Le parole sono pietre?

Quello che voglio poi
Se non si trova
Manomesso
Secondo
Buon pomeriggio
Benvenuti a tutti a questo incontro del Meeting di Rimini due mila e cinque che abbiamo intitolato provocatoriamente le parole sono pietre con quattro ospiti eccezionali da cui dipende tanta parte della comunicazione dell'informazione
Nel nostro Paese prima di introdurci brevemente al dialogo con i nostri ospiti io vorrei chiedevi sono la pazienza di poter leggere
Alcune righe che poco fa anche don Carrón che non è qui oggi mi ha dettato in modo che tutti ne fossero portati a conoscenza
Cari amici
Proprio questa mattina ho avuto la grazia di essere ricevuto dal Santo Padre accompagnato da don Pino e da Giancarlo Cesana
Il Papa si è dimostrato molto interessato alla nostra esperienza in tutte le sue espressioni in particolare agli aspetti educativi
Sta anche seguendo con grande interesse il meeting e esplicitamente richiesto Benedetto sedicesimo ci ha detto di porgere un caldo saluto a tutti coloro che gli hanno partecipato ringraziamo Dio per questo Papa che desideriamo servire con tutti noi stessi dopo gli anca
Di sicuro almeno tre quotidiani un TG
Copriranno la notizia
Perché la notizia nasce così poi ce ne parleranno i nostri direttori
La notizia nasce da qualcosa che accade
E che suscita interesse e curiosità
Tanto da diventare esemplare ed essere raccontata
Altrimenti non saprei cosa cosa cosa sia la notizia se non un gioco di finzioni
Proprio per questo
Tante volte di fronte alla realtà
Qui siamo come nella posizione nell'atteggiamento disarmato fragile di un bambino
Quanto a possibilità di giudizio
E a possibilità di difesa in tanti casi
E proprio come un bambino ciascuno di noi ha bisogno di non essere prigioniero di non essere Preda
Di quella paura di quella insicurezza
Che minaccia la libertà chi minaccia la positività di una la possibilità di una esperienza positiva nella vita
Perciò il primo bisogno che abbiamo inserito e quello di essere aiutati
A uscire da un clima di paura
Un clima di paura che per esperienza e compatto
Dalla menzogna cioè da un inganno a riguardo della realtà di ciò che accade
Di ciò che si realizza nell'esperienza della vita personale sociale internazionale
Parlando conversando con Renato Farina proprio in occasione di del meeting qualche anno fa
Don Giussani disse che si aspettava dai giornalisti che fossero
Il portentoso sì provocatori
Della vita comune degli uomini
Assegnando loro una grave responsabilità
E allora per parlare di questo di questa responsabilità
Abbiamo invitato quattro direttori chiedendo per una volta di non parlare di altro o di altri ma di provare a parlare di se stessi
Di come vivono
Le norme peso di responsabilità nel decidere ogni giorno quale fatto quale tra le miriadi di circostanze che capitano sul loro tavolo che raggiungono la loro posta elettronica
Che lei che lì
Per quotano
Decidono di far diventare notizia
Dette mostrata la televisione o stampata su una pagina di giornale
Per questo abbiamo invitato lui elenco non in ordine alfabetico ma progressione
Mauro Mazza direttore del TG due RAI
Ferruccio de Bortoli direttore del Sole ventiquattro Ore
E alla mia sinistra Maurizio Belpietro direttore del giornale
E quindi Giancarlo Mazzuca direttore del quotidiano nazionale
E chiederei subito di intervenire a Mauro Mazza con la possibilità poi di un altro giro interventi se resterà tempo rispetto la loro comunicazione
Grazie buongiorno a tutti
Io avevo in mente di
Cominciare questa mia conversazione questi questo incontro con
Prendendo una strada diversa da quella normale
Le parole sono pietre certo però prendiamo da un'angolazione angolatura diversa
Questa mattina sono stato confortato in questa mia idea arrivando a Rimini
Perché la macchina che mi ha preso in ad Oporto e mi ha portato qui ha fatto la strada cosche ha costeggiato la vecchia Fiera
E per chi come me è stato per tanti anni frequentatore di Meeting dell'amicizia da da cronista
Per i vedere la vecchia Fiera
è stato un momento di emozione un affollarsi di ricordi poi mi sono accorta immediatamente
Che nell'atto di sinistra venendo da fuori della Fiera
Si sta demolendo tutto
Ci sono dei cumuli di pietra
Dove c'era il grande ristorante distende all'aperto
E non c'è più il ponte che collegava una parte all'altra passando sopra la strada
E ora mi sono sentito confortato lamiera di partenza cioè di parlare non delle parole ma delle pietre
Perché quelle pietre che ho visto accumulate all'interno a questa mattina
Hanno preso il posto immediatamente delle tante parole di ricordi che stavano affollando come immagini e la mia mente di tanti meeting vissuti
Con voi ho concluso con altri come voi per tanti anni
Perché anche le pietre effettivamente a pensarci bene punteggiano e spesso lo fanno in modo non dolce come nel ricordo di questa mattina che vi ho trasmesso ma in modo drammatico punteggiano la nostra vita e il nostro tempo
Penso alle pietre
Delle case di Gaza
Che erano fino a pochi giorni fa delle case vengono abbattute
Diventano pietre tornano a essere pietre
Nell'attesa che altri vadano ad abitare in quei luoghi
Penso alle pietre lanciate dai cavalcavia ancora nelle ultime ore questi gesti di follia che forse nascono dal vuoto dell'anima che le pietre scagliate contro i docenti non possono certo riempire o colmare
Ma se dovessi indicare delle pietre ecco al posto di tante parole più significative in questo nostro tempo
C'ho pensato io dovrei indicare i sarete le pietre del Muro di Berlino
E quella delle torri gemelle di New York
Quando l'ottantanove collo il muro di Berlino tutto quello che significava quelle pietre
Dal giorno dopo
Il primo crollo le prime crepe nel muro
Finirono agli angoli delle strade vendute come souvenir ai turisti
Immediatamente le pietre del muro che ha un significato tante cose diverse una volta trasformate se in quegli anni in muro
Erano diventate altro
Simbolo della libertà gioiosamente riconquistata ma anche della industria sita dei giovani berline di Berlino Est
Che così sbarcavano il lunario trovavano le prime forme di sussistenza di sopravvivenza
Il destino di quelle pietre che adesso
Sono nelle case di molti di noi che sono andati a Berlino
E stanno lì vicino al soldato di terracotta cinese dell'esercito di Xian
Soli vicino alla Piramide di onice ricordo una vacanza in Egitto a ricordarci un momento del nostro turismo in Europa
Ben altro destino quello delle pietre
Delle Twin Towers
Ho saputo non molto tempo fa ho letto che le pietre
Di Ground Zero
Furono portate via da lì
Di notte
Con dei grossi TIR
E portate a bordo di alcune chiatte
Sempre di nascosto
Su un'isola non distante da Manhattan
In attesa di essere trasferite definitivamente
In un non meglio precisato luogo di un altro continente
Quelle pietre vengono occultate nascosta
Perché sono ancora pietra di scandalo
Perché dentro io attorno a quelle pietre delle Twin Towers ci sono tracce di vite innocenti spezzate
Dalla follia
Dell'undici settembre
E con loro
Parlando delle pietre di Berlino e di quelle di New York
Ho parlato brevemente di come il destino delle pietre sia così diverso come quello
Delle parole e delle immagini che sono poi le parole della televisione
Il limite delle parole il limite delle immagini e che non sempre riescono a dire e a dare
Pienezza di significato al destino delle pietre al destino delle vite
Le parole o le immagini del caso del mestiere che faccio qui da vicino questo ci chiedeva stavo Rana
Sono sempre un punto di vista
Non la realtà che si trasmette attraverso l'immagine un punto di vista ben preciso
Per restare in ambito drammatico tragico che è sempre attuale purtroppo
Pensiamo all'immagine dell'ostaggio nelle mani dei terroristi in Iraq
L'immagine che ce lo trasmette che ce l'ho proietta in televisione
E l'immagine vista dall'occhio della telecamera controllata dai carcerieri
Qualche volta l'immagine
Ci fa vedere l'ostaggio umiliato offeso piangente implorante
Qualche volta l'immagine si spinge oltre
Ci fa vedere la sua testa mozzata
Perché quello vogliono farci vedere i suoi carcerieri assassini
è accaduto anche con l'italiano Quattrocchi
Che l'immagine si sia interrotta
Che quell'immagine che non rispondeva più ai Desideria i disegni dei carcerieri assassini sia stata occultata
Perché Quattrocchi evidentemente così ci è stato raccontato nell'attimo decisivo della sua immolazione
Non aveva accettato di trasformare in visita la sua vita
E allora quell'immagine non c'è mai arrivata
Perché quello che volevano farci arrivare i terroristi assassini era altro e Quattrocchi non ci presto a fornire questa loro immagine secondo i loro disegni
Allora il destino diverso delle pietre
E anche il suo diverso delle immagini
Che è stata di recente una discussione subito arenatasi come tutte le discussioni interessanti
Dopo gli attentati di Londra
Molti hanno applaudito alla decisione alla scelta governativa dei media
Dell'intellighenzia evidentemente
Britannica di limitare le immagini di quanto accaduto lo stretto indispensabile
A non indulgere a non farci vedere troppo di quelli a te per non fare si è si è detto il gioco di chi voleva invece far prevedere la Gran Bretagna umiliata e altro
Molti consensi a questa scelta
Anche nel in italiano i nostri ambienti
Io però subito riflettuto ma
Perché allora un altro Stato democratico Israele quando subisce mi vien da dire quando subiva non so attentati sanguinosi
In tempo reale in pochissimi tutti i nostri dazioni in tutto il mondo non in base di immagini in cui vi assicuro si vedeva di tutto
Rosa speranza di fare in tempo prima della messa in onda di telegiornali a depurare ad asciugare a tagliare le immagini che ci davano
Ribrezzo
Nel vederle così crude così coerente
Ma ora siamo convinti ecco la domanda che limitare il diritto e la libertà di informazione anche attraverso le immagini
Sia un non fare il gioco del terrorismo
O forse più saggia la scelta di chi come Israele decide di trasmettere comunque l'orrore contando sul fatto che all'orrore non ci si abitua
Non ci si può abituare all'orrore
La storia non si fa con i se
Ma facciamo per un attimo questo scooter in questo esperimento se prima
Del quarantacinque qualcuno
Avesse potuto diffondere nel mondo
Le immagini dei campi di sterminio
Siamo convinti che non ci sarebbe sollevato il mondo intero contro quell'orrore
E forse ci saremmo anche risparmiati la litania di chi dopo quanto ha detto io non potevo sapere e quindi non potevo agire contro quell'orrore non ero a conoscenza
Oggi viviamo
Nella società dell'immagine mai nessuna epoca è stata come oggi segnata
Dal dominio dell'immagine
Immagini violente immagini cruente che fino a qualche decennio fa io sono sicuro
Avrebbero fatto voltata dall'altra parte
La gran parte di noi a vederle in televisione
Quelle stesse immagini oggi Mangone osservate non dico con indifferenza ma come
Una cosa normale dei nostri figli in televisione ogni giorno
Allora il rischio che si corre a mio giudizio
Non è la banalità del male per dare una citazione nobile
Ma è la banalità di abituarsi al male
La nostra banalità
L'americana Susan Sontag ha scritto che tra la società contemporanea perennemente in bilico ogni giorno in bilico tra due estremi
Una banalità ininterrotta
è un terrorismo inconcepibile
Io ho visto in questi due estremi un po'la fotografia del nostro mestiere
Lo è davvero il più delle volte raccontiamo ogni giorno la banalità
Che può essere interrotta soltanto da qualcosa di inconcepibile di indicibile come il terrorismo però attenzione anche di fronte all'orrore più assoluto
Ecco un altro male del nostro tempo e anche del nostro mestiere
Dopo qualche settimana
Dopo qualche giorno
Talvolta dopo qualche ora
Il telecomando
Distoglie e porta da un'altra parte dove ci si divaga
Basta sangue basta violenza basta terrore
Occupiamoci di ovviamente con un altro
E allora anche noi di fronte alla soglia di attenzione che si abbassa
Parliamo di altro
Parliamo dell'esodo e la gente che va in vacanza o che torna dalle vacanze
Così proviamo a trattenere telespettatori altrimenti
Se parliamo soltanto di cose brutte
La gente non va più in vacanza la gente non ci guarda più ecco la nostra banalità c'è un nemico che dobbiamo combattere ogni giorno e qualche volta lo perdiamo questo duello
Eppure credo che le parole le immagini
Possano essere uno strumento contro la banalità che ci
Minaccia ogni giorno potrebbero per esempio rapportarsi ancorarsi
Che diceva Alberto introducendo questo incontro alla realtà
Raccontare la realtà
Ma forse non basta
Forse l'ancora dovrebbe essere anche alla verità
Perché esiste una verità delle cose
Esiste un bene esiste un male sono dati oggettivi non sono dati di
Soggettiva valutazione se questo è bello se queste male
Esiste un vero esiste un falso
Faccio degli esempi concreti ne faccio uno su tutti
Per farla breve
Io credo che ristabilire o stabilire una gerarchia di valori non significa sia tra i compiti di chi fa questo nostro mestiere
Non spetta a noi giornalisti dire cos'è più importante cosa lo è meno
Però nemmeno manipolare la verità rientrerebbe nei nostri compiti
Eppure tanti lui la manipola la verità ogni giorno
E allora non si può ristabilire la verità perché non spetta a noi e io sono d'accordo però si può manipolare la verità
Ecco l'esempio
C'è una corrente di pensiero
Non la voglio definire non la chiami come vuole
Cioè consistente non è una sparuta pattuglia
Che è pronta a manifestare
A scendere in piazza
A gridare forte
Contro una scienza assassina che voglia manipolare Jerome geneticamente zucchine pomodori
Sono gli stessi
Talvolta anche con nomi e cognomi
Pronti e lo hanno fatto
A scendere in piazza
A manifestare a firmare i referendum a votare
In favore di qualunque manipolazione genetica dell'embrione umani sono gli stessi
Allora dove sta il problema che pochi o nessuno tra noi
Dice prima
Questa è una follia questi sono matti
Nessuno ha il coraggio di gridarlo che il re è nudo
E questa davvero una follia
Però per fortuna oltre provvidenza chissà
Accade che a un certo punto
Di fronte
Tra una scelta importante
Quello che una volta si chiamava popolo sovrano forse si chiama ancora interviene
Dice o decide di non dire la sua
E fa in modo che i valori e le gerarchie vengano ristabilite
Ecco io concludo dicendo che sono convinto
Che nonostante l'assenza degli intellettuali
E nonostante la latitanza di molti giornalisti me compreso naturalmente
Se fosse necessario di fronte a scelte molto importanti che hanno a che fare con la libertà e con la verità
Il popolo sovrano se necessario farà ancora una volta il proprio dovere grazie
Grazie Paolo la parola Giancarlo Mazzuca
Bene buongiorno a tutti innanzitutto non nascondo il mio imbarazzo essere qui davanti a voi siete così numerosi prima perché sono romagnolo come romagnolo mi sento in casa
E non è vero che a giocare in casa c'è un vantaggio molte volte uno svantaggio molte volte è un problema in più poi perché ho visto importo meeting diversi anni fa cinque o sei anni fa forse il più ed era una bella cosa ma limitata ritorna dopo tanti anni vedere come siete cresciuti come cresciuto questo meeting è è un piacere e cresce anche la responsabilità di parlare davanti a voi terzo perché noi giornalisti siamo tuttologi parliamo di tutto parliamo di ogni cosa siamo gli scempi
Ma entriamo in difficoltà entrano in collisione quando devo parlarti noi stessi dei nostri problemi delle nostre difficoltà
E devo dire che in questo momento fare il direttore di un giornale è un peso molto forte
Il titolo di questo di questa pomeriggio e le le parole sono pietre sì
Ogni giorno noi direttori di giornali direttore anche al telegiornale dobbiamo sollevare pietre molto forti su un peso massimo però vi dico che sollevare ogni giorno queste pietre pesa ed è una fatica improba
Anche perché poi c'è il diamo conto il giorno dopo
Facendo confronto con gli altri giornali guardando una vedendo veramente quello che m'amo sbagliate quello che magari da fatto bene ecco io Errori le dimenticanze di omissioni di soprattutto io le colpe di rispondi superficialità sono molte
Ed ora io ci conto che non abbiamo fatto il nostro lavoro in modo esatto in modo puntuale in assetto proprio per cercare di capire che colto da un fare e qual è la nostra funzione dovremo chiederci se il giornalista si nasce o si diventa
Un giornalista nasce e c'è un atto di giornalista per vocazione oppure diventa con la grande gavetta con la grande fatica giorno per giorno
Credo che l'approccio del giallista che nasce sia sbagliato e deriva un po'dalla dalla concezione americana degli anni Cinquanta quando subito dopo la seconda guerra mondiale
Il giornalista veniva veduto come una specie di don Chisciotte anche il titolo della nostro meeting
Di Rimini una don Chisciotte combatte contro i mulini a vento per difendere la libertà la democrazia l'opinione pubblica e conto tutti i soprusi che ci sono in questa società credo che questa visione romantica
Abbia funzionato abbia avuto una sua una suo un suo ruolo e abbia avuto un massimo di sviluppo con il caso Watergate negli anni settanta quando appunto i cronisti del Washington post riuscirono a far dimettere un presidente degli Stati Uniti
Ma dopo di allora quella concezione così forte così romantica è andata va diminuendo e io credo che questa visione romantica del giornalismo abbia creato più aspetti negativi che aspetti negativi d'altra parte non credo anche a quello che sostiene per esempio scalatore altri opinionisti italiani secondo cui il giornalista è un mestiere come un altro
Non è un mestiere comunale più credo che comunque si può essere considerato come stia come importante come può esserne sia del medico di altre altri professione molto importante
Però credo che il giornalista abbia una funzione particolare
Non a caso lo diceva prima anche sa Corana perché don Giussani sosteneva appunto il ruolo importantissimo dell'informazione la stampa secondo don Giussani il giornalista come l'insegnante ha un conto per non soltanto di informare ma di formare e quindi alla funzione dopo una responsabilità doppia
Credo che tutto sommato quindi dobbiamo scegliere una una figura di giornalista metà fra il mestiere come un altro e il mestiere romantico l'americana credo che la mia definizione l'abbia data Indro Montanelli non a caso è stato mio direttore al giornale la voce che continua a considerarla come indio grande maestro Montanelli diceva appunto che il giornalista deve essere come un artigiano un buon artigiano delle scuole artigiani degli anni del Cinquecento del Quattrocento dove si formavano i pittori dove si formavano gli scultori
Quindi una una una mestiere
Il necessario in quindi una certa capacità di fondo che doveva essere sviluppata attraverso attraverso l'aiuto quotidiano attraverso il lavoro quotidiano attraverso la il tirocinio con insegnanti molto bravi
Credo che quindi questo questa figura a metà fra il giornalista di il mestiere il giornalista che di trincea che quindi con questo giorno per giorno la propria il proprio professionalità sia la figura
Necessaria ma vediamo cos'è cos'è che si può definire un quale che sono tant'è che si può definire un Bonciani stecche è un buon giornalista
Credo che appunto come dice Montanari il punto è un buon artigiano che riesce a stabilire però un rapporto umano con i propri lettori un giorno visti i successi e quindi colui nel quale i lettori vedo una persona di cui fidarsi bisogna conquistare la fiducia del proprio lettore non solo perché si parla a loro con semplicità e chiarezza
Ma anche perché ci si mostra credibili credo che l'importante per un buon ceramista essere credibili credibili vuol dire avere autorevolezza avere fiducia nel rapporto con il proprio lettore Montanelli stesso diceva che il i padroni dello padroni o il giornale elettore notammo cerca di instaurare questo rapporto di fiducia che si consuma giorno per giorno che con alti e bassi può andare avanti
Questo non vuol dire il fatto che sul buon giallista che si debba inseguire a tutti i costi l'obiettività l'obiettività assoluta è un'utopia lo stesso accanto a due secoli fa diceva che il l'obiettività e una fatto Esterno alla soggetto
Mentre tu interamente la realtà attraverso la visione interno del soggetto che l'obiettività assoluta non esiste e anche noi dovremo adattarci a questa questo principio che l'obiettività assoluta non esiste
Va a cercare di raggiunge il più possibile
Questo obiettività cercando di lavorare in buona fede cercando di interpretare al meglio quello che possono interpretare lettori il problema di fondo che molte volte non riusciamo a interpretare quello che voi nel Torino e crediamo con la nostra fosse esagerazione una una specie anche di arroganza epico dovremmo cominciare a fare qualche mea culpa e con anche una certa superficialità pensiamo di interpretare molte volte quello che vogliono i lettori questo non è vero e gli esempi di mancata visione della realtà sono evidenti basta soltanto ricordare come quasi tutti i giornali italiani abbiano interpretato le ultime elezioni presidenziali americane tutte quasi tutti davano per sconfitto Buscetta
Con con menti in cui spiegavano perché Bush era sconfitto proprio visto invece ed era alta era molto diversa che le previsioni erano sbagliate
E quindi tutti in giù i direttori di giornali giornali hanno costruito una realtà che non è una realtà
Quindi hanno finito per interpretare malissimo il pensiero degli americani e abbiamo sbagliato
Come avevamo sbagliato anche nel caso del referendum l'ultimo referendum sulla fecondazione tutti però dato per assodato una realtà che non era e poiché ci siamo resi conto quando quali sono stati i risultati
Che questa realtà era diverso il problema di fondo che non abbiamo poi interpretato questa realtà non abbiamo chiesto ammenda per quegli errori
Che abbiamo commesso l'abbiamo detto sì abbiamo sbagliato signore ricominciamo daccapo molte volte d'affetto fa abbiamo fatto finta di niente siamo andati avanti su quella strada precedente
E quindi anche questo segno di arroganza o segno di errore lo segno che forse dovremo un po'cambiare condivisione e poi l'altra quindi abbiamo molte volte una realtà che non corrisponde a quello che cioè nei giornali
Navarro Vals che ha parlato recentemente al convegno sull'informazione dei giovani alla Bagnaia
Ha detto che molte volte la stampa dà l'impressione di preoccuparsi soprattutto la propria immagine e quindi autoreferente non si collega alla realtà come dovrebbe essere ecco forse le parole di Navarro-Valls dovrebbero essere dominante per tutti noi
Anche perché poi questa realtà le interpretiamo in modo molte volte di sine diverso a secondo delle condizioni a secondo delle oggettive responsabilità vediamo appunto come i giornali interpretano i fatti di cronaca nera
Molte volte noi consiglio consideriamo i fatti di cronaca nera come l'ultimo caso di Brescia
Come i fatti oggettivi raccontiamo particolare magari efferati
Raccontiamo vicende che potrebbero essere anche evitate e potrebbero esserne dimezzate
Noi lo facciamo per questa nostra dei ci sta questa specie di Moro che abbiamo tutti noi del dovere del diritto di cronaca forse molte volte questo diritto di cronaca eccessivo forse molte volte ne come siamo che parlando di queste cose finiamo per interpretare il pensiero elettori siamo sicuri che questo è vero
è vero che molte volte ne nei fatti di contenere fanno aumentare le vendite dei giornali quindi interpretiamo questo momento della tiratura come un fatto oggettivo di corrispondenza tra quello che noi se pensiamo e quello che voi lettori ma molte volte e non ce ne diamo conto anche di quello che può avvenire successivamente
Vediamo cosa è successo dopo il la vicina di Cogne o pure dopo i delitti di Novi Ligure dopo il delitto di Novi Ligure in cui abbiamo visto fa infatti referati familiari che si sono moltiplicati e quindi probabilmente non consideriamo anche chi sono inoltre torso lettori responsabile ma anche lettori deboli e quindi non dobbiamo dobbiamo anche tener conto di queste realtà credo che quindi una mea culpa una Roger oggettiva considerazioni quello che possiamo fare e quello che possiamo
Cercare di evitare in futuro sarebbe importante per noi e per i nostri lettori parliamo tanto di crisi del dell'informazione crisi
Dei della carta stampata e credo che ci siano veramente motivi di grande preoccupazione soprattutto in Italia da circa vent'anni le tirature dei giornali sono costante sono estasi anzi sono scese
E dobbiamo anche noi per per per cercare di pensare al futuro stagionali fare una seria meditazione su quello che dovrebbe essere giusto per cercare di migliorare non ho nulla contro la televisione ma credo che il giornale la carta stampata
Debba verso Protti una democrazia un ruolo sempre importante è sempre basilare proprio per questo noi direttori dovremo un po'ripensare alla nostra posizione grazie
Giancarlo Mazzucca la parola adesso Maurizio Del Piero
Buonasera a tutti grazie is the moltissimi ovviamente mi fa molto piacere essere qui con voi
Le parole sono pietre beh io due esperienze
Personale di
Cui ho visto che le parole erano pietre la prima fu un'intervista a un terrorista dei PAC si chiamava Arrigo Cavallina
Certo lo faceva il giornalista ma era l'uomo che scriveva i comunicati
Per rivendicare gli omicidi gli omicidi politici era il compagno
Il terrorista che aveva introdotto alla lotta armata quel famoso Cesare Battisti che oggi le polizie di mezzo mondo stanno ricercando per fargli scontare in carcere
Alcuni omicidi dopo molti anni di latitanza questo signore si chiamava Arrigo Cavallina mi è capitata l'avventura di intervistarlo
E mi ricordo che quando a un certo punto dopo avergli fatto delle domande per capire come Luís cattolico
Di buona famiglia insegnante
A un certo punto fosse finito al militare dentro un gruppo che voleva la rivoluzione in Italia e che curdi fa la rivoluzione era disposto ad ammazzare le persone
Mi ricordo che dopo avergli chiesto tutte queste cose
Lì cominciai a Letta leggere il volantino che Luís aveva scritto
Vent'anni prima quando aveva rivendicato l'assassinio del gioielliere milanese Torregiani e del maresciallo delle guardie carcerarie di Udine Santoro
Il volto di quel terrorista ex terrorista perché ha scontato circa diciassette anni di pena e oggi cerca di dimenticare e soprattutto di farsi dimenticare il volto di quel ex terrorista di fronte alle parole che lui aveva vergato
Bene e la dimostrazione più lampante anche se estrema di quanto le parole siano pietre
Lo sgomento che io ho letto in quei minuti in cui ho cominciato a scandire le parole e della rivendicazione mi sono rimasti nel maschio impresso questo sgomento
è rimasto impresso e ho capito quanto male si possa fare con le parole anche se non se premuto un thriller
E un altro episodio da raccontare l'altro episodio che mi ricordo che invece mi vede direttamente protagonista mi è tornata in mente in questi giorni anzi ieri quando abbiamo pubblicato uno e del Giornale le parole che proprio qui al Meeting Giulio Andreotti ha detto ripercorrendo gli anni della sua vicenda giudiziaria e citando Caselli e Violante perché mi tornano in mente perché a quell'epoca quando iniziò con l'inchiesta e quando cominciarono a filtrare le informazioni da Palermo su un'indagine a carico di Giulio Andreotti per una serie di vicende che lo ricollegavano alla alla mafia io ero vicedirettore dell'Indipendente
Mi arrivarono quella sera le informazioni da Palermo su un'inchiesta su alcuni pentiti che accusavano Andreotti di mafia
Cercai di mettermi in contatto con l'allora direttore Vittorio Feltri quale era fuori dal giornale quindi non ci riuscì
Cerca di capire se altri quotidiani avessero le stesse notizie che aveva ottenuto io
E chiaro tenute da un corrispondente sicuro certo bravo capace ben informato
E alla fine nella solitudine perché come vi hanno spiegato anche i colleghi poco fa nella solitudine poi si devono prende queste decisioni perché non si fanno le assemblee per decidere come si apre un giornale alla fine decise di aprire con la notizia che Andreotti era indagato a Palermo e che era coinvolto in fatti di mafia
Quello fu l'inizio di una
Di una via crucis giudiziaria che è durata molti anni come voi sapete e che si è conclusa con delle assoluzioni checché ne dicano ancora oggi i magistrati che cercano di intravedere forse qualche cosa che non era corretto anche se penalmente non sanzionabile
Ebbene questo mi fa rifornire torna alla mente anche mi fa ritornare alla mente un periodo storico che non è finito
Ed è un periodo storico in cui le notizie arrivavano e arrivano di sera quasi sempre chissà perché me lo sono chiesto tante volte le notizie giudiziarie le notizie che coinvolgono alcune persone le accuse uno dei più tremendi delitti arrivano sempre di sera non arrivano mai la mattina per le fresche vengono confezionate tra le sette e le otto
Vengono apportate dal cronista di giudiziaria dal cronista di nera
E improvvisamente bisogna decidere se pubblicarle o meno quasi sempre si pubblicano
E allora le viene
Una riflessione su quello che è stato questo periodo e che i giornalisti non fanno quasi mai è una riflessione si trovano tanti
Tanti libri tanti studi sulla corruzione nel periodo di Tangentopoli la classe politica mai se ne trova uno sul ruolo della stampa in tutta questa vicenda
Mai si è fatto un'analisi di cosa hanno fatto i giornali in quel periodo
Mi ci metto naturalmente anch'io che vi appunto di citavo questo episodio di Andreotti mai si scandaglia sul fatto che se quelle vicende sono diventate mediatiche hanno prodotto quei risultati e quelle svolte nella scena politica nazionale italiana beh lo strumento è stato sono stati i giornali quotidiani la televisione
I giornalisti sono lo strumento consapevole o inconsapevole di vite bruciate destini mutati carriere finite
Merger buttati in carcere anche quando magari questi manager non avevano alcuna responsabilità alcuna colpa lo si scoprirà poi si scoprirà a distanza di molti anni che queste persone non c'entravano nulla non erano da mettere in cella
Ma i giornali abbiamo già diffuso tutti avevano già costruito naturalmente il ritratto il profilo la storia di queste persone ed era stato dato impasto a tutti qualcuno si è suicidato qualcuno ha resistito qualcuno ha dovuto cambiare vita
Strumenti consapevoli o inconsapevoli
Tendenzialmente inconsapevoli tendenzialmente votati al voler dare la notizia a tutti i costi cioè quella fregola di voler dare il buco agli altri colleghi è questa sostanzialmente la voglia che spinge di arrivare ad arrivare primi
A dimenticare tutte le scelte di coscienza non riflettere su ciò che si sta pubblicando
E la voglia di poter dimostrare l'indomani mattina quando si apre il giornale bello fresco che sia una notizia in più rispetto agli altri ed è una notizia clamorosa è una notizia che viene ripreso dagli altri giornali
Che il godimento che grande soddisfazione poco importa se si è passati sopra la vita e la storia le vicende e le garanzie di decine di persone poco importa capisco che questo mestiere cinismo e effettivamente tante volte mi sono piegato questo cinismo ma non smetto di riflettere su questa Vera anomalia che a me pare un'anomalia in generale della stampa tutta in particolare della stampa italiana e vi dico anche perché la ritengo un altro un'anomalia una anomalia la ritengo un'anomalia anche perché ritengo che in parte ci sia della consapevolezza qualcuno sa come giocare come
Pubblicare o non pubblicare alcune notizie qualcuno fa parte del gioco al di là della volontà di dire
Io sono arrivato prima
I giornalisti secondo me si dividono in due categorie quelli che vogliono
Sono gratificati del fatto di aver dato la notizia per primi di aver dato il buco e quelli che invece vogliono partecipare attivamente al gioco vogliono essere loro direttamente coinvolti in foglio né in qualche misura
Determinare le scelte di questo Paese o determinare delle decisioni non crediate che siano pochi ci sono sono anche importanti spesso sono direttori
Fanno delle scelte precise
O voi pensate per caso che
Tutto questo schieramento sul referendum
Sia stato casuale voi pensate che per esempio la famosa vicenda del referendum abbia visto la classe giornalistica intellettuale totalmente distaccata dalla realtà
Se fosse così vorrebbe dire che hanno non una capacità di analisi ma una totale incapacità di analisi se fosse così vorrebbe dire che la metà delle cose
Se hanno sbagliato sul referendum se non hanno capito qual era il sentimento comune che si respirava nel Paese
Se hanno addirittura evitato di pubblicare commenti a favore della scelta di non votare o della scelta di votare
No mi domando
Se fosse una scelta consapevole o invece non fosse la scelta inconsapevole consapevoli sì ma di non dare voce a una determinata area politica a una deterrà un determinato pensiero che era maggioranza nel Paese
Io credo l'ho anche scritto sul giornale
Che fosse una scelta ben precisa quando vedo il principale quotidiano italiano pubblicare venti editoriali a favore della scelta
Per l'abolizione di un referendum e soltanto uno quello di Oriana Fallaci che non si poteva non pubblicare a favore invece della scelta
Di difesa della legge famosa e la legge sulla procreazione assistita credo che sia una decisione precisa e che non ci sia un una scelta inconsapevole è una scelta molto consapevole
Che risponde alle necessità di chi vuole determinare le regole del gioco
Questo
Questo giornalismo
è un giornalismo di parte anch'io naturalmente sono di parte non lo nascondo non l'ho mai nascosto sono sempre stato a viso aperto in prima linea sostenere con foga le mie idee sbagliate o giuste che fossero ma le ho difese dicendo che ero di parte ho delle idee e lo dico qualcun altro preferisce dire di non avere delle idee di essere imparziale e poi in realtà
è uno strumento
Uno strumento nelle mani di gruppi di potere e vengo anche una vicenda che ci riguarda che ci tocca in questo periodo vediamo tutta una serie di vicende che vengono regolarmente pubblicate io rifletto solo su alcune cose
Vedo che in questi giorni è partita l'ennesima campagna per raccontare che questo Paese
Non ce la fa più alla fine del mese vedo che è cominciata l'ennesima campagna per raccontare che siamo alla fame
Un grande quotidiano faccio anche i nomi e cognomi perché come sempre voglio rispondere delle cose che dico che si chiama Repubblica
Sta pubblicando regolarmente interviste a persone che pur essendo tornate dalle vacanza alle Canarie ci dicono che non arrivano alla fine del mese
Quotidiano tranne uno a pubblica ed è il giornale ma poca sua mente non voglio farmi non voglio naturalmente attribuirmi meriti nessuno ha pubblicato la notizia che proprio qui voi al meeting avete dato
Una ricerca Nielsen
Società indipendente non mi pare che sia alle dipendenze di nessuno
Che spiega come la famosa storia della quarta settimana ossia del fatto che nella metà degli italiani non riescono ad arrivare alla quarta alla fine del mese sono costretti quindi a patire la fame l'ultima settimana del mese è una colossale balla
Solo al meeting hanno dato il giusto questa informazione questa ricerca
E naturalmente i giornali non l'hanno pubblicata non l'hanno pubblicata come non pubblicano le ricerche in cui si dice che i consumi dal due mila e dal mille novecentonovantacinque ad oggi sono aumentati costantemente fatto base cento sono arrivati oggi a base centoventisette e ogni anno sono saliti i consumi sono saliti certo si sono modificati ma questo vuol dire che tutti sono più poveri io non nascondo che ci sia una fascia di povertà ma non veniamo a raccontare delle balle affini politici non usiamo i giornali per distribuire delle informazioni che non hanno alcun fondamento scientifico così come altre non hanno fondamento scientifico
Oggi si sta facendo una gran stanno facendo grandi inchieste siamo tutti scandalizzati per quello che accade nel mondo della finanza
Giornalisti soprattutto quelle indipendenti ci raccontano che cosa accade che quelle telefonate e tutto quanto i verbali
I concertisti
Possibile che quegli stessi giornali non si fossero mai dico mai a corti di quello che stava accadendo alla FIAT possibile che non ci sia un giornale che abbia mai raccontato in questi anni la crisi della più grande azienda
Viale di questo Paese
Loris sprecata una regia per raccontare la crisi di questo Paese
Ma la crisi era evidente lampante sin dal mille novecentonovantasei quando si salvarono i bilanci della FIAT solo grazie alla rottamazione decisa dal governo dell'Ulivo guidato da Romano Prodi
Sono giornale che qui mi dispiace citarlo
Fece una critica piccola timida imbarazzata si chiamava il tempo ed era un quotidiano di Roma un solo giornale disse qualche parola a proposito di questa vicenda gli altri magnificare una naturalmente la grande occasione per gli italiani che potevano comprare le auto a prezzo scontato
Senza raccontarci che cosa stava capitando a Mirafiori che cosa stava succedendo e come mai si fosse costretti a ricorrere a questi meccanismi per salvare il bilancio della FIAT possibile che soltanto pochi giornali ci abbiano raccontato che cosa state cosa è successo dopo il crac Parmalat nel più grande crac che industriale
è finito nel nulla sapete naturalmente che sono stati sostituiti il PM
Che il capo della Procura che aveva avviato le indagini non c'è più
Che uno dei magistrati delle due donne che indagavano è stato trasferito che un altro
In via di trasferimento che numerosi degli uomini che la guardia di finanza che hanno indagato su questa vicenda sono stati mandati altrove sono stati trasferiti in diverse altre posizioni
Bene sui giornali non abbiamo letto praticamente nulla
Il più grande crac industriale della storia di questo Paese è stato dimenticato
E anche quando fiera vi erano le pagine piene delle vicende della Parmalat e della disperazione che aveva colto tutti quanti risparmiatori che cosa accadeva
Nessuno aveva il coraggio di chiedere chiaramente e di fare un'inchiesta per spiegare come mai tutti quei bond fossero finiti nelle tasche di pensionati di risparmiatori
E oggi questi stessi giornali che non ho fatto l'inchiesta sulla parlarci vengono a raccontare che sono indipendenti
E che quindi sono moralmente autorizzati a decretare che quello che sta accadendo solo in alcune banche è una vergogna nazionale beh scusate io penso che queste siano pietre che fanno male
Fanno male solo una parte non mi interessa difendere né Fazio né Fiorani nono stima né dell'uno né dell'altro ma mi piacerebbe che le parole volassero in tutte le direzioni e non soltanto in una grazie
Sentiamo
Grazie al tempio non entro nel sega a tutti
Il titolo suggestivo ha richiamato una serie di considerazioni già negli interventi che mi hanno preceduto
Io vorrei sottoporvi alcune riflessioni prendendo spunto da quello che l'invito Di Salvo grane che dice in qualche modo fatte di un esame di coscienza diteci copre ritrovate nelle vesti del mestiere che fatte da tanti anni in posizioni diverse raccontate ci quali sono i vostri dubbi per vostre perplessità cercato in qualche modo di comunicarle alla platea di un meeting che che in questa e state caratterizzata da un deserto di De
Da una pochezza di contributi era una scarsissima capacità di dialogo nella nostra società
Aperto una piccola ma significativa luce che io non so se sia più intensa di quella degli anni scorsi certamente risalta di più forse perché intorno vie più pugno negli anni scorsi
Le parole sono pietre
Poi potrebbero essere di meno se nella nostra professione a tutti i livelli e questa è un'autocritica sincera che faccio che propongo anche la riflessione degli altri colleghi ma anche all'esame postumo se in qualche modo avessimo di più
La consapevolezza che al centro dell'informazione cioè soprattutto la persona
Che la persona non è uno strumento ma è il lettore il cittadino al quale dobbiamo dare degli ingredienti serie credibili per poter decidere
Per poter svolgere la propria funzione di cittadino
Una buona informazione diceva Luigi Einaudi
è un'informazione che consente al cittadino
Chi ha vere gli ingredienti necessari per poter deliberare e proprio lo svolgimento la propria funzione citati
Non necessariamente il fatto che ci sia molta più informazione
Che arrivi anche attraverso i nuovi media che sia in tempo reale che ci dia la sensazione ricevette netto prima Mauro TIR vivere indiretta degli avvenimenti per far scoprire che noi viviamo in
Ecco una buona informazione farsi che il cittadino sia nella condizione di poter dell'idea ora alla domanda mettete sempre al centro della vostra azione professionale la persona avendone dispetto
La mia risposta è no questo non accade
Questo non accade per tutti per i difetti che sono stati sottolineati con forza anche dagli interventi Giancarlo Mazzuca di Maurizio Belpietro Poli
Questo non accade non accade perché probabilmente spesse volte siamo una corporazione autoreferenziale non accade perché spesse volte siamo parte di un gioco mentre dovremmo essere al di fuori di questo gioco
In un sistema bipolare io non mi rassegno all'idea che ci debba essere solo un'informazione il centrodestra e un'informazione il centrosinistra
Non mi rassegno questa idea e fa vestire tutti una casacca
O ancora illuministica pretesa che ci possano essere dei professionisti
Che rendono conto ai propri lettori cioè a voi di quello che fanno
E che svolgono un ruolo non secondario in una società democratica avanzata che quella di essere la voce della società civile e riguardare la bontà delle soluzioni che il Governo l'opposizione presentano perché se noi avessimo una informazione totalmente balcanizzato magari con le persone che dicono io sto da questa parte avremmo sapremmo certamente che cosa quelle persone scriveranno il giorno dopo io non mi rassegno all'idea che si debba avere tutti un etiche che si debba avere tutti un distintivo che si debba bene tutti la necessità di attaccare il carro davanti al padrone
E lei vi assicuro che sono d'accordo con in parte con quello che ha detto Maurizio Belpietro prima
Ti assicuro che qualche volta
Ci sono state delle posizioni professionali indipendenti per le quali è stato pagato anche un pezzo anche un prezzo elevato che però hanno fatto in modo che la Società sapesse
Quello che stava succede
Ci sono stati molti difetti molte ipocrisie
Molti silenzi
Molti si alcuni di quelli che a compiere denunciato Belpietro io li condivido molti errori in quella stagione che sarebbe giusto chi vedere
Vedo qui l'amico Saponara sarebbe giusto di vedere con gli occhi freddi
E distaccati della storia per vedere quanti errori ha commesso l'informazione che spesse volte ha condannato delle persone semplicemente un semplice avviso di garanzia
Ma sarebbe interessante che il dibattito sulla giustizia per esempio caro Maurizio
Fosse un dibattito non viziato soltanto da chi sta con la procura e da che sta con la difesa di Berlusconi ma che si adatta anche diritto di cittadinanza una posizione terza di chi dice la riforma della giustizia è necessaria
Non solo sul penale ma anche sul civile per far funzionare l'economia
E io rivendico
La bontà di chi possa parlare e che non debba necessariamente essere insiste in messo in questi due schieramenti che si sono confrontati in una battaglia civile che è andata avanti per anni che ha avvelenato la nostra società
Allora mi piacerebbe che avvocati giornalisti magistrati magistrati
Che dovrebbe in qualche modo anche ad sviluppare anche una loro funzione autocritica cosa che hanno fatto poco si mettessero davanti un tavolo e dicessimo questo è quello che è accaduto
Dove abbiamo sbagliato un po'l'esercizio che stiamo facendo noi oggi è un po'l'esercizio che nel dialogo avete fatto e continuate a fare voi in questi anni
E ci confrontassimo per vedere quali sono stati ieri e a benissimo anche coraggio civile cosa che manca i giornalisti ma non solo i giornalisti manca molte delle professioni italiani di riconoscere i propri errori
Di dire gli abbiamo raccontato una cosa entrata
A me è successo nella nella mia professione anche di fare delle scelte errate
Vorrei che in qualche modo ci fosse un momento nella società italiana in cui tutto non debba essere per forza avvelenata dal sospetto
Che in qualche modo siamo favorendo indirettamente qualcuno qualcun'altro ci sono ancora in questa società e voi ne siete una grande dimostrazione persone che fanno semplicemente il loro lavoro
Svolgono la loro professione commettono degli errori
Ecco io credo che francamente questo è un po'il
La caratteristica che io cerco in qualche modo di richiamare la professione il giorno
Vi dico in estrema sintesi perché non voglio fare farvi perdere del tempo voglio lascia anche spazio alle domande che spero siano anche numerose
Tra i difetti che vi ho segnalato per esempio questa scarsa centralità della persona nel mondo dell'informazione la persona è strumento e spesse volte si fa strame anche della sua presenza
Io a volte vedo come non soltanto nelle grandi vincente tra cronaca ma anche nel racconto di i momenti dolorosi quando e qualche volta dove ci si deve fermare io me lo sono domandato spesse volte dove ci si deve fermare per avere rispetto delle persone dove fermandoci in qualche modo impediamo che la società abbia un'informazione più corretta più complete
Questo è un dubbio che a me viene spesso e allora Caro Giancarlo o Maurizio caro a Oslo
Io credo che nella nostra professione coltiviamo poco il beneficio del dubbio
Abbiamo forse a volte troppe certezze
A volte eccidi fungiamo in una cerchia di riferimenti nostri che in qualche modo sono la cartina tornasole la nostra debolezza e spesse volte noi scriviamo per le fonti
E poco per il pubblico a quando le fonti sono tutte d'accordo e ci confortano forse dovrebbe venirci il dubbio che forse non abbiamo fatto bene il nostro mestiere
E questo dialogo con i ricettori con la società e con il pubblico e la più forte quando i mezzi di informazione erano meno sofisticati
Quando c'era il più un bonario belle quando si componevano i giornali con il piombo
Adesso che abbiamo degli strumenti straordinari per cui
Quale soltanto con lei meglio abbiamo un dialogo continuo per cui il letto che è diventato certificato censore corrispondente e giornalista interprete persecutore qualche volta perché
C'è qualcuno che non ci lascia dorme insomma però proprio adesso che c'è un un dialogo diretto e che c'è in qualche modo la scomparsa di quel gradino
Che prima c'era tra chi faceva l'informazione chi nega
Il beneficiario con la vittima
Ecco proprio nel momento in cui questo gradino si è assottigliato de quasi scomparso
Noi abbiamo perso la capacità di sentire gli umori della società
Ha ragione Maurizio quando dice che questa questa perdita c'è stata sono assolutamente contro insomma
Così come nel grande mondo dove l'informazione così ricca aumenta questo commuove di fondo noi abbiamo la certezza perché magari riceviamo al telefonarle
Il le notizie sul telefonino vediamo sei telegiornali al giorno abbiamo sempre acceso il computer abbiamo la netta sensazione di essere informati a volte invece siamo sommersi
Da un intollerabile rumore di fondo che ci impedisce di capire quello che avevo da quello che è falso quello che fino da quello che sostanziale quello che lecito persino da quello che è lecito
E allora mi domando mi domando se la ricchezza e la sofisticazione tecnologica dei mezzi di comunicazione
Faccia crescere il cosiddetto pluralismo e ci faccia anche Interpreti attivi come dovremmo essere come cittadini in modo che l'informazione non sia un'informazione che arriva ad un pubblico passivo
Ma sia quell'ingrediente Inaudi hanno che consente di essere cittadini a pieno titolo
Qualche volta io ho l'impressione che questo rumore di fondo sia assolutamente
Tra le tante e ci impedisca Titti cogliere la sostanza dei problemi impedisca anche noi di andare in profondità
A volte noi siamo degli straordinari e perfetti sofisti tra l'attualità
Sappiamo stare sulle onde in maniera incredibile esteticamente inappuntabile
Abbiamo perso la capacità di andare a capire cosa c'è nel fondo tra società quali sono le linee che stanno sotto la superficie
Siamo bravini spiegare l'architettura delle linee che stanno sopra la superficie ma non quelle sotto
La nostra ancora sembra ricca grande piena di informazioni e poi ci accorgiamo che la parte pubblica sempre più piccola
E spesse volte la parte privata esonda nell'agorà e finisce per essere l'elemento distintivo con il quale si devono fare delle scelte pubbliche
Guardate che questo è un tema molto serio noi abbiamo un'agorà più ricca dove probabilmente abbiamo molte informazioni disordinate Conoco morì di fondo crescente Padova a volte non ci confrontiamo su questo implicate
Questione che non hanno nulla a che vedere con le scelte di fondo della società allora mi viene il dubbio che le scelte vere che poi a volte non sono scelte emotive perché se vogliamo progredire
Dobbiamo avere anche la forza di fare delle scelte che non ci danno un ritorno nel minimo per nel breve periodo noi seminiamo anche i dati tutti dall'economia alla società persino alla religione dei previsti vogliamo dei risultati apre non siamo più in grado di carica Pacini capaci di costruire qualcosa che possa dare un risultato a cinque dieci anni ma se non ritroviamo questa capacità e l'informazione non ci consente di ritrovare questa capacità
Noi abbiamo uno scarsissimo con modesto futuro come società
Personalmente nel momento in cui stiamo costruendo una società è più giusta più diverso da dove ci siamo giovedì analogo una società multietnica ma non multiculturale
Una società che in qualche modo multietnica ordinata
Dove ci sia rispetto per gli altri ma soprattutto rispetto per le nostre identità
Per le nostre appartenenze per le nostre tradizioni ecco proprio questo
Ha bisogno un'azione più consapevole
Che guardi di più
Al cittadino è un po'meno all'azionista
Voglio aggiungere che soltanto pochissime cose
Per dirgli che
Noi dobbiamo in qualche modo sviluppare ti più una cultura del dubbio essere in grado di capire di più che cosa accade nella profondità del Tel tosse Società capire che c'è un dialogo
Che capire una cosa e mi avvio alla conclusione che secondo me è fondamentale
Noi oggi comunichiamo di più
Ma non sappiamo purtroppo ascoltare di più
Spesse volte siamo assolutamente sommersi
E il dialogo è fatto di ascolto
C'è un bellissimo libro di Bruno Forte
Che riassume
Gli esercizi spirituali
Infatti con compianto pontefice Giovanni Paolo secondo
In cui
L'ascolto
E visto come una delle emergenze della nostra attualità
Prevediamo molto sentiamo molto incontriamo spesse volte
Molte persone
Siamo sicuramente abbiamo la sensazione di essere cittadini del mondo spesse volte fece siamo oppressi da una in
Incontestabile solitudine tanto incontestabili solitudine
E questo credo che sia una delle grandi emergenze
Delle quali
Un cittadino e un giornalista un operatore dell'informazione debba farsi in qualche modo cani
Io esposto in maniera succinta alcuni dubbi personali non posso esimermi come direttore di un settimanale aggiungendo quotidiano economico
Come il Sole ventiquattro Ore di spendere due parole sul tema dell'economia e della finanza
Io credo che
Giornalismo economico ampia avuto
Il merito anche di segnalare
Alcune anomalie di funzionamento del sistema e
PT lego al ai casi Cirio i casi Parmalat e nel passato perché ne abbiamo viste tantissime
Con Maurizio avevo lavorato quando ce l'hai titoli atipici
Eppure forse è stato anche merito di qualche giornale segnalare come si rendessero delle autentiche patacche ai risparmiatori
E di segnalare come non esistessero per le sufficienti garanzie
Certo io trovo scandaloso che sia sia venduto per una cifra pari all'uno per cento del prodotto interno lordo dei titoli di uno Stato sovrano
Come quelli argentini
Spacciando ai risparmiatori ai correntisti e ai clienti delle banche est trattandosi di uno Stato sovrano era per sua natura solvibile
Così competere per sua natura doveva essere solvibile una società che in qualche modo immetteva delle obbligazioni
Credo che si debbano credo che il giornalismo economico finanziario abbia fatto di delle buone cose
Certo a
Ha avuto anche per disattenzioni
Come nel caso FIAT non c'è più
Anche se io ricordo personalmente
Che aveva
Scritto e di averne anche sopportato le conseguenze
E come fosse precaria la situazione del gruppo Ferruzzi
Quando invece il gruppo Ferruzzi veniva magnificato
In moltissime occasioni
Sì è sui giornali sia in grandi manifestazioni pubbliche
E poi sappiamo come sono andate le cose
Il discorso potrebbe essere lungo io credo che
Siccome si parla spesso della responsabilità sociale dell'impresa e io credo che è un buon giornalismo economico finanziario detta anche contribuire facendo bene il proprio mestiere a non ridurre l'economia e la finanza
Ha un metro materialismo di carattere economico
Perché un'impresa è fatta di valori
E fattagli valori sociali un'impresa eh
Il tessuto che tiene insieme un territorio una cittadinanza ancora di più l'impresa specialmente le piccole e medie imprese saranno il tessuto sulle quali sul quale si costruirà una nuova società
E quelle piccole e medie imprese saranno caricate anche
Di una nuova funzione sociale che sarà quella di creare dei nuovi cittadini visto che
La porta di ingresso di nuovi cittadini sarà quella di un posto di lavoro e che il problema dell'immigrazione non si risolve nel momento in cui questi acquisti
Hanno trovato un posto di lavoro mediche nasce il problema per far sì che sappiano che stanno in una comunità i diritti e di doveri e devono conquistarsi anche una loro cittadinanza
Allora credo una buone così informazione economica e finanziaria non debba mai perdere di vista
Che ci sono dei valori che non sono esprimibili in un bilancio nemmeno in un bilancio sociale se ne fanno molti per ragioni spesse volte semplicemente di così di comunicazione e di bellezza esteri di estetica della Tel del marchio e della società
Che non sia fatta soltanto i numeri e di valori che possono essere spesi e o di Mancini che possono essere realizzati entro il periodo mai fatto anche di un dividendo sociale
Che deve essere garantito nel tempo allora ritorno alla centralità della persona
Il gol coprendo la centralità delle imprese che sono fatte di persone che esprimono non soltanto dei servizi
E dei prodotti ma esprimono come spesso è accaduto una cultura un modo di stare insieme un modo anche di aiutare e si fa gli altri di far crescere la società in cui vivono grazie
Serratissima domanda chiedo la carità di risponde altrettanto brevemente perché la sala avrebbe due strade se è già stata liberata ma troppo interessante l'opportunità di avervi cui quattro per non fare questo domato oggi noi
Al mattino leggiamo i vostri giornali o altri guardiamo il telegiornale due o altri
Ci potete dire in un minuto telegraficamente dateci un suggerimento un criterio con cui aprire un giornale o con cui accendere il televisore come essere tutelati nella possibilità che questo gesto che compiamo aiuti in qualche modo la nostra coscienza critica di cittadini
Un minuto
Comincio io se
Io credo che diceva bene Ferruccio prima il rapporto tra chi fa informazione chi ne usufruisce fortunatamente grazie anche al progettista sempre perfezionando migliorando in tempo reale si interagisce l'un con l'altro attraverso i siti il nostro è molto attivo io credo che chi ci guarda nel caso che la televisione abbia gli strumenti per giudicarci perché ci sono vivaddio tanti telegiornali e il confronto
Che fa assomigliare tutti i telegiornali e le differenze che li caratterizzano un rispetto all'altro siano ben visibili io faccio dottor Maurizio si è fatto un pubblicità ne faccio un po'di Nanchino
Di autopromozione sapete il telegiornale che ci dà prestazioni qual è lo delle venti e trenta e sapete perché sottratto alla concorrenza
Perché a quell'ora sulla tredici a la guerra dei mondi i pacchi è Striscia la notizia c'è di tutto piano che sale ne facciamo un TG che ci diverte eccitato di stazione
In queste sere nuovi Alberto se buon testimone stiamo raccontando il meeting che stiamo raccontando la vostra avventura bellissima ed una settimana ogni anno e quest'anno raccontiamo con più libertà
Pera contiamo che la prima parte del telegiornale che divise in due parti si alza le sue e quelle con tre anche perché è diviso in due parti
Necessità che fa virtù qualche volta raccontiamo la cronaca del mitico AVEPA raccontiamo le storie del mitico nella seconda parte ecco
Riuscire ogni volta
A trovare lo spazio perché volendo si trova anche nella fatica dirà di raccogliere i secondi necessari per raccontare le storie che siano anche delle belle storie
Questo fa una differenza tra un giornale tra un telegiornale e gli altri e saperlo conoscere riconoscere spetta a chi guarda e chi compra un quotidiano noti
No rispondo che io velocemente entro supera tutto sul discorso che ha porto avanti molto bene Maurizio Belpietro
Proprio questi giorni sono cent'anni dalla nascita di Leo Longanesi un grande giornalista anche lui romagnolo anche qui controcorrente
Che non avrà una grandissima stima degli italiani diceva che italiani te con tutti famiglia e diceva che italiani salivano sempre sul carro del vincitore per italiani o è nero e bianco non c'è mai una mezza verità
Appresso ben Maurizio Belpietro quando dice che un giornalista di parte in Italia ci può stare un centrismo di parte ci può stare un giornalismo schierato il lettore sa che c'è il questo questo terrorismo schierato ma il mio Coppi mento che ho ricevuto non ricevo spesso e vi dico Condemi dicono ma lei direttore da che parte sta io come direttore di giornali regionali cieco assolutamente di privilegiare la cronaca e cerco di essere più possibile in buona fede credo che il mio dovere sia essere in buona fede
Cercare di del dire la realtà come la vedo io come la vediamo noi cronisti penso che si possa coesistere un giorno un giornale un giornalismo di parte un giornalismo regionale attaccato a realtà un giornalismo di un direttore da che parte stanno lo sappia detto questo credo che il maggior difetto di nove giorni due giornali uno giornalismo e dette l'informazione e qui mi ricollego anche Ferruccio è il fatto della superficialità produsse un ente quando non abbiamo cominciato questo mestiere tanti anni fa
Non c'ero le scuole di giornalismo si cominciava dalla gavetta si comincia facendo gli abusivi e probabilmente eravamo più non so più preparati forse colpa nostra nomen segnato questo mestiere ai giovani giornalisti ma la superficialità attuale è molto maggiore
Credo che quegli errori quelle carenze che è stato che sono state rilevate anche oggi sull'informazione economica son dovuto soprattutto superficie netta e poi molte volte le cose passano osservate presente non è ero che e quindi faccio anche in questo caso faccio poca promozione non è vero che la crisi della FIAT non non è stata citati addirittura scritto un libro con mio fratello che tra l'altro e giornalista di Maurizio Belpietro grazie
Il libro effettivamente è stato scritto quando la crisi ovviamente era già scoppiata
Però stranamente volevo stranamente nessuno poi ha parlato di questo libro è stato quasi ho messo su voci noi sì poi si ogni mio fratello e ha detto cose
Avendo in casa collaboratori particolari anzi siete al limite del conflitto di interessi
Conflitto di interessi anche noi ma io vi vi devo dire innanzitutto giornalistico la casacca qui non si tratta di giornalisti con la casacca certo che qualche casacca
Chi più chi meno la si indossa sempre perché interessi degli editori diciamoci la verità
Non vengono disattesi
Si aggirano si contendono si frena no ma volete farci credere che i direttori non tengono in alcun conto gli interessi dei propri di Torino per favore io ho un po'di rispetto soprattutto per le persone qui e quindi non me la sento di dire
Questo non vuol dire che i giornalisti siano venuti ventuno non vuol dire che i giornalisti lo sia siano venduti o che spieghino la testa di fronte a qualsiasi richiesta non è così ma certo degli interessi ci sono e la stampa tutta tutta nessuna esclusa e attenta agli interessi dei propri editori tranne gli dico bravo caso finale ardito il pure anche gli editori puri hanno degli interessi giornale anche di ritorno non è vero anche lettori puri hanno degli interessi
Citavo il caso della FIAT proprio per questo motivo perché la FIAT il caso emblematico di come si è condizionato in questo Paese la stampa per molti anni sia dal punto di sia direttamente sia indirettamente considerate che la FIAT è uno dei principali investitori pubblicitari della la grande stampa e quindi necessariamente un condizionamento cioè se non diretto quanto meno indiretto detto questo
Io credo che l'unico sistema per capire e per valutare i giornali e per farsi una propria opinione sia leggerne più duro capisco che una soluzione banale ma è la soluzione più semplice per mettere insieme tante opinioni e tante verità
C'è poi una considerazione molto semplice da fare siccome i giornali a differenza di quanto pensino i giornalisti non sono una necessità i lettori non hanno avuto l'ordine dal dottore di andare tutte le mattine all'edicola
C'è un modo semplicissimo per manifestare il proprio disappunto il proprio disaccordo la propria protesta smettere di leggere quel giornale che non s'di cui non si condividono le idee
Perché questo farebbe farebbe bene ha molta stampa farebbe bene ai giornalisti i quali anziché rimanere chiusi nella propria stanzetta a giocare con le proprie opinioni o con quelle degli amici o a fare giochi a costruire strategie dovrebbero decidersi a uscire dalla stanza guardare in faccia la gente a parlare
Perché silice la necessità di fare un'inchiesta per capire che cosa davvero foglio no i lettori
E purtroppo invece spesso i lettori vengono vissuti con fastidio perché fanno presente che quell'articolo era sbagliato di quella ti citazione non è la giusta che quel dato non era corretto
E la reazione di molti colleghi non tutti per fortuna di molti colleghi è quella di massima cosa vuole questo signore bene c'è un solo modo per farsi sentire ed è quello che ha indicato grazie
Molto brevemente accogliendo l'invito del moderatore
Ma io mi auguro che
Ci siano dei giornali che appieno la capacità di rappresentare tutte le opinioni ti tiene anche chiaramente come la pensano ma non necessariamente nel momento in cui hanno deciso di adottare una linea debbano in qualche modo nascondere le opinioni degli altri
Io mi auguro che ci sia un confronto sempre più a petto in cui ci sia una funzione della stampa che quella di mettere come accade nelle giornate di Rimini persone con differenti esperienze differenti opinioni in dialogo tra loro però con una Cantet conquista civile che uno stato ascoltare l'altro e ne legittima di opinioni
Mentre noi abbiamo assistito anche per colpa della stampa in questi ultimi tempi ad una progressiva e incessante delegittimazione di chi non la pensa come vuole un certo giornale vuole una certa parte politica il nostro Paese ha bisogno di maggiore dialogo ha bisogno di comprendersi di più e di trovare dei valori comuni
Io credo
Ok
Che una buona informazione Possa svolge le questo ruolo con molta semplicità perché l'informazione è un elemento è un piccolo cane no
Un piccolo granello mi auguro evangelica mente che possono essere anche un cane dal Senato ma non pretendo questo
Mi mi auguro anche che questo crea nello sci un carrello positivo
E che
Valga assai meno tanto per finire con una battuta quella definizione impietosa di giornalista
Fatta ovviamente da uno stesso giornalista che il giornalista e colui che ogni giorno si paga il grano dalla Pula e provvede che quest'ultima tenga ben impaginata e pubblicata il giorno dopo grazie
Molti anni fa quasi venti all'inizio la mia attività lavorativa avuto il privilegio di spendere un anno della mia vita alla RAI di New York e appena arrivato totalmente sprovveduto
Per farmi capire che cos'era l'uso della televisione mi fu fatto vedere un brevissimo filmato di cronaca di una folla con cartelli in alberati su un lungo una strada che vociava la propria protesta
E subito dopo perché la cosa non mi aveva molto stupito perché l'avevo visto tante volte in televisione mi fu fatto vedere la stessa scena ripresa da latte dalla stessa telecamera ma con un campo lungo
Che mostrava che quella folla vociante che ingombrava tutto lo schermo era di non più di venti persone
Su un marciapiede che dall'altra parte del marciapiede a New York un'altra folla di persone ben più numerosa se ne andava tranquillamente ora in suo onore giù andando al proprio lavoro
Per me fu una lezione formidabile di che cosa voglia dire
Fare notizia la stessa situazione con un solo dettaglio
Il punto di vista con cui era descritta quella quella realtà quel particolare
Quel particolare e ciò che fa la notizia sarebbe impossibile fare diverso
Tutto il problema tutto il gioco che oggi noi siamo stati testimoni di questo è dobbiamo ringraziare le persone che hanno parlato tutto il grande problema tutta la moralità dell'informare
Sta nella serietà con cui si cerca dimostrare l'ingresso che quel particolare che si sceglie tra migliaia ogni giorno e si mette in pagina o in un titolo di telegiornale
L'ingresso di questo particolare con la totalità del contesto
Si parlava di persona o in altri temi del lettore
Si parla sia usata anche la parola verità pegno attiva e questo fa la differenza e questo permette ne abbiamo ascoltato permette quella cosa che oggi sembra impossibile e cioè l'appositamente correggersi
Cioè che una notizia possa correggere una notizia sbagliata sbagliata perché non ha tenuto conto dei fattori del contesto
E questa è la grande credo
Presuntuosamente questione morale
Se cioè ciò di cui si parla ammesso con la persona e col contesto che crea la persona nei suoi rapporti
Nella vita sociale cosicché l'informare il dare notizia sia fattore di un benessere di una positività di una maggiore libertà
E l'incontro non sia un lanciarsi pietre
Ma il dirsi di esperienze che insieme collaborino stimando sì a un bene comune più grande che non il particolare che accanitamente tante volte sembra prevalere
Nelle nostre giornate e sui nostri mass-media io ringrazio i quattro direttori spero che la cosa possa continuare anche nei meeting prossimi in una forma di dialogo in cui chi in forma si racconta come come accaduto oggi grazie Pomponio