Intervento del Ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema al termine del 20° World Energy Congress

Gentili ospiti eccellenze delegati
Enzo avevo visto e che in Italia
è un grande onore per me e avere la possibilità di intervenire a conclusione dei lavori del congresso mondiale delle energie
Del resto
è stato un grande privilegio per il nostro Paese
Avere potuto
Ospitare
Questo ventesimo congresso
La prima volta
Per l'Italia
E davvero voglio esprimere un apprezzamento sincero
Per il lavoro eccellente che è stato mosso
Credo che gli incontri di questi giorni che hanno avuto vasta eco
Sulla stampa internazionale
Sono serviti a mettere in evidenza una volta di più
Il carattere globale
E la natura interdipendente delle questioni connesse
Con le merci
A questa interdipendenza in materia energetica pochi Paesi sono sensibili come l'Italia
Il cui fabbisogno dipende per circa il novanta per cento dalle importazioni dal resto del mondo
E poche questioni occupano un ruolo centrale nell'agenda politica globale
Come quella della sicurezza degli approvvigionamenti energetici
Assieme a quella della gestione dei cambiamenti climatici
Due questioni oramai indivisibili le facce della stessa medaglia
Un nodo
Che assume un rilievo assolutamente prioritario nelle relazioni internazionale
Non è un caso che proprio
Questi temi siamo stati al centro degli appuntamenti internazionali di maggior rilievo del due mila sette
Da quelli già svolti come il vertice del G otto di CAI lega andando
A quelli che abbiamo alle porte come la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Bali
E lo straordinario interesse che l'argomento suscita mi sembra rispecchiato anche
Dal livello
Davvero rilevanti delle delegazioni che hanno partecipato a questo congresso
Sia delle delegazioni istituzionali
Sia
Della
Rappresentanza così significativa del mondo dell'impresa
Delle principali impresa energetiche del mondo
Sia per la presenza del mondo scientifico
D'altro canto
Si tratta davvero
Della questione
Cruciale
Che la natura di questa questione sollecita una risposta
Della comunità internazionale
La difficoltà
Che non possiamo nascondere
A mettere in campo una risposta adeguata
Non dipende soltanto dalla oggettiva complessità della questione
Ma
Dai limiti del modello di governance esistente su scala globale
E forse adesso la questione come questa
Mette
Alla luce
I difetti e l'inadeguatezza
Del modello di governance
A cui oggi noi affidiamo la soluzione dei grandi problemi comuni dell'umanità
L'approvvigionamento di fonti energetiche
La qualità della biosfera non rappresentano variabili indipendenti dell'equazione mondiale dello sviluppo
Ma di questa equazione Insiel rappresentano un fattore centrale e determinante
L'interrelazione tra le dinamiche della domanda globale
La domanda di energia l'immissione di gas inquinanti il nesso tra il mercato delle fonti energetiche la distribuzione della ricchezza su scala mondiale
Hanno
Oggi questo nesso è diventato oggi davvero inscindibile
Secondo stime attendibili la recente impennata dei prezzi degli idrocarburi ha comportato lo spostamento
A beneficio dei paesi produttori di oltre l'uno per cento del PIL globale
I rapporti tra sviluppo di fonti rinnovabili
E negoziati sul commercio internazionale in particolare per quanto riguarda
L'apertura dei mercati dei prodotti agricoli
Suscettibili di utilizzo come bio commestibili su cui
Ha riferito
Il Direttore generale del dato del litio Pascal Lamy
Le implicazioni delle questioni energetico ambientali sulla stabilità
Non sono globale ma anche interna ai singoli Paesi
Accanto agli scenari allarmanti ma tutt'altro che
Irrealistici
Illustrati
Dal Presidente del panel intergovernativo incontro Heimat Cenci
Come pure alle proiezioni elaborate dal ruolo NRG Outlook presentato in questi giorni dall'Agenzia internazionale dell'energia
Conviene avere presente
Ad esempio la circostanza sintomatica che i recenti moti di protesta in Birmania
Hanno avuto come causa scatenante anche una decisione del Governo di aumentare il prezzo dei combustibili
Gli esempi che ho portato sono dimostrazioni evidenti
E tutt'altro che esaustive che la questione energetico ambientali è per molti aspetti la questione dei nostri tempi
E tende sempre di più
Ad essere centrale
Nel tempo che verrà
Di fatto di fronte ad una
Sfida di questa portata di questa complessità
Che non è soltanto tecnica economica ma direttamente politica
La ricerca di soluzioni condivise su scala mondiale
è un'opzione obbligata
L'Uefa maggior ragione per un Paese come l'Italia che da tempo dovuto accantonare anche in questo ambito ogni velleità di autosufficienza ammesso che ne abbia mai coltivato
Ma nessun Paese per quanto potente o area geografica potrebbe illudersi di contare esclusivamente sulle proprie forze
Perché è una risposta efficace a questa sfida deve poter comportare una mobilitazione della comunità internazionale nel suo complesso
Per l'Italia ma non solo per noi la dimensione energetico-ambientale dunque una componente fondamentale della politica estera
Come può esserlo una dimensione che tocca gli interessi vitali del Paese
In coerenza con la vocazione profonda della nostra visione delle relazioni internazionali il nostro approccio
Passa attraverso il rafforzamento della cooperazione multilaterale
E l'approfondimento di quello che per noi
E
Basilare
E cioè il partenariato
L'interdipendenza organica fra produttori
E
Consumatori
Crediamo innanzitutto che il rapporto con i Paesi emergenti
O con i grandi Paesi che riemergono come protagonisti sulla scena mondiale verso la Cina l'India
Che sono grandi protagonisti della storia dell'umanità e che torno a questo ruolo in modo prepotente
Il rapporto con questi Paesi
Sempre più destinati secondo le stime rese noto appunto dall'Agenzia internazionale dell'energia
Ad un ruolo di protagonisti
Che già di fatto occupano questo rapporto va posto nella giusta prospettiva
Che non può essere quella di un antagonismo serrato
Di una corsa competitiva all'accaparramento di fonti di energia sempre più limitate
Che rischierebbe di vedere pochi vincitori
E molti se non tutti sconfitti
Come ha opportunamente ammonito il Presidente Prodi
Chiedere a Cina edilizia
Così come alle grandi altre economie emergenti di arrestare il proprio sviluppo
Per permettere di rimediare agli squilibri di cui altri portano la principale storica responsabilità
Sarebbe
Moralmente inaccettabile
Economicamente controproducente e soprattutto
Politicamente scarsamente realistico
I Paesi emergenti rappresentano indubbiamente una parte del problema
Allo stato attuale è bene ricordarlo e bene ha fatto l'agenzia internazionale ricordarcelo una parte è pur sempre inferiore a quella che portano soldi si i Paesi tradizionalmente industrializzati
Ma sono anche prima di tutto una parte essenziale della soluzione soprattutto con il loro contributo
Possono concorrere in modo determinante alla nostra sicurezza alla nostra competitività che i nostri stessi impegni contro il cambiamento climatico
La sicurezza energetica
Così come le altre priorità della politica energetica non può essere prerogativa di obiettivo
Di un singolo Paese
C'è un principio di indivisibilità della sicurezza energetica
Che riguarda tutti
Ad esempio all'interno dell'Unione europea
Tutti gli Stati
Dell'Unione europea
Che nel rispetto di scelte nazionali
In materia di mix di combustibili
Tuttavia
Punta ad un mix europeo sostenibile
E presuppone un nuovo rapporto tra fornitori e consumatori
E sempre più evidente l'inadeguatezza
Di un approccio che circoscrive i rapporti con i produttori alla dimensione commerciale della compravendita delle
Delle risorse
Gli stessi Paesi detentori di fonti fossili di energia rifiutano di contemplare un futuro fondato su un'unica risorsa
E chiedono giustamente di ampliare le loro prospettive opzioni a medio e lungo termine in sostanza
Occorre perseguire l'evoluzione dei rapporti tra Paesi produttori e i Paesi consumatori verso forme più strutturate di interdipendenza che trascendono la logica del mero scambio
Perché in una prospettiva più ampia
Il mercato della tecnologia avanzata dei Paesi consumatori sono indispensabili all'economia dei Paesi fornitori
Direi
Che in quest'ottica
Sì si può non gli accordi sottoscritti nell'ultimo anno tali aziende italiane del settore
Dalla Russia all'Algeria e proprio ieri abbiamo perfezionato
Con il Governo algerino un importante accordo per la realizzazione di un nuovo gasdotto
Questi accordi non si limitano allarme era
Fornitura di materia prima
Noi non vogliamo essere più soltanto compratori
E
Ai Paesi produttori ci rivolgiamo non soltanto come a dei venditori
Puntiamo ad una integrazioni
Apriamo il nostro mercato alle impresa e di questi Paesi
Puntiamo a diventare noi stessi proprietario di una parte della materia prima e impegnati accanto a loro nella ricerca e nella valorizzazione delle fonti di energia
Siamo convinti che questo tipo di integrazione
Favorisce un rapporto organico garantisce sicurezza energetica di lungo periodo
Crea
Accampato alla relazione commerciale una integrazione economica e un partenariato politico
Penso che questo tipo di rapporto
Potrebbe fungere un po'da modello
Per l'insieme
Dei Paesi consumatori e i più avveduti fra questi si muovono già in questa direzione
A questo stesso approccio auspicheremmo che possano essere informate le politiche di settore dell'Unione europea
Che costituisce
La dimensione
Primaria dell'azione esterna dell'Italia
Cento
Prego condizione di una politica energetica comune e la creazione di un unico mercato continentale con regole condivise da tutti per porre rimedio alla rigidità e frammentarietà dei sistemi nazionali
A tale fine occorre realizzare urgentemente una piena interconnessione su scala europea delle reti elettriche del gas
A che facendo ricorso alle risorse previste dai programmi europei tende
E promuovendo
Un ricorso un coordinamento più efficace
Nella gestione delle reti
Ciò determinerebbe chiari benefici sui prezzi al consumo per le famiglie che per le imprese
E contribuirebbe a prevenire il ripetersi di blackout in occasione di avvenimenti imprevisti
Come è accaduto e anche recentemente
In tale contesto la recente proposta di terza direttiva europea sulle liberalizzazioni contiene importanti e positive novità
Nella realtà però assistiamo ancora ad approcci non coordinati mentre sarebbe necessaria una maggiore coesione tra le politiche europee
I grandi Paesi produttori
Penso ad esempio il rapporto tra Unione europea e Russia
E non lo dico certamente nell'ottica dell'interesse
Particolare d'Italia
L'Italia è uno dei Paesi che ha costruito uno dei rapporti più forti e più efficace con la Russia
Ma nell'ottica europeista
Di una relazione con questo grande vicino e grande produttore
Che dovrebbe vedere insieme i Paesi europei nell'interesse comune
Ma la politica comune deve anche essere in grado di indicare le linee guida per un'efficace azione esterna nelle questioni energetiche climatiche
Facendo leva sull'esigenza come ho già detto di instaurare rapporti di collaborazione
Con i Paesi produttori ma anche con quelli di transito così come con quelli a forte crescita di consumi energetici
Specialmente nelle energie
Il confine tra politiche interne ed esterne dell'Unione è sempre più sottile
I Governi e la Commissione dovranno assicurare la massima coerenza nelle due dimensioni così come negli ambiti ad esse collegati
Dalla tutelare la concorrenza
Alla politica commerciale per conseguire gli obiettivi che ci proponiamo
Il problema della diversificazione dei fornitori e del riequilibrio delle fonti primarie non può essere messo da parte
Da alcuni anni l'Europa registra una crescente dipendenza da un'unica fonte il gas naturale
E noi siamo fra i Paesi più esposti da questa tendenza una dinamica che non è sostenibile nel lungo termine soprattutto se si considera che questa materia prima e importata da pochissimi Paesi
Un primo passo in direzione dell'auspicato riequilibrio è costituito da un consolidamento dei rapporti con i partners produttori fondato su condizioni di vera reciprocità
In parallelo
è opportuno ricercare percorsi nuovi
E
Possibilmente alternativi a quelli oggi più sfruttati per il transito degli idrocarburi dalle aree di produzione verso il nostro Paese dell'Europa
A noi interessa naturalmente il sud dell'Europa e da questo punto di vista la Turchia riveste un ruolo fondamentale
Per l'Unione europea nel suo insieme in quanto snodo strategico per il transito delle risorse energetici
Al Mediterraneo guardiamo come area di interesse prioritario per l'Italia e per l'Europa
Tanto più in ragione dei segnali di crescente dinamismo e domanda di collaborazione che vengono dai paesi della sponda sud anche nel settore energetico
In realtà tutta l'area che congiunge l'Europa i paesi dell'Asia centrale in via è una via di crescente importanza strategica per i rifornimenti energetici
Anche per questa ragione sicurezza energetica e importante completare l'allargamento a sud est dell'Unione europea
è importante aprire la porta dell'Unione I Paesi dei Balcani è importante continuare nel processo di negoziato ed integrazione della Turchia
Proprio
L'esempio che ho appena fatto dei risvolti di sicurezza energetica dell'allargamento dell'Unione europea
Ci dimostra come quello della sicurezza energetica e ambientale sia un filo conduttore che attraversa le questioni di maggiore rilievo della politica estera
Ed è la politica di sicurezza
E del resto alle priorità che secondo il giudizio abbastanza diffuso devono costituire i pilastri della futura politica dell'Europa in campo energetico ambientale corrispondono altrettanti
Imperativi della cooperazione internazionale in materia
Mi riferisco alla priorità del risparmio e dell'efficienza energetica
Mi riferisco alla diversificazione del mix energetico e da questo punto di vista
Voglio menzionare soltanto gli accordi di cooperazione energetica con gli Stati Uniti che il ministro Bersani ha siglato
Proiettati su fonti innovative ed ecocompatibili
Quale il nucleare di nuova generazione
Voi sapete
Che il tema del nucleare è una questione delicata per il nostro
Paese passato ed è anche che l'attuale Governo e quantomeno intenzionato a riportare l'Italia nel campo della ricerca
Sullo sfruttamento dell'energia nucleare
Per fare in modo che il nostro Paese possa almeno recuperare il gap che si è accumulato nel corso di questi anni in questo campo
Infine e mi riferisco alla ricerca all'innovazione in nuove tecnologie indispensabile a conseguire quegli avanzamenti in assenza dei quali l'equazione di sviluppo sicuro sotto il profilo dell'approvvigionamento energetico e sostenibile si rivelerebbe in soli
è innegabile che su questo fronte l'Europa abbia dato un buon esempio
Con gli impegni assunti nel Consiglio europeo di marzo del due mila sei
Ma il ruolo di leadership che l'Europa a
Meritoriamente mediocre
è senza dubbio scelto di assumere
In un settore cruciale dell'equilibrio globali
Va misurato uguali
Che
Sulla base della capacità nostra
Di coinvolgere l'intera comunità internazionale in questo processo
E a questo proposito
Sembra utile
Richiamare un il dato delle proiezioni e del luogo emerge Outlook presentato in occasione di questo congresso
Nello scenario virtuoso
Di contenimento delle emissioni di gas serra nella misura più elevata raccomandata per il due mila trenta la maggior parte dell'onere
Di adottare le misure corrispondenti ricadrà essenzialmente su tre players Stati Uniti Cina ed indicati
è evidente dunque che gli impegni del Consiglio europeo di marzo sono rispetto a questa sfida soltanto una piccola parte diciotto che c'è
Da fare
Questo dato ci rammenta due verità di fondo
Il primo la cooperazione energetica ambientale rappresenta
Un terreno fondamentale su cui l'Europa e Stati Uniti possono e debbono
Sviluppare la loro collaborazione il secondo
Tutte le iniziative dei Paesi industrializzati per quanto animata dalle migliori intenzioni sono destinate a restare lettera morta se non coinvolgeranno come abbiamo detto i grandi
Le grandi economie emerge
Nella visione dell'Italia alla prospettiva dovrebbe essere quella di applicare su scala globale quella logica di partenariato organico che la chiave per vincere le sfide
Va da sé
Che impegni di tale portata difficilmente potrebbero essere assunti sulla base di impulsi meramente volontaria starci
Non credo che una sfida di questo tipo possa essere vinta da estemporanee Coalition orde wireless
è evidente che c'è bisogno di una cornice istituzionale
E di una sistematicità
Ed è altrettanto evidente che il quadro istituzionale esistente della governance multilaterale risulta ancora inadeguato
Quello
Delle Nazioni Unite resta un rifornimento obbligato insostituibile la Conferenza di Bali del mese prossimo per la definizione di un nuovo ordine ambientale post Kyoto
Costituire a un primo banco di prova indicativo della capacità di Europa e Stati Uniti di dialogare in maniera concorde tra di loro
Sui temi sui quali
Vi è stato anche disaccordo nel passato
E
Di catalizzare un impegno convergente commisurato alla loro capacità da parte degli altri grandi players
Un esito positivo di questo appuntamento è di fondamentale importanza
Io a dieci anni di distanza dalle laceranti divisioni registrate a Kyoto sarebbe il contributo più efficaci
Per una maggiore sicurezza energetica e la risposta migliore
Ai moniti allarmanti sui rischi di riscaldamento globale
Ma un contributo fondamentale può venire anche da altre istituzioni globali
Penso al G otto
Le qui inizia che abbiano fatto registrare avanzamenti tangibili anche in materia energetico ambientale
Coinvolgendo anche
Grandi Paesi esterni al G otto attraverso il processo di outreach avviato a suo tempo su impulso dell'Italia
Ma è evidente che occorre un salto di qualità
Occorre cominciare a ragionare seriamente
Della necessità di una riforma del G otto
Che spinga verso una
Progressiva espansione della membership
Oltre
L'esercizio dell'outlet
In modo da accrescere la rappresentatività vorrei dire che la legittimazione di questo essenziale forum internazionale
E soprattutto l'efficacia
E cioè la capacità di portare a compimento con successo le sue Commission in primis la gestione delle questioni energetico ambientali comincia ad essere veramente difficile
Penso al due mila nove
Alla presidenza italiana
Il primo anno di un nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America
Comincia a essere veramente difficile pensare ad una riunione internazionale dove si discute di Energia e ambiente con la Cina l'India
Fuori dalla porta in Brasile inattesa di essere ammessi per un rapido scambio di opinioni per poi essere estromessi e lasciare agli altri le conclusioni
Non sembra più essere un meccanismo funziona
E nessuna questione come quello energetico ambientale
Spingere verso un cambiamento e verso la formazione di organismi internazionali che includano i nuovi grandi protagonisti dell'Asia
Ma anche dell'America latina e dell'Africa
Risultati apprezzabili una sfida complessa come quella che abbiamo dinanzi non sono concepibili se nord una prospettiva di lungo periodo
Ma bisogna partire subito che bisogna farlo coinvolgendo le forze
Essenziali
L'International emerge forum in programma a Roma nella primavera dell'anno prossimo un altro importante appuntamento che auspico abbia un successo paragonabile
A questo congresso offriva l'occasione di una prima valutazione dei progressi compiuti
E
Mi piace concludere questo mio intervento
Che insieme di apprezzamento ma anche
Di indicazione problematica della complessità dei problemi che abbiamo di fronte
E della
Inadeguatezza ancora degli strumenti soprattutto degli strumenti politici
Con cui li affrontiamo
Mi piace confondere
Con l'augurio che la prossima edizione del water nel Congresso in programma Montino fra tre anni
Possa vedere in questo due mila sette
Un anno critico ma anche
A partire dall'Europa
E proseguendo con le decisioni
Che insieme sarebbe saremo capaci di assumere nel prossimo vertice del G otto
Un anno di avvio di un processo virtuoso
Verso il raggiungimento di traguardi che sono lo sappiamo importanza cruciale
Non solo per l'economia ma per l'umanità del suo insieme
Grazie
Anche l'onestà D'Alema