25 NOV 2007
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 22:00 Durata: 1 ora 51 min
A cura di Guido Mesiti e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 25 novembre 2007 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Marco Pannella (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa), Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica.

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 51 minuti.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    La settimana politica. La Direzione di Radicali Italiani: il voto sul welfare e la visita del Dalai Lama.
    22:00 Durata: 1 min 19 sec
  • Sul welfare il governo non sciupi il patrimonio accumulato; i radicali manterranno la loro posizione sul protocollo. La necessità di aumentare la documentazione su un regime meritevole di essere giudicato.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    I radicali manterranno la loro posizione sul welfare. “Il governo deve scegliere. Mettere da una parte tutto ciò che il governo ha accumulato, ed è straordinario: l'accordo di tutte le parti sociali. Poi una parte sociale dei lavoratori che ha dato il suo avallo con il voto di milioni di lavoratori”. “Da parte governativa si dice: 'troveremo un'intesa'. No, l'intesa c'è, è stata sanzionata da uno schieramento straordinario, tanto più rilevante che infatti ha comportato sacrifici seri dalle due parti”. “A questo punto è bene che si sappia che noi non andiamo a raccontare come gli altri “se no...”, “se no...”. L'unica cosa che dovrebbero fare è cacciarci, da fascisti come sono. Io continuo a ripetere: il fascismo non è un'ingiuria, è un sistema e dei metodi politici, una natura politica. Per me è fascista, nel modo più assoluto – per esempio - l’eliminazione dei radicali attraverso i dati sull’informazione che ieri abbiamo presentato e che oggi i grandi giornali hanno totalmente ignorato”. E' scattato infatti subito “il silenzio, la censura complice. Noi per 8-10 anni abbiamo avuto persino la conferma istituzionale dell’annientamento dell’informazione e della democrazia per i i radicali. Ma se la democrazia è annientata rispetto ad una delle forze politiche che esistono nel paese, è annientata per i suoi cittadini tutti. Abbiamo documentato 27 condanne, 9 nel periodo incriminato delle intercettazioni. Tutte univoche”. Per questa denuncia i radicali sono isolati da almeno due decenni. “Ritengo che in termini tecnico-giuridici abbiamo un regime fondato sulla negazione della legalità. Non perché sono cattivi, ma perché per una serie di fatti devono far vigere violazioni e violenze contro la legge e sempre di più questa diventa una loro natura”. Il tira e molla sui protocolli. “Oggi sento dire che c’è ‘la ricerca del salvataggio dello spirito del protocollo’. Beh, noi non ci stiamo. Difendiamo le buone ragioni che noi abbiamo. Cosa accadrà? Queste cose si possono spiegare solo grazie a Radio Radicale, all'esterno no. Loro possono anche essere tranquilli per questo. Possono pensare pure, come diceva Andreotti o magari Corrado Carnevale, che tanto arriverà un momento in cui moriremo prima di altri. Lo possono pensare per me o anche per i radicali come soggetto politico; il miracolo è che questo assassinio non è ancora accaduto”. Il genocidio politico e culturale dei radicali denunciato da Storace quando era Presidente della Commissione di Vigilanza Rai. “Era una definizione che continuo a ritenere valida. Io ritengo che regime italiano, ormai da 30-40 anni, visto che per fortuna noi soprattutto abbiamo superato la sommarietà di Norimberga, io penso che noi abbiamo il compito di lasciare sul tavolo della giustizia del diritto – anche per quando non ci fossimo più - documenti clamorosi”. “Noi siamo qui, io perlomeno, da anni (e poi c’è stata questa fortunata coincidenza della rivoluzione digitale), che anche quando eravamo 100 iscritti – magari registrando su cassette che poi si smagnetizzavano – registravo tutti i momenti della vita nostra e di partito. Un po' il senso della mia vita in questi anni è sempre più coscientemente quello di aumentare la documentazione di un regime che è meritevole di essere giudicato non solo dagli storici, ma di essere giudicato come nella società civile si giudicano le violazioni continuate e patenti delle leggi da parte del potere che le detta ed avrebbe, in qualche misura, il compito di farle applicare”.
    22:01 Durata: 11 min 8 sec
  • La risoluzione della Direzione dei Radicali Italiani e la dichiarazione di Pannella sulla necessità di non ritoccare l'intesa sul welfare.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    L'intesa da non ridiscutere. “Per ora i cambiamenti sono avvenuti in una Commissione, non da parte del governo”. “Nella delibera delle direzione e nella mia dichiarazione” si afferma che “anche in Parlamento il Governo deve difendere il testo del protocollo”. Il giudizio di Pannella sull'attuale situazione politica. “Tre anni fa lo dissi sulla questione dell'ospitalità. In Italia, con questo regime, non è possibile concorrere alla vita istituzionale se non pagando il dazio di incorporandosi in una delle due gambe sulle quali questo regime fascista e sfascista cammina. Altrimenti presentarsi vorrebbe dire ingannare i nostri elettori perché gli faremmo dare un voto di testimonianza morale e non di forza politica. Lo ripeto tutti i giorni ma tanto loro non si offendono, fanno finta di niente”.
    22:12 Durata: 4 min 25 sec
  • Le intercettazioni Rai-Mediaset pubblicate dai giornali. L'eliminazione del Centro d'Ascolto come fatto maggiore della politica italiana, trattandosi del “conoscere per deliberare” dei media su se stessi; un fatto maggiore per ora silenziato.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    A proposito delle intercettazioni pubblicate in questi giorni da alcuni giornali italiani, Pannella ribadisce di essere favorevole alla pubblicazione di ciò: è meglio che la gente conosca piuttosto che solo gli addetti ai lavori. “Ho aggiunto ieri una cosa che nessuno ha ancora colto. Anch’io ritengo che a volte ci sia da rispettare alla lettera e tradizionalmente la legalità o invece forzarla o violarla. Io da nonviolento direi: datemi questa robba. Me la date, la verifico, la pubblico e magari mi autodenuncio per andare al processo”. L'ottimo servizio ed analisi su Repubblica di D'Avanzo. “Ora, più che interpretazioni di rapporti allusivi, sintomatici, noi abbiamo detto cosa hanno fatto in un caso” come quello del Centro d'Ascolto. “Siccome noi in Italia abbiamo creato una cosa unica, a livello tecnologico e delle attività, il Centro d'Ascolto, che era più di altri in condizioni di fare il monitoraggio – ad esempio - di come i limiti sui tetti della pubblicità vengano violati, d'accordo, dalle reti televisive”. “In più eravamo gli unici a poter fornire, e lo abbiamo fatto fino al 2003 con contratti che certo non erano di favore...Arriva questo distinto signore milanese, Cattaneo, con il quale vado subito a parlare. Faccio presente che stanno preparando – e noi lo avevamo chiesto - un bando di gara che mi pareva sospetto ed indecente. Poi la gara c'è, fatta per eliminare i concorrenti seri. Bene, malgrado tutto hanno sospeso per sei mesi il rapporto con noi, confermandolo solo in parte con il Centro di Pavia. Dopo sei mesi, per motivi che non si sono mai saputi, la gara è stata annullata. Poi le cose si sono protratte per 3 o 4 anni, per impedire al Centro d’Ascolto di operare. Il Centro d'Ascolto ha continuato ad operare con praticamente gli stessi costi di un miliardo di vecchie lire annue. Abbiamo detto che si stava togliendo uno strumento di conoscenza unico, sia per la libertà soggettiva, sia oggettivamente”. Le visite di Sandro Curzi, Lucia Annunziata, Landolfi. “Abbiamo continuato a diffondere gratuitamente i dati che il Garante per primo, e la Rai TV, non avevano. Malgrado che – per esempio - nell’ordine di servizio dello scorso anno, era però ingiunto alla Rai di avere per sé questi dati. Come si può dirigere la Rai se la stessa Rai non conosce quello che fa?”. “Noi siamo per la libertà di ricerca. Qui si è eliminata l’unica ricerca libera. L'osservatorio di Pavia ha continuato a lavorare senza gara, ma non è in condizioni – e non ha tentato nemmeno di essere in condizioni - di dare quello che noi possiamo dare in termini di conoscenza. Ma l'autorità Garante come fa a giudicare se non conosce, e se coloro con i quali fa il contratto è provato che magari gli danno una conoscenza parziale e con mesi di ritardo? Trattandosi del conoscere per deliberare della stampa su se stessa, dell'audiovisivo su se stesso, dei politici e dei controllori, si elimina questa cosa. Ritengo che questo sia un fatto maggiore della politica di un paese, mentre viene vissuta dalla maggior parte di noi come condizioni climatiche negative”. Le intercettazioni venute fuori in questi giorni e la conferenza stampa dei radicali. “Noi abbiamo sintetizzato gli eventi che noi rendemmo noti e dunque, poiché scomodi, clandestini. Anche la stampa che ha valorizzato le intercettazioni e le ha pubblicate, sicuramente ha omesso – in modo sistemico – di segnalare 26 condanne. Ogni volta a noi ci è stata inferta une ferita durante le elezioni, durante i referendum…Nessuna forza politica credo abbia avuto una situazione del genere”. Eventi gravi che riguardano la democrazia elettorale, referendaria del paese. “Oggi il valore di tutto questo, ne sono convinto, è un valore che può servire anche dopo la nostra morte politica. Ormai i dati di regime sono dati antropologici. E' una cultura, un modo di essere. Il dialogo che ora viene fuori tra Berlusconi e Veltroni, ha questo di visibile. In realtà, come già negli anni '70, i due coautori del regime sono indotti – dalle conseguenze del risultato elettorale che noi rivendichiamo di aver determinato – a correre ai ripari”.
    22:16 Durata: 20 min 45 sec
  • Il senso della azione politica radicale

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Aumentare la documentazione della vita di un regime come quello italiano è azione politica? “Accidenti se lo è. Fino a qualche decennio fa si diceva, anche nella dottrina liberale, che ribellarsi con la violenza alla dittatura era un dovere. Tutto questo oggi mi pare pochi possano continuare a sostenerlo. Sicuramente non è un dovere e sicuramente si comprende che contrapporre la contro-violenza alla violenza è cosettina storicamente impresentabile. Allora cosa c'è di nuovo? La procedura nonviolenta è quella che sempre mette al centro la legalità, addirittura quella di Atene per Socrate”. “E' l'essenza della nostra posizione”. I fatti di Mosca, l'appuntamento radicale di dicembre a Bruxelles ed Iraq Libero. Le responsabilità di Bush e di Blair sulla guerra in Iraq. “Tenere ferme delle esigenze di giustizia, il continuare perlomeno a documentare con la propria vita, con la propria produzione, questa è la vera lotta politica. Altrimenti cos'è politica? Il mettersi d'accordo con costoro o fargli fare l'economia anche di queste affermazioni ideologiche, culturali, non so cosa sono?”.
    22:37 Durata: 5 min 49 sec
  • Non si può usare il welfare per costringerci alle dimissioni. La visita del Dalai Lama alla Camera ed il passato incontro del leader buddista con Berlusconi.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La questione dell'accordo sul welfare. I parlamenti radicali pronti ad attivare una serie di emendamenti nel caso le proposte della sinistra comunista fossero destinate a modificare l'intesa. “Già qualcosa” la posizione di Bertinotti sul Dalai Lama che nega di farlo parlare alla Camera ma che lo incontrerà ufficialmente. “Il problema vero è che dobbiamo rivendicare quanto accaduto in passato. “Gianni Letta e poi Berlusconi mi dissero che aveva chiamato la FIAT ai massimi livelli per dire che l'incontro con il Dalai Lama che avevamo preparato non si sarebbe più fatto”. “Per quel che io ricordo non solo il Presidente del Consiglio – alla faccia dei moniti - lo incontrò, ma anche Scalfaro lo ha fatto”. La nuova situazione del Dalai Lama. “Io non avevo compreso. Il Dalai Lama ha fatto un suo motu proprio che mi pareva gravissimo. Da decenni il Dalai Lama viene trovato bambino dai sacerdoti. Ad un certo punto il Dalai Lama attuale ha detto: “d'ora in poi lo scelgo io”. Ora invece ho capito; siccome è già scomparso il Panchet Lama, la seconda autorità, rapito dai cinesi. Allora lui ha pensato che così potrà sceglierlo, individuarlo e quindi tutelarlo”. Poi il leader radicale torna a parla di welfare. “Cosa si può fare? Se qualcuno pensa che questo è il modo di risolvere i problemi della tenuta di un filo democratico e prudente di questo governo per difendere la sua credibilità, anche piuttosto scossa, questa occasione la si può usare per costringerci alle dimissioni? Spero che ci dovranno casomai cacciare”. L'eventualità di un ulteriore passaggio al Senato dell'accordo sul welfare. “Potrebbe anche darsi che Dini e Natale D’Amico, e il loro partito nuovo, Manzione e Bordon, che sono un altro partito nuovo – cioè lo sono perché sono due o tre voti al senato al posto dei nostri -, poi i compagni socialisti, Angius, che mi pare condividano le nostre posizioni”. “Può anche darsi che il gruppo della RnP non si ricostituisca perché deve essere morta e si farà il possibile per considerarla come tale, per avere sin da ora il simbolo SDI o Partito Socialista da usare per le elezioni. Però anche darsi che con i sindacati, Bonanni ed Epifani, con Bombassei, insomma con tutti i firmatari del compromesso”, “se questi giungono ad avere una posizione comune allora si ha una situazione diversa”. Un blocco forte, anche se non parlamentarmente.
    22:43 Durata: 19 min 2 sec
  • La Rosa nel Pugno è soggetto politico costituito al quale è venuto a mancare uno dei costitutori, nei confronti del quale c'è contemporaneamente una manifesta attenzione mediatica

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Rosa nel Pugno. “All'osso la situazione è questa: saremo velleitari ma per noi comunque la RnP è cosa che abbiamo davanti nella nostra storia e che porremo davanti al paese. Poi vi sono accordi con lo SDI sull’uso del simbolo e via dicendo; vi sono contratti, anche superati, o che una parte ha – in maniera documentabile e giudicabile - ritenuto superati”. “Si propone da parte dello SDI il nome “Rosa nel Pugno – PSI e radicali. E' vero che la RnP aveva i 4 referenti: laici, liberali, socialisti e radicali. Ma proprio per dimostrare che non è il soggetto politico, ma solo un soggetto parlamentare di congiuntura, si dovrebbe cambiare. Ho detto che mi pare politicamente avventato, soprattutto in un momento in cui vogliono fare la polemica con il PD perché non sono abbastanza laici. Gli diranno che hanno addirittura espunto il termine laici. Allora ho detto che loro si chiameranno PSI e noi reinseriremo i termini laici, liberali”. “Per loro il problema è che se uno di loro parla, in televisione si veda il loro simbolo. Siamo qui non in grande approfondimento del patrimonio etico-politico”. “Dobbiamo dedicare del tempo anche a questi elevati dibattiti”. “La RnP è soggetto politico costituito al quale è venuto a mancare uno dei costitutori, nei confronti del quale c'è manifestamente” un'attenzione mediatica. “Rai-Set comincia a riacquistare la pienezza della sua immagine passata: ex comunisti, ex democristiani e socialisti, se dobbiamo giudicare dalla presenza piacevole di Boselli e degli altri, con l'assoluta cancellazione della presenza radicale in quanto tale”.
    23:02 Durata: 10 min 9 sec
  • Ormai è chiarissimo: Forza Italia e PD si legittimeranno a vicenda. Perché loro, all'origine di tale situazione, dovrebbero ora salvare il paese? Ho paura perché già nel '76 il dover rendere l'ammucchiata strutturale ed evidente ha provocato un terremoto.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Il discorso di Berlusconi ai quadri lombardi: la CdL sarebbe stata un ectoplasma. La registrazione della radio, in Val d'Aosta, del dibattito tra Tremonti, Veltroni e l'ex segretario della Cisl Pezzotta. “Devo dire: peccato che Radio Radicale non possa servire come dovrebbe servire tutti gli iscritti al PD e magari nel mondo democratico-cristiano. Ma chiarissimamente ormai è ufficiale: Forza Italia e il Partito Democratico si legittimeranno a vicenda, si aiuteranno a vicenda. Su che base? L’unica base credo gliela possa elaborare Tremonti e non le cosettine un po' stucchevoli – mi dispiace dirlo – di Veltroni”. La presenza di Dell'Utri al programma di Lucia Annunziata. Lo stesso Dell'Utri candidato dalla CdL a Milano contro la Bonino negli anni '90; campagna nella quale Santoro fece opera di disinformazione: la candidatura di Emma completamente cancellata. Poi Pannella risponde all’appello di Berlusconi, secondo cui la patria avrebbe bisogno di essere tirata fuori dall'abisso nel quale sta andando: “Se non siete stati voi, assieme, Pci-Dc e poi via via fino ad adesso, a buttarla in questa situazione, chi è il responsabile? Perché dovreste essere proprio voi, adesso, a salvare la situazione, come nel '76? Perciò ho paura, perché come avevamo previsto nel '75, '76, il dovere rendere l'ammucchiata strutturale ed evidente, ha provocato il terremoto: l'assassinio di Moro, il caso D'Urso, la P2, Castiglion Fibocchi. Sono stati 6-8 mesi di impazzimento dell’Italia e dell’inizio folle del partito della spesa, con l’ipoteca, per il paese, sui decenni che sono seguiti”.
    23:12 Durata: 7 min 5 sec
  • Pannella sull'“importanza senza confronti di Radio Radicale”. La questione del Centro d'Ascolto riguarda ora "tutti gli imprenditori democratici".

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Pannella sottolinea “l'importanza senza confronti di Radio Radicale oggi”. “Con i mezzi che ha e che tutti riscontrano, dovrebbe essere necessaria la presenza del servizio pubblico di Radio Radicale per tutti gli italiani e le italiane, perché altrimenti le manifestazioni sono di regime, perché non vengono conosciute nelle cose più interessanti”. “A tutti i Presidenti della Rai, dal '77, ho sempre chiesto di studiare l'interazione tra il know-how, la cultura, le funzioni di Radio Radicale e la loro, visto che noi assicuravamo gratuitamente per nostra scelta e nostra natura tutto quello – a partire dal pluralismo – che loro per legge dovevano coprire e che per loro natura non possono fare”. “A partire da ieri la questione del Centro d'Ascolto riguarda anche tutti gli imprenditori democratici”.
    23:19 Durata: 7 min 37 sec
  • La strategia di Berlusconi di valorizzazione dell'area radicale-liberale-socialista

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Le dichiarazioni di Capezzone. “Sorridendo diciamo che ha confermato la sua generosità, ha dichiarato che se potrà dare una mano a Berlusconi, “naturalmente” lo farà. E quando uno è generoso di natura...E poi glielo dico da qua: sono diversi giorni che sta qualificando le iniziative del governo con i termini più inconsueti (“è folle”...), tipici di quelli che non manovrano bene il linguaggio”. “Sono aggettivi di chi manca di aggettivi”. Con il passaggio di Capezzone e Delle Vedova al centro-destra, i radicali potrebbero sentire presto Berlusconi dire che “i radicali sono con lui”. Ma Pannella spiega: “Purtroppo chi non è pronto ad ascoltare ne sarà la vittima principale. Quindi i buoni a niente. E’ da un mese che dico che, vista l’esperienza passata, Berlusconi la sera stessa dell'annuncio di San Babila al cardinale avrà detto: “Guarda, per sfondare, dobbiamo giocare la carta dei laici, dei liberali, ma non ti preoccupare”. In otto giorni è andato da Nucara per un congresso che si qualificava come “liberale-europeo”, per valorizzare i repubblicani; poi subito dopo sentiamo che Margherita, Stefania e tutta la componente socialista sarà valorizzata. Quella radicale, magari utilizzerà anche Elio Vito, che da 10 anni ricopre la carica di capo gruppo alla Camera di Forza Italia. Poi c’è Benedetto, ora Daniele. Ho detto ai buoni a niente che su questo fronte li può distruggere. Non so se riusciremo a salvare i buoni a niente per una seconda volta”.
    23:27 Durata: 5 min 51 sec
  • L'iniziativa transnazionale a partire dall'arresto dei compagni radicali in Russia e dalla necessità di difendere il popolo israeliano.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    I fatti di Mosca. I compagni radicali Konstantinov e Khramov fermati nel corso di una manifestazione. “Kostantinov ha il naso spaccato. Mentre Khramov è stato preso assieme a Kasparov, perché coordinatore della campagna elettorale di Bukovsky”. L'organizzazione dell'appuntamento di Bruxelles per il Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento: “Chi dà una mano, a se stesso e a noi, in questi giorni, dovrebbe comprendere che dà una mano a qualcosa di grande, che può esserci o non esserci”. I rischi per la moratoria all'Assemblea Generale. La mancanza di iniziative anche pubbliche dell'Unione Europea. La situazione in Libano. “La liquidazione di Siniora, non potendo ammazzarlo liquidamente come usano. Avendo chiesto ai cristiani maroniti, che per turno devono avere loro la presidenza della Repubblica, bene i 7 nomi che la massima autorità cristiana ha dato sono 7 nomi dei quali 3 sicuramente “assassinandi”, due invece assassini passati o futuri. Questo è il loro contributo di pace”. L’accondiscendenza della diplomazia americana ed israeliana. “Occorre che il popolo israeliano abbia più voce di quanta non ne ha in Israele, più di quanto anche il popolo italiano non ne abbia in Italia. Visto che il 75% della popolazione è d’accordo per l’inserimento immediato di Israele nell’Unione Europea, mentre le élites – tranne Liebermann - non riescono a pensare ad altro che a mantenere la sovranità nazionale assoluta nella difesa, nella sicurezza e nella costruzione della politica delle alleanze. Oggi il compito che abbiamo è quasi folle: difendere il popolo israeliano”.
    23:33 Durata: 10 min 57 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La mobilitazione radicale sull'uninominale di sabato, nella giornata della manifestazione contro la violenza sulle donne. “Rita ed il matriarcato nostro non sono andati a far numero o presenzialismo alla manifestazione di ieri. Ma sarei stato curioso di vedere come andava: o avrebbero avuto una accoglienza molto diversa da altri esponenti parlamentari, oppure sarebbe stata la stessa”. Sabato v'è stata la preparazione dell'affollata direzione di domenica. L’iniziativa di Non c’è Pace Senza Giustizia in Marocco. L’incontro in Gabon di Nessuno Tocchi Caino. La mini-sessione al Parlamento di Bruxelles.
    23:44 Durata: 7 min 47 sec