Puntata di "Rassegna stampa estera" di giovedì 22 novembre 2007 condotta da David Carretta .
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cina, Germania, Iraq, Merkel, Schroeder, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Svolgerò gli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì ventidue novembre questo l'appuntamento con la rassegna la stampa internazionale a cura di David Carretta due sono i temi che cercheremo
Di approfondire quest'oggi tra
Le tante notizie importanti che abbiamo trovato sulla
Stampa estera il primo e l'Iraq la situazione della sicurezza sta migliorando sensibilmente e vi proporremo un'analisi i debiti Miazzi Oscar Washington post di ieri
Secondo cui in Iraq ci sono segnali di speranza ma anche segnali di pericolo leggeremo un commento di Thomas Friedman dall'International Herald Tribune di oggi dibattere della transizione in Iraq abbiamo bisogno di una sua oggi
Diplomatica ter terminare il lavoro scrive tra l'altro figlio ma ne sempre a proposito di Iraq leggeremo anche l'editoriale di ieri del Times gli iracheni votano con i loro piedi tornando a casa dopo l'esilio
Il ritorno dalla Siria per il quotidiano conservatore di Londra è sostanzialmente un voto di fiducia nel futuro dell'Iraq il secondo tema che approfondiremo
La
Germania parleremo parte della politica interna tedesca la grande coalizione di Angela Merkel mostra segnali di crisi dopo la svolta a sinistra decisa
Dalla spedendo ENEL congresso di Amburgo più riformista dei socialdemocratici Franz Müntefering si è dimesso
Dal Governo e divelte dà conto di un sondaggio radio di Müntefering fa perdere consenso alla spende ma approfondiremo anche la politica estera
Di Angela Merkel lo faremo con le mondo un articolo di Daniel Vernet Berlino vuole cessare di dare la priorità alla Cina nelle sue relazioni con l'Asia
Un articolo analogo l'abbiamo trovato anche sull'International Herald Tribune la Germania guarda all'Asia ha speso della Cina
A proposito della questione Cina però
Ci sono altre cose che vanno dette
In particolare si tratta di una svolta nella politica estera dei Cristiano democratici che vuole mettere più valori come democrazia diritti umani in stato di diritto nella
Diplomazia
Ma partiamo dalla situazione in Iraq e dalla sicurezza che va migliorando sensibilmente ieri erano diversi
I quotidiani che davano una notizia delle i dati diffusi dall'esercito americano per esempio
Il Financial Times in prima pagina prendiamo immediatamente alle analisi la prima è quella di devi di Ignazio Star War Sciuto imposti in Iraq segnali di speranza e di pericolo il titolo scrive
Ignazi ossia il Giorno del Ringraziamento quest'anno server celebrare le notizie che vengono dall'Iraq e di un declino che la violenza e di un aumento della sicurezza
Ma questo è anche il momento dell'onestà e dell'umiltà su cosa significano queste buone notizie i segnali di miglioramento in Iraq sono sempre più chiari gli ultimi dati mostrano una
Riduzione del cinquanta per cento
Cinquantacinque per cento negli attacchi e del sessanta per cento nel numero di vittime da quando il numero di soldati americani ha raggiunto il livello più alto nel giugno scorso
E questo traduce l'inizio di un ritorno alla vita normale in Iraq con la gente che va nei ristoranti passeggia
E organizza matrimoni solo qualcuno con un cuore di pietra non salutare beh queste notizie se si pensa alle sofferenze subite dagli iracheni prima negli anni della brutalità di Saddam Hussein
Poi con le sanzioni economiche poi con l'invasione
Americana e infine con la guerra civile perfino un piccolo progresso merita un Brindisi ma occorre scrive Ignazio sa essere attenti e reali significati di questi cambiamenti
Questa infatti non è una vittoria americana sul nemico ben definito perché del resto questa non è quel tipo di guerra e gli iracheni non stanno accogliendo i loro liberatori americani con i fiori più di quanto abbiano fatto nell'aprile due mila e tre
Ciò che e al lavoro in questo momento in Iraq è una serie più complicata di fattori e due in particolare secondo Washington post primo
è chiaro che Al Qaeda in Iraq sta perdendo anche se noi non siamo proprio vincendo
Secondo un funzionario del Dipartimento di Stato Al Qaeda in crisi per fine ritirata le sue tattiche di intimidazione stile Saddam Hussein e sono state controproducenti
E hanno provocato una rivolta tra i leader tribali sunniti perfino Osama Bin Laden ha capito che Al Qaeda sbagliato in Iraq scrive del di Ignazio sa in una cassetta del ventidue ottobre che ha fatto poco notizia Bin Laden
Rimprovera ai suoi seguaci le tattiche che hanno alienato dirà che mi sono stati fatti errori durante la guerra santa detto villa del
Qualcuno è stato lassista rispetto il suo dovere di unire i nostri franchi l'autocritica di Bin Laden
E forse il più importante messaggio nella storia di al Qaeda scritto una giornalista arabo che aveva intervistato Billato e ne ha scritto una sua biografia
Per la prima volta Bin Laden e riconosce gli errori commessi dei membri della sua organizzazione in particolare gli eccessi in Iraq
Secondo fattore per il Washington post i recenti successi sulla sicurezza
Riflettono il fatto che l'Iran si sta ritirando almeno per il momento l'esercito ma anche di Moqtada al Sadr sostenuto dall'Iran ha ridotto pesantemente le sue operazioni
I bombardamenti della zona verde da parte delle milizie sostenute sempre dagli iraniani giudizi che si trovano a Sant'siti si sono sostanzialmente fermati
E il numero di minerali hanno in circolazione diminuito iraniani hanno anche annunciato questa settimana che riprenderanno
Le discussioni sulla sicurezza Baghdad con l'ambasciatore americano Ryan
Coro che era il sospetto però che la nuova politica era Guyana sia una svolta sulla mente tattica i rari infatti vuole ancora esercitare la sua influenza su un futuro Iraq ma
A
Tratto la conclusione che il miglior modo per farlo lavorare con le forze americane
E anzi accelerare la loro uscita invece di continuare con una politica di scontro un vero accordo tra Stati Uniti e Iran sulla stabilizzazione dell'Iraq sarebbe uno sviluppo molto importante
Ma dobbiamo vedere le cose per come stanno scrivete vi dico Ignazi Chirac Miani stanno trattenendo le loro forze Iraq perché nel loro interesse non perché il Governo
Di terra si è Rabboni tutto d'un tratto gli errori di Al Qaeda e la ritirata tattica dell'Iran non diminuiscono l'importanza di quanto stanno compiendo i soldati americani ma il lavoro difficile di costruire uno Stato iracheno stabile
Deve ancora essere fatto l'Amministrazione Bush conclude tra l'altro
Devi di Ignazio stelle cogliere questo momento accelerare la transizione irachena se il numero dei soldati americani
Fissato sulla base delle condizioni locali le condizioni stanno realmente migliorando e allora più soldati devono tornare a casa entro il prossimo giorno del ringraziamento così devi di Ignazio sul Washington post
Di ieri e a
A proposito
Del futuro politico
Dell'Ira che della transizione irachena va letto anche un commento
Di Thomas Friedman sull'International Herald Tribune di oggi dibattere della transizione irachena abbiamo bisogno di una sorge nella diplomazia per terminare il lavoro in Iraq che con il
Suo stile sempre molto personale
Friedman scrive nel momento in cui un muro di pessimismo comincia a rompersi dove sta la diplomazia guardare il Segretario di Stato Condoleezza NASA Rice fare ripetuti viaggi in Israele per cercare di trovare un qualche tipo di accordo tra israeliani palestinesi
Mentre la situazione politica in Iraq rimane risolta mi dà la sensazione di una casa che brucia mentre i vigili del fuoco hanno deciso di fermarsi lungo la strada per far scendere un paio di gatti dagli alberi
In un certo senso non lo capisco e chiaro scrive Friedman è che la sorge l'aumento dei su dati americani e davvero ridotto la violenza in Iraq e allora perché non c'è una socia di prammatica per
Porre fine per terminare il lavoro se fosse il Presidente Bush e la mia vita politica dipendesse dall'esito di questa guerra manderei immediatamente mio più alto diplomatico a Baghdad
Per lavorare con gli iracheni loro vicini al fine di trovare un accordo politico e non permettere loro di contare per sempre sull'impegno del popolo americano ma quando parlo la gente ha bardati guardo come stanno le cose realmente
Sul terreno mi dico forse non so qualcosa che era essa e cioè che non c'è alcuna riconciliazione politica formale in Iraq nessun Gran Bar gay non cerimonia la Casa Bianca
La sorgere sull'Iraq più sicuro non per una formale riconciliazione politica ma
Per una pace da bancomat
In sostanza scrive Friedman ciascuna delle fazioni era che viene sostanzialmente d'accordo per vivere lasciar vivere secondo le linee tracciate stabilite dagli ultimi due anni di guerra civile
E il Governo di Baghdad serve da bancomat sostiene finanziariamente l'esercito e i vari gruppi di sicurezza locali e riversa i soldi del petrolio i governatori provinciali i capi tribali in ciascuna comunità
Certo DCT non hanno approvato la legge per far tornare i sunniti del partito basta al Governo ma alcuni di loro stanno tornando certa una legge sul
Petrolio non è stata approvata malgoverno continua a versare soldi contanti un po'a tutti
Michael Gordon il massimo esperto militare del New York Times ha detto che la frase che circola ultimamente tra i militari per descrivere la situazione in Iraq e accommodation lui da altri Consiglieri Jean accomodare le cose senza riconciliazione
I diversi partiti accetta non nuovo equilibrio di potere anche se squilibri atto di usciti sono al vertice ma consentono anche i sunniti e curdi ne abbiano una fetta
E la lotta politica continua ma un livello molto più basso di violenza
Tutto questo non è irreversibile precisa Friedman
Ma diventerà diventerà
Diventerà una un una situazione stabile solo quando i rifugiati cominceranno tornare in gran numero perché vedono l'economia fiorire un Governo che dà servizi affidabili alleanze politiche che si sviluppa non secondo linee sunniti sciiti
E forze di sicurezza in cui avere fiducia siamo ancora lontani da tutto questo ma qualcosa per Friedman sembra muoversi
E questo mi riporta Condoleezza Rice che o si tiene lontana dall'Iraq per salvare la sua immagine oppure Sacchi politici iracheni non possono o non vogliono cogliere questo momento per arrivare a un grande accordo un gran Bar Can perché
Fare importanti concessioni pubbliche all'altra parte in questo momento e ancora estremamente pericoloso l'invito all'omicidio alla violenza
Ad ogni modo per Friedman questo modus vivendi molto iracheno molto ad hoc molto lubrifica tu dal petrolio
Può darci ancora qualcosa di stabile decente
Se questo è il caso forse la domanda che dobbiamo porci non è quando gli iracheni raggiungeranno una pace interna formale per poterci andare ma piuttosto
Se gli accordi informali che stanno portando un certo grado di stabilità permetteranno ritiro massiccio delle forze americane il prossimo hanno
Io non lo so scrive Friedman
Ma la la palla di chi stabilirà che la ha smesso di funzionare
Molto tempo fa ma visto come stanno le cose in questo momento è indubbio che la prima fessura del nel muro del pessimismo dalla storia irachena
Anche se unica in anni crea nuove possibilità sarebbe assurdo ignorarla così come esagerato le così la pensa Friedman sull'International Herald Tribune
Di oggi sempre a proposito di va anche segnalato l'editoriale di ieri del Times gli iracheni votano con i piedi tornando a casa dopo l'esilio il perché lo scopriamo
Nel testo i dati sono difficili da valutare con precisione ma il processo potrebbe coinvolgere centinaia di migliaia di persone i numeri comunque sono abbastanza alti per pianificare un convoglio di massa la prossima settimana
Quando numerosi iracheni che avevano optato per l'esilio in Siria
Torneranno nella loro patria questo per il Times è uno dei segnali più evidenti che non solo la tendenza a Baghdad è scesa da me drammi drammaticamente in questi mesi
Ma che la fiducia nel futuro economico e politico dell'Iraq sta crescendo sensibilmente e questa non è nemmeno una decisione reversibile perché le condizioni poste da Damasco sui visti per gli iracheni
Significano che chi torna in Iraq kora non può facilmente riprendere la strada dell'esilio verso la Siria
Più tardi per molti scrive il Times è una decisione a senso unico e questo è un voto di fiducia nell'Iraq il quotidiano britannico poiché assume
In miglioramenti che ci sono stati sia in termini di sicurezza sia in termini economici non manca di avvertire su alcuni rischi di reversibilità della situazione che abbiamo già
Letto con Thomas Friedman andiamo alle conclusioni per il Times il punto cruciale che la politica americana e britannica nei confronti dell'Iraq
Deve riflettere l'ottimismo del momento in che senso i soldati non devono essere ritirati in modo prematuro quando si registrano progressi
Tangenti sarebbe catastrofico ritiro proprio nel momento in cui gli stessi iracheni stanno tornando a casa così
Il Times dall'Iraq ci spostiamo alla Germania la grande coalizione di Angela Merkel eh in crisi molti versi c'è
C'era stata la svolta a sinistra della e spende svolta che però fa perdere consensi divelte titolava ieri l'addio di Müntefering fa perdere consenso all'espediente fare in gara il più riformista dei
Ministri socialdemocratici che si è dimesso ufficialmente per ragioni personali in realtà forse per questa svolta a sinistra
Ad ogni modo un sondaggio confermai record dell'asse di uso e su che se si votasse domenica
Arriverebbe al quaranta per cento dette e Verdi cioè liberali e verdi continuano la loro testa attesta attestandosi entrambi al nove per cento c'è un'altra questione che anima il dibattito politico
Lo scontro tra Merkel e il Ministro degli Esteri Franco oltre sta al Meyer sulla politica nei confronti della Cina dopo le polemiche per l'incontro di Merkel con il Dalai Lama Merkel non tollera le critiche il titolo da Süddeutsche Zeitung la cancelliera respinto categoricamente gli attacchi del suo
Ministro degli esteri per la sua scelta di accogliere il Dalai lama a Berlino scelta che avrebbe compromesso i rapporti con la Cina ma dietro questa polemica sul Dalai Lama oltre che lo scontro interno tra una cancelliera cristiano democratica una speriamo Intek cancelliere socialdemocratico in vista delle elezioni del due mila nove si nasconde anche una partita
Di politica estera più importante che scopriamo con le mondi oggi Daniel Vernet Berlino vuole cessare di dare la priorità alla Cina nelle sue relazioni con l'Asia
La cancelliera tedesca preparo una svolta nella politica asiatica della Germania la tensione tra Berlino e Pechino non è la causa ma semmai la conseguenza di questa svolta
Le autorità cinesi annullato diverse manifestazioni bilaterali previste per questo turno dopoché Merkel ha incontrato la cancelleria
Il Dalai lama per contro Pechino ha srotolato il tappeto rosso davanti e che era a Schroeder che non perde occasione per criticare la politica
Della del suo successore sì a proposito delle relazioni con la Cina sia delle relazioni con la Russia ma la polemica sulla visita del Dalai Lama Berlino è solo una manifestazione più visibile dello scontento cinese scrive tra l'altro
Le monde Pechino rimprovera Merkel le sue dichiarazioni durante un viaggio in India a fine ottobre quando proposto una partnership strategica tra Berlino nuova
Devi insistendo sui valori comuni anche se la messa in opera della democrazia lascia ancora a desiderare questo crea tra noi un legame particolare aveva detto
Merkel il riorientamento della politica estera tedesche in Asia a danno della Cina che invece era stata privilegiata da Schroeder
è sviluppato in un documento dotato dalla sede USA ed su il portavoce per la politica estera e carta poi Clai del spiega che la Germania deve rivolgersi verso la democrazia asiatiche Giappone e Corea del Sud Singapore
Verso le organizzazioni regionali come l'ASI né verso l'Australia la Nuova Zelanda il testo sottolinea che gli scambi economici della Germania con alcuni di questi paesi sono più importanti degli scambi con la Cina
Non si tratta di trascurare la cooperazione con Pechino ma di riequilibrare la con un rafforzamento dei legami con gli Stati che giocano un ruolo importante sul continente
Così contribuiremo con gli Stati Uniti ha che l'ascesa della Cina e di altre potenze non conduca a una destabilizzazione che avrebbe
Conseguenze globali enorme dice
Voglio Claudiani responsabili esteri della servitù questa non è ancora la posizione ufficiale del Governo di Berlino Merkel però sta cercando poco poco di prendere le distanze dalla diplomazia del suo predecessore
Anche se il Ministro degli esteri sta al Meyer veglia sull'eredità di Schroeder la cancelliera però vuole imporre questa politica questa strategia
Agli europea iscrive tra l'altro le mondo e poi se andiamo a leggere le dichiarazioni di con Claudio in un altro giornale l'Herald Tribune di ieri scopriamo che non siamo
Tanto lontani dal pensiero di una parte dei neocon americani e dall'agenda la Freedom Agenda di George da più bus la Germania guarda all'Asia spese della Cina il titolo del pezzo di Judi Dench sei
Andiamo indirettamente alle dichiarazioni di con Claudio che dice la precedente politica di Schroeder alla troppo concentrata sulla Cina e la sua
Economia l'idea di diversificare guardare ad altri Paesi nella regione che possono giocare un ruolo nella sicurezza e su altre grandi questioni globali
Pongo plaude nel dice in sostanza una parte della strategia volta a promuovere non solo gli interessi economici tedeschi ma anche i valori europei fondati sui diritti umani
L'altra parte della strategia di cercare un'alleanza con i leader in ASI incoraggiando lì a condividere responsabilità globali su sicurezza e ambiente con Claudio crede
Che i forti legami economici la stabilità non possono essere sostenibili nel lungo periodo senza la democrazia questa è una delle nostre ragioni le relazioni sono qualcosa di più che semplici legami
Economici ci sono i nostri valori non si tratta di imporle si tratta di promuovere valori universali immettere
In un contesto globale così
Il pensiero Merkel come raccontato dal responsabile della politica estera
Del
Suo partito l'asse devozione su
Il paradosso è che sia
Una leader dei conservatori a promuovere la democrazia e diritti umani ancora una volta mentre uno dei leader dei socialdemocratici tedeschi raccolta sta Niemeyer
è pronto a criticarli nome degli interessi economici della Germania e delle sue imprese abbiamo concluso David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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