Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cattolicesimo, Chiesa, Rassegna Stampa, Religione, Vaticano.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 28 minuti.
Rubrica
Commissione
09:30
Cari ascoltatori di Radio Radicale buongiorno da Giuseppe Di Leo esordisce oggi domenica ventisei agosto del due mila e sette un nuovo appuntamento a cadenza settimanale la rassegna stampa sta vaticana
Da questa emittente ogni domenica infatti dalle otto alle otto e trenta
Cercheremo di analizzare i più significativi articoli della stampa nazionale pubblicati durante la settimana riguardo alla Santa Sede al Papa alla Chiesa ai rapporti fra Stato e Chiesa e fra le religioni
Spero che ciò incontro il vostro interesse anzi per la verità sono abbastanza sicuro che questa rassegna così come lo concepita solleciterà la vostra attenzione per vari motivi
Non solo per la presenza del Vaticano e la sua influenza indiscutibile nella storia politica italiana
Neanche soltanto perché il Papa il Vescovo di Roma e primati d'Italia
Ovvero perché non possiamo non dirci cristiani in particolare in Italia cattolici checché ne dica qualche dilettante a digiuno di storia ma anche perché in il fattore religioso con nota oltre che il passato il presente il futuro delle vicende politiche sociali e culturali
Almeno a voler essere riduttivi dell'intero occidente
Per questo appena ho formulato la proposta di una rassegna stampa vaticana il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin ha subito accettato di mettere in pratica la mia idea affidando meta
Di questo lo ringrazio ora fatte questa presentazione dovuta presentazione introduttiva cominciamo questo nostro primo appuntamento di rassegna stampa vaticana e non possiamo non cominciare
Dall'ente
Dichiarazioni del cardinale Segretario di Stato della Santa Sede Tarcisio Bertone
Che e in questa settimana hanno sollecitato l'attenzione di gran parte della stampa nazionale
Il cardinale Bertone per la verità intervento al meeting dell'amicizia dei popoli a Rimini organizzato da Comunione e Liberazione
Si era concentrato
Sul tema del rapporto fra la verità
E
Le il le opinioni la concezione della pluralismo delle opinioni visto della Chiesa cattolica come relativismo
E poi in margine a questo intervento ricco e articolato a poi dato un giudizio sul
Ruolo che le tasse
Devono vivere e sul fatto che le tasse debbono essere
Avere la caratteristica di essere
Giuste questo aggettivo giuste
Ha sollecitato l'intervento di molti articolisti a cominciare da lo scrittore Vittorio Messori
Che sul Corriere della Sera approprio un pacco concentrato il suo articolo intitolato la Chiesa e la legittima difesa del dalle richieste dice essere su questo aggettivo giusto
Scrive misto Messori non a caso l'aggettivo usato dal cardinale Bertone riferendosi alle imposte meritevoli di essere pagate e giuste
Così come di giusti tributi parla il nuovo catechismo cattolico e di giustizia nel carico fiscale parlano tutti trattati di morale
In effetti è scontato ricordare che norma basilare del cristiano e di dare a Cesare quel che dice essere e il Segretario di Stato non poteva non citarlo
Ma per usare giustappunto il latino della Chiesa est modus in rebus che il fare se Cesare supera e di molto il modus cioè la misura
L'Ancien Régime andava poco ma chiedeva anche poco la tassazione era per lo più irrisoria se confrontata quanto sarebbe coi avvenuto
è nella Chiuri Iaconi dottrinari illuministi e poi nella pratica con giacobini Girondini rivoluzionari che lo Stato si fa etico si fa sociale si fa totalitario assume per tutt'i diritti e tutti i poteri affermando che farà fronte a tutti i doveri a tutte le necessità
Prosegue Messori nascono e si sviluppano sino all'ipertrofia le burocrazie
Si creano così misurati eserciti permanenti si confiscano i beni con cui la Chiesa i corpi sociali intermedi facevano fronte le esigenze sociali basandosi non sul Torchio dell'esattore ma sulla volontarietà delle Timossi ma Cesare insomma pretende sempre di più sino a casi come quello italiano dove ogni anno sino a fine luglio il cittadino lavora per uno Stato di fantasia in esso udibile
Quanto a tasse balzelli diretti e indiretti e lascia il suddito il reddito di cinque mesi su dodici del suo lavoro
Stiamo in chiaro contrasto dunque con la giustizia chiesta dalla Chiesa i cui moralisti quelli moderni non quegli antichi che si accontentavano dell'idea che ci mette giudicano in maggioranza e qua una tassazione che nei casi più severi non superi un terzo del reddito
Conclude Messori non sorprende dunque che anche ingente di Chiesa scatti un istinto di autodifesa un bisogno di equità davanti a uno Stato che sempre a configurarsi non come un padre ma come un padrone e un traendone
Fin qui Messori sulle pagine del Corriere della Sera nella stessa linea di Messori ma in un'analisi direi più articolata
Scrive il suo articolo sul giornale il sociologo delle religioni in massimo entro vigne
Sul quotidiano il Giornale di Milano è uscito il suo articolo martedì ventuno agosto dal titolo lo statalista Prodi tradisce la Chiesa
Scrive entro pigne
Su quali leggi fiscali siano giuste il patrimonio di documenti pontifici noto come dottrina sociale della Chiesa non è avaro di indicazioni anzi è molto preciso
Fa riferimento a tre principi il primo la solidarietà secondo la moralità perso la sussidiarietà
Il principio di solidarietà e quello secondo cui tutti devono contribuire al bene comune specie a vantaggio dei più deboli dei più poveri e non è lecito tirarsi indietro per ragioni cui Istica
Qui si situa la tradizionali critica cattolica dell'evasione fiscale dove fra l'altro la parola i passione assume anche un significato analogo a quello che ha in espressioni come letteratura di passione simili
La Chiesa condanna una mentalità in cui non solo e non tanto si evadono le tasse
Ma nei casi di leggi ingiuste e di Governi iniqui si finge di poter evadere dalle tasse rifugiandosi in una immaginaria dimensione a politica dove l'evasione fiscale come mentalità e come costume
E alternativa rispetto a una più consapevole edificato c'è protesta fiscale
Più che evadere individualmente di fronte a forme di persecuzione fiscale il cittadino consapevole dovrebbe protestare collettivamente operare per far cessare la persecuzione cambiando il Governo
Prosegue ancora entro vigne la critica dell'evasione nei due sensi del termine si accompagna però alla condanna delle leggi ingiuste
Qui entrano in gioco gli altri due principi
Per il principio di moralità il Governo che chiede tasse elevate deve dimostrare di spendere il denaro pubblico secondo altrettanto elevati i principi morali e criteri di oculatezza
Diversamente il suo diritto alla solidarietà dei cittadini viene meno e come insegnava Giovanni Paolo secondo il crollo della moralità porta con sé il crollo della società
Per il principio di sussidiarietà cui i governi sono sempre se conto papà cui TWA gravemente obbligati ad attenersi lo Stato non deve assorbire attività e risorse che non gli competono
E che una corretta valutazione del bene comune indurrebbe a lasciare i privati
Se lo Stato non rispetta questo principio nasce lo statalismo che secondo la classica e ancora valida formula di Pio dodicesimo
E l'estensione smisurata dell'attività dello Stato dettata da ideologie false malsane
Che fanno della politica finanziaria particolarmente della politica fiscale uno strumento al servizio di preoccupazioni di un ordine diverso
Conclude entro vigna e con una
Domanda il Governo Prodi rispetta il principio di moralità spendendo con giustizia e senza sprechi rispetta il principio di sussidiarietà ripudia Antoni politiche stataliste illiberali tipiche dell'estrema sinistra
Prodi sa che la risposta è no e che questo no fa sì che le sue leggi fiscali non siano dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa le leggi giuste evocate dal cardinale Bertone
Questa è l'opinione espressa dal sociologo delle religioni massimo entro vigne dalle colonne Haendel dal quotidiano il Giornale di martedì ventuno agosto ma opinione ben diversa anzi opposta
Esprime in argomento lo storico dell'economia Paolo Leon dalle colonne de L'Unità
In un articolo intitolato L'industriale il cardinale
Leggiamo questo articolo del dell'economista Leon
Non so perché Romano Prodi della qui lei cita non si può dubitare abbia dichiarato che sottoscrive tutte le parole del cardinale Bertone
Il cardinale ha detto che le tasse da leggi giuste vanno pagate che il ricavo deve andare ad opere ingiuste e all'aiuto ai più deboli
Ora dello Stato non può cedere su un punto di principio
Le leggi fiscali approvate dal Parlamento e dai Consigli degli enti territoriali sono giuste finché non vengono cambiate anche se sembrano ingiuste a cardinali e cittadini
Prosegue leone così le tasse vanno sempre pagate anche se possiamo criticarne la struttura e la dimensione
Che poi il giudizio di Cristo si Dutch estere quel che dice essere senza chiedersi cosa ne farà
E Cristo sapeva che Cesare avrebbe Martin Rizzato i cristiani
Il cardinale Bertone a tutto il diritto di dire quel che vuole ed esprimere una sua regola che egli vorrebbe generale mai chi dovrebbe sapere che il suo insegnamento uno strumento importante di evangelizzazione
Se dalle sue parole si diffonde l'idea che solo le tasse da leggi giuste vanno pagate
E poiché per chi paga le tasse è sempre difficile sostenere che le leggi sono giuste
Egli è responsabile non solo di fronte alla propria coscienza ma anche di fronte alla comunità della deriva demagogica che ne discende come puntualmente si riscontra nelle reazioni della destra
Prodi sa bene che come cattolico può anche sottoscrivere ciò che dice il cardinale ma come Presidente del Consiglio non deve sottoscrivere alcunché in proposito
E per la stessa ragione per la quale quanto rappresenta lo Stato noi bacia lamento
Tra l'altro Prodi ammetterebbe implicitamente che le sue tasse e le sue spesse sono ingiuste o peggio conclude Leon che il Parlamento e la sua stessa maggioranza hanno fatto leggi ingiuste
Questo l'articolo
Dell'economista Paolo Leon dalle colonne de il Quotidiano fondato da Antonio Gramsci
Nello stesso sullo stesso argomento si cimenta Monsignor Alessandro Maggiolini dalle pagine del giornale in realtà non sente nella polemica di retta
L'arcivescovo Maggiolini perché affronta più in generale il tema del rapporto fra etica e democrazia con un riferimento I testo del catechismo della Chiesa cattolica
Scrive
Maggiolini sul giornale di lunedì venti agosto
è giunta l'ora di recuperare il senso dell'Autorità autorità che non è esercizio di intolleranza e di prevaricazioni autorità significa aiutare accrescere
L'Autorità anche civile si giustifica non solo per la competenza nella guida delle cose pubbliche ma anche per la
Prudenza iniquità di chi la esercita di solito si afferma che l'autorità e in qualche modo un servire
I cittadini non solo hanno l'obbligo di ubbidire ma anche il diritto di essere comandati con saggezza e il rispetto delle persone
Questa precisazione rimanda all'obbligo dell'osservanza di quella che si è soliti chiamare la legge naturale che ha origine della struttura fondamentale dell'uomo ed alla creazione di Dio
Il diritto e talvolta il dovere di fare le giuste rimostranze contro chi comanda ingiustamente deriva dal diritto che l'uomo sia rispettato il promosso alla pienezza della sua dignità
Il cittadino e obbligato in coscienza non seguire anche a contrastare
Le prescrizioni dell'autorità civile quanto tali comandi entrano in conflitto con la legge morale con i diritti fondamentali delle persone e con gli insegnamenti del Vangelo è scritto nel Catechismo della Chiesa cattolica
Addirittura prosegue monsignor Maggiolini entro certi limiti e con precise riserve ci si può chiedere se sia lecito ricorrere alle armi
A determinate condizioni primo incasso di violazioni certe gravi e prolungate di diritti fondamentali se conto dopo che si siano tentate tutte le altre vie
Terzo senza che si provochino disordini peggiori quarto qualora vi sia una fondata speranza di successo quinto se non è possibile intravedere ragionevolmente soluzioni migliori
Questo è il tratto dal catechismo della Chiesa cattolica e numero due mila duecentoquarantatré
Non si dimentichi conclude monsignor Maggiolini che per la Chiesa cattolica questo mondo non è il migliore dei mondi possibili perciò non si può stravolgere la legge naturale come quanto ad esempio si dichiara che la democrazia è sopra ogni valore
L'obbedienza assoluta la si deve a Dio non ha la maggioranza di cittadini detto diversamente
La democrazia non può diventare un nuovo puntiglio una nuova natura risulta ovvio che una simile visione delle cose conclude
A una vera consistenza quanto alla base dell'uomo e dell'umanità sta all'opera del creatore
E qui fin qui
Monsignor Maggiolini imitare
Voglia evocare il principio dell'obiezione di coscienza non solo per i temi che attengono
Alla difesa della vita e quinti il no all'aborto il no all'eutanasia ma anche alle problematiche che attengono più all'ENI ragioni le motivazioni della tecnica al politica come appunto il tema delle tasse dell'evasione fiscale
Ma proprio su questo aspetto bisogna dire che le opinioni nel mondo cattolico divergono non sono univoche
E sembra essersene accorto un
Osservatore attento del mondo ecclesiale come Maurizio Crippa che sul foglio ha scritto una interessante
Articolo intitolato I cattolici l'utopia dello stato perfetto aspettando la nuova enciclica
Scrive cripta prima che sulle tasse la confusione o la divergenza di opinioni in casa cattolica riguarda infatti una visione più generale del rapporto del cittadino con lo Stato
Che la fede certo non determina in modo assoluto ma contribuisce a formare
Prosegue ancora dritta sul foglio
La Chiesa ha sempre considerato lo stato come uno strumento utile in vista del bene comune
Ma non gli ha mai assegnato quel compito di sintesi suprema di quel bene
Di unicorni distributore autorizzato che invece anche Romano Prodi quanto ha parlato del dovere San Polino di pagare le tasse gli ai implicitamente riconosciuto
C'è nel pensiero del cattolicesimo politico italiano scrive Crippa una sorta di ambiguità tra una lettura etico teologica
è una lettura politico sociale della dottrina sociale che ha spesso portato a sopravvalutare una sorta di assistenzialismo cristiano
Penalizzando invece la libertà degli attori sociali e la loro capacità di sussidiarietà
Una divergenza di indirizzo che spesso riemerge inattesa di nuove encicliche
Maurizio Crippa
Sul foglio ecco
Scritta conclude il suo articolo evocando una nuova in ciclica sociale
Che probabilmente nel prossimo autunno Papa Benedetto sedicesimo pubblicherà
E proprio il tema
Della dottrina sociale della Chiesa e di come
Viene affrontato il rapporto tra
L'intervento dello Stato nell'economia
La libera iniziativa privata costituito un un fattore di dibattito e di analisi sin dalla prima in circa sociale e di Leone tredicesimo la Rummo Novaro modi mille ottocentonovantuno
Attraverso poi cento anni più
Di encicliche sociali per arrivare anche all'incirca il che di Papa Giovanni
Paolo secondo la lavorano ex Sir Chance la Centesimus annus il tema non ha ancora trovato una sua soluzione
Ossia
E c'è chi ritiene il mondo cattolico che la dottrina sociale della chiesa non si concili
Con lei
Dottrine liberali e liberiste
E c'è invece chi sostiene che invece la dottrina sociale della Chiesa c'è un filone soprattutto gli Stati Uniti d'America
Abbiamo condannato soprattutto con incivili che da Paolo sesto in poi
L'intervento dello Stato nell'economia
In questo scenario
è chiaro che
La prossima in ciclica di
Benedetto sedicesimo o che si annuncia per l'autunno sulla sui temi sociali e di estremo in s ed è intrigante sarà intrigante capire in che direzione su questo tema in modo particolare sì indirizzerà
Chiudiamo allora con l'articolo di Crippa questa
Prima parte della rassegna stampa dati canali incentrata sulle
Dichiarazioni a margine
Della Meeting di Rimini del cardinale Segretario di Stato Santa Sede Tarcisio Bertone sulla equità delle
Tasse imposte dai Governi ai
Cittadini
Passiamo invece a un altro
Tema perché se è vero che
Cadorin notturno sarà
Pronta la nuova enciclica sociale di
Papà Ratzinger è anche vero che in un turno Papa Benedetto sedicesimo farà un viaggio importante a Napoli nel mese di ottobre
Che sarà un viaggio in cui
Necessariamente il connotato ecclesiale pastorale si intreccia era comma quello politico
Perché la situazione politica nel capoluogo campano registra
Possiamo definirlo un vuoto di potere in cui sembra essere presente come istituzione solo la Chiesa
Questo almeno e quanto scrive in un interessante articolo pubblicato sulla
Repubblica
Edizione Napoli illo storico partenopeo Aurelio Mussi il titolo di questo articolo il cardinale colma un vuoto politico
Scrive lo storico partenopeo
Il Sindaco e il Cardinali di Napoli dal mille novecentonovantatré a oggi il rapporto tra le due figure
Da Bassolino alla Jervolino dal cardinale Giordano al cardinale Sepe costituisce un capitolo della storia politica cittadina di straordinario interesse
I due arcivescovi cioè Giordano e sette
Sono una presenza costante assai spesso scomoda per il Palazzo
Nonostante i numerosi tentativi compiuti sia da Bassolino che dalla Jervolino di entrare senza nemmeno tanta discrezione nelle grazie dei vertici della Chiesa napoletana
Tutti ricordano il bacio appassionato ed emozionato del mio sindaco Bassolino all'ampolla del sangue di San Gennaro
Naturalmente prosegue ancora Mussi
Il cardinale Giordano il cardinale Sepe sono espressione di due stili diversi di due modi di intervenire nella vita politica cittadina abbastanza distanti tra loro anche perché corrispondono a contesti storici differenti
Nella prima fase l'arcivescovo Giordano si mosse fra il Governo nazionale di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi e il Governo locale della sinistra guidato da Antonio Bassolino
Nella seconda fase che coincise con il secondo mandato di Bassolino dal mille novecentonovantasette al due mila uno le critiche all'operato del sindaco di Napoli divennero più incisive e puntuali
Una politica della Giunta Bassolino considerata pura immagine senza sostanza accuse di neo feudalesimo intrecci tra affari e politica
Rappresentanza diretta di quelle periferie abbandonate dal Sindaco insomma un confronto serrato al fine di costruire un vero partito della Chiesa a Napoli in Campania
Dopo la fine della Democrazia Cristiana e del partito unico dei cattolici
Superata agilmente la tempesta giudiziaria che lo vide protagonista Giordano proseguì nel suo progetto politico
Il cardinale Sepe
è diverso non attacca mai indirettamente dimostra un abile capacità di mediazione sicuramente sconosciuta al suo predecessore
Che doveva intrecciare meridionalismo e antiglobalizzazione nella battaglia per le periferie
Con l'attenzione per la costruzione di un grande centro e con la tutela di corposi interessi economici della Curia nell'edilizia nell'infrastrutture dell'area metropolitana in tutto il settore dell'assistenza
Nelle ultime battute lanciate nella direzione della Jervolino e della sua Giunta il cardinale Sepe dimostra capacità di intercettare umori largamente diffusi fuori del Palazzo
In questo prosegue una linea che era già del suo predecessore il cardinale Giordano aggiornandola con la rappresentazione di un disagio civile generale
I bersagli del cardinale Sepe sono in sostanza due la politica è distante e scollegata dei bisogni ed alle urgenze della nostra gente il centro antico è spento abbandonato
Il secondo motivo di polemica e più penetrante del primo esso infatti va a demolire uno dei miti basso Lignani che potrebbe essere così espresso
è vero per le periferie il Governo Napolitano in tanti anni ha potuto fare poco ma in compenso ha radicalmente trasformato abbellito un rinnovato il centro di Napoli
Spento e abbandonato tra la fine degli anni ottanta i primi anni Novanta
Tanto dignità il prestigio internazionali restituendo ai cittadini il senso di appartenenza
La replica della Jervolino ha completamente glissato questa parte dolorosa dell'accusa del cardinale e per il resto utilizzato per difendersi argomentazioni impropri e in larga misura assai poco efficaci
Concludente
Mussino
Colpisce la distanza abissale fra il profilo il contenuto del ragionamento del nostro primo cittadino
Il Sindaco Jervolino e la grave crisi che sta attraversando Napoli insomma una coazione a ripetere da parte della Jervolino che la sollecitazione del cardinale avrebbe potuto risparmiare i cittadini
Accusare poli di populismo i vertici della Chiesa napoletana significa rinunziare a capire che essa svolge un ruolo di rappresentazione dei ceti più poveri e marginali
Assai spesso anche in funzione di supplenza del governo cittadino
Se per la Chiesa fanno politica fanno la loro politica sono altri che hanno abdicato al loro ruolo e allora conclude Mussi che proprio il caso di ricordare a ciascuno il suo questo era il testo
Dell'articolo dello storico
Partenopeo rete un si pubblicano atta da
A repubblicani dizione napoletana nidi denti agosto è un articolo sicuramente
A Couto interessante forse
Bisogna ricordare che
Con il predecessore cardinali sette anche la Chiesa partono pena ha avuto un problema anche di
Legittimità con il
Guai giudiziari occorsi alla porporato di origine lucana
Però e vero che è una
Storia del rapporto Annapolis ultimi vent'anni fra la Chiesa
La politiche la società civile ancora tutta da scrivere ma sull'argomento torneremo quanto Papa Benedetto sedicesimo compirà il suo viaggio la sua visita a Napoli
E con questo articolo si chiude
La prima rassegna stampa vaticana la appuntamento e per chi vorrà la prossima
Domenica sempre alla stessa ora dalle otto alle otto e trenta dai microfoni di Radio Radicale Giuseppe Di Leo i ringrazia e vi auguro una buona domenica
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