Assemblea 2005 di Federchimica

Bene buongiorno a tutti alle autorità agli illustri ora fu lei a lei gentile signore e signori ovviamente a tutti gli associati che ringrazio per essere oggi qui in maniera così numerosa
Prima di dare inizio ai lavori dell'assemblea della parte pubblica
Informo che si è conclusa l'Assemblea la parte privata riservata agli esponenti delle imprese associate nel corso della quale è stato eletto presidente
Con il novantanove punto ottantasette per cento dei voti a scrutinio segreto i Cavalieri del lavoro dottore ingegnere Giorgio Squinzi a cui cedo la parola
Innanzitutto
L'ha già fatto nella parte privata ma vorrei ripeterlo anche in questa parte pubblica ore grazie al mento a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa rielezione
Le elezioni sono sempre difficili molto più difficili delle prime elezioni
Io posso solo promettere in un momento particolarmente difficile quando quello quale contrattuale ce la metterò tutta cercherò di essere all'altezza delle vostre aspettative cercherà di raggiungere il più possibile i risultati che nove dobbiamo necessariamente cercare di avere per poter continuare e impossibili mente migliorare la competitività del nostro settore
Abbiamo davanti tanti problemi ma mi toccheremo
Magari in maniera più dettagliata nel discorso che Little Rock fra pochi minuti
Io realmente
Sento molto la responsabilità di questo mandato ce la metterò tutta spero di separatezza delle vaste aspettativa comunque grazie ancora a tutti
Adesso
Ecco adesso passerei la parola alla dottoressa Diana Bracco il nostro Presidente uscente
Per chiedere di un indirizzo di saluto
Grazie proprio una saluto Breve che però voglio fare lavori cari colleghi
Tanto grazie e in particolare a chi ha lavorato con me in questi anni i vicepresidenti del tesoriere li voglio citare Giorgio Clarizia Alberto Donati Aldo Fumagalli Romario Cesare Puccioni Umberto Rosa Antonio Zoncada
Bruno brianzoli e poi grazie allo staff di Federchimica guidato dal dottor Benedetto che con impegno e con dedizione e poi con costante voglia di nuove sfide ha permesso di realizzare molte iniziative ma grazie speciale alle imprese che sono il tessuto pulsante di Federchimica
Ho vissuto questa Presidenza con nel cuore voi sapete che nel rapporto con l'associazione da sempre fondato sull'amicizia sulla simpatia sulla stima di tantissime persone
Che hanno sempre condiviso tra la voglia di lavorare insieme per gli obiettivi comuni voi sapete anche che Federchimica rimarrà la mia casa associativa
Deve essere allegata professionalmente e affettivamente nella vita associativa con me in azienda s'impara a far convivere e a condividere il Breve e lungo termine quindi la risposta alle emergenze e progetti di ampio respiro
E allora un esempio di emergenza che abbiamo dovuto fronteggiare debbo dire con successo
è stato il decreto sugli standard di qualità delle acque dell'agosto due mila e quattro il futuro dell'industria italiana si costruisce anche ribattendo giorno per giorno alle minacce alla competitività industriale
Che vengono darò normative assurde o da comportamenti chiaramente anti industriale nonostante la consapevolezza del divario competitivo rispetto ai nostri concorrenti esteri reagire è un dovere implicito un lavoro fondamentale e da sempre contrassegna anche Federchimica
Però il futuro dell'industria italiana si costruisce soprattutto sull'innovazione
E nella chimica è sempre stato così
Quindi questo è l'impegno con cui ho voluto caratterizzare la mia presidenza in linea con quello che avevo già portato avanti e come vicepresidente di Confindustria
Allora innovazione significa formazione qualità delle risorse umane e ricerca e io sono orgogliosa di quello che siamo riusciti a fare con poche risorse in poco tempo ma con tanto entusiasmo
Abbiamo coalizzato energie per rilanciare la chimica e la sua immagine valorizzando innanzitutto il suo considerevole impegno ricerca innovazione e per l'ambiente
Esposti voi scherza pone infatti al centro delle nostre attività Salute sicurezza dei dipendenti e tutela dell'ambiente
E a questo proposito cito il lavoro fin qui fruttuoso ma non concluso che abbiamo condotto riguardo Ricci
Riducendo l'impatto che altrimenti sarebbe stato disastroso sulla competitività delle imprese chimiche ma anche su quella di tutti gli utilizzatori a valle dei prodotti chimici
Questo senza nulla togliere alle giuste esigenze di sicurezza e tutela della salute
In più occasioni abbiamo anche richiamato l'attenzione sui cambiamenti che l'intero comparto ha vissuto a fronte della diminuzione delle grandi imprese un tessuto di piccole e medie imprese con un forte orientamento été
Una rilevante incidenza occupazionale prodotti utilizzati praticamente in tutti i settori industriali abbiamo messo in evidenza come il nostro settore abbia una presenza trasversale fondamentale possa avere un ruolo determinante per lo sviluppo del sistema industriale nel suo complesso e per la qualità della vetta
Senza dimenticare che la Lombardia e la principale regione chimica in Italia ed è la seconda in Europa per la numerosità degli addetti e per il numero delle imprese
Federchimica guardato al futuro rivolgendosi ai giovani avvicinando formazione e mondo del lavoro ha proposto all'istituzione scolastica e universitaria analisi idee progetti
Cito fra tutti il Progetto specie per stimolare le vocazioni chimiche orientare i giovani chimici verso un futuro professionale di soddisfazione
E Federchimica elaborato in breve tempo grazie alla fattiva collaborazione degli esperti delle nostre imprese un approccio alla politica al dell'innovazione che ha carattere di originalità
Concretezza e siamo fiduciosi efficacia mi riferisco all'accordo quadro col CMR che abbiamo presentato il venti di maggio uno strumento per orientare la finalità industriali la ricerca pubblica
Quindi formazione e ricerca tema portante per il futuro rispetto al quale le imprese devono essere vicine all'associazione ancor più di quando si discute di normative ed è questo il primo messaggio che voglio lanciare a voi tutti
Le politiche associative devono essere orientate alla crescita
Ma già condividerle già Voeller le bisogna lavorare per renderle possibili
La cultura dell'impresa di tutti noi riconoscendo l'innovazione del ruolo di fulcro deve sostenere attivare progetti di ricerca che inducano a cercare partner a condividere problemi e soluzioni con altre aziende
E con il mondo accademico
E parlando di ricerca ricordo con soddisfazione che per la prima volta siamo riusciti a far rientrare la chimica fra le priorità del suo Programma Quadro
E chiudere una riflessione circa il modo con cui intendo caratterizzare il mio futuro impegno associativo in Assolombarda
Problemi da risolvere sono molto importanti
Ognuno di noi deve cercare nel suo ambito personale aziendale associativo di coalizzare le forze e creare massa critica di mettere a frutto le eccellenze l'impostazione dell'attività cercherà il confronto di sinergie con tutte le Associazioni industriali territoriali e di categoria come previsto dalle linee guida di Confindustria
E mi viene naturale cominciare da Federchimica per avviare un progetto di maggiore interazione fra associazioni le sinergie che cercheremo devono generare vantaggi reali per l'impresa
Federchimica e Assolombarda senz'altro hanno una caratteristica in comune
Perché le imprese che ne fanno parte sono sempre state sulla linea di frontiera hanno quindi sviluppato potenzialità e capacità che possono aiutare il Paese a far vincere la cultura industriale
E prima ancora la cultura dell'impegno tenne una premessa
E con questi pensieri auspici
Lascio le redini di Federchimica nelle mani di una persona che sicuramente la saprà guidare quella di oggi è impostare quella di domani
Che Giorgio Squinzi con un augurio veramente affettuoso grazie
Grazie a Diana Bracco se lascia un vuoto per tutti non hanno poi ne riparleremo su questo punto
Ecco se ha raggiunto nel frattempo il presidente della Provincia di Milano Filippo Luigi Penati che pregherei di valorizzare un saluto a tutti noi grazie
Grazie presidente innanzitutto
Molto gradita se si può dire così l'occasione di poterlo fare pubblicamente
E di fare lei presidente di Federchimica gli auguri di buon lavoro ma di farli anche o dottoressa polacco per nel suo nuovo incarico gli oculisti
Il buon lavoro garantendo da parte dell'amministrazione che rappresento
La disponibilità ad una collaborazione per le cose che potremo fare insieme
Avendo noi
Posto al centro della l'azione amministrativa per quanto riguarda il rilancio economico produttivo e sociale
Della provincia di Milano
Quello che abbiamo definito un patto per lo sviluppo sostenibile quindi la volontaria di essere l'istituzione che farete che fa sistema che aiuta costruire insieme un Progetto che possono dare la possibilità di rispetto al tema della competitività penso poi verrà richiamato più volte del delle nostre imprese sapendo che contribuisce dando un grande contributo la competitività le organizzazioni dei sistemi territoriali
Che è sempre più competono le imprese che sono in prima fila nella competizione internazionale nella lotta e conquiste quote del mercato globale ma competono anche sempre di più i sistemi territoriali Sistemi Complessi
C'è un un punto in cui noi crediamo che ci possano svolgere proficuamente un lavoro della Provincia stiamo lavorando e sviluppando ulteriormente i rapporti con
Con la Camera di Commercio stiamo costruendo sviluppando rapporti che vogliamo sviluppare con il sistema al mondo dell'università della ricerca e naturalmente con la grande disponibilità a collaborare con il mondo il mondo delle imprese
Un'ultima un'ultima questione sulla questione o e ci sono una serie di iniziative che già sono partite che riguardano le biotecnologie ieri che vedono sia nel mondo dell'impresa Camera di Commercio e provincia
Altre lei avvieremo nei prossimi nei prossimi mesi c'è un punto che credo che debba in qualche modo diventare mi auguro che possa diventare solo condividerete un punto comune dell'agenda dei lavori che è quello di come anche le istituzioni si rinnovano io a un anno dall'esperienza di Presidente della Provincia devo dire che
Il governo della grande regione urbana milanese ha bisogno di togliersi un po'di polvere
Di togliersi
Qualche retaggio che più sta legato al passato ma di essere in grado di mettersi in discussione così come si muove così come si deve notare nel mondo dell'impresa e nel mondo della ricerca nel mondo e l'università
Io credo che non possiamo pensare lo dico prima
Riguardo al mondo politico istituzionale che le istituzioni rimangano ferme
C'è una necessità di aprire un dibattito vero per l'attuazione della di un nuovo sistema di governo dell'area metropolitana milanese la città metropolitana penso che debba essere un punto di snodo nevralgico di apertura di un dibattito per renderla finché effettivamente realizzabile concreta
Credo che anche da questo punto di vista mi auguro che l'avere da questo punto di vista col mondo delle imprese ci possono essere un uno scambio proficuo per fare le cose
Che servono e non per quelle che abbiamo che abbiamo in mente
Noi lanceremo una proposta nei prossimi giorni come Provincia
In cui mettiamo in discussione prima di tutto noi stessi la provincia la Provincia di Milano resistenza alla Provincia di Mila
Considerando la città metropolitana come entità come istituzione di governo terza sospetto il comune capoluogo rispetto all'attuale all'attuale provincia
Spingendo una proposta che tende a mettere in discussione noi stessi per rinnovare anche il sistema del Governo dei territori in una fase delicata
Per la competitività una fase anche di passaggio molto delicato anche per la zona più ricca e più avanzata allora del nostro nel nostro Paese
Con gli auguri che anche dalla vostra Assemblea
E quindi con la certezza che anche dalla vostra assemblea possono arrivare contributi importanti per il lavoro comune per il nostro in particolare vi ringrazio dell'occasione che mi avete dato questa mattina e buon lavoro a tutti
Autorità colleghi Amici
Vorrei iniziare innanzitutto con un sentito ringraziamento e no a Diana Bracco per l'impeccabile conduzione della nostra Federchimica durante il suo mandato
Ha saputo dare a alla Federchimica una visibilità che non avevamo mai avuto e accrescerne il prestigio
Visibilità e prestigio per la chimica sono importanti perché significano autorevolezza e miglior difesa della competitività dell'impresa cioè il fine ultimo di un'associazione industriali
Ai risultati raggiunti nelle relazioni con il mondo esterno si sono uniti i servizi sempre più mirati per le nostre aziende
E tutto ciò con una gestione orientata alla partecipazione attiva dell'impresa alla snellezza alla riduzione dei costi
Diana Bracco troppo legata Federchimica e sappiamo che non la stiamo perdendo
Saprà aiutarci in altro modo sempre con autorevolezza e amicizia
E lo ha già comunicato pochi istanti fa ne siamo felici
Anzi dichiariamo fino ad ora evidentemente la nostra disponibilità per tutte le sinergie possibili su tematiche comuni con Assolombarda per essere un esempio
Insieme di eccellenza per tutto il sistema confederale
Grazie grande
Due anni fa notavo
I tanti cambiamenti che erano avvenuti c'erano avvenuti né mia e anni di presidenza oggi mi colpiscono di più e mi fanno male i non cambiamenti
Ormai dieci anni fa Federchimica nel dare il suo contributo alla riforma della pubblica amministrazione aveva messo a punto uno schema per descrivere la giungla inestricabile delle autorizzazioni
A dieci anni di distanza nulla è cambiato o quasi
Il numero di autorizzazioni i passaggi burocratici sono sempre decine questo è il vero problema
Per aprire un impianto chimico ci vogliono ancora diciassette tra pronunce e denunce tredici prescrizioni il tutto da dieci diverse autorità competenti
Con tempi che difficilmente sono sotto i tre anni ma che in molti casi raggiungono i due illustri
Grecia e così non è proprio possibile continuare
Quando incontro un rappresentante del SIS nostro sistema paese cerco di raccontare la mia esperienza di imprenditore che ha investito per produrre in tutti i continenti
Lo informo in quante poche settimane ottenuto le autorizzazioni ovviamente nel massimo rispetto delle severe regole in alcuni Paesi estremamente severe
Come sono stata aiutata dalle autorità locali nella consapevolezza che una nuova realtà prodotti produttiva porta occupazione e benessere
Pensiate che in Italia qualcuno vi andava fatto domanda su come tutto ciò sia possibile in paesi dove il rispetto dell'ambiente è un valore fortemente condiviso da tutti no nessuno ha mai mostrato interessa sapere queste cose
La mancanza di cultura industriale o meglio la presenza di una cultura anti industriale e forse il problema più grave del nostro Paese
Nel mercato globale non sono solo le imprese che si fanno concorrenza ma anche le nazioni e una nazione senza cultura industriale non può aiutare la competitività delle sue impresa
I problemi del sistema Paese dell'industria chimica sono strutturali
Di conseguenza è molto difficile riuscire ad incidere individualmente
Questo è il motivo principale per accrescere il nostro impegno associativo nostro di imprenditori ma anche dei nostri collaboratori perché anche per loro l'impegno associativo possa essere un momento di cambiamento e di crescita
Per l'industria chimica la priorità è una sola
Imboccare tutti con maggiore decisione la strada dello sviluppo sostenibile
Per fare questo ci vuole coraggio e impegno da parte dell'impresa
Ci vuole anche un deciso cambiamento del rapporto state impresa nel nostro Paese perché c'è troppa distanza tra l'Italia e le altre nazioni e perché è l'ambito dove mentre Strove si creano più vantaggi competitivi in Italia si vanificano o addirittura si distruggono gli sforzi dell'impresa
Ho ascoltato pochi giorni fa molti di voi erano presenti una lucidissima analisi del professor Alberto Quadrio Curzio sull'apporto produttivi della produttività totale dei fattori alla crescita del PIL in Italia
Ecco la produttività totale dei fattori include parametri come la formazione delle risorse umane la ricerca scientifica e tecnologica l'innovazione tecnologica di impresa i sistemi organizzativi della ricerca e sviluppo ebbene
Questo apporto in Italia alla crescita del PIL si è andato riducendo negli ultimi venti anni ed è addirittura diventato negativo dall'inizio del nuovo secolo
Come dicevo le variabili principali che determinano la produttività totale dei fattori sono la formazione delle risorse umane ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica nell'impresa
E queste sono proprio le leve da azionare verso l'obiettivo dello sviluppo sostenibile
Innanzitutto vediamo la formazione industria chimica ha bisogno di risorse umane qualificate perché vive di scienza di ricerca ed innovazione
Federchimica ha cercato di dare un contributo concreto per meglio orientare i percorsi e Nietzsche fulmine sita riverso una formazione adeguata alle necessità dell'impresa e per promuovere le vocazioni chimiche
Abbiamo fatto uno sforzo per esplicitare le nostre esigenze per offrire prima di chiedere e criticare
Ci auguriamo che le nostre esigenze siano tenute nella dovuta considerazione e che la cultura del cambiamento entri finalmente nella scuola e nell'università
Da parte delle imprese dobbiamo avere la consapevolezza che il nostro viluppo per il nostro sviluppo di lungo periodo si fonda in primo luogo sull'assunzione di giovani laureati ad indirizzo chimico e sulla loro formazione
Non possiamo pensare che sia un problema di altri è soprattutto un problema nostro
Dobbiamo aprire le nostre aziende astesi tesi di laurea master dobbiamo dialogare di più con il mondo dell'Accademia e con la comunità scientifica
Troppo poco è cambiato e molteplici ritardi si stanno accumulando nel sistema di ricerca e sviluppo in Italia
La realtà dimensionali italiana con limitata presenza di medie e grandi imprese limita la capacità di fare ricerca strutturata cioè con risorse dedicate e di sostenere un rapporto organico con coloro che conducono alla ricerca di base
Il posizionamento su settori della chimica delle specialità ha indotto a privilegiare fino ad ora la flessibilità l'orientamento agli immediati bisogni del mercato la rapidità nel rispondere alle esigenze dei clienti
Queste caratteristiche oggi non bastano più se non sono sostenute come ho detto da una ricerca strutturata in quanto non consentono di avere di creare vantaggi competitivi difendibili
Aver successo aver avuto successo fino ad oggi non significa averlo anche domani
La cultura prevalente nel mondo dell'Accademia della ricerca pubblica riconosce con difficoltà il valore dell'aspetto tecnologico applicativo della conoscenza stesse
Ci sono per fortuna dell'illustre eccezioni io ne ricordo una personalmente mi aveva fatto particolare piacere il professor Pierluigi il degente progresso il premio Nobel per la fisica nel mille novecentonovantuno noto per i suoi lavori sulla teoria della super con duttilità ha riconosciuto l'importanza dell'applicazione delle conoscenze decidendo di abbandonare il campo di ricerca che lo aveva portato al nove per dedicarsi agli studi applicativi sui fenomeni dell'adesione da imprenditore che si occupa di adesivi questo mi aveva fatto sentire molto più importante
Ecco dobbiamo tutti essere convinti che solo una catena non interrotta scienza ricerca applicazione può dare risultati validi e pratici riconoscibili
E il recente accordo quadro CNR Federchimica è uno strumento utile per cercare di superare le difficoltà
L'impresa deve capire che l'approccio scientifico non può essere basata sull'imperialismo troppo spesso unica base dell'innovazione industriale la ricerca pubblica deve riconoscere il valore dell'applicazione industriale come anello terminale indispensabile della catena dell'innovazione l'anello cioè che trasforma le conoscenze in valore economico
Volontà di cambiare rispetto dei ruoli obiettivi condivisi e lavoro comune questa l'unica ricetta che può portare a risultati concreti
L'impresa deve avere l'ossessione della ricerca perché il motore della crescita
Una politica economica che non dia priorità alla ricerca una politica industriale di semplice difesa come ho sentito dire da un economista cercare di riordinare le sedie a sdraio sul ponte incrinato del Titanic
Ma è proprio quello che si sta facendo mentre indossa italiana va a picco
E un moderno sistema di relazioni industriali deve sostenere lo sforzo competitivo dell'impresa
Il ruolo del nostro contratto nazionale di lavoro è stato soprattutto quello di strumento per cogliere esigenze orientare scelte e comportamenti
Favorire lo sviluppo nel settore di relazioni industriali adeguati a sostenere anche da un punto di vista culturale il cambiamento questo ruolo non lo consideriamo esaurito
Ci sono molte importanti le scelte contrattuali che testimoniano la bontà della nostra strategia abbiamo bassissimi livelli di conflittualità e abbiamo quasi sempre realizzato rinnovi contrattuali in tempi brevi
Abbiamo determinato a livello nazionale una dinamica delle retribuzioni in linea con l'inflazione e distribuito a livello aziendale una significativa quota retributiva variabile in relazione a indici di produttività e redditività
Abbiamo ormai da anni disponibile per le imprese un'ampia flessibilità negli orari di lavoro e nelle assunzioni a termine che nel cinquanta per cento dei casi vengono poi trasformati a tempo indeterminato
Abbiamo investito e molto
Investiremo sempre di più nella formazione dei nostri collaboratori
Abbiamo costruito un'alleanza strategica con il sindacato sul fronte ambientale della sicurezza
Che fra l'altro ha contribuito a collocare il nostro settore al secondo posto subito dopo quello petrolifero per il minor numero di infortuni e per le malattie professionali e questo secondo le statistiche in
Abbiamo recentemente avviato fa schifo
Il primo fondo navi negoziale di assistenza sanitaria integrativa
Abbiamo da ben otto anni realizzato Fonchim il primo fondo negoziale di previdenza complementare che ha ottenuto un significativo successo con centosedici mila iscritti e oltre un miliardo di euro di patrimonio
In materia con riferimento all'attuazione della delega previdenziale riteniamo essenziale e da quanto è emerso negli ultimi giorni mi pare si vanno in questa direzione che le istituzioni si facciano carico di accompagnare le prossime necessiti novità legislative
Con un serio e capillare Progetto informativo e formativo
Dotato della più assoluta imparzialità rispetto ai diversi strumenti e interessi
La libera concorrenza nel settore della previdenza integrativa è possibile solo tra strumenti confrontabili in piena trasparenza
Mi chiedo quale strumento diverso dal fondo negoziale posso assicurare lo stesso basso livello di costi e la mi stesse missioni di difesa degli interessi degli aderenti
Sì stanche domandando se l'attuale sistema di regole contrattuali sia adeguato a rispondere ai nuovi bisogni delle imprese e quali possono essere le realistiche alternative di miglioramento
Mi sembra difficile e non opportuno immaginare una radicale trasformazione di questo sistema contrattuale
Che almeno nel nostro caso ha funzionato bene
Certamente emerge l'esigenza di un aggiornamento delle regole condiviso da tutti gli attori coinvolti
L'obiettivo che dobbiamo fissarsi è quello di favorire una politica che coniughi maggiore competitività delle imprese contenimento dell'inflazione
Equità salariali
A fine anno avremo un importante e delicato
Appuntamento contrattuale che sarà un ulteriore banco di prova di questo nostro sistema
Impazza in passato in situazioni non facili e anche abbastanza isolati abbiamo avuto il coraggio di realizzare intese che si sono dimostrati impari importanti per le imprese e per i lavoratori e che sono diventati dei moderni la situazione attuale richiede alle parti in scelte tempestive adeguate e coraggiose
Risulta evidente che le nostre scelte in materia di relazioni industriali non hanno motivazioni ideologiche difendiamo e sosteniamo il nostro sistema perché negli anni si è dimostrato adeguato e soddisfacente per esigenze del settore
Sono convinto che dimostra di esserlo anche in questa fase estremamente difficile egli continuerà a rappresentare un modello di moderne relazioni industriali
Ho voluto lasciare per ultimi i temi che più rimandano al sistema Paese sono quelli su cui c'è più bisogno di cambiamenti quelli su cui siamo più lontani dagli altri su cui ci stiamo allontanando di più
Ma sono anche quelli proprio per questi motivi dove si può e si deve fare di più
Ogni politica per la competitività sembra doversi infrangere contro il muro del deficit pubblico
Noi crediamo invece che una politica mirata ad un sistema normativo non penalizzante per la competitività non costi proprio nulla
Costa solo tanto coraggio politico
Da parte di Confindustria perché sia la vera priorità nel confronto con il governo
E da parte del governo perché deve credere che normative efficienti e burocrazia al servizio dell'impresa significano competitività e benessere
C'è non solo per noi è una grande occasione per dimostrare che si vuole veramente cambiare e definire normative orientati alla competitività
Ed è quella della delega per il riordino della normativa ambientale
I tempi sono molto stretti per poterla portare a termine prima della vacanza elettorale e non possiamo permetterci di ricominciare tutto daccapo tra un anno bisogna fare in fretta ebbene la delega ambientale e l'occasione unica per dichiarare morta per sempre la moda assurda di migliorare tra virgolette con maggiori vincoli per le imprese le direttive europee nel recepimento in Italia
I dati dimostrano che l'industria chimica in Italia ha saputo migliorare le proprie performance in venti ambientali tra il cinquanta e il novanta per cento negli ultimi quindici anni e questo fatto è stato riconosciuto anche dagli ambientalisti
Questo impegno deve essere finalmente apprezzato da tutti
Uno degli imprenditori che sta facendo grande nel mondo la chimica italiana ci ha detto a proposito dell'ennesimo tra virgolette miglioramento all'italiana questa norma uccide senza logica alcuna un impianto
Questo non deve succedere più
Questo è il mio impegno e deve essere l'impegno di tutti noi
Ci vogliono fatti concreti e risultati nel breve periodo
Ci vuole sul modello europeo come ben ha proposto Diana Bracco un Consiglio per la competitività con il compito di esaminare le norme in via di emanazione e valutarne l'impatto sulla competitività dell'impresa
La sostenibilità e ormai è una condizione annunciato idee per ogni attività industriale di ciò siamo tutti convinti e consapevoli
I prodotti industriali devono essere rispettosi dell'uomo e dell'ambiente con minori emissioni per unità di prodotto è un bilancio energetico lungo l'intero ciclo di vita
La sostenibilità può essere considerata un'opportunità se lo sforzo è vivo innovativo delle imprese si focalizza sull'innovazione di prodotto
Esplicitando i fattori di sostenibilità nelle caratteristiche dei nuovi prodotti lavorando per affermare standard di mercato che recepiscono tali fattori in questa logica la sostenibilità può davvero diventare un elemento in essenziale all'innovazione e alla competitività dell'industria chimica italiana ed europea
A volte si fa però l'errore di imporre per legge standard di sostenibilità e abbiamo così tantissimi legge in Italia fatte con questa concezione
è il mercato che deve orientare i valori e i comportamenti sostenibili e non gli editti
Per quanto riguarda poi il Ricci la nuova politica europea sulle sostanze critiche forse siamo riusciti a far capire che non è una normativa che interessa solo il nostro settore ma tutta l'industria
Se la versione finale accettasse inutili aggravi vorrebbe dirette di better regulation se ne parla solo nei salotti di Bruxelles mentre sul campo si lavora solo contro la competitività della nostra industria ho fiducia però perché siamo sempre più ascoltati e forse i rischi di declino industriale faranno aprire gli occhi angeli Cecchi
Si deve guardare tuttavia immediatamente al dopo a quando centinaia di imprese dovranno fare migliaia di analisi registrazioni dove le faranno in Italia attualmente ancora per molto tempo da nessuna parte
Si dovrà ricorrere a istituti esteri e c'è il rischio di dover sostenere costi assai elevati
Ecco c'è l'opportunità di lavorare insieme Ministero delle attività produttive mio
Le università delle ricerche scientifiche accende regioni a forte vocazione chimica e perché no aziende e fondazioni bancarie
Per provare a dar vita a un'iniziativa che con ricorso a risorse umane e attività italiane aiuti le imprese in Italia
Proprio perché sono necessari tempi lunghi si deve iniziare subito
E sviluppo sostenibile significa anche riduzione dei costi energetici perché con i livelli attuali la chimica in Italia
E molti nostri clienti non hanno futuro
La chimica sta già rispettando in Italia gli obiettivi dell'accordo di Kyoto e abbiamo anche proposto ai ministeri un programma per ulteriori miglioramenti
Incredibilmente nonostante i solleciti non abbiamo avuto alcuna risposta
Sull'eresia si usa citare la Francia come modello ebbene sappiate che la chimica francese sta pressando il governo perché soffre gli stessi alti costi energetici che cosa significa questo esempio che dobbiamo muoverci non solo subito ma anche più velocemente rispetto agli altri altrimenti il divario continuerà ad allargarsi
Con questa consapevolezza Federchimica si pone al servizio delle imprese e del sistema paese come laboratorio di politica industriale
Laboratorio per unire gli sforzi dell'impresa e della ricerca pubblica e privata della pubblica amministrazione come luogo per studiare progettare e realizzare iniziative che diano competitività e realizzano i fatti lo sviluppo sostenibile
Se guardiamo alle performances degli ultimi anni troviamo che nonostante un sistema Paese già giocato contro la chimica al mostrato almeno finora risultati migliori di tanti altri settori italiani
Ad esempio per quanto riguarda l'export un'industria chimica insieme alla formazione etica ha mostrato i migliori tassi di chiarezza di crescita da quando ci sono i cambi fissi attenzione con questo non voglio nascondere il fatto che per gran parte della chimica italiana il momento attuale e il più difficile degli ultimi decenni soffriamo nei livelli produttivi per la debolissima domanda interna e ora anche esterna soffriamo nei mangimi il doppio affetto di petrolio ed euro quest'anno non cresceremo e di conseguenza saremo ancora sotto i livelli dell'anno due mila
Ma non ci dobbiamo piangere addosso quei piccoli segnali di tenuta dell'export ci dicono dicono al Paese che la chimica è uno dei pochi settori che oltre a subire i rischi può cogliere le opportunità del mercato globale
Perché ha una forte base tecnologica e tanti imprenditori coraggiosi gli ultimi anni hanno fatto chiarezza a chi aveva dubbi sul fatto che nel mercato globale non c'è alternativa a un impegno forte sull'internazionalizzazione e ricerca
L'Italia non può rinunciare ad avere una forte vocazione manifatturiera pena un inevitabile declino pertanto il Paese deve aiutare le imprese ad aumentare la loro quota nel mercato globale
Un'impresa e competitiva in tale mercato solo se è capace di crescere facendo profitti per questo le imprese devono necessariamente investire in ricerca e innovazione ed internazionalizzarsi
Con ricerca innovazione si colgono le opportunità del mercato globale senza sia inermi di fronte ai rischi
Dobbiamo tornare ad avere l'ossessione per la crescita quella che avevano i nostri padri negli anni cinquanta e sessanta
E deve essere una sessione di molti e non una sessione di porti perché l'Italia e la chimica in Italia non possono vivere di Porto in prese ma devono avere una forte base di imprese imprenditori di successo
Cari amici imprenditori chimici
Sta a noi ora dobbiamo mettercela tutta grazie
Ecco a questo punto vorrei
Avviare la tavola rotonda cultura scientifica competitività industriale che sarà coordinata dalla dottoressa Adriana Cerritelli e a cui parteciperanno il professor Lorenzo Ornaghi rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
Il professor Tito Boeri del docente di economia del lavoro dell'Università Bocconi e l'ingegner Raffaele Pascale che
è stato titolare di uno stage presso un'impresa nostra associata
Dalle sei Castellini
Buongiorno a tutti non abbiamo eccetera
Per coordinare questa tavola rotonda su un tema
Centrale sia l'Italia sia per l'Europa direi cioè il tema cultura scientifica e competitività industriale
Non c'è dubbio che come abbiamo sentito dal professor dal presidente Squinzi
Oggi ci vuole questa ossessione per la ricerca e per la crescita o sezione che certamente deve essere prima di tutto per la chimica ma anche per l'industria europea e anche direi per il sistema Italia prima prima di tutto perché non c'è dubbio io vi parlo da giornalista che vive a Bruxelles e dunque filtra un poi problemi italiani attraverso il prima europeo non c'è dubbio dicevo che guardando l'Italia dall'Europa il quadro non è dei più incoraggianti di ritardi italiani sono macroscopici purtroppo non sono più neanche una notizia proprio per questo forse questa ossessione del recupero di competitività di crescita di innovazione penso che sia la la strada maestra ed è un po'quella che dell'arresto la stessa Europa indica nuovi e di indicare se stessa con diciamo l'agenda quella che in gergo si chiama l'agenda di Lisbona che altro non è che una programma
Che prevede appunto più innovazione più ricerca più informazione più valorizzazione delle risorse umane
E soprattutto meno regolamentazione ci dobbiamo confrontare tutti Italia Europa industria chimica in in un contesto globale e non c'è dubbio che i nostri competitori
Hanno molto meno regole di noia hanno delle del situazioni di molta maggiore flessibilità dunque questa è la strada maestra ma lo è soprattutto e ve lo dico sempre visto da Bruxelles a per un Paese come il nostro che a dei ritardi
Che la mette in una condizione estremamente difficile in questo momento dell'Europa perché è vero che Lisbona e la strada maestra ma è anche vero che dopo il doppio uno alla Costituzione europea in questo momento l'Europa
Non si trova in una situazione di eccellenza né dal punto di vista politico né da quello economico orme da quello diciamo della progettualità
Ora in un'Europa che si è allargata e che entrata in crisi un paese come il nostro è quello che forse a da rischiare
Più di tutti gli altri e prima di tutti gli altri e questo perché nell'Europa allargata il baricentro diciamo i centri del potere si sono spostati di più verso nord est e questo naturalmente ci rende periferia contro la nostra volontà proprio per questo io credo che dobbiamo essere migliori degli altri per evitare che essendo un Paese con un mercato dopotutto molto ricco e molto appetibile
Noi dobbiamo essere in grado di giocare con la reciprocità rispetto agli altri altrimenti diventeremo diciamo un boccone
Molto molto interessante per i nostri partner competitori ma non potremo diciamo rendere la pariglia e soprattutto migliorare la nostra competitività globale
Perché e qui vengo e concludo la competitività oggi si deve necessariamente misurare su scala globale le le diciamo ormai la la Cina la presenza della Cina la la sfida è lo stimolo della Cina fanno parte del nostro quotidiano
E la globalizzazione non perdona nessuno non farà sconti a nessuno men che meno noi quindi mi sembra che questo è un po'la sfida no coraggio impegno che ci attendono nel caso della chimica e nel caso del sistema Paese perché oggi si vince con il sistema non c'è niente da fare sistema Italia sistema Europa a questo punto darei la parola alla professore
Ostinati che il rettore dell'università cattolica che ci parlerà di industriale
E università quali sinergie complementarietà
La grazia svolgerà soltanto alcune conservazione anche molte o personali non prima però di aver rivolto un augurio di cuore al presidente Squinzi alla past president Flacco che mi piace qui ricordare anche laureato honoris causa
Cioè l'Ateneo di largo Gemelli da parte di una facoltà non facile nel distribuire le andavano le scale naso storia quarantennale ne date sono tra osservazione dicevo nel cercare di raccoglie le mie recapitata fra le mani gli una breve ma significativa frase di un economista mi permetto di sottoporre alla vostra osservazione così diceva a metà dell'Ottocento a questo economista è comune regola di saggezza che quando è stata raggiunta la vetta della grandezza e meglio buttare via la scala con la quale ci si è arrivati
Perché così si tolgono agli altri i mezzi per seguirci
L'economista è uno di quelli di cui non nemmeno si può più dire che citato che letto direi nella storia del pensiero economico quasi dimenticato perché fruitrici lista sul sistema nazionale di economia politica può sembra addirittura citazione un po'perfida ma perché dibatteva sulla urgenza di misure protezionistiche statalisti quindi potrebbe sembrare allusivo ma non l'ho presa perché allusiva
L'ho presa perché nel dire togliamo la Scala gli altri dice che togliamo agli stessi
Se la togliamo gli stessi è l'unica maniera in cui ci siamo costretti a guardare avanti cioè solo cercare tette
Più alte ma a guardare il futuro che mi sembra il vero benefici culturale prima ancora che istituzionale
Di questa nostra fase storica
Io credo che senza una visione chiara sull'orizzonte temporale che ci sta davanti
Senza la consapevolezza che ciò che deve guidare uno sull'azione economica ma anche quelle istituzionale e la visione dell'interesse lontano continueremo a restare prigionieri
In una grande quantità di luoghi comunisti stereotipi che avvolgono
Non saprei dire se il ruolo dell'impresa oggi sicuramente il ruolo dell'università oggi a questo replicano le mie prime osservazioni
Guardando il futuro essendo costretti a guardare il futuro ci si rende invece conto che la via maestra è in un paese chi inevitabilmente storicamente per partì il modo in cui le parti si collegano sulla base di un interesse di lungo periodo condiviso che questo credo sia il punto per entrare nel future costruirci pezzo dopo pezzo il nostro domani allora davvero ma lo dico con molta sincerità ciò che i la presidente Bracco il presidente Squinzi richiamavano c'è questa accordi con l'università in termini di Stasi
Punto l'esploratore
Interni d'accordo col CNR indichino una strada che una strada maestra non solo nel rapporto fra impresa università fragranti associazione di interessi e università anche lo Stato pubblicata per le diverse parti del Paese quindi è un sistema di impropriamente lo definirei di alleanze di grandi accordi e di patti federativi se vogliamo così chiamati ma quelli che ci consentono di uscire da quella mi si perdoni il termine autoreferenzialità
Che ogni tanto ci immobilizza
E e lo dico con molta pacatezza perché non appartengo non appartengo alla filone di pensiero di coloro che sono critici di necessità dell'università certo uno può dire sento pro-tempore in quella funzione devi per forza difendere ciò che ti trovi momentaneamente a dirigere ma non è così io credo che se si gira per l'Europa ci si accorge che i nostri laureati non soldi peggiore d'amore
Chi fa ancora esperienza di insegnamento e fa gli esami agli studenti che vengono da altre università europee per l'Erasmus accorge che i nostri studenti non sono inferiori tutt'altro a quelli che vengono da altri Paesi
I nostri ricercatori capisco che il discorso deve essere segmentato secondo le varie specialità che la frammentazione disciplinare che Peugeot dal tardo Ottocento fa sì che lo stesso in tappeto a secondo delle discipline sia e giochi un ruolo diverso ma generalmente parlando non siamo in una posizione cattivo è piccola però non è accertare queste come possiamo far meglio cioè la domanda è non solo capire dove stiamo andando ma chiederci rispondere con una risposta adeguata in dove vogliamo andare ecco dove vuole andare l'università
Non esita non v'è dubbio è stata per molti aspetti sconvolta squassata toccata
Dal vento della riforma dovremo accertare se queste lauree triennali sono davvero funzionali al mercato le professioni
Dovremo vedere se per caso invece la fine della riforma non avremo soltanto spalmati quattro anni sui cinque ma non v'è dubbio che abbiamo introdotto è stato introdotto un elemento di forte novità cosiddetto terzo livello master e soprattutto dottorati dottorati non pensati fino adesso soltanto all'interno dell'Accademia e per uso dall'Accademia ma pensati in funzione dell'impresa rappresentino uno di quelli obiettivi condivisi
Tra l'impresa in università che diventano assolutamente importante me pare in sostanza che la nostra università non sia ha fatto un'università in fase regressiva sia università che sta tentando certo per tentativi ed errori con qualche omissione magari la via dell'innovazione qual è il punto allora ed è il punto più complicato cioè il punto che diventa di dirompente distruttivo di alcuni luoghi comuni è il punto della concorrenzialità ho il punto della competizione certo se non abbiamo un sistema competitivo anche fra l'Università il prodotto tenderà a essere un prodotto al ripasso
Il come arrivare a questa competizione fra le università una convenzione che in parte già c'era e non è vero che sia assolutamente a zero credo che sia una delle questioni rilevanti soluzioni possono essere diverse non è qui il punto da sottoporre attenzione mi pare invece e io aggiungo l'osservazione in parte condivisibile del perché in parte no del presidente Squinzi io non credo che le università tema hanno l'applicazione della scienza
Si stanno anche casi magari riflessi farlo gli anni hanno forme antiche di pensiero ma il tentativo che gli atenei stanno facendo ad esempio attraverso di Spino significa invece che una una fuoriuscita da dischi mi più arcaicità stanno faccenda più credo che su questo le università chiedano di non Thiessen accompagnate ma di trovare nell'impresa l'interlocutore stabile e soprattutto l'interlocutore che propone non un accordo occasionale
Che propone appunto un'alleanza un patto federativo sull'interesse Thuram quell'ora ma qui chiudo nei tempi che mi ha suggerito dottoressa c'è lettere di questo primo intervento allora forse la questione più rilevante diventa pur tenendo presente l'essenzialità di quel cultura scientifica e competitività industriale se la questione reale affiancare la precedente non sia quella che proprio il presidente Squinzi invocava la fine e cioè se non occorra cominciare a riflettere su una competitività scientifica che serve a produrre dentro il Paese per il Paese una cultura industriale questo credo sia una delle sfide o delle forme cooperative che abbiamo davanti grazie
Adesso vado sentiamo il professor Tito Boeri professore dell'economia del lavoro all'Università Bocconi e tra l'altro mi piacerebbe che rispondesse al processo Ornaghi cioè questo binomio
Compreso cultura scientifica e competitività industriale come lo vede d'accordo con la sua analisi
Sì sì sono d'accordo con tutto tranne forse per la citazione di lista
Di questi tempi un po'pericolosa diciamo
No condivido il giudizio di fondo credo che l'economia italiana non prima ancora che l'industria italiana per uscire
Dal declino ha bisogno di riposizionarsi
Deve riposizionarsi per reagire alle grandi sfide ai grandi sciocche degli anni novanta che sono stati da una parte l'accelerazione del progresso tecnologico e dall'altro l'entrata in scena di nuovi protagonisti dell'economia mondiale
Con i punti i paesi in via di sviluppo che si sono affacciati prepotentemente e hanno conquistato quote di mercato
E riposizionarsi vuol dire sfruttare al meglio le risorse di cui Paesi come l'Italia dispongono che sono principalmente risorse in termini di capitale umano e devo dire che sono particolarmente contento di essere qui oggi perché la chimica italiana dall'idea che è possibile farlo vota in due due dati che sono stati citati anche nella relazione introduttiva nell'intervento di Squinzi
Sono molto indicativi
Il primo è il fatto che nel due mila quattro la chimica italiana è riuscita ad espandere le proprie esportazioni quel sei per cento in più andato molto importante e positivo nonostante le loro ceneri scritto nei documenti di background a questa a questa questa giornata io direi
Non solo ma nonostante c'è anche un grazie all'euro adesso non l'euro non è solo un fatto negativo per esempio l'euro ha permesso di espandere fortemente il commercio all'interno dei paesi dell'area euro perché potere scambiare in una sola moneta dei forti vantaggi sul piano del commercio che riduce di molto i costi di transazione i costi associati alla volatilità del dei canti quindi certamente è possibile espandermi e poi c'è un altro dato molto incoraggiante che viene dalla chimica italiana e questo e che riguarda il profilo delle assunzioni
Abbiamo un trenta per cento di assunti che sono laureati nell'industria chimica italiana questo è un'indicazione molto importante del fatto che il la qualità insomma il capitale umano è molto apprezzato nell'industria chimica cosa che non avviene negli altri settori io credo che il problema dell'Italia tra voi siete siete a molto nel fatto di trovarsi in un circolo vizioso per cui da una parte si investe poco in istruzione lo fanno poco di pubblicità diciamo potere iniziamo questo termine lo fanno poco però anche privati le famiglie
E dall'altro lato lei prese forse anche perché trovano fatica spesso a rintracciare le competenze di qui hanno bisogno
E tendono spesso a spostarsi verso settori attività che hanno meno intensità di capitale umano quindi da una parte c'è meno Offerta di capitale umano dall'altra c'è meno domanda è questo ci porta in questo circolo vizioso che bisogna assolutamente bisogna assolutamente rompere che comunque è documentato dai dati dati parlano chiaro ce ne dimentichiamo troppo spesso ne abbiamo un venti per cento in più di popolazione
Che non ha completato neanche la scuola secondaria superiore rispetto agli altri Paesi nella media europea
Abbiamo un Keppel per quanto riguarda la percentuale di laureati che dodici punti rispetto alle economie
Più avanzate d'Europa quindi certamente abbiamo un problema di inadeguati investimenti in istruzione nel nostro Paese e il problema è che in questo contesto proprio sprechiamo delle risorse perché si potrebbe migliorare anche senza necessariamente io sono comitati bisogna spendere di più l'istruzione spendiamo troppo poco non c'è dubbio
Ma anche a parità di spesa potremmo essere molto più efficienti vi sono tanti Paesi che a parità di spesa riescono ah sì utilizzare d'investimenti in istruzione in modo migliore il caso migliore è quello della Finlandia a livello europeo ma mi sono altri paesi d'Europa che fanno molto molto meglio di noi perché abbiamo moltissimo il termine che noi siamo e mismatch squilibrio tra le scelte di chi investe in istruzione e la domanda del mercato
Qualche giorno fa abbiamo presentato a Venezia un risultato di un sondaggio che abbiamo condotto sui il di profili professionali dei neolaureati italiani ben emerge che in Italia il settanta per cento dei laureati che lavora ritiene che le competenze che ha acquisito nella propria istruzione sono del tutto inutili rispetto alle sue attuali mansioni è il dato più alto all'interno del in Europa Pd vuol dire che si fanno delle scelte sbagliate quando si investe istruzione lo si fa nei settori sbagliati
Perché questo avviene avviene per una serie di cause prima di tutto perché i rendimenti dell'istruzione non sempre emergono in modo evidente
E c'è un problema di ingresso nel mercato lavoro si entra troppo tardi nel mercato del lavoro c'è un ritardo per cui effettivamente anche chi si lavora un po'di fatica e prima di acquisire di capire effettivamente che rende investire in istruzione impiega un po'di tempo c'è anche un problema di struttura salariale che ancora compresso all'interno del nostro Paese che quindi non premi abbastanza come avviene in altri Paesi
Le competenze acquisite queste non è d'aiuto c'è anche un problema e questo lo dico in senso autocritico per il sistema universitario d'informazione di guida nelle
Il te
Molto spesso chi sceglie l'università lo fa basandosi su canali informali e sugli amici conoscenti la famiglia e spesso le indicazioni della famiglia e consigli sono sono sono sono giusti
E c'è anche un problema di accuratezza delle scelte di incentivi
Se uno può andare a studiare università dove abita rimanendo in casa con i propri genitori e per iscriversi deve sostenere delle per spese molto modesti cinquanta per cento di sentire il costo medio il costo del cinquanta per cento cinquanta per cento degli studenti che scrivano esita
Sostiene all'anno circa mille euro meno di mille euro di spese per l'istruzione quindi un e molto meno di quanto costi l'istruzione terziaria
Superiore in altri in altri in altri Paesi europei bene uno a questo punto fa una scelta almeno se volete meno righi meno pensata meno tenta alle esigenze del mercato e meno vissuta come un investimento di lungo di lungo periodo io credo che l'Italia però bisogna meno sedi universitarie e le sedi universitarie dovrebbero chiedere dei costi d'ingresso
Dopotutto bisognerebbe pagare di più per l'istruzione che torno sforzo maggiore questo certamente occorre dei problemi di di equità ma ma si possono affrontare molto bene questi problemi di equità perché sono convito e poi un sistema serio di borse di studio
E anche dei prestiti per chi investe in istruzione e potrebbe assolutamente ieri ripagarci di questo e sarebbe molto meno gli esiti
Di questo di questo e di questa operazione porterebbero molte persone che provengono dai ceti più bassi ha poi uscire nella propria nel proprio investimenti in istruzione
Quindi bisogna fare queste queste riforme e molto importante per da una parte aumentare l'offerta di capitale umano che c'è nel nostro paese e quindi anche in questo modo incentivare l'impresa riposizionarsi e dall'altro lato
Aiutare anche i nostri giovani a fare le scelte le scelte giuste bisogna però ovvero la volontà di farlo non è solo una questione di vincoli di bilancio sicuramente i vincoli di bilancio sono stringenti troppo troppo volte ce ne si dimentica ma molte di queste riforme per esempio queste del sistema universitario non sono delle riforme che necessariamente costano molte riforme possono essere fatte a costo zero
A questo punto darei la parola l'ingegner Raffaele Pascale che dopo avere diciamo ascoltato due professori universitari potrà dirci e la sua distinta sul campo ingegnere Pascale è uno stagista
Perché
Diciamo affatto
La propria preparazione a cavallo tra università industria che oggi grazie a questo ha trovato subito lavoro in una multinazionale
Diciamo che è la dimostrazione concreta delle impegno del settore chimico e del fatto che il settore chimico è all'avanguardia nell'assunzione come citare professore poveri nell'assunzione di laureati trenta per cento appunto contro una media nazionale dell'otto per cento e mi piacerebbe anche che ingerire Pascale ci dicesse se è d'accordo con l'analisi del professor boemi Boeri in particolare sul fatto che Niardo alto colpito secondo il quale il settanta per cento di quello che si apprende all'università sarebbe inutilmente
Grazie la parola
La data dottoressa Ceneselli viaggiato presentato io sono un giovanissimo ingegnere un solido solo venticinque anni oggi sono emozionatissimo perché è la prima volta che mi capita un'occasione del genere parlare di fronte una platea
Così illustre
Sono qui per raccontarvi la mia esperienza in particolare mio percorso formativo che mi ha portato dall'università all'assunzione che avvenuta qualche mese fa
Presso un grosso gruppo che lavora nel settore della chimica io ho studiato intere cioè tutti i miei studi si sono svolti interamente a Napoli sono di Napoli e ho avuto la fortuna di avere tra virgolette università sotto casa
Questo è è stato molto positivo sia per me che per le per le risorse che avevo che non erano in grado di potermi sostenere diciamo Aida
Andare atenei in Atenei dove una spesa dove avrei dovuto affrontare una spesa maggiore o mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria mi sono laureato in cinque anni quindi con il vecchio ordinamento e sono convinto che alla fine della del mio percorso accademico avevo l'idea di di avere delle buone conoscenze teoriche ma mi mancava mi mancava moltissimo
Il contatto con la pratica con l'azienda con questa realtà che nelle università in tutto l'arco di studio di cinque anni non ho mai avuto il piacere se non in sporadiche occasioni di poter
Chiudere frequentare poter così
Vedete mi si è proposto per caso perché nonno
Partecipato a nessuna particolari su un particolare Progetto mise proposto per caso il questo stage presso la filiale di Napoli questa multinazionale e sono riuscito a passare sei mesi in questa azienda dove ho a cavallo della mia della fine dei miei studi era ormai laureando sono riuscito a poter approfondire
Quel quanto avessi studiato quanto avevo studiato negli durante l'università ho avuto un contatto diretto con il mondo del lavoro e in particolare un contatto io lo definisco soft
Perché durante lo stage non si hanno delle forti responsabilità e quindi si può capire che a ventiquattro anni si entra in un'azienda e sia tutto il tempo di ambientarsi di conoscerla di capire i meccanismi del lavoro perché è un aspetto da non sottovalutare all'università
Distante dal mondo del lavoro in quale anche solo come ambiente
Quindi la mia esperienza di stage si conclusa in maniera molto positiva perché è stato per me è un modo per chiarirmi un po'le idee anche per capire in quale settore dell'industria cercare lavoro sono riuscito a trovarlo questo lavoro in il settori chimico a conferma di quanto diceva il professor Ornaghi
Che nel settore della chimica le assunzioni di neolaureati
Sono molto importanti
E oggi lavoro presso questo grosso gruppo chimico a Priolo dove ha in costruzione un impianto idrogeno e sul fatto di ritenere settanta per cento dei miei studi inutili io ritengo che sia il contrario anzi forse avrei dovuto studiare il duecento per cento in più perché quando si entra in un'azienda soprattutto del settore chimico quello che si sa sempre poco sono convinto che da qui fino alla fine della mia carriera non finito non smetterò mai di di imparare di continuare la mia formazione
Ringrazio
Io adesso darei la parola personali perché esse magari vuole rispondere alla diciamo a questa rivoluzione che salvo eri ha delineato in qualche modo per la diciamo l'impostazione universitari Charmaine università più costi eccetera lei cosa ne pensa potrebbe essere uno stimolo a alla alla diciamo alla cultura scientifica e quindi all'orientamento verso la competitività industriale potrebbe essere una strada o lei ne vede un'altra
Non so se riesco a rispondere esattamente ma
Voti così primo non non per consentire poi alla posso poi di esplicitare meglio il sondaggio il settanta per cento dichiara chi ciò che ha imparato serbe diciamo così poco per la prossima sarebbe importante sempre una prospettiva diacronica in questo tipo di sondaggi pulito utilissimo nel senso che premette anche agli attuali cinquantenni se la stessa domanda fosse stata fatta venticinque anni fa appena laureati
Polemiche la percentuale non sarebbe stata così difesa gli attuali cinquantenni risponderebbero in maniera riversa adesso a distanza di questi perché che cosa dall'Università davvero ma perché mi interessa quella rimasta perché io non credo in parte mi avvio a risponde io non credo che l'università debba inseguire un mercato che essendo esso stesso altamente innovativo le sue professionalità Mammano leva scoprendo
Io non credo
Sempre per essere molto franco che esiste una funzione ancillare dell'università sita ha contribuito così come ha contribuito a fare lo Stato ha contribuito fare mercato capitalistico l'università
Credo invece appunto in una forma di cooperazione o di Pato che entrambe si è impegnati a capire che cosa si sta trasformando essere innovativi anche nel campo dell'applicazione credo sia questa la funzione che l'università non può dismettere se questo è vero io personalmente personalmente di fronte a una frammentazione i corsi di laurea che abbiamo avuto a una dislocazione di sedi universitarie che ci precede un po'tutti devo dire ho sempre cercato di resistere e non credo che la frammentazione
Obbedisca alle esigenze del mercato molto spesso è stata intentata dei docenti per ragioni per interessi loro
Così come la dislocazione di ateneo Petito ragione diversissime che gli addetti ai lavori conoscono che se qui non è rilevante parte il problema vero è che una volta creati questi pasticci scioglierli troppo complicato perché ho l'impressione che trovandoci in una situazione in cui ci troviamo dobbiamo dire
Alcuni guai sono ormai guai irrisolvibili vediamo se appunto una competizione tra un esita in qualche modo pone rimedio ai guasti che sono stati fatti dire con un processo ormai lungo per decenni questa è la prima osservazione
La seconda credo che più che continuare a guardare l'offerta formativa come ormai si usa chiamare ad uno è sita in funzione del mercato sia molto più interessante guardare a queste tue altre funzioni dell'università la funzione di ricerca
Che non è stata come sua propria che in gran parte continua a svolgersi né e quel terzo livello che dicevo che estromette importante soprattutto in una chiave d'internazionalizzazione perché a me pare quelli accordi quei patti fra associazione interessa istituzioni università siano non una strada percorribile se sia nazionali intelligentissimo stata obbligata
E obbligata che la nostra è una società se volesse la sosta attivate ricorre a questi strumenti si vuole essere prodotta dall'altra formula che la prima fosse equivalente una democrazia associativa deve pur fare questo
Cioè non non è impensabile un qualcuno non è pensabile un qualcuno che dia un quadro e a quel quadro ci si adegua perché quella Siria infinita di autorizzazioni che ricordava il presidente a proposito del metter su mi si consenta questo termine brianzolo un'industria Eleanor università nel loro funzionamento ordinario lei non ha idea oggi il quanti nuovi autorizzazioni formazione e quant'altro dobbiamo dare quindi qual è il tempo che noi diciamo così investiamo perdiamo secondo i punti di vista in questo allora credo che uno degli argomenti su cui ragionare le istituzioni per la loro parte grandi associazioni presso la città sia che cosa è oggi la governance della ricerca e la governance della formazione Alcatel giovanile questo è il punto vero ce n'è come stiamo formando i nostri giovani non tutti e che non sta mai si abbassa cioè se è passata
E la lista di massa Manuela trenta o quarant'anni non possiamo immaginarla come lo si immaginava nel tardo Ottocento abbiamo a che fare come sta che resta di massa su questa come innestiamo ciò che con un ormai usurato termini diciamo l'eccellenza sapendo che ogni tanto l'eccellenza ce l'abbiamo
Purché professor Boeri e chiudo mi ha sfidato dicendo lista e ha ragione
Mi aveva un'altra che peggio è anche peggio perché questi davvero e ignoto o quasi a tutti ma credo che in quella prospettiva che cercavo di indicare è giusto criticare giusto lamentarsi di tutto però guardiamo al domani Cerci e cerchiamo di dire noi tutti per la nostra parte per la nostra responsabilità dove vogliamo andare no le università per la loro parte ciascuno esita
Le associazioni interessi per la loro la classe dirigente per la loro ecco c'è una citazione
è un è un po'meno elegante della prima perché l'atto si limitava soltanto terapia la scaletta per i cinesi ma questo che è un autore punto ormai Miotto un economista ignoto a tutti che outing male d'acqua nessun rilievo negli anni Trenta ce l'aveva ce l'ha punto diceva ciò le le aziende non lavorano solo per secco servano persone banali ma non lo è soprattutto in queste carte nel momento in cui lavorano per sei lavorò anche per un interesse più alto che l'interesse del Paese perfetto
Se la consapevolezza fosse diffusa dentro la cultura imprenditoriale già faremmo un passo in più
Ma allora sì l'azienda così come non esita non lavora solo per sé ma lavora per un interesse più alto che modello che strada dobbiamo prendere Rui adoperava tu immagini premette diceva poi subito qual era la preferiti
Dell'immagine rispetti Geppetto non così perfette non così nobile Run questi l'immagine di chi raccoglie i frutti nel bosco e dice rimane è uno che è una sorta di pirata no che fa razzia di tutto frutti maturi frutti acerbi perché non può sapere chi potrà trarne profitto
Ed altri margine vecchi immagine che piaceva tanto questa altri non liberali liberisti Thierry Camera visti è quella del rapporto fra il contadino e la sua bocca chiaro che il contadino la sua bocca se la tiene non solo la conserva ma cerca di fare in modo che sia la più ricca possidente da quello dipende il suo futuro credo sia quello che dobbiamo fare e per l'impresa e per le soste interessanti anche per l'università
Professor Boeri ormai siamo credo auto vengono in mente a valere questo giunta la sua risposta
A patto che siam partiti dall'Europa meglio non parlare di mucche perché forse non è non è non è il terreno su cui l'Europa eccelle ma sicuramente di investimenti si io ritengo che il sistema universitario italiano non richieda delle modifiche marginali delle mine riforma richiesta delle vere e proprie i cambiamenti delle riforme molto serie
E proprio i dati che io esponevo prima ce lo dicono lasciatemi soltanto richiamare con la statistica perché è un po'richiamata con forza Lollo mal spiegata
In Italia c'è un settanta per cento di laureati certa attualmente lavorano
L'impiego
Che dichiara che le competenze che acquisito non sono utili della sua corrente professione quindi al semplicemente acquisito delle competenze sbagliato
Non dico che troppe competenze semplicemente sono quelle sbagliato io non chi c'è molta letteratura sul concetto di over education cioè si dice che ci sono delle persone che ha investito troppi non credo che l'istruzione su questa macchina
Semplicemente si possono fare delle scelte sbagliate e chi dichiara di aver fatto da scelte sbagliate sono spesso delle persone che hanno scelto delle facoltà umanistiche per esempio in Italia noi continuiamo ad avere degli studenti che continuano iscriversi alle facoltà umanistiche
Molti i pochi che si scrivono nelle facoltà scientifiche
Molti meno che in Francia che in Germania private per il e non c'è un una il processo di apprendimento per cui noi dovremmo vedere che di fronte a queste difficoltà che trovano sul mercato del lavoro
Poi ci siamo capiti perché io penso ci ha provato ed incentivi all'ingresso si scelgono l'università comunque archeggiato è semplicemente un modo per ritardare più in là delle scelte di vita e costa talmente poco
Iscriversi all'università far diversità che effettivamente non è una scelta sufficientemente meditata e questo provoca poiché le sorprese negative sul mercato del lavoro per quello che sembrava importante agire anche proprio sui costi di ingresso aiutare chi veramente può fare delle scelte dei chi deve cambiare guardate c'è un'altra statistica interessante chi viene da fuori sede
Sono pochi gli studenti italiani che devono studiare devono andare fuori sede bene queste persone hanno una probabilità di poi dichiarare di troviamo dopo che sono molto più soddisfatte delle loro scelte universitarie
Perché ci pensano molto di più
è una pressione anche su di noi docenti studenti Ravenna si pagano per per e vi assicuro che sono molto fanno delle domande molto forti a tutti noi docenti quindi poiché si impegnano molto di più a fronte di un loro investimento qui è un modo di responsabilizzare questo responsabilità affidando al tempo stesso loro la possibilità di fare questo investimento molti non hanno queste possibilità quindi per qui per questo motivo ci vogliono delle borse di studio e ci vogliono dei prestiti che poi potranno essere ripagati sulla base un po'come come è stato fatto nel nel Regno Unito ma molti altri Paesi lo stanno facendo non se ne parla ma l'Ungheria pensato è uno dei Paesi erano Europa adottato un sistema simile
E mi sembra che i primi risultati sono molto sono molto incoraggianti
Un'altra statistica che sono non avuto prima tempo anche perché volevo contenermi nei tempi di esporli
Non è solo un problema di numeri di dicevo prima dei numeri sulla scolarità un altro dato interessante in Italia abbiamo due anni meno di scolarità della media europea anche di questo ce ne dimentichiamo le persone transitano due anni in meno a scuola università che negli altri Paesi dell'Unione europea ma c'è un problema molto forte di qualità distruzione
E lo dicono i tutti i testi stati fatti teste di ritirassi teste di conoscenze matematiche eccetera eccetera noi abbiamo un problema di qualità dell'istruzione è un problema tra l'altro regionalmente diversificato al Sud è fortissimo
I nostri diplomati hanno purtroppo né in questi feste
Hanno delle delle dei del dei detenuti denudati hanno delle idee escono con dei dei punteggi molto più bassi molto più bassi
Degli stessi degli studenti del nord e della media europea e questo ha dato molto probabili cioè a pensare che e proprio asciutto che noi oggi dovremmo investire di più in istruzioni sono convinto che superando quel che istruzione che abbiamo subito anche il Sud potrebbe tornare a essere molto più competitivo di quanto lo sia oggi
Bene però qui ecco io sono anche un docente universitario
Eppure ritengo che si tratti di fare delle scelte coraggiose e non le stiamo facendo domani si torna a discutere alla Camera della riforma lo stato giuridico
Mi sembra che stiamo continuamente tornando indietro ci sono delle scelte coraggiose da fare sul reclutamento dei docenti universitari
Sull'indipendenza finanziaria delle sedi universitarie bisogna creare gli incentivi giusti per cui le università si sentano oggi spinte davvero a investire nella qualità nelle nell'eccellenza nella ricerca
Troppe volte noi reputiamo delle persone semplicemente per dei giochi di potere interni all'università non badiamo a queste cose non investiamo sufficientemente nel cambiare i profili della didattica io non credo che non ci possa pensare io un sacco di gente che che che che diventa ci sono tanti studenti scuola un corso di laurea bucoliche mischione ma quali saranno i profili dell'offerta della domanda di lavoro di pace dieci anni rispondo non lo sappiamo nessuno può saperlo
Non non chiedete a me di dirvi Cuzco in quali settori potete investire accertati però un'università deve essere capace di reagire tempestivamente appena vede dei cambiamenti all'oscuro di canonici ogni anno cambiano i corsi di laurea
A seconda di quello che vedono che intravedono mercato il nostro sistema universitario ancora troppo lento ad agire perché non ci sono gli incentivi giusti e per avere gli incentivi giusti bisogna fare tutte queste riforme
Dovremo parlare a lungo ma oggi siamo qui a parlare anche di chimica e quindi torniamo al tema a quel tema specifico penso che in Italia bisogna fare più sforzi per investire in per per per sostenere la ricerca e sviluppo
è fondamentale farlo per certi aspetti siccome appunto abbiamo questi vincoli di bilancio quindi oggi dire bisogna spendere di più per qualcosa già sempre dire anche al tempo stesso dove bisogna spendere di meno io sono convinto che oggi più sforzi sulla ricerca e sviluppo
Verrebbero premiati al limite se si facessero qualche sforzo in meno in Italia si spende tantissimo delle politiche del lavoro dico perché
Oggi abbiamo la fortuna di avere anche
Sacconi con noi si spende tantissimo in politiche attive di sostegno alla formazione che hanno un'efficacia assolutamente discutibile molte delle delle te la spesa pubblica italiana per la formazione non sappiamo se poi viene utilizzata bene bene io credo che un un euro spesi meno informazione spesi in più io ricerca di sviluppi aiutarmi preda precetto il viluppo avrebbe sicuramente un'efficacia molto molto molto maggiore
Bene siamo arrivati alla fine di quest'anno Breve Cavallaro torna mi pare che ce ne siano stati tanti anche qualche provocazione ma forse il a me sembra che il forse messaggio più stimolante sia quello di dire ok abbiamo problemi guardiamo al futuro e e questo deve essere un po'la nostra strada maestra perché soltanto guardando al futuro potremo coniugare al meglio proprio la necessità di migliorare la nostra cultura scientifica coniugando la con la competitività industriale ma altezza tempo spesso tenendo conto che abbiamo un settore come quello della chimica che questo ha cominciato a fare e che grazie a questo oggi è in grado di spegnere con lei sport sul mercato globale e io trovo che per un Paese come il nostro che ha problemi di difesa di competitività e di quote sul mercato questo è un messaggio sicuramente confortante che dice che questa è la strada da percorrere
E con questo appunto io chiuderei qui la nostra discussione
Al gruppo continuiamo
Grazie agli oratori e per questa interessantissima tavola rotonda interpretato
Dette invece per noi invece sono di importanza fondamentale
Ne abbiamo già parlato anche prima quindi qualche spunto in più per le nostre riflessioni
Come sicuramente del ponte in più per le nostre riflessioni ce li darà
Maurizio Sacconi sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali
Una conoscenza che ha molta familiarità con noi per tanti motivi grazie
Grazie Presidente io non nascondo che sono stato particolarmente lieto di sostituire il mio amico del ministro Roberto Maroni quando me lo ha chiesto per un in ineludibile impegno che lo ha che gli ha impedito come avrebbe voluto di essere qui oggi
Perché mi ha consentito personalmente di rivolgervi fuori da ogni rito da ogni retorica
Tutto il ringraziamento che
Nell'anche in base alla concreta esperienza che ho vissuto in questi anni in questa Amministrazione
Video nuovi dobbiamo Maroni mi ha pregato di farlo ovviamente nonché a nome suo
Per essere stati un modello di riferimento tanto nella vostra esperienza imprenditoriale quanto nel vostro ruolo associativo
E non è un caso che questo ruolo si riproporrà
Per la dottoressa Bracco si ripropone per le Toto Squinzi
Noi abbiamo bisogno davvero di interlocutori autorevoli e capace quindi di portare fino in fondo anche nell'attività istituzionale
Tutta la pulsione delle buone ragioni dell'impresa perché non v'è dubbio io condivido un affermazione che lei ha fatto nella sua relazione Uto Squinzi che è ancora forte purtroppo la cultura la cultura politica ostile all'impresa
La si rinviene purtroppo in molte delle nostre regole in molti dei nostri istituti in molte vende il modo di funzionamento della stessa amministrazione alla quale non accettò non a caso faceva riferimento
Perché poi mi veniva in mente sentendo gli autorevoli rappresentanti dell'Accademia
Queste istituzioni sono così riottose a consentire l'avvio di nuove intrapresa ma così Celeri nel consentire tre mila ottocentodiciassette corsi di laurea
Che sono in qualche modo una prova provata dell'autoreferenzialità del nostro sistema educativo
Ho i dieci mila pure dieci mila cattedre che dal momento dell'avvio dell'autonomia universitaria si sono immediatamente prodotte prima ancora di pensare a che cosa servissero sempre in nome dell'autoreferenzialità dell'Accademia
E che poi su quelle sessanta mila cattedre ha pensato a costruire i percorsi del tre più due con il risultato che che non risultato che non è corrispondente a quel giovane ingegnere di venticinque anni perché purtroppo l'età media di laureate di ventotto anni ventisette virgola nove per essere esatti secondo i dati di AlmaLaurea
E non corrisponde tendenza al mentre Laurini Ingegneria per cui poi ci si viene a dire di giovani che si intrappolano ai margini del mercato del lavoro cento se sono laureati in scienza delle comunicazioni a trent'anni
Voglio vedere chi se li piglia
E quanto è difficile anche dal punto di vista dei decisori
Favorire una loro reale inclusione nel mercato nel mercato del lavoro ovviamente Illy scienza delle comunicazioni il secondo termine tendenzialmente nega il primo perché non sono quelle tecnologica che normalmente imparano
Battute a parte
Farò brevissime considerazioni sulle sui temi che in cui avete dato non a caso forte attenzione non solo negli interventi odierni ma nell'attività della associazione in questi anni
I temi che sono soprattutto EMI che sono quelli almeno qui però più attenzione io che sono il presupposto del salto tecnologico cui siamo chiamati voi dite per esempio per quanto riguarda la chimica che essa deve essere sempre più chimica delle specialità
E deve essere sempre più aggiungo chimica della funzione cioè si incrementa il contenuto di conoscenza si lasciano le comodo Ets e sì sì orienta sempre di più d'una chimica che a pieno titolo è parte dell'economia dalla conoscenza
Ma questo cambiamento deve avvenire con straordinaria velocità e i presupposti di questa velocità sono l'incremento non solo di capitale tecnologico ma a monte di esso di capitale umano e di capitale organizzativo
Quale si può produrre con buone relazioni industriale
L'incremento di capitale umano soffre di quelle condizioni sistemiche che cronicamente l'Italia ha avuto bassi tassi di occupazione bassi tassi di scolarizzazione bassi tassi di apprendimento continuo
E soprattutto di quel mismatching di cui parlava poco fa anche il professor Boeri
Noi ci siamo attraverso le riforme sinergiche della scuola e del lavoro
Abbiamo cercato di intervenire con un auspicio anche di produrre effetti Crass nella dotazione di capitale umano io voglio soltanto sottolineare due aspetti che mi dispiace siano stati un po'trascurati nella tavola rotonda l'uno è innanzitutto il ruolo dell'università si è detto e ovviamente si sottolinea quanto importante sia l'università come motore di innovazione nel territorio anche cui l'università appartiene nel quale insediata ma questo c'è una chiave che vi che Marco Biagi che era architetto di un complesso processo di riforma a cavallo di due legislature di due coalizioni
C'è un'idea che egli aveva un punto su cui fare leva che gli ha voluto nella sua riforma ed è l'università che per legge unico soggetto istituzionale o privato che sia per legge o da università diventa autorizzata a fare placement a fare collocamento
E de la chiave questa funzione non solo di quel servizio immediato che pure in qualche misura già oggi viene a in modo atrofizzato reso agli allievi ma è la chiave di un diverso modo di essere nell'insieme dell'Università attraverso il placement e può viaggiare
Il canale di dialogo biunivoco ovviamente
Fra l'impresa e l'università
Il placement significa non solo far incontrare la domanda e l'offerta con riferimento alla al tirocinio all'ostaggio a quello stage che ovviamente si fa bene a venticinque anni non a trenta
Quando si è già intrappolati in quel posticipo delle scelte di vita che fa il circolo vizioso indisponibilità anche dalla persona a lavorare non gratuitamente purtroppo
Ma non solo per quel fondamentale attività di tirocinio ma anche come disegna Marco Biagi per esempio per quella costruzione in casa in forme concordate con l'università di quelle figure professionali di cui l'impresa ha bisogno parlo di quella prendi stato di terzo livello
Disegnato dalla riforma Biagi che ora deve essere attuato in via sperimentale la Regione Lombardia per esempio ne ha titolo e anche un sostegno finanziario dal ministero ma fra poco con le leggi regionali dovrà essere possibile in tutte le regioni data la competenza regionale al riguardo nell'apprendistato di terzo livello significa una concreta collaborazione fra impresa e e università
Per col far conseguire ad un tuo dipendente con il contratto di apprendistato uno specifico titolo universitario opposto universitario tipico un domani il biennio per ora in fase sperimentale alcuni Masters
In modo tale che l'ingresso nel mercato del lavoro sia precoce
All'indomani della laurea magari di primo livello e che si possa proseguire il percorso di specializzazione in una stretta collaborazione fra l'impresa e l'università e non come talora con accade nella prima esperienza del tre più due con bienni che sono fortemente ripetitivi
Del triennio che significano soltanto un allungamento e sappiamo quanto nefasto è già nei secondo le statistiche italiane del percorso del percorso di studi la questo questo questo significa per università davvero rimettersi in gioco rimettersi in discussione uscire dall'autoreferenzialità confrontarsi su un terreno concreto con l'impresa non diventando subalterna all'impresa
E alle sue contingenti esigenze ma ripeto il rapporto biunivoco che fertilizzare sia l'impresa che l'unica e l'università
La seconda considerazione che faccio
E con riferimento alla all'incremento della della formazione della formazione continua soprattutto per quanto riguarda gli occupati questa è sempre stata una parte povera della forma della formazione in termini quantitativi anche qualitativi però sono orgoglioso di verificare che stiamo registrando un incremento esponenziale siamo due mila quattro due su due mila tre più ottanta per cento dalla spesa per occupati e due mila cinque e il due mila cinque nei primi sei mesi abbiamo già speso il novanta per cento del già alto livello del due mila e quattro
Ma soprattutto ci aspettiamo molto dal vero decollo dei fondi interprofessionali per la formazione continua cioè da questo grossa sfida per la bilateralità
A
In Spagna dove l'han provato son finiti tutti in galera gli auguro di fare meglio ovviamente ma lo dico solo per dire che è una sfida davvero cioè è un atto di fiducia
Nei confronti per Donatella non voleva essere uno spauracchio ma per dire attenzione è una meraviglioso atto di sussidiarietà orizzontale che viene realizzato verso l'associazionismo dei lavoratori come delle imprese quello di realizzare direttamente il punto è virtuosamente in teoria il punto d'incontro fra le esigenze delle parti per la formazione continua degli occupati dei lavoratori è e nel poiché di bilateralità campate da molto tempo e positivamente perché sperimentate la bilateralità per la previdenza integrativa per la sanità ora per la sicurezza io mi auguro che formazione e anche Collocamento perché la bilateralità secondo il legislatore anche privilegiata ricollocamento molto ancora Paul possiate fare
Da relazioni industriali le relazioni industriali possono sono in vivono in questo momento un passaggio delicatissimo
Anche per rispetto al presidente di Confindustria vuole usare la doppia immagine cos'è se il sistema di relazioni industriali uno per driver o è un freno a mano tirato
Noi siamo in mezzo al guado abbiamo spesso la sensazione che sia un freno a mano tirato che ci sia cioè molto qui si esprima la resistenza della vecchia cultura industriale sindacale cioè quella che partiva dal presupposto della dell'antagonismo di classe
Nel momento in cui invece proprio il passaggio all'economia alla conoscenza e alla centralità del capitale umano e salta l'approccio collaborativo partecipativo
Bene in questa in questa transizione la sensazione che abbiamo che il vecchio modello di relazioni industriali quali si esprimeva anche nel protocollo del mille novecentonovantatré sia entrato in crisi non sembra della chimica e per fortuna
Ma complessivamente i le piattaforme presentate prescindono completamente dalla cosiddetta politica dei redditi d'aggancio all'inflazione programmata siamo completamente fuori dal non entro nel merito ma oggettivamente completamente fuori da quel riferimento
E allo stesso tempo il presupposto del contratto dell'invasivo contratto nazionale è la moderazione salariale
Perché nella dimensione nazionale uguale per tutti se io negozio da per il sistema delle imprese non posso che parlarne diciamo nella fascia medio bassa della capacità delle imprese di corrispondere a quell'incremento contrattuale
Non voglio dire nelle ultime ma insomma devo tener conto del come è fatto il sistema la difficoltà l'intrappolamento in atto nel settore metalmeccanico si spiega molto per questa ragione probabilmente un terzo di quelle imprese potrebbe pagare la mediazione accettabile dalla controparte ma due terzi probabilmente no
E qui allora la spinta che cresce verso il livello aziendale perché il contratto sia nazionale sia asciutti si asciuga quello che in altri Paesi è il reddito minimo per legge e invece il il contratto sia se essenzialmente quello aziendale
Di fatto un contratto unico perché quel livello nazionale asciugato si assorbe nel vero contratto laddove si può anche scambiare salario con produttività con flessibilità organizzativa perché il livello virtuoso dello scambio è quello dell'azienda
Dicono i metalmeccanici non è il caso vostro dicono anche se nei contratti nazionali vietata la possibilità di aggiustare la metrica del lavoro
Io ci metto in azienda quattro mesi a rinegoziarlo a quando davvero mi serve cambiare l'utilizzazione degli impianti
è evidente che invece è solo a livello aziendale che si può trovare in modo fluido lo scambio salario produttività in modo che crescano i salari ma creste ancor più la produttività e scenda al costo del lavoro per unità di prodotto
Questo tipo ecco questo di questo cominceremo a discutere a quel tavolo negoziale tanto più se le parti potranno essere incoraggiate da azioni che riducono gli oneri indiretti sul lavoro ciò che indirettamente influisce sul lavoro
E nell'onere intendiamo anche l'IRAP non soltanto gli oneri in senso in senso stretto è proprio e però valga la regole dovrà l'avrebbe la regola dello shopping contrattuale cioè guai a usare modelli rigidi modelli ideologici quasi anche quello che mi sono permesso di affermare come quello che pendenti aumenta il più virtuoso
Perché consente di corrispondere a tutte le esigenze in campo da quelle macro economiche a quelle dell'impresa a quelle del lavoratore
Che vuole partecipare dei risultati conseguenti all'incremento di produttività qui egli ha concorso rispetto a quello attuale in cui tutti i soggetti sono scontenti è scontenta la politica macroeconomica è scontenta
Escono e scontenta spesso spesso l'impresa è scontento il lavoratore laddove confà pro Baggio Del produttività perché non vi partecipa appieno come le statistiche ci dicono ma lo ma nonostante ciò valga lo shopping delle regole e che siano le singoli singoli settori poi a valutare ciò che può essere più opportuno per loro e ovvio dal punto di vista delle imprese se una certa situazione procede continua auguri sinceramente detti
Pronti però a tara a ritarare il il modo di organizzare relazioni industriali in questo senso quindi non preoccupate di com'era mi era parso di cogliere l'azione perché dovremo parlare in sesto di un sistema flessibile
Ho detto del costo del lavoro della il fatto che esso dovrà dovrà essere una linea affermata continuamente poi non so quanto riusciremo a fare per le contabili per le compatibilità di cui dobbiamo tener conto
Ma è stato importante aver affermato che stop all'incremento del costo del lavoro d'ora in poi si può solo scendere
Lei non era neppure scritto che d'ora in poi si potesse solo scendere
Non lo so che mix riusciremo a realizzare tra IRAP e punti Big contribuzione laddove questa è ritenuta impropria o impropriamente quindi quegli oneri sono assegnati al alla all'impresa la maternità la malattia sono tipici a questo a questo riguardo dico solo che anche l'IRAP dovrà essere fortemente orientata a ridurre quella penalizzazione del fattore da lavoro lavoro che hanno a nostro avviso erroneamente molto erroneamente fu fatta all'atto dell'istituzione di questa di questa imposta a partire dai ricercatori ovviamente
Nel senso che sempre riconosciuta la priorità alle posizioni giudizio che ricordo una giusta
Richiesta di Federchimica a a questo riguardo
E ma comunque oggi dobbiamo prendere una strada anche di cambiamento radicale dell'IRAP concludo davvero con una considerazione invece sulla coesione sociale nella trasformazione
Ne parlavo anche sottovoce prima con il presidente Montezemolo cioè noi viviamo tempi di grandi cambiamenti anzi dobbiamo cercare di vivere tempi di ancor maggiori cambiamenti
L'impresa deve potersi aggiustare io ricordo quando all'inizio degli anni Ottanta la chimica dovette fare grandi aggiustamenti e allora
Provvedemmo con un uso anche smodato degli ammortizzatori sociali di allora cioè le casse integrazioni lunghe
Ci ricordiamo cosa ci fu necessario per la grande chimica perché peraltro si realizzassero processi di adeguamento all'inizio degli anni e degli anni ottanta
Oggi noi siamo in presenza di una situazione ancor più complessa di di trasformazioni talora ancor più radicali e guai se lei società si frappongono perché legittimamente interpretano il il l'ansietà di quelli di loro che sono direttamente toccati ma anche di tutti gli altri che dicono oggi a loro domani a me
Altro che articolo diciotto altro che poco può oggi qualunque occupato anche a tempo indeterminato in molti settori manifatturieri
Vive con ansietà il proprio futuro comprensibilmente per le trasformazioni che sono necessarie
Ed è per questo che allora dobbiamo insieme a quel tavolo di relazioni industriali
Discutere di come realizzare il nostro welfare to work come dicono gli inglesi
E non tue militarmente come noi facemmo abbiamo fatto fino ad ora perché ce lo consentiva quel sistema previdenziale
E oggi non ce lo consente più e perché non avevamo ancora e oggi cominciamo ad avere il mercato del lavoro efficiente trasparente e sistemi di formazione grazie anche alla bilateralità che possono essere più efficaci e mirati
Che cos'è il welfare to work Vuelta tu Walter proprio una rete protettiva che rende meno drammatica la trasformazione perché accompagna il lavoratore da posto a posto di lavoro
O quanto meno non lo abbandona non lo lascia solo nella transizione da un posto di lavoro all'altro e significa aprire le infrastrutture del mercato del lavoro sta accendendo sì la borsa del lavoro in tutto il Paese in Lombardia già operosa
Da un po'di tempo e sta sono partiti nuovi servizi all'impiego oltre a quelli pubblici quelli privati pensate l'attività di outplacement alle attività comunque di servizio che le nuove agenzie per il lavoro possono svolgere
E il e ed è disponibile disponibile come ho detto una gamba della formazione più mirata e più non più ancorata ai formatori ma quelle esigenze concrete e la gamba degli ammortizzatori checché se ne dica che disponibilissima oggi perché oggi noi proteggiamo contasse anche in deroga anche con la formula delle casse in deroga larga parte del sistema è con la Nuovo provvedimento sulla competitività abbiamo consentito
Ora in forma compiuta l'artigianato attraverso gli enti bilaterali di usare la che l'indennità di disoccupazione aggiungendoci del loro per fare la stessa azione protettiva settori cioè che non avevano prima la cassa integrazione
Quindi al di là dell'incremento dell'indennità di disoccupazione il sistema di sussidi c'è il problema è sono passivi o si integrando sì con il sei con il mercato del lavoro infrastrutturato con la i servizi all'impiego con la formazione questo sussidio
è la premessa di un comportamento proattivo e responsabile verso un altro posto di lavoro non dimenticate che nel progetto compare competitività noi abbiamo introdotto la portabilità di tutti questi sussidi verso il nuovo datore di lavoro a modo incentivo
E abbiamo introdotto l'assaggerà limitatamente la sanzione che se non lo fai
Perde il sussidio cioè se non ti dai disponibile alla formazione al nuovo lavoro nelle misure compatibili perde il sussidio
Allora questo welfare to work e la sfida che insieme dovremo discuterne a quei tavoli interne in modo cioè rispetto ai modi con cui affinare la strumentazione perché noi non possiamo consentire no non possiamo non possiamo permetterci di bloccare paralizzare i necessari aggiustamenti
Io sono lieto che abbiamo sottoscritto accordi per gruppi come troppa siccome De Longhi che hanno proposto anche in termini a apparentemente odiosi il tema del chiudo qui per localizzare Elia che nonostante Antunes torna hanno dato luogo d'intesa intese con cui alla fine con la società circostante consenziente queste trasformazioni si sono potute realizzare
E così non solo salvando almeno determinati segmenti del business di questi gruppi ma o consentendo nella loro necessaria internazionalizzazione
E de e questi tutto ciò ecco diventa modernità innovazione diventa cultura di impresa
Perché se se ovviamente non avremo questi override e non rimuove Remo i freni a mano tirati non ce la potremmo fare grazie vola
Chiude
La nostra giornata di lavoro l'intervento del nostro presidente Luca Cordero di Montezemolo
Io innanzitutto nel portare
Ai colleghi qui presenti saluto di tutti gli imprenditori italiani non posso in una giornata così importante per la vostra associazione dire un grazie un grazie vero alla dottoressa Bracco
Per l'impegno per l'aver saputo in questi anni guardare avanti sempre sui grandi temi di fondo del vostro settore e quindi io la voglio ringraziare voglio anche dirle che mi fa molto molto piacere che di averla come presidente della più importante associazione territoriale italiana che l'Assolombarda le faccio ancora tanti tanti ovuli
E poi
Faccio tanti auguri perché ne avrà bisogno tra l'altro e poi voglio fare in bocca al lupo e tanti auguri al mio amico Squinzi siamo diventati nello stesso giorno Cavalieri del lavoro e ci conoscemmo più da vicino frequentiamo
Spesso le stesse terre
Per i grandi molto spesso per lo meno per Lulic è quella del modenese e lo stimo come imprenditore voi avete avuto la fortuna che non è comune di aver avuto due presidenti tra gli altri io dico gli ultimi logicamente che sono prima di tutto dei bravissimi imprenditori un imprenditore familiare ma con una grande attenzione alla delega una imprenditore innovativo e quindi assolutamente internazionale in linea con quelli che sono proprio i fondamentali dell'industria in generale
O che dovrebbero essere e della chimica in particolare quindi Giorgio in bocca al lupo e mi fa piacere che tu o Dio nonché per voi Squinzi sia una novità come presidente Federchimica ma questo è importante perché dimostra quanto lo apprezziate
Ho sentito dalle sue parole la motivazione con cui affronta questore incarico in bocca al lupo
E devo dire francamente che
Mi ha fatto molto piacere sia nelle parole dico amianto della dottoressa Bracco sia nella relazione di Squinzi
Sentire tanti punti che considero assolutamente fondamentali per il futuro del nostro Paese prima di tutto e del nostro sistema industriale
La vostra assemblea capita in un momento particolare obiettivamente difficile
Poi si tratta di definire i concetti se vogliamo parlare di recessione o non recessione purtroppo cambia poco abbiamo un Paese che non cresce abbiamo un Paese su cui ormai le
Diagnosi debbono finire
Perché le diagnosi nel nostro mestiere servono se sono l'immediato anticamera delle terapie
Altrimenti non è nostro costume nostra cultura nostro uso di passare il tempo a pensare al passato di vedere di chi era la colpa a valutare dove siamo noi dobbiamo guardare avanti dobbiamo prima di tutto come cittadini e poi come imprenditori porci un obiettivo dove sarà il nostro Paese tra dieci anni questo è il tema su cui ognuno deve dare un contributo forte
Viviamo in un Paese pieno di che in tradizione perché da un lato siamo ai lumicino in Europa in termini di numeri di competitività di situazione
E a sua volta l'Europa non è che sia all'avanguardia nel mondo come competitività
Quindi da un lato c'è la recessione paese che non solo non cresce va indietro che non ha uguali in altri Paesi industriali e dall'altro c'è un Paese con molte fasce di ricchezza paese per certi aspetti ricco e questo
Deve farci riflettere logicamente un fatto positivo qualità della vita gente che ormai fortunatamente vide bene una situazione strana
E perché perché in crisi l'industria che il motore del paese che ha fatto di questo Paese senza materie prime uscito distrutto dalla guerra la sesta o la settima potenza industriale
Allora il primo tema della terapia emettere fortemente l'industria al centro del paese
Un'industria che deve svilupparsi specializzarsi ristrutturarsi ecco anche l'importanza cui accennava l'onorevole Sacconi
Per certi aspetti anche di ammortizzatori sociali però dobbiamo rimettere al centro industrie e l'industria è stata per lungo tempo per troppo tempo
Fuori dal dibattito politico io in questi ultimi anni ho sentito parlare di tutto di tutto e qui non voglio fare delle polemiche perché se dico di cosa ho sentito parlare dopo posso sembrare polemico ma certamente non ho sentito parlare di industria non lo sente Tito parlare di quote di mercato di concorrenza di vitalità di strumenti per l'industria di ogni eri è di oneri eccessivi per l'industria non ho sentito parlare di industria nel Paese la cultura industriale se possibile regredita
E allora io spero che in un clima ahimè di scontro permanente perfino certe scelte
Etiche civili religiose scientifiche mettiamole come vogliamo di queste ore vengono etichettate non dico politicamente ma addirittura partitica mente
Questo è triste in un paese
Nella relazione
Che ho fatto come Confindustria abbiamo avuto delle reale delle reazioni
Non diverse tra un polo e l'altro ma diverse all'interno dei singoli partiti del singoli poli noi non possiamo essere soffocati in un Paese in queste condizioni dalla partitocrazia
Dobbiamo evitare che un clima di scontro permanente faccia perdere di vista quelle che sono le priorità
Vere quelle che condizionano prima di tutto la vita del paese la vita delle nostre imprese la vita dei nostri lavoratori
Ed è qui che io mi trovo in grande sintonia con quello che ho sentito prima da in particolare dal vostro presidente e cioè recessione
Paese con grandi fasce di ricchezza crisi dell'industria e dall'altro lato abbiamo un tasso di occupazione irregolare che è la più bassa in Europa
Tassa di occupazione regolare la più bassa d'Europa quindi record di evasioni fiscali
Record di sommerso
Questi sono dati di fatto sono numeri sono fotografie che difficilmente smentibili anche da qualche partito
Allora io credo che noi dobbiamo fare velocemente una riflessione su tre punti Europa nostro paese noi imprenditori euro
è un sogno fantastico un Progetto fondamentale ci ha salvato
Un qualcosa da perseguire con forza e paradossalmente quello che è venuto in Francia in Olanda
Potrebbe essere un grosso segnale di non continuare su delle strade sbagliate
L'Europa non è né la burocrazia di Bruxelles ne è un Europa lontano dai cittadini ed Europa dei giovani e un progetto affascinante che deve portare modernità e soprattutto deve dare contenuti ad allo sviluppo
Vede vedete il Giorgio Squinzi ha detto una cosa che fa parte un po'della vita dei veri imprenditori e che spesso non si dice
Crescere e la nostra missione bene io auspico che lo stesso sia per l'Europa che la l'agenda di Lisbona spesso richiamata non rimanga uno slogan di buone intenzioni
Che si affrontino i grandi temi dell'Europa moderna politica economica politica industriale maggior concorrenza grande vitalità
Bene su questi temi io mi auguro che paradossalmente quello che è avvenuto in Francia e di Olanda significhi qualcosa
E che altrettanto paradossalmente forse il Paese che è stato tacciato di minor cultura europea all'Inghilterra
Tony Blair
Possa nei sei mesi di presidenza
Fare quelle riforme che ha saputo fare prima la prima la Thatcher e Poli Luís in Inghilterra con coraggio con determinazione non cercando a tutti i costi il consenso e che malgrado ciò l'ha portato alla terza rielezione
Noi dobbiamo credere nell'Europa
L'Europa per noi è fondamentale e mi auguro parafrasando quello che ha detto il Presidente Ciampi che l'Italia un'Italia moderna un'Italia giovane con Italia determinata un'Italia competitiva
Possa dare un grande reale contributo a lo sviluppo di questo grande affascinante sogno europeo
Per noi è fondamentale
Vediamo la situazione italiana
Paradossalmente in queste ore abbiamo dei segnali che ci debbono far piacere ci debbono dare dell'ottimismo
è storia di ieri
Una grande operazione di una grande banca italiana l'Unicredito che ha fatto un'operazione fondamentale non in Magadha scarpe in Germania nel cuore nel centro dell'Europa e che si candida ad essere leader in Austria
Dopo esserlo già in Polonia e in Bulgaria
Io che col presidente Ciampi con noi e con gli imprenditori italiani sono andati in Bulgaria
Ho sentito dai vostri da i nostri colleghi quant'è importante poter contare su una banca italiana forte competitiva è leader di mercato per chi come noi va all'estero
Va all'estero
E io devo fare i complimenti almeno esimente Alessandro Profumo almeno i bandi di Unicredito per un'operazione forte importante che esattamente quella di cui abbiamo bisogno delle banche italiani più grandi
Che si fondano che vadano in Europa che vadano a conquistare delle altre banche che accompagnino le imprese su uno dei più grandi temi oggi soprattutto per le piccole e medie imprese l'internazionalizzazione e la conquista dei mercati
Quindi complimenti è un segnale positivo e complimenti alla Germania che non ha a differenza di altri
Fatto una politica di chiusura
O di finta nazione di finta nazionalismo oggi siamo in Europa guardiamo beh all'Europa ben venga più concorrenza più concorrenti stranieri a cominciare da settori protetti nel nostro Paese quindi questo è un primo segnale positivo un secondo segnale positivo è un dollaro me è un dollaro più forte e un euro meno forte
Dobbiamo approfittare di questa situazione io sono di quelli che dice che quando il default l'euro era così debole poi tutti si lamentavano che era troppo debole verso il dollaro che era troppo debole verso lo yen che gli europei abbiano bisogno di una
Di una core di una moneta forte nonché ne abbiamo tutti approfittato così tanto del dolce dell'euro debole diciamocelo francamente detto questo oggi per certe esportazioni e per certe situazioni
Anche psicologiche dell'impresa dobbiamo profittare come dobbiamo profittare cosa che non abbiamo fatto come Paese in questi ultimi due anni
Di una straordinaria situazione
Di economia e commercio internazionale e voi mi insegnate noi siamo tutti i giorni a confronto con i mercati che purtroppo questo non dura in eterno cerchiamo di approfittarne visto anche la situazione dell'EUR poi c'è un altro fatto positivo
Almeno in linea di principio l'accordo con i cinesi per il tessile qui noi dobbiamo tener conto che abbiamo bisogno di un'Europa che usi tutte le prerogative di politica commerciale però dobbiamo anche sapere che viviamo in un Paese che ha fatto del dinamismo dell'export la sua forza negli ultimi trent'anni
Il la Cina rappresenta una straordinaria opportunità di Investimenti di vendita di crescenti a Digione intenso dobbiamo ragionare ad armi pari benvengano tutti
Gli strumenti previsti dall'Europa normalmente previsti senza inventarsi roba del Medio Evo che non fa parte né della cultura del nostro Paese né tanto meno di quello imprenditoriale
Però se si va su della strada degli accordi che ci permetta di sapere che dal due mila e otto poi tra adesso il due mila otto noi tutti dobbiamo cercare di specializzarsi di più di investire di più di tutelare di più i nostri marchi di fare delle già intenso perché onestamente il fatto che si aprisse il mercato i cinesi non era una sorpresa delle ultime ventiquattro ore
Il Paese
Le imprese i governi lo sapevano da molto tempo però io lo vedo come tendenza un fatto positivo infine io credo che siamo alla vigilia di un momento importante se guardiamo il nostro Paese su esigenze a breve ed esigenze a medio lungo l'esigenza Brad sono le imprese italiane l'industria quella che esporta quella che compete quella che ha dei concorrenti quella per cui non
Può andare in giro per il mondo con un'incidenza fiscale del cinquanta per cento quando gli altri concorrenti l'anno tra il trenta e il quaranta ha bisogno finalmente di attenzione
Non per avere più soldi non per avere dei sussidi non per avere degli aiuti a fondo perduto ma per aprire meno gravami per essere più in grado di competere
E io devo dare atto al nuovo governo posso usare la parola usata va diverse volte
Finalmente perché l'avrei preferite certe decisioni inizio di legislatura Ovra i preferito non vedere buttar via dei soldi per l'IRPEF però finalmente si parla di impresa si parla di industrie si parla di famiglie
Perché i nostri lavoratori i nostri collaboratori c'è la cosa più importante come ha detto Squinzi per un veri imprenditori sono anche quelli a cui dobbiamo dare la massima attenzione allora io devo apprezzare la decisione del governo pur
Di fronte a difficili situazioni di debito pubblico di deficit e di risorse
Di puntare come ha sottolineato Sacconi ad un Iraq verso il costo del lavoro
Quindi all'IRAP verso quelle aziende
Che producono che esportano e che competono
Quelle stesse imprese che già oggi italiane sesto lavorano a Ventimiglia devono pagare una tassa di un'energia più del trenta per cento rispetto a un concorrente che sta a trenta chilometri non trecento non tre mila
Oltre il confine e qui
Credo che sia giusto richiamare l'attenzione sull'Iraq
Compatibilmente alle risorse
Perché questo è fondamentale noi prima di tutto dobbiamo essere dei cittadini
E quindi dobbiamo vedere le risorse del Paese l'Iran tassa ingiusta tassa sbagliata tassa che ci penalizza
So soprattutto nei confronti dei nostri concorrenti ripeto le vere imprese non vorrei che qui se no in Italia le uniche imprese che crescano che fanno utile siano quelle protette che non hanno concorrenza e che sono in una settore
Tutto in settori tutti i particolari
Io
Secondo
Di grande urgenza contingente sto dicendo i tre temi fondamentali di fronte alla recessione di fronte ai numeri
Di fronte alla produzione industriale di fronte anche al problema secondo me è numero uno del paese la produttività noi abbiamo bisogno di maggiori investimenti pubblici e maggiori investimenti privati
Allora l'imprenditore serio e quello che di fronte a un minor peso fiscale investa di più
Questo il vero la vera scommessa
Ma insieme all'Iraq c'è il tema del cuneo fiscale
Un altro punto molto negativo è un costo del lavoro che non ha pari in Europa non appare in Europa costo unitario
Ecco che tutto quello che si può fare a livello di oneri impropri a livello di busta paga per garantire ai nostri collaboratori magari ancora più potere d'acquisto che non incida sulle aziende
E che determini una forchetta minore tra quello che si effettivamente si versa e quello che i nostri collaboratori si mettono in tasca e un tema assolutamente prioritario e fondamentale
E qui di nuovo non ci guardiamo con l'India con la Cina col Brasile con gli Stati Uniti col Giappone se non ci viene la depressione
Che noi non siamo depressi per natura anzi dico addio noi come dice Fazio Squinzi come dice la Bracco noi guardiamo al futuro non sia già lì a vedere dove saremo tra dieci anni qualche idea ce l'abbiamo grazie a Dio
Allora io dico è fondamentale
Che
Ci confrontiamo con un benchmarking con gli inglesi con i francesi con gli spagnoli tutti tolto gli inglesi hanno l'Euro se si perde delle quote di mercato in Italia
Dobbiam tener conto che altri le mantengono le guadagnano la Germania è vero che a una crisi da cui sta uscendo con forti riconversioni ma non ti non dimentichiamoci il peso straordinario che ha avuto per quel Paese
Il l'annessione dell'Europa dell'Est noi siamo in una situazione differente ma ripeto il tema del cuneo fiscale del costo del lavoro insieme alla tasse eccessive è un altro dei grandi
Pesi sulle Ali degli imprenditori italiani
Terzo tema la crescita le dimensioni
E qui se continuiamo a non tener conto che oltre l'ottanta per cento delle industrie imprese aziende italiane hanno meno quelle vere
Le aziende quelle che paga le tasse quelle che in un cuneo fiscale hanno questo parliamo delle vere aziende bene hanno meno di quindici dipendenti
Ora come si fa in un mondo così ampio così difficile
Così competitivo ad avere anche delle imprese straordinarie ma di suo di meno di quindici dipendenti ecco il tema della crescita
Che riguarda da vicino il nostro imprenditori
L'ho detto l'anno scorso la relazione l'ho ripetuto quest'anno lo dico dovunque
Noi dobbiamo pensare che se è vero come è vero che la nostra missione e la crescita e lo sviluppo delle nostre aziende noi dobbiamo allo sviluppo e alla crescita far passare tutto il resto in secondo piano
Il controllo l'egoismo l'individualismo dobbiamo fonderci dobbiamo crearci dei soci dobbiamo usare degli strumenti di finanza innovativa Private equity capo
Tutto quello Capital Vegio tutto quello che è possibile per crescere ma dobbiamo crescere e qui è fondamentale il ruolo delle banche
Nello del fare lei prese per le imprese
Io
Ho un'impresa che proprio in questi e settimane ha portato in Italia riportati in Italia un marco storico
Dell'arredamento che si chiama Cassina leader di mercato che era in Francia l'abbiamo acquistato l'abbiamo riportato
In Italia lo mettiamo insieme a Poltrona Frau e facciamo un gruppo che dà soldi aziende che messi insieme rappresenteranno un polo di eccellenza in Europa vuol dire crescere vuol dire mettersi insieme vuol dire trovarsi dei soci
Vuol dire in altre parole anche a livello di capitalismo familiare
E Giorgio in questo senso vede il figlio e vedo la moglie che vorrei che tutti sapeste
è la più brava in famiglia non appare mai ma è molto molto molto più brava di Giorgio così lo sapete allora
Terzo un po'ma non proprio del tutto non proprio del tutto poi manca una brava
Controllo di gestione ma insomma e poi dopo in famiglia dicevo va benissimo fare entrare i figli è la più grande soddisfazione di un padre imprenditore però attenzione
Al come al quando al sette al come al quando e al sei
Non c'è un figlio che solo perché ha la fortuna o l'onore di portare il nome del padre imprenditore sia automaticamente un bravo imprenditore lo deve diventare e il bravo padre imprenditore che alla cultura dell'aziende familiare sa quando delegarlo
A Luís sa come prepararlo e sa anche lo dico con un po'di provocazione sa quando e se sceglierlo questi son tutti elementi di cultura importante soprattutto in questi momenti
E allora dicevo IRAP
Due cuneo fiscale tre noi abbiamo chiesto al governo un intervento per facilitare fusioni e concentrazione definì
Perché se un imprenditore piccolo sa che unendosi all'altro ha dei vantaggi fiscali avrà una molla in più
Per farlo voi sapete quanto questo è servito per le fusioni e concentrazioni delle banche perché se è vero che questo è un processo che si è ulteriormente sia in questi ultimi periodo rallentato negli ultimi dieci anni il sistema delle banche italiane è cresciuto
In maniera fortissimo
Allora se noi partiamo che questi sono i tre temi dei confronto con l'attuale governo perché un governo di fine legislatura può ancora fare delle scelte importanti
Per il futuro del proprio Paese e noi chiediamo in funzione dell'industria
E credo che sia da apprezzare
Le decisioni che mi auguro vengano prese in tempi brevissimi perché adesso il momento del dibattito infinito noi ci aspettiamo scelte coraggiose
Scelte concrete ci aspettiamo una politica che scelga ho detto ve lo ripeto che il consenso dovrebbe seguire le scelte non si possono accontentare tutti
Soprattutto quando le risorse sono scarse errare humanum est perseverare è diabolico le mance non interessano al mondo dell'impresa
Cerchiamo di fare delle scelte serie di fare delle scelte utili di fare delle scelte condivise il tema forte oggi abbiamo bisogno che il consenso segua le scelte e non anticipi le scelte
Abbiamo bisogno che queste scelte arrivino rigorose e forti
Però
Parlando del futuro noi non possiamo non tener conto
Che
I cinque grandi temi le cinque grandi priorità che Confindustria ha messo al centro della prossima propria agenda da un anno sono le priorità del Paese non solo solo le priorità dell'impresa o dell'industria
E lo devo dire con soddisfazione oggi
Non da oggi nella vostra associazione
In viene
Questo messaggio perché quando si parla prima di tutto di università di scuola si parla della cosa più importante nei prossimi dieci anni un paese con un tasso di formazione ancora maggiore
Quando si fa e arrivo quando si parla di ricerca innovazione e forse il tema che più abbiamo battuto anche andando con Pistorio come stiamo andando a fare i cultura dell'innovazione a oltre dieci mila imprenditori sul territorio
Quando abbiamo parlato di ricerca nella giornata di ricerca abbiamo posto sei temi
Fondamentali purtroppo solo due sono stati presi in considerazione perché spesso quando si parla di ricerca d'innovazione o di scuola di formazione dice
Come fu l'altra Confindustria ma non è che possiamo parlare solo di tasse
Ho solo di problemi contingenti lo dobbiamo guardare avanti abbiamo bisogno di gente preparata abbiamo bisogno di imprenditori più preparati abbiamo bisogno di collaboratori più preparati
Abbiamo bisogno di un tasso di conoscenza del Paese più competitivo perché qui arrivi in terza grande priorità è un Paese che ha bisogno di più concorrenza di più competizione nell'università nella società civile nelle professioni nelle public utilities abbiamo bisogno di generare risorse di concorrenza
è un paese con una concorrenza troppo bassa
In un'Europa che a sua volta a una concorrenza troppo bassa a cominciare dai servizi
E poi il grande tema della semplificazione
Io mi auguro con tutto il cuore so di interpretare il nostro pensiero
Che questo Paese abbia qualche ora non posso aspettare Nesi ora di tregua da continue perenni campagne elettorali per qualunque tema
Perché la campagna elettorale avviene anche in questo Paese per sapere se tu votis fino o se ti astieni
Allora attenzione su temi così delicati anche per
Le persone
Allora io dico abbiamo bisogno di un progetto forte definitivo condiviso
Bipartisan di semplificazione amministrativa
Non possiamo più pensare tra dieci anni dove voglia di essere competitivi con una burocrazia di questo genere con una mole di procedure che di nuovo se guardiamo come ha fatto Squinzi la sua relazione il paragone con un francese
Di nuovo non come un cinese o giapponese un indiano un brasiliano ci pone in condizione di straordinaria inferiorità poi che questo avvenga l'università avvenga nell'impresa avvenga con un cittadino che vuole aprire una finestra in più a casa sua noi non possiamo più
Convivere con questo soffocamento e non possiamo trovarci qui tra dieci anni a dirci le stesse cose abbiamo bisogno di uno sforzo che tutte le persone
Tutte le forze più autorevoli più responsabili più vitali di questo Paese si mettano insieme super su questo grande progetto bipartisan
Che dovrebbe diventare il programma numero Uno di qualunque governo di centro di destra e sinistra i super deste Suplicy a noi non interessa il tema della semplificazione burocratica
Ed infine le infrastrutture
Infrastrutture semplificazione burocratica concorrenza università scuola formazione
E ricerca innovazione sono i cinque grandi temi di questo Paese
Per ricostruirsi
Non perché ci sia stata una guerra ma perché i nodi di vent'anni sono venuti al pettine le troppe omissioni le sono venuti al pettine le non scelte sono venuti al pettine la speranza nello stellone venuta al pettine quindi è un tema che viene da lontano
Però questi nodi sono venuti al pettine
E allora dove vogliamo essere tra dieci anni
Perché non è che gli altri Paesi ci aspettano non è che non possiamo possiamo pensare che improvvisamente il tasso di crescita di altri continenti o di altri Paesi diminuisca
Abbiamo bisogno di far tornare l'industria competitiva al centro delle attenzioni con dei servizi fondamentalmente competitivi perché Dio solo sa noi che facciamo industria quanto abbiamo bisogno
Di un sistema di servizi competitivi logistica marketing ICT ricco abbiamo bisogno ma abbiamo bisogno
Di un sistema
Che si concentri su queste cinque fondamentali priorità e ognuno deve dare il suo contributo senza cercare di sostituirsi agli altri prima di tutto noi imprenditori facendo bene il nostro mestiere
Per fare il nostro mestiere vuol dire avere ancora di più la propensione al rischio
Saper delegare
Saper innovare
Saper concentrarsi sui in tre grandi fondamentali del nostro straordinario mestiere
I nostri uomini numero uno i nostri prodotti numero due i nostri clienti numero tre sembra delle banalità mai su questi tre concetti che vive la vita di un di un vero imprenditore che vuole innovare che vuole conquistare dei mercati che vuol far crescere l'organizzazione dell'azienda la delega la motivazione delle persone la qualità del prodotto il marketing la comunicazione
La distribuzione e la logistica il nostro mestiere
Quel mestiere che spesso è fatto di solitudine perché spesso nelle sue decisioni l'imprenditore non ha vicino né il governo né Confindustria né il sindacato nessuno è da solo però è questo il fascino del nostro straordinario mestiere
E io vorrei concludere con un accenno perché ho sentito con attenzione il dibattito su un tema fondamentale che abbiamo posto tra i cinque grandi temi di questo Paese più che dell'in tre sull'università
Guardate
Oggi noi abbiamo un dato
In Italia alla Spesal media per uno studente universitario da e di cinque mila dollari in Europa è di oltre otto in America e venti
Io ho avuto
Il privilegio di studiare negli Stati Uniti dopo essermi laureato in Italia
E devo dire
Che
Oggi anche sull'università
Bisogna che ci concentriamo su alcune priorità fondamentali
Altrimenti non ne usciamo
Io credo che dal mondo dell'impresa dell'avvenire un messaggio fortissimo di rapporto impresa università territorio questo triangolo
Soprattutto in un Paese con Italia fatta di distretti e io qui vedo dei grandi esponenti
Saranno le piastrelle sarà la Biotecnologia sarà la chimica di base per sarà la sarà la tutta l'attività farmaceutica il rapporto col territorio fondamentale
Io allora facciamo un po'meno
Facoltà
Io non sono d'accordo sulle facoltà sull'università condominiali
Facciamo più centri di eccellenza non è possibile che in un territorio come tra Bologna e Parma ci siano cinque facoltà die di economia cinque facoltà di legge andiamo a prendere meno facoltà
E più centri di eccellenza in funzione delle caratteristiche del territorio in funzione delle caratteristiche
Delle aziende del territorio ma questo triangolo è fondamentale noi imprenditori
Investiamo di più appaltiamo di più all'università soprattutto i piccoli medi
Dei progetti di ricerca e non avevamo chiesto al governo di defiscalizzare li precede coglie quel progetti di ricerca perché il piccolo imprenditore deve avere alla cultura dell'utilizzo scusate di la parola dell'università questo è il futuro
Meno facoltà più centri di eccellenza più rapporto università aziende università più triangolo istituzioni territorio eccellenza e aziende
Abbiamo bisogno di più concorrenza di più competizione anche tra l'università
Anche tra i professori anche tra gli studenti quando parliamo di maggior meritocrazia
Ben vengano di premiare gli studenti più meritevoli ma teniamo conto perché per noi meritocrazia vale per gli studenti ma vale per i professori questo in un Paese che vuole modernizzarsi è fondamentale io so sempre contrario a sentirmi
Da de delle situazioni in cui l'anzianità di per disservizio prevale sui meriti è un brutto segno a trecentosessanta gradi a cominciare da un imprenditore che a un certo momento deve saper lasciare a chi è più moderno chi più bravo a chi è più giovane a chi può dare di più
Però meritocrazia competizione territorio aziende università
Appalti di attività di ricerca l'università io come Ferrari ode intanto noi come fra abbiamo dei vantaggi enormi
Nel rapporto con l'università su progetti specifici su stage di prova di giovani su appalti in di ricerca applicata
Questo è fondamentale per tutte le aziende allora se queste non sono cose campate in aria perché se ci sarà più concorrenza nel Paese ci sarà più competizione tra università ci sarà più meritocrazia io vi devo dire la verità non sono contrario
Ma quella proposta che prima ligi Inaudi e poi recentemente Mario Monti ha fatto sull'annullamento del titolo di studio perché secondo me sull'abrogazione secondo me
Il le le lauree non devono essere uguale per tutti però è un'opinione personale certo dal mondo dell'impresa italiana nasce un messaggio ma un messaggio fortissimo più concorrenza più istruzione
Più internazionalizzazione meno burocrazia più innovazione più cerca più infrastrutture direte ma voi avete la bacchetta magica ma qui ognuno deve fare il suo mestiere questo vale anche all'interno delle nostre aziende
Non è che noi possiamo pensare che i problemi siano tutti fuori dal cerchio delle aziende dobbiamo lavorare in azienda però dobbiamo dare un contributo al Paese su questi grandi temi perché altrimenti signori il rischio è che tra dieci anni
Quando Giorgio Squinzi lascerà e Daloui subentrerà perché questa è una bella tradizione che vorrei mantenere la dottoressa Bracco io vorrei tradire sta un po'scherzando perché auguro che vita lunga io non vorrei che alla fine ci trovassimo qui
Più o meno più o meno a toccare gli stessi argomenti
Con la stessa passione con lo stesso rispetto civile però attenzione
Se questo avvenisse sarebbe un brutto segno allora io credo invece che noi dobbiamo cercare di dire mai come oggi serve un'attività di sistema quella che io vengo spesso presi in giro per politica di squadra siamo alla vigilia di riflessioni importanti a livello di relazioni industriali
Siamo con un Paese completamente fermo
Diamo con un'industria che deve ritornare al centro
Siamo con dei grandi interrogativi di fronte al futuro dell'Europa in cui crediamo in cui dobbiamo dare un contributo cerchiamo prima di tutto di farlo noi noi ci siamo
Ed esserci vuol dire fare il nostro mestiere essere pronti a dare il nostro contributo al Paese
Essere anche prima di tutto pronti affari al limite se necessario
Qualcosa di più all'interno del nostro lavoro delle nostre imprese tutti i giorni perché noi l'asticella l'al siamo sempre non siamo mai contenti vogliamo andare sempre oltre abbiamo però bisogno di un Paese che sappia una volta per tutte
Con spirito costruttivo
Con adesione senza divisioni affrontare quelle cinque grandi priorità e riforme strutturali che faranno la differenza di dove saremo o do dove vorremmo essere tra dieci anni buon lavoro auguri e complimenti a scusi