Tra gli argomenti discussi: Bagnasco, Benedetto Xvi, Cattolicesimo, Chiesa, Rassegna Stampa, Religione, Vaticano.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 30 minuti.
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Radio radicale Giuseppe Di Leo
Cari ascoltatori di Radio Radicale buongiorno da Giuseppe Di Leo domenica ventitré settembre due mila e sette quinto appuntamento con la rubrica settimanale rassegna stampa vaticana cominciamo oggi
Con un
L'intervento
Mila l'ultima assemblea della conferenza episcopale italiana dei monsignor Angelo Bagnasco usciamo da una settimana di polemiche politiche
L'intervento di Bonn signor Bagnasco sì caratterizzate essi distingue non solo per i contenuti ma anche pair i tombini
Molto pacati e alieni da un certo turpiloquio acuite purtroppo siamo da alcuni giorni costretti ad ad assistere
è l'intervento
Di Monsignor Bagnasco molto articolato io non posso che naturalmente sintetizzarlo evidenziando tre punti
Nel problema educativo il gravi problemi educativo che esiste oggi in Italia il rapporto tra fede e politica secondo punto è il terzo il ruolo dello Stato
Ricordando
L'intervento di Benedetto sedicesimo in apertura del convegno pastorale della diocesi di Roma
Monsignor Bagnasco
A affermato oggi in realtà riprendendo poi le parole di Benedetto sedicesimo ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardue precaria
Si parla perciò di una grande emergenza educativa della crescente difficoltà che si incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori base dell'insistenza e di un retto comportamento
Una disamina che non lascia margine illusioni
Considerata la società in cui viviamo afflitta da uno strano odio disse e considerata la cultura odierna che fa del relativismo il proprio credo precludendo si in tal modo la possibilità di distinguere la verità e quindi di poterla perseguire
Come non leggere prosegue Monsignor Bagnasco qui in filigrana le tante vicende di cronaca che hanno assediato la nostra è state
Suscitando sgomento e sempre ulteriore allerta
Come non intravedere qui l'atteggiamento di resa che contrassegna tanta prassi sociale in cui a prevalere sono il divismo il divertimento spinto oltranza i passata in vi sono apparentemente innocui il disimpegno nichilista e a brutte ente la persona giovane adulta non importa perché tanto verso il peggio le differenze si annullano
Seconda questione affrontata poi nella sua prolusione il rapporto tra fede politica
Mi riferisco
Afferma il presidente della CEI all'esigenza ormai da tutti riconosciuta di raccogliere e coltivare sempre meglio l'unità della persona
Esse continuamente insidiata dalla frantumazione dallo sbarramento
Dovuto non tanto alla necessaria articolazione
Delle esperienze quanto piuttosto la mancanza di criteri di interpretazione di sintesi il clima di materialismo in cui viviamo pentì ASPI tracciare di persone
E a frantumare i loro punti di vista in una Este innovazione che vorrebbe rendere patetico qualunque richiamo alla coerenza
Dunque prosegue Bagnasco nessun astrattismo si dovrebbe rintracciare le nelle nostre iniziative ma una proposta concreta che abbraccia la vita
E che porta a tutta l'esistenza all'incontro risanatore e liberamente di Cristo ed è qui la ragione a me pare che sfugge a tanti osservatori laici
Per la quale anche nell'ambito politico il cattolico cerca una corrispondenza producibile fra ideali e programmi
In nessun ambito neppure in politica si possono tralasciare per opportunismo convenzioni ma altri motivi le esigenze etiche intrinseche alla FIBE e ciò non in disprezzo ma per amore della politica e della sottile arte che essa EasyJet
E infine il terzo punto il ruolo dello Stato
Partecipando afferma
Monsignor Bagnasco alla vita del nostro Paese osservando le dinamiche singolari che talora si sviluppano o certi modelli che si diffondono
E fenomeni che improvvisamente prendono piede c'è un interrogativo che sorge che formulerei così
Esiste una modalità compatibile con la democrazia grazie alla quale nutrire un ethos collettivo partecipato è un tempo capaci di resistere sopravanzare rispetto alle dissipazione del costume
Non è una domanda oziosa come non lo è quest'altra lo Stato inteso come comunità politica strutturata assume il compito di registrare in qualche modo regolamentare le spinte comportamentali che emergono dal corpo sociale un deve anche promuovere un'idea di bene comune da perseguire
E dunque trasmettere alle generazioni di domani in un progetto di società perfetta insieme capace di futuro
So bene che sullo sfondo di simili interrogativi qualcuno potrebbe paventare i fantasmi di uno Stato etico che in realtà però nessuno vuole
E che noi in meno di tutti potremmo accettare e tuttavia la preoccupazione di non aprire la strada queste derive non può essere un alibi che impedisce di affrontare questioni che sono e saranno sempre più decisive
A me pare illusorio conclude
Monsignor Bagnasco sperare in un improvviso quanto mira alcolisti corinzie adimento morale
Se al punto in cui ci troviamo non avviene una ricentralizzazione fondata da parte di singoli soggetti e degli organismi sociali
Sul senso e sulla ragione dello stare insieme come comunità di destini di intenti essendo grazie anche al contributo della religione alla considera Simone ad essa riservata non acquisteranno un'evidenza nuova e una credibilità proporzionata i valori essenziali per una convivenza
Era monsignor
Angelo Bagnasco nei suoi o nella sua preclusione all'ultima Assemblea dei vescovi italiani
L'intervento di Monsignor Bagnasco articolato naturalmente anche profondo molti punti problematico nato mente non significa che non susciti anche
Discussione e contrarietà
Un certo punto della sua relazione Monsignor Bagnasco critica quelle cattedre discutibilissimo enti che definisce così
Che hanno criticato il magistero della Chiesa in muro in modo particolare il magistero di
Benedetto decimo sesto
E su questo
Interviene viene intervistato Carlo Musto piano professore di storia della filosofia all'Università professore emerito di Storia e Filosofia l'università di Torino viene intervistato dal Corriere della Sera
Voci critiche discordanti si chiede il professor piano ma se Ratzinger e l'uomo meno criticato del pianeta secondo lei richiede la giornalista del Corriere Benedetto sedicesimo non viene mai criticato
Se accade non risulta e la risposta al Papa si dà spazio sempre e dappertutto qualsiasi argomento tratti ma per le voci contrarie non c'è mai neanche uno spazietto di chi è la responsabilità chiede da giornalista
Certo non del Pontefice
Lui fa solo il suo mestiere risponde Viano anzi in fondo lo capisco così come capisco Monsignor Bagnasco che si esprime solidarietà
E la cultura italiana che ingessata in che senso non interviene mai non commenta non giudica le falsità le stupidaggini che Benedetto sedicesimo dice si autocensura e anzi accoglie tutto senza alcun dissenso
Basta guardare i mezzi di comunicazione ogni giorno c'è il Papa mai chi la pensa diversamente da lui
Ma è un problema solo italiano
Purtroppo sì siamo eredi dello Stato pontificio e questo ci rende tuttora succubi del Papa inoltre solo qui ci si stupisce del fatto che il Pontefice venga criticato e ci siamo ormai abituati a non contraddirlo mai
E sì che credo che Benedetto sedicesimo dovrebbe essere contento di sentire qualche voce di dissenso
Era il professor Carlo Musto piano intervistato da Claudia Voltattorni del Corriere della Sera dei diciotto di settembre sulla stampa invece l'intervista
A deputato da Margherita Franco Monaco cattolico
Il quasi
Rileva
Una dicotomia nell'intervento nell'allarme
Della relazione di Monsignor Bagnasco mi sembra afferma Monaco che la Conferenza episcopale oscilli fra lì
Pure della realtà troppo ansiose come questa di Monsignor Bagnasco e altre infatti che trionfalistica e sulla fede in ripresa in Italia
E o da è una oscillazione dannosa tra opposte interpretazioni del costume etico civile dell'Italia si guarda alla realtà con due diversi occhiali
Il rischio allora è quello di disorientare i fedeli e la domanda della giornalista
L'episcopato risponde il deputato a Margherito oscilla tra i quadri a tinte fosche l'enfasi sulla peculiarità italiana della tenuta cristiana su famiglia bioetica dopo il referendum sulla procreazione i vescovi esultato no
Il popolo è con noi tre italiani su quattro hanno subito le nostre indicazioni
Ora Bagnasco registra in Italia alla secolarizzazione di costumi l'ideologia del denaro del successo la banalizzazione della vita Franco Monaco sulla stampa del diciotto di settembre
Su
Invece il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri Renato Farina
In un articolo lungo rileva due aspetti primo
Mentre
Dappertutto scrive Farina sui giornali e nelle sedi della politica il dibattito su Grillo e onnivoro
Monsignor Bagnasco è l'unico leader di questo scalcinato Paese che ha il coraggio di non citare il comico né per dirgli bravo né per prendere le distanze riguarda la nostra realtà con una compassione senza rabbia
Secondo punto rilevato danza rinati questo articolo sul libero e
Il differenza di stile rispetto a Ruini
Scrive Farina rispetto a Ruini c'è meno attenzione alla politica in senso stretto
è Bagnasco preferisce indicare i criteri generali Renato Farina sulla
Libero di martedì diciotto settembre
Ieri l'altro Benedetto sedicesimo a ricevuto checché ampliamo argomento ma fino a un certo punto
Ha ricevuto una delegazione di parlamentari dell'Internazionale democristiana
A sollevato nel
Suo discorso il Papa varie questioni la prima riguardante il terrorismo internazionale
Ha detto il Papa
Nel suo intervento che è stato poi pubblicato per intero dall'Osservatore Romano il terrorismo rappresenta un fenomeno gravissimo che spesso arriva a strumentalizzare Dio
E disprezza in maniera ingiustificabile la vita umana
La Società certo il diritto di difendersi ma questo diritto come ogni altro da sempre esercitato nel pieno rispetto delle regole morali e giuridiche anche per quanto concerne la scelta degli obiettivi ben e dei mezzi
Nei sistemi democratici prosegue il Papa all'uso della forza non giustifica mai la rinuncia ai principi dello stato di diritto si può infatti proteggere la democrazia minacciandole le fondamenta
Qualcuno
Ha inteso
Nel passato più o meno recente
Interpretare anche contrasto su questo punto specifico tra la diplomazia vaticana e la diplomazia
Americana statunitense
E lo ha fatto tra l'altro Massimo Franco sul Corriere della Sera di mercoledì diciannove settembre
Massimo Franco è un artista principe non ti sta politico principe del Corriere della Sera uno di più attenti osservatori panorama giornalistico italiano della politica nazionale
E conosce anche abbastanza bene li vicente d'Oltretevere in modo particolare i rapporti tra il Vaticano e gli Stati Uniti su quale ha scritto un paio di anni fa un libro pubblicato da Mondadori si intitola Imperi paralleli
Anche se il suo articolo articolo interessante che spingerà
A più punti di riflessione tuttavia non mi sento di condividere la sua tesi centrale in giro poi perché intanto leggo o l'articolo di Massimo Franco sulla
No che la Rice ha ricevuto dal Papa per un colloquio che sarebbe dovuto avvenire a Castel Campeol foto in
In in agosto scrive Massimo Franco il Segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice ha fatto sapere al Vaticano che aveva assolutamente bisogno di incontrare Benedetto sedicesimo
Stava per addentrarsi di nuovo nel ginepraio mediorientale e non le sarebbe dispiaciuto presentarsi propri interlocutori con le credenziali di un colloquio col Pontefice
Sperava di fissarlo agli inizi di agosto a Castel Gandolfo resistenza estiva del Pontefice
Ma lei è stato risposto che il Papa era in vacanza la RAI sa insistito senza fortuna il protocollo vaticano è stato irremovibile il Papa in vacanza ha continuato a essere la risposta ufficiale di fatto
Poi la RAI si è avuto un colloquio telefonico con il suo collega il Segretario di Stato
Vaticano cardinale Bertone
Però scrive Massimo Franco l'incontro mancato fra Benedetto sedicesimo e la titolare della diplomazia statunitense ha finito per assumere un significato
Che forse va persino oltre le intenzioni vaticane è stato valutato infatti come una sorta di certificazione delle differenze di vedute sulle iniziative dell'Amministrazione di George Bush in Medioriente
E di una soluzione strisciante sull'Iraq e sui rapporti con l'Iran
La Santa Sede prosegue Franco ritiene che gli Stati Uniti o rischino di sottovalutare il problema delle garanzie delle minoranze religiose nella nuova Costituzione irachena e lo ha fatto presente al Governo di Baghdad
Si è sentita rispondere che le minacce le violenze contro i cristiani non sono maggiori di quelle subite da altre minoranze
Si è rivolta anche agli americani la loro replica però è stata che le truppe non riescono ad avere il pieno controllo del territorio
E dunque incontrano difficoltà a proteggere i nomi islamici quanto all'Iran si sa che il Vaticano detesta i toni Torcular impiantisti miti del Presidente
I ragni hanno ma vede come una sciagura un'altra guerra preventiva
Occorre dire poi come fa Massimo Franco che e i rapporti
Tra il Vaticano e questa Amministrazione statunitense sono ottimi per quanto riguarda i temi della vita sua difesa della vita
Sui temi della bioetica
Però prosegue Franco l'idea del Papa in vacanza è stata considerata una buona scusa per evitare un appuntamento ritenuto non indispensabile
E magari foriero di confusione malintesi davanti all'opinione pubblica internazionale in primo luogo nel Medio Oriente
Ufficialmente nessuno lo dice ma sull'uno pensa probabilmente anche l'atteggiamento della Rice nel due mila e tre quanto era Consigliere per la sicurezza nazionale di Bush
Fu lei alla vigilia del conflitto in Iraq a dire brutalmente che non capiva l'atteggiamento del Vaticano contrario alla guerra
E a trattare con una freddezza al limite della scortesia l'inviato di Giovanni Paolo secondo il cardinale più laghi mandato Washington il due marzo del due mila e tre nel tentativo disperato di scongiurare l'intervento militare
è chiaro
Conclude Massimo Franco che quello sgarbo in Vaticano non è stato dimenticato
Questo articolo di Massimo Franco pubblicato sul Corriere di mercoledì diciannove settembre latte Dessì
Di Franco otto del no Vaticano a interno papale a ricevere la Rice Castelgandolfo non mi convince perché
Bisogna considerare che a differenza
Del suo predecessore Benedetto sedicesimo ha deciso di sfoltire molto la sua Magenta anche per l'età e ASI aveva
Stabilito di incontrarli a livello politico sono i massimi esponenti quinti Capi di Stato i Capi di Governo
Mentre gli altri esponenti i ministri sotto sequenze Segretari di Stato eccetera
A era sufficiente far incontrare con
Il Segretario di Stato della Santa Sede
Non vedo perché avrebbe dovuto fare una eccezione per il Segretario di Stato statunitense
Credo che questa miliardi azione possa essere confermata proprio
Anche dal cardinale più larghi che fra i porporati quello che conosce meglio i rapporti la problematica dei rapporti fra la diplomazia vaticana e quella
Statunitense
Ma a proposito di Segretario di Stato vaticano
In questi giorni
Camionale Tarcisio Bertone
A festeggiato il primo anno di sua attività al vertice della diplomazia vaticana e Gianni cardinale lo ha intervistato sulla
Avvenire di mercoledì diciannove
Settembre
Chiede
Cardinale
Con lei Papa Ratzinger ha compiuto una scelta rivoluzionaria visto che ha rotto una tradizione quasi ininterrotta che vedeva la guida della Segreteria di Stato un ecclesiastico con esperienza nella diplomazia pontificia
Questo le ha creato dei problemi particolari
è vero
Ha risponde il cardinale Bertone che il Santo Padre non ha ritenuto vincolante questa tradizione con l'attimino Scola da parte mia debbo dire che ho trovato massima collaborazione nel personale della Segreteria di Stato
C'è da aggiungere poi che i miei più stretti collaboratori gli arcivescovi Fernando Filoni Dominique Mandel chi sono stati entrambi scelti fra il personale del Servizio diplomatico
Alcuni media chiede il giornalista hanno messo in evidenza talora con accento critico i numerosi viaggi all'estero ed intervenire l'interventismo massmediatico del Segretario di Stato durante l'anno
Che cosa risponde
Effettivamente ho fatto numerosi viaggi su invito delle conferenze episcopali dei vescovi deve votare delle autorità civili ho avuto colloqui utili e interessanti questi viaggi rispondono alla natura pastorale della diplomazia della Santa Sede
E dell'azione del Segretario di Stato verso i vari popoli
E poi per rispondere alle critiche dei media devo dire che fin da quando ho cominciato a svolgere attività accademica non ho mai voluto rinchiudersi in un ufficio a studiare le carte
Sono e rimango un sacerdote di don Bosco un salesiano ritengo che anche nei ruoli più alti importanti che i pastori della Chiesa
Ritengo pardon che anche nei ruoli più alti e importante che i pastori della Chiesa non siano mai arroccati in una Turris eburnea
Ma incontrino la gente e come diceva Giovanni Paolo secondo la incontrino anche nei nuovi erro panchine la società moderna
Era il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone nel suo intervista pubblicata andare quotidiano cattolico Avvenire di mercoledì diciannove settembre
In questi giorni ci sono state due nomine importanti da parte della Santa Sede dapprima la nomina di un paio lo pezzi a nuovo arcivescovo di Mosca
Paolo pezzi e quarantasette anni e poi la nomina del nuovo vescovo di Pechino da persone di Giuseppe Visciano un quarantatré enne notate come la Chiesa cattolica nomini vescovi
Ai giovani al contrario invece della politica nostrana
Ebbene la nomina
Di del nuovo arcivescovo di Pechino interessante il perché è una nomina nomina che assieme al gradimento del Governo cinese che quello della Santa Sede
E sul tema dei rapporti tra Santa Sede
E Cina occorre direi che questo tocca l'ambito della libertà religiosa tema affrontato da Benedetto sedicesimo anche nel suo incontro o con la delegazione dell'Internazionale democristiana
Ieri l'altro a Castel Gandolfo ma c'è un'intervista alla
Rappresentante più autorevole
Più SIM più significativo della Chiesa cattolica in Cina che il cardinale Josep Zeman
Un'intervista fatta dal l'inviato di scudi quotidiano la Repubblica Federico Rampini
Ora perché la Cina accetti di allacciare relazioni diplomatiche con il Vaticano occorre che quest'ultimo non rompa le relazioni con Taiwan
Su questo punto il cardinale Zenga manifesta nell'intervista Rampini la sua preoccupazione
Afferma il porporato cinese conosco la Cina e i suoi dirigenti in confronto al loro paura che perfino la Santa Sede possa peccare di ingenuità
Se apriamo a Pechino per ristabilire le relazioni diplomatiche senza ottenere una vera libertà religiosa per noi è finita
E del resto come scrive
Rampini il cardinale sia abituato a giostrare fra le contraddizioni del regime cinese
Da una parte afferma il cardinale Zem c'è la libertà di viaggiare all'estero per i preti riconosciuti
Ogni volta che vado a Roma invito a un ristorante cinese i miei confratelli che studiano teologia con l'autorizzazione di Pechino i primi a vi erano venti gli studenti poi quaranta poi sono diventati ottanta l'ultima volta a Roma li ho contati centosessanta e non trovo
Più al ristorante cinese abbastanza grande per invitarli tutti insieme
Sul dialogo poi tra le due diplomazie più antiche del mondo Zenga come abbiamo detto a delle riserve e lo turba l'idea del proprio scrivendo Rampini di che il Vaticano possa rompere con Taiwan
Sembra afferma il cardinale insegna che la Chiesa abbandoni il debole per andare dal forte
Pretendono le relazioni diplomatiche senza libertà religiosa quanto avranno ottenuto quello che vogliono poi non concentrerà non concederanno più nulla sono l'infausto e previsioni del cardinale Zenni esplicitate
All'inviato il quotidiano La Repubblica Federico Rampini
In un articolo intervista dal titolo consente il cardinale e il comunisti
Ma in questa settimana c'è stata anche stato anche l'anniversario della presa di importa pigliai la fine della papà Recco
Il
Oltre alla manifestazione il Partito Radicale al Porta Pia poi a Campo dei Fiori
Guidata Dan Pannella da altri leader c'è stata anche la proposta del deputato cento per ripristinare la festività della presa di Porta Pia
Festività che ricordava l'onorevole Cento era stata cancellata per volontà di Mussolini proprio quest'ultimo aspetto cioè che la festività sì è stata concentrata per volontà di Mussolini viene parte confutato dal l'eclissi astici sta Francesco Margiotta Broglio
Sulle pagine del Corriere della Sera pagine culturali Corriere la sera del venti di settembre
Scrive Margiotta Broglio diversamente da quanto molto finora la resistenza del Duce alle pressioni vaticane
In quel senso era stata tutt'altro che debole cioè nell'abolire
Questa festività
Festività conclude Margiotta Broglio che in realtà fu o abolita solo due anni dopo
Al Consiglio dei Ministri del quindici ottobre mille novecentotrenta il Duce presenterà il disegno di legge per il riordino della festività il ventisette dicembre la conciliazione entrerà
Fra le solennità civili al posto della presa di Roma ci erano voluti comunque i due anni per fare sparire formalmente il ricordo di Porta Pia affianco a questo articolo di Francesco Margiotta Broglio
Cioè sono c'è anche l'opinione di chi
E favorevole a ripristinare come Valerio Zanone
Questa ricorrenza questa commemorazione chi invece si dichiara contrario
Zanon è favorevole perché afferma è giusto che torni nel calendario delle dati ufficiali poiché rappresenta la laicità dello Stato e l'unità nazionale
Due valori da riaffermare in una fase in cui le Camere non riescono ad approvare leggi sui diritti civili il Risorgimento oltraggiato da leghisti Ennio borbonici
Contrari si dimostrano gli storici invece Francesco Traniello Giovanni Miccoli
Ambedue cattolici afferma Traniello non credo che sia opportuno tornare a festeggiare la presa di POR tappi a sarebbe un atto simbolico che potrebbe determinare un inopportuno inasprimento delle tensioni fra laici e cattolici
Mentre Miccoli
Afferma oggi in Italia c'è un grave problema di laicità dello Stato qui non si può certo rimediare con simili iniziative
Ma il giudizio concludendo il giudizio storico e positivo sul ventisette in prenda un si discute anche Paolo sesto definì provvidenziale la fine del potere temporale dei Papi
Pareri raccolti da Antonio Carioti sul
Corriere della Sera di giovedì al venti settembre e per restare ancora al Corriere sera le pagine della cultura
Ne è uscito un libro di uno studioso della
Pappano attore della storia di Roma Claudio Rendina titolo di questo libro e cardinali e cortigiane il titolo la dice già lunga come scrive e nella sua recensione
Gian Antonio Stella
è un libro curioso
Che mette insieme incrociando le continuamente un sacco di storie di cardinali e papi e di donne di facili costumi
Le quali a volte erano così costoso e che talora scrisse Montaigne volevano essere pagate anche per la semplice conversazione e riuscivano a diventare immensamente ricco che
La brillante penna nel di Stella ricorda anche un proverbio veneziano del Settecento che si riassumeva così
La mattina una messa ettari dopo pranzo una basetta dopocena Lunardon netta
E prosegue a leggere il libro di Claudio Rendina che accosta cortigiane cardinale come sintesi del rapporto che esiste da sempre tra sesso e potere
Da Messalina al deputato dell'UDC Cosimo Mele protagonista del recente festino a luci rosse all'Hotel Flora con due ragazze appagamento un po'di cocaina furono proprio tanti a seguire ipocrita raccomandazione
Vorrei ricordare però a stella
Che a differenza dell'attuale classe politica
Italiana cardinali che allora comandava non avevano il potere temporale
A Roma
Edificata notori pubbliche e ancora ci sono le testimonianze quindi un potere che faceva a dispetto
E al contrario del potere attuale anche se
Come ricorda costino Parravicini Bajani sulla Repubblica del venti settembre
Quando era il Papa fare i gabellieri Rea imporre le tasse anche il Papa aveva problemi a farle è pagare non meno di quanto ce l'abbia il Governo attuali
Bene
Siamo giunti al termine anche di questo quinto appuntamento sinti banane con la rassegna stampa vaticana nel ringraziarvi per l'ascolto Giuseppe Di Leo vi augura buona giornata
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
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