La rassegna della stampa estera

Quando non gli ascoltatori di Radio Radicale giovedì primo novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati David Carretta anche quest'oggi l'apertura ci occuperemo di Iran né della crisi sull'al programma nucleare
I terra nella notizia
Ieri è che la Russia sì oppone alle sanzioni unilaterali in particolare alle sanzioni decisa dall'Amministrazione Bush la scorsa settimana questa però nonne una novità noi
A proposito di Randi proporremo un'analisi dal Times di ieri secondo cui
La paura è il contrappeso all'eccessiva fiducia
Di Teheran leggeremo anche
Il Word briefing del Guardian che parla degli scontri interni all'attuale regime iraniana questa
è una speranza perché
Si ponga fine alla crisi sul nucleare
Parleremo poi anche di proliferazione in tutto il Medioriente con le figlie voi un lungo
Dossier pubblicato ieri il mondo arabo si lancia nel nucleare perché perché le ambizioni nucleari dell'Iran e i timori di una bomba cita spingono l'insieme
Dei Paesi arabi sunniti a dirigersi
Verso la tecnologia
Nucleare in chiusura poi ci occuperemo anche di Birmania la notizia di ieri
Sono le prime manifestazioni dei monaci buddisti dopo la repressione dello scorso mese contro movimento democratico e non violento
Leggeremo un articolo dalle mondo Birmania l'Occidente estivi del sulle sanzioni vi proporremo anche un appello lanciato ieri da Pascal Bruckner André Glucksmann alternare rilevi Christoph von uditi Biotto
Su uno dei tanti dissidenti che sono scomparsi
Nei giorni scorsi nelle carceri birmane ma cominciamo con l'Iran vogliamo
Partire dal urto briefing del Times ieri firmato da Abramo M. Maddox la paura il contrappeso all'eccessiva fiducia
Dell'Iran il titolo scrive il quotidiano conservatore di Londra
La visita Martellini rende il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov
Non è necessariamente una cattiva notizia nei cinque anni di tentativo di convincere Teheran a rinunciare alle sue ambizioni nucleari
Certo potrebbe servire a cementare un'alleanza che è stata uno degli strumenti più efficaci dell'Iran per evitare le sanzioni
Ma una più positiva interpretazione potrebbe essere che la Russia a sua volta non proprio felice
Di un Iran armato con la bomba nucleare sta solo chiudendo un occhio e non tutte e due su quello che l'Iran di cioè essere un programma pacifico
Nonostante tutte le tensioni della scorsa settimana condotta era né Washington si sono scontrate sulle nuove sanzioni americane
Il prossimo vero evento importante è un rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica previsto per la fine novembre
Da questo punto di vista lo sviluppo più negativo che l'Agenzia di Vienna deciso di diventare un player nei negoziati nel fine settimana
Come del Baradei il suo direttore ha chiesto ristretti uniti di allentare la pressione contro Teheran e c'è da scommettere che indipendentemente dai dati di fatto il prossimo rapporto dell'Agenzia
Sarà sufficientemente generoso con l'Iran da consentire a Russia e Cina di rimanere distanti dagli Stati Uniti
Non deve sorprendere poiché l'Iran appaia tanto fiducioso scrive al Times ci sono una miriadi di ragioni per essere rassicurati sul fatto che le minacce di punizione non avranno seguito
Una di queste il presso del petrolio che ha raggiunto un livello record
La recente visita di Vladimir Putin e quella del suo Ministro degli esteri l'altro giorno sono un'altra ragione l'Iran benefici anche del sostegno della Cina come dimostra lo schiaffo dato da Pechino
Al Ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni l'altro giorno quando
Livni ha chiesto sostegno sulle sanzioni la risposta è stata no la diplomazia ancora molta strada da fare ha detto la Cina
Ma più di tutti conta la determinazione di El Baradei di differire la prospettiva di sanzioni più dire più dure da parte dell'ONU
Determinazione che per il Times diventata evidenti in agosto quando il direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica firmato un accordo con l'Iran sulle attività passate nucleari ma sulla questione dell'arricchimento dell'uranio insomma
Decisivo sarà il suo rapporto probabilmente
Positivo previsto per la fine di novembre detto questo aggiunge il quotidiano conservatore britannico occorre ricco non
Lasciare che l'attenzione con cui l'Iran sta seguendo il dibattito internazionale dimostra che terranno né troppo rassicurato un terzo round di sanzioni dell'ONU
Non si può ancora escludere
Ma ci sono anche molti segnali secondo cui le sanzioni che gli Stati Uniti hanno imposto da soli stanno funzionando le ultime quelle decisa la scorsa settimana hanno come obiettivo di scoraggiare
Che europee dall'investire in Iran inoltre in patria ma quando io già potrebbe aver esagerato con il licenziamento del capo negoziatore sul nucleare Alì Larijani
Le proteste da parte dei critici compresi alcuni membri del Parlamento hanno costretto il Presidente a reinserire la Ricciardi nel suo team dei negoziatori anche se con una posizione inferiore nel frattempo
I candidati presidenziali americani stanno facendo un lavoro superlativo nel confondere il mondo sulle future intenzioni americane nei confronti dell'Iran
Dopo le elezioni presidenziali del prossimo anno
I candidati americani hanno infatti adottato tutte le posizioni impossibili anche se con una certa preferenza per la belligeranza
Tutto questo conclude il Times lascia l'Iran preoccupato soprattutto nell'incertezza
E questo è un contrappeso alla sua crescente fiducia
I giardinieri con i lavori pubblici si Montis all'approfondimento e c'è la questione degli scontri interni al regime iraniano Stato di disordine il titolo ad ascoltare
George Bush Dick Cheney iraniani vivono sotto lo stivale di una dittatura monolitica guidato da fanatici
Ma se la repressione politica è sempre presente nel regno dei molla un dibattito sempre più vibranti in vista delle elezioni parlamentari del prossimo marzo sta evidenziando la menzogna della parodia totalitaria della Casa Bianca
Gli oppositori del regime sperano che questo inizio di dialogo di confronto nazionale possa essere
L'inizio anche di una più ampia trasformazione e la fine del parole di guerra
Scrive tease dall'immediata iraniani parla
Palla non di numerosi partiti e fazioni che stanno tentando di formare alleanze con l'avvicinarsi delle elezioni parlamentari
Da una parte c'è la fronte unito dei principi formato dai fondamentalisti più duri che sostengono l'attuale Governo e ma non da Ahmadinejad
Ma si sta organizzando a livello nazionale anche una coalizione nazionali conservatori tradizionali cioè un po'meno falchi stanno puntando su Mohammed Barker Khalif bassi il successore di ma Mouhdach ma di merchant come sindaco di Teheran
E che da allora sì
è in contrapposizione con l'attuale Presidente
Ma che Calibano affar suo volta legato da lì la Risano in capo negoziatore sul nucleare recentemente rimosso diatribe da Ahmadinejad pur essendo un protetto del leader supremo di Khamenei
Una terza alleanza questa volta di conservatori moderati pragmatici quindi ne tradizionali né falchi si sta formando attorno all'ex Presidente Trust Fund Giani ad altri oppositori di Ahmadinejad questa terza Leanza
Dovrebbe formare una grande coalizione con una quarta forza elettorali riformisti del fronte di partecipazione nazionale i loro alleati che fanno riferimento a Mohammed Khatami un altro ex Presidente che a favore del dialogo con l'Occidente
Questa alleanza e probabilmente cambieranno da qui a marzo scrive il Guardian delle ragioni al sistema elettorale governato dal Consiglio dei guardiani
Che non riconosce le fazioni e partiti politici questo potente Consiglio dominato dai conservatori al potere di decidere arbitrariamente le candidature
Ed è visto come un altro ostacolo ad elezioni moderne libere e giuste ma non manca il dibattito e non mancano riscontri tutte le sanzioni dicono che le altre saranno sconfitte con attacchi
Reciproci molto pesanti non mancano le questioni scottanti
Le prestazioni di Ahmadinejad come Presidente sono state pesantemente criticati in particolare per i suoi fallimenti nel creare posti di lavoro distribuire benefici derivati dei redditi del petrolio alzare distante ardita
Il fratello di Catania pensa Cattani
Parlando della politica interna ed estera di Ahmadinejad e delle minacce americani di attaccare l'Iran avvertito che ora il Paese sull'orlo della distruzione un altro assalto all'establishment politico arrivato la scorsa settimana da un editorialista secondo cui
Le giovani generazioni sono stufe dei dinosauri della preistoria nell'attuale leadership perché sono sono interessati a difendere lo status quo e usare tutti i poteri per proteggere il passato
L'inflessibilità ideologiche insieme all'interesse personale hanno incoraggiato l'intolleranza del radicalismo quelli al potere hanno riportato alla luce i metodi più duri e violenti per affrontare i loro oppositori
Secondo questi dito realista lo stato delle cose non può durare questi dibattiti rigorosi per il Guardian netta contraddizione con la fotografia immaginata da Bush di una nazione in catene bastano anche incoraggiando le speranze dell'opposizione
Che una sconfitta alle elezioni parlamentari degli alleati di Ahmadinejad a marzo possa trasformarsi in una sconfitta presidenziale nel due mila e nove
Secondo questo scenario
Bush Ahmadinejad potrebbero lasciare l'incarico nello stesso momento un cambio di regime democratico che potrebbe salvare lira nel mondo se solo gli Stati Uniti sapranno aspettare così
Sì Montis dal sul Guardian di ieri in realtà però non è detto che un régime Cengio negli Stati Uniti possa far cambiare politica la prossima Amministrazione americana se ne occupa oggi le mondo con questo
Titolo l'Iran focalizza al dibattito a due mesi dalle primarie americane
L'Iran è diventato una delle principali questioni dalla campagna per le elezioni primarie per i repubblicani un modo di parlare di sicurezza nazionale evitando imbarazzanti discussioni sull'Iraq per i democratici un modo per attaccare la favorita Hillary Clinton
A parte il candidato texano rompo olio che si era opposto la guerra in Iraq i repubblicani non si fanno problemi quanto la dottrina Bush di attacco preventivo
L'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani ha promesso di rispondere di rispedire l'Irlanda i cinque dieci anni indietro se nel caso in cui dovesse dotarsi dell'arma nucleare
Lunedì Giuliani accusati i suoi avversari democratici di voler negoziare ad ogni costo conteranno e tutto il dibattito tra Hillary Clinton e Barack Obama di sapere se inviteranno Ahmadinejad Bin Laden alla cerimonia di investitura
Era utilizzato Giuliani quanto I democratici il voto di Hillary Clinton che raccomanda busti classificare i guardiani della rivoluzione in Iran come un'entità terroristica aperto la via alle critiche
E la sola Scuotto candidati democratici ad aver approvato questo
Testo
A questo proposito la visto
L'articolo che apriva ieri il Washington post gli avversari di Hillary Clinton all'attacco la favorita e prese di mira nel dibattito più vivo c'è stato l'altro giorno tra i candidati democratici a soli due mesi dalle prime
Primarie rivali della senatrice Clinton hanno sfidato la favorita accusandola di essere disonesta e di aver incoraggiato il Presidente Bush a dichiarare guerra contro l'Iran
L'ex senatore John Edwards che si trova in terza posizione nei sondaggi ha guidato la carica contro Hillary Clinton nel quarto di
Sei dibattiti ufficiali Edwards ha rimproverato Clinton di aver votato per
Designare le guardie della rivoluzione in Iran come un gruppo terrorista soprattutto l'accusata di essere corrotta gli elettori resto Edwards meritano un Presidente americano che dica loro la verità
Nonché dica una cosa un giorno e un'altra il giorno dopo
Il senatore Barack Obama che lui sotto pressione per prendere una posizione più dura
Contro Hillary Clinton l'ha criticata direttamente per non aver reso pubblica la sua corrispondenza quando era first lady
Ma ha mantenuto comunque un profilo basso descrivendo la sua tendenza alla segretezza semplicemente come
Un problema così
Così tra l'altro Washington post su questo dibattito Guana tenuto una posizione più ambigua sul
Sull'Iran torniamo al nucleare con lo affidiamo che ieri pubblicava un lungo e approfondito dossier
A proposito della corsa alla proliferazione in tutto il Medio Oriente
Il mondo arabo si lancia sul nucleare dopo Marocco Algeria e Libia anche l'Egitto progetta la costruzione di quattro reattori ci sono altri Paesi arabi sud Italia mangio Giordania che vogliono dotarsi di un
Programma nucleare civile mentre le monarchie del Golfo Persico cercano una fonte di energia alternativa al petrolio cioè
Ancora una volta un nucleare perché perché le ambizioni nucleari dell'Iran e i timori di una bomba sciita spingono l'insieme dei Paesi arabi di obbedienza sunnita dirigersi verso la tecnologia nucleare il cui uso civile può servire
Anche per applicazioni militari questa la sintesi in prima pagina vediamo un'analisi di montagna piccata il nucleare al vento in poppa in Medioriente a lungo passivi di fronte al programma nucleare israeliano che data degli anni Cinquanta i Paesi arabi hanno
Sono stati risvegliati dalle ambizioni dell'Iran sospettato dal due mila e due di avere un programma militare segreto
Lo spazio di qualche mese numerosi Paesi del mondo arabo musulmano hanno manifestato la loro ferma intenzione di sviluppare un programma nucleare civile
Queste grandi manovre nel settore del nucleare hanno contribuito a risvegliare lo spettro della proliferazione rampante in Medioriente
Di natura intrinsecamente duale il controllo del ciclo dell'altro ma a fini civili permette agli Stati di acquisire uno out che permetterebbe loro di passare da applicazioni militari come dimostrano i precedenti indiano pachistana nordcoreano
è una decisione di natura politica e strategica conferma John Worst all'esperto di non proliferazione al centro di studi strategici internazionali a Washington la crisi attorno al programma nucleare iraniano ha convinto gli Stati arabi
Soliti a prendere le loro preoccuperei cauzioni in vista dell'avvento temuto di una bomba sciita questa corsa al nucleare ha fatto nascere una sorda inquietudine tra i responsabili occidentali
L'emergere di un poter islamista in un Paese convertito nucleare costituisce infatti uno dei principali incubi di Washington e dei suoi alleati dopo
L'undici settembre inquietudine che è cresciuta anche dopo il raid del sei settembre condotto da Israele contro misteriosi installazioni siriane
Il fatto che Damasco non abbia gridato allo scandalo lascia pensare che il deserto siriano nascondesse un reattore nucleare di ispirazione nordcoreana un materiale sensibile in partenza per l'Iran
Nei due casi lo strano incidente conforta le preoccupazioni degli Stati arabi e la loro presa di coscienza
Della loro vulnerabilità nel cuore del pericoloso braccio di ferro iraniano americano così tra l'altro presidiano che ci informa però nelle
In in prese e che si occupano di nucleare le imprese francesi che si occupano di nucleare cercano di entrare
In questo lucroso business in Medioriente c'è un'altra piccola notizia interessante le ambizioni nucleari saudite si appoggiano sul nuovo pachistano
Incaricato di questo dossier scrive le Figaro il principe saudita calende ben sul Tanner vice ministro per la difesa
Che era presente nell'ottobre due mila cinque l'ultimo test nucleare del Pakistan i sauditi sono sospettati di aver finanziato le capacità nucleari di Islamabad alcune fonti affermano che la bomba saudita è già pronta
In Pakistan tra l'altro nel Regno Unito cioè
Polemica per la visita del re
Abdullah il Times indicava a questo il suo editoriali mi chiedeva sostanzialmente di accogliere
Positivamente re saudita il Regno Unito ha ragioni sensate per cercare di avere buone relazioni con l'Arabia Saudita scrive il quotidiano conservatore di Londra
La principale e l'Iran non solo l'Iran ma anche sunniti iracheni e la lotta contro il terrorismo su questi fronti
Va beh sa unità secondo il Times è fondamentale
Siamo in chiusura brevemente però ci vogliamo occupare anche di Birmania perché ieri ci sono state le prime manifesta Simoni dei monaci buddisti dopo la repressione dello scorso mese contro movimento democratico e non violento manifestazioni nel centro
Del Paese circa duecento monaci coinvolti oggi se ne occupa le mondo la notizia richiamata in una
In una breve ma le Monde pubblica tutta una serie di articoli sulla Birmania il principale l'Occidente si divide sulle sanzioni
Dialogo pressioni diplomatiche incentivi finanziari sanzioni più di un mese dopo la repressione delle manifestazioni e nel momento in cui alcuni monaci buddisti sono di nuovo scesi in strada la questione dei mezzi di cui dispone la comunità internazionale per fare pressione sulla Giunta birmana
E al centro di una visita in sia del Ministro degli esteri francese
Bernardo Kushner le mondo spiega che Washington vuole sanzioni finanziarie mirate di grande ampiezza per ostacolare le transazioni finanziarie dei dirigenti della Giunta
Nell'ottica di dare un impulso un vero cambiamento politico nel Paese l'Unione europea invece adottato un approccio più moderato in cui le sanzioni sono concepite solo come segnale politico
L'Europa infatti preferisce mentre l'accento sugli aspetti diplomatici come mobilitare i Paesi della regione che però a questo lo aggiungiamo noi non è che si mobiliti no
Troppo ad ogni modo va segnalato il fatto che gli umani Right Watch chiede sanzioni finanziarie molto dure contro la Giunta perché questo è l'unico modo per convincere
I generali a un dialogo con i dissidenti con l'opposizione
Dicevamo le Monte ubicati diverse cose un reportage sulla sparizione di alcuni monaci
Buddisti un articolo sulla scomparsa di alcuni giornalisti della radio voce democratica della Birmania che trasmette dalla dalla Norvegia e infine pubblica anche un appello di Pascal Bruckner André Glucksmann interna retribuiti
Christoph ONU ditte Biotto e bisogna salvare mille ecco Niang la giunta militare birmana sta vincendo la sua scommessa per installare il silenzio la dimenticanza e la morte dopo la prova di vita lanciati in faccia al mondo
Dal suo popolo verso i monaci
Lo constatiamo ogni giorno con una smobilitazione di energie di emozioni e di proteste e questo nel momento in cui almeno un migliaio di oppositori politici stanno stube subendo il peggio nelle prigioni birmane tra loro cioè appunto mille con
Migneco venga arrestato nell'ottantotto liberato nel due mila e quattro dopo sedici anni di tortura arrestato di nuovo il ventidue agosto all'inizio del manifestazioni da loro è scomparso solo scomparso nessuno dice nulla nessuna cancelleria
Protesta né sì interroga così tra l'altro
Pascal Bruckner en André Glucksmann Bernard-Henri levi su nel mondo di oggi abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale