Pensioni - Spesa pubblica - Entrate fiscali. I bilanci delle Regioni

Uno Mario
Salta l'avvocato grazie
Ma io direi che possiamo iniziale
Alberto iniziamo
Ecco io non sono particolarmente lieto come
Padrone pro tempore di casa di dare a voi tutti e Karin amici gentili ospiti il saluto della Camera di Commercio
Ma questo tavolo inattesa dal dal presidente Formigoni
Vedete che ci sono dei personaggi molto importante
E che presenteranno il libero la regionalizzazione del bilancio la statale di Alberto Brambilla
Che io saluto in modo particolare
Perché all'ambito Brambilla mi lega hanno sentimenti
Non solo di autentica amicizia ma anche di in grande stima
E voglio ringraziare il sottosegretario Brambilla per il suo impegno di questi anni sul tema del welfare e del lavoro durante il quale ha dimostrato una sensibilità certamente forte ed è una sensibilità che comune al mondo economico il libro di Brambilla è certamente importante ed utile per valutare meglio l'intero sistema previdenziale e individuare e con più precisione i nodi di criticità sui quali è necessario intervenire
Un rapporto che fornisce la fotografia originale e intelligente del bilancio dello Stato e delle spese per il welfare nel nostro Paese
Non limitandosi alla dimensione estatica ma indicando tra l'altro l'esigenza vitale come la chiama Alberto dello sviluppo diffuso ed equilibrato per tutta la nazione a partire dal Sud
E allora io mi limito a fare due veloci come e considerazione
E la prima riflessione e Cuesta ed è una riflessione sullo stampato dell'economia reale e noi sappiamo che in questo cammino di sviluppo diffuso il ruolo delle piccole e medie imprese è fondamentale perché sono loro che costituiscono l'economia reale
Che non si ferma nonostante le difficoltà della congiuntura di questi anni di questi ultimi anni
Alla fine di Junior il registro delle impresa che come voi sapete ma è gestito dalla Camera dalle Camere di commercio
Superava i sei milioni di aziende iscritte il due mila e quattro si è chiuso con un saldo o di oltre novanta mila e trecento imprese in più rispetto alla due mila e tre
Un saldo attivo di quasi cento mila imprese segno che non ci sono degli ostacoli sostanziali al fare impresa e soprattutto che la mortalità non ha subito fortunatamente una impennata nonostante la prolungata fase di stagnazione
E questa dinamica di crescita delle imprese e più forte nel Sud
E vede protagoniste soprattutto Giovanni trentacinquenne
Non a caso proprio dietro la Lombardia in questo primo semestre il saldo positivo di impresa e più alto
è stato registrato in Campania una dinamica e che certamente incide e sulla occupazione
Come emerge dall'ultima indagine Excelsior che noi come Unioncamere abbiamo effettuato
Indagine Excelsior viene fatta insieme al ministero del lavoro
è un'indagine che ogni anno viene compiuta su un teste altamente significative di significativo di cento mila impresa e allora da è questa indagine emerge che la richiesta che lei in prese hanno fatto di occupati nel due mila e cinque
Vede un saldo positivo di quasi novantacinque mila nuovi addetti in più con una crescita nel Mezzogiorno
Del più uno virgola sette per cento che è la più elevata su base nazionale
E su queste basi concrete e non assistenziali va affrontato il tema di un Paese che ha bisogno di una forte responsabilizzazione del territorio e di un cammino di federalismo
Competitivo e solidale al tempo stesso l'altra riflessione fare impresa significa contribuire al benessere diffuso quindi immaginare un cammino di nuovo welfare
Guardate cito un'altra nostra ricerca che abbiamo fatto come Camera di Commercio per la quale le differenze del reddito tra una famiglia del Sud e una del centro nord e di ventinove punti percentuali
E per le famiglie meridionali con più di cinque componenti questo divario risale a quarantanove punti
Ecco allora che i due temi importanti che il governo ha messo all'ordine del giorno di questa sua
E lì legislatura di questo suo legislatura sono due facce dalla stessa medaglia da un lato la competitività delle piccole e medie imprese e dall'altro la politica di il sostegno delle famiglie
Affrontare gli squilibri a ridare una prospettiva di fiducia alle imprese alle famiglie significa agire per coniugare lo sviluppo economico con la coesione sociale con la solidarietà il tema del Welfare è un tema importante perché si ricollega la dimensione della qualità della vita e quindi anche dei costi del carovita
E la ritirarsi del pubblico in alcuni settori ha spostato in avanti il confine delle spese delle famiglie
Perché nelle famiglie italiane e milanesi si stanno scaricando alcuni costi sociali legati alla sanità all'assistenza ai servizi alla persona alle tariffe agli affitti ai trasporti
Penso quindi che il web farà vada ripensato certo senza riproporre uno stato assistenziale ma impegnandoci in uno stato liberale della sussidiarietà e cioè delle opportunità e delle garanzie al tempo stesso ecco io credo allora e concludo
Che le camere di commercio possono essere utili in questo percorso proprio perché sono dei luoghi di democrazia nei quali si valorizzano le specificità del territorio realizzando proprio sul territorio
Un sistema di mercato di sviluppo compatibile
Ed equilibrato
E lo fanno
Con la fatica dell'alleanza in continua collaborazione con gli altri sistemi da quelli istituzionali Stato Regioni Province e Comuni
A quelle funzionali come le università fino alla collaborazione con la società civile con i consumatori non profit il volontariato le professione
E vorrei chiudere
Ribadendo che l'impegno più importante secondo noi che e tra l'altro anche io ricavo dalla in questo libero di Alberto e è quello della fiducia e con questo obiettivo la carta da giocare e quella di come dire sentirsi parte di un sistema nel quale tutti i soggetti economici e istituzioni che svolgono il proprio ruolo con l'obiettivo comune di migliorare la qualità dello sviluppo e quindi della vita ognuno e concludo deve fare la propria parte
Guai il sei cercassimo in questo momento di non recitare il ruolo che
C'è stato affidato in termini di corresponsabilità e in termini di un e gioco di squadra che oggi i più che mai si rivela importante fondamentali
Ecco mi pare e che dal punto di vista di presidente della Camera di commercio ho cercato di cogliere qualche passaggio che potesse essere un motivo come dire di ulteriore impegno anche da parte di questa fatica che ha fatto
Alberto per e continuare su una strada e che secondo me la strada giusta perché tutti insieme dobbiamo impegnarci
A fare in modo che questi momenti che sono certamente momenti delicati difficili vengano superati nell'interesse dell'intera comunità grazie
Buongiorno a tutti preme tocca il compito di presentare moderare coordinare gli interventi sono Gianluigi Paragone dirigo la Padania e per me è un momento molto interessante non soltanto perché c'è una un'affinità di squadra tranne Brambilla soprattutto perché mi dà la possibilità di trovare una declinazione rispetto ad un tema molto importante da quel qual è quello del federalismo e quello delle riforme trovare una sintesi politica visto che sono anche presenti in questo tavolo
Soggetti diversi tra loro che partecipano a questo articolato di regionalizzazione di federalismo che finalmente trova una compiutezza
Però per raccordi in are presentare gli interventi tra di loro credo che sia assolutamente fondamentale delineare prima il campo di indagine ecco perché immediatamente
Cedo la parola il microfono alla sottosegretario Brambilla perché possa presentarci attraverso le slide del suo lavoro e dopo di che avere la possibilità di insieme di ragionare su questo prezioso volume scritto appunto l'Alberto Brambilla
Grazie e buon pomeriggio a tutti
La prima di illustrarvi i contenuti di questo quinto rapporto nonché le motivazioni e gli obiettivi che hanno ispirato punto la realizzazione di questo lavoro che è stato abbastanza complicato
Voglio ringraziare la Camera di commercio di Milano il suo presidente l'amico Carlo Sangalli per le parole per la presentazione per l'ospitalità per tutto quello che è riuscita a fare
La di che l'editore di questo volume l'associazione bancaria italiana
E un grazie sincero anche tutti coloro che sono qui oggi nonostante i gravosi impegni sono qui a discutere con noi un tema così complicate così delicato
La principale novità di questo quinto rapporto sostanzialmente la regionalizzazione dell'intero bilancio dello Stato italiano è la prima volta che
Questo accade
E
Nella passato c'eravamo limitati sì fatte per dire a regionalizzare la partita delle bilancio previdenziale cioè in pratica le pensioni e l'assistenza
Oggi grazie alcuni lavori elaborati dalla Ragioneria generale dello Stato che
Diciamo illa il comparto che elabora tutta la spesa e tutte le entrate dello Stato e il dipartimento delle politiche fiscali relativamente all'anno due mila e uno
Siamo in grado di appunto di fare questo collage a questo Bilancio quindi mettere assieme
I contributi che noi paghiamo per le pensioni e per l'assistenza le prestazioni che vengono presi in termini di pensioni in generale
Le tasse che andiamo a pagare e la spesa dello Stato questi ingredienti riescono a mettere assieme il primo il primo bilancio è stata una cosa complicata
Anche perché qui vediamo la slide degli obiettivi della ricerca anche perché queste ricerche non hanno sostanzialmente obiettivi reconditi
Che poi quando li fa uno che appartiene una certa area politica diventano magari ancora più come dire
Da indagare ma ha semplicemente l'obiettivo di consegnare ai decisori politici
Dei dati che sono dei dati oggettivi dei numeri che ci consentono di fare un ragionamento soprattutto siccome in questo rapporto Demos fatto la fotografia per l'anno due mila e uno del bilancio dello Stato ma abbiamo anche indagato
Cosa è successo dal mille novecentottanta a oggi possiamo anche dare una scansione di quello che è successo in questi ventiquattro anni per misurare se il paese si è mosso oppure no
Se gli squilibri che pure c'erano si sono colmati e per vedere se le politiche che sono state messe in atto hanno avuto qualche risultato
Ma le motivazioni sono ancora più urgenti perché perché se fino a ieri era un obiettivo diciamo morale per l'intera classe politica che tutte le regioni del Paese si sviluppasse ero a dei tassi adeguati oggi è cambiato profondamente lo scenario tenori lo dicevo prima ai giornalisti eravamo a bordo di una di una macchina che andava a centocinquanta all'ora e ci siamo resi conto che eravamo in un centro abitato dovevamo frenare arrivare a cinquanta all'ora con la frenata è stata più brusca rispetto ad altri Paesi che invece andavano a velocità regolare
è cambiato totalmente lo scenario dal novantanove due mila ad oggi perché perché in realtà il nostro paese cosa fatto che per mantenersi nell'ambito della competitività internazionale
Intanto cominciato con le svalutazioni competitive voi vedete dalla slide quanto ci siamo svalutati rispetto al franco svizzero rispetto al marco tedesco in generale rispetto ai mercati che rappresentano lo sbocco dei nostri prodotti
Quindi quando l'economia soprattutto l'apparato industriale del Nord perdeva in competitività
Arrivava una svalutazione di colpo la moneta perdeva il dieci dodici per cento del valore e chi colpo eravamo come dire di nuovo nell'ambito de la competitività specifica
Il secondo punto e il debito
Noi siamo andati avanti per tantissimi anni altro che il tre per cento previsto da Maastricht ma con un debito enormemente superiore tant'è che nel mille novecentosettantanove il rapporto stock di debito prodotto interno lordo era cinquantotto punto due per cento quindi un dato che era assolutamente accettabile già dentro i parametri di Maastricht
Nel periodo migliore dopo il secondo dopoguerra dove c'è stato il boom ma dico nel periodo migliore in termini di economia in cui le l'economia italiana si è proprio sviluppata ma siamo arrivati a produrre il miracolo economico di portare questo sponda cinquantotto centoventitré e oggi per leggiamo tra cento sei e cento
Cosa significa per dirla in termini complessivi o come l'ha detta il presidente per la corte dei conti recentemente nella sua relazione annuale che probabilmente siamo vissuti un po'al di sopra delle nostre possibilità
Ora è chiaro che poi l'introduzione dell'euro quindi non abbiamo più la leva dei cambi non abbiamo più la leva di politica economica non abbiamo più la leva dei tassi
è ovvio che un Paese che era abituato a fare forti deficit Fortis valutazione si trova a mal partito rispetto ai paesi nostri concorrenti come la Germania come la Francia come l'Inghilterra
E se questo Paese in questi anni soffre molto di più dello dobbiamo proprio questa diversa abitudine
A questo diverso modo di interpretare l'economia tant'è che questi Paesi hanno un rapporto stock di debito prodotto interno lordo che oggi si attesta intorno a sessantanove siamo quasi al doppio
C'è però un ultimo tema che incide fortemente sulla parte relativa gli squilibri territoriali ne abbiamo affatto d'argomenti d'Europa da quindici a venticinque Paesi siccome il bilancio della Comunità europea è quello perché i Paesi non vogliono metterci più quattrini vuol dire che la redistribuzione sarà differente e quindi molte delle aree del sud
Non potranno più beneficiare nei prossimi anni di consistenti apporti di denaro proveniente dalla Comunità europea che valgono più di una finanziaria l'anno ecco che allora è chiaro che in presenza come vedremo durante l'apporto di una insufficienza sia di tipo contributivo che di tipo fiscale
E qui dobbiamo iniziare un nuovo tipo di politica economica perché se il Sud non si sviluppa possiamo andare avanti l'intero paese che da cioè ormai non siamo più nella possibilità di competere se tutto il Paese io faccio sempre l'esempio della della canoa con otto rematori se i primi quattro alle prime quattro coppie di armatori non non non non arrivano
E gli altri remano è difficile che noi possiamo andare avanti quindi se tutto il paese non si sviluppo armonico mente
Andiamo incontro a dei grossi allora il rapporto vuol proprio dire come siamo oggi come Paese per vedere dove è possibile creare delle precondizioni per risolvere taluni problemi allora i contenuti del rapporto sono rapporti classici come sono stati fatti fino all'anno scorso in termini di regionalizzazione della Bilancio previdenziale
Abbiamo calcolato l'incidenza ed è il dei disavanzi previdenziali sul debito pubblico giusto per capire questo grosso debito pubblico che ne abbiamo da che parte arriva e infine abbiamo realtà regionalizzato l'intero bilancio dello Stato
Intanto subito una slide chiede ci fa vedere quali sono i gestori della previdenza se possiamo andare avanti
In termini di entrate contributive di uscite per prestazioni beh vediamo subito stiamo parlando della prima parte del rapporto quindi bilancio previdenziale vediamo subito che l'INPS sostanzialmente a circa il settanta per cento di tutte le entrate di tutte le uscite se andiamo in termini di numero di iscritti e pensionati addirittura il le imprese a circa l'ottanta per cento per cui quello che noi diremo sui ventiquattro anni di analisi dei bilanci INCE vale quasi quanto tutta la previdenza italiane comunque può essere applicato anche alle altre gestione bene allora subito i primi risultati
Nel due mila e tre che l'hanno ultimo in cui siamo riusciti a regionalizzare il rilancio dell'insieme del bilancio dello Stato siamo riusciti a regione dallo sopra i due mila e uno perché altri dati purtroppo nonostante la telematica non ci sono stante l'informatica
Per il due mila e poi vediamo che le entrate contributive dell'istituto sono state pari a novantaquattro miliardi di euro con un incremento del quattro virgola nove rispetto all'anno precedente
Le uscite sono state pari a centotrentuno
Miliardi di euro con un incremento di circa sei virgola sette per cento rispetto all'anno precedente qui abbiamo subito già una distribuzione allora se dividiamo il Paese nord centro e sud vediamo che il nord a dato il sessantacinque per cento di contributi
Il centro il ventuno per cento il Sud il quattordici se invece andiamo a ragionare in termini di uscite il Nord pesa per il cinquantaquattro per cento il sud pesa per il dice il centro per il diciannove per cento esulta per il ventisette pesava quattordici e ventisette quindi qui si vede subito che in termini complessivi il sud le uscite sono circa il doppio delle entrate
Andiamo a vedere in termini di saldo questo ci serve oltre che come nozione di regionalizzazione del Bilancio anche come nozione di come sta andando il nostro sistema di tipo assistenziale
Del bilancio vede un disavanzo di trentasette miliardi di euro che significano due virgola trentacinque punti di PIL quasi tutte le regioni sono in passivo ad eccezione della Lombardia che versa più di quanto riceve e il Trentino Alto Adige Veneto e Piemonte presentano un lieve disavanzo il Veneto un po'più accentuato il Piemonte e qui si nota subito il fatto che la crisi industriale comincia a mordere in queste regione il Veneto addirittura l'anno passato era positivo
E poi però abbiamo le grosse perdite delle regioni del Mezzogiorno giusto per darvi un'idea la Sicilia
La differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni costa al bilancio dello Stato cinque virgola sette miliardi di euro l'anno solo per quanto riguarda l'INPS il che significa circa undici mila miliardi cioè una cifra piuttosto grossa
Lo stesso più o meno la campagna
La Puglia che hanno circa cinque miliardi di euro di disavanzo
Se noi andiamo a vedere nella slide successiva come è composto il deficit vediamo che il sessanta per cento lo possiamo
Dichiarare assorbito dal sud il venti sei dal nord e il quattordici dal centro tenete conto che il sud ha il trentacinque virgola nove per cento della popolazione e quindi fa il sessanta per cento del deficit il nord perché al quarantacinque per cento la popolazione far ventisei e il centro va be'che ha circa il
Diciannove per cento popolazione fa circa il quattordici per cento nella slide vedete come si muovono il giallo sono le entrate l'arancione sono le uscite si vede subito le regioni che sono in attività o in passivo
Quello che però è lo strumento che ci permette immediatamente in modo molto molto semplice di misurare sei come come si muovono le varie regioni del rapporto quello che non abbiamo chiamato tasso di copertura cioè il rapporto tra le entrate e le uscite cioè ogni cento euro di prestazioni quanti euro pago di contributi come vedete le uniche regioni di nuovo che sono in attivo sono la Lombardia
Il Trentino Alto Adige poi ci sono delle regioni come il Veneto che sono molto vicine novantasette per cento il Lazio novantaquattro ma in generale abbiamo che sostanzialmente i tassi di copertura sono al di sopra dell'indice che la media nazionale
Per
Il nord il centro si barcamena su taluni tassi il sud a dei tassi molto molto bassi il caso più eclatante è quello della Calabria che per ogni cento euro che incassa
Ne paga venticinque virgola due trentuno virgola otto la Sicilia arriviamo e cinquantacinque del Molise
Quello che
Noi ci siamo è questa è la fotografia
è una fotografia piuttosto impietosa mi rendo conto però una fotografia che come tutte le verità quando uno sta male bisogna dire che c'ha la febbre perché se il medico è troppo pietoso alla fine andiamo avanti come in questi anni che a furia di barattare assistenzialismo contro sviluppo ci siamo trovati in un con un Paese che sostanzialmente un po'in affanno
Però ci chiediamo ma questo è il caso di un anno o è strutturale bene lo abbiamo fatto questa scansione di bilanci
Ha ventiquattro anni e siamo partiti nel mille novecentottanta e siamo arrivati a oggi che cosa possiamo ricavare
Da questi bilanci al di là del fatto che versavamo come contributi sedici miliardi di euro nell'ottanta e oggi ne versiamo novantaquattro
E che l'incidenza dei contributi era otto virgola due per cento sul prodotto interno lordo è un indicatore importante
Oggi e solo sette virgola tre
Se andiamo a vedere invece le uscite vediamo che le uscite sono erano circa diciotto miliardi di euro nell'ottanta e son diventati centotrentuno nel due mila e tre
E soltanto che la loro incidenza sul PIL era il nove per cento ed è passata al dieci virgola uno per cento
Ma andiamo a vedere un'ultima slide che ci dice
Quanto incassava in media l'istituto per ogni cento euro di prestazioni nell'ottanta incassava ottantatré virgola due euro oggi ne incassa soltanto settanta due virgola otto
Che cosa possiamo dire da questa situazione beh intanto possiamo dire che siamo in presenza di un paese che sostanzialmente immobile dove quello che accadeva nel mille novecentottanta cade esattamente oggi quindi nonostante tutte le le finanziarie alcune lacrime e sangue non è che abbiamo ottenuto dei risultati
Che però è un Paese che perde incapacità contributiva cioè versa meno
E comunque accelera sulla spesa per UE fermo
Addirittura in alcune regioni dove non ci aspettavamo dei margini più elevati perché sono delle regioni più giovani perché le nascite sono molto più elevate rispetto alla Lombardia che un tasso di invecchiamento piuttosto robusto addirittura la sigla la Liguria che la Regione più vecchia
Di di tutta l'Italia ci aspettavamo dei delle rincorse dei recuperi in realtà ci troviamo che mentre la Sicilia la la Calabria versata nel mille novecentottanta ventisette virgola sei euro per ogni cento euro che incassava
Oggi abbiamo visto che ne versa venticinque soltanto
E addirittura il calo più drammatico c'è stato in Campania che pagata sessanta euro per ogni cento che incassava oggi ne paga solo quaranta virgola otto
Diciamo che il tassi di copertura sono sostanzialmente modesti però che cosa è capitato capitata un'altra cosa che le regioni del Nord che prima avevano dei tassi di copertura molto molto alte perché producevano dei grossi surplus
In questi ultimi tempi sono sempre in attivo
Ma producono meno e questo è un segnale d'allarme perché
Lo vedremo questo questo questo fenomeno anche nel rapporto tra spesa pubblica entrate fiscali quindi significa che le regioni del Nord producono meno surplus le tasse sono meno e quindi c'è meno possibilità di redistribuzione
Per fargli vedere però come il Paese sia stato immobile ve lo vedete subito da questa diapositiva
Nel mille novecentottanta settantacinque il sessantacinque per cento delle entrate erano al nord
Quindici assunto venti al centro in sostanza non si è mosso nulla sempre sessantacinque c'è stato uno spostamento quattordici ventuno tra centro e sud ma sono nell'ambito del punto percentuale in ventiquattro anni di analisi può dire zero
Se no andiamo a vedere in termini di uscite più o meno abbiamo verificato la stessa situazione
Quindi
Sostanzialmente quello che diciamo è un Paese che immobile però è un Paese in cui il benessere sociale noi abbiamo questa parola inglese welfare ma che che vuol dire benessere sociale sostanzialmente è stato sociale ecco in questo Paese però lo stato sociale è aumentato quindi la spesa corrente quella che ha prodotto debito è un'entrata nella vediamo in questa successiva slide
Che ci dice che le entrate contributive in tutto questo periodo sono state sono aumentate in ventiquattro anni del Quattrocento ottantatré per cento
Le uscite però sono dipinti aumentate del seicento trentacinque per cento quindi cerca centocinquanta punti in più
E mentre le entrate sono aumentate grosso modo come l'aumento del PIL che voi vedete nel periodo aumentato del Cinquecento cinquantacinque per cento
O dei redditi da lavoro dipendente e sono aumentati di più rispetto all'inflazione che sempre nello stesso periodo mille novecentottantadue mila e tre è aumentata del duecentonovanta per cento
Per le uscite invece si sono mosse di più quindi che cosa possiamo dire
Possiamo dire che m uscite per prestazioni quindi questo stato sociale questa spesa corrente
è stata molto elevata e come è stato possibile avere questa spesa piuttosto elevata deve con l'incremento del debito pubblico infatti il debito pubblico nel periodo come dicevo prima migliore
è aumentato del mille il settantuno per cento quindi quasi del doppio di quanto sia commentata la ricchezza che questo Paese produce
Questi sono gli affetti di una serie di riforme che sono state un po'sconsiderate perché non hanno mai considerato un rapporto tra i contributi che il soggetto paghe le prestazioni che poi prende i problemi sono passati dalla nel mille novecentotrentanove con la prima riforma Brodolini che ha
Creato alcuni problemi in termini di
E prestazioni di welfare e finalmente si sono conclusi nel mille novecentonovantadue quando un governo non nostro ma il governo Amato al quale va dato atto di avere fatto
Anche una grande riforma del sistema previdenziale si è reso conto che questo sistema di welfare non andava più da nessuna parte che il Paese era più o meno alle soglie dell'Argentina
E che quindi occorrevano delle riduzione quindi in quel momento è stata varata la prima riforma del sistema che ha cominciato a renderlo meno generoso e cercare di equilibrare certo poi chi fa il mio mestiere di sottosegretario estate per giunta si occupa anche di mercato del lavoro e di pensioni io avrei preferito fare questo a questo lavoro qui che so io negli anni Ottanta dove potevo andare in giro a fare comizi e promettere a tutti quegli ad aumentato la pensione l'avrei data che ecco io purtroppo mi occupo di di di queste cose dalla grosso modo dal novantaquattro e e tutte le volte che vado e cerco di evitare di parlare dell'argomento perché se dovessi dire qualcosa e devo dire che dovrei o aumentare l'età per andare in pensione o ridurre un po'la pensione che come capite bene non è una una cosa estremamente positiva
Bene salutiamo Roberto ciao Alberta grazie
Allora ci chiediamo ma
Abbiamo visto lo sviluppo di questo debito pubblico di quindi come aumentato ma quanto hanno inciso il deficit accumulati dagli istituti previdenziali
Sul debito pubblico ecco in questa slide abbiam fatto un calcoli non l'abbiamo misurata in valori due mila e tre e
A ai titoli di Stato perché abbiamo fatto i titoli di Stato Grey ci siamo resi conto che i primi debiti lo Stato che ha cominciato a fare nel mille novecentosettantotto è una cosa piccola però intanto cominciamo a farli
E tutti i disavanzi del dello Stato sono stati finanziati con emissione di titoli di debito quindi noi come chiunque faccio un voto dobbiamo restituire sia le quote capitali che anche le quote interessi
Nella
Mille e novecento e settantanove il debito ovviamente era piccolino rapportati in termini attuali era pari al due per cento del prodotto interno lordo era cinquantotto Merano accento
I sessanta milioni di euro quindi una cosa molto molto limitata
Bene calcolando il deficit
Con il rendimento dei titoli di Stato quindi rata capitale più interessi potremmo dire noi possiamo dire che
L'input l'ottantatré per cento di tutto il debito pubblico è costituito dei disavanzi della spesa per UE quindi è una cosa straordinaria e questo è certificato dall'analisi dei bilanci dell'istituto
Ovviamente
In
Questo caso come si sono mosse le regioni cioè chi ha prodotto di più chi ha prodotto di meno bene in questa slide ve lo vedete subito che tanto le uniche regioni che avrebbero accumulato degli attivi sono la Lombardia e Lazio
Il problema è che mentre queste regioni hanno degli attivi buoni ci sono delle regioni che hanno dei passivi stratosferici per esempio di nuovo non è una mania di persecuzione ma sono i dati della Sicilia a un passivo di circa centosessantotto miliardi di euro che da solo rappresenta il diciassette virgola cinque per cento dell'intero
Debito pubblico la Campania circa centotrenta miliardi di euro come la Puglia quindi sono come vedete le cifre sono sono estremamente alte
Ripartendo nelle tre aree del paese il Mezzogiorno con venti virgola sei milioni di abitanti produce il sessantasette virgola otto per cento dell'intero deficit
D'altra parte Sicilia campagna e Puglia da sole producono producono il quarantasei per cento di tutto il debito pubblico
Il centro con undici miliardi fa il dodici per cento di debito il Nord con circa ventisei milioni d'abitanti fa il diciannove virgola otto per cento quindi
Centro con dodici virgola quattro per cento da popolazione
L'icona con undici milioni di abitanti fa il dodici virgola quattro per cento del debito del nord il diciannove ma attenti sei milioni di abitanti
A livello pro-capite giusto per dare un altro numero interessante
Il Nord nonostante il forte attivo da Lombardia a un debito perché da un cittadino di circa sette mila euro il centro di dieci mila il sud di trentuno mila
Ultima considerazione sulla parte previdenziale poi passiamo alla bilancio come è stato realizzato
Il l'ultima domanda ma perché ci sono delle regioni in così forte passivo la risposta
è stata complicata trovare ma poi molto semplici adesso è molto molto induttiva le regioni che hanno una prevalenza di prestazioni di tipo previdenziale cioè sostenute da contributi pagati
Hanno dei bilanci in attivo o soltanto poco in passivo
Le Regioni invece che hanno le prestazioni tipicamente assistenziali quindi non sostenute da contributi pagati dalla produzione dei soggetti hanno ovviamente dei bilanci in passivo o in forte passivo
I due casi limite sono la Lombardia della Calabria qui il fatto è molto semplice in Lombardia
Ogni cento prestazioni circa sessanta sono pensionistiche di vecchiaia di cui addirittura venticinque sono di anzianità quindi sostenute da
è contribuzioni da storie di contribuzione di trentasette anni in media Quintette sette anni di contributi pagati
Le prestazioni di invalidità sono minime cinque virgola sette e quelle assistenziali dodici per cento
In Calabria invece le pensioni
Di natura previdenziale cioè sostenute dei contributi sono soltanto la metà trentuno per cento
Però le prestazioni di invalidità e di assistenza arrivano quasi al cinquanta per cento è ovvio che in questi casi io qui approfitto sempre di queste occasioni per lanciare un grido d'allarme perché dico
Le tensioni oggi sono sufficientemente sotto controllo poi con l'ultima riforma Maroni siamo arrivati
A una situazione di equilibrio anche di medio lungo termine questo ce l'ha certificato il Fondo monetario internazionale quest'anno a gennaio
Ridurre la spesa per l'assistenza diventa più complicato perché la spesa per l'assistenza ha un'incidenza sulla politica che è molto più forte di quella
Che che non è quella delle pensioni d'altra parte come dice qualche specialista qui dalla materia che forse specialista non è se dovessimo fare degli interventi in è soltanto mirati alle pensioni e non alla spesa per assistenza che invece proprio quella che si sta
Come dire sviluppando a a tassi molto elevati mi limito soltanto fare la precisazione per esempio delle pensioni di invalidità erano cinquecento mila un po'di anni fa oggi sono due milioni e due e lì per esempio quando noi andiamo a parlare
Parleremo poi di federalismo federalismo vuol dire anche responsabilità cioè e quindi qui cominceremo a dire che è chiaro che se una regione come la Lombardia ha deciso che a stabilire chi è invalido al pieno
è un ente diciamo nazionale cioè lì in cerca dei parametri oggettivi
è una regione come la Campania che ha deciso che stabilisce lei se una in vagoni valido
E la differenza è forte anche perché che paga poiché carte
Quindi è chiaro che se io faccio tanti invalidi tanto paga qualche d'un altro o scisso la mia responsabilità dispensa dalla mia responsabilità di attribuzione di alcune funzioni bene in questa slide e noi andiamo a vedere subito che ci dovessimo fare
Una operazione limitando le tensioni e soprattutto le pensioni di anzianità i bilanci delle regioni del Nord visto che più nessuno potrebbe andare in pensione d'anzianità
Diventerebbero ancora più positivi perché perché settantacinque per cento di queste pensioni di anzianità sono al Nord
Al sud praticamente che non ha questo tipo di pensioni beneficio sarebbe assolutamente ridotto quindi questo anche per dire è molto complicato
Pilotare questo Paese governarlo e soprattutto ci sono delle diversità
Che sono tali per cui non tutte le politiche sono uguali per tutte le regioni
Composizione della spesa statale la vedete in questa slide a me qui preme soltanto dirvi una cosa normalmente si dice essi analizza la stesa al lordo degli interessi ecco noi qui l'abbiamo voluta scorporare all'ordine al netto degli interessi perché noi riteniamo e lo vedrete poi nel proseguo che gli interessi non è spesa pubblica perché se il cittadino lombardo che detiene tanti titoli di Stato anziché comperare i titoli di Stato avesse comperato titoli di Stato esteri e lo Stato non gli direbbe che gli ha versato cioè quello che voglio dire una grande parte della Spezia infatti vedete che il Nord al lordo degli interessi peserebbe al quarantadue per cento al netto scende al trentaquattro vedrete poi la Lombardia
E il sud invece che al lordo degli interessi pesa per il trentacinque ammetto pesa quarantadue quindi il rapporto di spesa si capovolge quindi
Un modo nuovo che questo rapporto affronta è proprio quello di
Dare i connotati dispensa e anche dire di che specie si tratta un conto è la spesa sociale è un conto è la spesa pubblica un conto sono gli interessi che non sono giusto che non sono che la giusta mercede a chi ha prestato i quattrini allo Stato per farlo andare avanti
Altro modo di dare la comunicazione è quella libica che nell'ambito dello Spesal la Regione è Lombardi è quella che spende più di tutti e ci anche più di nove milioni di abitanti e quindi è pacifico che una regione così grossa spenda anche di più
Se però già in questo caso non andiamo a vedere all'organetto gli interessi e la Regione Lombardia che era primo posto perché è chiaro la regione più grossa mentre la Val d'Aosta è all'ultimo posto guardate lo perché la regione più piccola
Se togliamo la spesa per interessi già Lombardia passa al quarto posto se poi andiamo a vedere invece il la spesa pro-capite che è quella ovviamente fondamentale perché ci dice quanto lo Stato spende per ognuno dei suoi cittadini
Beh qui le cose cambiano la Valle d'Aosta che era all'ultimo posto perché la regione più piccola passa al primo posto come spesa seguito al Trentino Alto Adige questi hanno una spesa pro capite molto molto elevata
Le regioni del Nord per farla breve la spesa pro capite al netto degli interessi sono le ultime infatti la Lombardia che già una spesa pro-capite per interessi di due mila e passa euro scende all'ultimo posto come livello di spesa pubblica mentre la Valle d'Aosta passa al primo con addirittura nove mila centosessantotto euro quindi tra Lombardia e la Valle d'Aosta ci sono sette mila euro di differenza
Qui ci sono due osservazioni da un c'è un'osservazione ancora da fare insomma che Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige che pure sono regioni a statuto speciale
Aveva forse un senso che avessero questa forte spesa pubblica quando erano come dire delle nazioni cuscinetto tra l'Italia e altri Paesi oggi che siamo in Europa anche perché siamo del Nord dobbiamo dire che questa specie somma andrà un pochettino rivista perché non è e qua all'interno delle regioni
Come si è mossa la spesa qui lo vediamo subito
La speso in questi nove anni dal novantaquattro al due mila e due si è ridotta la spesa complessiva ma il grosso del riduzione l'hanno fatto gli interessi che si sono ridotti la spesa per interessi sul debito pubblico del quarantaquattro per cento in termini assoluti ma addirittura del cinquantacinque per cento in termini
In termini reali quindi de frazionata
Vediamo un attimo come ci siamo mossi come Spesal lordo e al netto in questo caso in questi anni ci capita di vedere che vediamo la parte al netto la Lombardia nel novantaquattro assorbiva al trentasette per cento di tutta la spedizione nel due mila sono del trenta sei il Sud assorbiva il trentotto e otto assorbe il quarantadue ovviamente se voi vedete la parte sinistra del graffito quindi con i valori alla alla lordo degli interessi sul debito pubblico lo scostamento è ancora maggiore ecco che cosa possiamo dire da da questa da questa slide da possiamo dire che in effetti a differenza di quanto sostenuto da qualcheduno nel tempo c'è stata una
Ri sistemazione della spesa pubblica e
Le regioni del Nord che sono quelle che adesso vedremo tra un attimo sono quelle ai più alti livelli di come dire finanziamento della spesa statale
Hanno visto la loro porzione di spesa pubblica ridursi a favore delle regioni del Mezzogiorno
E qui vediamo invece l'ultima slide per quanto riguarda la ripartizione degli interessi sul debito anche qui viene fuori subito un dato eclatante intanto quasi settantasei per cento dell'intero debito pubblico è detenuto almeno quello italiano è è detenuto dalle regioni del Nord la Lombardia da sola detiene il trenta per cento cioè
Più di tutto il Sud e di tutto il centro messi assieme voi capite bene perché prima
Ho detto che nell'ambito della spesa debbo scorporare gli interessi perché sono stato continua a dirmi che non verdi anni da cinque mila euro pro capite ma ci sono tre mila euro di interessi
C'è qualcosa che non quadra tre mila euro di interessi sono la remunerazione del denaro che gli è stato prestato fra l'altro per funzionare
Come invece la ripartizione delle entrate erariali
Ecco in questo caso di nuovo siamo a questi livelli cinquantasette per cento al Nord ventidue al Sud e venti al centro
Se andiamo rapidamente perché stiamo sforando un po'quei tempi la ripartizione territoriale le maggiori entrate sono questo è un bilancio relativo al due mila e uno quindi con IRPEF IRPEG IVA e accise da sole queste quattro imposte fanno oltre il novantatré per cento di tutte le entrate
In questa slide si vede subito nord centro e Sud come si sono mossi
La slide successiva poi voi tanto le trovate tutte nel rapporto quindi le potete approfondire a me interessa dare dei segnali
Vedete come le varie regioni contribuiscono in termini di IRPEF e dir pediatri de questa ultima slide che andiamo a vedere ci dice anche come contribuiscono in termini di entrate regionalizzate complessive
Ovviamente anche in questo caso la Lombardia con oltre sessantatré miliardi di euro pesa sul totale delle entrate per più del ventidue per cento esattamente come l'intero Mezzogiorno
Quindi
Se vogliamo a vedere poi i livelli pro-capite possiamo dire che ogni cittadino del Nord a contribuisce per circa sei mila e trecento euro in media sempre al netto delle contribuzioni sociali che le abbiamo già viste nella prima parte
Una di tante del centro per circa cinque mila euro un abitante del Sud per tre mila euro questo come contributo pro capite
La Lombardia è la regione che paga più imposte per abitante sono circa sette mila euro seguita dalla Romagna con sei mila e seicento
In generale le regioni del Sud si attestano leggermente sotto il livello dei tre mila euro quindi meno della metà con un red un livello negativo anche qui della Calabria con due mila e seicento sedici euro bene siamo arrivati praticamente alla fine e c'abbiamo il nostro tabellone abbiamo fatto un po'agli alchimisti abbiamo messo dentro tutti questi ingredienti di attirato fuori questo primo bilancio in assoluto regionalizzato
Vi lascio al rapporto ma che cosa dice sostanzialmente che calcolando i saldi al lordo degli interessi il Nord avversa circa ventinove miliardi
In più di quanto riceve
Su Domenico Suma settantasette miliardi in più di quanti ne versa
Se facciamo invece la considerazione su un dato più realistico
Il nord evidenzia un attivo di cinquantotto virgola otto miliardi e il centro e il sud hanno un passivo di circa quattro e cinquantaquattro che fa proprio quasi cinquantotto per cui togliendo la spesa per interessi che costituisce poi grosso modo quella quel differenziale che ci porta fuori dei parametri di Maastricht bene o male tutto l'attivo del Nord assorbito dalle altre Regioni
Però non c'eravamo posti una domanda all'inizio e c'eravamo posti una sfida così concludiamo
La domanda è tutte quelle regioni che presentavano dei salti passivi in termini di welfare cioè entrate di contributi uscite di prestazione
Riescono a recuperarle con le imposte è qui la risposta cita delle risultanze abbastanza diversificate
Mentre
Il la risposta è negativa perché per esempio il Lazio che era in attivo nel rapporto contributi prestazioni
Sommando anche la spesa pubblica non welfare e le tasse che entrano va in leggero passivo
In generale tutte le altre regioni
Riescono a migliorare persino la Liguria che aveva un cinquanta per cento di tasso di copertura tra entrate previdenziali uscite per prestazioni riesce rivale settantasei per cento
Mediamente i nuovi tassi di copertura sono pari a circa il centododici per cento cioè le regioni del Nord tra contributi
E Cassetti versano un centododici rispetto al centro che prendono il centro è intorno all'ottanta per cento del sud si attesta al cinquantacinque per cento in media
Le domande che ci eravamo fatti erano
Vediamo che cosa ha prodotto la politica economica in questo Paese e se è riuscita a dare più lo sviluppo
E meno assistenza è in realtà ci dobbiamo dire una cosa chiamata che ha penalizzato fortemente sud il sud non ha avuto quelle politiche di sviluppo che invece erano utili per quella parte del Paese e che oggi sono indispensabili per tutto il Paese
è stato doppiamente penalizzato perché ovviamente dove non c'è sviluppo e dove non ci sono situazioni tali da poter metter su bottega come si usa dire da noi
La gente migra e quindi normalmente i migliori cercano di lasciare quelle zone per andare in altre zone dove possono lavorare più serenamente
E questo combinato disposto a ha fatto sì che oggi ci troviamo in una situazione di profondo squilibrio noi non diamo e soprattutto io come autore del rapporto non dopo
Come dire delle soluzione non ho la bacchetta magica per risolvere questi problemi dico soltanto in termini meramente di numeri che se tutte le Regioni fossero autosufficienti al settantacinque per cento il nostro Paese avrebbe risolto quasi tutti i suoi problemi di politica economica senza fare come dire
Opzioni finanziarie lacrime e sangue
E quindi il rapporto si conclude come i precedenti con un invito ai decisori politici di mettersi a varare
Come dire dei piani economici che nell'arco di dieci dodici anni possono portare tutte le regioni del Paese
A questo livello di autosufficienza settantacinque cioè tre quarti un quarto le regioni che producono di più lo metteranno disposizioni delle regioni meno fortunate ignorare i dati come fa questo Paese perché basta chiedere a a colui che è stato ragioniere generale dello stato Andrea Monorchio quali difficoltà avuto per sfornare i primi dati regionalizzati e qualcuno gli ha anche detto che se continuava così ragioniere non lo faceva più
Ecco quindi ignorare questi dati non cantierare delle politiche che vadano verso un federalismo fiscale
E che soprattutto Diano come dicevamo prima per le invalidità la responsabilità anche in termini di sommerso ne abbiamo messo nel DPEF quali sono i livelli di sommerso ci sono alcune aree del Paese in cui sommerso dei tuoi cinquanta per cento è chiaro che si meno dall'età pago le tasse chiaro che questi risultati poi salta fuori no
Quindi evitare di fare queste politiche per un falso meridionalismo che in realtà è proprio il meridionalismo che condanna il Mezzogiorno beh non porta da nessuna parte
L'ultima riflessione me la sono auto dedicata ho detto beh insomma questo rapporto è stato rapporto abbastanza difficile da fare complicato siamo andati avanti quasi un anno e mezzo
Io ho voluto soltanto lanciare un sasso nello il classico sasso nello stagno per dire esiste questo problema l'ho fatto perché
Perché anche noi che apparteniamo una certa aria politica che comunque sì integra nella nella nella nell'attuale maggioranza abbiamo molto a cuore questo Paese possiamo dire che
Quasi
Come dire siamo spinti a volergli tanto bene e lo vorremmo un pochettino diverso
Ma soprattutto quello che mi ha spinto un obbligo morale verso i nostri padri che ci hanno lasciato un Paese libero e prosperò perché noi negli ultimi anni non abbiamo ottenuto così ma soprattutto abbiamo un obbligo verso le giovani generazioni alle quali non vorrei lasciare un Paese squilibrato e con tanto debito pubblico come l'attuale
Perché vorrei che anche loro le giovani generazioni ci possano quando toccherà il loro turno ricordarci come noi ricordiamo i nostri padri che ci hanno preceduto grazie
Ringrazio il sottosegretario onorevole Alberto Brambilla credo che la fotografia scattata sia una fotografia preziosa perché per la prima volta viene segmentato e del bilancio dello Stato viene regionalizzato così da consentirci una serie di considerazioni che vanno a contribuire anche la pubblica amministrazione perché avere la possibilità di analizzare le politiche delle singole pubbliche amministrazioni alla luce di un bilancio giustamente così segmentato e non è stato facile per vuol dire che non c'è ancora una cultura Roberto non credo che non si è ancora una cultura tesa a a fotografare è mettere nitidamente a fuoco le diverse realtà diverse identità credo che sia questo il principale passi in avanti che il Paese debba compiere cioè una cultura federale una cultura che una volta per sempre riesca può fare la tara di un certa ideologia di un certo centralismo e che una volta per sempre capisca quali sono le preziosità delle diverse identità delle diverse regioni sicuramente per me che dirigo un quotidiano qual è la Padania non è semplice sicuramente essere assenti Co
Nella commentare questa la forbice tra nord e sud diciamo se me lo consentite con una battuta che la posizione di Maroni di ieri rispetto a Napoli Calcio mi facilita visto che si è speso a favore della società calcistica partenopea e quindi la cosa mi mi facilita e mi semplifica le cose
Sicuramente il a l'analisi fatta mette in primo piano e ci permette anche di di di commentare favorevolmente la posizione della Lombardia io saluto il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni ringrazia sorte
Altri impegni quindi era prevista la conclusione va sono ben lieto di dagli immediatamente la palla di farla entrare immediatamente in partita
Sono dati che Formigoni conosce benissimo pesi con il presidente abbia avuto più volte modo di parlarne anche in interviste in incontri pubblici
Però per la prima volta viene un sottosegretario a fotografare nel bilancio a misura di Regione
Credo che sia importante riconoscere sia sottosegretario lavoro che ha fatto ma è importante anche per lei di capire visto che siamo all'inizio di questa terza legislatura
Questi dati quale supporto le danno per affrontare la terza legislatura
Ma innanzitutto insoluto tutti voi
Le scuse grazie
Sono arrivati ritardando vi anticipo questa la sintesi è stata stazione a chiama compensazione impropria mi scuso soprattutto con voi
A cui Ugo la parola ma o volo ho voluto non manca questo importante appuntamento sia per l'amicizia e la stima che mi lega come amico sottosegretario Alberto Brambilla sia per l'importanza del tema chiesta seria tra Pato
L'opera di Brambilla questo rapporto che ci viene presentato e di fondamentale importanza
Non soltanto dal punto di vista teoretico perché la lettura dei dati ci aiuta a capire meglio il Paese nel quale viviamo le sue distorsioni ai suoi o i anche i suoi meriti
Ma soprattutto perché ci dà una base di azione gli auguri di iniziativa mi auguro che il governo del Paese i governi del Paese dovranno assume
Accanto alle lodi per Brambilla anche un amichevole rimprovero perché nella sua relazione si è dedicato ma non poteva che essere così moltissimo a quanto riguarda la nostra regione questo evidentemente è un'attenzione di cui lo ringrazio nello stesso tempo mi costringe a fa uno slalom nella relazione che avevo preparato per la volontà di non ripetere molti degli interessanti i dati che già lui ha toccato
E quindi appunto evitando di ripetere molti dati si è già detto con la Bill ha toccato veniamo all'essenziale
Per quanto riguarda evidentemente la mia regione perché io e di questo che voglio che sono ottenuto fondamentalmente a parlare
L'ha già detto Brambilla lo ribadisco perché è fondamentale la Lombardia è l'unica regione italiana per lo meno l'unica a statuto ordinario
Che presenta un saldo attivo tra gettito fiscale e spesi di tipo previdenziale assistenziale l'altra regione il Trentino ma nel regione a statuto così speciale non soltanto speciale ma così speciale
Che assolutamente imparagonabile rispetto a Lombardi così speciale lo statuto e così speciali specialissimi i finanziamenti straordinari di cui il Trentino continua a godere dopo decenni il saldo dell'Italia invece decisamente negativo dicevo saldo Lombardia è positivo per centoquarantaquattro milioni di euro il saldo dell'Italia in negativo per trentasette virgola due milioni di euro
Ma questa voce non è l'unica che mette la Lombardia al primo posto o all'ultimo c'è un secondo dato che voglio ricordare a Lombardia è ultima nella classifica italiana della ripartizione pro capite delle risorse previdenziali
Lombardia gode di due mila trentuno euro di risorse previdenziali pro-capite
Contro una media di quattro mila novecento
Venti euro pro-capite dei cittadini italiani questo significa non aggiungo un terzo dato politica con le conseguenze torna in testa alla classifica la Lombardia
Per imposte pagate per abitante
Ogni cittadino lombardo versa in media al fisco sei mila novecentonovantanove euro mentre riceve dallo Stato appunto due mila trentuno euro la differenza sono quei cinque mila euro quattro mila novecento e voti
Che ogni cittadino lombardo paga in più Allo stato di quanto riceve è evidente che la lettura di questi dati giustifica
E spiega profondamente la richiesta che noi amministratori regionali Lombardia da anni portiamo avanti di una svolta radicale nel modo di intendere la ripartizione delle risorse per la spesa pubblica
Modo che finora è stato ispirato ad un centralismo che ha mortificato risorse ed energie soprattutto di una regione come la Lombardia perché certo c'è un ragionamento che vale per il Nord e le Macca Hoare
Ma non non tutto il Nord è uguale
La Lombardia si porta sulle proprie spalle
Il peso
Assolutamente maggioritario anche con riferimento alle altre regioni del nord dicevo quindi c'è stata in tutti questi anni una mortificazione
Soprattutto di una regione come la Lombardia senza che questo abbia permesso di risolvere i problemi del Mezzogiorno
E questo dice dell'inadeguatezza dei criteri con cui le leggi di finanza regionale sono state portate avanti da settanta in poi
Si sono privilegiati i criteri della spesa storica e del fabbisogno
Ma questa impostazione dopo trentacinque anni non ha dato benefici
Si è tentato di introdurre qualche cambiamento in questi ultimi anni ma anche questo è stato bloccato
Parlo in maniera molto chiara del fatto che a partire dal due mila e due si sarebbe dovuto applicare il decreto cinquantasei due mila ma l'attuazione di questo decreto è stata sospese e quindi l'inizio di un timido federalismo fiscale che poteva venire con la trazione ci del decreto cinquantasei due mila è stato sospeso di siamo assolutamente bloccati alla situazione appunto degli anni settanta
E sulla base di questo fatto che non solo io personalmente ma la giunta e la maggioranza che governa Regione Lombardia chiede decisamente di cambiare strada non è più possibile determinare i finanziamenti statali
A favore di regioni ed enti locali solo sulla base di una valutazione dei bisogni operata dagli organi centrali ma occorre passare a parametri più oggettivi pendenti a premiare la virtuosità
Occorre soprattutto affrontare il nodo dell'efficienza e della produttività dei finanziamenti erogati della loro reale incidenza e dell'orientamento a innescare i percorsi virtuosi occorre andare a misurare se gli euro spesi dallo Stato innescano percorsi virtuosi o non innescano in altri termini il problema principale che oggi dovrebbe porsi una politica statale avveduta
Dovrebbe riguardare una valutazione della produttività del capitale pubblico investito
Insisto il sistema delle norme che regolano i trasferimenti finanziari tra Stato e Regione
Ha operato in questi anni una distorsione a favore delle regioni meno sviluppate del Paese senza promuovere una loro crescita effettiva e senza promuovere quel equilibrio che era auspicato
Nelle premesse alle leggi stesse
Siamo di fronte ad un regionalismo dell'uniformità
Ma il paradosso
E che questo regionalismo dell'uniformità non è affatto un riuscito in tanti anni di applicazione a garantire l'unificazione delle condizioni di vita del Paese
E anche in alcune polemiche di questi giorni sono introdotti ulteriori elementi distorsivi
Vedo che sulla stessa prima pagina del Corriere della Sera
C'è chi ha voluto a fronte di alcune cifre inoppugnabili di spreco
Dimostrate
Da alcune regioni italiane guarda caso
Quelle a
Che sono passate con il tre quattro aprile da una maggioranza di centrodestra una maggioranza di centrosinistra
Invece di riconoscere la realtà di queste singole regioni
Un editoriale di Sabino Cassese sulla prima pagina del Corriere della Sera di un paio di giorni fa tendeva a fare di ogni erba un fascio arrivando a sostenere che le regioni sono S le responsabili di una moltiplicazione di problemi dello Stato bene almeno per quanto riguarda Regione Lombardia questa critica va integralmente
Respinta
Regione Lombardia non è certo annoverabile tra le regioni che sprecano anzi e anche il rapporto presentato oggi lo dimostra e la Regione che ha il miglior rapporto tra capacità di spesa e risorse fiscali versate
Nel campo della spesa corrente improduttiva la Lombardia la percentuale più bassa d'Italia
Pari all'undici per cento del bilancio complessivo Spesal
Corrente improduttiva questo vuol dire che
Su fatto cento il livello di spesa della Regione Lombardia soltanto l'undici per cento di questo cento viene speso per il funzionamento della nostra macchina amministrativa
Quando la media delle altre regioni e attorno al venti per cento e alcuni settori dello Stato spendono ancora il ventidue ventitré ventiquattro per cento
Siamo consapevoli di essere chiamati come regione a coprire un ruolo straordinario quello di trainare lo sviluppo italiano e non ci sottraiamo affatto a questo compito soltanto chiediamo per rimanere nell'immagine del traino sapendo di essere la locomotiva d'Italia
Accettando di continuare ad essere questa locomotiva chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter aumentare la nostra velocità perché se il locomotore aumenta la sua velocità
Si fa il bene del locomotore spesso ma anche del convoglio del convoglio intero che viene trainato il convoglio è quello dello sviluppo italiani in altri termini quello che chiediamo è un vero cambiamento da parte dello Stato nel modo di intendere la spesa
Ciò di cui abbiamo bisogno e che ci sia piena corrispondenza tra la vedi tu prodotto da un territorio e il monte fiscale disponibile
Questo sistema un nome lo conosciamo il nome quello del federalismo fiscale che vuol dire responsabilità di tutti i soggetti pubblici valorizzazione delle specificità vuol dire anche equità perché chi decide paga
Ho Possa pagare con le imposte che fissa e raccoglie e inversamente chi fisserà accoglie le imposte possa decidere questo significa anche maggiore trasparenza nel rapporto tra amministrazioni ad ogni livello
Statale regionale e locale e i propri cittadini questo quindi significa mazzo maggiore democraticità delle decisioni maggiore democrazia
Coro complessiva del sistema
Un corretto federalismo fiscale lo dimostrano le esperienze di Paesi che hanno effettivamente una quota di federalismo nel loro meccanismo di funzionamento diceva un corretto federalismo fiscale agisce come stimolatore di efficienza perché essi chi si mostra più bravo a gestire la spesa pubblica potrà ottenere maggiori finanziamenti
E al contrario i buchi neri dello spreco della cattiva gestione amministrativa risulterebbero pesantemente penalizzati
La mia relazione complessiva che consegnano anche perché eventualmente possa rimanere agli atti di questo convegno mi dedico poi ad alcune all'esame di alcuni particolari capitoli esempio
Faccio qualche osservazione riguardo agli investimenti di tipi materiale ricerche università
Che sono capitoli preset presenti ad esempio nel Documento di programmazione economico-finanziaria che recentemente il governo ha presentato i gol sono capitoli decisivi per la competitività internazionale dei sistemi produttivi
Regionali
è chiaro che su anche su questo tema c'è una questione di fondo ed è che gli stanziamenti per la ricerca e l'innovazione
Non possono s che distribuiti in maniera uniforme sull'intero territorio e questa una polemica che abbiamo condotto in questi anni che John Baldi ha condotto anche nei confronti dell'Unione Europea segnalando
Che ci sono alcune aree nelle quali gli investimenti pubblici possono vendere dieci venti cento volte di più che non gli investimenti fatti in altre aree
Ci sono investimenti che hanno come obiettivo di aumentare lo sviluppo complessivo di aumentare l'occupazione di giusto concentrare lì nelle regioni italiano devote
Che più hanno questi bisogni ma gli investimenti specifici per ricerca innovazione devono essere destinate a quelle aree di eccellenze italiane ed europee che più possono rendere fertile
E far crescere la pianta della ricerca segnala ad esempio che in Lombardia ogni è uno pubblico destinato alla ricerca all'innovazione trascina con sé
Due virgola tre euro quindi un fattore moltiplicativo importante di investimenti privati siamo la Regione più avanzata assieme alla Regione di Francoforte sulla scala europea in altri termini l'equità distributiva tra territori non si identifica con uniformi con una uniformità
Si tratta di tener conto non solo dei differenti livelli di partenza ma anche delle potenzialità di traino dei diversi territori in ambito di valore aggiunto del contributo al benessere collettivo nazionale
Ancora
Voglio segnalare che serve un cambiamento vero da parte dello Stato nel modo di intendere la spesa
Su questo io auspico non solo che ci sia un'azione forte del nostro Governo in questo ultimo anno di sua azione
Ma anche che si possa trovare un accordo che vada al di là delle differenze tra le parti politiche perché è chiaro che abbiamo bisogno di una azione che si sviluppi non soltanto nel corso dei pochi mesi che mancano al termine di questa legislatura ma che investa anche le legislature a venire e allora segnalo ed è l'ultimo tema brevemente che voglio toccare che poco in queste ore le regioni italiane hanno trovato un accordo che credo Possa servire da stimolo all'azione complessiva del sistema
è stata accettata l'impostazione della Regione Lombardia voi sapete che Regione Lombardia a il compito di coordinare l'azione delle regioni italiane in questo campo
è stata accettata l'impostazione della Regione Lombardia di superare il principio della spesa storica che ricordavo prima principio distorsivo quant'altri mai
E nei prossimi giorni Regione Lombardia a nome di tutte le regioni italiane presenterà una proposta per sbloccare il decreto legislativo cinquantasei due mila e per potere dare l'avvio ad un vero federalismo fiscale
Fra l'altro l'accordo che lega credono Badia presenterà a nome delle altre regioni italiane permetterà anche di sbloccarli otto miliardi di euro di risorse che i giornali che il decreto cinquantasei due mila teneva bloccato
Quindi voglio concludere appunto anche con questo
Interessante e importante elemento di ottimismo
Siamo usciti a raggiungere un accordo
Tra Regioni
Come doveroso ricercare anche tra regioni che hanno amministrazioni diverse
Forse la via per il federalismo fiscale
Contenuto anche nella riforma come principio nella riforma costituzionale sulla devoluzione appare oggi
Meno ingombranti ostacoli che per il passato sono convinto che l'amico di Brambilla darà una mano alle regioni in questa strada come sempre ha dato in questi anni e che qualche cosa
Possa quindi positivamente cambiare prima della fine di questa legislatura per potere poi essere confermato nelle successive mi auguro con l'amico Brambilla ancora nel posto che ha occupato in questi anni ma il futuro e nel grembo di Giove
Ringrazio Presidente Formigoni
Volevo coinvolgere il presidente di Confapi Danilo Broggi girando una riflessione che riprende uno dei passaggi iniziali di Alberto Brambilla cioè quando diceva che questo è un Paese che è fermo possiamo dire che in un statico equilibrio fisico sempre espressione ma arriverà il momento in cui ci sarà una nuova redistribuzione dei fondi europei
E allora quel suddetti oggi sì anche alimentato di buonissima parte di quei fondi e che ha tenuto anche avuto la possibilità di tenere in piedi un sistema imprenditoriale fatto di piccole e piccolissime in prese e si ritroverà con una mancanza di ossigeno perché quei fondi oggi ancora destinati per poco tempo per pochi anni al bacino Mediterraneo prenderanno una strada diversa che è quella insisterà nell'Est europeo
Questa è una riflessione che state facendo domando venirlo Broggi come presidente di Confapi visto che abbiamo una fotografia per cui abbiamo visto lo diceva Brambilla che questo sistema
Che ha tenuto per vent'anni e non può trattenere per altri anche soltanto cinque anni avvenire tanto saluto ringrazio ancora il presidente Formigoni Broggi
Sì i sarebbe interessante che accanto a un lavoro preziosissimo fatto da sottosegretario Brambilla qualcuno anche si mettesse a fare lo stesso lavoro sui volumi su i volumi e sulle finalizzazione
Degli incentivi Kenichi gli ultimi vent'anni sono affini su sono sono finiti sul sistema delle impresa
Credo che andremo a sfatare una serie di luoghi comuni
Sarebbe interessante vedere quali qui come questi incentivi sono andati sulle grandi aziende o sondati sulle piccole
Andrà dove sono andati rispetto alle regioni le modalità e soprattutto in che maniera questi incentivi ricchezza perché poi il meccanismo
Sempre quello allora
La risposta sta nella ragionare rispetto alla al lavoro di Brambilla su due focali quella dello sviluppo
E quello del contenimento della spesa
Sull'atto dello sviluppo credo che anche lui lo l'ha detto in un passaggio è evidente ormai credo che sia evidente a tutti come in questo Paese vi sia un problema pesante di sviluppo cioè lo sviluppo già insufficiente
A sostenere una qualsiasi spesa
Di welfare
Prevediamo anche l'aspetto del contenimento e questo è il tema forte io dico anche se andiamo a guardare il tasso di copertura della Lombardia negli ultimi vent'anni tasso di copertura è diminuito credo più di dieci punti
Cosa significa che accanto a Regioni che hanno tassi di copertura fortemente negativi anche la Lombardia comunque a un trend negativo
Che sarà legato anche a l'andamento demografico ma credo che le aree dismesse delle grandi aziende le delocalizzazioni che stiamo vivendo sono un elemento che si insinua anche diciamo accanto a una crisi di sviluppo mai le posso dire risolta potremmo dire così del sud abbiamo oggi una crisi di sviluppo in Lombardia ne abbiamo una pesante in Piemonte
Abbiamo visto che in Liguria addirittura abbiamo qualche problema in più quindi il tema dello sviluppo è un tema che deve trovare centralità all'interno di qualsiasi priorità di scelta politica
Non sono mai è stanco di dire quanto lira qua giochi una partita importante sotto questo profilo perché incide proprio direttamente sul tema d'occupazione
Cioè accanto a un problema di sviluppo che si traduce in una logica di questo tipo cioè quella di andare a coprire anche una spesa previdenziale
L'elemento IRAP si insinua con una tale contraddizione rispetto alla logica di favorire uno sviluppo che permetta dei andare a comprimere
Il differenziale di tasso di copertura che credo che ormai anche su questo elemento si del ci debba essere una risposta chiara evidente
Che permetta non solo di andare nella direzione di favorire occupazione e liberare risorse economiche per lo sviluppo ma io dico anche generare un elemento di fiducia da parte delle piccole e medie imprese delle imprese generali un'ultima breve osservazione sta nel contenimento della spesa
E è evidente che il sessantotto per cento dello stock di debito pubblico è generato sostanzialmente dalla spesa previdenziale al lordo del tasso medio di interessi di Stato
E tra l'altro questo questo sessantotto per cento è sostanzialmente creato da spese assistenziali no potremmo dire
è una battuta ma potremmo dire che in Calabria una pensione di invalidità non si nega a nessuno
Siamo al ventidue e rotti per cento contro il cinque per virgola sette per cento a Lombardia Eck allora quando nel DPEF il ministro Siniscalco in prima istanza ci dice che lavorerà sul contenimento della spesa di fronte a questi dati a questi numeri evidentemente non riusciamo a dargli credibilità e d'altronde dopo qualche giorno ci dice che la spesa incomprimibile in assolutamente incontrollabile
Ecco qui si deve arrivare a una decisione ma che io credo non ci sarà perché siamo in campagna elettorale chi è quella forza politica che in campagna elettorale si prende il coraggio di andare a toccare una spesa previdenziale
Che in verità per la greche per larghissima parta è assistenziale
Sono
Quindi il tema è ancora più cogente ancora più pesante da un lato dove io credo nel Breve sarà completamente difficile pensare di far contenimenti di spesa
Avremo quindi una maggiore urgenza una maggiore necessità di intervenire sull'atto dello sviluppo perché almeno in una logica di breve periodo o quanto meno una logica di elettorale che ci impegna da qui alla metà dell'anno prossimo credo che sia veramente difficile immaginare un percorso nell'altra direzione quindi da parte nostra in termini concreti non abbiamo già detto che siamo pronti a rinunciare agli incentivi a fondo perduto che sono un elemento di introduzione di inefficienza di allocazione delle risorse
N è assolutamente importante introdurre selettività ed efficienza nelle negli elementi di politica industriale negli elementi di incendi incentivi quindi questo è un tema sul quale si discute ma ancora non si è arrivati a definire con chiarezza quali sono le linee credo che si debba andare in questa direzione questo anche a favore delle nostre imprese del Sud
Sulle quali si potrebbe invece cercare di incentivare uno sviluppo attraverso una fiscalità di vantaggio ma che incide direttamente sugli utili che queste imprese fanno cioè tu sei un imprenditore del Sud è un'azienda lavori segno di produrre edito io te lo defiscalizzato ma in questo modo crea un elemento di efficienza introduco efficienza
Perché chi è in grado di fare impresa in grado di portare sviluppo e premiato e intanto però ho tolto una spesa assistenziale in termini fondo perduto che non ha prodotto grandi risultati
E su cui sarebbe interessante che capirne i volumi Alberto cioè capire di quanti di quanti miliardi di euro si sta parlando ecco credo che queste siano due elementi due questioni sulle quali mi ci siamo già espressi certo dovremo non solo nella discussione attuale il documento del DPEF ma poi per quello che seguirà nella finanziaria
Ma visto che sono stati toccati parecchi argomenti di carattere politico finanziario economico
Professor Talamona credo che abbia la capacità di sintetizzare molte di queste voti degli argomenti toccati visto che ha ricoperto incarichi tecnici
è docente universitario e oggi rinnova il suo prestito alla politica nelle vesti di assessore al Comune di Milano e tra l'altro porterà anche scultore sindaco Albertini
Professor
Ecco quello la stanza dei bottoni era una battuta
Del primo centrosinistra siamo andati al Governo e quindi eravamo di avere la stanza dei bottoni ma non funzionavano invece che forse scusatemi la battuta no innanzitutto io sono molto grato e molto lieto di essere qui tra l'altro con amici fosse rimasto il governatore Formigoni aveva chiesto il permesso anche a voi di considerarlo un amico ma sì siamo molti qui il il titolo principale o forse è l'unico non sarebbe stato quello di rappresentare il sindaco Albertini che non ha potuto essere presente e quindi il porto il saluto del sì il più caloroso il più attento
Dato l'invito che mi è stato fatto per la parlerei adesso per rendere visivamente a titolo dal personale innanzitutto
All'amico oso chiamarlo così sottosegretario Brambilla gli elogi di non possono essere destinati perché questo quinto rapporto che segue quattro in merito ai rapporti precedenti
Va molto avanti anche dal punto di vista del metodo perché passa diciamo dallo guerra fra la sostanzialmente da me gli aspetti previdenziali utile alla regionalizzazione
Del bilancio pubblico questo è un impegno che degenerazioni precedenti intendo dire Rabbi certo non quella di Roberto Mazzotta cancro giovanotto avevano affrontato molti anni fa insieme a tanti perché è uno dei temi fondamentali non voglio annoiare citando di solito povero Luigi Einaudi però conoscere per deliberare è sempre una cosa fondamentale ma soprattutto si può dire qui lo dico proprio così io ho avuto la ventura di signore col più note meritatamente anche statistiche e la mia grande preoccupazione era di insegnanti e studenti che i numeri non dicono niente le statistiche non dicono niente bisogna vedere gli schemi per interpretare ed ecco quindi dal finalizzazione anche politica concreta
Molto specifica che rapporti e conoscenze di questo tipo possono
Dall'altra parte devo dire che mi ha colpito anche nell'esposizione che il sottosegretario Brambilla affatto io un filo rosso abbastanza importante abbastanza interessante non essendo perché io personalmente ne sono convinto ma emerge ed è lei che è emerso in maniera veramente molto importante nell'ampio intervento del presidente Formigoni c'è una consapevolezza che le ragioni del decentramento le ragioni del federalismo fiscale
Le ragioni che ogni area del Paese ma a cominciare dalla Lombardia e dentro la Lombardia ci metterà in Milano perché tutte quelle sperequazione Lombardia prima ultima diceva il presidente Formigoni a maggior ragione sono proporzionalmente in caso di Mila prima e ultima perché gli squilibri sono aumenteranno
Della regione più concentrati su Milano su Milano città ma se pensassimo all'area metropolitana vedremo quale enorme importanza anche questo e non sto a dirle di quanti anni base cercava di studiare i problemi di un governo metropolitano davvero si cercava di pensare alla grande Londra con le epoche cioè tutte cose rimasti ma ancora il figlio sul filo rosso a mio avviso per la consapevolezza che tutti noi abbiamo e dobbiamo avere che le ragioni nostre sono le ragioni del paese nel suo complesso per ragioni note sono le ragioni dell'economia italiana
L'intervento per anni procediamo
Siamo stati anche il collega bresciano ho rammentato al presidente Sangalli che ho avuto lo hanno immeritate abbreviazione anche consigliere
Camera di Commercio
Ha rammentato questo punto noi abbiamo un'esigenza fondamentale ci giochiamo il futuro anzi ci giochiamo il presente per le future
Oggi domani mattina ma non poniamo delle future generazioni e questo è il problema della crescita economica del rilancio dello sviluppo economico
Il problema del rilancio dello sviluppo economico è un problema di competitività è un problema che è purtroppo diametralmente opposto a una delle conclusioni che Brambilla ci diceva sotto un certo aspetto questo è un Paese immobile che cosa vuol dire per un prete non si rende conto verso che direzione standard
Un Paese che non ha ancora saputo o potuto prendere atto dal fatto che le ragioni del federalismo fiscale dico subito che non è una formula politica una formula tecniche una formula diciamo dalla teoria economica il federalismo fiscale vuol dire da ristrutturazione verticale del settore pubblico in funzione delle ragioni dell'equità ma anche e soprattutto dell'efficienza
Allora da questo punto di vista i problemi del rurale fra sono evidenti sono problemi che nelle nostre regioni
Boggi rammentava le crisi in Lombardia in Piemonte e in Liguria regioni ricche certe regioni che possono sopravviverà a lungo per se stessi
Ma regioni che rischiano di non poter svolgere quell'angolo funzionanti anche una funzione nazionale non funziona per l'economia italiana
Se non avranno una rete di uguaglianza moderno che passa diciamo non soltanto soddisfare dei bisogni
Ovvie dal punto di vista sociale ma anche venire incontro a dei momenti di trasformazione il problema fondamentale e cambiamento
Dell'economia e della società del nostro Paese
D'altra parte diceva il presidente Formigoni noi abbiamo adesso come regioni italiane un ordine del giorno fondamentalmente che si ispira a questo concetto ecco che allora diciamo le ragioni del decentramento le ragioni della disponibilità delle risorse
Che ciascuno produce e che in parte accerto deve fornire a quel vincolo di solidarietà minima che nere ragione credo anche delle ispirazioni etiche ispirazione poi etico dalla nostra cultura italiana e lombarda ma al di là di quello ci sono ragioni di efficienza dobbiamo avere le risorse indispensabili per poter adempiere al nostro compito di riprendere quel cammino anche in passato era stato svolto i tempi del miracolo economico successivamente di essere locomotiva dello sviluppo economico Italia tenendo conto che il mondo è completamente cambiato
Nel senso che viviamo in un mondo globalizzato viviamo in un'Europa che ci può non piacere per molti aspetti ma fa parte ormai del nostro abilità cioè fa parte
Diciamo il mercato europeo è un mercato interno e noi siamo un mercato una sezione dal mercato europeo
Viviamo in condizione diciamo di globalizzazione una parola che dice tutto e niente ma che dice sostanzialmente nell'esperienza dell'impresa dal punto di vista della produttività dal punto di vista dell'efficienza che cosa vuol dire sotto quale sferza sia è una sfida che no ma la risposta a questa sfida che richiede diciamo l'accentuazione non l'attenuazione di richieste che soltanto in parte sono per così dire egoistico sono per così dire legate ai nostri fabbisogni regionale o interregionale del Nord rispetto al Sud
Bambino ha messo in evidenza che in futuro e del resto anche volge lo riprendeva il problema del sud è un problema drammatico ma non un problema drammatico diciamo dal punto di vista semplicemente del dare e dell'avere
è un problema drammatico perché il Sud dovrebbe poter rappresentare la nostra riserva di capacità nella crescita Marcel sud non è in condizione
Di avere risorse termini avvertimento iniziativa imprenditoriale adatte gli interventi di politica industriale che anziché alimentare la formula in passato fra pensioni di invalidità cioè voi avete e voi avete la cassa integrazione è stato un tempo in cui non tacciono Ciambetti tutto sommato in equilibrio in Italia il salutare pensioni di invalidità innovata cassa integrazione siamo ma questo voleva dire
Essere pari come siamo stati imparare non dico nel declino che e non è il caso di dirlo ma nei rischi veramente del declino che come accennato all'inizio Brambilla risalgono a volontà questo non è per dire
Fratture con favore salgono all'epoca in cui per esempio la guerra quella riforme a produrre
Omaggio a formulare una persona certamente meritevole da ogni punto di vista ha iniziato il cammino di quel welfare spetta all'italiana che priorità niente di così non si può però non si può non si può più perché le tendenze demografiche e la crisi del tasso di crescita economica non ci consentono di procedere in quella direzione lasciatemi fare una citazione di Cattaneo che io amo moltissimo
Questo come dire
I discorsi che abbiamo sentito io spero di non avervi annoiato di non aver abusato per possesso del microfono
Almeno in termini creano tra non oggi
Possono consentirmi di richiamare proprio Carlo Cattaneo Carlo Cattaneo che in fondo si poteva definire diciamo allora europeo perché italiano italiano perché Lombardo lombardo perché mirati ed era un grande euro naturalmente uno sconfitto del nostro Risorgimento un tipo di cammino che dobbiamo protrarre grazie scusate
Alla chiusura perfetta professor Talamona
In chiusura come scalette di interventi il presidente la Banca Popolare di Milano Roberto Mazzotta intanto per dire che il libro la il rapporto Alberto Brambilla la regionalizzazione bilancio statale edito dalla bancaria editrice quindi e per i tipi del mondo bancario e mondo bancario che Presidente mi sembra che stia prendendo una strada diversa qui abbiamo affrontato alla regionalizzazione ma la finanza e il risiko bancario mi sembra che prenda una una strada che guardi non alla regionalizzazione non al supporto per quelle imprese che hanno nel nel territorio il loro punto di forza ma guardi no continua alleanze e credo non sempre beneficio delle dell'identità regionale non sempre a beneficio anche delle tessuto imprenditoriale
Nato nelle sviluppatosi sul sul territorio
Magari è un'impressione sbagliata però visto che abbiamo parlato di regionalizzazione di segmenti d'azione del del bilancio dello Stato su scala regionale allora una riflessione su quello che sta accadendo nel mondo bancario rispetto a questo tema e altri temi di cui lei vorrà parlare
Guardi io posso fare una cosa che assolutamente non è quello che lei mi chiede
Mi limito a dire che
La mia attività professionale riguarda un'attività bancaria che è fatta di lavoro di tutti i giorni e di servizi clienti
Noi non ci occupiamo di bolle non ci occupiamo di trading e non ci copiamo d'invenzione finanziario
E quindi neanche di imbrogli
Chiusa questa prima parte in maniera netta per dire che non sempre che io rappresento
Sette mila persone che lavorano in modo diverso
E ce ne sono tantissime altre che lavorano in modo diverso se no
Non si andrebbe quindi per esclusione il risiko bancario tutto quello che lei
Perché la maggioranza lavora bene grazie a Dio
Poi è sempre sono sempre in evidenza le minoranze fantasiose ma grazie a Dio la maggioranza che ha lavorato alla che tiene che invece io vengo a questo lavoro molto bello
Fatto da Brambilla
Per cui lo voglio ringraziare anche personalmente
Perché
Questo lavoro è tecnicamente serio ed è molto onesto
E consente di avere dei dati
Che sono sempre uno strumento di conoscenza essenziale
Perché molte volte quando non ci sono i dati si inventano i problemi
E tante volte si inventano anche i falsi problemi e non si toccano invece gli argomenti veri
Disaggregare per territorio e flussi fiscali è stato credo un mestiere difficile che lui ha fatto perché nessuno o quasi l'avrà aiutato quindi merita molti aiuti molte molte molti ringraziamenti
Ma consente di fare dei ragionamenti
Tra l'altro i dati che ci ha dato con l'ambiguità che ha scritto qui e che ha esposto prima
Si danno conto di due squilibri
Dei quali quello quantitativo secondo me è il meno preoccupante è il meno grave
Anche se vistosissima
Ma degni di squilibri nella composizione
Dello squilibrio stesso che invece sono il nostro dramma sono il nostro problema sono il nostro zaino pesante sulla schiena di tutti al nord e al sud
Perché aveva è una composizione dispensa
Che praticamente blocca la possibilità di fare spesa per investimenti
Perché una composizione di spesa prevalentemente sfasciate sfondata sulla spesa
Di rapido rigiro o sulle forme di assistenza sociale
E beh vuol dire occupare tutto lo spazio
E questo vuol dire che nella realtà nazionale complessiva sia al nord che al sud gli spazi indispensabili
Per gli investimenti infrastrutturali ed innovazione senza dei quali noi siamo fregati come Paese
Ecco ciò sono voleva molto grosso
Che interessano secondo me a Milano come a Palermo
Poi farvi capire a Milano o a Palermo
Ci sono elementi di comunicazione Diversi evidentemente però noi rischiamo di essere fregati complessivamente
Per questo è il nodo allo sviluppo possibile di questo Paese
Vorrei aggiungere alcune osservazioni perché poi siccome sono contrarissimo i piagnistei sono del parere che quello che rende gioiosa la vita la speranza non è l'analisi dei guai
Però la speranza bisogna anche costruiva razionalmente poi qualche osservazione in Cina alla fine bisogna anche fa
Ecco io vorrei dire
Mario Talamona toccato questo argomento
Io lo faccio molto riassuntivamente perché è semplice già tardi
E noi leggendo queste carte vediamo che dei due grossi strumenti di politica economica la moneta e la politica fiscale
Noi abbiamo una
Che ci porta ad avere per un certo periodo un cambio forte
Del quale tutti si lamentano come si andavano a cercare gli untori durante la peste
Perché non si aveva il coraggio di parlare della peste
Quindi non facciamo errori
Perché
Gli unici due podi pare periodi di crescita reale forte che l'Italia unificata ha avuto sono stati due periodi di moneta forte
I dieci anni prima della prima guerra mondiale l'epoca giolittiana
E i vent'anni successivi alla seconda guerra mondiale
Signor Menichella non era uno di un'azione su valutazioni competitive dall'ira aveva l'Oscar delle monete
E l'Italia aveva il record storico dall'export
E
Allora per piacere non cerchiamo di untori
Però se noi abbiamo l'orizzonte di moneta forte che vuol dire il grande vantaggio di non avere vincolo di investimento perché i tassi sono bassi
E il grande vantaggio di avere ragioni di scambio favorevoli
Che ci avvantaggia sulle materie prime
Non possiamo avere lo sfascio di spesa pubblica
Perché quello sì
Ci blocca l'altra gamba
E allora zoppica
E non abbiamo uno svantaggio strutturale nella composizione della spesa pubblica
Io ho terminato di esprimere giudizi politici vent'anni fa e non desidero assolutamente tornare a farlo perché
Ho perso ho perso le interessa
Però noi in questi anni ci siamo persi la Thatcher cioè
Ho sta donna qua no l'amica per non ha non ha varcato la manica rimasta Ra noi tutti europei e non lo so ritardano noi francesi noi italiani ma i tedeschi
Abbiamo una struttura di spesa pubblica e di welfare che non c'entra più con la possibilità di tornare a essere competitive
Noi siamo quelli messi peggio
Però questo è il nodo
Lo so anch'io diceva Broggi c'ha ragione come si fa in campagna elettorale andare a dire che non va e le pensioni di invalidità
Ma qualcuno avrà il coraggio di dire che a sto punto se non si taglia quella roba lì
Noi fiocco noi continueremo a non creare posti di lavoro hanno sviluppare reddito a mantenere sotto sviluppo a finanziare la camorra e ad avere un sacco di gente che non lavora
E noi siamo noi milanesi a soffrirne di più sono quei poveri disgraziati che vivono la che ne soffrono di più perché non hanno speranze di crescita e non hanno speranze di sviluppo perché c'è un utilizzo delle risorse
Che non funziona che è improduttivo che è sleale nei confronti della società
Che tra Morticia la società
Ecco io spero che ci sia che ci siano forze che ci siano energie capaci di realizzare un cambiamento in questo senso
Brambilla ha dato un numerino che io ricordo perché anche qui bisogna stare attenti alle ricostruzioni
Che lui ha fatto onestamente altri meno ha ricordato che per esempio nel settantanove
No nel sessantanove nel settantanove
L'avevamo già urna avevamo ancora un rapporto
Deficit-Pil sotto il sessanta
Quindi mastri
In pieno
E attenzione perché il settantanove aveva già incorporato i guasti di alcuni anni
Che avevano avuto gli effetti delle leggi riformatrici delle pensioni e della sanità
Queste normative sulle pensioni e sulla sanità
Furono varate in un'epoca nella quale c'era l'occupazione delle piazze delle strade la tensione sindacale la lotta violenta terrorismo
Io sono convinto che furono l'errore lo stesso
Però avevano non quelle giustificazioni
Ma quelle eventuali motivazioni che non tolgono nessuna responsabilità chi le fa Achille le fece ma almeno si capiva perché
Ma oggi grazie a Dio
A parte quelli che vengono da altre zone del mondo questi problemi interni non li abbiamo
E allora noi non possiamo non rivedere l'assetto previdenziale l'assetto sanitario l'aspetto l'assetto di spesa sociale perché altrimenti non abbiamo più sviluppo non abbiamo più incrementi di occupazione non abbiamo più incrementi di reddito
E avrà e abbiamo una diminuzione strutturale dei nostri redditi reali
Perché negli ultimi due anni
E anche attenzione anche qui agli untori perché sono insufficiente capacità di analisi e sviamento di analisi
Noi abbiamo una forte riduzione dei redditi reali soprattutto dei redditi fissi che è determinata da una diminuzione di formazione di ricchezza non soltanto da un effetto monetario
Perché noi stiamo vivendo in una fase nella quale abbiamo una diminuzione di produzione di ricchezza netta
Con una forma di redistribuzione scorretta che evidentemente colpisce soprattutto i redditi Moni pari a mente fisso
E quindi non ce l'abbiamo già nel tetto di un rallentamento di di crescita e di formazione del reddito ce l'abbiamo al sud
Che è drammatica
Ce l'abbiamo al Nord che crea la tristezza la crisi del ceto medio
Ecco io vorrei dire questi sono alcuni elementi di commento all'analisi che lavoro di Brambilla molto utile ha fatto
E e io spero che ci sia da parte di tante regioni d'Europa il coraggio di trovare la strada
Giusta
Della ripresa della correzione di alcuni squilibri che noi abbiamo
Che poi concludo così io non credo che però alla fine servano effettivamente a qualcuno perché
Ma perché io devo considerare una persona
Incapace di lavorare davvero e quindi per forza e bisognosa di una pensione falsa
Faccio di tutto per cercare di farglielo provare un lavoro e se per caso non ha voglia di trovarlo perché neanche l'ho cercata senza ma anche senza pensione
E io credo che lo trovi
Con maggiore interesse
Se non a delle alternative fasulle che poi deprimono anche la sua qualità di uomo
Io penso che la consapevolezza sociale
Che noi dobbiamo avere la consapevolezza di usare meglio i nostri soldi perché altrimenti non aiutiamo l'avvenire dei nostri figli che hanno bisogno di posti di lavoro e non di assistenza
O meno resta che ringraziare tutti per l'attenzione ringrazio ancora una volta Alberto Brambilla per questo prezioso lavoro grazie a voi buonasera