporti di forza con i grandi competitori emergenti con i gruppi di acquisto della grande distribuzione dove l'Italia purtroppo è poco presente
In quinto luogo nell'attuale fase di difficoltà sono venuti sempre più al pettine i vari elementi di debolezza competitiva dell'Italia che il preside The Montezemolo ha lucidamente illustrato sia l'ultima assemblea di Confindustria sia nel recente incontro con i giovani imprenditori a Santa Margherita Ligure
Iraq cuneo fiscale perdite di produttività costo del lavoro mancate liberalizzazioni pesante presenza del sommerso
In sesto ed ultimo luogo a fronte della crisi dei settori tradizionali del made in Italy che peraltro resta nel nostro principale patrimonio produttivo
è emersa comune limitazione assai grave per il nostro Paese la sempre più scarsa presenza dell'Italia nei settori tecnologici in sempre più esiguo numero di grandi gruppi industriali
Non approfondirò questi elementi di debolezza e di difficoltà del nostro sistema competitivo a cui si accompagna anche un preoccupante deterioramento del nostro sistema turistico che va urgentemente rilanciato su questi temi sarà certamente più interessante ascoltare i punti di vista e le proposte del presidente Montezemolo del ministro La Malfa mi limiterò solo ad alcune brevi osservazioni
Concorrenza asiatica ne ha già parlato il presidente Soldini condivido pienamente ciò che ha detto e non aggiungerò che alcuni dati
Da questa figura possiamo constatare il dirompente sorpasso della Cina ai danni dell'Italia nell'export di calzature dalla fin dagli anni Novanta in poi
La Fondazione Edison da tempo richiama l'attenzione sul pericolo di una sottovalutazione sia in Europa che in Italia del problema della concorrenza asimmetrica cinese
Non affrontare in modo adeguato e tempestivo questo problema che è reale gravissimo soprattutto per il nostro Paese
Rischia di alimentare pericolosi rigurgiti protezionistici sentimenti diffusi di euro disfattismo e realistiche proposte di fuga dall'euro che potrebbero degenerare nel caos durante il lungo periodo preelettorale che ci attende
Inoltre non affrontare il problema della concorrenza simmetriche cinesi non aiuta nemmeno costruire equilibrati rapporti di amicizia con il grande Paese asiatico che possono basarsi evidentemente solo sulla reciprocità di regole ed opportunità
Quanto all'effetto distorsivo dei cambi che solo in minima parte un problema derivante dall'euro in quanto provocato soprattutto dagli squilibri tra dollaro Yuan esso appare palese anche nell'esperienza del settore calzaturiero
Come si può notare da questa figura l'Esposito agli anni calciatore verso gli Stati Uniti è stato pesantemente penalizzato dalla svalutazione del dollaro rispetto all'euro
Che ha corrispondentemente cresciuto sul mercato americano la competitività della Cina la cui moneta è ancorata artificiosamente alla valuta statunitense
La crisi del nostro export non è inoltre solo un problema di competitività ma anche di implosione di alcuni nostri grandi mercati come ho già ricordato precedentemente
Come appare da questa figura l'export italiano di calzature verso la Germania è calato di oltre cinquecento milioni di euro negli ultimi otto anni mentre l'export verso la Francia per contro è cresciuto di oltre cento milioni
Quanto alla ricerca come ha ricordato il presidente di Confindustria anche pochi giorni fa a Santa Margherita Ligure il nostro divario con gli altri Paesi matura non tanto a livello di settore pubblico università
Ove il nostro rapporto di spesa in RS sul PIL e solo di pochi punti più basso
Ma nella ricerca invece delle imprese
Infatti il rapporto tra ricerche sviluppo dell'impresa e il PIL e per l'Italia solo dello zero virgola sei per cento contro l'uno virgola sette della Germania e l'uno virgola quattro della Francia
Come si vede da questa tabella fisico non è piuttosto impressionante la Germania trentasette impresa che spendono più di cento milioni all'anno ricerche sviluppo l'Italia invece ne ha solo cinque
Di cui solo due FIAT e Finmeccanica spendono ciascuna più di un miliardo
La Simest da sola spende in ricerca e sviluppo più dei primi cento gruppi industriali italiani
Questi dati evidenziano ancor più quindi la necessità di favorire la crescita dimensionale delle nostre imprese di realizzare un maggior sostegno alla ricerca purtroppo come più volte ricordato Montezemolo oppure in un periodo come questo di risorse ma crea abbiamo già destinato sei miliardi di euro ad un programma di impercettibile riduzione delle tasse
Mentre tale somma avrebbe potuto essere più utilmente Spesal per rilanciare la ricerca come ha fatto la Francia o ridurre l'IRAP sulle imprese esportatrici magari sgrava andò la prioritariamente dagli addetti agli uffici stile al rinnovo dei campionari come richiesto dei presidenti Soldini Zegna Bourgi giardini e Snaidero
Oltre che dai rispettivi sindacati vista l'importanza strategica del design per l'innovazione di molti settori del made in Italy
Vengo dall'industria calzaturiera dell'ultimo triennio la crisi dell'export ha toccato più o meno tutte le principali province esportatrici della vostra industria con cali in valore rispetto al due mila uno che hanno superato anche il venti trenta per cento ad esempio a Lecce Pisa Lucca Pistoia Arezzo e Macerata
Ho qui preparato alcuni grafici che però salterà il visto che gli avete anche in coppia carta e che evidenziano a queste situazioni di difficoltà
Saltiamo quindi queste figure dicevo che questi sviluppi negativi che potrebbero ulteriormente aggravarsi in seguito all'invasione predatoria di prodotti cinesi in Europa durante il due mila cinque abbiamo visto le cifre allarmanti diffuse ieri dalla Commissione
Non devono però gettarsi nello sconforto né alimentare superficiali valutazioni come quelle di coloro che invitano l'Italia ad abbandonare settori tradizionali come le calzature o il modello dei distretti ritenuti entrambi superati
Ci sono in vari infatti almeno tre buone ragioni che spiegano perché la filiera pelli calzature resta strategica per l'Europa e per l'Italia
Innanzitutto per il pile l'occupazione direttamente ed indirettamente da voi generati inoltre per l'equilibrio dei conti commerciali con l'estero che voi contribuito ad assicurare infine per gli equilibri socioeconomici di intere regioni e dare nel nostro Paese che la vostra filiera garantisce
Pochi sanno che nella UE a venticinque la filiera pelli calzature occupa più addetti dell'intera industria manifatturiera della Danimarca e oltre il doppio di quella dell'Irlanda
La vostra filiera in Europa e più importante in termini occupazionali dell'intera industria francese dei mezzi di trasporto auto più aerei
A livello italiano la filiera pelli calzature rappresenta in termini di addetti il trentacinque per cento di quella dell'intera UE venticinque ed una realtà solo di poco inferiore all'intera industria manifatturiera dell'Irlanda vedete anche che sette quasi uguali alleni più la Telecom Italia più la Finmeccanica cioè tre degli ultimi pochi pilastri industriali che sono rimasti in questo Paese
La tavola imputavo dell'economia italiana strumento di cui anche molti miei colleghi economisti dovrebbero riscoprire l'importanza la litica prima di lanciarsi in giudizi affrettati e superficiali sull'obsolescenza del vostro settore
Dice cosa assai interessanti sulla rilevanza della filiera pelli calzature nel nostro Paese
Qui abbiamo fatto una rappresentazione schematica di questa tavola input output nel due mila ultimo anno di riferimento statistico la vostra filiera generato un fatturato di oltre ventidue miliardi di euro di cui uno virgola quattro ore immessi nel circuito produttivo il ventun miliardi destinati ed impieghi finali
Di questi ventun miliardi ben tredici sono stati esportati
Il valore aggiunto generato direttamente dalla vostra filiera è stato di sei virgola uno miliardi di euro
Ma vorrei attirare la tela vostra attenzione anche sui quasi undici miliardi di euro di acquisti di produzione nazionale che la vostra filiera effettuato dagli altri settori produttivi dell'industria e dei servizi
Ne vediamo in questa tabella uno spaccato come filiera integrata che va dall'industria conciaria le calzature nel Duemila avete acquistato uno virgola sette miliardi di euro di pelli grezze dalle industrie alimentari nazionali della macellazione
Poi uno virgola quattro miliardi di articoli in gomma e materie plastiche settore di cui siete il terzo cliente pensate subito dopo gli autoveicoli
Quasi novecento milioni di prodotti metallici quattrocentocinquanta milioni di prodotti tessili duecentocinquanta milioni di euro di scatole imballaggi materiale editoriale e pubblicitario
Cinquecentotrenta milioni di trasporti più svariati beni provenienti sia dal commercio all'ingrosso che da quello al dettaglio oltre a vari servizi professionali di intermediazione finanziaria
Senza la vostra filiera tutto questo fatturato nazionale da voi acquistato sparirebbe completamente
Qualcuno anche argomentato che la vostra una filiera povera non da Paese avanzato e quindi condannato ad essere abbandonate ai Paesi emergenti
Se invece guardiamo al commercio estero
Appare del tutto evidente il carattere strategico che la vostra filiera riveste per l'economia italiana compensando fragilità mancanze ritardi storici in altri settori soprattutto ad alta tecnologia
Esaminiamo ad esempio questa tabella come si può notare l'Italia presenta un export di prodotti farmaceutici inferiore di circa sei miliardi di euro rispetto a Paesi come la Germania oppure la Francia o Regno Unito cioè siamo indietro di sei miliardi di euro nell'Expo di questi prodotti
Ma grazie a voi che esporta The pelli pelletteria e calzature in misura superiore a tutti questi Paesi singolarmente presi
Per circa sei sette miliardi di euro
L'export italiano congiunto di farmaceutica calzature pari a diciotto miliardi di euro supera quello analogo di farmaceutica più calzature realizzato indifferentemente dalla Germania oppure dalla Francia o dal Regno Unito
Quindi se siamo un Paese di serie A e perché ci siete voi che compensate le mancanze di altri settori
Altrettanto poco noto a coloro che anche delle più autorevoli testate nazionali indicano nelle PMI il ventre molle dell'industria italiana o cantano del Requiem per i distretti
Alimentando mio viso sterili contrapposizioni ideologiche tra grandi e piccole imprese di cui nostro piede paese non ha proprio bisogno
E certamente il fatto che le calzature in pelle realizzate prevalentemente nei distretti veneti toscani marchigiani del sud Italia sono la terza voce attiva della nostra bilancia commerciale con l'estero con tre virgola quattro miliardi di euro
Subito alle spalle delle parti di autoveicoli la cui filiere però complessivamente in rosso e dei mobili e delle cucine
Ebbene ricordare che tra le prime quindici voci attive del nostro commercio estero ben dodici sono produzioni prettamente distrettuali e cioè mobili e cucine calzature in pelle o fece dire gioielleria macchine per imballaggio divani e sedie e come si vede da quest'altra slide continuiamo con la rubinetteria valvolame i vini le piastrelle i frigoriferi
Le pelli conciate le cappe aspiranti le pompe per aria gli abiti femminili
Per un saldo attivo globale di questi soli dodici prodotti pari nel due mila quattro trentadue virgola cinque miliardi di euro cioè questi dodici prodotti da soli fanno la metà dei tutto il nostro attivi signor nostri settori attivi con l'esterno
Da ultimo tengo a sottolineare l'importanza strategica della vostra filiera per l'economia regionali come si può vedere in rapida successione da queste tabelle l'industria delle pelli calzature
è il primo settore manifatturiero per numero di addetti nelle Marche
Vedete ben davanti a tutti gli altri il quarto in Toscana
E il sesto in Veneto
Rispetto ad una media italiana del quattro virgola uno per cento la vostra filiera occupa nelle Marche il ventitré per cento degli addetti manifatturieri la quota corrispondente in Toscana e il dodici per cento ed in Veneto il sette per cento
Sono dunque questi numeri di un'industria nazionale delle calzature tutto fuorché obsoleta
Che non vuole soccombere di fronte ad un processo di globalizzazione sempre più squilibrato e dominato dalla mancanza dalla mancata applicazione delle regole sancite dalla stessa organizzazione mondiale del commercio
Di un'industria che attende dal commissario europeo al Commercio Mandelson finalmente fatti e non solo parole
Di una industria che come ha ricordato il presidente Soldini vuole continuare a dare l'economia italiana è proprio prezioso contributo dei certamente pronta e agire con quello scatto d'orgoglio che il Presidente della Repubblica Ciampi ha chiesto a tutti gli italiani per rilanciare le fortune del made in Italy
Ti ringrazio
Adesso la parola all'onorevole la Malfa
Questi signor presidente
Soldini signore ringrazio molto per l'invito all'Assemblea
Per la vostra associazione ascoltato ovviamente attentamente le parole del presidente Soldini l'analisi molto accurata
Il professor Forti scusi come ascolterò con Grande interessa il
Pensiero triste
Presidente Montezemolo
Se non c'è dubbio perché i dati illustrati dal presidente sul Dini prima dal professor Fortis poi indicano
Da un lato l'estrema importanza per l'Italia del settore che voi nel quale voi operate dall'altra i problemi
Se ieri difficili che su cui è giusto che richiamata l'attenzione del governo italiano e della Commissione europea
E su questo tornerò
Più avanti sulle richieste cosciali che ha avanzato il presidente Soldini vi sarà il nostro sostegno
In sede di Commissione sia per quanto riguarda i problemi del made in Italy diciamo dell'etichettatura del made in Italy si per quanto riguarda un intervento nei confronti di una dinamica delle esportazioni delle esportazioni dalla Cina di prodotti calzaturieri che tale da non poteva essere sopportato su questo noi
Faremo quello che è necessario per sostenere in sede europea le vostre richieste
Vi vorrei partire da alcune considerazioni di carattere
Più generale come del resto sono suggerite dai da molti dei dati
Di cui fa che ha portato il professor Fortis non c'è dubbio che in questo momento
All'improvviso dopo anni nei quali tutto sembrava semplice
Il cammino dell'Europa si è rivelato impervio
Nel giro di una di di quattro giorni
Due voti popolari
In Francia prima in Olanda poi
Hanno dimostrato che bisogna riflettere seriamente su che cosa è stato il cammino dell'Europa le istituzioni europee
E che cosa si debba fare in futuro
Quello che sembrava un processo
Assolutamente semplice e condiviso
L'allargamento ai Paesi dell'Europa centrorientale
La creazione della moneta unica
Il trasferimento progressivo di competenze dai governi nazionali alle istituzioni europei
L'adozione di un oggetto che se è stato chiamato costituzionale
Tutto questo che sembra un cammino diciamo privo di problemi
E condiviso dall'opinione pubblica europea è stato
Sostanzialmente frantumato dal
Voto con il quale i francesi prima
E gli olandesi poi hanno bocciato il Trattato costituzionale europeo
Tra una settimana si riuniscono a Lussemburgo i governi dei venticinque Paesi
Non hanno dei alternativa secondo me a proclamarlo a decidere che il processo della ratifica del trattato costituzionale continua
Naturalmente che non sarebbe giustificato dire che poiché due paesi non hanno ratificato gli altri che magari sono d'accordo con il trattato ci debbano fermare e quindi secondo me è la decisione che non potranno non prendere i venticinque Paesi è che i singoli membri dell'Unione decideranno se continuare le ratifiche
O se non continuarne come ha già deciso l'Inghilterra
Dopodiché entra un anno un anno e mezzo si fa il bilancio della situazione si deciderà che cosa fare
Ma nella sostanza nella sostanza politica il Trattato costituzionale
è non dico morto ma è sicuramente destinato a entrare in un quindi la lunga fase di ibernazione dalla quale potrà uscire soltanto fra qualche anno si riuscirà a uscirne
Perché il malessere dell'Europa una lezione molto profondo
Ed è probabile che anche Paesi in cui i sondaggi di opinioni indicavano una maggioranza di consensi
Se votassero domani voterebbero in modo molto diverso un sondaggio tedesco abdica indicato che oggi il novantacinque per cento dei tedeschi alla delle riserve sul Trattato costituzionale
La domanda è che è importante per le cose di cui io vi occupate voi di cui ci occupiamo noi oggi la domanda è ma perché i francesi hanno votato contro
Qualcuno dice hanno votato contro perché il Trattato costituzionale era lungo complicato tre o quattrocento pagine
Può darsi
Ma la vera ragione almeno nella mia
Interpretazione di queste di queste questioni la mia interpretazione che hanno votato contro perché c'è un malessere economico molto profondo in Europa
Ed è la stessa ragione per la quale se ci fosse stato se ci fosse un referendum in Italia
Il voto
Conto sarebbe molto più alto di quello che è l'opinione diciamo così della maggior parte delle forze politiche e magari fosse del mondo imprenditoriale che nel complesso è favorevole all'Europa
Ma certo ci sono oggi molte riserve perché nei tre grandi paesi dell'Unione Europea con l'eccezione dell'Inghilterra tre Germania Francia Italia le condizioni sono sono condizioni di crisi molto profonda
L'Italia afferma diceva il professor Fortis credo lo dirà Montezemolo l'Italia è in crisi in una condizione di stagnazione
Non c'è ragione di esprimere giudizi catastrofici ma la situazione è quella i numeri sono i numeri
E quindi se si parte dai numeri non si può che è un Paese che non cresce un Paese che non cresce
Su questo non si discute
La Francia a dodici virgola sette per cento di disoccupati
Concentrati nel mezzo nelle aridità più giovani
La Germania cinque milioni di disoccupati cinque mila disoccupati quanti ne teneva al tempo di Hitler
Ma non soltanto disoccupati nelle zone del nuovo Mezzogiorno cioè nelle zone dell'euro della Germania dell'Est concentrati anche nelle zone di alta industrializzazione
Lei non risparmia che è la zona più industrializzata un milione disoccupati non è un caso che il Governo del Reno Westfalia sia passato dopo trentanove anni dal ricorso dai socialisti dai democristiani l'insoddisfazione nei confronti dei governi indipendentemente dal loro colore la caratteristica di tutta l'Europa
In un certo senso sembrerebbe di poter dire che le istituzioni europee siano state costruite il Trattato di Maastricht con lo scopo precipuo di rendere deboli chi governa
Dove governa il centrodestra vince come centro sinistra dove governa il centrosinistra attendono vinto centro destra noi cercheremo di evitare che questa legge si manifesti anche in Italia questo sia ben chiaro
E secondo me ce ne saranno buone ragioni quando tra un anno si andrà a al aggiudicare spero che queste buone ragioni siano buone ragioni che avevo costruito insieme con il mondo degli imprenditori per per quello che io dico
Fa qualche momento sulle cose che abbiamo intenzione di far
Però certamente il fattore economico è il fatto che è fondamentale di insoddisfazione in Europa perché l'Europa il senso naturalmente i suoi ceti più deboli hanno questo senso gli operai non è un caso che sono le che il Trattato costituzionale europeo abbia trovato formalmente l'opposizione dell'estrema sinistra dell'estrema destra in Francia l'estrema destra preoccupata diciamo così della perdita di identità
L'estrema sinistra preoccupata da dalle facce nomi del lavoro e la sinistra europea si deve deve comprende che per esempio la crisi di un grande discrezione toghe industriale come quello
Che voi qui rappresentate colpisce in primo luogo i ceti deboli colpisce gli operai colpisce le loro famiglie e dà il senso quindi d'che di questa somma dei voti di scontento che è molto profonda
Di questi problemi l'Europa sia li ha sottovalutati attraverso nel Trattato di Maastricht in un certo senso sono stati sottovalutati io ho sollevato lo potevo fare meglio
Come parlamentare di quanto non lo possiamo fare come ministro del governo perché le regole del trattato vietano ai se l'articolo centosette del trattato di madre vieta ai governi nazionali di cercare di influire sulle politiche della Banca centrale europea
Ma ricordandomi quello che potevo dire come esponente politico la Banca centrale europea ha commesso molti errori nel corso di questi anni
Non è accettabile e non corrisponde ai dati di fondo che ha dato il professor Fortis non è comprensibile che il tuo la levo faccia trenta per cento di aggio sul dollaro un eroe che valga il trenta per cento in più
Del dollaro significa un un carico di perdita di competitività
Che va molto al di là di quello che può essere il dumping che può venire da queste regioni la differenza dei costi del lavoro la minore protezione sociale dell'alcol che parlava il il il presidente Soldini è un elemento di perdita di competitività che deriva da una politica
Monetaria troppo istintiva
Possiamo avere un'economia europea che non cresce come non cresce l'economia delle dei grandi Paesi con l'eccezione dell'Inghilterra della Germania della Francia e dell'Italia
E avere in queste condizioni una moneta comune che faccia aggio sul dollaro dove la produttività cresce del sette per cento per l'anno e dove l'economia cresce del cinque per cento per anno in questo momento
Questa è l'impostazione che secondo me è costata molto
Ed è questa l'impostazione non tanto la rigidità del proprio del Patto di stabilità non tanto le regole sui bilanci che secondo me sono necessari in tutta Europa è solo utili al nostro Paese perché un Paese che per troppi decenni ha potuto ricorrere alla terapia del debito pubblico di fronte a tutti i problemi difficili diceva spendiamo tanto c'è il debito pubblico che si trovi un vincolo europeo da parte del ministro degli affari comunitari non ci sarà mai una polemica nei confronti del commissario Almunia nei confronti dell'Unione operasse chiede all'Italia di correggere i bilanci pubblici non vi sentivate mai dire che c'è uno spirito anti italiano in tutto questo
C'è una rigorosa applicazione di norme che se ce ne fossimo date noi trent'anni fa oggi saremmo in condizioni molto migliori di quelle nelle quali ci troviamo naturalmente
Naturalmente questo sarebbe molto meglio
Se questo fosse accompagnato da delle politiche monetarie più saggi
Giovedì scorso Presidente professor Fortis giovedì scorso
Il primo accenno che il presidente della Banca centrale europea Trichet ha fatto
Al fatto che l'Euro non si tocca e non è venuto a seguito delle prese di posizione della Lega
Che secondo me si è rivolta al futuro l'ho detto con molta apertamente non non sono utili se sono un giudizio sul passato
Sono comprensibili ma sul futuro levo non si tocca e non si può toccare non può essere non sarà certo l'Italia era più un problema di quel levo è anche un ombrello che ci ha protetto di fronte al disordine internazionale ma alla prima necessità di intervento dell'attrice dicendole con un sito che non è nato dalle polemiche italiane
Questo lo voglio dire a difesa dei colleghi della lega e nato da un'indiscrezione di un giornale tedesco Sterna Hobbit
Che rivelava l'esistenza di una riunione segreta del governo tedesco in cui si sarebbe parlato dell'Eur del futuro dell'Euro
Quasi a dire la Germania ha dei dubbi
Questa riunione è stato confermato che vi era stata mai stato Boy precisato che in questa riunione non si era discusso intendesse tornare a ovviamente al marco
Ma si era fatta l'osservazione che la politica monetaria dalla banca centrale era troppo restrittiva
Per le condizioni della Germania e dell'Italia
Ed andava meglio per lui paesi come la Francia e la Spagna che hanno un ciclo più favorevole
è che se la politica monetaria è troppo restrittiva allora bisogna che ci sia una maggiore libertà di politiche fiscali cioè la Germania dice se voi volete vedere una moneta così stretta ci dovete consentire
Di spendere di più nel Bilancio quindi sta circolando in tutta Europa una grande preoccupazione su questi problemi di di politica economica
E tuttavia sembra guardiamo i problemi italiani che sono quelle garantirà citato prima il Presidente su Dini la vediamo che non c'è molto che si possano temere
Dalle politiche monetarie e fiscali si solleva fosse più basso se io potessi dirlo ufficialmente diciamo così ho scelto tesi può influire sulla politica la banca centrale perché cambio andasse
Più verso dove era che laddove oggi certo sarebbe un sollievo non piccolo per le condizioni dei settori esportatori in Italia ed euro
Beethoven italiane struttura altamente sono problemi come si dice strutturali sono quelli sono quelle carte alcuni dei quali ha portato al presidente i soldi la quota delle esportazioni
I problemi non solo e i problemi non sono di questo governo del precedente Governo e dove sono i problemi dell'Italia e che vengono da molto lontano
La quota delle esportazioni nel novantasei all'inizio il governo Prodi era il cinque per cento sul corpo sul commercio tutta oggi e il quattro tre virgola otto lascia la perdita di un punto è avvenuto tra il novantasei e due mila dal due mila due mila e quattro più o meno siamo rimasti tra il tre sette tre otto tre nove
Cioè il problema non è lì non solo gli ultimi due anni non solo lui di precedenti quattro anni solo una situazione che è molto lontana è una situazione nella quale il modello di sviluppo italiano che ero stato un modello straordinario aveva due componenti quello che ha chiamato il fuso forti svalutazioni contro le quali io non ho mai avuto parole polemiche suscitato un moralismo
Le erano svalutazioni che corrispondevano al modello sociale del Paese poiché è con i sindacati e la molto difficile se non impossibile raggiungere degli accordi in base ai quali i salari crescesse voli di linea con la produttività e con l'andamento degli altri paesi
Quando si accumulava un divario troppo forte la svalutazione compensava come dicevo Quadrio Curzio compensava gli errori delle forze politiche e sociali
E per quanto riguarda le questioni
Delle scelte di fondo che noi dobbiamo fare nei prossimi anni che sono le scelte fra i consumi e gli investimenti quando dovevamo decidere
Se sviluppare i consumi e gli investimenti questa alternativa che politicamente è sempre difficile la si risolveva col debito pubblico cioè si diceva che la spesa corrente
Gli investimenti li finanziamo col debito pubblico trent'anni di questa politica
Trent'anni questa e non si può nemmeno identificare diciamo quali sono le responsabilità politiche specifiche ci lasciano con un'eredità che il trattato di Maastricht ha eliminato
Quindi dobbiamo partire dalla consapevolezza Serina che quello che è stato possibilità di compensare i nostri lavori che ci venivano da questi meccanismi non c'è più
E qui dobbiamo affrontarli con grande serietà
L'Europa si è data uno strumento che finora non ha funzionato che si chiama il Patto di Lisbona vola il programma di Lisbona
Di che si tratta nel due mila all'indomani della nascita della moneta unica dico il Consiglio europeo deciso che l'Europa stava ritardando il suo sviluppo
E che avrebbe dovuto nel giro di dieci anni due mila due mila dieci diventare l'aria tecnologicamente all'avanguardia del mondo
E un'aria di piena occupazione
Cioè che accompagnò le politiche severe
Del piano di Maastricht la compagnia con un grande programma di sviluppo a metà del cammino due mila e quattro
La rassegna fatta dall'Europa in ha indicato che non era successo nulla
Cioè l'Europa nel giro dei primi cinque anni di questo ambiziosissimo programma di sviluppo ha scoperto che non ha fatto nulla
Dal punto di vista della piena occupazione dal punto di vista del cambiamento tecnologico dell'innovazione
Nella primavera scorsa l'Unione europea ha deciso che d'altra parte non abbiamo alternative che fare quello
E quindi ha deciso il rilancio della strategia di Lisbona e ha deciso di affidare il compito alla Commissione europea di fornire un quadro e di sorvegliare gli Stati nazionali nella realizzazione di questo programma
E ha chiesto agli Stati nazionali di formulare un piano triennale
Del modo in cui essi tra due mila sei e il due mila e otto e poi dal due mila otto due mila dieci faranno le cose che l'Unione europea indica cioè come si fa a diventare nel due mila dieci
Un'area dove lavora il settanta per cento della popolazione come negli Stati Uniti dove l'innovazione la produttività sono di tipo americano o di tipo cinese e dove e così via
Ha chiesto anche che i governi indicassero siccome sono competenze che vanno al Ministero del lavoro al ministero delle Attività produttive il Ministero della Ricerca scientifica di indicare un signore
Che si portasse il carico di responsabilità di coordinare tutto questo e formulare il piano nazionale governo non so se abbia fatto bene o male mi ha affidato anche questo oltre al compito regolare dei rapporti e quindi io sono responsabile di questa faccenda che dobbiamo presentare entro il quindici ottobre
Sotto sorveglianza europea io consiglio presidente Montezemolo questa la grande occasione dell'Italia
Perché noi siamo nella condizione perché la fotografia è quella e non si può discutere sarebbe male discutere la fotografia di un Paese stagnante
Ma l'Europa finalmente ci chiede un cambiamento di comportamenti vuole mercati più liberi
Vuole maggiore concorrenza
Vuole innovazione vuole che le spese vadano su questo vuole flessibilità dei mercati della nuova e ce lo chiede l'Europa e dunque lo faremo e avremo la certezza che se non lo facciamo questi problemi non non li affronteremo
Che le condizioni di stagnazione che sono conduzione antiche
Io vi guardo questi dati con con con allarme
La percentuale delle esportazioni ad alta tecnologia dell'Italia e ha ragione il professor Fortis l'alta tecnologia
Non dipende dal titolo ci può essere altissima tecnologia nelle scarpe
Ci può essere altresì vada ecologia nei mobili
Ci può essere altissima tecnologia nelle automobili non dipende dall'etichetta del settore dipende da come si fanno le cose
Senta entro un prodotto antico ci stanno delle conoscenze moderne quello è un prodotto ad alta tecnologia i settori non si distinguono per la loro etichetta significò per il modo in cui la gente lavora così io capisco i problemi di questo Paese
E quindi se uno riguarda l'Italia guarda un po'un paese dove la produttività stagnante dal novantadue mila e altri come vedete io prendo sempre cifre comprendono i questo governo nostro governo un pezzo del Governo precedente ma nel sia chiaro da dove partiamo
La produttività annuale in Italia cresce dell'uno nel Regno Unito del tre resta di dire il cinque già pure il quattro Germania del tre infanzia del quattro in India e Cina abilmente del
Dieci o del quindici poi di questo si tratta uno da quindici anni
Cioè noi abbiamo problemi di lunghissimo periodo allora noi ci dobbiamo mettere cari amici dobbiamo metterci in questo spirito
Cioè si abbiamo toccato una condizione difficile non siamo pessimisti perché altrimenti poi non fareste gli imprenditori
Quindi si può non è non è un declino inarrestabile
Non è un non è una condanna alla depressione perché non cessa altrimenti ciascuno di noi sarebbe un altro mestiere il voi non farete quello che non mi occupare di politica
Però i problemi son questi allora dobbiamo partire identificarli uno a uno produttività flessibilità dei mercati liberalizzazione
Lotta alle vendite anche quando esse si trovano nei settori con così industriale che anche in settori industriali mi sono polveri di rendite chi non è aperta la composita perché la concorrenza chi nona questa disgrazia della concorrenza questa cultura della concorrenza a delle vendite
Io non credo che le rendite finanziarie siano i rendimenti dei Buoni del Tesoro della povera gente
Non credo che siano lì problema e non troveremo il finanziamento del dell'aumento della diminuzione dell'IRAP facendo pagare di più buoni del tesoro della povera gente questo no non ci credo
E proprio vedi non propongo diciamo così credo che si tratti di identificare le vendite di posizione dovunque siano essere molto severi con questa politica questa questa è la strategia di tipo Lisbona che la la Commissione europea chiede venga portata avanti in un conto in un contatto e lavorativo con le parti sociali noi Montezemolo ed io ci vedremo la prossima settimana subito dopo diciassette quando il Consiglio europeo lancerà queste cose rio immagino una collaborazione molto approfondita
Perché su questo tavolo che non è il tavolo poi ci sarà il tavolo e io non lo invidio il tavolo del ministro Siniscalco dove le scarse risorse che possiamo dovranno essere e Montezemolo dirà
Come debbono essere suggerirà come devono essere concentrate come non debbono essere disperse
Su quel tavolo ci sono poche risorse e nei prossimi anni lo sappiamo che Aristide a mente ci saranno poche risorse
Ma proprio perché sono poche le risorse dobbiamo sapere dove metterle e dobbiamo cominciare a lavorarci subito e quindi ci metteremo a lavorare su questo chiameremo i sindacati
Vedremo se i sindacati e quali i sindacati hanno la consapevolezza dei problemi che cosa vuol dire la flessibilità che cosa vuol dire recuperi di produttività e alla fine usciremo con un documento che un piano che dovrà essere pronto ce la date confermata nell'autunno a ottobre l'Italia farà la sua parte
E in questo quadro
Noi andremo al l'Unione Europea a chiedere le cose che il presidente Soldini ci chiede
I dazi questo lo possiamo fare a una condizione lo possiamo fare che l'Italia sia in ottica
Noi dobbiamo essere dei buoni cittadini europei per poter difendere i nostri interessi quello che mi ha spaventato perdendo questa responsabilità ministeriale il carico
Di ritardi dell'Italia voi sapete che le direttive europee devono essere introdotte nell'ovvio recepite entro una certa data
L'Italia ha un ritardo di cento direttive nell'adempimento nel introduzione di cento direttive ce lo portiamo appresso dall'inizio della storia
E poi c'è un carico di inadempimenti cioè di violazioni delle direttive cioè decidiamo che gli appalti non li vogliamo fare secondo le regole europee che il calcio non lo vogliamo trattare secondo le regole europee che quell'altra cosa vogliamo trattare quindi abbiamo un quadro che in Europa il quadro di un Paese che è l'ultimo della classe o quasi
Ma questo non è possibile
Perché esistono degli interessi nazionali e l'Europa non può calpestare l'interesse nazionale se noi abbiamo la necessità di difendere un settore che all'importanza abbiamo il diritto di punta e il dovere di mettere un pugno sul tavolo
Ma se noi dobbiamo difendere tutto cento duecentocinquanta differenze non siamo credibili
Allora dobbiamo avere la forza di riportare hanno ma l'Italia il nostro rapporto con l'Europa in Consiglio dei ministri prima due milioni gli ultimi due sedi ha approvato ventisei direttive delle cento e nel giro di sei mesi io porterò questa roba dieci direttive non è un merito mio perché le direttive nascono dal lavoro del ministro del del lavoro del ministro
Mancava soltanto per così dire al di confezionarla e di portarli e dire guardate ai colleghi guardate che noi siamo in ritardo
Quindi non è un merito di questo ministero che ha un compito di coordinamento è soltanto la consapevolezza che dall'Europa non si esce
E non si deve uscire
E non c'è bisogno di pensare di uscire dall'Europa ma che stando in Europa lo dobbiamo essere capaci di prendere dall'Europa ciò che ci è utile e difendere ove spingere ciò che dell'Europa non ci piace è chiaro che è difficile dire
A molti paesi europei
Che non hanno l'industria manifatturiera del tessile e dell'abbigliamento delle scarpe
Voi dovete accettare i dazi dalle dice ma come quelli ci costa il trenta per cento in meno le pantofole della Cina e voi ci volete mettere i dati ma le condizioni dell'Europa sono tali che è un'industria in Italia o in Francia e Spagna vive di un settore non è che lì si possono fare i bizantini quindi io capisco benissimo le vostre posizioni possiamo difendere soltanto se diventiamo dei buoni
O torniamo a essere dei buoni cittadini europei non tanto le le enunciazioni questo è facile ma nei comportamenti quotidiani ce la facciamo
Ce la dobbiamo fare non è che ce la facciamo stamattina sulla io l'ho incontrato
Giovane che è un ingegnere che lavora in un'impresa del Mezzogiorno dove per fortuna ci hanno delle tecnologie moderne ce ne ha messi a chiacchierare
Sul fatto siccome sta all'Italia la cosa che mi ha più impressionato ricavo delle tabelle stavo guardando per queste cose la calza tante tabelle che ci sono su queste materie
Come lei mi ha più impressionato di tutte
Ecco la percentuale dei dei laureati
Di secondo livello di terzo livello in Italia per ville di Pisa agli altri paesi per mille cittadini e per mille giovani che i venti e ventinove anni
In Italia ha sede l'avevano queste lauree avanzate sette virgola quattro per mille nell'età venti ventiquattro
In Belgio undici in Danimarca dodici in Spagna dodici e mezzo ventiquattro in Irlanda diciassette in Finlandia quattordici e Svezia ventuno Inghilterra
Un terzo dell'industria
Ecco gli ingegneri sarebbe lineari che potrebbero lavorare con voi io potevo industria l'industria meccanica l'automobile
Nella Ferrari fosse
Nelle gomme della Ferrari
Le regole della finanza il motore non credo ce ne sia bisogno diciamo delle cose
Ecco siccome però per cambiare questo non basta un mese
Come diceva un famoso nobile inglese
Che passa davanti al giardiniere disse vorrei che lei cantasse una quercia mese del giardino
E tornando due ore dopo disse scusi ma l'ha piantata questa quercia dice scusi ma che fretta ci vogliono cento anni
C'è appunto rispose quello noi siamo nella condizione di questo genere proprio perché ci vogliono molti anni non cento bisogna caro Montezemolo ci mettiamo a lavorare subito grazie
Siamo perfettamente nei tempi la parola al presidente Montezemolo
Caro presidente sondini
Ministro Lamalfa
Amici e colleghi imprenditori
Io
Sono
Pur nel momento obiettivamente molto complicato
Particolarmente contento di avere un altro incontro con voi oltre a quelli più ristretti che abbiamo avuto in questo anno
E mi fa piacere che questo incontro avvenga in una sede come questa dove con molta chiarezza e precisione
Il professor Fortis ha messo
In evidenza tutto una serie di situazioni
Vedete
Qui non si tratta di dire
L'avevamo detto non l'avevamo detto che a torto chi ha ragione perché purtroppo inutile
E come adesso parti parliamo arriveremo a parlare della Cina sembra che la Cina sia nata un mese fa
Mi sembra gli stessi problemi che non vengono affrontati sull'immigrazione una straordinaria opportunità per il futuro del Paese
Quando poi ci troveremo i figli dei nostri immigrati che non saranno più perché saranno cittadini italiani non più disponibile a fare i lavori che gli italiani non vogliono fare
Sarebbe meglio forse cominciare a parlarne prima
Il ministro La Malfa ha parlato dell'Europa
Io quindi non gli ha dato un quadro molto ampio
Io vorrei avrei talmente tante cose da dirvi che non vi voglio annoiare vorrei un po'focalizzare il mio intervento su tre direttive il primo riguarda il problema vero che oggi molte imprese italiane tessile e calzaturiero in primis si trovano a dover fronteggiare in funzione di una concorrenza sleale
Il secondo la seconda riflessione riguarda il sistema Paese oggi di fronte alla situazione di fronte alle scelte che si debbono fare
E il terzo è un discorso che riguarda noi imprenditori perché sono tre temi
Diversi ma complementari
Io vorrei approfittare intanto per salutare
Il mio amico Auricchio che qui e che ringrazio per fare un lavoro da un anno molto forte di grande impegno sulla contraffazione
E ringraziare mi APPA Maria Paola Merloni perché dopo che il professore ha dato le date i dati di incidenza del vostro settore nelle Marche e giusto avere il presidente di Confindustria Marche oggi presente quindi ringrazio e mi fa piacere che lei sia qui
Allora
Io credo che prima di parlare
Soprattutto delle terapie perché ormai credo che le diagnosi ahimè concordino e chi non concorda vuol dire che ha preso un colpo di sole
Le diagnosi le ha dette Fortis Lerner le ha dette la Malfa le diciamo noi le ha detto il governatore della Banca d'Italia Lerner non non è un problema il problema sono le terapie
E ne parliamo trovò mento io credo che invece siccome voi vi trovate a fronteggiare una situazione difficile pur nella forza del vostro settore
Dobbiamo un attimo concentrarci perché noi facendo gli imprenditori siamo pragmatici quindi dobbiamo affrontare la situazione così com'è oggi con tutto il rispetto di chi per tanti mesi
A creduto che fosse di nuovo lo stellone italiano oppure un colpo di sole improvviso a far purtroppo emergere una situazione del sistema grazie a Dio non del Paese grazie a Dio
Fortunatamente viviamo in un Paese straordinario bello di grande qualità della vita Luigino
Di grande qualità tu non sei esperti e calzature mi fa piacere che tu sia qui oggi Luigino Rossi un neofita di questo settore però vi dicevo il la situazione economica della competitività del sistema delle imprese italiane non è mai stata così grave dal dopoguerra ad oggi questo è il dato di fatto su cui ci dobbiamo confrontare
Uno degli elementi per noi imprenditori per voi in particolare di questo settore ma anche di altre settore e il tema della concorrenza sleale
Allora non stiamo dire che ancora una volta il nostro Paese è arrivato molto impreparato
A questo tema anche nei confronti dell'Europa anche nei confronti dell'euro
Devo dire che il ministro il viceministro Urso si sta impegnando moltissimo con dedizione attenzioni e capacità
Credo però con tutto il rispetto e lo ripeto dell'eccellente lavoro del ministro Urso oggi sia un problema più ampio
Sia un problema di presidenza del Consiglio sia un problema di governo sia un problema di una rapporto forte con l'Europa
La quale Europa a tra le poche reali competenze perché non ha competenze di politica estera non ha competenza di politica economica però di politica commerciale
Quindi il tema e cosa fare oggi in funzione di regole del gioco e qui attenzione
I gli imprenditori italiani vogliono delle regole del gioco uguali per tutti
Già noi oggi abbiamo ne parleremo dopo
Un'industria italiana chi ha dei pesi l'industria che compete l'industria che esporta l'industria che ha dei concorrenti non l'industria protetta ho l'industria che non ho coloro i quali non pagano le tasse questa industria dei pesi
Che nessuna altra industria europea a in ugual modo
Fiscale
Normativo burocratico e ne parliamo dopo rimane però il fatto che noi siamo favorevoli a una grande competizione mondiale Dio solo sa siamo andati insieme a Soldini con Soldini in India a vedere siamo stati in Cina siamo stati in Turpin Bulgaria siamo stati sloveni adesso andiamo negli Emirati e andremo in Turchia con il Presidente della Repubblica finora prima della fine della attenzione noi dobbiamo dirci
Che fortunatamente i prodotti italiani sono in tutti i punti del mondo a cominciare dalle scarpe italiane però però però
Noi abbiamo bisogno di una sana concorrenza che fa parte del nostro mestiere ma delle regole del gioco precisa
Qui non si tratta di ritirare in ballo in Medio ipo con tutto una serie di situazioni che non fanno parte della nostra cultura di impresa e di concorrenza
Si tratta di chiedere all'Europa di far rispettare le regole del gioco se giochiamo col fuorigioco non possiamo giocare col fuorigioco in Italia e poi diamo magari qualche altra e scopriamo che si gioca senza il fuorigioco
E qui io ho avuto
Un incontro forte lungo tre giorni fa qui a Milano colmi col commissario Mandelson
Al quale ho detto attenzione qui non è un tema di tessile o di non tessile è un problema di regole del gioco profonde per un Paese come il nostro che fa di qualità certamente
Di prezzo perché
Noi non siamo come qua delle aziende che le nostre mogli alla fine del mese pagano le tariffe pagano il conto il prezzo non lo non lo decide il mercato viene deciso in altro modo e uno dei mali di questo Paese
è uno dei mali di questo Paese continuare a proteggere le professioni coltivare abbiamo il più alto Lucie oggi dobbiam vendere una macchina usata dobbiamo andare dal notaio ma lo spiegate a un americano un inglese che per le do la macchina usata dove è andato dal notaio
Noi siamo uno dei pochi paesi al mondo che si alle nove di sera vogliamo un'aspirina dobbiamo andare in farmacia
Allora se continuiamo a ragionare in questo modo facciamo molta fatica a diventare veramente competitivi nel mondo allora noi diciamo attenzione
Sul tema della concorrenza sleale noi vogliamo che l'Europa usi metta a appare in essere quegli strumenti che da tempo
Sono previsti il mio amico Ernesto Colnago sacche nelle biciclette da tempo erano in vigore delle forme di protezione per l'industria
Allora
A Mandelson abbiamo detto con enorme chiarezza tre cose uno accelerare le l'applicazione delle clausole di salvaguardia sulle categorie di prodotti attualmente oggetti di consultazione con la Cina uno pre e quindi ripeto non si tratta di inventarsi niente sono Clausen sarde salvaguardia previste sono dei bottoni che si spingono in funzione dei momenti
Due avviare in tempi brevissimi le procedure per l'adozione delle stesse misure insieme alle misure
Anti dumping di nuovo previste nei trattati internazionali per le altre categorie tra cui tra cui in primis le calzature
Terzo e basta perché meglio concentrarci su tre cose chiare importanti urgenti e concrete che parlar di tutto lo scibile umano giungere all'adozione del Regolamento per la marcatura
Di origine obbligatoria per i prodotti importati e questo deve avvenire entro l'estate
Ora qui io credo di interpretare spero ex novo ne discutiamo il vostro pensiero nel senso di dire qui non bisogna inventarsi niente
Bisogna mettere in fretta le regole del gioco
E attenzione io ho molto apprezzato tra le tante cose del vostro presidente che bravo che simpatico che appassionato che è concreto
Quando dice non vogliamo andare esportare in Cina
Noi oggi siamo purtroppo per problemi io lo racconto sempre andrà in Cina per una fabbrica dell'Iveco che leader di mercato grazie a Dio nel mille novecentosettantasei rimasi impressionato nel settantasei c'era la banda dei quattro
Arrivava il governo tedesco con le banche
Con le università con le industrie col primo ministro tedesco i francesi
Oggi noi abbiamo la il treno che porta da Shanghai Lario porto che tedesco abbiamo le centrali nucleari che sono francesi e noi facciamo del nostro meglio
Esportando prodotti senza una grandissima tecnologia parte una forte presenza di Finmeccanica farti una forte presenza di FIAT però
Onestamente insiste in Italia negli ultimi trent'anni non ha capito non aveva capito quello che e dobbiamo ringraziare il presidente della Repubblica perché il primo vero viaggio di sistema
In prese governo Presidenza della Repubblica è stato fatto
Pochi mesi fa
Allora dicevo
Noi dobbiamo esportare in Cina Cina per noi un'opportunità straordinaria attenzione
Noi voi avete la vostra forza in giro per il mondo con i vostri marchi con i vostri prodotti con i vostri Patty Hearst con le joint ventures con i negozi con la rete di vendita
Marchi conosciuti marchi meno conosciuti i marchi più di nicchia marchi più di volume allora il nostro mercato il mondo lo siamo pronti ad andarci come ci siamo sempre andate col Desailly con la capacità di Marchetti con tutto quello che abbiamo fatto a condizione che se Schumacher deve guidare con una macchina una una mano dietro la schiena
Il sei mondiali di fila non li avrebbe vinto antico delle gomme eccezionali che abbiamo sempre avuto meno ogni tanto così un pochettino di distrazione allora io voglio dire il tema oggi è di riportare delle regole del gioco senza senza farsi che sia l'Italia
A doversi esporrei non avendo gli strumenti il punto che qui ci dobbiamo tutti chiarire che questi sono strumenti che ha l'Europa
Noi dobbiamo stimolare l'Europa in questa direzione e manda il suo a questo punto concordo su quanto ha detto il ministro La Malfa adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti e delle due l'una
O si fanno degli accordi in tempi brevi che siano accordi veri che siano accordi per noi validi
Oppure si passa al prevista alle previste sanzioni ed imprevisti strumenti chiaro d'Europa in mano
Il
Tempo il l'aspetto dalla marcatura di origine obbligatoria per i prodotti importati per voi fondamentale Auricchio sta lavorando con il commissario Frattini che
Ci sta dando un buon supporto un ottimo supporto in questa direzione perché non abbia bisogno da un lato di salvaguardia dall'altro di regole del gioco leali dall'altro di capire che se arriva un prodotto in Italia che arriva dal Madagascar ci sia scritto da dove arriva
Poi c'è tutto il grande tema della contraffazione
Noi di un anno fa
Lo sapevamo
E per la prima volta come era giusto Confindustria ha chiesto ad un vicepresidente
Auricchio di occuparsi solo del tema della contraffazione perché è un tema fondamentale trasversale onestamente non solo al vostro settore alla moda o all'arredamento è trasversale
In questo senso si sta lavorando molto poi devo dire anche grazie alle sollecitazioni disordini di Paolo Zegna eccetera è stato messo sarà disponibile credo entro la fine di questo mese
Un desk in Confindustria per seguire direttamente le singole aziende in funzione di tutta una serie di procedure di denuncia e di supporto
Allora
La lotta
La in questi tre punti riguardano il rapporto con loro poi c'è un problema nostro che la lotta alla contraffazione qui
Dogane Guardia di Finanza sanzioni sia in caso di arrivi di prodotti contraffatti e Dio solo sa quanti ce ne sono e dall'altro per chi acquista i prodotti credo che
Sia importante aver ottenuto che la lotta alla contraffazione possa far capo un otto a un'autorità dedicata a questo e in tal senso che l'alto commissario per la lotta alla contraffazione
E che nella di frizioni questa attività abbiamo chiesto che Confindustria e le associazioni voi con altri vostri colleghi possono avere un ruolo di rilievo in questo senso e chiaro però che quando tu vai al porto di Napoli e vedi negli ultimi tre anni un esponenziale aumento di contenere arrivati dalla Cina bisogna che ci attrezziamo non possiamo pensare che è un po'come il discorso delle infrastrutture di cui parliamo tra tre secondi di fronte all'aumento del traffico
E quindi la lotta alla contraffazione deve avere anche Investimenti uomini strumenti al di là dell'impegno che ci è stato garantito che cede la Guardia di Finanza ma le dimensioni sono molto molto importante
Ora
Questi temi avete un presidente battagliero
Ci siamo incontrati con Mandel sono siamo assolutamente in linea con il governo il convulso chiediamo solo un impegno ancora maggiore perché qui si tratta di un aspetto molto molto importante
Tenendo conto però del fatto che noi in Cina esportiamo vogliamo esportare dobbiamo esportare di più non possiamo pensare che le nostre aziende
Non abbiano nei prossimi dieci venti trent'anni ruoli molto importanti in Cina e quindi dobbiamo andare con l'Europa in funzione di regole del gioco chiare ed evitare
Situazioni che poi possano compromettere molto il nostro futuro in quel Paese
Detto tutto questo io credo però che noi dobbiamo dirci anche con altrettanta franchezza che qualunque strategia orientata unicamente
Al
Alla difesa non è una strategia di un Paese vincente e non è mai stata la strategia del nostro Paese
Quindi
Dobbiamo pensare che il mondo CPA c'ha o meno e a noi ci piace va avanti
Si aprono tanti mercati che non sono solo la Cina e non sono solo l'India perché l'Europa dell'Est la Turchia oggi un mercato fondamentale pensate al nord del Mediterraneo le opportunità anche geografiche che hanno rappresenta per l'Italia e paesi in crescita
Bene noi siamo cittadini del mondo abbiamo prodotti viva Dio che portiamo in tutto il mondo e quindi dobbiamo anche contemporaneamente pensare a una strategia di attacco non possiamo solo pensare di chiuderci di difenderci
Perché questa
Una linea perdente e senz'altro fuori dal nostro DNA io ho apprezzato le città del le slide che ci ha dato e i commenti del professor Fortis e io qui evito di fare dei commenti perché in questo momento in questa campagna elettorale permanente permanente nel nostro Paese
Se voi avete notato perfino nella mia relazione ci sono state delle e mi fa piacere perché nella sua conclusione Mary ministro ma fa detto esattamente se ne sarà dimenticato due tre ma i punti su cui lavorare che avevamo portato all'attenzione
Ci state dell'elezione dirittura partiti che una volta c'era gli schieramenti adesso all'interno dei singoli schieramenti c'è chi dice una cosa c'è chi dice un'altra
Perché si sta creando ormai da mesi questa campagna elettorale anche all'interno dei singoli poli mi devo sempre stare attenti perché ti dico sempre ti mettono sempre in bocca
Degli atteggiamenti politici però voglio dire se io guardo le chart lei Sly dal mille novecento ottantatré in poi il la crescita dell'export d'di calzature d'Italia e Cina e
Chiede quello cinese è stato esponenziale a dimostrazione che il così detto pericolo Cina non è di di di oggi o di o di ieri era anche di ieri l'altro sicuramente in questi ultimi anni si è fatto quasi niente in tal senso
Però
Io devo dirvi io non vorrei che adesso questo problema Cina diventi un po'cuore quello che è stato per molti governi o per molti industrie con tutto il rispetto di quella tragedia l'undici settembre
Io non vorrei che il problema Cina diventi una scusa per tutti
Parliamo c'è anche un po'sinceramente tra di noi imprenditori ora è paradossale quello che ho visto nelle ultime settimane sembra che adesso i problemi di questo Paese
Siano di per dipendano da da dall'industria i problemi dipendono che negli ultimi anni ci si è dimenticati la cosa più importante dell'Italia
L'industria il manifatturiero se non si rimette immediatamente i manti maturi ero al centro di questo Paese con quello che rappresenta noi perderemo ulteriore terreno
Allora attenzione
Io vi chiedo un po'provocare teneramente
è colpa dei cinesi
Se noi paghiamo l'energia il trenta per cento in più dei nostri concorrenti
Se abbiamo il più alto indice di associazioni di di di di di di di non concorrenza nelle Public Utilities nelle banche nelle professioni
E colpa dei cinesi se abbiamo un livello di infrastrutture oggi insopportabile in alcune regioni d'Italia in particolare i non solo al Sud che grava moltissimo non solo come cittadini ma come imprenditori costi dei trasporti inefficienze Time to market alle consegne logistica
è colpa dei cinesi se abbiamo il costo unitario di lavoro più alto d'Europa
E colpa dei cinesi se abbiamo l'IRAP e si continua a fare dire aggiornamenti anche in queste ore sull'IRAP l'IRAP deve andare alle aziende che esportano che competono da quelle che sono alla potente dentro la protezione sul costo del lavoro e io ho due dipendenti e non facciamo gli errori del passato demagogici dei piccoli medi grandi a furia di dire tutte queste cose abbiamo leggi le addusse ai nei più piccoli in Europa non abbiamo le grandi aziende
I tassi di ricerca in Italia sono bassi privati anche perché abbiamo delle industrie troppo piccole ma se voi pensate che l'ottanta per cento delle imprese italiane hanno meno di quindici dipendenti ma come possiamo pensare a fare grandi investimenti in ricerca
Allora la forza di questo ottanta per cento non deve diventare un non deve diventare una debolezza deve essere ancora più forza rilanciamo i distretti rilanciamo il territorio il rapporto tra l'industria
Le istituzioni e l'università
Detta diamo le piccole imprese che danno all'Università del della ricerca ma finalmente pensiamo al futuro di questo Paese
Smettiamola di parlare di diagnosi affrontiamo le terapie
Abbiamo bisogno di una politica che decida è finito il tempo della discussione non possiamo dire che siamo agli ultimi posti in Europa e poi passare del tempo solo a parlare del consiglio d'amministrazione della RAI
Abbiamo bisogno di prendere i urgenti decisioni
E noi dobbiamo fare la nostra parte in questo senso però non è che ci possiamo sostituire
Abbiamo bisogno di affrontare urgentemente tre temi e devo dire che il Governo in questo senso ci ha dato ampia disponibilità spero che in tempi brevissimi arrivino le decisioni uno lire
Noi abbiamo bisogno non solo perché ce lo chiede l'Europa ed è uno dei tanti temi per cui io sostengo che l'Europa ha salvato l'Italia e paradossalmente l'unica battuta che faccio che non voglio togliere nulla quello che ha detto sull'Europa il ministro
Paradossalmente quello che è venuto in Francia si può tramutare in una grande opportunità per un'Europa meno per un Crati che ha più vicino ai cittadini aperto portare avanti un disegno straordinario è un disegno che rappresenta il futuro anche dell'Italia Iraq
IRAP sul costo del lavoro se uno a tre dipendenti o le ha tre milioni è un fatto proporzionale segnò tre dipendenti se via Bassi il costo del lavoro dei miei tre dipendenti sul mio fatturato ha un grande vantaggio ma attenzione
Non non facciamo ulteriori errori perché non l'accetteremo più non si può non tener conto di questo
Ira
Costo della del del cuneo fiscale
Noi abbiamo un costo unitario per lavoro che non ha uguali in Europa
Non solo da noi è Hume intatto de del venti per cento negli ultimi dieci anni io faccio come la Malfa
A scanso di equivoci parlo degli ultimi dieci anni
Negli ultimi cinque è aumentato proporzionalmente negli ultimi cinque non non non è diminuito e non si è arrestato ma negli ultimi dieci anni aumentato quindi sono no di che vengono da lontano ma che stanno arrivando al pettine non basta più lo stellone italiano bisogna decidere
Allora cuneo fiscale
Aumentare il potere d'acquisto dei nostri collaboratori però diminuire tra il la cifra assoluta addirittura con l'IRAP noi stiamo sforando quasi io ti do cento e tutti i veti tasca cinquanta ma non è più possibile una cosa di questo genere
E terzo favorire la crescita delle piccole e medie imprese e qui la responsabilità degli imprenditori è forte quell'anche di mettersi insieme di accettare diffondersi di diventare più grande come le banche hanno avuto grande
Vantaggio a fondersi diventare più grande lo devono fare le piccole imprese da sole sano rischiano di non farcela anche le migliori anche quelle che hanno i migliori marchi anche quelle di maggior qualità
Allora non trascuriamo più l'industria partiamo dal fatto che questo è un Paese che uscito da una guerra
Difficilissima e che ci ha lasciato poveri e che grazie all'industria è diventato uno dei sei sette Paesi numero uno al mondo
Allora torniamo ad affrontare questi temi
Con alcune scelte di breve
E contro delle scelte
Strutturali invece perché ha ragione la Malfa quando dice qui abbiamo dei problemi strutturali io però dico io devo noi dobbiamo fare il nostro mestiere di imprenditore lo dobbiamo far meglio qui ognuno deve fare la sua parte
Con rispetto allora io dico sempre
Le forze migliori di questo Paese si devono mettere insieme debbono cercare di condividere non dieci cinque grandi priorità che sono il futuro ma che sono e priorità che richiedono scelte Investimenti sottolineo Investimenti qui non possiamo non non andare a fare dei tagli
A trovare delle risorse ad a vere come facciamo noi in azienda il denaro per gli investimenti futuri perché a furia di tagliare se tagliarsi con la ricerca l'innovazione e la pubblicità
Sì
Prossimi uno-due anni voi avreste caro Balducci se tu tagli un po'di pubblicità
O fai delle scarpe senza pagare il marchio alla Ferrari tu dopo un po'per due o tre anni fa e dei gran soldi però poi chiudi l'azienda allora il tema vero il tema vero è quello
Di reperire risorse
In questo Paese abbiamo bisogno ognuno di dare il suo contributo noi dobbiamo fare bene il nostro mestiere però abbiamo bisogno che chi deve prendere delle decisioni sappia che i tempi della politica
Italiana ed europea ma soprattutto italiana non solo i tempi dell'economia non possiamo continuare a guardare queste cifre con grande preoccupazione e peggiorano sempre senza affrontare di petto la situazione questo è quello che dobbiamo fare ora il contesto italiano è un contesto che agli ultimi economico gli ultimi punti apposti in Europa di una Europa che a sua volta agli ultimi posti a a livello mondiale però noi dobbiamo guardare avanti
Allora è inutile che continuiamo a fare dei dibattiti sul passato di chi era la colpa quante era quanto oggi la realtà è siamo il Paese con il più grande debito pubblico
Siamo un Paese in forte deficit siamo un Paese con i parametri di produttività di esportazione di competitività di costo del lavoro ai più bassi livelli devono
Rimbocchiamoci le maniche non solo noi imprenditori perché un anno che lo diciamo
è un anno che diciamo che l'impresa familiare non deve diventare un limite ma una forza è un anno che diciamo che dobbiamo crescere che dobbiamo investire di più però attenzione non le cose le facciamo le dobbiamo fare nell'interesse del nostro della nostra azienda
Chiediamo che tutti facciano la loro parte non vogliamo invadere il campo di altri però abbiamo bisogno
Finalmente di passare alle terapie
E qui io vorrei fare un'ultima riflessione
Che riguarda noi
Io credo che se c'è un settore
Ma non solo per le cifre perché le quanto diceva forzisti quanto impatta alla Fiera la filiera della pelle calzature sulla sull'industria e sul PIL sull'export sull'industria italiana è fondamentale
Però vedete voi avete anche
Una attività particolare
Un'attività in cui io vedete
Quando viene un giornalista giapponese o coreano o americano a chiedere qual è insuccesso della Ferrari
E come la Ferrari grazie a Dio ci sono centinaia e centinaia di migliaia di aziende italiane che lavorano con la stessa passione con la stessa qualità hanno solo meno riflettori addosso
Io rispondo sempre
Uomini prodotto cliente
Allora vedi questo giornalista che dice accidenti son venuto magari da Tokio sento questo qui che mi dice queste banalità non sono e voi lo sapete banalità perché gli uomini e qui viene il concetto di innovazione e la ricerca è fondamentale non c'è dubbio che il Paese investa in ricerca troppo poco ma è altrettanto vero che noi imprenditori dobbiamo fare di più
Però quando si parla di ricerca tutti pensano alla chimica alla Pollina parliamo di innovazione l'abbia la fortuna come Confindustria voi lo sapete
Soldini lo sa di avere un vicepresidente straordinario come come Pasquale Pistorio per l'innovazione l'innovazione diresse nel nostro DNA
Di non fare nel modo di organizzare l'azienda nel trattare i clienti nell'affrontare i mercati il design'il prodotto il processo allora
Uomini
Senza uomini straordinari possiamo avere due dipendenti ne possiamo avere due milioni non facciamo prodotti straordinari prodotti e qui che ci giochiamo
La la faccia i bilanci l'immagine con i nostri concorrenti
Clienti puoi avere i migliori prodotti e i migliori uomini ma se non hai chi te li vende non hai la comunicazione non ha il marketing non hai i trasporti per la consegna in tempi giusti voi me lo insegnate non ne usciamo
Allora io credo che in un Paese che ha grandi possibilità di ricostruzione perché qui non si tratta di usare termini io non ci credo al declino il declino e di quei Paesi che non hanno obiettivi e di quelle aziende che non hanno idee che non hanno progetti che non hanno programmi che non hanno sfide
Noi
Se faccio l'esempio della Ferrari siamo qui che vogliamo ritornare a vincere sembra che non abbiamo mai vinto nessuno aveva vinto sei mondiali di Formula uno di fila
Eppure son passati quattro mesi sembra che tutti se lo siano dimenticati Oggiono detto vi mando una bella vestaglia perché qualcuno se la deve togliere anche stava il taglio e stiamo lottando per tornare a vincere
Però ci vuole questo spirito che è comune a tutti gli imprenditori italiani e dobbiamo fare di più
Non di più nel senso solo a livello di mette di investimenti più anche culturalmente e allora io dico sempre il mestiere di imprenditore è un mestiere straordinari
Fatto di due concetti la solitudine e il coraggio
Perché vedete quante notti insonni qualcuno di voi ha passato passato o passerà alla vigilia di decisioni importanti per la propria azienda
Difficili lì non c'è Confindustria non c'è governo non c'è sindacato non c'è nessuno che può prendere delle decisioni per voi
Solo l'imprenditore per la propria famiglia per il futuro dell'azienda però il bello del nostro mestiere la nostra passione la nostra forza
Allora
Io lo dico sempre vale per la FIAT vale per qui si tratta di fare dei bei prodotti di investire disse vincere noi abbiamo delle grandi possibilità col made in Italy
E
Il vostro settore in questo senso ha fatto tantissimo io ho tanti amici nel vostro settore che sono seduti qui e non sono seduti qui
Sono un vostro cliente sono orgoglioso quando vado in giro per il mondo di vedere le scarpe italiane chiaro qualcosa di più
Hanno quella creatività e il colore il particolare il laccetto è è la scarpa è la la scatola il PAC agire come scritto il mare ma viva Dio
Noi di questo dobbiamo fare la nostra grande forza dobbiamo innovare dobbiamo crederci dobbiamo dare il nostro contributo non dobbiamo pensare di invadere il campo degli altri ma dobbiamo anche sapere che abbiamo una grande opportunità poi è logico
Noi chiediamo solo una cosa metteteci nelle migliori condizioni per fare il nostro mestiere non fateci sentire soli non fateci sentire in difficoltà di fronte a chi gioca con senza il fuorigioco con uno davanti al portiere
Non citate troppe leggi togliete c'è un po'di burocrazia una volta per tutte speriamo che prima o poi ci saranno delle lezioni che per un po'di tempo non arriva e allora con un progetto bipartisan affrontiamo
Non è dedita a destra e di sinistra la semplificazione burocratica
Meno procedure non è giusto che un imprenditore piccolo italiano passi metà del suo tempo a chiedere permessi ottenere permessi ad andare in giro per chiedere ulteriore autorizzazione non passi lo stesso tempo investire a progredire a sviluppare la propria azienda
Abbiamo bisogno di un Paese
Più con più concorrenza
Con più innovazione un Paese che metta all'industria al centro che ci tolga dei pesi che ci metta non c'è via sussidi il vero imprenditore non cerca i sussidi non si fa impresa né con i soldi dello Stato né con i soldi delle banche
Bisogna che sviluppiamo i nostri prodotti
I processi li abbiamo sviluppati molto deve ancora lavorare sui prodotti dobbiamo dire noi la nostra parte la facciamo e la continueremo a fare chiediamo solo non fateci passare la voglia di fare gli imprenditori
Abbiamo bisogno che i nostri figli quelli preparati quelli capaci quelli che dimostreranno non solo perché portano il nostro nome di lavorare in azienda abbiamo bisogno che trovino
Di nuovo un humus
Una situazione al di fuori delle aziende in grado di metterci in condizione di competere noi prendiamo un impegno quello di sapere che tutti i problemi non sono fuori dalle aziende ma anche nelle nostre zie da quelle ci pensiamo noi
Allora io credo che se noi adesso mettiamo in fila una grande attenzione e una grande spinta verso l'Europa per toglierci una serie di preoccupazione
Se
Vediamo come mi sembra io ho preso atto finalmente con piacere che il nuovo governo ha parlato di impresa
Ha parlato di nuovo indirettamente quindi anche di industria cioè del core business di questo Paese adesso un paese che vive l'industria e di turismo
E intorno all'industria intorno turismo servizi terziario non è che possiamo mettere le ciminiere dappertutto però noi abbiamo bisogno di Avvenire di essere di nuovo in condizioni di poter competere
Quindi io credo di terminare dicendo
State tranquilli a parte che anche se non lo volessi non mi fa dormire la notte Soldini quindi potete star tranquilli grande impegno sul tema dell'Europa
Proprio ripeto l'altro giorno c'è stato un incontro lungo approfondito non voglio dire difficile perché la persone di qualità ma col Mandelson in funzione di quei tre chiari precisi esigenze da parte dell'Europa e quindi dell'Italia
Euro
Lotta alla contraffazione grande attenzione al tema
Della in
Dei controlli alla dogana
Il tema e devo dire su questo sono molto ottimista della etica tra etichettatura obbligatoria dei paesi di origine
Lavoro con il governo in funzione dire Apps un lavoro di diminuzione dell'alta del cuneo fiscale e di facilitare concentrazioni e fusioni tra le piccole imprese poi affrontiamo
Non da consulenti
Ministro La Malfa perché noi ma da protagonisti
I grandi temi
Che sono il futuro di dove saremo di dove vorremmo essere tra dieci anni che non sono solo l'Iraq che non solo il cuneo fiscale
E che non sono la funzione solo anche se tra dieci anni dobbiamo avere sempre un paese che vive di piccole e medie aziende ma non perda le grandi nel chiede alcune medie diventino grandi e che le piccole pur rimanendo piccole diventino un po'meno piccole per andare all'estero per fare dei consorzi per ulteriormente sviluppare i distretti e infine per
Crescere ancora in innovazione ricerca qualità tecnologia a secondo
Del dei settori io vi posso dire in questo senso entusiasmo passione determinazione da parte nostra so che voi fate altrettanto è un momento difficile ma questo Paese li ha sempre superati
E sempre in queste situazioni gli imprenditori sono stati i protagonisti della ricostruzione e della rinascita chiediamo solo che tutti facciano la loro parte noi ci siamo e ci saremo grazie buon lavoro
Adesso
Parte degli orsi ammette che sono oggi
C'è una premiazione
Per l'impegno che un nostro amico imprenditore ha dedicato alla vita associativa per cinquant'anni certamente c'è l'impegno di dare il nuovo premio fra venticinque anni
Con i settantacinque anni di attività posso dire solo una cosa perché la famiglia Balducci sarà venuta venti volte da me a Maranello quando ci stavo e mi manca molto e mi manca molto a convincermi che era giusto fare un accordo di licenza bruttini non ride perché così
Per
Balducci e le scarpe dei bambini Ferrari che a proposito di marketing siccome io ero sinceramente un po'titubante non sul marchio sul nome sulle capacità e Balducci ma dire forse fare delle scarpe da bambino col marchio Ferrari lui ha fatto un pressing sul presidente della Ferrari che sarei io che ho due bambine di due di quattro anni per cui alla fine le mie bambine era talmente entusiasta delle sue scarpe a dimostrazione che il Marte che ti e la promozione serve ti voglio fare tanti complimenti
Allora ciò che hanno cioè può iniziare per favore
Ecco fa tutta la categoria che Gabriel contraria
Grazie
Davo grazie a Balducci perché vuole rimanere abbiamo nella sala accanto un pranzi grazie a tutti è vostra presenza