Presentazione di "La pena di morte nel mondo"

No buongiorno a tutti sono Bruno Mellano sono segretario dell'associazione radicale Adelaide Aglietta e membro del board di Nessuno tocchi Caino associazione che lotta contro la pena di morte nel mondo per la moratoria delle esecuzioni capitali a livello di Onno e a livello di iniziativa politica transnazionale siamo qua in comune nella sala delle congregazioni del Comune di Torino
Per presentare il rapporto annuale che l'associazione Nessuno tocchi Caino cura ogni anno siamo arrivati all'ottava edizione
Un rapporto importante dettagliato che è uno strumento di lavoro è uno strumento di lotta politica di iniziativa politica
Per conquistare la moratoria per conquistare l'abolizione della pena di morte per conquistare un po'più di civiltà nel mondo intero
Io voglio solo presentare degli relatori di questa presentazione del volume Gian Luigi Bonino che Assessore del Comune di Torino che il padrone di casa e che porterà il saluto dell'amministrazione comunale del sindaco Sergio Chiamparino
Gianni Oliva è atteso l'assessore alla cultura della Regione Piemonte è la regione Piemonte in questi anni è stata molto vicina Nessuno tocchi Caino alla campagna abolizionista di Nessuno tocchi Caino lo attendiamo c'è un è vero in arrivo
Non disperiamo ancora di averlo tra noi
Sergio D'Elia segretario di Nessuno tocchi Caino Elisabetta Zamparutti curatrice del Rapporto due mila cinque e dei rapporti precedenti
Sulla pena di morte nel mondo Silvio viale presidente dell'associazione della e del diretta e con noi anche e ne siamo molto contenti Pietro Marcenaro segretario regionale dei DS già collega in Consiglio regionale
Del gruppo radicale che ha fatto anche sulla pena di morte molte battaglie nella scorsa legislatura
Siamo infine contentissimi di avere con noi
Un rappresentante ufficiale istituzionale della Repubblica Democratica del Senegal che la console onorario a Torino Laura nuova di cella che poi ci porterà il saluto suo del Senegal
La parola a Gian Luigi Bonino
Sì ma io molto brevemente mi compete questo compito fra l'altro molto gradito di portare i saluti del comune fra l'altro ne ha in testa ampia presentazione che ha fatto Bruno
Vero sono qua in rappresentanza oggi del Comune ma sono anche segretario regionale dei socialisti democratici italiani
E quindi anche in questa veste no perché tante battaglie di di giustizia di di cose che abbiamo fatto assieme in tanti anni soprattutto i socialisti e i radicali ma con tanti altri
Compagni e amici abbiamo portato avanti battaglie di giustizia che io credo
Siano state e di di giustizia e di civiltà che siano state estremamente importante non soltanto per il nostro Paese ma
Per per quello che noi possiamo e vogliamo rappresentare all'interno della comunità mondiale europea e mondiale ma io intanto ritengo che sia importante sia e sia molto gradito il fatto di presentare quest'anno qua a questa salati alla sala
Stato il titolo dove avvengono le giunte del motore normalmente facciamo i danni come dicono in modo spiritoso
Sedicesimo aggiunge valore noi con assieme al sindaco alle volte insomma facciamo dei danni però credo che tante volte l'abbiamo fatto anche molte cose molte cose buone
Allora senza volerlo
E infatti Zare però tanto per sottolineare un passaggio che è proprio di questi giorni mi pare no sto qua noi stiamo parlando di pena di morte e di diritti
E le cose che sono che paiono hanno il paiono acquisite ma che invece nel giro per il mondo così non è
Dobbiamo portare avanti per queste nostre basta
Qua Torino è finita proprio in questi giorni è terminata lo sapete
Una piccola cosa ma io ritengo una cosa simbolicamente molto importante che è quella di dare i voti voto voto nelle circoscrizioni agli immigrati è stata una battaglia lunga
E io ritengo anche una battaglia di dignità di civiltà estremamente importante in cui
Questa amministrazione ha creduto e tutti assieme abbiamo portato avanti
Molti ci hanno detto in un momento sbagliato in una io credo che non ci siano momenti giusti e momenti sbagliati per fare le cose almeno noi che abbiamo rappresentato in questi decenni dei delle lotte politiche di giustizia non per pensiamo che questo si deve a portare avanti comunque al di fuori delle degli avvenimenti contingenti o delle paura che possono legarci
Proprio perché queste battaglie servono a superare le paure a rendere tutti gli uomini più liberi non schiavi della dalla miseria dalla e delle paure quindi anche questa nostro contributo che ha dato questa città
Su questo fatto io
Lo voglio inquadrare in un in una in mano un più ampio quadro che quel che che stiamo portando avanti di giustizia e di democrazia che tutti voi e che soprattutto voi e soprattutto Nessuno tocchi Caino rappresenta in modo in modo estremamente puntuale e dignitosa
Ecco questo mi pare che siano le cose al di là delle parole il saluto del sindaco di Sergio Chiamparino che come me e come tutti ma è molto vicino sempre sensibile al teste
A queste iniziative il saluto di tutta la giunta di tutto il Consiglio comunale
Che conta come dicevo prima a queste sensibilità nel conforme larga parte contributiva a queste sensibilità nei confronti di quelle che deve essere una giustizia di democrazia che di modernità su cui noi dobbiamo lavorare e io adesso mi fermerei qua e qua sconterà invece quella che deve essere un po'la relazione su questo su questo primo passo
Grazie grazie davvero assessore grazie anche l'aver ricordato la militanza della responsabilità all'interno del dello SDI
Non l'ho fatto io ho mancato nella presentazione però io ho trovato anche particolarmente significativo che il sindaco Chiamparino delegasse te a questa presentazione a questa conferenza stampa di presentazione del rapporto proprio perché in questo momento c'è ma storicamente c'è una vicinanza e una comunanza di iniziative di battaglie che in particolare è opportuno sottolineare oggi
Do subito la parola Elisabetta Zamparutti Elisabetta Zamparutti e la curatrice del Rapporto due mila cinque ma la curatrice l'Elia
Ormai otto rapporti che l'associazione ha pubblicato edizioni Marsilio
è in vendita anche nelle librerie e uno strumento lo dicevo prima di lavoro perché è uno strumento di iniziativa politica fede anche per questo che ci aspettiamo che gli enti locali Comune Provincia e Regione rinnovi no o comincino un nuovo rapporto di sostegno per una campagna che è una campagna
Importante su cui è gli enti locali hanno un ruolo è una possibilità di intervenire molto maggiore di quanto si pensi le relazioni commerciali rapporti internazionali che ormai la Regione
Ma anche la Provincia agli enti locali intrattengono sono molti ed importanti e quindi esso ed è significativo sappia sapere che nel biglietto da visita del Comune di Torino della provincia di Torino della Regione Piemonte c'è
Accanto a tante altre iniziative anche l'iniziativa di sostegno e di lotta contro la pena di morte la parola resa metta Zamparutti
Grazie a Bruno ma io cercherò nella maniera più sintetica possibile di illustrare quelli che sono i dati che emergono dal rapporto due mila e cinque sulla pena di morte nel mondo e una fotografia positiva se si tiene conto del fatto che sono continuati ad aumentare i Paesi che a vario titolo
Non praticano più la pena di morte ad oggi sono centotrentotto di questi ottantasette sono completamente abolizionisti dieci sono abolizionisti per crimini ordinari
Vi è un Paese la Russia che in quanto membro del Consiglio d'Europa è impegnato ad abolire la pena di morte e nel frattempo attuato una moratoria delle esecuzioni capitali
E vi sono poi i cinque Paesi che attuano una moratoria che hanno introdotto una moratoria a delle esecuzioni e poi trentacinque Paesi che consideriamo di fatto abolizionisti cioè che non hanno praticato per oltre dieci anni
Alcuna esecuzione e anche nel corso del del due mila e quattro
Noi abbiamo registrato un certo numero di Paesi che hanno deciso di passare dico di compiere dei passi importanti
Verso l'abolizione ci sono stati tra i Paesi che dal fronte dei manti editori sono passati a quello degli abolizionisti e altri sei Paesi che hanno fatto dei passi all'interno del gruppo posizioni sta diventando o completamente abolizionisti oppure abolendo la pena di morte per oppure introducendo delle delle moratorie è i Paesi Mantini tori della pena di morte si sono quindi ridotti a cinquantotto
E segnando un noir riduzione rispetto ai sessantuno del due mila e tre e ai sessantaquattro del due mila e due
E si è ridotto anche il numero dei paesi che hanno poi effettuato delle esecuzioni nel due mila e quattro sono stati venticinque a fronte dei trenta del due mila e tre e dei trentaquattro del due mila e due
Questo calo nel numero dei paesi Mantini tori e che hanno praticato la pena di morte si è tradotto anche in una diminuzione del numero delle esecuzioni
Compiute nel mondo che nel due mila e quattro sono state circa cinque mila quattrocento il settantasette
A fronte delle almeno cinque mila e seicento e sette del due mila e tre
Ora per cercare di
Illustrare quali sono i continenti dove maggiormente ancora si fa ricorso alla pena capitale ebbe e c'è da dire che laziale e appunto il continente dove si pratica quasi la totalità della pena di morte se contiamo che in Cina vi sono state almeno cinque mila esecuzioni e il dato complessivo per l'Asia nel due mila e quattro
E di circa cinque mila quattrocentoquattro esecuzioni anche in questo caso comunque in leggero calo rispetto al due mila e tre
Il continente americano sarebbe un continente praticamente libero dalla pena di morte se non fosse per gli Stati Uniti che hanno compiuto cinquantanove esecuzioni ma anche negli Stati Uniti si continua a registrare un costante calo non solo nel numero delle esecuzioni ma anche del numero delle condanne a morte e del numero dei detenuti nei Bracci della morte in Africa
E la pena di morte possiamo dire che è caduta ormai in in di in disuso nel due mila e quattro è stata eseguita in soli tre paesi che sono stati d'Egitto il Sudan e la Somalia
Dove si sono registrate almeno nove esecuzioni
In beh notevole calo rispetto alle cinquantasei del due mila e tre e alle sessantatré del due mila e due l'Europa sarebbe anch'che su un continente completamente libero dalla pena di morte se non fosse per la Bielorussia
Che nel due mila e quattro I effettuato cinque almeno cinque esecuzioni
Un dato importante da sottolineare
è quello legato al fatto che dei cinquantotto Paesi che ancora mantengono nel proprio ordinamenti la pena di morte quarantaquattro sono Paesi dittatoriali autoritari o i liberali ed è in questi paesi che si è consumato
Circa il novantotto per cento del totale mondiale delle esecuzioni dicevo prima la Cina per la Cina effettuato punto almeno esecuzione da almeno cinque mila esecuzioni che era stato che che rappresentano circa il novantuno per cento del totale mondiale
Ma dopo la Cina c'è l'Iran che ha compiuto almeno centonove novantasette esecuzioni e poi in Vietnam la Corea del Nord l'Arabia Saudita il Pakistan il Bangladesh incurante
E l'Egitto
Questo per cercare di spiegare come il problema della pena di morte il non si può risolvere nella misura in cui si ci si impegna anche in battaglie per l'affermazione della democrazia per l'affermazione dello stato di diritto per la promozione e rispetto dei diritti umani
Dei diritti umani in generale e a questo proposito vorrei fare anche una un Breve accenno al rapporto che esiste tra pena di morte e e Sharia
Per dire che dei quarantotto Paesi a maggioranza musulmana
Ventitré possono essere considerati a vario titolo abolizionisti
E mentre i manti nitore della pena di morte sono venticinque dei quali sono quindici l'hanno praticata nel due mila quattro compiendo almeno tre mi trecentosedici esecuzioni
In gran parte ordinate da tribunali islamici che hanno a attuato hanno applicato appunto la sharia
Ma appropriò facendo riferimento a quello che dicevo prima cioè che in realtà il problema della pena di morte è un problema legato alla fra anche allo sviluppo della democrazia vorrei anche sottolineare come in questi Paesi islamici il problema in realtà non è il Corano in serie
L'attuale la decisione politica di usare un testo millenario a per scopi ovviamente di di repressione da parte di regimi fondamentalisti di regimi dittatoriali
Da questo punto di vista il Senegal che un Paese al novantaquattro per cento o musulmano ha dato un segnale estremamente importante decidendo il dieci dicembre scorso di abolire completamente la pena di morte
Questa anche una delle ragioni per cui noi abbiamo deciso quest'anno di dedicare al presidente
Del Senegal Abdoulaye quad il nostro rapporto proprio per segnalare come l'abolizione della pena di morte è intrinsecamente legato a un processo di rafforzamento della democrazia interna e
Punto
Un processo peraltro che noi stiamo registrando particolare nel continente africano sul quale i nostri impegni e le nostre energie nel futuro
Cercheranno di coltivare rapporti appunto con queste nuove democrazie
Dicevo come la pena di morte è un problema legato anche alla a allo sviluppo della democrazia e però va anche detto che vi sono dei paesi mantenuto ori della pena di morte
Che sono appunto paesi democratici dei cinquantotto che ancora la prevedono dei propri ordinamenti sono quattordici quelli che possiamo definire di democrazia illiberale e di questi nel due mila e quattro
Quattro hanno effettuato delle esecuzioni che comunque rappresentano l'uno virgola due per cento del totale mondiale ricordavo prima gli Stati Uniti Talbot Anna il Giappone e l'India
Ma da questo punto di vista c'è anche da segnalare come anche nel due mila e quattro nelle democrazie liberali sia e confermata la tendenza in corso da almeno cinque anni ad abbandonare la pratica della pena di morte
Vorrei ora menzionare alcuni casi che abbiamo riscontrato l'anno scorso di paese che invece hanno ripreso le esecuzioni sono il Libano l'Afghanistan l'India l'Indonesia
Ma anche l'Iraq che ha ripristinato la pena di morte dopo un anno di sospensione dalla caduta del regime di Saddam Hussein mentre nei primi mesi del due mila e cinque
Hanno ora ripreso a praticare la pena di morte l'Autorità palestinese
E e la Libia io per concludere vorrei ricordare a fronte di questi dati che dava un lato dimostrano come il processo abolizionista sia e si rafforzi costantemente anno dopo anno come aumentino costantemente il Paese che a vario titolo decidono di rinunciare alla pena di morte ma di fronte anche al fatto che le esecuzioni nel mondo sono o oltre cinque mila e che comunque ci sono dei paesi che compiono anche dei dei passi indietro seppur diciamo in un numero estremamente limitato bene io credo che sia sempre più urgente ed importante davvero rilanciare la nostra proposta
Che chiede all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di introdurre una moratoria delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione definitiva della pena di morte io credo che la proposta di moratoria sia una compromesso politico
Che potrebbe essere facilmente proposto e raggiunto che consentirebbe non solo di rafforzare il processo storicamente in corso ma soprattutto di salvare migliaia di vite umane che sono prevalentemente le vite di quei condannati a morte e dimenticati nei bracci della morte di paesi dittatoriali totalitari e illiberali grazie
Località detta grazie per la cura con cui si dedica al rapporto io mi conferma sono elevato cade l'assessorato che l'assessore Oliva che doveva arrivare con un doppio volo aereo da Reggio Calabria non è arrivato a Torino quindi ce ne dispiace ma sappiamo che l'assessorato è disponibile a proseguire a un impegno che su questo sicuramente l'assessore Leo aveva garantito in questi anni non leggiamo assolutamente in modo negativo l'assenza del l'assessore Oliva perché lo sappiamo amico e vicino a questa e altre iniziative politiche dei radicali
Lo diceva Elisabetta Zamparutti il l'apporto di quest'anno è dedicato il presidente del Senegal sono contento di dare la parola all'altra Morra di cella che è la console onorario di Torino del Senegal proprio perché il presidente del Senegal
Che arrivato finalmente a voti anche democratici valutati democraticamente dagli organismi internazionali
Da alcuni anni sta facendo passi da gigante a abolito la pratica le mutilazioni genitali femminili nel novantanove ha nominato per la prima volta nella storia del Senegal una donna ministro
Ma il dieci dicembre due mila quattro in concomitanza della giornata mondiale diritti umani abolito
Con il sostegno dell'Assemblea nazionale la pena di morte per tutti i reati e se negare diventato il terzo stato a maggioranza islamica
Che ha abolito totalmente la pena capitale per questi motivi siamo contentissimi dare la parola rappresentante ufficiale a Torino del repubblica del Senegal signora Laura modo di cella
So di deludere alcuni perché si aspettavano una bella donna senegalese che tra parenti su una razza molto bella per la senegalese invece ahimè ritrovate una torinese più torinese di così non si diciamo non c'è
Comunque è un grande onore per me essere qui in mezzo a voi e vi ringrazio molto vi porto il saluto e ringraziamento anche del nuovo ambasciatore a Roma
Parte sci che essa di buffa allora
Freschissimo di nomina appena arrivato e si scusa per non poter essere qui con voi però con il pensiero
Si segue
Beh devo dire io una profonda stima per il presidente guarda di cui rappresento lo Stato
Direi di far proprio un po'le parole che lui ha detto l'essere umano è sacro e inviolabile greca sono parole poche ma molto significative e quindi ha un grande rispetto perplesso romana un grande rispetto per tutti noi
Vorrebbe e chiede e fa di tutto perché i senegalesi rientri no
Nello Stato
Facendo delle promozioni dando diverse benefici cioè per lui il sapere che tutti questi questi suoi cittadini sono immigrati non è motivo né di orgoglio
Né di gioia
Vi dico che noi con me se il Consiglio d'orari siamo abbastanza attenti a questo problema e cerchiamo di far proprie queste questo pensiero del presidente Wahid per far sì che creando dei piccoli Progetti per permettere a questi senegalesi di poter rientrare dove peraltro e uno dei pochi istanti dove sono qui soli senza pochissimi hanno le famiglie
E quindi anche abbastanza difficile vivere qui da noi io parlo come come Torino come città dove si trovano molto bene si sentono a a ma non direi a Martini mai accettati e questo comunque già una gran cose speriamo che anche qui e diciamo noi come cittadini ci abituiamo ad a vere queste queste persone che arrivano da altri Stati che sono fonte di di interesse di cultura e dobbiamo aprirci invece c'è una tendenza un po'a chiuderci ma io sono convinta che le nuove generazioni sono decisamente più preparate di preparate di noi e quindi ci sarà un futuro molto più brillante
Vorrei sono così visto
Ammette Gatto festa
Fegatelli erano lì dove si parla ecco profondamente quantità
E devo dire che noi quando è stato del Senegal era la primavera di quest'anno
C'è stata una grossa polemica a livello giorni diciamo giornaliste per la stampa eccetera in merito a un alla concessione di un permesso di soggiorno
Per un giovane che si era dichiarato gay e che si sarebbe fosse rientrato c'era l'espulsione e che se fosse rientrato per Luigi sarebbe stato il carcere e la pena di morte
Vi assicuro che da parte cioè c'è stato un assalto della stampa non solo no qui al consolato di Torino ma da tutte le parti
E tutti ci sono negati io mi sono permessa di dire qualcosa ma rimanendo molto
Sulle Generali e perché vi confesso che ha trovato spiazzati totalmente le ambasciate anche abbiamo un consolato generale
E non sapevamo bene quale fosse la realtà di questo nostro Senegal
Per fortuna vi dico non più tardi di un mese e mezzo fa è arrivata proprio la legge l'interpretazione di questa legge dove peraltro dice che per quanto riguarda lo stato del Senegal
Le persone possono non non è proibito e sono proibite eventualmente e se andranno degli atteggiamenti in pubblico
Non appropriati
Però questo non è il Senegal che proibisce è una cosa diversa è una cosa più profonda è un credo religioso per cui sarà molto difficile
Potter arrivare tipo come qui unire Racca o altri Paesi estremisti fare altro così a migliorare questa situazione
Giustamente la signora Zamparutti disse è un testo di mille e anni fa cioè l'interpretazione però vi posso assicurare che questa interpretazione non cambierà per lo meno sentendo loro quello è e quello rimane
Donne diciamo il Senegal beh ha abolito la pena di morte
No un'accetta pubblicamente chiamiamole fusioni
Da parte di persone gay
Proprio per via di questo credo religioso anche se sappiamo perfettamente che uno Stato molto liberò dove sotto lo stesso tetto convive il musulmano che ha sposato la cattolica o viceversa
C'è tolleranza vengono festeggiate
Tutte le feste musulmane tutte le feste cattoliche è uno Stato dove ce anche nella Città del Vaticano un rappresentante quindi è uno Stato molto molto aperto e direi molto avanzato
E il presidente guarda sta veramente facendo moltissimo anche perché è un uomo di cultura è un uomo preparato politicamente forse beh non è che il Senegal abbia avuto tanti presidenti però ha avuto un Senghor che era un nuovo di mente una un grande filosofo abbiamo avuto un ciuffo subito dopo più politico e questo direi presidente Wahid l'insieme delle due cose e quindi forse in questo momento è un veramente un ottimo speriamo che con il nuovo mandato possa essere rieletto per portare avanti i discorsi che ha iniziato ringrazio ancora tutti
Di questo magnifica nove giornate di questo premio che è stato dato al Presidente quadro
Sì perché appunto come ricordava il console il presidente del Senegal Stato insignito anche della pena l'abolizionista dell'anno due mila cinque proprio per riconoscere il rapporto il ruolo avuto dal presidente rispetto alla legislazione interna senegalese
L'iniziativa che ricordava il console prima iniziativa che abbiamo preso di distribuire delle foto che stanno circolando sui media internazionali delle esecuzioni avvenute in Iran
Al a metà luglio di due giovanissimi
Omosessuali iraniani
Accusati e uccisi solo esclusivamente in quanto omosessuali
Allora la vicenda poi ricordata dal console sicuramente vicenda importante da valutare appieno qui siamo di fronte ad una esecuzione avvenuta e Iran lo ricordava il grave Tarzan valuti è il secondo Paese per Recco codardi esecuzioni nel due mila e quattro
Perché paese eccetto delicato strategicamente delicato è un patata bollente della politica internazionale occorre però avere fosse il coraggio di prendere un bandolo della matassa e tenerlo
Fino in fondo e cominciare a chiedere ieri esigere io rispetto delle convenzioni internazionali e delle legislazione internazionale che tutti riconosciamo
Do la parola Pietro Marcenaro che ringrazio di essere qui con noi oggi Pietro Marcenaro segretario regionale dei diresse democratici di sinistra
Sono io che ringrazio
Sia l'associazione Nessuno tocchi Caino che il partito radicale che ci offre bisogna riconoscerlo
Le pochissime occasioni di discussione d'iniziativa Torino su questi temi che vedano
Una colpevole assenza di gran parte dello schieramento politico
Generale e tra questi anche del partito di cui non la responsabilità regionali io cerco di non mancare questi appuntamenti perché sono sempre diciamo così un'occasione di merito e anche un'occasione punto di approfondimento dico solo due cose lo prime queste strutturalmente uno si può chiedere perché no e noi siamo oggi in questa situazione nella quale migliaia e migliaia di persone muoiono diversi modi per le guerre i genocidi in questi giorni in queste settimane quale nelle quali il terrorismo miete vittime occuparsi di un fenomeno che può apparire dal punto di vista quantitativo forse addirittura trascurabile diciamo così nell'universo dove c'era
è impressionante commentavamo prima con Silvio viale leggere questo dato sull'Africa dove naturalmente appaiono quasi nessuna condanna a morte
Perché le condanne a morte di non passano attraverso i processi e passato penso l'esecuzione al passo verso eppure eppure rimaneva centralità invece di questo problema perché credo che sia convenzione di tutti che quando la violenza viene siamo così col segno dello stato e diciamo è il segno della legittimità non è alleggerisce inteso ma lo aggrava no mi pare che questo sia un po'il senso della cosa che che qua vogliamo dirci cioè che in qualche modo diciamo introduce un elemento che richiama una responsabilità politica istituzionale che non avviene neppure nel campo nel quale sarebbe più semplice e più frode questa venisse e poi c'è un secondo punto che secondo me è un punto molto importante che è stato detto con chiarezza da Elisabetta Zamparutti durante l'ultima che io voglio semplicemente ripete cioè il legame sempre più evidente sempre più forte che appare tra la questione della lotta per l'abolizione della pena di morte in generale sia della lotta per i diritti umani della libertà e per la democrazia nel mondo
Ora questo un punto serio non è molto importante diciamo così
Perché perché questo mondo così piena di di contraddizioni in fondo ci richiama ma quello che almeno alcuni di noi considero uno dei temi principali cioè come
Combattere
Per l'allargamento dei diritti umani
Della democrazia della libertà
Commerz diversi da quelli della guerra
Cioè questo è secondo me la grande sfida che oggi sta di fronte
Hanno originato cioè come affermare una linea di esportazione dei diritti umani della democrazia e della libertà con i mezzi della pace
E secondo me queste iniziative apparentemente così limitate per ampiamente così piccoli c'è un insegnamento generale cioè c'è di vero diceva anche prima Bruno Mellano ma che in qualche modo è attraverso la la costruzione di sistemi di di relazione di di che che che non rinunciano a intromettersi diciamo così negli affari altrui che non rinuncino a mettere in discussione questo concetto oramai per alcuni versi del tutto superato la sovranità nazionale affermare un principio appunto dei principi universalistici
Almeno su alcuni terreni parlamentari in questo modo che io penso diciamo così si possa per il processo anti ricordo qui una situazione perché mi è caro ricordare in questo momento
Che non è oggi all'ordine del giorno con una situazione nella quale signore del peso esecuzioni capitali come del resto lo porto dice ma che all'ordine del giorno perché ripresa invece la repressione penso e parlo della situazione di Cuba o no questa è una situazione nel quale del quale abbiamo parlato molto a Torino nel corso degli ultimi anni abbiamo anche cercato di far qualcosa maxi richiamo anche qui ha una responsabilità no cioè al fatto di non dimenticare che su questo piano esistono cosa che che possiamo fare in servirebbe sempre nel momento in cui appunto il PRI ripeto sono ripresi gli arresti degli oppositori è una situazione io penso che la grazie
Grazie Pietro grazie anche di aver ricordato un impegno comune ma come è stato un impegno soprattutto tuo all'interno del tuo partito con un importante convegno fatto proprio in Consiglio regionale
Due anni fa la parola adesso a Silvio viale per un saluto a nome dell'associazione radicale Adelaide Aglietta a dire degli ettari che è stata promotrice assieme a Maria Teresa Di lascia a Sergio D'Elia dell'associazione Nessuno tocchi Caino
Viale
E solo per convento benissimo sul fatto del giorno possiamo che soddisfatti per il successo avuta questa conferenza stampa che testimonia dell'interesse che questa materia a ogni volta le rive portata siamo fatta a fine luglio sindaco esponente impegnato incontra i sindacati assessore Bonino rappresenta più che degnamente ma Fossa tanto per via del non voto parecchi rappresentanti di forze politiche di cui la cena sempre D'Amico
Presente rivolta ma anche altri vi sono e io credo che questo appuntamento si è ormai un appuntamento annuale di riflessione qui a Torino che come stazionarietà possiamo sono impegnati sia di popolo ogni volta
Insieme l'esoterica in A per mantenere comprava a mantenere alta questa questo argomento e soprattutto io qui ho del tempo ma durante l'anno vi sono parecchi architetti che vengano prese questa come interprete
è un tema che viene che coinvolge istituzioni coinvolge le scuole coinvolge un po'vari aspetti accettate il cui che degli eroi tanto sperare che di volta in volta le notizie che giungono di anno in anno sia sempre migliori e vada nella direzione che tutti quanti auspichiamo
Grazie Silvio anche per la brevità inusitata
Sergio D'Elia che il segretario l'anima del promotore di Nessuno tocchi Caino
Le che tirare conclusioni anche politiche anche concrete d'iniziativa che proprio partendo da luoghi come questo ricordo la sala della Giunta del Comune di Torino
L'assessorato alla cultura che ci garantisce un'attenzione e una disponibilità continuativa si può fare per queste tematiche che non sono poi appunto così lontane dalla nostra vita quotidiana
Grazie Bruno grazie ancora una volta alla associazione Adelaide Aglietta che ha dato a Torino
L'occasione di conoscere non soltanto Nessuno tocchi Caino ma anche il lavoro che fa in particolare di documentazione sullo stato della pena di morte
Nel mondo
Ringrazio in particolare anche l'assessore Bonino per averci ospitato
E anche Pietro Marcenaro
Che il la persona che molto sta facendo e non è come dire scontato nei confronti di una realtà io lo seguo soprattutto per questo a cui lui stesso accennato
Che riguarda proprio situazione diritti umani a Cuba
Se l'impegno perché i diritti umani siano rispettati a Cuba
Dove il mito
Rivoluzionario collettivo del Che
Viene ancora alimentato e dove nel mondo
Viene accolto
In in ragione proprio dell'essere ancora a Cuba
Un luogo dove nacque il mito ci si ritira continua a richiamare bene viene da un uomo della sinistra la dei mistificazione la demitizzazione
La rottura dello dello stereotipo appunto della curva libera rivoluzionaria con l'effigie sempre lucida sempre bella vivida delle
Del c'è
Che invece quel mito nasconda una realtà che è fatta di persecuzione di omosessuali di pena di morte praticate non soltanto a compiere non soltanto comminata
Di persecuzione di ogni forma di pensiero politico tutti ricordano i settantacinque intellettuali che sono stati incarcerati nel marzo del due mila tre
Quindici dei quali sono stati nel frattempo liberati ma altri venti nei giorni scorsi sono stati di nuovo incarcerati beh che Pietro
Marcenaro Contini a prestare attenzione a questa realtà da un uomo di sinistra io credo che sia una cosa che gli fa onore forse ci aiuta proprio perché viene da questo mondo appunto della sinistra forse a per risolvere un problema che esiste
E e che il mancato rispetto dei diritti umani nel regime sotto il regime di Castro
Beh in realtà il nostro rapporto sulla pena di morte che ogni anno ormai da otto anni facciamo con il sorbetto Zamparutti potrebbe anche essere chiamato un rapporto sullo stato della libertà
Dei diritti umani e della democrazia nel mondo in realtà la pena di morte solo come dire un indicatore di qualcosa che avviene righi e riguarda le libertà pubbliche i diritti civili
Nel mondo
I dati sono molto evidenti il novantotto virgola otto per cento delle esecuzioni nel mondo avviene in paesi illiberali può apertamente autoritari o dittatoriali questa è la realtà
L'uno virgola due per cento avviene in quelle che noi definiamo Democrazia liberali
Però la differenza è quello vanno TAC certo la democrazia di perse lo dimostra la storia di Stati Uniti non è un dato una condizione sufficiente un dato sufficiente per arrivare l'abolizione della pena di morte però è un assolutamente un dato necessaria
è assolutamente indispensabile soltanto il partito AN si dove c'è un Parlamento
Dove c'è un gioco democratico tra maggioranza e opposizione dove si vota dove c'è un'opinione pubblica e non sappiamo quanto l'opinione pubblica americana sia verrà era presenti anche un contrappeso formidabile rispetto anche alle scelte che fanno i governatori o i presidenti
Americani solo in questi Paesi si può decidere se si abolisce o meno la pena di morte certi dittatori ma possono abolire decidere abolirla da un giorno all'altro per decreto ma come pure da un giorno all'altro per decreto decidono di ripristinarla
Ecco non ci sono nella storia della pena di morte nel mondo casi di paesi democratici che abbiano abolito la pena di morte Pola abbiamo ripristinato invece abbiamo casi di Paesi che l'hanno dittatoriali che hanno deciso
Di attuare una moratoria delle esecuzioni addirittura abolire la pena di morte e poi l'hanno invece ripristinata per questa è la differenza e la differenza sono migliaia di morti ammazzati
Ci sono condannati a morte nel mondo di seria e condotte non condannati a morte di serie B questa è la realtà
I condannati a morte di serial sono quelli di cui tutto noi abbiamo la possibilità di sapere nome cognome
Come qual è il loro volto addirittura qual è la loro voce perché Oliviero Toscani è andato nei bracci della morte americani e ha intervistato e a non soltanto soltanto fotografato ma anche fatto vedere cosa pensano e cosa dicono i condannati a morte in quei fin qui da sono ricoverati a molti seria per cui tutti si mobilitano cioè il novantotto per cento delle mobilitazioni internazionali oppure delle adozioni che questo termine con cui le associazioni umanitari abolizioniste no chiamano il loro impegno nei confronti di questo o quel caso viene adottato tutte le adozioni sono nei confronti condannati a morte Bracci ebraici americani
E poi ci sono gli infami quelli di serie B proprio di letteralmente gli infallibili nominati
Della pena di morte che sono quelli che muoiono ammazzati nei bracci cinesi iraniani vietnamiti nordcoreani sudanesi io e Menniti
Libici
Che non hanno la dignità neanche di condannato a morte di essere umano condannato a morte e sono quelli appunto ammazzati nell'indifferenza e nel silenzio generali cioè questa è la realtà quindi noi contro cosa stiamo combattendo contro la pena di morte
Io credo che stiamo condannate in blocco per la dignità di essere umano di persone condannate a morte in regimi totalitari e illiberali
E questa è la nostra battaglia che battaglia per la libertà per la democrazia e per l'affermazione dei diritti umana il caso dell'Iran emblematico è stato ricordato opportunamente è stato anche rappresentato con testo messo a disposizione i giornalisti in questa conferenza stampa
Centonovantasette noi diciamo avendo monitorato una situazione che nella quale è difficile avere perché poi anche questa è la differenza
Nomi degli Stati Uniti sappiamo quanti sono i condannati a morte quante sono ogni anno le condanne a morte quanti sono le le le le le le esecuzioni
Sappiamo tutto anche la data non solo della sentenza ma quando è fissata l'esecuzione poi ci sono cioè l'ordine
Il buio nel resto del mondo finiranno abbiamo censito centonovantasette esecuzioni nel due mila tre
Ma è molto probabile come in Cina come in Vietnam come in Corea del Nord ancora non le do addirittura non esistono dati
Non esistono dati
In molti di questi Paesi la pena di morte è coperta da segreto di Stato il che significa che l'esecuzione di cui lo sappiamo sono quelle che riusciamo a sapere o perché i parenti familiari dei giustiziati ce lo fanno sapere
Oppure perché esce cono notizia sui giornali soprattutto in quei Paesi che non hanno come dire vergogna di pubblicizzare propagandare una condanna a morte o una esecuzione noi contiamo così centonovantasette dice la nostra stima sull'IRE Anna possono essere molti di più le ultime esecuzioni sono quelle di due persone omosessuali
Condannati a morte e le autorità dicono per stupro per stupro c'è perché hanno violentato un
Un ragazzo un minorenne pare una persona di tredici anni di cui non si sa il nome
Ed è già storia strana perché secondo la legge iraniana anche le vittime di violenza carnale si devono presentare in tribunale
E forse anche rischiare per aver avuto un rapporto sessuale anche loro di asma di quest'anno provengo ufficialmente sono stati condannati per stupro
Ragazzi che hanno pianto sono stati fotografati intervistati addirittura ma da non da noi dall'agenzia i SNAI che un'agenzia governativa i grani Anna che li ha visti li ha sentiti un attimo prima di essere tirati su per il collo Conde con con una gru
E impiccati che piangeva e non sapeva certo abbia avuto rapporti omosessuali ma non sapevamo neanche che nel nostro Paese
Era prevista la pena di morte per un comportamento sessuale di questo di questo genere beh sono stati giustiziati
Beh ma allora qui di cosa stiamo parlando delle responsabilità del regime dei Mullah certo
Non è una questione religiosa neanche su Seneca
Attiene ai comportamenti privati delle persone tradurre in termini penali disciplinari quello che è un comportamento sessuale privato è una violazione di diritti umani fondamentali che sono vietati non da noi
Dei radicali o dalle associazioni difese i diritti omosessuali manda alle Nazioni Unite dai patti internazionali sui diritti civili e politici che vieta
La punì non giustifico l'esecuzione ma anche la incriminazione di persone per il loro orientamento
Sessuale ma stiamo parlando di questo cioè della responsabilità di un regime che firma anzi ratifica trattati come il Patto internazionale come la Convenzione sui diritti del fanciullo
Che vieta l'esecuzione di minori e qui parliamo di due minori peraltro di uno sicuramente di sedici anni aderì dell'altro non si sa ma comunque di minorenni che vengono giustiziati in violazione di accordi che lo stesso regime iraniano ha sottoscritto a livello internazionale
Beh parliamo di questo ma io dico a questo punto oppure delle nostre responsabilità Dinoi Italia di noi Europa di noi Occidente che con quel regime
Nel nome di un dialogo sui diritti umani che finora ha prodotto la P dazioni da parte del regime con cui noi stiamo dialogando esecuzioni di minorenni esecuzioni di oppositori politici
Esecuzioni perché di persone di persone omosessuali
Beh allora cos'è questo dialogo dell'Europa con con il regime con il regime dei Mullah quello che nel e il patto di Monaco l'Europa di Monaco e l'accondiscendenza e l'appeasement nei confronti di un regime che la la teoria è quella siccome no quelli non cambiano e allora andiamo l'incontro dialoghiamo con loro e peraltro il dialogo si chiama sui diritti umani per vedere se attraverso questo approccio esso dialogo costruttivo riusciamo a cambiare la situazione
Beh sì unica cosa che è cambiata che ormai in Iran non c'è più neanche il gioco delle parti fra il conservatore cattivo da guida spirituale Khamenei e il riformatore buono
Presunto tale riformatore e buono
Khatami ormai non c'è più neanche le due facce della medaglia la medaglia alla stessa faccia sia da una parte che dall'altra ed è quella di Ahmadinejad Mahmoud Ahmadinejad
Eroe della rivoluzione khomeinista funzionario delle guardie dei guardiani della rivoluzione che diventa presidente quindi ora hanno il Parlamento dove si ci si è potuti candidare solo se si era islamica mente corretti gli altri
Li hanno tutti cancellati nella corsa elettorale al Parlamento sono appunto di presentare soltanto i conservatosi Betti conservatori e ora abbiamo anche la presidenza la guida spirituale quella che abbiamo anche la presidenza quindi la faccia verso il mondo dell'Iran rappresentata da una come Ahmadinejad
Ecco ma qui ecco responsabilità sono nostre sono d'Europa sono del nostro Paese che continua a fare affari con un regime che io non so se costituisca una minaccia
Per la sicurezza e la pace mondiale se si stia adottando si sia già dotato di armi di distruzione di massa per cui tutti ora stanno discutendo di questo
Di sicuro è un regime che costituisce una minaccia permanente attuale nei confronti del proprio stesso popolo che sta la P dando che sta uccidendo che sta massacrando nei propri diritti nei propri diritti fondamentali
Beh a pena di morte ripeto è un indicatore di quello che lo stato delle libertà e della democrazia
Nel mondo ma l'Europa si dimostra inadeguata
Anche sulla questione della pena di morte ha scritto nei propri statuti moratoria delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione della pena di morte
E beh d'Europa decide di abbandonare l'unica politica contro la pena di morte c'è che quella che passa attraverso una moratoria delle esecuzioni capitali perché tu puoi dire quanto vuoi abolizione tutta e subito
Perenne perpetua mondiale interplanetaria
Se poi non fermi la macchina delle esecuzioni in attesa di stabilire quali parlamenti quali leggi possono cambiare la situazione
Ecco l'unica politica incardinata a livello istituzionale che in sede ONU che quella della moratoria delle universale ed esecuzioni che avrebbe l'Europa ha deciso di abbandonarlo questa è la realtà
L'Europa dei diritti umani il continente libero dalla pena di morte parlo di Europa politica perché poi d'Europa nel continente c'è anche la Bielorussia chiamo dice Elisabetta continua praticarla de che ha nei suoi statuti pone come fiore all'occhiello il suo essere abolizionista dura e pura decide di abbandonare perché questo ha fatto l'unica iniziativa mondiale per arrivare all'abolizione remote c'è quell'attraverso la moratoria esecuzioni di massa nell'Assemblea generale dell'ONU
Si è ritirata nel novantanove e ha detto a chiare lettere
Anche in questi giorni anche per come in questi giorni l'Europa ha risposto presente un nostro Progetto
Notava un progetto sull'Africa
Finalizzato ad arrivare alla moratoria in Africa
E all'abolizione in Africa attraverso il continente fare di Fricano avere un maggior numero di Paesi sostenitori all'ONU di una proposta di moratoria diversa esecuzioni capitali e beni d'Europa ha detto no a questo progetto ce lo ha bocciato
Perché preferisce fare i progetti per cui e si va nelle scuole si dice quali sono le ragioni per cui bisogna essere abolizionisti oppure no però iniziative politiche per arrivare alla bocca e così fa cultura sulla pena di morte si fa
Si diffondono informazioni
Ma iniziative politiche non se ne prendono per cui si boccia il Progetto di Nessuno tocchi Caino per arrivare a una moratoria delle esecuzioni passando attraverso un punto cruciale l'Africa perché nell'Africa ci sono la maggioranza di paesi al mondo ci sono indecisi sono quelli che hanno una moratoria di fatto ci sono gli abolizionisti di fatto quindi sono l'ago della bilancia dello scontro l'assemblea generale quindi dal per questo noi ci stiamo impegnando sull'Africa molto
Ebbene dall'Europa dice no a noi e magari finanzia coloro i quali da un decennio fanno progetti sui Caraibi sui Carai sull'abolizione per oltre ai Caraibi dove non ci sono notizie di esecuzioni
Ci sono muratori abolizione di fatto non si arriva nonostante questi progetti di informazione e sensibilizzazione perché questo quello finanziario Unione Europea finanzia le chiacchiere e non le iniziative concrete
E beh sul se non ci fosse il privi Tanzi libri inglese che ha bloccato praticamente persecuzioni nei Caraibi non ci sta
Ecco fosse dell'Unione Europea i suoi progetti non si sarebbe situazioni ci sarebbero esecuzioni anche in quel beh quindi le responsabilità abbiamo deciso di abbandonare la dia europea all'abolizione della pena di morte questa omissione abbiamo preso e abbiamo deciso di costituire una coalizione mondiale
Non di organizzazioni abolizioniste che fanno propaganda
Ho informazione o così come si dice educazione ma una coalizione mondiale di paesi di governi disposti a presentare all'ONU ciò nell'unica sede dove può avere un certo riflesso risultato
Politica certo non sarà un decreto quella risoluzione che proponiamo ma una grande indicazione politica un grande indirizzo lo darebbe
Ecco coalizione la coalition of the willing anzi mondiale sulla pena di morte per la presentazione di una moratoria di una risoluzione sulla moratoria nell'Assemblea generale dell'ONU queste del Progetto
Che un progetto che diverge dall'Unione
Dall'unione europea perché l'Unione europea in quanto tale ha deciso che non si deve fare la battaglia al Palazzo di Vetro per la Pro la presentazione e l'approvazione di una risoluzione sulla moratoria delle esecuzioni capitali
Quella risoluzione sarebbe aprirebbe degli spazi cioè una risoluzione di quel tipo vale vent'anni di nostre iniziative paese per paese perché non sarebbe ammessa e non sarebbe Nessuno tocchi Caino che chiede a un governo abolisci la pena di morte certo che lo fanno Amnesty lo facciamo anche noi
Però la chiave di volta è quella politica di politica internazionale
Un conto è che lo chiediamo noi un conto che lo chiede le Nazioni Unite ma già con le risoluzioni approvate a Ginevra non è l'Assemblea generale ma è una commissione sui diritti umani sempre delle Nazioni Unite ci sono stati gli sviluppi e le i risultati che descriveva Elisabetta prima immaginate di che effetto avrebbe nel mondo una risoluzione dell'ONU sulla moratoria delle esecuzioni noi le previsioni di voto le abbiamo fatte le abbiamo fornite da anni a tutti i governi a tutti i governi beh una risoluzione
Di diciamo moratoria dal titolo moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione completa della pena di morte passerebbe all'Assemblea generale se venisse presentata oggi non è in corso l'Assemblea già diciamo il prossimo autunno
Con la maggioranza assoluta dico noi calcoliamo che al s'dei centonovantuno Paesi membri dell'ONU almeno novantacinque ma ne stimiamo tra i novantacinque centotré voterebbero a favore tra i diciannove e i ventisette si asterrebbe a Rho
I contrari sarebbero soltanto tra i sessantadue e sessantanove passerebbe
Vinceremo come si dice a mani basse
Si decide di non fare questa battaglia perché l'Europa non la vuole fare ma noi cioè l'abolizionismo non è un connotato solo europea europeo ci sono Paesi in Asia paesi in America latina in America latina c'è
Sono paesi che hanno abolito la pena di morte nella seconda metà del secolo del secolo scorso non del secolo scuote il mille ottocento
Quindi e questa la coalizione che noi dobbiamo costituire una coalizione dei paesi abolizionisti che presento la risoluzione per la moratoria
Allora stiamo parlando di pena di morte sono me stiamo parlando di qualcosa di più non soltanto dello stato della libertà democrazia del mondo ma anche della credibilità e della qualità della democrazia nei Paesi dove si dice si dà per scontato che questa ci sia e si stracciano i nostri paesi
Europei
Grazie
Grazie al felice io
Chiudo questa presentazione rimanendo poi a disposizione ulteriormente per i giornalisti per ulteriore domande devo chiarimenti ricordando e salutando tra i tanti intervenuti anche la presenza di Enzo Cucco perché e qui con altri amici in rappresentanza di Torino pare del due mila sei che il comitato organizzatore del Gay Pride non italiano che ci sarà il prossimo anno a Torino e che si spera otterrà
Dato Cinieri finanziamenti adeguati anche dal Comune di Torino ma anche lo ringrazio perché ha voluto ieri ricordarmi che a Torino è presente ed era presente qua prima Enzo Francone Enzo Francone che da militante radicale Segretario del Partito Radicale regionale all'epoca c'erano ancora
Ed era stato in Iran a come all'avvento di Khomeini a protestare a manifestare unico europeo
Proprio in difesa dei diritti degli omosessuali immediatamente come il ritorno di Khomeini in in Iran quindi una testimonianza militante di radicali che parte da lungo tempo io chiudo qui ringrazio tutti in particolare l'assessore Bonino e il Comune di Torino il sindaco Chiamparino
Per la disponibilità e l'impegno che speriamo poi di tradurre anche in un impegno in un sostegno alla causa della moratoria deve
Così ogni grazie a tutti grazie ai tanti giornalisti che sono intervenuti