Sono stati discussi i seguenti argomenti: Balcani, Est, Europa, Rassegna Stampa, Sud.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 23 minuti.
Rubrica
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10:05 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
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Buongiorno da Radio Radicale Roberto Spagnoli in studio per l'appuntamento settimanale con la rassegna stampa dedicata all'Europa sudorientale
Alla fine della scorsa settimana il Consiglio europeo che ha sancito la fine del semestre di presidenza portoghese
Non è riuscito a trovare una posizione comune sulla indipendenza del Kosovo è però riuscito a
Trovare comunque un accordo per l'invio di una missione europea al posto di qua delle Nazioni Unite
Tutti i giornali ne hanno parlato noi prendiamo per la comodità
Il Sole ventiquattro Ore e l'articolo di Adriana c'era tale da Bruxelles a che nel titolo sintetizza
Abbastanza bene insomma quello la decisione dei ventisette Kosovo
Unione Europea immissione divisa sull'indipendenza accordo sull'esilio in via di mille ottocento osservatori al posto delle Nazioni Unite
Dunque non c'è una posizione comune sulla questione del dell'indipendenza del Kosovo perché resta il no di Romania Cipro Bulgaria allo strappo di Pristina
Poiché la l'articolo sarà ventiquattro riporta anche un utile specchietto che riassume numeri e dati su quello che viene definito lo stato nascente
Prima alla vigilia della Consiglio europeo il riformista il tredici dicembre ha dedicato due pagine alla questione della Kosovo con avariati cori
Kosovo uno quell'articolo di Antonio Missiroli intitolato adesso dove sta il punta tutto sulla missione di pace
E si si cerca e si delineava appunto l'accordo che poi effettivamente è stato trovato Kosovo due larghi di l'articoli Stefano Alessandrini dedicato invece alle resistenze di Mosca la Russia inamovibile sul nuovo
E di si si avventura avventurava anche riformista Anna dire che se fosse deluso da Mosca Belgrado potrebbe accelerare verso l'Unione europea terzo articolo quello di Antonello guerre era che riporta IRI quanto emerso da uno reportage della
Franco porterà avevano Excite lungo sulla nuova generazione sui di giovani kosovari e la nuova generazione sognare l'Europa istruzione l'economia sono a pezzi ma la speranza restai concludeva correrà
Scrivendo che le nuove generazioni kosovare respirano speranza vedano da qualche anno più trasparenza in politica
Le relazioni dei media sono pingui di giovani e sotto la bandiera europea si sentono ottimiste la strada verso Bruxelles è lunga ma tutti o quasi sognano di cantare anche loro un giorno l'inno alla gioia
Per speriamo perché non è che questo inno riscuota poi grandissimo successo negli altri ventisette Paesi ma tante
Ultimo articolo quello di Valerio Fabbri
Che invece guarda dall'altra parte dell'Atlantico all'America nell'America che preme l'indipendenza c'è una voce fuori dal coro la voce fuori dal coro e quella
Di ammanco per mano studioso di conflitti etnici e Università del Texas
Secondo il il quale ha che delinea un quale potrebbe essere un modo per evitare il conflitto secondo Cuper mannaggia darebbe seguire l'esempio della Bosnia e della Repubblica Srpska
Con un'autonomia dentro una federazione per soddisfare la minoranza serba in Kosovo e concedere a Pristina pieno riconoscimento nelle istituzioni internazionali tranne una piena indipendenza per non isolare
Belgrado saranno i prossimi mesi conclude Fabbri a stabilire se Cuper ma non è solo una Cassandra isolata e il problema è che
Questa sarebbe forse la soluzione migliore se non che di kosovari albanesi sono contrari a una l'autonomia per quanto larghissima
Ultimo articolo su Ulla riformista della tredici dicembre dedicato al Kosovo il commento di Paolo soldini titolato ecco il risultato di una guerra avventata concludeva soldini
Forse non è inutile ricordare che le iniziative europee a non può che partire da almeno tre punti fermi il primo è vero che è difficile ormai delineare scenari che non prevedano comunque almeno alla lunga l'indipendenza
Del Kosovo ovviamente con le tutele che gli albanesi hanno finora negato a tutte le minoranze
Secondo è vero che la responsabilità principale della crisi va ascritta alle sciagurate scelte di Milosevic
E alle violenze criminali contro gli albanesi perpetrate dei serbi negli anni Novanta terzo è vero anche che i bombardamenti NATO del novantanove furono decisi senza la minima idea di dove quella guerra avrebbe portato come si vede oggi
Dalla riformista passiamo alla repubblicana bande TEN il quindici dicembre ha intervistato degli ANASTAR vogliano vice autrice del Diario da Belgrado durante la guerra dei Balcani oggi
Se Biljana Saviano bisogna trentasette anni vive a Parigi però attorno ogni mese a Belgrado perché insegno all'università continua a occuparsi di politica
Nel Partito liberal democratico che conta otto rappresentanti in Parlamento e poi a un blog sul sito dell'emittente dipendente di Belgrado B novantadue
E
La la domanda che Anna mandati ne pone alla stabiliamo vincesse giusto no che la Serbia concedere indipendenza al Kosovo in cambio dell'ingresso nell'unione europea risposta sì ma anche no
L'Europa deve secondo la sua Brahmis fare una proposta articolata la Serbia e deve essere disposta ad aprire un negoziato poi ne riparliamo
Ma e mi spiace dirlo né in Serbia né in Europa vedo politici in grado di risolvere la situazione ammesso che qualcuno voglia a risolverlo bisogna aprire un negoziato mettere al tavolo persone proposte credibili
Tua il Kosovo che chiede l'indipendenza che è più o meno logico
Ma nello stesso tempo non possiamo nasconderci che quell'autonomia sarebbe un precedente pericoloso per la pace nei Balcani dove ci sono piccole comunità dovunque
E dice ancora più attivi la scrittrice serba il nazionalismo nutre nazionalismo quello albanese nutre quello serbo e così via
Il Primo ministro in pectore kosovara albanese Hashim Thaci però da parte sua promette tranquillità per i serbi del Kosovo
Lo dice in un'intervista Di Domenico ha finito dell'agenzia GR pubblicata sul Corriere della Sera il quattordici dicembre serbi del Kosovo vi darete al sicuro il titolo dell'intervista
Nel secondo secondo Angelita ci all'indomani dell'indipendenza che deve avvenire al più presto possibile non ci sarà alcun incidente credo nella buona volontà dei miei connazionali
Ho detto cittadini albanesi che loro maggiore atto di patriottismo e il rispetto delle minoranze in particolare dei serbi in quanto cittadini kosovari
Ai quali ho promesso una vita sicura nelle loro case il Kosovo di certa ci sarà un Paese non solo degli albanesi ma di tutti i suoi cittadini il Kosovo sarà indipendente unito
Se Belgrado portasse avanti una pretesa di separazione le conseguenze sarebbero terribili per tutta l'area lo stesso dicasi per Presevo
Che in un'altra area a maggioranza albanese incuneata tra Kosovo Macedonia non permetteremo di celle ormai si può dire Primo Ministro kosovaro non permetteremo uno scambio di territorio o il cambiamento dei confini e questo è
Può essere rassicurante però cerchi anche la vede non la vede così facile al massimo entro vigne sul giornale l'undici dicembre
Così si rischia l'effetto domino una volta non solo iniziato ma ha proseguito a oltranza il processo indipendentista non c'è più limite quasi ogni entità grande come una nostra provincia potrebbe chiedere l'indipendenza gli acquisirla con una forte identità etnica e religiosa
L'applicazione del principio dell'autodeterminazione dei popoli secondo entro fine crea sempre il problema e complicatissime e non ci sono soluzioni facili per cui tra l'altro in trovi niente
Invita Prodi e D'Alema ad avere molta cautela prima di mandare altre truppe italiane a dice impantanarsi in Kosovo nell'ennesimo rompicapo balcanico la verità però è che tra gli albanesi kosovari non c'è alcuna speranza
Ma lo dice
Lo ha detto a Tommaso Di Francesco del Manifesto lo scrittore albanese fatto solo Bologna che uno dei punti di riferimento almeno così lo descrive di Francesco
Uno un punto di riferimento non nazionalista nel del mondo albanese attento conoscitore delle forme del potere nei Balcani
è ora di guardare ai Balcani con occhi non nazionalisti dice rubo neanche polemizzare anche con lo scrittore Ismahil cadavere che poker in pochi giorni fa in un'intervista pubblicata dalla venerdì della Repubblica diceva che il Kosovo e terrei lirica da sempre qualsiasi negoziato non poche fallire
Mi oppongo dice rubo ANIA
Hai toni forti nazionalistici quando per appoggiare indipendenza afferma quando cantare afferma che i serbi gli albanesi non hanno niente in comune l'inimicizia tra Serbia albanesi sono nate nel diciannovesimo secolo con la nascita dei movimenti nazionalistici anche nei Balcani
Se la storia si legge con uno spirito critico e anti nazionalistico dice ancora rubo né si può vedere che i Paesi balcanici hanno molte più cose in comune di quelle che li separano
In questo senso le chiese e monasteri ortodossi che si trovano appena ci devono essere considerati anche patrimonio albanese e non come accaduto simbolo del nemico intellettuali hanno questo compito creare una visione critica nel futuro più forte degli stereotipi
Parole assolutamente condivisibili queste di rubo neanche rimandano un po'a quanto dice a quanto ripete da molto tempo un altro grande intellettuale balcanico Predrag Matvejević ca accusato proprio i
Gli intellettuali di essere stati i motori sommi ma in qualche modo i creatori poi delle degli odi che hanno portato almeno ai massacri degli anni Novanta
Chi ha kosovaro però è anche il il problema da questo punto di vista di segnalo
Un articolo che trovate sul sito internet dell'Osservatorio sui Balcani www punto osservatorio Balcani punto org un articolo di Mario alla Rokaj
Che INAF approfondisce appunto il tema dell'identità dei del Kosovo una questione quanto mai di attualità data appunto la peculiare fase socio-politica
E sulla questione della dei monasteri vi segnalo invece l'intervento di Lorenzo Mondo sulla stampa del sedici dicembre a pagina trenta dai monasteri del Kosovo esso esse all'Europa
Sulla questione della il il Consiglio europeo a in qualche modo aperto anche se non spalancato le porte alla Serbia sono in qualche modo ha fatto una offerta la alla Serbia di una percorso rapido di avvicinamento a integrazioni in qualche modo cercando di offrire una contropartita la perdita del del Kosovo mettendo anche un po'da parte la questione della consegna al Tribunale per l'ex Jugoslavia
Dei criminali ancora ricercati in particolare Ratko Mladic era dove Ankara vice responsabili dei maggiori massacri compiuti
Durante la guerra di Bosnia questo ha creato polemiche per esempio tra il nostro Ministro degli esteri D'Alema e l'ormai possiamo dire ex procuratrice capo del Tribunale Carla Del Ponte che a fine anno lascerà
Il suo incarico in una conferenza stampa il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la del Ponte
Ha chiesto se che l'Unione Europea ponga come condizione per l'adesione della Serbia l'arresto di due criminali
Le parole della Del Ponte sono state duramente commentate da D'Alema che invece ha rilanciato a Bruxelles e la necessità di lavorare per dare alla Serbia lo status di Paese candidato D'Alema Paese detto anche stupisco
Studi si è detto stupito che la del Ponte si stupisca perché sapeva benissimo quale era la nostra posizione queste dichiarazioni le trovato un po'su tutti i giornali nei giorni scorsi ma in particolare invece vi segnaliamo sulla Repubblica del quindici dicembre
L'intervista di Jana Milella alla procuratrice Italia quanti errori sulla Serbia Lamaro avvio della Del Ponte all'Aja Belgrado non merita nulla molto molto dura la procuratrice che tra l'altro si critica D'Alema critica Prodi dice per un hanno cercato di incontrarlo ma senza successo e per il procuratore dell'Aja non non aveva tempo era chiaro che si era già schierato con i serbi
Ormai ho capito che le ragioni della politica non si basano sui fatti ma su quello che serve in un dato momento ora bisogna tenere buona la Serbia perché ci sono le elezioni e perché rischia di perdere il Kosovo
Egli chiede in conclusione Diana Milella se tornasse dietro cosa non farebbe non cambierà è una virgola risponde la procuratrice forse farei più pressioni sulla Serbia
Quanto ai processi andavano fatti come sono stati fatti anche quello di Milosevic perché tutte le vittime hanno diritto di vedere in cella i persecutori
Questo
Assolutamente
Assolutamente vero però forse magari una qualche riflessione su come sono stati istruiti processi in particolare quella Milosevic forse
Andrebbe fatta ma probabilmente non non è a a chi quei presa se istruito che bisogna chiedere
Una una marcia indietro ed è giusto ma anche il logico che la del Ponte difenda il suo il suo operato
Su la situazione in in Kosovo
Mentre ci sono da una parte le trattative per la formazione del nuovo Governo e però anche i preparativi per rendere concreta la strada verso l'indipendenza e dall'altra ci sono diverse posizioni c'è una parte sardo su come far fronte a questa prospettiva
Vi segnalo sempre dell'artista alla sito internet dell'Osservatorio sui Balcani l'articolo di Tania manca la manca la cova
Che appunto a fatto compiuto un sentito la mister coalizione i serbi Doro ha fatto un un viaggio in coso dove ha incontrato i leader politici a la albanesi e serbi
Dunque l'Unione europea e all'Unione europea che spetta a sciogliere il nodo del Kosovo su questo molti sono sono quasi tutti gli osservatori sono d'accordo e questo è anche il titolo dell'analisi di Silvio Fagiolo sul Sole ventiquattro Ore del quattordici dicembre
I ventisette del dopo Lisbona non devono fare apparire le questioni di politica sicurezza troppo grandi per loro
Il Kosovo secondo Fagiolo mette alla prima prova concreta le ambizioni di una politica estera comune consegnate nel Trattato firmato a Lisbona Unione Europea affronta a Bruxelles la sua prima prova della volontà secondo la più adeguata cultura istituzionale sancita nel Trattato di Lisbona di non rassegnarsi a una progressiva riduzione
Assente c'è aria di libero scambio questo articolo uscito
Il primo giorno cioè alla vigilia praticamente del Consiglio europeo da segnalare anche
è quanto scrive Enzo Bettiza su Panorama di questa settimanali sua la sua rubrica senso vietato intitolato questa settimana Unione Europea sei mesi caldi fra Slovenia e Kosovo sì perché dal primo gennaio la Slovenia
Subentra alla alla presidenza portoghese e toccherà dunque al Governo sloveno gestire la fase più delicata del di indipendenza del Kosovo
E l'unione l'Unione europea e Bettiza a parole di grande apprezzamento di grande fiducia in quello che potrà fare la Slovenia scrive tra l'altro
L'Unione riconoscerà senz'altro in quella slovena la presidenza di un Paese giovane e dinamico in cerca di autoaffermazione che contribuirà a svecchiare l'euro Craxi e di Bruxelles è una coincidenza geopolitica
Farà della presidenza di Lubiana uno strumento europeo più che mai donne o ad affrontare
La crisi irrisolta del Kosovo Lubiana conosce Belgrado conclude poi Bettiza come le proprie tasche il rancore per la guerra dei dieci dei dieci giorni ormai svanito
Nessuno meglio dello sloveno potrà dire al serbo in difficoltà smettila di fare la vittima chi apre le porte dell'Europa se voi mi aiuto nella trattativa degli aiutarmi a risolverla basta cui piagnistei limiti ortodossi
E più o meno risponde indirettamente ovviamente
Ma quello che scrive o conferma quello che scriveva che scrive Bettiza il PIL il premierà sloveno Yanet sa Ian sa
Che è stato intervistato dal Corriere della Sera da Luigi Offeddu a Bruxelles e il quindici dicembre so trattare con Belgrado ne ho conosciuto le galere gli ANSA ricordo appunto la sua permanenza diceva diciannove anni nelle galere
Allora jugoslava Davigo slava comunista come come dissidente
E dice ancora il premio sloveno se l'Europa e quindi prossimo presidente di turno e l'Unione europea se non l'Europa unita farà quello che deve fare prima dell'estate due mila otto vedremo l'intera regione dei Balcani occidentali più stabilizzata
Sì ma oggi dichiari giustamente Offeddu oggi la situazione del Kosovo è insostenibile il Kosovo è un problema unico e l'Europa deve impegnarsi deve essere l'Europa
Dice ancora gli ANSA apprendere per prima delle decisioni coordinate gli individui singoli Stati in questo caso non sono importanti
E conclude il premia sloveno la verità è che il Kosovo dipende dall'aiuto internazionale da Forza internazionale di sicurezza che proteggono la sua vita normale senza tutto questo non vivrebbe normalmente per questo deve collaborare con l'Europa e io non penso che anche la giù qualcuno pre creda seriamente un'immediata partenza delle forze straniere subito dopo la dichiarazione di indipendenza
A un passo dal Kosovo c'è la Macedonia possiamo solo segnalarvi l'articolo pubblicato il dodici dicembre dal foglio articolo di Maria Gilda li comunista
Che si è che si è recata punto in che dà che dalla Macedonia descritto la situazione del Paese dicendo che la Macedonia deve fare in fretta con l'Unione europea la NATO e Atene per non finire nel gorgo di Pristina
Ultimi minuti dedichiamo alla Turchia
Come sapete c'è stata l'aggressione al a un un sacerdote cattolico padre Adriano Franchini
Probabilmente non ha niente non ci sono motivazioni politiche probabilmente null'altro che un
Uno squilibrato però purtroppo il giornale ha deciso TTB titolare l'articolo peraltro corretto di Marta Ottaviani da Istanbul nuovo Turchia nuovo attacco ai cristiani
Anche se poi nel sommario si dice che l'aggressore arrestato voleva essere battezzato e la reazione è venuta dopo che è religioso aveva proposto un perito di riflessione
Il problema è che vogliono allontanare anche era da Bruxelles ma il Governo invece punta sull'Unione europea
Di questo è convinto Monsignor Luigi Padova ESE vicario apostolico dell'Anatolia secondo il quale appunto c'è c'è chi vuole ci sono delle forze che vogliono allontanare la Turchia dall'Unione Europea ma personalmente
Cioè si dice dice dice che poi Governo islamico o con la maschera come qualcuno l'ha dipinto non corrisponde al vero il Presidente pile davvero meglio di come poteva apparire di come è stato descritto
C'è è anche il rischio di una regia dietro le violenze per fermare il dialogo tra cattolici e musulmani questo è quanto pensa il cardinale Renato Raffaele Martino che presiede il Consiglio Pontificio Consiglio giustizia e pace
Lo ha intervistato razzola Rocca sulla Repubblica ieri
Dice che negli anni passati queste tragiche aggressioni non non venivano con tanta frequenza sarebbe grave se questo fosse il risultato di una pianificazione progettate in un disegno internazionale
Manna ricorda anche Cardinale Martino anche nell'Islam sono in tanti quelli che si preoccupano per il dialogo interreligioso e vivono con apprensione tutto quello che sta succedendo ai danni dei missionari in tanti parte in tante parti del mondo
Il premier turco da parte era domanda parte sua condanna le violenze dice no ai nazionalismi religiosi lo ha incontrato sempre per la Repubblica Marcon saldo a Istanbul
Il nostro popolo e lontano da qualsiasi diminuisca discriminazione dice ardo Anna
Che parla anche del delle prove delle operazioni militari di queste di queste ore contro il PKK in Iraq il nostro bersaglio non sono i civili non ci pensiamo nemmeno sono i capi del PKK e chiede ardo Anna
Un sostegno è una solidarietà nella lotta contro il terrorismo
Erdogan però non può più ignorare i rischi che corrono di cristiani
Questo il titolo della commento di Antonio Ferrari sul Corriere della Sera di ieri
L'ex secondo Ferrari l'accoltellamento diedi padre Franchini non è soltanto l'ultimo grave episodio di intolleranza ma è tanto più grave in quanto quelle stesse minoranze cattolica protestante greco ortodossa armena
Hanno sostenuto con convinzione proprio il partito islamico moderato di ardo Anna
E di sicuro la Turchia vanta notevoli successi nel campo della stabilità politica delle riforme già realizzate dell'economia ma conclude Ferrari da qui a dire che tutto va bene ce ne corre
La protezione delle minoranze come più volte denunciato dagli organismi internazionali
E come anche l'aggressione di ieri confermai decisamente carente
Erdogan è troppo intelligente scaltro per non rendersene conto ma se i turchi sono Intel anti la colpa dell'Europa si dice convinto Gesù Godwin che in senesi che o non
Cioè in termini di scrittore inglese che innamorato della Turchia alla raggiunta in sei mesi dato a Istanbul a piedi attraversano l'Europa su questo ha scritto anche
Un un libro Silvia nonché lo ha intervistato per la stampa lunedì scorso il dieci dieci dicembre e appunto spiega che il nostro atteggiamento l'atteggiamento di chiusura della dell'Europa alimenta i conflitti
Effettivamente dal Consiglio europeo è arrivato una chiusura se non a chiusura sicuramente un raffreddamento rallentamento se n'è parlato pochissimo quasi niente e queste dato è preoccupante come ha detto anche Emma Bonino
Ieri mattina nell'intervista settimanale a Radio Radicale
Si è parlato molto dei del quanto l'Europa deciso per il Kosovo non di quanto a deciso male sulla Turchia ma ci sono quattro buone ragioni perché l'Europa deve dire subito sia la Turchia
Lo ha scritto ieri Enrico Cisnetto sul Messaggero che Cisnetto parla di un grave errore l'ennesimo rinvio a data da destinarsi
Del via libera all'ingresso della Turchia nell'Unione Europea un errore strategico che penalizza molto di più l'Europa di quanto
Non faccia con la stessa Turchia
I quattro motivi per cui l'Europa deve dire subito sì il primo di natura geopolitica e va ben oltre lo stretto interesse continentale la Turchia e oggi l'unico esperimento di Paese islamico di stampo occidentale
E
Non sfruttare questa condizione di ponte tra Occidente Occidente sarebbe esiziale la seconda ragione per Cisnetto che quella di evitare che anche era si stanchi e guardi altrove anche perché se la Turchia non fosse accolta nell'Unione Europea e qui siamo al terzo buon motivo per farlo non sappiamo quale strada prenderebbe il loro cammino
Nessun piene consolidato regime democratico infine c'è una ragione di carattere economico che dovrebbe far scattare la luce verde all'integrazione di Ankara la Turchia negli ultimi quattro anni ha ottenuto risultati strabilianti in taluni casi tali da far arrossire le gote
Di noi italiani oggi la Turchia insieme a Cina India Brasile è un Paese di cui non si può fare a meno cosa aspettiamo a prenderne atto così Enrico Cisnetto sul Messaggero di ieri
Lasciando sospesa questa domanda chiudiamo anche per questa settimana la rassegna stampa dedicata all'Europa sudorientale ci sentiamo martedì mattina della prossima settimana grazie per l'ascolto e saluto da Roberto Spagnoli
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