I confini della scienza. La scienza nel nuovo millennio

Rilievo prendere società viviamo festa Simone di Bergamo
Alle relazioni sezionali
Ma prima di questo Fauré solo dirvi che il l'entusiasmo per questo evento cresce e come vedete stiamo indossando una divisa d'ordinanza che contiene questo entusiasmo che è molto difficile da contenere
Io prima di presentare i nostri ospiti di oggi pomeriggio
Porre
Ringraziare sua eccellenza monsignor Roberto Amadei che qui con noi anzi devo dire che era nascosto prima ma i ragazzi del servizio d'ordine
Me l'hanno segnalato con un affetto che va veramente a suo onore anche per ospitare in questa meravigliosa seminario
Una giornata della scienza Grande aperture e io veramente gli sono molto riconoscente chiedo veramente un applauso a far
Abbiamo con noi come vi dicevo dei grandi relatori oggi sono molto felice di poter rappresentare dei monsignor Giuseppe Angelini
Che preside della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale docente di teologia morale fondamentale
Il nostro se posso dire così professore Edoardo Boncinelli che è presidente del Comitato scientifico di Bergamo scienza di professore di biologia all'università San Raffaele Vita-Salute San Raffaele di Milano
Dico anche il nostro un'altra volta Mauro Cerutti il professor Ceruti e prese la facoltà di lettere e Filosofia
Pista di Bergamo e dalla sua posizione di uomo Preside di lettere fa un grande ponte verso la scienza e la tecnologia e quindi figura importante in Bergamo scienza e fa parte del nostro comitato scientifica abbiamo con noi professore Emanuele Severino che professore di Filosofia Università dite Salute San Raffaele
Modera in questo dibattito il professor Michele di Francesca che professore di filosofia della mente
Ancora una volta del San Raffaele quindi chi non è del San Raffaele dovrà oggi difendersi perché c'è una maggioranza presente sulle sulla nostra nipote di oggi bene buon lavoro amiche di Francesca di il compito di moderare questo dibattito
No ora grazie all'aiuto tecnologico al professor Boncinelli stereo non filosofo presente quindi
Cominciate a sentirmi allora volevo anche ringraziare la fretta degli organizzatori dell'opportunità di discutere
Insieme vedrete che qui esistevano una pluralità di opinioni su un tema come quello dei confini della scienza io sarò estremamente breve introducendo soltanto il dibattito e per introdurlo forse si può partire proprio dal titolo stesso cioè dal concetto di confini della scienza no perché interrogarsi sui confini nella scienza significa forse chiedersi fin dove arriva la scienza e fin dove può arrivare
E tuttavia siccome il nostro non è mestiere dei futurologo G. questo può difficilmente ha una valore da un valore fattuale cioè che cosa la scienza scoprirà farà nel prossimo millennio
è verosimilmente un può allegato che cosa la scienza e autorizzata o deve o si deve proporre di fare e quindi la domanda sul confine diventa più esplicitamente una domanda sui limiti eventualmente in talmente della scienza ci possiamo chiedere allora se esistono confini o limiti che la scienza non può superare e nel caso in cui questi confini ci fossero a chi spetti alla politica all'etica alla religione alla società nel suo complesso tracciare questi limiti e questi confini
Mi sembra chiaro che a molti oggi in Italia sembra evidente che a queste due domande quello scrisse esistono limiti e quello a chi tocchi tracciare i limiti e molti in Italia pensino che la risposta sia tutto sommato semplice da un lato sembra chiaro che debbono esistere ed ed esistono limiti alla scienza
E quinte indo limiti Esterni che sono tracciati non dai singoli ricercatori e nemmeno dalla comunità nel suo complesso ma da qualche
Parte esterna della Società o da qualche sotto parte specializzata per così dire della società
E dall'altro sempre molti io credo appare evidente chi dovrebbero essere questi attori specializzati definire i confini e limiti
A seconda diciamo del delle inclinazioni si potrebbero parlare dei politici dei moralisti dei sacerdoti IDC e di quant'altro
Tuttavia siccome appunto questo un incontro che vuole invitare una riflessione un approfondimento mi sembra che ed è questa la domanda che vorrei ore per cominciare i miei illustri ospiti la questione forse più complessa intanto perché non esiste la politica la etica la religione esistono lei politiche lei ti che le religioni
E quindi c'è una pluralità fin dall'inizio di questi attori e poi perché
Anche se a politica l'etica e le religioni sono e debbono essere come noto sottoposti ha limiti dalle vicende molto attuali dei fondamentalismi e dei totalitarismi ci insegnano che non esiste un un ampi To dell'attività umana che sia illimitato privo di confini
Quindi la domanda chi e in che modo può e deve determinare i confini della scienza una domanda complessa difficile articolata tenendo anche conto che scienza non significa tanto in questo contesto applicazione del sapere ma sapere tout-court il sapere e la conoscenza sei sinonimo di conoscenza
Ovvero di una delle fondamentali aspirazione degli esseri umani dobbiamo pensare in che modo e fino a che punto è legittimo limitare il desiderio di conoscenza degli esseri umani vie darci un sapere per ragioni di che tipo fino a che punto quali sono
Gli attori di queste difficili scienza non si pensi che queste siano domande
Appello nate oggi sono domande molto molto antiche
Ma per citare soltanto un filosofo noto del secolo scorso Bertrand Russel in una serie di conferenze degli anni Cinquanta l'impatto della scienza sulla società
Russel dopo aver difeso non la funzione di liberazione intellettuali operata dal pensiero scientifico e averne considerato tutte le potenzialità di contributo all'aumento della felicità degli esseri umani
E sì chiedeva quali fossero i problemi
E per che questo sviluppo della scienza poneva sarà se non era certo un nemico della scienza ma se lo poneva un pericolo poteva essere
Il potere che la scienza aumenta nelle mani di governanti di stati di paesi in un potere che e superiore a quanto mai reso possibile prima nella storia dell'umanità si pensi allora negli anni Cinquanta c'era il tema del suicidio nucleare dell'umanità oggi abbiamo altri temi dal bioterrorismo Olé tecnologie
Al al servizio di cause perniciose
E e si chiedeva in che modo è una soluzione che era s'impone per una soluzione che non riguardava tanto la scienza ma la società favorire le
Inclinazioni più creative collaborative cooperative degli essere umani cercando invece di mettere un freno agli impulsi alle pulsioni distruttive l'egoistica
Naturalmente questo è soltanto per citare un dibattito esistenza di un dibattito molto antico nella filosofia della scienza nella filosofia tout-court nell'etica eccetera
Dopo aver letto solo queste due parole io do subito la parola ai miei ospiti che faranno un primo giro di interventi di una quindicina di minuti a testa e per poi ritornare dentro al mente interagire nelle radici reciproche opinioni la parola quindi a monsignor Angelini
Io ritengo che effettivamente la scienza non possano debba essere posto alcun limite alcun limite estrinseco anzi addirittura ritengo che la scienza per sua natura
Conosca un come noto come anche troppo retoricamente ripetuto
Un progresso interminabile
Probabilmente si deve dire che la prima figura di sapere nella storia dall'umanità che conosce questo processo cumulativo
Che nel spiega il suo Successo non si possono porre confini alla scienza
E non si debbono porre confini alla scienza
Bisogna riconoscere il limite se così vogliamo chiamarlo la ragione di parzialità del sapere scientifico
E la ragione di parzialità connessa al suo progetto originario e questa ragione di parzialità connessa al progetto originario della scienza
è una ragione molto consistente di parzialità molto consistente
Il quel progetto comporta la pregiudiziale rinuncia della scienza apporre interrogativi relativi al senso delle cose
Proprio questa sospensione dell'interrogativo relativo al senso
Garantisce l'obiettività come si dice
Una obiettività
Che non è consentita la filosofia e la teologia e soprattutto non è consentita al sapere che io dico sapere della coscienza sapere immediato a sapere che serve per vivere
E i saperi riflessi è il sapere scientifico in particolare d'altra parte conosce una presenza lì evitante
Nella vita sociale soprattutto nella vita pubblica ma non solo nella vita pubblica
La vita personale continua a riferirsi a saperi a un sapere clandestino
Abbastanza remoto da quello delle scienze ignoto ai dibattiti pubblici
E questo appunto sapere dalla coscienza e sapere a proposito del senso di tutte le cose e questa categoria del senso
Non appartiene
All'essi col tecnico del pensiero filosofico tradizionale e questa categoria nel senso è diventata invece di uso corrente addirittura inflazionato
Nella stagione contemporanea
Presumibilmente proprio perché il senso oggi soprattutto sfugge
E la gran parte
Della letteratura del Novecento
E intrecciata intorno al pathos del nonsenso ma non è soltanto la letteratura e anche la esperienza di ogni uomo
Che attesta questa imminenza questa incombenza affannosa inquietante del nonsenso
I filosofi preferiscono parlare Dini cali di nichilismo dell'ombra del nichilismo
E nichilismo però non significa affermazione del nulla significa appunto che nulla pare rilevante
Per rapporto
Alla causa che conta
Alla causa della vita umana una causa indecifrabile ma insieme innegabile
Mi pare sotto questo profilo molto efficace fino ad oggi la formula un po'enfatica di sale tra l'uomo come una passione inutile accerto noi niente l'uomo pranzi una cosa rumorosa
Intensa
E in fatica come una passione ma di che cosa
I filosofi
Dicono che la responsabilità dicono spesso non dicono sempre precari ma i filosofi dicono spesso che la responsabilità starebbe in errori tragici che si sarebbero prodotti fin dall'inizio del pensiero dell'Occidente
Io credo che i filosofi in tal modo maggiori non le loro responsabilità
E il non senso che minaccia la vita dell'uomo occidentale
E ha ragione egualmente da attribuire
Alle forme complessive che ha assunto la vita civile
E non invece alla metafisica l'unto tipologia o magari al cogito cartesiano
E le nuove forme della vita civile
Certo dipendono per una parte cospicua dalla scienza
E dalla tecnica che sua figlia legittima
Dipendono per un'altra parte ma non sconnessa rispetto a questa prima dipendono dal mercato e dalla
Sistematica sostituzione dello scambio reale lo scambio mercantile lo scambio di cose lo scambio di beni e di servizi
Sistematica sostituzione dello scambio reale allo scambio simbolico che vuol dire lo scambio di significati
Dunque il senso ma come definire questa idea di sei adesso
Del senso al quale la scienza pregiudizialmente rinuncia
Il senso certo non possiamo fare qui una discussione filosofica ma descrittiva mente mi esprimerei così il senso e la ragione di proporzione
Di tutte le cose con la vita umana
Addirittura di proporzione di tutte le cose con l'identità stessa dell'uomo
E perché l'uomo non può dire io se non
Grazie a un mondo è che non è un
Un deserto inospitale ed estraneo è una terra abitabile
C'era un salmo scusatemi questa indulgenza i testi sacri ma c'è un bel Salmo della Bibbia che dice prima lo smarrimento dell'uomo di fronte alle cose a remote
E le cose remote sono per eccellenza il cielo le stelle
Se guardo il tuo c'è l'opera delle tue dita la luna e le stelle che tu hai fissate che cos'è l'uomo mi chiedo
Perché tu nel territorio di
è il figlio dell'uomo
Perché tutte ne curi
E le cose grandi le cose alla morte
Parlano sembrano parlare soprattutto del appunto della nullità nella inconsistenza
Ma da questo naufragio l'uomo è come riscattato secondo il salmo dalla evidenza delle cose prossime eppure l'hai fatto poco meno degli angeli di gloria d'onore lo ha incoronato
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani tutto hai posto sotto i suoi piedi
è una descrizione diciamo estremamente baracchino oggi concisa
Ma della sorprendente proporzione delle cose
Al bisogno
Se pure si può chiamare bisogno al desiderio dell'uomo
Il salmo interpreta questa esperienza sorprendente della prossimità delle cose pronunciando il nome di Dio possiamo anche sospendere per rispetto un momento di pronunciare il nome troppo pesante di Dio
Ma in ogni caso questo mi pare difficilmente nega aprile che
La la conoscenza del senso di tutte le cose conoscenza Cesa dalla meraviglia dalla sorpresa
Dal risveglio appunto sorpreso
Dell'uomo di fronte allo spettacolo cosmico è soltanto mediante la meraviglia l'uomo si interroga ma che cosa è questo
E appunto alla meraviglia
Dalla meraviglia filosofi antichi stesso lo dicevano che dalla meraviglia che nasce sapere non dal dalla ragione
La parola che nasce alla meraviglia
Fissa insieme la memoria di questa origine sorprendente
E pone la meraviglia al fondamento della vita comune
E in tal senso credo occorre intendere il fatto che tutte le civiltà le grandi civiltà la nostra in particolare certo origini religiose
E la civiltà occidentale moderna tuttavia si distacca attraverso i secondi i cinofili processi diciamo di secolarizzazione
Mi riferisco a un
Chiamiamolo
E qualificato come narratore in realtà è più filosofo che narratore a Musil che descrive che dice così questa novità moderna secondo tradizione attendibili si è incominciato nel sedicesimo secolo
è un periodo di fortissimo movimento spirituale
Hanno un più sforzarsi di penetrare i segreti della natura come era successo fino ad allora
In due millenni di speculazione religiosa e filosofica bensì ad accontentarsi di esplorarne la superficie
In un modo che non si può fare a meno di chiamare superficiale
è la descrizione che musica della scienza in questo paragrafo che intenzione sobriamente scherzoso provocatorio
Intitolato primo incontro
Con la scienza ovvero sia spiegazione esaurì esauriente del male qualche cosa di questo genere questa
Certo il il paragrafo è
E scherzoso e tuttavia dice anche una verità
Appunto tutto comincia con questo Galileo che invece di farsi quelle domande impossibili perché gli uomini hanno perché i corpi all'orrore del vuoto sì limitò più sobriamente a misurare traiettorie velocità accelerazioni e la natura fu così lusingata da tanta discrezione che aprì a Galileo una messe di conoscenze che ha dell'incredibile
Ecco questa scena questa scelta visti essere super la superficialità e una scelta metodologica per la scienza non è un insulto alla super
Stamane alla superficie delle cose non ingombra Assil cammino con queste domande impossibili a proposito del senso
Soltanto a questa condizione possibile di mettere mettere pietra su pietra accumulare qualche risultato e non ricominciare sempre da i problemi aperti una scelta metodologica
Per carità che determina l'astrazione della scienza del sapere scientifico una scelta legittima Musil suggerisce ma adesso non mi interessa il pensiero di Musil mi servo di Musil per suggerire io stesso questa tesi che l'astrattezza della scienza
Diventa come inesorabilmente apprezza l'intenzione una alibi un alibi per l'uomo per sottrarsi al compito più difficile
E il compito più difficile e volere
Volere innanzitutto se stesso io dico spesso che gli uomini mi sembrano oggi vivi in prova
Non hanno ancora firmato il contratto
Non si può vivere una vita in prova è la scienza ma soprattutto l'esperimento
Ma la scienza fa benissimo ad amare lo stile esperimento ma la scienza non si occupa dell'uomo e del suo destino delle grandi questioni di senso
E la scienza diventa però facilmente dice Musil la scienza regna su di noi
Regna su di noi ma non per gli scienziati licenziati tra parentesi sono mediamente sono molto consapevoli dei limiti del loro sapere meno consapevoli sono i giornalisti apologeti della scienza
La scienza non aspira punta a governare il mondo ma di fatto la scienza degli scienziati non aspira a governare il mondo
Cerca le risorse questo sì cerca le risorse per continuare la ricerca e questo qualche volta la spinge anche sul Foro dei dibattiti pubblici in maniera meno ma
La scienza regna su di noi a motivo dei suoi prodotti
Abbiamo a che fare ogni giorni con cose che sono nati scientifiche
E oggi appunto di fronte a ha un figlio che non viene per esempio
è la prima domanda è che cosa si può fare non è la domanda ma che senso ha questo
Di fronte ad una malattia per dire una cosa molto più banale
La prima domanda è come ci si come fare a liberarsene
Non è la domanda ma come si può vivere questa esperienza di malattia come esperienza da libertà che senso ha questo
La colpa non è della scienza
Concerto
C'è un nesso obiettivo tra
Il fantasmagorico la fantasmagorica esuberanza di possibilità tecniche di schiuse
Non possiamo approfondire questo argomento molto spesso gli scienziati alcuni scienziati a mano
Distinguere tra la scienza come animata dal desiderio di sapere dalla tecnica che invece utilitaristica io credo che in realtà la scienza moderna la scienza della natura
Le scienze dure cosiddette sono strettamente legati alla teca sono saper fare son dall'inizio un saper fare e che non è possibile certo
A proposito delle applicazioni è più facile il discorso politico ma prima che il discorso politico c'è un discorso culturale ecco su questa cosa qui la minaccia che un universo civile plasmato dalla tecnica
Esprime di progressivamente impoverire l'attitudine dell'uomo a porsi questioni relativi al senso del vivere
Questo problema è un problema serio del quale non investiamo gli scienziati certo
Volentieri
Vediamo la loro partecipazione ad un dibattito che è di tutti
Ai dei carri spenderli ripete spesso che il senso della scienza perché c'è una questione di senso anche a proposito della scienza ma il senso della scienza non è un problema scientifico è un problema che eccede
E la competenza specialistica di questa Pierer che per opzione originaria sospende ogni interrogativo relativo al senso ecco così credo si debba un po'passare ci son fatte troppe tessere discussioni di carattere epistemologico che servono poco chiarire questo problema di rapporti tra scienza e coscienza nella contemporaneità
I rapporti possono essere capiti compì illuminati istruiti soltanto considerando
Appunto la mediazione
Sociale della scienza e dunque l'incidenza della tecnica sul divenire degli stili di vita degli uomini occidentali ma poi progressivamente ineluttabilmente degli uomini del pianeta intero
Ringrazio monsignor Angelini anche per l'attenzione ai tempi del nostro dibattito il passo subito la parola Edoardo Boncinelli
Buongiorno
Io non parlerò di limiti
Termine limiti e non mi piace molto anche perché l'essere umano è nato per forzare i limiti il che non vuol dire per superarli perché certi limiti non si supera però nella nostra natura cioè quella di spingere o tardi Cozzo in continuazione nel tentativo di forzare i timidi parlerò di confini
Che tra l'altro è il titolo dato di questo dibattito i confini della scienza sono i confini dell'uomo
Perché la scienza è una parte del Duomo
La scienza è una maniera particolarmente elaborata nel modo in cui l'uomo conosce il mondo tutti gli uomini imparano da bambine qualche nozione sul mondo alcuni più approfondita alcuni meno approfondita alcuni più teorica alcuni meno teorica
Con i propri sensi
Aiutati dalla propria memoria penne la scienza non è altro che un'estensione andatevene collettiva e che a livello individuale non si può fare più
Di usare senza della memoria ma a livello collettivo si può fare qualcosa di più questo sforzo collettivo di osservazione del mondo all'entità dell'apparenza
Io non parlo di superficie di centro perché secondo me l'universo e tutto una superficie come diceva Calvino il problema che la superficie infinita
Quindi a tutti ci piacerebbe superare la superficie ma ci vengano Calvino il problema che la superficie infinita noi facciamo già un enorme sforzo a conoscere il dato quotidiana
Quelle da mamma quelle Padova quello del latte
Quello è il cane
Che se c'ha la coda messa in un certo modo lo posso accarezzare se c'è la coda messo in un altro modo è meglio che lo lasci fare quando mangia per esempio è meglio lasciarlo in pace come faccio a farmi questa conoscenza terra-terra semplicissima
Ciò i sensi
Dei quali sono stato adottato anche come individuo dalla biologia e ciò la memoria per ricordare gli eventi passati
E pagina mente interessante entusiasmante
Quello che la moderna biologia neurobiologia
Neuroscienze cognitive hanno imparato sul nostro modo di osservare il mondo
Tante volte non parlato nel caso di parlarne qua ma già in modo come ciascuno di noi da bambino e da me io bambino conosce il mondo pone c'ha dei compiti fini ben precisi
Come aveva già capito durante un paio di centinaia d'anni fa io non posso conosce il mondo come ammesso che ci sia un come
Io posso conoscere il mondo come appare ai miei sensi sorretti
Dalla mia esperienza ed era mia intelligenza non posso uscire da qui quelle che lui chiamava forme a priori e che oggi possiamo chiamare in varie maniere caratteristiche della nostra specie comunque sempre trascendentali
Nel senso che trascende l'individuo singolo ma non la specie sono in modo che noi abbiamo di conoscere il mondo
No nonostante tutte le limitazioni insomma ce la caviamo cioè noi siamo entrati tutti qua dentro senza sbattere contro il muro abbiamo beccato la porta perché querela il varco dal quale passare siamo saliti almeno noi
Ora teorie su questa Baggot stiamo parlando al microfono senza sbagliate quindi c'è una certa conoscenza del mondo
Che ci permette di appropriarci di alcune cose certo più lontano di tanto non si può andare da soli
Nessuno lasciato solo potrebbe parlare di atomi potrebbe parlare di evoluzione potrebbe parlare di galassie noi parliamo di queste cose delle quali si è parlato in questi giorni che probabilmente si continuerà a parlare perché il collettivo umano
La grande forza della specie umana e quella di scambiarsi gli aiuti immateriali e anche intellettuali mentale per costruire qualcosa che va al di là cioè mi ama la cultura chiamiamola civiltà quel qualcosa che normalmente viene chiamato evoluzione culturale
Che ci ha permesso di abbandonare gli esiti gli ultimi dell'evoluzione biologica della nostra specie che risalgono più o meno centocinquanta mila anni fa
E oltre a quello che ne sappiamo non siamo evoluti biologicamente mentre invece ne successe di tutti i colori in queste cinque centocinquanta mila anni abbiamo istoriato le caverne abbiamo inventato
Il la ruota abbiamo addomesticati il cavallo e il cane abbiamo costruito il piselli di dimensioni non microscopiche apriamo pendenti o più vicino affrontato alle malattie
Visto l'invisibile
E costruito tutto quello che abbiamo intorno in questo momento di naturale c'è quasi niente e tutto quasi artificiale a cominciare dalle sette a cominciare dai vestiti che tutti portati da un certo punto in poi questa evoluzione culturale grosso modo quattro secoli fa
Approvato minimo ulteriore strumento che prima non c'era in realtà non è completamente vero che non c'era perché c'era la matematica c'era l'astronomia esce alla saggezza semplice di chissà che dopo che c'è
Un fulmine dopo un po'verrà al tuono queste cose le sappiamo l'abbiamo sempre saputo e conoscenza spicciola ma con l'aiuto della scienza nata tra l'altro in questo Paese
Per meglio non esclusivo perché nessuno da solo cambia il mondo ma certamente per merito grandissimo di Galileo il quale disse
Il nostro cervello è un grandissimo strumenti non riesce a fare dei ragionamenti eccezionali ma si diede arrestare quando a una domanda ci sono diverso disporsi possibili tutte ragionevoli
Gli show televisivi cosa sono sono uno scambio di idee che quando va bene ragionevoli cioè hanno tutti ragione e ci si ferma lì
L'idea di Galileo detta proprio terra terra è che quando il cervello ha ragionato bene certo se ragiona male c'è potrà fare papà di cervelli ha ragionato bene a un certo momento bisogna fare un esperimento
Bisogna menare le mani bisogna mettere la natura in condizioni di darci delle risposte
Bacone diceva che bisogna metterla sul cavalletto cioè se uno strumento di tortura non c'è bisogno di metterla sulla smentito sulla pasta invitarla in casa nostra l'esperimento che cos'è porre delle domande alla natura no un quando lei sceglie il terreno di gioco ma quando noi scendiamo al terreno di gioco
Fare gli esperimenti senza aria fare esperimenti senza attrito fare esperimenti in condizioni semplificate
L'esperimento è un modo di esplorare natura avendo fissato noi l'arma del duetto la scienza è questo
L'uso della ragione
Perché senza ragione si sa poco un ragionamento appesa
Non porta da nessuna parte ma se il ragionamento non è appesa poi bisogna fare l'esperimento per vedere di tanti ragionamenti giusti quale quello che corrisponde alla realtà cosa sensata la grande conquista della scienza sto parlando del piano conoscitivo semmai una seconda tornata parleremo del piano applicativo del quale come tutti sapete a me
Tutto sommato me ne importa abbastanza poco sul piano conoscitivo abbiamo fatto tanto ma poi a un certo mentre siamo arrivati a un limite qual è il limite il limite che per capire più a fondo abbiamo dovuto parlare
Per invocare cose che non si vedono
Che non si sente no e che ha le idee sono contrari all'intuizione
Ecco il grande colpo della scienza e quindi dell'uomo nel complesso che ogni volta che raggiunge i confini barra cambia un tantino il lino le regole del gioco per fare un passaggio successivo per esempio
Tutti sanno che quando siamo arrivati alla fine del mille ottocento il quadro che c'eravamo fatti della materia delle molecole degli atomi non stava in piedi
Secondo i calcoli o ogni cosa dovrebbe sparire in una frazione di secondo perché gli elettroni che girano intorno al nucleo perde nemmeno chi ha offerte si dovrebbero cadere addosso né sparirebbe tutto la bottiglia del tavolo
Il bicchiere
Il professor Severino tutto sparirebbe perché non scompare
Perché dentro gli atti almeno non valgono le stesse leggi che valgono nel nostro mondo quotidiano ma questo è stato uno sforzo mostruoso perché nessuno di dove riesce a figurarsi
Un mondo in cui valgono le leggi così strampalate
In cui le particelle non hanno un'identità ora ci sono dopo non ci sono dopo ancora ci sono di nuovo si scambiano di posto in continuazione e secondo le ultime conoscenze addirittura sono capaci
Di ricordarsi a distanza di anni luce dell'ultima volta che si son detti due parole è un mondo inconcepibile come se vogliamo inconcepibile la relatività
Della quale ricordo quest'anno
Ricorre ora il ricorso speriamo che non finisca qui il centenario
Ma anche senza parlare di queste cose del piccola parliamo del grande lo spazio stava mia presenza che parlava dell'espansione dell'universo e per farci capire giustamente ha trovato un'immagine tangibile come quella di uno che mette una torta gli evitare non so se lei l'abbia mai fatto ma insomma l'immagine bellissima contento delle noccioline ha detto lei poteva essere uvetta poteva se candidarsi sa cosa la torta si gonfia
E le noccioline si allontanano l'uno dall'altro perché ha dovuto fare una cosa del genere perché se non usava questo linguaggio nessuno di noi che già è difficile immaginarsi quattro dimensioni avrebbe potuto seguirla ecco l'uomo
Con la scienza e con il collettivo che aiuto reciproco ma anche critica reciproca in modo che ogni qual volta io mi innamoro delle mie idee se sono giuste bene ma spesso sono sbagliate qualcuno mi deve dire guarda tu non hai detto è giusto ecco dicevo con l'aiuto di tutto questo noi siamo andati oltre
La nostra capacità biologica individuale di capire e di conoscere ma pensate anche a un concetto altrettanto ostico anche se meno
Bruscamente ostico come quello di evoluzione biologica non voglio entrare su questo perché è un tema che d'assoluto che richiede tanto tempo ma pensate la difficoltà di credere
Che un Grillo e una mimosa
Hanno avuto antenati comuni
Hanno ingegnere al Comune hanno un codice genetico comune chi immanente avrebbe potuto dire se non con uno sforzo di razionalità
Di esperimento e di controllo Cresci Procolo diciamo intersoggettiva diciamo una volta ogni tanto una parola onirica non oggettivo come si diceva nell'Ottocento per certamente intersoggettiva per cui un certo numero di persone fino a prova contraria penso che le cose siano in questi termini certo non potremo andare chissà dove
Andremmo dove potremo andare con i nostri sensi con la nostra memoria con la nostra intelligenza e con la forza del collettivo
Per fare cosa per esplorare il mondo cento possiamo dire così a che cos'era il mondo prima dell'uomo ci scappasse in questa maniera
Che cos'era lo spinterogeno prima che qualcuno inventa assente che cos'era la bicicletta prima che qualcuno deve inventarsi
Che cos'era la temperatura o il calore
Prima che qualcuno ne parlasse la misura se non lo sappiamo
A me vien fatto di dire che non c'erano
Certo altri però io non c'era ma probabilmente non c'era nulla di quello che oggi chiamiamo temperatura o calore noi non solo abbiamo dato come dice la Bibbia il nome alle cose che già sarebbe tanto
Ma quasi quasi ce le siamo forgiate ce ne forgia amo tutti i giorni
La scienza va vista almeno in questo aspetto e con simpatia perché la punta di diamante dello sforzo dell'uomo
Di conoscere un munto trasformandolo facendolo meno lo con mentre lo conosce
Ci sono dei confini ci sono dei limiti
Ma come ho detto all'inizio e con questo concludo è nella natura dell'uomo qualunque cosa questo voglia dire
Di provare Sempre a forzare i limiti scienza in questo momento è un po'la punta di diamante magari fra trecento anni
Ci sarà un'altra attività che sarà la punta di diamante dell'umanità ma lo scopo è sempre quello di forzare i limiti perché evidentemente netto nel nostro DNA ci sta scritto che tranquilli in una stanza noi non riusciamo a stare grazie
Grazie anche al professor Boncinelli la parola quindi a Mauro Ceruti
Voglio partire anch'io occorre
Fatto il professor Boncinelli
Dalle origini della scienza
Ma non prenderla alla larga ma perché proprio le origini della scienza
Ci collocano nel cuore della domanda che ci viene posta oggi i confini della scienza
E come ogni domanda che non si vuole banale o che non si vuole banalizzare
Fa essa stessa interrogata
I confini della scienza sono una domanda che se non la vogliamo banalizzare e ci obbliga a interrogarsi
Su che cos'è la scienza di cui parliamo
E poi in particolare che cosa sono i confini di cui parliamo
Ed è proprio la dici sul la vicissitudine della scienza che di volta in volta ci colloca
In qualche confine quindici fa interrogare
Che oggi ci portano interrogarci sulla problematicità o comunque sull'ambivalenza dell'idea
Di confine
Professor Boncinelli giustamente ha parlato del confine del limite come qualcosa che l'uomo fin dalle sue origini cerca di forzare
Io vorrò invece parlargli per pochi minuti e Porro arrivare a questa rapida conclusione del modo in cui la scienza ci insegna come noi conosciamo attraverso il limite attraverso i confini che il limite non è soltanto ciò che ci tocca o che vorremmo prima o poi superare ma che il limite è la conditio sine qua non attraverso il quale noi e poi diamo una possibilità di conoscenza
E attraverso il limite del nostro cervello e attraverso il limite dei nostri ahimè ai soli due occhi
E attraverso la nostra conformazione geologica che ci pone un limite attraverso il limite delle nostre teorie che noi poniamo con ciò stesso la possibilità della conoscenza
E quindi la possibilità di superare in un secondo senso altri tipi di limiti e di confini
Quelli che costituiscono le barriere alla conoscenza di parchi maggiori del mondo o alla produzione di significati più adeguati per produrre il nostro mondo
Perché allora voglio partire
Dalle origini della nostra scienza e quindi da Galileo dalle origini di quella che solo più di due secoli dopo sarà chiamata con il nome di scienza e che a lungo fu continuata chiamare filosofia naturale e Galileo il padre per antonomasia della nostra scienza accerto come ogni padre non può fare tutto da solo
Che però Galileo si pone proprio per dare origine a questa sua paternità non soltanto il compito di fare scoperte e invenzioni scientifiche straordinarie
Ma si fece anche il filosofo si fece anche comunicatore del scienza ciò a dimostrare che la comunicazione della scienza non è soltanto qualcosa che viene dopo ad uso del volgo un modo di semplificare in parole povere qualcosa che accessibile soltanto ai sapienti il compito della comunicazione scientifica
Un compito fondamentale nello sviluppo del pensiero scientifico e che ha a che fare
Con la forzatura anche dei limiti dell'immaginario di un determinato tempo perché il repertorio delle immagini delle metafore dell'estetica attraverso le quali in un determinato tempo ciascuno di noi individui o comunità
Diamo senso abbiamo fu con formazione al nostro mondo che rendiamo pensabile o meno qualche cosa
I confini della pensabili Tancredi ciò che è pensato dagli scienziati più geniali i più radicalmente rivoluzionari trova le sue radici
Nell'humus del senso comune con le sue estetiche le sue immagini che rendono appunto pensabile conforma aprile
Sì nel mondo
E Galileo
Alle origini della scienza moderna mise bene in evidenza che la scienza moderna nasceva attraverso il crollo di confini di due tipi di confini
Innanzitutto i confini esterni del cosmo per dirla con le parole di un grande storico delle idee Alexander coi remi
Nasce la scienza attraverso la fine del mondo chiuso
Quindi la fine cioè di un ordine naturale univoco gerarchico in cui la terra era subordinata inferiori al cielo
Un mondo cioè con dei confini ben stabiliti quelli dei cieli delle stelle fisse che si ritenevano denti conosciuti bene inventariati
Con al centro immobile appunto la terra e dello sgretolarsi dall'esclusione di questo cosa hanno chiuso finito con al centro immobile la terra e con essa
L'uomo che quindi trovava il senso della propria centralità nel creato che esplodono le dimensioni infiniti o meglio indefinite di quell'universo che sarà compito della scienza moderna esplorare attraverso suoi metodi specifici quindi la scienza nasce attraverso il passaggio da un mondo chiuso con al centro la terra a un universo infinito indefinitamente
Estensibile si poneva dunque il problema attraverso questo sgretolamento del cosmo di coordinare le conoscenze perché le conoscenze nuove nel momento in cui appunto la disintegrazione del consumo
Creata oggetti nuovi valori nuovi linguaggi nuovi Università il discorso nuovi ed è questa esplosione questo Pd banche di confini impressionò molto i filosofi e poeti tant'è che
Nei primi del Seicento
Un grande poeta per esempio inglese nel mille seicentoundici se non ricordo male John don
Scriveva degli Tersite forse meglio di ogni filosofia del tempo rappresenta hanno lo sconcerto e soprattutto il senso percepito
Di ciò che stava producendo questa nuova forma di conoscenza che Galileo definita esclusivamente per sensate esperienze certe dimostrazioni col coerenza secondo scomparsa e ogni coesione recitava
Un verso di John donne diceva e la nuova filosofia che poi era quella che sarebbe stata chiamata scienza
Mette tutto in dubbio
L'elemento del fuoco è affatto estinto il solo e perduto e la terra perché che solenne non sole
Che nonno ruota intorno ad una terra immobile a renderle omaggio che terrà è una terra che siamo abituati a conoscere come il centro fisso immobile di un mondo di un mondo chiuso eppure straordinarie teorizzazioni concezioni Bema tematizzato e come l'astronomia di Tolomeo si erano succedute non soltanto mitologie o narrazioni
Mitologiche ad argomentare la stabilità la stabilità di di questo mondo quindi le origini dell'età moderna parlano del cuore della nostra epoca proprio perché raccontano la disintegrazione di un cosmo la frammentazione di un universo la scomparsa di un ordine e nello stesso tempo ci pongono di fronte alla sfida di ricostruire un cosa sul motivo riunificare un universo di rigenerare un ordine e noi sappiamo come la storia della scienza e la Storia della Filosofia moderna corrispondono proprio successivi tentativi di ricostruire questo ordine un ordine
Sulle spoglie di un ordine andato in frantumi è andato
è andato perduto ora e per tutto il ventesimo secolo negli ultimi cent'anni in particolare la conoscenza scientifica
Si è enormemente estesa è stata letta quel del ventesimo secolo per il proliferare degli specialissimi
Scientifici
Ma non si è soltanto enormemente estesa la conoscenza scientifica e anche cambiata la conoscenza scientifica potremmo dire sul piano qualitativo cioè dell'universo non sappiamo soltanto molte moltissime più cose ma quello che sappiamo lo sappiamo anche in modo diverso l'universo di cui ci parlava John Barrow ieri non è l'universo non è lo stesso universo di cui ci parlavano i grandi cosmologica all'inizio dell'Ottocento quindi non solo il Novecento il secolo della esplosione quantitativa delle conoscenze già questa provoca una vertigine
Alla sostenibilità del nostro immaginario scientifico ma soprattutto ci presenta l'esperienza del modo in cui in quasi in presa diretta per la velocità con cui le rivoluzioni scientifiche si sono succedute dalla fisica dei quanti alla relatività
Alla biologia molecolare alla genetica le scienze
Alla cibernetica la cosmologia eccetera eccetera ci presente ci ha fatto fare ci continua a far fare l'esperienza del fatto che non solo sappiamo più cose
Ma sempre di più facciamo l'esperienza che le cose che sappiamo le sappiamo in modo diverso rispetto al modo che li sapevano
I nostri scienziati
Genitori o nonni e quindi questo fatto ha avuto conseguenze radicali sul modo di guardare i nostri problemi cruciali è mutato il nostro rapporto è il nostro modo di concepire il nostro rapporto con la natura con il consumo
Ma anche attraverso la scienza abbiamo rappresentazioni e concezioni diverse della nostra identità di individui e della nostra identità di specie
Le scemenze le tecnologie dell'informazione della cognizione hanno trasformato il nostro modo di concepire il cervello la mente ma anche il nostro modo di vivere di comunicare gli esiti della scienza cioè non solo prolungano estendono le protesi attraverso le quali interagiamo col cosmo con l'universo con noi stessi ma provocano in qualche modo una mutazione
Antropologica e tutto ciò ci obbliga a porci di nuovo le domande fondamentali appunto che cos'è la scienza che cos'è l'universo chi siamo
Da dove veniamo
Vedete Galileo
Rappresentando in comunicando per la prima volta un'idea nuova dell'universo attraverso un'idea nuova della scienza di quella che poi sarà chiamata
Scienza produsse un'immagine che costituì una guida importante per un paio di secoli non solo alla divulgazione scientifica ma anche alla nascita di teorie
Di teorie scientifiche
Ed è un'immagine una guida che è profondamente radicata nel nostro senso comune
Cioè che serve per raccogliere anche teorie scientifiche che spesso la contrastano perché questo è anche l'interessante ma anche la difficoltà
Nell'ambito dello sviluppo della scienza e delle rivoluzioni scientifiche spesso l'immaginario cioè le il repertorio di immagini che disponiamo
Non è più adeguato è obsoleto rispetto a ciò che ci dicono le nuove teorie le nuove teorie scientifiche bene confrontandosi proprio con il problema del confine del limite dell'universo Galileo Galilei formulo quella bellissima immagine dell'universo e della scienza dell'universo come mosaico
E attraverso questa idea formulo anche quell'idea filosofica antropologica che sostanzialmente possiamo riassumere così
Tutti i filosofi del tempo ponendo sì per porsi il problema delle possibilità e dei limiti della conoscenza umana
Si ponevano il problema qual è la differenza fra la mente umana è la mente divina non la mente i teologi del dio dei teologi la mente del dio
Dei filosofiche Galileo in buona sostanza che cosa potrei dire
More intensivo cioè dal punto di vista qualitativo la scienza umana e potente onnisciente quanto la mente di Tina e solo muore estensivo che la distanza fra la mente la scienza che Dio ha dell'universo infinitamente più grande che la scienza noi conosciamo soltanto pochi tasselli dell'infinito Pase il mosaico della natura però quelli che conosciamo diceva Galileo attraverso le sensate esperienze né certe dimostrazioni li conosciamo bene quanto Dio per cui la Giunta di nuovi tasselli attraverso il futuro progresso delle conoscenze non può trarre topo agire oggi diremmo ermeneutica mente
A porre in discussione ora interpretare la conoscenza di quei tasselli che già abbiamo abbiamo conosciuto
Bene la storia della scienza
Del ventesimo secolo e che dal ventesimo secolo porta noi è la storia della messa in discussione potente e radicale di questa immagine di questa guida prodotta e utilmente prodotta dal padre della scienza moderna
Galileo e non è la storia dell'insuccesso della scienza auspicata da Galileo la scienza cioè che supera di volta in volta i limiti quantitativi
Di una di una scienza attraverso una scienza che progredisce no e proprio il risultato del Successo della scienza
L'insuccesso di una scienza che si muove che evolve attraverso attraverso
Rivoluzioni ecco
Più precisamente vorrei concludere con questa idea la storia delle scienze e delle filosofie moderne
Prende le mosse dalla convinzione che esistano leggi fisiche che valgono per tutto l'universo
Cioè la scienza moderna a differenza delle cosmologie pre moderne trash antichi che si pone come obiettivo da raggiungere attraverso l'estensione dei suoi confini
Di costituire di costruire delle teorie del tutto l'universo della scienza moderna a differenza del consumo delle cosmologie pre moderne
E tutto ciò che esiste
E tutto ciò che esiste è considerato studiarli le attraverso le origini dello sviluppo
Della scienza moderna almeno fino alla fisica quantistica la teoria della relatività attraverso un unico metodo e attraverso quei principi di estrapolazione dal noto all'ignoto da qui all'altro ove dal qui
Ad altri tempi del passato del futuro dell'universo
E che costituiscono l'architrave della nozione di legalità meccanicistica e deterministica
Dell'universo pene ma proprio
La radicalità
Della visione cosmologica che ha prevalso nella civiltà occidentale dell'età moderna ecco ci fa percepire per contrasto
La grande distanza che già separa grazie ai suoi successi la scienza dei nostri giorni di questi anni di questo dibattito sui confini della scienza dalla scienza del recente
Del recente passato
Che cosa scopre infatti e su questa idea voglio concludere la scienza contemporanea dell'universo
Potremmo dire che una delle grandi scoperte della scienza contemporanea e la scoperta della storicità dell'universo
E la scoperta del fatto che nell'universo in realtà si danno molti confini molte soglie che i confini non sono soltanto studiati da studiare da parte della scienza
Ai limiti dell'universo ma sono anche e soprattutto i confini che attraversano le varie regioni dell'universo dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande
E prima il professor Boncinelli citava molto bene da par suo
La grande faticosa scoperta della discontinuità
Fra i modi della nostra esperienza quotidiana
Che poi sono i modi esplorati e studiati dalla scienza sostanzialmente dal cinquecento alla fine dell'Ottocento fino all'esplosione delle dimensioni
Subatomiche che i modi dell'esplorazione cioè i modi dell'esperienza del mondo dell'infinitamente piccolo gli
Dell'infinitamente grande
La scienza quindi attraverso queste grandi scoperte ha fatto la scoperta dell'esigenza da porre al suo interno di un pluralismo metodologico cioè che il metodo non è disgiunto agibile dall'oggetto
Di studio attraverso attraverso questo attraverso questo metodo
Vedete ciò che caratterizza poi più di ogni altra cosa oggi
Che è in gioco la stessa concezione di universo che ha prevalso nella modernità
Un universo cioè il fatto in buona sostanza equivalere a tutto ciò che esiste su questo tema John Barrow va che ieri forse qualcuno di voi lo spero per voi
Ha ascoltato ha scritto un libro un libro splendido
Soltanto pochi decenni fa si è potuto asserire che la nostra conoscenza fosse arrivata ai confini estremi dell'universo nello spazio e nel tempo oggi
Le cosmologie frequentate dagli scienziati
Ci parlano di universi paralleli ci parlano del primario del nostro universo per il dopo del nostro universo ci parlano della possibilità che dai buchi neri possono generarsi
Altri universi ci parlano di altri dimensioni incommensurabili attraverso la nostra dimensione che cos'è dunque e qui concludo la scoperta della scienza contemporanea
La scoperta della scienza contemporanea e la scoperta del limite la scienza contemporanea e per definizione oggi più che mai una scienza una scienza del confine una scienza del limite
Non in quanto una scienza che e questo continuerà a farlo e destinata a superare nel senso che evocava prima il professor Boncinelli limiti sempre specchio estesi nell'esplorazione dell'universo
Ma una scienza che riesce a contestualizzare il ruolo dell'uomo
Nell'universo
Una scienza che si fa sempre più cosmologia nel senso prece in tipico oserei dire del termine
Nel senso cioè di un'architettura armonica o di sintonia o di sinergie armoniche fra l'uomo e il cosmo studiato dell'uomo avrei voluto citare anch'io
Per iniziare non per concludere lo stesso Salmo che ha citato monsignore Angelini Salmo otto se non sbaglio della memoria non mi tradisce ed è un salmo che mostra la potenza
Non solo extra scientifica la moto ma la potenza riflessiva delle forme del sapere antico fino alle forme della preghiera come questa
In gioco nel Salmo numero otto e che stabilisce una sorta di circolo ermeneutico fra l'uomo e la natura
Che nella sua straordinaria espansione di maglie la scienza trova oggi all'interno del proprio stesso sguardo sull'universo grazie
Grazie professor Ceruti ora darò la parola al professor Emanuele Severino
Tento di rispondere alla domanda che è stata fatta dal nostro chairman professor di Francesca
Propone dove di non divagare
Perché credo che sia effettivamente una domanda decisiva
Alla quale si può rispondere
Usando indifferentemente del la parola confino la parola limite purché le due non siano intese non siano intese con significato incompatibile come significati incompatibili
I limiti del scienza e potremmo dire i limiti di qualsiasi cosa
Perché ogni cosa sta lì sono in quanto
Punta i piedi ai commenti contro le altre che le stanno attorno
E ognuna delle altre si trova nella stessa situazione
Il mito
E stato ciò che la filosofia ha limitato
Tanto la filosofia nasce nasce come critica del mezza
Come contenimento del mito
Come volontà di porre un confine un limite al mito
Poi a sua volta la filosofia è limitata e sarà daccapo limitante
Limitata da che cosa ma per esempio dalle grandi riforme
Della
Civiltà occidentale
Abbiamo sentito qualche eco mi pare anche nel nell'intervento di monsignor Angelini
La filosofia la sempre disturbato
Non dimentichiamoci di Socrate
E ha disturbato le forze dominanti
Quindi per esempio la la forza religiosa quando la religione da mito precristiana diventata cristianesimo
E allora c'è una limitazione per esempio lascia aprire filosofico
Da parte del sapere religioso dalle forze religiose da parte
Dell'economia quel vecchio discorso per il quale la filosofia non è utile è un discorso che ha una provenienza ben precisa dal punto di vista economico la filosofia non serve a far soldi
E così si potrebbe prolungare questo Elenco e aggiungere anche la parola scienza la scienza nasce attraverso un parto traumatico
Non dimentichiamoci che la scienza è figlia della Filosofia lo stesso Galileo lo riconosceva abbondantemente riserve si è parlato opportunamente di Galileo
La scienza è figlia della filosofia e nel partito c'è certo l'aspetto traumatico ma voi purtuttavia il figlio pur sempre figlio dalla propria madre
E quindi nella scienza rimane abbondantemente la traccia
Del pensiero filosofico
Che dicevo prima la filosofia è limitata e limitante la scienza la scienza è limitata dalla filosofia e a sua volta è limitante cosa intendo dire
Qui sono dell'avviso che il cioè qualche scansione di fondo nella storia del pensiero occidentale perdendo di vista la quale non si capisce nulla
Prima scansione
La filosofia nasce proprio come quella volontà
Di portare alla luce un sapere che nemmeno un dio posso smentire
Quando prima abbiamo sentito precluso Cerruti citare opportunamente Galileo a proposito mi pare che Torino si riferisce alla verità matematiche in particolar modo
E che lega diceva lo diceva molto bene prima cedute
Relativamente alla qualità delle proposizioni matematiche l'uomo le conosce come dia e che vuol dire nel modo Massimo
Però le conosce una parte e non le conosce tutte
Ma che cos'è questo modo massima è un'invenzione di Galileo questo raffrontare le verità matematiche a sapere di DDT io no
La filosofia nasce precisamente con l'intento di portare alla luce un sapere che non possono essere superato nemmeno da sapere divino
Quando Galileo dice io conoscere proposizione matematica così come le conosce l'uomo
Non fa che riproporre questo oggetto di un sapere incontrovertibile
Assolutamente normative che i greci ne parlavo prima conoscevano Gerini che greci chiamano e piste
Chiedo scusa quante mi hanno sentito dire queste cose più volte pista devo dire e P East assai stare fermi sopra ciò che vuole smuovere Lu stante
Lo la consistenza la stabilità di un sapere che non può essere smentita
Ecco allora che cioè una storia di questo modo di intendere il sapere umano
Contro di cui la scienza col quale la scienza dovrà fare i conti perché il il limite fondamentale
Che fino ai nostri fino potremo dire al secolo scorso
Determina il raggio d'azione del sapere scientifico ed è sapere tecnico una distinzione che se poi nella seconda Masciago attento
Dichiarerò inconsistente
Ecco
Accade che il limite fondamentale del sapere scientifico e del sapere tecnico sia appunto costituito dal contenuto incontrovertibile non smentibile che la filosofia ha portato alla luce
Questo è in linee quando noi abbiamo discusso recentemente per esempio il problema del referendum
Sulla procreazione medicalmente assistita
Da parte della Chiesa non c'era semplicemente la la volontà di contrapporre alla società civile
Una verità di fede
La chiesa cattolica continua a rivendicare l'esistenza di un ordinamento assoluto nella natura e nella realtà che ha dal punto di vista della ragione non può essere violato
Quindi quando la chiesa dice questi sono fa riferimento
Come Galileo
E anzi con un'estensione
Di incidenza sociale ancora maggiore fa riferimento all'antico concetto di Filosofia come e piste in questo è il limite
Che stabilisce
Quanto all'agire tecnico e tenuto a rispettare
Esempio dalla procreazione medicalmente assistita ecco lì c'è un ordinamento assoluto che prima ancora
Che sia rivendicato in nome
Di una fede religiosa inteso come
Ordinamento razionale
Poi son d'accordo con quanto diceva il professor Ceruti su questa
Su questa rotazione che è avvenuta
Nella nostra cultura
è un
Un rivolgimento che non esito definire e poi cale e ancora una volta c'è di mezzo quella filosofia che monsignor Angelini vorrei un po'ridimensionare ma che invece invece temi sottoscritto tende a enfatizzare avendo però questa volta dalla propria parte un personaggio come Giovanni Paolo secondo
Mi pare
Mi rallegra i pare che a quando lei scese in ciclica quando le cinque libero di Giovanni Paolo secondo memoria identità
Dove Giovanni Paolo secondo sostenne addirittura questa tesi è una parentesi che sto facendo nel mio un intervento sostenne la tesi che e il carattere terribile del nostro tempo
Nazisti nazionalsocialismo determinata dal nazionalsocialismo determinato dal comunismo
E proveniva da quella cultura illuministica alla quale faceva capo a sua volta di atti Giovanni Paolo secondo dice a Cartesio
Allora certo nella trilogia qui è estremamente pericolosa ma chi ha mai detto
Che la filosofia sia potente essendo insieme benefica può essere potente dannosa potente malefica Giovanni Paolo secondo coglieva un aspetto
Di potenza malefica nel pensiero filosofico perché secondo Giovanni Paolo secondo il pensiero che viene fuori da Cartesio determinante
E ciò che vi è stato di terribile nella nell'agire nella prassi nella storia concreta del novecento
Naturalmente Giovanni Paolo secondo pensava di ritornare alla frana potenza benefica della Filosofia aristotelico tomistica
Confermando ancora una volta che il pensiero filosofico determinata
L'agire sociale
Che è una tesi eminentemente anti marxista perché rovescia il concetto marxiano per cui pensiero filosofico è un un epifenomeno una sovrastruttura del delle forze telluriche pratiche della realtà
Bene che cosa e qui vengo al per l'espressione che prima poteva essere sembrata poco chiara della filosofia che e limitata ed è limitante finora ho detto no
La grande tradizione filosofica limita il sapere scientifico
Ed è un gesto che durante la storia dell'Occidente la tradizione occidentale avviene in una situazione in cui la tradizione filosofica viaggia fino a un certo momento a braccetto con la tradizione religiosa poi viene qua e là catastrofe e qui avevo fatto con la parentesi a proposito di Giovanni Paolo secondo e qual è la catastrofe
Che il pensiero filosofico degli ultimi due secoli
Dichiara l'impossibilità di quel quadro grandioso della tradizione filosofica condiviso da Galileo condiviso dalla Chiesa
Condiviso da tutta la cultura per cui esiste
E non solo dalla cultura ma dalla prassi per cui esistono ordinamento stabile che non può essere in alcun modo negato né concettualmente né praticamente
Allora la cultura filosofica
Del degli ultimi due secoli
Togliere
Allora lascia al sapere e alla prassi scientifica
Toglie quel limite che il sapere filosofico aveva posto nella tradizione intendiamoci certo anche la religione dapprima in un rapporto conflittuale con il sapere scientifico non è soltanto di sapere filosofico da torero che ha parlato di una di un consorzio durate la tradizione tra sapere filosofico sapere se sapere religioso
Ma accade che il limite che la tradizione filosofica era stato messo di contro all'emancipazione del sapere cioè ed era prassi scientifica venga tolto
E qui ecco io invito sempre i miei amici cattolici a riflettere
Su questa circostanza che non è riducibile come vedo presso costantemente presente i documenti della Chiesa
Non è riducibile questa situazione a un giudizio sul filosofia del nostro tempo declassata semplice relativismo no c'è qualcosa di molto più che qui non è chiaro che non lo possiamo mostrare
La filosofia del degli ultimi due secoli che toglie i limiti
Assoluti stabiliti dalla tradizione filosofica e dice la scienza e la tecnica va tu sei libera non ai limiti davanti attenti ecco questo discorso non è quel debole il relativismo
Che vedo
Enunciato come unica essenza del pensiero del nostro tempo perché altrimenti avrei avremo questo inconveniente che questo relativismo la filosofia lo conosce da due mila cinquecento anni fa
Avremo questo sto paradosso storico che e la filosofia dopo due mila cinquecento anni sarebbe arrivato a quel livello a quello scetticismo ingenuo che ne in prima liceo
I dolcetti di credo sia dicono ai giovani di evitare perché lo scetticismo fermando che non esiste alcuna verità si propone come l'unica verità possibile no
Qui e credo che è chiaro che non è nostro compito di quest'oggi credo che qui si dovrà si dovrà sondare la potenza no Potenza
Della distruzione dei limiti operata dalla filosofia del nostro tempo e qui lascia in sospeso il discorso c'è un coro due un minuto
Concludo dicendo a proposito di del discorso sul Lessico confini limiti
E che stabilirei purché i termini non sia un conciliare nazioni che si cominci inconciliabili certo che se per limite si intende la la debolezza della scienza allora che io sono d'accordo Conte nel dire che è meglio lasciar da parte la parola limite usare la parola confine
Aggiungerei questa sequenza di parole purché intese come tra loro conciliare cioè la parola confine e la parola limite aggiungere la parola scopo
è questo un po'un inedito mi pare che non abbiamo toccato noi oggi
E perché lo scopo è il limite
Delle azioni
In se io voglio diventa ricco
E la ricchezza costituisce insieme
Lo scopo ma anche il limite che stabilisce ancora una volta il campo di gioco delle mie azioni se voglio dire a terra ricco dovrà andare in una certa direzione non in una nazione allora eritema che se ci sarà tempo dopo vorrei riprendere e adesso veramente concludo il tema che vorrei riprendere questo che c'è un gioco tra scienza e tecnica e le grandi forze che oggi dominano la scena mondiale cristianesimo capitalismo democrazia c'è un gioco che fa attentamente e altrettanto attentamente studiato dico altrettanto come va studiato il concetto di relativismo della filosofia degli ultimi due secoli ecco c'è un gioco tra mezzo infine in cui oggi queste grandi forze cristianesimo compreso
E quindi le richiama ancora una volta democrazia capitalismo cristianesimo Isella ma Islam
E ieri ieri comunismo queste forze che credono di servirsi della scienza e della tecnica
Allora nella seconda manche a loro mostrare come sussiste un processo di rovesciamento per il quale la scienza punta i piedi Appleton era e la tecnica puntano i piedi
Relativamente a questo loro essere considerate come semplici
Mezzi che devono realizzare di scoprì voluti dalla democrazia dal capitalismo dal cristianesimo dall'Islam dal nazionalismo eccetera eccetera questo rovesciamento insieme
La conferma di una situazione in cui la scienza e la tecnica si scrolla no di dosso i i limiti che le forze superstiti dalla tradizione quelle che oggi può elencato prima vorrebbero assegnare alla scienza quindi il processo al quale alludo è quello di una progressiva
Liberazione della scienza e della tecnica dei candidati potenti dai micron di Ozil limiti
Della tradizione occidentale ha voluto tentando vanamente assegnare al sapere scientifico e tecnologico grazie
Bene al termine di questo primo giro di opinioni non tenterò nemmeno
Di sintetizzare in una questione più questioni da porre relatori nei cinque minuti a testa che rimangono loro
La complessità delle questioni che sono state affrontate quello che potrei fare è semplicemente invitarli a scegliere tra i temi sulle vatti un aspetto che ritengo meritevole di approfondimento
E poi passare la parola agli altri cominciando naturalmente con il primo degli intervenuti considera Angelini
Mai
Raccolgo un accenno del professor Severino all'ossalato figura dello scopo come limite relazione se così vogliamo chiamarlo come criterio dell'azione
Accenno ma solo tra parentesi che effettivamente il modello logico prevalente nella tradizione concettuale occidentale per intendere l'agire umano è stato esattamente questo dello scopo
Ci sarebbe da discutere a proposito di questo modello il modello dello spreco mi interessa per introdurre un secondo una seconda figura di criterio dell'agire
Che sarebbe poi il criterio morale la mia persuasione lo ripeto all'infinito quelli che sono come dire un po'affezionati aveva la mia riflessione saranno stufi di sentirlo dire ma non è così noto in generale
Io sono persuaso che la filosofia ma non solo la filosofia il pensiero pubblico oggi comune abbia ermeticamente ha rimosso il tema morale certo si occupa ci si occupa di etica pubblica ma è tutta un'altra cosa
E quindi neppure si più di si discute di che cosa è bene e male
Nell'accezione più antica punto buono e il cattivo l'attitudine del criterio dello scopo a intendere
Quel criterio quel limite se vogliamo
Dell'agire
Che è il limite morale è un limite quello morale subito detto così non si può che smentire dopo bisogna trovare le ragioni per farlo argomentare la questa negazione ma certamente il criterio morale non può essere un lì rappresentato come il limite della nazione
Che cos'è il questo c'entra con l'esempio al quale il professor Severino era ricorso per illustrare diciamo così
La posizione cattolica convenzionale dell'ordine universale la questione della Pro creati cadere embrione eccetera
Non è un ordine della ragione
Lordi pure insistentemente descritto in questi termini la legge naturale come legge della ragione
Faremo la settimana prossima proprio un seminario di ricerca sul tema della legge naturale
Io non ho io credo che sono profondamente convinto di questo che la concezione della legge morale come legge della ragione assolutamente impraticabile la evidenza morale si dischiude soltanto attraverso le forme stesse concrete
Della esperienza della prossimità e il comandamento la norma morale
E la norma imposta dalla fedeltà mia alla promessa fatta la all'altro ad ogni altro
Perché la mia vita
Devo riconoscerlo
Molto prima che io me ne renda conto è una promessa ed è possibile soltanto nella forma della promessa dico questa figura
Di un vincolo
Tra gli umani istituito a monte rispetto alla DC
Alla decisione di chicchessia
Di un vincolo che l'origine stessa dell'umano di un vincolo nel cui riconoscimento nella puoi confessione pratica attraverso le forme dell'agire soltanto l'uomo può trovare la propria identità questa figura se vogliamo della legge naturale
Sollecita erede al pensare la legge naturale in altra forma
Rispetto a quella della legge della ragione della legge incontrovertibile della legge che sarebbe suscettibile di determinazione ad opera di una facoltà astratta che parla da nessun luogo
E da nessun tempo
La debolezza della predicazione ecclesiastica di fronte ai temi caldi della contemporaneità credo dipenda per molta parte
Dal non avere realizzato un aggiornamento del proprio impianto dottrina filologico
è che invece si impone con ragione di necessità certo il cristianesimo non è riducibile all'enciclica
Riducibile alle encicliche cioè certo che i catechismi Nencini che i documenti di carattere dottrinale parlano una lingua prevedibilmente comprensibilmente segnata da una lunga tradizione concettuale
Ma per capire la verità cristiana e non ci si può non si può partire dalle ciclico teorizzava la verità alla definizione dei dogmi dalle formule
Dottrinali e bisogna partire appunto certa totale dei documenti fondatori dei documenti originali
Dai dal documento che il Vangelo io credo che appunto la la il ritorno riflessivo a proposito della evidenza verità attiva del Vangelo perché c'è un'evidenza meditativa del Vangelo visto avrebbe ricche istruire la filosofia ci molto di più che il discorso con la che la discussione con la la filosofia contemporanea molto di più che la discussione con la tradizione
Neo scolastica
E credo che questo e passare da un Codice diciamo così del sapere e della ragione e quindi con la la noiosissima disputa dei rapporti tra la fede e la ragione quelle robe lì passare da quel codice
Ad un codice di pensiero che riconosca l'originaria struttura
L'originario nesso tra il sapere a proposito della verità della quale l'uomo soltanto può vivere
E la determinazione della libertà umana
Di contro ad un sapere della ragione che appunto porre in luce questa struttura chiamiamola comunali espressione del professor Severino questa struttura originaria
Riconoscere questa struttura originaria sarebbe la condizione per potere istruire non per dare risposta Mattotti è per poter istruire la stessa questione della scienza che non è una questione epistemologica la scienza è una cosa facile cioè e io e assolutamente univoca sulla quale non c'è nulla da discutere il problema non è la scienza cerco la scienza ci alla sui suoi progressi e il mutamenti di paradigma degli Lindgren ma non è questo il problema il problema è questa figura del sapere scientifico
Se vogliamo dare qualche univocità all'esplosione scienza dobbiamo riferirci alle scienze
Era naturale scienze dure alle scienze formalizzate tutto altra tutt'altra considerazione chiederebbero le nuove licenze dell'uomo del Novecento che non hanno processi di univocità e di accumulo paragonabili a quelle delle scienze naturali
Per la porta queste scienze della natura il problema appunto non è epistemologico il problema è di civiltà e di cultura il modo di impatto di questi saperi sui modi concreti di vivere e sui modi con Firth lieti di relazionarsi tra gli umani
Ma farò una virata di novanta gradi rispetto a quello che ho detto ormai un'oretta fa ho parlato della scienza come conoscenza
Facendo finta
Che non loro la scienza non sia anche una trasformazione del mondo non abbia delle applicazioni non ampia
Di una problematica concreta ma è chiaro che quando si parla di limiti
Almeno in parte secondo alcuni in tutto si pensa alle i freni alle politiche Arriba avanti che si possono si devono mettere alla scienza
Si è discusso molto negli ultimi decenni si discute tuttora perché la scienza è arrivata a fare cose uva permette di fare cose che prima non ci sognavamo assoluta
Soprattutto per quanto riguarda il nostro corpo per quanto riguarda la biologia per quanto riguarda addirittura il codice
Che abbiamo in tutte le nostre scelte invece l'insieme di istruzioni per l'uso che permettono alle cellule di sopravvivere
Al corpo di crescere e al momento opportuno di moltiplicarsi
Si sono fatti molti dibattiti si faranno ancora molti dibattiti e se ne sente di tutti i colori
Però
Sia ben chiaro che stiamo parlando dell'antipasto di quello che sarà il dibattito verosimilmente quello vero quello saporito quello grosso quello sul quale veramente tutti dovranno entrare in campo cosa voglio dire
Che per la prima volta nella storia probabilmente l'universo ma certamente della terra una specie è arrivata ad essere in grado di modificare il proprio genoma cioè il proprio patrimonio genetico
Non ha oggi ma Pace pensare che nel giro di quindici vent'anni potremmo fare noi copie
Di Pippo Baudo di Giuliano Amato di Edoardo Boncinelli non è molto interessante fare una copia ammesso che su una copia ma fare eventualmente un bambino con certe caratteristiche o senza certe caratteristiche tutti parlano capito perché di un bambino intelligente come se l'intelligenza forse l'unica dote della terra certo è una cosa interessante soprattutto che non c'era e praticamente fastidioso ma non è che l'intelligenza da sola
Non è che l'intelligenza da sola compendia tutta l'avventura umana quindi un bambino intelligente un bambino bello questo mi sembra già abbastanza più importante un bambino riflessivo un bambino che abbia uno spirito sociale più sviluppato però senza fare la fine degli insetti sociali perché se no allora tanto valeva essere nati
Api o formiche o termiti quindici sono alcune doti che forse potremmo mettere in un bambino è poco importante in venti bambini già il più importante
E non numero altissimo di bambini quando dico bambini intendo ovviamente anche bambini
Questo è il problema che si porrà tra poco
A questo problema c'è una prima osservazione tecnica che spetta a me e poi infinite osservazioni di altro tipo che non spettano a me l'osservazione tecnica che noi sappiamo che non esiste nessun gene che fa una cosa sola
Ogni genere fa una cosa più a altrettante quindi se e quando vorremmo mettere le mani sui dossi geni per esempio sul gene che ci farebbe vivere il doppio in termini di anni
Se quel genere non alterasse niente altro va be tutto sommato forse a parte i problemi economici e dell'INPS forse potrebbe valere la pena Massei concomitante mentre io metto le mani su altre doti per esempio un bambino
Intelligentissimo ma depresso oppure uno che vive tanto ma è assolutamente insopportabile asse i suoi limiti quindi dal ai suoi Sibilia dal punto di vista tecnico c'è questo piccolo problemino
Di sapere bene cosa fare senza scassare altre cose ma lo faremo non lo faremo pensate che quello che ho detto prima sui confini della nostra conoscenza
Potrebbe anche saltare per esempio potremmo anche costruire un essere umano che concepisce le cose a quattro dimensioni
Oppure che vede la luce ultravioletta cosa che immagino nessuno di voi scaffale ecco davanti a questo dilemma concreto che più concreto non si può
I dibattiti che si fanno e che si sono fatti oggi
Se lei si deve modificare il cavolfiore S. illecito mangiare in My esserseli lecito
Scegliere gli il sesso del nascituro quando ancora non è impiantato fanno un po'ridere ma fra quindici o vent'anni questo sarà il problema se tecnicamente sarà possibile
Se i limiti tecnici saranno stati discussi in maniera approfondita ed esauriente toccherà a tutti
Filosofi teologi letterati
Scienziati qualche volta ma soprattutto a tutti i cittadini
Discutere di questo perché state share letto che ci arriveremo state certi che ci arriveremo conviene
Invece di parlar d'altro di girare intorno entrare in questo ribatte qualcuno c'è già entrato c'è già entrato a come si dice a piedi giunti c'è un certo filosofo tedesco che son talmente l'argomento dicendo che il genoma umano è indisponibile voleva dire che non si tocca quindi qualcuno già centrato però è un problema pratico
Che coinvolge anche problemi conoscitivi che ci stava venendo addosso ad una certa velocità
Prepariamoci tutti ad affrontarlo nel modo più razionale secondo me ma certamente nel modo più umano possibile grazie
Professor sedute
Sono questioni
Davvero nello stesso tempo ormai quotidiane da far tremare i polsi quelle che sono emerse dalle parole per i colleghi che mi hanno preceduto e
E seguito e il fatto che siano parte di dibattiti non fra virgolette fra addetti ai lavori
è un qualcosa lo ripeto che riguarda non solo e non tanto la divulgazione di problemi per addetti ai valori ai lavori
La sedusse anche di cattivo ma che riguarda
Ma riguarda il fatto che il discorso sul valore è un discorso che riguarda la democrazia
Riguarda l'educazione ad una nuova forma di democrazia e di cittadinanza perché la democrazia del futuro del prossimo futuro sarà una democrazia cognitiva io la chiamo la democrazia delle conoscenze o non sarà un democrazia
Voglio ripartire dal problema a questo proposito profondo che da tempo ormai cita ponendo
Il professor sederino quello con cui concludeva le sue
Riflessioni e cioè
Il rovesciamento che pare delinearsi oggi e che pare essere la vera novità antropologica dei nostri tempi e rovesciamento alla radice per cui scienza e tecnica diceva il professor Severino puntano i piedi
Rispetto all'adeguarsi agli scopi e limiti imposti da istanze Sterne dalla politica per esempio in questo ovviamente ha a che fare col problema
Delimitato della democrazia chi avvocato in due battute
Poco fa e a questo proposito mi mi piace citare i due tipi di problemi due tipi di confini che senz'altro accompagneranno si spera altrimenti sarà all'estinzione della nostra specie
Il futuro dei nostri dibattiti su questi temi il futuro della scienza che coincide con il futuro dell'umanità come diceva prima il professor Boncinelli è indubbio che le riflessioni sul significato sulle conseguenze delle nuove tecnologie che tanto ci accompagnano in questi anni
Trovano la loro origine profondo motivo di grave preoccupazione
In una crescente divergenza di cui ci parla la scienza io cerco di parlare della scienza a partire da ciò che ci dice
La scienza non so se questo non è plausibile
E qual è questa divergenza la divergenza fra
L'evoluzione biologica della specie umana
E l'evoluzione culturale tecnologica della specie umana
Gli scienziati gli antropologi paleontologi e ci dicono che non c'è nessuna differenza dal punto di vista di o logico anatomico cerebrale
Fra i nostri antenati di quaranta mila anni fa e noi oggi c'è una straordinaria stabilità biologica della nostra specie
Quella che è stata invece l'evoluzione culturale tecnologica della nostra specie per il motivo per cui ne discutiamo anche oggi con con speranza e con preoccupazione
Senz'altro l'accelerazione parossistica che a più riprese
Ha subito l'evoluzione tecnologica senz'altro dodici mila anni fa con l'invenzione della agricoltura per cui è vero che i tanti dibattiti sugli OGM oggi mi fanno ridere si studiasse IMO davvero come l'umanità è nata ulteriormente in combinazione con la nascita dell'agricoltura
E poi la nascita della scienza e della tecnologia la rivoluzione industriale che poi lo sviluppo delle tecnologie della vita e della condizione negli ultimi anni negli ultimi decenni ma allora
Qui si pone effettivamente
La domanda che poneva prima il professor Severino e che a modo suo riproponeva il professore Angelini possiamo affermare io la dico così che si sia sviluppata
Contemporaneamente all'evoluzione accelerata della tecnologia e alla stabilità straordinaria della tipologia umana
Possiamo dire che si sia sviluppato che sia possibile che si sviluppi contemporaneamente una coscienza una cultura una civiltà adeguata circa l'uso di queste straordinarie potenzialità della tecno-scienza
Che sono né buone né cattive anziché sono d'un tempo creatrice
Distrutto il CIPE il divario fra la stabilità dell'evoluzione biologica e la grande pulsazione
Se l'evoluzione tecno-scientifico Ca'rende ancora sostenibile ecologicamente governare politicamente l'agire tecnologico poneva questa domanda in modo molto più ampio e profondo il professor Severino che la domanda il prodotto
Produrrà il suo produttore sarà la tecno-scienza che inevitabilmente diventerà come si dice il vero pensiero unico a definire non solo la direzione dello sviluppo
Dell'umanità ma a ridefinire anche la stessa identità antropologica nostra
Bene attraverso gli sviluppi della tecnologia e della scienza e questa è la seconda considerazione la battuta con cui termino questa mia considerazione aperto però negli ultimi anni una seconda forbice di cui è veramente difficile parlare
Tanto non siamo usi a parlare
Di questo fenomeno
Citavo prima e parlavo prima della originalità del ventesimo secolo il secolo
Delle rivoluzioni scientifiche anche nel secolo delle rivoluzioni scientifiche
E accaduto che si è data una rivoluzione scientifica teorica appunto di quella scienza di cui si interessa
Privilegia talmente Boncinelli e poi a distanza di poco di tanto una ricaduta tecnologica certo badate bene
Conoscenza scientifica della natura e dispositivi tecnologici attraverso i quali interrogare trasformare la natura da sempre si sono intrecciati
Però dopo lo sviluppo della tecno-scienza prima si è sempre data la rivoluzione scientifica e poi l'applicazione tecnologica tant'è che non sempre si è stati in grado di prevedere le conseguenze tecnologiche di una rivoluzione
Scientifica
Fino a oggi attraverso le tecnologie della vita e le tecnologie della cognizione sembra attuarsi un ulteriore divorzio Fortebraccio distanzia azione
Quello fra lo sviluppo del pensiero scientifico della scienza è quello dello sviluppo tecnologico
La tecnologia in alcuni campi in particolare quelli delle tecnologie della cognizione della dell'informatica della cibernetica delle tecnologie e delle attività da pochissimi anni hanno dato il via ad una sorta di evoluzione delle tecnologie paragonabile a quella dell'evoluzione biologica
Spesso sia l'evoluzione e l'emergenza la costruzione di dispositivi tecnologici in assenza di teoria scientifica in grado di interpretarle o governarle
Per questo allora le domande emerse prima filosoficamente antropologicamente
Dal professor Severino e dal dottor dal professore Angelini diventano davvero radicali e pongono dei problemi che riguardano sono d'accordo non tanto il rapporto epistemologico fra etica e scienza
Ma il problema di un nuovo fondamento da dare ad una nuova politica di civiltà una nuova politica dell'uomo grazie
Prego la parola al professor Severino
Non tanto una risposta ma due o tre brevissime impressioni
Io posso soltanto tentare di precisare che la mia affermazione della destinazione della tecnica al dominio non è assoluta e relativa al modo in cui l'Occidente ha mosso il suo primo passerà
Cioè la tecnica e la scienza in relazione a quel primo passo e la coerenza di quel primo passo cioè il vero modo di essere greci e dato non tanto dalla cultura
Libresco del nostro tempo ma è dato dall'attività scientifica o tecnologica
Però questa destinazione della tecnica atomiche relativa non è l'ultima parola il problema dell'ultima parola per la parola decisiva l'ho lasciato fuori campo
E ci porterebbe molto lontano ma qui intendevo soltanto dissipare all'equivoco
Di un intendimento del mio discorso con un discorso tecnico Crati con no in relazione al tempo storico in cui noi ci troviamo interrelazione a questo tempo storico la tecnica sì all'ultima parola ma non assolutamente
Secondo spunto
Mi piace moltissimo quello che Veltroni come gemelli e al allora provo a dire qualcosa che forse
Subito noti piacerà ma
Pensandoci su può darsi che ti vengo a piacere
Intendo dire questo della
Il fatto cioè che lo scienziato in laboratorio non ha a che fare soltanto con le proprie idee scientifiche ma lo scienziato è fatto anche tu lo sei molto bene perché il professor Boncinelli anche un letterato finissimo e quindi lasciato il secondo
Lo scienziato i lavoratori anche delle idee non scientifica
Intendo nel sostenere questa tesi e le idee non scientifica e determinano il comportamento scientifico dello scienziato in lavoratori
Ringrazio dall'applauso anche se non capisco bene perché me l'hanno fatto nascere
E perché dico dico questo perché se in laboratorio c'è uno scienziato cattolico
Questo licenziata cattolica non farà tutte le cose che tu hai detto che l'uomo può fare
Perché innocenza avverte cattolico si porrà quei limiti che religione cristiano cattolica impone quando i lavoratori si troverà invece uno scienziato che avrà sentito le voci quelle voci del pensiero filosofico degli ultrà gli ultimi due secoli quali dicono non esistono limiti assoluti
Allora potrà fare tutto quello che dici tu
E che vuol dire che il pensiero filosofico ancora una volta
Stabilisce il campo di gioco della tecnica cioè non è una riflessione
Estrinseca rispetto all'agire tecnico e rispetto alla quale l'agire tecnico posso alzare le spalle no la voce del pensiero filosofico degli ultimi due secoli che è una voce terribile intendiamoci
è una voce terribile questa voce da lascia le briglie sul collo alla scienza alla quale potrà sommare all'uomo il Niger già pensato questo concetto
Il Superbowl ad andare oltre l'uomo e e allora anche qui si tratterebbe di capire che sta producendo sì una sorta di simbiosi
E lo so che questa è una sorta di predizione ma qui dobbiamo fare un convegno a proposito della legittimità delle previsioni in campo non quantitativo ma lasciamo stare o non riuscì striscianti ricostituzione denso
Andiamo verso un tempo in cui dieci sono come due un amo dire due Promessi Sposi l'apparato scientifico-tecnologico il pensiero contemporaneo percento
Qualora sia consapevole che la propria forza due promessi sposi che vanno avvicinandosi quando la tecnica sentirà la voce de conoscenza tecnica sentirà la voce del pensiero filosofico allora si assisteremo proprio a quel processo di cui parlava Boncinelli
Una tecnica che porta verso dove
Ecco li potremo stabilire una dunque verso una situazione che potremmo chiamare il Paradiso dalla tecnica
L'uomo che ha a disposizione la possibilità di fare tutto ciò che vuole io credo che in quel momento ecco a verrà fuori la necessità di ridiscutere le premesse teoriche in base alle quali l'Occidente ha fatto il primo passo
Ha inventato la Filosofia ha inventato il cristianesimo ha infettato la scienza è si dovrà discutere il senso della verità secondo cui l'Occidente si è costituito quando si produrrà quel paradiso della tecnica
Si capirà anche
Che la
Ecco la verità assoluta della felicità raggiunta sarà problematica
Perché non non potrà essere un sapere assoluto come quelle piste Nico a garantire questa felicità
E allora un paradiso in cui si è problematica mente felici diventa un inferno ed all'incomincerà un nuovo tempo il tempo dalla riflessione su questo paradiso infernale
Penso che tutti noi a partire dal sottoscrittore moltissime domande da fare relatori sulla loro
Stimolanti de purtroppo per motivi di tipo organizzativo mi è stato chiesto di essere molto preciso sulla chiusura di questo incontro e così faccio non sarà una verità trascendentale ma il tempo è scaduto grazie a tutti di essere stati qui